Diario Passeggiata a San Pietro e dintorni: itinerario berniniano

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SABATO 19 GENNAIO 2013 13 3 PASSEGGIATA SAN PIETRO E DINTORNI: itinerario berniniano…

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L'Associazione Andar per Arte descrive la passeggiata a San Pietro attraverso un diario con foto e descrizione dei luoghi visitati.

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SABATO 19 GENNAIO 2013133

PASSEGGIATASAN PIETRO E

DINTORNI:itinerario berniniano…

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La guida ci spiega che la primitivaBasilica di San Pietro, un edificio didimensioni paragonabili all’attuale, fueretta intorno al 320 dall’imperatoreCostantino nel luogo dove, secondo latradizione, era stato sepolto l’apostoloPietro. Nel corso dei secoli e sottodiversi pontificati ebbe inizio quellungo processo che, in circa duecentoanni e con il concorso di moltissimiartisti (Bramante, Michelangelo,Bernini), avrebbe portato al completorifacimento della primitiva basilicacostantiniana. La basilica venneconsacrata nel 1626. Il progetto dellacupola è di Michelangelo che riuscì aterminare solo la parte del basamentodella cupola detta Tamburo. SaràGiacomo Dalla Porta a completare lacupola in base ai disegni diMichelangelo nel 1588-89 .

Il tempo non promette bene… latemperatura è molto bassa, con vento epioggia, ma noi impavidi sfidiamo leintemperie per arricchire la nostra“cultura”.All’appuntamento ci aspetta la nostraguida Simonetta e alle ore 15.00iniziamo la nostra visita. Davanti a noiappare l’imponenza della facciataseicentesca di Carlo Maderno che rendel’idea delle mastodontiche dimensionidella Basilica di San Pietro.E’ la più grande Basilica del cristianesimonel mondo con la sua lunghezza di 186metri (218 se consideriamo anche ilportico), altezza nella navata centrale di46 metri, una cupola principale alta 136metri e larga 42 di diametro. L’immensafacciata è larga 114 metri e alta 47. Hauna superficie di 22000 mq e ci si puòpregare in ventimila persone.

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La sistemazione della maggior parte dell’ arredamento internodella Basilica venne affidato al Bernini dal suo instancabilepapa Urbano VIII Barberini. Bernini lavorò nella basilica perventi anni. All’ interno della Basilica, nei 45 altari e 11cappelle, sono custodite numerosissime ed inestimabili opered’arte. Vi sono circa diecimila metri quadrati di mosaici, ilmonumento ad Urbano VIII del Bernini, il monumento aCristina di Svezia di Carlo Fontana, il monumento allacontessa Matilde del Canossa ( sotto disegno del Bernini),solo per citarne alcune tra le più importanti.Ma quello che ci colpisce maggiormente è il baldacchinopapale ideato da Bernini. Fu papa Urbano VIII Barberini chegli incaricò di ideare un prestigioso ciborio, non lesinandomezzi perché l'opera riuscisse degna del luogo e della suafunzione. Una fiducia ripagata dall'artista con la creazionedella più importante struttura in bronzo della scultura baroccaromana, che nonostante l'estrosità formale e la mole (è altapiù di 28 metri) s'inserisce armoniosamente nella vastità dellachiesa. Bernini si ispirò al baldacchino di tipo processionale,ricercando una soluzione di effetto pittorico piuttosto chearchitettonico. Le colonne sono suddivise in tre sezioni,l'inferiore con scanalature elicoidali e le due superiori con ramid'ulivo e alloro, popolate da putti, lucertole e api svolazzanti,simbolo dei Barberini. L'occhio di sposta da una curva all'altradel loro avvolgimento a spirale, favorendo una visionedinamica ed ascendente. Allo stesso tempo, il baldacchinorichiama la tradizione antica poiché le colonne ricordano nellaforma le colonne a spirale della pergula nella basilicacostantiniana, quelle stesse successivamente adattate nelleLogge delle Reliquie.

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uno scultore così giovane. Sullacintura è incisa la firma per esteso, unparticolare, come ricordò BenedettoVarchi nell'orazione funebre perl'artista, mai più ripetuto nelle operesuccessive:MICHAEL ANGELVS BONAROTVSFLORENT(inus) FACIEBAT.Pur essendo uno dei primi lavori, laPietà testimonia la piena maturazioneartistica di Michelangelo, il qualeaccentuò volutamente la giovinezzadella Madonna discostandosinettamente dalla consueta tradizionefigurativa che voleva Mariarappresentata in età avanzata. Così,ella viene ad incarnare il simbolo dellavita eterna.

Continuiamo la nostra visita all’esternodella Basilica.

Per realizzare l'opera vennero asportatie fusi gli antichi bronzi del Pantheon. Lascellerata decisione ispirò la celebrepasquinata Quod non fecerunt barbari,fecerunt Barberini ("ciò che non fecero ibarbari, fecero i Barberini") con la qualesi voleva sottolineare la smisurataambizione della famiglia del ponteficeche, pur di autocelebrarsi conmonumenti spettacolari, spendeva cifreenormi e neppure si fermava di fronte aldanneggiamento di uno dei monumentipiù importanti dell'antica Roma.Tra i tanti capolavori, assolutamente danon perdere, c’è la Pietà di Michelangelo,l’opera che stupisce da secoli per tecnicaed emotività. Il gruppo scultoreo dellaPietà fu eseguito da Michelangelo ancoraventitreenne. Terminata nel 1499, laPietà apparve subito un capolavoroassoluto, ancor più sorprendente per

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Prima della sistemazione di Gian Lorenzo Bernini, la piazza appariva priva di forma,ingombra da diversi edifici e non adatta ad accogliere degnamente chi si recava avenerare la tomba dell'apostolo Pietro e la residenza del suo vicario. Sin dall'iniziodel suo pontificato Alessandro VII Chigi sentì la necessità di creare un nuovoaccesso, più decoroso e funzionale. Tra il 1656 e il 1667, Bernini realizzò questaoriginale sistemazione dell’area antistante la nuova facciata.Lo spazio della piazza è formata da due parti: la prima a forma di trapezio rovescioil cui lato maggiore corrisponde alla facciata con specifiche motivazioniprospettiche e la seconda, più grande, di forma ovale con l'obelisco Vaticano alcentro. I due grandi spazi sono unificati da un imponente colonnato architravato.I colonnati, realizzati a tre corsie, con 284 colonne di ordine dorico e ottantottopilastri in travertino di Tivoli, sono uniti da una semplicissima trabeazione macoronati da una serie di 140 statue di santi alte m 3.10, e da 6 grandi stemmi diAlessandro VII Chigi. Per evitare le disarmonie che la soluzione curvilinea potevapresentare e nello stesso tempo per organizzare prospetticamente la piazza,Bernini dispose radialmente le quattro file di 284 colonne, di cui aumentògradualmente il diametro, riuscendo così a mantenere invariate le relazioniproporzionali tra gli spazi e le colonne anche nelle file esterne. Tra l'obelisco e lafontana di destra, sul suolo, si trova contrassegnato il "centro del colonnato", dacui, con un gioco prospettico, le quattro massicce file di colonne sembrano solouna. Un vero spettacolo…Il centro è indicato dall’obelisco di granito rosso, realizzato in un unico blocco altom 25.31 su un basamento di m 8.25 e dal peso di circa 330 tonnellate, l’obeliscoè il secondo a Roma per altezza dopo quello lateranense e il solo a non avereiscrizioni geroglifiche, ma caratteri latini.Proseguiamo il nostro itinerario percorrendo Via della Conciliazione per arrivare alPonte degli Angeli. È il più bello e il più perfetto dei ponti romani: nessuna pienadel Tevere lo ha mai danneggiato. Lo fece costruire l’imperatore Adriano nel 134d.C. per collegare all’altra riva del fiume il suo mausoleo Castel Sant’Angelo(all’epoca Mausoleo di Adriano).

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Purtroppo il Ponte ci racconta anche una triste storia: mentre i festeggiava ilgiubileo del 1450 i parapetti del ponte cedettero a causa della grande affluenzadei pellegrini e questo causò la morte di molte persone.Nell’anno 1535 papa Clemente VII fece porre all’ingresso del ponte le statue disan Pietro e san Paolo ed altre riproducenti i quattro evangelisti ed i patriarchiAdamo, Noè, Abramo e Mosè, ma sono rimaste soltanto quelle di san Pietro esan Paolo.Papa Clemente IX nel 1669 fece costruire un nuovo parapetto su progetto diGian Lorenzo Bernini e sopra vennero poste dieci statue di Angeli portanti isimboli della Passione di Cristo, scolpite dagli allievi del Bernini sotto la suadirezione. Di queste sculture di Angeli, solo una è autografata dal Bernini ed èstata posta nella chiesa di Sant’Andrea delle Fratte.Il percorso del ponte rappresenta una Via Crucis marmorea.Il panorama che ci regala questa parte di Roma è stupendo con le luci e i coloridel cielo al tramonto…

Con questa splendida immagine termina la nostro itinerario berniniano…

A presto !!!

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Testo: Maria Luisa GarabelliGrafica: Maria Luisa GarabelliFotografie: Giovanni Galotta

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