Diario Missionario n.28

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Diario Missionario n.28

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DDDD IIII AAAA RRRR IIII OOOO

M i s s i o n a r i o n°28 Aprile 2007

F o g l i o d i c o r r i s p o n d e n z a c o n i m i s s i o n a r i

Gesù venne, si fermò in piedi in mezzo a loro e li salutò dicendo: «La pace sia con voi». Poi mostrò ai discepoli le mani e il fianco, ed essi si rallegrarono di vedere il Signore.

Gesù disse di nuovo: «La pace sia con voi, come il Padre ha mandato me, cosi io mando voi». Poi soffiò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo. A chi perdonerete i peccati, saranno perdonati; a chi non li perdonerete, non saranno perdonati».

Egitto Sr. M.Cristina Pesavento

Nicaragua Pedro Casaldáliga

Indirizzo: Diario Missionario C/O Gino Marangoni- via Comboni – 35010 San Pietro in Gu – (PD) - ITALIA email: [email protected]

la versione on line si può trovare nel sito : http://digilander.libero.it/sergioneddi/diario

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Carissimi amici ,

Nel porgervi i mei auguri pasquali desidero mettervi a parte dello sforzo che

anche in Egitto si sta facendo perchè la conoscenza della lingua e della cultura

Araba e dell'Islam divenga patrimonio anche di coloro che vivono ai margini di

questo mondo arabo, e possano più facilmente intraprendere il Dialogo

interreligioso per poter promuovere sempre più la giustizia e la pace tra i popoli

da cui provengono.

ISTITUTO DAR COMBONI – ZAMALEK-CAIRO-Ist.intercontinentale

Questo Istituto è stato realizzato in questi ultimi decenni per rispondere alle

esigenze della Famiglia Comboniana che, fedele all'invito del loro Fondatore

Daniele Comboni che inculcava sempre la necessità della conoscenza della "lingua

del posto", ha ideato la possibilità di poter preparare in Sede propria i suoi

membri assegnati all'Egitto, Sudan e Medio Oriente nella lingua Araba, ed il

primo tentativo è stato fatto nei primi anni del 70.

Un po' di storia :

La prima casa aperta a questo scopo fu a Zahle in Libano, ma dopo alcuni anni

venne chiusa a causa della Guerra.

All'inizio degli anni 80 il Vescovo Latino Mons. Egidio Sampieri offrì ai

Comboniani la Parrocchia di Sakakini-Cairo per poter pure continuare in quella

località la preparazione dei missionari nella Lingua Araba e Cultura Islamica.

Dar Comboni si sviluppò negli anni seguenti preparando un buon numero di

missionari, non solo Comboniani, ma anche di altre Congregazioni e Chiese

Cristiane.

Alla fine dell'anno scolastico 1993-94 Dar Comboni passò a Zamalek-Cairo dove

si trova attualmente. La ragione del trasferimento fu dovuta al fatto che

Sakakini era diventato un Centro affollato di rifugiati Sudanesi che ora permane.

Il 13 settembre 2003 Dar Comboni è stato riconosciuto come Istituto Pontificio

in collaborazione con il PISAI di Roma.

Scopo dell'Istituto :

Preparare nel campo Linguistico-Islamico e Dialogo interreligioso agenti

pastorali per le Missioni : Sacerdoti, Religiosi/e e Laici impegnati. Alcuni di

questi studenti sono assegnati al mondo arabo per svolgere il loro ministero

pastorale, altri ritornano al Paese di origine a disposizione dei loro Vescovi, sia

per dare nozioni islamiche ai seminaristi, oppure per inziare Centri di dialogo

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interreligioso per poter comprendere di più gli Extracomunitari che in generale

vengono da Paesi Arabo-Islamici.

Autorità e Corpo insegnante :

- L'attuale Cancelliere è Padre Teresino Serra, Superiore Generale dei MCCJ

(Padri Combonini).

- Vice-Cancelliere è P.Claudio Lurati, Superiore di Delegazione dei MCCJ.

- Il Preside è P.John Richard Kyaukaaga, ugandese, pure Comboniano.

- I Professori che collaborano con i Comboniani nell'insegnamento della lingua

Araba sono quasi tutti musulmani, mentre quelli di Islam e Dialogo interreligioso

sono tutti cristiani.

- Segretaria e Tesoriera è una Comboniana.

Titoli ottenuti :

- Il Baccalaureato viene dato agli studenti che hanno frequentato il Corso di 2

anni al Dar Comboni ed hanno superato tutti gli esami.

- Un Diploma viene rilasciato agli studenti che hanno completato il primo e

secondo anno e hanno superato l'esame di tutti i soggetti, ma non possono

ricevere il Bacccalaureato perchè non viene loro concesso di entrare in una

Università civile nel proprio Paese.

- Un Certificato è dato agli studenti che hanno completato il primo anno del

Corso e superato gli esami di tutti i soggetti.

- Un Attestato di presenza viene rilasciato agli studenti che hanno completato

il primo anno, ma che non hanno superato nessun esame.

L'Istituto è molto apprezzato e se volete…c'è posto anche per voi !

Cordialmente saluto tutti e auguro ancora

BUONA PASQUA DI RISURREZIONE

Zamalek – Cairo, 20 marzo 2007.

Sr.M.Cristina Pesavento

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In questa ora del nostro Nicaragua

di Pedro Casaldáliga Vescovo di São Felix do Araguaia [ Mato Grosso Brasile]

Il NICARAGUA STA VIVENDO TEMPI SPECIALI, AMBIGUI, DI DELUSIONE

E RIVALITÀ, di speranza ed anche di rinnovato entusiasmo. Tempi che sono frutti di molte ore, di molti giorni. Abbiamo accompagnato il processo di democratizzazione del Nicaragua e abbiamo ricevuto molte comunicazioni amiche, addirittura inviti ufficiali. Non faremo un’analisi delle opportunità del Nicaragua. Scriviamo come appassionati di questo popolo e delle speranze che ha suscitato, speranze alle quali non vogliamo rinunciare. Continuiamo vicini a molte persone profondamente amate. In mezzo ad eroismi e realizzazioni, che hanno suscitato solidarietà e sono stati per molti un esempio di rivoluzione popolare, abbiamo vissuto anche grandi delusioni per false alleanze, processi di corruzione, passi falsi e veri tradimenti delle aspettative di un popolo intero, di un intero continente. Diciamo che il Nicaragua vive un momento speciale. Tra le persone, le comunità e i movimenti che abbiamo accompagnato nel Nicaragua, c’è un sentimento misto tra frustrazione e speranza. Qualcosa non risulta molto chiaro: lo spirito che deve reggere i destini del Nicaragua è quello del sandinismo di Sandino, quello degli eroi e dei martiri, della gioventù e delle madri eroiche. Ma non basta la definizione di “sandinista”: per amore del Nicaragua, per ri-spondere a tanta solidarietà e a una speranza che non si vuole arrendere, bisogna vivere un sandinismo di Popolo e per il Popolo, antimperialista e socializzatore, con riforme sostanziali. Il vero sandinismo non può tollerare la povertà estrema del Nicaragua, la corruzione politica che ha macchiato il paese, prima e dopo la bella vittoria sandinista. Non siamo qui per dare consigli ad un popolo. Per amicizia, per una militanza comune, per una speranza, persino molto cristiana, riaffermiamo però la nostra comunione con il Nicaragua profondo, con il sandinismo vero, con il contributo che il Nicaragua può e deve dare a questa patria grande, che Sandino, Bolivár e Marti sognarono e per la quale diedero la loro vita. Alle comunità cristiane del Nicaragua, con le quali abbiamo vissuto molti mo-menti piacevoli, rinnoviamo la testimonianza del nostro affetto e solidarietà. Il Regno di Dio esige impegno, e a volte rotture, e non permette concessioni ambi-gue, né, tantomeno, tradimenti manifesti. Abbracciamo queste comunità con il più grande affetto e rinnoviamo la pro-messa fraterna di continuare a camminare verso il nuovo Nicaragua che si forma giorno per giorno, partendo da tutti i dolori, dalla realtà, dalla possibilità di tra-sformazioni radicali e dall’aiuto disinteressato. Il Nicaragua può e deve essere il Nicaragua, il piccolo Nicaragua che il «il Dio dei poveri» vuole, e che sogna tutto il continente. Un forte abbraccio, nell’utopia di Sandino e nella pace militante del Vangelo.

fonte Latinoamerica