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LEZIONE 9Ingegneria cellulare 2
Metodi di manipolazione del genoma cellulare
Valeria Benedusi
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN BIOTECNOLOGIE DEL FARMACO AA 2011-12
Titolare del corso: Adriana Maggi
• Retrovirus• Lentivirus (derivati da HIV)• Adenovirus• Virus adeno-associati• Herpesvirus
• Plasmidi nudi• Elettroporazione in vivo• Liposomi• Amine, proteine cariche
positivamente
Vettori virali:
Vettori non virali:
Infezione con vettori viraliI virus si sono evoluti per trasferire il loro DNA
nelle cellule in maniera efficiente e specifica
Infezione Iniezione del DNA Replicazione
Sintesi del capsideAssemblaggio
Lisi
Vettori virali
Vettori virali
• Si ottengono inserendo il gene di interesse nel genoma di diversi tipi di virus, sotto il controllo di un promotore forte.
• In genere vengono introdotte modifiche in modo da rendere il virus incapace di riprodursi autonomamente. Questo è importante per evitare la diffusione di virus ricombinanti
• Il principale vantaggio consiste nell’elevata efficienza di trasduzione (fino al 100% delle cellule).
Il genoma virale deve essere modificatoInserimento del gene di
interesse
Eliminazione dei “late genes”, codificanti per il capside, in modo da evitare la lisi della cellula infettata Virus difettiviPer la produzione del vettore virale si rendono necessarie coinfezioni con i virus “helper” oppure riproduzione in “packaging cell lines” (linee cellulari capaci di complementare i difetti introdotti nel virus)
Vettori virali
Linee cellulari transfettate stabilmente con geni virali codificanti per proteine strutturali
del capside (late genes), necessarie per l’assemblaggio dei virioni.
La loro transfezione transiente con il DNA-vettore determina l’impacchettamento del
costrutto nel virione.Si ottiene in questo modo un vettore virale
di transfezione completo.
Packaging cell lines
Vettori viraliVantaggi: Alta efficienza di trasduzione (fino al 100% delle cellule)
Possono essere specifici per una tipologia cellulare (minore risposta immunitaria e minori effetti off-
target in vivo)Replicano naturalmente in colture cellulari
Svantaggi: Possibilità di generare nuovi virus patogeni per ricombinazione con eventuali virus presenti nell’ospiteMutagenesi inserzionale (se integrazione casuale)Molecole di DNA di dimensioni limitateReazioni immunitarieCosti elevati
Vettore ideale: tropismo per specifiche tipologie cellulariminima trasduzione di cellule off targetalta efficienza di trasduzionedurata dell’espressione che permetta massimo effettoNo risposta immunitaria o patogenesi
Vettore virale Vantaggi Svantaggi
Retrovirus Capacità d'inserimento del gene, integrazione stabile nel DNA
dell'ospite, elevati titoli di virus ricombinante, ampio tropismo d'infettività, relativa facilità di
manipolazione del genoma virale
Difficoltà nel controllare l'infezione virale, mancata infezione delle
cellule non in divisione, integrazione a caso nel genoma
dell'ospite
Lentivirus Infezione delle cellule in divisione o meno, espressione stabile del gene, elevata
capacità d'inserimento
Mutagenesi potenziale presenza di sequenze proteiche regolatrici e
accessorie
Adenovirus Elevati titoli di virus, alta espressione genica, grande capacità d'inserimento, infezione di cellule in divisione e non in
divisione
Risposte immuni alle proteine virali, nessuna integrazione nel genoma
dell'ospite, espressione genica transitoria
Virus adeno-associati
Infettano le cellule in divisione o meno, ampio tropismo cellulare, potenziale
d'integrazione, bassa immunogenicità e non patogenicità
Limitate capacità per i transgeni, difficile generazione di alti titoli virali,
presenza di adenoviruds o herpevirus per la moltiplicazione dei virus adeno-
associati
Herpesvirus Infettano un'ampia varietà di tipi cellulari, alta capacità d'inserzione, tropismo
naturale per le cellule neuronali, seguita dalla produzione di alti titoli virali
Possibile tossicità, rischio di ricombinazione, nessuna
integrazione virale nel DNA dell'ospite
Poxvirus Alta capacità d'inserzione, possibile inserzione di grandi framenti di DNA, alti
livelli di di espressione transgenica,, seguita da virus vivo ricombinante
Possibile effetto citopatico
Virus di Epstein-Barr Infetta cellule in divisione o meno con prevalenza per i linfociti B, alta capacità d'inserimento
Difficoltà di controllare le linee cellulari
Vettori virali
(Mutagenesi inserzionale)
Affinità per diverse tipologie cellulari
Ciclo vitale dei RetrovirusRetrovirus (genoma a ssRNA)
dsDNA non passa attraverso i pori nucleari, quindi integrazione avviene solo quando la cellula si sta dividendo
• virus con envelope• genoma di 10 Kb costituito da una molecola di RNAss• dopo l’infezione il genoma è retrotrascritto a DNAds• integra nel genoma dell’ospite (possibile mutagenesi)• infetta solo cellule in divisione
LTR LTRgag pol env
• gag: codifica per le proteine del core• pol: codifica per la trascrittasi inversa• env: codifica per le proteine dell’envelope• LTR: long terminal repeat, comprendono
promotore/enhancers e sequenze necessarie per l’integrazione
• : sequenze per il packaging
Retrovirus
Vettori retrovirali
Per costruire un vettore retrovirale è necessario rimuovere i geni codificanti per gag (core virale),
pol (trascrittasi inversa e integrasi) e env (involucro virale).
Si ottiene così lo spazio per l’inserto di DNA ma la replicazione virale può verificarsi solo nelle
“packaging cell lines” o in presenza di virus helper
Le proteine virali necessarie per l’infezione iniziale vengono fornite in trans da virus helper
Virus helper
Vettori retrovirali
Vantaggi: Non provocano malattie umaneScarsa risposta immunitariaLunghezza inserti di DNA ≤8 kbIntegrazione stabile nel DNA dell’ospite
(transgene può essere espresso per tutta la vita dell’ospite)
Ampio tropismoAlta efficienza di trasduzione
Svantaggi: Incapacità di infettare cellule quiescentiIntegrazione casuale nel genoma dell’ospite (mutagenesi inserzionale oncogenesi)
Vettori retroviraliApplicazioni
Riparazioni ossee: vettori retrovirali usati per inviare fattori di crescita e di differenziamento a cellule ossee mature o cellule staminaliRiparazione cartilagineClinical trial per trattamento X-linked severe combined immunodeficiency (X-SCID) infezione di cellule ematopoietiche con vettori retrovirali contenenti gene per IL2Rg miglioramento funzionalità linfociti T
Lentivirus (genoma a ssRNA)
Sono una classe di retrovirusIl più comune lentivirus è l’HIV e il più comune vettore lentivirale viene costruito da questo virus.Per la costruzione del vettore i geni codificanti per gag, pol, env e per altri geni regolatori e accessori vengono deleti e inseriti in plasmidi helper (come per i retrovirus)
Virus HIV
Vettori lentiviraliVantaggi: Infezione di cellule in divisione o quiescenti
lunghezza inserti di DNA di dimensioni ≤8 kbEspressione stabile del geneIntegrazione stabile nel DNA dell’ospite
(espressione del transgene per tutta la vita dell’ospite)
Non vengono inattivati dal complementoEspressione duratura
Svantaggi: Integrazione casuale nel genoma dell’ospite (mutagenesi inserzionale)PatogenesiDifficili da coltivare
Vettori lentiviraliApplicazioni
Grazie alla loro capacità di veicolare grossi geni vengono usati per la produzione di animali transgenici con espressione tessuto-specifica del transgeneUtilizzati in cellule quiescenti (neuroni o cellule cardiache)Primo trial approvato –> Anti-HIV RNA therapyAdrenoleucodistrofiaMorbo di ParkinsonBeta-talassemiaCancro
• virus senza envelope, struttura icosaedrica regolare
• genoma di 36 Kb costituito da una molecola di DNAds
• il genoma è fiancheggiato da sequenze ITR (inverted terminal repeats) che servono come origine di replicazione
• dopo l’infezione il virus entra nel nucleo della cellula ospite e viene replicato
• non si integra nel genoma dell’ospite (resta episomale)
• infetta sia celule in divisione che non
• dotato di ampio tropismo
Adenovirus (genoma a dsDNA)
Trascrizione DNA virale: Early phase: trascritti geni che portano la cellula ospite nella fase S della mitosi e ne inibiscono apoptosi, codificano per DNA Pol e altre proteine necessarie per replicazione DNA virale e inibiscono risposta cellulare all’infezioneLate phase: replicazione DNA virale, assemblaggio nuove particelle virali e rilascio tramite lisi della cellula ospite
Adenovirus
Geni deleti nella generazione di vettori
virali
• E1A: coinvolto nell’attivazione della trascrizione e nella promozione dell’entrata della cellula ospite in fase S (lega Rb inducendo il rilascio del fattore di trascrizione E2F)
• E1B: blocca azione di p53, evitando entrata della cellula in apoptosi
• E2: codifica per 3 proteine coinvolte nella replicazione del DNA e nella modulazione della trascrizione (DNA-pol; proteina terminale e DNA-binding protein)
• E3: modula la risposta immunitaria
• E4: regola la trascrizione, la transizione dell’espressione da early a late gene, la replicazione virale e l’assemblamento dei virioni
• • L1-5: coinvolti nella produzione e nell’assemblaggio delle proteine del
capside
E1a E1b L1 L2 L3 L4 E3 L5
E2b E2a E4
3’
5’
Geni Early (E) e geni Late (L)
Generati sostituendo i geni E1a e E1b con il transgene di interesse, posto sotto il controllo di un elemento enhancer e di un promotore.Il vettore così ottenuto è replicazione-difettivo e le funzioni replicative vengono fornite in trans da un virus helper (privato della sequenza e di E1) .Il vettore è cresciuto in E1-expressing cell-lines (es. cellule 293A che presentano una copia del gene E1 integrata stabilmente).
Vettori adenovirali: helper dipendenti
Vettori adenovirali helper-dipendenti di nuova generazione: sono vettori ad alta capacità.
Sfruttano il fatto che tutte le proteine adenovirali possono essere complementate in trans, quindi quasi tutta la sequenza codificante può essere sostituita dal transgene che può avere dimensioni comprese tra 100 b e 36 Kb.
Le uniche sequenze essenziali in cis sono le ITRs e la sequenza .
Vettori adenovirali: gutless
1. Vettore virale: contiene solo sequenze ITRs e + la cassetta di espressione del trangene
2. Cellule di packaging (293): esprimono gene E13. Virus Helper: E1-deleto, privo di sequenza . Fornisce elementi
strutturali
PRODUZIONE DI VETTORI GUTLESS
Vantaggi: Produzione di elevata quantità di virusEsprimono ad alti livelliLunghezza inserti di DNA ≤8 kb, fino a
36 kb per i gutless AVInfezione di cellule in divisione e quiescentiAmpio tropismoSicuri (non integrano nel genoma)
Svantaggi: Risposta immunitariaEspressione genica transitoria
Vettori adenovirali
Vettori adenoviraliApplicazioni
Cancro vettori esprimenti geni oncosoppressori come p53 o p16 alle cellule tumoraliSuicide therapy usa proteine virali per metabolizzare farmaci non tossici a farmaci tossici
Es: Cancro alla prostata: Adenovirus codificante per nitroreduttasi batterica in combinazione con
profarmaco CB1954Patologie del fegato siRNA contro PAI-1 nella fibrosi epaticaDifferenziamento cellule staminaliAIDSPatologie cardiovascolariTubercolosi
• capside icosaedrico• no envelope• genoma fiancheggiato da sequenze ITRs, che
contengono la sequenza di packaging• solo due tipi di geni: cap (proteine del
capside) rep (proteine necessarie per la replicazione e
l’integrazione)
• per replicare necessita della presenza di un adenovirus o di un Herpes simplex virus (virus helper)
• in assenza di AV o HSV, i virus AAV integrano stabilmente nel genoma della cellula ospite con un’alta frequenza, in una regione precisa del cromosoma 19 (19q 13,3q-ter)
• una successiva superinfezione con AV o HSV attiva la replicazione del virus integrato
Virus adeno-associati (genoma a ssDNA)
Virus adeno-associati
Per la costruzione di vettori virali vengono deleti geni Rep e Cap
(necessari per replicazione DNA e assemblaggio capside) per creare spazio all’inserto di DNA esogeno.
Queste proteine necessarie vengono espresse da un plasmide
coinfettato, eliminando la necessità di coinfettare la cellula
con Adenovirus helper
• Il vettore: è costruito sostituendo il transgene a Cap e Rep, in quanto le sequenze ITRs contengono tutte le informazioni necessarie per l’integrazione e per il packaging.
• Le cellule di packaging: linea cellulare 293 transfettata con un plasmide contenente i geni cap e rep e successivamente infettata con un adenovirus helper difettivo per E1 e privo della sequenza .
Recentemente è stato sviluppato un nuovo sistema di produzione: il virus helper è sostituito con un plasmide mini-Ad (contiene parte del genoma di adenovirus)
Vettori virali adeno-associati
Vantaggi: non patogeni per l’uomoAmpio tropismoAlta efficienza di trasduzioneInfezione di cellule in divisione o quiescentiMantiene alti livelli di espressione in
vivo (anni)Integrazione sito-specifica nel genomaProdotti in grosse quantità
Svantaggi: Lunghezza inserti di DNA ≤4,1-4,9 kbnon è in grado di replicarsi senza assistenza di virus helper (Es. Adenovirus) o Herpes virus
Vettori virali adeno-associati
Adatti per ingegneria tissutale perché stabili in diversi tessuti fino a 1 anno (cervello, muscolo, occhio)Diversi sierotipi hanno diverse proteine del capside che conferiscono specificità tissutale:Es: AAV1 muscolo
AAV6 polmoneAAV7 fegato
Sierotipi mosaico: combinazione di diversi vettori AAVTrials per terapia genicaPatologie monogeniche e cancroFibrosi cistica aerosol con vettore AAV contenente regolatore transmembrana della Fibrosi cistica
Vettori adeno-associati Applicazioni
Vantaggi: Tropismo per cellule neuronaliLunghezza inserti di DNA di 30-100 kbPossibilità di produrre alti titoli virali
Svantaggi: TossicitàRischio ricombinazioneMancata integrazione nel genoma dell’ospite
Herpes simplex virus (genoma a dsDNA)
Inizialmente effettua un’infezione produttiva nelle cellule epiteliali (ciclo litico), risale poi attraverso le terminazioni dei nervi sensoriali fino ai gangli dorsali. Qui stabilisce un’infezione latente (non necessita di espressione genica). Il ciclo litico viene riattivato periodicamente: le nuove particelle virali vengono trasportate con trasporto anterogrado e provocano lesioni a livello epiteliale
1. DISABLED HSV VECTORS
Virus ricombinanti ottenuti eliminando uno o più geni precoci immediati.Vengono prodotti in cellule di packaging che complementano i geni mancanti.
Vettori di ultima generazione: prodotti eliminando il gene che codifica per la glicoproteina-H di HSV-1 e cresciuti in una linea cellulare che complementa questa proteina. I virus ottenuti sono infettivi, ma possono effettuare un solo ciclo di infezione.
2. AMPLICON HSV VECTORSSi usa un amplicone, un plasmide contenente:
• un’origine di replicazione batterica (generalmente da Escherichia coli),
• un’origine di replicazione di HSV-1 (OriS)• la sequenza di packaging di HSV-1• il transgene
Il tutto viene inserito in una linea cellulare infettata da un virus helper contenente i geni regolatori e strutturali mancanti.
Baculovirus (genoma a dsDNA)
Vantaggi: Non patogeno e non tossicoIncapace di replicare in cellule di mammifero Si degrada nella cellula ospite col tempoNon immunogenico: poiché in natura infetta
insetti e invertebrati, l’uomo non ha anticorpi o linfociti T contro questo virus
Lunghezza inserti di DNA ≤ 30 kb
Svantaggi: Rapida inattivazione da parte del sistema del complemento (vettore ricoperto con
Polietilenimine per proteggerlo)Molto utilizzato in studi su animali per veicolare geni a diverse tipologie cellulari e per la produzione di proteine ricombinanti in insetti, sarà oggetto di futuri studi
Poxvirus (genoma a dsDNA)
A questo gruppo appartiene il virus del vaioloTra i primi virus animali usati per costruire vettori per gene transferReplicazione del genoma nel citoplasma e non nel nucleo
Vantaggi: Incapacità di replicare nelle cellule umane (linee MVA e NYVAC)
Lunghezza inserti di DNA ≤ 25 kbAlti livelli di espressione
Svantaggi: Possibile citossicità
PoxvirusApplicazioni
Studiati come vettori virali per suscitare risposta immunitaria in patologie diventate resistenti ai farmaci Cancro utilizzati per veicolare antigeni alle cellule tumorali che ne permettano il riconoscimento da parte del sistema immunitario
Vantaggi dei vettori non virali
• Impossibile la generazione di nuovi virus patogeni• Riduzione del rischio di reazione immunitaria• Possono trasferire molti tipi diversi di molecole, e permettono di trasdurre
molecole di DNA anche molto grandi• Possibilità di produzione in grandi quantità a basso costo
Svantaggi dei vettori non virali• Scarsa efficienza sia di trasduzione che di integrazione • Se integrati possono a loro volta dare mutagenesi inserzionale
Vantaggi dei vettori virali
Svantaggi dei vettori virali
• Alta efficienza di trasduzione
• Possibilità di generare nuovi virus patogeni per ricombinazione con eventuali virus presenti nell’ospite
• Mutagenesi inserzionale (per quelli che si integrano in maniera casuale nel genoma)
• Molecole di DNA di dimensioni limitate• Reazioni immunitarie• Costi elevati
Caratteristiche del vettore ideale per la TERAPIA GENICA
• Efficiente (trasdurre un numero di cellule elevato).• Dovrebbe garantire una prolungata produzione della proteinaterapeutica (a livelli adeguati).• Capace di incorporare DNA di varie dimensioni.• Dovrebbe garantire la regolazione (trascrizionale, traduzionale opost-traduzionale) dell’espressione del gene terapeutico• Non dovrebbe essere patogeno.• Somministrabile direttamente nel paziente.• In grado di raggiungere specificamente le cellule bersaglio.• Ben tollerato.• Non dovrebbe avere componenti che inducono risposta immune.• Facile da produrre in maniera riproducibile.
Integrazione di DNA esogeno nel genoma cellulare
Gene trapping ( integrazione casuale nel genoma di un costrutto contenente un gene
reporter (entrapment vector))
Gene targeting (integrazione sito-specifica mediante ricombinazione omologa)
SA
Endogenous gene X
SA pA
P'
pA
Vector Integration
DNA
RNA
protein
Spliced transcript
β-gal NeoR
Gene Trapping
SA
PROTEIN X
Vector
lac Z neo
lac Z neo
lac Z neo
PromotoreASSENTE
Introne gene X
Promotore e pAINDIPENDENTI
Distruzione GENE X e ANALISI ESPRESSIONE
Il GENE TRAPPING consente
1)Identificazione NUOVI GENI2)Produzione di TOPI TRANSGENICI (KO)3)ANALISI dell’ESPRESSIONE di GENI
GENE TARGETING
Mutagenesi MIRATA mediante ricombinazione omologa in cellule ES
Permette la creazione di una mutazione in un gene PREDETERMINATO
Questa mutagenesi può avere come risultato:
1) INATTIVAZIONE dell’espressione di un gene (KNOCK-OUT)2) DIMINUZIONE dell’espressione di un gene (KNOCK-DOWN)3) INSERZIONE di un gene difettivo/selvatico (correzione) (KNOCK-IN)
IL GENE TARGETING SFRUTTA LA RICOMBINAZIONE OMOLOGA
DNA esogeno
DNA genomico
La ricombinazione omologa è il processo alla base della
integrazione sito specificaEs. di gene targeting
vettori utilizzati per GENE TARGETING
1) VETTORI DI INSERZIONE (per produzione di TOPI KNOCK-OUT)
2) VETTORI DI SOSTITUZIONE (per produzione di TOPI KNOCK-IN)
Gene di interesse
M: marker esternoalla regione omologa
Gene di interesse
M: marker internoalla regione omologa
Singolo evento di ricombinazioneDistruzione del locus genico: KO
Doppia ricombinazioneSostituzione di parti del locus genico1) Per correggere un gene2) Per produrne forma inattiva
C9H13N5O4 peso molecolare: 255.23
Gancyclovir, un analogo della 2-deossi-guanosina che puo’ essere fosforilato ad un analogo della deossi-guanosina trifosfato (dGTP) da parte dell’enzima timidina chinasi di
Herpes simplex.
Venendo incorporato nel DNA al posto della dGTP inibisce per competizione l’incorporazione di dGTP da parte della
DNA polimerasi virale, portando alla terminazione dell’elongazione del DNA virale.
A neor tk
A*
A neor A neor tk
neomicina neomicina neomicina
A neor A neor tk
gancyclovir gancyclovir
Integrazione sito-
specificaIntegrazione
random
Nessuna inserzione
Cellule uccise dalla neomicina
Cellule resistenti alla neomicina, uccise da gancyclovir
A neor
Cellule resistenti sia alla neomicina che al gancyclovirRegioni di omologia
Tk = timidina kinasi
GENE knock-out; GENE Knock-in
Mutanti tk- non sopravvivono in terreno HAT (contenente ipoxantina, aminopterina e timidina) se la via di salvataggio non è
praticabile
Timidino chinasiNucleotidi: Biosintesi ex novo o
“salvataggio”L’enzima tk è necessario alla via di salvataggio
5-fosforibosil-1-pirofosfato
Uridina monofostato
Inosina monofosta
to
Timidina monofostato
AMINOPTERINA
Guanina monofostato
Adenina monofostato
IpoxantinaTimidina
Blocca sintesi purine e pirimidine
Transfezioni transienti o stabili
Transfezioni transienti: il gene esogeno entra nel nucleo e viene trascritto dalla RNA pol II ma non si integra nel genoma della cellula transfettata. Serve
marcatore dell’efficienza di transfezione. A ogni mitosi raddoppiano le cellule e si dimezza la quantità di DNA
trasfettato in rapporto alle cellule che viene perso dopo pochi cicli replicativi
Transfezioni stabili: il gene esogeno viene integrato nel genoma della cellula ed in presenza di una adeguata
pressione selettiva (gene marcatore che conferisce alla cellula la capacità di crescere in un terreno selettivo)
viene mantenuto per numerosi passaggi in coltura duplicandosi con il genoma cellulare.La probabilità di integrazione stabile è dell’ordine di 10-
4, 10-6 sul totale delle cellule transfettate
Transfezione stabile
Durante le prime 48 ore dopo la transfezione, fino al 50%
delle cellule contengono il DNA esogeno. In seguito, a causa della degradazione e della
diluizione, le cellule che non hanno integrato tale DNA nel loro genoma lo perdono. Per isolare le cellule transfettate stabilmente occorre applicare
una pressione selettiva, utilizzando un apposito marker
di selezione.
Marcatori di selezione per cellule di mammifero
Tk fosforila la timidina
Aminopterina (Inibisce sintesi
timidina-P)
Timidina chinasi (Tk)
XGPRT sintetizza GMP
Acido micofenolico(Inibisce sintesi
GMP)
Xantina-guanina fosforibosil
transferasi (XGPRT)
Inattiva Xyl-A9-b-D-furanosil (Xyl-A)
(danneggia DNA)
Adenosina deaminasi (ADA)
HPH inattiva igromicina
Igromicina B (Inibitore sintesi
proteica)
Igromicina fosfotransferasi
(HPH)
Variante resistente DHFR
Metotrexate (Inibisce DHFR)
Diidrofolato reduttasi (DHFR)
APH inattiva G418G418 (Inibitore sintesi proteica)
Aminoglicoside fosfotransferasi
(APH)
MECCANISMOFARMACOENZIMA
Transfezione transiente - applicazione
Studio della regolazione dell’espressione genica con sistemi reporter
Studio dei meccanismi di trasduzione del segnale
Identificazione di molecole attive su enzimi o recettori
Studi di correlazione struttura attività di mutanti