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Di quanta fede hai bisogno?

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Di quanta fede hai bisogno?

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Le citazioni bibliche, salvo diversa indicazione, sono tratte dalla

versione Nuova Diodati, Edizioni “La Buona Novella” – Brindisi

1991

Titolo: Di Quanta Fede hai Bisogno?

Autore: Luca Adamo

Revisione: Lucia Adamo

Copertina: Ulrike O’Flaherty

Composizione e grafica: Grafica CAPERNA – ROMA

Prima edizione: Febbraio 1998

Tutti i diritti sono riservati all’autore. In caso di citazioni è

obbligatorio indicarne la provenienza e l’autore.

Finito di stampare nel Febbraio 1998 - Roma

Di quanta fede hai bisogno?

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Di quanta

FEDE hai bisogno?

di Luca Adamo

Di quanta fede hai bisogno?

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Di quanta fede hai bisogno?

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A mia moglie Lucia,

la donna più bella del mondo!

Di quanta fede hai bisogno?

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Di quanta fede hai bisogno?

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Indice

Presentazione Rev. Tony Cameneti (USA)...… 9

Cap. 1 - Una vita abbondante …………..….… 11

Cap. 2 - Di quanta fede hai bisogno? …..….. 24

Cap. 3 - Come la fede opera …………….…… 38

Appendice - Confessioni di fede …………….. 52

Di quanta fede hai bisogno?

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Di quanta fede hai bisogno?

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Presentazione a cura del Rev. Tony Cameneti

Fede. Che soggetto ampio!

E’ stato male interpretato, male usato e spesso portato

all’estremo. Perciò è necessario studiare le Scritture con molta

attenzione ed onestà per scoprire la vera fede biblica dal

momento che, dice la Bibbia, senza fede è impossibile piacere

a Dio.

Ed è stato proprio il desiderio intenso di Luca di piacere a

Dio che lo ha spinto ad avvicinarsi, a studiare, e a continuare a

studiare questo soggetto.

“Di quanta fede hai bisogno?” presenta un approccio molto

pratico sul tema della fede per quanto riguarda la vita di ogni

credente. Durante la lettura si riceve la luce per comprendere la

Parola di Dio e per mettere a nudo molti dubbi e ciò che

alimenta l’incredulità.

Il lettore sarà sfidato, come lo sono stato io, ad avere fede in

Dio e ad avere il Suo tipo di fede!

Rev. Tony Cameneti

Cameneti Ministries – Tulsa, Oklahoma (USA)

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Capitolo 1

Una vita abbondante

La fede è una delle dottrine più importanti della Bibbia.

La Scrittura stessa afferma che senza fede è impossibile

piacere a Dio (Ebrei 11:6).

Questa è una grande verità.

Non possiamo, come credenti, trascurare una dottrina di tale

importanza, né possiamo trattarla come se fosse qualcosa di

secondario.

Se Dio si compiace della nostra fede, allora è nostro dovere

interessarci ad essa.

Giovanni 10:10

Il ladro non viene se non per rubare,

uccidere e distruggere, ma io sono venuto

affinchè abbiano la vita e l’abbiano in

abbondanza.

Uno degli obiettivi di Dio è quello di permettere ai Suoi

figlioli di vivere una vita abbondante attraverso Cristo, non

solo in Cielo, ma già qui sulla terra!

Gesù, dicendo di essere venuto affinchè noi avessimo la vita,

non stava certo facendo riferimento alla vita naturale.

Del resto, le persone vivevano fisicamente anche prima che il

Cristo venisse al mondo.

Il Signore Gesù si stava invece riferendo ad un tipo di vita

diverso da quello che possiamo concepire nel naturale.

Il testo originale greco riporta la parola zoe (tradotta,

appunto, con vita abbondante in italiano), che sta a significare

il tipo di vita di Dio.

La vita che Dio vive, dunque, è il modello da seguire per ogni

persona che ha ricevuto la “nuova nascita”!

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ROMANI 8:32

Certamente colui che non ha risparmiato il

Suo proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti

noi, come non ci donerà anche tutte le cose

con lui?

Tutti noi siamo ben consapevoli del fatto che, fino a quando

saremo su questa terra, non potremo mai sperare di eguagliare

pienamente quella vita che solo in Cielo vivremo.

Nulla quaggiù potrebbe minimamente avvicinarsi allo

splendore della Gerusalemme Celeste!

Eppure, nonostante ciò, la Bibbia ha molto da dire sul tipo di

vita che il cristiano dovrebbe sperimentare mentre si trova

ancora qui sulla terra.

Mi rendo conto del fatto che nulla è più importante della

Salvezza, ma non dobbiamo dimenticare che vi sono anche

altre promesse che l’opera di redenzione in Cristo ha

provveduto per noi.

Il Signore Gesù ci ha preparato un posto per l’eternità a

venire, ma ha anche fatto qualcosa per il periodo in cui viviamo

quaggiù. Ha provveduto per noi il diritto di vivere una vita

abbondante!

Le persone debbono sapere questo: c’è una vita abbondante

che attende ogni figlio di Dio!

La Salvezza è la prima e necessaria conquista, ma il cammino

del credente non deve fermarsi lì.

Deve proseguire verso la manifestazione di quella vita

abbondante che Cristo ha provveduto. Questo è anche il

motivo per cui mia moglie Lucia ed io abbiamo dato al nostro

ministero il nome di Ministero ZOE! Noi riteniamo infatti che

il compito della chiesa non debba fermarsi

all’evangelizzazione, ma che debba estendersi

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all’insegnamento per un cammino vittorioso in Cristo Gesù.

Alleluja!

Vedi, il tipo di vita di Dio non è uno stile di vita dove le

malattie, la povertà, la sottomissione al peccato ed altro ancora

regnano.

Non ho alcun dubbio sul fatto che in Cielo non avremo

bisogno di guarigione, in quanto lassù non troveremo certo la

malattia! Né avremo bisogno di sconfiggere la povertà, perché

non avremo nulla a che fare con essa. E’ qui sulla terra che

dobbiamo usare il Nome di Gesù contro la malattia, la povertà

e il peccato!

II^ CORINZI 2:14

Or sia ringraziato Dio, il quale ci fa sempre

trionfare in Cristo e attraverso noi manifesta

in ogni luogo il profumo della Sua

conoscenza.

Il Vangelo non ci ha mai promesso una vita senza problemi.

La vita abbondante non è una vita in cui non si

incontrano ostacoli, ma è una vita in cui si ha la vittoria su

di essi.

Disse qualcuno, una volta: “Tu non puoi impedire agli

uccelli di volare in alto sulla tua testa, ma puoi impedire che

essi facciano un nido tra i tuoi capelli…”. Questo è applicabile,

per esempio, al nostro corpo fisico: non possiamo certo

debellare la malattia dal mondo, ma possiamo impedire che

essa ristagni sul nostro corpo.

Il tipo di vita di Dio, insomma, è una vita in cui la fede vince

i problemi che mano a mano si presentano.

E’ uno stile di vita vittorioso.

Il cristiano che vive la vita abbondante non scappa di fronte

ai problemi, e nemmeno cerca di ignorarli. Semplicemente, li

affronta e li vince in fede!

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Tu hai fede

Se il diavolo non può impedirti di entrare nella Salvezza,

allora cercherà di ostacolarti nel tuo cammino di fede,

facendoti vivere una vita di sconfitte e di privazioni. Lo farà

sussurrandoti che certamente, se hai accettato Gesù nel tuo

cuore, un giorno andrai in Cielo, ma che fino a quando vivrai

su questa terra non potrai aspettarti niente di buono, in quanto

non hai la fede necessaria.

Se accetti questa menzogna, il diavolo non avrà più bisogno

di lavorare molto con te, perché il resto lo farai direttamente tu!

Ti rassegnerai a convivere con i problemi irrisolti.

Ma osserva invece cosa Dio ha da dire sulla fede.

ROMANI 12:3

Infatti, per la grazia che ci è stata data, dico

a ciascuno che si trova fra voi di non avere

alcun concetto più alto di quello che conviene

avere, ma di avere un concetto sobrio

secondo la misura della fede che Dio ha

distribuito a ciascuno.

Questo versetto, quando l’ho letto per la prima volta, mi ha

letteralmente fatto sobbalzare per lo stupore! Quì la Bibbia dice

esplicitamente che io, in qualità di credente, ho qualcosa che

non pensavo proprio di avere: la fede.

Mi piace la parola ciascuno, perché essa parla di me.

Paolo scriveva alla chiesa che era in Roma, ed è quindi chiaro

che il termine ciascuno non è riferito a tutte le persone del

mondo, ma solo a quelli nati di nuovo, a coloro che hanno fatto

di Gesù il Signore della propria vita.

Quindi non solo alcuni speciali uomini di Dio hanno la fede,

ma ciascun credente ce l’ha. Non è meraviglioso?!

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Purtroppo, uno degli errori che più frequentemente i credenti

fanno, è quello di associare la mancanza di fede all’umiltà.

Si arriva al punto di credere che confessare di non avere fede

sia segno di umiltà.

Questo è il motivo per cui, dopo anni di tale pratica, si arriva

a cantare cantici che parlano della “misera fede”, ad ascoltare

testimonianze e predicatori che dicono in continuazione: “Non

abbiamo fede…”, e a leggere libri che ci accusano di essere

senza fede. Eppure, la Parola di Dio afferma chiaramente che il

cristiano possiede la fede.

Chi ha ragione?

La vera umiltà è mettere da parte le proprie convinzioni e

dichiarare dal cuore ciò che la Bibbia dice, anche se le

apparenze sembrano non confermarlo.

Personalmente, da quando ho scoperto Romani 12:3, ho

smesso di dire a me stesso e agli altri che ero un povero

credente senza fede, perché questa non è la verità.

Non fraintendetemi, non mi sto vantando, ma neanche voglio

dire bugie!

Come tutti i cristiani, io ho fede, e ce l’ho semplicemente

perché la Bibbia dice che ce l’ho.

Quando abbiamo ricevuto questa misura di fede la prima

volta?

Di sicuro, non solo dopo che abbiamo ricevuto il Signore

nella nostra vita, perché per diventare cristiani occorre ricevere

Gesù per grazia mediante la fede.

EFESINI 2:8

Voi infatti siete salvati per grazia mediante

la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di

Dio.

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Se sei nato-di-nuovo, se hai ricevuto Gesù Cristo come

Signore e Salvatore della tua vita, allora devi averlo fatto per

grazia “mediante la fede”.

La salvezza si ottiene usando la fede che Dio ci ha dato.

Ora, la parola tradotta con “dono” è il termine greco doron,

un termine che letteralmente significa offerta. Quando, dunque,

Dio ci avrebbe offerto questa misura di fede?

Lo ha fatto nel preciso istante in cui abbiamo udito il

messaggio dell’Evangelo:

ROMANI 10:17

La fede dunque viene dall’udire, e l’udire

viene dalla Parola di Dio.

In quell’occasione, il buon Dio ci ha “prestato” la fede

necessaria affinchè potessimo credere al messaggio di salvezza,

e quindi riceverlo.

Vedi, Dio non ti chiederà mai qualcosa sapendo che tu non

possa farla. Se ti ha chiesto di credere in Lui è perché tu potevi

farlo.

Ecco perché l’affermazione “non posso credere…”,

un’affermazione che molti fanno quando scelgono di non

sottomettersi alla testimonianza del Vangelo e di continuare nel

loro errore religioso, non ha senso.

Sarebbe come dire che Dio pretende dalle persone cose a loro

impossibili.

Sicché Dio offre alla persona la fede necessaria e si aspetta

poi che la persona la usi accettando Gesù. Se la persona non

riceve Gesù, la fede torna a Dio, mentre se Lo riceve allora

essa rimane nel credente, il quale dovrà poi svilupparla nel

corso del suo cammino spirituale.

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Qualcuno potrebbe obiettare che il dono di fede non è per

tutti, ed anche questa è una verità.

Ma la fede che Dio ci ha offerto e di cui stiamo parlando, non

è affatto il dono di fede descritto nella prima epistola di Paolo

ai Corinzi. Sebbene la fede sia un dono di Dio, il dono di fede è

qualcosa di speciale e straordinario che Iddio conferisce in

determinate e particolari situazioni. I doni dello Spirito Santo,

del resto, sono unzioni speciali che lo stesso Spirito gestisce a

Suo piacimento (1^ Corinzi 12:11), ed è la stessa Bibbia ad

affermare che non tutti hanno questo dono.

Però la Bibbia dice anche che ogni credente dispone di una

misura di fede, quella fede che Iddio gli ha conferito per poter

afferrare tutte le promesse della Sua Parola: la fede personale.

Ed è proprio con questo tipo di fede che dobbiamo avere a

che fare ogni giorno della nostra vita.

Noi non possiamo sapere come e quando Dio decide di agire

mediante il dono di fede, ma avremo però sempre la possibilità

di operare con la nostra fede personale, una potente realtà a

nostra disposizione 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana!

Fede è certezza

Nel corso della storia dell’umanità, l’uomo ha sempre cercato

di dare una spiegazione a tutto, con più o meno successo.

Intere enciclopedie sono state scritte nel tentativo si spiegare,

ad esempio, cosa rendesse libero l’uomo.

Famose scuole di pensiero, succedutesi nel corso dei secoli,

hanno avuto l’ambizione d’insegnare a questo proposito.

Sono così sorti movimenti, ideali, partiti politici, tutti con

l’obiettivo di trovare la formula che rendesse libero l’uomo.

Un giorno, poi, in una località della Galilea comparve un

uomo che, in un’unica frase, spiegò quello che intere

generazioni non seppero capire!

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Gesù disse: “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”

(Giovanni 8:32).

Mi piace Gesù. Lui rimarrà sempre il mio predicatore

preferito! In una frase chiara e semplice spiegò cosa rende

libero un uomo: la verità quella con la “v” maiuscola.

Sappiamo tutti a cosa si riferiva, alla Sua Parola, alla Parola

di Dio (Giovanni 8:31).

La Parola di Dio ci ha liberato veramente, ed è stata proprio

la Bibbia, il libro dei libri, a spiegarcelo nel modo più semplice

possibile.

Ora, quanti libri son stati scritti dall’uomo nel tentativo di

spiegare cos’è la fede? Anni ed anni di studi teologici, per

quanto utili e necessari, non hanno sicuramente eguagliato la

definizione che la Bibbia stessa ci ha dato sulla fede: certezza!

EBREI 11:1

Or la fede è certezza di cose che si sperano,

dimostrazione di cose che non si vedono.

La parola certezza è la traduzione del termine greco

hupostasis, anche tradotto con “appropriazione”, “sicurezza” o

“aspettazione in piena confidanza”; in altre parola, certezza.

Questa è l’unica definizione completa della fede che la

Bibbia ci offre.

Molti si domandano perché non ce ne siano delle altre.

Probabilmente perché questa è sufficiente!

La Scrittura è molto chiara su questo: la fede è

semplicemente una certezza.

Non è qualcosa di mistico e misterioso, qualcosa che solo

pochi eletti possono avere.

E’ una certezza.

Naturalmente non una certezza naturale, ma soprannaturale,

che guarda l’invisibile.

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La fede vede quello che Dio ha provveduto prima che questo

appaia ai nostri occhi fisici.

Ti è mai capitato di avere certezza in qualcosa? Sicuramente

sai di cosa sto parlando. Tu hai una certezza quando sei sicuro

di qualcosa. La certezza si spiega da sola. Nessuno ha dubbi su

cosa essa sia.

Ora, quanta certezza spirituale abbiamo ricevuto?

Quanta fede abbiamo ricevuto da Dio?

Tutta quella che ci occorre!

La misura di fede che Dio ha piantato in noi, se lasciata

operare, è sufficiente per permetterci di ricevere tutte quelle

benedizioni che appartengono alla vita abbondante. Glory!

La fede è sempre con te

ROMANI 11:29

… perché i doni e la vocazione di Dio sono

senza pentimento.

La versione Inglese New American Standard dice: “… sono

irrevocabili”. Alleluja! Se Dio ti regala qualcosa, stai pur certo

che non sarà Lui a togliertela.

Sono purtroppo troppi i figli di Dio che, non vedendo nella

propria vita spirituale dei risultati, credono che la fede si sia

allontanata da loro e, cadendo nei sensi di colpa, non hanno più

la franchezza di accostarsi a Dio.

Ricordati, tu potrai sempre andare al trono della Sua grazia e

riconciliarti con Lui, ma tieni presente un fatto: anche quando

chiedi perdono a Dio, lo fai “per fede”, credendo appunto che

Lui ti perdoni.

Quindi la fede personale è sempre presente. Devi solo

ritrovarla dentro di te. Essa ti aiuterà a camminare con Dio e a

ricevere dalla Sua abbondante grazia.

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Se hai Cristo in te allora hai fede. Essa non può andarsene per

il semplice fatto che ti appartiene.

E’ tua!

A meno che tu non rigetti Cristo dalla tua vita, la fede rimarrà

nel tuo cuore.

Il problema quindi, non è averla o non averla, ma è usarla

o non usarla!

A qualcuno forse il termine “usare” potrà sembrare eccessivo,

ma in realtà non è affatto così.

Usare la fede null’altro vuol dire che “renderla operante nella

propria vita”.

Del resto, se Dio non avesse voluto farci usare la fede, non ci

avrebbe certo insegnato come farlo.

Giunti a questo punto possiamo dire di essere più

avvantaggiati.

Sapere di avere fede è un po’ come sapere di avere

un’automobile: chi ha già la macchina è più stimolato, rispetto

a chi non la possiede, a prendere la patente di guida!

Se il nemico dell’anima nostra riesce a farti credere che non

disponi della fede necessaria, allora tu non sarai mai stimolato

a studiarla.

Infatti, perché mai imparare ad usare qualcosa che non si ha?

Ma, gloria Dio, sapendo di avere fede, il credente sarà

stimolato a studiare sempre più questa meravigliosa dottrina, e

ciò lo porterà ad afferrare tutte quelle benedizioni che

appartengono alla vita abbondante.

Non dobbiamo cadere nel tranello del diavolo, accettando le

sue menzogne.

Tu hai fede perché Dio lo dice e, anche se fino ad oggi non

l’hai mai messa all’opera, essa non se n’è andata.

E’ ancora al suo posto, pronta a lavorare in tuo favore.

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Tutto compreso!

Pensa per un momento alla Salvezza che hai ricevuto.

Tu stai credendo che circa duemila anni fa un uomo, che non

hai mai visto nel naturale, è venuto qui sulla terra ed ha portato

i tuoi peccati, mentre tu ancora non esistevi!

Stai credendo che quest’uomo, definitosi il Messia, ha pagato

per le tue colpe prima ancora che le commettessi!

Stai credendo che, dopo aver sconfitto il diavolo, è risorto dai

morti ed è salito in Cielo sedendosi alla destra del Padre ed

inoltre non hai dubbi sul fatto che, in Lui, anche tu sei seduto

nei luoghi celesti, mentre invece nel naturale ti trovi forse nel

tuo ufficio o nel salotto di casa tua!

Ora, se la tua fede ti permette di credere in tutto questo, allora

essa sarà più che sufficiente per credere anche a tutte le altre

cose, perché non c’è niente di più grande del credere e ricevere

la Salvezza eterna. Glory!

Prova ad indirizzare la fede anche verso le altre cose, quindi,

proprio come l’hai adoperata per la Salvezza, e vedrai

adempirsi in te le promesse della Parola di Dio.

C’è una storiella che illustra abbastanza bene questo concetto.

All’inizio del secolo, quando si usava emigrare con la nave in

America, le persone lavoravano anni per risparmiare i soldi

necessari a comprare il biglietto.

Or c’era un uomo che, raggiunta questa somma, aveva

acquistato il tanto sospirato biglietto e si era imbarcato.

Insieme ai suoi averi aveva portato anche dei biscotti da

mangiare durante la traversata, perché pensava: “Non ho i soldi

per pagare anche il ristorante”.

Sicché, giorno dopo giorno, mentre tutti gli altri usufruivano

del meraviglioso ed abbondante pasto servito al ristorante della

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nave, lui si accontentava di sgranocchiare i suoi biscotti, seduto

su di una panca all’esterno del locale.

Dopo parecchi giorni (a quei tempi il viaggio era molto

lungo) giunsero finalmente in vista della costa americana e, per

l’occasione, venne allestito l’ultimo e fastoso pranzo per i

passeggeri.

Anche questa volta il pover’uomo non poté far altro che

guardare le ricche portate dall’esterno, sospirare e sedersi tutto

sconsolato sulla sua panca.

Or, mentre era tutto intento a mangiare i suoi biscotti, un

cameriere lo notò e gli chiese: “Ehi, perché mai non siedi al

ristorante insieme a tutti gli altri?”

L’uomo rispose: “Beh, avevo giusto i soldi per pagarmi il

biglietto, e non ne avevo altri per permettermi anche i pasti al

ristorante”.

E il cameriere, meravigliato, gli disse: “Guardi signore, che i

pranzi al ristorante erano compresi nel prezzo del biglietto che

lei ha già pagato!”

Sono sicuro che molti credenti, un giorno, si sentiranno porre

dal Signore questa domanda: “Ma perché sei stato tutta la vita

con questa grave malattia?”, ed essi risponderanno: “Oh

Signore, io avevo fede appena appena per essere salvato. Non

ho mai avuto fede anche per la guarigione…”.

Ed il Signore dirà loro: “Eppure, la fede per la guarigione era

compresa nella fede per la Salvezza… dovevi solo farla agire!”

LUCA 5:23

Cos’è più facile dire: “I tuoi peccati ti sono

perdonati”, oppure dire: “Alzati e

cammina”?

Se riesci a credere nella Salvezza, se stai credendo che un

giorno andrai in Cielo, allora puoi credere in una guarigione o

in qualunque altra benedizione che la Bibbia ti offre in Cristo.

Di quanta fede hai bisogno?

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Gesù l’ha detto: è più facile credere in una guarigione che

nella Salvezza, anche se potrebbe sembrar vero il contrario.

Se Lui ha detto che credere nella Salvezza è più difficile del

credere in una guarigione, allora deve essere proprio così; non

è possibile che Gesù abbia mentito.

In quella misura di fede che Dio ti ha donato con Cristo, è

compresa tutta la fede di cui necessiti. Se con essa hai ricevuto

Gesù come tuo personale Salvatore, allora sempre con essa

sarai in grado di ricevere anche tutte le altre cose.

II^ PIETRO 1:3

Poiché la sua divina potenza ci ha donato

tutte le cose che appartengono alla vita e alla

pietà

Anche in questo versetto la parola vita è tradotta dal greco

zoe, che letteralmente significa “vita abbondante”; una vita in

cui, nonostante i problemi, non mancano però le soluzioni e le

vittorie.

Ecco perché è importante frequentare una posto in cui si

insegni molto anche sulla fede. Una chiesa, o un ministero che

non fa questo, non stà fornendo al credente le necessarie

“vitamine” per lo sviluppo della fede personale.

Ed un credente con una fede debole non sperimenterà mai

quelle vittorie per le quali Cristo ha pagato.

Se il Signore ci ha donato tutte le cose che appartengono alla

vita, allora deve averci donato anche tutta la fede necessaria

per riceverle.

Forse non potremo mai stabilire quanta effettivamente sia

questa misura di fede, ma una cosa la sappiamo: essa è

sufficiente per farci ottenere quello che la Bibbia dice che

possiamo ottenere.

Di quanta fede hai bisogno?

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Capitolo 2

Di quanta fede hai bisogno?

Qualcuno ha definito la fede come la mano che afferra le

benedizioni che Dio ha provveduto. Personalmente la ritengo

un’ottima definizione.

Se tu non userai questa “mano”, nessun altro potrà farlo per

te.

Dare la fede dipende da Dio, ma usarla dipende da te.

Essa non sarà operante in automatico nella tua vita.

Dovrai imparare ad usare la misura di fede che è già in te.

Ma per farlo in modo efficace, occorre che questa venga

sviluppata.

La tua fede deve crescere.

Il muscolo del credente

II^ Corinzi 10:15

E non ci vantiamo oltre misura delle fatiche

altrui, ma nutriamo la speranza che,

crescendo la vostra fede, noi saremo

maggiormente considerati secondo i nostri

limiti.

Crescendo è la traduzione del termine greco auxano che

significa appunto “incremento” o “sviluppo”.

Possiamo paragonare la fede ad un muscolo.

Tutte le persone sulla terra nascono con lo stesso numero di

muscoli (per dirla in un altro modo, hanno la stessa misura di

muscoli), ma non tutti li sviluppano allo stesso modo.

Così anche i credenti, nascono spiritualmente con la stessa

misura di fede, ma poi non tutti la sviluppano allo stesso modo.

Questo è il motivo per cui vi sono credenti che non hanno

nessuna difficoltà a ricevere da Dio, a credere in Lui anche per

Di quanta fede hai bisogno?

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grandi opere, e ve ne sono invece altri che, pur amando il

Signore con tutto il loro cuore, non riescono a camminare in

fede in modo costante e a ricevere quello che gli occorre.

Perciò, sviluppare il muscolo della fede diventa per noi un

vero e proprio dovere.

La nostra parte come credenti.

Ma come si sviluppa questo muscolo della fede?

Prima di tutto lo si sviluppa nutrendolo, dandogli del cibo.

In secondo luogo, lo si sviluppa usandolo, facendolo agire.

Per parecchio tempo, sin da quando ero bambino, ho sofferto

di gravi disturbi alla gola. Ogni anno, in un determinato

periodo, essa si infiammava. Non si trattava di una semplice

infiammazione alle tonsille, ma venivano a formarsi delle

dolorose piaghe che per giorni interi mi impedivano di

pronunciare anche soltanto una parola.

Quando ciò avveniva, facevo fatica ad ingoiare qualsiasi cosa

che non fosse liquida, e il tutto mi causava febbre e gran

debolezza. Sentivo il dottore dire ai miei genitori che non c’era

alternativa all’intervento chirurgico, intervento che comunque

non feci mai.

Così, ogni anno sapevo che sarebbe venuto il momento in cui

sarei stato messo KO per parecchi giorni!

Il fatto che nel frattempo fossi diventato un credente non

aveva migliorato per nulla la situazione. Ogni anno continuavo

ad avere la mia ricaduta.

Avevo fede, in quanto ero un figliolo di Dio salvato per

grazia, ma non stavo indirizzando questa fede sul mio

problema.

Non ricordo di avere mai avuto difficoltà nel credere in Dio

riguardo il perdono, ma per quanto concerneva la guarigione

divina tutto quello che pensavo era che avrei dovuto accettare

Di quanta fede hai bisogno?

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la mia condizione in quanto, dopo tutto, non sarebbe stato poi

così grave avere un po’ di problemi solo una volta l’anno.

Ero arrivato al punto in cui addirittura credevo che fosse

volontà di Dio che io rimanessi in questa infermità… Non

ricevevo nessun miglioramento perché la mia fede riguardo la

guarigione divina non era mai cresciuta.

Era rimasta in embrione e non era in grado di sostenermi nel

momento del bisogno.

Ma un giorno, ascoltando un predicatore, scoprii che Gesù

aveva pagato anche per il mio problema (1^ Pietro 2:24).

Grazie a Dio per i predicatori!

Già, tra le infermità che Egli ha portato, non c’erano solo i

tumori o i mali che portano alla morte, ma anche tutte quelle

infermità che sebbene non facciano morire, recano gran danno

e di sicuro non sono di benedizione.

Molti malati pretendono di ricevere la guarigione istantanea

pur non avendo mai curato la loro fede in quel campo. Eppure

la crescita del muscolo richiede tempo, e se non si è

provveduto il necessario nutrimento, esso non potrà operare al

meglio.

A meno che Dio non manifesti un dono all’improvviso, la tua

fede personale avrà bisogno di tempo per essere in grado di

funzionare a dovere.

E questo è ciò che è successo a me.

Dopo aver scoperto che a motivo di Cristo avevo diritto alla

mia guarigione, ho cominciato a cibare quella fede che avevo

tenuta ferma per anni, ascoltando la sana dottrina sulla

guarigione. Compravo le audiocassette di prediche

sull’argomento e le ascoltavo in continuazione. Alcune le ho

ascoltate per più di 30 volte!

E mentre facevo questo, la mia fede sulla guarigione

“mangiava”.

Di quanta fede hai bisogno?

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Poi prendevo Matteo 8:17 che dice: “Egli ha preso le nostre

infermità e ha portato le nostre malattie”, mi mettevo davanti

allo specchio e lo leggevo a me stesso dicendo del continuo:

“Luca, tu hai diritto di ricevere la liberazione da questo

fastidio e non sei costretto a subirlo ancora! Gesù ha già

pagato per questo. Lui ha già portato il tuo problema, per cui

non hai più bisogno di portarlo anche tu!”.

Camminavo su e giù per la stanza, ripetendo: “Signore, se tu

hai detto che hai portato la mia infermità, allora deve essere

stato proprio così. Quindi, in accordo alla tua Parola, io

ricevo la mia guarigione e credo che essa è mia, nel Nome di

Gesù!”

Ricordo di aver fatto questo per mesi. Nonostante ciò,

l’infiammazione continuava a manifestarsi, addirittura con

maggiore intensità.

Allora dicevo: “Non sarò certo io a stancarmi di ascoltare e

confessare la Parola di guarigione. Ho dalla mia parte la

promessa di Gesù. Per quello che mi riguarda, io sono stato

guarito!” Non stavo negando di avere ancora il male, ma non

volevo negare nemmeno la Parola di Dio.

Questa confessione divenne parte della mia vita quotidiana.

Ormai credevo e dichiaravo qualcosa che era entrato nella

mente e nel cuore, e lo facevo come se fosse la cosa più

naturale e semplice del mondo. E fu solo dopo molto tempo

che, facendo mente locale e guardando indietro, realizzai che

dall’ultima volta che ero stato male alla gola erano passati circa

due anni.

Avevo ricevuto la mia guarigione!

Adesso continuo a cibare e ad esercitare la mia fede per

mantenere in salute la mia gola, e se dovessi aver bisogno di

guarigione, troverò la mia fede personale ben allenata e pronta

ad afferrare ciò di cui ho bisogno.

Di quanta fede hai bisogno?

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Ascolta la Parola

Quale azione ha dato il via alla mia guarigione? Ho ascoltato,

ascoltato e ancora ascoltato la Parola!

ROMANI 10:17

La fede dunque viene dall’udire, e l’udire

viene dalla Parola di Dio.

Quanta Parola abbiamo bisogno di ascoltare?

Non ci sarà mai un giorno nella vita in cui potremo dire di

non averne più bisogno.

Penso che finché esisteremo, la nostra fede sarà sempre in

continuo sviluppo e bisognosa di “cibo”. Infatti, in Romani

10:17, il termine greco tradotto con udire ha vari significati, fra

i quali vi è anche “mantenendosi udendo”.

La Bibbia ci parla quindi di un vero e proprio stile di vita, di

qualcosa che va fatto del continuo.

L’ascolto è tremendamente importante nella vita di ogni

persona, tanto più lo è in quella di un credente.

PROVERBI 4:20-22

Figlio mio, attenzione alle mie parole, porgi

l’orecchio ai miei detti; non si allontanino

mai dai tuoi occhi, custodiscili nel centro del

tuo cuore, perché sono vita per quelli che li

trovano, guarigione per tutto il loro corpo.

La Bibbia non ci dice solo di udire, ma di “porgere

l’orecchio”. Si capisce quindi che non sta parlando di un

ascolto distratto ed automatico.

La Parola di Dio svilupperà la tua fede quando ti prenderai

del tempo per ascoltarla con attenzione. Pensa ad una spremuta

d’arance: ogni frase và “spremuta” fino a farne uscire tutto il

“succo” che siamo in grado di bere.

Di quanta fede hai bisogno?

29

La Parola è vivente e raggiungerà il centro del tuo cuore solo

se l’assaporerai per bene, boccone dopo boccone.

Sarà così che, per mezzo di essa, farai passi da gigante.

Uomo di “poca fede”

Siamo perciò giunti alla conclusione che, abbiamo sì una

misura di fede, ma dobbiamo anche farla crescere, proprio

come si fa con un muscolo. La fede non sviluppata è una fede

che non produce. E’ debole, e non porta a risultati.

Per renderci conto di quanto ciò sia vero, vediamo le

caratteristiche di una fede debole:

MATTEO 14:22-31

Subito dopo Gesù costrinse i suoi discepoli a

salire sulla barca e a precederlo sull’altra

riva, mentre Egli licenziava le folle. Dopo

averle congedate, salì sul monte in disparte

per pregare. E, fattosi sera, era là tutto solo.

La barca intanto si trovava al largo, in

mezzo al mare, ed era sbattuta dalle onde

perché il vento era contrario. Alla quarta

vigilia della notte, Gesù andò verso di loro

camminando sul mare. I discepoli, vedendolo

camminare sul mare, si turbarono e dissero:

“E’ un fantasma”. E si misero a gridare

dalla paura; ma subito Gesù parlò loro

dicendo: “Rassicuratevi; sono io, non

temete!”. E Pietro rispondendogli disse:

“Signore, se sei tu comandami di venire da te

sulle acque”. Egli disse: “Vieni!”. E Pietro,

sceso dalla barca, camminò sulle acque per

venire da Gesù. Ma, vedendo il vento forte,

ebbe paura e, cominciando ad affondare,

gridò dicendo: “Signore salvami!”. E subito

Gesù stesa la mano, lo prese e gli disse: “O

uomo di poca fede, perché hai dubitato?”

Di quanta fede hai bisogno?

30

Tutti noi conosciamo questa storia. Questo è un fatto

realmente accaduto. Fu una serata strana, quella: non solo Gesù

camminò sulle acque (e già questo non è affatto normale!) ma

ad un tratto anche Pietro iniziò a farlo.

Ad un certo punto, c’erano ben due persone che parlavano

stando all’impiedi sull’acqua!

Mi rendo conto che non siamo certo chiamati a camminare

sulle acque, ma rimane il fatto che questa storia ha molto da

insegnarci sul camminare in fede.

Ora, se quella sera Gesù disse a Pietro di camminare fino a

lui, vuol dire che Pietro possedeva tutta la fede necessaria per

poter camminare sull’acqua, almeno fino a raggiungere Gesù.

E infatti Pietro camminò sull’acqua.

Pietro scoprì di avere la fede necessaria per ubbidire al

comando di Gesù.

Molti di noi non scopriranno di avere fede fino a quando non

“scenderanno dalla barca”, fino a quando non faranno il primo

passo.

Pietro non aveva nessun assicurazione naturale che sarebbe

riuscito a camminare sul’acqua; tutto quello che aveva era

l’ordine dato da Gesù.

Ma bastava.

“Per certo – deve essersi detto mentre si accingeva a posare i

piedi sull’acqua – il Maestro non mi chiederebbe mai di fare

qualcosa che io non possa fare”

Purtroppo, dopo qualche passo, la Bibbia dice che Pietro,

togliendo lo sguardo da Gesù, iniziò ad affondare.

Fu in quel momento che Gesù, aiutandolo, gli disse: “Oh

uomo di poca fede, perché hai dubitato?”

Ma se Pietro ha avuto “poca fede”, quanta ne dovevano avere

gli altri che non sono neanche scesi dalla barca?!

“Poca fede”, nel testo originale, è un’unica parola:

oligopistis. Questo è un termine interessante: è composto da

Di quanta fede hai bisogno?

31

pistis che significa “fede”, e da oligos che ha vari significati,

tra i quali vi è anche quello di “breve durata”.

Il Dizionario Base del Nuovo Testamento Greco-Italiano, di

Carlo Buzzetti, traduce il termine oligos con “breve”, “per

poco tempo”, “soltanto per un po’”. Sicché possiamo

affermare che il modo migliore di leggere la frase di Gesù,

“uomo di poca fede”, è “uomo, la cui fede è durata poco”.

La caratteristica della poca (o piccola) fede, cioè di una fede

non allenata, e proprio questa: non ti fa raggiungere gli

obiettivi di Dio.

Nel corso dei nostri viaggi, mia moglie ed io abbiamo avuto

spesso a che fare con persone che, nonostante avessero ricevuto

la loro guarigione per l’imposizione delle mani, dopo qualche

giorno ritornavano nella loro malattia.

Mi ricordo in particolare di un tale con un problema di vista

ad un occhio. Uno dei suoi occhi era completamente cieco.

Durante una preghiera gli imponemmo le mani e il Signore lo

guarì all’istante. Facemmo delle prove e lui lesse con l’occhio

che era stato accecato da anni. Dopo qualche giorno, però, tutto

tornò come prima e un’altra volta il suo occhio si oscurò. Lo

incontrammo e nuovamente pregammo, e realmente riprese a

vederci di nuovo. Venimmo poi a sapere da un amico in

comune che il suo occhio era tornato cieco dopo qualche

giorno. Cosa stava succedendo?

Il problema era che la sua fede gli consentiva di ricevere la

guarigione mediante l’imposizione delle mani, ma non gli

permetteva di proteggere poi nel tempo questa guarigione.

Era una fede debole, per cui appena si ritrovava solo, il

nemico dell’anima nostra prendeva il sopravvento e,

insinuando in lui dei dubbi, lo riportava nell’infermità. Questa

cara persona, pur ricevendo l’imposizione delle mani e

usufruendo dell’unzione presente in quel momento, non aveva

però mai sviluppato la sua fede personale e non era quindi

Di quanta fede hai bisogno?

32

realmente convinto che Dio potesse fare con lui un’opera totale

e costante.

La sua fede lo faceva “partire”, ma non gli permetteva poi di

giungere fino alla fine della sua sfida.

Quando incontro casi del genere, spesso la prima cosa che

faccio non è pregare, ma è spendere del tempo parlando sulla

guarigione divina. Mi accorgo se la persona non è in fede

sentendola semplicemente parlare.

Se ne ho l’occasione, accenno al diritto di ogni credente di

ricevere la guarigione, cito 1^ Pietro 2:24 e Isaia 53 e semino

nella persona la Parola della fede affinché possa rimanere

guarita anche dopo che me ne sono andato. E funziona!

Vedi, la conoscenza personale della Parola di Dio è molto più

potente di qualsiasi predicatore con tutta la sua unzione. Gloria

a Dio per la Sua Parola!

Una fede non sviluppata non guarda l’invisibile, ma le

circostanze. Guarda la tempesta e ti porta ad affondare.

Dio ha già fatto tutto quello che doveva fare, donandoti la

misura di fede. Ora tu devi svilupparla affinchè essa possa

durare fino alla fine. Se, per esempio, sei malato, la tua fede

deve essere in grado di durare fino al giorno in cui sarai

ristabilito.

Devi continuare a camminare sull’acqua fino a quando ottieni

ciò per cui hai pregato e creduto.

Fino ad arrivare dove si trova Gesù.

La grande fede:

i quattro ostacoli della donna cananea

La Bibbia ci racconta di una donna che, in una situazione

particolare, agì in fede e con grande determinazione. E’ una

donna che apprezzo moltissimo per come ha superato la sua

Di quanta fede hai bisogno?

33

sfida, e con la quale vorrò complimentarmi in Cielo per ciò che

è riuscita ad ottenere.

Si tratta della donna cananea:

MATTEO 15:22-28

Ed ecco una donna Cananea, venuta da quei

dintorni, si mise a gridare dicendo: “Abbi

pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia

figlia è terribilmente tormentata da un

demone!”. Ma egli non le rispondeva nulla. E

i suoi discepoli, accostatisi, lo pregavano

dicendo: “Licenziala, perché ci grida dietro”.

Ma egli, rispondendo disse: “Io non sono

stato mandato che alle pecore perdute della

casa d’Israele”. Ella però venne e l’adorò,

dicendo: “Signore, aiutami!”. Egli le rispose

dicendo: “Non è cosa buona prendere il pane

dei figli e gettarlo ai cagnolini”. Ma ella

disse: “E’vero, Signore, poiché anche i

cagnolini mangiano le briciole che cadono

dalle tavole dei loro padroni”. Allora Gesù le

rispose dicendo: “O donna, grande è la tua

fede! Ti sia fatto come tu vuoi”. E in quel

momento sua figlia fu guarita.

Che grande esempio di fede! Costei ha ottenuto la guarigione

della figlia rimanendo ben salda nella fede, pur non disponendo

del sostegno del Nuovo Testamento, né avendo lo Spirito Santo

dimorante dentro di sé!

Questa donna, dice la Scrittura, udendo che Gesù guariva le

persone, si rivolse a lui dicendo: “Abbi pietà di me, Signore,

figlio di Davide! Mia figlia è terribilmente tormentata da un

demone!”.

Niente male come preghiera.. oggi, preghiere peggiori sono

esaudite più di questa!

Costei si è rivolta a Gesù riconoscendolo come il Messia, e

l’ha invocato sulla base della Sua misericordia.

Di quanta fede hai bisogno?

34

Ella sapeva bene che non poteva appellarsi al patto che Dio

aveva stipulato con Israele; per cui, questa preghiera era adatta

alla sua circostanza.

Inoltre il suo problema non era affatto un banale mal di testa,

ma aveva una figlia tormentata da un demone!

Ora, si fronte ad una richiesta così forte, come si comportò

Gesù?

“Ma egli non rispondeva nulla”.

Non so voi, ma io probabilmente ci sarei rimasto male.

La donna a quel punto avrebbe potuto dire: “Beh, ho pregato

il Signore, Lui mi ha sentito ma non mi ha risposto. E’ chiaro

che non vuole guarire mia figlia”, e se avesse reagito in questo

modo, la Bibbia avrebbe scritto di lei: “Donna, la cui fede è

durata poco!”

Ma, gloria a Dio, la donna non si è fermata a questo primo

ostacolo, perché più avanti la troviamo davanti al secondo

ostacolo: “E i suoi discepoli, accostatisi, lo pregavano

dicendo: “Licenziala, perché ci grida dietro”.

Sai cosa significa questo? Immagina di chiedere qualcosa al

tuo pastore e che, mentre lo fai, non solo lui ti ignora, ma dopo

un po’ arrivano anche gli anziani della chiesa i quali, rivolti al

pastore (davanti a te) dicono: “Pastore, mandala via perché

con il suo problema ci sta infastidendo.”

Credo che la donna Cananea avrebbe avuto già due buoni

motivi per arrendersi, ma ella ha continuato a camminare in

fede, superando anche questo secondo ostacolo.

Possiamo affermare ciò perché, proseguendo con la lettura, la

troviamo davanti al terzo ostacolo…

Ad un certo punto, finalmente, Gesù parlò.

E cosa disse? “Io non sono stato mandato che alle pecore

perdute della casa d’Israele”, come a dire: “Cara donna

Di quanta fede hai bisogno?

35

cananea, mi dispiace per tua figlia ma vedi, hai la nazionalità

sbagliata!”.

Questo è forte.

Ora non solo Gesù le parlava, ma le dava anche un motivo

legale per giustificare il fatto che non poteva guarire la figlia.

Il problema era serio: se la donna fosse stata israelita avrebbe

potuto ricevere ciò che chiedeva, ma essendo cananea la

guarigione non le spettava.

Questo è ciò che Gesù in persona le disse.

La sua cittadinanza fu il suo terzo ostacolo.

“Ella però venne e l’adorò, dicendo: “Signore, aiutami!”.

Ecco la sua reazione.. che grande determinazione!

Avrebbe potuto dire: “Va bene, ho pregato il Signore, ma Lui

mi ha spiegato chiaramente quale fosse il mio problema.

Purtroppo, dato che non posso cambiare la mia nazionalità,

capisco che Gesù non può darmi la guarigione di mia figlia”, e

se così avesse reagito, la Bibbia avrebbe scritto di lei: “Donna,

la cui fede non è durata abbastanza a lungo.”

Ma lei non ha mollato.

E’ rimasta ferma sulla preghiera fatta inizialmente, nella

quale non si era appellata al patto legale ma alla misericordia di

Dio.

Ed è proprio in quella misericordia che ha continuato a

credere.

Così facendo ha superato anche il terzo ostacolo e si è trovata

di fronte al quarto ed ultimo impedimento.

“Non è cosa buona prendere il pane dei figli e gettarlo ai

cagnolini”.

Che grande ostacolo!

E’ come se tu chiedessi una cosa al tuo pastore e ti sentissi

rispondere: “Vedi, non posso darti ciò che mi chiedi perché

non è cosa buona dare le perle ai porci!”.

Di quanta fede hai bisogno?

36

Per molto meno, la maggior parte di noi se ne sarebbe andata.

E se anche la donna avesse desistito, la Bibbia avrebbe scritto

di lei qualcosa del tipo: “Donna, la cui fede si è fermata appena

le fu detto che non è buono dare il pane dei figli ai cani”.

Ma ella non si arrese!

Non si fermò a ribattere quella frase così forte, ma

caparbiamente disse: “E’ vero, Signore, poiché anche i

cagnolini mangiano le briciole che cadono dalle tavole dei

loro padroni”.

A quel punto Gesù rispose: “O donna, GRANDE è la tua

fede! Ti sia fatto come tu vuoi”.

Come a dire: la tua fede è arrivata fino alla fine!

Questa donna ha potuto mantenere operante la sua fede fino

alla fine per un’unica ragione: l’aveva nutrita bene in

precedenza. E sapete in che modo? Ascoltando le guarigione

che Gesù stava facendo tra i malati (Marco 7:25 dice: “…

avendo sentito parlare di Gesù”).

Probabilmente ne parlava con le vicine, dicendo qualcosa del

genere: “Appena quel predicatore arriverà dalle nostre parti,

gli parlerò di mia figlia e vedrete che lui la guarirà. Lui è il

figlio dell’Iddio di Abramo, Isacco e Giacobbe. E’ una persona

buona. E’ buono, e guarirà anche mia figlia!”

Pensate che non sia così? Beh, vedendo la sua

determinazione credo proprio che dicesse questo.

Sapete, Dio non risponde alle persone solo perché esse

pregano.

Non sto dicendo che la preghiera non sia utile, ma è

importante che ad essa sia associata la fede.

Dio risponde alla fede!

Gli adepti di alcune religioni orientali, ad esempio, spendono

tutto il loro tempo organizzando infinite catene di preghiera.

Nessuno al mondo prega più a lungo di loro, e se il solo

Di quanta fede hai bisogno?

37

pregare fosse sufficiente per ricevere da Dio, costoro avrebbero

raggiunto la perfezione da tempo!

Ma Dio, lo ripeto, risponde alla fede.

La preghiera per ricevere da Dio deve essere fatta in fede

e con determinazione.

Diceva Smith Wigglesworth, un apostolo della fede vissuto

verso la prima metà del nostro secolo: “Posso ottenere da Dio

più credendo per un minuto che urlando a Lui per tutta la

notte.”

Non ha importanza solo quanto preghi, ma ha importanza

anche come preghi. Una preghiera in fede sarà una preghiera

esaudita perché Dio è fedele alla Sua Parola. Lui stesso ha

detto: “Tutte le cose che domanderete pregando, credete di

riceverle e le otterrete” (Marco 11:24), e Dio non ha mai detto

una bugia!

Prega con la stessa determinazione che ha avuto la donna

cananea.

Prega credendo che tutte le promesse di Dio in Lui hanno il sì

e l’amen.

Affronta le circostanze con quella fede forte e poderosa, una

fede che Gesù stesso ha definito “grande”!

Di quanta fede hai bisogno?

38

Capitolo 3

Come la fede opera

Abbiamo detto che la parte di Dio è offrire la fede, mentre la

nostra parte è renderla operante, e la Bibbia ci spiega come.

La legge della fede

Quando Dio creò la terra, istituì anche quella che noi

chiamiamo legge di gravità.

In base a questa legge, ogni oggetto lasciato in aria verrà

inesorabilmente attratto verso il basso. Non possiamo sfuggire

a questo fenomeno senza modificare l’ambiente circostante.

Ora, se desideriamo che un oggetto nelle nostre mani cada,

tutto quello che dobbiamo fare è lasciare andare questo

oggetto. Conoscendo le regole che governano la legge di

gravità, possiamo sfruttarla in nostro favore.

Allo stesso modo, Dio ha messo l’elettricità sulla terra, e non

l’ha fatto solo all’inizio del secolo, quando è stata scoperta.

Essa è sempre esistita, sin dalla creazione del mondo.

Il problema è stato che l’uomo, pur avendo scoperto il

fenomeno moltissimi anni fa, solo da poco ha scoperto le leggi

che lo governano. Da allora, ha potuto convogliare e sfruttare

l’elettricità a proprio favore.

La fede che Dio ha donato ad ogni credente è presente nella

persona sin dal giorno in cui essa è nata di nuovo, accettando

Gesù come personale Salvatore, ma forse soltanto dopo

qualche tempo la persona scopre le leggi che la governano!

Già, perché anche la fede, come l’elettricità o la gravità, è

regolata da una vera e propria legge.

Di quanta fede hai bisogno?

39

Conoscere le leggi che governano un fenomeno è

fondamentale. Non serve a nulla avere una macchina e non

sapere come farla muovere!

Occorre imparare a guidarla.

Molti credenti pregano continuamente: “Signore, dammi più

fede…”, quando invece ciò che dovrebbero fare è sapere come

far operare la fede che è già in loro.

Dovrebbero conoscere le regole che mettono in movimento la

loro fede.

ROMANI 3:27

Dov’è dunque il vanto? E’ escluso. Per quale

legge? Quella delle opere? No, ma per la

legge della fede.

La fede è una legge spirituale e, come tale, non è affidata al

caso, ma è governata dai suoi princìpi.

Dio stesso li ha istituiti ed è Suo desiderio che noi tutti ne

veniamo a conoscenza.

MARCO 11:23

Perché in verità vi dico che se qualcuno dirà

a questo monte: “Spostati e gettati nel

mare”, e non dubiterà in cuor suo, ma

crederà che quanto dice avverrà, qualunque

cosa dirà gli sarà concessa.

Questo è quello che viene considerato, a ragione, il “versetto

della fede”.

In esso troviamo un vero e proprio assegno in bianco per il

credente.

In Marco 11:23 ci sono le regole per mettere in azione la

fede: CREDERE e CONFESSARE.

Di quanta fede hai bisogno?

40

ROMANI 10:8

Ma che dice essa? “La parola è presso di te,

nella tua bocca e nel tuo cuore”. Questa è la

parola della fede che noi predichiamo.

e ancora

ROMANI 10:10

Col cuore infatti si crede per ottenere

giustizia e con la bocca si fa confessione per

ottenere salvezza.

Come opera dunque la fede?

Credendo nel cuore e confessando con la bocca (cioè

parlando) ciò che si crede.

Credere nel cuore non significa solo avere un assenso

mentale, perché questo vuol dire “capire”.

Una sera, mentre mi trovavo nella mia camera, pregavo il

buon Dio affinché mi aiutasse a comprendere alcune delle cose

che leggevo nella Bibbia. Una di essere era quella sera

particolarmente complicata per me. Dicevo: “Caro Padre, sei

proprio certo che vuoi che io creda a questa cosa? Non la

capisco proprio…”

Non mi dimenticherò mai quello che il Signore mi rispose.

Non ci fu nessuna voce udibile, né un angelo scese nella

stanza, ma tutto ad un tratto, dentro di me, direttamente nel mio

spirito, ho “saputo” questo: “Luca, io non ti ho mai chiamato a

CAPIRE tutta la Bibbia, ma per certo ti ho chiamato a

CREDERLA tutta!”

Beh, così è molto più facile, non trovi? Anche se

incontrassimo verità difficili da comprendere con la nostra

mente, è però sufficiente che noi le crediamo col cuore e per

certo, prima o poi, anche la mente si adeguerà.

Dunque, credi col cuore e proclama ciò che credi.

Di quanta fede hai bisogno?

41

Parla la Parola

Più o meno nessun credente ha problemi nel credere alle

promesse della Bibbia, ma moltissimi di loro evitano di

dichiarare e confessare con la bocca ciò che credono nel cuore.

Per molto tempo si è pensato che il soggetto della

confessione di fede appartenesse a quei movimenti che

ricalcano alcune religioni orientali (movimenti che,

personalmente, ritengo non abbiano nulla a che fare con la

Parola di Dio, cioè la Bibbia). Eppure. tutto quello che questi

movimenti hanno fatto è stato prendere dalla Bibbia solo una

parte della verità riguardo la confessione: hanno enfatizzato il

dire, escludendo però Gesù dal proprio cuore.

Ma non si possono avere i benefici del Cristianesimo, senza

la radice che li determina, cioè Cristo!

Però, una volta che Gesù diventa il Signore della tua vita,

allora la confessione assume un aspetto importante, perché

quello che confessi lo credi prima col cuore.

Sì, quando il cuore è coinvolto, allora la confessione delle

labbra assume un valore enorme.

Un altro curioso aspetto della confessione è che la maggior

parte dei cristiani la associa subito alla confessione dei propri

peccati. Eppure, la Bibbia ha da dire molto di più sulla

confessione in senso positivo, che in senso negativo.

EBREI 4:14

Avendo dunque un gran sommo sacerdote

che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio

di Dio, riteniamo fermamente la nostra

confessione di fede.

Qua non si riferisce affatto alla confessione dei peccati, ma

alla confessione della fede, di ciò in cui stai credendo.

Di quanta fede hai bisogno?

42

Di tanto in tanto incontro qualcuno che mi dice: “Sai, fratello

Luca, nonostante io pensi del continuo alle promesse di Dio,

sembra che esse rimangano ben lontane dalla mia vita..”

Il problema è che costoro si limitano a “pensare”, quando

dovrebbero anche “dire”, “confessare”, “dichiarare” ciò che

credono.

E’ così che la fede opera.

E’ stato Dio a mettere questa regola.

La Bibbia dice di credere con il cuore e di confessare con la

bocca. E se ciò è valido per ricevere la Salvezza, quanto più lo

sarà per ricevere anche tutto il resto?

Qualche anno fa, prima che entrassi nel ministero a pieno

tempo, a causa della crisi economica in cui si trovava l’Italia, il

mio datore di lavoro fu costretto a licenziare quasi tutto il

personale, me compreso.

Tutti dicevano che in Italia era difficile trovare un altro

lavoro perché c’era una certa crisi, per cui non feci alcuna

fatica ad associarmi a questo modo di dire e questo mi portò a

vivere un periodo non facile da disoccupato.

Ero irrequieto e continuamente insoddisfatto a motivo della

mancanza di lavoro.

Poi un giorno, ho scoperto nella Bibbia che Dio ci ordina di

lavorare con le nostre mani (1^ Tessalonicesi 4:11) ed ho

quindi pensato: “Certo, lo Spirito Santo ben sapeva in quale

situazione si sarebbe venuta a trovare l’Italia negli anni ’90.

Sapeva che ci sarebbe stata difficoltà ad avere un lavoro.

Avrebbe potuto dire: Lavorate con le vostre mani finché

trovate un lavoro.. mentre invece ha semplicemente detto:

Lavorate con le vostre mani! Dio non mi chiederebbe di fare

qualcosa che io non posso fare. Quindi, da qualche parte, deve

esserci un bel lavoro pronto per me”.

Di quanta fede hai bisogno?

43

Continuavo a cercare un lavoro, ma da quel momento a

coloro che mi facevano notare quanto difficile fosse trovarne

uno, rispondevo: “Ehi, aspetta un momento.. io vivo in Italia, è

vero, ma la mia vera nazionalità è quella del Cielo, e il Signore

dal quale io dipendo non è per nulla in crisi, per cui non lo

sono nemmeno io! Se Dio mi ha detto di lavorare, allora per

certo ha preparato un lavoro anche per me, e molto presto lo

troverò.”

Sai, questo non è orgoglio, ma sopravvivenza! Se non afferri

le cose in fede il diavolo te le ruberà.

Dopo pochissimi giorni dall’inizio della mia confessione di

fede, ben tre ditte mi hanno telefonato a casa chiedendomi se

potevo lavorare per loro. Ne ho scelta una e ho indirizzato due

fratelli alle altre due. Glory!

Quando ti trovi davanti ad una situazione negativa e le

circostanze ti dicono che non puoi fare quello che il Signore ti

dice di fare, a chi crederai? Alla “montagna” e ai suoi “no”, o

crederai alla Parola di Dio che ti dice che puoi ogni cosa in

Colui che ti fortifica (Filippesi 4:13)?

C’è un sistema per scoprire a chi stai realmente credendo:

ascoltati mentre parli.

E’ vero che non possiamo vedere nei cuori, ma possiamo

ascoltare quello che esce però dalle nostre labbra.

Quello che un credente confessa continuamente è ciò che sta

realmente credendo. Io chiamo la confessione la prolunga del

cuore. Essa non è altro che il risultato di quello che c’è nel tuo

cuore.

Non è possibile pregare il Signore per qualcosa e continuare

poi a parlare con frasi del tipo: “Le cose non vanno mai bene..”

oppure “Poveri noi..”

Questo non è confessare la Parola, ma è confessare il dubbio.

Quando tutti intorno a te parlano dei problemi economici

usando luoghi comuni tanto dannosi quali “I soldi non bastano

Di quanta fede hai bisogno?

44

mai..” e frasi del genere, tu rispondi in fede: “Io credo che il

mio Dio non mi farà mancare quello che mi occorre. Sono

sicuro che le risorse che il Signore mi farà avere basteranno

per la mia casa e ne avanzeranno per aiutare gli altri.”

Sai cosa succede quando parli in questo modo? Tutti si

voltano e ti guardano meravigliati, perché la fede spezza la

routine delle frasi fatte.

La fede parla e dichiara la Parola di Dio.

Lo so, le prime volte che lo fai è dura: mentre confessi la

promessa a te stesso e agli altri e non stai vedendo risultati, le

circostanze sembrano avere ragione. Ma se rimani fermo

abbastanza a lungo, scoprirai che sarai proprio tu a dire

l’ultima parola.

E sarà una parola di vittoria!

PROVERBI 18:21

Morte e vita sono in potere della lingua;

quelli che l’amano ne mangeranno i frutti.

Attenzione, non dice che solo la confessione di fede porta

frutto. Dice che la confessione (buona o cattiva) porta frutto!

Il parlare in fede porta come frutto la vittoria. Il parlare nel

dubbio e con critica porta come frutto la sconfitta.

Io leggo questo versetto così: “La MIA morte e la MIA vita

sono in potere della MIA lingua!”

Il diavolo non ha autorità su di te, a meno che non sia tu a

dargliela. E la lingua è un ottimo strumento per delegare

l’autorità.

Quando diciamo (e crediamo) che “non possiamo”, quando ci

lamentiamo continuamente che non riusciamo a fare questo o

quell’altro, allora stiamo aprendo le porte alle circostanze e

spesso anche all’avversario.

Di quanta fede hai bisogno?

45

Del resto, quello che il nemico vuol fare è indurci a parlare da

sconfitti e per farlo ci mostra le circostanze avverse, sperando

che crediamo più ad esse che alla Parola di Dio.

Vedi, se il diavolo potesse distruggerci direttamente, lo

farebbe senza perdere tanto tempo, non trovi? Invece lui ha

bisogno della nostra confessione del dubbio per poterci

danneggiare, perché l’autorità l’abbiamo noi e non lui.

La nostra bocca ha l’autorità.

Ecco il motivo per cui un giorno l’apostolo Paolo ordinò:

II^ CORINZI 5:7 (versione Amplified)

Camminiamo infatti per fede, ossia

regoliamo la nostra vita in funzione della

nostra convinzione o credo, riguardo alla

relazione che l’uomo ha con Dio e con le cose

divine, con fiducia e santa passione, e non

per come le cose appaiono o possono

sembrare.

Un’altra traduzione di questo versetto dice: “Camminiamo

per fede e non per quello che vediamo o percepiamo con i

nostri sensi fisici”.

“Camminare per fede” non vuol dire non considerare quello

che accade nel naturale, o ignorarlo, ma significa non fondare

le proprie scelte e i propri obiettivi basandosi esclusivamente

sul reame fisico.

Mia moglie Lucia, riguardo a questo, dice spesso che

certamente non possiamo negare le circostanze negative, ma

che non dobbiamo neanche negare le soluzioni che la Bibbia

offre per far fronte ad esse!

Dio non ci ha mai promesso una vita senza problemi, ma ci

ha promesso una vita di risposte!

Le avversità le incontreremo, ma non è detto che dobbiamo

confessare solo ciò che esse dicono. Possiamo camminare in

Di quanta fede hai bisogno?

46

esse e allo stesso tempo mantenerci stabili nella confessione

della Parola di Dio.

Controlliamo il nostro modo di parlare, e renderemo la vita

molto più dura al nostro avversario!

Lo spirito di fede

Un libro della Bibbia che mi piace particolarmente è la lettera

che l’apostolo Paolo scrisse ai credenti di Efeso. E uno dei

versetti che preferisco in essa è Efesini 1:3

EFESINI 1:3

Benedetto sia Dio, Padre del nostro Signore

Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni

benedizione spirituale nei luoghi celesti in

Cristo.

Queste benedizioni spirituali di cui Paolo parla non sono quel

tipo di benedizioni astratte, ma sono reali, concrete, pratiche e

visibili nella nostra vita di tutti i giorni. Il termine greco

tradotto con spirituali significa “che procedono dalla sfera

spirituale”.

Tutte le benedizioni che abbiamo ricevuto con la redenzione

sono prima esistite nella sfera spirituale (cioè in Cristo) e poi,

attraverso la nostra fede, si sono manifestate anche nel

naturale, cosicché i nostri occhi possono vedere quello che il

nostro cuore ha già creduto.

Noi, in Cristo, siamo benedetti con ogni benedizione

proveniente dal regno spirituale!

Questo, però, è un aspetto legale. Per esempio, noi come

credenti abbiamo diritto alla guarigione; essa esiste già nel

regno spirituale, ma abbiamo bisogno di trasportarla nel regno

naturale, per poterne beneficiare. E’ un po’ come ricevere un

Di quanta fede hai bisogno?

47

assegno: per poter disporre della cifra occorre andare in banca

a cambiarlo. Allo stesso tempo, se rimani con l’assegno in

tasca senza cambiarlo, non usufruisci di quel denaro pur

avendolo legalmente.

Cristo ha legalmente provveduto alla nostra guarigione, ma

ora tocca a noi fare in modo che questa giunga a manifestarsi

nel corpo.

Una situazione simile l’hanno vissuta anche gli Israeliti

qualche migliaio di anni fa.

Dopo essere usciti dall’Egitto ed aver seguito le indicazioni

del Signore, giunsero in vista della terra promessa. Dio gliela

aveva legalmente già data, e tutti loro lo sapevano; ma quello

che i loro occhi videro li fece scoraggiare:

NUMERI 13:27-28

Così fecero davanti a lui il resoconto

dicendo: “Noi siamo arrivati nel paese dove

ci hai mandato; vi scorre veramente latte e

miele e questi sono i suoi frutti. Ma il popolo

che abita il paese è forte, le città sono

fortificate e grandissime”

Dio aveva dato loro questo territorio, eppure il territorio non

era libero affatto.

E questa fu la conclusione alla quale la maggior parte di loro

giunse:

NUMERI 14:3

Perché l’Eterno ci conduce in questo paese

per farci cadere di spada? Le nostre mogli e i

nostri piccoli saranno preda del nemico. Non

sarebbe meglio per noi tornare in Egitto?

Hanno guardato più alle circostanze che alla promessa, ed

hanno creduto di fallire.

Di quanta fede hai bisogno?

48

Ora, la terra promessa di Canaan è un’immagine del Nuovo

Patto: i credenti sono legalmente benedetti di ogni benedizione

spirituale, ma non sempre questi territori sono liberi.

Occorre prenderne possesso.

Tu puoi credere di non riuscire nell’impresa, ed hai ragione,

perché allora probabilmente fallirai… e se invece credi di poter

vincere, hai sempre ragione, perché in quel caso le tue

possibilità di vittoria saranno molto, ma molto alte…

Quello che tu credi e confessi in fede, quello otterrai.

Gli Israeliti hanno considerato i problemi piuttosto che la

promessa di Dio, e quello che hanno ottenuto è stato di girare

intorno a queste circostanze per quarant’anni!

Ho imparato che le circostanze non ti condurranno mai alla

terra promessa.

Te la faranno desiderare, bramare, sognare, ma non ti

permetteranno mai di entrarvi!

Ci sono persone che vorrebbero fare delle cose che Dio ha

detto loro di fare, ma sono impediti dalle circostanze che,

continuamente, parlano e dicono loro: “E’ troppo difficile. Non

puoi farlo!”

Se stai seguendo un obiettivo di Dio, non farti condurre dalle

circostanze; se esse non hanno condotto Israele al successo,

non vi condurranno neanche te.

Ma Caleb e Giosuè erano di un’altra pasta.

Loro non hanno mai negato il problema, ma considerando la

promessa più dei giganti stessi, hanno reagito con uno spirito

diverso, uno spirito che parlava e dichiarava quello che essi

potevano fare con Dio, uno spirito di fede!

NUMERI 14:8

“Se l’Eterno si compiace di noi, ci condurrà

in questo paese e ce lo darà”.

Di quanta fede hai bisogno?

49

Di tutta quella generazione, Giosuè e Caleb furono gli unici

ad entrare nella terra di Canaan!

Vuoi avere anche tu i risultati che loro hanno ottenuto?

Devi avere il loro stesso atteggiamento.

La fede agisce!

Non importa se anche nella tua terra promessa ci sono dei

giganti.

Non importa quanto lontana possa sembrare la tua

guarigione.

Se Dio dice che sei stato benedetto, allora quello che devi

fare è considerare questa promessa più di ogni altra

circostanza, e rimanere fermo su di essa.

L’apostolo Paolo aveva capito questo concetto e, ispirato

dallo Spirito Santo, l’ha così riassunto:

II^ CORINZI 14.13

Ma pure, avendo noi lo stesso spirito di fede,

come sta scritto: “Io ho creduto, perciò ho

parlato”, anche noi crediamo e perciò

parliamo.

Quindi noi tutti abbiamo lo stesso spirito di fede. Glory!

Esso è per tutti i credenti che lo afferrano.

Lo spirito di fede è uno spirito pionieristico. E’ uno spirito

che non aspetta la formazione degli eventi, ma che comincia a

camminare con la sola guida delle promesse di Dio, fino a

vedere le circostanze cambiare in proprio favore.

Lo spirito di fede guarda le cose che ancora non si vedono,

percorre vie non ancora asfaltate, intraprende iniziative che nel

naturale possono risultare difficili, se non impossibili.

Lo spirito di fede precede i tempi, ti fa guardare al futuro e ti

porta a fare cose che forse nessuno attorno a te ha ancora fatto.

Solo due uomini, solo due in tutto Israele, e per la loro fede

l’intero popolo di Dio è stato benedetto.

Di quanta fede hai bisogno?

50

E anche tu, tu che possiedi lo stesso spirito di Caleb, puoi

entrare nella tua terra di Canaan, perché Dio ha già decretato la

Sua promessa, Lui ha detto “Amen”!

Il credente con lo spirito di fede non teme l’uomo, né la

persecuzione, perché egli sa chi è in Cristo e cosa Cristo ha

fatto per lui.

Sono sicuro che il Signore stia cercando uomini e donne

disposte a fare tutto questo.

Non serviranno necessariamente persone abili, ma gente

consapevole della potenza dello Spirito Santo in loro, persone

con l’obiettivo di Dio davanti ai propri occhi, credenti disposti

ad andare contro ogni apparenza che dice “non puoi farlo”, e

decisi a compiere appieno la Sua volontà.

E per avere questi requisiti non occorre essere speciali.

Tutto quello che occorre fare è lasciare operare lo spirito di

fede che Dio ha posto in ciascuno di noi!

Ad ognuno il suo posto

Avere fede non significa credere che tutti i credenti debbono

svolgere lo stesso ministero. Ci sono quelli chiamati a svolgere

un’opera e quelli chiamati a svolgerne un’altra.

I ministeri, del resto, sono dati dal Signore come Egli vuole e

non a tutti è richiesto di porsi in una posizione di guida. Ad

alcuni Dio affida compiti specifici, che richiedono una fede

specifica. Ciascun compito comunque, piccolo o grande che

sia, ha associata la fede necessaria per adempierlo.

Se sei un ministro dell’Evangelo, hai fede per portare avanti

il lavoro che Dio ti ha dato.

Se stai assistendo al ministero di qualcun altro, hai la fede per

assistere.

Di quanta fede hai bisogno?

51

Se non operi nel ministero ma ti occupi di altro, allora hai la

fede per gestire, ad esempio, i tuoi affari e per essere una

benedizione attraverso di essi.

Non a tutti, quindi, è richiesto di fare le stesse cose, ma tutti

possono credere di ricevere quelle benedizioni che ci sono state

donate in Cristo, tutte quelle benedizioni che appartengono alla

vita abbondante.

E quanta fede ti occorre, per ricevere queste benedizioni?

Di quanta fede hai bisogno, per vincere le tue sfide ed essere

benedetto dal Signore?

Semplice.. di tutta la fede che già hai.

Sì, perché quella misura di fede che ti ha permesso di

ricevere Gesù nel tuo cuore, sarà anche sufficiente per farti

ricevere tutte le benedizioni che Dio ti ha donato.

E la bella notizia è che questa misura di fede, se sei in Cristo,

non è lontana da te. Non devi andare a cercarla lontano qua e

là, né hai bisogno di elemosinarne un po’ da qualche parte.

Essa è proprio dentro di te, è già tua, ed è pienamente

funzionante, pronta all’uso per svolgere il suo lavoro.

Ma pure, avendo noi lo stesso spirito di fede, come sta

scritto: “Io ho creduto, perciò ho parlato”, anche noi

crediamo e perciò parliamo.

___________________________

Di quanta fede hai bisogno?

52

SCRITTURA DA MEDITARE

Ecco un esempio di come va usato questo elenco di scritture.

II^ Corinzi 2:14 dice: “Sia ringraziato Dio, il quale ci fa

sempre trionfare in Cristo…” La relativa confessione di fede

potrebbe pertanto essere questa: “In ogni problema che

incontro sono destinato ad uscirne vittoriosamente e non da

sconfitto!”

Credi che quanto stai dicendo è una promessa di Dio, e il

frutto della tua confessione ben presto si vedrà nella tua vita.

Sono sicuro che le confessioni contenute in questo elenco, se

proclamate tutti i giorni, risulteranno per te di gran

benedizione, proprio come continuano ad esserlo nella mia

vita. Non ho mai smesso di dire a me stesso e agli altri quello

che la Bibbia dice, proprio come non ho mai smesso di crederlo

e di agire di conseguenza.

Credi e parla ciò che credi! Usa la bocca per parlare la Parola

di Dio e ne raccoglierai il frutto.

_____________

Leggi prima il versetto citato in neretto, e poi la confessione ispirata alla

scrittura.

Deuteronomio 28:1-14

CONFESSIONE: “Il Signore mi benedice in città e in campagna.

Benedice i miei figli, dando loro il diritto di vivere una vita

abbondante e benedetta da Lui. Dio benedice le mie finanze, e

i nemici che cercano di farmi del male non riusciranno nel

loro intento. La benedizione di Dio circonda e protegge le

buone cose che faccio, ed ogni mia attività riesce bene. Cristo

in me mi rende eccellente in ogni cosa ed io vivo sotto la Sua

continua protezione”

Di quanta fede hai bisogno?

53

Salmo 23

CONFESSIONE: “Siccome l’Eterno è il mio Pastore, io non

manco di nulla! Le cose buone mi accompagneranno tutti i

giorni della mia lunga vita, e se anche passassi momenti

difficili, il Signore mi aiuterà ad uscirne fuori il più presto

possibile!”

Proverbi 18:21

CONFESSIONE: “Quello che dico con la bocca è importante

tanto quanto quello che credo nel mio cuore. Le mie labbra

sono una fonte di benedizione e non di maledizione, perché

parlano del continuo parole di fede e di amore”

Matteo 9:22

CONFESSIONE: “La mia fede è sufficiente per farmi ricevere

guarigione da Dio! La stessa fede che mi ha permesso di

nascere di nuovo, sarà anche sufficiente per ricevere una

guarigione dal Cielo. Se la fede funzionava ai tempi di Gesù,

allora funzione anche per me oggi, perché il Signore non è

cambiato e continua ad onorare la Sua Parola e la fede nei

Suoi figlioli.”

Romani 3:22-24

CONFESSIONE: “Dal momento in cui ho ricevuto Cristo nella

mia vita come personale Salvatore, io non sono più un

peccatore privo della gloria di Dio, ma sono diventato la

giustizia di Dio! Io “ero” un peccatore, ma ora sono salvato

per grazia e quindi ho il diritto di stare davanti a Dio senza

nessun senso di colpa e di condanna. Dio, a motivo del

sacrificio di Cristo, non mi vede più come un peccatore, ma

mi vede come un Suo figliolo bisognoso del Suo amore e della

Sua assistenza.”

Di quanta fede hai bisogno?

54

Romani 12:3

CONFESSIONE: “In accordo alla Parola di Dio, io dispongo di

una misura di fede sufficiente per ricevere quello che Dio dice

che posso ricevere. Io non sono un “misero credente senza

fede”, ma sono un cristiano equipaggiato con tutta la fede

necessaria per una vita vittoriosa.”

II^ Corinzi 2:14

CONFESSIONE: “In ogni problema che incontro, sono destinato

ad uscirne vittoriosamente e non da sconfitto. Io non sono

vittorioso perché ottengo le cose, ma lo sono perché nessuna

circostanza sarà in grado di impedirmi di ubbidire al Signore.

In Cristo Gesù sono sempre vincitore, sia che si tratti di una

prova, di una tentazione o di un normale evento naturale della

vita.”

II^ Corinzi 5:17

CONFESSIONE: “Da quando sono nato di nuovo, il mio passato

non signoreggia più nella mia vita. In Cristo, sono diventato

una creatura nuova, una creatura che non è mai esistita prima

e che è nata direttamente da Dio, questa nuova creatura è la

mia vera natura, è il mio spirito rigenerato dal Padre Celeste.

Dio mi vede attraverso il mio spirito, e siccome esso è ora uno

spirito nuovo, Dio mi vede completamente lavato e degno di

stare alla Sua presenza.”

Galati 5:6

CONFESSIONE: “Dato che la mia fede opera solo se cammino

nell’amore di Dio, ossia se non parlo male degli altri, se non

semino falsità e se non conduco una vita astiosa e piena di

invidie, io decido di non dare alcuno spazio al diavolo nella

mia vita, evitando di fare tutte queste cose. Io desidero che la

mia fede operi senza alcun intralcio.”

Di quanta fede hai bisogno?

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Efesini 2:10

CONFESSIONE: “Io non sono più un fallimento, ma sono

un’opera di Dio, una creatura nata dal Suo Spirito. Dal

giorno in cui ho accettato Gesù nel mio cuore, sono diventato

una Sua opera maestra, un Suo gioiello celeste! Non sono

affatto una persona inutile né incapace, ma ho in me tutta la

potenzialità e la dignità per riuscire nelle mie imprese e per

vivere una vita eccellente con Gesù.”

Filippesi 4:19

CONFESSIONE: “Siccome io sono un donatore allegro, la

Bibbia dice che il mio provvederà a tutti i miei bisogni

finanziari, e lo farà secondo le Sue ricchezze. Il Signore cerca

del continuo di benedire l’opera delle mie mani con

abbondanza e generosità, ed io credo di essere in grado di

ricevere quello che Lui vuole darmi ogni giorno.”

Colossesi 1:15

CONFESSIONE: “Il diavolo non ha più autorità nella mia vita,

perché Gesù lo ha denudato di tutta la sua forza. Lui è stato

abbondantemente sconfitto e quello che è diventato è stato un

“pubblico spettacolo”. Quindi rimango fermo nella Parola di

Dio e rifiuto di credere a tutte le sue menzogne, sicuro del

fatto che non può farmi alcun male a meno che io stesso non

glielo permetta confessando il dubbio e la paura. Ed io non ho

nessuna intenzione di farlo!”

II^ Timoteo 1:7

CONFESSIONE: “La paura non mi appartiene perché in me c’è

uno spirito di forza, di amore e di mente sana. In Cristo Gesù

sono in grado di reagire con fede alla paura e allo

scoraggiamento.”

Di quanta fede hai bisogno?

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Ebrei 2:16

CONFESSIONE: “Siccome io, in Cristo, faccio parte della

progenie di Abrahamo (Galati 3:29), il Signore si prende

continuamente cura della mia situazione materiale e

spirituale.”

I^ Pietro 5:7

CONFESSIONE: “La Bibbia dice che quando affido al Signore

un problema. Lui inizia a prendersene cura e lo risolve; per

cui, non mi preoccupo affatto della situazione ma rimango in

fede e mi aspetto di risolverlo nel migliore dei modi. Mentre

faccio tutto quello che mi è umanamente possibile, tranquillo

e sereno e confido in Colui che è capace di fare

l’impossibile.”

II^ Pietro 1:3

CONFESSIONE: “In Cristo possiedo tutto quello che mi serve

per essere un vincitore già in questa terra. Nel mio spirito

nato di nuovo non c’è debolezza, malattia o povertà, ma c’è

spirito di vittoria, guarigione e benedizione.”

I^ Giovanni 4:4

CONFESSIONE: “Nessun problema o situazione è più forte

dello Spirito di Dio. E la Bibbia dice che lo Spirito di Dio vive

dentro di me. Alleluja!”

III^ Giovanni 2

CONFESSIONE: “La volontà di Dio per la mia vita è che io

prosperi e stia fisicamente bene. La buona salute e la

benedizione economica mi appartengono in Cristo Gesù, per

cui io le ricevo e proclamo che nulla potrà impedirmi di

ricevere il bene che Dio vuole mandarmi.”

Di quanta fede hai bisogno?

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In caso di citazioni, occorre indicare il titolo del libro e l’autore.

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