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154 155 aziende e protagonisti torino magazine torino magazine aziende e protagonisti Nella terra dei Sami, ai confini settentrionali della Finlandia, il viaggio è un piacere ‘bipolare’: due mesi di sole dove la natura incorona un paesaggio di verde e di acque, un lungo inverno per inseguire l’aurora boreale. Il dono della ‘volpe magica’, che accende il cielo di fiamme quando la sua coda schizza sulla neve di GUIDO BAROSIO foto GUIDO BAROSIO e ARCHIVIO VISIT FINLAND Lapponia, alla ricerca della luce perfetta

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Page 1: di GUIDO BAROSIO della luce perfetta ARCHIVIO VISIT FINLANDlare un denominatore comune esiste, ed è il clic della vostra reflex. Il Nord – per chi vi approda da latitudini dif-

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Nella terra dei Sami, ai confini settentrionali della Finlandia, il viaggio è un piacere ‘bipolare’: due mesi di sole dove la natura incorona un paesaggio di verde e di acque, un lungo inverno per inseguire l’aurora boreale. Il dono della ‘volpe magica’, che accende il cielo di fiamme quando la sua coda schizza sulla neve

di GUIDO BAROSIOfoto GUIDO BAROSIO e ARCHIVIO VISIT FINLAND

Lapponia,alla ricerca

della luce perfetta

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‘dal basso’, in una prospettiva arditamente ‘capovolta’;e poi ‘luci umane’ a decorare ogni abitato, che diventapresepe, casa delle bambole, approdo per viandantiinfreddoliti che osservano finestre camuffate da fari,senza tende e senza persiane, con le candele a segna-lare l’orizzonte dei davanzali. Un mondo dormiente? Per nulla. Se non vi bastano i fuo-chi del caminetto, i canti natalizi e il racconto delle saghe,si esce all’aperto per inseguire il firmamento in slitta – trai-nati da una muta di cani o spinti dal motore – indican-do il passaggio con rotte nella tavola innevata che il gior-no seguente saranno invisibili, ricoperte e cancellate,resettate da milioni di fiocchi pronti a ricomporre l’incan-to immobile del paesaggio. Ma in questo universo bipo-lare un denominatore comune esiste, ed è il clic dellavostra reflex. Il Nord – per chi vi approda da latitudini dif-ferenti – seduce ogni fotografo ponendogli sfide conti-nue. Su tutte una: quella della ‘differenza’, sia essa l’in-finita giornata tersa di un’estate ‘stregante’ oppure il gio-co estremo di una notte ‘colorata’ come nessun’altra. Tra i tanti possibili ‘nord’, in questo reportage ne raccon-tiamo uno minimalista ed intimo, forse proprio per que-sto più ‘vero’, meno frequentato, dove il contatto conuomini e altri esseri viventi (renne, cani da slitta, volpi…)apre una dimensione di autenticità saporita e fragrante:la Lapponia finlandese settentrionale, la terra oltre Rovaniemi, la terra dei Sami, un luogo dove la pulizia ela semplicità delle emozioni sono l’immediato ricordogenerato dall’esperienza. La prima sensazione (la piùdurevole) che se ne trae è che – indipendentemente dal-l’evidente bellezza naturalistica che circonda il visitato-re, prima ragione del viaggio – questo estremo angolodi Europa esiste seguendo i propri ritmi: ‘moderno’ maconsapevole della propria identità, felicemente indifferen-te al rauco ringhiare della globalizzazione, fermo nell’ac-cogliere il ciclo di una natura (che se la ignori ti spode-sta) e ancorato a rapporti umani solidi, dove ogni indi-viduo trova il suo ruolo nella comunità. I Sami vivono nel-l’evidente (curiosa) consapevolezza che l’umanità ‘sen-za di loro’ perderebbe un tassello significativo; ma che

Ogni viaggio verso l’estremo nordprevede due dimensioni distin-te, differenti e totalmente con-trapposte. Quella estiva: ovve-ro ‘sole di mezzanotte’ – inLapponia vuol dire sostanzial-mente ‘buio mai’, con un cre-puscolo che si connette diret-

tamente all’alba – clima mite (una sorta di lunga prima-vera), verde invasivo e cullante (foreste, pianure e rilievicolor smeraldo), il blu profondo di laghi, fiumi e lagune;una lunga ‘veglia dei sensi’ goduta pienamente dai nati-vi e dagli ospiti, che trascorrono le giornate interminabilidedicandosi al trekking o ad ogni possibile attività all’ariaaperta, alla fotografia o semplicemente alla serena con-templazione della natura. Nel lungo inverno nordico, inve-ce, lo scenario muta radicalmente: poche ore di luce,un’alba che non diventa mai giorno, con pennellate dicolori pastello da quadro impressionista, notti dove le stel-le trapuntano l’inchiostro del cielo accogliendo auroreboreali imponenti e mutevoli – e qui cambiano le sugge-stioni pittoriche, da Monet e Renoir si passa agli artistilisergici di una pop art fatata e bizzarra – il verde chescompare sotto un manto di neve brillante che illumina

‘loro’ potrebbero tranquillamente esistere da soli, perchétanto sanno benissimo come fare. Le due regioni visita-te – Inari Saariselkä e Pyhä-Luosto, la prima in partico-lare – sono fortemente legate all’etnia Sami: anticapopolazione autoctona presente in Finlandia, Svezia, Norvegia e Russia, ‘frazionata’ da confini politici ma for-te di un comune patrimonio storico, linguistico (nonostan-te tre ceppi differenti: sami settentrionale, sami di Inari esami skolt), culturale e religioso. I primi riferimenti stori-ci accertati risalgono alla ‘Historia de gentibus septen-trionalibus’ (pubblicata a Roma da Olaus Magnus nel1555); ma già precedentemente esistono relazioni di viag-gio fantasiose quanto inattendibili, che narrano di una Lapponia selvaggia e misteriosa, abitata da amazzoni,uomini dalla pelle verde, cannibali e donne in grado di rima-

Il lago di Pielpajärvi

Luosto: l’osservatorio

Pielpajärvi

Luosto: il National Park

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Originariamente, l’abitazione tradizionale era costituita dauna tenda portatile realizzata con pelle di renna – vero eproprio animale totem – più raramente da una capannafissa. Il mezzo di trasporto tradizionale era la slitta. In unasocietà fortemente strutturata sul rapporto ‘uomo-natu-ra’, la figura centrale è rappresentata dallo sciamano: l’in-termediario tra gli esseri viventi e il mondo ultraterreno.Era lui che prevedeva l’avvenire e che effettuava i riti pro-piziatori utilizzando il tamburo magico. Buona parte di que-ste celebrazioni avevano per protagonisti gli animali: quan-do ne veniva ucciso uno, un pezzo di carne di ogni par-te del corpo andava seppellita, nella convinzione che ladivinità, ingraziata dal sacrificio, gli consentisse di rivive-re in un altro mondo. Altre due vie di comunicazione trala realtà dei viventi e l’aldilà erano le aurore boreali – for-ma visibile delle anime trapassate, degli eroi e degli ante-nati – e il sogno: una porta spalancata sul futuro, il pas-sato e l’invisibile. Significativo ed emblematico il rappor-to con la renna, per secoli unica risorsa disponibile perla sopravvivenza. Da essa i Sami ricavavano le pelli pergli abiti e per le dimore, la carne, le bevande, e con le ossa

nere incinte da sole bevendo l’acqua delle sorgenti. Diorigine antichissima, i Sami possono essere considera-ti il ‘popolo indigeno’ più longevo d’Europa, con culti emiti fortemente ancorati al contesto naturale. Nel loro pan-theon tutto ha un’anima e ogni manifestazione terrena,vivente o minerale, possiede pertanto una sua storia. Pie-tre e alberi, volpi e renne, le aurore boreali su nel cielo eil coltello in mano all’allevatore: oggetti, uomini e animaliportano con sé conoscenza e saggezza. E anche gli spi-riti sono costantemente presenti ovunque ci si trovi. Anti-camente, gli sciamani prevedevano il destino delle per-sone tramite visioni e le cure, sia fisiche che spirituali, veni-vano praticate tramite lo sciamanesimo, prendendocontatto con il mondo degli spiriti. La lingua Sami (di cep-po ugro-finnico, della famiglia uralica) non aveva una mani-festazione scritta; solo in epoca più recente molte poe-sie e canti (gli jok) sono stati tradotti e pubblicati in unadattamento ‘leggibile’. Ogni mito e ogni narrazione facostante riferimento a un’entità onnipresente – MadreNatura – che esisteva prima dell’arrivo degli esseri uma-ni e che resterà anche dopo la loro estinzione.

Cani da slitta

In alto: i laghi del parco Pyhä-Luosto

Sotto da sinistra:renna del parco Pyhä-Luostoe il lago nei pressi di Kiilopää

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Quando si esce e si punta a settentrione, però, tutto cam-bia. I villaggi, per quanto indicati, sembrano quasi nonesistere: qualche negozio, una pompa di benzina, ma lecasette vanno individuate in mezzo agli alberi, lungo l’in-finito susseguirsi di laghi e laghetti. A metà strada traRovaniemi e Inari – capitale della cultura Sami nella Lapponia finlandese – si trova il villaggio di Luosto: sito stra-tegico per esplorare il parco nazionale di Pyhä-Luosto, coisuoi tunturi (tondeggianti alture che dominano il paesag-gio), le grandi foreste, la suggestiva miniera di ametista‘a cielo aperto’, il più sorprendente festival di musica clas-sica estivo del nord Europa. Quest’ultimo, il Luosto Classic (www.luostoclassic.fi), si tiene ogni anno duran-te i primi quindici giorni di agosto ed è completamenteopen air. Approfittando delle lunghe ore di luce, artisti epubblico si incontrano nelle più incredibili cornici natu-ralistiche dell’area (boschi, laghi, canyon, l’anfiteatro dipaglia del Reindeer Park…) per assistere a concerti tra-dizionali (orchestre classiche e solisti di fama internazio-nale), ma anche a jazz session, esibizioni di handbell (dovegli strumenti sono sostituiti dal cristallino suono delle cam-pane) e performance di musica contemporanea. La luce, l’atmosfera incantata e il contesto ambientaletoccano corde profonde e sintonizzano le note col pae-saggio; vino rosso, birra e i gustosi mirtilli locali comple-tano una magia irripetibile ad altre latitudini. Tra gli arti-sti più apprezzati dell’edizione 2013, la Sinfonietta Riga,l’Arsis Handbell Ensemble e la violinista Vineta Sareika.Un soggiorno a Luosto permette inoltre una visita

di femmine. Durante l’inverno gli animali sono radunatinegli allevamenti e nutriti dai proprietari: questa è l’uni-ca variante ‘contemporanea’ di un mestiere antichissi-mo, perché il disboscamento industriale ha ridotto sen-sibilmente quel muschio – ‘naava’ in lappone – che per-metteva alle renne di nutrirsi autonomamente anchedurante i mesi più freddi. Il lavoro dei pastori di renne pre-vede in ogni caso un rapporto con l’habitat unico al mon-do, con almeno un centinaio di notti trascorse nella fore-sta durante il corso dell’anno. Hansi – del Reindeer Parkdi Kopara, nei pressi di Luosto – ci ha chiarito alcuniaspetti fondamentali di questa antichissima attività: «Pernoi si tratta di preservare un mondo di saperi e di cono-scenze, mantenendo intatto un patrimonio che ci traman-diamo da secoli. Nella foresta, quando lavoriamo con lerenne, portiamo i nostri figli insegnando loro a soprav-vivere a contatto con la natura. Lo facevano i nostri ante-nati e noi dobbiamo trasmettere le stesse tecniche, ilmedesimo spirito. Ma c’è un altro fattore fondamenta-le: essere allevatori vuol dire rispettare l’equilibrio ambien-tale. Da noi non si produce niente più del necessario el’amore per gli animali è fondamentale. Il ciclo assicurail nostro sostentamento e noi siamo garanti del nume-ro di renne che il territorio può mantenere. Niente di piùe niente di meno. Anche se il mondo è cambiato, la natu-ra non va forzata: tutelandola proteggiamo noi stessi ela nostra identità». Identificando la Lapponia sulla mappa, le aree maggior-mente interessate dalla cultura Sami si collocano anord di Rovaniemi. Patria accertata e festosa di BabboNatale – imperdibile una visita alla sua dimora, dove incon-trare il ‘grande vecchio’ per una chiacchierata informa-le – e luogo cult per gli amanti di Alvar Aalto, è anchesede di Arktikum: il più spettacolare museo e centroscientifico – da brivido la grande cupola verticale in cri-stallo – dedicato alle terre polari. Ma Rovaniemi è anco-ra ‘civiltà globale’, come la intendiamo noi: a metà stra-da tra Disneyland e una città di impianto statunitense,con grandi alberghi, centri commerciali, ampie vie pre-sidiate da pub e ristoranti.

e le corna realizzavano strumenti ed utensili. Procopio diCesarea, nel suo ‘Storia delle guerre’, racconta che i bam-bini non venivano allattati al seno materno, perché allanascita erano avvolti nelle pelli e appesi ad un albero conun pezzo di midollo da succhiare, mentre il padre e lamadre si allontanavano per andare a caccia.Ancora oggi la renna – presenza costante, e apparente-mente libera, nel panorama lappone – resta una figurafondamentale dell’economia. Nell’area sono presenticirca 200mila animali – ben più della popolazione uma-na – e tutti hanno un proprietario, per quanto vivano indi-pendenti durante gran parte dell’anno. Ogni attività con-nessa all’allevamento coinvolge il complesso della comu-nità, che si incarica anche di preservare l’equilibrio natu-rale dell’ambiente. A giugno nascono i cuccioli e si for-mano le mandrie, processo agevolato dalla ‘stagione del-le zanzare’, che porta le renne a scegliere i luoghi menoinfestati. In questo periodo gli allevatori stabiliscono le ‘attri-buzioni’ e raggruppano ciascuno le proprie renne, chein autunno vengono ‘destinate’ alla produzione o all’ac-coppiamento; il tutto tenendo conto che la percentualefinalizzata al ciclo vitale prevede l’80% di maschi e il 20%

Babbo Natale

Inari: la Wilderness Church

Rovaniemi: la casa di Babbo Natale

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� il viaggio torino magazine

questo caso – e ancor più che nelle altre località sin quisegnalate – il ciclo delle stagioni impone attività assolu-tamente differenti. In estate non va persa la lunga cam-minata lungo le rive del lago Pielpajärvi, che consente diraggiungere la seicentesca Wilderness Church: intera-mente in legno, con interni sobri e suggestivi, venne uti-lizzata dalle popolazioni locali fino al 1888. D’inverno lastar indiscussa è l’aurora boreale, che una leggenda Samivuole generata da scintille provocate dalla coda di una‘volpe magica’ a contatto con la neve. Nei secoli, la pre-senza di questo fenomeno è sempre stata associata adeventi temuti (guerre, se le ‘fiamme in cielo’ erano ros-se) o prodigiosi (i bambini concepiti in una notte di auro-ra boreale sarebbero segnati da un destino propizio e glo-rioso), e invariabilmente le ‘luci artiche’ hanno marcatoil confine tra il mondo degli umani e il soprannaturale. A noi non resta che ammirarle emozionati e stupefatti,seguendo però un’avvertenza secolare: mai alzare la voce,o peggio applaudire, durante la loro manifestazione. I‘rumori umani’ potrebbero disturbarle, allontanarle, impe-direbbero di ‘ascoltarle’: fruscii e sibili che si colgono –e non sempre – solo in pieno silenzio… magia nella magia.Soprattutto, però, potrebbero molestare gli spiriti che legovernano causando ira e apparizioni terrificanti.

all’Amethyste Mine – effettuabile esclusivamente in esta-te con un percorso di trekking o in mountain bike – dovei visitatori possono scovare la ‘propria pietra’ in un gran-de giacimento scoperto e unico al mondo. Solo qui, infat-ti, la geologia ha messo in scena una miniera affiorata peremersione, dove non è raro imbattersi nella ‘pietra del-lo sciamano’, declinata in tre tonalità: viola, bianco e nero.Un talismano che i Sami assicurano possa offrire salute,serenità d’animo e ispirazione nei sentimenti. Il ReindeerPark di Kopara – dove lavora il già citato Hansi – consen-te di comprendere la cultura legata alla renna, incontran-do animali e allevatori, scoprendo le tecniche e i com-portamenti ancestrali di un rapporto indissolubile, misti-co e spirituale prima ancora che economico. A pochi chilometri in auto, il Visitor Centre Naava è la ‘por-ta’ per il National Park. Prima di accompagnarvi in un per-corso mozzafiato tra abeti, corsi d’acqua e sentieri nelbosco, le guide vi renderanno partecipi delle tipologieambientali di questa terra: un luogo dove l’uomo simuove come un ospite ‘accolto e integrato’, da sempreattento al confronto con una natura bellissima e difficile,dolce nella limpida estate nordica quanto glaciale e insi-

diosa durante gli inverni di neve e presenze ultraterre-ne, quelle che popolano saghe e leggende da ascolta-re intorno al fuoco. Lasciata Luosto l’equazione diventa ancora più sempli-ce: ad ogni chilometro calano gli insediamenti umani eaumentano le renne. Solenni, tranquille, attraversano lastrada e ti guardano senza fretta: questa è casa loro. L’ultimo centro abitato prima dei confini russo e norve-gese è Inari: sede del Parlamento Sami finlandese(Sajos) e del più attrezzato spazio culturale dedicato alletradizioni autoctone, il Siida (www.siida.fi). Anche in

APPUNTI DI VIAGGIO

Paltto Family: arts and crafts, cottage, adventures on riverLemmenjokiTel. +358.(0)400.287544www.lemmenjoki.orgKaija Paltto è un’artista che, partendo dai disegni e dai materiali dellatradizione, crea arazzi, borse e abiti di raffinata e semplice bellezza, la cuinotorietà ha superato i confini nazionali con esposizioni di successo inEuropa, Stati Uniti e Giappone. Heikki Paltto, suo marito, si dedicaall’allevamento delle renne e accompagna gli ospiti in boat trip sul fiumee nella laguna che si apre proprio di fronte ai loro cottage, dove è anchepossibile soggiornare. Sono entrambi di etnia Sami, i migliori ‘mediatori’possibili per entrare in contatto con una civiltà millenaria che vive ancoraoggi in stretta simbiosi con la natura.

Hotel KorpikartanoMeneskartanontie, 71 – InariTel. +358.(0)40.7774339www.menesjarvi.fiLa brochure dell’hotel cita testualmente ‘Luxury of silence’, ed è sicuramente la giusta sintesi di un’esperienza chepermette di alloggiare negli ambienti, semplici ma confortevoli, dell’antica scuola di Korpikartano. Proprio di fronteall’albergo, situato nel cuore del Lemmenjoki National Park, si aprono gli spazi limpidi e silenziosi del lagoMenesjarvi. In estate, passeggiate, trekking e boat trip. Durante la notte finnica, gite in motoslitta e lo spettacolodelle aurore boreali, suggestivamente proposto anche nel cottage dal tetto in vetro, da cui si ammira il cielo protettidal freddo e riscaldati da un grande caminetto a centro sala.

Kiilopää, centro di soggiornoKiilopääntie, 620 – Saariselkä Tel. +358.(0)16.6700700www.suomenlatu.fi/kiilopaa/Nel centro della regione Sami, tra cime arrotondate e grandi spazi dove lo sguardo si perde, Kiilopää è organizzatocome un vero e proprio piccolo villaggio: cottage in legno, un edificio centrale con ristorante e appartamenti, saunariscaldata a legna come impone la tradizione, con tanto di laghetto esterno dove tuffarsi per un ‘brivido tonificante’.Da segnalare l’ottima cucina locale ed uno staff organizzatissimo, che si prende cura degli ospiti offrendo un riccocarnet di escursioni sia estive che invernali.

Lapland Hotel LuostotunturiLuostontie, 1 – Luostotel. +358.(0)16.620400 www.laplandhotels.comGrande albergo confortevole di standard internazionale. Eccellente ristorante, pub in tavernetta, sauna, piscinainterna con giochi d’acqua, servizio wi-fi gratuito, ampie camere aperte verso la foresta che circonda l’abitato. IlLapland Hotel Luostotunturi – anche sede operativa del festival musicale estivo – è la base strategica ideale peresplorare la regione di Pyhä-Luosto.

Inari: Parlamento Sami

Inari: la sala concerto

Lago nei pressi di Luosto

La passerella dell’Hotel Korpikartano

Vineta Sareika

Il Museo Articodi Rovaniemi

Kaija Paltto

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Nella terra di Lapponia – dove il gelo, il vento, il sole e le‘fiamme del cielo’ rispondono alle volontà di Madre Natu-ra – all’uomo appartiene un solo dono, che lo eleva rispet-to al regno animale: quello della parola. Ma la parola pro-prio per questo è sacra: vietato abusarne o alzare la voce.Perciò, nel dubbio, ascoltare ‘prima’ e ascoltare ‘sempre’.Che in fondo è un piacere semplice da godere pienamen-te, quando si è alla ricerca della ‘luce perfetta’. ��I

Il lago di Pielpajärvi

I lupi in un dipinto Sami

La volpe artica