di Carlo Cannella Nasce la biblioteca europea

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vittima. La scena che si presentò ai loro occhi era rac- capricciante, so- prattutto per i ra- gazzi: il corpo del- l’insegnante, cri- vellato dai proietti- li, era immerso in un bagno di san- gue. Per una terri- bile conincidenza la giovane donna era morta, mentre le persone a cui l’attacco era rivolto si erano salvate. E se ormai l’uo- mo che preservava la memoria storica di quell’evento è deceduto, in paese permangono i se- gni indelebili di quel giorno fune- sto: la ringhiera della stazio- ne ferroviaria è stato tran- ciata da una tempesta di proiettili. LA ZO- NA DEL- L’AT- TAC- CO SU RIVE LA SESIA 45 Martedì 9 settembre 2008 Cultura apparire dal celebre roman- zo di Cagna. La “camminata teatrale”, di non più di 6 chi- lometri e mezzo, viene guida- ta da una maschera guida per godere dell’atmosfera ri- creata dagli attori del Teatro delle Selve. Necessaria la prenotazione telefonando al numero 0323.89622. Costo 5 euro. Omaggio ad “Alpinisti Cia- battoni” di Achille Giovanni Cagna il 13 e 14 settembre, nei luoghi che fecero da sfon- do al romanzo del vercellese a conclusione della rassegna “Teatri andanti” realizzata con il supporto dell’Ecomu- seo del Lago d’Orta e Motta- rone. Sabato 13 settembre alle 15 a Omegna Laura Pa- Omaggio a Cagna nei luoghi di “Alpinisti ciabattoni” Passeggiate teatrali e letterarie, inseguendo i personaggi dell’autore vercellese riani, Confini liberi, Labora- torio permanente di Pella, Teatro delle Selve, Lino Ce- rutti, Pro loco di Omegna presentano “Omaggio al sciur Cagna. I parte” messa in acqua del romanzo “Alpi- nisti Ciabattoni” di Achille Giovanni Cagna. La “messa in acqua” prevede attraver- samenti del lago con natan- ti della più varia specie, tra letture ad alta voce del ro- manzo, riduzioni teatrali, in- cursioni teatral-cantate, se- renate sui moli. Domenica alle 15 appuntamento a Pel- la, in piazza della chiesa. per l’“Omaggio al sciur Cagna. II parte”, messa in ambiente del romanzo, ovvero breve passeggiata verso Artò e ri- torno a Pella in compagnia di personaggi che sembrano Vibrisselibri: “Tutto deve crollare” Il “mondo nero” di Carlo Cannella In scena l’orrore e la violenza ANTONIO PAGLIARO ibrisselibri è una ca- sa editrice senza car- ta fondata da Giulio Mozzi. Pubblica, su web, opere letterarie e saggisti- che in licenza copyleft. E’ anche agenzia letteraria: promuove la pubblicazione dei propri libri presso edi- tori tradizionali. Perché, si sa, la carta non è tutto ma aiuta. Fra gli otto libri in catalogo, a mio parere, il più bello è il più recente: “Tutto deve crollare”, splendido titolo per un ro- manzo forte. L’autore si chiama Carlo Cannella ed è un ascolano che oggi vive in Olanda. “Tutto deve crollare” è fi- nora circondato da un in- solito silenzio di critica e stampa. Sì, è una storia difficile e molto violenta. Sì, a volte il linguaggio è veramente crudo e il protagonista è un essere ripu- gnante. Ma qualcu- no dovrà pur rac- contare l’orrore e Carlo Cannella lo fa molto bene. “Tutto deve crol- lare” è la storia di Carlo, un uomo scappato in Brasile per fuggire la legge. Un ex anarchico che si tra- sforma in un terribile cri- minale privo di ogni valore etico. Un uomo capace di stuprare una bambina senza alcun rimorso, di ra- pirla e portarla con sé in Italia. La bambina, di nome Isabel, diventa sua sposa e rimane incinta. E’ un in- ganno: mentre al lettore può sembrare che la cu- pezza e l’orrore della prima parte possano risolversi e che il romanzo stia virando verso un lieto fine, Cannel- la conduce la storia su strade sempre più nere. Nasce la figlia di Isabel e si chiama Marta. Geloso del- la loro relazione, Carlo ri- spedisce Isabel in Brasile. Anche Marta subisce vio- lenza da bambina. La se- conda parte inizia con un magistrale cambio del pun- to di vista: a raccontare adesso è Marta: “Mi chia- mo Marta, ho gli occhi e i capelli neri, un tatuaggio di Che Guevara sull’avam- braccio sinistro e la stessa aria malinconica che avevo da piccola”. Carlo tornerà a raccontare nella terza e ul- tima sequenza. V “Tutto deve crollare” è un romanzo bello, fin dal titolo, e molto cupo. A trat- ti, ha il sapore sudamerica- no di alcune storie di Bo- laño, un Bolaño molto cat- tivo. Forse è un po’ ideolo- gico in qualche passaggio. Breve, si legge d’un fiato fi- no a un finale che sor- prende sì ma che mi è ap- parso un po’ forzato. E’ un romanzo molto violento, sporco, un romanzo che puzza di urina e sperma. Un romanzo in cui è sem- pre in scena la rappresen- tazione dell’orrore. A volte con toni grotteschi, ad esempio quando un uomo “basso e tarchiato, calvo, con le palpebre pesanti e la pelle che puzzava di polve- re” attende di acquistare un organo da una banda di trafficanti. “Da quando si era messo in politica, dice- va, le sue condi- zioni di salute era- no peggiorate sen- sibilmente, tanto da svenire a ogni comizio. La politi- ca gli stava sfilac- ciando i muscoli e succhiando il cer- vello, svuotandolo di ogni energia. Se non avesse avuto a cuore il bene del paese sarebbe fi- lato via di gran carriera, a spendere il suo tempo fra alberghi di lusso, belle don- ne e costose automobili. La sua esaltazione moralisti- ca, invece, lo aveva portato a candidarsi a capo del go- verno. Cercò di allentare la tensione raccontando bar- zellette. Un altro argomen- to che gli stava a cuore era il suo successo nella vita. Era un uomo che si era fat- to da sé. Aveva trascorso i periodi estivi della sua gio- vinezza sulle navi da cro- ciera, cantando le canzoni di Nat King Cole e Frank Sinatra. Poi aveva fatto car- riera come costruttore edi- le e tycoon televisivo, ma per motivi che sfuggivano a ogni logica commerciale le sue imprese avevano accu- mulato 7.000 miliardi di debiti. Una decina d’anni dopo sarebbe diventato uno degli uomini più ricchi del mondo, con un patri- monio stimato di 20.000 milioni di euro”. E’ un peccato non poter vedere “Tutto deve crollare” fra gli scaffali di una libre- ria. Ma è una fortuna po- terlo leggere gratis. Verranno digitalizzati libri, quadri, fotografie, film e archivi Nasce la biblioteca europea Suinternet un immenso patrimonio culturale MATTEO FORNARA * Il sogno di una biblioteca digi- tale europea diventa realtà. Si chiamerà “Europeana” il pro- getto che prevede la digitaliz- zazione di libri, quadri, foto- grafie e film conservati in mu- sei, biblioteche e archivi. Le bi- blioteche europee contengono oltre 2,5 miliardi di libri, ma solo l’1% circa del materiale archiviato è disponibile in for- mato elettronico: ora si tratta di aumentare questa quota in collaborazione tra le autorità culturali europee e nazionali, e mettere on line opere digitaliz- zate da consultare in formato elettronico. Nel biennio 2009- 2010 la Commissione europea stanzierà circa 120 milioni di euro per quest’iniziativa. Secondo Viviane Reding, commissaria europea per la società dell’informazione la bi- blioteca digitale europea sarà uno strumento rapido e di fa- cile uso per accedere ai libri e alle opere d’arte europee nel proprio paese o all’estero. Gra- zie a essa, ad esempio, uno studente italiano potrà con- sultare la British Library sen- za andare a Londra o un ap- passionato di arte potrà am- mirare “La Gioconda” senza fare la coda al Louvre.” La biblioteca digitale euro- pea si chiamerà “Europeana” e sarà una risorsa di contenuti a disposizione del pubblico en- tro la fine dell’anno. Nel biennio prossimo, 69 milioni di euro del program- ma di ricerca della Ue saranno destinati alla digitalizzazione e allo sviluppo di biblioteche di- gitali e circa 50 milioni di eu- ro saranno stanziati per mi- gliorare l’accesso ai contenuti culturali europei. Tuttavia, la digitalizzare dei cinque milioni di libri conservati nelle biblio- teche europee richiede circa 225 milioni di euro, una cifra che può essere raggiunta solo grazie a consistenti investi- menti da parte delle istituzio- ni nazionali. Ma nella maggior parte dei paesi mancano me- todi, tecnologie ed esperienze. Inoltre, bisogna attuare norme comuni per rendere compati- bili le diverse fonti di informa- zioni e banche dati europee e devono essere affrontate que- stioni in materia di copyright. Lo sforzo da compiere è quin- di grande. * Commissione europea rappresentanza di Milano Grazie al copyleft il libro può essere scaricato dalla rete “La produzione del riso da oriente a occidente” è il filo conduttore di due visite che il Museo Accor- si di Torino organizza (giovedì 25 e sabato 27 set- tembre) nel vercellese, con sosta al museo Bor- gogna e alla cascina Colombara di Livorno Fer- raris. Per i partecipanti torinesi il ritrovo è in via Po 55 alle 8. L’idea di organizzare il “gemellaggio artistico” nasce dalla presenza, al Museo Accor- si, di una serie di nove pannelli in carta di riso dipinta (provenienti dalla Cina e risalenti alla fi- ne del XVIII secolo), che riportano scene di vita quotidiana cinese e varie fasi della lavorazione del riso, dalla raccolta delle pianticelle nelle ri- saie, alla loro essiccazione e divisione in covoni, alla battitura e divisione del chicco di riso dal fu- sto. Pannelli che risultano essere di grande im- portanza storica anche per quel che riguarda le antiche tecniche e gli strumenti usati per la la- vorazione del riso. Il percorso proposto dall’isti- tuzione torinese prevede la visita al Museo Bor- gogna a cura di Giulia Enrico e Roberta Musso, operatrici del Museo Borgogna e guide turisti- che. Dopo la sosta alla pinacoteca vercellese il viaggio si conclude alla Tenuta Colombara, a cu- ra di Claudia Haberkern, scultrice, e Mario Do- nato, presidente della Pro loco di Livorno. È dal 2006 che il Museo Accorsi collabora pro- ficuamente con il territorio vercellese, prima con il Museo Leone, e successivamente con il Museo Borgogna, per la valorizzazione delle relative col- lezioni. Ed è grazie all’intermediazione del Mu- seo Borgogna che al pubblico del Museo Accor- si sarà possibile conoscere una delle prime realtà risicole in Piemonte, ancora intatta e at- tiva a coltivazione biologica come la Tenuta La Colombara, mentre alla Provincia di Vercelli – assessorato al Turismo si deve il pranzo a cura del ristorante “Balin” ma organizzato nella tenu- ta stessa. La prenotazione è obbligatoria (gruppi di mi- nimo 25 e massimo 50 persone), pagamento an- ticipato: occorre telefonare allo 011.837.688 in- terno 3 da martedì a domenica ore 10-13 e 14- 18. La partenza è sempre dal Museo Accorsi, via Po 55 a Torino: è preferibile presentarsi mezz’o- ra prima all’appuntamento. Informazioni per il pubblico: 011.837.688 interno 3 Era il 10 settembre 1943 Il giorno in cui la guerra passò da Rive Il ricordo di un attacco aereo inglese che uccise un’insegnante ERICA ROVEGLIA Il ricordo del giorno in cui la guerra colpì Rive era affida- to al ricordo di Domenico Verro, anziano rivese, re- centemente scomparso, che visse personalmente quell’e- sperienza. Era domenica 10 settembre 1943: Verro, all’e- poca tredicenne, quel gior- no stava aspettando, sul ponte di via Stazione, l’inizio della liturgia con alcuni coe- tanei che, insieme a lui, avrebbero dovuto servire la messa. Tutto a un tratto il fra- stuono. Proprio mentre sta- va transitando dalla stazio- ne di Rive, un treno merci, proveniente da Casale e di- retto a Vercelli, fu attaccato da quattro speed fire inglesi. A bordo del mezzo si seppe che c’erano alcuni soldati, scampati alla morte con una fuga rocambolesca. Non ci fu nulla da fare, inve- ce, per una giovane maestra che abusivamente era salita sul treno per recarsi a Ver- celli. La messa non fu nem- meno inizata, don Fontanel- la raggiunse il luogo del di- sastro con i chierichetti per dare l’estrema unzione alla PARTICOLA- RE DI UN PANNELLO IN CARTA DI RISO DIPIN- TA CON SCENE DI LAVORO E VITA QUOTI- DIANA CINE- SE RISALEN- TE ALLA ME- TA’ DEL XVIII SECOLO E CONSERVA- TO AL MU- SEO ACCOR- SI DI TORI- NO Arte e tradizioni: gemellaggio tra il Borgogna e il Museo Accorsi Riso: in oriente e in occidente

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vittima. La scenache si presentò ailoro occhi era rac-capricciante, so-prattutto per i ra-gazzi: il corpo del-l’insegnante, cri-vellato dai proietti-li, era immerso inun bagno di san-gue. Per una terri-bile conincidenzala giovane donnaera morta, mentrele persone a cuil’attacco era rivoltosi erano salvate.

E se ormai l’uo-mo che preservavala memoria storicadi quell’evento èdeceduto, in paesepermangono i se-gni indelebili diquel giorno fune-

sto: la ringhiera della stazio-ne ferroviaria è stato tran-ciata da una tempesta diproiettili.

LAZO-NADEL-L’AT-TAC-COSURIVE

LA SESIA 45Martedì 9 settembre 2008Cultura

apparire dal celebre roman-zo di Cagna. La “camminatateatrale”, di non più di 6 chi-lometri e mezzo, viene guida-ta da una maschera guidaper godere dell’atmosfera ri-creata dagli attori del Teatrodelle Selve. Necessaria laprenotazione telefonando alnumero 0323.89622. Costo5 euro.

Omaggio ad “Alpinisti Cia-battoni” di Achille GiovanniCagna il 13 e 14 settembre,nei luoghi che fecero da sfon-do al romanzo del vercellesea conclusione della rassegna“Teatri andanti” realizzatacon il supporto dell’Ecomu-seo del Lago d’Orta e Motta-rone. Sabato 13 settembrealle 15 a Omegna Laura Pa-

Omaggio a Cagna nei luoghi di “Alpinisti ciabattoni”Passeggiate teatrali e letterarie, inseguendo i personaggi dell’autore vercelleseriani, Confini liberi, Labora-torio permanente di Pella,Teatro delle Selve, Lino Ce-rutti, Pro loco di Omegnapresentano “Omaggio alsciur Cagna. I parte” messa

in acqua del romanzo “Alpi-nisti Ciabattoni” di AchilleGiovanni Cagna. La “messain acqua” prevede attraver-samenti del lago con natan-ti della più varia specie, tra

letture ad alta voce del ro-manzo, riduzioni teatrali, in-cursioni teatral-cantate, se-renate sui moli. Domenicaalle 15 appuntamento a Pel-la, in piazza della chiesa. per

l’“Omaggio al sciur Cagna. IIparte”, messa in ambientedel romanzo, ovvero brevepasseggiata verso Artò e ri-torno a Pella in compagnia dipersonaggi che sembrano

Vibrisselibri: “Tutto deve crollare”

Il “mondo nero”di Carlo CannellaIn scena l’orrore e la violenza

ANTONIO PAGLIARO

ibrisselibri è una ca-sa editrice senza car-ta fondata da Giulio

Mozzi. Pubblica, su web,opere letterarie e saggisti-che in licenza copyleft. E’anche agenzia letteraria:promuove la pubblicazionedei propri libri presso edi-tori tradizionali. Perché, sisa, la carta non è tutto maaiuta. Fra gli otto libri incatalogo, a mio parere, ilpiù bello è il più recente:“Tutto deve crollare”,splendido titolo per un ro-manzo forte. L’autore sichiama Carlo Cannella ed èun ascolano che oggi vivein Olanda.

“Tutto deve crollare” è fi-nora circondato da un in-solito silenzio di critica estampa. Sì, è una storiadifficile e molto violenta. Sì,a volte il linguaggioè veramente crudoe il protagonista èun essere ripu-gnante. Ma qualcu-no dovrà pur rac-contare l’orrore eCarlo Cannella lofa molto bene.

“Tutto deve crol-lare” è la storia diCarlo, un uomoscappato in Brasileper fuggire la legge.Un ex anarchico che si tra-sforma in un terribile cri-minale privo di ogni valoreetico. Un uomo capace distuprare una bambinasenza alcun rimorso, di ra-pirla e portarla con sé inItalia. La bambina, di nomeIsabel, diventa sua sposa erimane incinta. E’ un in-ganno: mentre al lettorepuò sembrare che la cu-pezza e l’orrore della primaparte possano risolversi eche il romanzo stia virandoverso un lieto fine, Cannel-la conduce la storia sustrade sempre più nere.Nasce la figlia di Isabel e sichiama Marta. Geloso del-la loro relazione, Carlo ri-spedisce Isabel in Brasile.Anche Marta subisce vio-lenza da bambina. La se-conda parte inizia con unmagistrale cambio del pun-to di vista: a raccontareadesso è Marta: “Mi chia-mo Marta, ho gli occhi e icapelli neri, un tatuaggio diChe Guevara sull’avam-braccio sinistro e la stessaaria malinconica che avevoda piccola”. Carlo tornerà araccontare nella terza e ul-tima sequenza.

V“Tutto deve crollare” è

un romanzo bello, fin daltitolo, e molto cupo. A trat-ti, ha il sapore sudamerica-no di alcune storie di Bo-laño, un Bolaño molto cat-tivo. Forse è un po’ ideolo-gico in qualche passaggio.Breve, si legge d’un fiato fi-no a un finale che sor-prende sì ma che mi è ap-parso un po’ forzato. E’ unromanzo molto violento,sporco, un romanzo chepuzza di urina e sperma.Un romanzo in cui è sem-pre in scena la rappresen-tazione dell’orrore. A voltecon toni grotteschi, adesempio quando un uomo“basso e tarchiato, calvo,con le palpebre pesanti e lapelle che puzzava di polve-re” attende di acquistareun organo da una banda ditrafficanti. “Da quando siera messo in politica, dice-

va, le sue condi-zioni di salute era-no peggiorate sen-sibilmente, tantoda svenire a ognicomizio. La politi-ca gli stava sfilac-ciando i muscoli esucchiando il cer-vello, svuotandolodi ogni energia. Senon avesse avutoa cuore il bene delpaese sarebbe fi-

lato via di gran carriera, aspendere il suo tempo fraalberghi di lusso, belle don-ne e costose automobili. Lasua esaltazione moralisti-ca, invece, lo aveva portatoa candidarsi a capo del go-verno. Cercò di allentare latensione raccontando bar-zellette. Un altro argomen-to che gli stava a cuore erail suo successo nella vita.Era un uomo che si era fat-to da sé. Aveva trascorso iperiodi estivi della sua gio-vinezza sulle navi da cro-ciera, cantando le canzonidi Nat King Cole e FrankSinatra. Poi aveva fatto car-riera come costruttore edi-le e tycoon televisivo, maper motivi che sfuggivano aogni logica commerciale lesue imprese avevano accu-mulato 7.000 miliardi didebiti. Una decina d’annidopo sarebbe diventatouno degli uomini più ricchidel mondo, con un patri-monio stimato di 20.000milioni di euro”.

E’ un peccato non potervedere “Tutto deve crollare”fra gli scaffali di una libre-ria. Ma è una fortuna po-terlo leggere gratis.

Verranno digitalizzati libri, quadri, fotografie, film e archivi

Nasce la biblioteca europeaSu internet un immenso patrimonio culturale

MATTEO FORNARA *

Il sogno di una biblioteca digi-tale europea diventa realtà. Sichiamerà “Europeana” il pro-getto che prevede la digitaliz-zazione di libri, quadri, foto-grafie e film conservati in mu-sei, biblioteche e archivi. Le bi-blioteche europee contengonooltre 2,5 miliardi di libri, masolo l’1% circa del materialearchiviato è disponibile in for-mato elettronico: ora si trattadi aumentare questa quota incollaborazione tra le autoritàculturali europee e nazionali, emettere on line opere digitaliz-zate da consultare in formatoelettronico. Nel biennio 2009-2010 la Commissione europeastanzierà circa 120 milioni dieuro per quest’iniziativa.

Secondo Viviane Reding,commissaria europea per lasocietà dell’informazione la bi-blioteca digitale europea saràuno strumento rapido e di fa-cile uso per accedere ai libri ealle opere d’arte europee nelproprio paese o all’estero. Gra-zie a essa, ad esempio, unostudente italiano potrà con-sultare la British Library sen-za andare a Londra o un ap-passionato di arte potrà am-

mirare “La Gioconda” senzafare la coda al Louvre.”

La biblioteca digitale euro-pea si chiamerà “Europeana” esarà una risorsa di contenuti adisposizione del pubblico en-tro la fine dell’anno.

Nel biennio prossimo, 69milioni di euro del program-ma di ricerca della Ue sarannodestinati alla digitalizzazione eallo sviluppo di biblioteche di-gitali e circa 50 milioni di eu-ro saranno stanziati per mi-gliorare l’accesso ai contenuticulturali europei. Tuttavia, ladigitalizzare dei cinque milionidi libri conservati nelle biblio-teche europee richiede circa225 milioni di euro, una cifrache può essere raggiunta solograzie a consistenti investi-menti da parte delle istituzio-ni nazionali. Ma nella maggiorparte dei paesi mancano me-todi, tecnologie ed esperienze.Inoltre, bisogna attuare normecomuni per rendere compati-bili le diverse fonti di informa-zioni e banche dati europee edevono essere affrontate que-stioni in materia di copyright.Lo sforzo da compiere è quin-di grande.

* Commissione europearappresentanza di Milano

Grazieal copyleftil libropuò esserescaricatodalla rete

“La produzione del riso da oriente a occidente” èil filo conduttore di due visite che il Museo Accor-si di Torino organizza (giovedì 25 e sabato 27 set-tembre) nel vercellese, con sosta al museo Bor-gogna e alla cascina Colombara di Livorno Fer-raris. Per i partecipanti torinesi il ritrovo è in viaPo 55 alle 8. L’idea di organizzare il “gemellaggioartistico” nasce dalla presenza, al Museo Accor-si, di una serie di nove pannelli in carta di risodipinta (provenienti dalla Cina e risalenti alla fi-ne del XVIII secolo), che riportano scene di vitaquotidiana cinese e varie fasi della lavorazionedel riso, dalla raccolta delle pianticelle nelle ri-saie, alla loro essiccazione e divisione in covoni,alla battitura e divisione del chicco di riso dal fu-sto. Pannelli che risultano essere di grande im-portanza storica anche per quel che riguarda leantiche tecniche e gli strumenti usati per la la-vorazione del riso. Il percorso proposto dall’isti-tuzione torinese prevede la visita al Museo Bor-gogna a cura di Giulia Enrico e Roberta Musso,operatrici del Museo Borgogna e guide turisti-che. Dopo la sosta alla pinacoteca vercellese ilviaggio si conclude alla Tenuta Colombara, a cu-

ra di Claudia Haberkern, scultrice, e Mario Do-nato, presidente della Pro loco di Livorno.

È dal 2006 che il Museo Accorsi collabora pro-ficuamente con il territorio vercellese, prima conil Museo Leone, e successivamente con il MuseoBorgogna, per la valorizzazione delle relative col-lezioni. Ed è grazie all’intermediazione del Mu-seo Borgogna che al pubblico del Museo Accor-si sarà possibile conoscere una delle primerealtà risicole in Piemonte, ancora intatta e at-tiva a coltivazione biologica come la Tenuta LaColombara, mentre alla Provincia di Vercelli –assessorato al Turismo si deve il pranzo a curadel ristorante “Balin” ma organizzato nella tenu-ta stessa.

La prenotazione è obbligatoria (gruppi di mi-nimo 25 e massimo 50 persone), pagamento an-ticipato: occorre telefonare allo 011.837.688 in-terno 3 da martedì a domenica ore 10-13 e 14-18.

La partenza è sempre dal Museo Accorsi, viaPo 55 a Torino: è preferibile presentarsi mezz’o-ra prima all’appuntamento. Informazioni per ilpubblico: 011.837.688 interno 3

Era il 10 settembre 1943

Il giorno in cui la guerra passò da RiveIl ricordo di un attacco aereo inglese che uccise un’insegnante

ERICA ROVEGLIA

Il ricordo del giorno in cui laguerra colpì Rive era affida-to al ricordo di DomenicoVerro, anziano rivese, re-centemente scomparso, chevisse personalmente quell’e-sperienza. Era domenica 10settembre 1943: Verro, all’e-poca tredicenne, quel gior-no stava aspettando, sulponte di via Stazione, l’iniziodella liturgia con alcuni coe-tanei che, insieme a lui,avrebbero dovuto servire lamessa.

Tutto a un tratto il fra-stuono. Proprio mentre sta-va transitando dalla stazio-ne di Rive, un treno merci,proveniente da Casale e di-retto a Vercelli, fu attaccatoda quattro speed fire inglesi.A bordo del mezzo si seppeche c’erano alcuni soldati,scampati alla morte conuna fuga rocambolesca.Non ci fu nulla da fare, inve-

ce, per una giovane maestrache abusivamente era salitasul treno per recarsi a Ver-celli. La messa non fu nem-

meno inizata, don Fontanel-la raggiunse il luogo del di-sastro con i chierichetti perdare l’estrema unzione alla

PARTICOLA-RE DI UNPANNELLOIN CARTA DIRISO DIPIN-TA CONSCENE DILAVORO EVITA QUOTI-DIANA CINE-SE RISALEN-TE ALLA ME-TA’ DEL XVIIISECOLO ECONSERVA-TO AL MU-SEO ACCOR-SI DI TORI-NO

Arte e tradizioni: gemellaggio tra il Borgogna e il Museo Accorsi

Riso: in oriente e in occidente