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1
Dipartimento Provinciale di Treviso
Servizio Suoli
MONITORAGGIO DEL SUOLO
DETERMINAZIONE DELLE CONCENTRAZIONI DI
MICROINQUINANTI ORGANICI
PRIMA RILEVAZIONE A SCALA REGIONALE 2010-2013
REPORT INTERMEDIO – FEBBRAIO 2012
2
INDICE
INTRODUZIONE 3
I MICROINQUINANTI ORGANICI 3
INQUADRAMENTO NORMATIVO 4
SIGNIFICATO E IMPORTANZA DEI VALORI DI FONDO 4
MATERIALI E METODI 4
DIOSSINE E FURANI 7
POLICLOROBIFENILI 12
IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI 17
SVILUPPI FUTURI 19
Gruppo di lavoro
Coordinamento attività: Paolo Giandon (ARPAV - Servizio Suoli)
Campionamento dei suoli ed elaborazione dati:
Andrea Dalla Rosa, Adriano Garlato (ARPAV - Servizio Suoli)
Analisi di laboratorio: ARPAV – Servizio Laboratori di Venezia
3
INTRODUZIONE Ciclicamente nel corso delle attività svolte dall’ARPAV è emersa la necessità di avere dei valori di riferimento
relativi alla concentrazione di alcuni inquinanti organici in prossimità di potenziali fonti di pressione o anche
nei suoli utilizzati per la distribuzione di sostanze organiche di recupero (es. fanghi, compost). Si citano ad
esempio i casi dei cementifici di Monselice, Pederobba e Fumane, degli inceneritori di Padova, Fusina e
Schio, degli incendi della De Longhi a Treviso o del CNR di Legnaro, o del rinvenimento di diossine in fanghi
di depurazione dell’impianto di Fusina destinati ad utilizzo in agricoltura o per compostaggio.
Tale necessità ha portato ad elaborare una proposta di monitoraggio dei suoli del Veneto con l’obiettivo di
verificare le concentrazioni di inquinanti organici e di dare una prima risposta alla richiesta di valori di
riferimento in grado di fornire elementi utili a comprendere i fenomeni di arricchimento/contaminazione da
parte di alcune sostanze.
I MICROINQUINANTI ORGANICI Diossine e furani (PCDD/PCDF), policlorobifenili PCB), idrocarburi policiclici aromatici (IPA) sono inquinanti
organici persistenti riconosciuti a livello internazionale: si tratta di prodotti particolarmente stabili e
identificati come tossici sia per l’ambiente che per l’uomo.
Tali inquinanti organici sono immessi nell’ambiente da numerose sorgenti, presentano una certa mobilità tra
le diverse matrici ambientali, hanno una struttura chimica stabile ed una considerevole vita media. Possono
determinare un inquinamento persistente, pressoché ubiquitario ed accumularsi in occasione di eventi
particolari.
Negli ultimi decenni lo sviluppo delle attività industriali ne ha aumentato il rischio di immissione
nell’ambiente, in particolare nel suolo, dove si possono verificare fenomeni di accumulo.
L’ambiente terrestre può ricevere gli inquinanti ambientali attraverso differenti vie; le più importanti sono:
- deposizione atmosferica;
- spandimento di fanghi, compost e altri ammendanti organici;
- spandimento di sedimenti provenienti da esondazioni;
- erosione da aree contaminate poste nelle vicinanze;
- rilascio accidentale sul suolo.
Nel suolo gli inquinanti organici non presentano mobilità significativa in quanto sono generalmente adsorbiti
dal carbonio organico; una volta adsorbiti, rimangono relativamente immobilizzati e, a causa delle basse
solubilità in acqua, non mostrano tendenze alla migrazione in profondità.
La conoscenza sul contenuto degli inquinanti organici nei suoli può fornire, quindi, utili indicazioni riguardo il
livello di inquinamento diffuso e nuovi elementi per valutare eventuali rischi legati alla gestione dei suoli sia
agricoli che urbani. Proprio i suoli agricoli dovrebbero rappresentare un insieme particolarmente “integro” da
impatti antropici e possono consentire la definizione di valori di riferimento (fondo naturale-antropico) con
cui poter confrontare situazioni sottoposte a maggior impatto (suoli urbani, zone industriali, aree nei pressi
di inceneritori e/o cementifici, ecc.).
4
INQUADRAMENTO NORMATIVO Secondo la normativa di riferimento, rappresentata dal D.Lgs 152/06 e s.m.i., qualora venga riscontrato il
superamento delle concentrazioni di soglia di contaminazione, anche per una sola delle sostanze inquinanti
considerate, si deve procedere alla caratterizzazione del sito e all’analisi del rischio sito-specifica. In
particolare sono previsti per gli stessi parametri valori soglia diversi in relazione alla specifica destinazione
d’uso: per i suoli ad uso verde pubblico, privato e residenziale si fa riferimento alla colonna A, tabella 1, All.
5, Parte IV, mentre per i suoli ad uso commerciale e industriale i valori limite si desumono dalla colonna B
della stessa tabella. Per quanto riguarda i suoli agricoli non esiste un riferimento specifico ma in via
precauzionale ci si riferisce alla colonna A.
SIGNIFICATO E IMPORTANZA DEI VALORI DI FONDO L’analisi del rischio sito-specifica non può prescindere dalla conoscenza dei valori di fondo degli inquinanti
organici di una determinata area oggetto di indagine. In particolare è importante determinare quello che può
essere considerato il livello naturale dell’elemento nel suolo, ossia derivante da fenomeni naturali (es.
incendi), generalmente molto basso, e il livello naturale-antropico (contenuto di background), determinato
dalla sommatoria del contenuto naturale e degli apporti di origine antropica.
Tale approccio è descritto nella norma tecnica ISO 19258/2005 (Soil quality – Guidance on the determination
of background values) che indica le metodologie di campionamento e di elaborazione dei dati da seguire. Per
quanto riguarda la distribuzione delle osservazioni vengono proposti due approcci possibili: il primo,
sistematico, è basato sul campionamento dei suoli mediante una maglia regolare, mentre nel secondo,
tipologico, i suoli vengono campionati sulla base della stratificazione dei principali materiali di partenza, tipi
di suolo e usi del territorio. Nella presente proposta si predilige l’approccio tipologico vista la conoscenza dei
suoli e della loro geografia maturata negli anni nel territorio regionale grazie alle cartografie pedologiche
realizzate dall’Agenzia, prima fra tutte la carta dei suoli del Veneto in scala 1:250.000.
MATERIALI E METODI La prima fase del progetto è consistita nella raccolta di tutti i dati già disponibili in ambito regionale anche se
eseguiti da soggetti diversi per costituire una banca dati su cui effettuare le prime elaborazioni. In questa
prima fase sono stati raccolti dati da 627 siti (figura 1) corrispondenti a 648 orizzonti di suolo analizzati. I
laboratori che hanno eseguito le analisi sono stati quasi esclusivamente COINCA e ARPAV-Laboratorio di
Venezia, per le diossine e furani, mentre per IPA e PCB, i diversi laboratori provinciali di ARPAV ma anche
laboratori privati.
Nello specifico sono state raccolte, per diossine e furani, 171 analisi provenienti da 151 siti, 527 analisi, di cui
388 nella sola provincia di Verona, provenienti da 516 siti per i PCB e 105 analisi da 91 siti per gli IPA.
Dalla figura 1 è evidente che la distribuzione territoriale dei dati raccolti è molto eterogenea, in particolare:
• la provincia di Belluno non ha nessun dato sebbene si sia a conoscenza di alcuni dati rilevati
nell’ambito del progetto MONARPOP ma di cui non si conosce l’esatta localizzazione;
5
• in provincia di Venezia la gran parte dei dati è stata raccolta nei dintorni di Porto Marghera, a questi
dovrebbero aggiungersi nuovi dati realizzati all’interno del sito di interesse nazionale prelevati da
trincee, tutt’oggi non ancora disponibili;
• per la provincia di Treviso la maggior parte dei dati sono stati raccolti in seguito all’incendio della De
Longhi e per il monitoraggio del cementificio Rossi a Pederobba;
• nelle province di Padova, Vicenza e Rovigo i dati disponibili sono pochi e si riferiscono a
campionamenti eseguiti in prossimità di specifiche fonti di pressione (Cementificio di Monselice,
inceneritore di San Lazzaro e Schio e discarica di Villadose);
• la provincia di Verona presenta un’ottima copertura, ma solo per i PCB, con 388 siti campionati nel
triennio 2001-2003 dal DAP di Verona.
Fig. 1: Dati sui microinquinanti organici nel suolo disponibili prima dell’inizio del progetto di monitoraggio; tutti i risultati analitici sono archiviati in una banca dati predisposta appositamente per il progetto.
Con il contributo dei responsabili e dei tecnici dei Servizi Sistemi Ambientali dei Dipartimenti Provinciali sono
stati selezionati una serie di punti da eseguire in prossimità di particolari fonti di pressione quali fonderie,
zone industriali, inceneritori, cementifici ma anche siti sensibili quali aree verdi pubbliche (figura 2).
Fino ad oggi il rilevamento si è concentrato sui siti non soggetti a evidenti pressioni antropiche con
l’eccezione di 2 campioni, dei circa 50 individuati, uno in prossimità dell’autostrada A4 ed uno nei pressi di
una fonderia nel vicentino. La scelta è stata motivata oltre che da motivi organizzativi anche per permettere
di effettuare le prime elaborazioni su un discreto numero di siti soggetti a basso impatto antropico e quindi
rappresentativi di fenomeni di contaminazione diffusa.
6
In figura 2 sono visibili in verde le osservazioni realizzate fino a ottobre 2011 (38) per il progetto di
monitoraggio, in rosso la griglia di campionamento mentre i quadrati in rosso identificano i punti da
campionare in prossimità di particolari fonti di pressione.
Fig. 2: Siti campionati dall’inizio del progetto (in verde) e punti di pressione (in rosso) definiti in accordo con i Servizi Sistemi Ambientali da realizzare; la griglia rossa è indicativa della densità di campionamento per la restante superficie regionale.
Su tutti i campioni, oltre alle analisi sugli inquinanti organici, sono stati determinati anche pH, tessitura,
carbonio organico, calcare totale, capacità di scambio cationico e metalli pesanti, parametri che possono
fornire elementi utili per stabilire l’origine naturale o meno del materiale raccolto e per capire il
comportamento dei composti nel suolo.
Il campionamento, di tipo areale e non puntuale, è avvenuto attraverso l’individuazione di aree il più
possibile omogenee per ordinamento colturale e per caratteristiche pedologiche.
All’interno di ciascun sito si è proceduto ad un campionamento sistematico secondo le seguenti fasi (norma
ISO 10381-5/2005):
- suddivisione del lotto in celle;
- raccolta dei campioni elementari, uno per cella, per mezzo di trivella manuale;
- miscelazione dei campioni elementari prelevati per singola profondità, quartatura e formazione del
campione finale.
La dimensione media delle aree campionate è pari a circa 4000 mq.
I campioni sono stati raccolti in vasi di vetro e conservati a 4°C di temperatura fino alla consegna al
laboratorio di competenza.
7
La profondità di campionamento nei siti indagati è stata diversa in relazione all’uso del suolo e all’eventuale
rimescolamento dell’orizzonte superficiale ad opera delle lavorazioni agricole; nei terreni arati l’orizzonte
superficiale corrisponde allo strato lavorato, mentre l’orizzonte profondo ad uno strato di profondità
compresa tra 70 e 100 cm; su suoli naturali o superfici da lungo tempo non lavorate (prati stabili, verde
pubblico, vigneti inerbiti) il campione superficiale ha interessato i primi centimetri di suolo (generalmente 0-5
cm) mentre quello profondo è stato raccolto a profondità compresa tra 15 e 25 cm, per valutare l’eventuale
effetto della deposizione atmosferica e la mobilità dei microinquinanti all’interno del suolo.
Tutti i campioni sono stati analizzati dal Servizio Laboratori di Venezia, per i parametri organici, e dal Servizio
Laboratori di Treviso per i parametri descrittivi del suolo.
I valori sono espressi secondo quanto previsto dal D.Lgs.152 del 2006 sulla sostanza secca e sulla totalità
del materiale inferiore ai 2 cm.
Nelle elaborazioni statistiche preliminari, di seguito riportate, i composti presenti in concentrazioni inferiori ai
limiti di rilevabilità sono stati considerati pari a 0 anche per evitare distorsioni nella valutazione dei dati
dovute ai diversi limiti di rilevabilità applicati dai laboratori.
DIOSSINE E FURANI
La distribuzione territoriale dei dati per diossine e furani è evidenziata nella figura 3; a gennaio 2012 sono
disponibili dati provenienti da 180 siti e per 40 di questi sono disponibili anche analisi in profondità.
Non sono disponibili analisi per la provincia di Belluno anche se si è a conoscenza di alcuni campioni prelevati
e analizzati nell’ambito del progetto MONARPOP, di cui però non è nota con precisione la localizzazione
(Monte Grappa e Val Visdende).
Nell’ambito del progetto di monitoraggio sono stati campionati ed analizzati 38 siti, 10 dei quali con campioni
anche negli orizzonti profondi per un totale di 48 campioni.
Sull’intero dataset si sono osservati 18 superamenti delle CSC previste dal D.Lgs. 152/2006 (10 ng /kg I-TE
s.s.) che corrispondono a circa il 9% dei dati disponibili. Si tratta di 13 siti di cui 4 (3 superficiali ed uno
profondo) concentrati nell’area attorno al cemetificio di Pederobba (fig. 5), 1 in comune di Treviso presso la
Scuola Elementare Ciardi, dovuto ad un probabile apporto esterno di terreno contaminato, e 9 nell’area di
Porto Marghera. Tutti i superamenti presentano comunque una concentrazione inferiore a 40 ng/kg tranne
uno nell’area veneziana con concentrazione pari a 324 ng/kg.
Per un’analisi di dettaglio di queste due aree si rimanda all’articolo di Della Sala et al. “Assessment of
PCDD/Fs, PCBs and heavy metals in soil: a mesure of the impact of the industrial zone of Porto Marghera on
inland coastal areas of Italy” pubblicato nel 1999 in Organohalogen Compounds e al report interno “Comune
di Pederobba – Monitoraggio dei suoli” scaricabile dal sito ARPAV.
8
Fig. 3: Contenuto in diossine e furani, espressa come tossicità equivalente (I-TE ng/kg s.s.), nei
suoli del Veneto.
Fig. 4: Dettaglio della concentrazione di diossine e furani, espressi come tossicità equivalente (I-TE ng/kg s.s.), nell’area di Porto Marghera.
9
Fig. 5: Dettaglio della concentrazione di diossine e furani, espressi come tossicità equivalente (I-TE ng/kg s.s.), nell’intorno del cementificio Rossi di Pederobba.
Per quanto riguarda la distribuzione dei dati dell’intera popolazione (fig. 6) si osserva che oltre il 70% dei
campioni ha concentrazione inferiori a 2 ng/kg e un ulteriore 20% concentrazione compresa tra 2 e 10
ng/kg.
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
0-0,5 0,5-1 1-2 2-5 5-10 10-20 20-40 >40ng/kg PCDD-PCDF
% d
ati
Fig. 6: Classi di frequenza della concentrazione di diossine e furani, espressi come tossicità equivalente (I-TE ng/kg s.s.), per l’intera popolazione.
0
10
20
30
40
50
60
70
0-0,5 0,5-1 1-2 2-5 5-10 10-20 20-40 >40ng/kg PCDD-PCDF
% d
ati
Fig. 7: Classi di frequenza della concentrazione di diossine e furani espressi come tossicità equivalente (I-TE ng/kg s.s.) solo per i dati campionati e analizzati nel progetto di monitoraggio.
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Considerando invece solo i campioni raccolti nel progetto di monitoraggio (fig. 7) non si osservano
superamenti dei limiti di legge e solo poco più del 10% della popolazione presenta concentrazioni comprese
tra 2 e 10 ng/kg. I valori più elevati si sono riscontrati su tre suoli con vegetazione naturale delle Prealpi,
sull’altopiano di Asiago e sul Monte Grappa e sulle Prealpi Trevigiane; tali valori si riferiscono ai primi
centimetri di suolo e sono compresi tra 1,8 e 5,1 ng/kg; ciò si spiega per il mancato effetto di diluizione
legato alle lavorazioni del suolo, che provoca una maggior concentrazione delle deposizioni atmosferiche nei
primissimi centimetri di suolo. Per il suolo del Monte Grappa è stato campionato anche l’orizzonte organico di
superficie (humus) che presenta però concentrazioni molto basse (0,2 ng/kg). Gli orizzonti organici vengono
incorporati nel corso degli anni (da alcuni anni a qualche decina a seconda delle caratteristiche del suolo,
della vegetazione e dell’ambiente) nel suolo minerale e quindi rappresentano un indicatore della deposizione
atmosferica più recente di tali sostanze; da questo punto di vista sembra che tale apporto recente sia in
realtà contenuto ma tale ipotesi dovrà essere verificata nella prosecuzione del progetto.
0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
5,33
30,10
0,37 0,14 0,141,20 0,50 0,50 0,00
7,65
0,60
20,22
0,00
5,00
10,00
15,00
20,00
25,00
30,00
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2,3,
7,8 - T
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1,2,
3,7,8
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,4,7
,8 -
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1,2,
3,4,6,
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2,3,
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,7,8
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1,2,
3,4,7
,8,9
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DF
OCDF
ng/k
g
Fig. 8: Concentrazione mediana dei diversi congeneri (ng/kg s.s. I-TE) per l’intera popolazione.
0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
4,28
29,79
0,37 0,00 0,001,03
0,00 0,00 0,00
6,75
0,00
20,04
0,00
5,00
10,00
15,00
20,00
25,00
30,00
35,00
2,3,7
,8 -
TCDD
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,6,7,
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2,3,4
,6,7,
8 - H
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1,2,3
,7,8,
9 - H
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1,2,3
,4,6,
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,4,7,
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DF
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ng/k
g
Fig. 9: Concentrazione mediana dei diversi congeneri (ng/kg s.s. I-TE) solo per i dati campionati e analizzati nel progetto di monitoraggio..
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Sui restanti campioni non si osservano concentrazioni particolarmente elevate. Solo per due campioni di
pianura la concentrazione risulta maggiore di 2 ng/kg I-TE ma visti i maggiori spessori di rimescolamento a
cui si riferiscono tali concentrazioni fanno comunque pensare ad apporti non trascurabili.
Analizzando le mediane delle concentrazioni in valore assoluto (non espressi in tossicità equivalente) dei
singoli congeneri sia sulla popolazione totale che prendendo in considerazione solo i campioni raccolti per il
monitoraggio (figure 8 e 9) risulta evidente il contributo predominante dell’OCDD (OctaCloro Dibenzo
Diossina) con valori medi pari a 30 ng/kg circa, seguito dall’OCDF (OctaCloro Dibenzo Furano) con 20 ng/kg
e dagli HpCDD/F (HeptaCloro Dibenzo Diossine e Furani) con concentrazioni medie comprse tra 4 e 8 ng/kg.
Questa distribuzione trova conferma da quanto emerso dal monitoraggio dei suoli di Pederobba dove nei
campioni con concentrazioni più basse circa la metà del contenuto totale di diossine è dovuto alle OCDD; al
contrario prendendo in considerazione solo i campioni in cui le concentrazioni sono maggiori il contributo
fornito dalle OCDD sale oltre l’80%.
Tab. 1: Principali parametri statistici, ricavati dall’intero dataset disponibile, per i diversi congeneri e per la sommatoria delle diossine e furani (ng/kg s.s.) espressa anche in tossicità equivalente (ng/kg s.s. I-TE).
2,3,
7,8
- T
CD
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1,2,
3,7,
8 -
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1,2,
3,4,
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Media 0,05 0,31 0,36 1,22 0,64 32,15 360,54 3,43 2,59 2,69 6,11 2,86 1,86 1,25 28,17 3,40 82,24 530,21 4,38
Mediana 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 5,33 30,10 0,37 0,14 0,14 1,20 0,50 0,50 0,00 7,65 0,60 20,22 85,90 0,81
75 perc 0,00 0,10 0,03 0,59 0,40 10,88 78,81 1,02 0,99 1,13 2,77 1,73 1,78 0,00 19,44 2,30 54,09 226,49 2,56
95 perc 0,28 1,54 1,98 5,06 2,66 72,59 583,46 5,40 7,12 8,23 11,87 10,22 8,38 4,68 99,88 10,27 398,64 1732 17,58
Massimo 3,10 10,70 15,20 47,60 32,80 971,50 12852 504,00 316,00 306,00 546,00 174,00 86,80 51,20 612,00 127,00 1598,0 14140 324,00
Tab. 2: Principali parametri statistici, ricavati dall’elaborazione dei soli siti campionati e analizzati nel progetto di monitoraggio, per i diversi congeneri e per la sommatoria delle diossine e furani (ng/kg s.s.) espressa anche in tossicità equivalente (ng/kg s.s.I-TE).
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N dati 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48Media 0,01 0,00 0,02 0,11 0,11 6,38 57,79 0,50 0,16 0,24 1,44 0,64 0,64 0,15 10,73 1,03 36,75 118,23 0,77
Mediana 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 4,28 29,79 0,37 0,00 0,00 1,03 0,00 0,00 0,00 6,75 0,00 20,04 82,17 0,3175 perc 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 7,55 77,90 0,78 0,00 0,00 1,69 1,05 1,27 0,00 14,92 1,54 42,80 148,12 0,9195 perc 0,00 0,00 0,00 1,16 0,71 18,87 132,24 1,46 1,12 1,34 6,35 3,36 3,23 1,23 37,06 4,59 123,43 301,29 3,32
Massimo 0,36 0,00 1,10 1,48 2,17 30,71 414,86 2,96 2,96 3,42 7,66 5,19 4,44 2,39 42,58 9,57 163,64 628,26 5,06
In tabella 1 sono riassunti, suddivisi nei vari congeneri ed espressi come sommatoria in tossicità equivalente,
i principali parametri statistici dell’intera popolazione; attualmente non sono state effettuate ulteriori
elaborazioni statistiche, quali un’analisi della distribuzione e l’eliminazione di eventuali outliers, che verrà
eseguita al termine del progetto: per questo motivo il 95° indicato in tabella ha un valore puramente
indicativo e non può attualmente essere utilizzato come valore di fondo per tali sostanze nei suoli.
La concentrazione media delle diossine nel suolo, sull’intera banca dati, è pari a 4,38 ng/kg (I-IE) mentre la
mediana, indicatore meno influenzabile da valori estremi e quindi in questo caso più indicativo, è pari a 0,81
ng/kg; se si analizzano invece solo i campioni raccolti nel progetto di monitoraggio (tabella 2) la media
12
scende notevolmente ed è pari a 0,77 ng/kg (I-TE) valore confrontabile con la mediana che risulta pari a
0,31 ng/kg.
Per quanto riguarda l’andamento delle diossine con la profondità si osservano valori leggermente inferiori
rispetto a quelli superficiali sia prendendo in esame la totalità dei dati disponibili (40 siti) sia valutando solo i
siti campionati anche in profondità per il presente progetto (10): questo conferma la mobilità ridotta di
questi composti anche a causa dell’elevata affinità di tali prodotti con la sostanza organica che nei suoli si
concentra in superficie.
POLICLOROBIFENILI
I dati disponibili per il territorio del Veneto sono attualmente 557, provenienti da 542 siti di cui 388 nella sola
provincia di Verona (fig. 10).
I valori superiori ai limiti del D. Lgs. 152/2006 per le aree residenziali (60 µg/kg s.s.) sono solamente due,
entrambi localizzati a Porto Marghera, pari a 92 e 1607 µg/kg (fig. 14); l’87% dei dati risulta inferiore a 5
µg/kg, percentuale che sale al 95% se si considerano i valori inferiori a 10 µg/kg (fig. 11). Il restante 5% dei
dati, corrispondente a 22 siti, presentano concentrazioni comprese tra 10 e 60 µg/kg: di questi, 14 ricadono
nell’area di Porto Marghera e 5 in provincia di Verona (fig. 13).
Per molti dei dati derivanti da indagini realizzate prima dell’inizio del progetto si dispone solo della
sommatoria e non dei singoli congeneri.
Fig. 10: Contenuto in PCB nei suoli del Veneto (µg/kg s.s.).
13
0
5
10
15
20
25
30
35
40
0-1 1-2 2-5 5-10 10-30 30-60 >60µg/kg Sommatoria PCB
% d
ati
Fig. 11: Classi di frequenza della concentrazione di PCB (sommatoria µg/kg) per l’intera popolazione.
Come per le diossine, dall’inizio del progetto a febbraio 2012 sono stati campionati 38 siti di cui 10 anche in
profondità; in questa popolazione ridotta non si osservano superamenti dei 60 µg/kg; la distribuzione dei
dati è simile a quella osservata per l’intero dataset con una netta prevalenza dei campioni con concentrazioni
inferiori a 10 µg/kg; il valore massimo riscontrato è pari a 16 µg/kg in un campione di suolo superficiale (0-3
cm) raccolto sulle pendici del Monte Grappa sotto vegetazione naturale.
0
5
10
15
20
25
30
35
40
0-1 1-2 2-5 5-10 10-30 30-60 >60µg/kg Sommatoria PCB
% d
ati
Fig. 12: Classi di frequenza della concentrazione di PCB (sommatoria in µg/kg s.s.) per i siti campionati e analizzati nel progetto di monitoraggio.
In figura 13 e 14 sono rappresentati due carte di dettaglio della provincia di Verona e dell’area di Porto
Marghera: si osserva che mentre per il veronese la situazione è assolutamente in linea con il resto del
territorio regionale e sono pochi i valori sopra i 10 µg/kg, l’area nei pressi del polo chimico di Porto
Marghera, come anche per le diossine, presenta valori anomali rispetto al resto della regione, con una
maggior frequenza di valori superiori a 10 µg/kg s.s., da ricondurre molto probabilmente ai maggiori apporti
da deposizione atmosferica.
14
Fig. 13: Dettaglio della concentrazione di PCB (sommatoria in µg/kg s.s.) nella provincia di Verona.
Fig. 14: Dettaglio della concentrazione di PCB (sommatoria in µg/kg s.s.) nell’area di Porto Marghera.
15
Tab. 3: Principali parametri statistici per i PCB dioxin-like (µg/kg s.s.) e per la tossicità equivalente (ng WHO-TE/kg s.s.).
PC
B-7
7
PC
B-8
1
PC
B-1
05
PC
B-1
14
PC
B-1
18
PC
B-1
23
PC
B-1
26
PC
B-1
56
PC
B-1
57
PC
B-1
67
PC
B-1
69
PC
B-1
89
PC
B W
HO
-TE
Q
N dati 168 168 174 168 174 168 168 174 168 159 168 168 171
Media 0,02 0,00 0,12 0,01 0,31 0,00 0,00 0,10 0,02 0,06 0,16 0,02 5,24
Mediana 0,00 0,00 0,02 0,00 0,06 0,00 0,00 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
75 perc 0,00 0,00 0,06 0,00 0,13 0,00 0,00 0,04 0,01 0,02 0,00 0,00 0,02
95 perc 0,04 0,01 0,30 0,01 0,69 0,01 0,02 0,19 0,05 0,11 0,30 0,04 22,91
Massimo 1,15 0,44 10,10 0,78 27,70 0,21 0,30 11,40 1,29 5,29 8,45 2,37 254,94
Tab. 4: Principali parametri statistici per i PCB non dioxin-like e per la sommatoria dei PCB (µg/kg s.s.).
PC
B-2
8
PC
B-5
2
PC
B-9
5
PC
B-9
9
PC
B-1
01
PC
B-1
10
PC
B-1
28
PC
B-1
38
PC
B-1
46
PC
B-1
49
PC
B-1
51
PC
B-1
53
PC
B-1
70
PC
B-1
77
PC
B-1
78
PC
B-1
80
PC
B-1
83
PC
B-1
87
PC
B-1
94
PC
B-2
09
Σ P
CB
N dati 174 174 91 134 131 168 161 174 89 131 168 174 174 122 9 174 168 168 100 100 574
Media 0,09 0,14 0,08 0,10 0,08 0,30 0,15 1,56 0,05 1,41 0,35 1,56 0,52 0,17 0,04 1,21 0,21 0,52 0,56 0,51 5,71
Mediana 0,01 0,02 0,04 0,02 0,02 0,04 0,02 0,14 0,03 0,11 0,02 0,16 0,04 0,02 0,03 0,09 0,02 0,05 0,03 0,08 1,50
75 perc 0,05 0,05 0,07 0,05 0,09 0,12 0,07 0,38 0,05 0,26 0,06 0,40 0,12 0,07 0,05 0,29 0,04 0,14 0,12 0,36 2,90
95 perc 0,18 0,23 0,16 0,19 0,24 0,46 0,28 2,31 0,14 1,38 0,36 2,24 0,75 0,34 0,05 1,79 0,29 0,82 0,58 1,10 8,94
Massimo 6,37 13,60 1,29 7,05 1,00 29,50 14,70 189,00 0,84 140,00 46,10 192,00 63,10 13,30 0,06 151,00 25,20 60,80 26,70 21,90 1607,0
Per quanto riguarda la suddivisione dei PCB nei diversi congeneri si osserva, dalla lettura delle tabelle 3 e 4 e
delle figure 15 e 16, che i PCB dioxin-like sono presenti in concentrazioni nettamente inferiori rispetto ai non
dioxine-like. Tra i dioxine-like i più diffusi sono nell’ordine i PCB-118 (mediana 0,06 µg/kg), i PCB-105 (0,02
µg/kg) e i PCB-156 (0,01 µg/kg), situazione che non cambia se si considerano solo i siti campionati nel
progetto di monitoraggio.
Valutando la tossicità equivalente come previsto dall’OMS nel 2005 (figura 17) si osserva che, con
l’esclusione dell’area di Porto Marghera, i valori sono sempre molto bassi, inferiori a 1 ng WHO-TE/kg, e che
la mediana risulta pari a 0 che significa che oltre la metà dei campioni presenta concentrazioni inferiori al
limite di rilevabilità. Nell’area industriale di Porto Marghera invece ben 10 siti presentano concentrazione
superiore a 10 ng WHO-TE /kg e il valore massimo è pari a 254 ng WHO-TE /kg. Prendendo in
considerazione solo i dati dei 48 campioni raccolti per il progetto i valori più elevati sono pari a 2,67 ng
WHO-TE/kg sul Monte Grappa e a 2,71 lungo l’autostrada A4 nel veronese.
0,00
0,05
0,10
0,15
0,20
0,25
PCB-77
PCB-81
PCB-105
PCB-114
PCB-118
PCB-123
PCB-126
PCB-156
PCB-157
PCB-167
PCB-169
PCB-189
PCB-28
PCB-52
PCB-95
PCB-99
PCB-101
PCB-110
PCB-128
PCB-138
PCB-146
PCB-149
PCB-151
PCB-153
PCB-170
PCB-177
PCB-178
PCB-180
PCB-183
PCB-187
PCB-194
PCB-209
µg/k
g
Fig. 15: Concentrazione mediana dei diversi congeneri di PCB (in µg/kg s.s.) per l’intera popolazione.
16
0,00
0,05
0,10
0,15
0,20
0,25
PCB-77
PCB-81
PCB-105
PCB-114
PCB-118
PCB-123
PCB-126
PCB-156
PCB-157
PCB-167
PCB-169
PCB-189
PCB-28
PCB-52
PCB-95
PCB-99
PCB-101
PCB-110
PCB-128
PCB-138
PCB-146
PCB-149
PCB-151
PCB-153
PCB-170
PCB-177
PCB-178
PCB-180
PCB-183
PCB-187
PCB-194
PCB-209
µg/k
g
Fig. 16: Concentrazione mediana dei diversi congeneri di PCB (in µg/kg s.s.) solo per i siti campionati e analizzati nel presente progetto.
Per quanto riguarda i congeneri non dioxine-like i più diffusi sono i PCB 153, 138, 149 e 180 con
concentrazioni che vanno da 0,09 a 0,16 µg/kg.
La sommatoria presenta una media pari a 5,71 µg/kg e una mediana di 1,50 µg/kg, il 95° percentile è pari a
8,54 e quindi ben lontano dal limite di legge di 60 µg/kg.
Come per le diossine, valori elevati si osservano nei suoli non coltivati con valori compresi tra 3 e 16 µg/kg, a
causa del’accumulo in uno spessore molto ridotto; a differenza delle diossine, nell’unico campione di lettiera
(humus), i valori osservati per i PCB sono confrontabili a quelli del suolo minerale sottostante, aspetto che
induce a ritenere il tasso di deposizione atmosferica costante anche in epoca più recente.
Fig. 17: Contenuto in PCB dioxine-like, espressi in tossicità equivalente (ng WHO-
TE/kg s.s) nei suoli del Veneto.
17
IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI Gli IPA sono il gruppo di microinquinanti organici presenti in banca dati in numero minore; attualmente
infatti sono disponibili le analisi per 132 siti corrispondenti a 152 campioni.
A fronte di un numero ridotto di siti campionati rispetto agli altri microinquinanti organici, la distribuzione sul
territorio veneto è abbastanza omogenea, con l’eccezione della provincia di Belluno dove non è disponibile
alcun dato.
Dalla figura 18 si evince che nessun superamento, inteso come sommatoria degli IPA compresi tra la riga 25
e 34 della tabella 1, colonna A, del D.Lgs. 152/2006, è stato osservato e il valore massimo riscontrato è pari
a 0,78 mg/kg a fronte ad un limite di legge di 10 mg/kg.
Tab. 5: Principali parametri statistici per i diversi idrocarburi policiclici aromatici; dati espressi in mg/kg.
Ben
zo(a
)ant
race
ne
Ben
zo(a
)pire
ne
Ben
zo(b
)flu
oran
tene
Ben
zo(k
)flu
oran
tene
Ben
zo(g
,h,i)
peril
ene
Cris
ene
Dib
enzo
(a,h
)pire
ne
Dib
enzo
(a,e
)pire
ne
Dib
enzo
(a,i)
pire
ne
Dib
enzo
(a,l)
pire
ne
Σ IP
A (
25-3
4)
Dib
enzo
(a,h
)ant
race
ne
Inde
no(1
,2,3
-cd)
pire
ne
Pire
ne
Ace
nafte
ne
Flu
oren
e
Fen
antr
ene
Ant
race
ne
Flu
oran
tene
Ben
zo(e
)ant
race
ne
Ben
zo(b
+k+
j) flu
oran
tene
N dati 148 147 127 127 148 148 114 123 114 114 152 148 148 148 81 81 81 81 65 19 43
Media 0,01 0,01 0,01 0,00 0,00 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,06 0,00 0,00 0,01 0,00 0,01 0,02 0,01 0,02 0,02 0,02
Mediana 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,01 0,00 0,01 0,01 0,02
75 perc 0,01 0,01 0,00 0,00 0,01 0,02 0,00 0,00 0,00 0,00 0,08 0,00 0,00 0,02 0,00 0,01 0,03 0,00 0,02 0,03 0,02
95 perc 0,04 0,04 0,03 0,01 0,03 0,07 0,00 0,01 0,00 0,01 0,26 0,01 0,02 0,05 0,00 0,03 0,08 0,04 0,05 0,04 0,06
Massimo 0,10 0,11 0,11 0,06 0,07 0,12 0,00 0,05 0,01 0,02 0,78 0,20 0,06 0,15 0,02 0,09 0,23 0,10 0,08 0,05 0,10
Limite D.Lgs 152/06
0,5 0,1 0,5 0,5 0,1 5 0,1 0,1 0,1 0,1 10 0,1 0,1 5,0 nd nd nd nd nd nd nd
18
Fig. 18: Contenuto in IPA, espressi come sommatoria in mg/kg, nei suoli del Veneto.
Per quanto riguarda la concentrazione dei singoli composti, tutti risultano inferiori ai limiti di legge e in molti
casi inferiori anche ai limiti di rilevabilità strumentale (mediane pari a 0 nella tab. 4); l’unico campione che
presenta un superamento dei limiti tabellari per le aree residenziali è stato raccolto dal DAP di Venezia, nel
parco di San Giuliano a Mestre, e presenta una concentrazione di benzo(a)pirene di 0,11 mg/kg a fronte di
un limite di legge di 0,1 mg/kg.
0,00
0,05
0,10
0,15
0,20
0,25
0,30
Benzo
(a)a
ntra
cene
Benzo
(a)p
irene
Benzo
(b)flu
oran
tene
Benzo
(k)flu
oran
tene
Benzo
(g,h
,i)pe
rilene
Crisen
e
Dibenz
o(a,h
)pire
ne
Dibenz
o(a,e
)pire
ne
Dibenz
o(a,i
)pire
ne
Dibenz
o(a,l
)pire
ne
Dibenz
o(a,h
)ant
race
ne
Inde
no(1
,2,3-
cd)p
irene
Pirene
Acena
ftene
Fluore
ne
Fenant
rene
Antra
cene
Fluora
ntene
Benzo
(e)a
ntra
cene
Benzo
(b+k+
j) flu
orant
ene
mg/
kg
Mediana
95 perc
Fig. 19: Mediana e 95° percentile dei diversi idrocarburi policiclici aromatici sull’intera popolazione.
I composti presenti in concentrazioni relativamente più elevate sono crisene e fenantrene.
Il confronto tra l’intera popolazione e i dati raccolti per il progetto di monitoraggio mette in evidenza un
andamento analogo ma con concentrazioni mediamente più basse: la mediana della sommatoria degli IPA,
da 25 a 34, è pari a 0,26 per l’intero dataset e scende a 0,11 mg/kg per i dati del progetto e nello stesso
modo si comportano i singoli idrocarburi.
Dalla lettura delle figure 19 e 20 e della tabella 5 si evince che la mediana dei dati rilevati risulta per tutti gli
IPA inferiore al limite di rilevabilità con l’esclusione del fluorantene per entrambe le popolazioni e antracene,
benzo(a)antracene e benzo(bkj)fluorantene solo per l’intero dataset. Questo ha portato a richiedere al
laboratorio ARPAV di Venezia di abbassare il limite di rilevabilità.
Il 95° percentile mostra, per tutti gli IPA, concentrazioni sempre inferiori di un ordine di grandezza rispetto al
limite di colonna A del D.Lgs. 152/2006.
Il campione raccolto nei pressi dell’autostrada A4 in provincia di Verona in località Dossobuono, non presenta
concentrazioni significativamente diverse dalla popolazione anche per il solo campione superficiale che
corrisponde ad uno spessore di 5 cm, raccolto in un vigneto inerbito e da diversi anni non lavorato (0,08
mg/kg in superficie e 0,07 mg/kg tra 15 e 30 cm di IPA espressi come sommatoria delle righe 25 e 34).
19
0,00
0,05
0,10
0,15
0,20
0,25
0,30
Benzo
(a)a
ntra
cene
Benzo
(a)p
irene
Benzo
(b)flu
oran
tene
Benzo
(k)flu
oran
tene
Benzo
(g,h
,i)pe
rilene
Crisen
e
Dibenz
o(a,h
)pire
ne
Dibenz
o(a,e
)pire
ne
Dibenz
o(a,i
)pire
ne
Dibenz
o(a,l
)pire
ne
Dibenz
o(a,h
)ant
race
ne
Inde
no(1
,2,3-
cd)p
irene
Pirene
Acena
ftene
Fluore
ne
Fenant
rene
Antra
cene
Fluora
ntene
Benzo
(e)a
ntra
cene
Benzo
(b+k+
j) flu
orant
ene
mg/
kg
Mediana
95 perc
Fig. 20: Mediana e 95° percentile dei diversi idrocarburi policiclici aromatici calcolati solo per i campioni raccolti per il progetto di
monitoraggio.
SVILUPPI FUTURI Il completamento del campionamento è previsto per il 2013, prevedendo l’esecuzione di circa 50 prelievi per
l’anno 2012 e altrettanti nel successivo.
Terminate tutte le analisi si procederà ad una serie di elaborazioni statistiche (normalizzazione, esclusione
degli outliers, ecc.) sia sull’intero dataset che su sottopopolazioni selezionate in base alla
vicinanza/lontananza da specifiche fonti di pressione; preliminarmente a questa fase si prevede un ulteriore
confronto con i Servizi Sistemi Ambientali dei Dipartimenti Provinciali per valorizzarne la specifica conoscenza
del territorio di competenza.
Si valuterà successivamente la possibilità di integrare la banca dati sui microinquinanti organici con quella
che attualmente il Servizio Suoli sta implementando sulle terre e rocce da scavo secondo quanto previsto
dalla normativa di riferimento (DGRV 2424 del 2008).