Descrizione Giradischi Thorens TD 190-2

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24 GFDS 31 Valutare THORENS TD 190-2 di Paolo Aita THORENS THORENS TD 190-2 TD 190-2 IN CONCORRENZA COL CD IN CONCORRENZA COL CD Per invogliare alla rinnovata frequentazione del giradischi, Thorens ne propone alcuni di utilizzazione estremamente facilitata. Trattandosi di un marchio grande e popolare, questo modello vuole addirit- tura porsi in concorrenza col cd. L’USO E LA COSTRUZIONE Nel caso in esame, a mio avviso, la concorrenza da battere è addirittura il lettore CD. Per mezzo di tre leve poste sulla destra del nostro giradischi, è possibile posizionare automaticamente la testina sul primo solco e far partire l’ascolto, inoltre si può sce- gliere il luogo, collocandola all’inizio di dischi a 33 o 45 giri. La terza leva è la più tradizionale, poiché solleva il braccio in qualsiasi punto si trovi del disco. Ancor più sorprendente appare però la leva posta alla sinistra della base. Qui, addirittura, oltre alla scelta consueta dei 33 o dei 45 giri, c’è anche l’opzione dei 78 giri, cosa che conferma ancor più la sensazione che questo giradischi vuole veramente essere risolutore di tutti i problemi dei microsolco, ma anche dei dischi che microsolco non sono, infatti i 78 giri sono letti con una puntina ottenibile dalla Ortofon, di forma conica, intercambiabile con quella appannag- gio del nostro giradischi. A tutto ciò bisogna aggiungere una sensazione di deferenza di altissimo grado. Ammettiamolo: col giradischi occorre “sporcarsi le mani”. Tutte le operazioni di settaggio iniziale (aggiustamenti vari), e quelle normalmente richieste dall’uso giornaliero (pulitu- ra dei dischi e conservazione), sono infaticabili generatrici di ansia, non tanto per la loro difficoltà, ma per la certezza, sottil- mente mancante, di aver fatto le cose per bene (per esempio: l’o- Q uanti Thorens avete avuto nella vostra vita? La domanda non è oziosa o peregrina poiché, se si dovessero scegliere dei giradischi per rappresen- tare il mondo dell’alta fedeltà, questi sarebbero probabilmente i prodotti del fabbricante svizzero, serio quanti altri mai. Dal punto di vista della storia del marchio, si può annotare solo un’assenza dai mercati per il famoso e detestabile periodo di oscuramento del disco in vinile, in una vicenda lunga più di un secolo. A ben pensare, però, l’assenza dal mercato in quegli anni è proprio il segno dell’estrema serietà di questo fabbricante. All’evidente diminuzione dei pezzi venduti non c’è stata una risposta “furba”, ovvero un aumento dei prezzi di listino per compensare la diminuzione delle vendite. Alla Thorens hanno sempre e sovranamente guardato al rapporto qualità/prezzo, così quando gli stringenti margini economici della casa sono venuti a scemare, essi, semplicemente e signorilmente, si sono ritirati dal mercato. Per ritornarci più seri, competenti ed agguerriti che mai, una volta che si fossero presentate le condizioni di un loro gradi- tissimo ritorno, ponendo al solito l’annosa e imprescindibile que- stione che attraversa la mente di tutti gli audiofili, ovvero: È veramente inevitabile dover spendere così tanto per avere un buon suono? Alla Thorens rispondono in coro di no, così è sem- pre con vivo piacere che si provano gli apparecchi di questo fab- bricante. Naturalmente occorre aggiungere che il loro catalogo è estremamente ricco, così spazia tra giradi- schi con differenti soluzioni tecni- che, posti in vendita a un prezzo che, solo quando è massimo, entra in competizione con la base dei listini dei concorrenti cosiddetti esoterici. Per quanto concerne i giradischi automatici, tre sono i modelli rego- larmente importati: il 158, il 240 e il 190, in prova, e sono ottenibili con qualche possibilità di scelta. Il prodotto in oggetto, per quanto si trovi al centro di questa gamma, fa senz’altro parte di quelli indirizzati ai beginners dell’alta fedeltà, e si propone la soluzione di tutti i proble- mi di utilizzazione, insieme alla mas- sima comodità d’uso.

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THORENSTHORENS TD 190-2TD 190-2

IN CONCORRENZA COL CDIN CONCORRENZA COL CD

Per invogliare alla rinnovata frequentazione del giradischi, Thorens ne propone alcuni di utilizzazioneestremamente facilitata. Trattandosi di un marchio grande e popolare, questo modello vuole addirit-tura porsi in concorrenza col cd.

L’USO E LA COSTRUZIONENel caso in esame, a mio avviso, la concorrenza da battere èaddirittura il lettore CD. Per mezzo di tre leve poste sulla destradel nostro giradischi, è possibile posizionare automaticamente latestina sul primo solco e far partire l’ascolto, inoltre si può sce-gliere il luogo, collocandola all’inizio di dischi a 33 o 45 giri.La terza leva è la più tradizionale, poiché solleva il braccio inqualsiasi punto si trovi del disco. Ancor più sorprendente appareperò la leva posta alla sinistra della base. Qui, addirittura, oltrealla scelta consueta dei 33 o dei 45 giri, c’è anche l’opzione dei78 giri, cosa che conferma ancor più la sensazione che questogiradischi vuole veramente essere risolutore di tutti i problemidei microsolco, ma anche dei dischi che microsolco non sono,infatti i 78 giri sono letti con una puntina ottenibile dallaOrtofon, di forma conica, intercambiabile con quella appannag-gio del nostro giradischi. A tutto ciò bisogna aggiungere una sensazione di deferenza dialtissimo grado. Ammettiamolo: col giradischi occorre “sporcarsile mani”. Tutte le operazioni di settaggio iniziale (aggiustamentivari), e quelle normalmente richieste dall’uso giornaliero (pulitu-ra dei dischi e conservazione), sono infaticabili generatrici diansia, non tanto per la loro difficoltà, ma per la certezza, sottil-mente mancante, di aver fatto le cose per bene (per esempio: l’o-

Quanti Thorens avete avuto nella vostra vita? Ladomanda non è oziosa o peregrina poiché, se sidovessero scegliere dei giradischi per rappresen-tare il mondo dell’alta fedeltà, questi sarebberoprobabilmente i prodotti del fabbricante svizzero,serio quanti altri mai.

Dal punto di vista della storia del marchio, si può annotare soloun’assenza dai mercati per il famoso e detestabile periodo dioscuramento del disco in vinile, in una vicenda lunga più di unsecolo. A ben pensare, però, l’assenza dal mercato in quegli anniè proprio il segno dell’estrema serietà di questo fabbricante.All’evidente diminuzione dei pezzi venduti non c’è stata unarisposta “furba”, ovvero un aumento dei prezzi di listino percompensare la diminuzione delle vendite. Alla Thorens hannosempre e sovranamente guardato al rapporto qualità/prezzo, cosìquando gli stringenti margini economici della casa sono venuti ascemare, essi, semplicemente e signorilmente, si sono ritirati dalmercato. Per ritornarci più seri, competenti ed agguerriti che mai,una volta che si fossero presentate le condizioni di un loro gradi-tissimo ritorno, ponendo al solito l’annosa e imprescindibile que-stione che attraversa la mente di tutti gli audiofili, ovvero: Èveramente inevitabile dover spendere così tanto per avere unbuon suono? Alla Thorens rispondono in coro di no, così è sem-pre con vivo piacere che si provano gli apparecchi di questo fab-bricante. Naturalmente occorre aggiungere che il loro catalogoè estremamente ricco, così spazia tra giradi-schi con differenti soluzioni tecni-che, posti in vendita a un prezzo che,solo quando è massimo, entra incompetizione con la base dei listinidei concorrenti cosiddetti esoterici.Per quanto concerne i giradischiautomatici, tre sono i modelli rego-larmente importati: il 158, il 240 eil 190, in prova, e sono ottenibilicon qualche possibilità di scelta. Ilprodotto in oggetto, per quanto sitrovi al centro di questa gamma, fasenz’altro parte di quelli indirizzatiai beginners dell’alta fedeltà, e sipropone la soluzione di tutti i proble-mi di utilizzazione, insieme alla mas-sima comodità d’uso.

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lio da mettere nel perno o nel braccio, che sembra sempre troppoo troppo poco; l’antiskating, argomento dibattuto su cui ogni fab-bricante dice la sua relativamente ai vari disegni delle testine,ecc). Naturalmente ciò dal lettore CD non è richiesto, così sispiega in parte il successo ottenuto dal digitale. Ma con questoThorens tutto ciò è un ricordo: per mettere a suo agio questogiradischi non è richiesta una laurea in meccanica. Finalmente! Atutto ciò occorre aggiungere che il settaggio operato in fabbrica èperfetto. La testina è alla giusta altezza, e la sua posizione, nelcentimetro e mezzo permesso dallo shell, è perfetta. Le operazio-ni di montaggio hanno un costo identico sia su un giradischidefinitivo che in uno economico, così bisogna fare i complimentia Thorens per aver ottimizzato tutto anche in questo modello dibase. Dal punto di vista operativo, quindi, occorre toccare unsolo tasto per godere della propria musica preferita, poiché ancheil ritorno del braccio, alla fine dei solchi, è automatico.Il piatto girante è decisamente leggero, ma offre una lucidaturadi ottimo livello. Le sue risonanze sono attutite da un anello digomma posto alla sua circonferenza. Da notare la coppia dimolle metalliche che agiscono alla base del perno, che con unaspesa irrisoria permettono l’ancoramento del piatto al platorellosottostante, ottenendo un’integrazione estremamente funzionalead ottenere le migliori prestazioni. Le cose cambiano un pò sul versante del braccio. Questo è dav-vero un pò troppo economico, con alcune parti risonanti altocco. Il braccio è realizzato con un doppio snodo, e in quellopiù interno, che contiene i regolatori del peso e dell’antiskating,domina la plastica. Per fortuna il contrappeso è costruito attornoa un anello smorzante molto efficace. In ogni caso le regolazio-

Nell’interno si nota la complicazione introdotta dai meccanismi dell’automatismo. La trazione è assicurata da una cinghia piatta.

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sono in genere l’anello debole degli impianti economici. Incompenso si potrà risparmiare sull’erogazione di corrente (vistoche questi diffusori in genere hanno buona efficienza), per cuinon sarà difficile trovare qualche campioncino di categoria dacirca mezzo Keuro per ottenere buoni risultati, specialmente seper saggiarlo lo avrete collegato su phono. La testina è di buonlivello, per cui non mi sposterei dalle scelte di fabbrica. Cavi,per compensare, di tipo dolce, ma non eccessivamente (parecchiVan den Hul, volendo esagerare MIT, che premierebbero l’am-piezza della scena).Le prestazioni offerte dal nostro giradischi al momento dell’ac-censione mi hanno lasciato parecchio interdetto, poi il tutto èmolto migliorato alla fine del rodaggio. Dopo qualche tempoinfatti la collocazione delle sorgenti risulta decisamente ottima-le, almeno fin quando non intervengono delle note forti, con lequali l’equilibrio nella collocazione si sfalda un poco. Si può affermare che l’immagine è estremamente ampia, a unlivello impensabile data la collocazione economica del 190,connessa con una sensazione di trasparenza altrettanto rimarca-bile. Inoltre tutti i particolari sono facilmente leggibili, ancheper merito di una gamma acuta in meravigliosa evidenza, non-ostante la presenza delle sospensioni, e senza difetto alcuno, nongiungendo mai allo stridore dei piatti della batteria. Solo conmolta attenzione si notano i limiti generali della qualità dell’e-missione, e da un orecchio abituato ad ascoltare apparecchi chemettono alla prova in ben altro modo le nostre finanze.

CONCLUSIONI A parte le sorprese del caso, tante e in settori insospettabili, si puòdire, con grande felicità, che anche alla base dei listini ormai c’èuna vastità di scelta insospettabile. Sarebbe facile dire che ilnostro Thorens è vincente per le facilitazioni di funzionamentoche offre, mentre è vero il contrario, ovvero che è anche un’alter-nativa sonica ai vari concorrenti che ormai si sono affacciati suuna piazza storicamente dominata dal marchio svizzero.Ascoltatelo senza prevenzioni: vi potreste trovare ad apprezzare lacomodità di sorseggiare il vostro whisky preferito in salotto,senza avere la necessità di alzarvi per sollevare la puntina dall’ul-timo solco. E se invece di bere whisky faceste altro? Beh, ovvia-mente, se la luce e l’atmosfera sono quelle giuste, allora apprez-zerete ancor più le facilità di funzionamento offerte dal Thorens,che vi permette una calma olimpica nella programmazione musi-cale di serate da passare con la migliore compagnia...

ni sono ottenibili con buona precisione, con una massa medio-alta (al tocco) forse a causa dei meccanismi presenti.Di buon livello il telaio che accoglie l’insieme. Questo si pre-senta come un parallelepipedo di legno vuoto, per ospitare tutti imeccanismi del giradischi. In questi domina il metallo, per for-tuna, sebbene occorra notare che il platorello centrale è purtrop-po in plastica. Il disegno si potrebbe definire semi-rigido.All’atto della prima accensione occorre togliere due distanziato-ri in plastica rossa. Sotto questi sono presenti due molle per l’o-scillazione dello châssis interno, che, viceversa, è collocato inmodo fisso e rigido nella zona sottostante il braccio. In conclu-sione si può dire che questo giradischi ottiene una sensazione disufficiente concretezza e professionalità, con un design serio etradizionale. Naturalmente non poteva mancare il coperchio inplexiglass, altrettanto naturalmente da levare nell’uso per otte-nere le migliori performance.La testina è un modello inossidabile della Ortofon, la OMB 10,che ho visto presente in altri giradischi di uguale fascia econo-mica. È una impeccabile MM che legge a 1,5 grammi. Dopoqualche ora di rodaggio la scena migliora sensibilmente, sebbe-ne per raggiungere l’optimum di stabilità, aumenterei il peso di0,10/0,20 grammi rispetto ai valori consigliati dal fabbricante,almeno con questo braccio.

L’ASCOLTODurissima la vita del nostro 190, infatti è stato collegato all’im-pianto presente in redazione, composto da apparecchi di vertice:pre, con fono MM, Cary Audio SLP 98, finali Gamut 250i e dif-fusori top dello stesso marchio. Questo insieme ascoltato conqualche variazione in altri contesti, ha sfoderato un suono com-pletamente differente, segno che il nostro Thorens dalla sua hauna personalità molto caratterizzata. Per utilizzazioni terrestridirei che sono di prassi i diffusori a torre, se scelti con cura ealmeno di prezzo doppio rispetto al giradischi, poiché questi

Il braccio non consente la sostituzione della conchiglia.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Motore: a controllo elettronicoConsumo: 1,5 WScarto nella velocità: + o – 0.07/0.04 %Rapporto segnale/rumore:pesato 48 dB; non pesato 72 dBLung. del braccio: 211 mmSbalzo: 26°Errore: 0,15°/cm rad.Dimensioni: 440X119X360mmTestinaPuntina: ellittica 18X8 ummForza d’appoggio: 1,5gRisposta in frequenza: 10Hz/22KhzTensione: 4mV/5cm/1KhzCapacità di lett.: 80umPeso: 2,5gCapacità: 160pFPrezzo IVA inclusa: 620 euro con testinaDistributore: MPI Electronic Milano Tel. 02 93.61.101 - Web: www.mpielectronic.com

L’Ortofon OMB10 fornita in dotazione.