Descrizione attività "Memorizzare le Tabelline"

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1 Istituto Comprensivo SCUOLA-CITTÀ PESTALOZZI Scuola sperimentale statale D.M. 10.03.06 - ex art. 11 D.P.R. n. 275/1999 - Scuola Laboratorio - Centro Risorse per la formazione docenti Memorizzare le tabelline Fine classe II primaria (a.s. 2006-07) – Inizio classe III (a.s. 2007/08) di Annalisa Sodi Motivazioni, requisiti e obiettivi Il percorso “memorizzare le tabelline” è un’attività che non si può svolgere se prima non si è fatto tutto il percorso di concettualizzazione delle moltiplicazioni (schieramenti, gruppi ripetuti, salti sulla linea dei numeri, lavoro col materiale strutturato....), perché, come indica il titolo, è una attività esclusivamente legata alla memoria. L’intenzione è quella di offrire ai bambini più possibilità per fare quello che spesso, al momento attuale, è il primo sforzo di memoria deliberato della loro vita: imparare le tabelline. Un tempo si era abituati ad imparare “a comando” poesie, filastrocche, canzoncine... (io ricordo ancora la temuta poesia di Natale recitata in piedi sulla sedia davanti alla famiglia riunita), adesso non più, sembra che questo sforzo dell'imparare a memoria sia diventato uno scoglio e così, salvo eccezioni, si arriva al momento di imparare le tabelline (tra la II e la III primaria) senza aver avuto esperienze precedenti e il lavoro diventa molto complicato. In tal senso, il doppio binario della motivazione e della diversificazione dei “trucchi” per ricordare su cui si gioca nel percorso di seguito descritto si sforza di facilitare questo inevitabile passaggio. Il percorso risulta interessante se lo si adatta alla propria classe perchè il materiale viene rigorosamente costruito all'interno del gruppo dai bambini e dalle maestre. L'attività si presta ad una stretta collaborazione tra l'area linguistica, matematica ed artistica. Itinerario Lo scheletro dell' itinerario si presenta come segue e si presta ad essere ripetuto con una serie di varianti.

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Descrizione del percorso sperimentato, con esempi del lavoro svolto, tra le classi 2° e 3° primaria della Scuola Città Pestalozzi di Firenze dalla docente Annalisa Sodi.

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Istituto Comprensivo

SCUOLA-CITTÀ PESTALOZZI Scuola sperimentale statale

D.M. 10.03.06 - ex art. 11 D.P.R. n. 275/1999 - Scuola Laboratorio - Centro Risorse per la formazione docenti

Memorizzare le tabelline

Fine classe II primaria (a.s. 2006-07) – Inizio classe III (a.s. 2007/08)

di Annalisa Sodi

Motivazioni, requisiti e obiettivi

Il percorso “memorizzare le tabelline” è un’attività che non si può svolgere se prima

non si è fatto tutto il percorso di concettualizzazione delle moltiplicazioni

(schieramenti, gruppi ripetuti, salti sulla linea dei numeri, lavoro col materiale

strutturato....), perché, come indica il titolo, è una attività esclusivamente legata alla

memoria.

L’intenzione è quella di offrire ai bambini più possibilità per fare quello che spesso, al

momento attuale, è il primo sforzo di memoria deliberato della loro vita: imparare le

tabelline.

Un tempo si era abituati ad imparare “a comando” poesie, filastrocche, canzoncine...

(io ricordo ancora la temuta poesia di Natale recitata in piedi sulla sedia davanti alla

famiglia riunita), adesso non più, sembra che questo sforzo dell'imparare a memoria

sia diventato uno scoglio e così, salvo eccezioni, si arriva al momento di imparare le

tabelline (tra la II e la III primaria) senza aver avuto esperienze precedenti e il lavoro

diventa molto complicato.

In tal senso, il doppio binario della motivazione e della diversificazione dei “trucchi”

per ricordare su cui si gioca nel percorso di seguito descritto si sforza di facilitare

questo inevitabile passaggio.

Il percorso risulta interessante se lo si adatta alla propria classe perchè il materiale

viene rigorosamente costruito all'interno del gruppo dai bambini e dalle maestre.

L'attività si presta ad una stretta collaborazione tra l'area linguistica, matematica ed

artistica.

Itinerario

Lo scheletro dell' itinerario si presenta come segue e si presta ad essere ripetuto con

una serie di varianti.

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1. Si inventa collettivamente una filastrocca in rima sulla tabellina

Esempio tratto dall’esperienza compiuta in classe (Allegato 1)

Filastrocca della tabellina del 2

2 X 0 = 0 salgo sopra un pero

2 X 1 = 2 io mi mangio tutto un bue

2 X 2 = 4 è scappato il gatto

2 X 3 = 6 ora io ti mangerei

2 X 4 = 8 scoppia il canotto

2 X 5 = 10 com'è buona pasta e ceci

2 X 6 = 12 leggo grossi codici

2 X 7 = 14 io taglio con le forbici

2 X 8 = 16 ho gli abiti mimetici

2 X 9 = 18 mi son messo un bel cappotto

2 X 10 = 20 mi son rotto tutti i denti

2. Si musica la filastrocca (Chi sa se lo inventa, chi non sa prende una musica nota

che si presta alla bisogna)

Esempio: Alcune delle canzoni e delle filastrocche da noi inventate si trovano nel seguente

podcast http://canaleaudio.podomatic.com/

3. Si dà un titolo deciso da tutti.

4. La si canta più spesso che si può accompagnando magari la canzoncina con gesti

adeguati.

5. Ogni bambino prende una rima e la illustra con un disegno non colorato (es 2 X 0

= 0 salgo sopra un pero, ovviamente ci sarà chi disegna un bambino che si

arrampica...i miei l'hanno disegnato attaccato ad un palloncino) non importa se ci

sono dei doppioni l'importante è che tutte le rime siano illustrate.

6. La maestra, a suo insindacabile giudizio, sceglie le immagini da 0 a 20 che le

piacciono di più (o le sono più comode) e le monta in un unico grande disegno

(scanner e programmi per trattare le immagini per chi è bravo, per gli altri carta da

ingegneri, fotocopiatrici, forbici e colla) , accanto ad ogni immagine ci sarà una

finestrina nascosta da uno sportellino di cartone che si può aprire e chiudere) con

la relativa moltiplicazione

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Esempio tratto dal nostro lavoro (Allegato 2)

7. Si tiene in classe attaccato al muro il disegnone della tabellina.

8. Si dà a ciascun bambino una copia dello stesso cartellone (gli sportellini se

vogliono i bambini se li fanno da soli) in bianco e nero formato A4 da incollare sul

quaderno, i bambini la colorano, la tengono davanti quando cantano, la guardano,

si fanno reciprocamente indovinelli, ci possono inventare storie...

9. Dopo qualche giorno si dà ai bambini un'altra copia in bianco e nero del disegno

con le finestrine vuote, la richiesta è di mettere al loro posto le tabelline giuste.

10. Se la cosa funziona si dà ai bambini un foglio bianco con solo le finestrine e si

chiede di disegnare vicino alle finestrine quello che c'è nell'originale ( se le cose

non funzionano si ricomincia a cantare)

Esempio tratto dal nostro lavoro (Allegato 3)

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11. Se la cosa va bene si ridà il solito foglio bianco con solo le finestrine e si chiede di

scrivere le tabelline al loro posto.

Esempio tratto dal nostro lavoro (Allegato 4)

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12. A questo punto si può incollare sul quaderno ed attaccare al muro il promemoria

della tabellina

Esempio tratto dal nostro lavoro (Allegato 5)

Si procede così per ogni tabellina avendo cura di variare le filastrocche, le musiche,

le ambientazioni in modo da dare una “personalità” ad ogni tabellina.

Può capitare che le maestre si stufino ed allora, dato che si devono divertire anche

loro, possono inventare la filastrocca loro, oppure possono inventare una danza e

lavorare su quella... l'importante è che rimangano aperti i canali affettivi (calore,

interesse, invenzione).

Può capitare che ad un certo punto i bambini non abbiano più bisogno di questa

trafila ed allora la si può abbandonare, oppure può darsi che si debba procedere così

fino alla tabellina del 12. Questo naturalmente non ci esime dallo scoprire tutti gli

altri trucchi di calcolo e di memoria legati alle numerazioni perchè, per nostra

fortuna, siamo tutti diversi e impariamo tutti in modi diversi (col gioco, con la

musica, col movimento, col ragionamento, con la spazialità....)

Alla fine dell'anno si fa un CD per tutti.