Depressione e Ansia - Progetto Itaca Bergamo

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SINTOMI All'inizio non te ne rendi conto: pensi che la tristezza costante delle tue giornate sia solo un periodo nero, di stanchezza fisica e mentale; pensi che avresti solo bisogno di nuovi stimoli, di un lavoro diverso, meno stressante, di nuove amicizie, di emozioni diverse e magari più forti per scuoterti.

IL RIFIUTO Passano i giorni, i mesi, il morale peggiora. Fai sempre più fatica ad alzarti la mattina. Vedi che tutti attorno a te vanno a mille mentre tu fai fatica anche a respirare. Ti confidi in famiglia e per fortuna ti ascoltano, non lo speravi. Ti suggeriscono di andare da uno psichiatra o da uno psicologo, ma queste parole ti spaventano, ti fanno sentire diverso. Ti auto convinci che puoi uscirne da solo, perchè tanto nessuno ti può capire.

LA PRESA DI COSCIENZA Continui a stare male. Le parole dei tuoi iniziano a tornarti alla mente. Comprendi che hai solo perso del tempo, ti informi. Tu soffri di una patologia dalla quale da soli non si guarisce. Decidi allora di fare quel passo che non vedi più poi così difficile, assurdo; ascolti la famiglia e vai da una psichiatra: ti sei resoconto che altre strade non ce ne sono. Ora sono molte le giornate in cui il sole mi riscalda: le giornate buie sono molto meno. Si, ne valeva la pena.

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ANSIA

- Si preoccupa troppo di tutto, anche delle cose più piccole - Ha paura di muoversi, uscire di casa, aver rapporti con persone anche di famiglia- Ha sensazioni di mancanza di respiro, batticuore, sudorazione, giramenti di testa - Dorme male, in certi momenti di stress, ha bruciori di stomaco, diarrea- Ha attacchi di panico- Ha paura esagerata di animali, oggetti, situazioni- Ha paura di trovarsi in luoghi chiusi come cinema, ascensori, grotte, gallerie- Ha pensieri che a volte non riesce a mandar via e che complicano la vita- Si lava spesso le mani, controlla porte, gas, luce, molte volte, non sopporta il minimo sporco e disordine, è poco

tollerante con chi non rispetta il suo ordine, pulisce sul pulito, ama esageratamente le simmetrie

La presenza e la ricorrenza di due o più dei sintomi sottoelencati consiglia una visita medica

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DEPRESSIONE

- La persona si sente stanca, svuotata, facilmente portata a piangere- C'è una marcata diminuizione di interesse verso tutto, specie verso il piacere compreso quello sessuale- Aumento-diminuizione di peso o di appetito (a volte)- Sonno prolungato o periodi di insonnia- Sensi di colpa per tutto, con sentimento di essere inutile, di non aver combinato nulla di buono nella vita per se e per

la famiglia- Diminuita capacita di pensare , concentrarsi, prendere decisioni- Ricorrenti pensieri di morte accompagnati da idee suicidarie- Mancanza di speranza verso un possibile miglioramento-guarigione- Presenza di comportamenti di forte irritabilità e di collericità (a volte)- La persona depressa ha notevoli difficoltà a comunicare con gli altri,spesso questo atteggiamento è confuso con la

normale timidezza, ma si distingue da essa perche è più marcata, la persona depressa sfugge i contatti

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DISTURBO BIPOLARE(Fase euforica)

Il disturbo bipolare si caratterizza dalla alternanza di periodi depressivi e periodi che chiameremo euforici. Abbiamo visto i sintomi della depressione, ne elenchiamo alcuni della fase euforica:

- Autostima o idee di grandezza eccessive- Ridotto bisogno di sonno ( es.: sentirsi bene e riposati dopo 3 ore di sonno)- Tendenza a parlare più del solito ed in continuazione- Rincorrersi confuso di idee- Facile distraibilità- Intensificarsi di attività professionali, sociali, scolastiche, sessuali, sportive- Irrequietezza fisica e mentale in genere

Questi comportamenti sono in genere facilmente osservabili da altri, non dalla persona interessata che dichiara di sentirsi veramente bene, di non essere mai stato meglio, anzi se viene loro mossa alcuna critica, rispondono che sono gli altri che devono curarsi,perché hanno grossi problemi.

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Abbiamo elencato solo alcuni dei vari sintomi con cui la depressione, l'ansia, il disturbo bipolare si manifestano. Queste malattie hanno una ciclicità: si alternano periodi in cui la persona sta bene ad altri in cui ci sono problemi. I periodi di malattia possono durare mesi. Attenzione all'aspetto della ciclicità, perché spesso viene interpretato come "un periodo storto che capita a tutti": è un grosso errore! Quando i sintomi descritti durano per più di due settimane e se questi sintomi si sono già presentati, e sono stati presenti in qualcuno della famiglia, è consigliato andare dal medico che provvederà ad inviarvi dallo specialista.

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SONO MALATTIE GRAVI? Sì, se non vengono curate bene, sono malattie molto invalidanti. Più invalidanti del diabete, dell'ipertensione, dell'artrite, del disturbo polmonare. Ha conseguenze molto importanti per la persona ammalata, per l'ambiente famigliare, di lavoro, quello sociale. Nei casi più gravi sono l'unica patologia psichiatrica causa di morte per via suicidaria nel 5/7% dei casi.

SI POSSONO CURARE? Si, si possono curare, con buone prospettive di miglioramenti significativi, anche di guarigione. Gli strumenti più adatti sono la collaborazione tra la farmacologia e la psicoterapia associate in modo interattivo. In particolare nei casi gravi la sola psicoterapia è meno efficace rispetto alla terapia farmacologica; nei medio gravi la terapia farmacologica è indispensabile. Comunque è veramente molto importante la scelta dello psichiatra e dello psicoterapeuta, ed è auspicabile la collaborazione tra i due professionisti.

QUALI SONO LE DIFFICOLTA' A CURARE QUESTE MALATTIE? Queste malattie soffrono di una forma di disapprovazione sociale (stigmatizzazione) di medievale tradizione per cui le persone che ne soffrono, e molto spesso i famigliari con essi, tendono a non affrontarle, a nasconderle per paura del giudizio della gente. Da questo deriva l'alta percentuale di persone che pur ammalate non si curano. Si consideri che l'organizzazione mondiale della sanità ha stimato che nel mondo si curano solo il 18% delle persone riconosciute depresse o ansiose. Questo fenomeno è presente in tutti i paesi sviluppati. Da notare che la patologia ha una presenza media pari al 20% della popolazione mondiale senza distinzione di classe, cioè uno su cinque ne soffre. L'O.M.S. ha previsto che entro il 2025 sarà la seconda causa nel mondo di disabilità dopo le patologie cardiache.

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MA QUALI SONO LE ORIGINI DI QUESTE MALATTIE? Ansia, depressione, disturbo bipolare, sono patologie con origini multifattoriali, che coinvolgono aspetti famigliari, sociali, ambientali, culturali, ma soprattutto hanno un fattore genetico. E' per questo che a volte si riscontrano aspetti depressivi anche nei bambini in età scolare, che molto difficilmente vengono riconosciuti e soprattutto accettati dai famigliari stessi, incompresi dal corpo insegnate non preparato a tale problema. In questo contesto è opportuno inserire anche l'analisi del comportamento di tanti giovani adolescenti che spesso assumono alcool o altre sostanze perchè inconsciamente tentano un auto-cura a disagi non identificati dovuti all’ansia, al disturbo bipolare, alla depressione.

Molto spesso l'ignoranza è la peggiore delle malattie

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COME SI PUO' SUPERARE QUESTA BARRIERA ANACRONISTICA E DANNOSA?Nel 1986 negli U.S.A. hanno lanciato una campagna di informazione che coinvolgeva innanzitutto i medici di medicina generale affichè si sensibilizzassero al problema, trasmettessero ai loro pazienti più informazioni, li inviassero da specialisti. Successivamente è stata avviata una massiccia campagna di informazione verso la popolazione, per informare e aiutare a:

Prenderne consapevolezza - riconoscerla - curarla

smettere di vergognarsene, imparare a conviverci nel peggiore dei casi. Pensiamo che questa strada sia percorribile anche da noi ed è giunto il momento di iniziare il cammino.

E' VERO CHE QUESTE MALATTIE HANNO UN COSTO SOCIALE ELEVATO? Sì. Per le loro implicazioni sociali hanno un enorme costo. Rifacendoci nuovamente agli U.S.A., si è calcolato che in un anno tali patologie costano allo stato circa 27 miliardi di dollari, dei quali 17 per giornate di lavoro perse. Facendo le debite proporzioni ed attualizzando i conti, in Italia oggi sarebbero circa 20 miliardi di euro annui.

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E' importante e fondamentale uscire dall'isolamento e affrontare il malessere. Nascondere o minimizzare la malattia non porta alcun beneficio e anzi può contribuire ad aggravarne gli effetti e la durata. Occorre rivolgersi con fiducia al proprio medico di base e dargli le informazioni più dettagliate, compreso l'eventuale presenza in famiglia di parenti che hanno manifestato sintomatologie di disturbi dell'umore, a partire da nonni, zii, parenti di sangue vari ascendenti. Egli valuterà la necessità di ricorrere ad una visita specialistica di un medico psichiatra indirizzando il paziente presso i Centri Psico-Sociali presenti sul territorio o presso medici di libera professione. Tali specialisti definiranno la patologia e spiegheranno in modo semplice e comprensivo che certi comportamenti sono conseguenti alla malattia, in modo da evitare sensi di colpa nel paziente ed aiutare i famigliari a capire la involontarietà di certi atteggiamenti, facilitando i rapporti interfamigliari. (Se uno tossisce perché fuma a volte infastidisce, se tossisce perché ha un tumore no). Il medico deve inoltre illustrare la cura ed i suoi effetti collaterali, il loro apparire iniziale e la loro scomparsa dopo 2 settimane circa.

Nei rari casi in cui il medico non assuma questi comportamenti, la famiglia ed il paziente devono prendere opportune iniziative.

INFINE avere fiducia in se stessi, nella cura e voler guarire. Alimentare costantemente la speranza nella guarigione, crederci fortemente e farsi aiutare sono elementi indispensabili all'approccio alla malattia che insieme ad una cura adatta sapranno portare a significativi miglioramenti se non alla guarigione.

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SI DICE CHE BASTA REAGIRE E SI SUPERANO I MOMENTI BRUTTI E' una concezione assi diffusa quanto errata. Le patologie di cui si parla sono caratterizzate da un andamento ciclico, cioè si presentano a periodi e sono soggette a stagionalità (autunno, primavera), ma non dobbiamo prendere questi dati in modo categorico. Quando la malattia, in particolare la depressione, si manifesta, la persona non ha molte energie e determinazione per combatterla, anzi per questo tende a colpevolizzarsi; è controproducente sollecitarla a reagire. Nel momento in cui starà meglio, con cautela sarà utile coinvolgerla in un qualche attività piacevole.

SI E' PARLATO DI FARMACI: MA SONO SICURI? Sì. C'è una grande ricerca in questo campo: i farmaci attuali non danno dipendenza, non confondono la mente, non sono tossici. Danno scarsi o nulli effetti collaterali e per tempi limitati. Comunque sono tra i farmaci in cui il rapporto contro-indicazioni cioè costi/benefici è il più favorevole. Affidiamoci per una volta ad un detto popolare: "il gioco vale la candela". Facciamo una breve riflessione: un diabetico, un iperteso devono prendere farmaci vita-natural durante, e non si ribellano; sono in genere molto attenti a non dimenticarsi. Perché invece uno psicofarmaco è visto con tanta diffidenza e non si cerca altro che interromperne l'assunzione? Eppure detti farmaci aiutano a vivere ed a dare un senso alla vita, come e per certi versi meglio degli altri. '

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GRUPPI DI AUTOAIUTOPER CHI SOFFRE DI DISTURBI DELL'UMORE

(ANSIA e DEPRESSIONE)

SOLIDARIETÀ ED ASCOLTAZIONE SEMPRE

ABBIAMO una BANCA DATI di tutte le strutture socio sanitarie pubbliche e di tutte le iniziative e servizi del privato sociale esistenti in Italia nel campo della salute mentale.

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INFORMARE i pazienti, i famigliari, l'opinione pubblica per arrivare a diagnosi precoci e prevenzione delle ricadute - per combattere i pregiudizi - per favorire il rapporto iniziale tra il paziente e le strutture socio-sanitarie specifiche.

ASSICURARE alle persone affette da disturbi della salute mentale il rispetto e la tutela dei loro diritti e migliori prestazioni e servizi, mediante interventi e contatti con Istituzioni pubbliche e private.

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