Delphi roma 2015 rapporto

59
S3.Studium Srl Settore Ricerca Corso Vittorio Emanuele II, 209 – 00186 Roma Tel. 0039 06 68809816 – Fax 0039 06 68213114 - E-mail [email protected] ROMA AL FUTURO SCENARI DI SVILUPPO PROSSIMO VENTURO DELLA CITTÀ Roma, 16 dicembre 2008 Auditorium di Via Rieti

description

Il testo integrale di un'indagine sul futuro della città di Roma, realizzata alla fine del 2008 dalla S3.Studium. Lo scenario descrive l'economia, la società, la cultura e la pubblica amministrazione nella prospettiva del 2015. La ricerca è stata realizzata con metodo Delphi

Transcript of Delphi roma 2015 rapporto

Page 1: Delphi roma 2015 rapporto

S3.Studium SrlSettore Ricerca

Corso Vittorio Emanuele II, 209 – 00186 RomaTel. 0039 06 68809816 – Fax 0039 06 68213114 - E-mail [email protected]

ROMA AL FUTUROSCENARI DI SVILUPPO

PROSSIMO VENTURO DELLA CITTÀ

Roma, 16 dicembre 2008Auditorium di Via Rieti

Page 2: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 2015

2

La ricerca “Roma al futuro” è stata realizzata dalla S3.Studium su incaricodella Cisl di Roma.All’indagine hanno partecipato in qualità di esperti: Carla Bodo, EnricoCeccotti, Stefano Ciccone, Michele Colasanto, Francesco Estrafallaces,Roberto Grossi, Maria Immacolata Macioti, Carlo Mochi Sismondi, ElioPiroddi.La ricerca previsionale è stata diretta da Stefano Palumbo e si è avvalsadella collaborazione di Ruben Criscuolo.

Page 3: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 2015

3

INDICE

Premessa 4

1. Roma nella competizione internazionale fra città 6I fattori condizionanti 6Il posizionamento e i concorrenti 7Le poste in gioco 9I punti di forza e di debolezza 11

2. Le prospettive economiche 12Roma nel contesto nazionale 12La specificità romana: il ruolo della burocrazia pubblica 13Le tendenze settoriali 15

3. Amministrazione e politiche pubbliche 17La questione di Roma capitale 17L’azione delle amministrazioni 18Le politiche per l'immigrazione 20Politiche di welfare e terzo settore 22I trasporti 23L'evoluzione del territorio 25

4. Due risorse chiave: cultura e conoscenza 27L'economia della cultura 27I consumi culturali 29La ricerca scientifica e tecnologica 31Il rapporto fra le università e la città 34

5. Condizioni sociali e qualità della vita 36I principali problemi sociali 36Consumi e qualità della vita 39La questione dell'immigrazione 41Il mutamento culturale 43Paure e speranze 44

6. Coesione sociale e conflitti 47Le prospettive della coesione sociale a Roma 47L'apporto dell'economia civile 49Il ruolo della Chiesa 51La conflittualità 54

Nota sull’indagine 56Gli esperti 58

Page 4: Delphi roma 2015 rapporto

4

PREMESSA

Il progetto

“Roma al futuro”: chiediamoci cosa faremo fra sette anni, come vivremo, comeandrà il nostro lavoro, la nostra impresa, come ci sposteremo nella città a attornoad essa. Ma anche quale sarà la qualità della nostra vita, come evolverà il climasociale della nostra città, di quale offerta culturale potremo godere. E quando cisiamo dati una risposta, confrontiamo la nostra idea personale con quelle elaborateda un gruppo di esperti molto qualificati, che nei mesi passati hanno riflettutosull’evoluzione della nostra comunità.L’indagine “ Roma al futuro” scaturisce dalla volontà della Cisl di Roma di mette-re a disposizione del dibattito pubblico uno scenario sul futuro della città, a sup-porto dell'elaborazione di strategie di azione da parte, oltre che della Confedera-zione stessa, degli attori pubblici, privati e associativi, che operano nella Capitale.

L’indagine previsionale

Il rapporto di ricerca “Roma al futuro”, curato dalla S3.Studium rappresenta dun-que il punto di arrivo di un progetto realizzato con rapidità, ma avvalendosi di unametodologia rigorosa e sperimentata.L'indagine ha affrontato il tema del futuro della città in maniera organica, pren-dendo in esame sia gli aspetti economici, amministrativi e di competitività inter-nazionale, sia la dimensione urbanistica e infrastrutturale, sia infine le dinamichesociali e culturali che caratterizzeranno Roma nei prossimi anni.L'indagine è stata condotta con il metodo "Delphi", uno dei più affidabili per laformulazione di scenari a medio termine, consultando un qualificato panel diEsperti appartenenti ad aree disciplinari e professionali molto differenziate. In talemaniera è stato possibile prendere in considerazione un ampio ventaglio di pro-spettive di analisi complementari.

Page 5: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 2015Premessa

5

Il panel di esperti

L’indagine previsionale, curata dalla S3.Studium, ha visto il coinvolgimento di:Carla Bodo (Vice presidente Associazione per l'Economia della Cultura), EnricoCeccotti (Professore di Economia e Organizzazione Aziendale, Università di Ro-ma “Tor Vergata”), Stefano Ciccone (Responsabile Ufficio Parco Scientificodell’Università di Roma “Tor Vergata”), Michele Colasanto (Professore di socio-logia, Università Cattolica di Milano), Francesco Estrafallaces (Ricercatore Cen-sis), Roberto Grossi (Segretario Generale di Federculture), Maria ImmacolataMacioti (Professoressa di Istituzioni di sociologia, Università di Roma "La Sa-pienza"), Carlo Mochi Sismondi (Direttore Generale Istituto Mides – ForumPA),Elio Piroddi (Professore di Urbanistica, Università di Roma “La Sapienza”).

Il metodo

La credibilità del rapporto previsionale, oltre che alla qualità professionale garan-tita dagli esperti consultati, è direttamente legata alle caratteristiche del metodoadottato per la sua realizzazione:- la doppia forma di consultazione (prima libera e riflessiva, poi analitica e ba-

sata sul meccanismo intellettualmente impegnativo della scelta secca fra il “SI”e il “NO”);

- l’anonimato reciproco degli esperti (che evita sia le contrapposizioni pregiudi-ziali, sia un assenso fondato più sul rispetto dell’autorevolezza che su una veri-fica puntuale);

- la selezione severa delle previsioni accettabili (che porta a scartare tutte le ipo-tesi che non raggiungono il consenso di almeno due terzi degli esperti).

Al termine del progetto il risultato viene consegnato ad un dibattito libero mapuntuale, condotto faccia a faccia nel seminario del 16 dicembre 2008, conl’intervento di un gruppo di autorevoli discussant, chiamati a valutare le implica-zioni dei fenomeni previsti dalla ricerca.

Page 6: Delphi roma 2015 rapporto

6

1. ROMA NELLA COMPETIZIONEINTERNAZIONALE FRA CITTÀ

I FATTORI CONDIZIONANTI

Credevo di volare, non volo

Roma resterà, per tutto il periodo considerato, fuori dalla cerchia delle città piùcompetitive del mondo (per tasso di occupazione, brevetti, produttività, numero dimultinazionali presenti, tasso di crescita, etc), mantenendo rilevanza solo per ladimensione assoluta del suo Pil (entro i primi venti).Nei prossimi anni la città di Roma risulterà poco competitiva a livello internazio-nale, in quanto:- sarà trascinata in basso dalle decrescenti performance dell’intero Paese;- continuerà ad avere gravi problemi nelle infrastrutture.L’evoluzione dei collegamenti internazionali sarà determinata dal destino di Fiu-micino e la sua capacità di risollevarsi positivamente: esiti negativi porteranno alcollasso del rango di Roma nel mondo.Un ulteriore, importante fattore di debolezza competitiva di Roma deriveràdall’assenza di una ristrutturazione urbanistica.

Il bidone della vivibilità

Roma resterà mal posizionata (50°-60° posto) nella classifica delle città con lamiglior qualità della vita, (ai cui vertici resteranno città svizzere – Zurigo, Berna,Ginevra – e austrotedesche – Monaco, Vienna, Francoforte, Dusseldorf).Gli elementi di vivibilità della città di Roma (legati, fra l’altro, alle occasioni cul-turali), saranno insufficienti a garantire alla città un buon posizionamento compe-titivo internazionale.A Roma, inoltre, resterà molto pesante il problema della mobilità, che infliggeràspostamenti difficili e lenti, specie se paragonati ai percorsi di importanti città eu-ropee come Londra o Parigi.Lo scarso funzionamento della raccolta differenziata dei rifiuti (per mancanza dibidoni appositi, o per il ritiro saltuario o inesistente) impedirà rendere la città pu-lita ed appetibile. Nei prossimi anni, tuttavia, vi sarà un’inversione di rotta.

Page 7: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20151. Roma nella competizione internazionale fra città

7

IL POSIZIONAMENTO E I CONCORRENTI

La Capitale, un capitale perso

Mentre le città italiane avranno come principali competitor soprattutto le cittàdella Spagna, nei prossimi anni le concorrenti principali di Roma saranno alcunecapitali europee quali Parigi, Londra e Berlino, che più hanno agito negli ultimianni sul rinnovamento del tessuto urbano e che hanno incrementato il grado di at-trazione turistica.Tuttavia, Roma nei prossimi anni competerà soprattutto con altre città “museo”,come ad esempio Atene, Istanbul, Venezia e Firenze, mentre sarà carente nellacompetizione fra città capitali come Londra, Parigi, New York e Tokyo. Roma,infatti, non sarà capace nei prossimi anni di trasformarsi in una metropoli di li-vello globale, una città con una spiccata vocazione internazionale, ma nemmenodi proporsi come “capitale per il Mediterraneo”.La mancata realizzazione di queste prospettive dipenderà strettamente dalle politi-che e dalla scarsa forza con cui Roma saprà imporsi in termini di competizioneinternazionale.

L’arte impacchettata

Il livello di attrattività culturale di Roma diminuirà, soprattutto a causa della man-canza di investimenti pubblici.D’altro canto, l’accordo appena siglato con Venezia e Firenze (servizi condivisi,pacchetti turistici cumulativi, carta dell'accoglienza comune, etc.) contribuirà, unavolta concretizzato, a convogliare turismo.Il marketing territoriale romano manterrà il proprio focus sul centro storico, la-sciando da parte la città nel suo insieme. La nuova Giunta Comunale, d’altrondeindirizzerà con maggior forza delle precedenti l’attenzione sulle periferie più mar-ginali della capitale.Il marketing culturale valorizzerà, oltre al centro storico, anche i bacini culturalivicini come ad esempio Villa Adriana o la zona della Tuscia.

Page 8: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20151. Roma nella competizione internazionale fra città

8

Sonni d’oro

Nonostante gli sforzi di promozione, Roma resterà meno competitiva e meno ca-pace di attivare maggiori “volumi” di presenze turistiche rispetto a città comeLondra o Parigi, pur avendo la base di partenza per farlo.A Roma, infatti, gli alberghi, le pensioni e persino i bed and breakfast resterannopiuttosto cari rispetto a quelli di servizi equivalenti in altre città: Parigi, ad esem-pio, continuerà a disporre di molti alberghi a prezzi più ragionevoli di Roma, datoil tipo di offerta. Ciò determinerà un’ulteriore selezione del turismo a Roma, sem-pre più orientato a categorie ristrette di alto-spendenti.

Page 9: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20151. Roma nella competizione internazionale fra città

9

LE POSTE IN GIOCO

La Borsa non è la vita

L’economia reale avrà nei prossimi anni un peso maggiore rispetto alla finanza,per cui le città con maggiore appeal dal punto di vista finanziario, come NewYork e Londra, saranno ridimensionate nel prossimo futuro e dovranno ridefinireil proprio ruolo a causa della riorganizzazione del sistema economico mondiale.Roma si troverà in una situazione intermedia, in funzione della sua scarsa forzafinanziaria e della sua economia basata su settori anche molto diversi (terziari, maanche industriali).

Impigliati nelle reti

Nel prossimo futuro le nuove iniziative economiche e l’attrazione di nuovi inve-stimenti dipenderanno sempre più dal tasso di innovazione che si riuscirà ad in-durre nelle città.Per Roma, ad esempio, una questione cruciale sarà rappresentata dal cablaggiodella città, dal fatto di mettere in campo una massa critica capace di mettere inmovimento l’economia e far diventare Roma una capitale della digitalizzazione.Per la sua debolezza sul terreno dell’innovazione, tuttavia, Roma avrà scarsa ca-pacità di attrarre investimenti internazionali. Gli investimenti dall’estero continue-ranno quindi ad essere bassi e privi di possibilità di aumentare.

Poltrone di seconda fila

Roma continuerà ad attrarre turisti ed ospitare grandi eventi, ma resterà via via piùindietro rispetto ad altre capitali europee (Londra, Parigi, Berlino, Madrid e Bar-cellona) più organizzate e concorrenziali.Sui grandi eventi i concorrenti più forti saranno, oltre alle città europee, alcunecittà della Cina.I principali eventi romani dei prossimi anni (i mondiali di nuoto nel 2009 e i mon-diali di pallavolo nel 2010) saranno ben distanti dall’essere confrontabili (e quindicompetitivi), con i principali mega-eventi europei dei prossimi sette anni (leOlimpiadi a Londra e l’Expo a Milano).

Page 10: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20151. Roma nella competizione internazionale fra città

10

Crescita inerziale

Negli anni a venire si verificherà nelle città italiane un certo calo del turismo, pervarie ragioni:- i costi dell’ospitalità;- la lentezza della mobilità urbana.Anche l’attrazione turistica della Capitale sarà negativamente influenzata dallacrisi internazionale. Le presenze turistiche a Roma, peraltro, continueranno a cre-scere in maniera costante ma moderata, grazie all’enorme capacità attrattiva che lacittà possiede.Tra il 2009 ed il 2015 la crescita degli arrivi e soprattutto delle presenze turistichesarà piuttosto contenuta, per motivi diversi, quali:- la fase di crisi congiunturale che spingerà almeno per i prossimi 18/24 mesi a

contenere le spese per viaggi da parte del turismo proveniente dai Paesi indu-strializzati;

- il costante incremento del costo dei servizi legati al sistema turistico (prezzidegli alloggi, prezzi per il vitto) ormai, anche a Roma, fuori dalla portata dimolti:

- la carenza di strutture extra-alberghiere di qualità che consentano risparmi ef-fettivi sulla spesa dei turisti.

Il turismo a Roma non tornerà a crescere intensamente nemmeno dopo la crisidell’economia mondiale, poiché nei prossimi anni le infrastrutture capitoline nonmiglioreranno. Il turismo, tuttavia, continuerà ad essere uno gli assi portantidell’economia romana.

Cartoline ingiallite

Roma resterà incapace di articolare la propria offerta turistica, allentando la di-pendenza da i suoi tradizionali prodotti turistici (il Vaticano, i beni culturali, lasua straordinarietà come città, etc). Continueranno infatti a mancare iniziative in-novative (come fu, anni fa, il tentativo di creare un museo della scienza).Nei prossimi anni mancheranno investimenti finalizzati alla realizzazione di nuo-ve grandi opere che incidano sul tessuto urbano tali da rendere l’ampio centro sto-rico della città più attraente e fruibile anche a favore dei turisti. In futuro, la nuovalinea metropolitana aiuterà, ma sarà insufficiente a produrre un miglioramentoeclatante della situazione attuale e a rappresentare un attrattore di nuovo turismo.

Page 11: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20151. Roma nella competizione internazionale fra città

11

PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA

Quali saranno, in sintesi, i principali punti di forza e di debolezza della città diRoma, fra il 2009 e il 2015?

Punti di forza Punti di debolezza1) la valorizzazione del patrimonio

ai fini turistici;2) la ricchezza e l’elevata qualità

dell’offerta culturale;3) il clima;4) la generosità, il tempo, la capa-

cità di chi si impegna nel vo-lontariato;

5) la capacità della città di acco-gliere, più che respingere chi ar-riva;

6) l’importanza data alla qualitàdella vita al di là dei suoi aspettieconomici;

7) la struttura urbana “mista” eintegrata, anche se caotica;

8) l’immigrazione;9) la forza della produzione di au-

diovisivi;10) la presenza di un tessuto eco-

nomico variegato.

1) la presenza di una classe politi-ca priva di visione di medio-lungo periodo;

2) l’economia parassitaria indottadalla politica e dalle sue impre-se clienti;

3) la viabilità;4) la cattiva manutenzione urbana

(strade, segnaletica, arredo ur-bano);

5) l’inefficienza e pesantezza bu-rocratica;

6) l’incapacità da parte di scuole euniversità di dare spazio alla ri-cerca;

7) la presenza di politici poco inte-ressati alla cosa pubblica.

8) le difficoltà derivanti da unapolitica economica inadeguata;

9) la speculazione fondiaria;10) la mancanza di percezione dello

“spazio pubblico” come spaziodi tutti.

Page 12: Delphi roma 2015 rapporto

12

2. LE PROSPETTIVE ECONOMICHE

ROMA NEL CONTESTO NAZIONALE

Affanni contingenti

Nel periodo dal 2009 fino alla metà del 2010 vi sarà un periodo di bassa crescita,con brevi fasi critiche di assestamento, come conseguenza della crisi attuale.Roma risentirà pesantemente della condizione dell’intero Paese, sarà priva dellacondizione di far meglio del resto del Paese, incapace di ripetere le performanceche l’hanno vista primeggiare nel panorama nazionale, in quanto tali risultati era-no dati da settori molto sensibili alla crisi (ad esempio i consumi culturali ed il tu-rismo straniero) sia dalla parte della domanda che, soprattutto, dal lato dell’of-ferta.Nel breve termine si verificherà un restringimento della base produttiva costituitadal terziario privato, mentre resterà stabile e senza crescita l’ampia struttura delterziario pubblico.

Immobilismi persistenti

Anche nel periodo dalla fine del 2010 al 2015, tuttavia, Roma non godrà di unaripresa ed una forte spinta alla crescita. Risulterà dunque modesto il suo contri-buto alla crescita economica del Paese.I settori tradizionali dell’economia romana, sotto la spinta dell’internazionalizza-zione, eviteranno il declino solo nella misura in cui verranno invasi dalla mano-dopera immigrata. Più che un declino, quindi, vi sarà una stagnazione o un ridi-mensionamento. A Roma, peraltro, le difficoltà non saranno superiori a quelle delresto del Paese.Il futuro della struttura produttiva della capitale sarà determinato dalle scelte poli-tiche. Per cui, la disattenzione della politica, o peggio la polarizzazione su attivitàtradizionali quali l’edilizia o il terziario meno innovativo, porteranno ad una spi-rale viziosa al ribasso.

Page 13: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20152. Le prospettive economiche

13

LA SPECIFICITÀ ROMANA:IL RUOLO DELLA BUROCRAZIA PUBBLICA

Una Capitale marginale

La politica continuerà ad essere uno degli assi portanti dell’economia di Roma. Inparticolare, le questioni chiave per lo sviluppo di Roma saranno:- la creazione della città metropolitana;- la diminuzione della pesantezza della mobilità.Inoltre, nel prossimo futuro Roma risentirà di due tendenze presenti nel panoramapolitico del Paese:- la tendenza a ridimensionare il peso amministrativo dello Stato (e quindi ad in-

debolire l’impatto sulla città della presenza delle sedi delle istituzioni naziona-li);

- la calante attenzione del Governo nazionale per la Capitale e per le sue specifi-cità, che ridurrà la possibilità di ottenere il riconoscimento di un ruolo eccezio-nale rispetto alle altre grandi città italiane.

Stato leggero, conseguenze pesanti

Nei prossimi sette anni si realizzeranno alcuni passaggi della riforma della Pub-blica Amministrazione che porterà ad uno snellimento e risponderà meglio alleesigenze dei cittadini e delle imprese:- vi sarà una maggiore offerta di servizi online (carta d’identità elettronica, for-

nitura e pagamento dei servizi pubblici);- vi sarà un decentramento più accentuato delle funzioni amministrative.Proseguiranno, peraltro, le grottesche situazioni di caos urbanistico provocatedall’assenza di coordinamento tra comuni limitrofi (si pensi al proliferare di centricommerciali di prossimità al territori comunale sorti senza infrastrutture e senzaprogrammazione). La pubblica amministrazione continuerà ad essere caratteriz-zata dal disordine istituzionale e priva di visione di lungo periodo.La contemporanea crisi del traino dell’apparato burocratico e dell’espansione ur-banistica provocherà un forte impatto sull’indotto dei servizi.La situazione economica, inoltre, peggiorerà a causa dell’attuale politica nazio-nale e comunale “arroccata”. In mancanza di interventi politici coraggiosi e“visionari”, la città rimarrà prigioniera di un terziario pubblico parassitario.

Page 14: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20152. Le prospettive economiche

14

Unire le debolezze

La sinergia tra Comune, Provincia e Regione Lazio resterà nei prossimi anni unabase importante per l’economia capitolina. Per questa ragione, negli anni a venireverrà favorita l’integrazione economica con la Provincia (e in parte anche con laRegione).Il rapporto integrato tra la provincia, in parte altre aree del Lazio, e la città di Ro-ma rappresenterà una piattaforma per una crescita della capitale più equilibrata ecompensata. Le Amministrazioni locali proseguiranno, fra l’altro, nella realizza-zione di interventi tesi a promuovere l’immagine della città.Il Lazio, peraltro, avrà modeste prospettive economiche per i prossimi anni (anchea causa delle persistente tendenza ad intraprendere iniziative pubbliche discutibili– ad es. i soldi spesi per il Terminillo – e guidate da una politica clientelare).Le amministrazione regionale, inoltre, sarà incapace di un cambio di marcia nelmodo di operare di strutture come quella sanitaria, tale da generare servizi di qua-lità elevata e innescare una vera spinta alla crescita.

Né Capitale, né Capoluogo

Roma, comunque, sarà incapace di essere trainante rispetto all’area circostante,poiché sarà carente dal punto di vista della capacità innovativa.Le imprese e le amministrazioni locali del resto della regione, d’altronde, dimo-streranno una crescente capacità aggregativa capace di prescindere dal ruolo diRoma, cosicché lo sviluppo esterno alla città, alla provincia, all’area metropolita-na, dunque, procederà in maniera autonoma.

Page 15: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20152. Le prospettive economiche

15

LE TENDENZE SETTORIALI

Economia dell’immondizia

Nei prossimi anni la struttura produttiva della città di Roma continuerà ad esserelegata prevalentemente al settore terziario.Fra gli altri, a Roma si svilupperanno intensamente i settori dell’energia e dellagestione dei rifiuti.Cresceranno intensamente anche i servizi alla persona, per rispondere alle esigen-ze di quella parte sempre più cospicua della popolazione romana formata da per-sone anziane.

Dalla cementificazione al recupero

Le industrie più importanti e consolidate, nei prossimi sette-dieci anni, soffrirannoancora per il peso delle maestranze messe in mobilità.Per tutto il periodo compreso tra il 2009 e il 2015, inoltre, anche il mercato dellecostruzioni vivrà fasi di staticità alternati a momenti di restringimento del busi-ness e dell’occupazione. Va però considerato che si svilupperà, a Roma come nelresto d’Italia, l’edilizia innovativa, basata sul restauro e il recupero di immobili.

Via delle botteghe chiuse

Il commercio nei prossimi anni rischierà di andare in saturazione a causa dellagrande mole di prodotti offerti dalla grande distribuzione.Le amministrazioni pubbliche, per parte loro, proseguiranno in una politica indi-rizzata verso le grandi strutture, multinazionali e italiane: si aggraverà dunquel’impatto sul territorio derivante dallo sviluppo della grande distribuzione. Ilcommercio sarà sempre più centripeto attorno a grandi centri commerciali, cheoccuperanno lo spazio al commercio al minuto, ad eccezione di nicchie di altaqualità.Roma, tuttavia, resterà ancora un po’ provinciale, incapace di fare quel salto cul-turale e produttivo che consentirà, come a Milano, l’impianto della grande distri-buzione. Rispetto al Nord, infatti, Roma sarà incapace di interiorizzare i centricommerciali e gli outlet.

Page 16: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20152. Le prospettive economiche

16

O Hi-Tech, o Ahinoi!

Mentre il settore della ricerca, nel suo insieme risulterà statico o in declino, alcunisegmenti di esso, settori a maggiore intensità di tecnologia, andranno in decisacontrotendenza. In particolare, si svilupperanno:- l’informatica;- la farmaceutica e la biomedica.Vi saranno ottime possibilità di sviluppo per il terziario più innovativo (per esem-pio nel campo della multimedialità), uno sviluppo in larga misura basato sul tes-suto delle piccole imprese ad alta intensità di conoscenza, nate come indotto diRai, Mediaset, Cinecittà, ma che saranno capaci di indirizzarsi versi altri segmentidi mercato. Questo ulteriore sviluppo nel settore della comunicazione miglioreràla qualità e la competitività del territorio.

Mi assumo da me

Viste le difficoltà del mercato del lavoro ad assorbire manodopera anche specia-lizzata, sempre di più i giovani cercheranno spazi in proprio e si organizzeranno inquesto senso, facendo crescere il numero delle piccole imprese. A Roma, adesempio, nonostante le difficoltà del mercato (e il fatto che la grande editoria re-sterà situata al Nord), nei prossimi anni continueranno a sorgere piccoli centri,gruppi, associazioni che rilanceranno progetti editoriali e multimediali. Una parterilevante di queste nuove imprese si applicherà a ricerche e prodotti per gli entilocali.Si svilupperanno maggiormente le strutture, solitamente di piccole dimensioni,capaci di adattarsi alle avverse condizioni di mercato e che hanno accumulato unconsistente know how, come ad esempio i settori:- delle produzioni alimentari;- dell’elettronica e della componentistica elettronica e meccanica.

Page 17: Delphi roma 2015 rapporto

17

3. AMMINISTRAZIONE E POLITICHE PUBBLICHE

LA QUESTIONE DI ROMA CAPITALE

L’efficienza può attendere

L’efficacia della Pubblica Amministrazione, intesa come l’effettiva restituzione divalore ai cittadini e alle imprese che pagano le tasse, a Roma resterà bassa ancoranel prossimo futuro. Non vi saranno infatti sostanziali passi in avanti nella sempli-ficazione istituzionale (verso l’area metropolitana, l’abolizione della Provincia,l’accorpamento nei servizi e nelle politiche dei comuni minori, etc.).La creazione dell’area metropolitana di Roma favorirebbe l’aumento dell’efficaciadell’azione amministrativa locale nel campo degli interventi su vasta area.Uno statuto particolare per la capitale, d’altronde, non garantirebbe comunque aRoma un futuro brillante (così come è stato, ad esempio, per Washington DC).

La complessità politica della semplificazione

Il punto critico nell’istituzione di Roma Capitale starà nella scelta del territorio dacoinvolgere. Se si facesse la Città metropolitana estesa all’intera provincia (o ad-dirittura all’intera regione) aumenterebbero le complicazioni istituzionali e buro-cratiche, a detrimento dell’identità di Roma Capitale. Questa prospettiva, peraltro,non si realizzerà, neanche nel lungo termine.Un’altra questione decisiva per il futuro di Roma sarà lo sforzo di sganciare dellaquestione di Roma Capitale dal contenzioso sul federalismo fiscale.La presenza di Gianni Alemanno al Comune e la contemporanea durata dell’at-tuale Governo nazionale, peraltro, non saranno condizioni sufficienti a far diven-tare Roma distretto autonomo, con facilitazioni fiscali, in grado quindi di gestire ecoordinare un certo decentramento tra centro e zone periferiche. L’assenza di que-sto tipo di innovazione nella situazione istituzionale della Capitale impediràun’evoluzione positiva dell’economia romana.

Page 18: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20153. Amministrazione e politiche pubbliche

18

L’AZIONE DELLE AMMINISTRAZIONI

L’insostenibile pesantezza dell’amministrare

L’accelerazione dei tempi dell’economia contemporanea risulterà sempre più in-compatibile con l’interiorizzazione del ritardo negli atti pubblici, inteso come pre-rogativa del burocrate e come costume nazionale.La pubblica amministrazione locale, in una città grande come Roma, sarà incapa-ce di innovare, vedrà la prevalenza dei fattori di resistenza rispetto ai fattori dicambiamento.

Snella come un povero, non come un atleta

Nella pubblica amministrazione vi saranno nei prossimi anni rilevanti problemi dibilancio. Per il Comune di Roma, in particolare, sarà particolarmente pesante laperdita delle entrate dell’Ici.I disagi di bilancio costringeranno ad uno snellimento della pesante burocraziaamministrativa, che però non si tradurrà, almeno nel breve termine, in maggioreefficienza. Sarà dunque impossibile avere, nei sette anni considerati, una pubblicaamministrazione caratterizzata da efficienza, efficacia, snellezza.

Responsabilità pubbliche, gestioni private

Nei prossimi anni vi sarà una razionalizzazione del governo metropolitano, basatasoprattutto sul decentramento dei servizi di prossimità in direzione dei Municipi.Proseguirà inoltre la tendenza a realizzare il decentramento della pubblica ammi-nistrazione romana tramite l’affidamento di alcuni dei suoi compiti a terzi, inoutsourcing.Al di là della prosecuzione dei processi di decentramento, negli anni a venire,l’Amministrazione comunale di Roma si limiterà prevalentemente a gestire il pre-esistente.

Page 19: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20153. Amministrazione e politiche pubbliche

19

Gentili concessioni

Nei prossimi anni l’offerta di servizi pubblici essenziali resterà complessivamentecarente dal punto di vista qualitativo. Resteranno infatti irrisolti i problemi relati-vi:- alla qualità delle competenze professionali della pubblica amministrazione;- al rapporto tra i servizi erogati dalla pubblica amministrazione e dalle società in

concessione.I servizi in concessione resteranno ancora troppo legati alla politica in senso diappartenenza: ancora nel prossimo futuro, si eviterà quindi di responsabilizzare lesocietà in concessione (mancando quindi di favorire le competenze, sia manage-riali, che tecnologiche e amministrative).

Page 20: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20153. Amministrazione e politiche pubbliche

20

LE POLITICHE PER L'IMMIGRAZIONE

Geografie modulate, strategie monocordi

Nei prossimi anni le politiche per l’immigrazione saranno sempre più differen-ziate territorialmente, in rapporto al fatto che gli immigrati continueranno a con-centrarsi in alcune aree piuttosto che altre.La politica nazionale di respingimenti e chiusure, influenzerà il clima generaleromano, penalizzando gli immigrati, specialmente quelli in condizioni precarie. Alivello nazionale, d’altronde, la politica troppo restrittiva e penalizzante decisa dalGoverno provocherà una ribellione delle industrie, impossibilitate a prescindereda questa manodopera.Nei prossimi cinque-sette anni, ad esempio, non verranno avviati soluzioni a punticritici relativi all’immigrazione, quali:- l’abitazione;- un’organizzazione dello spazio sociale che eviti ghettizzazioni.

La produzione del disordine

Il mancato riconoscimento dei diritti culturali degli immigrati rappresenterà unulteriore fattore di debolezza dei loro legami sociali, nella città e con la città, con-tribuendo a favorirne i comportamenti asociali.Inoltre, la strategia nazionale non riuscirà ad evitare, a Roma come altrove, scontrietnici e problemi di convivenza fra i nativi e gli immigrati. In conseguenza di es-sa, dunque, si verificheranno problemi e disordini (come già avvenuto in paesi chehanno avuto prima di noi flussi migratori considerevoli). Si genererà una guerratra poveri, specialmente nelle fasce periferiche.

L’orbe non è orbo

Gli immigrati rappresenteranno sempre più componente importante ed essenzialeper l’economia, del Paese come di Roma e del Lazio. Nonostante ciò, le ammini-strazioni comunale e regionale non coopereranno, nei prossimi anni, perl’integrazione degli immigrati (moltiplicando, ad esempio, le buone pratiche giàesistenti nelle scuole).Le misure di maggiore controllo del territorio attualmente poste in essere sarannocarenti nel frenare la spinta all’immigrazione, in quanto l’area romana rappresen-terà per gli immigrati un’area di offerta di opportunità lavorative consistente, no-nostante le difficoltà attuali.

Page 21: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20153. Amministrazione e politiche pubbliche

21

L’esplosione di conflitti razzisti – che a Roma si svolgeranno sotto gli occhi delmondo – danneggerà anche le possibilità delle altre città presenti nella capitale(quella internazionale, quella religiosa, etc.).

Page 22: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20153. Amministrazione e politiche pubbliche

22

POLITICHE DI WELFARE E TERZO SETTORE

Il politico dalle uova d’oro

L’apporto del volontariato e delle imprese sociali alle politiche di welfare risentiràdel tipo di governo nazionale e locale con cui i protagonisti dell’economia civileavranno necessità di confrontarsi. L’economia civile romana, in particolare, risen-tirà negativamente del forte collegamento del privato sociale con la sfera politica-partitica.L’evoluzione dei rapporti fra settore pubblico e il terzo settore, comunque, saràgeneralmente positiva, poiché continueranno ad essere demandate al terzo settorealcune funzioni che lo Stato progressivamente delegherà ed esternalizzerà, accre-scendo così il “mercato” del terzo settore.Si verificherà un incremento della sussidiarietà orizzontale (intesa come nell’arti-colo 118 del Titolo V riformato della Costituzione): l’amministrazione favorirà laspontanea iniziativa di gruppi o di singoli che, perseguendo il proprio interesse,perseguano anche l’interesse generale. Al tempo stesso, negli anni a venire vi sa-ranno minori investimenti sul sociale.

Sociali, ma non troppo

La politica di stabilizzazione di attività per le imprese sociali continuerà nei pros-simi anni anche grazie al nuovo welfare, che favorirà le forme mutualistiche. Gliinvestimenti da parte del pubblico per favorire questo tipo di interventi prosegui-ranno, dunque, ma con minori risorse che nel recente passato.Anche la scuola avrà necessità di supporti da parte del terzo settore, necessità ac-centuata dalla tendenza politica a privilegiare il privato sul pubblico nel campodell’istruzione.D’altro canto, la progressiva assunzione, da parte delle imprese sociali, di caratte-ristiche organizzative e di gestione del personale mutuate dal settore profit porte-rà, in misura crescente, uno snaturamento della valenza sociale originaria.

Page 23: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20153. Amministrazione e politiche pubbliche

23

I TRASPORTI

Insensibili al grido di dolore

Nel medio-lungo periodo l’offerta del trasporto collettivo e del trasporto merci sa-rà incapace di contrastare efficacemente il trasporto individuale. Sarà dunque im-possibile, da qui al 2015, far uscire l’automobile dal ciclo urbano diurno della Ca-pitale.Il campo dei trasporti sarà, ancora a lungo, uno dei punti più dolenti della città, siaa livello urbano, sia rispetto al collegamento con la provincia. Nonostante ciò, nonsi troverà al centro dell’attenzione degli amministratori nel prossimo futuro.

Problemi pesanti, leggeri interventi

Nei prossimi anni vi saranno comunque limitati interventi organizzativi che con-tribuiranno a migliorare la viabilità: il più rilevante consisterà nell’incremento diautobus di modello piccolo, nel centro storico.Negli anni a venire, viceversa, non verranno incrementate le linee di comunica-zione tra periferie, così che verrà mantenuta la logica stellare che contraddistinguel’attuale sistema dei trasporti.

Le rotaie dei padri trasportano i figli

A Roma, sul piano infrastrutturale, si faranno sentire negli anni a venire i beneficidegli investimenti realizzati negli anni passati, a partire dall’avvio dell’operativitàdei nuovi tratti di metropolitana.Da qui al 2015, però, sarà impossibile migliorare sostanzialmente nel campo deitrasporti, anche a causa dei grandi ritardi nello sviluppo della rete metropolitana.La realizzazione delle nuove linee metropolitane, infatti, continuerà a procedere arilento anche nei prossimi anni, per mancanza di fondi.Insomma, nonostante la realizzazione di opere infrastrutturali rilevanti, come lanuova linea metropolitana, non si verificheranno cambiamenti eclatanti in direzio-ne della risoluzione del problema della mobilità romana, a causa:- della scarsa qualità dei servizi di trasporto pubblico locale;- del congestionamento delle reti viarie sia centrali che periferiche, proprio per la

conformazione stessa di queste reti che, soprattutto nel centro storico, sarannosempre meno capaci di reggere i volumi di traffico.

Sia pure nel lungo termine, il trasporto pubblico verrà comunque notevolmentemigliorato nella zona urbana grazie alla realizzazione delle linee metropolitane C,

Page 24: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20153. Amministrazione e politiche pubbliche

24

B1 e D. Nel territorio esterno, viceversa, la domanda di trasporto aumenterà, acausa della distribuzione della popolazione e degli addetti sul territorio metropo-litano.

Page 25: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20153. Amministrazione e politiche pubbliche

25

L'EVOLUZIONE DEL TERRITORIO

Cambiamenti di facciata

Il modello di città policentrica rimarrà, ancora nel 2015, irrealizzato:- perché le comunicazioni resteranno troppo lente;- perché mancheranno, nelle zone periferiche, infrastrutture e servizi adeguati.La Capitale subirà le conseguenze dell’incapacità di realizzare il decentramentourbanistico e il riequilibrio delle funzioni (da molti anni tentato e mai effettiva-mente messo in atto). Roma, infatti, resterà una città dotata di una scarsa capacitàprogettuale nel campo della gestione del territorio e delle funzioni urbane.La pubblica amministrazione locale, in effetti, punterà sulla riqualificazione ar-chitettonica, più che urbanistica.Negli anni a venire, la qualità del territorio non migliorerà, poiché:- non si realizzeranno le centralità decentrate e verranno attuati programmi inte-

grati di ristrutturazione urbana;- non si agirà per salvaguardare il paesaggio e la rete verde da ulteriori edifica-

zioni.Nei prossimi anni, per far fronte alla crisi strutturale, verranno invece messe inatto politiche pubbliche di finanziamento alle infrastrutture. L’impatto positivo ditali interventi per Roma, tuttavia, sarà piuttosto contenuto almeno fino al 2010.

L’iper-consumo del territorio

Il centro di Roma continuerà a perdere popolazione per l’espulsione degli antichiabitanti, scacciati oltre il raccordo anulare. Ne deriverà:- l’allargamento degli spazi di periferia;- l’allargamento dei magazzini con merce standardizzata e di scarsa qualità per

turisti.L’espulsione da Roma a causa dei costi della vita concorrerà a popolare le zoneancora intonse dei dintorni. Ciò avverrà soprattutto laddove saranno disponibilicollegamenti su rotaia, più affidabili di eventuali pullman.L’utilizzo intensivo degli spazi del territorio di aree attorno il raccordo anulare,dunque, continuerà nel prossimo futuro.Si svilupperanno zone residenziali ai margini dell’attuale città, abitate da personedi ceto medio - alto desiderose di un adeguato tenore di vita e di “protezione” (ga-rantito da custodi e dipendenti, proprietà in zone chiuse, sorvegliate, che offranocomunque tutte le possibili comodità, dal campo da tennis alle piscine).

Page 26: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20153. Amministrazione e politiche pubbliche

26

Tavolino con vista cassonetto

Nei prossimi anni sarà più blando che in passato il perseguimento di piani di recu-pero urbano e di iniziative a sostegno delle attività commerciali per favorire la vi-vibilità di aree degradate dalla città.Tra il 2009 ed il 2015 vi saranno ulteriori tentativi di rendere più pulito e presen-tabile il centro storico, ma essi avranno in generale scarsa efficacia.Il centro storico continuerà inoltre ad essere invaso da parte dalle attività commer-ciali (ristorazione in primo luogo) e dalle strutture temporanee (tenso-strutture,tendoni, chioschi, etc.) legate ad eventi di vario genere. Non vi saranno infatti in-terventi che, riducendo l’entità di tali invasioni, favoriscano la vivibilità.

Page 27: Delphi roma 2015 rapporto

27

4. DUE RISORSE CHIAVE:CULTURA E CONOSCENZA

L'ECONOMIA DELLA CULTURA

Tagli di fondi e tagli di teste

Il decentramento delle competenze dello Stato in materia di beni culturali porteràa sovrapposizioni di competenze e conflitti fra il livello regionale e quello comu-nale. Tuttavia, nella misura in cui le competenze decentrate saranno soprattuttoquelle in materia di gestione, verranno conseguiti anche effetti positivi.A Roma, comunque, mancherà un miglioramento sostanziale nell’organizzazionecomplessiva del sistema dell’offerta culturale. In effetti, cambieranno progressi-vamente i vertici delle principali organizzazioni, senza mutare la qualità el’intensità dell’offerta.

Diseconomia della conoscenza

La pubblica amministrazione, inoltre, opererà in futuro tagli sul settore della cul-tura: gli effetti di ciò saranno particolarmente rilevanti per una città come Roma.Le politiche per la cultura, da qui al 2015, saranno sempre meno orientate allacreazione di grandi eventi di entertainment. Non v’è però da attendersi che ven-gano impostate con un’ottica di “economia della conoscenza applicata”. Non saràdunque possibile migliorare l’impatto economico sulla città degli investimentidelle pubbliche amministrazioni nell’ambito culturale.Roma manterrà nel suo bacino archeologico e culturale uno dei suoi punti di for-za, ma nel prossimo futuro anch’esso non verrà valorizzato in chiave di economiadella conoscenza.

Page 28: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20154. Due risorse chiave: cultura e conoscenza

28

Cartelloni ristampati

Negli anni a venire il livello dell’offerta “culturale” romana (teatro, concerti, spaziespositivi) resterà elevato ma statico.La città continuerà ad essere una “vetrina”, con un consumo culturale molto tradi-zionale, poiché l’offerta culturale, pilotata dalle istituzioni, rimarrà quella di sem-pre, senza un briciolo di innovazione (dai programmi delle istituzioni teatrali, allemostre, etc). In tal senso, sarà cruciale la funzione del settore pubblico, poiché piùsi punterà sulla privatizzazione dell’offerta, più ci si indirizzerà dove è più certo ilritorno economico.

Alchimie non riuscite

Viceversa, Roma sarà incapace, nel prossimo futuro, di trasformarsi in una città-laboratorio, che sappia offrire una cultura elaborata dalla componenti più innova-tive della città, in grado di confrontarsi con l’offerta di città dinamiche come Ber-lino.Per Roma anche il cinema dimostrerà minor forza trainante che in passato.L’offerta culturale romana resterà inoltre divisa in comparti relativamente auto-nomi e semi-indipendenti, che procederanno per conto proprio, con attori (musei,musica, convegnistica) il più delle volte slegati fra loro.La produzione culturale romana, comunque, resterà un comparto capace di svi-luppare una notevole presenza.

Cultura low cost

I video, la tv (inclusa, per chi può permetterselo, Sky) e la rete offriranno alterna-tive di consumo culturale, a spese più contenute rispetto alle offerte più raffinate,tipiche di classi più agiate. I prodotti disponibili tramite queste offerte più econo-miche, inoltre, resteranno del basso livello di qualità che le caratterizza oggi.Nei prossimi anni vi sarà sempre più una sorta di economia sommersa stimolatadall’acquisto di libri, anche di arte, a modico prezzo (come ad es. bancarelle di li-bri usati, svendite con sconti, luoghi deputati a rivendita di prodotti a prezzo mi-nimo, tipo la comunità Emmaus, etc.).

Page 29: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20154. Due risorse chiave: cultura e conoscenza

29

I CONSUMI CULTURALI

Austerità, non panico

Arte e cultura verranno in generale considerati bisogni meno legati alle prime ne-cessità, per cui si verificherà nel prossimo futuro una certa contrazione (ad esem-pio, con la minore frequentazione di cinema e teatri).Tra il 2009 ed il 2015 i consumi culturali avranno una prima fase di rallentamentoo di crescita molto contenuta, per poi riprendere ad un ritmo apprezzabile nella fa-se successiva. Roma risentirà di questa tendenza in misura analoga al resto delPaese. La crisi dei consumi avrà quindi effetti negativi sui comportamenti di con-sumo culturali della popolazione romana.Roma, dunque, nonostante l’abbondante offerta – che stimolerà la domanda di be-ni culturali e consentirà quindi di mantenere relativamente alti i livelli di consumo– risentirà della crisi economica in misura analoga alle città tipicamente manifat-turiere.

Cultura, un bisogno elastico

Cinema, teatri e auditorium registreranno la crisi economica, ma ciò non si tradur-rà tanto in un impoverimento culturale di coloro che avvertono il bisogno di con-sumi culturali: sarà invece difficile indurre in altri questo bisogno, allargando lacerchia rispetto agli usuali fruitori.I consumi culturali, generati da una apprezzabile rete di strutture museali, di mo-numenti e di spazi espositivi e concertistici, continueranno peraltro a rappresenta-re un asset di rilievo per Roma.La cultura, intesa come studio, interesse per fenomeni complessi ed educazioneresterà comunque un elemento di grande attrazione per alcuni strati, seppur mino-ritari, della popolazione, che continuerà a consentire il successo di eventi quali lelezioni di storia o il festival della matematica.La popolazione romana, infatti, resterà propensa ad accogliere con entusiasmoproposte pubbliche su questo terreno. A fronte di un declino ufficiale dei consumiin questi settori, quindi, si eviterà, grazie all’offerta di associazioni, enti, etc, unimpoverimento culturale dei cittadini.

Page 30: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20154. Due risorse chiave: cultura e conoscenza

30

Passeggiare o navigare

Nei prossimi anni i consumi culturali “socializzanti” (quelli che si svolgono in se-di pubbliche deputate come musei, teatri, cinema, biblioteche, ecc.) cresceranno esi diffonderanno anche nelle periferie grazie alle opere già realizzate (Parco dellaMusica, musei centrali restaurati, Fiera, etc.) e a quelle in via di realizzazione(Maxxi, Città dei Giovani agli ex mercati generali, nuovo Centro Congressiall’Eur, etc.).Negli anni a venire cresceranno anche i consumi culturali “in rete”, dove il con-sumo può essere individuale e la socializzazione debole (per es. la TV digitale) ovirtuale (contatti Internet). Va comunque considerato che questo tipo di consuminon penalizzerà i consumi culturali “socializzanti”.

Page 31: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20154. Due risorse chiave: cultura e conoscenza

31

LA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA

La fame della conoscenza

Nei prossimi sette anni si assisterà ad un calo della ricerca, a causa:- delle risorse calanti impegnate nel Cnr;- della governance incerta di tutti gli Enti di ricerca.I tagli alla ricerca danneggeranno le possibilità del Cnr e degli altri centri di ricer-ca pubblici di conseguire risultati significativi.Per tali motivi, i migliori ingegni si allontaneranno da Roma verso l’estero o versoi pochissimi centri di eccellenza italiani.In termini più generali, nei prossimi anni prevarrà una linea di penalizzazioneeconomica dell’università e della ricerca scientifica, già notevolmente in difficol-tà.

Istruiti a fuggire

I giovani più promettenti continueranno a dover andare all’estero, vistal’impossibilità di studiare e fare ricerca in Italia. In aggiunta a ciò, non si verifi-cherà alcun “ritorno dei cervelli”, poiché con pochissime eccezioni converrà a chisarà riuscito ad inserirsi in modo adeguato in strutture di ricerca e/o universitarieall’estero, restarvi, vista la scarsa appetibilità dell’offerta di rientrare nel contestoitaliano, in cui:- gli stipendi di ricercatori e docenti resteranno molto più bassi di quelli che si

troveranno altrove;- si eviterà di investire sulla ricerca, sull’istruzione e sull’università;- i laboratori saranno sguarniti e la stessa vita quotidiana difficile da sostenere, in

mancanza di strutture adeguate (dagli studi di ricercatori e docenti agli utensilidi uso quotidiano, a computer non obsoleti, macchine fotografiche, videocame-re, scanner, registratori digitali adeguati ecc.).

Lo stagista senescente

Nei prossimi anni la ricerca scientifica e tecnologica nella Capitale sarà impossi-bilitata a svilupparsi. Questa carenza si tradurrà in un impoverimento generale perla città, che penalizzerà particolarmente i giovani.Nelle strutture di ricerca romane persisteranno problemi riguardanti il mancatorinnovamento delle risorse di ricerca:- l’anzianità dei ricercatori;

Page 32: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20154. Due risorse chiave: cultura e conoscenza

32

- la stabilizzazione dei rapporti lavorativi dei giovani nei settori di ricerca uni-versitari.

A causa dei tagli delle risorse da parte dei governi attuali assisteremo in effetti aun invecchiamento del personale della ricerca e a una minore focalizzazione di in-vestimenti verso le attività più innovative e una maggiore concentrazione delle ri-sorse sul versante del mantenimento.Nel periodo a breve termine, inoltre, mancheranno grandi cambiamenti nel rico-noscimento del merito e di promozione dei talenti.

Buoni propositi, effetti invisibili

Roma risentirà della recente Legge Regionale del Lazio per la promozionedell’innovazione, ma nel periodo considerato gli effetti positivi saranno pressochéassenti. Infatti:- non sarà possibile creare un rapporto efficace fra i tre poli della promozione

dell’innovazione (imprese, centri di ricerca, pubblica amministrazione);- non si riuscirà a coinvolgere il tessuto delle piccole e medie imprese nei pro-

getti di ricerca.Il sistema della ricerca di Roma, pur essendo una delle aree a più alta concentra-zione di strutture di ricerca e università, verrà sempre più caratterizzata da pochestrutture molto grandi, come ad esempio il Cnr, dando meno peso alle piccolestrutture di ricerca.

Cambio di paradigma

Passata l’onda di crisi, si creerà una maggiore sinergia tra ricerca e sviluppod’impresa e ricerca universitaria.Roma non diventerà comunque un punto di riferimento a livello nazionale sullaricerca ed il trasferimento tecnologico. Mancheranno, per ottenere un risultato dital genere:- una maggiore attenzione crescente posta dal dibattito politico;- le risorse finanziarie necessarie a progredire sul terreno della ricerca e svilup-

po.Esperienze come la “Tiburtina Valley” e la presenza dei laboratori di grandi im-prese come Alenia Finmeccanica, nonostante il loro contributo positivo, non sa-ranno sufficienti a fare di Roma un’area specializzata in ricerca di alta qualità.L’attenzione delle imprese per la ricerca crescerà nei prossimi anni, poiché tende-rà a declinare il “paradigma” della riduzione dei costi, in favore di uno orientatoverso l’innovazione.Le attività di ricerca scientifica e tecnologica, tuttavia, non acquisiranno maggiorepeso nell’organizzazione complessiva della struttura economico-produttiva di

Page 33: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20154. Due risorse chiave: cultura e conoscenza

33

Roma (nonostante la città rimarrà uno dei centri a maggiore presenza e densità siadi strutture di ricerca che di ricercatori).

Page 34: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20154. Due risorse chiave: cultura e conoscenza

34

IL RAPPORTO FRA LE UNIVERSITÀ E LA CITTÀ

Qualità nascoste

Le università presenti nella capitale, incluse quelle vaticane, rappresenterannoluoghi di internazionalizzazione. Peraltro, nel prossimo futuro non si realizzeràuna maggiore valorizzazione di questo corpo universitario, che continuerà ad es-sere vissuto dalla città in modo separato e a non offrire elementi di innovazione.In linea generale, non si verificheranno evoluzioni significative della situazionedelle università della capitale, da qui al 2015.Tuttavia, l’offerta formativa universitaria subirà nel medio periodo un lieve ridi-mensionamento, tale da ridefinire le attività degli atenei romani. Faranno eccezio-ne le facoltà tecnico-scientifiche, per le quali la qualità dell’offerta formativa re-sterà elevata. Ma la qualità di tali strutture resterà sostanzialmente sconosciuto ele università romane saranno incapaci di competere con gli Atenei di maggioreprestigio a livello internazionale, pur formando molti ricercatori e scienziati di al-tissimo livello orientati ad operare all’estero.

Troppo grandi per morire

La situazione dell’università non migliorerà con la messa a regime degli atenei fe-derati, anche perché i tagli alla ricerca impediranno significativi progressi.L’università, senza risorse, sarà incapace di far fronte alle necessità dell’insegna-mento scientifico odierno (basato sulla possibilità di aggiornarsi, partecipare aconvegni scientifici, viaggiare e pubblicare, etc.).Le difficoltà economiche stimoleranno l’ingegno dei gestori delle università: saràimpossibile continuare a vivere ora in una sorta di torpore, più o meno garantitosui livelli medio bassi. Spese e tagli metteranno in atto dinamiche interessanti,poiché gli atenei saranno troppo grandi per soffocare e morire, in una situazione ditaglio delle risorse. Alcune università, tuttavia, tenderanno a ripiegarsi un po’.

Il sapere inutile

Nei prossimi anni il rapporto delle università con il territorio resterà debole e sle-gato dallo sviluppo locale, poiché non si punterà sull’offerta di servizi avanzati, néverranno realizzate iniziative per una maggiore valorizzazione dei laureati nelleimprese.Nel periodo 2009-2015 il principale contributo in termini economici delle Univer-sità continuerà ad essere il consistente numero di studenti fuorisede che esse at-

Page 35: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20154. Due risorse chiave: cultura e conoscenza

35

trarranno. Tale apporto, peraltro, non determinerà impatti sostanziali nella struttu-ra economica cittadina.Il contributo del sistema universitario romano all’eccellenza della città resterà in-feriore rispetto alle sue dimensioni quantitative (per numero di studenti, numero didocenti, numero di atenei).

Più ingombro che presenza

Lo scarso radicamento nel territorio costituirà un limite presente in modo diffe-renziato tra le diverse università pubbliche romane: “La Sapienza”, ad esempio,con la sua dimensione mastodontica e la sua dispersione, avrà particolari difficol-tà.“La Sapienza” tenderà ad arrancare e subirà un ridimensionamento. Nel suo caso,oltre che per le patologie comuni a tutta l’Università, le difficoltà si manifesteran-no a causa soprattutto:- del gigantismo ingovernabile di quell’ateneo;- della inadeguata dotazione di spazi e infrastrutture;- della commistione dei suoi bilanci con quelli del Policlinico.Un miglior rapporto tra le università e la città deriverà da:- la prosecuzione degli effetti della suddivisione de “La Sapienza” in diversi

Atenei e la crescita di Tor Vergata e Roma Tre;- l’offerta dei master, con intenti di professionalizzazione.

Page 36: Delphi roma 2015 rapporto

36

5. CONDIZIONI SOCIALIE QUALITÀ DELLA VITA

I PRINCIPALI PROBLEMI SOCIALI

Società precarizzata

Roma, essendo una città prevalentemente terziaria, subirà in modo significativo leripercussioni della crisi finanziaria sull’economia reale. La crisi provocherà infattiun minore utilizzo del lavoro temporaneo e precario e un abbassamento del benes-sere complessivo della popolazione romana.La risoluzione dei problemi sociali andrà in buona misura al di là della politica lo-cale, anche se certamente una buona impostazione sul piano locale sarà di aiuto.Ad esempio, una notevole riduzione del welfare e la contrazione dei relativi inter-venti condizioneranno negativamente anche la capitale, gravando su poveri, an-ziani soli ed immigrati.Anche se la città avrà in sé molte forze e capacità, anche se l’associazionismo in-terverrà su questi terreni per quanto possibile, il fabbisogno eccederà le sue con-crete possibilità e capacità.Un elemento cruciale, comunque, verrà dalla volontà politica, o meno, di farsi ca-rico dei problemi sociali più rilevanti, in relazione soprattutto alla povertà.

Stile maschio violento

La difficoltà a risolvere molti problemi legati alla devianza sociale (tifo violento,episodi razzisti, violenze commesse da immigrati, etc) deriverà dall’occultamentoe dalla negazione della radice di genere di questi episodi, vale a dire del fatto cheessi sono generati da problemi del comportamento di individui e “branchi” ma-schili, più che da altri gruppi sociali.Lo spostamento dell’attenzione, spesso per finalità politiche, porterà ad interventiinefficaci, posti in essere solo per rispondere al bisogno di sicurezza creato neicittadini dal clamore mediatico.

Page 37: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20155. Condizioni sociali e qualità della vita

37

L’agenda del disagio

Nel breve termine, i problemi sociali più acuti della città di Roma riguarderannosoprattutto:- il futuro dei giovani;- il trattamento riservato agli immigrati.Nel medio periodo, un ventaglio più ampio di problematiche sociali tenderà adaccentuarsi:- l’integrazione con alcune categorie di immigrati;- la cura ed il sostegno della popolazione anziana;- il sostegno alle fasce a rischio di marginalità, come le giovani generazioni delle

aree periferiche;- il sostegno alle fasce economicamente deboli della popolazione con problemi

soprattutto legati alla indisponibilità di alloggi (con sfratti e morosità in au-mento).

Uno dei problemi sociali più critici riguarderà proprio la politica abitativa e la ca-pacità di trovare sistemi per garantire affitti meno esosi. A causa della dell’elevatapeso degli affitti nei bilanci familiari dei cittadini romani si verificherà nei pros-simi anni una “ingessatura” sociale che ridurrà la mobilità delle persone e che in-ciderà sull’economia.

La società fratturata

Nei prossimi anni si accentueranno le differenze sociali:- il ceto medio si impoverirà;- il ceto medio-basso vivrà anni piuttosto difficili;- chi sarà in grado di fare investimenti oculati e ne avrà i capitali diverrà invece

molto più ricco di quanto sia già oggi.Nel periodo tra il 2009 ed il 2015 anche Roma vedrà l’accentuazione ulteriore diun divario economico che caratterizzerà l’intero Paese: saranno sempre più evi-denti fenomeni di sperequazione che divideranno il ristretto segmento della po-polazione con redditi consistenti dalla maggioranza dei residenti con scarse possi-bilità di crescita e opportunità di mobilità sociale verso l’alto.

Page 38: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20155. Condizioni sociali e qualità della vita

38

Inettitudine politica

La città spingerà sempre più ai margini del territorio urbano i Rom, esportando di-sagio e creando le premesse per problemi futuri. Uno degli elementi che stimole-ranno questa deriva sarà l’impossibilità di realizzare azioni comuni, di inclusione,fra il Comune, la Provincia e la Regione.Il sistema della politica, in particolare chi gestisce le risorse pubbliche, sarà inca-pace di trovare soluzioni ragionevoli alle diverse problematiche sociali che ac-compagneranno gli anni a venire e che diverranno sempre più chiare ed evidentiin un tessuto urbano e sociale complesso e molto variegato come quello romano.A causa di tale incapacità non si eviterà una crescita di conflittualità, in forme nonsporadiche e non facilmente sanabili.

Page 39: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20155. Condizioni sociali e qualità della vita

39

CONSUMI E QUALITÀ DELLA VITA

Il mercatino e la boutique

Nei prossimi anni, a causa della crisi economica, i consumi aggregati diminuiran-no. La recessione peserà infatti sui livelli dei consumi e sulla qualità della vita deiprossimi anni.La forbice dei consumi si divaricherà sempre più:- la maggioranza della popolazione, impoverita dalla crisi, si dedicherà ai con-

sumi di massa dei grandi centri commerciali;- una ristretta élite sceglierà stili di vita e consumi esclusivi, sempre più cari per-

ché sempre meno industriali.Nei prossimi anni, quindi, calerà soprattutto il consumo dei prodotti di tipo medio,per le minori capacità di acquisto, che porteranno molti a privilegiare i saldi, le of-ferte speciali, i mercati, gli outlet, etc. Soltanto i negozi più esclusivi manterrannola clientela.

Consumatori di socialità

Nei prossimi anni nella capitale si avrà una stagnazione degli stili di vita e deiconsumi: si cercherà di stare al riparo, conservando ciò che si ha e usando gli im-pieghi tutelati (pubblici) per ripararsi dagli effetti della crisi nazionale.Al tempo stesso, diventando Roma sempre una città più esposta sul piano interna-zionale (che sempre più vivrà della presenza di cittadini stranieri), si verificherà ladiffusione di stili di vita culturalmente più avvertiti.I consumi dei giovani saranno orientati verso le occasioni di incontro senza parti-colari oneri economici. Vi saranno però più difficoltà in periferia, dove si trove-ranno sempre più costretti spesso a incontrasi nei centri commerciali, in mancanzadi altri spazi.Nonostante la crisi, comunque, alcuni oggetti ormai d’uso comune, quali cellulari,computer, videocamere resisteranno come oggetti di uso e continueranno quindiad essere scelti come mezzi di comunicazione e di informazione, ma anche perchéoffriranno momenti di svago, di arricchimento culturale, tanto più che queste tec-nologie, già a largo consumo, saranno ancora meno care tra qualche anno (esclu-dendo i modelli più innovativi ed avveniristici). Sarà dunque più difficile spostarsiper vedere una partita, ma più semplice vederla sul televisore o sul cellulare.

Page 40: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20155. Condizioni sociali e qualità della vita

40

Il comunismo dello smog

La qualità della vita della popolazione romana, sia per autoctoni che immigrati, ri-sulterà eterogenea e disaggregata a seconda del proprio ceto e della propria età. Visaranno, tuttavia, fattori che influenzeranno la qualità della vita di tutta la popola-zione, come ad esempio il traffico, l’inquinamento e i rifiuti.Negli anni a venire non vi saranno miglioramenti delle politiche del territorio(dalle quali dipenderà in larga misura la qualità della vita della popolazione roma-na): né sul versante delle politiche della casa, né in chiave di facilitazione dellamobilità. La città di Roma risentirà fortemente della crisi economica, anche perquesta ragione: verranno al pettine nodi di infrastrutture non realizzate sia perquanto riguarda la mobilità, sia per i servizi (come ad esempio lo smaltimento deirifiuti). Tutto ciò comporterà cambiamenti negli stili di vita e di consumo e peg-giorerà la “qualità della vita”.

Page 41: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20155. Condizioni sociali e qualità della vita

41

LA QUESTIONE DELL'IMMIGRAZIONE

Riequilibrio etnico

Roma continuerà ad essere una delle mete privilegiate dei flussi migratori. Lacomposizione dei flussi migratori che raggiungeranno Roma subirà però un cam-biamento nei prossimi anni, soprattutto in direzione di un riequilibrio fra i romeni(prevalenti negli ultimi anni) e le altre etnie. La presenza di cinesi sarà una diquelle che continueranno ad aumentare.I picchi di immigrazione raggiunti da Roma nel recente passato non subiranno ri-duzioni nei prossimi anni, anche se calerà l’afflusso di romeni e bulgari.La composizione della popolazione immigrata dipenderà dalle scelte politiche na-zionali e dalle situazioni politico-strategiche internazionali. La presenza di popo-lazioni dell’Europa dell’Est, ad esempio, verrà col tempo riassorbita grazie ai tassidi sviluppo economico di quell’area.

Massa critica

In una fase di crisi generale, l’aumento dei flussi migratori creerà periodi di tur-bolenza (abitativa, fiscale, di ambientamento, occupazionale). Ciò verrà accen-tuato dalla concentrazione di immigrati in aree specifiche della città, che prosegui-rà anche nel prossimo futuro.Non verificandosi diminuzioni di flussi, i processi di integrazione continuerannoad essere complessi.Essendo Roma una grande città, l’immigrazione resterà più concentrata e visibile,rendendo più forte la percezione dei problemi; d’altro canto, sarà anche più sem-plice percepirne l’utilità.

Benvenuto, clandestino!

Gli immigrati irregolari resteranno più facili da sfruttare:- sia sul piano lavorativo;- sia nella vita quotidiana (ad es. posti letto, prezzi esosi per affitti, ecc.).Roma negli anni a venire, vivrà in modo meno acuto che in altre città italiane ilrapporto con l’immigrazione, poiché le sue funzioni prevalentemente terziarie fa-ranno sì che vengano maggiormente percepiti come utili i compiti meno qualifi-cati che essi svolgeranno.Vi sarà una forte crescita del lavoro degli immigrati nell’area dei servizi alla per-sona, a causa dell’accentuato processo di invecchiamento della popolazione.

Page 42: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20155. Condizioni sociali e qualità della vita

42

Inoltre, si manterrà accentuata l’attrazione di figure operanti nel campo dell’edili-zia, nonostante condizioni di lavoro spesso ai limiti della legalità.

Page 43: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20155. Condizioni sociali e qualità della vita

43

IL MUTAMENTO CULTURALE

Ultime notizie sulla crisi dell’Impero

I “romani” continueranno ad avere una sensazione di “pienezza”, a volte fittizia,ma molto appagante – indotta dalla storia della città – che continuerà a portare aduna qualità della vita migliore di quanto i presupporti economici lascerebberopensare.Anche per questa ragione gli abitanti della Capitale, specie i meno giovani, conti-nueranno ad essere privi del desiderio di vivere altrove.Nei prossimi anni, tuttavia, a causa della fuga da Roma dei migliori giovani cer-velli, sempre più famiglie avranno figli che studieranno e lavoreranno all’estero edovranno perciò internazionalizzarsi, confrontandosi con stili di vita differenti cheamplieranno la gamma dei valori, dei costumi e dei bisogni della popolazione ro-mana. Ciò indebolirà la percezione, ancora abbastanza radicata nei romani, di es-sere sempre e comunque, come nell’Impero, al centro del mondo.Il cambiamento di valori sarà indirizzato, soprattutto nelle fasce giovanili, ancheverso uno sviluppo sostenibile che permetta un miglioramento delle condizioni divita.

Tracce di collettività

La presenza della crisi economica che, come detto, accentuerà la divaricazionedella “forbice sociale”, avrà conseguenze anche sui valori, sui bisogni, sulle pauree le speranze: gli abitanti di Roma diverranno sempre più un patchwork con con-dizioni del tutto differenziate.In termini generali i valori continueranno ad essere prevalentemente molto indivi-duali (casa, famiglia) e poco collettivi (bellezza della città).Tuttavia, uno dei temi emergenti dell’evoluzione dei valori nei prossimi anni saràquello della costruzione di identità; riguarderà:- i gruppi sociali o etnici;- le aree territoriali omogenee (come i quartieri, si pensi al caso del Pigneto);La possibilità di espressione della propria identità rappresenterà uno dei bisognipiù forti e motivanti all’azione sociale.

Page 44: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20155. Condizioni sociali e qualità della vita

44

PAURE E SPERANZE

La sparizione del futuro

In futuro, ancor più che nel recente passato, i giovani (a causa del lavoro a termineche diverrà via via lavoro precario) si troveranno privi della speranza concreta dimigliorare la situazione dei genitori.I giovani avranno spesso il timore di essere incapaci di mantenersi, di crearsi unafamiglia, dover posporre una convivenza, un matrimonio. Diverrà quindi ancorapiù diffuso il timore di dover rinunciare ad avere figli.In effetti, per i giovani, il protrarsi delle difficoltà a conseguire guadagni tali darendersi autonomi rappresenterà una spinta crescente a vivere più a lungo in fami-glia, con aggravio per i genitori anziani. Vi sarà quindi un restringimento di oriz-zonti: sarà più difficile mantenere un figlio agli studi all’estero, potergli offrireviaggi importanti etc.I ceti medi di Roma saranno particolarmente preoccupati per le prospettive di la-voro dei propri figli, in funzione della consapevolezza della saturazione occupa-zionale nella pubblica amministrazione.Gli anziani soli, con una pensione bassa (specie se donne), temeranno per parte lo-ro di vivere sempre peggio, di essere incapaci di mantenere un certo decoro.

Non toglietemi la paura

Nei prossimi anni, a causa della crisi e della frammentazione sociale, vi sarannopiù paure che speranze.La crisi economica sposterà l’orizzonte delle paure dall’indotto bisogno di“sicurezza” inteso come controllo poliziesco del territorio alle questioni economi-che. Per i ceti medio-bassi, infatti, la maggiore speranza sarà quella di riuscireperlomeno a mantenere il proprio status.Le persone con scarse sicurezze sociali, peraltro, saranno piene di paure riguar-danti fatti immaginati: che gli immigrati rubino il posto di lavoro agli italiani, chei Rom rubino nelle case e portino via i bambini.

Page 45: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20155. Condizioni sociali e qualità della vita

45

La “minaccia” s’è impaurita

Gli immigrati rappresenteranno a loro volta un gruppo sociale intimorito: le loropaure risentiranno moltissimo delle politiche messe in atto dalle amministrazioni.La speranza principale degli immigrati sarà quella di un riconoscimento dei lorodiritti sociali e culturali.

Lui, speriamo che non se la cava

L’economia parassitaria, indotta dal sistema politico e dai suoi clienti imprendito-riali, continuerà a far sì che più o meno tutti “se la cavino” (e che quindi siano in-capaci di percepire la necessità di assumersi rischi).Una delle speranze più forti dei prossimi anni sarà, viceversa, quella che in tuttigli ambiti di lavoro, inclusi i mondi dell’industria e dell’università i meritevolisiano riconosciuti, che contino di meno le raccomandazioni, le clientele, le paren-tele, le affiliazioni.

Page 46: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Prospettive per il 20155. Condizioni sociali e qualità della vita

46

Quotazioni della borsa-timori

Quali saranno le principali speranze e le principali paure degli abitanti di Roma,da qui al 2015?

Speranze Paure1) la speranza di poter fruire di una

più agevole mobilità;2) la speranza di vivere una città

moderna, con standard qualita-tivi dei servizi pubblici simili aquelli delle grandi capitali euro-pee;

3) la speranza dei più meritevoli divedersi riconosciuti, che continodi meno le raccomandazioni, leclientele;

4) la speranza degli immigrati diun riconoscimento dei loro di-ritti sociali e culturali.

1) la paura di una drastica diminu-zione del proprio tenore di vita;

2) la paura dei giovani di essereincapaci di mantenere se stessi,una famiglia;

3) le preoccupazioni per il futurodei propri figli, per la mancanzadi garanzia di un impiego ed unreddito stabili;

4) la paura dei lavoratori precari ditrovarsi senza lavoro;

5) la paura di essere amministratida una classe politica mediocre,con poche idee e poche compe-tenze tecniche;

6) la paura degli immigrati per ciòche potranno decidere le auto-rità pubbliche.

Page 47: Delphi roma 2015 rapporto

47

6. COESIONE SOCIALE E CONFLITTI

LE PROSPETTIVE DELLA COESIONE SOCIALE A ROMA

Coesione concentrica

Roma, come grande città, farà fatica a trovare le ragioni di legami sociali abba-stanza solidi.Alla città mancherà la capacità di aggregazione attorno e elementi sociali condivi-si, poiché i legami sociali saranno deboli e la città rimarrà un po’ slegata, pocointeressata alle sorti del prossimo.Su questo piano, tuttavia, si confermerà nei prossimi anni la forte differenziazioneall’interno della città, con una distinzione fra il centro storico e i quartieri semi pe-riferici e quelli più periferici dall’altro:- il centro storico e i quartieri semi periferici dimostreranno un comportamento

più coesivo;- nei quartieri più periferici, o nei paesi attorno al raccordo anulare, a causa della

maggiore presenza di immigrati, le paure aumenteranno.Le amministrazioni pubbliche romane, d’altronde, mancheranno di svolgere unlavoro culturale, che potrebbe aiutare a creare coesione.Fra i comportamenti che si rafforzeranno nei prossimi anni, caratterizzati dallacrisi economica, vi sarà la frequentazione degli amici.

I produttori di paura

A Roma, negli anni a venire vi saranno sempre più:- badanti e colf (una parte delle quali resterà presente irregolarmente sul territo-

rio, in aggiunta alla parte in regola);- molti immigrati sulle vie periferiche a maggiore scorrimento, che all’alba at-

tendono qualche caporale che li assuma, in nero, per la giornata.La situazione di allarme sociale creatasi negli ultimi tempi, stimolata da questacrescente visibilità degli immigrati, continuerà nei prossimi anni, per varie ragio-ni:- in funzione di una forte campagna mediatica;- per l’effettiva mancanza di strutture adeguate;

Page 48: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Scenari di sviluppo prossimo venturo della cittàNota sull’indagine e esperti

48

- per lo sfruttamento indotto dalle difficoltà e dai ritardi della pubblica ammini-strazione (ad es. domande inevase di regolarizzazione, lentezze della consegnadi permessi, etc.).

I rapporti fra gruppi etnici a Roma verranno sistematicamente influenzati, più chealtrove, dalle operazioni mediatiche realizzate sui vari “casi” che si verificano(come fu quello Reggiani). La possibilità di mantenere un buon clima multietniconella capitale verrà dunque limitata dalla costante attenzione dei media.

Coesione da indossare, coesione da gustare

I flussi migratori alti, in assenza di una politica di coesione e di integrazione, ac-centueranno le difficoltà e la ghettizzazione degli immigrati.I processi di integrazione tra residenti e lavoratori immigrati, dunque, continue-ranno a migliorare molto lentamente, più per una spinta inerziale che per stru-menti ad hoc messi in atto.Si creeranno però sempre più nitidamente dei quartieri in cui la convivenza multi-etnica funzionerà, creando occasioni di scambio culturale, ma anche di nuovi bu-siness (come nel campo della ristorazione o dell’artigianato).Roma continuerà comunque ad integrare almeno buona parte degli immigrati pre-senti sul proprio territorio:- anche grazie a molte scuole che si sono impegnate in tal senso;- aumenterà gradualmente il tasso di istruzione e di specializzazione degli immi-

grati.

Page 49: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Scenari di sviluppo prossimo venturo della cittàNota sull’indagine e esperti

49

L'APPORTO DELL'ECONOMIA CIVILE

Generosi, ma non troppo

Nei prossimi anni il mutualismo crescerà più del volontariato. Il volontariato, ineffetti, sarà presente, ma con una dimensione un po’ di emergenza: sarà poco or-ganizzato, incapace di esprimere un orientamento sulle scelte di politica sociale.L’economia sociale, comunque, sarà forte soprattutto nelle città medio-piccole,piuttosto che nelle grandi città, poiché presupporrà relazioni di tipo affidabile, co-noscenze dirette. A Roma, viceversa, vi sarà una maggiore presenza di organizza-zioni non governative.Roma, comunque, manterrà negli anni a venire la sua tradizione consolidatanell’associazionismo e nel volontariato, che resterà comunque meno marcata ri-spetto alle aree del Nord del Paese.Il terzo settore sarà l’unico ambito economico in crescita costante. Anche grazie alfatto che il suo supporto finanziario si manterrà forte, in virtù della forte attenzio-ne delle fondazioni bancarie.

Gli amici degli sfigati

Il volontariato e l’associazionismo manterranno un ruolo importante di supplenzae aiuto rispetto al sociale, un ruolo essenziale soprattutto con riguardo alle fascepovere della popolazione, agli anziani soli e agli immigrati. Il ruolo sarà essen-ziale in particolare nel settore della sanità, per:- le persone impossibilitate a sopportare i costi del privato;- chi sarà privo delle condizioni tali da potersi rivolgere al pubblico (perché in

situazione irregolare, o anche per l’incredibile lasso di tempo che occorre trauna richiesta e una visita, un esame).

Molto buoni e poco cari

La città di Roma sarà negli anni a venire sempre più dipendente, per i suoi servizidi base, dall’apporto della società civile.Il terzo settore darà un notevole contributo al contenimento degli effetti della crisieconomica e alla successiva ripresa. Mense per italiani poveri e per stranieri da-ranno un sollievo momentaneo a chi non riuscirebbe altrimenti a sopravvivere conle scarse risorse date da pensioni minime o da redditi incerti.Nei prossimi anni le cooperative sociali e il terzo settore verranno però consideratipiù per la loro potenzialità di offrire servizi a basso costo, piuttosto che come

Page 50: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Scenari di sviluppo prossimo venturo della cittàNota sull’indagine e esperti

50

nuovo paradigma produttivo. Ciò porterà ad un aumento delle attività di outsour-cing, ma di bassa qualità strategica.

Page 51: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Scenari di sviluppo prossimo venturo della cittàNota sull’indagine e esperti

51

IL RUOLO DELLA CHIESA

In ginocchio, in fila, ingorgo

La presenza della sede papale continuerà ad essere una grande risorsa per la cittàdi Roma.La presenza del Vaticano:- continuerà ad attrarre molto turismo;- concorrerà però, in tal modo, a creare difficoltà al traffico, rendendo così poco

produttiva la città in quanto tale (cioè i flussi organizzati anche con riguardo aldormire e al mangiare).

In effetti, il ruolo della Chiesa nei prossimi anni continuerà ad essere scarso nellavita di ciascun romano, ma trarrà forza dall’importanza che gli viene attribuitodalla politica, rafforzato dai politici che ci credono, favorevoli o contrari.

Peso massimo e sparring partner

L’atteggiamento della Chiesa nei prossimi anni avrà due funzioni divergenti:- un ruolo positivo, in un’ottica di coesione sociale incentrata sulle problemati-

che degli immigrati, delle fasce deboli, del disagio sociale e degli emarginati,grazie a strutture come la Caritas, ma anche nel campo della cura delle comu-nità locali, della tutela del patrimonio architettonico e artistico religioso;

- un ruolo più rigido e conservatore, sul piano dell’ingerenza politica, sulle que-stioni etiche, legate ad esempio alle malattie come l’Aids e al testamento bio-logico.

Benedetto XVI, per tutto il suo pontificato, manterrà l’attuale clima di decisa re-staurazione in guanti di velluto, lasciandosi del tutto alle spalle il Concilio Vatica-no II. Resteranno del tutto fuori dell’agenda temi come il matrimonio dei preti, oil sacerdozio per le donne.La prosecuzione di questa tendenza verrà facilitata dal forte ridimensionamentodel peso dei laici. In effetti, non si verificheranno scontri rilevanti con i laici, poi-ché essi saranno pressoché assenti dalla scena pubblica.

Page 52: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Scenari di sviluppo prossimo venturo della cittàNota sull’indagine e esperti

52

M’illumino di mensa

Il potere delle organizzazioni che operano sotto l’egida della Chiesa cattolica, conuna forte e radicata presenza nel tessuto sociale della città, tenderà nel prossimofuturo ad aumentare.La Chiesa Cattolica, grazie alla sua organizzazione assai complessa e ramificata,in grado di intervenire a più livelli, dal dialogo su piano filosofico e teologico alsoccorso immediato (mense, centri di accoglienza, etc.), continuerà a proporsicome soggetto di rilievo nella difesa degli immigrati, delle loro aspettative ad unavita decente, ad un lavoro equamente retribuito, al riconoscimento dei propri di-ritti.La presenza della Chiesa, peraltro, non rappresenterà un elemento di animazionedel volontariato, perché anch’essa sarà soprattutto di tipo istituzionale.

Il declino del progresso

Il ruolo delle fedi, più che delle Chiese, diverrà più importante in anni, comequelli che verranno, in cui la fiducia nel progresso economico e nello sviluppo sa-rà minata alle fondamenta da una crisi di lunga durata.Tra le fedi non vi sarà nel prossimi futuro una maggiore attenzione reciproca.Tuttavia, la presenza in Italia, anche grazie agli immigrati, di molteplici credenzereligiose obbligherà a un certo dialogo, ad una presa d’atto della loro esistenza.Ma la chiesa cattolica resterà pur sempre un referente privilegiato dei mezzi dicomunicazione, l’unico che avrà nei prossimi anni largo spazio nella carta stam-pata, come nella televisione.Il pontefice darà importanza al dialogo con altre religioni e con altre confessionicristiane, prendendo dunque posizioni e compiendo gesti che andranno in questadirezione, pur nella convinzione della centralità del cattolicesimo.

A Roma i maiali non vanno a spasso

La Chiesa non avrà bisogno di un ripensamento del proprio ruolo, sia in relazionealla debolezza delle istanze laiche, sia in funzione delle forme che verranno as-sunte dalla compresenza di molte altre credenze. A ciò contribuiranno la relativadebolezza delle presenze di altre religioni e il fatto che l’Islam, che costituirà lacredenza più importante dopo quella cristiana, non avrà una rappresentanza unica.Vi potranno essere polemiche o qualche malumore, ma se si eviteranno inutiliprovocazioni (alla Borghezio) non si arriverà a scontri aperti. In ogni caso, a Ro-ma si eviteranno conflittualità legate all’appartenenza religiosa – come quella aMilano per la moschea – anche in quanto ci sarà maggior interesse a controllarle eprevenirle.

Page 53: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Scenari di sviluppo prossimo venturo della cittàNota sull’indagine e esperti

53

Fra la cupola e il mondo

Il ruolo di Roma negli anni a venire sarà più attento alla dimensione identitaria, inrapporto al confronto fra religioni che vi si svolgerà. Si tratterà comunque di unaquestione di interesse soprattutto nazionale, poiché l’attenzione dell’Europa suquesto aspetto resterà limitata.Il ruolo della Chiesa Cattolica e il rapporto con i diversi credi sarà peraltro deter-minato dal contesto internazionale:- se Roma rappresenterà la capitale del dialogo, troverà dal punto di vista istitu-

zionale meno fattori di resistenza;- se Roma diverrà la custode d’identità della cultura occidentale, sarà più rigida

nel rapporto con le comunità locali.

Page 54: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Scenari di sviluppo prossimo venturo della cittàNota sull’indagine e esperti

54

LA CONFLITTUALITÀ

Cordialità senza impegno

Negli anni a venire la città di Roma, pur mancando di una forte coesione sociale,rimarrà una città accogliente. Nella convivenza tra immigrati e residenti sarannoevitati conflitti pandemici, al di là di focolai locali, determinati dalle difficili con-dizioni economiche di entrambe le popolazioni.I conflitti verranno evitati grazie alla tollerante convivenza delle varie città di cuiRoma è composta (come ad esempio la città della burocrazia, del terziario e delcommercio, delle periferie, della borghesia e dei professionisti, etc.).Saranno inoltre evitati fenomeni di ghettizzazione o di “white belt”, con quartieriprotetti per ricchi, poiché negli stessi quartieri continueranno a vivere emigrati,professionisti, imprese del terziario avanzato, commercianti.

Protagonisti e spettatori

I problemi sociali più gravi scateneranno l’accendersi di conflitti, che coinvolge-ranno:- i cittadini meno preparati culturalmente;- i più poveri e disagiati;- gli immigrati.Non manifesteranno invece maggiore propensione al conflitto sociale gli anziani.

Il diritto al futuro

I conflitti promossi dagli immigrati diverranno più numerosi, poiché si continuerànegare loro concedere loro diritti che altrove gli italiani emigrati hanno ottenutoda tempo:- il diritto di recuperare le cifre accantonate in anni di lavoro per le previdenze

sociali, in caso di rientro;- la possibilità di fare restare in Italia i figli che in Italia hanno vissuto e studiato,

una volta che abbiano compiuti i 18 anni, etc.

Page 55: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Scenari di sviluppo prossimo venturo della cittàNota sull’indagine e esperti

55

L’Onda della notte

Nei prossimi anni emergerà un conflitto oggi più “sommerso”, quello fra genera-zioni. I giovani, infatti, si troveranno privi di speranza rispetto al loro futuro. Laloro più forte presa di distanza, d’altronde, si limiterà al fatto di “riprendersi” lacittà nei momenti (la notte) e nei luoghi che saranno disponibili.L’attuale movimento studentesco, peraltro, sarà un flusso temporaneo. Tuttavia,questa esperienza permarrà negli studenti, una volta entrati nel mondo del lavoro,come coscienza sociale e sensibile verso i problemi collettivi.

Page 56: Delphi roma 2015 rapporto

56

NOTA SULL’INDAGINE

La metodologia

Lo scenario previsionale su “Roma al futuro. Le prospettive per il 2015” è statoottenuto attraverso una variante del metodo Delphi. Caratteristica peculiare delmetodo è la consultazione, rigorosamente separata ed anonima, di un gruppo diesperti al fine di ricavare previsioni basate sulla convergenza delle opinioni circail futuro dei problemi o fenomeni considerati. Per questo progetto è stata adottatauna procedura di consultazione in due stadi di un gruppo interdisciplinare di noveesperti.

Le fasi della consultazione

Nella prima fase, ogni esperto ha prodotto in modo libero alcune previsioni relati-ve ai singoli ambiti di indagine, a partire da domande aperte e sulla base delleproprie competenze scientifiche e professionali. Nella seconda fase, le previsionidi base sono state elaborate, tradotte in nuclei previsionali (items) e sottoposte algiudizio di tutti gli esperti. Ognuno di loro ha così avuto la possibilità di analizza-re e valutare le opinioni degli altri, potendo eventualmente riconsiderare e modifi-care anche le proprie posizioni iniziali. Il costrutto previsionale ha potuto così uti-lizzare appieno le potenzialità di un vero e proprio “confronto di gruppo”, arric-chito dai diversi punti di vista e dalle diverse competenze, reso dialettico dai suc-cessivi stadi di interrogazione, nel rispetto della specificità di ciascun contributo.L’indagine sul probabile futuro di Roma ha avuto inizio nel mese di ottobre del2008 e si è conclusa nel mese di dicembre dello stesso anno.

Le dimensioni indagate

L’indagine previsionale Roma al futuro ha focalizzato l’attenzione sulle seguentidimensioni:- la competizione fra città;- le prospettive economiche;- la struttura produttiva;- il territorio, le infrastrutture e i trasporti;- l’economia civile;- le politiche e la pubblica amministrazione;

Page 57: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Scenari di sviluppo prossimo venturo della cittàNota sull’indagine e esperti

57

- l’arte e la cultura;- la scienza, la tecnologia e l’università;- l’immigrazione;- la coesione sociale e i conflitti;- il ruolo della chiesa;- i consumi e la qualità della vita;- i valori, i bisogni, le emozioni;- i punti di forza e di debolezza.

La composizione del panel

Per la composizione del panel, la seguente indagine si è avvalsa della collabora-zione di un gruppo qualificato di esperti diversi tra loro per disciplina e per collo-cazione scientifico culturale. In considerazione dell’obiettivo generaledell’indagine – la costruzione di uno scenario macro per i sette anni – si è prefe-rito non privilegiare un solo punto di vista, bensì favorire un “dibattito interdisci-plinare” sul futuro.Il mosaico previsionale è stato così composto con l’apporto di esperti di prove-nienza, formazione e profilo professionale estremamente eterogeneo, allo scopo diottenere una visione globale di quello che sarà il futuro dell’economia, della so-cietà e della politica di Roma nei prossimi sette anni.I nove esperti consultati sono stati: Carla Bodo, Enrico Ceccotti, Stefano Ciccone,Michele Colasanto, Francesco Estrafallaces, Roberto Grossi, Maria ImmacolataMacioti, Carlo Mochi Sismondi, Elio Piroddi.Di seguito sono riportate brevi note biografiche di ognuno di essi.

Page 58: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Scenari di sviluppo prossimo venturo della cittàNota sull’indagine e esperti

58

GLI ESPERTI

Carla Bodo. Vicepresidente dell'Associazione per l'Economia della Cultura Èstata responsabile dell'area di ricerca "Economia e politiche della cultura" del-l'Istituto di Studi e Analisi Economica e consulente del Consiglio d'Europa, del-l'Unesco e della Commissione Europea. Coordina la Task Force Eurostat sui fi-nanziamenti alla cultura. Autrice di libri e saggi, ha curato il "Rapporto sull'eco-nomia della cultura in Italia 1980-1990".

Enrico Ceccotti. È stato Direttore Generale dell'Isfol e Direttore dell’Osservato-rio per le politiche attive del lavoro Provincia di Roma. Conoscitore ed espertodell'impatto di innovazioni tecnologiche sull'organizzazione d'impresa, ha svoltosu queste tematiche, negli anni '70, ricerche presso il Centro studi di "Economiaapplicata all'ingegneria" della Facoltà di Ingegneria di Napoli. Ha ricopertol’incarico di Responsabile dell'Ufficio sindacale nazionale presso la Fiom, neglianni '80. Docente di "Economia e organizzazione aziendale" presso la Facoltà diScienze nell’Università di Tor Vergata di Roma.

Stefano Ciccone. Coordina dal 1998 l’Ufficio per la Promozione del ParcoScientifico dell’Università di Roma Tor Vergata. In questi dieci anni l’Ufficio hapromosso l’adeguamento dell’ateneo alla “terza missione” delle università, incre-mentando i servizi a supporto del trasferimento tecnologico e dell’integrazionecon il territorio. Ha promosso la manifestazione “Romascienza”, la mostra sullosviluppo delle biotecnologie “geneticamente”, la mostra sulla storia della scienzae della tecnologia a Roma “Roma, altre immagini”.

Michele Colasanto. Professore di Sociologia delle relazioni di lavoro all’Univer-sità Cattolica di Milano, è attualmente Direttore del Dipartimento di Sociologia.Ha partecipato al comitato scientifico dell'Osservatorio del mercato del lavoro. Hafatto parte del Gruppo ristretto di lavoro per la riforma della Scuola istituito dalMinistro per l’istruzione, l’università e la ricerca scientifica nel 2001-2002. Èstato presidente dell’Isfol (Istituto per lo sviluppo della formazione professionaledei lavoratori), dal 1996 al 2001. È presidente della Fondazione Giulio Pastore. Ècomponente della Commissione per il riordino degli istituti tecnici del Ministerodell’Istruzione e dell’Università.

Francesco Estrafallaces. Nato a Lecce nel 1966. Laureato nel 1990 in ScienzePolitiche. Ha conseguito il Master in Gestione di Impresa nel 1993 pressol’Istituto Tagliacarne ed ha frequentato il corso intensivo in “Small Business De-velopment” presso l’Università di Durham, in Inghilterra. Dal 1994 lavoranell’Area Analisi Economica del Censis, di cui è responsabile. Negli ultimi anni

Page 59: Delphi roma 2015 rapporto

Roma al futuro. Scenari di sviluppo prossimo venturo della cittàNota sull’indagine e esperti

59

ha approfondito i temi sui fattori di crescita e competitività del sistema industrialeitaliano, pubblicando una serie di articoli in materia sul quotidiano Il Sole 24 Ore.

Roberto Grossi. Nato a Roma nel 1957. È Direttore Generale dell’AccademiaNazionale di Santa Cecilia di Roma e Segretario Generale di Federculture, la Fe-derazione nazionale degli Enti e delle imprese che gestiscono servizi, attività cul-turali e del tempo libero degli Enti locali e delle Regioni, di cui è stato fondatore.È componente della commissione per “L’Impresa Culturale” presso il Ministeroper i Beni e le Attività Culturali e membro del Comitato regionale del Lazio per iBeni e le Attività culturali.

Maria Immacolata Macioti. Docente di Istituzioni di Sociologia e di Sociologiadella Religione nella Università di Roma “La Sapienza”, presso la Facoltà di So-ciologia. Dirige da otto anni il Master Immigrati e Rifugiati de “La Sapienza”. Perla casa editrice Guerini (Milano) dirige la collana «Il vissuto sociale». Redattorecapo del trimestrale “La Critica Sociologica”. Ha pubblicato numerose opere, tracui le più recenti sono: La ricerca qualitativa nelle scienze sociali (1997); Il Bud-dha che è in noi. Germogli del Sutra del Loto (1997); Il concetto di ruolo (1998);Sociologia generale. I processi sociali nelle società industriali avanzate (1998);Pellegrinaggi e giubilei. I luoghi del culto (2000); L'esperienza migratoria. Immi-grati e rifugiati in Italia (2006).

Carlo Mochi Sismondi. Laureato in Economia e Commercio e in Filosofia. Apartire dal 1989 è stato l’ideatore e l’animatore del ForumPA, la più grande edimportante manifestazione europea, espositiva e congressuale, dedicataall’innovazione nella pubblica amministrazione e nei sistemi territoriali giuntaormai alla 19^ edizione nel 2000. Ha collaborato con 14 Governi (dal penultimoGoverno Andreotti al quarto Governo Berlusconi) e con 12 diversi Ministri dellaFunzione Pubblica, contribuendo a sostenere tutte le azioni innovative che simuovessero verso una PA più snella, più moderna, maggiormente orientata ai ri-sultati.

Elio Piroddi. Progettista e pianificatore, professore di Urbanistica all’Universitàdi Roma “La Sapienza”, è autore di piani territoriali e urbanistici e di opere pub-blicate in riviste, volumi e mostre nazionali e internazionali, vincitore di numerosiconcorsi di progettazione, premio nazionale In/Arch nel 1969, progettista di quar-tieri di edilizia pubblica, consulente del Comune di Roma per il Nuovo Piano Re-golatore. Ha diretto gruppi nazionali di ricerca sulla pianificazione e sulla morfo-logia urbana. Ha fondato e dirige il Centro Studi “Futuri della città”. Presiede laFondazione Astengo dell’Istituto Nazionale di Urbanistica.