della settimana divorziare e soffrire. Non era meglio, quel ...pranzare con delle ragazze che...

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STORIE della settimana Chiara Maffioletti, 30 anni, giornalista di spettacoli del Corriere della Sera, è l'autrice Ai Bastava dire no 'Marsilio, 12,50 euro). Racconta come ha scoperto che la vita matrimoniale non le apparteneva, come ha trovato il coraggio di cambiare. E come si sopravvive alla separazione, che comporta problemi emotivi, ma anche molto pratici, dal dirlo a parenti e colleghi al cercare una casa. Bastava direno Sposarsi, poi pentirsi, divorziare e soffrire. Non era meglio, quel giorno, dire "no"? Le ragazze sognano l'abito bianco e una luna di miele infinita. Troppe (e troppo presto) si ritrovano accanto uno sconosciuto. E allora inizia l'inferno, Come uscirne? Ecco l'esperienza di una donna disillusa. Ma ironica e forte di Elvira Serra L a prima scossa arriva sul divano bianco di casa, lei è seduta accanto al marito. Una folgorazione. «Se fino a qualche tempo prima era dolcissima l'idea di mettere al mondo un figlio, o anche solo di fantasticare su quello che sarebbe stato un giorno il nostro bambino, all'improvviso quell'ipotesi mi terrorizzava». E solo uno scricchiolio, per ora, ed è lontano. Ma non si interrompe. Preannuncia il terremoto, quello vero, che travolgerà la protagonista, fino a quel momento moglie giovanissima, innamorata e devota del suo "Di", dodici anni più grande, l'uomo da amare finché morte non vi separi. Bastava dire noè'A racconto autobiografico di Chiara Maffioletti. Senza sconti, eppure con ironia, ricorda passo dopo passo cadute, ostacoli e risalite di una donna che rivendica il diritto più sacro: non vivere più una vita che non le appartiene, aggiustare il tiro e cercare una strada sentimentale più onesta, anzitutto nei confronti di se stessa. Non ha paura di testimoniare il fallimento del suo matrimonio e le difficoltà a uscirne. Anzi, con una scrittura brillante fa sorridere pure in quei momenti che vissuti in prima persona non devono essere stati per niente facili. E fa riflettere. Quanti sanno rischiare e mettersi in gioco? «Pochi», ammette Chiara. «E molto più comodo far finta di niente. E anche una questione culturale. Quando ho detto a mia madre che volevo separarmi, lei mi ha chiesto: "Ma non potevi far finta di niente?". Ho visto con quanta fatica stava domandando a sua figlia di sopportare una facciata che l'avrebbe resa infelice per il resto della vita. Poi ci sono donne che restano in coppia perché è più facile. E infatti ci sono tanti siti internet dedicati agli incontri per le sposate: non lo condivido, ma capisco da dove nasca il fenomeno. E ancora, ci sono quelle che hanno paura di restare sole». Così "Di" cerca di superare la crisi Le argomentazioni di "Di" sarebbero esilaranti, se non fossero vere. «Ci sono tanti uomini nel mondo che picchiano le loro mogli, tu sei fortunata perché non l'ho fatto». Oppure: «Tu al lavoro ci vai tutti i giorni, anche se non ne hai voglia. Devi fare così anche con il matrimonio, perché è un impegno». Forse voleva dire un ergastolo, ma c'è da capire il suo spaesamento: non deve essere stato facile fare i conti con una moglie dolce, bella, bionda e con gli occhi azzurri che di punto in bianco gli chiedeva di superare la fase adolescenziale e di far crescere insieme il loro rapporto. Lui ce l'ha messa tutta, •

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STORIEdella settimana

Chiara Maffioletti, 30anni, giornalista dispettacoli del Corrieredella Sera, è l'autriceAi Bastava dire no'Marsilio, 12,50 euro).Racconta come hascoperto che la vitamatrimoniale non leapparteneva, come hatrovato il coraggio dicambiare. E come sisopravvive allaseparazione, checomporta problemiemotivi, ma anchemolto pratici, dal dirloa parenti e colleghial cercare una casa.

Bastavadireno

Sposarsi, poi pentirsi,divorziare e soffrire.Non era meglio,quel giorno, dire "no"?Le ragazze sognano l'abito bianco e una luna di miele infinita. Troppe(e troppo presto) si ritrovano accanto uno sconosciuto. E allora inizia l'inferno,Come uscirne? Ecco l'esperienza di una donna disillusa. Ma ironica e forte

di Elvira Serra

La prima scossa arriva sul divano bianco dicasa, lei è seduta accanto al marito. Unafolgorazione. «Se fino a qualche tempoprima era dolcissima l'idea di mettere almondo un figlio, o anche solo di

fantasticare su quello che sarebbe stato un giorno ilnostro bambino, all'improvviso quell'ipotesi miterrorizzava». E solo uno scricchiolio, per ora, ed èlontano. Ma non si interrompe. Preannuncia ilterremoto, quello vero, che travolgerà la protagonista,fino a quel momento moglie giovanissima, innamorata edevota del suo "Di", dodici anni più grande, l'uomo daamare finché morte non vi separi. Bastava dire noè'Aracconto autobiografico di Chiara Maffioletti. Senzasconti, eppure con ironia, ricorda passo dopo passocadute, ostacoli e risalite di una donna che rivendica ildiritto più sacro: non vivere più una vita che non leappartiene, aggiustare il tiro e cercare una stradasentimentale più onesta, anzitutto nei confronti di sestessa. Non ha paura di testimoniare il fallimento delsuo matrimonio e le difficoltà a uscirne. Anzi, con unascrittura brillante fa sorridere pure in quei momenti chevissuti in prima persona non devono essere stati perniente facili. E fa riflettere. Quanti sanno rischiare e

mettersi in gioco? «Pochi», ammette Chiara. «E moltopiù comodo far finta di niente. E anche una questioneculturale. Quando ho detto a mia madre che volevosepararmi, lei mi ha chiesto: "Ma non potevi far finta diniente?". Ho visto con quanta fatica stava domandandoa sua figlia di sopportare una facciata che l'avrebbe resainfelice per il resto della vita. Poi ci sono donne cherestano in coppia perché è più facile. E infatti ci sonotanti siti internet dedicati agli incontri per le sposate:non lo condivido, ma capisco da dove nasca il fenomeno.E ancora, ci sono quelle che hanno paura di restare sole».

Così "Di" cerca di superare la crisiLe argomentazioni di "Di" sarebbero esilaranti, se nonfossero vere. «Ci sono tanti uomini nel mondo chepicchiano le loro mogli, tu sei fortunata perché non l'hofatto». Oppure: «Tu al lavoro ci vai tutti i giorni, anchese non ne hai voglia. Devi fare così anche con ilmatrimonio, perché è un impegno». Forse voleva dire unergastolo, ma c'è da capire il suo spaesamento: non deveessere stato facile fare i conti con una moglie dolce, bella,bionda e con gli occhi azzurri che di punto in bianco glichiedeva di superare la fase adolescenziale e di farcrescere insieme il loro rapporto. Lui ce l'ha messa tutta, •

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STORIEdella settimana

SOGNI INFRANTIUn'altra immaginedi Blue Valentine cheriporta ai momentiin cui ci sembraimpossibile che ungiorno l'amore possafinire. Le statistichenon ci dicono quantopuò durare lapassione, masappiamo quantodura in media unmatrimonio: 15 anni,

I nostro Paese.

in effetti, quando ha proposto di andare da un "prete esorcista", cioèun sacerdote psicologo, che si è rivelato soltanto un cialtrone.Tutto qui il grande sforzo per salvare il matrimonio? Così Chiarava via. Di notte, sotto la neve, portandosi dietro il cagnolino.E cominciano le avventure degne di un romanzo di Dickens.

Per Chiara iniziano i guai. Anche finanziariI primi giorni da un'amica, altri dai genitori, poi il monolocale. E iguai, anche finanziari. L'affitto nuovo, il mutuo vecchio e le bollettedi una casa dove continua a vivere lui, che di fronte alla richiesta diaiuto replica: sei stata tu a voler andare via. Con i vestiti tutti inquella casa, la casa di Chiara, alla quale non aveva più liberoaccesso. Eppure si ride quando racconta il modo in cui è entratanella bellissima mansarda che era il suo nido d'amore per metterein atto il ratto delle scarpe (e affini) assieme a un'amica, con isacchetti piccoli di una profumeria. «Per fortuna avevo un buonlavoro, che comunque non mi ha impedito di prosciugare il conto earrivare ogni mese a zero. Ecco, oggi più che mai credo che ambirea una propria indipendenza economica sia un buon punto dipartenza per avere relazioni autentiche. La nostra identità non puòe non deve essere associata completamente a qualcun altro», diceora Chiara che, a separazione firmata in Tribunale, non ha volutonessun assegno di mantenimento. «Una donna della nostra età, diventi, trenta, quarantanni, non può accettare di farsi mantenerequando non ci sono i figli. Abbiamo tutte le risorse per farcela dasole. Su questo sono diventata radicale».

Tutti sapevano che era un "pirla", tranne leiSi scoprirà leggendo che tutti gli amici avevano capito subito che lui erail classico "pirla", tranne la diretta interessata. Viene da chiedersi comemai. Lei risponde: «Lo so, è scoraggiante. Da poco mi è capitato dipranzare con delle ragazze che parlavano male del fidanzato di una loroamica. Ho detto: "Avvisatela, per carità!"».C'è poi la parte che riguarda la suocera, i pranzi obbligatori a casa suaquattro volte alla settimana, l'assurda pretesa di staccare il decoder ognisabato che si partiva per il weekend e andarlo a riprendere al rientro.E la cognata, «una figura potentissima e sottovalutata», sospira Chiara,

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lei che cerca sempre di far ragionare i suoi tre fratelli quando sonopalesemente nel torto con le mogli. Un favore non ricambiato dallamamma e dalla sorella di "Di".

Un diario tragicomico. E molto istruttivoC'è molto altro, e vale davvero la pena di leggerlo, questo diariotragicomico di una separazione, dove si alternano tenerezza afrustrazione, sconforto a determinazione. Chiara conclude che nonsi sposerà mai più, perché è una roba da star del cinema giurareeterna fedeltà tante volte, ma, mentre una come Liz Taylor potevapermetterselo, con i suoi occhi viola, noi che di quel colore abbiamosolo le occhiaie è meglio che siamo caute.E a una lettrice di F che sta per sposarsi, che cosa suggerirebbeChiara? Prendi e scappa? «All'unico dei miei fratelli che non èsposato, convive e ha una bambina, continuo a dire che fa bene.Il consiglio che mi sento di dare a tutte è di pensarci molto ecercare di rendersi davvero conto del carattere della persona chestanno per sposare, al netto dell'innamoramento. Io non lo fareipiù, se potessi tornare indietro. Perché, per quanto sianostati belli il giorno delle nozze e gli anni vissuti da sposata,ciò che c'è stato dopo mi ha fatto rimpiangere quel momento».Oggi non ha dubbi: bastava dire no. B

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