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Delibera del Collegio dei Docenti N° 53 del 24 ottobre 2016 Delibera del Consiglio di Istituto N°23 del 24 ottobre 2016 LA SCUOLA INCLUSIVA -Ognuno è un genio- “Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido.” Albert Einstein Ogni alunno è portatore di una propria identità e cultura, di esperienze affettive, emotive e cognitive. Nel contesto scolastico egli entra in contatto con coetanei e adulti, sperimentando diversità di genere, di carattere, di stili di vita, mettendo a confronto le proprie potenzialità (abilità) e incapacità (disabilità) con quelle altrui. Nella valorizzazione delle differenze l’individualizzazione e la personalizzazione sono questioni riguardanti tutti gli alunni, non solo gli alunni in difficoltà, come possibilità di sviluppo delle potenzialità individuali. Il presente progetto nasce dall’esigenza di definire pratiche condivise all’interno della scuola in tema di inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali e consente di attuare in modo operativo le indicazioni normative contenute nella Legge Quadro n. 104/92 (Disabilità) e successivi decreti applicativi, nella Legge 170/2010 (Disturbi Specifici di Apprendimento), nel D.M. del 27/12/2012, nella C.M. n. 8 del 06/03/2013 e successive note (Alunni in situazione di svantaggio). Una finalità importante dell’Istituto Comprensivo Sant’Elia-Commenda è da anni quella di garantire la migliore qualità di vita possibile a tutti i suoi studenti ed in particolare a quei cittadini che, a causa di problematiche personali, culturali o sociali, partono già da una condizione di svantaggio. Si tratta di un approccio multidimensionale teso a promuovere un miglioramento della qualità della vita, di tutti gli studenti in difficoltà, sotto l’aspetto dell’autonomia e del benessere, nella prospettiva del progetto di vita della persona, alla cui base non troviamo più, oggi, il solo processo di integrazione ma un progetto molto più ampio, mirato ed articolato di inclusione. Per promuovere l’accoglienza e l’inclusione di tutti gli alunni nel contesto scolastico ed extrascolastico, è necessario coinvolgere la comunità educante nella sua totalità; l’ottica è quella della rete e delle risorse, formata da tanti nodi corrispondenti ai diversi punti di forza del sistema. La piena inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) è un obiettivo che la scuola persegue attraverso una progettualità articolata, valorizzando le risorse del territorio e le professionalità interne.

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Delibera del Collegio dei Docenti N° 53 del 24 ottobre 2016

Delibera del Consiglio di Istituto N°23 del 24 ottobre 2016

LA SCUOLA INCLUSIVA

-Ognuno è un genio-

“Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua

abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua

vita a credersi stupido.”

Albert Einstein

Ogni alunno è portatore di una propria identità e cultura, di esperienze affettive, emotive e cognitive.

Nel contesto scolastico egli entra in contatto con coetanei e adulti, sperimentando diversità di genere,

di carattere, di stili di vita, mettendo a confronto le proprie potenzialità (abilità) e incapacità

(disabilità) con quelle altrui. Nella valorizzazione delle differenze l’individualizzazione e la

personalizzazione sono questioni riguardanti tutti gli alunni, non solo gli alunni in difficoltà, come

possibilità di sviluppo delle potenzialità individuali.

Il presente progetto nasce dall’esigenza di definire pratiche condivise all’interno della scuola in tema

di inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali e consente di attuare in modo operativo le

indicazioni normative contenute nella Legge Quadro n. 104/92 (Disabilità) e successivi decreti

applicativi, nella Legge 170/2010 (Disturbi Specifici di Apprendimento), nel D.M. del 27/12/2012,

nella C.M. n. 8 del 06/03/2013 e successive note (Alunni in situazione di svantaggio).

Una finalità importante dell’Istituto Comprensivo Sant’Elia-Commenda è da anni quella di garantire

la migliore qualità di vita possibile a tutti i suoi studenti ed in particolare a quei cittadini che, a causa

di problematiche personali, culturali o sociali, partono già da una condizione di svantaggio. Si tratta

di un approccio multidimensionale teso a promuovere un miglioramento della qualità della vita, di

tutti gli studenti in difficoltà, sotto l’aspetto dell’autonomia e del benessere, nella prospettiva del

progetto di vita della persona, alla cui base non troviamo più, oggi, il solo processo di integrazione

ma un progetto molto più ampio, mirato ed articolato di inclusione. Per promuovere l’accoglienza e

l’inclusione di tutti gli alunni nel contesto scolastico ed extrascolastico, è necessario coinvolgere la

comunità educante nella sua totalità; l’ottica è quella della rete e delle risorse, formata da tanti nodi

corrispondenti ai diversi punti di forza del sistema.

La piena inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) è un obiettivo che la

scuola persegue attraverso una progettualità articolata, valorizzando le risorse del territorio e

le professionalità interne.

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Chi sono gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES)?

La Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 chiarisce quanto segue: “Ogni alunno, con continuità

o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici,

fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano

adeguata e personalizzata risposta …………….In ogni classe ci sono alunni che presentano una

richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: disabilità, disturbi specifici o aspecifici di

apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, svantaggio economico, sociale e culturale, difficoltà

derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua ……………è sempre più urgente adottare

una didattica che sia ‘denominatore comune’ per tutti gli alunni e che non lasci indietro nessuno: una

didattica inclusiva più che una didattica speciale”.

La Direttiva ministeriale pone l’attenzione sugli ostacoli all’apprendimento e alla partecipazione,

ostacoli che si possono manifestare quotidianamente in ogni aspetto e in ogni fase della vita

scolastica dell’alunno e nella comunità locale.

La C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 recita: “Fermo restando l'obbligo di presentazione delle certificazioni

per l'esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito doveroso dei

Consigli di classe indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una

personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella

prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni. Strumento privilegiato è il

percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che

ha lo scopo di definire, monitorare e documentare – secondo un’elaborazione collegiale,

corresponsabile e partecipata - le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli

apprendimenti. In questa nuova e più ampia ottica, il Piano Didattico Personalizzato non può più

essere inteso come mera esplicitazione di strumenti compensativi e dispensativi per gli alunni con

DSA; esso è bensì lo strumento in cui si potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico-

educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con

BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica, abbisognano), strumenti programmatici utili in

maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico-strumentale.

L’attivazione di un percorso individualizzato e/o personalizzato per uno studente con Bisogni

Educativi Speciali viene deliberata in Consiglio di classe dando luogo al PDP, firmato dal Dirigente

scolastico (o da un docente da questi specificamente delegato), dai docenti e dalla famiglia.

“Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe motiverà

opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e

didattiche; ciò al fine di evitare contenzioso.”

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Normativa di riferimento

(Tutte le tipologie di alunni

BES sono disciplinate dalla

Direttiva Ministeriale del

27/12 2012)

Tipologia alunni con Bisogni

Educativi Speciali (BES)

Modalità di individuazione

Legge 104/1992 Alunni con disabilità Certificazione ASL

Legge 170/2010 Disturbi Specifici

dell’Apprendimento

Certificazione ASL

Nota ministeriale 6013/2009 Sindrome ADHD Certificazione ASL

Le nuove Linee Guida per

l’inclusione degli alunni

stranieri del febbraio 2014 –

Nota Miur 19/02/2014 –

D.M. 27/12/2012

Svantaggio linguistico

culturale

Individuati dai docenti del

Consiglio di classe

D.M. 27 dicembre 2012 Alunni in situazione di

svantaggio continuativo o

temporaneo che evidenziano:

Disturbi Evolutivi

Specifici;

Deficit del linguaggio e/o

delle abilità non verbali;

motoria;

Deficit dell’attenzione e

dell’iperattività (ADHD);

-

provocatorio (DOP);

Svantaggio

socioeconomico, linguistico -

culturale e

comportamentale.

Individuati dai docenti del

Consiglio di classe sulla base

di considerazioni

pedagogiche e didattiche e

per i quali, se ritenuto

opportuno, è necessaria

l’adozione della

personalizzazione della

didattica ed eventualmente

l’adozione dei mezzi

compensativi e dispensativi

previsti dalla Legge

170/2010.

ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

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GRUPPI OPERATIVI -CHI E COME -

L’individuazione e la certificazione di disabilità sono il presupposto per l’attribuzione all’alunno con

disabilità delle misure di sostegno e inclusione.

Nell’Istituto Comprensivo Sant’Elia-Commenda sono presenti n.75 alunni disabili così suddivisi:

n.7 nella scuola dell’Infanzia

n.43 nella scuola Primaria

n.25 nella scuola Secondaria di I grado

Sono stati nominati

n. 5 insegnanti di sostegno nella scuola dell’Infanzia

n. 22 insegnanti di sostegno nella scuola Primaria

n. 13 insegnanti di sostegno nella scuola Secondaria di I grado

n. 13 assistenti ad personam

n. 1 educatrice

n.1 assistente alla comunicazione

Nell’Istituto è presente una Figura Strumentale per il disagio e la disabilità che svolge i seguenti

compiti:

-raccorda la comunità educante e le diverse realtà presenti su territorio (Enti territoriali, di

formazione, famiglie, ASL ecc…);

-rileva i bisogni degli alunni e li comunica ai docenti di riferimento;

-coordina il personale di sostegno durante le riunioni della Commissione per la Disabilità;

-coordina le riunioni del Dipartimento Disabilità;

-fornisce consulenza ai colleghi per la stesura della modulistica relativa all’inclusione degli alunni

con Disabilità;

-presenta e controlla la documentazione di riferimento per l’inclusione;

-predispone l’acquisto del materiale necessario per la realizzazione del processo;

-cura il passaggio di informazioni sugli alunni disabili e sui loro bisogni durante gli incontri di

raccordo tra le classi ponte dei vari ordini di scuola.

INTEGRAZIONE/ INCLUSIONE

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L’insegnante di sostegno

L’insegnante di sostegno non è soltanto l’insegnante dell’alunno disabile bensì un docente di

sostegno all’intera classe, che ha il compito di favorire situazioni didattiche, formative e relazionali,

mirate a realizzare il processo di integrazione in piena contitolarità con gli insegnanti curricolari.

L’insegnante di sostegno è assegnato alla classe in cui è presente un alunno certificato; è quindi un

docente del team a tutti gli effetti: progetta e coordina interventi specifici in collaborazione con tutti i

docenti dell’equipe pedagogica. Le proposte e le attività educative/didattiche, dopo un’approfondita

osservazione e conoscenza dell’alunno in situazione di handicap, possono essere così articolate:

1 - RAPPORTO ALUNNO E INSEGNANTE DI SOSTEGNO: l’alunno lavora in un rapporto

individualizzato con l’insegnante di sostegno in uno spazio appositamente strutturato per i suoi

bisogni, fuori dall’aula.

2 - COMPRESENZA INSEGNANTE DI SOSTEGNO E INSEGNANTE DI CLASSE: l’alunno

lavora in un rapporto individualizzato con l’insegnante di sostegno all’interno dell’aula.

3 - RAPPORTO ALUNNO E MICRO GRUPPO: l’alunno lavora in un piccolo gruppo con

l’insegnante di sostegno per interventi di recupero e consolidamento.

4 - RAPPORTO ALUNNO E SEMICLASSE: l’alunno lavora nel gruppo e segue le attività dei

compagni.

5 - APPRENDIMENTO COOPERATIVO: l’alunno lavora con la supervisione dell’insegnante di

sostegno e con la guida di uno o più compagni.

6 - GESTIONE DI LABORATORI NELL’AMBITO CURRICOLARE: l’insegnante di sostegno

gestisce attività di laboratorio in piccolo gruppo eterogeneo, anche con alunni provenienti da altre

classi, con l’inserimento dell’alunno certificato.

I Docenti specializzati per le attività di sostegno devono inoltre: a) informare gli altri membri del

Consiglio/team di classe sulle problematiche relative all’alunno con disabilità e sulle procedure

previste dalla normativa; b) curare gli atti per la definizione e per la stesura del PEI relativo a

ciascun alunno con disabilità; c) entro le date stabilite, procedere alla stesura del PDF e del PEI

utilizzando il modello in adozione nella scuola in collaborazione con gli altri docenti del

Consiglio/team di classe; d) monitorare l’attività didattica degli alunni con disabilità, secondo le

indicazioni presenti nei relativi PEI relazionandosi con i membri dei Consigli di classe; e) mediare le

relazioni tra il Consiglio/team di classe e la famiglia dell’alunno con disabilità; f) coordinare le

attività didattiche e utilizzare strategie quali:

-il tutoring

-il peer-tutoring

-l’apprendimento per scoperta

-la suddivisione del tempo in “tempi”

-l’utilizzo di mediatori didattici

- l’utilizzo di ausili e attrezzature informatiche, di software e sussidi specifici;

Il Consiglio di classe

Il Consiglio di classe:

condivise e nel pieno rispetto delle differenze, delle potenzialità, delle difficoltà e degli stili di

apprendimento di ognuno;

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vazione: osservazioni casuali e sistematiche, che rileveranno le dinamiche

di classe ma anche l’effettivo livello e la qualità dell’integrazione/inclusione raggiunti dall’alunno

con Bisogni Educativi Speciali all’interno del gruppo classe e della comunità educante in generale;

discente con disabilità e del gruppo classe, individuando le discipline, di volta in volta interessate e

le attività.

L’insegnante curricolare e l’insegnante di sostegno

ognuno il proprio contributo specifico per il raggiungimento degli obiettivi in ambito cognitivo e

affettivo relazionale. Essi potranno essere filtrati, adattati ed eventualmente ridotti dall’insegnante di

sostegno che si baserà sulle effettive potenzialità e necessità dell’alunno. I contenuti saranno veicolati

attraverso l’uso di procedure, strategie specifiche e un corredo di supporto per l’attività operativa.

Relazioni con la famiglia

La famiglia è una risorsa importante per l’integrazione scolastica: può fornire, attraverso un dialogo

aperto e costruttivo, informazioni utilissime rispetto al proprio figlio. La partecipazione garantisce

nel tempo la continuità delle azioni educative intraprese e rende l’apprendimento del bambino una

esperienza più facile e coerente. Una collaborazione operativa si persegue lavorando, con le diverse

competenze e ruoli, per uno stesso obiettivo, a casa e a scuola. Per garantire ciò sono organizzati

colloqui individuali con gli insegnanti e assemblee di classe con frequenza correlata all’ordinaria

ripartizione dell’anno scolastico. Oltre a questi momenti ve ne possono essere altri straordinari,

secondo le specifiche necessità. I genitori partecipano anche a tutti gli incontri che la scuola effettua

con gli specialisti dell’ASL; chi è interessato può inoltre partecipare ai gruppi di lavoro per

l’inclusione (GLI)

INTEGRAZIONE-INCLUSIONE ALUNNI CERTIFICATI IN BASE ALLA LEGGE 104/92

Gruppi di lavoro istituzionali

Il GLH di Istituto è composto dal Dirigente Scolastico, dai docenti specializzati e da un docente per

ogni classe/sezione in cui è inserito l’alunno H, dal responsabile ASL e dei Centri Convenzionati che

seguono i bambini H, da rappresentanti degli Enti Locali, da alcuni rappresentanti dei genitori. Ogni

anno sarà possibile prevedere il rinnovo del GLH d’Istituto, con decreto dirigenziale, per

sopraggiunte necessità relative alla sostituzione e/o inserimento di alcuni componenti. Le riunioni del

GLH vengono programmate annualmente nel piano di lavoro dell’Istituto. Il gruppo di lavoro per

l’handicap si riunisce nel primo periodo dell’anno scolastico con la partecipazione di tutti i membri

che lo compongono e alla fine dell’anno scolastico. Si riunisce con la partecipazione dei soggetti

interessati al processo educativo- al

alle riunioni anche esperti esterni.

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Competenze del GLHI

Il GLH di Istituto è di supporto alla programmazione generale dell’integrazione scolastica nella

scuola ed ha il compito di collaborare alle iniziative educative e di integrazione previste dal piano

educativo individualizzato dei singoli alunni attraverso l’attuazione di precoci interventi atti a

prevenire il disadattamento e l’emarginazione e finalizzati alla piena realizzazione del diritto allo

studio degli alunni con disabilità. In particolare il GLH interviene per: a) gestire e coordinare

l’attività dell’Istituto in relazione agli alunni con disabilità al fine di ottimizzare le relative procedure

e l’organizzazione scolastica; b) analizzare la situazione complessiva dell’istituto in merito al numero

di alunni con disabilità, alla tipologia degli handicap e alle classi coinvolte; c) definire le linee guida

per le attività didattiche di sostegno agli alunni con disabilità dell’Istituto; d) supportare l’attività dei

Consigli di classe e degli insegnanti specializzati per le attività di sostegno, collaborando ad espletare

le procedure corrette al fine di perseguire il massimo vantaggio per lo sviluppo formativo degli alunni

nel rispetto della normativa; e) definire i criteri generali per le verifiche dei piani educativi

individualizzati (PEI) intesi come raccolta coordinata dei singoli progetti; f) proporre l’acquisto di

attrezzature, strumenti, sussidi, ausili tecnologici e materiali didattici destinati agli alunni con

disabilità o ai docenti che se ne occupano o richiederne il prestito al CDH; g) definire le modalità di

accoglienza degli alunni con disabilità; h) analizzare casi critici e proposte di intervento per risolvere

problematiche emerse nelle attività di integrazione; i) formulare proposte per la formazione e

l’aggiornamento del personale della scuola, impegnato in piani educativi e di recupero

individualizzati.

Il gruppo svolgerà la propria attività riunendosi con una cadenza bimensile, nei tempi e nei modi che

maggiormente si confanno alla complessità interna della scuola.

Il GLHO ( Gruppo operativo di lavoro per l’Handicap)

Per ogni alunno con disabilità certificata, viene costituita un'equipe di lavoro, composta dal

Dirigente scolastico, da almeno un rappresentante degli insegnanti di classe, dall'insegnante

specializzato sul sostegno, dall'assistente educatore eventualmente presente, dagli operatori della

ASL o ente privato convenzionato che si occupano del caso, dai genitori o dai facenti funzione e da

qualunque altra figura significativa che operi nei confronti dell'alunno.

Per esercitare le sue funzioni di competenza, il gruppo:

elabora il Profilo Dinamico Funzionale (PDF);

formula il Piano Educativo Individualizzato (PEI);

verifica in itinere i risultati e, se necessario, modifica il PEI e/o il PDF.

Il Dirigente scolastico:

nomina e presiede il gruppo di lavoro;

individua il coordinatore che ha il compito di redigere il verbale delle riunioni, predisporre e tenere

aggiornata la documentazione;

in caso di assenza o impedimento, il Dirigente scolastico è sostituito dal coordinatore del gruppo.

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Il GLHO in sede di formulazione del piano educativo individualizzato, elabora proposte relative

all'individuazione delle risorse necessarie, ivi compresa l'indicazione del numero delle ore di

sostegno, che devono essere esclusivamente finalizzate all'educazione e all'istruzione, restando a

carico degli altri soggetti istituzionali la fornitura delle altre risorse professionali e materiali

necessarie per l'integrazione e l'assistenza dell'alunno con disabilità richieste dal piano educativo

individualizzato.

La Nota del 22 novembre 2013 n. 2563 al riguardo degli interventi per alunni con Bisogni Educativi

Speciali (BES), ha chiarito che nulla è innovato per quanto concerne il GLHO, in quanto lo

stesso riguarda il singolo alunno con certificazione di disabilità ai fini dell'integrazione

scolastica.

Il GLHO operativo si riunisce almeno due volte l'anno e le riunioni vanno verbalizzate.

Nella scuola sono previsti , inoltre, incontri periodici tra la coordinatrice del gruppo H d’Istituto e le

insegnanti di sostegno:

I incontro. Periodo : fine ottobre

-Presentazione dei casi

-Analisi dei documenti relativi a ciascun caso

-Conoscenza delle griglie di osservazione e del PEI

II incontro. Periodo : febbraio

-Analisi delle criticità

-Stato dell’arte del PEI

III incontro: Periodo: aprile

-Partecipazione a progetti e corsi di formazione/aggiornamento

IV incontro: Periodo: giugno

-Punti di forza e di debolezza

INCLUSIONE ALUNNI D.M. del 27 dicembre 2012

Il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI)

All’inizio di ogni anno scolastico il GLI propone al Collegio dei Docenti una programmazione degli

obiettivi da perseguire e delle attività da porre in essere, che confluisce nel Piano Annuale per

l’Inclusività; al termine dell’anno scolastico, il Collegio procede alla verifica dei risultati raggiunti.

Il GLI d’Istituto svolge le seguenti funzioni:

• raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di

azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche

dell’Amministrazione;

• focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione

delle classi;

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• rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola;

•raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLI Operativi sulla base delle

effettive esigenze, ai sensi dell’art. 1, c. 605, lettera b, della legge 296/2006, tradotte in sede di

definizione del PEI come stabilito dall'art. 10 comma 5 della Legge 30 luglio 2010 n. 122 ;

•elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da

redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno).

Dal punto di vista operativo le riunioni sono convocate dal Dirigente Scolastico e presiedute dallo

stesso o da un suo delegato. I componenti del GLI hanno funzione propositiva e consultiva. Di ogni

seduta deve essere redatto apposito verbale.

Il GLI si può riunire in seduta:

- plenaria (con la partecipazione di tutti i componenti),

- ristretta, tipo sottocommissione di lavoro .

SITUAZIONE NELLA SCUOLA

Nell’I.C. Sant’Elia -Commenda sono presenti :

n. 1 alunno con DSA certificati nella scuola Primaria

n. 2 alunni con DSA presunti nella scuola Primaria

n. 1 alunno con ADHD nella scuola Primaria

n.11 alunni con difficoltà di attenzione, concentrazione e memorizzazione nella scuola Primaria

n.10 alunni con problemi comportamentali nella scuola Primaria

n.1 alunno con borderline cognitivo nella scuola Primaria

n. 4 alunni con DSA certificati nella scuola Secondaria di I grado

n. 6 alunni con difficoltà di attenzione, concentrazione e memorizzazione nella scuola Secondaria di I

grado

n. 11 alunni con problemi comportamentali nella scuola Secondaria di I grado

n. 2 alunni con disagio socio-linguistico-culturale nella scuola Secondaria di I grado

Inoltre sono presenti due docenti referenti (uno per la Scuola Primaria e uno per la Scuola

Secondaria di primo grado) per alunni con DSA, con ADHD, con problemi comportamentali, con

disagio socio-linguistico-culturale.

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Le funzioni del referente per alunni con DSA, con ADHD, con problemi comportamentali, con

disagio socio-linguistico-culturale, sono stabilite dalla Legge e sono le seguenti:

1. Fornire informazioni circa le disposizioni normative vigenti

2. Fornire indicazioni in merito alle misure compensative e dispensative, in vista

dell’individualizzazione e personalizzazione della didattica

3. Collaborare all’individuazione di strategie volte al superamento dei problemi esistenti nella

classe con alunni DSA

4. Offrire supporto ai colleghi insegnanti riguardo agli strumenti per la didattica e per la valutazione

degli apprendimenti

5. Curare la dotazione di ausili e di materiale bibliografico all’interno dell’Istituto

6. Diffondere le notizie riguardanti l’aggiornamento e la formazione nel settore

7. Fornire informazioni riguardanti Enti, Associazioni, Istituzioni, Università di riferimento

8. Fornire informazioni riguardo a strumenti web per la condivisione di buone pratiche

9. Fare da mediatore tra famiglia, studente (se maggiorenne) e strutture del territorio

10. Informare gli insegnanti che effettuano supplenze nelle classi, della presenza di eventuali casi

DSA.

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SFERA PERSONALE AZIONI

Guidare l’alunno a diventare consapevole delle proprie attitudini, delle proprie Identità capacità, dei propri interessi, dei propri

(consapevolezza di sé e del proprio ruolo,

limiti, ad acquisire la capacità di imparare a

leggere e gestire le proprie emozioni, a senso di responsabilità rispetto agli impegni, sviluppare ed elaborare l’identità di genere,

capacità di discernimento, capacità di attraverso la realizzazione delle strategie

riconoscere e di affrontare le difficoltà) educative e didattiche che tengano conto

della singolarità e complessità di ogni

persona.

Promuovere percorsi educativi che,

Senso di appartenenza

attraverso la conoscenza del territorio, conducano a integrare la storia di ciascuno

con la storia collettiva locale, nazionale e

globale.

Stabilire un rapporto di comprensione e

incoraggiamento con l’alunno, prevenendo Autostima le difficoltà e individuando tempestivamente

gli eventuali disturbi dell’apprendimento e

situazioni di disagio.

Autonomia

Promuovere nell’alunno la costruzione di

strategie e procedure per organizzare, affrontare e assolvere i propri compiti in

modo personale e autonomo, avviandosi a

saper operare scelte personali e responsabili

e a valorizzare le proprie potenzialità.

I BISOGNI DEGLI ALUNNI

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Star bene a scuola

Favorire il successo formativo di ogni

alunno attraverso la realizzazione di un ambiente positivo e collaborativo.

Prevenire e contrastare la dispersione

scolastica

Sviluppare le potenzialità degli alunni,

anche con percorsi individualizzati per valorizzare le diversità di ciascuno e

promuovere un inserimento proficuo ed

efficace di alunni diversamente abili,

l’inclusione di alunni con bisogni educatici

speciali, l’integrazione di alunni stranieri.

SFERA COGNITIVA AZIONI

Favorire lo sviluppo delle capacità

espressive verbali e non verbali con particolare attenzione al possesso di un

lessico vario e appropriato in relazione ai

vari ambiti del sapere e ai vari ordini di

Competenze di base e trasversali scuola.

Potenziare le capacità cognitive,

(arricchimento del personale bagaglio di

sviluppando processi logici di analisi e di sintesi, orientati alla formazione del esperienze, acquisizione della capacità pensiero.

di attenzione e concentrazione, Ampliare gli orizzonti conoscitivi degli

acquisizione di un metodo di lavoro allievi, promuovendo interessi e curiosità

ordinato ed efficace, apprendimento verso la cultura umanistica, scientifico-

consapevole sviluppo della capacità di tecnologica ed espressiva.

imparare ad imparare) Promuovere e affinare le competenze

procedurali degli alunni, intese come

capacità di affrontare e risolvere i problemi.

Promuovere l’acquisizione di conoscenze e

competenze aggiornate e spendibili in una società complessa e in continua evoluzione

Progettare gli interventi educativi e didattici

in funzione dei reali bisogni formativi degli alunni e capaci di suscitare curiosità e

motivazione al sapere e mirati a sviluppare

sia competenze di base specifiche e

tecniche, sia competenze trasversali centrate

su aspetti comunicativi, relazionali,

organizzativi e dei metodi di studio.

Organizzare le attività in percorsi didattici

disciplinari e multidisciplinari, anche con l’uso delle nuove tecnologie, privilegiando

le attività laboratoriali con lavori individuali

e collettivi per favorire l’operatività e allo

stesso tempo il dialogo e la riflessione su

quello che si fa.

Attivare la pluridisciplinarità per avviare

Page 13: Delibera del Collegio dei Docenti N° 53 del 24 ottobre ... · Delibera del Collegio dei Docenti N° 53 del 24 ottobre 2016 Delibera del Consiglio di Istituto N°23 del 24 ottobre

alla promozione di competenze culturali e di

cittadinanza.

SFERA RELAZIONALE AZIONI

Cooperazione e collaborazione (con gli

Creare nella classe un clima favorevole al dialogo, alla partecipazione attiva, al altri in uno scambio di esperienze e confronto e alla collaborazione, al rispetto

d’interazione efficace e costruttiva con reciproco, anche organizzando attività

adulti e coetanei) basate sull’apprendimento cooperativo in

modo da favorire il lavoro.

Favorire la comprensione e il rispetto di norme e regole nei confronti di se stessi,

Conoscenza, interiorizzazione e rispetto

degli altri e dell’ambiente, la conoscenza e

la pratica di diritti e doveri, solidarietà,

delle fondamentali regole di convivenza principio di uguaglianza.

Promuovere la capacità di saper cogliere il

valore della legalità, inteso come rispetto delle regole, della struttura scolastica e degli

altri

Favorire la comunicazione tra etnie diverse

per una conoscenza reciproca ed un agire comune nel rispetto del differente

patrimonio linguistico, religioso e culturale

di base.

Coinvolgimento della famiglia

Incentivare i rapporti di collaborazione e

d’intesa con le famiglie, creando momenti di confronto formalizzati e non al fine di

coinvolgerle ancor più attivamente nel

processo educativo/formativo dei propri

figli.

SFERA DELL’ORIENTAMENTO AZIONI

Continuità tra ordini di scuola

Assicurare la continuità del percorso formativo tra i tre ordini di scuola attraverso lo sviluppo di un percorso che ne garantisca

la gradualità didattica, individuando attività

consequenziali atte a collegare le esperienze

scolastiche dell’allievo, dalla scuola

dell’infanzia al termine della scuola

secondaria di 1° grado, ma anche con gli

istituti di secondaria di II grado e con enti e

agenzie del territorio.