del LAVORO SOLO INIZIATA NON PERDIAMO QUELLO CHE C' …

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MARMELLATE & FINANZA RIGONI: ANCHE SUL BIO IL MADE IN ITALY È LEADER. LO DIMOSTRA IL BOOM DELL’EXPORT di Severino Salvemini 11 LAVORO NON PERDIAMO QUELLO CHE C’È ORA UN DATA BASE NAZIONALE PER I POSTI OFFERTI di Ferruccio de Bortoli Con articoli di Alberto Brambilla, Carlo Cinelli, Daniela Manca, Rita Querzè 2, 7, 19 di Irene Consigliere 25 GRANDE DISTRIBUZIONE ARENA (VÉGÉ): OBIETTIVO 12 MILIARDI DI RICAVI E CON GLOVO... CHI VINCE TRA USA E CINA BIG TECH IN BORSA di Piermilio Gadda 37 CLASSIFICHE HI TECH, LE 50 DONNE PIÙ INFLUENTI: RAGAZZE, IL DIGITALE HA BISOGNO DI VOI di Francesca Gambarini 14 MATTONE CASA, COMPRARE 30 METRI IN PIÙ QUANTO COSTA IN OTTO CITTÀ di Gino Pagliuca 32-33 Fabiana Scavolini Alla guida del gruppo di famiglia Distribuito con il Corriere della Sera, non vendibile separatamente. Poste Italiane Sped. in A.P. D.L. 353/2003 conv. L.46/2004 art. 1, c1 DCB Milano L’ondata di licenziamenti previsti con la fine del blocco non è arrivata. E adesso cresciamo INDUSTRIA FABIANA SCAVOLINI: CON LE NOSTRE 200 AZIENDE DELLA FILIERA STIAMO CORRENDO LA RIPRESA È SOLO INIZIATA di Daniela Polizzi 8 L’EFFETTO DELLA TECNOLOGIA SI RIVEDE L’INFLAZIONE MA SIAMO SICURI CHE STIA DAVVERO ACCELERANDO? di Alberto Mingardi e Massimo Sideri 4, 5 CANIO ROMANIELLO/IMAGOECONOMICA ANNO XXV - N. 33 economia.corriere.it 6.09.2021 del LUNEDÌ Risparmio, Mercato, Imprese

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MARMELLATE & FINANZARIGONI: ANCHE SUL BIOIL MADE IN ITALYÈ LEADER. LO DIMOSTRAIL BOOM DELL’EXPORT di Severino Salvemini 11

LAVORONON PERDIAMOQUELLO CHE C’È

ORA UN DATA BASENAZIONALE

PER I POSTI OFFERTI

di Ferruccio de Bortoli Con articoli di Alberto Brambilla, Carlo Cinelli,

Daniela Manca, Rita Querzè 2, 7, 19

di Irene Consigliere 25

GRANDE DISTRIBUZIONEARENA (VÉGÉ):

OBIETTIVO12 MILIARDI DI RICAVI

E CON GLOVO...

CHI VINCE TRA USA E CINA

BIG TECH IN BORSA

di Piermilio Gadda 37

CLASSIFICHEHI TECH, LE 50 DONNEPIÙ INFLUENTI: RAGAZZE, IL DIGITALEHA BISOGNO DI VOIdi Francesca Gambarini 14

MATTONECASA, COMPRARE30 METRI IN PIÙQUANTO COSTAIN OTTO CITTÀdi Gino Pagliuca 32-33

Fabiana ScavoliniAlla guida del

gruppo di famiglia

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L’ondata di licenziamenti previsti con la fine del blocco

non è arrivata. E adesso cresciamo

INDUSTRIAFABIANA SCAVOLINI:

CON LE NOSTRE200 AZIENDE

DELLA FILIERASTIAMO CORRENDO

LA RIPRESAÈ SOLO INIZIATA

di Daniela Polizzi 8

L’EFFETTO DELLA TECNOLOGIASI RIVEDE L’INFLAZIONE

MA SIAMO SICURICHE STIA DAVVERO

ACCELERANDO?di Alberto Mingardi e Massimo Sideri 4, 5

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LUNEDÌRisparmio, Mercato, Imprese

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8CORRIERE DELLA SERALUNEDÌ 6.09.2021

Finanza & ImpreseLE AZIENDE DI FAMIGLIA

I l suo sogno? «Vorrei che l’azienda continuas-se a crescere nel suo ruolo, da cucina a casapiù amata dagli italiani, anche nel mondo.

Stati Uniti per primi, visto che sono diventati ilnostro mercato estero più rilevante. Gli ingre-dienti li abbiamo già tutti qui, a Montelabbate.La tecnologia, che già permette di dare voce allacucina attraverso Alexa, l’assistente vocale diAmazon, poi la rete di fornitori — preziosa pernoi e per tutti i produttori italiani del settore —,ma anche la distribuzione e i 700 dipendenti delgruppo. La chiave è però continuare a investirenella nostra macchina produttiva, quell’indu-stria, cuore del made in Italy, che va alimentatacon impegno e visione. Me lo ha insegnato miopadre Valter». Fabiana Scavolini, 50 anni, è l’amministratrice

delegata del gruppo che fa capo all’omonima fa-miglia marchigiana. Un’idea della forza della macchina Scavolini? Nei mesi estivi ha prodottoogni giorno un picco di oltre 230 composizionid’arredo. Le radici sono nel distretto alle spalledi Pesaro, una delle eccellenze nazionali.

progetto Dandy Plus».Parla di investire nell’industria. Quali i piani?«Siamo in fase di realizzazione di sei nuovi ma-

gazzini interni per la movimentazione e il riordi-namento delle ante per le cucine, qui a Monte-labbate. Non smettiamo mai di investire per so-stenere la produzione e aggiungere ingredientitech. È indispensabile per essere competitivi. Lasfida di Scavolini è continuare a mantenere ilgiusto rapporto tra qualità e prezzo, come da tra-dizione. Coniugare design, innovazione e prezzoè un esercizio che richiede impegno costante».Il modello d’impresa resta quello disegnato da suo padre..«Sì, perché è vincente. La filiera, prima di tutto,

— 200 imprese italiane — che lavorano moltoper noi ma anche per altre aziende del settore.Anche per questo è importante che ripartano tutte le aziende. La filiera è cruciale per il madein Italy. Ci vuole un rapporto di collaborazionesempre più stretto. Se c’è questo rapporto di col-laborazione stretto tra aziende e fornitori, se siragiona come se si fosse un’unica impresa allorasi vince. In un momento come questo in cui cisono difficoltà nell’approvvigionamento deimateriali, salgono i prezzi delle materie prime, ènecessaria una forte collaborazione tra i partner.Queste difficoltà ancora non sono finite e credoche ci saranno strascichi anche nel 2022. In ge-nerale, per l’Italia è un peccato aver perso partedell’industria con attività produttive dislocate inaltri mercati. Ma Scavolini investe e rimane quiin Italia. Abbiamo poi proseguito nella spinta in-novativa impostata da mio padre anche con ildebutto nell’ecommerce nel 2017, per primi in Italia nel settore cucine».Da cucina a casa degli italiani. Come avviene ilpassaggio industriale?«È già in corso. Dalla cucina al bagno, dal living

alla cabina armadio, siamo diventati casa insie-me agli italiani, rafforzeremo questo piano. Lacontaminazione l’aveva d’altronde avviata miopadre Valter che aveva inserito nelle cucine ele-menti d’ispirazione che venivano dagli arreda-menti del soggiorno».Quali sono i mercati esteri più importanti perl’azienda?«Gli Stati Uniti, senza dubbio. Per noi ormai so-

no peraltro diventati il secondo mercato dopol’Italia. Scavolini USA ha quattro negozi diretti più una rete di negozi indipendenti. Poi c’è la Ci-na dove abbiamo a Shanghai un ufficio di rap-presentanza dal 2014. È ripartita molto bene eabbiamo ampliato la presenza con due nuovistore monomarca a Kunming e Shijiazhuang. Guardiamo alla situazione della Russia, Paesecentrale per noi, alla crescita in Francia, dove sia-mo presenti dal 2019 con la controllata ScavoliniFrance sas e al Regno Unito, dove nel 2015 abbia-mo aperto a Londra la branch Uk. In questi mer-cati il made in Italy della casa ha grandi prospet-tive. L’Italia resta comunque il cuore, il 75% delnostro fatturato viene da qui. È un mercato cheper la cucina vale, valore alla produzione, circa 2miliardi».Quali sono le regole d’ingaggio in una fami-glia che sta arrivando alla terza generazione?«Impegno, passione e visione di lungo periodo,

ci si misura anche su questo. Da qualche anno èentrata in azienda anche la terza generazionecon Vittorio ed Eleonora. In tutto sono dicianno-ve i cugini che appartengono alla terza genera-zione, molti sono giovani. Sceglieranno se lavo-rare in azienda o seguire altre passioni e quindisvolgere il ruolo di azionisti di Scavolini».

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Laureata in Economia e commercio, guidal’azienda — è una delle poche donne al verticeoperativo di una grande azienda dell’arredo de-sign — dal 2014. La scelta è stata condivisa dallafamiglia, presente in azienda con la seconda epiù di recente con la terza generazione. Que-st’anno festeggia i 60 anni di attività. «Ci conosciamo meglio di chiunque altro e tut-

ti, tra fratelli e cugini, sappiamo che l’impresa èun valore e che occorre saperla tutelare. Chi vuo-le entrare nella gestione deve fare un percorsoben preciso. Il modello lo ha fornito mio padre,presidente e fondatore assieme al fratello Elvi-no. Le regole le abbiamo scritte in un ‘patto difamiglia’ le cui linee guida non devono restaresolo sulla carta, ma essere vissute quotidiana-mente».L’imprenditrice è entrata in azienda dopo la

laurea nel 1995 e si è occupata di marketing conresponsabilità crescenti. È al timone del mag-gior gruppo italiano delle cucine con 217 milionidi ricavi nel 2019, «l’ultimo anno di normalità —dice —, nel 2020 ci siamo attestati a circa 202 mi-lioni e per quest’anno vediamo una crescita adoppia cifra rispetto al 2019». Del gruppo fa par-te anche ernestomeda, brand scelto da ValterScavolini quando rilevò negli anni ‘90 la pesareseNicolini. La guida il cugino di Fabiana, Alberto,che l’ha portata verso un pubblico sofisticato,grazie anche a collaborazioni con architetti co-me Zaha Hadid e Jean Nouvel.Questa edizione straordinaria del Salone delmobile aiuterà il settore?«È un segnale della ripartenza e del riscatto.

RIPARTIAMO DALLE FILIERE

AL SUPERSALONETANTO DESIGN

Non sappiamo ancora quanti buyer esteri e ita-liani verranno. Per noi è importante esserci, ilSupersalone è un simbolo della rinascita. Nonsolo del settore, che ha sofferto meno di tanti al-tri, ma anche di un ritorno a incontrare le perso-ne, l’opportunità di capire meglio come sonocambiate le esigenze dei clienti. Noi esponiamo inuovi progetti Diesel Get Together Kitchen e Mi-sfits Bathroom, realizzati in collaborazione conDiesel Living. L’intesa con i designer è stata alcentro di tutta la storia di Scavolini, fin dai tempidi Agostino Bertani, Enrico Tonucci, PierluigiMolinari, passando per Giugiaro Design, King &Miranda Design, fino a Fabio Novembre con il

di Daniela Polizzi

1961La nascita

Valter (nella foto) e il fratelloElvino, apprendisti in una piccola azienda di mobili,

si mettono in proprio

1984I testimonial

Con Raffaella Carrà nasce «La cucina

più amata dagli italiani»

1995Seconda

generazioneEntra in azienda FabianaScavolini, figlia di Valter. Nel 2014 diventerà ceo

2021I mercati

Il gruppo, che include ancheernestomeda, rafforza la presenza all’estero.

L’azienda compie 60 anni

FABIANA SCAVOLINI«Continuiamo a investire

nella macchina produttiva e aggiungere ingredienti tech. È indispensabile

per restare competitivi», dice l’amministratrice delegata del gruppo,

il primo in Italia nelle cucine