dei contenuti digitali mettono a dura prova la capacità di ... · Il social network ....

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N y InformaFORMEZ y y pag.diciannove 03. 9febbraio2009 y TRIPWIRE p p p LA TECNOLOGIA E IL POTERE DEGLI SPIONI PIERO LAPORTA [email protected] L’ ennesima fiammata sul- le intercettazioni non sorprende. Quando c’è un’emergenza drammatica, il re- sponsabile politico dice almeno una di queste tre cose: 1) non c’è alcuna emergenza; 2) non deve più accade- re; 3) è in arrivo una nuova legge che sistema tutto. Se l’evento tocca i suoi interessi diretti, lo stesso politico afferma che “l’emergenza c’è” e poi seguono i punti 2 e 3. Le intercettazioni sono un’emer- genza e non da ieri, bensì dalle stragi di mafia e di terrorismo: da allora l’impianto legislativo e le capacità tecniche invece di essere ricondotti sotto la Costituzione, sono stati adottati quali normali strumenti di potere e lotta politica, a tutti i livelli. Non è vero che le intercettazioni costino milioni di euro; co- stano miliardi (3,6 circa nel 2006). Non costa di più in- tercettare, bensì sbobinare e trascrivere. Così sembra nor- male che 120 ignote imprese private si spartiscono la torta delle spiate. La tecnologia consente a chiunque di intercettare chiunque, assumendo spesso un ruolo attivo e determinante nella successione degli eventi in capo a una persona. Abbiamo costituito delle Authority per le ragioni più disparate, persino per tutelare la nostra privacy. È quindi singolare che nessuno pro- ponga un’Autorità, che risponda solo al Parlamento sovrano, con poteri in- trusivi di controllo su tutte le agenzie abilitate a intercettare e, soprattutto, su quelle che di tale abilitazione siano prive. Non c’è necessità di gerarchie di reato per giustificare un’intercetta- zione, dovrebbe bastare la parola d’un magistrato. Sono invece indispensabili pene severe e certe per i trasgressori, soprattutto se fossero magistrati o co- munque uomini delle istituzioni. D’ac- cordo, siamo su un altro pianeta. egli ultimi dieci anni il settore delle teleco- municazioni è cresciuto cambiando i suoi punti di riferimento e i modelli seguiti nel passato. Questa evoluzione è stata spinta dalle necessità degli utenti, dai cambiamenti tecnologici e da nuovi modelli di business. Oggi tutto prende un nuovo peso, se conside- riamo la crisi economica e finanziaria in atto che aggiunge nuove sfide in un mercato di per sé già complicato e difficile. La capacità degli operatori di cogliere nuove opportunità, di anticipare le esigenze dei consumatori e di modificare le strategie diventa un fattore determinante per il successo del settore. Huawei occupa una posizione privilegiata da dove osserva il mercato e condivide una visione del futuro sempre più incentrata sul concetto di “Networked World”. “Il mondo in connessione” oggi rappresen- ta una realtà visibile a tutti. La diffusione di nuove tecnologie e di nuovi bisogni ha reso il confine tra software, IT e comunicazione più labile. Ai tradizionali operatori di Tlc si sono aggiunti nuovi player: fornitori online di servizi e contenuti, mass media e l’industria dell’intrattenimento. Huawei crede nell’affer- mazione del “NetWorked World” grazie a una serie di fattori che caratterizzeranno il 2009 e gli anni a venire. Assisteremo alla satura- zione del mercato dei cellulari: le proiezioni dimostrano che gli utenti saranno 5 miliardi in pochi anni, riuscendo a raggiungere il numero degli utenti potenziali. Ciò comporterà la na- scita di un mondo interconnesso senza digital divide. La diffusione della banda larga: i pros- simi anni vedranno il rapido sviluppo della banda larga di rete mobile ad alta velocità e una velocità più alta per la banda larga di rete fissa. Entro il 2013 ci saranno 300 milioni di nuovi utenti della banda larga fissa, e, grazie allo sviluppo delle reti FTTX, i nuovi utenti accederanno ad una grande quantità di dati. Per quanto riguarda la tecnologia mobile, i nuovi utenti saranno 1,2 miliardi, grazie al contributo delle tecnologie HSPA. La dispo- nibilità di questa banda larga permetterà la convergenza dei cosiddetti “3 Screen” (TV, Pc e telefoni cellulari), con opportunità per il collegamento “always-on”. Il “Cloud computing”: le connessioni di dati ad alta velocità permetteranno di alimentare il fenomeno del cosiddetto “Cloud Computing”. Un maggior numero di applicazioni software diventeranno ap- plicazioni Web, quindi di fatto applicazioni SaaS (Software as a Service) residenti. Si offrirà agli utenti finali l’accesso ai servizi di informazione senza acquistare software e hardware. Il fenomeno abbatterà i confini tra società che possono avvantaggiarsi dell’IT e quelle che non possono. L’alluvione digitale. In 5mila anni di storia, l’umanità ha generato l’equivalente di 5 exabyte (1018 byte) di informazioni scritte, ma durante il 2006 sono stati gene- rati più di 280 exabyte di contenuti digitali. Il volume annuale di informazioni digitali raggiungerà i 1000 exabyte, spinto alla richiesta di contenuti tridimensionali HD: una vera e propria “alluvione digitale”. Le ramificazioni dell’infrastruttura IT saranno immense, con una crescita del traffico an- nuale anche 100 volte. Anche in aree dove l’economia sta subendo un crollo, l’industria delle Tlc mantiene la crescita. Le società ri- chiederanno una maggiore connettività e il settore Tlc avrà la responsabilità di superare il digital gap attuale. I prossimi anni saranno lo scenario di sviluppo della una connettività ad alta velocità e a basso costo. In questo processo, l’innovazione e la trasformazione sono argomenti sempre attuali. Lavorando assieme creeremo un mondo connesso, in cui le persone possano avere uguale accesso alle comunicazioni. *Deputy managing director di Huawei IL MONDO IN CONNESSIONE Alluvione di dati senza tregua Diffusione della banda larga, cloud computing e aumento dei contenuti digitali mettono a dura prova la capacità di rete WANG YEMING* «Ormai con il termine cloud computing intendo solo il Saas. E ribadisco: impedisce agli utenti di avere il reale controllo sulle proprie operazioni di computing». Non solo anti-cloud, dunque. Ora Richard Stallman, fondatore della Free Software Foundation, bacchetta il lato oscuro del Saas. IL FOTOCOMMENTO UN FACEBOOK PER LA PA, PER CAMBIARE LA PA I nnovatoriPA è un social network e ha la struttura di una rete integrata in cui interagiscono varie persone connesse tra loro da diversi tipi di relazioni sociali e professionali. Il Formez ha creato questo ambiente online per facilitare l’azione degli operatori che condividono l’interesse per il tema dell’innovazione e del cambiamento nella PA ita- liana. È una rete spontanea, nata con l’intento di favorire l’integrazione tra appartenenti a organizzazioni diverse, utilizzando gli strumenti del web 2.0. È centrata sulla persona, sui suoi interessi e motivazioni professionali e sociali. Ognuno può mettersi in rete e creare contenuti utilizzando gli strumenti che usa per altre attività e nelle forme mediali più diverse (blog, forum, video, foto, link). Per entrare a farne parte occorre registrarsi e compilare il proprio profilo personale e professionale, cominciando con la propria fotografia e una breve descrizione di sé, e arrivando all’attuale occupazione. Il secondo passaggio è quello di costruire il proprio network all’interno dell’ambiente online, cer- cando le persone che si conoscono o costruendo relazioni professionali sulla base degli ambiti di interesse o della vicinanza territoriale. A questo punto è possibile partecipare alla discussione sui blog aperti, comunicare con gli altri iscritti attraverso il sistema di messaggi interni, commentare o segnalare LAURA MANCONI Il social network Innovatori.it si basa sulla filosofia del riconoscimento alla partecipazione notizie. Chi ha un profilo completo, commenta e partecipa alle discussioni e in poco tempo ha la possibilità di avere un blog personale dove raccontare le proprie esperienze e riflessioni. Un blog aggiornato consente di creare e organizzare gruppi tematici, aggregando le persone su temi di discussione condivisi e invitando gli amici non iscritti a registrarsi. Finora www.innovatoripa.it è simile ad altri social network più popo- lari (Facebook o Linkedin, per fare due esempi) ma esistono differenze che, senza entrare in aspetti tecnologici specifici, possono essere riassunte così: ha un dominio ben definito, vuole mettere insieme chi è interessato a cambiare la PA; è un aggregatore di contenuti: gli autori di blog possono impor- tare i post pubblicati sul proprio blog esterno (entra nel tuo profilo, inserisci il feed RSS del tuo blog), gli iscritti possono linkare contenuti per la rete utilizzando la funzione “Segnala un contenuto”; integra funzioni e strumenti utili per comunità di pratica o di apprendimento (forum tematici, wiki, social tagging); riconosce il merito: nessuno può fare tutto da subito. Aprire un proprio blog o animare un forum, così come creare un gruppo di interesse, sono possibilità aperte a tutti ma tiene conto del contributo individuale. Più si contribuisce alla costruzione dei saperi e alle interazioni con gli altri membri, più si è premiati. Per informazioni 070-67956208.

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y InformaFORMEZ

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pag.diciannoveN°03. 9febbraio2009

y TRIPWIRE

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LA TECNOLOGIAE IL POTERE

DEGLI SPIONIPIERO LAPORTA

[email protected]

L’ennesima fiammata sul-le intercettazioni non sorprende. Quando c’è

un’emergenza drammatica, il re-sponsabile politico dice almeno una di queste tre cose: 1) non c’è alcuna emergenza; 2) non deve più accade-re; 3) è in arrivo una nuova legge che sistema tutto. Se l’evento tocca i suoi interessi diretti, lo stesso politico afferma che “l’emergenza c’è” e poi seguono i punti 2 e 3.

Le intercettazioni sono un’emer-genza e non da ieri, bensì dalle stragi di mafia e di terrorismo: da allora l’impianto legislativo e le capacità tecniche invece di essere ricondotti

sotto la Costituzione, sono stati adottati quali normali strumenti di potere e lotta politica, a tutti i livelli. Non è vero che le intercettazioni costino milioni di euro; co-stano miliardi (3,6 circa nel 2006). Non costa di più in-tercettare, bensì sbobinare e trascrivere. Così sembra nor-

male che 120 ignote imprese private si spartiscono la torta delle spiate.

La tecnologia consente a chiunque di intercettare chiunque, assumendo spesso un ruolo attivo e determinante nella successione degli eventi in capo a una persona. Abbiamo costituito delle Authority per le ragioni più disparate, persino per tutelare la nostra privacy. È quindi singolare che nessuno pro-ponga un’Autorità, che risponda solo al Parlamento sovrano, con poteri in-trusivi di controllo su tutte le agenzie abilitate a intercettare e, soprattutto, su quelle che di tale abilitazione siano prive. Non c’è necessità di gerarchie di reato per giustificare un’intercetta-zione, dovrebbe bastare la parola d’un magistrato. Sono invece indispensabili pene severe e certe per i trasgressori, soprattutto se fossero magistrati o co-munque uomini delle istituzioni. D’ac-cordo, siamo su un altro pianeta.

egli ultimi dieci anni il settore delle teleco-municazioni è cresciuto cambiando i suoi punti di riferimento e i modelli seguiti nel passato. Questa evoluzione è stata spinta dalle necessità degli utenti, dai cambiamenti tecnologici e da nuovi modelli di business. Oggi tutto prende un nuovo peso, se conside-riamo la crisi economica e finanziaria in atto che aggiunge nuove sfide in un mercato di per sé già complicato e difficile. La capacità degli operatori di cogliere nuove opportunità, di anticipare le esigenze dei consumatori e di modificare le strategie diventa un fattore determinante per il successo del settore. Huawei occupa una posizione privilegiata da dove osserva il mercato e condivide una visione del futuro sempre più incentrata sul concetto di “Networked World”.

“Il mondo in connessione” oggi rappresen-ta una realtà visibile a tutti. La diffusione di nuove tecnologie e di nuovi bisogni ha reso il confine tra software, IT e comunicazione più labile. Ai tradizionali operatori di Tlc si sono aggiunti nuovi player: fornitori online di servizi e contenuti, mass media e l’industria dell’intrattenimento. Huawei crede nell’affer-mazione del “NetWorked World” grazie a una serie di fattori che caratterizzeranno il 2009 e gli anni a venire. Assisteremo alla satura-zione del mercato dei cellulari: le proiezioni dimostrano che gli utenti saranno 5 miliardi in pochi anni, riuscendo a raggiungere il numero degli utenti potenziali. Ciò comporterà la na-scita di un mondo interconnesso senza digital divide. La diffusione della banda larga: i pros-simi anni vedranno il rapido sviluppo della banda larga di rete mobile ad alta velocità e una velocità più alta per la banda larga di rete fissa. Entro il 2013 ci saranno 300 milioni di nuovi utenti della banda larga fissa, e, grazie allo sviluppo delle reti FTTX, i nuovi utenti accederanno ad una grande quantità di dati.

Per quanto riguarda la tecnologia mobile, i nuovi utenti saranno 1,2 miliardi, grazie al contributo delle tecnologie HSPA. La dispo-nibilità di questa banda larga permetterà la convergenza dei cosiddetti “3 Screen” (TV, Pc e telefoni cellulari), con opportunità per il collegamento “always-on”.

Il “Cloud computing”: le connessioni di dati ad alta velocità permetteranno di alimentare il fenomeno del cosiddetto “Cloud Computing”. Un maggior numero di applicazioni software diventeranno ap-plicazioni Web, quindi di fatto applicazioni SaaS (Software as a Service) residenti. Si offrirà agli utenti finali l’accesso ai servizi di informazione senza acquistare software e hardware. Il fenomeno abbatterà i confini tra società che possono avvantaggiarsi dell’IT e quelle che non possono.

L’alluvione digitale. In 5mila anni di storia, l’umanità ha generato l’equivalente di 5 exabyte (1018 byte) di informazioni

scritte, ma durante il 2006 sono stati gene-rati più di 280 exabyte di contenuti digitali. Il volume annuale di informazioni digitali raggiungerà i 1000 exabyte, spinto alla richiesta di contenuti tridimensionali HD: una vera e propria “alluvione digitale”. Le ramificazioni dell’infrastruttura IT saranno immense, con una crescita del traffico an-nuale anche 100 volte. Anche in aree dove l’economia sta subendo un crollo, l’industria delle Tlc mantiene la crescita. Le società ri-chiederanno una maggiore connettività e il settore Tlc avrà la responsabilità di superare il digital gap attuale. I prossimi anni saranno lo scenario di sviluppo della una connettività ad alta velocità e a basso costo. In questo processo, l’innovazione e la trasformazione sono argomenti sempre attuali. Lavorando assieme creeremo un mondo connesso, in cui le persone possano avere uguale accesso alle comunicazioni.

*Deputy managing director di Huawei

IL MONDO IN CONNESSIONE

Alluvione di datisenza treguaDiffusione della banda larga,

cloud computing e aumentodei contenuti digitali mettonoa dura prova la capacità di rete

WANG YEMING*

«Ormai con il termine cloud computing intendo solo il Saas. E ribadisco: impedisce agli utenti di avere il reale controllo sulle proprie operazioni di computing». Non solo anti-cloud, dunque. Ora Richard Stallman, fondatore della Free Software Foundation, bacchetta il lato oscuro del Saas.

IL FOTOCOMMENTO

UN FACEBOOK PER LA PA, PER CAMBIARE LA PA

InnovatoriPA è un social network e ha la struttura di una rete integrata in cui interagiscono varie persone connesse tra loro da diversi tipi di relazioni sociali e professionali. Il Formez ha creato questo ambiente

online per facilitare l’azione degli operatori che condividono l’interesse per il tema dell’innovazione e del cambiamento nella PA ita-liana. È una rete spontanea, nata con l’intento di favorire l’integrazione tra appartenenti a organizzazioni diverse, utilizzando gli strumenti del web 2.0. È centrata sulla persona, sui suoi interessi e motivazioni professionali e sociali. Ognuno può mettersi in rete e creare contenuti utilizzando gli strumenti che usa per altre attività e nelle forme mediali più diverse (blog, forum, video, foto, link). Per entrare a farne parte occorre registrarsi e compilare il proprio profilo personale e professionale, cominciando con la propria fotografia e una breve descrizione di sé, e arrivando all’attuale occupazione. Il secondo passaggio è quello di costruire il proprio network all’interno dell’ambiente online, cer-cando le persone che si conoscono o costruendo relazioni professionali sulla base degli ambiti di interesse o della vicinanza territoriale. A questo punto è possibile partecipare alla discussione sui blog aperti, comunicare con gli altri iscritti attraverso il sistema di messaggi interni, commentare o segnalare

LAURA MANCONI

Il social network Innovatori.it si basa sulla filosofia del riconoscimentoalla partecipazione

notizie. Chi ha un profilo completo, commenta e partecipa alle discussioni e in poco tempo ha la possibilità di avere un blog personale dove raccontare le proprie esperienze e riflessioni. Un blog aggiornato consente di creare e organizzare gruppi tematici, aggregando le persone su temi di discussione

condivisi e invitando gli amici non iscritti a registrarsi. Finora www.innovatoripa.it è simile ad altri social network più popo-lari (Facebook o Linkedin, per fare due esempi) ma esistono differenze che, senza entrare in aspetti tecnologici specifici, possono essere riassunte così: ha un dominio ben definito, vuole mettere insieme chi è interessato a cambiare la PA; è un aggregatore di contenuti: gli autori di blog possono impor-tare i post pubblicati sul proprio blog esterno (entra nel tuo profilo, inserisci il feed RSS del tuo blog), gli iscritti possono linkare contenuti per la rete utilizzando la funzione “Segnala

un contenuto”; integra funzioni e strumenti utili per comunità di pratica o di apprendimento (forum tematici, wiki, social tagging); riconosce il merito: nessuno può fare tutto da subito. Aprire un proprio blog o animare un forum, così come creare un gruppo di interesse, sono possibilità aperte a tutti ma tiene conto del contributo individuale. Più si contribuisce alla costruzione dei saperi e alle interazioni con gli altri membri, più si è premiati.

Per informazioni 070-67956208.