DEF EMT SPECIALE 2013 ANTICIPAZIONI 2014€¦ · L’elaborato contrattuale per agevolare la...

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F o t o d i S y l v i a Z a n o t t o PROMOSSO DALLIPA, SOSTENUTO DALLA CAMERA DI COMMERCIO E REALIZZATO CON IL CONSORZIO PER LO SVILUPPO DELLA BIOEDILIZIA. SVILUPPO ED ENERGIA SOSTENIBILE: PATTO TRA 12 SINDACI DELLA PEDEMONTANA DEL GRAPPA. LE AMMINISTRAZIONI FIRMANO INSIEME IL PATTO DEI SINDACI E SI AGGREGANO PER REALIZZARE IL PRIMO PAES DAREA DEL VENETO . Curia mercatorum e Unascom-Confcommercio di Treviso L’elaborato contrattuale per agevolare la trasparenza delle trattative tra le parti e favorire una serena sottoscrizione dell’accordo. Speciale 2013 - Anticipazioni 2014 Le interviste ai presidenti delle partecipate camerali L’università e le interviste ai direttori Laura Badalucco e Mario Lupano

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Foto di Sylvia Zanotto

PROMOSSO DALL’IPA, SOSTENUTO DALLA CAMERA DI COMMERCIO E REALIZZATO CON IL CONSORZIO PER LO SVILUPPO DELLA BIOEDILIZIA.

SVILUPPO ED ENERGIA SOSTENIBILE: PATTO TRA 12 SINDACI DELLA PEDEMONTANA DEL GRAPPA. LE AMMINISTRAZIONI FIRMANO INSIEME IL PATTO DEI SINDACI E SI AGGREGANO PER REALIZZARE IL PRIMO PAES D’AREA DEL VENETO.

Curia mercatorum e Unascom-Confcommercio di Treviso L’elaborato contrattuale per agevolare la trasparenza delle trattative tra le parti e favorire una

serena sottoscrizione dell’accordo.

Speciale 2013 - Anticipazioni 2014 Le interviste ai presidenti delle partecipate camerali

L’università e le interviste ai direttori Laura Badalucco e Mario Lupano

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Sommario Rubriche P.4 Intervista al Presidente Nicola Tognana I programmi 2014 le continuità 2013.

P.6 Intervista al Vicepresidente Mario Pozza Le azioni della CCIAA per la Microimpresa e il mondo artigiano.

P.8 Intervista al Presidente t²i Sartor t²i la nuova società consortile della CCIAA di Treviso e della CCIAA di Rovigo.

P.10 Intervista al Presidente Zanatta Le azioni che hanno caratterizzato il 2013 e le previsioni 2014 di Tecnologia&Design.

P.11 Intervista a Presidente Italo Bosa Con Treviso Glocal la microimpresa esporta nei mercati del mondo.

P.13 Intervista a Presidente Gianni Garatti L’aeroporto è una sorgente per il turismo del territorio.

P.46 Le aziende di successo che sfidano la crisi Intervista al Presidente Paolo Menuzzo di Came Group spa.

L'ECONOMIA DELLA MARCA TREVIGIANA Bimestrale della Camera di Commercio di Treviso

Aut. Tribunale Treviso n° 9 del 21.09.1948

Redazione e amministrazione Camera di Commercio Industri a Arti gi anato A gric olt ura

Tel 0422 5951 - Fax 0422 595462

emt@t2i. it - www.tv.camcom.gov.it

DIRETTORE RESPONSABILE

MARCO D'EREDITA’

In redazione

Silvia Trevisan

1 - Giovani designer

2 - Speciale Mediazione

3 - Gli Uffici Camerali

4 - Racconti di stage presso la CCIAA

5 - CSR e Ambiente

6 - Giovani Trevigiani all’estero

7 - Le partecipate della CCIAA

8 - Aziende di successo

9 - Monitor Economia

10 - Report Brevetti

11- Report Prezzi all ’Ingrosso

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Iniziamo il 2014 con l’edizione “Speciale 2013 e previsioni 2014”. Con questo numero di Economia della Marca Trevigiana vogliamo presentare un interessan-te focus sulle attività del 2013 e le previsioni per il 2014 per voce dei diretti interessati. Abbiamo realizzato questo report intervistando, oltreché ovviamente il Presidente Tognana, anche i Presidenti delle società partecipate. Sono conversazioni che ci permettono di trasferire i passaggi importanti che sono stati fatti che sono ancora in atto e gli obiettivi per questo anno appena iniziato. Ringrazio i presidenti per la disponibilità e la fattiva collaborazione volta alla trasparenza e alla condivisione degli importanti risultati raggiunti. Con queste interviste possiamo condividere la coordinazione delle azioni svolte dal “gruppo”

Camera di Commercio, con un unico obiettivo che è quello di aiutare le imprese e di promuovere il nostro territorio in questo momento di crisi che investe tutti e richiede le azioni concrete da parte di tutti i soggetti interessati. Siamo lieti di presentare l’intervista del Presidente Nicola Tognana che ci parla delle linee strategiche attuate dalla Camera di Com-mercio e dei programmi in cantiere anche per il 2014. Il Vice Presidente Mario Pozza presenta un particolareggiato focus sulle azioni camerali volte in particolar modo verso il mondo dell’artigianato. Il Presidente Vendemiano Sartor ci racconterà dell’importante conferimento d’azienda di Treviso Tecnologia e Polesine innovazione che ha dato vita alla nuova società t²i che vede come soci la Camera di Commercio di Treviso e la Camera di Commercio di Rovigo. Così il Presidente Stefano Zanatta di Tecnologia&Design condivide con noi i progetti già attivi dell’anno in corso e le progettualità 2014 Il Presidente Italo Bosa di Treviso Glocal ci racconta i risultati dell’importante progetto”Esportare per crescere 2” e degli sviluppi che ci saranno nel 2014. Il Presidente Gianni Garatti ci parlerà infine dell’ aeroporto Antonio Canova, di cui la Camera di Commercio è socia, quale polo strategico per sviluppare la rete fisica di comunicazione da e per il nostro territorio, indispensabile sia per l’export che per la promozione turistica. Al centro della strategia camerale c’è sempre la formazione specialistica, con i corsi di moda e di design del prodotto. Abbiamo dunque voluto farvi conoscere con due interessanti interviste Laura Badalucco e Mario Lupano direttori di questi importanti corsi di laurea che stanno formando i nostri giovani. E’ fondamentale per noi il costante rapporto con le imprese e con le eccellenze che sanno realizzare. Sono lieto di avere ospite in questo numero Il presidente della Came Group S.pa. Paolo Menuzzo. Attraverso queste testimonianze, vogliamo rendere evidente l’impegno della nostra Camera di Commercio a sostegno dell’intera economia provinciale.

Editoriale

Marco D’Eredità Segretario Generale della Camera di Commercio

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I PROGRAMMI 2014 E LE CONTINUITÀ 2013

keting territoriale,semplif icazione ammini-strativa, formazione, raziona lizzazione delle strutture co llegate. Su queste tematiche abbiamo lavora to in concerto con il te rritorio. Per il 2014 proseguiranno in quanto inte rventi pluriennali con valenza su più eserc izi. La Giunta infatti li ha ritenuti essenziali per raf-forzare la ripresa economica. Complessivamente abbiamo messo sul tavolo 10.000.000,00 di euro.

2/Tra i vari ostacoli allo sviluppo delle imprese troviamo l’accesso al credito , la burocrazia. Come ha affrontato queste

tematiche la Camera di Commercio? La Giunta ha deciso di facilita re l’accesso al credito con il sostegno f inanziario agli organi

di garanzia fidi operanti in provinc ia. Inoltre abbiamo avviato, e contiamo di sviluppare nel 2014, un nuovo s istema di rating integrato per le PMI che dovrebbe a iuta rle ulteriormente ad accedere alle linee di credito. Per quanto rigua rda lo snellimento burocrati-co ci stiamo da tempo impegnando ne l soste-nere e coordinare lo sviluppo di piattaforme informatiche omogenee sul territorio provin-ciale per la gestione dei SUAP comuna li, in collegamento con la Regione Veneto, come pure ad aumentare servizi te lematic i per le imprese, per esempio nel campo delle certifica zione per l’export.

3/Per quanto riguarda il territorio e la promozione quali sono stati i passi di Marketing territoriali attuati?

1/Egregio presidente a 2013 concluso e con una visione per il 2014 quali sono le azioni che hanno caratterizzato la strate-gia della Camera di Commercio di Treviso per le imprese e quali saranno le prossi-me decisioni? Mettiamo subito al centro i temi forti s u cui abbiamo def inito il programma degli inte r-venti economici per l’anno 2013 non dimenti-cando pe rò che sono in stretta coordinazione con gli obiettivi stra tegic i fissati con il pro-gramma plurienna le 2011-2015. Ci tengo a sottolinearlo pe rché non navighiamo con una strategia a breve termine, ma all’interno di una strategia quadrienna le. Dunque dicevo che i temi su cui si sono a rtico-late le azioni sono: internazionalizzazione, sostegno all’innovazione tecnologica e a lla nuova imprenditoria, accesso al credito, ma r-

Intervista al Presidente della Camera di Commercio Nicola Tognana

La redazione di Economia della Marca Trevigiana ha il piacere di intervistare il Presidente della Camera di Commercio di Treviso Nicola Tognana per conversare circa i contributi ed risultati apportati dalla Camera d i Commercio a l sistema imprendito ria le trevigiano nel 2013 e per conoscere le progettualità per l’anno in corso .

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stata la prima considerevole operazione di raziona lizzazione che ha vis to un’importante collaborazione con la Camera di Commercio di Rovigo. Abbiamo infa tti fa tto conf luire le rispettive aziende spec ia li operanti nel campo dell’innovazione tecnologica, Treviso Tecnolo-gia e Polesine Innovazione, in un’unica società denominata “t²i”. Ve ne parlerà più ampiamente il presidente Vendemmiano Sartor ma , comunque voglio sottolineare che la cos tituzione di una newco dell’innovazione è il primo passo per mettere in pratica quella razionalizzazione da più parti invoca ta sul f ronte de i se rviz i per l’innovazione, in maniera aperta ad altri terri-tori e ad altre realtà pubbliche. Il progetto “t²i” parte da lle province di riferi-mento, ma vuole essere un esempio di aggre-gazione che va oltre il territorio veneto, con l’obiettivo di cos tituire un grande hub dell’innovazione che sappia intercettare e interpretare la domanda, selezionando le eccellenze pe r creare reti di risorse, servizi e

competenze”. Anche per quanto riguarda il marketing terri-toria le abbiamo messo in campo un ambizioso progetto volto ad ampliare in questo settore le competenze della nostra controllata “Treviso Glocal”, al fine di creare un unico soggetto che operi in forma integra ta e sinergica sia per supportare le imprese che operano con l’estero ed a l tempo stesso promuovere le peculia rità dell’economia del te rritorio Un anno dunque ricco ci cambiamenti per rispettare la missione camerale di facilitatore dello sviluppo economico del nostro territorio con l’ottimizzazione delle economie di sca la e di scopo.

Qui partiamo dalla stessa missione della Ca-mera di Commercio perché l’ente opera per favorire lo sviluppo de ll’economia provinc iale. Anche su questo asset sia per il 2013 che per il 2014 sono stati messi a dispos izione impor-tanti stanziamenti, anche al fine di rilanciare la promozione de ll’economia de ll’intero terri-torio in s inergia con l’a ttività di internaziona-lizzazione. Ricordo anche che siamo presenti anche con azioni di promozione sul web con www.trevisosys tem.com il porta le economico di marketing territoriale e con “Economia della Marca Trevigiana” che c i permette di promuovere il territorio ed ascoltare i c ittadini ed i princ ipa li referenti dell’ente.

4/ La Camera di Commercio ha delle a-ziende partecipate. Qual è stato e quale sarà l’impegno per la

razionalizzazione di queste strutture collegate? Vediamo che già il 2 gennaio de l 2014 c’è

Intervista al Presidente della Camera di Commercio Nicola Tognana

Nicola Tognana Presidente della Camera di Commercio di Treviso

I PROGRAMMI 2014 E LE CONTINUITÀ 2013

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LE AZIONI DELL’ENTE CAMERALE IN RAPPORTO AL MONDO DELLA MICROIMPRESA E DEL MONDO ARTIGIANO.

Sappiamo bene che i tre princ ipali problemi che hanno le imprese sono: l’accesso al credi-to, la pressione fiscale e la burocrazia . Questi problemi tengono le imprese ancorate e non le fanno uscire dalla cris i. Dall’a ltro lato l’ente camerale ha gua rdato all’innovazione e a lla ricerca con il bando per l’innovazione e la ricerca che partirà a giorni con c ifre importanti. E’ un bando che è stato messo a dispos izione tenendo presente la specificità delle piccole imprese senza che ci sia il rischio che le grandi imprese assorbano la maggioranza de l contributo.

Quali sono gli obiettivi che la giunta si è posta guardando al 2014? Quelli diretti con le iniz iative che passano

attraverso le associazioni di categoria nel promuovere iniz iative alle aggregazioni,allo start up d’impresa, all’export che sono proprio diretti a lle imprese. Così le tematiche per cos ì dire indirette che sono le riforme dello Stato, il ruolo delle pro-vincie l’aggregazione dei comuni che non coinvolgono direttamente le imprese singole, ma coinvolgono il sistema delle imprese. Ricordo il contributo dell’ente camerale che ha rivolto alle start up d’impresa con la Fornace di Asolo, con Treviso Tecnologia ora t2i, per fa r si che nello spazio Hub di Asolo ci sia un incontro con le aziende . Cosa si sente di dire agli artigiani per il 2014?

B u on gi o r no Vi c e P r e si d en t e , guardando al 2013 quali sono state le azioni dell’ente camerale che ritiene più efficaci nel rapporto con il mondo arti-giano? L’azione dell’Ente Camerale ha voluto dare un contributo a lle imprese tenendo presente della spec ific ità de ll’azienda artigiana, delle piccole e medie imprese a partire dal bando sull’innovazione e ai contributi pe r il credito. Direi che sono s tati atti fondamentali e lo sono tuttora, perché danno un aiuto ai consorzi di garanzia per far sì che le imprese piccole e artigiane e non so lo, siano in grado, non aven-do un patrimonio aziendale, di chiedere un finanziamento alle banche. Credo pertanto che sia un’azione importantissima.

Intervista al VicePresidente della Camera di Commercio Mario Pozza

La redazione d i Economia della Marca Trevigiana ha il p iacere d i intervistare il Vic e Presidente della Camera di Commercio Mario Pozza per condividere le scelte fatte dalla Giunta Camera le e dal Consig lio Camerale relat ivamente a i finanziamenti ed ai progetti per la m icroimpresa e per le az iende art igiane. Conversiamo sulle scelte fatte e sui proposit i per il 2014, del rapporto con g li enti del territo rio e con la Fornace d i Asolo , deg li a rtig iani e la scelta di essere nel web.

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abbiamo messi in rete, li abbiamo fatti incon-trare alla Fornace di Asolo con una de legazio-ne dal G iappone .

Qual è a suo parere il ruolo della politica? Se non c ’è la politica che ha la vis ione su come far uscire il sistema artigianale dalla c risi, non si può usc ire dalla crisi . La politica deve fare il suo lavoro e il suo percorso. Quello che sta accadendo in questi giorni a rigua rdo dei forconi vede tanta società civile, studenti che manifestano un disagio . Noi come associazioni tradizionali facciamo una battaglia di retrogua rdia ci confrontiamo con le istituzioni con la Regione, con la Provinc ia, con lo Stato centrale, ma nonos tante ci sia quest’ azione ci sono queste manifestazioni perché le riforme devono essere fatte e biso-gna dare de i risultati.

Sarà un ulte riore anno di sacrific i, un anno della svolta se arriveranno le riforme che faranno sì che ci sarà meno burocrazia . Entreranno a rodaggio delle azioni camera li sui bandi e sarà un anno che aiuterà le aziende a ripartire. Abbiamo v isto i dati sull’export della CCIAA con segno più.

Per quanto riguarda l’innovazione e gli strumenti del web come l ’ e- commerce, pensa siano la strada giusta da persegui-re? Penso che non ci sia a lternativa. Non si può pensare di proporsi, senza questi strumenti ai mercati esteri vita li per la sopravvivenza. Il mercato è globa le non si può fare differente-mente. Noi stiamo dando una mano alle f ilie-re. Le expertis e che lavoravano alla Benetton li

I PROGRAMMI 2014 E LE CONTINUITÀ 2013

Intervista al VicePresidente della Camera di Commercio Mario Pozza

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crisi tutti davano pe r superato o non più consono per le società evolute come le nostre, è quello invece che ancora ci dà maggiore garanzia perché ci permette di esportare. Il dibattito di un tempo tra servizi e manifattu-riero, posto come compe titività, è caduto quindi noi, oggi, dobbiamo creare un co llega-mento tra il sistema dei servizi e de lle imprese perché le imprese hanno bisogno di compe te-re sia nella produttività che nella qualità dei prodotti. Il nostro è un sistema che è basato sulla piccola e media impresa che non può avere servizi al proprio interno. Creare sul territorio, servizi efficac i alle imprese diventa essenziale perché i serv izi vivono se ci sono i clienti quindi le imprese. Le imprese possono rimanere sul mercato globale se possono usufruire di servizi che le permettono di mi-gliorare in competitività. Noi riteniamo che un soggetto pubblico come la Camera di Com-mercio che ha il compito de lla promozione e

del sostegno a lle imprese, abbia fatto la scelta giusta. Come nuovi amministra tori di t²i, accettiamo l’impegno che diventa anche per noi una sfida perché dobbiamo essere pronti per le esigenze de i nos tri utenti. Il fatto che sia iniz iato con una nuova provincia è un segna le. Guardiamo al mercato,quindi guardando al mercato, le imprese sono in provincia di Trevi-so e di Rovigo, ma sono anche in tutto il terri-torio veneto. Con a lcuni serviz i soprattutto con le certificazioni abbiamo un merca to che va oltre il territorio regionale e ci permette con questo nuovo strumento di essere più compe-titivi.

Che ruolo avranno le camere di commer-cio di Treviso e di Rovigo? Con il contributo che non manche rà del pres i-dente Nico la Tognana ci sarà la poss ibilità di collegamenti e di collaborazioni anche più

Presidente, i l 2014 inizia con un’importante novità per Treviso Tecno-logia. Ce ne può parlare e perché è stata fatta questa scelta? La trasformazione di Treviso Tecnologia ne lla

società consortile t²i, assieme a Rovigo, ci permette di ampliare lo spazio d’azione. E’ importante perché c reiamo uno s trumento che può essere maggiormente flessibile ed efficace nei confronti de l s istema de ll’impresa. La forma giuridica di azienda speciale che aveva una normativa correttamente “rigida” per la spesa pubblica, non c i permetteva di avere una manovra efficace nei confronti de lla richiesta del mondo imprenditoriale. La strut-tura, oggi ,diventa più flessibile e ci dà mag-giore poss ibilità di essere al servizio de lle imprese ed avere una forma più eff icace. Se c’è una cosa che la cris i ci ha fatto capire è che il s istema manifatturiero che prima de lla

Intervista al Presidente di t²i - Vendemmiano Sartor

LA NUOVA SOCIETÀ CONSORTILE T²I DELLA CCIAA TREVISO E CCIAA ROVIGO

LA STRUTTURA, OGGI ,DIVENTA PIÙ FLESSIBILE E CI DÀ MAGGIORE POSSIBILITÀ DI ESSERE AL SERVIZIO DELLE IMPRESE ED AVERE UNA FORMA PIÙ EFFICACE.

Abbiamo il piacere di incontrare il presidente della newco t² i , Vendem iano Sartor, per parlare di questo importante evento che vede confluire nella nuova società le due aziende specia li dell’innovazione Treviso Tecnolog ia della Camera di Commerc io di Treviso e Po lesine Innovazione della Camera di Commercio d i Rovigo. Parleremo degli ob iettivi ed i ruo li a livello regiona le sull’innovaz ione ed i rapport i con l’Europa.

Credits t²i

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sistema da provincia le a regionale non è una questione semplice, ma questo è l’obiettivo. Si può fare ragionamenti di conversioni, di collaborazioni e si può fare azioni come abbia-mo fatto con Rovigo che mi sembra un signif i-cativo punto di pa rtenza. Il rapporto con l ’Europa è tra degli obiet-

tivi che continuerà ad avere t²i? Il nostro compito è anche quello di accompa-gnare le imprese o ltre che nei serviz i migliora-tivi di processo e di prodotto, anche su quei progetti a vari livelli che pe rmettano di coglie-re qualche risorsa nei progetti di innovazione sia europei che a livello di bandi regionali. Per esempio anche quest’anno è stato confe rmato il c redito d’imposta a livello naziona le. Ma soprattutto ciò che è s tato nel tempo una carenza in genera le de l sistema Italia nei confronti dell’Europa è di non utilizza re appie-no le risorse che l’Europa me tte a disposiz ione sui propri programmi dire tti. Temo che la causa sia anche perché sono azioni un po’ più complesse che partecipa re ad un bando regio-nale. Credo che avere oggi, uno s trumento giuridicamente più eff icace sia fondamenta le. Quando dovevamo mettere il nostro codice nei confronti dell’Europa non es isteva l’azienda speciale. Oggi avere uno strumento giuridica-mente eff icace permette di dare un supporto migliore a lle imprese nell’ accompagnarle nei progetti europei. Oggi si parla di “Horizon 2020” quindi la nuova approvazione di una serie di bandi comunita ri a dimensione anche per un sistema di imprese più piccole come le nostre. E’ chia ro che si dovranno c reare de lle sinergie tra le aziende così magari alcuni progetti potranno essere fatti ins ieme, per partecipare a progetti corposi. Mi rivolgo alle imprese che non abbiamo paura di accedere a questi s istemi perché organizzandosi potranno parteciparvi benissimo ins ieme.

Nel progetto di fusione che ha portato ad una organizzazione regionale che rap-porto avrà t²i con i giovani?

All’interno dal nostro sis tema camera le trevi-giano c’è anche il Rapporto con la Fornace di Asolo che è incubatore de lle imprese e quindi c’è l’esperienza di un luogo che permetta lo start-up di nuove imprese nel sistema dell’innovazione. Un sistema di incubatori deve essere un po’ più esteso pe r permettere ai giovani di inizia re nuove attività. Cerchere-mo di capire con la Regione se c’è un canale nella pa rte comunitaria per le start-up. Nel sistema Italia non ci sono investimenti per favorire il rischio di queste attività su alcuni settori ne ll’innovazione. Non tutte le idee possono arrivare a buon fine e quindi bisogna che ci sia un budget a dispos izione pubblico che permetta delle sperimentazioni ,cosa che ora non c’è. Uno non può rischiare di suo. Se c’è un giovane che ha delle idee deve trovare qualcuno che rischia un po’ con lui. Basta che ci siano me tà dei progetti presenta ti che pos-sano essere tradotti in unità produttiva, per-ché in questi tempi si scopre che ci sono idee progetti e mes tieri nuov i ,ma ci deve essere copertura del rischio. Noi poss iamo dare una mano per valutare i progetti. E’ un tema nuovo su cui destinare risorse pubbliche, ma anziché a pioggia, è importante punta re sul valore aggiunto. Gli incubatori possono essere trovati facilmente nella nostra zona senza diffico ltà, solitamente gli incuba-tori sono spazi recupera ti da aree dismesse. Ma ora c’è bisogno di più contenuti che conte-nitori,ora bisogna da re di più perché il privato non può rischiare da solo. Gli Incubati devono essere accompagnati. Lo scorso anno con la CCIAA di Treviso abbia-mo fatto un bando che è andato a buon fine. Se su 10 imprese start-up 5 resistono e iniz ia-no ad essere attive va già bene. Senza rischio non s i fa impresa. Piuttosto che pagare disoc-cupati meglio imprenditori. Il budget pubblico deve permettere de lle sperimentazioni a supporto di chi rischia di più. Bisogna che ci sia copertura del rischio t²i può dare i servizi giusti per questa f ina lità d’impresa.

strette di que lle che ci sono adesso con le a ltre Camere di Commerc io de l Veneto e con le realtà camera li e con la rappresentanza asso-ciativa della rea ltà de ll’impresa.

La dimensione regionale che incidenza avrà nei progetti di t²i? Noi, storicamente, abbiamo serv izi al di fuori dei conf ini te rritoriali di Treviso e anche dei confini territoria li de l Vene to è chiaro che lo scopo è quello che sta perseguendo il pres i-dente Nico la Tognana e gli altri presidenti delle Camere di Commerc io del Vene to e cioè di cercare di valorizzare su ogni territorio le eccellenze che le s ingole camere hanno per creare delle s inergie, soprattutto de lle econo-mie di sca la che permettano anche degli inve-stimenti e soprattutto de lle masse critiche sufficienti e corrispondenti alle esigenze de lle impre se . Pe rché quan do pa r liamo d’innovazione, di trasferimento tecnologico, di certif icazioni o di co llaudi, abbiamo bisogno di una serie di investimenti. Quest’ultimi non si ammortizzano “perché si consumano”, ma diventano obsoleti perché la tecnologia ha percorsi velocissimi e se vogliamo essere competitivi con strumenti competitivi è chiaro che bisogna che c i siano anche delle dimensio-ni che ci permettano questi investimenti. Ci consentano soprattutto l’ammortamento dei costi. E’ vero che s iamo un’azienda senza scopo di lucro, ma dobbiamo dare a lle aziende un servizio che sia all’altezza e che cerchi di costare meno di quello che possono trovare nelle altre parti d’Ita lia. Non inventiamo me-stieri nuovi, però cerchiamo di essere vicini al territorio aff inché le imprese, invece di andare tanto lontano, trovino serviz i necessari qui, trovando un serviz io adeguato che li permetta di essere più efficienti ne lla loro azione pro-duttiva e di dimensione. La dimens ione regionale che abbiamo realiz-zato con t²i diventa un obiettivo formale pe r-ché è un segnale per le imprese. Parliamo di reti d’ imprese e chi ha rappresentanza come noi,chi ha le imprese come obiettivo deve dare anche il buon esempio .Trasformare il

LA NUOVA SOCIETÀ CONSORTILE T²I

Intervista al Presidente di t²i - Vendemmiano Sartor

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Stiamo realizzando, con il contributo de lla CCIAA di Treviso e della Confartigiana to de lla Marca Trevigiana, un’importante attività di Ricerca denominata “Il settore della Meccanica in prov incia di Treviso: monitoraggio de lle trasformazioni e azioni di supporto”. Lo scopo de lla ricerca è di fotografare la realtà del settore de lla meccanica nel territorio provinc iale e monitorarne le trasformazioni, per formulare strategie di cambiamento e di innovazione proponendo un pe rcorso di rilevazione, conoscenza e propos ta di nuovi servizi. Come ogni anno siamo anche impegnati ne lle attività di formazione e tra ining con la società Confartigianato Formazione, organizzando per le Imprese associate corsi di CAD 3D Base ed Avanzato nell’ambito dei proge tti formativi di specializzazione per Tecnici e Progettis ti.

3/ Come può descrivere il rapporto che avete con l ’innovazione tecnologica del territorio? Siamo presenti sul territorio dal 1998, da o ltre 15 anni rea lizziamo in ambito locale le nostre attività di trasferimento tecnologico e innova-

zione per c irca 450 imprese ogni eserciz io, aiutando principa lmente le PMI a proge ttare e realizza re nuovi prodotti ne i settori merceolo-gici più importanti della nostra provincia. Al contempo favoriamo, con progetti formativi mirati alle esigenze del mercato del lavoro, l’inserimento di giovani ai quali trasferiamo le conoscenze necessarie per ideare, progettare e produrre i nuovi prodotti con tecniche, stru-menti e metodologie innovative.

4/Ci può parlare delle tematiche che seguirete per il 2014? Per il 2014 abbiamo in cantiere importanti iniz iative fina lizzate a lla realizzazione di a tti-vità di Ricerca e Sviluppo utilizzando gli inno-vativi strumenti finanziari che la Comunità Europea rende disponibili per le imprese ita-liane: mi riferisco principalmente al nuovo programma Horizon 2020, volto a garantire la competitività ne l periodo 2014-2020 con una dotazione di oltre 70 milia rdi di E uro. Le a ttiv i-tà saranno princ ipa lmente indirizzate ai setto-ri dell’Occhiale ria, del Mobile, degli Elettrodo-mestici e dell’Automotive.

1/Gentile presidente ci può raccontare quali sono state le azioni che hanno caratterizzato l ’attività 2013 di Tecnologia&Design? L’obiettivo princ ipale dell'eserciz io 2013 è stato, in considerazione de lla oramai cronica crisi f inanziaria ed indus tria le che caratterizza i mercati, il consolidamento e lo sviluppo de lle attività dei servizi alle imprese. Le attività realizzate ne ll’eserciz io hanno rigua rdato princ ipalmente: l’ideazione e la progettazione di nuovi prodotti; il Disegno CAD 2D e 3D con Modellazione solida e super-ficiale 3D; la realizzazione di prototipi in resina con tecnica s tereolitografica ed in ma-teriale plastico; la tastatura e digita lizzazione di modelli con la ricos truzione delle superfic i e dei modelli CAD 3D; la costruzione di stampi in silicone da prototipi master e lo stampaggio sottovuoto di preserie; la realizzazione di progetti di ricerca applicata per le imprese.

2/ Secondo il suo giudizio quali sono state le azioni, i progetti più efficaci per le microimprese o per le imprese artigia-ne?

Intervista al Presidente di Tecnologia&Design - Stefano Zanatta

TECNOLOGIA&DESIGN

LE AZIONI CHE HANNO CARATTERIZZATO L’ATTIVITÀ 2013 E LE ANTICIPAZIONI PER IL 2014

Incontriamo il presidente Stefano Zanatta di Tecno logia&Design e parliamo di ricerca e della progettaz ione d i nuovi prodott i e metodolog ie innovative per le imprese e dell’importante ricerca per fotografare la rea ltà del settore della meccanica in ambito provincia le e l’uso degli strumenti f inanz iari della Comunità Europea.

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doganali, fiscali, legali e di prassi opera tive in generale. Tutti questi servizi possono essere consultati direttamente nel nos tro s ito www.trevisoglocal.it

2/Quali sono stati gli eventi più efficaci che ha organizzato Treviso Glocal nel 2013 per le microimprese? E’ stato avviato nel 2013 il proge tto “ESPORTARE PER CRESCERE 2”, un programma molto articola to, che è durato dodici mes i, rivolto alle imprese che desiderano inte rnazio-nalizzarsi. Con questo progetto abbiamo accompagnato un pull di aziende in un percor-so completo che, partendo da un accurato check up azienda le, ha vis to la rea lizzazione alcuni momenti formativi, in sinergia con il Corso per Operatori in Commerc io Estero realizza to dalla Camera di Commerc io, di analisi di mercato, di visite a fiere inte rnazio-nali nei mercati obie ttivo, e di incontri b2b con operatori esteri. Le aziende sono state aiutate

a creare de lle presentazioni a ziendali e un s ito internet che potessero valorizzare le loro competenze ed eccellenze, in s tile ita liano.

3/Cosa si sente di dire alle microimprese, agli artigiani, per affrontare in maniera costruttiva l’internazionalizzazione? Innanzitutto di effettuare un’analisi aziendale e creare un business plan che consideri alcuni mercati obie ttivo, puntando su pochi mercati o affrontandoli uno alla vo lta, con ponderate strategie azienda li. E’ necessario valutare bene qual è la strada migliore per la penetrazione del mercato e capire se il prodotto o il servizio presentano cara tteristiche idonee, se il prezzo è in linea con i concorrenti. Molte informazioni necessarie per la redazione di un piano di internazionalizzazione si acquis iscono v isitan-do le f iere, incontrando i poss ibili dis tributori e rivenditori ne i paesi dove vogliamo esportare oppure nei momenti creati ad hoc con incontri b2b. Non bisogna inoltre trascura re gli aspetti

1/Gentile Presidente, ci può descrivere le finalità e l ’attività di Treviso Glocal? Il nostro obie ttivo è di aiutare le imprese di Treviso, anche le piccole e medie, ad interna-ziona lizza rsi. In partico lar modo, in considera-zione della struttura del nostro territorio, dedichiamo tempo, attenzioni e risorse alle aziende che non hanno ancora avviato un percorso di internazionalizzazione. Spieghia-mo loro la necessità di un percorso, prima formativo, affinché possano relazionars i ade-guatamente con i partner esteri, poi esplorati-vo, per comprendere e valutare su qua le seg-mento di merca to puntare, con quali prodotti o servizi e come, ed infine operativo, per con-cretizza re ovviamente i loro obiettivi. Alle imprese già presenti e consolidate sui mercati esteri sono dedica ti i serviz i di ricerca di c lienti, di agenti, l’organizzazione di missio-ni commercia li o la partec ipazione a fiere internazionali. Per tutti inoltre è attivo un servizio di richiesta di informazioni tecniche,

Intervista al Presidente di Treviso Glocal - Italo Bosa

ESPORTARE NON È UN’AZIONE ESCLUSIVA DELLE GRANDI IMPRESE.

CON TREVISO GLOCAL LA MICROIMPRESA ESPORTA NEI MERCATI DEL MONDO.

Siamo liet i di intervistare il Presidente di Treviso Glocal Italo Bosa per affrontare il tema dell’ internaz ionalizzazione anche per le p iccole imprese. Il presidente dà preziose ind icazioni agli imprenditori per sceg liere il modo corretto di aff rontare i nuovi mercati guardando anche a come deve strutturarsi la piccola azienda.

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questo che bisogna divers ificare. 4/Ci può anticipare i progetti per il 2014

di Treviso Glocal? Proseguiremo sulle azioni che hanno dato i risultati migliori in questo anno passato, cercando di migliorarle e implementarle, s opra ttutto spingendo sul proge tto “ESPORTARE PER CRESCERE 2”, visti gli ottimi risultati dell’anno passato. Continueremo il nostro lavoro di organizzazione di fiere e di missioni commerc iali, lavorando molto in sintonia con quelle che sono le strutture ca-merali e regiona li, in un coordinamento dei programmi. Confidiamo che sempre più imprese si rivolga-no a noi, venendoci a trovare, poiché Treviso Glocal è in grado di da re ampio sostegno e molte rispos te anche gratuitamente. Stiamo avviando in ques ti giorni per le impre-se agroalimentari che vogliono strutturarsi per esportare, un percorso formativo che parte dai fondamentali fino ad addentra rsi ne i requisiti

tecnic i doganali specif ici dei sottosettori. Da parte nos tra c’è tutta la volontà di a iutare le imprese.

5/ Cosa può dire alle nostre piccole e medie imprese che non si sentono all’altezza di esportare? Le nos tre imprese hanno ottimi prodotti e ottime chance. Sono bloccate pe rò a mio avviso dalla situazione economica che vivono, perché è chiaro che affrontare mercati esteri presuppone anche degli investimenti. Molto spesso con l'a iuto dei contributi camerali è possibile pa rtecipare a de lle inizia tive con importi molto contenuti e sopportabili. Biso-gna poi aprire l'orizzonte de lle proprie visioni ed osare. Oggi le imprese che si affacciano per la prima volta all’export s i trovano davanti ad un me r-cato molto vasto. Già o ltre conf ine, in Europa ci sono molte possibilità pe r le piccole imprese che fan no i pr im i pa s s i v e rso l’internazionalizzazione ed esportare, ricordia-molo, molto spesso vuol anche dire incassi più sicuri rispe tto a tanti nos tri c lienti tradiz iona li.

finanziari e di rischio e gli istituti bancari devono essere considera ti un pa rtner. Le imprese che s i rivolgono a Treviso G local sono spesso di dimensioni piccole e ad esse ricordiamo l’importanza della formazione tecnica dello staff che si dedica ai mercati esteri: ad essi suggeriamo inoltre vivamente che non sia so lo il titolare a saper conversare in inglese. Treviso Glocal, comprendendo le necessità ope rative, offre a riguardo la propria assistenza tecnica e linguistica per la stesura di lettere commercia li e un serviz io di traduzioni ed interpre tariato professionale. Consiglio di iscriversi al nostro sito per essere aggiornati sulle inizia tive. Una nostra opera-trice, ogni giorno, contro lla se ci sono doman-de o se ci sono richieste. Consiglio, e lo faccio da collega di una piccola impresa, di non smettere ma i di andare a lla ricerca di nuovi mercati. Le aziende che oggi tengono meglio e che hanno ancora de lle opportunità sono quelle che esportano. Il mercato interno soffri-rà ancora per diverso tempo ed è proprio per

TREVISO GLOCAL

Intervista al Presidente di Treviso Glocal - Italo Bosa

Credits Treviso Glocal

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Intervista al Presidente di AER TRE - Gianni Garatti

L’AEROPORTO NON È UNA STRUTTURA FINE A SÉ STESSA MA È UNA SORGENTE PER IL TURISMO DELLA NOSTRA PROVINCIA.

Abbiamo il piac ere di conversare con Gianni Garatt i Presidente di Aer Tre S.p.a . la società che gestisc e con Save l’aeroporto “A .Canova”di Treviso. Questa struttura è importante quale polo strateg ico per sviluppare la rete fisica di comunicaz ione da e per il nostro territorio ed è indispensabile sia per l’expo rt che per la promozione turist ica. Garatti pone l’attenz ione a l passeggero che transita per invitarlo ad essere il turista del territorio trevig iano . L’aeroporto è partecipato a l 4,879 % dalla Camera di Commerc io di Treviso.

1/Gentile Presidente Garatti, ci può rac-contare cosa è stato fatto per l ’aeroporto di Treviso nel 2013 e quali prospettive ci sono per il 2014? Ho cominciato come pres idente nel 2013 ed ho partecipato ad un primo consiglio, ma per il 2014 abbiamo già pianif icando un impor-tante programma che mette a l centro l’aeroporto come principa le via di transito per le numerose iniz iative che abbiamo pensato ragionando con altre c ittà che hanno aeroporti minori come il nostro e con le qua li ci potrà essere un interessante gemellaggio a favore dei passegge ri che vogliono partecipare a lle nostre iniz iative cultura li, in ambito sportivo . Sarà infatti attivo un importante gemellaggio con le maratone "amiche" di Treviso ,le prime ad aver siglato l'accordo sono state que lla francese di Mont Saint- Michel e quella polac-ca di Wroclaw, collegate con voli diretti dal

nostro sca lo trevigiano. Per quanto rigua rda il 2013 posso dire che a livello di Safety sono stati attivati i procedi-menti per l’implementazione de lla procedura di Instruments Landing System di seconda categoria per migliora re l’a tterrabilità. Si tratta di un sistema di mappe, rilievi plani-metric i. Relativamente ai numeri, per quanto riguarda l’andamento de ll’aeroporto nel 2012 abbiamo avuto 2.333.000 passeggeri in trans ito (arrivi più partenze) mentre il 2013 ha visto il transi-to di 2.170.000 passeggeri (arrivi più parten-ze). Come si può notare anche ques ta realtà segue la crisi che vede a livello nazionale diminuiti il transito delle persone. In base ai dati in aumento del turismo in Vene to credia-mo ad un incremento per la prossima stagione anche per i voli dai paesi BRIC.

2/Quale valore ha l’aeroporto per Trevi-so e per la nostra Regione? Intendo l’aeroporto è stato profilato per i voli low cost che attirano turisti anche da altre regioni del nord d’Italia. La presenza di un aeroporto per il territorio è una risorsa che dà lavoro a 150 persone di Aer Tre . L’aeroporto non è una struttura fine a sé stes-sa, ma è una sorgente per il turismo de lla nostra provincia. Treviso è lo scalo per i turis ti la cui destinazione princ ipa lmente è que lla veneziana. E’ chiaro che il nostro compito è di affascinare il turista che trans ita grazie alle eccellenze della nostra provinc ia, con i prodotti tipici artigianali, con i prodotti enogastronomici con le be llezze della nostra terra. Dobbiamo chiederci che cosa fa l’aeroporto

SE L’AEROPORTO HA BISOGNO DEL TERRITORIO ANCHE IL TERRITORIO HA BISOGNO DELL’AEROPORTO PER ESPRIMERE LA PROPRIA SOGGETTIVITÀ.

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L’AEROPORTO “A.CANOVA”DI TREVISO

Intervista al Presidente di AER TRE - Gianni Garatti

per noi. Se prima le destinazioni erano so lo nell’arco automobilistico di un raggio di 500km ora con le nuove rotte, soprattutto verso i mercati BRIC, l’aeroporto rappresenta una nuova rea ltà per il turismo. Il netto ca lo del turismo bus iness per la c risi, per l’utilizzo delle nuove tecnologie di comu-nicazione ci fa riscoprire altri target del turi-smo per esempio il MICE (Meeting – Inventive – Conferences – Events) il turismo leisure, pertanto, per non vedere solo transita re il turis ta, è indispensabile che il te rritorio sia in grado di fornire un’accoglienza d’eccellenza in accordo con le is tituzioni e la politica. Cito ad esempio l’amico Mosole che ha otte-nuto l’autorizzazione per costruire il velodro-mo. In ambito sportivo, così per molti altri ambiti, il turista che transita sarà attratto e deciderà di fe rmarsi anche a Treviso prima di giungere nella più bella città d’Ita lia che è Venezia. Il “The Telegrah” londinese parla proprio di Treviso così. Cita le nostre be llezze, il centro storico, la tranquillità dei luoghi, il buon mangiare ed invita il turis ta a fermarsi e a godere di questa nostra città a due passi dall’aeroporto. Così l’aeroporto è una delle vie di contatto che ci permette di incrementare il nostro turismo, con i soggiorni de i turisti ne i nostri a lberghi, turis ti che acquistano i nos tri prodotti per andare poi a Venezia e ritornare alla sera a Treviso per gusta re i nostri pia tti tipic i ne lle belle trattorie del centro. E’ fondamenta le che ciascuno svolga il proprio ruolo è come un treno che ha un’unica loco-motiva ma che ha molti vagoni. Ciascuno può avere la possibilità di sa lire a bordo e fare la propria parte.

4/Ci sono tensioni per l ’inquinamento dato dal traffico, ne vogliamo parlare? Il territorio è un capitale che custodiamo. Noi dobbiamo dare a l turista un buon territorio pertanto per noi è fondamentale rispettare le norme sull’inquinamento. L’aeroporto è in un territorio che si s ta met-

tendo in primo piano per accogliere il turis ta. Stiamo lavorando proprio sulla sostenibilità del nostro te rritorio che ha il maggior numero di iscritti ne ll’ambito de l cic lismo, che sta puntando sulla produzione dei prodotti ad origine contro lla ta. Abbiamo la maratona che fa attraversare i nostri luoghi a migliaia di iscritti, la Gran Fondo Pinarello,Il Golf, la Pro-secco Cycling classic, le partite di rugby; come non voler proteggere tutto questo? Ripeto dobbiamo da re un buon territorio, è una realtà che dobbiamo condiv idere. Se un am-biente è inquinato non ha futuro per il turismo pertanto adottando certi criteri stiamo lavo-rando per trovare ogni so luzione per miglio-rarci, non solo per sta re entro i limiti di legge perché stiamo parlando de l nostro territorio, dei nos tri prodotti tipici. La promozione è sul territorio . Aspettiamo la valutazione ambien-tale, ma da parte di Aer Tre e Save c’è innanzi-tutto il voler essere in regola con la normati-va.

5/ Quali sono stati gli ultimi aggiorna-menti in fatto di tecnologia per dare maggiore sicurezza ai passeggeri? Come le ho antic ipato prima sono s tati attivati tutti i procedimenti per l’implementazione della procedura di Instruments Landing System di seconda categoria per migliorare l’atterrabilità in caso di nebbia. Il 2011 è s tato un anno di importanti imple-mentazioni fattive come il rifacimento de lla pista. E’ stata tolta tutta la pavimentazione che è stata completamente rigenerata. Così per la tecnologia sulla sicurezza e l’antincendio. C’è stato il r ifacimento comple-to di tutto l’impianto luci della pista con tec-nologia a LED che con orgoglio possiamo dire è il primo in Italia e, se non erro, il secondo in Europa.Il LED come sappiamo è una tecnologia a maggiore luminescenza e a minor consumo energetico. E’ s tato un intervento, tra manto della pista e impianto luci che ha richiesto un investimento pa ri a 17 milioni di euro. Il Presidente Marchi da grande imprenditore

che è pone molta attenzione all’aspetto am-bienta le ,sono stati fatti grandi passi avanti per rende re sicuro questo aeroporto. C’è tanta attenzione verso i passeggeri. La Save e Aer Tre mettono a dispos izione come da ordinamento europeo le attrezzature, la colonnina di chiamata, le carrozzine per de-ambulare e anche la presenza di due persone che accompagnano le pe rsone PRM (passeggeri con moda lità ridotta), che hanno prenotato il serviz io, nei vari luoghi dell’aeroporto s ino a ll’imbarco o li attendono quando a tterrano per accompagnarli. Credo che oltre al rispetto delle normative, il passeg-gero trovi da noi anche que lla interpretazione corretta del senso di accoglienza dei trevigia-ni. E sono molti i messaggi di apprezzamento del serviz io che riceviamo da lla nostra clientela. Come potete leggere dal nostro sito, AER TRE ha avviato da l 2008 un processo di implemen-tazione de l proprio Safety Management System sulla base dei requisiti s tabiliti da ll’E nac, a i f ini de lla certif icazione d e l l ’ a e r o po r t o A n to n i o Ca n ov a . Nell’aprile 2009 è stato costituito il Safety Board, con lo scopo di accogliere il contributo dei più a lti livelli az iendali sui temi de lla sicu-rezza, valutando e condiv idendo le iniz iative da sviluppare ne l settore. Per quanto riguarda la security intesa come norme antiterrorismo, dal 1. febbraio s iamo attivi come da normativa ENAC con le nuove macchine per ana lizza re i contenuti liquidi LAG superiori ai 100ml che vengono trasporta-ti a bordo. Aer Tre ha pertanto acquis tato e già installato le macchine che eseguono le analisi dei liquidi ed istruito il personale per il corretto utilizzo. Questo procedimento anti-terroristico permette una più veloce scorrevo-lezza del traff ico dei passeggeri.

6/ Le sagome contro la violenza alle donne significa considerare l ’aeroporto come una risorsa? Le Sagome sono state ubica te all’aeroporto

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Intervista al Presidente di AER TRE - Gianni Garatti

perché abbiamo la convinta idea che se l’aeroporto ha bisogno del territorio anche il territorio ha bisogno dell’ aeroporto per espri-mere la propria sogge ttività. Così abbiamo deciso di far sentire sempre più vicine le due realtà. Non consideriamo l’aeroporto so lo come uno scalo, ma un luogo occas ione anche di messaggi importanti. Per questa compagna contro la vio lenza mi è sembrato il momento e il luogo più opportuno e ribadisco che ne lla nostra concezione l’aeroporto è un’ opportuni-tà importante. Sto costruendo un programma che presenterò ai partne r per dare visibilità e una nuova immagine ad Aer Tre per i c ittadini.

7/Come si rapporta Aer Tre con Save? Il disegno che ha il presidente Marchi del “polo aereo de l nordest” è fondamentale ed essere all’interno di questo polo turistico per l’aeroporto “A. Canova” è davvero importante.

Signif ica dare una distribuzione coordinata con gli altri aeroporti, un’ottimizzazione a beneficio di tutti. Esserci per Aer Tre è un traguardo importante, è uno sguardo in avanti.

8/L’aeroporto “A.Canova” è l ’espressione del dinamismo dell ’offerta turistica e culturale del Veneto? L’aeroporto per i territori vic ini ed è importan-te, per il turismo internaziona le che si vuole recare a Verona, Venezia o per raggiungere Cortina con l’e licottero . E’ un modo per rac-contarc i. Il turis ta che si è ben trovato che trova un territorio ben servito, domani torna e questo è il nos tro obiettivo. E’ quello c ioè di esserci sempre, di essere un’offerta stabile, sicura, non so lo alla discre-zione di eventi che poi passano, ma di avere una propos ta sempre valida in tutte le stagio-ni. Con l’ape rtura verso i mercati emergenti

questa nos tra peculiarità è ancora più impor-tante. In veste di presidente del Consorzio Marca Treviso posso dire che la Regione del Veneto crede in noi. Siamo capof ila in molte inizia tive, ne cito alcune: il Golf in Veneto con un indotto di 90 milioni, siamo Capofila per il proge tto sul turismo re ligioso per i paesi BRIC Siamo capofila con la Fie ra di Verona sul turi-smo in moto. Abbiamo s tudiato dei pacchetti per i motoci-clisti con accompagnatore in motocic letta e questi programmi stanno dando grandi risul-tati. Poi seguiamo l’evento “Ospita lità nell’anima”. In America abbiamo vinto il premio quale meta ideale e per la promozione attuata. Il turismo è dunque nelle ali de lle nostre idee.

L’AEROPORTO “A.CANOVA”DI TREVISO

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Intervista a Laura Badalucco direttore del corso di laurea in Disegno industriale e multimedia

1/Ci può raccontare qualcosa di lei, della sua vita professionale? Mi sono laureata al Politecnico di Milano con il prof. Attilio Marcolli e dal 1993 svolgo attività didattica e di ricerca sul design prima a l Poli-tecnico di M ilano e poi a ll’Univers ità Iuav di Venezia, all’Accademia di Belle Arti di Brera e nel Corso di Laurea in Disegno Industriale dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino. Nel frattempo ho svolto attività professiona le, in partico lare negli ambiti de l packaging de-sign, del paper engineering, degli a llestimenti museali e della sostenibilità ambientale e sociale. Ancora oggi co llaboro a diverse ricerche per enti italiani e internaziona li e per diverse

aziende, sempre nel campo del design re lati-ve, in partico lar modo, alla qualità ambientale dei prodotti, al Green Public Procurement, alla prevenzione dei rifiuti, all’ergonomia, alla formazione di base ne l campo de lla progetta-zione e al packaging design. Tra le tante ricerche, ho partecipato anche a Sistema Design Italia, Compasso d’Oro per la ricerca nel 2001 e nel 2011 il mio gruppo di rice rca dell'Università Iuav di Venezia (coordinato dal prof. Medardo Chiapponi) ha vinto l'IIID Award, prestigioso premio interna-ziona le per l'information design con un proget-to sul supe ramento de lle barriere perce ttive nei muse i. Ho scritto alcuni libri tra i quali Energia e de-sign, Kirigami e Il buon packaging e più di 100 artico li sui temi de l packaging design.

In questi ultimi anni sono stata anche il diret-tore de l Master internaziona le in “Design per la cooperazione e lo sviluppo sostenibile” dello Iuav e dal 2012 coordino a Treviso il corso di laurea, sempre Iuav, in “D isegno indus triale e multimedia”. 2/Cos’è per lei il design? La parola “design” significa progetto. Possia-mo affiancare ad essa tante a ltre parole: pro-duct, graphic, web, interior, packaging, medi-cal, system solo per fare a lcuni esempi, ma la lista sarebbe lunghissima. Nel nostro corso di laurea, ad esempio, prefe-riamo parlare di “disegno industriale” per caratterizzarne la propens ione verso la produ-

NEL NOSTRO CORSO DI LAUREA PREFERIAMO PARLARE DI “DISEGNO INDUSTRIALE” PER CARATTERIZZARNE LA PROPENSIONE VERSO LA PRODUZIONE, VERSO L’INDUSTRIA.

LA PAROLA “DESIGN” SIGNIFICA PROGETTO

Siamo lieti d i intervistare il direttore del corso d i laurea in Disegno industria le e mult imedia, do tt.ssa Laura Badalucco. Tra le varie tematiche affrontate abbiamo chie-sto che cos’è il des ign e quali sono i cambiamenti che dovrà aff rontare. Una sfida che il d irettore definisce tanto diffic ile in un momento come questo, ma a ltrettanto stimolante.

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zione, verso l’industria. In ogni caso, resta co-stante un elemento fondamenta le insito nell’etimologia de l verbo “pro-getta re”: quella sua propens ione a “gettare avanti”, a guardare oltre, ad osservare con curiosità ciò che ci circon-da con il des iderio di riso lvere concretamente de i problemi cercando di capire che senso avrà in futuro quanto oggi stiamo immaginando. Questi sono per me gli elementi fondamentali de l de-sign. Bruno Munari una volta spiegò così il de-sign: “osservare attentamente, capire profonda-mente, fare in un a ttimo”. Abbiamo poi una grande responsabilità quando progettiamo un nuovo ogge tto perché useremo le risorse che il nos tro pianeta c i offre, il tempo delle persone, le economie, perché c iò che pro-gettiamo può inc idere notevolmente nella vita delle persone (non pensa te solo all’arredo: il design si occupa de i prodotti più disparati che c i accompagnano in tutti i momenti de lla nostra vita), dunque è importante che i nostri studenti, futuri designer, abbiano la consapevolezza dell’aspetto e tico del nostro lavoro.

3/Qual è lo stile nel design che predilige? Non ho uno s tile preferito perché, in rea ltà, que l-lo che cerco in un prodotto non è altro che un buon design e questo può essere presente in prodotti anche forma lmente molto diversi tra loro. Per spiega re cosa intendo, prenderò a pre-stito le diec i regole del buon des ign propos te da Dieter Rams (direttore de l dipartimento di design della Braun dal 1961 al 1995 e ispira tore de l design di Apple): il buon design è innovativo, rende un prodotto utile, è estetico, ci aiuta a capire un prodotto, non è intrus ivo, è ones to, è durevole, si preoccupa dell’ambiente, è consi-stente fino all’ultimo dettaglio, è il “meno de-sign” poss ibile. Queste dieci regole off rono una strada da pe rcorrere. L’importante, però, è che non diventino esse stesse una gabbia rigida altrimenti perderebbero la loro qua lità di base. Sono piuttosto uno stimolo, un invito a pres tare attenzione a i prodotti, alle aziende, alle persone, al nostro pianeta.

4/Che rapporto ha il design con la tecno-logia? Un rapporto stretto e fondamentale, sia nel processo di ideazione, sia in que llo di rea lizza-zione. Questo rapporto - a volte incentrato su una piena condiv isione, ma altre su una critica costruttiva - è tanto importante da far sì che il design possa inc idere sull’innovazione (di prodotto, di processo, di serviz io) grazie a lla sua capacità, ad esempio, di intervenire per trasferimento tecnologico o di sperimentare ambiti insoliti pe r l’applicazione delle tecnolo-gie emergenti. Design, innovazione e tecnolo-gia hanno percorsi connessi. 5/Qual è il futuro del design? È una domanda diffic ile alla qua le si possono dare tante risposte. Di primo acchito mi ver-rebbe da rispondere: ah, saperlo! Mi spiego. Siamo sicuramente in un periodo che dovrà portare dei cambiamenti e questo inc iderà sicuramente sul modo d’intendere, progetta-re, produrre e usare i prodotti. Ne l design de lla comunicazione una parte di questi cambia-menti si vedono già e qua lche rif lessione appare anche nel design de l prodotto. Po-tremmo parlare di maker, fixer, produzione diffusa, des ign democratico, ecc., ma sarebbe un discorso troppo lungo qui, direi. Io spero che saremo in grado di cogliere la sfida (tanto diffic ile in un momento come questo, ma altrettanto stimolante) e che questa ci riporti verso quella dimensione anche etica de lla quale parlavo, verso una maggiore attenzione al senso e alla responsabilità che avrà ogni artefatto che faremo nascere. Intendiamoci: non intendo parla re di frugalità, ma so lo di grande attenzione alla “qua lità” (parola pur-troppo e ingiustamente bis trattata) che ci rende ancora riconosc ibili e attrattivi a livello internazionale in a ltri ambiti come, ad esem-pio, que llo del c ibo.

6/Quale obiettivo si è proposta nella direzione del corso di laurea?

Il mio obiettivo è quello di offrire un proge tto formativo concreto, qua lif icato e conv incente, sia per gli studenti che entrano ne lla nostra università con grandi aspetta tive, sia per le famiglie che investono con sacrif icio nel futuro dei loro f igli, sia per il tessuto produttivo che accoglierà i nos tri laurea ti e che si aspetta persone preparate e propositive. È importante però che questo progetto non abbia un’impostazione s tatica, ma che sia disponibile ad accettare nuove istanze, nuovi obiettivi e che sia anche disponibile a trasfor-mare il modo di insegnare per tenere in consi-derazione i cambiamenti che rileviamo negli studenti (ne l loro modo di affrontare lo studio e la ricerca), senza però abbassare la qua lità, anzi, con que ll’ottica progettuale, quel “guardare avanti” che contraddistingue la nostra cultura. Per questo, ne l nos tro corso di laurea, il rap-porto tra studenti e docenti è fondamenta le e i laboratori sono quindi un asse portante de lla formazione; inoltre la possibilità degli studen-ti di confrontarsi il più possibile con il mondo professiona le (tanto da fare anche un periodo di s tag e ob bl iga tor io a ll ’e s te r no dell’università) è per noi una ricchezza vitale.

7/Quanto incide il territorio trevigiano nella realtà dell ’università. Come inter-preta la collaborazione con le aziende e

che percorso avete realizzato in questi anni? La presenza del corso di laurea in D isegno indus triale e multimedia proprio a Treviso credo che ben esprima l’importanza che que-sto territorio ha per noi, per l’Università Iuav di Venezia e per la formazione dei nostri designer. Il rapporto con le aziende e, in generale, con la realtà imprenditoria le del territorio è poi basilare s ia ne lla formazione (per l’importante contributo da loro offerto o ltre che per la collaborazione agli stage dei qua li ho accenna-to sopra ), sia nella ricerca (ne sono un esem-pio le a ttiv ità di ricerca-proge tto che a lcuni nostri docenti hanno svolto con successo in

Intervista a Laura Badalucco direttore del corso di laurea in Disegno industriale e multimedia

CORSO DI LAUREA IN DISEGNO INDUSTRIALE E MULTIMEDIA

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questi anni), s ia ne lla rete di re lazioni tra i nostri neolaureati e le imprese, rete che cer-chiamo di tenere viva e potenziare ogni anno. Ne è un esempio il programma Impresa Docet, organizzato in co llaborazione con ADI-Associazione per il disegno indus tria le: prota-gonis te importanti aziende – appa rtenenti al Dipartimento Imprese ADI, a cui si deve la nascita dell'iniz iativa – per raccontare agli studenti, agli imprenditori e ai partecipanti, oltre alla propria storia, i processi di innova-zione e il contributo de l design alle complesse trasformazioni in corso su sca la mondia le. L’edizione primaverile ha visto coinvolte storiche realtà italiane, da Guzzini a BTic ino, mentre ne i mesi autunnali è stata la volta delle più affermate imprese dell’area Nordest ne l campo de l forniture, la cuc ina, l’illuminazione. Non parliamo però solo di collaborazione con le imprese produttive abitualmente vicine al design. Proprio per dimostrare il contributo che il design può offrire anche in ambiti apparente-mente più lontani e per aprire ancora di più l’università al territorio, nel 2013 abbiamo

incentrato l’inizia tiva Modes ign-Made in Iuav sul tema del “Design dalla terra alla tavola”. Quattro laboratori di progetto, centoventi studenti, dieci tra docenti e assistenti hanno focalizza to le loro energie per dare risposta ad un’unica domanda: come può il design contri-buire a valorizzare i prodotti ortofruttico li del territorio e aiuta re gli operatori de ll’intera filie ra che porta i prodotti della terra f ino a lle nostre tavole? Lavorando a stretto conta tto (oltre che con la Camera di Commerc io e con Unindustria) con Coldiretti e con le aziende agrico le, abbiamo elaborato una serie di progetti di comunica-zione e di prodotto che sono esemplif icativi di quanto potremmo ancora fare. La manifestazione del 2013, con le sue mo-stre, i talk, le conferenze e le altre attività ha coinvolto per quattro giorni - a quanto pare con notevole successo - la città di Treviso, i suoi spazi cultura li e i s uoi negozi, il territorio, le sue istituzioni e i diversi livelli delle attività produttive. Tra gli eventi del programma mi fa piacere citarne due che dimos trano proprio il rapporto tra università e tessuto produttivo di cui ac-cennavo prima: il percorso “Finestre di design” dove una deci-

na di laurea ti, ora riconosciuti designe r profes-sionis ti, hanno allestito altrettante vetrine di negozi di food e gas tronomia della città con i loro prodotti già andati in produzione, molto spesso per aziende del te rritorio, e la tavola rotonda “Percors i Virtuos i” che ha raccolto otto nostri ex studenti che attualmente rico-prono ruoli di responsabilità (art director, design director, responsabile R&D, ecc) in aziende venete e non solo. Mi pare che l’evento sia stata una buona di-mostrazione (attuabile anche pe r gli altri settori, sia per quelli più tradizionalmente legati al design sia per que lli meno frequenta-ti) di quanto dicevo all’iniz io sulla qualità del design, sul senso, sulla responsabilità del progetto, sullo sguardo attento e curioso che porta ad immaginare un futuro migliore e a voler contribuire alla sua realizzazione.

Intervista a Laura Badalucco direttore del corso di laurea in Disegno industriale e multimedia

CORSO DI LAUREA IN DISEGNO INDUSTRIALE E MULTIMEDIA

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Intervista a Mario Lupano direttore della Magistrale di design della Moda

1/Ci può raccontare qualcosa di lei, della sua vita professionale? S ono un a rchite tto e uno s torico dell’architettura che ha sempre lavorato sia nelle facoltà di architettura al Dams di Bolo-gna, l’università per c reativi , ma anche sull’articolazione della moda nella sede distac-cata di Rimini. Questo mio pe rcorso accademico è appropria-to ora che mi occupo di moda. Fin dagli anni ‘80 ho lavorato in rivis te che tenevano in considerazione le arti, il design e la moda. Sono una persona che si è sempre interessata dei formati didattici, de llo s tile della formazio-ne del design, della formazione degli artisti. Sono qui allo IUAV di Venezia dove sono stato

chiamato per concorso di trasferimento per occuparmi de lla dida ttica del design de lla moda. Interessandomi comunque di architettura lo ritengo un passaggio coerente in quanto considero l’abito prima rio e l’a rchitettura dell’abitazione è l’abito più aderente al corpo.

2/E’ interessante il tema può approfon-dire il rapporto tra moda ed architettu-ra ? Ci sono molte cose in comune con il proge tto della moda. L’abito ha de lle regole preziosissi-me. La moda c rea gli abiti che sono strutture all’inverso di ciò che crea l’architettura che

deve avere le fondamenta s trutturate mentre l’abito si poggia sul corpo, ma per entrambi c’è la centralità del corpo e questo mi inte res-sa moltissimo. Nella costruzione de ll’abito c i sono molte cose imparentate con l’architettura. La mode llisti-ca, la valutazione dei materiali. Qualcosa che nella moda non è molto esplic ita è la progettazione degli scenari. Nel progetta-re una collezione bisogna progettare uno scenario in cui si muove il vestito. Si capisce che la moda è al centro, è un discorso molto complesso da interpretare in modo culturale ed assieme ad altre discipline. La bella sf ida è come si devono insegnare queste discipline che nella divers ità dei tempi devono essere riformula te, così come lo stesso pensiero de lla

SIAMO MOLTO CHIARI, UNO CHE DEVE PROGETTARE DEVE SAPER FARE, DEVE SAPER PROGETTARE. OGGI IL SAPER FARE È UNA DECISIONE INTELLETTUALE.

Abbiamo il piacere di intervistare il diretto re del corso di laurea Magistra le in design della moda Mario Lupano. Un’interessante conversazione che interpreta i va lori dell’economia off rendo a lle imprese importanti spunti per le loro produzioni.

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moda e quindi ne ll’ambito universitario è importante fare questa riflessione oltre che avere l’obiettivo di far crescere il posiz iona-mento professiona le. Non mettiamo certo sul mercato dei pensatori ma dei “facitori” a livello più avanzato. E’ una missione molto importante. L’industria de lla moda che è molto potente deve essere rivista in chiave di pensie ro, non di produzione bru-tale.

3/E per quanto riguarda la moda e la globalizzazione? Ci sono moltissimi concorrenti che ci possono fare le scarpe. Dobbiamo domandarc i qual è il destino dell’Europa in cui ci si deve rico lloca re. La globalizzazione c i erode il nostro posiz iona-mento nell’industria de lla confezione. Le aziende sono in c risi se si pensano come nel momento de l boom economico. L’Europa dovrà avere un ruolo all’interno della globa liz-zazione, di questo a llargamento. I l nos tro ruolo sarà di lavorare ad un livello sof isticato che si confronta con un patrimonio pregresso. Questo corso di laurea si posiz iona in un con-testo interessante è pa rtito da ultimo, ma a livello universita rio. Pensiamo di esserci ben colloca ti perché ci interroghiamo continua-mente su come dobbiamo differenziarci in rapporto all’esterno con l’interno. Dal mo-mento che noi dobbiamo portare dentro c iò che è fuori e dobbiamo “rigetta re fuori” c iò che abbiamo portato dentro. Mi rife risco chiaramente agli studenti.

4/Cos’è per lei la moda? È un sistema economico, una modalità con la quale la cultura viene e labora ta. E’ un lin-guaggio. E’ una costruzione che ha a che fare con il corpo. 5/Qual è lo stile nella moda che

predilige? Sono molto inte ressato alla moda o meglio all’espressione della moda interrogativa che ridiscute sempre le condizioni della moda, le

stagioni, l’identità maschile e femminile. Bisogna essere consapevoli che la moda si rapporta con la sostenibilità, con la tradizione, che si fa carico di problemi soc iali, problemi di genere. Sono interessato alla moda di nicchia, di ricerca che è quella che a ttraverso l’affermazione di nuclei di inte lligenze e di riflessione si può allargare anche ad altre modalità di fare moda.

6/ Che rapporto ha la moda con la tecno-logia? E’ strano il rapporto perché è chiaro che le innovazioni tecnologiche sono importanti, ma spesso il connubio avviene per un impe rativo che si pone all’inizio. La moda è sta ta sempre brava, si appropria delle tecnologie fatte da altre parti per altri. E’ molto variabile il rap-porto. Ci possono essere innovazioni con la riproposiz ione di tecnologie vecchie. Innova-zioni che si realizzano con vecchie tecnologie per esempio vecchie macchine che sono e-spressione di una produzione desueta . Non per fare salti ne l passato, ma per recuperare effetti , sensazioni, prodotti di moda. La moda non è unidireziona le. L’innovazione si fa anche con la s toria, il rapporto con il tempo è circola-re. Le industrie saranno sofisticate quando nel loro modo di produrre e parlo anche de lle aziende più avanzate, hanno tenuto conto delle tecnologie basiche dell’artigiana to. Le stampanti 3D sono degli a iuti sicuramente, però è importante favorire il rapporto con la bassa e l’alta tecnologia, questa compresenza è sicuramente positiva per c reare innovazione.

7/ Chi sono gli innovatori del linguaggio della moda? Gli innovatori sono co loro i qua li non vogliono uscire dalla moda che è fatta di tanti e lementi contrastanti: il rapporto con il tempo, con l’immaginario,con il sé. Un vestito che è creato con innovazione non è detto che sia innovati-vo, perché per creare emozioni,per interagire con il pubblico deve avere qualif icazioni di

tempi diversi, di memorie, di tanti effe tti. La moda è come il cinema che disegna nell’immaginario. Possono esserci immagina ri tecnologic i, ma non necessariamente il futuro è declinato con l’alta tecnologia. Ci sono aspetti chiaro scurati de lla tecnologia. La moda è que lla che più affronta le identità della seduzione, dell’identità. Gli innovatori del linguaggio de lla moda non devono negare l’identità di genere. Si devono porre all’interno della loro proposta ridiscutendo le loro convinzioni precedenti.

8/ Qual è il futuro della moda? Il futuro della moda divente rà sempre meno eurocentrica anche perché si è spos tato il consumo. La moda la fanno i consumatori, noi dobbiamo riposiz ionarci ne l rapporto con la storia e la tradizione. Saremo noi a dover riposiz iona rci dovremo inventarc i delle moda lità con cui ritra ttare queste tradizioni. Il futuro della moda italiana deve essere meno passiva rispetto agli ideatori che sono pos izionati all’estero. Noi pens iamo che qualificare una scuola dove si insegna a progettare, in un paese che produce moda è molto importante per non essere passivi. Anche per qualificare le aziende che produco-no benissimo. L’Italia è il paese dove si produ-cono creazioni il lusso o di nicchia. Dobbiamo essere attenti a non divenire degli esecutori, le indus trie dovrebbero essere attrezzate a degli ambiti della loro produzione. Le aziende che sono brave ad eseguire dovrebbero essere anche capaci di inventa re delle cose. La moda deve sempre artico larsi moltiss imo e a rimet-tersi in discussione in questo modo.

9/ In un momento di saturazione dei mercati che ruolo ha la moda? Saturazione dei mercati? E’ un discorso che non s i esaurisce ma i. Saturati in che senso…, ci può essere in certe situazioni quando ci si limita a proporre sempre le stesse cose. Ci si dovrà attrezzare in modo diverso, mettere in

Intervista a Mario Lupano direttore della Magistrale di design della Moda

MAGISTRALE DEL CORSO DI DESIGN DELLA MODA

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discussione con la sostenibilità de i tempi de lla produzione. La moda ne ll’ambito dell’università è ques ta, dobbiamo aggredire questi temi, dobbiamo porre degli interrogativ i perché una certa cultura capta certi segna li. Non avremo più gli scenari di una volta a cui riferirsi, i valori cambiano s i stanno modificando moltissimo, certi inte rroga tivi devono entrare, l’università deve dire la sua dire ttamente, non solo per rispondere a ciò che gli esperti di marketing impongono. Bisogna dare attenzione al pub-blico a c iò che avviene direttamente. Gli e-sperti di ma rketing parlano di cose già accadu-te e appiattiscono le proposte. La moda do-vrebbe arrivarci direttamente senza la media-zione di altri sensori. E’ fondamenta le captare certi pubblic i. Se individuo il mio pubblico, se individuo un gruppo il proge tto della moda è implic ito. Sono affascinato dai ma rchi di nic-chia perché individuano un pubblico di amato-ri. E’ importante capire i meccanismi tra idea-tore e pubblico. La moda è uno strumento per l’indagine iden-titaria, crea situazioni di comunità transitorie, crea la nascita di comunità che si manifestano che poi s i moltiplicano .

10/ Un’azienda che produce capi d’abbigliamento come deve interpretare il caldo e il freddo delle stagioni? Il caldo e il f reddo sono convenzioni de lla moda che ora sono messe in discussione dalle pre-collezioni.I marchi della produzione conti-nua tipo Zara e H&M non producono più in base alle stagioni ma sempre, a ciclo continuo. Il caldo e il f reddo è un concetto molto debole ora. Produc iamo pe r il Brasile, per la Cina contemporaneamente. C’è chi userà il conce t-to del ca ldo e f reddo come status simbol. Non c i sono più queste rigidità. Ma ci sono declinazioni su posti dove fa veramente caldo o veramente freddo ma è un immaginario. Faccio qua lcosa di caldo con l’immaginario del freddo. Ci sono collezioni ampie che poi ven-gono prodotte in uno stesso discorso tra ma-schile e femminile. Sono forti convinzioni con

cui si è strutturata la moda ma con le quali la moda mette in discussione le cose: cos’ è il femminile cos’è il maschile, l’ambiguità ses-suale è molto pratica ta.

11/ Che dimensione deve avere il prezzo in una produzione di un capo di moda? Il prezzo è diversissimo a seconda delle situa-zioni e poi cambia a seconda del tipo del mar-chio. E’ chiaro che chi lavora con un pubblico di amatori deve avere prezzi molto corre tti. Dipende a chi ti rivo lgi e penso che il consu-matore sia molto consapevole. I comporta-menti furbi hanno le gambe corte. Il designer qualificato che io formo si fa questi interroga-tivi.

12/ Quale obiettivo si è proposto nella direzione del corso di laurea? Mi occupa to de lla magistrale e diventa arduo perché dopo una buona formazione i nostri studenti laurea ti sono subito assorbiti dal mercato de l lavoro. Noi vorremmo che si rafforzassero anche a ll’interno dell’univers ità. Abbiamo de lle diffico ltà con gli studenti che non hanno f requentato la nos tra triennale. Ci troviamo con persone che arrivano da percorsi diversi con livelli formativi diversi. Ciò è inte-ressante ma è anche una diff icoltà perché arrivano da scuole più comunica tive mentre noi siamo la scuola de l fare. G li esiti comun-que sono soddisfacenti. Abbiamo bisogno di sedi per il dottorato di ricerca. Per quanto rigua rda gli inquadramenti ministe ria li che prevedono dottorati con le imprese e che si devono svolgere in ambito aziendale è neces-sario che vengano coinvolte le aziende. Il dottorato per le aziende significa che s i devo-no attrezzare come sedi di ricerca e questa è un’ottima occasione per trovare altre compli-cità con le imprese. Coltiviamo moltissimi rapporti con le aziende, molta didattica è fatta con le imprese e questo c i lascia ben spera re. Le imprese guardano all’università come occasione di c rescita, per creare il proprio heritage, la propria storia, la propria identità,

confrontarsi con il proprio archivio, con l’identità del ma rchio, con la propria s toria, e ciò che si sceglie della storia pregressa per avvalorare le proprie scelte è quello che l’università può dare. L’obiettivo che mi propongo nella direzione del corso di laurea è di portare a termine la conclus ione della proposta dida ttica dei 5 anni e di rendere capaci gli studenti di confrontarsi con altri pubblici. Vorremmo formare anche dei docenti, qua lcuno che sa fare, sa progetta-re e pensare, ma che ci tiene all’istituzione scolastica. Nella nostra concezione di scuola vengono ad insegnare molti professionisti. Dobbiamo portare i professionisti più bravi all’interno de lla scuola per quello che fanno. Questi professionisti sono contenti di da re e di ricevere ma ci servono anche insegnanti che stiano all’università. I nostri docenti sono interessati ad insegnare, ma non sono inte res-sati alla carriera universitaria. C’è bisogno di chi concerta questi professionisti si tra tta di ingegneria istituziona le e le restrizioni univer-sitarie con la spending review non c i sono certo d’aiuto . 13/ Come definisce l ’abilità del saper

fare? Siamo molto chiari uno che deve proge ttare deve saper fare, deve saper progettare: dei prototipi coltivare il rispetto per l’abilità ma-nuale e deve saper rapportarsi con chi deve realizza re. Deve imparare a confezionare. Abbiamo grandi ragazzi che devono rimanere a cucire piccolissime cose. Abbiamo molti studenti maschi che si iscrivono. Alle selezioni se ne presentano 350 e ne scegliamo 60 anche con il co lloquio attitudinale. I maschi sono molto motivati e in molti provengono dal liceo c lassico. Gli studenti de i licei sono meno definiti e hanno co ltivato una cultura genera-le. Non sanno nulla ne l saper fare ma c i arriva-no con l’inte lligenza. Oggi l’abilità artigianale non si trasmette da padre in figlio o da lle

scuole professionali. Oggi il saper fare è una decisione intellettuale. I Giapponesi

Intervista a Mario Lupano direttore della Magistrale di design della Moda

MAGISTRALE DEL CORSO DI DESIGN DELLA MODA

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inte llettua lmente hanno deciso di riscoprire ciò che si faceva in Italia. Dunque il conce tto è : io so fare perché io ho dec iso di fare . Chi non ha delle abilità f ronteggia con i ragiona-menti. L’abilità del saper fare è importante attraverso qua lunque strada.

14/ Quanto incide il territorio trevigiano nella realtà dell ’università? Il territorio trevigiano incide moltissimo, perché ha creduto molto in noi e in questo territorio c i sono molte aziende e per c iò è molto prezioso. Noi benefic iamo di questa prezios ità. Molte imprese sono di rife rimento per noi. Faccio anche l’esempio degli assegni di ricerca sui finanziamenti europe i FSE che prevedono che gli studenti svolgano ricerca con la complicità di un’azienda e in azienda. E noi abbiamo assegni di rice rca in aziende di maglie ria e di confezioni che si sono resi di-sponibili. E la cosa è a costo ze ro per l’impresa. Possono crearsi de lle occasioni di lavoro. Noi abbiamo la possibilità di vince re degli assegni proprio perché abbiamo le aziende. L’università è importante per vivacizza re la città, abbiamo capito che c’è un ottimo scam-

bio con la c ittadinanza. A Treviso i prezzi de lle case sono più basse che a Venezia. Gli studenti sono quasi tutti da fuori provinc ia e devono soggiornare in città perché se alla mattina sono impegnati nelle aule nel resto del giorno devono cuc ire gli abiti che hanno ideato. Vivono in maniera totale la scuola. Vivono in un certo qual senso in moda-lità di clausura [sorride].La comunità è molto forte stanno molto ins ieme. Amano stare nella scuola anche se ci sono molti disagi. Non si lamentano perché si sentono molto un’èlite perché entrano in pochiss imi. E’ un luogo virtuosissimo per la moda e per-tanto c ’è una ragione per essere qui.

15/ Come interpreta la collaborazione con le aziende? Che percorso avete rea-lizzato con le aziende in questi anni? E’ qualcosa di ineludibile molte volte è molto estemporanea e poco is tituzionalizzata, le aziende arrivano con i nostri ragazzi che le hanno cercate proprio perché hanno bisogno di una pa rticolare caratte ristica di lavorazione. Gli studenti fanno ricerche sulle aziende, ci portano le aziende perché le cercano per la loro particola rità. Per lo stage del secondo

anno devono avere il portfo lio per presentarsi alle aziende. Molte sono straniere e ciò contri-buisce a creare un territorio di relazioni molto ampia. I ragazzi più svegli si cercano le azien-de e poi noi andiamo a ratificare il rapporto. Ad Amsterdam, Copenaghen, Parigi. I nostri studenti si presentano con bei portfo li, Silvia Zotti lavora su questo. Insegniamo loro come presentarsi, come costruire il portfolio sia per gli stage curriculari che per gli stage di fine percorso che sono un avvio al job place-ment. Lavoriamo sulla preparazione individua le, è fondamentale la cooperazione ma c’è bisogno che le persone s iano valide per sé. Noi dobbia-mo creare delle persone che sappiamo come lavorare sul proprio punto di forza che sappia-mo difende rsi perché le persone creative sono anche molto fragili. Per sotto lineare l’importanza de lla comunità sul cana le socia l di facebook de lla scuola siamo lieti di avere 5000 amic i. Non investia-mo ne lla comunicazione. Nel social network possiamo farlo direttamente in maniera istituzionale. I soc ial c i servono moltissimo per coltivare il nostro pubblico.

Intervista a Mario Lupano direttore della Magistrale di design della Moda

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considerazione le diversi componenti mecca-niche del mezzo (motore, friz ione, turbocom-pressore, impianto, alimentazione, centra line elettroniche, trasmissione, cambio velocità, impianto frenante, sospensioni, pneumatici anteriori, pneumatic i posteriori, batteria, aspetto carrozzeria, presenza di grandine, parti non dettagliate). Per la realizzazione de l contra tto, la Camera di Commercio di Treviso, alla qua le il Gruppo Auto-Moto di Treviso ha proposto la bozza iniz iale, si è avvalsa del prezioso supporto di

Curia Mercatorum, assoc iazione senza scopo di lucro che, per conto dell’ente camera le, svolge alcune importanti funzioni di regola-zione del me rcato attribuite da lla legge a lle Camere di Commercio. Oltre alla mediazione ed all’arbitra to, infa tti, tra i compiti affida ti a Curia rientrano anche le attività di predispos i-zione e controllo di contratti s tandard utilizza-ti dagli operatori economici a l fine di s tigma-tizzare e contrastare l’utilizzo di c lausole vessatorie o poco trasparenti nella regolamen-tazione dei rapporti tra i sogge tti economici interessati. In partico lare, la valutazione tecni-co-giuridica del contratto è attività sc ientifica svolta dai componenti della Commissione Contratti di Curia Mercatorum, i professori Bruno Barel, Paolo Moro e Stefano De lle Mo-nache, che, oltreché docenti universitari pres-so l’a teneo patavino, sono anche noti e rino-

mati avvocati dei fori di Treviso, Pordenone e Padova rispettivamente. Al fine di garantire l’approfondimento dei diversi punti sottoposti a ll’esame della Com-missione, e cons iderata la potenziale valenza a livello territoriale loca le del mode llo contra t-tuale, sono stati opportunamente co involti nei lavori i rappresentanti de lle Associazioni dei consumatori, realizzando in questo modo un confronto ed una concertazione tra le catego-rie economiche interessate all’utilizzo de llo strumento. Il documento finale, col pa rere della Commis-sione Contratti, è stato trasmesso infine alla Camera di Commercio di Treviso che l’ha ap-provato in occasione dell’ultima Giunta came-rale di dicembre dandone uff icia le notiz ia in conferenza s tampa. Presenti il Presidente del Gruppo Auto-Moto-Ricambi di Unascom-

Confcommerc io, Giorgio Sina, ed il Segre ta-rio Generale della CCIAA di Treviso (nonché

Direttore di Curia Mercatorum), Marco D’Eredità, la conferenza si è svolta con l’intervento dei giorna listi delle principa li testate giorna listiche e televisive loca li.

L’utilizzo de l contratto verrà promosso presso i 130 concessionari e rivenditori ade renti al Gruppo di Confcommercio Treviso ed è scarica-bile, pe r tutti, anche da i siti della Camera di Commercio di Treviso e di Curia Merca torum. L’auspicio è che anche questo s trumento possa contribuire a sos tenere un merca to, quello de ll’auto, che seppur in forte cris i pre-senta condizioni favorevoli ne l settore dell’usato, potenzia lità da tutela re e cogliere offrendo maggiori garanzie di trasparenza ed equità ad acquirenti e consumatori f inali.

Il 23 dicembre scorso, in occasione de lla confe-renza stampa organizza ta presso la Camera di Commercio di Treviso, è stato presentato

ufficia lmente il nuovo modello contrattua-le per la vendita di auto usate predisposto su inizia tiva de l Gruppo Auto-Moto-Ricambi di Unascom-Confcommercio di Treviso e con la collaborazione delle locali associazioni di consumatori, Adiconsum e Federconsuamtori nonché la supervisione scientif ica di Curia Mercatorum. Si tratta di un elaborato contrattua le standard volto a regolamentare i rapporti tra gli opera-tori de l settore, con l’intento di agevolare la trasparenza delle trattative tra le parti e quin-di favorire una se rena sottosc rizione dell’accordo. Condizioni genera li di vendita chiare, prive di e lementi di vessatorie tà per il cliente e di squilibrio economico per entrambe le parti, non possono che facilita re i rapporti tra il c liente e il venditore, rendendo precisi i reciproc i impegni e pe rciò riducendo il rischio di incomprens ioni e conseguenti contenziosi in caso di problemi. Il lavoro predispos to consta di una scheda

dedicata a lla Proposta di acquisto, discipli-nata da lle annesse Condizioni generali (8 punti in tutto che disciplinano oggetto, pre z-zo, consegna e pagamento, obblighi e garan-

zie delle parti), e da una Scheda descrittiva dello stato d’uso del veicolo che prende in

CURIA MERCATORUM E UNASCOM-CONFCOMMERCIO DI TREVISO.

Speciale mediazione

L’ELABORATO CONTRATTUALE PER AGEVOLARE LA TRASPARENZA DELLE TRATTATIVE TRA LE PARTI E FAVORIRE UNA SERENA SOTTOSCRIZIONE DELL’ACCORDO.

A cura di Giulia Poli

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Innovazione e relazioni internazionali: due elementi strategici per la competitività de lle imprese della provinc ia di Treviso, che sono anche i pilastri fondamenta li del proge tto

“InterTech – Tecnologie senza frontiere” di cui è pa rtner t²i, la nuova società il cui core business è il supporto de lle aziende nell’innovazione, figlia de ll’unione tra Treviso Tecnologia e Poles ine Innovazione. Il progetto InterTech ha come obiettivo di sostenere l’innovazione nelle imprese, in partico lare sul fronte delle cosidde tte

“tecnologie chiave”, le tecnologie ad alta intens ità di conoscenza e associate a elevata intens ità di ricerca e sviluppo, a cic li d'innova-zione rapidi, a consis tenti spese di investimen-to e a posti di lavoro a ltamente qua lif icati.

Si tratta di una categoria di tecnologie che rendono possibile l'innovazione nei processi, nei beni e nei serviz i in tutti i settori economici e hanno, quindi, rilevanza sis temica: un’importanza sotto lineata ufficia lmente anche dalla Commissione europea ne l 2012 nella comunicazione “A European strategy for Key Enabling Technologies - A bridge to growth and jobs”. Quali esempi concreti l’Unione europea cita le

biotecnologie, le nanotecnologie, la microelettronica, la fotonica, le tecnolo-gie dei materiali e le tecnologie di pro-duzione Il progetto InterTech si propone di avvicinare le PMI delle aree coinvolte dal proge tto (Provincia di Treviso, Provincia di Bolzano, Tirolo) all’applicazione concre ta delle tecnolo-gie chiave, un tema stra tegico pe r le imprese: se immaginare i prodotti che domineranno i mercati ne l prossimo futuro può essere diff ici-le, le tecnologie che ne permetteranno la realizzazione saranno le “tecnologie chiave”. Nell’ambito de l progetto InterTech sono state pianificate molteplici manifestazioni e attività, che hanno lo scopo di intens ificare lo scambio interregionale, dar vita a importanti rapporti economic i, gruppi di lavoro e cooperazioni e

aiutare le imprese a colmare le lacune ne lle proprie compe tenze in ma teria. Il progetto si rivolge sopra ttutto al settore manifatturiero, con pa rticolare rife rimento agli aspetti formativi e ai servizi di supporto a ricerca e sviluppo. Nelle tre aree di riferimento - Alto Adige, Tirolo e provincia di Treviso - c irca un terzo del prodotto interno lordo prov iene da lle attività manifatturiere, con un impegno di manodo-pera stima to tra il 22 e il 30 percento de lla forza lavoro. Il progetto è realizzato nell’ambito del pro-gramma Interreg IV Italia – Austria, ed è iniz iato ne l giugno 2013 per conc luders i a entro ma rzo 2015.

Il ruolo di lead partner de l proge tto è svolto

dal TIS innovation park di Bolzano.

Gli a ltri partner del progetto sono l’agenzia

tiro lese “Standortagentur Tirol”,

Assoimprenditori Alto Adige

t2i – Trasferimento Tecnologico e Inno-vazione.

Il progetto annovera tra i propri partner asso-ciati anche le tre province dell ’Euregio (Alto Adige, Trentino e Tirolo) e l’Euregio In-

ntal che metteranno a disposizione la propria rete e la propria conoscenza in questo ambito.

INTERTECH: TECNOLOGIE SENZA FRONTIERE

A cura di Marco Galanti

Progetti Europei

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Porta la f irma di 12 sindaci de lla Pedemonta-na del Grappa l’importante convenzione che

segna l’avvio del primo PAES territoriale del Veneto. Firmando insieme il Patto de i Sindaci, le amminis trazioni si sono impegnate a rea liz-zare il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile in forma aggregata, segnando un'innovazione di sistema che coinvolge Borso del Grappa, Castelcucco, Cavaso del Tomba, Crespano del Grappa, Fonte, Maser, Monfumo, Mussoiente, Paderno de l Grappa, Pederobba, Possagno e San Zenone degli Ezze lini, in qua lità di capofila. I primi c ittadini hanno sce lto di supera re i confini comunali e pianifica re in modo condi-viso gli interventi destina ti a ll’efficientamento energetico e alla lotta a i cambiamenti c lima ti-ci. Per realizzare il PAES d’area sarà effettuata una mappa tura de lle emissioni di CO2 e dei consumi energetic i utile a definire e program-mare gli interventi re lativi alla gestione de lle fonti energe tiche, ma anche all’edilizia, alla mobilità, alla pianif icazione urbana, a lle tecnologie di informazione e comunica zione,

agli appa lti pubblici. L’obiettivo finale é molto concreto: con il Patto dei S indac i, s tipulato

direttamente con l’Europa, i primi cittadini si impegnano a ridurre le emiss ioni e i consumi energetic i, ad aumentare l’uso delle rinnovabi-li di o ltre il 20% entro il 2020. Nonostante l'ampio spe ttro di sogge tti coin-volti e la novità de lla proposta, l’intesa é stata raggiunta in pochi mesi, a seguito di un prof i-cuo confronto tra i sindaci che hanno deciso di aprirsi a questa sf ida. A promuovere l’aggregazione, l’intesa Programmatica d’area della Pedemontana del Grappa e dell’Asolano, ente di concertazione e programmazione dello sviluppo territoria le, di cui tutti i Comuni fanno parte. Fra le novità della visione di sviluppo indicata da l PAES, anche la partecipazione attiva dei privati. “Le scelte strateg iche per lo sviluppo del territo-rio non possono che essere def inite su o rizzonti condivis i e in p iena collaboraz ione con i privati,

impres e e cittadini — dichiara ltalo Bosa, presidente de l Tavolo di Coordinamento dell’IPA — Questo percorso ha l’ob iettivo di

coordinare la programmaz ione degli interventi, facilitare l’acquisiz ione dei finanziamenti per la

loro realizzaz ione e incidere direttamente sulla gestione eff iciente delle risorse". L’lPA ha investito 10.000 euro per la realizza-zione del PAES e la Camera di Commercio ha garantito un contributo di ulteriori 10.000 euro, a sostegno di tutte le amministrazioni comuna li che partecipano dire ttamente in quota parte. ll budget complessivo del Piano, quasi 90.000 euro, è destinato a lla rilevazione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 nel territorio, alla gestione de l pe rcorso di partecipazione con stakeholder e cittadini per Ia concertazione delle priorità su cui agire, fino alla definiz ione de l piano di interventi e all’a ttività di accompagnamento de lle ammi-nistrazioni per la verif ica di accessibilità ai fondi europe i. San Zenone degli Ezzelini é il comune capofila

SVILUPPO ED ENERGIA SOSTENIBILE: PATTO TRA 12 SINDACI DELLA PEDEMONTANA DEL GRAPPA. LE AMMINISTRAZIONI FIRMANO INSIEME IL PATTO DEI SINDACI E SI AGGREGANO PER REALIZZARE IL PRIMO PAES D’AREA DEL VENETO.

Primo PAES territoriale del Veneto

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INTESA PROGRAMMATICA D’AREA PEDEMENTONA DEL GRAPPA E ASOLANO

e a nome di tutti, il sindaco Luigi Mazzaro ribad is ce la s ce lta im pro rogab ile dell‘aggregazione. “L’area dei 12 comuni che rappres entiamo ospita oltre 55.000 abitanti ed un sistema produttivo importante. Ai c ittad ini e alle imprese dobbiamo garantire risposte quali-ficate. Le ricadute del PAES saranno signif icati-ve e di lungo raggio : da qui a l 2020 il piano è destinato a mobilitare investimenti pubblici e privati nel territorio”. “La Camera di Commercio ha riconosciuto nel PAES d’area una leva efficace per lo sviluppo sostenibile dell’economia locale e delle imprese

trevigiane - dichiara il presidente Nicola Tognana - gli interventi che saranno proposti dal Piano potranno coinvo lgere e qua lificare le impres e verso la green economy, in un delicato

momento di evoluzione del sistema produtt ivo”. ll Consorzio per lo Sviluppo della Bioedilizia è il partner tecnico del Piano, mentre la Regione del Veneto è stata identifica ta come ente di supporto ne i rapporti con l’Europa. “L’adesione a l Patto dei Sindac i mette il territo-rio nelle condiz ioni di accedere ai fondi c he incentivano un percorso d i efficientamento oramai obbligato — afferma Michele Noal,

presidente del Consorzio — da sempre ci impegniamo perché questo proc esso di innova-zione s ia una occasione di lavoro e d i crescita di competenze per le nostre az iende.” ll coinvolgimento dei cittadini, delle imprese e delle ca tegorie economiche e sociali verrà realizza to attraverso un percorso pa rtecipativo che prevede incontri di informazione e sensi-bilizzazione, pe r arrivare a lla definiz ione condivisa delle scelte strategiche da adottare e quindi degli interventi da inserire ne l Piano. Con il PAES d’area realizzato da i 12 comuni, che verrà integra to con que llo già adottato dal

Comune di Asolo, si consolida il percorso di innovazione de l sistema produttivo e sociale dell‘area, già imboccato dai s indac i de ll‘lPA, nella comune conv inzione che la sfida dello sviluppo sostenibile possa essere affrontata solo accettando di supe rare la logica dei cam-panili. Per ogni approfondimento del progetto con-sultare il s ito dedicato: http://www.intesadiapason.it/ proge tti/ patto-dei-sindac i/

Primo PAES territoriale del Veneto

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La Camera di Commercio, mercoledì 18 dicem-bre 2013, ha consegnato gli attestati alle imprese partec ipanti e condiviso i risultati raggiunti. ll Bilancio socia le può diventare un'occasione di trasparenza, di pos izionamen-to stra tegico e di miglioramento de ll' immagi-ne. La Camera di Commercio di Treviso ha rinnova-to, anche per l’anno 2013, il proprio supporto per incentivare l’adozione del Bilancio sociale, quale strumento di rendicontazione trasparen-te per comunicare ai diversi stakeholder quan-to ciascuna impresa partecipante ha realizzato, le scelte, le azioni, i r isultati conseguiti e l’impatto sulla comunità di riferimento. Il Segretario Dott. Marco D’Eredità in occa-sione della conferenza stampa conclus iva del progetto “2° bando per l'adozione del primo Bilancio soc iale da parte di dieci imprese” ha esposto i risultati ottenuti e presentato le imprese partec ipanti che hanno portato a termine il progetto/percorso di rendicontazio-ne sociale ed in partico lare proprio quello della redazione del Bilanc io soc iale, visto come uno strumento trasparente di comunicazione verso tutti gli stakeho lder (portatori di interes-

se) delle aziende. Il progetto - ha detto il Segretario Genera le- si colloca all'interno dei servizi offert i dal nostro Sportello C SR e Ambiente, il cui responsabile è il dr. Antonio Biasi, ed è nato da una naturale prosecuzione del percorso iniz iato e terminato nel 2012 con la pubblicaz ione dei primi 10 Bilanci sociali da parte delle az iende che hanno partecipato alla precedente edizione d i questo bando pubblico. Il Segretario Generale ha sottolineato che il Bilancio soc iale può diventare un impor-tante spunto di rif lessione sulle possibilità che le aziende hanno di migliorare il loro business, soprattutto in tempi di cris i che può rappresenta re una carta vincente per le im-prese per condividere con i propri stakeholder una serie di informazioni e di conoscenze importanti e di un importante strumento per il vantaggio compe titivo. D'eredità sottolinea che proprio ques ti ele-menti hanno portato la Camera di Commer-cio di Treviso a promuovere ques ta importan-te iniziativa attraverso un secondo bando, ad evidenza pubblica, realizzato ad hoc, per la realizzazione del primo bilanc io soc iale da

parte di imprese del trevigiano. Antonio Biasi responsabile de llo Sporte llo CSR ha illustrato i passaggi del progetto Nel 2012, la Camera di Commerc io di Treviso ha idea to un percorso progettuale integrato che prevede: momenti formativi, interventi di assistenza tecnica, auto-valutazione, esercita-zioni sul campo, al fine di accompagnare 10 imprese locali ne lla s tesura de l proprio primo Bilancio soc iale. Nel 2013, a seguito del successo ottenuto nella prima edizione, s i è quindi proseguito con altre imprese. I partecipanti si sono misura ti con l'impegno di esplicita re la missione azienda le e i risultati ottenuti, scontrandosi con la diff icoltà di mettere nero su bianco quello che svolgono quotidianamente, acquisendo maggiore con-sapevolezza su "quello che si è" e su "cosa si fa". II percorso proge ttua le ha fornito ai referenti aziendali le nozioni e gli strumenti fondamen-tali affinché potessero contaminare positi-vamente le proprie imprese, permettendo

di comprendere come il Bilanc io sociale può diventare un'occasione di trasparen-za, di posizionamento strategico e di miglio-

PRESENTATI I RISULTATI DEL 2° “BANDO PER L’ADOZIONE DEL PRIMO BILANCIO SOCIALE DA PARTE DI OTTO IMPRESE DELLA PROVINCIA DI TREVISO”.

2° BANDO PER L’ADOZIONE DEL PRIMO BILANCIO SOCIALE

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BILANCIO SOCIALE

ramento dell'immagine. Il Bilanc io soc iale è entra to ne lle imprese come strumento capace di favorire l'autovalutazione interna e di contribuire a l cambiamento orga-nizzativo, con la consapevolezza che c iò neces-sita di un investimento non solo nei sistemi operativi aziendali, ma anche delle competen-ze delle risorse umane.

Descrizione del progetto. Il bilancio sociale approfondimenti : Nel 2012, la Camera di Commerc io di Treviso ha ideato un pe rcorso progettuale integra to che prevede: momenti formativi, interventi di assistenza tecnica, auto-valuta zione, esercita-zioni sul campo, al f ine di accompagna re 10 imprese locali nella stesura de l proprio primo Bilancio soc iale. Nel 2013, a seguito de l successo ottenuto nella prima ediz ione, si è quindi proseguito con altre imprese.

IL PROGETTO I partecipanti si sono misura ti con l’impegno di esplic itare la miss ione aziendale e i risultati ottenuti, scontrandosi con la diffico ltà di met-tere ne ro su bianco que llo che svolgono quoti-dianamente, acquisendo maggiore consapevo-lezza su “quello che si è” e su “cosa si fa”. Il percorso progettuale ha fornito ai referenti aziendali le nozioni e gli strumenti fondamen-tali affinché potessero contamina re pos itiva-mente le proprie imprese, permettendo di

comprendere come il Bilancio sociale può diventare un’occasione di trasparenza, di riposizionamento strategico e di miglio-ramento dell’immagine. Il Bilanc io soc iale è entra to ne lle imprese come strumento capace di favorire l’autovalutazione interna e di contribuire a l cambiamento orga-nizzativo, con la consapevolezza che c iò neces-sita di un investimento non solo nei sistemi operativi aziendali, ma anche delle competen-ze delle risorse umane.

ANTICIPAZIONI DELLA Camera di Com-mercio per il 2014 Anche la Camera di Commercio di Treviso, nel 2014, inizierà i primi lavori, in continuità con quanto fa tto negli anni precedenti, per la predisposizione de l suo 4° Bilancio soc iale (mandato amminis trativo organi istituziona li periodo 2011/2015).

Di 8 imprese che hanno conc luso il proge tto 6 hanno deciso di pubblicare il proprio Bilanc io sociale in edizione sfogliabile sul s ito camerale www.tv.camcom.gov.it e sul loro sito azien-dale. Per quanto attiene i contenuti trasmessi du-rante il progetto si rinv ia alla pubblicazione degli atti de l Convegno conc lusivo, re lativo

alla prima ediz ione de l progetto “bando per l’adozione del primo Bilancio Sociale da parte di dieci imprese della provincia di Treviso ”. I Profili economici n. 39 sono disponibili in versione digitale sul sito web camerale ed in versione cartacea presso lo Sportello CSR e Ambiente.

2° “BANDO PER L’ADOZIONE DEL PRIMO BILANCIO SOCIALE

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BILANCIO SOCIALE CONSEGNA DEI DIPLOMI

1) ALFIO ZANELLASRL-Trevignano 2) ARCHIUTTI SPA - San Biagio di Callalta 3)CONTARINA SPA- Spresiano

4) COMUNICA SOCIETÀ' COOP. SOCIALE ONLUS Villorba 5) RETE ORCHIDEA SOCIETÀ' COOP. SOCIALE Valdobbiadene 6) F.LLI AMADIO SPA - Vazzola 7) VITA E LAVORO SOCIETÀ' COOP. SOCIALE ONLUS Montebelluna 8)ROTAS ITALIA SRL - Treviso (non presente)

3

1 4

2

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7

6

Marco d’Eredità Segretario Generale CCIAA Tv Antonio Biasi Responsabile Sportello CSR - Ambiente

2° “BANDO PER L’ADOZIONE DEL PRIMO BILANCIO SOCIALE

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Gli uffici camerali: UFFICIO ALBO IMPRESE ARTIGIANE - UFFICIO BIBLIOTECA

DOVE SI TROVA L'uff icio A lbo Imprese Artigiane s i trova presso la Camera di Commerc io in Piazza Borsa, 3/B - 31100 Treviso, 3° piano. telefono 0422 595405 (risponde da lle 10.00 a lle 12.30) - Fax 0422 595455 e-mail: albo.artigiani@ tv.camcom.it

L'ORARIO DI APERTURA Mattino: 8.45 - 13.00 dal lunedì a l venerdì Pomeriggio: 15.00 - 16.30 lunedì e mercoledì A CHI É RIVOLTO Chi vuole svolgere una attiv ità artigianale prevalentemente con il proprio lavoro personale (anche manuale), o chi produce beni o servizi di carattere artis tico o tradiziona le... Chi vuole avviare, con i requisiti necessari, attività imprenditoria li soggette a Segnalazione ce rtif icata d'inizio attività (S.C.I.A.) di autoripara tore, impiantis ta, impresa di pulizia, facchino, anche se svolte in forma non artigiana

DI COSA SI OCCUPA Iscrizione, modif ica e cancellazione all'Albo Imprese Artigiane Abilitazioni e Qualifiche Segreteria de lla Commiss ione Provinc iale per l'A rtigiana to Visure previdenzia li degli iscritti a ll'A lbo Imprese Artigiane

L’ UFFICIO ALBO IMPRESE ARTIGIANE LA BIBLIOTECA CAMERALE

DOVE SI TROVA

L'uff icio Biblioteca si trova presso la Camera di Commercio in Piazza Borsa, 3/B - 31100 Treviso, 1° piano. telefono 0422 595302 - 256, Fax 0422 595686 e-mail: [email protected]

L'ORARIO DI APERTURA Novità A partire da 4 febbraio 2013 l'accesso ai servizi della Biblioteca camerale è possibile solo "per appuntamento" all'interno dei consueti orari di apertura dell'Ente. mattino: 8.45 - 13.00 dal lunedì a l venerdì SU APPUNTAMENTO pomeriggio: 15.00 - 16.30 lunedì e mercoledì SU APPUNTAMENTO

A CHI É RIVOLTO Chi è studente, opera tore economico, ricercatore, operatore scolastico, libero professionista...

DI COSA SI OCCUPA

Presso la Biblioteca è possibile la consultazione dei testi, il pres tito e la fotocopiatura in loco. Inoltre, sono possibili r icerche mira te e lis te bibliograf iche personalizzate per rispondere alle specif iche esigenze de ll'utente.

UFFICIO ALBO IMPRESE ARTIGIANE

UFFICIO BIBLIOTECA

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L'orario in cui ci trovi mattino: 8.45 - 13.00 dal lunedì a l venerdì pomeriggio: 15.00 - 16.30 lunedì e mercoledì

Capo Ufficio: Antonio Biasi

Sito:www.tv.camcom.gov.it Kit D igitale CSR:www.csrtreviso.it

Speciale CSR e Ambiente

RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA E AMBIENTE ATTIVITÀ CAMERALE - 5^ EDIZIONE DI OPEN DAY CSR

SPORTELLO CSR E AMBIENTE Lo Sportello CSR e Ambiente è attivo presso la Camera di Commercio in Piazza Borsa, 3/B - 31100 Treviso, 3° piano. Telefono 0422 595288 - Fax CSR: 0422 412625, Fax Ambiente 0422 595459

e-mail per il servizio CSR: [email protected] e-mail per MUD - RA: [email protected]

un mese dal primo incontro in azienda. Tutte le vis ite s i sono dunque svolte con un tutto esaurito di pa rtecipanti. Ringraziamo gli imprenditori che c i hanno segui-to persona lmente nel corso delle visite illustran-doci la storia dell’azienda, i prodotti e, accompa-gnandoc i nei settori di produzione, ci hanno illustra to tutte le fasi della produzione, cos ì la rete dis tributiva e la parte promozionale. Ci è stata offerta un’accoglienza dedicata e cura ta nei minimi particolari. In questo numero di EMT riportiamo le esperienze e le foto de lla vis ita a : Perenzin Latteria srl. www.tv.camcom.gov.it - www.csrtreviso.it

Titolo: La 5^ edizione di Open Day CSR in azienda raggiunge il tutto esaurito pri-ma dell ’inizio. Ogni anno un tema diverso ed un unico f ilo conduttore: presentare, riscoprire o approfon-dire la conoscenza di alcune realtà azienda li

locali, innovative e competitive, che adotta-no strumenti di responsabilità sociale d’impresa. 4 successi pe r 4 ediz ioni. La Camera di Com-mercio di Treviso, in co llaborazione con t²i e le Associazioni di Categoria che partecipano al Tavolo Tecnico loca le sulla CSR, ha progettato un nuovo cic lo di incontri in azienda che, a

partire dal mese di settembre, ha dato l’opportunità di conoscere tre interessanti esperienze imprenditoriali nel settore agroali-mentare: le aziende ospiti sono s tate: Pastific io Jolly Sgambaro s rl, Da Re spa (Bibanes i) Perenzin Latteria srl. L’iniz iativa ha riscosso negli anni un crescente interesse e, pe r questa 5^ ediz ione, le isc riz io-ni sono state chiuse antic ipatamente già ad

WWW.TV.CAMCOM.GOV.IT WWW.CSRTREVISO.IT

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Il 21 novembre scorso, si è conc luso il 5° cic lo di Open Day sulla CSR. L’ediz ione 2013 ha visto l’organizzazione di 3 eventi dedicati a lle imprese loca li del settore Agroalimentare, che si distinguono nell’innovazione di processo/prodotto. Il resoconto de i due primi incontri è s tato pubblica to sul precedente n. 5 dell’EMT. Anche per questo ultimo incontro, il cui tutto esaurito era giunto già a sole due settimane dall’apertura de lle iscrizioni on line e con ben 3 mesi di anticipo sulla data de ll’evento, i titola-

ri Emanuela Perenzin e Carlo Piccoli han-no concesso di allarga re il numero di pa rteci-panti, originariamente f issato a 20, per con-sentire di accogliere tutte le richieste “extra” pervenute. Un nutrito gruppo di presenti attende quindi di ascoltare come la produzione della Latteria Perenzin incontri i temi de lla Responsabilità Sociale d’Impresa. La prima cosa che colpisce un vis itatore, che varchi per la prima volta la soglia del negozio, è che non si tratta di un comune negozio di formaggi. Infatti l’az ienda si è da poco trasfe-rita, anche se solo di un numero c ivico, per dar

modo di apporta re un’interessante novità al proprio modo di proporsi a l cliente: non è comune infa tti che a pochi passi da l dispensa-tore dei numeri accanto al banco frigo, si possa attendere accomodati su sgabelli attor-no a tavolini, sorseggiando un caffè. Ancor meno comune è che, facendo un giro tra i bassi scaffali dove fanno be lla mostra di sé prodotti tipic i locali, tra i qua li pas ta e sughi, si possa scorgere un angolo ris torante. Eh già, perché Latteria Pe renzin è il primo “Cheese bar”, dotato di cuc ina dove i clienti e gli ospiti

di passaggio possono degustare piatti caldi oppure “semplicemente” assaggiare qua lche prodotto dell’azienda acquistabile poi a l ban-

co. Quello che si dice innovazione, non solo di prodotto! Ci accomodiamo quindi a l piano di sopra e ci troviamo a ripercorrere le tappe principali di questa attività. Dal 1991 Emanuela Perenzin porta avanti una tradizione ormai giunta a lla 4^ generazione. Tra ritrovamenti di vecchi libretti de l la tte da tati ’36 e medaglie d’oro che cambiarono felicemente la denominazio-ne in “Premiata” Latteria Perenzin, è piacevole passare la prima parte de l pomeriggio ad assaporare una be lla fetta di storia loca le. Ma è ancor più interessante quando, a patire dai due so li tipi di formaggio inizia le, il San Pietro ed il Fe letto, Emanuela ci spiega le scelte che porteranno la sua latteria a distin-guersi notevolmente dalle altre. È il 1999 e cominc ia la produzione di formaggi “bio” da latte di capra, a partire da latte di un produt-tore de l bellunese. E per farci capire come i tempi cambiano e come cambiano gusti e mentalità delle persone ci porta questo dato: iniz ialmente la produzione di formaggi da latte di capra faceva riferimento a 3 stalle per una lavorazione totale di 450 litri di latte, ora l’approvvigionamento arriva da 13 stalle. Inizia lmente i c lienti ai qua li veniva proposto

ULTIMO APPUNTAMENTO DEL 5° CICLO DI INCONTRI IN AZIENDA (EDIZIONE 2013) SULLA CSR NEL SETTORE AGROALIMENTARE: VISITA A PERENZIN LATTERIA SRL.

Federica A limede e Antonio Biasi

Speciale Open day CSR: visita a Perenzin Speciale Open day CSR: visita a Perenzin Latteria srl

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questo prodotto nuovo, rifuggivano letteral-mente anche un semplice assaggio, co l tempo invece sono sta ti conquistati da l sapore delica-to e notevolmente differente da l formaggio prodotto con latte vaccino. La diff ico ltà inizia-le inoltre era dettata anche da l tipo di lavora-zione del latte di capra, completamente diffe-rente da que lla impiegata per il latte vaccino. Tra l’altro il formaggio di capra è particolar-mente ada tto a tutti coloro che hanno into lle-

ranze o allergie al latte vaccino. Dal 2005 l’impegno de ll’a zienda è orientato anche all’internaziona lizzazione, con la parte-cipazione alle più rinomate fiere de l settore, quale ad esempio que lla di Anuga, in Germa-nia, che vanta il primato in Europa e che ad ottobre di quest’anno ha registra to ben 6.800 espositori. I prodotti Perenzin sono pe r un mercato di

nicchia, ma sono conosciuti anche all’este ro in paesi come: USA, Canada, Hong Kong ed Australia. I clienti esteri non fanno grandi ordini, ma la loro fidelizzazione consente di far crescere costantemente questa azienda nel tempo. Da due anni esiste inoltre lo spazio PER (Percors i Enogastronomic i di Ricerca ), per intenderci si tratta dell’ambiente che c i ha accolti, quello dove i turisti si possono fermare

per le degus tazioni e che è na to dopo un “viaggio-ricerca” di Emanuela e Carlo, in giro per l’Europa, per studiare i “loca li de l formag-gio” e dove nasce l’idea del ristorante, area bar e bottega tutto sotto lo s tesso tetto. E questa scelta ha portato ad un incremento del fatturato del 50%, anche se, il fa tturato del ristorante da so lo ancora non ha ripagato gli investimenti fatti, ma la soddisfazione relativa al numero di turis ti che si sono fermati da Perenzin in questi ultimi anni ripaga enor-memente gli sforz i fatti e l’orgoglio de i pro-prietari si sente e probabilmente è anche condiviso da i presenti. Grazie al PER è poss ibi-le quindi organizzare eventi mus ical-cultural-gastronomic i in questo spazio, che d’estate consente anche di godere di una magnifica vista sui colli del coneglianese. Alcuni da ti spiccio li per inquadrare meglio questa singo-lare latteria: 2 milioni i litri di la tte lavora ti in un anno; 35 mila c irca le forme prodotte (numero non coincidente con il numero di pezzi); 30 diversi tipi di prodotti messi in commercio; 46% di latte di capra lavorato e 61% di latte “bio” lavorato;

18% de l fatturato derivante dall’esportazione; 15 dipendenti (di cui 7 dipendenti de l PER) e conosciute ben 7 lingue straniere parlate. Tre i tipi di latte che vengono lavorati qui da Perenzin: vacca, capra e bufa la e due le “categorie” in cui poi si dec linano i vari pro-dotti: “affinamenti” (s tagionatura con a ltri ingredienti/sostanze che portano delle modi-fiche organolettiche qua li: f ieno, pepe, foglia di noce , ce ra d’api, ta rtufo) ed “ubriaca tura” (con Ciock, Traminer, Prosecco, Marzemino). Facciamo quindi un breve intermezzo, scorta ti al piano di sotto; sotto al loca le si trova infatti il magazzino e la zona adibita a stagionatura. Fa freddo e nonos tante l’iso lamento, dalle celle chiuse giunge comunque il tipico odore del formaggio. Assi di legno vuote perché molti ordini sono già partiti, consentono di notare alcuni dettagli che altrimenti potreb-bero passare in secondo piano. Qui gli am-bienti sono tutti nuovi, ma la disposiz ione è accurata e studiata nei dettagli e la scelta delle tavole di legno porta avanti la tradiz ione della s tagionatura tipica “di una volta”. Ema-nuela vuole farc i apprezzare il profumo di un formaggio “medievale”. L’aria si impregna subito di un odore forte, che dà quasi a lla testa. E si torna di sopra dove il marito Carlo Piccoli ci intrattiene per il tempo residuo, parlandoci dei sacrif ici e dei costi de lla speri-mentazione, ma non tanto in te rmini moneta-ri, ma quanto in termini di tempo applicato e in ques to cic lo di incontri 2013 è un tema ricorrente, che accomuna tutte e 3 le aziende che abbiamo visita to. Nel 2011 Carlo dà vita a ll’Accademia I nterna-ziona le di Arte Casearia, porta la sua notevole

Speciale Open day CSR: visita a Perenzin Latteria srl

VISITA A PERENZIN LATTERIA

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esperienza in città come Cipilo in Messico, dove emigranti veneti fanno ancora il formag-gio come si faceva 130 anni fa ed organizza corsi pra tic i per pe rsone interessate ad ap-procciars i al mondo caseario. Se dovessimo scegliere a lcuni aggettivi legati all’operato dell’Accademia potrebbero essere: impegno, innovazione, amore e lungimiranza di alcune scelte riguardanti anche la parziale condivisio-ne del know-how aziendale con altre realtà

locali e singoli sogge tti. E ad una domanda in partico lare di un pa rteci-pante fa piacere sentire Carlo Piccoli dire che non c’è timore che i competitor approf ittino di questa condivisione di know-how, perché “elevare la qua lità per chi fa qualità è impor-tante ed ha un ritorno; la formazione è inoltre una leva importante anche per il marketing”. Le idee non mancano e nei progetti prossimi futuri Perenzin vuole proporsi come capof ila per un programma capace di rilanc iare il turismo loca le, legato ai prodotti di qualità.

Speciale Open day CSR: visita a Perenzin Latteria srl

VISITA A PERENZIN LATTERIA

Come di consueto, ogni att ività o serviz io proposto dallo Sportello CSR e Ambiente viene monitorata tramite questionari di soddisfaz ione somministrati agli utenti. Anche per la quinta edizione deg li Open Day CSR il riscontro ottenuto dimostra un

elevato grado di apprezzamento.

ANTICIPAZIONI 2014: Considerati gli ottim i riscontri ottenuti si antic ipa che è g ià stata avviata la programmaz ione del 6° Ciclo di Open Day CSR, e che il tema scelto per il 2014 sarà “la sostenibilità” .

20,8%

79, 2%

Come valuta l' iniziativa "Open Day" nel suo complesso?

PessimoInsufficien teSufficien teBuonoOttimo

20,8%

79,2%

Ritiene che questo tipo d i attività possa essere u ti le per conoscer e megl io le imprese p resen ti nel terr itorio, che si distinguono anche per l’attivazione di per co rsi di CSR?

PessimoIn sufficien teSufficien teBuon oOttimo

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IL COMMERCIO ESTERO NEI PRIMI 9 MESI DEL 2013 PRINCIPALI RISULTATI PER LA PROVINCIA DI TREVISO

Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso

Nei primi nove mesi del 2013 le esportazioni italiane evidenziano una leggera f lessione rispetto allo stesso periodo dell’anno prece-dente (-0,3%); il risultato tuttavia - come già evidenziato dai dati de l primo semestre dell’anno - è f rutto di contributi regionali assai variegati. Sic ilia (-14,9%), Puglia (-15,8%) e Sardegna (-13,1%) sono le regioni che contri-buis cono maggiormente alla fless ione dell’export naziona le; in espansione invece le Marche (+12,7%), il Piemonte (+2,9%), l’Emilia-Romagna e il Veneto (entrambe +2,0%). Dall’ana lis i del Vene to spicca il risultato ten-denzia le de lla provincia di T reviso come mi-gliore performance esportativa tra le province venete (+3,5%; in valori assoluti si passa dai 7.520 milioni di euro dei primi nove mesi del 2012 ai 7.784 milioni di euro de llo stesso periodo de l 2013); nega tivo invece il confronto con i volumi e xport de l biennio precedente (-4,1%). L’export dei prodotti manifa tturieri trevigiani (costituito per o ltre il 63% da vendite nei Paesi intra-Ue28 e per il rimanente 37% da vendite nei Paesi extra-Ue28 ) ha benefic iato, nei primi nove mesi del 2013, di un aumento delle ven-dite sia nei confronti de i Paesi extra-Ue28 (+8,1%) che in quelli dell’Unione europea (+1,0%). Germania e Franc ia costituiscono i due princi-pali Paesi di destinazione dei prodotti manifat-turie ri trevigiani (rispettivamente con il 15,4% e l’11,6% de ll’export complessivo); tuttavia se le esportazioni nei confronti de lla Germania sono aumentate (+2,6 rispetto al 2012) verso la Francia s i registra invece una contra zione, sia su base annua le che bienna le, (rispe ttivamente -1,5% e -4,6%). Anche le vendite ne i confronti di Regno Unito e Roma-nia (Paesi che assorbono c iascuno oltre il 5% dell’export trevigiano) risultano in aumento: in entrambi i Paesi le vendite c rescono del +4,1% rispetto al 2012 mentre nel Regno Unito la variazione è più che pos itiva anche rispetto al 2011 (+8,6%). In forte aumento anche le vendite verso gli Stati Uniti (principale Paese extra-Ue28 di

destinazione del manifatturiero trevigiano con quasi il 5% de ll’e xport complessivo) dove la crescita è a due c ifre sia su base annuale che bienna le (rispe ttivamente +10,3% +27,1%). Pos itiv i i r isulta ti ve rso la Russ ia (rispe ttivamente +3,6% e +1,3%). Un discor-so a parte merita la Cina dove le vendite regi-strano un +12,1% rispetto all’anno scorso, ma sono in forte ca lo rispetto al 2011 (-65,1%).

Anche con riferimento alle importazioni Treviso evidenzia una dinamica più favorevole rispetto agli altri territori: -0,1% rispetto ai primi nove mesi del 2012 (contro il -1,3% del Veneto e il -6,1% dell’Italia); negativa invece, con valori a due c ifre, il confronto con i volumi import de l biennio precedente. Dal complesso dei flussi importativi ed espor-

tativi si generano saldi commerciali positivi sia dai confronti tempora li (primi nove mesi 2012 e 2011) che territoria li (provinciale, regiona le e nazionale ).

L’analisi per settori Il recupero dell’export trevigiano è frutto del risultato pos itiv o, su base annua le,

dell’industria dei macchinari le cui vendite crescono del +7,3% (da 1.237 a 1.327 milioni di euro). La variazione nel biennio è invece negativa (-23,8%) perché tra il 2010-11 si era registra ta una pa rticolare accentuazione de lle vendite di macchina ri verso la Cina, che resta-va uno dei pochi me rcati trainanti sul fronte dei beni strumentali. Ma è da prendere come buona notizia il fatto che l’e xport di macchina-ri non sia più polarizzato su alcuni mercati, ma torni a crescere in modo omogeneo sia f ra i Paesi intra-Ue28 (+7,6%) che extra-Ue28 (+7,1%), segno di un genera le recupero di fiduc ia negli investimenti in beni strumentali. Permangono certo dinamiche molto diversifi-cate tra Paese e Paese. All’interno de ll’Unione Europea si conferma quanto detto per il mani-fatturiero e quindi una contrazione de lle vendite di macchinari verso la Francia (-12,6% rispetto al 2012 e -13,6% rispetto al 2011) e una c re s c ita v e rso la Ge rman ia (rispe ttivamente +26,6% e +24,9%). Per gli Sta ti Uniti, princ ipa le Paese extra-Ue28

Monitor Economia : Commercio estero

di destinazione dei macchinari trevigiani, si cresce solo da l confronto con il 2011 (+20,2%) mentre verso la Russia i risulta ti sono pos itivi sia sul 2012 (+26,1%) che sul 2011 (+12,0%).

Per l’industria del mobile si registra quanto meno una tenuta de i vo lumi e xport (pari a quasi 1.069 milioni di euro) rispetto ai primi nove mesi del 2012 e una lieve ripresa su base bienna le (+3,6%), ma con dinamiche molto diverse tra Paesi intra ed extra Ue28. Se nell’Unione Europea le vendite diminuisco-no del -5,6% rispe tto allo stesso periodo del 2012 e del -9,0% rispetto a l 2011 (con flessio-ni in tutti i princ ipa li pa rtne r europe i, Germa-nia inc lusa), ne i merca ti extra-Ue le vendite crescono del +11,3% rispetto ai primi 9 mesi dello scorso anno. Si segnala in particola re la dinamica delle esportazioni di mobili verso gli Stati Uniti, qua rto me rcato e xport in assoluto per il distretto mobiliero trevigiano: le vendite oltre oceano crescono de l +36,0% rispetto al 2012 e sfiorano il raddoppio (+81,7%) rispet-to al 2011 (passando da 55 a 100 milioni di euro).

Le calzature, terza voce dell’e xport trevigia-no (661 milioni di euro), continuano ad accu-sare una dinamica negativa sia da l confronto annuale (-1,8%) che bienna le (-12,6%). La contrazione, tra l’altro, si accentua non poco verso i merca ti dell’Unione Europea (pesa soprattutto il -17,4% ne l biennio) che assor-bono quasi l’80% de lle vendite complessive di questo settore. Positiva invece la performance esportativa verso i me rcati extra-Ue28 (+4,7% sull’anno e +12,7% sul biennio): in partico lare verso Giappone, Russ ia e Norvegia. In c resc ita a due c if re il me rca to

dell’elettrodomestico i cui volumi (596 milioni di euro) risultano in aumento sia ri-spetto ai primi nove mesi del 2012 (+14,6%) che del 2011 (+18,7%). Per questo settore le vendite sono s tate sostenute da i flussi verso i mercati de ll’Unione Europea (che assorbono quasi il 70% de ll’export complessivo) dove si cresce di o ltre il +21% s ia sul 2012 che sul 2011. I due principa li pa rtne r europe i sono ancora una volta Germania (rispettivamente

L’Approfondimento completo, a cura dell’Area Studi e Sviluppo Economico Territoriale, è consultabile sul sito camerale nella sezione Studi e Ricerche/Analisi Censimenti all’indirizzo: http://www.tv.camcom.gov.it/docs/studi/report_congiunturali.htm_cvt.htm

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Monitor Economia : Commercio estero

+17,1% e +18,0%) e Franc ia (+25,2% e +10,7%). Si ferma invece al +1,9% la varia-zione annuale delle vendite verso i mercati extra-Ue28 a causa del contributo negativo dei principa li Paesi (Svizze ra, Australia e Russia) compensato tuttav ia da S ta ti Uniti (rispe ttivamente +10,7% e +46,9%) e dagli Emirati Arabi con variazioni pos itive a tre cifre.

Infine s i segnala che continua la dinamica

positiva dell’export di prodotti alimentari (+12,6% su base annuale e +23,7% su base

bienna le) e di bevande (rispettivamente +14,4% e +26,8%). Per entrambi i settori crescono maggiormente le esportazioni verso i mercati e xtra europei s ia rispe tto a l 2012

(rispe ttivamente +25,0% per l’alimenta re e +19,4% per le bevande) che rispetto al 2011 (quasi il +40% per l’a limentare e il +36% per le bevande).

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LA CONGIUNTURA DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO IN PROVINCIA DI TREVISO NEL TERZO TRIMESTRE 2013

Monitor Economia : Commercio al dettaglio

La consueta indagine congiunturale condotta da Unioncamere del Vene to ha coinvolto, a livello regiona le, un campione complessivo di quasi 1.200 imprese per un totale di 18.500 addetti; a livello provinc iale il campione risul-ta composto da poco più di 200 imprese con quasi 2.700 addetti. Più spec ificatamente, sul totale de lle imprese trevigiane il 69% (pari a 140 unità) appartiene al commerc io al de ttaglio di prodotti non alimentari e il restante 31% è ripartito quasi equamente tra le imprese de l commercio al dettaglio di prodotti alimentari (16%, n. 32 unità) e que lle appartenenti a l gruppo degli ipermerca ti, supe rmercati e grandi magazzini (15%, n. 30 unità). Con riferimento invece alle superfic i di vendita i due te rzi de lle imprese (n. 136 unità) è costituito da piccole superf ici di vendita (meno di 400 mq.) mentre il 33% (n. 66) appartiene alla categoria delle medie e grandi superf ici di vendita (400 mq. e più). Nel terzo trimestre 2013 le vendite al detta-glio delle imprese trevigiane hanno registrato una variazione pos itiva pari al +3,0% rispe tto allo s tesso periodo del 2012. Si tra tta di un’inversione di segno certamente inte ressan-te, che però necessita di ulte riori valutazioni, anche perché si co lloca dopo molti trimestri consecutiv i di risultati negativi. In propos ito e per evitare un’enfasi troppo precipitosa sui

risultati provinc iali del trimestre, va ricordato che ta le campione provinc iale è pur sempre di dimens ioni re lativamente contenute e di vo lta in volta può ricomprendere imprese diverse. Può altresì ipotizzarsi una maggiore propen-sione alla risposta da pa rte de lle imprese interessate da una dinamica pos itiva. L’ana lisi del fa tturato pe r settore merceologi-co evidenzia che, rispe tto alla media provin-ciale, i settori del commerc io a l dettaglio di prodotti alimentari realizzano ancora un risultato negativo (-4,4%) compensato da lle performance positive del commercio a l detta-glio di prodotti non alimenta ri e de lla grande distribuzione (ipermerca ti, supermercati e grandi magazzini) pari rispettivamente al +3,7% e +2,5%. Con riferimento invece alla supe rfic ie di vendi-ta permane il forte divario tra piccole e medio/grandi supe rfic i: le prime hanno visto diminui-re il loro fatturato de l -2,1% mentre le secon-de hanno regis trato una cresc ita de l +4,7%. A livello nazionale i risultati della rilevazione mensile sulle vendite a l dettaglio condotta dall’ISTAT evidenziano, per il terzo trimestre 2013, un’ulteriore attenuazione de lla f lessione su base annua (-1,2%) rispe tto a quanto rilevato il trimestre precedente. Dalla suddivisione per settore merceologico,

diversamente dal dato provinc iale, risulta più penalizzato il settore non alimentare (-1,7%) rispetto all’alimentare (-0,3%) mentre le vendite per forma distributiva mostrano, nel confronto con il terzo trimestre de llo scorso anno, una situazione quasi staziona ria per la grande distribuzione (-0,4%) e una diminuzio-ne per le imprese operanti su piccole superf ici (-1,7%). Se si scende nel dettaglio della gran-de distribuzione, tuttavia, si osserva come il risultato s ia sostenuto da i discount alimenta ri. Tornando alla provinc ia di T reviso, anche per gli ordini ai fornitori si registra un’inversione di segno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (+1,7%), che segue comunque a tre anni consecutivi di variazioni negative. L’ana lisi tendenzia le degli ordinativi pe r setto-re merceologico evidenzia come il dato medio sia frutto della dinamica positiva soprattutto del commercio a l dettaglio di prodotti non alimentari i cui ordini crescono de l +2,7% e in misura minore di que lla del comparto de lla grande distribuzione i cui ordini risultano un po’ sopra la stazionarietà (+0,5%). Entrambe le dinamiche hanno compensato l’andamento negativo del commerc io a l dettaglio di pro-dotti alimentari (-3,7%).

Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso

SETTORE COMMERCIO AL DETTAGLIO

INDICATORI CONGIUNTURALI PER TERRITORIO – SERIE STORICA 3° TRIM. 2009 – 3° TRIM. 2013

(VARIAZIONI CONGIUNTURALI E TENDENZIALI)

1 Il campione teorico dell’indagine è composto da oltre 8.000 imprese operanti sull’intero territorio nazionale

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Monitor Economia : Commercio al dettaglio

Sotto il profilo dimens iona le anche gli ordini, come il fattura to, penalizzano le piccole superf ici di vendita (-3,7%) a f ronte di un risulta to positivo per que lle medio/grandi (+3,6%).

Le previsioni degli imprenditori provinc iali del commercio al dettaglio non sono positive, ma in miglioramento.

Con riferimento alle prospettive di fatturato scende dal 51% al 40,5% la percentuale degli intervis tati che esprime giudiz i di f lessione e sale

centuale di co loro che li prevede stabili e dal saldo tra giudiz i positivi (+15,3%) e negativi (+9,3%) ritorna una maggiore propensione degli imprenditori ad un aumento de i prezzi di vendita dopo l’interruzione de llo scorso trimestre.

Le previsioni sull’occupazione permangono polarizzate su giudiz i di s tazionarietà (così si esprime l’85,6% di interv istati). E’ appena dell’1,5% la quota dei giudiz i di aumento così che il sa ldo negativo ritorna a due cifre (-11 punti

dal 12,5% al 24,5% la quota di co loro che preve-de invece un aumento con un saldo negativo di -16 punti pe rcentuali (era pari a -39 lo scorso trimes tre).

Anche per gli ordinativi si regis tra un bilancio nei giudiz i in sens ibile miglioramento con un saldo che passa da i -41 punti percentua li de llo scorso trimestre a -15 p.p., a f ronte di una per-centuale di intervista ti (quasi il 45%) che si collo-ca sulla staziona rietà.

Quanto a i prezzi di vendita sa le al 75% la per-

SETTORE COMMERCIO AL DETTAGLIO % DI GIUDIZI DI PREVISIONE SUI PRINCIPALI INDICATORI PER I PROSSIMI 3 MESI

TREVISO E VENETO. SERIE STORICA TRIMESTRALE 2° TRIM. 2009 - 3° TRIM. 2013

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Monitor Economia : Commercio al dettaglio

CLIMA DI FIDUCIA DELLE IMPRESE DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO A LIVELLO NAZIONALE TOTALE E PER TIPOLOGIA DISTRIBUTIVA

INDICI DESTAGIONALIZZATI (BASE 2005=100). GENNAIO 2008 – NOVEMBRE 2013

percentua li). La decisa a ttenuazione delle previsioni negati-ve concorda con il progressivo miglioramento registra to ne l periodo luglio-settembre dal clima di fiduc ia delle imprese del commercio al dettaglio, rilevato da ll’Ista t a livello nazio-nale. 2

Dopo una lieve flessione in Ottobre, a Novem-bre 3 l’ indice risa le a 90,7. In partico lare, dimi-nuisce il sa ldo dei giudiz i sulle vendite correnti (da -32 a -36) ed aumenta quello rela tivo alle attese sulle vendite future (da -15 a -6); il saldo de i giudiz i sulle scorte di magazzino passa, infine, da -5 a -4. Disaggregando i dati per tipologia distributiva, l’indicatore di f idu-cia migliora ne lla grande dis tribuzione (da 88,0 a 91,2) e si conferma sui valori de llo scorso mese in quella tradizionale (91,0). Più nel dettaglio, nella prima peggiora il sa ldo dei giudizi sulle vendite correnti (da -21 a -29), ma in forte recupero emerge quello re lativo alle a ttese sulle vendite future (da -9 a 7). Nella seconda, resta stazionario il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (-43), ma recupe-ra que llo delle attese sulle vendite future (da -20 a -17). Quanto alle scorte di magazzino, il saldo della variabile passa da -7 a -9 nella grande dis tribuzione e da -4 a -1 in quella tradiziona le. In linea con il clima di fiducia delle imprese anche il c lima di fiducia dei consumatori 4 ha registra to ne l terzo trimestre 2013 un anda-mento positivo, che, a livello di ripartiz ione Nord Est, si mantiene anche nelle ultime due mensilità. In partico lare ne l Nord Est il c lima di fiducia dei consumatori a Novembre 2013 aumenta (da 100,3 a 101,7). Il miglioramento de lla fiduc ia è dovuto a ll’aumento de l clima pe rso-nale (da 101,4 a 104,2), di que llo corrente (da 99,6 a 102,1) e di que llo relativo alla compo-nente futura (da 100,3 a 100,6). La compo-nente economica risulta a l contrario in lieve diminuzione (da 94,4 a 94,3) .5

CLIMA DI FIDUCIA DEI CONSUMATORIA LIVELLO NAZIONALE INDICI DESTAGIONALIZZATI(BASE 2005=100). GENNAIO 2007—NOVEMBRE 2013 (*)

5“Clima di fiducia dei consumatori”, Istat Statistiche flash, 26 novembre 2013

2L’Istat conduce mensilmente l’Indagine sulla fiducia delle imprese commerciali operanti tramite punti vendita al minuto in sede fissa con almeno 3 addetti nell’ambito d’un ampio schema d’inchieste congiunturali, armonizzato a livello europeo. L’indagine si propone la raccolta e la diffusione tempestiva dei dati riguardanti i giudizi sull’andamento degli affari, sul livello delle scorte, sui prezzi d’acquisto del settore, nonché le tendenze (per i tre mesi successivi) del volume degli ordini, del numero degli occupati, dei prezzi di vendita e del volume delle vendite. Mensilmente vengono elaborati, inoltre, gli indicatori del clima di fiducia del comparto sia nel suo insieme, sia nelle due grandi disaggregazioni (distribuzione tradizionale e grande distribuzione). 3“Clima di fiducia delle imprese”, Istat Statistiche flash, 28 Novembre 2013. 4L’indagine congiunturale sul clima di fiducia dei consumatori viene svolta mensilmente dal 1982 nell’ambito di un progetto armonizzato dell'Unione su un campione rappresentativo della popolazione adulta italiana di numerosità pari a circa 2000 unità. Le opinioni sono richieste nella forma di giudizi riguardanti il recente passato (i precedenti dodici mesi) oppure nella forma di attese sull’evoluzione futura a breve termine (nei successivi dodici mesi). In dettaglio l’indagine comprende domande mensili sui seguenti aspetti: giudizi e attese sulla situazione economica dell’Italia; attese sulla disoccupa-zione; giudi zi e attese sulla situazione economica della famiglia; giudizi sul bilancio familiare; giudizi e attese sull’andamento dei prezzi; opportunità attuale e futura di risparmio; opportunità attuale e intenzioni future di acquisto di beni durevoli. Per ogni domanda i risultati sono espressi in termini di frequenze relative delle singole modalità di risposta e di saldi, calcolati come differenza fra le frequen-ze percentuali delle modalità favorevoli e di quelle sfavorevoli. Il clima di fiducia è un indi catore sintetico complessivo dei risultati dell’indagine ed è finalizzato a valutare l’ottimismo/pessimismo dei consumatori italiani; esso può essere disaggregato sia nei climi economico e personale, sia, alternativamente, nei climi presente e futuro. Tutti gli indicatori del clima di fiducia sono espressi come numeri indici destagionalizzati in base 2005=100.

L’Approfondimento completo, a cura dell’Area Studi e Sviluppo Economico Territoriale, è consultabile sul sito camerale nella sezione Studi e Ricerche/Analisi Censimenti all’indirizzo: http://www.tv.camcom.gov.it/docs/studi/report_congiunturali.htm_cvt.htm

Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati ISTAT

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Giovani trevigiani all’estero

Abbiamo il piac ere di incontrare il dott . Massimo Brugnera nato a Motta di Livenza che ha studiato disegno industriale allo IUAV d i Treviso e al Politec-nico di Milano; ora vive in Svizzera e lavo ra presso l’agenz ia di pubblicità Leo Burnett. 1/Ciao, iniziando dai tuoi percorsi di studio cosa ti ha spinto a scegliere l ’indirizzo uni-

versitario di disegno industriale? Il fatto di aver lavorato a i tempi delle scuole superiori durante le vacanze estive in diverse aziende de l trevigiano come apprendista meta l-meccanico è stato s icuramente molto utile pe r capire che non avrei voluto fare quel tipo di professione. Mi piaceva l’idea di poter maneggia-re e trasformare i materiali e di avere un ritorno economico dal mio impegno, ma mancava de l tutto l’uso dell’immaginazione a discapito della produttività. A dire la verità ci sono sempre state de lle cose

che avrei e che non avrei voluto fare, c redo che sia una questione innata per qua lsiasi persona, e anche di educazione. Volevo andare all’università, imparare a proget-tare. Volevo assolutamente che il mio futuro professiona le avesse in seno la c reatività e l’invenzione. Il resto vien da sé, dopo aver supera to i tes t d’ingesso per le facoltà di ingegneria meccanica a Trieste e di disegno industria le a Treviso ho capi-to che quest’ultima era la strada che faceva per me; l’estetica, la semiotica, l’arte e l’innovazione sono sempre s tate in primo piano rispetto alla fattibilità, per la qua le avrei molto probabilmen-te trovato in un secondo momento so luzione. 2/Dopo quanto tempo dalla laurea hai

trovato lavoro? Quali incarichi hai ricoper-to? Durante i miei s tudi a Treviso e a M ilano ho colla-

borato continuativamente con studi professionali del settore. Devo dire che sia a livello universita rio che pro-fessionale è stato molto utile spos tarmi da Trevi-so una volta conc lusa pos itivamente la laurea triennale (testardo, nonostante avessi ricevuto un’ottima offerta di lavoro da una grossa azienda dell’automazione e della domotica). Non perché Treviso, ma in quanto un territorio differente per tessuto storico e socia le si è dimostrato fonda-mentale per ampliare le mie conoscenze e vedu-te. Era cambiata la menta lità a ll’interno dell’ambiente universitario, non bastava inven-tare e spinge rsi oltre, bisognava prima di tutto essere consapevoli di quello che si stava propo-nendo, riportare dati, confrontare, descrivere; la proposta concettuale e ancora di più quella visiva facevano parte tutto a un tra tto dell’ultima fase del progetto, quas i fossero a quel punto giusto un corolla rio. Anche professionalmente i miei part t ime sono cambiati: da disegni tecnici di scaffala ture da

UN TREVIGIANO A LOSANNA ,SVIZZERA

INTERVISTA A MASSIMO BRUGNERA

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riprodurre ne lle tre dimensioni, mi sono ritrovato a proporre per lo studio di des ign Fenizia gli allestimenti per le vetrine di alcune marche de l lusso a livello globale. Resterà sempre il r icordo di quando ho lavorato al design per un evento di Bulgari gioie lli, mentre seguivo il montaggio dell’a llestimento alla Scala di M ilano, quando da una f inestra in alto ho visto arrivare i furgoni blinda ti scorta ti dalle volanti della poliz ia, come in un film, e quando poi ho conosciuto il responsabile de l brand. Tutte le icone, i miti, sono sembrati molto più a portata di mano. In generale, la città di Milano, dove ho vissuto cinque anni, mi ha trasmesso la consapevolezza di quanto sia importante re lazionarsi con le persone, mette re in gioco la propria facc ia (questo atteggiamento mi ha permesso di colla-borare ad un progetto di projection mapping pe r Samsung, esterno all’azienda per cui lavoravo, per esempio); il fa tto di svolgere il lavoro con professiona lità, qualità e puntualità, sarebbe stato scontato. Questo risulta ancor più vero adesso, in Svizzera, in un’azienda internazionale, dove i rapporti con i clienti e con i colleghi sono centrali, assieme ai modi e alla qualità della comunicazione; se poi sei qui è perché qua lcuno ha capito che il tuo lavoro lo sa i fare bene. A Losanna lavoro come art directo r in Leo Bur-nett, la s tessa azienda che mi ha ingaggiato a Milano c inque giorni dopo la laurea specialistica.

3/Qual è stato il percorso professionale che ti ha portato a ricoprire questo ruolo? Ho vinto alcuni premi da studente, tra cui il Sam-sung Young Design Award, Fiat Design the Ita lian Way e Osaka Design Compe tition i princ ipa li. Questo potrebbe aver influito sulla mia convoca-zione in azienda. Dal momento in cui sono passato dall'università al mondo de l lavoro mi sono ritrovato quotidia-namente a tu per tu con professionisti dalle

attitudini diverse a seconda de l ruolo e delle esperienze. Da subito sono s tato affasc inato da i talenti e ho cerca to di imparare il più possibile da loro. Intendiamoci, perché ho studia to disegno indu-striale non signif ica che sia incuriosito unicamen-te da lle persone con competenze affini; mi riten-go fortunato di aver lavorato e lavorare con creativi, ma anche account, p lanner, fornitori e clienti, alcuni, dec isamente sopra la media. Da queste figure – certi diventeranno amic i, altri vorresti ammazzarli - si impa ra. Si impara soprat-tutto dalla personalità che mettono sul lavoro. Questa nuova sensibilità unita a lla dovuta ricerca personale (insieme al buon uso dell’inglese) sono le caratte ristiche che mi hanno pe rmesso di passare al contes to internazionale.

4/ Consiglieresti ad un giovane di intra-prendere il tuo percorso di studio, visti i successi raggiunti? Niente consigli precisi a riguardo, troppo generi-co nel senso che dipende molto dalla persona e dal caso. Ogni ragazzo si informe rà e capirà cosa è meglio per lui, spero lo sappia già da tempo, perché allora è il percorso migliore. Di sicuro oggigiorno in Ita lia e ne l mondo c i sono miliardi di designer, è diventa ta una moda. C’è quindi un e levato livello di competizione. I migliori del settore che ho conosciuto sono designer dentro, amanti della mate ria, stilis ti, tecnic i, inventori e sognatori; probabilmente consigliere i di seguire un corso di studi alternati-vo, che ampli le vedute, se uno è nato e c resciuto designer. Proprio come un’espe rienza fuori casa.

5/Dal tuo punto di vista quali possono esse-re le professioni di cui non si parla, cui un giovane non pensa mentre sceglie il pro -prio indirizzo di studi? Professioni che non

rappresentano le mansioni abituali? La domanda è buona, ne l senso che vuoi la mia impreparazione a riguardo, vuoi la carenza di informazione da lle scuole e sulle scuole io il tes t d’ingresso pe r lo IUAV lo abbia raggiunto di corsa perché avevo scoperto la mattina stessa da un conoscente dell’esis tenza di quella facoltà. Ed è stata la base per la mia professione finora. Alcune delle parole chiave che ritornano di fre-quente: Digitale, Gaming, Servizi, Artigianato, Narrazione/Storytelling. In ogni caso, più che pensare a una specif ica mansione o professione, cercherei delle Idee uniche, sono ancora oggi incontes tabili produt-tric i di capitale. Abbiate de lle idee.

www.trevisosys tem.com

Giovani trevigiani all’estero

La redazione ringrazia il dott. Massimo Brugnera per aver condiviso con il terr itorio trevigiano la sua esperienza di studio e lavoro. I nostri complimenti per gli importanti risultati raggiunti .

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Le aziende di successo che sfidano la crisi

CAME GROUP SPA

INTERVISTA A PAOLO MENUZZO PRESIDENTE DI CAME GROUP SPA

ne e monitoraggio dei f lussi e degli accessi. Il gruppo, che realizza il 70% del proprio business all’este ro, è presente sul mercato con 480 tra filia li e dis tributori esclusivi in 118 Paesi nel mondo. Pur essendo una multinazionale, Came Group è una realtà fortemente legata alle proprie radici italiane, conta 1.080 co llaboratori e ha registra to un fatturato pross imo a i 215 milioni di euro nel 2013. Fanno parte de l gruppo Came, fra i leader riconosc iuti in Italia e nel mondo ne l settore della home & building automation, Urbaco, azienda leader nel se ttore del controllo degli accessi, della pianif icazione urbana e de lla gestione automatizza ta dei fluss i di traff ico e nella messa in sicurezza de lle strade e Bpt

(Brevetti Plozner Torino), marchio leade r nei settori della videocitofonia, della domotica e della termoregolazione.

2/Che valore ha per voi l’innovazione? Lo spirito imprenditoria le che contraddis tin-gue Came è da sempre legato a una forte spinta verso l’innovazione che consente di sviluppa re prodotti all’avanguardia. Qualun-que dispos itivo in movimento viene concepito per migliorare e facilitare i gesti quotidiani delle pe rsone e offrire una qualità de lla vita ottimale, in cui nulla è ostacolo, ma soluzione, semplif icazione, espressione di comodità e libertà di movimento, con un occhio di rigua r-

1/Buongiorno dott. Menuzzo, ci può raccontare di cosa si occupa la sua azien-da? Came Group è fra i leader riconosc iuti in Ita lia e nel mondo ne l settore delle automazioni per la sicurezza e il controllo degli ambienti e dei grandi spazi pubblici come pia zze e strade. E’ un interlocutore globa le nel settore del contro llo de lla casa – automazione, antifurto e domotica – della termoregolazione, della videocitofonia, de lle videosorveglianza e dell’illuminotecnica. Opera nel campo de i sistemi per grandi am-bienti collettivi, ne lla gestione de lla c ittà e degli spazi pubblic i, offrendo so luzioni inte-grate per tutte le esigenze di regolamentazio-

Intervista a Paolo Menuzzo Presidente di Came Group,

Paolo Menuzzo, 66 anni, Presidente di Came Group, ne l 1970 concre tizza le idee di automazione dei primi cancelli e due anni più tardi, ne l 1972, fonda Came, una delle prime aziende produttric i di automazioni per cance lli in Italia. Successivamente, avvia importanti investimenti in ricerca e sviluppo per l’indus tria lizzazione e l’ampliamento della gamma di prodotti puntando sulla tecnologia elettromeccanica e delineando una politica distributiva orientata al servizio. Negli anni ’90, affianca alla produzione di cance lli automatici pe r uso residenziale, le prime linee di prodotto dedicate al contro llo degli spazi collettivi, un bus i-ness che si svilupperà negli anni successiv i, e inizia contestua lmente ad aprire f iliali in E uropa. Negli anni 2000 attua una politica di diversificazione del business acquistando aziende che operano in settori affini e inizia il processo di internaziona lizzazione aprendo f iliali in diverse parti del mondo.

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Le aziende di successo che sfidano la crisi

Ringraziamo pe r la gentile disponibilità all’intervista Paolo Menuzzo, Presidente di Came Group che è un’azienda presente nel data base del sito economico

www. trev isosys tem. com

nella sezione TvDotCom le aziende di Treviso in rete.

do alle persone anziane e ai diversamente abili. L'orientamento a ll' innovazione e il capi-tale umano sono gli elementi che costituisco-no il vero vantaggio competitivo per la nostra società che, da sempre, investe il 6 % del proprio fatturato in attività di ricerca e svilup-po.

3/ La Responsabilità Sociale d’Impresa rappresenta un asset importante per la vostra strategia aziendale? La responsabilità soc iale è un asset importante per la nostra azienda, basti pensare che Came è l’unica società produttiva trevigiana ad aver redatto per cinque anni consecutivi il Bilancio Sociale che attesta l'impegno assunto nei confronti dei dipendenti, degli stakeholder, del territorio e della comunità in cui opera. Una politica azienda le orienta ta alla sostenibi-lità socia le, ambienta le ed economica, anima-ta da un forte spirito innovativo e unita a un costante investimento in ricerca e sviluppo sono gli elementi ca rdine che ci hanno spinto a certificare all'interno di un bilancio le nostre attività di responsabilità soc iale. Al Bilancio Sociale abbiamo affiancato il Codi-ce Etico, ovvero un insieme di principi che osserviamo per garantire il regolare funziona-mento, l’affidabilità de lla gestione, la reputa-zione e l’immagine de l gruppo. Tutte le nostre attività devono essere svolte nel rispetto dei princ ipi di onestà e osservanza della legge, integrità, correttezza, trasparen-za, lealtà e responsabilità nei confronti di clienti, fornitori, dipendenti, collaboratori, azionis ti, partner commercia li e f inanziari e della Pubblica Amministrazione.

4/A suo parere che importanza ha avuto il sapere artigianale e industriale del trevigiano nella vostra filiera di produ-zione?

La nostra azienda, ancora oggi, segue un approccio che deriva da l sapere artigiano e indus triale trevigiano. Pur essendo una multinazionale ha mantenu-to la stessa reattività e la medesima forma mentis de l piccolo artigiano veneto che segue il c liente, passo dopo passo, nella realizzazio-ne di un progetto. Questo approccio viene applicato sia ne lle insta llazioni più piccole che nei progetti più complessi come quello sviluppa to per Expo Milano 2015 ne l quale sono necessarie la capacità di customizzazione, la cura del serv i-zio e l’attività di consulenza che fa parte del nostro DNA, fin da quando eravamo piccoli artigiani. 5/ Ci può raccontare la scelta di essere official partner di Expo Milano 2015?

Siamo stati scelti da Expo Milano 2015 pe r la nostra capacità di gestire ambienti e contesti artico lati, come sono quelli in cui si sviluppano i grandi eventi. Le soluzioni tecnologiche che abbiamo pro-gettato permetteranno di rispondere in ma-niera efficace sia alle esigenze de lla macchina organizzativa che a que lle de i Paesi partec i-panti. In qualità di partner tecnologico abbiamo sviluppa to un innovativo modello di contro llo accessi proge ttato per gestire l’ingresso degli oltre 20 milioni di visitatori attesi da tutto il mondo. Si stima, infa tti, che nei se i mesi de ll’evento, ogni giorno, c irca 140 mila persone varcheran-no i cancelli del sito espositivo: è come se una città delle dimens ioni di Monza o Bresc ia si riversasse quotidianamente su un’area grande come circa 150 campi da calcio per poter visitare i padiglioni. Il sistema di controllo accessi dovrà gestire anche picchi di 250mila persone, come quelli che si prevedono per le prime due ore di ape r-tura de ll’Esposiz ione Universale. La soluzione che abbiamo proposto si inserisce nel progetto della Digital Smart City di Expo

Milano 2015 ed è s tata studiata per antic ipare i bisogni del te rritorio e lasciare in eredità alla città, a l te rmine de ll’evento, un modello tec-nologico di riferimento all’avanguardia, sia per le s trutture sia pe r le inf rastrutture urbani-stiche. Si tratta di un sistema tota lmente nuovo, in grado di dialogare con le tecnologie di con-trollo, sicurezza, sorveglianza e connettività più eff icienti presenti oggi sul merca to. 6/Quale indicazione potrebbe dare alle

imprese che intendono fare innovazione nei settori del manifatturiero tradiziona-le? Chi intende fa re innovazione deve ricordarsi di promuovere attraverso i propri prodotti il valore dell’ita lianità che non è presente unica-mente ne lla moda , ne l de s ign e nell’agroa limentare, ma anche ne l settore tecnologico e della domotica. E’ indispensabile valorizzare la capacità e il valore del pensare e progetta re ita liano.

CAME GROUP SPA

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Gli stage presso la Camera di Commercio

LE ATTIVITÀ DI STAGE PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO. IL RAPPORTO DELL’ENTE CON LE SCUOLE DEL TERRITORIO E LE UNIVERSITÀ’ ALL’ESTERO

Camille de Forni Anno di nascita: 9 marzo 1991 Località in cui vive: Henfleui - France Indirizzo di studi: Licenza LEA Lingue Stranie re applicate all’università di Caen, Franc ia Durata stage: Maggio /Giugno 2012 Presso uffic io web content: Redazione del porta le economico della Camera di Commercio di Treviso Trevisosystem.com

1/ Ciao Camille che università frequenti e perché hai scelto il corso di italiano? Frequento l'università di Caen e ho scelto il corso di italiano pe rché mi piace rebbe farne il mio mestiere.

2/Hai svolto lo stage presso la redazione di Trevisosystem. Come si sono svolti questi due mesi, che mansioni hai svolto? I due mesi sono passati bene, mi sono piac iuti molto. Ho principalmente fatto de lle traduzioni di artico li de l sito web trevisosystem e ho anche fatto de lle ricerche sui siti web f rancesi a proposi-to dell'economia ita liana.

3/ Sono stati utili questi due mesi in Italia per i tuoi studi universitari in Francia? Questi due mesi sono stati utili per i miei studi universitari in Francia perché questo stage mi ha permesso di migliorare la mia pratica della lingua italiana così sc ritta come orale.

In questo numero siamo lieti di intervistare Camille de Forni dell’università di Caen del Calvados gemellato con Treviso. Ci è gradita occasione ringraziare l’Università Campus di Treviso che ci ha messi in contatto con l’ufficio, U.O. Relazioni Internazionali della Provin-cia di Treviso che nell'ambito degli stage di studenti francesi, fornisce i contatti di aziende del territorio interessate ad accogliere gli studenti in stage (provenienti dal Calvados - Dipartimento gemellato). L’ufficio corrispettivo in Calvados fornisce a Treviso i nominativi degli studenti selezionati a partecipare agli stage. La Provincia di Treviso ha un importante ruolo di liaison, di facilitatore tra gli studenti (selezionati da altro Ente) e le imprese. Per la nostra redazione è stato importante accogliere una studentessa straniera perché ci ha dato l’opportunità di approfondire in base al “target giovane”, come è descritta l’economia del nostro territorio nei media in Francia e che idea hanno i francesi del nostro territorio. Lo stage è stato un formativo momento per la studentessa per imparare l’italiano, tradurre gli articoli di economia , fare attività di listening comprehension per tradurre gli audio delle interviste e di lavorare su un interessante benchmark dei siti francesi che trattano dell’economia del nord-est d’Italia. Camille ha partecipato alla preparazione del decennale di Trevisosystem potendo assistere all’attività della communication mix. Camille ha anche avuto l’occasione di conoscer e come comunicano nel web le nostre imprese analizzando il data base TvDotCom, le aziende di Treviso in rete. E’ stato un piacere per noi far conoscere a Camille il nostro territorio anche dal punto di vista turistico.

4/ Cosa pensi della comunicazione web della Camera di Commercio? La comunicazione web de lla Camera di Commer-cio é organizza ta bene ed è di fac ile accesso.

5/Consiglieresti ad uno studente straniero la tua esperienza in ambito istituzionale? Consigliere i ad uno studente s traniero la mia esperienza in ambito istituziona le perché è inte-ressante fare così stage, è importante per cono-scere meglio la cultura italiana e in questo caso come funziona l'economia italiana. Buona giornata :)

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SELEZIONE ARTICOLI: CLASS ACTION (AZIONE DI CLASSE) Gli artico li, individuati effettuando lo spoglio di riviste spec ializzate, sono disponibili ne l testo integra le presso la biblioteca camera le.

Titolo Autore/i Periodico, fascicolo, pagg. Edizione

La biblioteca camerale informa

La crisi dell'azione di classe a tutela di consumatori e utenti De Santis, Angelo Danilo Il foro italiano, 11/2013, V, 285-290 Bologna : Zanichelli

Azione di classe: il punto, la linea e la discontinuità Caponi, Remo Il foro italiano, 4/2012, V, 149-153 Bologna : Zanichelli

L'azione di classe amministrativa e gli orientamenti desumibili dalle prime

applicazioni giurisprudenziali

Marcianò, Angela Il lavoro nelle pubbliche amministrazioni, 1/2012, 145-

169

Milano : Giuffrè

Class action e danno antitrust: il caso traghetti Afferni, Giorgio Consumatori diritti e mercato, 2/2012, 118-126 Milano : Altroconsumo

L'azione di classe e le pratiche commerciali scorrette Libertini, Mario Rivista di diritto industriale, 4-5/2011, 147-171 Milano : Giuffrè

Azione di classe e danno antitrust Afferni, Giorgio Mercato concorrenza regole, 3/2010, 491-526 Bologna : Il mulino

Considerazioni sull'azione di classe e sui sistemi alternativi di soluzione

delle controversie

Palisi, Francesca Analisi giuridica dell'economia, 2/2010, 525-534 Bologna : Il mulino

L'azione di classe nel novellato art. 140 bis cod. consumo: considerazioni Rordorf, Renato Il foro italiano, 6/2010, V, 183-185 Bologna : Zanichelli

Class action e competenza antitrust Guernelli, Michele Il diritto industriale, 3/2010, 249-256 Milano : Ipsoa

Considerazioni sulla Class action amministrativa nell'amministrazione di

risultato

Soricelli, Gerardo Giustizia amministrativa, 2/2010, 23-32 Roma : IPZS

Trasparenza e class action contro le inefficienze delle pubbliche ammini-

strazioni e dei concessionari di servizi pubblici

Ferrara, Maria Dolores Rivista giuridica del lavoro e della previdenza sociale,

4/2010, 669-680

Roma : Ediesse

La nuova azione di classe Cataldi, Giulio Consumatori diritti e mercato, 3/2009, 129-142 Milano : Altroconsumo

Tutela antitrust del consumatore e azione di classe Scuffi, Massimo Il diritto industriale, 4/2009, 341-352 Milano : Ipsoa

Il nuovo volto della class action Caponi, Remo Il foro italiano, 10/2009, V, 383-387 Bologna : Zanichelli

La class action nei confronti della p.a tra favole e realtà Bartolini, Antonio Il lavoro nelle pubbliche amministrazioni, 6/2009, 953-

964

Milano : Giuffrè

La class action vista dalla stampa italiana Longo, Antonio Consumatori diritti e mercato, 3/2009, 115-128 Milano : Altroconsumo

Azione inibitoria delle associazioni e azione di classe risarcitoria: le forme di

tutela del codice del consumo tra illecito e danno

Pagni, Ilaria Analisi giuridica dell'economia, 1/2008, 127-142 Bologna : Il mulino

Il nuovo art. 140 bis del codice del consumo: azione di classe o azione

collettiva?

Chiarloni, Sergio Giurisprudenza italiana, 7/2008, 1842-1848 Torino : Utet

Class, Action!(?) Lener, Raffaele ; Rescigno, Matteo Analisi giuridica dell'economia, 1/2008, 3-10 Bologna : Il mulino

Il caso "classaction.fr". Class action "à l'américaine"? Corapi, Elisabetta Analisi giuridica dell'economia, 1/2008, 245-256 Bologna : Il mulino

La class action in materia di tutela del consumatore in Italia Caponi, Remo Il foro italiano, 11/2008, V, 281-286 Bologna : Zanichelli

La pronunzia sull'ammissibilità della "class action": una "certification"

all'italiana?

De Santis, Francesco Analisi giuridica dell'economia, 1/2008, 143-166 Bologna : Il mulino

La tutela dell'ambiente. Dalla legge n. 349 del 1986 alla class action Iacopino, Annarita Giustizia amministrativa, 2/2008, 21-44 Roma : IPZS

Punti cardine in tema di "class action" negli Stati Uniti e in Italia Miller, Geoffrey P. Analisi giuridica dell'economia, 1/2008, 211-230 Bologna : Il mulino

Verso una class action europea Crisigiovanni, Luisa ; Martinello, Paolo Consumatori diritti e mercato, 2/2008, 33-47 Milano : Altroconsumo

Azione di "classe" e tutela degli investitori: prospettive italiane Palmieri, Marco Banca impresa società, 2/2007, 227-258 Bologna : Il mulino

La class action Martinello, Paolo Consumatori diritti e mercato, 1/2006, 90-117 Milano : Altroconsumo

Le "class actions" scomparse Lener, Raffaele Analisi giuridica dell'economia, 1/2006, 129-140 Bologna : Il mulino

L'introduzione della class action nell'ordinamento italiano Rescigno, Matteo Giurisprudenza commerciale, 3/2005, 407-426 Milano : Giuffrè

L'introduzione della class action nell'ordinamento italiano del mercato

finanziario

Lener, Raffaele Giurisprudenza commerciale, 2/2005, 269-275 Milano : Giuffrè

A cura di Anna Morandin Ufficio Biblioteca Area Studi e Sviluppo Economico Territoriale

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La biblioteca camerale informa

La biblioteca camerale effettua, sistematicamente, lo spoglio di ogni fascico lo de lle riviste specializza te ritenute più autorevoli. Mensilmente vengono pubblica ti e resi disponibili in http://www.tv.camcom.gov.it/biblioteca/gestione/selezionearticoli_Mese.asp i bolle ttini bibliografic i, completi di titoli ed autori, degli articoli contenuti in ogni singolo fascicolo. Nei box sottostanti, l'indice dei bollettini riferiti agli ultimi due mesi con l'e lenco delle riviste spogliate disponibili presso la biblio-teca.

BOLLETTINI BIBLIOGRAFICI MENSILI A cura di Anna Morandin Ufficio Biblioteca

Area Studi e Sviluppo Economico Territoriale

ARTICOLI IN VISTA N. 11/2013 (NOVEMBRE '13)

Titolo del periodico, n°/anno del fasc icolo, da ti editoria li Azienda pubblica, 3/2013. Rimini : Maggioli Il foro amministrativo T.A.R., 9/2013. Milano : Giuffrè

D&L Rivista critica di diritto del lavoro privato e pubblico, 1-2/2013. Milano : Inchiostro rosso Il foro italiano, 10/2013. Bologna : Zanichelli

Diritto comunitario e degli scambi internazionali, 1-2/2013. Napoli : Editoriale scientifica Il lavoro nelle pubbliche amministrazioni, 2/2013. Milano : Giuffrè

Diritto del commercio internazionale, 3/2013. Milano : Giuffrè L'industria, 3/2013. Bologna : Il mulino

Disciplina del commercio e dei servizi, 3/2013. Rimini : Maggioli Massimario di giurisprudenza del lavoro, 10/2013. Milano : Gruppo 24 ore

Economia agro-alimentare, 2/2013. Milano : F. Angeli Piccola impresa, 2/2013. Urbino : Montefeltro

Giornale di diritto amministrativo, 11/2013. Milano : Ipsoa Rivista di diritto industriale, 4-5/2013. Milano : Giuffrè

Giurisprudenza italiana, 10/2013. Torino : Utet Rivista giuridica del lavoro e della previdenza sociale, 3/2013. Roma : Ediesse

I contratti dello Stato e degli Enti pubblici, 3/2013. Rimini : Maggioli Rivista trimestrale di scienza dell'amministrazione, 3/2013. Milano : F. Angeli

Il controllo nelle società e negli enti, 2/2013. Milano : Giuffrè RU Risorse umane nella pubblica amministrazione, 4-5/2013. Rimini : Maggioli

Il diritto dell'economia, 2/2013. Modena : Mucchi Studi e note di economia, 1/2012. Siena : Banca Monte dei Paschi

Il diritto industriale, 5/2013. Milano : Ipsoa Studi organizzativi, 1/2013. Milano : F. Angeli

ARTICOLI IN VISTA N. 12/2013 (DICEMBRE '13)

Titolo del periodico, n°/anno del fasc icolo, da ti editoria li CENSIS note & commenti, 9-10/2013. Roma : Censis Mercati e competitività, 4/2013. Milano : F. Angeli

Diritto processuale amministrativo, 4/2013. Milano : Giuffrè QEI Quaderni di economia immobiliare, 19/2013. Roma : Tecnoborsa

Economia dei servizi, 1/2013. Bologna : Il mulino RIV Rassegna italiana di valutazione, 53-54/2012. Milano : F. Angeli

Economia e società regionale : Oltre il Ponte nuova serie, 2/2013. Milano : F. Angeli Rivista bancaria, 4/2013. Milano : Minerva bancaria

Giurisprudenza commerciale, 5/2013. Milano : Giuffrè Rivista dell'arbitrato, 4/2013. Milano : Giuffrè

Giurisprudenza italiana, 11/2013. Torino : Utet Rivista delle società, 6/2013. Milano : Giuffrè

Il controllo nelle società e negli enti, 3/2013 e 4-5/2013. Milano : Giuffrè Rivista di diritto finanziario e scienza delle finanze, 2/2013. Milano : Giuffrè

Il diritto del mercato del lavoro, 1/2013. Napoli : Edizioni scientifiche italiane Rivista di diritto industriale, 6/2013. Milano : Giuffrè

Il foro amministrativo T.A.R., 10/2013. Milano : Giuffrè Rivista italiana di diritto del lavoro, 4/2013. Milano : Giuffrè

Il foro italiano, 11/2013. Bologna : Zanichelli RU Risorse umane nella pubblica amministrazione, 6/2013. Rimini : Maggioli

Massimario di giurisprudenza del lavoro, 12/2013. Milano : Gruppo 24 ore Studi economici e sociali, 3/2013. Pisa : Ipem

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Elenco invenzioni del mese di novembre nella provincia di Treviso Fonte: www.uibm.eu

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Elenco Marchi del mese di Novembre nella provincia di Treviso Fonte: www.uibm.eu

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Elenco Marchi del mese di Novembre nella provincia di Treviso Fonte: www.uibm.eu

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Elenco Marchi del mese di Novembre nella provincia di Treviso Fonte: www.uibm.eu

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Elenco Marchi del mese di Novembre nella provincia di Treviso Fonte: www.uibm.eu

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Elenco Marchi del mese di Novembre nella provincia di Treviso Fonte: www.uibm.eu

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Elenco Disegni del mese di Novembre nella provincia di Treviso Fonte: www.uibm.eu

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Elenco Modelli di Utilità del mese di Novembre nella provincia di Treviso Fonte: www.uibm.eu

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Elenco Invenzioni del mese di Dicembre nella provincia di Treviso Fonte: www.uibm.eu

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Elenco Marchi del mese di Dicembre nella provincia di Treviso Fonte: www.uibm.eu

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Elenco Marchi del mese di Dicembre nella provincia di Treviso Fonte: www.uibm.eu

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Elenco Marchi del mese di Dicembre nella provincia di Treviso Fonte: www.uibm.eu

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Elenco Marchi del mese di Dicembre nella provincia di Treviso Fonte: www.uibm.eu

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Elenco Marchi del mese di Dicembre nella provincia di Treviso Fonte: www.uibm.eu

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Elenco Disegni del mese di Dicembre nella provincia di Treviso Fonte: www.uibm.eu

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Elenco Modelli di Utilità del mese di Dicembre nella provincia di Treviso Fonte: www.uibm.eu

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69 REPORT PREZZI ALL’INGROSSO : novembre PREZZI ALL'INGROSSO SULLA PIAZZA DI TREVISO -MEDIE MENSILI NOVEMBRE 2013

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72 REPORT PREZZI ALL’INGROSSO : NOVEMBRE

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73 REPORT PREZZI ALL’INGROSSO : NOVEMBRE

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74 REPORT PREZZI ALL’INGROSSO : NOVEMBRE

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75 REPORT PREZZI ALL’INGROSSO : NOVEMBRE

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76 REPORT PREZZI ALL’INGROSSO : NOVEMBRE

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77 REPORT PREZZI ALL’INGROSSO PREZZI ALL'INGROSSO SULLA PIAZZA DI TREVISO - MEDIE MENSILI DICEMBRE 2013

: DICEMBRE

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78 REPORT PREZZI ALL’INGROSSO : DICEMBRE

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79 REPORT PREZZI ALL’INGROSSO : DICEMBRE

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81 REPORT PREZZI ALL’INGROSSO : DICEMBRE

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82 REPORT PREZZI ALL’INGROSSO : DICEMBRE

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83 REPORT PREZZI ALL’INGROSSO : DICEMBRE

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84 REPORT PREZZI ALL’INGROSSO : DICEMBRE

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