DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008 n. 81 s.m.i. · Per quanto non diversamente disposto dal decreto...

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FASCICOLO INFORMATIVO

“SEDE”

P.zza della Scienza 3

20126 Milano MI Italia

RISCHI SPECIFICI ESISTENTI NEGLI AMBIENTI

IN CUI SONO DESTINATI AD OPERARE APPALTATORI/LAVORATORI AUTONOMI

MISURE DI PREVENZIONE E DI EMERGENZA ADOTTATE

ADEMPIMENTO

DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008 n. 81 s.m.i.

Art. 26

Obblighi connessi ai contratti d'appalto o d'opera o di somministrazione

Comma 1 lettera b)

Committente

I.N.F.N. Sezione di Milano Bicocca

Sito web: https://www.mib.infn.it

Sede presso:

Edificio U2 Dipartimento di Fisica

“G. Occhialini”

Piazza della Scienza ,3

I-20126 Milano MI

Amministrazione tenuta: Università degli Studi di Milano Bicocca

(Art. 18 Comma 3 D.Lgs. 81/2008 s.m.i.)

Convenzione vigente fra Enti:

Università degli Studi di Milano Bicocca

Sito web: http://www.unimib.it

&

I.N.F.N.

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Indice

1. Riferimenti legislativi;

2. Scopo del Fascicolo;

3. Contratti per i quali vige l’obbligo di applicare l’art. 26 del D.Lgs. 81/2008 e definizioni tratte

dal Codice Civile;

4. Valutazione sintetica dei rischi derivanti dalle interferenze “contatto rischioso” (Tale

valutazione non è da ritenersi esaustiva, il Responsabile Unico del Procedimento deve

consultare preventivamente il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione;

5. Analisi del Contatto rischioso nell’I.N.F.N. Sez. Di Milano Bicocca;

6. Adempimento a carico dell’Imprenditore; del Prestatore d’opera; della persona che si obbliga,

verso il corrispettivo di un prezzo, ad eseguire a favore del Datore di lavoro dell’I.N.F.N. Sez.

di Milano Bicocca, delle prestazioni periodiche o continuative di cose;

7. Adempimento a carico del Datore di lavoro Committente;

8. Figure rappresentative per la salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro nell’I.N.F.N.

Sez. di Milano Bicocca;

9. Informazioni sui rischi esistenti e misure di prevenzione e protezione ai sensi dell'art.26 del

D.Lgs 81/2008 s.m.i.;

10. Vie di circolazione e di accesso Edificio U2 Sede I.N.F.N. Sez. di Milano Bicocca;

11. Dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nei luoghi di lavoro e sulle misure di

prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività. (Informazioni Estratte

dal documento di valutazione dei rischi in data 31/12/2008);

12. 12. Luoghi di lavoro concessi in uso dall’Università degli Studi di Milano Bicocca all’I.N.F.N.

Sez. Milano Bicocca attraverso la convenzione

13. Rischi specifici esistenti nei luoghi di lavoro e sulle misure di prevenzione e di emergenza

adottate in relazione alla propria attività D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo II Luoghi di Lavoro;

14. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE;

15. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo IV_CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI;

16. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo V_SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO;

17. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo VI_MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

18. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo VII_ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI;

19. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo VIII_AGENTI FISICI;

20. Titolo IX_SOSTANZE PERICOLOSE;

21. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo X_ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI;

22. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo XI_PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVE;

23. Protezione dei lavoratori dalle radiazioni ionizzanti;

24. Informazioni utili sull’impiantistica;

25. D.Lgs. 81/2008 s.m.i GESTIONE DELLE EMERGENZE;

26. Primo Soccorso;

27. Informazioni di carattere ambientale;

28. Informazioni pericoli e rischi esistenti in particolari aree;

Allegati:

Dossier informativo sulle procedure di emergenza vigenti a cura dell’Università degli Studi di Milano

Bicocca.

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1. Riferimenti legislativi

Estratto dal D.Lgs.81/2008 s.m.i.

Titolo I

PRINCIPI COMUNI

Capo III

Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro

Sezione I

MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI

Art. 26.

(Obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione)

1. Il datore di lavoro, in caso di affidamento di lavori, servizi e forniture all’impresa appaltatrice o a

lavoratori autonomi all’interno della propria azienda, o di una singola unità produttiva della stessa, nonché

nell’ambito dell’intero ciclo produttivo dell’azienda medesima, sempre che abbia la disponibilità giuridica

dei luoghi in cui si svolge l’appalto o la prestazione di lavoro autonomo:

a) verifica, con le modalità previste dal decreto di cui all’articolo 6, comma 8, lettera g), l’idoneità 36

tecnico professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori, ai servizi e

alle forniture da affidare in appalto o mediante contratto d’opera o di somministrazione.

Fino alla data di entrata in vigore del decreto di cui al periodo che precede, la verifica è eseguita attraverso

le seguenti modalità:

1) acquisizione del certificato di iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato;

2) acquisizione dell’autocertificazione dell’impresa appaltatrice o dei lavoratori autonomi del possesso dei

requisiti di idoneità tecnico professionale, ai sensi dell’articolo 47 del testo unico delle disposizioni

legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al decreto del Presidente

della Repubblica del 28 dicembre 2000, n. 445;

b) fornisce agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sono

destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

2. Nell’ipotesi di cui al comma 1, i datori di lavoro, ivi compresi i subappaltatori:

a) cooperano all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti

sull’attività lavorativa oggetto dell’appalto;

b) coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori,

informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle

diverse imprese coinvolte nell’esecuzione dell’opera complessiva.

3. Il datore di lavoro committente promuove la cooperazione ed il coordinamento di cui al comma 2,

elaborando un unico documento di valutazione dei rischi che indichi le misure adottate per eliminare o, ove

ciò non è possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze. Tale documento è allegato al contratto di

appalto o di opera e va adeguato in funzione dell’evoluzione dei lavori, servizi e forniture. Ai contratti

stipulati anteriormente al 25 agosto 2007 ed ancora in corso alla data del 31 dicembre 2008, il documento

di cui al precedente periodo deve essere allegato entro tale ultima data. Le disposizioni del presente comma

non si applicano ai rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori

autonomi. Nel campo di applicazione del decreto legislativo 12 aprile 2006 n. 163, e successive

modificazioni, tale documento è redatto, ai fini dell’affidamento del contratto, dal soggetto titolare del

potere decisionale e di spesa relativo alla gestione dello specifico appalto.

3-bis. Ferme restando le disposizioni di cui ai commi 1 e 2, l’obbligo di cui al comma 3 non si applica ai

servizi di natura intellettuale, alle mere forniture di materiali o attrezzature nonché ai lavori o servizi la

cui durata non sia superiore ai due giorni, sempre che essi non comportino rischi derivanti dalla presenza

di agenti cancerogeni, biologici, atmosfere esplosive o dalla presenza dei rischi particolari di cui

all’allegato XI.

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3-ter. Nei casi in cui il contratto sia affidato dai soggetti di cui all’articolo 3, comma 34, del decreto

legislativo 12 aprile 2006, n. 163, o in tutti i casi in cui il datore di lavoro non coincide con il committente,

il soggetto che affida il contratto redige il documento di valutazione dei rischi da interferenze recante una

valutazione ricognitiva dei rischi standard relativi alla tipologia della prestazione che potrebbero

potenzialmente derivare dall’esecuzione del contratto. Il soggetto presso il quale deve essere eseguito il

contratto, prima dell’inizio dell’esecuzione, integra il predetto documento riferendolo ai rischi specifici da

interferenza presenti nei luoghi in cui verrà espletato l’appalto; l’integrazione, sottoscritta per

accettazione dall’esecutore, integra gli atti contrattuali.

4. Ferme restando le disposizioni di legge vigenti in materia di responsabilità solidale per il mancato

pagamento delle retribuzioni e dei contributi previdenziali e assicurativi, l’imprenditore committente

risponde in solido con l’appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori, per tutti i danni

per i quali il lavoratore, dipendente dall’appaltatore o dal subappaltatore, non risulti indennizzato ad opera

dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) o dell’Istituto di previdenza

per il settore marittimo (IPSEMA). Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni

conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici.

5. Nei singoli contratti di subappalto, di appalto e di somministrazione, anche qualora in essere al momento

della data di entrata in vigore del presente decreto, di cui agli articoli 1559, ad esclusione dei contratti di

somministrazione di beni e servizi essenziali, 1655, 1656 e 1677 del codice civile, devono essere

specificamente indicati a pena di nullità ai sensi dell’articolo 1418 del codice civile i costi delle misure

adottate per eliminare o, ove ciò non sia possibile, ridurre al minimo i rischi in materia di salute e sicurezza sul lavoro derivanti dalle interferenze delle lavorazioni.

I costi di cui al primo periodo non sono soggetti a ribasso. Con riferimento ai contratti di cui al precedente

periodo stipulati prima del 25 agosto 2007 i costi della sicurezza del lavoro devono essere indicati entro il

31 dicembre 2008, qualora gli stessi contratti siano ancora in corso a tale data. A tali dati possono

accedere, su richiesta, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e gli organismi locali delle

organizzazioni sindacali dei lavoratori comparativamente più rappresentative a livello nazionale.

6. Nella predisposizione delle gare di appalto e nella valutazione dell’anomalia delle offerte nelle procedure

di affidamento di appalti di lavori pubblici, di servizi e di forniture, gli enti aggiudicatori sono tenuti a

valutare che il valore economico sia adeguato e sufficiente rispetto al costo del lavoro e al costo relativo

alla sicurezza, il quale deve essere specificamente indicato e risultare congruo rispetto all’entità e alle

caratteristiche dei lavori, dei servizi o delle forniture. Ai fini del presente comma il costo del lavoro è

determinato periodicamente, in apposite tabelle, dal Ministro del lavoro, della salute e delle politiche

sociali, sulla base dei valori economici previsti dalla contrattazione collettiva stipulata dai sindacati

comparativamente più rappresentativi, delle norme in materia previdenziale ed assistenziale, dei diversi

settori merceologici e delle differenti aree territoriali. In mancanza di contratto collettivo applicabile, il

costo del lavoro è determinato in relazione al contratto collettivo del settore merceologico più vicino a

quello preso in considerazione.

7. Per quanto non diversamente disposto dal decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, come da ultimo

modificate dall’articolo 8, comma 1, della legge 3 agosto 2007, n. 123, trovano applicazione in materia di

appalti pubblici le disposizioni del presente decreto.

8. Nell’ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto o subappalto, il personale occupato

dall’impresa appaltatrice o subappaltatrice deve essere munito di apposita tessera di riconoscimento

corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro.

I datori di lavoro, ivi compresi i subappaltatori, devono promuovere la cooperazione ed il coordinamento, in

particolare:

cooperano all'attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti

sull'attività lavorativa oggetto dell'appalto;

coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori,

informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori

delle diverse imprese coinvolte nell'esecuzione dell'opera complessiva.

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Le imprese appaltatrici o i singoli lavoratori autonomi, dovranno produrre e consegnare al Committente

all’occorrenza, dettagliate informazioni, sui rischi immessi nel luogo di lavoro oggetto del contratto

connessi alle proprie attività specifiche, nonché misure di prevenzione/protezione e di emergenza adottate,

di seguito il Committente valuterà se l’appalto ricade nell’obbligo di valutazione dei rischi da interferenza e

redigerà all’occorrenza un Documento Unico di Valutazione dei rischi per eliminare e ove non sia possibile

ridurre i rischi da interferenze.

2. Scopo del Fascicolo

Questo fascicolo informativo è da intendere complementare alle informazioni aggiuntive che saranno

eventualmente rese disponibili ove necessario, dal Responsabile Unico del Procedimento per ottemperare

l’Articolo 26 “Obblighi connessi ai contratti d'appalto o d'opera o di somministrazione” del D.Lgs.

81/2008 s.m.i., in caso di affidamento dei lavori, servizi o forniture all’impresa appaltatrice o a lavoratori

autonomi all’interno della propria Struttura: I.N.F.N. Sez. di Milano Bicocca, o di una singola unità

produttiva della stessa, nonché nell’ambito dell’intero ciclo produttivo della Struttura medesima.

A tal fine il Datore di lavoro dell’I.N.F.N. Sezione di Milano Bicocca in qualità di Committente, con questo

fascicolo intende fornire all’Imprenditore; al Prestatore d’opera; alla Persona che si obbliga, verso il

corrispettivo di un prezzo, ad eseguire a favore del Datore di lavoro dell’I.N.F.N. Sez. di Milano Bicocca,

delle prestazioni periodiche o continuative di cose; dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti

nell’ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in

relazione alla propria attività. Si precisa che le informazioni contenute in questo fascicolo potrebbero essere

non esaustive, a tal fine sono da intendere complementari ad eventuali ed ulteriori informazioni, si invita sia

il Responsabile unico del procedimento che l’appaltatore di richiedere/fornire ulteriori informazioni, ove

necessario.

Inoltre il Datore di lavoro Committente intende:

a) cooperare per quanto di sua competenza all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi

sul lavoro incidenti sull’attività lavorativa oggetto dell’appalto;

b) coordinare per quanto di sua competenza, gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono

esposti i lavoratori.

Per raggiungere gli obbiettivi indicati alle lettera a) e b) è indispensabile anche la collaborazione

dell’Imprenditore; del Prestatore d’opera; della persona che si obbliga, verso il corrispettivo di un prezzo, ad

eseguire a favore del Datore di lavoro dell’I.N.F.N. Sez. di Milano Bicocca, delle prestazioni periodiche o

continuative di cose, in quanto è necessario informarsi reciprocamente al fine di attivare le misure di

prevenzione e/o protezione nonché di emergenza, eliminando e dove non possibile riducendo i rischi in

relazione alla propria attività da espletare in riferimento al contratto e a quella del Committente.

3. Contratti per i quali vige l’obbligo di applicare l’art. 26 del D.Lgs. 81/2008 s.m.i. e definizioni tratte

dal Codice Civile.

Contratti

Il Codice civile tratta del contratto di appalto nel Libro IV, Titolo III, Capo VII, artt. da 1655 a 1677. La più

accreditata dottrina fa rientrare l'appalto nella categoria dei rapporti giuridici di lavoro, accanto al contratto

d'opera (art. 2222, Codice civile) .

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Contratto d’appalto

L'art. 1655, Codice civile recita: "l'appalto è il contratto con il quale una parte assume con organizzazione

dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di una opera o di un servizio verso un

corrispettivo in denaro".

L'appaltatore deve necessariamente essere un imprenditore commerciale ai sensi dell'art. 2082, Codice

civile o disporre di una organizzazione di tipo imprenditoriale.

Contratto d’opera

L'art. 2222, Codice civile stabilisce che è prestatore d'opera colui che si obbliga, verso un corrispettivo, a

compiere un'opera o un servizio con il lavoro o prevalentemente proprio o dei familiari.

Contratto di somministrazione

Il contratto di somministrazione è disciplinato all’art. 1559 del Codice civile ed è il contratto con il quale una

parte si obbliga, verso il corrispettivo di un prezzo, ad eseguire a favore dell’altra parte delle prestazioni

periodiche o continuative di cose.

4. Valutazione sintetica dei rischi derivanti dalle interferenze “contatto rischioso” (Tale valutazione

non è da ritenersi esaustiva, per il Responsabile Unico del Procedimento)

Interferenza

Effetto di sovrapposizione di due fenomeni della stessa natura con possibilità di sommarsi o di elidersi;

Sovrapposizione di idee, attività o competenze tra loro estranee, che si intralciano reciprocamente.

Le interferenze si hanno per sovrapposizione d'interessi, di competenze, quando ci si mette in mezzo fra

due o più persone/imprese/appaltatori/lavoratori autonomi; ingerirsi in qualcosa intromettersi indebitamente,

intromettersi ingiustamente e/o illecitamente.

Secondo la Determinazione AVLP n.3 del 5 marzo 2008 “Sicurezza nell’esecuzione degli appalti relativi a

servizi e forniture”, si parla di interferenza nella circostanza in cui si verifica un “contatto rischioso” tra il

personale del committente e quello dell’appaltatore o tra il personale di imprese diverse che operano nella

stessa sede aziendale con contratti differenti.

Identificazione delle interferenze

Per quanto riguarda la problematica inerente la sussistenza o meno di interferenze, a mero titolo

esemplificativo si possono considerare interferenti i seguenti rischi:

- derivanti da sovrapposizioni di più attività svolte da operatori di appaltatori diversi;

- immessi nel luogo di lavoro del committente dalle lavorazioni dell’appaltatore;

- esistenti nel luogo di lavoro del committente, ove è previsto che debba operare

l’appaltatore, ulteriori rispetto a quelli specifici dell’attività propria dell’appaltatore;

- derivanti da modalità di esecuzione particolari richieste esplicitamente dal

committente (che comportino pericoli aggiuntivi rispetto a quelli specifici dell’attività

appaltata).

Appare utile, in ogni caso, precisare che gli Appalti di lavori, servizi o forniture si svolgono all'interno di

edifici pubblici (Dipartimento di Fisica G. Occhialini U2) ove è presente più di un Datore di lavoro

committente”.

A tal fine il Datore di lavoro ospitante (Università degli Studi di Milano Bicocca - Dipartimento di Fisica

G. Occhialini U2), deve coordinarsi con il Datore di lavoro ospitato (INFN Sezione di Milano Bicocca)

relativo al luogo ove si svolgerà materialmente il lavoro, la fornitura o il servizio.

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Inoltre, viene sottolineato che la valutazione dei rischi da interferenza, deve essere fatta con riferimento non

solo al personale interno dipendente ed ai lavoratori delle imprese appaltatrici, ma anche agli utenti che a

vario titolo possono essere presenti presso la struttura stessa quali, gli studenti, visitatori, ecc..

Si rammenta che la Circolare interpretativa del Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale n.24 del 14

novembre 2007 ha escluso dalla valutazione dei rischi da interferenza le attività che, pur essendo parte

del ciclo produttivo aziendale, si svolgano in luoghi sottratti alla giuridica disponibilità del committente

e, quindi, alla possibilità per la Stazione Appaltante di svolgere nei medesimi luoghi gli adempimenti di

legge.

Quando sono prevedibili delle interferenze il Committente deve redigere il DUVRI

Il DUVRI deve essere redatto solo nei casi in cui esistano interferenze. In esso, dunque, non devono essere

riportati i rischi propri dell’attività delle singole imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi, in

quanto trattasi di rischi per i quali resta immutato l’obbligo dell’appaltatore di redigere un apposito

documento di valutazione e di provvedere all’attuazione delle misure necessarie per ridurre o eliminare al

minimo tali rischi.

Assenza di interferenze

In assenza di interferenze non occorre redigere il DUVRI.

Analisi dell’obbligo di redazione del DUVRI

Allo stato attuale per gli appalti di seguito riportati è possibile escludere preventivamente la

predisposizione del DUVRI e la conseguente stima dei costi della sicurezza dalle interferenze nei

seguenti casi:

- i servizi di natura intellettuale, e/o di consulenza effettuati in ambienti ordinari ove non sussistono

rischi per la salute e per la sicurezza e obblighi specifici di legge, anche se effettuati presso la

stazione appaltante;

- mera fornitura e/o ritiro di materiali o attrezzature (senza installazione, salvo i casi in cui siano

necessarie attività o procedure suscettibili di generare interferenza con la fornitura stessa, come per

esempio la consegna di materiali e prodotti in luoghi di lavoro particolari)

- lavori o servizi la cui durata non sia superiore ai due giorni, e non comportino rischi derivanti dalla

presenza di agenti cancerogeni, biologici, atmosfere esplosive o dalla presenza dei rischi particolari

di cui all’allegato XI del D.Lgs. 81/2008 s.m.i.

- le attività che, pur rientrando nel ciclo produttivo aziendale, si svolgano in locali sottratti alla

giuridica disponibilità del committente e, quindi, alla possibilità per lo stesso di svolgere nel

medesimo ambiente gli adempimenti stabiliti dalla legge, in questo caso non si escludono operazioni

di coordinamento e di cooperazione con l’Amministrazione tenuta;

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- lavori o servizi per i quali si trova ad operare una sola impresa, senza rischi particolari di cui

all’allegato XI del D.Lgs. 81/2008 s.m.i.;

Ne consegue che se:

si ricade negli ambiti sopra elencati il Datore di lavoro Committente NON deve redigere il DUVRI e stima

dei costi della sicurezza per i rischi interferenziali.

non si ricade in uno degli ambiti sopra elencati vige l’obbligo da parte del Datore di lavoro Committente

di redigere il DUVRI e la conseguente stima dei costi della sicurezza per eliminare/ridurre i rischi

interferenziali.

Il documento unico di valutazione del rischio, inoltre, non può considerarsi un documento "statico" ma

necessariamente "dinamico", per cui la valutazione effettuata prima dell'inizio dei lavori deve

necessariamente essere aggiornata in caso di subappalti o forniture e posa in opera intervenuti

successivamente ovvero in caso di modifiche di carattere tecnico, logistico o organizzativo incidenti sulle

modalità realizzative dell'opera o del servizio che dovessero intervenire in corso d'opera.

5. Analisi del Contatto rischioso nell’I.N.F.N. Sez. Di Milano Bicocca

Il contatto rischioso nella Sezione ci può essere

1) Per la presenza di più Imprese/Ditte/Autonomi operanti con contratti diversi nella Sede

dell’Amministrazione tenuta Committente “Università degli Studi di Milano Bicocca” e/o “Dip. Di

Fisica G. Occhialini”. Infatti non mancano: Imprese di manutenzione degli impianti elettrici;

Imprese di manutenzione degli impianti di condizionamento; Imprese di manutenzione degli

impianti di sicurezza: rivelatori fumi, gas, incendio ecc..; Impresa di pulizia, altre imprese, contratti

gestiti direttamente dall’Università/Dipartimento di cui sopra.

2) Per la presenza di personale dipendente dell’Università, dell’INFN siano essi propri diretti

Dipendenti o Lavoratori Equiparati (Studenti, Borsisti, Dottorandi, Assegnisti, Associati all’INFN,

Afferenti in genere, ecc..).

A titolo puramente informativo il contatto rischioso si può verificare

3) Nelle aree comuni della Sede I.N.F.N. di Milano Bicocca, dove operano le imprese sopra descritte e

in tutti i luoghi dove non si esegue nessuna attività di coordinamento e cooperazione tra Datore di

Lavoro Committente ospitato e Datore di Lavoro Committente ospitante;

4) Negli uffici, nei laboratori,:

- quando si trovano a lavorare dipendenti/afferenti dell’Università, dell’INFN, in concomitanza di

Imprese appaltatrici, di Lavoratori autonomi, Parasubordinati, ecc..;

- quando vi sono rischi derivanti da sovrapposizioni di più attività svolte da operatori di appaltatori

diversi;

- quando vi sono rischi immessi nel luogo di lavoro del committente dalle lavorazioni

dell’appaltatore;

- quando vi sono rischi esistenti nel luogo di lavoro del committente, ove è previsto che debba

operare l’appaltatore, sono rischi ulteriori rispetto a quelli specifici dell’attività propria

dell’appaltatore;

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- quando vi sono rischi derivanti da modalità di esecuzione particolari richieste esplicitamente dal

committente (che comportino pericoli aggiuntivi rispetto a quelli specifici dell’attività

appaltata);

5) Nell’Unità Produttiva distaccata: Officina meccanica in via Roberto Cozzi in caso di lavori, servizi o

forniture, a tal proposito attenersi al fascicolo informativo dell’Officina meccanica, sui rischi

specifici esistenti misure di prevenzione e di emergenza adottate;

Il contatto rischioso si può verificare anche nei seguenti casi

A) Fornitura dove si prevedono attività o procedure che possano interferire con la fornitura stessa;

B) Fornitura ed installazione;

C) Forniture particolari o di grossa entità.

Il contatto rischioso nella Sezione può essere eliminato o ridotto

Il contatto rischioso può essere eliminato o ridotto quando:

1) Il Referente del Committente ospitato e il Referente del Committente ospitante coordinano gli

interventi e cooperano nell’attivare le misure di prevenzione protezione.

2) Tra i lavoratori delle varie Imprese appaltatrici/gli Autonomi incaricate/i dal Committente Ospitante

(Università/Dipartimento/C.N.R.) o dal Committente Ospitato (Sez. INFN Milano Bicocca) e i

lavoratori Dipendenti non si manifesta la sovrapposizione d'interessi, di competenze;

3) Il personale afferente alla Sede non si mette in mezzo fra due o più persone che stanno lavorando;

non ci si intromette indebitamente/ ingiustamente/illecitamente.

4) Quando si rispetta l’art. 26 del Decreto legislativo n. 81/2008 s.m.i.

6. Adempimento a carico dell’Imprenditore; del Prestatore d’opera; della persona che si obbliga, verso

il corrispettivo di un prezzo, ad eseguire a favore del Datore di lavoro dell’I.N.F.N. Sez. di Milano

Bicocca, delle prestazioni periodiche o continuative di cose.

Gli Appaltatori, i Subappaltatori, gli Esecutori, gli Autonomi ai sensi dell’art. 26 del Decreto Legislativo n.

81/2008 s.m.i. , comma 2:

a) cooperano all'attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti

sull'attività' lavorativa oggetto dell'appalto;

b) coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosi

reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese

coinvolte nell'esecuzione dell'opera complessiva.

Gli Appaltatori, i Subappaltatori, gli Esecutori, gli Autonomi devono comunicare al Committente i propri

rischi immessi nel luogo di lavoro oggetto dell’appalto, nonché i rischi derivanti dalle eventuali interferenze

che si potessero manifestare durante lo svolgimento dell’attività commissionata, gli stessi devono

comunicare tutte le informazioni dettagliate al fine di consentire al Datore di Lavoro Committente

l’elaborazione del Documento Unico di Valutazione dei Rischi dalle Interferenze che sarà allegato al

contratto d’appalto d’opera servizio o fornitura, qualora si prevedono rischi da interferenze.

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Il Documento Unico di Valutazione dei Rischi dalle Interferenze denominato DUVRI, sarà integrato a cura

del Committente, dalla valutazione dei costi della sicurezza di cui all’art. 26 del Decreto Legislativo

81/2008 s.m.i..

Il Datore di lavoro Committente resta in attesa di ricevere dall’ Appaltatore/Esecutore/Subappaltatore/

Autonomo tutte informazioni in merito ai rischi da eventuali interferenze derivanti ad esempio: dai propri

dipendenti o collaboratori; dalle proprie attrezzature, dalle proprie attività lavorative; dal coinvolgimento

di più imprese in caso di Subappalto (autorizzato dal Committente) e/o più lavoratori per svolgere l’attività

commissionata.

Nel caso in cui l’Appaltatore/Esecutore/il Subappaltatore/l’ Autonomo prima/durante il lavoro prevede delle

interferenze, o si verificassero eventi tali da far desumere interferenze prima/durante il lavoro, tali da causare

un “contatto rischioso”, ha l’obbligo di non iniziare l’attività/fermare la propria attività lavorativa,

comunicarle immediatamente prima dell’inizio dei lavori, servizi, forniture, al Datore di Lavoro

Committente/Responsabile Unico del Procedimento, il quale dopo aver acquisito tutte le informazioni e/o la

documentazione dovuta anche dall’Impresa Appaltatrice/Subappaltatrice/Autonomo, provvederà alla

redazione del Documento Unico di Valutazione dei Rischi dalle Interferenze, (o al suo aggiornamento se già

redatto) riportante le misure per eliminare/ridurre i rischi dalle interferenze evidenziate).

7. Adempimento a carico del Datore di lavoro Committente

Il Datore di Lavoro Committente

in considerazione:

- all’art. 26 del Decreto Legislativo n. 81/2008 s.m.i.,

- alla Determinazione n.3/2008 del 05/03/2008 dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori,

servizi e forniture;

in collaborazione con il Responsabile Unico del Procedimento, valuterà caso per caso se l’attività

commissionata induce dei rischi derivanti dalle interferenze, informando il Servizio Prevenzione e

Protezione per la richiesta dell’eventuale consulenza in materia di D.U.V.R.I.

Il Datore di Lavoro Committente

In caso di affidamento dei lavori all’impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi all’interno della propria

Sezione I.N.F.N. di Milano Bicocca, o di una singola unità produttiva della stessa, nonché nell’ambito

dell’intero ciclo produttivo della Sezione medesima, ai sensi dell’art. 26 del Decreto Legislativo n. 81/2008

s.m.i.,

b) fornisce agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell'ambiente in cui sono

destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

a) coopera all'attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull'attività

lavorativa oggetto dell'appalto;

b) coordina gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosi

reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese

coinvolte nell'esecuzione dell'opera complessiva.

Nel caso in cui nel luogo di lavoro oggetto del contratto di appalto, si presume la presenza di rischi da

interferenze dovuti proprio al luogo di lavoro e/o alle caratteristiche della propria attività lavorativa, il Datore

di Lavoro Committente tramite il Responsabile unico del procedimento invierà all’ l’Appaltatore/Esecutore/il

Subappaltatore/l’ Autonomo, tutte le informazioni dovute sui rischi interferenziali presenti, nonché le misure

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di prevenzione e di emergenza da attivare in riferimento alla propria attività, con i rispettivi costi della

sicurezza.

Se si prevedono interferenze, tali da creare un “CONTATTO RISCHIOSO” il Datore di Lavoro

committente ha l’obbligo di promuovere la cooperazione e il coordinamento con le Imprese

appaltatrici/Subappaltatrici/Esecutrici/ con gli Autonomi, elaborando un unico Documento di Valutazione

dei Rischi che indichi le misure adottate per eliminare o, ove ci non possibile, ridurre al minimo i rischi da

interferenze.

8. Figure rappresentative per la salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro nell’I.N.F.N.

Sez. di Milano Bicocca

Datore di lavoro

Art. 2 (Definizioni) D.Lgs. 81/2008 s.m.i. lettera b)

Sig. Daniele Pedrini (Dr.)

Tel.: +39-2-6448.2402 [email protected]

Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione

Art. 2 (Definizioni) D.Lgs. 81/2008 s.m.i. lettera f)

Sig. Giulio Galotta (Perito Industriale)

tel.+39 0264482410 e-mail: [email protected]

Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

Art. 2 (Definizioni) D.Lgs. 81/2008 s.m.i. lettera i)

Art. 47 e conseguenti D.Lgs. 81/ 2008 s.m.i

Sig. Michele Pepe (Dr.)

e-mail: [email protected]

Medico Competente

Sig.ra Maria T. Gè (Dr.ssa)

D.Lgs. 81/2008 s.m.i.

D.Lgs. 230/1995 s.m.i.

Esperto qualificato radioprotezione

R.P.A s.a.s Stefano Giunti & C.

Sig. Giunti S. (Dr.)

D.Lgs. 230/1995 s.m.i.

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9. Informazioni sui rischi esistenti e misure di prevenzione e protezione ai sensi dell'art.26 del D.Lgs

81/2008 s.m.i.

Con le presenti note vengono fornite alcune indicazioni circa i rischi specifici esistenti presso la nostra Sede

e sulle misure di prevenzione ed emergenza in essi adottati.

Per alcuni tipi di attività tali note potrebbero rivelarsi non sufficienti, Vi preghiamo di contattare il

Responsabile del Servizio o Esperimento su richiesta del quale vengono eseguiti i lavori e/o il Responsabile

del Servizio Prevenzione e Protezione qualora riteniate necessarie ulteriori informazioni. Sottolineiamo

inoltre l’importanza di continuare tale collaborazione durante l’esecuzione del lavoro, servizio, fornitura

previsto/a dal contratto, al fine di rendere effettiva l’attuazione delle misure di protezione e prevenzione dei

rischi che si rendessero necessarie in relazione alle situazione affrontate.

Ai sensi di quanto stabilito dall’ Art. 26 DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008 s.m.i., Vi ricordiamo

che il lavoro, l’opera, il servizio o la fornitura prevista dal contratto da eseguire presso la nostra Sede ubicata

nel Dipartimento di Fisica "G. Occhialini" (nonché eventuali attività correlate, dovranno essere svolte sotto

la Vostra direzione e sorveglianza che, pertanto, ci solleva da qualsiasi responsabilità per eventuali danni a

persone ed a cose (sia di nostra proprietà che di terzi) che possono verificarsi nell’esecuzione della Vs.

attività.

Ci riserviamo la facoltà di accertare e di segnalarvi, in qualunque momento e con le modalità che riterremo

più opportune, la violazione da parte Vostra degli obblighi di legge in materia di sicurezza sul lavoro e in

materia ambientale.

Vi chiediamo di adempiere tassativamente alle seguenti richieste:

a) ottemperare agli obblighi specificatamente previsti dalla vigente normativa in materia di salute e

sicurezza sul lavoro;

b) rispettare le normative vigenti in campo ambientale applicabili alla Vostra attività;

c) garantire:

un contegno corretto del vostro personale sostituendo coloro che non osservano i propri doveri,

l’esecuzione dei lavori con capitali, macchine e attrezzature di Vostra proprietà e in conformità alle

norme di buona tecnica;

d) assolvere regolarmente le obbligazioni che stanno a Vostro carico per la previdenza sociale e assicurativa

(INAIL, INPS, ecc.);

e) far esporre ai lavoratori la tessera di riconoscimento prevista dall’art. 6 della Legge 123/2007 nonché al

comma 8 dall’articolo 26 del Decreto legislativo 81/2008 s.m.i.. Più precisamente nell'ambito dello

svolgimento di attività in regime di appalto o subappalto, il personale occupato dall'impresa appaltatrice

o subappaltatrice deve essere munito di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia,

contenente le generalità del lavoratore e l'indicazione del datore di lavoro. (obbligatoria anche per i

lavoratori autonomi) e provvedere alla compilazione del registro sostitutivo, quando previsto;

f) rispettare le disposizioni più avanti riportate.

Norme particolari: disciplina interna

Il Vostro personale è soggetto all’osservanza di tutte le norme e regolamenti interni delle nostre sedi.

In particolare:

a) L’impiego di attrezzature o di opere provvisionali di proprietà della Sezione I.N.F.N. Milano Bicocca e

dell’Università degli Studi Milano Bicocca è di norma vietato. Eventuali impieghi, a carattere

eccezionale, devono essere di volta in volta preventivamente autorizzati.

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b) La custodia delle attrezzature e dei materiali necessari per eseguire la Vs. attività , all’interno delle nostre

sedi, è completamente a cura e rischio dell’Assuntore che dovrà provvedere alle relative incombenze.

c) La sosta di autoveicoli o mezzi dell’impresa al di fuori delle aree adibite a parcheggio è consentito solo

per il tempo strettamente necessario allo scarico dei materiali e strumenti di lavoro. Vi preghiamo di

istruire i conducenti sulle eventuali disposizioni vigenti in materia di circolazione all’interno dell’intera

area Universitaria e di esigerne la più rigorosa osservanza.

d) Il rispetto delle disposizioni interne all’uopo vigenti.

e) L'accesso agli edifici del personale afferente a ditte appaltatrici, subappaltatrici, esecutrici; ai lavoratori

autonomi dovrà essere limitato esclusivamente alle zone interessate ai lavori a Voi commissionati.

f) I lavori, i servizi le forniture, le opere e tutte le tipologie di attività, dovranno essere concordati/e con il

Committente, Responsabile Unico del Procedimento, Proponente l’ordine, Responsabili di Servizio,

Esperimento/Progetto, Preposto, così come indicato nel contratto oggetto dell’appalto.

g) I lavori, i servizi le forniture le opere e tutte le tipologie di attività dovranno di norma rispettare l’orario

in uso nella Sezione/Dipartimento di Fisica G. Occhialini.

h) Nel caso in cui durante l’attività lavorativa si riscontrasse una interferenza tale da creare un contatto

rischioso con i lavori, i servizi le forniture, le opere e tutte le tipologie di attività, è necessario

interrompere l’attività in corso in sicurezza e comunicare l’evento al Committente, Responsabile Unico

del Procedimento, Proponente l’ordine, Responsabili di Servizio, Esperimento/Progetto, Preposto, così

come indicato nel contratto.

i) A lavori ultimati, dovrete lasciare la zona interessata sgombra e libera da attrezzature da lavoro,

macchinari, carrelli ed eventuali materiali di risulta e/o rottami (smaltiti a vostro carico secondo la

normativa di legge, salvo condizioni contrattuali particolari).

Norme e disposizioni riguardanti la sicurezza sul lavoro

Come stabilito dall’Art. 26 DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, l’osservanza di tutte le norme in

materia di Sicurezza e di Igiene sul lavoro, nonché della prescrizione di tutte le relative misure di tutela e

della adozione delle cautele prevenzionistiche necessarie è a Vostro carico per i rischi specifici propri della

Vostra Impresa e/o attività.

Prima dell’inizio dei lavori, Vi preghiamo di informarci su eventuali rischi derivanti dalla Vostra

attività che potrebbero interferire con la nostra normale attività lavorativa.

Oltre alle misure e cautele riportate al precedente punto “Norme particolari: disciplina interna”, Vi invitiamo

a rendere noto al vostro personale dipendente e a fargli osservare scrupolosamente anche le seguenti note

riportate a titolo esclusivamente esemplificativo e non esaustivo:

Obbligo di attenersi scrupolosamente a tutte le indicazioni segnaletiche ed in specie ai divieti contenuti

nei cartelli indicatori e negli avvisi dati con segnali visivi e/o acustici.

Divieto di accedere senza precisa autorizzazione a zone diverse da quelle interessate ai lavori.

Obbligo di non trattenersi negli ambienti di lavoro al di fuori dell’orario stabilito.

Divieto di introdurre sostanze infiammabili o comunque pericolose o nocive.

Obbligo di recintare la zona di scavo o le zone sottostanti a lavori che si svolgono in posizioni

sopraelevate;

Divieto di compiere, di propria iniziativa, manovre ed operazioni che non siano di propria competenza e

che possono perciò compromettere anche la sicurezza di altre persone;

Divieto di compiere lavori usando fiamme libere, utilizzare mezzi ignifori o fumare nei luoghi con

pericolo di incendio o di scoppio ed in tutti gli altri luoghi ove vige apposito divieto;

Obbligo di usare i mezzi protettivi individuali;

Divieto di ingombrare passaggi, corridoi e uscite di sicurezza con materiali di qualsiasi natura;

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Obbligo di impiegare macchine, attrezzi ed utensili rispondenti alle vigenti norme di legge;

Obbligo di segnalare immediatamente eventuali deficienze dei dispositivi di sicurezza o l’esistenza di

condizioni di pericolo (adoperandosi direttamente, in caso di urgenza e nell’ambito delle proprie

competenze e possibilità, per l’eliminazione di dette deficienze o pericoli).

10. Vie di circolazione e di accesso Edificio U2 Sede I.N.F.N. Sez. di Milano Bicocca

A. INGRESSO PRINCIPALE PEDONALE per l’accesso al Dipartimento di Fisica G. Occhialini

piazza della Scienza 3 I20126 Milano (MI)

La Sede dell’ I.N.F.N. Sez. di Milano Bicocca è ubicata nell’Edificio U2 “Dipartimento di Fisica” G.

Occhialini, è un edificio ad accesso pubblico, destinato a studi universitari, tale per cui l’interferenza

principale è rappresentata dal flusso di studenti, docenti, dipendenti, personale afferente, visitatori vari,

manutentori, addetti alla pulizia, ecc..

Misure di prevenzione

Porre attenzione soprattutto quando si utilizzano carrelli per il trasporto della merce/attrezzi da lavoro. Nel

caso in cui l’attività commissionata richiede il trasporto di materiali voluminosi, o l’impiego di carrelli si

prega operare minimo con due persone.

Nel caso in cui l’attività lavorativa comporta il trasporto di materiali di grandi dimensioni e/o di grandi

quantità, rispettare le procedure più avanti riportate e quelle vigenti in Ateneo, in generale operare minimo in

due, verificare che il percorso sia libero da ogni ostacolo e dai pedoni, chiedere l’autorizzazione specifica

ove richiesta, per l’accesso ad ingressi secondari, utilizzare i montacarichi per il trasporto dei materiali,

prendere accordi con il Responsabile del Unico del Procedimento indicato nel contratto.

B. ATRIO-INGRESSO- subito dopo le porte d’ingresso del Dipartimento di Fisica G. Occhialini

piazza della Scienza 3 I20126 Milano (MI)

All’ingresso porre molta attenzione al lato sinistro in quanto sono posizionate le apparecchiature

elettroniche per la timbratura utilizzate dal personale afferente e le bacheche.

Si potrebbero trovare degli utenti fermi d’avanti all’ingresso al vostro lato sinistro (entrando) e lato destro

(uscendo).

Misure di prevenzione

Nel caso in cui le operazioni di trasporto della merce richiedesse l’ausilio di carrelli, o trattasi di merce

ingombrante, utilizzare le altre porte previa richiesta dell’autorizzazione, come la porta adiacente alla Via G.

Polvani, oppure su via P.A. Pirelli, l’autorizzazione va richiesta ai Servizi competenti dell’Università degli

Studi di Milano Bicocca a cura del R.U.P..

C. INGESSO IN PORTINERIA Entrando dall’ingresso principale indicato in (A.) la portineria si trova

sulla Vs. sinistra, nell’area esterna della portineria sono posizionate le apparecchiature

elettroniche/telematiche per la registrazione di varie operazioni, utilizzate da studenti, inoltre vi è una

postazione ATM per operazioni bancarie.

Misure di prevenzione

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In caso di operazioni che richiedono il trasporto della merce in portineria, porre attenzione agli eventuali

operatori fermi nei pressi delle apparecchiature su indicate. Nel caso in cui le operazioni di trasporto della

merce richiede l’ausilio di carrelli, o trattasi di merce ingombrante, utilizzare le altre porte previa richiesta

dell’autorizzazione, come la porta adiacente alla Via G. Polvani, oppure su via P.A. Pirelli, l’autorizzazione

va richiesta ai Servizi competenti dell’Università degli Studi di Milano Bicocca a cura del R.U.P..

D. CONSEGNA MERCE AGLI ADDETTI ALLA PORTINERIA

Per la consegna della posta/merce ordinaria di piccole dimensioni, rivolgersi agli addetti alla portineria

seguendo le loro prescrizioni. Nell’aria riservata alla portineria ci sono quadri elettrici e sistemi di sicurezza,

inoltre c’è la postazione degli operatori addetti alla manutenzione per la supervisione degli impianti tecnici,

c’è la probabilità di incontrare addetti alle pulizie, personale afferente, ecc...

Misure di prevenzione

Si prega di non interferire evitando soprattutto di depositare merce nella zona riservata ai manutentori e in

prossimità dell’ingresso/uscita.

E. REFERENTI DA CONTATTARE

Giunti nell’edificio :

1) Seguire le prescrizioni ricevute dal Responsabile Unico del Procedimento/Referente dell’ I.N.F.N.

Sez. Milano Bicocca e/o il Referente indicato dal Committente;

2) In caso di dubbi incertezze contattare il Responsabile Unico del Procedimento/Referente dell’

I.N.F.N. Sez. Milano Bicocca e/o il Referente indicato dal Committente;

3) Per qualsiasi informazione generale, rivolgersi gli addetti alla Portineria.

Misure di prevenzione

Coordinarsi e cooperare con il Responsabile Unico del Procedimento/Referente dell’ I.N.F.N. Sez. Milano

Bicocca e/o il Referente indicato dal Committente.

F. PRESENZA DI OPERATORI DELLA MANUTENZIONE/PULIZIE

Per interventi vari di somma urgenza, c’è la possibilità di trovare personale della manutenzione e delle

pulizie in aree comuni dell’Edificio.

Misure di prevenzione

Porre attenzione evitando di interferire con le attrezzature dei manutentori o degli addetti alle pulizie.

Rispettare la segnaletica posta a cura degli addetti alla manutenzione/pulizia, e non interferire nelle aree

segnalate.

G. Interferenze possibili presso gli uffici, i laboratori /locali tecnici/magazzini per altre attività in corso

Prima di accedere agli uffici e laboratori, ai locali tecnici, ai magazzini, bisogna attraversare delle aree

comuni corridoi, atri, ascensori, scale ecc.., le interferenze che si possono avere in prima analisi sono dovute

alla presenza di un numero e tipologia di persone indefinito che a vario titolo accedono alla Sede.

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Misure di prevenzione

Porre attenzione soprattutto se manovrate carrelli o trasportate particolari attrezzature. Si prega di non

interferire evitando soprattutto di depositare merce/attrezzi in prossimità degli ingressi/uscite di uffici,

laboratori, ascensori, delle aree comuni in genere.

In caso di trasporto di una grossa quantità di materiali, è tassativamente obbligatorio prendere accordi con il

Responsabile Unico del Procedimento e/o Referente indicato dal Committente.

In ogni caso valutare sempre preventivamente i rischi da interferenza.

H. Interferenze possibili presso la Sala Calcolo e Reti n. 4022 4° Piano per altre attività in corso

Prima di accedere alla sala Calcolo e Reti, bisogna entrare in un ufficio dove opera il personale dipendente

dell’Università degli Studi Milano Bicocca. Le interferenze che si possono avere quindi sono dovute alla

presenza di una postazione di lavoro in prossimità dell’ingresso della Sala Calcolo e Reti e alla presenza di

complementi di arredo d’ufficio, scaffali, ecc..

Misure di prevenzione

Porre attenzione soprattutto se manovrate carrelli porta attrezzi, se trasportate batterie, ecc… Di solito è

sempre presente un Dipendente. Si prega di non interferire evitando soprattutto di depositare merce/attrezzi

in prossimità dell’ingresso della Sala Calcolo e Reti/Uffici/Corridoi, ecc..

In caso di trasporto di grosse quantità di materiali es. batterie di ricambio, se non possono essere trasportate

direttamente nella Sala Calcolo e Reti all’occorrenza, chiedere di allestire un’area dove depositare la merce.

In ogni caso valutare sempre preventivamente i rischi da interferenza.

I. Interferenze possibili nella Sala Calcolo e Reti per la presenza di altri apparati e cavi.

All’interno della Sala Calcolo e Reti vi sono oltre all’UPS: complementi di arredo da ufficio come scrivanie,

armadi e scaffali, vi sono altre tipologie di apparecchiature e cavi posati a pavimento. Lo spazio disponibile

non è tantissimo.

Misure di prevenzione

E’ consentito entrare nella Sala Calcolo e Reti solo al personale autorizzato nonché al personale specializzato

per lavori di manutenzione e/o installazioni particolari.

L. Interferenze varie e generali nell’INFN Sez. di Milano Bicocca

Le interferenze si possono creare quindi con: studenti, visitatori, il personale afferente alla struttura, addetti

all’emergenza: in caso di emergenza in corso; con gli addetti alla manutenzione e attrezzature di lavoro, con

gli addetti alle pulizie e attrezzature di lavoro, ecc..

Misure di prevenzione

A- prima di accedere nella Sede o nel luogo di lavoro oggetto dell’appalto/contratto verificare accuratamente

la segnaletica di pericolo presente;

B- non interferire nelle aree delimitate dagli addetti alla manutenzione/pulizia;

C - rispettare la segnaletica apposta dal personale delle pulizie;

D - il centro di comunicazione interno da utilizzarsi per tutte le comunicazioni in materia di sicurezza e

salute durante il lavoro per chiamate al personale universitario/dell’I.N.F.N. Sez. Milano Bicocca, è la

portineria dell’edificio, alla quale fare riferimento anche in caso di emergenze, incidente- infortunio - evento

dannoso in genere;

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E- porre particolare attenzione durante il lavoro a non danneggiare anche involontariamente gli impianti di

emergenza/pulsanti di emergenza, eseguire la propria attività con cautela considerando che si tratta di un

luogo ad alta densità e flusso di persone.

M . Interferenze strutturali per l’accesso ai parcheggi nei sotterranei “GARAGE della Sede I.N.F.N.

Milano Bicocca”

L’accesso è consentito solo ai veicoli del Personale autorizzato.

L’ingresso e l’uscita dai parcheggi posti ai livelli -2 e -3, è consentito/a attraverso le rampe dedicate ed

indipendenti, all’Edificio U2 si accede impegnando la rampa del garage posta nello stesso Edificio U2

di larghezza utile di circa 2,96 m. dotata di gradini pedonali di larghezza 0,46 m, di norma è vietato

impegnarla dai pedoni e/o con biciclette. L’uscita è consentita esclusivamente dalla rampa di uscita posta

nell’Edificio U1 intercomunicante con il garage dell’Edificio U2. Si prega di seguire la segnaletica e

rispettarla. Vietato accedere ai locali non oggetti del contratto.

Misure di prevenzione

Chi deve accedere ai parcheggi sotterranei dopo essere stato autorizzato deve controllare che non vi siano

altri veicoli/automezzi in pronta discesa o (eccezionalmente in salita ) onde evitare di impegnare la rampa in

due.

Controllare che non ci siano pedoni che impegnano i gradini.

E’ vietato impegnare la rampa a piedi e in bici.

L’accesso al parcheggio al livello -2 presenta delle restrizione strutturali.

Possono accedere al parcheggio posto al livello -2 e-3 solo veicoli/automezzi autorizzati con altezza 1,80

m. solo veicoli/automezzi autorizzati con altezza 1,80 m.

Procedere a passo d’uomo.

Vietato procedere a piedi sulla rampa.

Vietato impiegare biciclette sulla rampa.

Attenersi alla segnaletica predisposta.

l. Interferenze strutturali per l’accesso ai laboratori criostati U2 3i13

1) Prima porta di accesso dal garage livello -3 :

Larghezza 136 cm;

Altezza 196 cm.

2) Seconda porta di accesso al corridoio:

Larghezza 136 cm;

Altezza 196 cm.

3)Corridoio per l’accesso al laboratorio:

Larghezza 246 cm;

Altezza 194 cm.

4) Porta di ingresso A UNIMIB 0954 e B UNIMIB 0953

Larghezza 192 cm;

Altezza 196 cm.

5) Ascensore per l’accesso al laboratorio interrato 3i13

Matricola: n. 4124151

Portata: 1500 kg

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pag. 18 di 87 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici della Sede I.N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

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Larghezza: 110 cm;

Profondità: 223 cm;

Altezza: 200 cm.

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11. Dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nei luoghi di lavoro e sulle misure di

prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

Premessa

La Sezione I.N.F.N. di Milano Bicocca è ospitata dall’Università degli Studi di Milano Bicocca, presso il

Dipartimento di Fisica G. Occhialini Edificio U2, Piazza della Scienza n.3 20126 Milano.

Il Datore di lavoro è identificato come soggetto “Committente ospitato”, quindi non ha la completa

disponibilità giuridica di tutti i luoghi di lavoro e dell’edificio.

La struttura degli Edifici, i luoghi di lavoro e gli impianti tecnici in essi contenuti sono sotto la completa

responsabilità dell’Università degli Studi di Milano Bicocca Ente amministratore.

In particolare per l’Edificio U9 in riferimento all’ Officina Meccanica, si segnala che gli impianti elettrici e

tecnici, i sistemi di estinzione incendio, sono sotto la completa responsabilità CNR IENI Ente

amministratore, il quale attraverso il personale degli uffici preposti garantisce l’adeguatezza alle normative e

leggi vigenti.

Gli obblighi relativi agli adeguamenti strutturali, e di manutenzione necessari per assicurare la sicurezza dei

locali e degli edifici assegnati in uso restano a carico dell’amministrazione tenuta per effetto della

convenzione tra Università degli Studi di Milano Bicocca e INFN.

Il Datore di lavoro dell’I.N.F.N. Sezione di Milano Bicocca, a seguito della valutazione dei rischi al

31/12/2008, si è avvalso dell’articolo 18 comma 3 del D.Lgs.vo 81/2008 s.m.i., al fine di segnalare agli Enti

amministratori gli adeguamenti ritenuti necessari.

Estratto dall’art. 18 del D.Lgs.vo 81/2008 s.m.i.,

Art. 18.

Obblighi del datore di lavoro e del dirigente

1.-2. …………omiss

3. Gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare, ai sensi del

presente decreto legislativo, la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso a pubbliche

amministrazioni o a pubblici uffici, ivi comprese le istituzioni scolastiche ed educative, restano a carico

dell'amministrazione tenuta, per effetto di norme o convenzioni, alla loro fornitura e manutenzione. In tale

caso gli obblighi previsti dal presente decreto legislativo, relativamente ai predetti interventi, si intendono

assolti, da parte dei dirigenti o funzionari preposti agli uffici interessati, con la richiesta del loro

adempimento all'amministrazione competente o al soggetto che ne ha l'obbligo giuridico.

Il Datore di lavoro della Sezione INFN di Milano Bicocca ha eseguito la «valutazione dei rischi» ai

sensi dell’art. 17 e 28 del D.Lgs. 81/2008 s.m.i. (che rappresenta una valutazione globale e documentata di

tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell'ambito dell'organizzazione in cui essi

prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione).

Ha elaborato il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e

sicurezza, programma già in atto.

Alcune definizioni tratte all’art. 2 D.Lgs.vo 81/2008 s.m.i.

Rischio: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di

esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione.

Prevenzione: il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro,

l'esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della

popolazione e dell'integrità dell'ambiente esterno.

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Criteri di valutazione dei rischi adottati dal Datore di Lavoro Committente

Definizioni

Definizioni estratte dall’Art. 2 Definizioni del D.Lgs 81/2008 al Titolo I PRINCIPI COMUNI Capo I

Disposizioni generali :

«pericolo»: proprietà o qualità' intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni;

«rischio»: probabilità' di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di

esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione.

«valutazione dei rischi»: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei

lavoratori presenti nell'ambito dell'organizzazione in cui essi prestano la propria attività', finalizzata ad

individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a

garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.

Criteri adottati per la valutazione dei rischi

Quando si parla di rischio “R” bisogna sempre aver presente che è caratterizzato da due elementi:

La probabilità “P” di accadimento nello spazio e nel tempo;

La gravità del danno (magnitudo) “M” sull’uomo e sull’ambiente, nell’immediato e nel futuro.

La relazione tra i due elementi determina il livello di rischio.

L’obiettivo della valutazione dei rischi è mirato alla prevenzione dei rischi professionali. Nei casi in cui non

è possibile eliminare i rischi, essi devono essere diminuiti nella logica “ALARA”1

e si dovranno tenere sotto

controllo i rischi residui.

Nella fase di individuazione dei criteri di valutazione, sono state prese in considerazione innanzitutto le

normative vigenti in materia di sicurezza:

D.lgs. 81/2008 s.m.i. nonché le normative pertinenti;

Rischi non normati

Per la valutazione dei rischi non normati si utilizzerà il sistema a matrice, legalmente riconosciuto.

1 A.L.A.R.A: As Low As Realistic Available

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Sistema a matrice

Si tratta di un metodo semi qualitativo che si basa sulla definizione di diversi livelli di probabilità (P) e di

magnitudo (M) cui assegnare un valore con modalità di seguito riportata:

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

MOLTO PROBABILE

Episodi frequenti e ripetuti nel

corso dell'anno

4

PROBABILE

Sono noti alcuni episodi nel corso

dell'anno la cui genesi è

riconducibile a fatti noti

3

POCO PROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la

concomitanza di più eventi per

causare incidenti

2

IMPROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatesi; è necessaria la

concomitanza di più eventi che si

verificano o sono tenuti sotto

accurato controllo.

1

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

MOLTO GRAVE

Amputazioni, avvelenamenti,

lesioni letali o comunque assenza

dal lavoro superiore a 30 gg.

4

GRAVE

Lacerazioni, bruciature, traumi,

malattie professionali, disturbi

degli arti superiori collegati al

lavoro, malattie con assenza dal

lavoro da 30 a 3 gg

3

MEDIO

Lesioni superficiali, tagli minori e

contusioni, irritazione degli occhi,

disturbi che portano ad assenza

dal lavoro da 1 a 3 gg.

2

LIEVE

Lesioni superficiali, tagli minori e

contusioni, irritazione degli occhi,

disturbi che causano disagio ma

non comportano giorni di assenza

dal lavoro.

1

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Stima dell'entità del rischio

MAGNITUDO

4 8 12 16

3 6 9 12

2 4 6 8

1 2 3 4

PROBABILITA'

Classificazione del livello di rischio

R>=9

RISCHIO MOLTO ELEVATO

8>= R>=4

RISCHIO ELEVATO

3>= R>=2

RISCHIO MEDIO

R=1

RISCHIO BASSO

Calcolato il rischio è necessario ridurlo ai limiti dell’accettabilità.

Esempio di formula per la riduzione del rischio a seguito delle misure di prevenzione, protezione e di

emergenza adottate:

Rf = PxGx(Kfa1)x(Kfa2)x(Kfa3)x(Kfai…)

Di cui:

Rf= Rivalutazione del rischio finale a seguito della misura di prevenzione e protezione e/o di

emergenza adottata;

P= Probabilità;

G= magnitudo, gravità del danno;

Kfa= coefficiente assegnato ad ogni misura di prevenzione e protezione e/o di emergenza adottata.

Rischi normati

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Struttura- Milano Bicocca

Per la valutazione dei rischi normati sarà impiegato un sistema conforme alla normativa vigente: Leggi,

Linee guida legalmente riconosciute, Norme Tecniche pertinenti legalmente riconosciute.

12. Luoghi di lavoro concessi in uso dall’Università degli Studi di Milano Bicocca all’I.N.F.N. Sez.

Milano Bicocca attraverso la convenzione

Destinazione Edificio/n.

Sala riunioni U2 4001

Ufficio Direzione U2 4002

Ufficio Amministrativo U2 4003

Ufficio Direzione/Personale U2 4004

Ufficio U2 4005

Sala Calcolo e Reti U2 4022

Laboratorio di Elettronica U2 3°Piano n. 3038

Laboratorio Fisico di Criogenia

(luogo non adibito ad attività

lavorativa continuativa)

U2 3°Piano interrato n. 3i13 a/b

Officina meccanica U9

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Struttura- Milano Bicocca

Preposti

Servizio di Prevenzione e Protezione Ufficio cod. 4010

Sig. Giulio Galotta (Perito Industriale)

e-mail: [email protected].

Tel.: +39 02 6448 2410

Servizio di Direzione Ufficio cod. 4003

Sig.ra Annalisa Cucchiarini

e-mail: [email protected]

Tel.: +39 02 6448 2403

Servizio di Amministrazione Ufficio cod. 4004

Sg.ra Marilena Perrone (Dr.ssa)

e-mail: [email protected]

Tel.: +39 02 6448 2405

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Struttura- Milano Bicocca

Preposti

Servizio calcolo e reti e Laboratorio cod. 4022

Sig. Luca Carbone (Dr.)

e-mail: [email protected]

Tel.: +39 026448 2468

Servizio di Elettronica e Laboratorio di elettronica cod. 3038

Sig. Pessina Gianluigi (Dr.)

e-mail: [email protected]

Tel.: +39 026448 2825

Laboratorio 3i13

Sig. Angelo Nucciotti (Dr.)

[email protected]

Tel.: +39 026448 2428 U2 IV Piano cod. 4028

Tel. : +39 026448 2340 U2 –III Laboratorio Criostati

Servizio Tecnico Generale

Sig. Giancarlo Ceruti (Perito Industriale)

e-mail: [email protected]

Tel.: +39 0266173360 c/o U9 Officina meccanica

Unità produttiva distaccata Officina meccanica Edificio U9

Sig. Roberto Mazza (Perito Industriale)

e-mail: [email protected]

Tel.: +39 026448 24216 c/o U2 IV Piano cod. 4027

Tel.: +39 0266173360 c/o U9 Officina meccanica

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Struttura- Milano Bicocca

13. Rischi specifici esistenti nei luoghi di lavoro e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate

in relazione alla propria attività D.Lgs. 81/2008 s.m.i.

Titolo II Luoghi di Lavoro

Si intendono per luoghi di lavoro: i luoghi destinati a ospitare posti di lavoro, ubicati all'interno dell'azienda

o dell'unità produttiva, nonché ogni altro luogo di pertinenza dell'azienda o dell'unità produttiva accessibile

al lavoratore nell'ambito del proprio lavoro.

Uffici-Sala Riunioni

Premessa

L’I.N.F.N. Sez. di Milano Bicocca è ospitata dall’Università degli Studi di Milano Bicocca, i due Enti hanno

stipulato una convenzione la quale stabilisce che:

che l’Università cura a proprie spese la manutenzione ordinaria e straordinaria dei locali, degli impianti

generali, dei servizi ad essi attinenti e degli arredi del Dipartimento messi a disposizione della Sezione

I.N.F.N. Sez. di Milano Bicocca. L’Università è impegnata costantemente nell’attuazione del programma di

miglioramento nel tempo. Vie di uscite e di emergenza in stato di ampliamento.

In alcuni uffici e sala riunioni è improbabile il raggiungimento del livello potenziale di danno nelle

condizioni di impiego o di esposizione/contatto ad un determinato fattore o agente oppure alla loro

combinazione.

Pericoli Rischi derivanti da

ALLEGATO IV

REQUISITI DEI LUOGHI DI LAVORO

1. AMBIENTI DI LAVORO

1.1. Stabilità e solidità

1.2. Altezza, cubatura e superficie

1.3. Pavimenti, muri, soffitti, finestre e lucernari

dei locali scale e marciapiedi mobili, banchina e

rampe di

carico

1.4. Vie di circolazione, zone di pericolo, pavimenti

e passaggi

1.5. Vie e uscite di emergenza

1.6. Porte e portoni

1.7. Scale

1.8. Posti di lavoro e di passaggio e luoghi di lavoro

esterni

1.10. Illuminazione naturale ed artificiale dei

luoghi di lavoro

1.11. Locali di riposo e refezione

1.13. Servizi igienico assistenziali

1.14. Dormitori

2. PRESENZA NEI LUOGHI DI LAVORO DI

AGENTI NOCIVI

2.1. Difesa dagli agenti nocivi

2.2. Difesa contro le polveri

3. VASCHE, CANALIZZAZIONI, TUBAZIONI,

SERBATOI, RECIPIENTI, SILOS

4. MISURE CONTRO L’INCENDIO E

L’ESPLOSIONE

5 . omiss…

Microclima e temperatura:

Esposizione temporanea nel corso dell’anno ad

agenti fisici” microclima”; Non confort

microclimatico.

Esposizione temporanea nel corso dell’anno a

correnti d’aria fastidiose a causa del probabile non

confort microclimatico.

In alcuni uffici: polveri di toner in aria respirabile

ma il volume di stampa è contenuto.

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pag. 27 di 87 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici della Sede I.N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

Istituto Nazionale

di Fisica Nucleare

Struttura- Milano Bicocca

Misura di prevenzione generale:

Eseguire sempre il coordinamento e la cooperazione ai sensi dell’art.26 D.Lgs. 81/2008 s.m.i..

A carico del Committente: programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli

di salute e sicurezza.

Titolo II Luoghi di Lavoro

Uffici-Sala Riunioni

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

PROBABILE

Sono noti alcuni episodi nel corso

dell'anno la cui genesi è

riconducibile a fatti noti

3

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

LIEVE

Lesioni superficiali, tagli minori e

contusioni, irritazione degli occhi,

disturbi che causano disagio ma

non comportano giorni di assenza

dal lavoro.

1

3>= R>=2

RISCHIO MEDIO

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pag. 28 di 87 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici della Sede I.N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

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Struttura- Milano Bicocca

Titolo II Luoghi di Lavoro

Laboratorio n. 4022

E’ poco probabile il raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di

esposizione/contatto ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione.

Pericoli Rischi derivanti da

ALLEGATO IV

REQUISITI DEI LUOGHI DI LAVORO

1. AMBIENTI DI LAVORO

1.1. Stabilità e solidità

1.2. Altezza, cubatura e superficie

1.3. Pavimenti, muri, soffitti, finestre e lucernari

dei locali scale e marciapiedi mobili, banchina e

rampe di

carico

1.4. Vie di circolazione, zone di pericolo,

pavimenti e passaggi

1.5. Vie e uscite di emergenza

1.6. Porte e portoni

1.7. Scale

1.8. Posti di lavoro e di passaggio e luoghi di

lavoro esterni

1.10. Illuminazione naturale ed artificiale dei

luoghi di lavoro

1.11. Locali di riposo e refezione

1.13. Servizi igienico assistenziali

1.14. Dormitori

2. PRESENZA NEI LUOGHI DI LAVORO DI

AGENTI NOCIVI

2.1. Difesa dagli agenti nocivi

2.2. Difesa contro le polveri

3. VASCHE, CANALIZZAZIONI, TUBAZIONI,

SERBATOI, RECIPIENTI, SILOS

4. MISURE CONTRO L’INCENDIO E

L’ESPLOSIONE

5 . omiss…

Microclima e temperatura:

Esposizione temporanea nel corso dell’anno ad

agenti fisici” microclima”;

Esposizione temporanea nel corso dell’anno a

correnti d’aria fastidiose a causa del probabile non

confort microclimatico.

Pericoli Rischi derivanti da

Derivanti dalla struttura del laboratorio diviso in due

da pannelli alti al soffitto, inadeguato per adibirlo a

Sala Macchine.

Circa al 50% della superficie parte confinata da

pannelli divisori: scarsa areazione, scarsi ricambi

d’aria;

Misura di prevenzione:

Locale non è adibito a Sala Macchine e Calcolo.

Pericolo

Scaffali;

Apparecchiature/materiali su scaffali.

Stoccaggi provvisori;

Rischi derivanti da

Caduta oggetti dall’alto soprattutto in caso di eventi

tellurici;

Pericolo

Spazi di lavoro ristretti

Cavi e apparecchiature

Rischi derivanti da

Urti, colpi, impatti,

Inciampo caduta a livello

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pag. 29 di 87 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici della Sede I.N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

Istituto Nazionale

di Fisica Nucleare

Struttura- Milano Bicocca

Misura di prevenzione generale:

Eseguire sempre il coordinamento e la cooperazione ai sensi dell’art.26 D.Lgs. 81/2008 s.m.i..

Misure di prevenzione

Assicurarsi di avere lo spazio adeguato per lavorare in sicurezza, in caso contrario contattare il Responsabile

unico del procedimento

A carico del Committente: programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli

di salute e sicurezza.

Richiesta di adeguamenti strutturali ed impiantistici ai sensi dell’art. 18 comma 3 del D.Lgs. 81/2008 s.m.i.

Titolo II Luoghi di Lavoro

Laboratorio n. 4022

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

POCO PROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la

concomitanza di più eventi per

causare incidenti

2

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

GRAVE

Lacerazioni, bruciature, traumi,

malattie professionali, disturbi

degli arti superiori/inferiori

collegati al lavoro, malattie con

assenza dal lavoro da 30 a 3 gg

3

8>= R>=4

RISCHIO ELEVATO

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Istituto Nazionale

di Fisica Nucleare

Struttura- Milano Bicocca

Titolo II Luoghi di Lavoro

Laboratorio di elettronica n. 3038

E’ poco probabile il raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di

esposizione/contatto ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione.

Pericoli Rischi derivanti da

ALLEGATO IV

REQUISITI DEI LUOGHI DI LAVORO

1. AMBIENTI DI LAVORO

1.1. Stabilità e solidità

1.2. Altezza, cubatura e superficie

1.3. Pavimenti, muri, soffitti, finestre e lucernari

dei locali scale e marciapiedi mobili, banchina e

rampe di

carico

1.4. Vie di circolazione, zone di pericolo,

pavimenti e passaggi

1.5. Vie e uscite di emergenza

1.6. Porte e portoni

1.7. Scale

1.8. Posti di lavoro e di passaggio e luoghi di

lavoro esterni

1.10. Illuminazione naturale ed artificiale dei

luoghi di lavoro

1.11. Locali di riposo e refezione

1.13. Servizi igienico assistenziali

1.14. Dormitori

2. PRESENZA NEI LUOGHI DI LAVORO DI

AGENTI NOCIVI

2.1. Difesa dagli agenti nocivi

2.2. Difesa contro le polveri

3. VASCHE, CANALIZZAZIONI, TUBAZIONI,

SERBATOI, RECIPIENTI, SILOS

4. MISURE CONTRO L’INCENDIO E

L’ESPLOSIONE

5 . omiss…

Il laboratorio presenta qualche crepa significativa

alle pareti.

Microclima e temperatura:

Esposizione temporanea nel corso dell’anno ad

agenti fisici” microclima”; Non confort

microclimatico.

Pericolo

Armadi;

Apparecchiature/materiali su armadi e banchi da

lavoro;

Stoccaggi provvisori.

Rischi derivanti da

Caduta oggetti dall’alto soprattutto in caso di eventi

tellurici;

Misura di prevenzione generale:

Eseguire sempre il coordinamento e la cooperazione ai sensi dell’art.26 D.Lgs. 81/2008 s.m.i..

Misure di prevenzione

Assicurarsi di avere lo spazio adeguato per lavorare in sicurezza, in caso contrario contattare il Responsabile

unico del procedimento.

A carico del Committente: programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli

di salute e sicurezza. Richiesta di adeguamenti strutturali ai sensi dell’art. 18 comma 3 del D.Lgs. 81/2008

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pag. 31 di 87 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici della Sede I.N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

Istituto Nazionale

di Fisica Nucleare

Struttura- Milano Bicocca

s.m.i.

Laboratorio di elettronica n. 3038

Titolo II Luoghi di Lavoro

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

POCO PROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la

concomitanza di più eventi per

causare incidenti

2

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

GRAVE

Lacerazioni, bruciature, traumi,

malattie professionali, disturbi

degli arti superiori/inferiori

collegati al lavoro, malattie con

assenza dal lavoro da 30 a 3 gg

3

8>= R>=4

RISCHIO ELEVATO

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pag. 32 di 87 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici della Sede I.N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

Istituto Nazionale

di Fisica Nucleare

Struttura- Milano Bicocca

Titolo II Luoghi di Lavoro

LOCALE TECNICO 3i13

Locale interrato “vietato l’accesso alle persone non autorizzate

Pericolo

Rischi derivanti da

Luogo di lavoro interrato in attesa di adeguamenti

strutturali ed impiantistici nonché della deroga ASL

Attenzione!

Multi fattori di rischi agenti e loro combinazione!

Raggiungimento del livello potenziale di danno nelle

condizioni di impiego o di esposizione/contatto ad

un determinato fattore o agente oppure alla loro

combinazione.

Pericoli Rischi derivanti da

ALLEGATO IV

REQUISITI DEI LUOGHI DI LAVORO

1. AMBIENTI DI LAVORO

1.1. Stabilità e solidità

1.2. Altezza, cubatura e superficie

1.3. Pavimenti, muri, soffitti, finestre e lucernari

dei locali scale e marciapiedi mobili, banchina e

rampe di carico

1.4. Vie di circolazione, zone di pericolo,

pavimenti e passaggi

1.5. Vie e uscite di emergenza

1.6. Porte e portoni

1.7. Scale

1.8. Posti di lavoro e di passaggio e luoghi di

lavoro esterni

1.10. Illuminazione naturale ed artificiale dei

luoghi di lavoro

1.11. Locali di riposo e refezione

1.13. Servizi igienico assistenziali

1.14. Dormitori

2. PRESENZA NEI LUOGHI DI LAVORO DI

AGENTI NOCIVI

2.1. Difesa dagli agenti nocivi

2.2. Difesa contro le polveri

3. VASCHE, CANALIZZAZIONI, TUBAZIONI,

SERBATOI, RECIPIENTI, SILOS

4. MISURE CONTRO L’INCENDIO E

L’ESPLOSIONE

5 . omiss…

Il laboratorio presenta qualche infiltrazione.

Mancanza segnaletica/illuminazione sulle vie/uscite

di emergenza.

Microclima e temperatura:

Esposizione temporanea nel corso dell’anno ad

agenti fisici” microclima”; Non confort

microclimatico;

Caduta oggetti dall’alto;

Lavori in quota-Caduta dall’alto;

Elementi Strutturali/Infrastrutturali: urti, colpi,

impatti.

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pag. 33 di 87 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici della Sede I.N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

Istituto Nazionale

di Fisica Nucleare

Struttura- Milano Bicocca

Misura di prevenzione generale:

Eseguire sempre il coordinamento e la cooperazione ai sensi dell’art.26 D.Lgs. 81/2008 s.m.i..

Misure di prevenzione

Non trascorre molte ore all’interno del locale.

Assicurarsi di avere lo spazio adeguato per lavorare in sicurezza, in caso contrario contattare il Responsabile

unico del procedimento.

A carico del Committente: programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli

di salute e sicurezza.

Richiesta di adeguamenti strutturali ed impiantistici ai sensi dell’art. 18 comma 3 del D.Lgs. 81/2008 s.m.i.

Titolo II Luoghi di Lavoro

LOCALE TECNICO 3i13

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

POCO PROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la

concomitanza di più eventi per

causare incidenti

2

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

MOLTO GRAVE

Amputazioni, avvelenamenti,

lesioni letali o comunque assenza

dal lavoro superiore a 30 gg.

4

8>= R>=4

RISCHIO ELEVATO

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pag. 34 di 87 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici della Sede I.N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

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Struttura- Milano Bicocca

14. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

Si intende per attrezzatura di lavoro: qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto destinato ad essere

usato durante il lavoro.

Capo I Uso delle attrezzature di lavoro

Premessa

I due Enti “INFN e Università” garantiscono attraverso la Convenzione, che le proprie

macchine/apparecchiature e gli impianti devono essere conformi ai requisiti di legge e ne garantiscono la

sicurezza il corretto funzionamento e la manutenzione.

Le attrezzature in uso di proprietà dell’INFN sono tutte marchiate CE.

E’ fatto divieto alle Imprese appaltatrici/Esecutrici/Subappaltatrice e agli Autonomi l’uso di

attrezzature/macchine/apparecchiature di proprietà dell’INFN. Salvo accordi contrattuali diversi.

Le stesse possono essere concesse in uso solo dopo la stipula dell’atto di concessione d’uso.

Capo I Uso delle attrezzature di lavoro

Uffici –Sala Riunioni

Nei luoghi sopra indicati, è poco probabile il raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni

di impiego o di esposizione/contatto ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione.

Pericolo

Rischi derivanti da

TITOLO III - USO DELLE ATTREZZATURE

DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI

PROTEZIONE

INDIVIDUALE

Apparecchiature elettriche ed elettroniche;

Prolunghe, Multi prese, dispositivi elettrici a

batteria, UPS, Quadri elettrici.

Attrezzi manuali: forbici, pinzatrice ecc…

Arredo ed accessori: schiacciamento arti superiori;

Spazi ristretti,

Elettrocuzione;

Incendio;

Caduta a livello inciampo;

Urto, colpo, impatto, ecc…,

Taglio, puntura, schiacciamento arti superiori, ecc;

Apertura finestre: colpo, urto, impatto, ecc..

Misura di prevenzione generale:

Informarsi preventivamente in riferimento all’attività da svolgere nello specifico “luogo di lavoro”. Eseguire

sempre il coordinamento e la cooperazione ai sensi dell’art.26 D.Lgs. 81/2008 s.m.i

Misura di prevenzione

Non utilizzare adattatori elettrici per spine/prolunghe;

Non utilizzare elettrodomestici;

Non sovraccaricare le multi presa e non derivare altre multi prese dalla prima multi presa;

Non lasciare arrotolati i fili delle multi prese/prolunghe che sono sotto carico;

Non esporre a fonti di calore i dispositivi a batterie e gli UPS,

Segnalare l’apertura delle finestre quando aperte;

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pag. 35 di 87 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici della Sede I.N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

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Struttura- Milano Bicocca

Titolo III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE Uffici –Sala Riunioni

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

POCO PROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la

concomitanza di più eventi per

causare incidenti

2

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

GRAVE

Lacerazioni, bruciature, traumi,

malattie professionali, disturbi

degli arti superiori collegati al

lavoro, malattie con assenza dal

lavoro da 30 a 3 gg

3

8>= R>=4

RISCHIO ELEVATO

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pag. 36 di 87 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici della Sede I.N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

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Struttura- Milano Bicocca

Titolo III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

Capo I Uso delle attrezzature di lavoro

LOCALE TECNICO – Sala Calcolo e Reti n. 4022

(Non adibito a Sala Macchina “vietato l’accesso alle persone non autorizzate”)

Pericolo

Rischi derivanti da

TITOLO III - USO DELLE ATTREZZATURE

DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI

PROTEZIONE

INDIVIDUALE

Apparecchiature elettriche ed elettroniche;

Prolunghe, Multi prese, Dispositivi elettrici

elettronici, dispositivi a batteria, UPS, Quadri

elettrici.

Arredo ed accessori;

Spazi ristretti,

Elettrocuzione;

Incendio;

Caduta a livello inciampo;

Urto, colpo, impatto, ecc…,

Taglio, puntura, schiacciamento, ecc…

Pericolo

Rischi derivanti da

Prolunghe, Multi prese, Dispositivi elettrici

elettronici, dispositivi a batteria, UPS, Quadri

elettrici.

Elettrocuzione;

Incendio;

Esplosione;

Caduta a livello inciampo;

Urto, colpo, impatto, ecc…,

Taglio, puntura, schiacciamento, ecc…

Misura di prevenzione generale:

Informarsi preventivamente in riferimento all’attività da svolgere nello specifico “luogo di lavoro”. Eseguire

sempre il coordinamento e la cooperazione ai sensi dell’art.26 D.Lgs. 81/2008 s.m.i

Misura di prevenzione

I lavori devono essere eseguiti da personale qualificato specializzato ed esperto;

Non sovraccaricare le multi presa e non derivare altre multi prese dalla prima multi presa;

Non lasciare arrotolati i fili delle multi prese/prolunghe che sono sotto carico;

Non utilizzare adattatori elettrici per spine/prolunghe;

Non utilizzare elettrodomestici;

Non esporre a fonti di calore i dispositivi a batterie e gli UPS.

Pericolo

Armadi

Apparecchiature/Materiali su armadi

Rischi derivanti da

Caduta di attrezzature di lavoro dall’alto;

Ribaltamento.

Pericolo

Spazi di lavoro ristretti

Cavi e apparecchiature

Rischi derivanti da

Urti, colpi, impatti, punture, tagli, abrasione,

Inciampo caduta a livello

Misure di prevenzione

Muoversi con cautela evitando di urtare contro apparati e/o scaffali;

Sistemare i cavi in modo da evitare l’inciampo e la caduta.

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pag. 37 di 87 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici della Sede I.N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

Istituto Nazionale

di Fisica Nucleare

Struttura- Milano Bicocca

Titolo III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

LOCALE TECNICO – Sala Calcolo e Reti n. 4022

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

POCO PROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la

concomitanza di più eventi per

causare incidenti

2

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

GRAVE

Lacerazioni, bruciature, traumi,

malattie professionali, disturbi

degli arti superiori collegati al

lavoro, malattie con assenza dal

lavoro da 30 a 3 gg

3

8>= R>=4

RISCHIO ELEVATO

Page 38: DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008 n. 81 s.m.i. · Per quanto non diversamente disposto dal decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, come da ultimo modificate dall’articolo 8,

pag. 38 di 87 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici della Sede I.N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

Istituto Nazionale

di Fisica Nucleare

Struttura- Milano Bicocca

Titolo III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

Capo I Uso delle attrezzature di lavoro

LABORATORIO DI ELETTRONICA n. 3038

(“Vietato l’accesso alle persone non autorizzate”)

Pericolo

Rischi derivanti da

TITOLO III - USO DELLE ATTREZZATURE

DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI

PROTEZIONE

INDIVIDUALE

Apparecchiature elettriche ed elettroniche;

Prolunghe, Multi prese, Dispositivi elettrici a

batteria, UPS, Quadri elettrici.

Attrezzi manuali per lavori elettrici, elettronici e

meccanici

Arredo ed accessori;

Spazi ristretti,

Elettrocuzione;

Incendio;

Caduta a livello inciampo;

Urto, colpo, impatto, ecc…,

Taglio, puntura, schiacciamento, arti inferiori

Misura di prevenzione

I lavori devono essere eseguiti da personale qualificato specializzato ed esperto;

Non sovraccaricare la multi presa e non derivare altre multi prese dalla prima multi presa;

Non lasciare arrotolati i fili delle multi prese/prolunghe;

Non esporre a fonti di calore i dispositivi a batterie e gli UPS

Pericolo

Rischi derivanti da

Utilizzo di Stazione saldante e dissaldante, piastre

termiche;

Calore per contatto

Fonte di innesco incendi/esplosione

Misure di prevenzione

Tenersi a debita distanza.

Non posizionare infiammabili in prossimità della sorgente di calore.

Misura di prevenzione generale:

Informarsi preventivamente in riferimento all’attività da svolgere nello specifico “luogo di lavoro”. Eseguire

sempre il coordinamento e la cooperazione ai sensi dell’art.26 D.Lgs. 81/2008 s.m.i

Misura di prevenzione

I lavori devono essere eseguiti da personale qualificato specializzato ed esperto;

Non sovraccaricare le multi presa e non derivare altre multi prese dalla prima multi presa;

Non lasciare arrotolati i fili delle multi prese/prolunghe che sono sotto carico;

Non utilizzare adattatori elettrici per spine/prolunghe;

Non utilizzare elettrodomestici;

Non esporre a fonti di calore i dispositivi a batterie e gli UPS.

Misure di prevenzione

Muoversi con cautela evitando di urtare contro apparecchiature.

Assicurarsi di avere lo spazio adeguato per lavorare in sicurezza, in caso contrario contattare il Responsabile

unico del procedimento

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pag. 39 di 87 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici della Sede I.N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

Istituto Nazionale

di Fisica Nucleare

Struttura- Milano Bicocca

Titolo III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

LABORATORIO DI ELETTRONICA n. 3038

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

POCO PROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la

concomitanza di più eventi per

causare incidenti

2

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

MOLTO GRAVE

Amputazioni, avvelenamenti,

lesioni letali o comunque assenza

dal lavoro superiore a 30 gg.

4

8>= R>=4

RISCHIO ELEVATO

Page 40: DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008 n. 81 s.m.i. · Per quanto non diversamente disposto dal decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, come da ultimo modificate dall’articolo 8,

pag. 40 di 87 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici della Sede I.N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

Istituto Nazionale

di Fisica Nucleare

Struttura- Milano Bicocca

Titolo III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

Capo I Uso delle attrezzature di lavoro

LOCALE TECNICO 3i13

Locale interrato “vietato l’accesso alle persone non autorizzate”

Pericoli Rischi derivanti da

TITOLO III - USO DELLE ATTREZZATURE

DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI

PROTEZIONE

INDIVIDUALE

Attenzione!

Multi fattori di rischi agenti e loro combinazione!

Apparecchiature elettriche ed elettroniche;

Prolunghe, Multi prese, Dispositivi elettrici a

batteria, UPS, Quadri elettrici.

Attrezzi manuali per lavori elettrici, elettronici e

meccanici;

Arredo ed accessori;

Spazi ristretti,

Elettrocuzione;

Incendio;

Caduta a livello inciampo;

Cadute dall’alto;

Urto, colpo, impatto, ecc…;

Taglio, puntura, schiacciamento, abrasione;

Misura di prevenzione generale:

Informarsi preventivamente in riferimento all’attività da svolgere nello specifico “luogo di lavoro”. Eseguire

sempre il coordinamento e la cooperazione ai sensi dell’art.26 D.Lgs. 81/2008 s.m.i

Misura di prevenzione

I lavori elettrici devono essere eseguiti da personale qualificato specializzato ed esperto;

Il personale deve essere informato formato ed addestrato;

Il personale deve avere l’idoneità alla mansione;

Il personale deve essere munito di adeguati DPI;

E’ necessaria una dovuta autorizzazione per i lavori elettrici.

Non sovraccaricare la multi presa e non derivare altre multi prese dalla prima multi presa;

Non lasciare arrotolati i fili delle multi prese/prolunghe;

Non esporre a fonti di calore i dispositivi a batterie e gli UPS.

Pericolo

Rischi derivanti da

Utilizzo di Stazione saldante Calore per contatto

Fonte di innesco incendi/esplosione

Misure di prevenzione

Tenersi a debita distanza.

Non posizionare infiammabili in prossimità della sorgente di calore.

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pag. 41 di 87 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici della Sede I.N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

Istituto Nazionale

di Fisica Nucleare

Struttura- Milano Bicocca

Pericolo

Rischi derivanti da

Lavori in quota Lavori in quota: Lavorare ad altezze >2m comporta

il rischio derivante dalla caduta dall’alto dal solaio

locale pompe e dal soppalco.

Misura di Prevenzione

Vietato eseguire lavori dal soppalco e sul soppalco.

Il personale deve essere informato formato ed addestrato.

Il personale deve avere l’idoneità alla mansione.

Il personale deve essere munito di sistemi anti caduta e adeguati DPI.

E’ necessaria una dovuta autorizzazione del Direttore per i lavori in quota.

Pericoli Rischi derivanti da

Accesso al soppalco attraverso la scala a pioli detta

alla marinaia

Caduta dall’alto, scivolamento, impatto, urto.

Misura di Prevenzione

Vietato accedere al soppalco.

Il personale deve essere dichiarato idoneo alla mansione dal M.C.

Il personale deve essere informato formato ed addestrato.

Misure di protezioni

Il personale deve essere munito di DPI: calzature antinfortunistiche idonee EN 345, elmetto di protezione

EN 397, guanti contro le aggressioni meccaniche EN 388 nonché sistemi anti-caduta secondo la direttiva

89/686/CEE si citano alcuni riferimenti

EN: 341;353-1;353-2;354;355;358;360;362;363;364;365;795;813;1496;1497;1498;1891.

Pericoli Rischi derivanti da

Attrezzature in quota Caduta di oggetti dall’alto.

Misura di Prevenzione

Eseguire i lavori a debita distanza dal soppalco quando su di esso c’è la presenza di personale.

Misure di protezione

Il personale deve essere munito di DPI: Calzature antinfortunistiche EN 345, Elmetto di protezione della

testa EN 397.

Pericoli Rischi derivanti da

Presenza di ingombri

Urto, colpo, impatto, lacerazioni, taglio, puntura.

Misura di Prevenzione

Valutare i rischi da interferenze art. 26 D.Lgs. 81/2008 s.m.i.

Misure di protezioni

Il personale deve essere munito di DPI: Calzature antinfortunistiche EN 345, Elmetto di protezione della

testa EN 397, guanti contro i rischi meccanici EN 388.

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pag. 42 di 87 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici della Sede I.N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

Istituto Nazionale

di Fisica Nucleare

Struttura- Milano Bicocca

Titolo III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

Capo I Uso delle attrezzature di lavoro

LOCALE TECNICO -3i13

Locale interrato “vietato l’accesso alle persone non autorizzate”

Pericoli Rischio

Macchine di sollevamento-trazione

Carichi sospesi Rischi connessi alle caratteristiche delle macchine

di sollevamento:

Urti, colpi, impatti. Caduta oggetti dall’alto.

Tagli, abrasione, lacerazione, compressione

Rischi interferenziali

Movimentazione dei carichi per un’area estesa del

laboratorio;

La Movimentazione a vuoto e dei carichi comporta

il rischio interferenziale con gli impianti tecnologici

installati: rete gas nobili, rete elettrica di

distribuzione, canali e canaline degli impianti

tecnici.

Rischi dovuti all’infrastruttura:

Urti, colpi, Impatti.

Misura di Prevenzione

Non sostare sotto i carichi pendenti.

Tenersi a debita distanza dai carichi.

Rispettare le delimitazioni e/o segnalazioni

Chiedere informazioni al Responsabile del laboratorio e/o Preposto.

Prendere accordi con il conducente.

Vietato utilizzare le macchine di sollevamento trazione.

Misure di protezione DPI Il personale deve essere munito di DPI: per la protezione della testa Elmetto rif. EN 397; per la protezione

degli arti superiori guanti rif. EN 388, per la protezione degli arti inferiori calzature antinfortunistiche rif.

EN 345, per la protezione degli occhi occhiali rif. EN 166.

Pericoli Rischio

Carrello elettrico con timone;

Errato comportamento umano;

Perdita della stabilità del carico;

Incidenti durante la marcia;

Urto, colpo, impatto, schiacciamento, lacerazione.

Incendio o esplosione dovuto dalla presenza delle

batterie e tensioni elettriche.

Misura di Prevenzione

Non sostare in prossimità del carrello.

Tenersi a debita distanza dal carrello e dai carichi.

Rispettare le delimitazioni e/o segnalazioni.

Chiedere informazioni al Responsabile del laboratorio e/o Preposto.

Prendere accordi con il conducente.

Pericoli Rischio

Impianto di rilevazione carenza di ossigeno Anossia

Misura di Prevenzione

Chiedere informazioni sul regolare funzionamento dell’impianto al Responsabile del laboratorio e/o

Preposto.

Accertarsi sul corretto funzionamento dell’impianto di rilevazione di carenza di ossigeno.

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pag. 43 di 87 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici della Sede I.N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

Istituto Nazionale

di Fisica Nucleare

Struttura- Milano Bicocca

Titolo III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

LOCALE TECNICO -3i13

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

POCO PROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la

concomitanza di più eventi per

causare incidenti

2

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

MOLTO GRAVE

Amputazioni, avvelenamenti,

lesioni letali o comunque assenza

dal lavoro superiore a 30 gg.

4

8>= R>=4

RISCHIO ELEVATO

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pag. 44 di 87 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici della Sede I.N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

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Titolo III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

Capo II Uso dei dispositivi di protezione individuale

Si intende per dispositivo di protezione individuale, di seguito denominato «DPI», qualsiasi attrezzatura

destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro

uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni

complemento o accessorio destinato a tale scopo.

I DPI consegnati al personale sono tutti conformi alle norme di sicurezza ed adeguati alla natura dei rischi

presenti.

Misura di Prevenzione

E’ fatto divieto alle Imprese appaltatrici appaltatrici/Esecutrici/Subappaltatrice e agli autonomi l’uso di DPI

di proprietà dell’INFN.

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Capo III Impianti e apparecchiature elettriche

Impianti elettrici

Per la Sede dell’INFN Sez. Milano Bicocca è l’Università che garantisce attraverso la convenzione, che

propri impianti e apparecchiature sono conformi ai requisiti di legge, inoltre garantisce la rispondenza alle

norme di sicurezza, il corretto funzionamento e la manutenzione periodica.

Gli impianti elettrici e gli adempimenti previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 22 ottobre 2001,

n. 462, sono a carico degli Enti amministratori.

I lavori elettrici possono essere eseguito solo da Personale informato-formato-addestrato secondo la Norma

CEI 11-27.

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

POCO PROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la

concomitanza di più eventi per

causare incidenti

2

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

MOLTO GRAVE

Amputazioni, avvelenamenti,

lesioni letali o comunque assenza

dal lavoro superiore a 30 gg.

4

8>= R>=4

RISCHIO ELEVATO

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15. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo IV_CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI

Considerando che il cantiere temporaneo o mobile, è qualunque luogo in cui si effettuano lavori edili o di

ingegneria civile il cui elenco è riportato nell'allegato X del D.Lgs. 81/2008 s.m.i..

In genere sono attività che interessano l’amministrazione tenuta e non si esclude la loro presenza..

Definizione di “Cantiere temporaneo e mobile”, in quanto non vi sono i seguenti lavori in corso:

1. I lavori di costruzione, manutenzione, riparazione, demolizione, conservazione, risanamento,

ristrutturazione o equipaggiamento, la trasformazione, il rinnovamento o lo smantellamento di opere fisse,

permanenti o temporanee, in muratura, in cemento armato, in metallo, in legno o in altri materiali, comprese

le linee elettriche e le parti strutturali degli impianti elettrici, le opere stradali, ferroviarie, idrauliche,

marittime, idroelettriche e, solo per la parte che comporta lavori edili o di ingegneria civile, le opere di

bonifica, di sistemazione forestale e di sterro.

2. Lavori di costruzione edile o di ingegneria civile gli scavi, ed il montaggio e lo smontaggio di elementi

prefabbricati utilizzati per la realizzazione di lavori edili o di ingegneria civile.

Misura di Prevenzione

Nel caso Vi trovate in prossimità di un Cantiere mobile e temporaneo, porre attenzione e rispettare le

delimitazioni e/o la segnaletica presente.

A carico del Committente: Il Responsabile Unico del Procedimento “coordinamento e cooperazione” deve preventivamente contattare i

Referenti dell’Università per maggiori informazioni in merito e deve accertare la libera disponibilità di aree

e immobili necessari, nonché valutare se l’attività lavorativa commissionata ricade nell’ambito del Titolo IV

CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI.

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16. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo V_SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

Segnaletica di sicurezza: una segnaletica che, riferita ad un oggetto, ad una attività o ad una situazione

determinata, fornisce una indicazione o una prescrizione concernente la sicurezza o la salute sul luogo di

lavoro, e che utilizza, a seconda dei casi, un cartello, un colore, un segnale luminoso o acustico, una

comunicazione verbale o un segnale gestuale.

Pericoli Rischio

Segnaletica

Scarsa percezione del pericolo e quindi probabile

esposizione a multi rischi

Misura di Prevenzione

Informarsi preventivamente in riferimento all’attività da svolgere nello specifico Laboratorio-Locale

tecnico- “luogo di lavoro”.

Eseguire sempre il coordinamento e la cooperazione ai sensi dell’art.26 D.Lgs. 81/2008 s.m.i.

Porre attenzione e rispettare le delimitazioni e/o la segnaletica provvisoria presente.

A carico del Committente: programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli

di salute e sicurezza.

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

POCO PROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la

concomitanza di più eventi per

causare incidenti

2

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

MOLTO GRAVE

Amputazioni, avvelenamenti,

lesioni letali o comunque assenza

dal lavoro superiore a 30 gg.

4

8>= R>=4

RISCHIO ELEVATO

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17. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo VI_MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

Movimentazione manuale dei carichi: le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o

più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico, che,

per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano rischi di

patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari

Nella Sezione INFN di Milano Bicocca non si esegue una movimentazione frequente dei carichi, tuttavia i

lavoratori addetti sono dotati di attrezzature per il sollevamento, trazione e trasporto dei carichi pesanti, e il

personale addetto è informato formato e addestrato.

E’ probabile movimentazione manuale di carichi superiori a:

- 25 kg Uomini >18 anni e fino a 45° anno di vita;

- 20 kg Donne >18 anni e fino a 45° anno di vita.

Limite imposto 15Kg per il personale Uomini o Donne con età > 45° anno di vita o con idoneità non

conforme.

Nella Sezione INFN Milano Bicocca si fa uso di mezzi meccanici per la movimentazione dei carichi.

Pericoli Rischi derivanti da

Movimentazione manuale dei carichi;

Lavoro di archiviazione fascicoli, movimentazione

apparecchiature elettroniche, e facchinaggio in

genere.

Patologie da sovraccarico biomeccanico, in

particolare dorso-lombari. (Le patologie da

sovraccarico biomeccanico sono quelle patologie

delle strutture osteoarticolari, muscolo tendine e

nervo vascolari).

Misura di prevenzione:

Se non si esegue un movimentazione frequente è necessario rispettare certi limiti di peso:

ETÀ MASCHI FEMMINE

> 18 anni 25 kg 20 kg

Classe Sesso Peso raccomandato

Maschi e donne con

ridotta capacità fisica

Età <18 anni di età

Età > 45 anni di età

(Inidoneità parziali da

valutare caso per caso)

M-F 15 kg

Porre particolare attenzione nei luoghi di lavoro dove sono installati gli impianti di sollevamento, trazione e

trasporto. L’uso di queste attrezzature è riservato al personale autorizzato dipendente dell’INFN o

Università.

E’ fatto divieto alle Imprese appaltatrici/Esecutrici/Subappaltatrice e agli autonomi l’uso di

attrezzature/macchine/apparecchiature di proprietà dell’INFN.

Le stesse possono essere concesse in uso solo dopo la stipula dell’atto di concessione d’uso.

Porre particolare attenzione nelle aree dove circolano i mezzi meccanici:

carrello semovente elettrico con timone; transpallet; carrelli vari.

Tenersi a debita distanza.

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PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

POCO PROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la

concomitanza di più eventi per

causare incidenti

2

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

MOLTO GRAVE

Amputazioni, avvelenamenti,

lesioni letali o comunque assenza

dal lavoro superiore a 30 gg.

4

8>= R>=4

RISCHIO ELEVATO

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18. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo VII_ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI

Videoterminale: uno schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di

visualizzazione utilizzato.

La Sezione INFN di Milano Bicocca è dotata di attrezzature munite di videoterminale. I video terminalisti

che svolgono attività di 20 h settimanali e più (dedotte le pause previste ogni 120 minuti) devono essere

sottoposti alla sorveglianza sanitaria.

Pericoli Rischi derivanti da

Titolo VII_ATTREZZATURE MUNITE DI

VIDEOTERMINALI Lavorare al videoterminale per 20 o >20 h sett.

dedotte le pause previste

a) Affaticamento visivo;

b) Postura ed all'affaticamento fisico (muscolo

scheletrici) o mentale (stress);

c) Condizioni ergonomiche sfavorevoli e di igiene

ambientale.

Misura di prevenzione:

Seguire il corso di formazione;

Sottoporsi alla sorveglianza sanitaria;

I lavoratori autonomi hanno la facoltà prendere accordi con il Committente su: corso di formazione e

sorveglianza sanitaria.

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

IMPROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatesi; è necessaria la

concomitanza di più eventi che si

verificano o sono tenuti sotto

accurato controllo.

1

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

GRAVE

Lacerazioni, bruciature, traumi,

malattie professionali, disturbi

degli arti superiori collegati al

lavoro, malattie con assenza dal

lavoro da 30 a 3 gg

3

3>= R>=2

RISCHIO MEDIO

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19. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo VIII_AGENTI FISICI

Agenti fisici: si intendono il rumore, gli ultrasuoni, gli infrasuoni, le vibrazioni meccaniche, i campi

elettromagnetici, le radiazioni ottiche, di origine artificiale, il microclima e le atmosfere iperbariche che

possono comportare rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Capo I Disposizioni generali

(Microclima)

Titolo VIII_AGENTI FISICI

Capo I Disposizioni generali

(Microclima)

Uffici-Sala Riunioni, Laboratorio 3038, Laboratorio 3i13 a/b, Sala Calcolo e Reti n. 4022 4° Piano

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

PROBABILE

Sono noti alcuni episodi nel corso

dell'anno la cui genesi è

riconducibile a fatti noti

3

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

LIEVE

Lesioni superficiali, tagli minori e

contusioni, irritazione degli occhi,

disturbi che causano disagio ma

non comportano giorni di assenza

dal lavoro.

1

3>= R>=2

RISCHIO MEDIO

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Capo II Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a rumore

(Rumore)

Locale tecnico erogazione azoto liquido 2° Piano (Non sotto la giuridica disponibilità dell’INFN)

In fase di erogazione il livello sonoro risulta pari a LAeq = 108,6 dB ; LCpeak = 123,3 dB

Misura di Prevenzione

Non è consentito eseguire lavori in occasione dell’erogazione di azoto.

Titolo VIII_AGENTI FISICI

Capo II Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a rumore

Locale tecnico erogazione azoto liquido 2° Piano

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

POCO PROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la

concomitanza di più eventi per

causare incidenti

2

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

MOLTO GRAVE

Amputazioni, avvelenamenti,

lesioni letali o comunque assenza

dal lavoro superiore a 30 gg.

4

R>=8

RISCHIO MOLTO ELEVATO

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Capo II Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a rumore

(Rumore)

Uffici-Sala Riunioni

Sala calcolo e reti 4022 U2

Laboratorio di elettronica 3038 U2

Laboratorio 3i13 U2

Il livello di esposizione giornaliera Lex 8 h < 80 dB(A)

Precauzioni da mettere in atto presso:

Laboratorio di elettronica 3038 U2 e 3053 U1 quando sono in funzione le celle climatiche e le cappe

aspiranti: LAeq = 58,3 dB ; LCpeak = 80,1 dB

A carico del Committente: programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di

salute e sicurezza.

Titolo VIII_AGENTI FISICI

Capo II Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a rumore

Uffici-Sala Riunioni

Sala calcolo e reti 4022 U2

Laboratorio di elettronica 3038 U2

Laboratorio 3i13 U2

Lex 8 h < 80 dB(A)

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

POCO PROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la

concomitanza di più eventi per

causare incidenti

2

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

LIEVE

Lesioni superficiali, tagli minori e

contusioni, irritazione degli occhi,

disturbi che causano disagio ma

non comportano giorni di assenza

dal lavoro.

1

3>= R>=2

RISCHIO MEDIO

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(Ultrasuoni-Infrasuoni)

La mancanza di dati disponibili non ci permette di indicare se c’è effettivamente tale rischio, pertanto il

pericolo può manifestarsi presso:

Officina meccanica e il rispettivo locale compressore.

Presenza di macchine automatiche e semiautomatiche.

Laboratorio fisico criostati i- 3i13.

Presenza di compressori e apparecchiature per la pulizia: bagno ad ultrasuoni.

Laboratorio di elettronica 3038

Quando sono in funzione i compressori delle celle climatiche.

Rischi per la salute

Derivano dal contatto diretto tra la sorgente emittente ed i tessuti o tramite i mezzi nei quali gli

ultrasuoni si diffondono (acqua, aria,..) .

Gli ultrasuoni a bassa frequenza sono responsabili di effetti diversi a seconda che siano trasmessi al corpo

umano attraverso la mano (riscaldamento locale e danno meccanico alla superficie epidermica;

degenerazione della superficie ossea per esposizioni particolarmente intense e prolungate) o per via aerea

con l'insorgenza di una sintomatologia di tipo generale caratterizzata da astenia, nausea, vomito, vertigini,

reazioni psicologiche.

Misure di prevenzione

Prima di iniziare l’attività:

• controllare lo stato di efficienza delle attrezzature e dei macchinari, in particolare il rivestimento e

gli altri eventuali sistemi di isolamento

• indossare i necessari dispositivi di protezione individuale verificandone preventivamente

l’integrità e/o lo stato di efficienza

Durante l’attività:

• non utilizzare le macchine con le eventuali cabine o cofanature isolanti aperte;

• ridurre il ritmo e/o la velocità di lavorazione delle macchine, attrezzature e se possibile non utilizzarle in

condizioni estreme;

• evitare il contatto diretto con il dispositivo emittente;

• evitare di immergere parti del corpo nei bagni d’acqua eventualmente utilizzati per effettuare la

terapia a base di ultrasuoni;

• evitare ogni possibile riflessione delle onde.

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Capo III Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a vibrazioni

La protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a vibrazioni è disciplinata dall’Art. 201 del D.Lgs.

81/2008 s.m.i..

I valori limite di esposizione e valori d'azione sono:

a) per le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio:

1) il valore limite di esposizione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, è fissato a 5

m/s2; mentre su periodi brevi è pari a 20 m/s2;

2) il valore d'azione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, che fa scattare l'azione, è

fissato a 2,5 m/s2.

b) per le vibrazioni trasmesse al corpo intero:

1) il valore limite di esposizione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, è fissato a 1,0

m/s2; mentre su periodi brevi è pari a 1,5 m/s2;

2) il valore d'azione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, è fissato a 0,5 m/s2.

2. Nel caso di variabilità del livello di esposizione giornaliero va considerato il livello giornaliero massimo

ricorrente. La valutazione dei rischi pertinente alla Sezione INFN Milano Bicocca ha dato i seguenti

risultati:

- mano braccio nei limiti della norma;

- corpo intero non pertinenti.

Misura di Prevenzione

Si segnala che molte attrezzature portatili “elettroutensili”, se usate per lunghi periodi possono indurre dei

rischi alla salute e sicurezza del lavoratore esposto a vibrazione.

E’ fatto divieto alle Imprese appaltatrici/Esecutrici/Subappaltatrice e agli autonomi l’uso di

attrezzature/macchine/apparecchiature di proprietà dell’INFN.

Le stesse possono essere concesse in uso solo dopo la stipula dell’atto di concessione d’uso.

Titolo VIII_AGENTI FISICI

Capo III Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a vibrazioni

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

IMPROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatesi; è necessaria la

concomitanza di più eventi che si

verificano o sono tenuti sotto

accurato controllo.

1

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE VALORE

LIEVE

Lesioni superficiali, tagli minori e

contusioni, irritazione degli occhi,

disturbi che causano disagio ma

non comportano giorni di assenza

dal lavoro.

1

R=1

RISCHIO BASSO

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pag. 56 di 87 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici della Sede I.N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

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Capo III Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione ai campi elettromagnetici

(Campi elettromagnetici)

Da una prima analisi secondo la Tabella 1 contenuta nella norma CENELEC EN 50499:2008 indica i luoghi

di lavoro e le attrezzature che sono definite a priori conformi alla direttiva 2004/40/CE.

E’ noto che ove vi sono macchine o attrezzature certificate CE, e corrispondenti alle norme armonizzate di

settore “non sono in grado di superare i livelli di azione”.

Le attrezzature/apparecchiature in uso presso la Sezione INFN Milano Bicocca devono essere tutte

marchiate CE e corrispondenti alle norme armonizzate di settore.

Tuttavia è necessario un ulteriore approfondimento della valutazione dei rischi entro e non oltre ottobre

2013.

Misura di Prevenzione

A carico del Committente: programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di

salute e sicurezza.

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pag. 57 di 87 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici della Sede I.N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

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Capo IV Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a radiazioni ottiche artificiali

(Radiazioni ottiche artificiali)

In alcuni laboratori (a carico del Dipartimento di Fisica vi è la presenza di sorgenti ottiche artificiali) non

sotto la giuridica disponibilità dell’INFN c’è la presenza di sorgenti ottiche artificiali Laser.

Titolo VIII_AGENTI FISICI

Capo IV Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a radiazioni ottiche artificiali

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

POCO PROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la

concomitanza di più eventi per

causare incidenti

2

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

MOLTO GRAVE

Amputazioni, avvelenamenti,

lesioni letali o comunque assenza

dal lavoro superiore a 30 gg.

4

8>= R>=4

RISCHIO ELEVATO

Misura di Prevenzione

Rispettare la segnaletica.

Prima di accedere rivolgersi al Responsabile del Laboratorio/Preposto per avere maggiori informazioni in

merito.

A carico del Committente: programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di

salute e sicurezza già in atto. .

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20. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo IX_SOSTANZE PERICOLOSE

Si intende per agenti chimici: tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato

naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come rifiuti, mediante qualsiasi attività

lavorativa, siano essi prodotti intenzionalmente o no e siano immessi o no sul mercato.

Capo I Protezione da agenti chimici

(Per dettagli fare riferimento alla valutazione dei rischi specifici in quanto normata)

Luogo di lavoro Sala Calcolo e Reti n. 4022 4°Piano

Pericolo

Titolo IX_SOSTANZE PERICOLOSE

Rischi derivanti da

Presenza di batterie al piombo e/o a gel;

Acido solforico

Pericoli per la salute e l'integrità fisica

Manutenzione batterie UPS

Irritazioni: contatto cutaneo, per gli occhi e/o per la

pelle; vie respiratorie, inalazione.

Misure di prevenzione

Il locale è dotato di un impianto di climatizzazione, che contribuisce fornendo ventilazione forzata, la porta

del locale è dotata di una griglia di apertura che consente il ricambio d’aria.

Accertarsi del funzionamento corretto del climatizzatore prima di entrare.

Accertarsi che le feritoie della griglia sopra descritta siano aperte.

Portare con se la propria cassetta di primo soccorso.

Prendere visione delle procedure di emergenza e dei piani di evacuazione.

Luogo di lavoro Laboratorio 3i13 (locale interrato probabile sospetto di inquinamento/confinato)

Pericolo

Titolo IX_SOSTANZE PERICOLOSE

Rischi derivanti da

Presenza di gas inerti

Presenza di liquidi criogenici

Nei laboratori universitari l'azoto è stoccato e

utilizzato allo stato liquido e viene adoperato

essenzialmente per usi criogenici.

Esposizione/Contatto con gas/liquidi criogenici

Irritazioni: contatto cutaneo, per gli occhi e/o per la

pelle; vie respiratorie, inalazione.

Sotto ossigenazione e asfissia in caso di incidenti,

per ossigeno in aria inferiore al 21%.

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Struttura- Milano Bicocca

Rischi derivanti dall'utilizzo dell'azoto liquido

1. Possibilità di formazione di atmosfere sotto

ossigenate:

- dai recipienti chiusi in pressione possono scaricarsi

quantità di fluido dalle valvole di sicurezza per il

verificarsi di improvvise sovrappressioni;

- dai recipienti a cielo aperto (non in pressione) si ha

continua evaporazione del liquido;

- quando vengono introdotti nel liquido materiali a

temperatura ambiente si ha l'ebollizione del liquido

con emissione di notevoli quantità di vapori;

- durante le operazioni di travaso di azoto liquido si

ha la formazione di grandi quantità di vapori;

- spandimenti accidentali di azoto liquido sul

pavimento o su altre superfici danno origine alla

formazione di vapori oltre che al congelamento delle

superfici interessate.

2. Contatto con il liquido o vapori freddi

dovuti a :

- spruzzi sul viso o altre parti del corpo di liquido

durante le operazioni di travaso o riempimento di un

contenitore caldo (a temperatura ambiente);

- contatto accidentale delle mani o altre parti del

corpo con tubazioni fredde non isolate (la pelle può

incollarsi alla tubazione e lacerarsi nel tentativo di

staccarsi dalla tubazione);

- penetrazione del liquido all'interno delle calzature.

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Misure di prevenzione

Le imprese appaltatrici devono essere qualificate.

Misure di prevenzione:

1. Di tipo ambientale: o il deposito e/o l'utilizzazione dell'azoto liquido dovrebbe avvenire in locali NON confinati

(possibilmente all'aperto);

o il locali devono essere provvisti di aperture, prive di serramenti, atte ad assicurare il

necessario ricambio d'aria (in ogni caso devono essere presenti almeno le aperture previste

per l'uso del gas);

o devono essere presenti aperture fisse protette da griglie;

o se la ventilazione naturale (aperture) non risulta sufficiente, i locali devono essere provvisti

di idonei mezzi di ventilazione meccanica, ubicati a livello pavimento o delle parti più

basse del locale, in grado di eliminare i vapori di azoto che si formano sia in caso di

normale funzionamento delle apparecchiature sia in caso di funzionamento anomalo o di

spandimento accidentale;

o i locali per deposito e/o utilizzo dell'azoto liquido non devono essere sotterranei;

o nei locali di deposito e/o utilizzazione dell'azoto liquido non devono essere presenti

tombini, fosse, cunicoli e altro.

o non imprigionare l'azoto liquido in una tubazione delimitata da due valvole senza aver

intercalato tra di esse una valvola di spurgo o una valvola di sicurezza.

2. di tipo personale (Dispositivi di Protezione Individuali): o usare occhiali a tenuta con visiera durante le operazioni per le quali si prevedono spruzzi di

liquido (travasi e altro) EN 166;

o indossare guanti per gas criogeni resistenti al freddo almeno EN 511, molto larghi in modo

da poterli sfilare facilmente;

o indossare pantaloni lunghi o tuta o grembiule contro gli spruzzi alle gambe o altre parti del

corpo EN 340 almeno 2° categoria e almeno EN 511;

o se le operazioni di manipolazione o utilizzo di azoto dovessero avvenire, anche

temporaneamente, in ambienti con ventilazione naturale e/o meccanica potenzialmente

insufficienti, l'attività deve essere svolta allertando almeno un altro operatore e

necessariamente deve essere utilizzato un opportuno analizzatore (ossimetro) anche

portatile, con segnalatore acustico-luminoso in grado di avvisare l'operatore se nel locale la

concentrazione di ossigeno e inferiore al 18%; in caso di segnalazione di pericolo di

sottossigenazione è necessario allontanarsi immediatamente dal locale ed avvisare i

preposti;

o è necessario astenersi da qualsiasi attività in locali in cui vi sia una sottossigenazione, a

meno che non si disponga di un idoneo respiratore autonomo per il quale si sia stati

addestrati all'uso, che deve essere indossato fino a quando nel locale la concentrazione di

ossigeno non superi il 18%.

Informarsi preventivamente in riferimento all’attività da svolgere nello specifico Laboratorio-Locale

tecnico- “luogo di lavoro”.

Eseguire sempre il coordinamento e la cooperazione ai sensi dell’art.26 D.Lgs. 81/2008 s.m.i.

Il locale è dotato di un impianto di climatizzazione, che contribuisce fornendo ventilazione forzata.

Il locale è dotato di un impianto di espulsione dei gas inerti.

Il locale è dotato di sistemi di sicurezza “impianto fisso di rivelazione di carenza di ossigeno”

Dotarsi di rivelatore portatile di carenza di ossigeno.

Accertarsi del funzionamento corretto dell’UTA prima di entrare.

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Struttura- Milano Bicocca

Portare con se dispositivi di primo soccorso idonei.

Prendere visione delle procedure di emergenza e dei piani di evacuazione.

Dotarsi di tutte le misure di tutela.

A carico del Committente: programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli

di salute e sicurezza.

Titolo IX SOSTANZE PERICOLOSE

(Per dettagli fare riferimento alla valutazione dei rischi specifici in quanto normata)

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

POCO PROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la

concomitanza di più eventi per

causare incidenti

2

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

MOLTO GRAVE

Amputazioni, avvelenamenti,

lesioni letali o comunque assenza

dal lavoro superiore a 30 gg.

4

8>= R>=4

RISCHIO ELEVATO

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Capo II Protezione da agenti cancerogeni e mutageni

In alcuni laboratori non sotto la giuridica disponibilità dell’INFN (a carico del Dipartimento di fisica vi è

la presenza di qualche sostanza mutagene) c’è la presenza di un agente mutageno di terza categoria

rischio R68.

I rischi derivanti da agenti chimici pericolosi sono stati o ridotti al minimo mediante le seguenti misure nel

rispetto dell’attività lavorativa da svolgere:

a) progettazione e organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro;

b) fornitura di attrezzature idonee per il lavoro specifico e relative procedure di manutenzione adeguate;

c) riduzione al minimo del numero di lavoratori che sono o potrebbero essere esposti;

d) riduzione al minimo della durata e dell'intensità dell'esposizione;

e) misure igieniche adeguate;

f) riduzione al minimo della quantità di agenti presenti sul luogo di lavoro in funzione delle necessità della

lavorazione;

g) metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione,

nell'immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi nonché dei rifiuti che

contengono detti agenti chimici.

I risultati della valutazione dei rischi dimostrano che, in relazione al tipo e alle quantità di un agente chimico

pericoloso e alle modalità e frequenza di esposizione a tale agente presente sul luogo di lavoro, vi è solo un

rischio basso per la sicurezza e irrilevante per la salute dei lavoratori e che le misure di cui sopra sono

sufficienti a ridurre il rischio.

Misura di Prevenzione

Rispettare la segnaletica.

Prima di accedere ai luoghi di lavoro rivolgersi al Responsabile del Laboratorio/Preposto per avere maggiori

informazioni.

Sottoporre alla sorveglianza sanitaria di cui all'articolo 41 del D.Lgs. 81/2008 i lavoratori esposti agli agenti

chimici pericolosi per la salute che rispondono ai criteri per la classificazione come molto tossici, tossici,

nocivi, sensibilizzanti, corrosivi, irritanti, tossici per il ciclo riproduttivo, cancerogeni e mutageni di

categoria 3.

A carico del Committente: programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di

salute e sicurezza.

21. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo X_ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI

Nella Sezione INFN di Milano Bicocca non si utilizzano agenti biologici.

Il rischio potrebbe derivare dall’uso degli oli di lubrificazioni delle macchine e o pompe da vuoto, inoltre

potrebbe manifestarsi anche dagli impianto di climatizzazione.

Per gli oli il rischio viene eliminato rispettando un programma di manutenzione adeguato, a cura del

Responsabile dell’Officina Meccanica.

Per l’impianto di climatizzazione (Legionella): il rischio viene eliminato rispettando un programma di

manutenzione adeguato, a cura dell’Ente amministratore.

Nella Sezione INFN di Milano Bicocca il rischio biologico potrebbe derivare dalla presenza di ratti, piccioni

e insetti, muffe, ecc..

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Luoghi di lavoro a rischio potrebbero essere:

Officina meccanica;

Laboratori dove si usano oli per lubrificare;

Laboratori interrati;

Garage.

Misura di Prevenzione a cura dell’Ente amministratore

1) Accurata ispezione per identificare le specie coinvolte, i rifugi e i fattori che incoraggiano lo stabilirsi

dell'infestazione;

2) Efficace sanificazione per sottrarre ai roditori il cibo e i nascondigli;

3) eliminazione fisica di tutte le potenziali entrate attraverso le quali i roditori possono accedere al

fabbricato;

4) Riduzione della popolazione attraverso l'impiego di rodenticidi, di trappole e altre misure di controllo.

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22. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo XI_PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVE

In alcuni laboratori ) non sotto la giuridica disponibilità dell’INFN (a carico del Dipartimento di

fisicac’è la presenza dei seguenti gas contenuti in bombole:

1 Isobutano F+; R12; RAs

(asfissia)

F+; Estremamente infiammabile

Inferiore 1.8 Vol %

Superiore 8,5 Vol %

Temperatura di ebollizione

-12 C°

Temperatura di auto accensione

460°C

Quantità in uso: tra 10 e 100kg

Può formare miscele

esplosive con aria.

Può reagire

violentemente con gli

ossidanti.

2 Neopentano F+; R12; RAs

(asfissia)

F+; Estremamente infiammabile

Inferiore 1.4 Vol %

Superiore 7,5 Vol %

Temperatura di ebollizione

9,5 C°

Temperatura di auto accensione

450°C

Quantità in uso: tra 10 e 100kg

Può formare miscele

esplosive con aria.

Può reagire

violentemente con gli

ossidanti.

Per i gas estremamente infiammabili “Isobutano e Neopentano” la quantità di atmosfera esplosiva può

essere sufficiente per produrre lesioni o danni per accensione.

Misura di Prevenzione

Per limitare i danni dalle fiamme vi è un Sistema di Protezione ossia “Armadio a tenuta di

esplosione/infiammabilità” è un dispositivi la cui funzione è di arrestare immediatamente esplosioni

incipienti e/o limitare il campo interessato dalle fiamme e dalle pressioni di esplosione.

In ogni caso si rammenta che i danni o le lesioni per l’accensione possono derivare dalla: combustione

incompleta che può formare ossido di carbonio.

Per estinguere le fiamme si possono usare tutti i mezzi estinguenti conosciuti.

Metodi specifici:

Se possibile arrestare la fuoriuscita di prodotto.

Allontanarsi dal recipiente e raffreddarlo con acqua da posizione protetta.

Non Spegnere il gas incendiato se non assolutamente necessario. Può verificarsi una riaccensione esplosiva.

Spegnere le fiamme circostanti.

Mezzi di protezione individuali:

Usare l’autorespiratore in spazi ristretti.

L’atmosfera esplosiva può manifestarsi nel sistema di protezione e in caso di grave errore umano in

componenti e l’ambiente circostante sulla base della probabilità di formazione di un’atmosfera esplosiva.

Per evitare la formazione di un’atmosfera esplosiva o ridurre la quantità di atmosfera esplosiva in

componenti e l’ambiente circostante, viene impiegato il principio dell’inertizzazione.

L’aggiunta di gas inerti compatibili con i prodotti lavorati può impedire la formazione di atmosfere

esplosive (inertizzazione).

Misura di Prevenzione

Rispettare la segnaletica.

Prima di accedere ai luoghi di lavoro rivolgersi al Responsabile del Laboratorio/Preposto per avere maggiori

informazioni.

A carico del Committente: programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di

salute e sicurezza.

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pag. 65 di 87 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici della Sede I.N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

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Struttura- Milano Bicocca

Luogo di lavoro Sala Calcolo e Reti n. 4022 4°Piano

Pericolo

Titolo XI_PROTEZIONE DA ATMOSFERE

ESPLOSIVE

Rischi derivanti da

Manutenzione UPS

Non sono presenti estintori

Non sono presenti sistemi di sicurezza.

Fumi tossici in caso di incendio Idrogeno presente in

aria generato dalla corrente Igas delle batterie

Incendio-Esplosione

Misure di prevenzione

Date le caratteristiche del locale (non presenta una buona areazione) avendo eseguiti i calcoli secondo la

Norma EN 6240 1-1 è sufficiente una portata d’aria di 0,157 mq/h (ventilazione forzata); superficie di

apertura 4,385 cmq.

Il locale è dotato di un impianto di climatizzazione, che contribuisce fornendo ventilazione forzata, la porta

del locale è dotata di una griglia di apertura che consente il ricambio d’aria.

Accertarsi del funzionamento corretto del climatizzatore prima di entrare.

Accertarsi che le feritoie della griglia sopra descritta siano aperte.

Al fine di evitare esplosioni-incendi secondo la norma EN 50091-1-2 è sufficiente non avvicinare oggetti

caldi con T>300° C alle aperture di ventilazione ad una distanza minore di 500 mm.

Portare con se almeno l’estintore.

Prendere visione delle procedure di emergenza e dei piani di evacuazione.

A carico del Committente: programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di

salute e sicurezza.

Luogo di lavoro Laboratorio criostati 3i13.

Pericolo

Titolo XI_PROTEZIONE DA ATMOSFERE

ESPLOSIVE

Rischi derivanti da

Manutenzione Carrello elettrico semovente con

timone;

Batterie a piombo.

Idrogeno presente in aria generato dalla corrente

Igas delle batterie;

Incendio-Esplosione

Misure di prevenzione

Date le caratteristiche del Carrello elettrico semovente con timone, con locale (non presenta una buona

areazione) secondo la Norma EN 6240 1-1 è sufficiente una portata d’aria di 0,157 mq/h (ventilazione

forzata); superficie di apertura 4,385 cmq.

Il locale è dotato di un impianto di climatizzazione, che contribuisce fornendo ventilazione forzata, la porta

del locale è dotata di una griglia di apertura che consente il ricambio d’aria.

Accertarsi del funzionamento corretto del climatizzatore prima di entrare.

Accertarsi che le feritoie della griglia sopra descritta siano aperte.

Al fine di evitare esplosioni-incendi secondo la norma EN 50091-1-2 è sufficiente non avvicinare oggetti

caldi con T>300° C alle aperture di ventilazione ad una distanza minore di 500 mm.

Prendere visione delle procedure di emergenza e dei piani di evacuazione.

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Titolo XI PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVE

Luogo di lavoro Sala Calcolo e Reti n. 4022 4°Piano

Luogo di lavoro Laboratorio criostati 3i13

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

POCO PROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la

concomitanza di più eventi per

causare incidenti

2

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

MOLTO GRAVE

Amputazioni, avvelenamenti,

lesioni letali o comunque assenza

dal lavoro superiore a 30 gg.

4

8>= R>=4

RISCHIO ELEVATO

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23. Protezione dei lavoratori dalle radiazioni ionizzanti

Decreto Legislativo 17 marzo 1995, n. 230 s.m.i.

Capo I

Disposizioni generali

Datore di lavoro ha nominato Dr. Stefano Giunti quale esperto qualificato.

Presso i laboratori potrebbero essere presenti sorgenti radioattive.

Misura di Prevenzione

Rispettare la segnaletica indicata dall'apposito segnale triangolare nero su fondo giallo .

Prendete accordi con il Responsabile del Laboratorio sul comportamento da tenere.

L’accesso ai laboratori è di norma rigorosamente vietato al personale non autorizzato.

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24. Informazioni utili sull’impiantistica

Tutti gli impianti tecnici esistenti nella Sede della Sezione dell’INFN di Milano Bicocca, sono sotto la

responsabilità dell’Ateneo Milano Bicocca, che attraverso la convenzione ne garantisce l’adeguatezza alle

norme vigenti e le manutenzioni.

Per informazioni rivolgersi ai referenti di Dipartimento e/o Edificio e agli uffici competenti, Ufficio Risorse

Immobiliari e Strumentali.

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25. D.Lgs. 81/2008 s.m.i GESTIONE DELLE EMERGENZE

Valutazione del rischio incendio

D.M. 10 marzo1998: Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di

lavoro

Decreto Legislativo n.81/2008 s.m.i. - Titolo I Principi Comuni – Capo III Gestione della prevenzione nei

luoghi di lavoro – Sezione VI Gestione delle emergenze)

D.P.R. 01/08/2011 , n. 151 Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli

incendi, a norma dell’articolo 49, comma 4 -quater , del decreto-legge

31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.

Il Dipartimento di Fisica dove è ubicata la Sede dell’I.N.F.N. Sezione di Milano Bicocca ricade nell’ambito

delle attività a rischio incendio elevato.

Secondo gli accordi stabiliti tra Datore di lavoro Ospitante e Datore di lavoro Committente il Piano di

Emergenza in uso nella Sezione INFN di Milano Bicocca è quello messo in atto dall’Università degli Studi

di Milano Bicocca, condizione sancita dalla Convenzione stipulata fra i due Enti: INFN e Università degli

Studi di Milano Bicocca.

EMERGENZA

Definizione di emergenza

EMERGENZA : Evento improvviso, talvolta difficilmente prevedibile, e tale da mettere in

condizioni di pericolo reale o potenziale le persone o i beni materiali.

Centro di comunicazione dell’emergenza interno della Sede

Portineria di Edificio U2

Dai telefoni interni digitare il seguente numero

2099 Oppure

0 02 6610 82 00

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Struttura- Milano Bicocca

Dai Cellulari e/o Telefoni esterni digitare il seguente numero

02 64482099

Oppure

02 66 10 82 00

Nei piani seminterrati o interrati il cellulare non può connettersi alla RETE

Per l’Edificio U9 Officina meccanica

Via Roberto Cozzi 53 Milano

Dai telefoni interni digitare il seguente numero

5699

Per qualsiasi emergenza incontrollabile:

a) Interrompere tutte le attività

b) Se possibile cercare il pulsante di emergenza più vicino:

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1) Rompere il vetrino del pulsante di emergenza senza farsi del male;

2) Schiacciare il pulsante.

c) Avvisare gli addetti alla Portineria dell’edificio.

Telefonate di EMERGENZA verso l’esterno

Per telefonate da telefoni interni verso l’esterno è necessario digitare prima lo ZERO e poi il

numero del servizio desiderato:

Per contattare i servizi specialistici esterni:

Soccorso Sanitario

Digitare il seguente numero 0 118

Vigili del Fuoco

Digitare il seguente numero 0 115

Carabinieri

Digitare il seguente numero 0 112

Polizia

Digitare il seguente numero 0 113

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Procedura da adottare quando si scopre un principio di incendio

Se si tratta di un principio di incendio valutare la situazione determinando se esiste la possibilità di

estinguere immediatamente l’incendio coni mezzi a portata di mano in base all’informazione, alla

formazione e all’eventuale addestramento ricevuto.

Non tentare di spegnere l’incendio con i mezzi portatili se non si è sicuri di spegnere l’incendio.

Iniziare l’opera di estinzione solo con la garanzia di avere una via di fuga alle proprie spalle e con

l’assistenza di altre persone.

Se non si riesce a tenere sotto controllo l’incendio in breve tempo, portarsi all’esterno dell’edificio

seguendo le indicazioni riportate nella segnaletica

avvisare gli addetti alla portineria dando le adeguate informazioni.

Cercare sempre “ove possibile”, di avvisare in ogni caso e per qualsiasi evenienza gli addetti alla

portineria dell’Edificio.

Procedura da adottare quando è in atto un’emergenza che richiede l’evacuazione immediata

dello stabile

L’emergenza sarà segnalata tramite il suono di una sirena, e/o tramite avvisi da altoparlante.

Le persone presenti nell’area di lavoro/altro luogo, dovranno sospendere ogni attività, mettere in

sicurezza le proprie attrezzature e recarsi nel luogo di raccolta più vicino.

Nei luoghi comuni dell’edificio U2-U1-U9, sono collocate delle planimetrie con la segnaletica delle

vie di fuga e delle uscite di sicurezza, (piani di evacuazione).

Arrivati sul luogo di raccolta, comunicare il proprio nominativo all’addetto alla Gestione

dell’Emergenza, il quale valuterà l’opportunità di allontanamento dall’edificio.

Attendere sempre la comunicazione di fine emergenza dagli altoparlanti/megafoni.

Luoghi di raccolta:

- per l’edificio U1-U2-U3-U4 il punto di raccolta è Piazza della Scienza;

- per l’edificio U9 il punto di raccolta è nell’area comune esterna all’edificio.

(Fonte R.S.P.P. Università degli Studi di Milano Bicocca).

Procedura da adottare in caso di allarme

Mantenere la calma

Attenersi a quanto indicato nel presente piano di emergenza e nelle norme di comportamento e

norme da osservare

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Evitare di trasmettere il panico ad altre persone

Prestare assistenza a chi si trova in difficoltà, se avete la garanzia di riuscire nell’intento

Allontanarsi immediatamente secondo le procedure indicate nel presente piano di emergenza

Ascoltare le istruzioni eventualmente impartite attraverso la diffusione sonora e/o dagli addetti

all’emergenza

Non rientrare nell’edificio fino a quando non si ritorna alle condizioni di normalità

Piano di evacuazione

Nel piano di evacuazione sono riportate le misure adottate e tutti i comportamenti da attuare in fase

di emergenza per garantire la completa evacuazione dell’edificio da parte di tutti i presenti.

1.25 A carico dell’Imprenditore; del Prestatore d’opera; della persona che si obbliga, verso il

corrispettivo di un prezzo, ad eseguire a favore del Datore di lavoro dell’I.N.F.N. Sez. di Milano

Bicocca, delle prestazioni periodiche o continuative di cose.

Precauzioni

Prendere in visione delle procedure vigenti nell’Università degli Studi di Milano Bicocca presso la Sede del

Committente

Informare ed eventualmente ove richiesto Formare/Addestrare il personale inviato presso la Sede del

Committente.

Seguire le procedure di emergenza vigenti nell’Università degli Studi di Milano Bicocca presso la Sede del

Committente

Non pregiudicare la propria e altrui incolumità.

Rispettare le indicazioni fornite anche da coloro che intervengono come esterni (VVF, Pronto Soccorso,

ecc..).

2.25 Piano di Emergenza a carico del Datore di Lavoro Committente

Allegato:

Dossier informativo

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26. Primo soccorso

Primo soccorso

D.M.15 luglio 2003, n. 388

TIPOLOGIA AZIENDA

Gruppo B

Aziende o unità produttive con tre o più lavoratori che non rientrano nel

gruppo A.

ADEMPIMENTI

Gruppo B e C Formazione dei lavoratori designati al pronto soccorso come da Decreto n.

388 del 15 luglio 2003 allegato 4.

ORGANIZZAZIONE DI PRONTO SOCCORSO

Gruppo A e B

Cassetta di pronto soccorso tenuta presso ciascun luogo di lavoro,

adeguatamente custodita in luogo facilmente accessibile ed individuabile con

segnaletica appropriata, contenente la dotazione minima indicata nell’allegato

1 del Decreto n. 388 del 15 luglio 2003, da integrare sulla base dei rischi

presenti nei luoghi di lavoro e su indicazione del medico competente, ove

previsto, e del sistema di emergenza sanitaria del Servizio Sanitario Nazionale

e della quale sia costantemente assicurata la completezza ed il corretto stato

d’uso dei presidi ivi contenuti.

Mezzo di comunicazione idoneo ad attivare rapidamente il sistema di

emergenza del Servizio Sanitario Nazionale.

A carico dell’Imprenditore; del Prestatore d’opera; della persona che si obbliga, verso il corrispettivo

di un prezzo, ad eseguire a favore del Datore di lavoro dell’I.N.F.N. Sez. di Milano Bicocca, delle

prestazioni periodiche o continuative di cose.

Precauzioni

Portare con se la propria valigetta di primo soccorso aziendale.

Rispettare le procedure vigenti nell’Università degli Studi di Milano Bicocca.

Formare i propri dipendenti ai sensi del D.M. 388/2003 e D.Lgs. 81/2008 s.m.i.

A carico del Datore di Lavoro Committente

Adempimenti: Formazione/aggiornamento dei lavoratori designati al pronto soccorso come da Decreto n.

388 del 15 luglio 2003 allegato 4.

Cassetta di primo soccorso tenuta presso ciascun luogo di lavoro, adeguatamente custodita in luogo

facilmente accessibile ed individuabile con segnaletica appropriata, contenente la dotazione minima

indicata nell’allegato 1 del Decreto n. 388 del 15 luglio 2003, da integrare sulla base dei rischi presenti nei

luoghi di lavoro e su indicazione del medico competente, ove previsto, e del sistema di emergenza sanitaria

del Servizio Sanitario Nazionale e della quale sia costantemente assicurata la completezza ed il corretto

stato d’uso dei presidi ivi contenuti. Mezzo di comunicazione idoneo ad attivare rapidamente il sistema di

emergenza del Servizio Sanitario Nazionale.

Personale designato Addetto al primo soccorso.

27. Informazioni di carattere ambientale (rifiuti, scarichi idrici, emissioni, ecc.)

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Il regolamento sui rifiuti è presente sul sito internet dell’Università degli Studi di Milano Bicocca alla pagina

web:

http://www.unimib.it/go/Home/Italiano/Ateneo/Regolamenti/Gestione-e-smaltimento-rifiuti

https://www.mib.infn.it/main/pages/servizi/prevenzione-e-protezione/regolamento-per-la-gestione-dei-

rifiuti.php

Servizio di raccolta di cartucce toner esauste e nastri.

http://www.unimib.it/link/page.jsp?id=225066583

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28. Informazioni di carattere generale pericoli e rischi esistenti in particolari aree

La ricerca è per definizione sperimentale, all’interno dell’’Ateneo Milano Bicocca e nel Dipartimento di

Fisica G. Occhialini, quest’ultimo Sede dell’I.N.F.N. Sez. di Milano Bicocca, si svolgono numerose attività,

di ricerca scientifica e sperimentale, di conseguenza il numero di pericoli, fattori di rischio e rischi, sono un

numero indefinito.

Di seguito vengono riportate alcune indicazioni di carattere generale rammentando che normalmente

l’accesso ai laboratori e locali tecnici è proceduralizzato.

Inoltre nell’Ateneo di Milano Bicocca si trovano ad operare più Imprese appaltatrici-sub-appaltatrici per

Appalti affidati direttamente dall’Università degli Studi di Milano Bicocca e/o Dipartimento di Fisica G.

Occhialini, quest’ultimo ospita attraverso una convenzione l’I.N.F.N. Sez. di Milano Bicocca.

Elenco dei probabili pericoli Misure di prevenzione e protezione

Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Accesso alla Struttura per lo

scarico e il carico della merce

L’accesso alla Struttura, Edificio U2 Dipartimento di Fisica G. Occhialini,

Sede dell’INFN Sez. di Milano Bicocca, è di norma concesso tutti i

giorni Lu-Ve dalle ore 7,30 alle ore 20,30 A.M. subito dopo l’apertura,

in quanto il flusso del Personale afferente alla Sede Docente e non Docente

è bassissimo, salvo diverse attività non prevedibili al momento che

saranno valutate caso per caso.

Nelle giornate di sabato l’edificio resterà chiuso

L’orario deve essere opportunamente concordato ed autorizzato, al fine di

valutare i rischi da interferenza (art. 26 d.Lgs. 81/2008 s.m.i. D.U.V.R.I.).

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Elenco dei probabili pericoli Misure di prevenzione e protezione

Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Investimento

automezzi/autoveicoli

Presenza di Presenza di

personale afferente alla Sede

a vario titolo

Parcheggiare l'automezzo nelle strisce Gialle area riservata allo scarico

merci in Via G. Polvani o strada parallela.

Consultare: http://www.unimib.it/go/page/Italiano/Menu/Dove-siamo

Verificare che l'accesso presso la Sede del Committente sia esente da fonti

di pericoli e/o fattori di rischi.

Parcheggio sotterranei

Chi deve accedere ai parcheggi sotterranei

Controllare che non vi siano altri veicoli/automezzi “servizi di

manutenzione” in pronta discesa o salita onde evitare di impegnare la

rampa in due. Controllare sempre che non ci siano pedoni/conducenti di

biciclette che impegnano i gradini/rampa. Rispettare la segnaletica posta in

prossimità dell'accesso al garage ossia:

Divieto di accesso al garage posto a livello -2 per veicoli aventi altezza

superiore a 180 cm;

Divieto di accesso al garage posto a livello -3 con veicoli aventi altezza

superiore a 180 cm;

Divieto di accedere con autoveicoli alimentati a GPL;

Divieto di impegnare la rampa a piedi;

Divieto di impegnare la rampa con biciclette;

Divieto di accesso per veicoli in fiamme;

Procedere a passo d'uomo.

Pendenza rampa 20%.

L'accesso ai locali interrati è consentito solo se si è in due.

Il piano di calpestio del garage potrebbe essere fonte di rischio derivante

da scivolamento di caduta a livello, inciampo.

Indossare calzature adeguate antiscivolo.

Prendere visione del Piano di emergenza locale.

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Elenco dei probabili pericoli Misure di prevenzione e protezione

Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Fornitura/Ritiro

La fornitura e il ritiro della merce avverrà presso le strutture concordate con

il Committente su richiesta esplicita dello stesso al fine di rendere nulli

(ove possibile) e ove non è possibile ridurre al minimo i rischi da

interferenza (art. 26 d.Lgs. 81/2008 s.m.i. D.U.V.R.I.).

La fornitura/il ritiro dei contenitori avverrà in completa autonomia

dell’Impresa appaltatrice, la quale si obbliga a segnalare al Committente

preventivamente qualsiasi pericolo e/o fattore di rischio che potesse

emergere prima/durante il servizio richiesto. Con l’obbligo di interrompere

l’attività in caso di Pericoli/Fattori di rischio/Rischi non considerati a priori.

Le attrezzature per la movimentazione manuale dei carichi dovranno essere

conforme alle norme di sicurezza e marchiate CE, il carico deve essere

stabile e non deve presentare rischi di ribaltamento, e/o fuoriuscita di

materiali.

Il personale addetto alla movimentazione manuale dei carichi dovrà essere

informato-formato ed addestrato all’utilizzo di attrezzature atte al trasporto

della merce, nonché disporre di mezzi e strumenti adeguati per recuperare

materiali in caso di spargimento accidentale.

Fornitura/Ritiro

Grosse quantità di merce.

In previsione di grosse quantità di materiali da

fornire/ritirare/caricare/scaricare, sarà necessario valutare i rischi da

interferenza art. 26 D.Lgs. 81/2008 s.m.i. “D.U.V.R.I.”

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Elenco dei probabili pericoli Misure di prevenzione e protezione

Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Scarico/Carico

La merce viene trasportata a cura e responsabilità dell’Impresa

appaltatrice/Subappaltatrice/Lavoratore autonomo, dal proprio automezzo

al montacarichi e fino al luogo predestinato ove previsto e concordato nel

contratto.

Procedura di accesso attraverso porte dedicate dell’Ed. U2, es. Porta n. 5

con procedura di richiesta per togliere l’allarmare alla porta, da richiedere a

cura del RUP al SPP -Università

Gli addetti dell’Impresa appaltatrice, per trasferire il materiale dal Piano

PT Piano Terra ai piani alti devono utilizzare il montacarichi:

Categoria A

Matricola: MI-10053

Costruttore SCHINDER

N. IMP. 4124151

Portata: 1500 kg

Dimensioni esterne: h 200cm; l 106cm; p 233cm

Movimentazione meccanica

dei carichi

Ribaltamento

Investimento

di persone o cose

Le vie di circolazione, i corridoi gli atri ecc.. e di movimentazione del

traffico pedonale e veicolare non sono adeguatamente segnalate, trattasi di

Struttura Universitaria, con accesso al Pubblico.

Nel caso specifico per le vie di circolazione per il traffico veicolare/carrelli

è garantita una sufficiente visibilità al manovratore del mezzo ed una

distanza di sicurezza sufficiente nei tratti lineari. Mentre in curve non è

garantita la visibilità.

La velocità dei mezzi meccanici di trasporto è regolata secondo le

caratteristiche delle vie di accesso, della natura del carico e della possibilità

di arresto del mezzo, a tal fine è necessario procedere a passo d’uomo.

In ogni caso non fare avvicinare persone nelle immediate vicinanze dei

mezzi in fase di manovra.

I conduttori dei carrelli devono essere assistiti da una o più persone durante

il percorso di trasporto e durante le manovre difficili.

Evitare manovre azzardate con i mezzi meccanici.

Controllare la stabilità del piano di calpestio.

Vietato l’utilizzo di carrelli uomo a bordo e non alimentati a batteria.

Eventuali carrelli elettrici devono essere dotati di segnaletica ottica ed

acustica.

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Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Movimentazione manuale

dei carichi

La movimentazione manuale dei carichi deve essere ridotta al minimo e

razionalizzata al fine di non richiedere un eccessivo sforzo fisico del

personale addetto, con conseguenti rischi al Personale afferente alla Sede,

ma soprattutto per evitare rischi da interferenza dovuto al passaggio di

Personale afferente alla Sede a qualsiasi titolo.

Gli operatori dell’Impresa appaltatrice sono assistiti da una o più persone

durante l’attività di movimentazione manuale dei carichi.

L'approvvigionamento dei materiali e delle attrezzature deve essere

effettuato il più possibile con impianti/attrezzature di sollevamento e di

trasporto adeguati al luogo di lavoro.

I carichi da movimentare devono essere facilmente afferrabili e non devono

presentare caratteristiche tali da provocare lesioni al corpo dell'operatore, e

soprattutto alle persone che eventualmente si dovessero trovare ad

intralciare il personale dell’Impresa appaltatrice, pur avendo adottato tutte

le misure di prevenzione e protezione previste.

Gli operai addetti alla movimentazione dei carichi devono essere in numero

adeguato rispetto all'entità ed alle caratteristiche dei carichi.

In relazione alle caratteristiche ed entità dei carichi, l'attività di

movimentazione deve essere preceduta ed accompagnata da un'adeguata

azione d'informazione, avvisi anche verbali.

Pavimento bagnato

Scivolamenti e cadute a

livello

Pavimenti bagnati: rispettare la delimitazione/segnaletica.

I percorsi pedonali interni devono sempre essere mantenuti sgombri da

attrezzature, materiali, o altro, capace di ostacolare il normale cammino

del Personale afferente alla Sede.

.

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Elenco dei probabili pericoli Misure di prevenzione e protezione

Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Imprese Esterne per appalti

dell’Ente Ospitante

Non avvicinarsi al loro raggio d’azione, non sostare sotto le scale

impalcature.

Non sostare in prossimità di carrelli, scale, soppalchi, aree di lavoro

delimitate, …

Non oltrepassare le delimitazioni delle aree di lavoro di varie imprese se

presenti: impresa di pulizie, manutentori.

All’occorrenza: segnalazioni e avvisi verbali.

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Elenco dei probabili pericoli Misure di prevenzione e protezione

Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Ingombri fissi

strutturali/infrastrutturali

Colpi-Urti di testa e corpo

intero contro parti

metalliche o simili

Lungo le vie di passaggio e corridoi sono presenti sporgenze dovute

all’installazione di dispositivi di emergenza incendio, e cassette di primo

soccorso.

LANCIA/NASPO

Locali tecnici

L’accesso in tutti i luoghi di lavoro non oggetti del Contrato sono vietati

l’accesso e persone non autorizzate.

I locali Tecnici dove normalmente si trovano ad operare le persone che

effettuano le manutenzioni e/o interventi straordinari presentano una serie

di rischi che possono differenziarsi per tipologia di locale tecnico.

Informarsi preventivamente prima di accedere al locale tecnico interessato

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Radiazioni ionizzanti!

Presso l’edificio U2 ed in particolare presso alcuni locali/laboratori c’è la

presenza di sorgenti e materiali radioattivi:

Es.: sostanze radioisotopi normalmente liquide; sorgenti radioattive fisse

su attrezzature.

L’accesso in tutti i luoghi di lavoro non oggetti del Contrato sono vietati

l’accesso e persone non autorizzate.

Informarsi preventivamente con il Responsabile unico del

procedimento/Responsabile del locale, prima di accedere al locale tecnico

interessato oggetto del contratto.

Radiazioni NON ionizzanti

Presso l’edificio U2 ed in particolare presso alcuni locali/laboratori c’è la

presenza di radiazioni non ionizzanti, campi magnetici, laser

L’accesso in tutti i luoghi di lavoro non oggetti del Contrato sono vietati

l’accesso e persone non autorizzate.

Informarsi preventivamente con il Responsabile unico del

procedimento/Responsabile del locale, prima di accedere al locale tecnico

interessato

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Elenco dei probabili pericoli Misure di prevenzione e protezione

Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Rumore

Presso l’edificio U2 ed in particolare presso alcuni locali tecnici/laboratori

c’è la presenza di: rumore

L’accesso in tutti i luoghi di lavoro non oggetti del Contrato sono vietati

l’accesso e persone non autorizzate.

Informarsi preventivamente con il Responsabile unico del

procedimento/Responsabile del locale, prima di accedere al locale tecnico

interessato

Elettricità

Presso l’edificio U2 ed in particolare presso alcuni locali tecnici/laboratori

c’è la presenza di: elettricità

L’accesso in tutti i luoghi di lavoro non oggetti del Contrato sono vietati

l’accesso e persone non autorizzate.

Informarsi preventivamente con il Responsabile unico del

procedimento/Responsabile del locale, prima di accedere al locale tecnico

interessato

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Anossia

Gas TECNICI!

Presso l’edificio U2 ed in particolare presso alcuni locali tecnici/laboratori

c’è la presenza di: AZOTO, ELIO, ARGON, CO2

i quali allo stato gassoso, possono comportano rischi derivanti da carenza

di ossigeno in aria.

L’accesso in tutti i luoghi di lavoro è riservato a personale autorizzato.

Informarsi preventivamente con il Responsabile unico del

procedimento/Preposto, prima di accedere al locale interessato

Basse temperature

Presso l’edificio U2 ed in particolare presso alcuni locali tecnici/laboratori

c’è la presenza di: AZOTO, ELIO, CO2

i quali possono comportare rischi derivanti da ustioni da freddo.

L’accesso in tutti i luoghi di lavoro non oggetti del Contrato sono vietati

l’accesso e persone non autorizzate.

Informarsi preventivamente prima di accedere al locale tecnico interessato

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Elenco dei probabili pericoli Misure di prevenzione e protezione

Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Vie di Ingresso/Uscita

Vie di Emergenza

Percorsi d’Esosdo

Le vie di uscita e di emergenza devono essere sempre sgombre e consentire

il deflusso in caso di emergenza.

L’atrio e i corridoi devono essere liberi dagli ingombri.

Non sono ammessi depositi di materiali in cataste, pile e mucchi.

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Elenco dei probabili pericoli Misure di prevenzione e protezione

Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Vige l’obbligo per il Personale Esterno di informarsi e rispettare le

disposizioni e procedure messe in atto dal Committente nonché le misure

di prevenzione, protezione e di emergenza vigenti e le prescrizioni

dell’Ente Ospitante.

All’occorrenza chiedere ulteriori informazioni presso il Servizio di

Prevenzione e Protezione circa i pericoli e i fattori di rischio/rischi

presenti, prima di compiere ogni azione.

OBBLIGO DI INFORMRSI - COORDINARSI E COOPERARE

PREVENTIVAMENTE !

CON

il Responsabile unico del procedimento

Dirigenti/Preposti

&

Servizio di Prevenzione e Protezione

disattendere le prescrizioni contenute nei documenti inviati, per Voi significherebbe esporsi a rischi, per i

quali voi stessi sarete responsabili.

Per ulteriori dubbi o informazioni specifiche sull'area in cui andrete ad operare Vi preghiamo di contattare

direttamente il Responsabile Unico del Procedimento su richiesta del quale vengono eseguiti i lavori .

Allegati:

Dossier informativo sulle misure di emergenza vigenti a cura dell’Università degli Studi di Milano Bicocca.

Milano: __________________

Il Direttore

Dr. Daniele Pedrini

__________________________________