DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008 n. 81 s.m.i. · (Art. 18 Comma 3 D.Lgs. 81/2008 s ... adottate in...

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pag. 1 di 76 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici dell’Unità Produttiva distaccata “Officina Mecca” N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività. Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Struttura- Milano Bicocca FASCICOLO INFORMATIVO “OFFICINA MECCANICA” Ed. U9 Via Roberto Cozzi, 53 I-20125 Milano (MI) RISCHI SPECIFICI ESISTENTI NEGLI AMBIENTI IN CUI SONO DESTINATI AD OPERARE APPALTATORI/LAVORATORI AUTONOMI MISURE DI PREVENZIONE E DI EMERGENZA ADOTTATE ADEMPIMENTO DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008 n. 81 s.m.i. Art. 26 Obblighi connessi ai contratti d'appalto o d'opera o di somministrazione Comma 1 lettera b) Committente I.N.F.N. Sezione di Milano Bicocca Sito web: https://www.mib.infn.it Sede presso: Edificio U2 Dipartimento di Fisica G. OcchialiniPiazza della Scienza ,3 I-20126 Milano MI Amministrazione tenuta: Università degli Studi di Milano Bicocca (Art. 18 Comma 3 D.Lgs. 81/2008 s.m.i.) Convenzione vigente fra Enti: Università degli Studi di Milano Bicocca Sito web: http://www.unimib.it & I.N.F.N. Sito web: http://www.infn.it

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Istituto Nazionale

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Struttura- Milano Bicocca

FASCICOLO INFORMATIVO

“OFFICINA MECCANICA”

Ed. U9

Via Roberto Cozzi, 53 I-20125 Milano (MI)

RISCHI SPECIFICI ESISTENTI NEGLI AMBIENTI

IN CUI SONO DESTINATI AD OPERARE APPALTATORI/LAVORATORI AUTONOMI

MISURE DI PREVENZIONE E DI EMERGENZA ADOTTATE

ADEMPIMENTO

DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008 n. 81 s.m.i.

Art. 26

Obblighi connessi ai contratti d'appalto o d'opera o di somministrazione

Comma 1 lettera b)

Committente

I.N.F.N. Sezione di Milano Bicocca

Sito web: https://www.mib.infn.it

Sede presso:

Edificio U2 Dipartimento di Fisica

“G. Occhialini”

Piazza della Scienza ,3

I-20126 Milano MI

Amministrazione tenuta: Università degli Studi di Milano Bicocca

(Art. 18 Comma 3 D.Lgs. 81/2008 s.m.i.)

Convenzione vigente fra Enti:

Università degli Studi di Milano Bicocca

Sito web: http://www.unimib.it

&

I.N.F.N.

Sito web: http://www.infn.it

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Indice

1. Riferimenti legislativi;

2. Scopo del Fascicolo;

3. Contratti per i quali vige l’obbligo di applicare l’art. 26 del D.Lgs. 81/2008 e definizioni tratte

dal Codice Civile;

4. Valutazione sintetica dei rischi derivanti dalle interferenze “contatto rischioso” (Tale

valutazione non è da ritenersi esaustiva, il Responsabile Unico del Procedimento deve

consultare preventivamente il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione;

5. Analisi del Contatto rischioso nell’I.N.F.N. Sez. Di Milano Bicocca;

6. Adempimento a carico dell’Imprenditore; del Prestatore d’opera; della persona che si obbliga,

verso il corrispettivo di un prezzo, ad eseguire a favore del Datore di lavoro dell’I.N.F.N. Sez.

di Milano Bicocca, delle prestazioni periodiche o continuative di cose;

7. Adempimento a carico del Datore di lavoro Committente;

8. Figure rappresentative per la salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro nell’I.N.F.N.

Sez. di Milano Bicocca;

9. Informazioni sui rischi esistenti e misure di prevenzione e protezione ai sensi dell'art.26 del

D.Lgs 81/2008 s.m.i.;

10. Vie di circolazione e di accesso Officina Meccanica Edificio U9;

11. Dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nei luoghi di lavoro e sulle misure di

prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività. (Informazioni Estratte

dal documento di valutazione dei rischi in data 31/12/2008);

12. 12. Luoghi di lavoro concessi in uso dall’Università degli Studi di Milano Bicocca all’I.N.F.N.

Sez. Milano Bicocca attraverso la convenzione

13. Rischi specifici esistenti nei luoghi di lavoro e sulle misure di prevenzione e di emergenza

adottate in relazione alla propria attività D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo II Luoghi di Lavoro;

14. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE;

15. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo IV_CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI;

16. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo V_SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO;

17. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo VI_MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

18. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo VII_ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI;

19. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo VIII_AGENTI FISICI;

20. Titolo IX_SOSTANZE PERICOLOSE;

21. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo X_ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI;

22. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo XI_PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVE;

23. Informazioni utili sull’impiantistica;

24. D.Lgs. 81/2008 s.m.i GESTIONE DELLE EMERGENZE;

25. Emergenza;

26. Primo Soccorso;

27. Informazioni di carattere ambientale;

28. Informazioni pericoli e rischi esistenti in particolari aree;

Allegati:

Dossier informativo sulle procedure di emergenza vigenti a cura dell’Università degli Studi di Milano

Bicocca.

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1. Riferimenti legislativi

Estratto dal D.Lgs.81/2008 s.m.i.

Titolo I

PRINCIPI COMUNI

Capo III

Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro

Sezione I

MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI

Art. 26.

(Obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione)

1. Il datore di lavoro, in caso di affidamento di lavori, servizi e forniture all’impresa appaltatrice o a

lavoratori autonomi all’interno della propria azienda, o di una singola unità produttiva della stessa, nonché

nell’ambito dell’intero ciclo produttivo dell’azienda medesima, sempre che abbia la disponibilità giuridica

dei luoghi in cui si svolge l’appalto o la prestazione di lavoro autonomo:

a) verifica, con le modalità previste dal decreto di cui all’articolo 6, comma 8, lettera g), l’idoneità 36

tecnico professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori, ai servizi e

alle forniture da affidare in appalto o mediante contratto d’opera o di somministrazione.

Fino alla data di entrata in vigore del decreto di cui al periodo che precede, la verifica è eseguita attraverso

le seguenti modalità:

1) acquisizione del certificato di iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato;

2) acquisizione dell’autocertificazione dell’impresa appaltatrice o dei lavoratori autonomi del possesso dei

requisiti di idoneità tecnico professionale, ai sensi dell’articolo 47 del testo unico delle disposizioni

legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al decreto del Presidente

della Repubblica del 28 dicembre 2000, n. 445;

b) fornisce agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sono

destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

2. Nell’ipotesi di cui al comma 1, i datori di lavoro, ivi compresi i subappaltatori:

a) cooperano all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti

sull’attività lavorativa oggetto dell’appalto;

b) coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori,

informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle

diverse imprese coinvolte nell’esecuzione dell’opera complessiva.

3. Il datore di lavoro committente promuove la cooperazione ed il coordinamento di cui al comma 2,

elaborando un unico documento di valutazione dei rischi che indichi le misure adottate per eliminare o, ove

ciò non è possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze. Tale documento è allegato al contratto di

appalto o di opera e va adeguato in funzione dell’evoluzione dei lavori, servizi e forniture. Ai contratti

stipulati anteriormente al 25 agosto 2007 ed ancora in corso alla data del 31 dicembre 2008, il documento

di cui al precedente periodo deve essere allegato entro tale ultima data. Le disposizioni del presente comma

non si applicano ai rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori

autonomi. Nel campo di applicazione del decreto legislativo 12 aprile 2006 n. 163, e successive

modificazioni, tale documento è redatto, ai fini dell’affidamento del contratto, dal soggetto titolare del

potere decisionale e di spesa relativo alla gestione dello specifico appalto.

3-bis. Ferme restando le disposizioni di cui ai commi 1 e 2, l’obbligo di cui al comma 3 non si applica ai

servizi di natura intellettuale, alle mere forniture di materiali o attrezzature nonché ai lavori o servizi la

cui durata non sia superiore ai due giorni, sempre che essi non comportino rischi derivanti dalla presenza

di agenti cancerogeni, biologici, atmosfere esplosive o dalla presenza dei rischi particolari di cui

all’allegato XI.

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3-ter. Nei casi in cui il contratto sia affidato dai soggetti di cui all’articolo 3, comma 34, del decreto

legislativo 12 aprile 2006, n. 163, o in tutti i casi in cui il datore di lavoro non coincide con il committente,

il soggetto che affida il contratto redige il documento di valutazione dei rischi da interferenze recante una

valutazione ricognitiva dei rischi standard relativi alla tipologia della prestazione che potrebbero

potenzialmente derivare dall’esecuzione del contratto. Il soggetto presso il quale deve essere eseguito il

contratto, prima dell’inizio dell’esecuzione, integra il predetto documento riferendolo ai rischi specifici da

interferenza presenti nei luoghi in cui verrà espletato l’appalto; l’integrazione, sottoscritta per

accettazione dall’esecutore, integra gli atti contrattuali.

4. Ferme restando le disposizioni di legge vigenti in materia di responsabilità solidale per il mancato

pagamento delle retribuzioni e dei contributi previdenziali e assicurativi, l’imprenditore committente

risponde in solido con l’appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori, per tutti i danni

per i quali il lavoratore, dipendente dall’appaltatore o dal subappaltatore, non risulti indennizzato ad opera

dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) o dell’Istituto di previdenza

per il settore marittimo (IPSEMA). Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni

conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici.

5. Nei singoli contratti di subappalto, di appalto e di somministrazione, anche qualora in essere al momento

della data di entrata in vigore del presente decreto, di cui agli articoli 1559, ad esclusione dei contratti di

somministrazione di beni e servizi essenziali, 1655, 1656 e 1677 del codice civile, devono essere

specificamente indicati a pena di nullità ai sensi dell’articolo 1418 del codice civile i costi delle misure

adottate per eliminare o, ove ciò non sia possibile, ridurre al minimo i rischi in materia di salute e sicurezza sul lavoro derivanti dalle interferenze delle lavorazioni.

I costi di cui al primo periodo non sono soggetti a ribasso. Con riferimento ai contratti di cui al precedente

periodo stipulati prima del 25 agosto 2007 i costi della sicurezza del lavoro devono essere indicati entro il

31 dicembre 2008, qualora gli stessi contratti siano ancora in corso a tale data. A tali dati possono

accedere, su richiesta, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e gli organismi locali delle

organizzazioni sindacali dei lavoratori comparativamente più rappresentative a livello nazionale.

6. Nella predisposizione delle gare di appalto e nella valutazione dell’anomalia delle offerte nelle procedure

di affidamento di appalti di lavori pubblici, di servizi e di forniture, gli enti aggiudicatori sono tenuti a

valutare che il valore economico sia adeguato e sufficiente rispetto al costo del lavoro e al costo relativo

alla sicurezza, il quale deve essere specificamente indicato e risultare congruo rispetto all’entità e alle

caratteristiche dei lavori, dei servizi o delle forniture. Ai fini del presente comma il costo del lavoro è

determinato periodicamente, in apposite tabelle, dal Ministro del lavoro, della salute e delle politiche

sociali, sulla base dei valori economici previsti dalla contrattazione collettiva stipulata dai sindacati

comparativamente più rappresentativi, delle norme in materia previdenziale ed assistenziale, dei diversi

settori merceologici e delle differenti aree territoriali. In mancanza di contratto collettivo applicabile, il

costo del lavoro è determinato in relazione al contratto collettivo del settore merceologico più vicino a

quello preso in considerazione.

7. Per quanto non diversamente disposto dal decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, come da ultimo

modificate dall’articolo 8, comma 1, della legge 3 agosto 2007, n. 123, trovano applicazione in materia di

appalti pubblici le disposizioni del presente decreto.

8. Nell’ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto o subappalto, il personale occupato

dall’impresa appaltatrice o subappaltatrice deve essere munito di apposita tessera di riconoscimento

corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro.

I datori di lavoro, ivi compresi i subappaltatori, devono promuovere la cooperazione ed il coordinamento, in

particolare:

cooperano all'attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti

sull'attività lavorativa oggetto dell'appalto;

coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori,

informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori

delle diverse imprese coinvolte nell'esecuzione dell'opera complessiva.

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Le imprese appaltatrici o i singoli lavoratori autonomi, dovranno produrre e consegnare al Committente

all’occorrenza, dettagliate informazioni, sui rischi immessi nel luogo di lavoro oggetto del contratto

connessi alle proprie attività specifiche, nonché misure di prevenzione/protezione e di emergenza adottate,

di seguito il Committente valuterà se l’appalto ricade nell’obbligo di valutazione dei rischi da interferenza e

redigerà all’occorrenza un Documento Unico di Valutazione dei rischi per eliminare e ove non sia possibile

ridurre i rischi da interferenze.

2. Scopo del Fascicolo

Questo fascicolo informativo è da intendere complementare alle informazioni aggiuntive che saranno

eventualmente rese disponibili ove necessario, dal Responsabile Unico del Procedimento per ottemperare

l’Articolo 26 “Obblighi connessi ai contratti d'appalto o d'opera o di somministrazione” del D.Lgs.

81/2008 s.m.i., in caso di affidamento dei lavori, servizi o forniture all’impresa appaltatrice o a lavoratori

autonomi all’interno della propria Struttura: I.N.F.N. Sez. di Milano Bicocca, o di una singola unità

produttiva della stessa, nonché nell’ambito dell’intero ciclo produttivo della Struttura medesima.

A tal fine il Datore di lavoro dell’I.N.F.N. Sezione di Milano Bicocca in qualità di Committente, con questo

fascicolo intende fornire all’Imprenditore; al Prestatore d’opera; alla Persona che si obbliga, verso il

corrispettivo di un prezzo, ad eseguire a favore del Datore di lavoro dell’I.N.F.N. Sez. di Milano Bicocca,

delle prestazioni periodiche o continuative di cose; dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti

nell’ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in

relazione alla propria attività. Si precisa che le informazioni contenute in questo fascicolo potrebbero essere

non esaustive, a tal fine sono da intendere complementari ad eventuali ed ulteriori informazioni, si invita sia

il Responsabile unico del procedimento che l’appaltatore di richiedere/fornire ulteriori informazioni, ove

necessario.

Inoltre il Datore di lavoro Committente intende:

a) cooperare per quanto di sua competenza all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi

sul lavoro incidenti sull’attività lavorativa oggetto dell’appalto;

b) coordinare per quanto di sua competenza, gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono

esposti i lavoratori.

Per raggiungere gli obbiettivi indicati alle lettera a) e b) è indispensabile anche la collaborazione

dell’Imprenditore; del Prestatore d’opera; della persona che si obbliga, verso il corrispettivo di un prezzo, ad

eseguire a favore del Datore di lavoro dell’I.N.F.N. Sez. di Milano Bicocca, delle prestazioni periodiche o

continuative di cose, in quanto è necessario informarsi reciprocamente al fine di attivare le misure di

prevenzione e/o protezione nonché di emergenza, eliminando e dove non possibile riducendo i rischi in

relazione alla propria attività da espletare in riferimento al contratto e a quella del Committente.

3. Contratti per i quali vige l’obbligo di applicare l’art. 26 del D.Lgs. 81/2008 s.m.i. e definizioni tratte

dal Codice Civile.

Contratti

Il Codice civile tratta del contratto di appalto nel Libro IV, Titolo III, Capo VII, artt. da 1655 a 1677. La più

accreditata dottrina fa rientrare l'appalto nella categoria dei rapporti giuridici di lavoro, accanto al contratto

d'opera (art. 2222, Codice civile) .

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Contratto d’appalto

L'art. 1655, Codice civile recita: "l'appalto è il contratto con il quale una parte assume con organizzazione

dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di una opera o di un servizio verso un

corrispettivo in denaro".

L'appaltatore deve necessariamente essere un imprenditore commerciale ai sensi dell'art. 2082, Codice

civile o disporre di una organizzazione di tipo imprenditoriale.

Contratto d’opera

L'art. 2222, Codice civile stabilisce che è prestatore d'opera colui che si obbliga, verso un corrispettivo, a

compiere un'opera o un servizio con il lavoro o prevalentemente proprio o dei familiari.

Contratto di somministrazione

Il contratto di somministrazione è disciplinato all’art. 1559 del Codice civile ed è il contratto con il quale una

parte si obbliga, verso il corrispettivo di un prezzo, ad eseguire a favore dell’altra parte delle prestazioni

periodiche o continuative di cose.

4. Valutazione sintetica dei rischi derivanti dalle interferenze “contatto rischioso” (Tale valutazione

non è da ritenersi esaustiva, per il Responsabile Unico del Procedimento)

Interferenza

Effetto di sovrapposizione di due fenomeni della stessa natura con possibilità di sommarsi o di elidersi;

Sovrapposizione di idee, attività o competenze tra loro estranee, che si intralciano reciprocamente.

Le interferenze si hanno per sovrapposizione d'interessi, di competenze, quando ci si mette in mezzo fra

due o più persone/imprese/appaltatori/lavoratori autonomi; ingerirsi in qualcosa intromettersi indebitamente,

intromettersi ingiustamente e/o illecitamente.

Secondo la Determinazione AVLP n.3 del 5 marzo 2008 “Sicurezza nell’esecuzione degli appalti relativi a

servizi e forniture”, si parla di interferenza nella circostanza in cui si verifica un “contatto rischioso” tra il

personale del committente e quello dell’appaltatore o tra il personale di imprese diverse che operano nella

stessa sede aziendale con contratti differenti.

Identificazione delle interferenze

Per quanto riguarda la problematica inerente la sussistenza o meno di interferenze, a mero titolo

esemplificativo si possono considerare interferenti i seguenti rischi:

- derivanti da sovrapposizioni di più attività svolte da operatori di appaltatori diversi;

- immessi nel luogo di lavoro del committente dalle lavorazioni dell’appaltatore;

- esistenti nel luogo di lavoro del committente, ove è previsto che debba operare

l’appaltatore, ulteriori rispetto a quelli specifici dell’attività propria dell’appaltatore;

- derivanti da modalità di esecuzione particolari richieste esplicitamente dal

committente (che comportino pericoli aggiuntivi rispetto a quelli specifici dell’attività

appaltata).

Appare utile, in ogni caso, precisare che gli Appalti di lavori, servizi o forniture si svolgono all'interno di

edifici pubblici (Dipartimento di Fisica G. Occhialini U2) ove è presente più di un Datore di lavoro

committente”.

A tal fine il Datore di lavoro ospitante (Università degli Studi di Milano Bicocca - Dipartimento di Fisica

G. Occhialini U2), deve coordinarsi con il Datore di lavoro ospitato (INFN Sezione di Milano Bicocca)

relativo al luogo ove si svolgerà materialmente il lavoro, la fornitura o il servizio.

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Inoltre, viene sottolineato che la valutazione dei rischi da interferenza, deve essere fatta con riferimento non

solo al personale interno dipendente ed ai lavoratori delle imprese appaltatrici, ma anche agli utenti che a

vario titolo possono essere presenti presso la struttura stessa quali, gli studenti, visitatori, ecc..

Si rammenta che la Circolare interpretativa del Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale n.24 del 14

novembre 2007 ha escluso dalla valutazione dei rischi da interferenza le attività che, pur essendo parte

del ciclo produttivo aziendale, si svolgano in luoghi sottratti alla giuridica disponibilità del committente

e, quindi, alla possibilità per la Stazione Appaltante di svolgere nei medesimi luoghi gli adempimenti di

legge.

Quando sono prevedibili delle interferenze il Committente deve redigere il DUVRI

Il DUVRI deve essere redatto solo nei casi in cui esistano interferenze. In esso, dunque, non devono essere

riportati i rischi propri dell’attività delle singole imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi, in

quanto trattasi di rischi per i quali resta immutato l’obbligo dell’appaltatore di redigere un apposito

documento di valutazione e di provvedere all’attuazione delle misure necessarie per ridurre o eliminare al

minimo tali rischi.

Assenza di interferenze

In assenza di interferenze non occorre redigere il DUVRI.

Analisi dell’obbligo di redazione del DUVRI

Allo stato attuale per gli appalti di seguito riportati è possibile escludere preventivamente la

predisposizione del DUVRI e la conseguente stima dei costi della sicurezza dalle interferenze nei

seguenti casi:

- i servizi di natura intellettuale, e/o di consulenza effettuati in ambienti ordinari ove non sussistono

rischi per la salute e per la sicurezza e obblighi specifici di legge, anche se effettuati presso la

stazione appaltante;

- mera fornitura e/o ritiro di materiali o attrezzature (senza installazione, salvo i casi in cui siano

necessarie attività o procedure suscettibili di generare interferenza con la fornitura stessa, come per

esempio la consegna di materiali e prodotti in luoghi di lavoro particolari)

- lavori o servizi la cui durata non sia superiore ai due giorni, e non comportino rischi derivanti dalla

presenza di agenti cancerogeni, biologici, atmosfere esplosive o dalla presenza dei rischi particolari

di cui all’allegato XI del D.Lgs. 81/2008 s.m.i.

- le attività che, pur rientrando nel ciclo produttivo aziendale, si svolgano in locali sottratti alla

giuridica disponibilità del committente e, quindi, alla possibilità per lo stesso di svolgere nel

medesimo ambiente gli adempimenti stabiliti dalla legge, in questo caso non si escludono operazioni

di coordinamento e di cooperazione con l’Amministrazione tenuta;

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- lavori o servizi per i quali si trova ad operare una sola impresa, senza rischi particolari di cui

all’allegato XI del D.Lgs. 81/2008 s.m.i.;

Ne consegue che se:

si ricade negli ambiti sopra elencati il Datore di lavoro Committente NON deve redigere il DUVRI e stima

dei costi della sicurezza per i rischi interferenziali.

non si ricade in uno degli ambiti sopra elencati vige l’obbligo da parte del Datore di lavoro Committente

di redigere il DUVRI e la conseguente stima dei costi della sicurezza per eliminare/ridurre i rischi

interferenziali.

Il documento unico di valutazione del rischio, inoltre, non può considerarsi un documento "statico" ma

necessariamente "dinamico", per cui la valutazione effettuata prima dell'inizio dei lavori deve

necessariamente essere aggiornata in caso di subappalti o forniture e posa in opera intervenuti

successivamente ovvero in caso di modifiche di carattere tecnico, logistico o organizzativo incidenti sulle

modalità realizzative dell'opera o del servizio che dovessero intervenire in corso d'opera.

5. Analisi del Contatto rischioso nell’I.N.F.N. Sez. Di Milano Bicocca

Il contatto rischioso nella Sezione ci può essere

1) Per la presenza di più Imprese/Ditte/Autonomi operanti con contratti diversi nella Sede

dell’Amministrazione tenuta Committente “Università degli Studi di Milano Bicocca” e/o “Dip. Di

Fisica G. Occhialini”. Infatti non mancano: Imprese di manutenzione degli impianti elettrici;

Imprese di manutenzione degli impianti di condizionamento; Imprese di manutenzione degli

impianti di sicurezza: rivelatori fumi, gas, incendio ecc..; Impresa di pulizia, altre imprese, contratti

gestiti direttamente dall’Università/Dipartimento di cui sopra.

2) Per la presenza di personale dipendente dell’Università, dell’INFN siano essi propri diretti

Dipendenti o Lavoratori Equiparati (Studenti, Borsisti, Dottorandi, Assegnisti, Associati all’INFN,

Afferenti in genere, ecc..).

A titolo puramente informativo il contatto rischioso si può verificare

3) Nelle aree comuni della Sede I.N.F.N. di Milano Bicocca, dove operano le imprese sopra descritte e

in tutti i luoghi dove non si esegue nessuna attività di coordinamento e cooperazione tra Datore di

Lavoro Committente ospitato e Datore di Lavoro Committente ospitante;

4) Negli uffici, nei laboratori,:

- quando si trovano a lavorare dipendenti/afferenti dell’Università, dell’INFN, in concomitanza di

Imprese appaltatrici, di Lavoratori autonomi, Parasubordinati, ecc..;

- quando vi sono rischi derivanti da sovrapposizioni di più attività svolte da operatori di appaltatori

diversi;

- quando vi sono rischi immessi nel luogo di lavoro del committente dalle lavorazioni

dell’appaltatore;

- quando vi sono rischi esistenti nel luogo di lavoro del committente, ove è previsto che debba

operare l’appaltatore, sono rischi ulteriori rispetto a quelli specifici dell’attività propria

dell’appaltatore;

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pag. 9 di 76 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici dell’Unità Produttiva distaccata “Officina Mecca” N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

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- quando vi sono rischi derivanti da modalità di esecuzione particolari richieste esplicitamente dal

committente (che comportino pericoli aggiuntivi rispetto a quelli specifici dell’attività

appaltata);

5) Nell’Unità Produttiva distaccata: Officina meccanica in via Roberto Cozzi in caso di lavori, servizi o

forniture, a tal proposito attenersi al fascicolo informativo dell’Officina meccanica, sui rischi

specifici esistenti misure di prevenzione e di emergenza adottate;

Il contatto rischioso si può verificare anche nei seguenti casi

A) Fornitura dove si prevedono attività o procedure che possano interferire con la fornitura stessa;

B) Fornitura ed installazione;

C) Forniture particolari o di grossa entità.

Il contatto rischioso nella Sezione può essere eliminato o ridotto

Il contatto rischioso può essere eliminato o ridotto quando:

1) Il Referente del Committente ospitato e il Referente del Committente ospitante coordinano gli

interventi e cooperano nell’attivare le misure di prevenzione protezione.

2) Tra i lavoratori delle varie Imprese appaltatrici/gli Autonomi incaricate/i dal Committente Ospitante

(Università/Dipartimento/C.N.R.) o dal Committente Ospitato (Sez. INFN Milano Bicocca) e i

lavoratori Dipendenti non si manifesta la sovrapposizione d'interessi, di competenze;

3) Il personale afferente alla Sede non si mette in mezzo fra due o più persone che stanno lavorando;

non ci si intromette indebitamente/ ingiustamente/illecitamente.

4) Quando si rispetta l’art. 26 del Decreto legislativo n. 81/2008 s.m.i.

6. Adempimento a carico dell’Imprenditore; del Prestatore d’opera; della persona che si obbliga, verso

il corrispettivo di un prezzo, ad eseguire a favore del Datore di lavoro dell’I.N.F.N. Sez. di Milano

Bicocca, delle prestazioni periodiche o continuative di cose.

Gli Appaltatori, i Subappaltatori, gli Esecutori, gli Autonomi ai sensi dell’art. 26 del Decreto Legislativo n.

81/2008 s.m.i. , comma 2:

a) cooperano all'attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti

sull'attività' lavorativa oggetto dell'appalto;

b) coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosi

reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese

coinvolte nell'esecuzione dell'opera complessiva.

Gli Appaltatori, i Subappaltatori, gli Esecutori, gli Autonomi devono comunicare al Committente i propri

rischi immessi nel luogo di lavoro oggetto dell’appalto, nonché i rischi derivanti dalle eventuali interferenze

che si potessero manifestare durante lo svolgimento dell’attività commissionata, gli stessi devono

comunicare tutte le informazioni dettagliate al fine di consentire al Datore di Lavoro Committente

l’elaborazione del Documento Unico di Valutazione dei Rischi dalle Interferenze che sarà allegato al

contratto d’appalto d’opera servizio o fornitura, qualora si prevedono rischi da interferenze.

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pag. 10 di 76 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici dell’Unità Produttiva distaccata “Officina Mecca” N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

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Il Documento Unico di Valutazione dei Rischi dalle Interferenze denominato DUVRI, sarà integrato a cura

del Committente, dalla valutazione dei costi della sicurezza di cui all’art. 26 del Decreto Legislativo

81/2008 s.m.i..

Il Datore di lavoro Committente resta in attesa di ricevere dall’ Appaltatore/Esecutore/Subappaltatore/

Autonomo tutte informazioni in merito ai rischi da eventuali interferenze derivanti ad esempio: dai propri

dipendenti o collaboratori; dalle proprie attrezzature, dalle proprie attività lavorative; dal coinvolgimento

di più imprese in caso di Subappalto (autorizzato dal Committente) e/o più lavoratori per svolgere l’attività

commissionata.

Nel caso in cui l’Appaltatore/Esecutore/il Subappaltatore/l’ Autonomo prima/durante il lavoro prevede delle

interferenze, o si verificassero eventi tali da far desumere interferenze prima/durante il lavoro, tali da causare

un “contatto rischioso”, ha l’obbligo di non iniziare l’attività/fermare la propria attività lavorativa,

comunicarle immediatamente prima dell’inizio dei lavori, servizi, forniture, al Datore di Lavoro

Committente/Responsabile Unico del Procedimento, il quale dopo aver acquisito tutte le informazioni e/o la

documentazione dovuta anche dall’Impresa Appaltatrice/Subappaltatrice/Autonomo, provvederà alla

redazione del Documento Unico di Valutazione dei Rischi dalle Interferenze, (o al suo aggiornamento se già

redatto) riportante le misure per eliminare/ridurre i rischi dalle interferenze evidenziate).

7. Adempimento a carico del Datore di lavoro Committente

Il Datore di Lavoro Committente

in considerazione:

- all’art. 26 del Decreto Legislativo n. 81/2008 s.m.i.,

- alla Determinazione n.3/2008 del 05/03/2008 dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori,

servizi e forniture;

in collaborazione con il Responsabile Unico del Procedimento, valuterà caso per caso se l’attività

commissionata induce dei rischi derivanti dalle interferenze, informando il Servizio Prevenzione e

Protezione per la richiesta dell’eventuale consulenza in materia di D.U.V.R.I.

Il Datore di Lavoro Committente

In caso di affidamento dei lavori all’impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi all’interno della propria

Sezione I.N.F.N. di Milano Bicocca, o di una singola unità produttiva della stessa, nonché nell’ambito

dell’intero ciclo produttivo della Sezione medesima, ai sensi dell’art. 26 del Decreto Legislativo n. 81/2008

s.m.i.,

b) fornisce agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell'ambiente in cui sono

destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

a) coopera all'attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull'attività

lavorativa oggetto dell'appalto;

b) coordina gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosi

reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese

coinvolte nell'esecuzione dell'opera complessiva.

Nel caso in cui nel luogo di lavoro oggetto del contratto di appalto, si presume la presenza di rischi da

interferenze dovuti proprio al luogo di lavoro e/o alle caratteristiche della propria attività lavorativa, il Datore

di Lavoro Committente tramite il Responsabile unico del procedimento invierà all’ l’Appaltatore/Esecutore/il

Subappaltatore/l’ Autonomo, tutte le informazioni dovute sui rischi interferenziali presenti, nonché le misure

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pag. 11 di 76 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici dell’Unità Produttiva distaccata “Officina Mecca” N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

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di prevenzione e di emergenza da attivare in riferimento alla propria attività, con i rispettivi costi della

sicurezza.

Se si prevedono interferenze, tali da creare un “CONTATTO RISCHIOSO” il Datore di Lavoro

committente ha l’obbligo di promuovere la cooperazione e il coordinamento con le Imprese

appaltatrici/Subappaltatrici/Esecutrici/ con gli Autonomi, elaborando un unico Documento di Valutazione

dei Rischi che indichi le misure adottate per eliminare o, ove ci non possibile, ridurre al minimo i rischi da

interferenze.

8. Figure rappresentative per la salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro nell’I.N.F.N.

Sez. di Milano Bicocca

Datore di lavoro

Art. 2 (Definizioni) D.Lgs. 81/2008 s.m.i. lettera b)

Sig. Daniele Pedrini (Dr.)

Tel.: +39-2-6448.2402 [email protected]

Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione

Art. 2 (Definizioni) D.Lgs. 81/2008 s.m.i. lettera f)

Sig. Giulio Galotta (Perito Industriale)

tel.+39 0264482410 e-mail: [email protected]

Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

Art. 2 (Definizioni) D.Lgs. 81/2008 s.m.i. lettera i)

Art. 47 e conseguenti D.Lgs. 81/ 2008 s.m.i

Sig. Michele Pepe (Dr.)

e-mail: [email protected]

Medico Competente

Sig.ra Maria T. Gè (Dr.ssa)

D.Lgs. 81/2008 s.m.i.

D.Lgs. 230/1995 s.m.i.

Esperto qualificato radioprotezione

R.P.A s.a.s Stefano Giunti & C.

Sig. Giunti S. (Dr.)

D.Lgs. 230/1995 s.m.i.

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9. Informazioni sui rischi esistenti e misure di prevenzione e protezione ai sensi dell'art.26 del D.Lgs

81/2008 s.m.i.

Con le presenti note vengono fornite alcune indicazioni circa i rischi specifici esistenti presso la nostra Sede

e sulle misure di prevenzione ed emergenza in essi adottati.

Per alcuni tipi di attività tali note potrebbero rivelarsi non sufficienti, Vi preghiamo di contattare il

Responsabile del Servizio o Esperimento su richiesta del quale vengono eseguiti i lavori e/o il Responsabile

del Servizio Prevenzione e Protezione qualora riteniate necessarie ulteriori informazioni. Sottolineiamo

inoltre l’importanza di continuare tale collaborazione durante l’esecuzione del lavoro, servizio, fornitura

previsto/a dal contratto, al fine di rendere effettiva l’attuazione delle misure di protezione e prevenzione dei

rischi che si rendessero necessarie in relazione alle situazione affrontate.

Ai sensi di quanto stabilito dall’ Art. 26 DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008 s.m.i., Vi ricordiamo

che il lavoro, l’opera, il servizio o la fornitura prevista dal contratto da eseguire presso la nostra Sede ubicata

nel Dipartimento di Fisica "G. Occhialini" (nonché eventuali attività correlate, dovranno essere svolte sotto

la Vostra direzione e sorveglianza che, pertanto, ci solleva da qualsiasi responsabilità per eventuali danni a

persone ed a cose (sia di nostra proprietà che di terzi) che possono verificarsi nell’esecuzione della Vs.

attività.

Ci riserviamo la facoltà di accertare e di segnalarvi, in qualunque momento e con le modalità che riterremo

più opportune, la violazione da parte Vostra degli obblighi di legge in materia di sicurezza sul lavoro e in

materia ambientale.

Vi chiediamo di adempiere tassativamente alle seguenti richieste:

a) ottemperare agli obblighi specificatamente previsti dalla vigente normativa in materia di salute e

sicurezza sul lavoro;

b) rispettare le normative vigenti in campo ambientale applicabili alla Vostra attività;

c) garantire:

un contegno corretto del vostro personale sostituendo coloro che non osservano i propri doveri,

l’esecuzione dei lavori con capitali, macchine e attrezzature di Vostra proprietà e in conformità alle

norme di buona tecnica;

d) assolvere regolarmente le obbligazioni che stanno a Vostro carico per la previdenza sociale e assicurativa

(INAIL, INPS, ecc.);

e) far esporre ai lavoratori la tessera di riconoscimento prevista dall’art. 6 della Legge 123/2007 nonché al

comma 8 dall’articolo 26 del Decreto legislativo 81/2008 s.m.i.. Più precisamente nell'ambito dello

svolgimento di attività in regime di appalto o subappalto, il personale occupato dall'impresa appaltatrice

o subappaltatrice deve essere munito di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia,

contenente le generalità del lavoratore e l'indicazione del datore di lavoro. (obbligatoria anche per i

lavoratori autonomi) e provvedere alla compilazione del registro sostitutivo, quando previsto;

f) rispettare le disposizioni più avanti riportate.

Norme particolari: disciplina interna

Il Vostro personale è soggetto all’osservanza di tutte le norme e regolamenti interni delle nostre sedi.

In particolare:

a) L’impiego di attrezzature o di opere provvisionali di proprietà della Sezione I.N.F.N. Milano Bicocca e

dell’Università degli Studi Milano Bicocca è di norma vietato. Eventuali impieghi, a carattere

eccezionale, devono essere di volta in volta preventivamente autorizzati.

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b) La custodia delle attrezzature e dei materiali necessari per eseguire la Vs. attività , all’interno delle nostre

sedi, è completamente a cura e rischio dell’Assuntore che dovrà provvedere alle relative incombenze.

c) La sosta di autoveicoli o mezzi dell’impresa al di fuori delle aree adibite a parcheggio è consentito solo

per il tempo strettamente necessario allo scarico dei materiali e strumenti di lavoro. Vi preghiamo di

istruire i conducenti sulle eventuali disposizioni vigenti in materia di circolazione all’interno dell’intera

area Universitaria e di esigerne la più rigorosa osservanza.

d) Il rispetto delle disposizioni interne all’uopo vigenti.

e) L'accesso agli edifici del personale afferente a ditte appaltatrici, subappaltatrici, esecutrici; ai lavoratori

autonomi dovrà essere limitato esclusivamente alle zone interessate ai lavori a Voi commissionati.

f) I lavori, i servizi le forniture, le opere e tutte le tipologie di attività, dovranno essere concordati/e con il

Committente, Responsabile Unico del Procedimento, Proponente l’ordine, Responsabili di Servizio,

Esperimento/Progetto, Preposto, così come indicato nel contratto oggetto dell’appalto.

g) I lavori, i servizi le forniture le opere e tutte le tipologie di attività dovranno di norma rispettare l’orario

in uso nella Sezione/Dipartimento di Fisica G. Occhialini.

h) Nel caso in cui durante l’attività lavorativa si riscontrasse una interferenza tale da creare un contatto

rischioso con i lavori, i servizi le forniture, le opere e tutte le tipologie di attività, è necessario

interrompere l’attività in corso in sicurezza e comunicare l’evento al Committente, Responsabile Unico

del Procedimento, Proponente l’ordine, Responsabili di Servizio, Esperimento/Progetto, Preposto, così

come indicato nel contratto.

i) A lavori ultimati, dovrete lasciare la zona interessata sgombra e libera da attrezzature da lavoro,

macchinari, carrelli ed eventuali materiali di risulta e/o rottami (smaltiti a vostro carico secondo la

normativa di legge, salvo condizioni contrattuali particolari).

Norme e disposizioni riguardanti la sicurezza sul lavoro

Come stabilito dall’Art. 26 DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, l’osservanza di tutte le norme in

materia di Sicurezza e di Igiene sul lavoro, nonché della prescrizione di tutte le relative misure di tutela e

della adozione delle cautele prevenzionistiche necessarie è a Vostro carico per i rischi specifici propri della

Vostra Impresa e/o attività.

Prima dell’inizio dei lavori, Vi preghiamo di informarci su eventuali rischi derivanti dalla Vostra

attività che potrebbero interferire con la nostra normale attività lavorativa.

Oltre alle misure e cautele riportate al precedente punto “Norme particolari: disciplina interna”, Vi invitiamo

a rendere noto al vostro personale dipendente e a fargli osservare scrupolosamente anche le seguenti note

riportate a titolo esclusivamente esemplificativo e non esaustivo:

Obbligo di attenersi scrupolosamente a tutte le indicazioni segnaletiche ed in specie ai divieti contenuti

nei cartelli indicatori e negli avvisi dati con segnali visivi e/o acustici.

Divieto di accedere senza precisa autorizzazione a zone diverse da quelle interessate ai lavori.

Obbligo di non trattenersi negli ambienti di lavoro al di fuori dell’orario stabilito.

Divieto di introdurre sostanze infiammabili o comunque pericolose o nocive.

Obbligo di recintare la zona di scavo o le zone sottostanti a lavori che si svolgono in posizioni

sopraelevate;

Divieto di compiere, di propria iniziativa, manovre ed operazioni che non siano di propria competenza e

che possono perciò compromettere anche la sicurezza di altre persone;

Divieto di compiere lavori usando fiamme libere, utilizzare mezzi ignifori o fumare nei luoghi con

pericolo di incendio o di scoppio ed in tutti gli altri luoghi ove vige apposito divieto;

Obbligo di usare i mezzi protettivi individuali;

Divieto di ingombrare passaggi, corridoi e uscite di sicurezza con materiali di qualsiasi natura;

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Obbligo di impiegare macchine, attrezzi ed utensili rispondenti alle vigenti norme di legge;

Obbligo di segnalare immediatamente eventuali deficienze dei dispositivi di sicurezza o l’esistenza di

condizioni di pericolo (adoperandosi direttamente, in caso di urgenza e nell’ambito delle proprie

competenze e possibilità, per l’eliminazione di dette deficienze o pericoli).

10. Vie di circolazione e di accesso Officina Meccanica Edificio U9

“OFFICINA MECCANICA”

L’accesso agli edifici deve essere limitato esclusivamente ai locali interessati ai lavori oggetto

dell’appalto/contratto commissionati all’Impresa/Ditta Appaltatrice/Lavoratore Autonomo.

A. INGRESSO PRINCIPALE per l’accesso all’edificio Ed. U9: Istituto di Fisica del Plasma "Piero

Caldirola" Consiglio Nazionale delle Ricerche EURATOM – ENEA CNR Association Via Roberto Cozzi,

53 I20125 Milano (MI). L’accesso è da Via Roberto Cozzi, dove troverete il citofono, al quale risponderà il personale della

portineria.

L’ingresso al parcheggio va autorizzato preventivamente.

Precauzioni: Procedere con l’automezzo a passo d’uomo, porre attenzione soprattutto ai pedoni, al personale

che potrebbe circolare per motivi di servizio ecc…, porre particolare attenzione quando si usano carrelli per

il trasporto della merce/attrezzi da lavoro. In caso d’uso dei carrelli si prega operare minimo con due

persone.

Nel caso che l’attività lavorativa comporta il trasporto di materiali di grandi dimensioni e/o di grandi

quantità, verificare che il percorso sia libero da ogni ostacolo e dai pedoni.

Nell’area esterna attenzione a non interferire con il locale dove sono custoditi prodotti/sostanze infiammabili,

non interferire o curiosare in prossimità delle postazioni di distribuzione di gas inerti come azoto liquido.

B. INGRESSO LATO INTERNO subito dopo il cancello bianco: All’ingresso fare attenzione al lato

destro in quanto sono posizionati altri serbatoi di gas inerti: azoto liquido. Si potrebbero trovare degli

utenti che svolgono le normali operazioni di approvvigionamento dell’azoto liquido.

Non sostare e non intralciare altri ingressi o uscite degli altri locali, non andare a curiosare in altri locali

adiacenti come ad esempio la Cabina Elettrica, dove all’interno c’è pericolo da rischio elettrico per la

presenza d’alta tensione. Non manomettere i sistemi di sicurezza presenti.

Precauzioni: Siete obbligati a seguire direttamente il Preposto dell’ Officina Meccanica, onde evitare

interferenze con i dipendenti dell’Istituto/C.N.R./Universitario e, attrezzature varie.

C. IN CASO DI CONSEGNA MERCE agli addetti alla Portineria:

Per la consegna della merce rivolgersi agli addetti alla portineria seguendo le loro prescrizioni.

Precauzioni: Porre attenzione soprattutto se manovrate carrelli. Di solito sono sempre presenti circa due

addetti. Si prega di non interferire evitando soprattutto di depositare merce in aree di passaggio e in

prossimità di accessi e vie di fuga o emergenza.

D. REFERENTI DA CONTATTARE

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Giunti nell’edificio contattare il Responsabile di Servizio dell’Officina Meccanica Sig. Roberto Mazza e/o il

Preposto.

In caso di disguidi, rivolgetevi agli addetti alla portineria.

Informazioni utili sull’impiantistica (rischi presenti, cosa non fare, a chi rivolgersi, ecc.):

L’officina è dotata di :

Impianto elettrico di distribuzione con prese a 230 V e 400 V AC: tale impianto può essere utilizzato solo se

i carichi da collegare compreso i loro cavi e spine sono conforme ai requisiti di sicurezza previsti dalle

norme CEI e Leggi in vigore, nonché su esplicita richiesta al Responsabile dell’Officina;

Impianto elettrico di Illuminazione artificiale;

Impianto di climatizzazione;

Impianto di ventilazione: tale impianto può risultare fastidioso in alcune zone a causa della velocità

dell’aria.

Impianto aria compressa: l’impianto potrà essere utilizzato per i piccoli e temporanei interventi previsti, non

è consentito l’uso prolungato e l’uso improprio ossia soffiare sulle macchine per pulire le superfici di

lavorazione, in quanto si ricorre in due rischi.

Rischio fisico: Rumore

Dati rilevati: LAeq = 98,2 dB ; LCpeak = 118,1 dB

Rischio derivante dalla proiezione di oggetti/residui di lavorazione es. trucioli di metallo.

L’aria compressa non deve essere usata per soffiare residui di lavorazione.

Gli impianti elettrici e tecnici sono sotto la responsabilità degli Enti amministratori:

C.N.R.-

Università degli Studi di Milano Bicocca

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11. Dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nei luoghi di lavoro e sulle misure di

prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

Premessa

La Sezione I.N.F.N. di Milano Bicocca è ospitata dall’Università degli Studi di Milano Bicocca, presso il

Dipartimento di Fisica G. Occhialini Edificio U2, Piazza della Scienza n.3 20126 Milano.

Il Datore di lavoro è identificato come soggetto “Committente ospitato”, quindi non ha la completa

disponibilità giuridica di tutti i luoghi di lavoro e dell’edificio.

La struttura degli Edifici, i luoghi di lavoro e gli impianti tecnici in essi contenuti sono sotto la completa

responsabilità dell’Università degli Studi di Milano Bicocca Ente amministratore.

In particolare per l’Edificio U9 in riferimento all’ Officina Meccanica, si segnala che gli impianti elettrici e

tecnici, i sistemi di estinzione incendio, sono sotto la completa responsabilità CNR IENI Ente

amministratore, il quale attraverso il personale degli uffici preposti garantisce l’adeguatezza alle normative e

leggi vigenti.

Gli obblighi relativi agli adeguamenti strutturali, e di manutenzione necessari per assicurare la sicurezza dei

locali e degli edifici assegnati in uso restano a carico dell’amministrazione tenuta per effetto della

convenzione tra Università degli Studi di Milano Bicocca e INFN.

Il Datore di lavoro dell’I.N.F.N. Sezione di Milano Bicocca, a seguito della valutazione dei rischi al

31/12/2008, si è avvalso dell’articolo 18 comma 3 del D.Lgs.vo 81/2008 s.m.i., al fine di segnalare agli Enti

amministratori gli adeguamenti ritenuti necessari.

Estratto dall’art. 18 del D.Lgs.vo 81/2008 s.m.i.,

Art. 18.

Obblighi del datore di lavoro e del dirigente

1.-2. …………omiss

3. Gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare, ai sensi del

presente decreto legislativo, la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso a pubbliche

amministrazioni o a pubblici uffici, ivi comprese le istituzioni scolastiche ed educative, restano a carico

dell'amministrazione tenuta, per effetto di norme o convenzioni, alla loro fornitura e manutenzione. In tale

caso gli obblighi previsti dal presente decreto legislativo, relativamente ai predetti interventi, si intendono

assolti, da parte dei dirigenti o funzionari preposti agli uffici interessati, con la richiesta del loro

adempimento all'amministrazione competente o al soggetto che ne ha l'obbligo giuridico.

Il Datore di lavoro della Sezione INFN di Milano Bicocca ha eseguito la «valutazione dei rischi» ai

sensi dell’art. 17 e 28 del D.Lgs. 81/2008 s.m.i. (che rappresenta una valutazione globale e documentata di

tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell'ambito dell'organizzazione in cui essi

prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione).

Ha elaborato il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e

sicurezza, programma già in atto.

Alcune definizioni tratte all’art. 2 D.Lgs.vo 81/2008 s.m.i.

Rischio: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di

esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione.

Prevenzione: il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro,

l'esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della

popolazione e dell'integrità dell'ambiente esterno.

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Criteri di valutazione dei rischi adottati dal Datore di Lavoro Committente

Definizioni

Definizioni estratte dall’Art. 2 Definizioni del D.Lgs 81/2008 al Titolo I PRINCIPI COMUNI Capo I

Disposizioni generali :

«pericolo»: proprietà o qualità' intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni;

«rischio»: probabilità' di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di

esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione.

«valutazione dei rischi»: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei

lavoratori presenti nell'ambito dell'organizzazione in cui essi prestano la propria attività', finalizzata ad

individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a

garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.

Criteri adottati per la valutazione dei rischi

Quando si parla di rischio “R” bisogna sempre aver presente che è caratterizzato da due elementi:

La probabilità “P” di accadimento nello spazio e nel tempo;

La gravità del danno (magnitudo) “M” sull’uomo e sull’ambiente, nell’immediato e nel futuro.

La relazione tra i due elementi determina il livello di rischio.

L’obiettivo della valutazione dei rischi è mirato alla prevenzione dei rischi professionali. Nei casi in cui non

è possibile eliminare i rischi, essi devono essere diminuiti nella logica “ALARA”1

e si dovranno tenere sotto

controllo i rischi residui.

Nella fase di individuazione dei criteri di valutazione, sono state prese in considerazione innanzitutto le

normative vigenti in materia di sicurezza:

D.lgs. 81/2008 s.m.i. nonché le normative pertinenti;

Rischi non normati

Per la valutazione dei rischi non normati si utilizzerà il sistema a matrice, legalmente riconosciuto.

1 A.L.A.R.A: As Low As Realistic Available

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Sistema a matrice

Si tratta di un metodo semi qualitativo che si basa sulla definizione di diversi livelli di probabilità (P) e di

magnitudo (M) cui assegnare un valore con modalità di seguito riportata:

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

MOLTO PROBABILE

Episodi frequenti e ripetuti nel

corso dell'anno

4

PROBABILE

Sono noti alcuni episodi nel corso

dell'anno la cui genesi è

riconducibile a fatti noti

3

POCO PROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la

concomitanza di più eventi per

causare incidenti

2

IMPROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatesi; è necessaria la

concomitanza di più eventi che si

verificano o sono tenuti sotto

accurato controllo.

1

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

MOLTO GRAVE

Amputazioni, avvelenamenti,

lesioni letali o comunque assenza

dal lavoro superiore a 30 gg.

4

GRAVE

Lacerazioni, bruciature, traumi,

malattie professionali, disturbi

degli arti superiori collegati al

lavoro, malattie con assenza dal

lavoro da 30 a 3 gg

3

MEDIO

Lesioni superficiali, tagli minori e

contusioni, irritazione degli occhi,

disturbi che portano ad assenza

dal lavoro da 1 a 3 gg.

2

LIEVE

Lesioni superficiali, tagli minori e

contusioni, irritazione degli occhi,

disturbi che causano disagio ma

non comportano giorni di assenza

dal lavoro.

1

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Stima dell'entità del rischio

MAGNITUDO

4 8 12 16

3 6 9 12

2 4 6 8

1 2 3 4

PROBABILITA'

Classificazione del livello di rischio

R>=9

RISCHIO MOLTO ELEVATO

8>= R>=4

RISCHIO ELEVATO

3>= R>=2

RISCHIO MEDIO

R=1

RISCHIO BASSO

Calcolato il rischio è necessario ridurlo ai limiti dell’accettabilità.

Esempio di formula per la riduzione del rischio a seguito delle misure di prevenzione, protezione e di

emergenza adottate:

Rf = PxGx(Kfa1)x(Kfa2)x(Kfa3)x(Kfai…)

Di cui:

Rf= Rivalutazione del rischio finale a seguito della misura di prevenzione e protezione e/o di

emergenza adottata;

P= Probabilità;

G= magnitudo, gravità del danno;

Kfa= coefficiente assegnato ad ogni misura di prevenzione e protezione e/o di emergenza adottata.

Rischi normati

Per la valutazione dei rischi normati sarà impiegato un sistema conforme alla normativa vigente: Leggi,

Linee guida legalmente riconosciute, Norme Tecniche pertinenti legalmente riconosciute.

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12. Luogo di lavoro concessi in uso dall’Università degli Studi di Milano Bicocca all’I.N.F.N. Sez.

Milano Bicocca attraverso la convenzione

Destinazione Indirizzo Edificio/n.

Unità produttiva distaccata

Officina meccanica

Edificio U9

Via Roberto Cozzi

20126 Milano (MI)

Personale dipendente afferente all’officina meccanica:

PREPOSTO

Sig. Roberto Mazza (Perito Industriale)

e-mail: [email protected]

Tel.: +39 026448 24216 c/o U2 IV Piano cod. 4027

Tel.: +39 0266173360 c/o U9 Officina meccanica

Servizio Tecnico Generale

Sig. Giancarlo Ceruti (Perito Industriale)

e-mail: [email protected]

Tel.: +39 0266173360 c/o U9 Officina meccanica

Collaboratore Tecnico E.R. (Meccanico)

Sig. Roberto Gaigher

e-mail: [email protected]

Tel.: +39 0266173360 c/o U9 Officina meccanica

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13. Rischi specifici esistenti nei luoghi di lavoro e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate

in relazione alla propria attività D.Lgs. 81/2008 s.m.i.

Titolo II Luoghi di Lavoro

Officina meccanica

Si intendono per luoghi di lavoro: i luoghi destinati a ospitare posti di lavoro, ubicati all'interno dell'azienda

o dell'unità produttiva, nonché ogni altro luogo di pertinenza dell'azienda o dell'unità produttiva accessibile

al lavoratore nell'ambito del proprio lavoro.

Premessa

L’accesso all’officina meccanica è regolamentato dalla procedura che vieta l’ingresso alle persone non

autorizzate..

L’I.N.F.N. Sez. di Milano Bicocca è ospitata dall’Università degli Studi di Milano Bicocca, i due Enti hanno

stipulato una convenzione la quale stabilisce che:

che l’Università cura a proprie spese la manutenzione ordinaria e straordinaria dei locali, degli impianti

generali, dei servizi ad essi attinenti e degli arredi del Dipartimento messi a disposizione della Sezione

I.N.F.N. Sez. di Milano Bicocca. L’Università è impegnata costantemente nell’attuazione del programma di

miglioramento nel tempo. Vie di uscite e di emergenza in stato di ampliamento.

In officina la probabilità degli incidenti si attesta a “poco probabile” in quanto non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la concomitanza di più eventi per causare incidenti e o raggiungere il livello

potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure

alla loro combinazione.

Pericoli Rischi derivanti da

ALLEGATO IV

REQUISITI DEI LUOGHI DI LAVORO

1. AMBIENTI DI LAVORO

1.1. Stabilità e solidità

1.2. Altezza, cubatura e superficie

1.3. Pavimenti, muri, soffitti, finestre e lucernari

dei locali scale e marciapiedi mobili, banchina e

rampe di

carico

1.4. Vie di circolazione, zone di pericolo, pavimenti

e passaggi

1.5. Vie e uscite di emergenza

1.6. Porte e portoni

1.7. Scale

1.8. Posti di lavoro e di passaggio e luoghi di lavoro

esterni

1.10. Illuminazione naturale ed artificiale dei

luoghi di lavoro

1.11. Locali di riposo e refezione

1.13. Servizi igienico assistenziali

1.14. Dormitori

2. PRESENZA NEI LUOGHI DI LAVORO DI

AGENTI NOCIVI

2.1. Difesa dagli agenti nocivi

2.2. Difesa contro le polveri

3. VASCHE, CANALIZZAZIONI, TUBAZIONI,

SERBATOI, RECIPIENTI, SILOS

4. MISURE CONTRO L’INCENDIO E

L’ESPLOSIONE

5 . omiss…

Microclima e temperatura:

Esposizione temporanea nel corso dell’anno ad

agenti fisici” microclima”; Non confort

microclimatico.

Esposizione temporanea nel corso dell’anno a

correnti d’aria fastidiose a causa del probabile non

confort microclimatico.

Il pavimento presenta qualche crepa e qualche

dislivello. Caduta a livello. Inciampo.

Mancanza segnaletica sulle vie/uscite di emergenza.

In alcune aree è probabile la formazione di polveri.

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Misura di prevenzione generale:

Eseguire sempre il coordinamento e la cooperazione ai sensi dell’art.26 D.Lgs. 81/2008 s.m.i., anche allo

scopo di verificare la presenza o meno dei rischi da interferenza.

A carico del Committente: programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli

di salute e sicurezza.

Richiesta di adeguamenti strutturali ed impiantistici ai sensi dell’art. 18 comma 3 del D.Lgs. 81/2008 s.m.i.

Misure di prevenzione

Assicurarsi di avere lo spazio adeguato per lavorare in sicurezza, in caso contrario contattare il Responsabile

unico del procedimento.

Titolo II Luoghi di Lavoro

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

POCO PROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la

concomitanza di più eventi per

causare incidenti

2

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

GRAVE

Lacerazioni, bruciature, traumi,

malattie professionali, disturbi

degli arti superiori/inferiori

collegati al lavoro, malattie con

assenza dal lavoro da 30 a 3 gg

3

8>= R>=4

RISCHIO ELEVATO

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14. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

Si intende per attrezzatura di lavoro: qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto destinato ad essere

usato durante il lavoro.

Capo I Uso delle attrezzature di lavoro

Premessa

I due Enti “INFN e Università” garantiscono attraverso la Convenzione, che le proprie

macchine/apparecchiature e gli impianti devono essere conformi ai requisiti di legge e ne garantiscono la

sicurezza il corretto funzionamento e la manutenzione.

Le attrezzature in uso di proprietà dell’INFN sono tutte marchiate CE.

E’ fatto divieto alle Imprese appaltatrici/Esecutrici/Subappaltatrice e agli Autonomi l’uso di

attrezzature/macchine/apparecchiature di proprietà dell’INFN. Salvo accordi contrattuali diversi.

Le stesse possono essere concesse in uso solo dopo la stipula dell’atto di concessione d’uso.

Capo I Uso delle attrezzature di lavoro

E’ poco probabile il raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di

esposizione/contatto ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione.

Pericolo

Rischi derivanti da

TITOLO III - USO DELLE ATTREZZATURE

DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI

PROTEZIONE

INDIVIDUALE

Impianti tecnici: elettrici, climatizzazione, fonia, dati,

rivelazione incendio;

Macchine automatiche- semiautomatiche;

Elettroutensili;

Utensili per macchine;

Apparecchiature elettriche ed elettroniche;

Prolunghe, Multi prese, Dispositivi elettrici a batteria,

Quadri elettrici.

Attrezzi manuali: per lavori meccanici.

Arredo ed accessori;

Spazi ristretti,

Elettrocuzione;

Incendio;

Caduta a livello inciampo;

Urto, colpo, impatto, schiacciamento;

Abrasione, taglio, puntura;

Carrelli portautensili e di trasporto;

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Rischi derivanti da Caduta di materiali/attrezzi

In un ciclo produttivo metalmeccanico elettromeccanico, attività sperimentali, la

caduta dei materiali in genere è legata ad eventi accidentali quali la caduta dall’alto, il

rovesciamento o lo scivolamento (mancata presa) degli stessi.

Per materiali sono da intendersi carichi (movimentati manualmente o

meccanicamente), piccoli oggetti di lavorazione, attrezzature e utensili di lavoro

(martello, trapano portatile, ecc.). Il rischio di caduta materiali si ritrova ogni qualvolta

l’operatore entra in contatto con l’oggetto della lavorazione (manipolazione nelle fasi

di montaggio, smontaggio, fresatura, molatura, ecc.), nelle fasi di movimentazione

meccanica, durante la manipolazione e l’utilizzo degli utensili. E’ importante ricordare

che la caduta dei materiali può essere anche dovuta ad un inidoneo metodo di

stoccaggio degli stessi.

Il rischio da caduta materiali in tutte le fasi dell’attività dell’officina meccanica, può

concretizzarsi nel momento in cui il lavoratore non viene adeguatamente informato e

formato sulle procedure di sicurezza che devono essere elaborate dal datore di lavoro.

I danni che possono derivare da una situazione di non sicurezza, e i danni che possono

derivare dal verificarsi del rischio sopra descritto sono legati alle lesioni da

investimento o schiacciamento del lavoratore totale o parziale (arti inferiori o

superiori)che, in questi casi, possono avere conseguenze anche molto gravi

(schiacciamento o investimento del corpo e/o della testa).

Misura di Prevenzione e Protezione

Prima di iniziare a lavorare, organizzare il lavoro in modo che lo stoccaggio dei pezzi

di lavorazione e gli attrezzi risultano stabili per tutta la durata del ciclo produttivo.

Informare e formare i lavoratori sui rischi derivanti dalla caduta dei materiali.

Adottare le procedure di sicurezza impartite dal Responsabile di Servizio o Preposto.

Utilizzare idonei D.P.I. in base alle attività:

calzature di sicurezza rif. EN 345 talvolta si richiede la protezione alla caviglia e al

metatarso;

guanti di protezione rif. EN388;

elmetto di protezione rif. EN397.

Caduta

oggetti

Rischi derivanti da Rovesciamento materiali dai piani di lavoro

Spazi limitati dei piani di lavoro;

Spazi limitati delle postazioni di lavoro.

Spesso la causa degli infortuni legati alla caduta dei materiali dai piani di lavoro è da

ricercarsi in un’insufficiente ampiezza delle aree di appoggio (bancali). È infatti

frequente che l’operatore durante la propria attività lavorativa incorra in infortuni da

caduta dei materiali dai piani di lavoro, qualora le dimensioni di questi ultimi

risultassero insufficienti rispetto al quantitativo delle attrezzature riposte sul piano

stesso; o nel caso in cui la volumetria delle attrezzature non permetta una sicura

gestione degli spazi a disposizione.

Misura di Prevenzione e Protezione

Prima di iniziare la lavorazione assicurarsi dello spazio disponibile del piano di lavoro

e degli spazi circostanti.

Utilizzare idonei D.P.I. in base alle attività:

calzature di sicurezza rif. EN 345 talvolta si richiede la protezione alla caviglia e al

metatarso;

guanti di protezione rif. EN388;

Caduta oggetti

dai

piani di lavoro

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Rischi derivanti da Tagli - Punture- Perforazioni; Cesoiamento - Lacerazioni

I rischi di cesoiamento, lacerazione taglio punture sono normalmente dovuti ai

contatti accidentali con utensili che hanno la funzione di taglio (sia per azione

verticale che per rotazione dell’utensile), ma possono essere determinati anche da

possibili contatti con parti della macchina che presentano spigoli vivi o taglienti.

Possono anche essere determinati dalla manipolazione di attrezzature o di utensili

e dalla movimentazione degli stessi materiali in lavorazione.

Misura di Prevenzione e Protezione

Fermare l’attività lavorativa se stanchi.

Utilizzare idonei D.P.I. in base alle attività:

indossare indumenti adeguati EN 340 DPI Cat. 1 o 2 a seconda dell’entità del

rischio;

guanti di protezione contro aggressioni da cesoiamento/lacerazioni/taglio,

conforme alle norme UNI marchiati CE rif. EN 388;

calzature antinfortunistiche rif. EN 345.

occhiali di protezione. EN 166.

Tagli/Punture

Rischi derivanti dallo schiacciamento

Il contatto con elementi in movimento delle macchine può rappresentare una

condizione di rischio.

In particolare esiste un rischio di schiacciamento, quando il contatto avviene tra

elementi in movimento e parti fisse contrapposte oppure quando il contatto

avviene tra elementi a movimento contrapposto (imbocco di cilindri in rotazione).

E’ prevedibile il rischio di schiacciamento anche per contatto con cinghie di

trasmissione, catene o nastri vari nella zona di azione dei rulli o delle pulegge di

rinvio.

Può anche essere determinato dalla manipolazione di attrezzature o di utensili e

dalla movimentazione degli stessi materiali in lavorazione, o per caduta di

materiali.

Misura di Prevenzione e Protezione Prima di rimuovere le protezioni per effettuare qualsiasi operazione di

manutenzione sulla macchina togliere l’alimentazione elettrica e accertarsi

visivamente che non vi siano organi ancora in movimento.

Affiggere il cartello “Lavori in corso NON riavviare”.

Delimitare l’area di lavoro.

Utilizzare idonei D.P.I. in base alle attività: Utilizzo di attrezzature ed utensili: adeguati;

D.P.I contro le aggressioni meccaniche;

guanti EN 388;

calzature di sicurezza EN 345.

Schiacciamento

Organi in movimento

Vietato operare su

macchine con organi in

movimento!

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Rischi derivanti da Trascinamento

Il trascinamento è determinato dal contatto con elementi in movimento che

presentano parti sporgenti che possono favorire l’aggancio con vestiario o parti del

corpo dell’operatore. La condizione di maggior pericolo è rappresentata dal

trascinamento in rotazione, che si verifica quando il punto di “presa” è posto su un

elemento in movimento rotatorio, poiché i danni sono normalmente più gravi e,

spesso, immediati.

Può anche essere determinato dalla manipolazione di attrezzature o di utensili e

dalla movimentazione degli stessi materiali in lavorazione.

Misura di Prevenzione e Protezione

Non rimuovere i sistemi di protezione delle macchine.

In caso di anomalia dei sistemi di protezione delle macchine, fermare la

lavorazione.

Apporre un segnale con l’indicazione “Fuori Servizio”; “Vietato toccare”.

Provvedere a risistemare le protezioni facendo intervenire la ditta specializzata con

personale professionalmente qualificato.

Utilizzare un opportuno abbigliamento da lavoro contro il rischio da trascinamento

esempio: camice/giacche da lavoro con polsini stretti;

Attenzione se l’operatore porta i capelli lunghi, nel caso raccoglierli

opportunamente.

Utilizzare idonei D.P.I. in base alle attività:

indossare indumenti adeguati EN 340 DPI Cat. 1 o 2 a seconda dell’entità del

rischio;

utilizzo di attrezzature ed utensili adeguati;

guanti di protezione contro aggressioni da cesoiamento/lacerazioni/taglio,

conforme alle norme UNI marchiati CE rif. EN 388;

calzature di sicurezza rif. EN 345.

Trascinamento

Rischi derivanti da Urti/Colpi/Impatti/Compressioni

Gli urti sono sempre possibili e possono determinare danni rilevanti quando si

opera presso macchine con elementi in movimento che si muovono anche al di fuori

della superficie esterna dell’ingombro massimo della macchina stessa, quanto si

montano apparati sperimentali ecc...

Possono anche essere determinati dalla manipolazione di attrezzature o di utensili e

dalla movimentazione degli stessi materiali in lavorazione.

Misura di Prevenzione e Protezione

Adottare protezioni, trincee, barriere delimitanti.

Utilizzare idonei D.P.I. in base alle attività:

indossare indumenti adeguati EN 340 DPI Cat. 1 o 2 a seconda dell’entità del

rischio;

utilizzo di attrezzature ed utensili adeguati;

elmetto di protezione rif. EN 397;

guanti di protezione rif. EN 388;

calzature antinfortunistiche rif. EN 345.

Compressioni

Organi in

movimento

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Rischi derivanti da Abrasione

Il rischio di abrasione è, ovviamente, presente prioritariamente in caso di contatto

diretto con utensili che hanno specificamente la funzione di abrasione (mole,

smerigliatrici, ecc.) ma, anche in questo caso, è possibile che si verifichi anche per

contatto accidentale con altri elementi in movimento che, per le caratteristiche della

superficie (irregolare, rugosa) o per la velocità di movimento, possono anch’essi

determinare questo tipo di danno.

Può anche essere determinato dalla manipolazione di attrezzature o di utensili e dalla

movimentazione degli stessi materiali in lavorazione specialmente in caso di

contatto con materiali ruvidi o con superfici irregolari.

Misura di Prevenzione e Protezione

Interrompere l’attività in caso di stanchezza fisica o mentale;

Utilizzare idonei D.P.I. in base alle attività:

indossare indumenti adeguati EN 340 DPI Cat. 1 o 2 a seconda dell’entità del

rischio;

utilizzo di attrezzature ed utensili adeguati;

guanti di protezione rif. EN 388 ma con adeguato livello minimo di resistenza alla

trazione;

calzature antinfortunistiche rif. EN 345 durante la manipolazione di utensili.

Abrasione

Rischi derivanti da Investimento di materiali

L’investimento di materiali è sempre possibile quando vengono effettuate lavorazioni

che comportano l’asportazione di materiale (asportazione trucioli, molatura,

levigatura, ecc.) ed i danni conseguenti sono, spesso, direttamente correlabili alla

velocità di lavorazione (in particolare quando vi sono elementi in rotazione). Il

rischio di investimento di materiali è particolarmente elevato e, soprattutto, può

determinare danni più gravi quando l’elemento in movimento è costituito dal

materiale stesso in lavorazione.

Possono anche essere determinati dalla manipolazione di attrezzature o di utensili e

dalla movimentazione degli stessi materiali in lavorazione.

Misura di Prevenzione e Protezione

Non rimuovere e/o modificare le protezioni presenti sulle macchine;

Utilizzare idonei D.P.I. in base alle attività:

indossare indumenti adeguati EN 340 DPI Cat. 1 o 2 a seconda dell’entità del rischio;

indossare occhiali/visiere protettive rif. EN 166 o protezione combinate testa volto

occhi;

guanti di protezione rif. EN 388 ma con adeguato livello di resistenza;

calzature antinfortunistiche rif. EN 345.

Investimento di

materiali

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Rischi derivanti da Proiezione di materiali

Il rischio proiezione di materiali e i rischi conseguenti al trascinamento appaiono

improbabili in assenza di elementi in movimento azionati da motore o da altra

energia diversa dalla sola forza umana. I danni conseguenti ad urti o determinati da

contatti accidentali con attrezzature, utensili o materiali vari, possono essere molto

frequenti se non si lavora con attenzione.

Misura di Prevenzione e Protezione

Controllare bene le attività alle macchine automatiche, controllare che non ci siano

chiavi/attrezzi all’interno della macchina prima di metterla in azione.

Porre molta attenzione durante le lavorazioni dove si presenta il rischio di proiezione

di materiali/trascinamento. In caso di scarsa concentrazione fermare la lavorazione.

Proiezione di

materiali

Rischi derivanti dall’ Alimentazione elettrica

Tensione elettrica 400V 230V AC

Misura di Prevenzione e Protezione Prima di rimuovere le protezioni per effettuare qualsiasi operazione di manutenzione

sulle macchine togliere l’alimentazione elettrica.

Vietato eseguire lavori su parti in tensione.

Tensione elettrica

Rischi derivanti dal luogo di lavoro

Il pavimento dell’officina meccanica è disconnesso, tale carenza strutturale induce il

rischio da caduta.

Misura di Prevenzione e Protezione

Il Responsabile dell’Officina meccanica e/o il Preposto segnalerà il percorso da

seguire al fine di evitare l’inciampo.

All’occorrenza apporre dovute delimitazioni o segnaletica.

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Rischi derivanti da agenti Biologici a causa

In particolare nel settore metalmeccanico è presente un rischio specifico legato

alla contaminazione degli oli minerali con batteri e funghi.

Nella N.s. officina questo rischio è scongiurato in quanto il Responsabile

dell’Officina garantisce che venga eseguito periodicamente il ricambio degli oli.

Rischi di infezione da oli minerali contaminati

Inadeguato trattamento dei liquidi (sostituzione, filtrazione, additivazione

con sostanze battericide);

assenza o inefficienza di schermature sulle macchine; contatto cutaneo

diretto per manipolazione di pezzi bagnati, schizzi, contaminazione

dell’ambiente circostante le macchine;

contatto cutaneo indiretto per permanenza di oli sugli indumenti di lavoro.

Misura di Prevenzione e Protezione

Il controllo del rischio biologico, da oli minerali contaminati, è in primo luogo

sulla fonte del rischio, cioè sulla qualità dei liquidi utilizzati, sul grado di

contaminazione, sulle modalità di trattamento dei liquidi lubrorefrigeranti

invecchiati. I rabbocchi periodici possono essere una soluzione tecnica ed

economica ma non modificano, anzi perpetuano, il rischio di infezioni. È invece

appropriato il rinnovo completo dei liquidi, accompagnato dalla pulizia delle

vasche di raccolta. Periodicamente si può verificare la carica batterica dei liquidi e

correggere la contaminazione con appositi additivi antibatterici.

Misure per la prevenzione delle infezioni da oli minerali contaminati

1. schermi antispruzzo sulle macchine;

2. rinnovo frequente e completo degli oli;

3. pulizia delle vasche dei macchinari e dell’ambiente;

4. controllo della contaminazione e additivazione con sostanze battericide;

5. ricambio e lavaggio a secco frequente degli indumenti di lavoro;

6. disponibilità di armadietti a doppio scomparto;

adozione di saponi neutri per il lavaggio delle mani (non abrasivi né solventi).

Utilizzare idonei D.P.I. in base alle attività:

indossare indumenti adeguati EN 340 DPI Cat. 1 o 2 a seconda dell’entità del

rischio; indossare occhiali/visiere protettive rif. EN 166 o protezione combinate

testa volto occhi;

guanti di protezione rif. EN 388 ma con adeguato livello di resistenza meccanica e

chimica;

calzature antinfortunistiche impermeabili rif. EN 345.

Il rischio biologico potrebbe derivare dalla presenza di ratti, piccioni e

insetti, muffe, ecc..

Misura di Prevenzione e Protezione

Misure in atto dagli Enti amministratori

1) accurata ispezione per identificare le specie coinvolte, i rifugi e i fattori che

incoraggiano lo stabilirsi dell'infestazione;

2) efficace sanificazione per sottrarre ai roditori il cibo e i nascondigli;

3) eliminazione fisica di tutte le potenziali entrate attraverso le quali i roditori

possono accedere al fabbricato;

4) riduzione della popolazione attraverso l'impiego di rodenticidi, di trappole e

altre misure di controllo.

Biologico

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Rischi derivanti da potenziali elettrici

Pericolo elettrocuzione, quando si lavora su apparati/macchine sotto tensione,

guasti, difetti di isolamento elettrico, difetto: dei sistemi di protezione

differenziale, magnetotermico, impianto di messa a terra, contatti diretti e indiretti,

ecc..

Misura di Prevenzione e Protezione

Non sono previsti lavori sotto tensione pericolosa.

Il lavori elettrici possono essere eseguiti da persone addestrate nel significato della

norma CEI 64-8.

Persona avente conoscenze tecniche o esperienza (persona istruita), o che ha

ricevuto istruzioni specifiche sufficienti per permetterle di prevenire i pericoli

dell’elettricità, in relazione a determinate operazioni condotte in condizioni

specificate (persona avvertita).

Il termine addestrato è pertanto un attributo relativo:

- al tipo di operazione;

- al tipo di impianto sul quale, o in vicinanza del quale, si deve operare;

- alle condizioni ambientali, contingenti e di supervisione da parte di personale più

preparato. L’operatore elettrico deve seguire le dovute disposizioni in base al tipo di attività:

Disposizioni per i lavori elettrici fuori tensione;

Disposizioni per lavori elettrici sotto tensione a contatto con requisiti D.M. 9/6/80

e D.M. 13/7/90 n.442;

Disposizioni per lavori elettrici sotto tensione a distanza;

Disposizioni per lavori elettrici in prossimità.

Prima di rimuovere le protezioni per effettuare qualsiasi operazione di

manutenzione sulla macchina togliere l’alimentazione elettrica e accertarsi che non

vi sia pressione interna.

Gli impianti devono essere controllati e verificati ai sensi del D.P.R. 462/2001.

Tale adempimento è a cura dell’Ente amministratore.

Tensione elettrica

pericolosa

400/230 V AC

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Rischi derivanti dal microclima

I rischi da microclima. Si presentano quando si lavora in ambienti

troppo caldi o troppo freddi oppure quando il tasso di umidità dell’aria è

inferiore o superiore al 40/60 %.

I fattori di rischio più frequenti sono quindi :

In officina meccanica il problema si manifesta quando è in funzione

l’impianto di ventilazione.

Il problema è presente nel locale di riposo “Soppalco” per il problema

dell’umidità r%

Misura di Prevenzione e Protezione

Regolare i parametri microclimatici.

Segnalare eventuali anomalie all’Ente amministratore.

MICROCLIMA

Sbalzi di Temperatura.

Rischi derivanti da pericoli generici.

Misura di Prevenzione e Protezione Per prevenire pericoli da azioni inopportune leggere il manuale d’uso e

manutenzione, prima di eseguire interventi di manutenzione o qualsiasi

altra operazione. Gli interventi di manutenzione speciale sono destinati

agli operatori qualificati.

Pericoli generici

Rischi derivanti da interferenze “Contatto rischioso”.

Possibili rischi derivanti da intralcio nelle attività ed interferenze tali che

possono creare un contatto rischioso.

Obbligo del committente: art. 26 D.Lgs 81/2008 s.m.i., redigere il

Documento Unico di Valutazione dei Rischi contenente le misure adottate

per eliminare o ridurre i rischi dalle interferenze.

Rischi da Interferenze!

Contatto rischioso!

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Titolo III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

POCO PROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la

concomitanza di più eventi per

causare incidenti

2

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

MOLTO GRAVE

Amputazioni, avvelenamenti,

lesioni letali o comunque assenza

dal lavoro superiore a 30 gg.

4

8>= R>=4

RISCHIO ELEVATO

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Capo II Uso dei dispositivi di protezione individuale

Si intende per dispositivo di protezione individuale, di seguito denominato «DPI», qualsiasi attrezzatura

destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro

uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni

complemento o accessorio destinato a tale scopo.

I DPI consegnati al personale sono tutti conformi alle norme di sicurezza ed adeguati alla natura dei rischi

presenti.

Misura di Prevenzione

E’ fatto divieto alle Imprese appaltatrici appaltatrici/Esecutrici/Subappaltatrice e agli autonomi l’uso di DPI

di proprietà dell’INFN.

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Capo III Impianti e apparecchiature elettriche

Impianti elettrici

Per la Sede dell’INFN Sez. Milano Bicocca è l’Università che garantisce attraverso la convenzione, che

propri impianti e apparecchiature sono conformi ai requisiti di legge, inoltre garantisce la rispondenza alle

norme di sicurezza, il corretto funzionamento e la manutenzione periodica.

Gli impianti elettrici e gli adempimenti previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 22 ottobre 2001,

n. 462, sono a carico degli Enti amministratori.

I lavori elettrici possono essere eseguito solo da Personale informato-formato-addestrato secondo la Norma

CEI 11-27.

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

POCO PROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la

concomitanza di più eventi per

causare incidenti

2

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

MOLTO GRAVE

Amputazioni, avvelenamenti,

lesioni letali o comunque assenza

dal lavoro superiore a 30 gg.

4

8>= R>=4

RISCHIO ELEVATO

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15. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo IV_CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI

Considerando che il cantiere temporaneo o mobile, è qualunque luogo in cui si effettuano lavori edili o di

ingegneria civile il cui elenco è riportato nell'allegato X del D.Lgs. 81/2008 s.m.i..

In genere sono attività che interessano l’amministrazione tenuta e non si esclude la loro presenza..

Definizione di “Cantiere temporaneo e mobile”, in quanto non vi sono i seguenti lavori in corso:

1. I lavori di costruzione, manutenzione, riparazione, demolizione, conservazione, risanamento,

ristrutturazione o equipaggiamento, la trasformazione, il rinnovamento o lo smantellamento di opere fisse,

permanenti o temporanee, in muratura, in cemento armato, in metallo, in legno o in altri materiali, comprese

le linee elettriche e le parti strutturali degli impianti elettrici, le opere stradali, ferroviarie, idrauliche,

marittime, idroelettriche e, solo per la parte che comporta lavori edili o di ingegneria civile, le opere di

bonifica, di sistemazione forestale e di sterro.

2. Lavori di costruzione edile o di ingegneria civile gli scavi, ed il montaggio e lo smontaggio di elementi

prefabbricati utilizzati per la realizzazione di lavori edili o di ingegneria civile.

Misura di Prevenzione

Nel caso Vi trovate in prossimità di un Cantiere mobile e temporaneo, porre attenzione e rispettare le

delimitazioni e/o la segnaletica presente.

A carico del Committente: Il Responsabile Unico del Procedimento “coordinamento e cooperazione” deve preventivamente contattare i

Referenti dell’Università per maggiori informazioni in merito e deve accertare la libera disponibilità di aree

e immobili necessari, nonché valutare se l’attività lavorativa commissionata ricade nell’ambito del Titolo IV

CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI.

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16. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo V_SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

Segnaletica di sicurezza: una segnaletica che, riferita ad un oggetto, ad una attività o ad una situazione

determinata, fornisce una indicazione o una prescrizione concernente la sicurezza o la salute sul luogo di

lavoro, e che utilizza, a seconda dei casi, un cartello, un colore, un segnale luminoso o acustico, una

comunicazione verbale o un segnale gestuale.

Pericoli Rischio

Segnaletica

Scarsa percezione del pericolo e quindi probabile

esposizione a multi rischi

Misura di Prevenzione

Informarsi preventivamente in riferimento all’attività da svolgere nello specifico Laboratorio-Locale

tecnico- “luogo di lavoro”.

Eseguire sempre il coordinamento e la cooperazione ai sensi dell’art.26 D.Lgs. 81/2008 s.m.i.

Porre attenzione e rispettare le delimitazioni e/o la segnaletica provvisoria presente.

A carico del Committente: programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli

di salute e sicurezza.

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

POCO PROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la

concomitanza di più eventi per

causare incidenti

2

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

MOLTO GRAVE

Amputazioni, avvelenamenti,

lesioni letali o comunque assenza

dal lavoro superiore a 30 gg.

4

8>= R>=4

RISCHIO ELEVATO

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17. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo VI_MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

Movimentazione manuale dei carichi: le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o

più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico, che,

per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano rischi di

patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari

Nella Sezione INFN di Milano Bicocca non si esegue una movimentazione frequente dei carichi, tuttavia i

lavoratori addetti sono dotati di attrezzature per il sollevamento, trazione e trasporto dei carichi pesanti, e il

personale addetto è informato formato e addestrato.

E’ probabile movimentazione manuale di carichi superiori a:

- 25 kg Uomini >18 anni e fino a 45° anno di vita;

- 20 kg Donne >18 anni e fino a 45° anno di vita.

Limite imposto 15Kg per il personale Uomini o Donne con età > 45° anno di vita o con idoneità non

conforme.

Nella Sezione INFN Milano Bicocca si fa uso di mezzi meccanici per la movimentazione dei carichi.

Pericoli Rischi derivanti da

Movimentazione manuale dei carichi;

Lavoro di archiviazione fascicoli, movimentazione

apparecchiature elettroniche, e facchinaggio in

genere.

Patologie da sovraccarico biomeccanico, in

particolare dorso-lombari. (Le patologie da

sovraccarico biomeccanico sono quelle patologie

delle strutture osteoarticolari, muscolo tendine e

nervo vascolari).

Misura di prevenzione:

Se non si esegue un movimentazione frequente è necessario rispettare certi limiti di peso:

ETÀ MASCHI FEMMINE

> 18 anni 25 kg 20 kg

Classe Sesso Peso raccomandato

Maschi e donne con

ridotta capacità fisica

Età <18 anni di età

Età > 45 anni di età

(Inidoneità parziali da

valutare caso per caso)

M-F 15 kg

Porre particolare attenzione nei luoghi di lavoro dove sono installati gli impianti di sollevamento, trazione e

trasporto. L’uso di queste attrezzature è riservato al personale autorizzato dipendente dell’INFN o

Università.

E’ fatto divieto alle Imprese appaltatrici/Esecutrici/Subappaltatrice e agli autonomi l’uso di

attrezzature/macchine/apparecchiature di proprietà dell’INFN.

Le stesse possono essere concesse in uso solo dopo la stipula dell’atto di concessione d’uso.

Porre particolare attenzione nelle aree dove circolano i mezzi meccanici:

carrello semovente elettrico con timone; transpallet; carrelli vari.

Tenersi a debita distanza.

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PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

POCO PROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la

concomitanza di più eventi per

causare incidenti

2

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

MOLTO GRAVE

Amputazioni, avvelenamenti,

lesioni letali o comunque assenza

dal lavoro superiore a 30 gg.

4

8>= R>=4

RISCHIO ELEVATO

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18. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo VII_ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI

Videoterminale: uno schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di

visualizzazione utilizzato.

La Sezione INFN di Milano Bicocca è dotata di attrezzature munite di videoterminale. I video terminalisti

che svolgono attività di 20 h settimanali e più (dedotte le pause previste ogni 120 minuti) devono essere

sottoposti alla sorveglianza sanitaria.

Pericoli Rischi derivanti da

Titolo VII_ATTREZZATURE MUNITE DI

VIDEOTERMINALI Lavorare al videoterminale per 20 o >20 h sett.

dedotte le pause previste

a) Affaticamento visivo;

b) Postura ed all'affaticamento fisico (muscolo

scheletrici) o mentale (stress);

c) Condizioni ergonomiche sfavorevoli e di igiene

ambientale.

Misura di prevenzione:

Seguire il corso di formazione;

Sottoporsi alla sorveglianza sanitaria;

I lavoratori autonomi hanno la facoltà prendere accordi con il Committente su: corso di formazione e

sorveglianza sanitaria.

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

IMPROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatesi; è necessaria la

concomitanza di più eventi che si

verificano o sono tenuti sotto

accurato controllo.

1

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

GRAVE

Lacerazioni, bruciature, traumi,

malattie professionali, disturbi

degli arti superiori collegati al

lavoro, malattie con assenza dal

lavoro da 30 a 3 gg

3

3>= R>=2

RISCHIO MEDIO

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19. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo VIII_AGENTI FISICI

Agenti fisici: si intendono il rumore, gli ultrasuoni, gli infrasuoni, le vibrazioni meccaniche, i campi

elettromagnetici, le radiazioni ottiche, di origine artificiale, il microclima e le atmosfere iperbariche che

possono comportare rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Capo I Disposizioni generali

(Microclima)

Titolo VIII_AGENTI FISICI

Capo I Disposizioni generali

(Microclima)

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

PROBABILE

Sono noti alcuni episodi nel corso

dell'anno la cui genesi è

riconducibile a fatti noti

3

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

LIEVE

Lesioni superficiali, tagli minori e

contusioni, irritazione degli occhi,

disturbi che causano disagio ma

non comportano giorni di assenza

dal lavoro.

1

3>= R>=2

RISCHIO MEDIO

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Capo II Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a rumore

(Rumore)

Giornata tipica di lavoro in officina meccanica

Descrizione Durata (ore) Durata (sec) Livello misurato (dB)

Tavolo - rumore di fondo 3,5 12600 71,3

Tornio CMT 1 3600 89,5

Tornio Girdermeister 0,5 1800 77,0

Fresatrice Ferrari 1 3600 80,0

Fresatrice Arcor 0,5 1800 78,0

Segatrice Bonetti 2 min 120 102,4

Compressore 3 min 180 98,2

Tale per cui possono essere definite le seguenti aree di rischio:

1° Area : Tornio CMT con LAeq = 89,5 dB;

2° Area: Tornio CMT + Tornio Gildermeister con LAeq = 99,9 dB;

3° Area: Segatrice Pedrazzoli con LAeq = 102,4 dB;

4° Area: Impianto di aria compressa con LAeq = 98,2 dB;.

5° Area: Tavoli da lavoro esposizione a rumore in caso di utilizzo elettroutensili manuali livello di

rumore può superare i 96 db (A) (valore rilevato dai dati dei costruttori)

Rumore in ambiente >85 dB (A):

Misura di Prevenzione

.

Le attività lavorative Commissionate presso l’officina meccanica devono essere concordate con il Preposto

dell’officina meccanica. L’introduzione di nuove attrezzature di lavoro in concomitanza di quelle esistenti

possono modificare il livello di emissione del rumore.

Obbligo di indossare appropriate protezioni per l’udito.

Interferenze: applicazione dell’art. 26 del D.Lgs. 81/2008 s.m.i.

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Capo III Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a vibrazioni

La protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a vibrazioni è disciplinata dall’Art. 201.

I valori limite di esposizione e valori d'azione:

a) per le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio:

1) il valore limite di esposizione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, è fissato a 5

m/s2; mentre su periodi brevi è pari a 20 m/s2;

2) il valore d'azione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, che fa scattare l'azione, è

fissato a 2,5 m/s2.

b) per le vibrazioni trasmesse al corpo intero:

1) il valore limite di esposizione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, è fissato a 1,0

m/s2; mentre su periodi brevi è pari a 1,5 m/s2;

2) il valore d'azione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, è fissato a 0,5 m/s2.

2. Nel caso di variabilità del livello di esposizione giornaliero va considerato il livello giornaliero massimo

ricorrente.

La valutazione dei rischi pertinente alla Sezione INFN Milano Bicocca ha dato i seguenti risultati:

- mano braccio nei limiti della norma;

- corpo intero non pertinenti.

Misura di Prevenzione

Si segnala che molte attrezzature portatili “elettroutensili”, presenti nell’officina meccanica se usate per

lunghi periodi possono indurre dei rischi alla salute e sicurezza del lavoratore esposto a vibrazione.

E’ fatto divieto alle Imprese appaltatrici/Esecutrici/Subappaltatrice e agli autonomi l’uso di

attrezzature/macchine/apparecchiature di proprietà dell’INFN.

Le stesse possono essere concesse in uso solo dopo la stipula dell’atto di concessione d’uso.

Titolo VIII_AGENTI FISICI

Capo III Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a vibrazioni

Tutti i luoghi di lavoro compresso l’officina meccanica

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

IMPROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatesi; è necessaria la

concomitanza di più eventi che si

verificano o sono tenuti sotto

accurato controllo.

1

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE VALORE

LIEVE

Lesioni superficiali, tagli minori e

contusioni, irritazione degli occhi,

disturbi che causano disagio ma

non comportano giorni di assenza

dal lavoro.

1

R=1

RISCHIO BASSO

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Capo III Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione ai campi elettromagnetici

Da una prima analisi secondo la Tabella 1 contenuta nella norma CENELEC EN 50499:2008 indica i luoghi

di lavoro e le attrezzature che sono definite a priori conformi alla direttiva 2004/40/CE.

E’ noto che ove vi sono macchine o attrezzature certificate CE, e corrispondenti alle norme armonizzate di

settore “non sono in grado di superare i livelli di azione”.

Le attrezzature/apparecchiature in uso presso la Sezione INFN Milano Bicocca devono essere tutte

marchiate CE e corrispondenti alle norme armonizzate di settore.

Tuttavia è necessario un ulteriore approfondimento della valutazione dei rischi entro e non oltre ottobre

2013.

Misura di Prevenzione

A carico del Committente: programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di

salute e sicurezza.

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Capo IV Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a radiazioni ottiche artificiali

(Radiazioni ottiche artificiali)

Officina meccanica

In riferimento alle radiazioni ottiche artificiali: in certi luoghi attigui all’officina meccanica, c’è la presenza

di laser, l’attività e i luoghi non è sotto la giuridica responsabilità dell’INFN.

Titolo VIII_AGENTI FISICI

Capo IV Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a radiazioni ottiche artificiali

PROBABILITA' DI ACCADIMENTO

P

(PROBABILITA’)

Livello di probabilità

DESCRIZIONE

VALORE

POCO PROBABILE

Non sono noti episodi già

verificatisi; è necessaria la

concomitanza di più eventi per

causare incidenti

2

GRAVITA’ DEL DANNO

M

(MAGNITUDO)

Entità del danno

DESCRIZIONE

VALORE

MOLTO GRAVE

Amputazioni, avvelenamenti,

lesioni letali o comunque assenza

dal lavoro superiore a 30 gg.

4

8>= R>=4

RISCHIO ELEVATO

Misura di Prevenzione

E’ vietato entrare in luoghi dove non si è autorizzati.

Rispettare la segnaletica.

A carico del Committente: programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di

salute e sicurezza già in atto.

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20. Titolo IX_SOSTANZE PERICOLOSE

Si intende per agenti chimici: tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato

naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come rifiuti, mediante qualsiasi attivita'

lavorativa, siano essi prodotti intenzionalmente o no e siano immessi o no sul mercato.

Capo I Protezione da agenti chimici

Attività che comporta la presenza di agenti chimici pericolosi.

A seguito della valutazione del rischio chimico sono state prese le dovute precauzioni e il rischio è moderato/

rischio basso per la sicurezza e irrilevante per la salute dei lavoratori.

Misura di Prevenzione

Rispettare la segnaletica.

Prima di accedere ai luoghi di lavoro rivolgersi al Responsabile dell’Officina meccanica e/o Preposto per

avere maggiori informazioni.

A carico del Committente: programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di

salute e sicurezza.

Capo II Protezione da agenti cancerogeni e mutageni

L’attività non comporta la presenza di agenti cancerogeni e mutageni.

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21. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo X_ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI

Nell’officina meccanica della Sezione INFN di Milano Bicocca non si utilizzano agenti biologici.

Il rischio potrebbe derivare dall’uso degli oli di lubrificazioni delle macchine e o pompe da vuoto, inoltre

potrebbe manifestarsi anche dagli impianto di climatizzazione.

Per gli oli il rischio viene eliminato rispettando un programma di manutenzione adeguato, a cura del

Responsabile dell’Officina Meccanica.

Per l’impianto di climatizzazione (Legionella): il rischio viene eliminato rispettando un programma di

manutenzione adeguato, a cura dell’Ente amministratore.

Nella Sezione INFN di Milano Bicocca il rischio biologico potrebbe derivare dalla presenza di ratti, piccioni

e insetti, muffe, ecc..

Misura di Prevenzione a cura dell’Ente amministratore

1) Accurata ispezione per identificare le specie coinvolte, i rifugi e i fattori che incoraggiano lo stabilirsi

dell'infestazione;

2) Efficace sanificazione per sottrarre ai roditori il cibo e i nascondigli;

3) eliminazione fisica di tutte le potenziali entrate attraverso le quali i roditori possono accedere al

fabbricato;

4) Riduzione della popolazione attraverso l'impiego di rodenticidi, di trappole e altre misure di controllo.

22. D.Lgs. 81/2008 s.m.i. Titolo XI_PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVE

L’attività non comporta la presenza di atmosfere esplosive.

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23. Informazioni utili sull’impiantistica

Tutti gli impianti tecnici esistenti nella Sede della Sezione dell’INFN di Milano Bicocca, sono sotto la

responsabilità dell’Ateneo Milano Bicocca, che attraverso la convenzione ne garantisce l’adeguatezza alle

norme vigenti e le manutenzioni.

Per informazioni rivolgersi ai referenti di Dipartimento e/o Edificio e agli uffici competenti, Ufficio Risorse

Immobiliari e Strumentali.

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24. D.Lgs. 81/2008 s.m.i GESTIONE DELLE EMERGENZE

Valutazione del rischio incendio

D.M. 10 marzo1998: Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di

lavoro

Decreto Legislativo n.81/2008 s.m.i. - Titolo I Principi Comuni – Capo III Gestione della prevenzione nei

luoghi di lavoro – Sezione VI Gestione delle emergenze)

D.P.R. 01/08/2011 , n. 151 Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli

incendi, a norma dell’articolo 49, comma 4 -quater , del decreto-legge

31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.

L’Edificio U9 dove è ubicata l’Officina meccanica della Sede dell’I.N.F.N. Sezione di Milano Bicocca

ricade nell’ambito delle attività a rischio incendio elevato.

Secondo gli accordi stabiliti tra Datore di lavoro Ospitante e Datore di lavoro Committente il Piano di

Emergenza in uso nella Sezione INFN di Milano Bicocca è quello messo in atto dall’Università degli Studi

di Milano Bicocca, condizione sancita dalla Convenzione stipulata fra i due Enti: INFN e Università degli

Studi di Milano Bicocca.

Primo soccorso

D.M.15 luglio 2003, n. 388

TIPOLOGIA AZIENDA

Gruppo B

Aziende o unità produttive con tre o più lavoratori che non rientrano nel

gruppo A.

ADEMPIMENTI

Gruppo B e C Formazione dei lavoratori designati al pronto soccorso come da Decreto n.

388 del 15 luglio 2003 allegato 4.

ORGANIZZAZIONE DI PRONTO SOCCORSO

Gruppo A e B

Cassetta di pronto soccorso tenuta presso ciascun luogo di lavoro,

adeguatamente custodita in luogo facilmente accessibile ed individuabile con

segnaletica appropriata, contenente la dotazione minima indicata nell’allegato

1 del Decreto n. 388 del 15 luglio 2003, da integrare sulla base dei rischi

presenti nei luoghi di lavoro e su indicazione del medico competente, ove

previsto, e del sistema di emergenza sanitaria del Servizio Sanitario Nazionale

e della quale sia costantemente assicurata la completezza ed il corretto stato

d’uso dei presidi ivi contenuti.

Mezzo di comunicazione idoneo ad attivare rapidamente il sistema di

emergenza del Servizio Sanitario Nazionale.

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25. EMERGENZA

Definizione di emergenza

EMERGENZA : Evento improvviso, talvolta difficilmente prevedibile, e tale da mettere in

condizioni di pericolo reale o potenziale le persone o i beni materiali.

Centro di comunicazione dell’emergenza interno Edificio U9

Per l’Edificio U9 Officina meccanica

Via Roberto Cozzi Milano

Dai telefoni interni digitare il seguente numero

5699

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Per qualsiasi emergenza incontrollabile:

a) Interrompere tutte le attività

b) Se possibile cercare il pulsante di emergenza più vicino:

1) Rompere il vetrino del pulsante di emergenza senza farsi del male;

2) Schiacciare il pulsante.

c) Avvisare gli addetti alla Portineria dell’edificio.

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Telefonate di EMERGENZA verso l’esterno

Per telefonate da telefoni interni verso l’esterno è necessario digitare prima lo ZERO e poi il

numero del servizio desiderato:

Per contattare i servizi specialistici esterni:

Soccorso Sanitario

Digitare il seguente numero 0 118

Vigili del Fuoco

Digitare il seguente numero 0 115

Carabinieri

Digitare il seguente numero 0 112

Polizia

Digitare il seguente numero 0 113

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Procedura da adottare quando si scopre un principio di incendio

Se si tratta di un principio di incendio valutare la situazione determinando se esiste la possibilità di

estinguere immediatamente l’incendio coni mezzi a portata di mano in base all’informazione, alla

formazione e all’eventuale addestramento ricevuto.

Non tentare di spegnere l’incendio con i mezzi portatili se non si è sicuri di spegnere l’incendio.

Iniziare l’opera di estinzione solo con la garanzia di avere una via di fuga alle proprie spalle e con

l’assistenza di altre persone.

Se non si riesce a tenere sotto controllo l’incendio in breve tempo, portarsi all’esterno dell’edificio

seguendo le indicazioni riportate nella segnaletica

avvisare gli addetti alla portineria dando le adeguate informazioni.

Cercare sempre “ove possibile”, di avvisare in ogni caso e per qualsiasi evenienza gli addetti alla

portineria dell’Edificio.

Procedura da adottare quando è in atto un’emergenza che richiede l’evacuazione immediata

dello stabile

L’emergenza sarà segnalata tramite il suono di una sirena, e/o tramite avvisi da altoparlante.

Le persone presenti nell’area di lavoro/altro luogo, dovranno sospendere ogni attività, mettere in

sicurezza le proprie attrezzature e recarsi nel luogo di raccolta più vicino.

Nei luoghi comuni dell’edificio U9, sono collocate delle planimetrie con la segnaletica delle vie di

fuga e delle uscite di sicurezza, (piani di evacuazione).

Arrivati sul luogo di raccolta, comunicare il proprio nominativo all’addetto alla Gestione

dell’Emergenza, il quale valuterà l’opportunità di allontanamento dall’edificio.

Attendere sempre la comunicazione di fine emergenza dagli altoparlanti/megafoni.

Luoghi di raccolta:

- per l’edificio U9 il punto di raccolta è nell’area comune esterna all’edificio.

Procedura da adottare in caso di allarme

Mantenere la calma

Attenersi a quanto indicato nel presente piano di emergenza e nelle norme di comportamento e

norme da osservare

Evitare di trasmettere il panico ad altre persone

Prestare assistenza a chi si trova in difficoltà, se avete la garanzia di riuscire nell’intento

Allontanarsi immediatamente secondo le procedure indicate nel presente piano di emergenza

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Ascoltare le istruzioni eventualmente impartite attraverso la diffusione sonora e/o dagli addetti

all’emergenza

Non rientrare nell’edificio fino a quando non si ritorna alle condizioni di normalità

Piano di evacuazione

Nel piano di evacuazione sono riportate le misure adottate e tutti i comportamenti da attuare in fase

di emergenza per garantire la completa evacuazione dell’edificio da parte di tutti i presenti.

1.25 A carico dell’Imprenditore; del Prestatore d’opera; della persona che si obbliga, verso il

corrispettivo di un prezzo, ad eseguire a favore del Datore di lavoro dell’I.N.F.N. Sez. di Milano

Bicocca, delle prestazioni periodiche o continuative di cose.

Precauzioni

Prendere in visione delle procedure vigenti nell’Università degli Studi di Milano Bicocca presso la Sede del

Committente

Informare ed eventualmente ove richiesto Formare/Addestrare il personale inviato presso la Sede del

Committente.

Seguire le procedure di emergenza vigenti nell’Università degli Studi di Milano Bicocca presso la Sede del

Committente

Non pregiudicare la propria e altrui incolumità.

Rispettare le indicazioni fornite anche da coloro che intervengono come esterni (VVF, Pronto Soccorso,

ecc..).

2.25 Piano di Emergenza a carico del Datore di Lavoro Committente

Allegato:

Dossier informativo

26. PRIMO SOCCORSO

A carico dell’Imprenditore; del Prestatore d’opera; della persona che si obbliga, verso il corrispettivo

di un prezzo, ad eseguire a favore del Datore di lavoro dell’I.N.F.N. Sez. di Milano Bicocca, delle

prestazioni periodiche o continuative di cose.

Precauzioni

Portare con se la propria valigetta di primo soccorso aziendale.

Rispettare le procedure vigenti nell’Università degli Studi di Milano Bicocca.

Formare i propri dipendenti ai sensi del D.M. 388/2003 e D.Lgs. 81/2008 s.m.i.

A carico del Datore di Lavoro Committente

Adempimenti: Formazione/aggiornamento dei lavoratori designati al pronto soccorso come da Decreto n.

388 del 15 luglio 2003 allegato 4.

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Cassetta di primo soccorso tenuta presso ciascun luogo di lavoro, adeguatamente custodita in luogo

facilmente accessibile ed individuabile con segnaletica appropriata, contenente la dotazione minima

indicata nell’allegato 1 del Decreto n. 388 del 15 luglio 2003, da integrare sulla base dei rischi presenti nei

luoghi di lavoro e su indicazione del medico competente, ove previsto, e del sistema di emergenza sanitaria

del Servizio Sanitario Nazionale e della quale sia costantemente assicurata la completezza ed il corretto

stato d’uso dei presidi ivi contenuti. Mezzo di comunicazione idoneo ad attivare rapidamente il sistema di

emergenza del Servizio Sanitario Nazionale.

Personale designato Addetto al primo soccorso.

27. Informazioni di carattere ambientale (rifiuti, scarichi idrici, emissioni, ecc.)

Il regolamento sui rifiuti è presente sul sito internet dell’Università degli Studi di Milano Bicocca alla pagina

web:

http://www.unimib.it/go/Home/Italiano/Ateneo/Regolamenti/Gestione-e-smaltimento-rifiuti

https://www.mib.infn.it/main/pages/servizi/prevenzione-e-protezione/regolamento-per-la-gestione-dei-

rifiuti.php

Servizio di raccolta di cartucce toner esauste e nastri.

http://www.unimib.it/link/page.jsp?id=225066583

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28. Informazioni di carattere generale pericoli e rischi esistenti in particolari aree

Elenco dei probabili pericoli Misure di prevenzione e protezione

Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Per l’accesso è necessaria l’autorizzazione.

Accesso con autoveicolo/automezzo/autocarro.

Citofonare la Portineria, di seguito se siete autorizzati all’ingresso, Vi

apriranno la prima sbarra automatica comandata a distanza per l’ingresso

principale.

Investimento

automezzi/autoveicoli!

Parcheggiare l'automezzo/autoveicolo/autocarro nell’area a Voi riservata

allo scarico merci

Nel viale di ingresso procedere a passo d’uomo.

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Struttura- Milano Bicocca

Elenco dei probabili pericoli Misure di prevenzione e protezione

Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Cancello automatico!

Cancello elettrico automatico per l’accesso al parcheggio dell’officina

meccanica.

Citofonare in Portineria per farsi aprire “se autorizzati”.

Rampa di accesso all’area

parcheggio interna:

-Rampa automezzi

-

Procedere a passo d’uomo.

Scalini per pedoni adiacenti

alla rampa di accesso all’area

parcheggio interna

Andare adagio per evitare cadute.

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Elenco dei probabili pericoli Misure di prevenzione e protezione

Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Seconda sbarra automatica

per l’accesso al parcheggio

interno area ingresso officina

meccanica:

Vietato il transito ai pedoni.

Non sostare sotto e in prossimità.

Procedere a passo d’uomo con veicoli se autorizzati

Presenza di Presenza di

personale afferente alla a

vario titolo

Predisposizione segnaletica e delimitazione per evitare interferenze con le

persone presenti e di passaggio

Il Responsabile Unico del Procedimento a seguito del coordinamento

avvenuto con il Servizio di Prevenzione e Protezione dell’Università degli

Studi di Milano Bicocca e/o Referenti del C.N.R. I.E.N.I., fa posizionare:

paletti, catene e segnaletica per delimitare e segnalare l’area di lavoro.

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Elenco dei probabili pericoli Misure di prevenzione e protezione

Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Area esterna all’Officina

meccanica:

Liquidi criogenici:

Temperature fredde!

Anossia !

Pericoli generici!

Vietato accedere ad aree non pertinenti al contratto.

Attenzione presenza di:

Sostanze corrosive!

Sostanze irritanti!

Materiali infiammabili!

Contenitore emulsioni: rifiuti

speciali

Il deposito temporaneo è ubicato nell’area di parcheggio, non urtare.

Tenersi a debita distanza.

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Elenco dei probabili pericoli Misure di prevenzione e protezione

Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Cabina elettrica MT/BT:

Vietato l’ingresso a non addetti ai lavori.

Recipienti sotto pressione!

Liquidi criogenici!

Liquidi criogenici:

Temperature fredde!

Anossia!

Pericoli generici!

Vietato interferire in aree non oggetto del contratto.

Paranco manuale

Vietato interferire in aree non oggetto del contratto.

Non sostare sotto i carichi sospesi!

Tenersi a debita distanza!

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Elenco dei probabili pericoli Misure di prevenzione e protezione

Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Ingresso dell’Officina

Meccanica riservato

all’Impresa appaltatrice e

scarico merce/attrezzi:

Il Livello di Rumore

Lex 8h

può superare gli 85 dB(A)

L’ingresso all’officina è vietato alle persone non autorizzate

Obbligo di indossare:

Indumenti adeguati alla natura del rischio

Calzature di sicurezza

All’occorrenza

Protezione adeguata alla natura del rischio:

-Protezione della testa contro cadute di oggetti, urti colpi impatti ….

-Protezione dell’udito

-Protezione degli organi visivi

-Protezione del volto

-Protezione delle vie respiratorie

-Protezione arti superiori

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Elenco dei probabili pericoli Misure di prevenzione e protezione

Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Pavimento disconnesso in

alcuni punti dell’officina

meccanica

Rispettare le delimitazioni e le indicazioni del Preposto.

Manutenzione macchine!

Pulizia!

Vi potrebbe essere la presenza di personale afferente all’officina, della

manutenzione delle macchine degli impianti tecnici, e/o personale addetto

alle pulizie. Personale a diverso titolo afferente ai vari Enti:

- dell’Università degli Studi di Milano Bicocca www.unimib.it.

- dell’INFN Sez. di Milano Bicocca www.mib.infn.it.

- del CNR www.ieni.mi.cnr.it.

Delimitare l’area di lavoro area di lavoro

Segnalare l’area di lavoro almeno con un segnale di divieto di accesso:

Un segnale non effettuare manovre lavori in corso

Un segnale di Pericolo Elettrico

L’area di lavoro circostante deve essere resa libera da ingombri

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Elenco dei probabili pericoli Misure di prevenzione e protezione

Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Stoccaggio provvisorio: Urti,

colpi, impatti, inciampo

La merce all’occorrenza deve essere stoccata provvisoriamente in un’area

dell’officina meccanica preventivamente delimitata con paletti e catene,

come concordato con il Responsabile unico del procedimento e/o il

Preposto dell’officina meccanica.

Area di lavoro:

Urti, colpi, impatti, inciampo

L’aria di lavoro deve essere sgombra.

L’atrio, il corridoi , le zone di lavoro devono essere liberi/e dagli ingombri

ove non possibile delimitare e segnalare gli ostacoli con opportuni mezzi

adeguati: paletti/catene segnaletica.

Le vie di uscita e di emergenza devono essere sempre sgombre e

consentire il deflusso in caso di emergenza. In casi eccezionali ove per

motivi diversi le vie di fuga/uscita di emergenza sono ostacolate, è

necessario segnalarle adeguatamente.

Le attività che richiedono sforzi fisici violenti e/o repentini devono essere

eliminate o ridotte anche attraverso l'impiego di attrezzature idonee alla

mansione.

Gli utensili, gli attrezzi e gli apparecchi per l'impiego manuale devono

essere tenuti in buono stato di conservazione ed efficienza e quando non

utilizzati devono essere tenuti in condizioni di equilibrio stabile, non

devono ingombrare posti di passaggio o di lavoro, all’occorrenza

delimitarli, segnalarli.

I depositi di materiali in cataste, pile e mucchi devono essere organizzati

in modo da evitare crolli o cedimenti e permettere una sicura e agevole

movimentazione. Gli stessi devono essere segnalati e delimitati.

Investimento

di persone o cose

Le vie di circolazione, i corridoi gli atri ecc.. e di movimentazione del

traffico pedonale e veicolare non sono adeguatamente segnalate.

Nel caso specifico per le vie di circolazione per il traffico

veicolare/carrelli garantire una sufficiente visibilità al manovratore del

mezzo ed una distanza di sicurezza sufficiente nei tratti lineari.

La velocità dei mezzi meccanici di trasporto è regolata secondo le

caratteristiche delle vie di accesso, della natura del carico e della

possibilità di arresto del mezzo, a tal fine è necessario procedere a passo

d’umo.

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Elenco dei probabili pericoli Misure di prevenzione e protezione

Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Presenza di macchine utensili

Il Livello di Rumore

può superare gli 85 dB(A)

In caso di rischi da interferenze redigere il DUVRI!

Movimentazione

manuale/meccanica dei

carichi

La movimentazione manuale dei carichi deve essere ridotta al minimo e

razionalizzata al fine di non richiedere un eccessivo sforzo fisico del

personale addetto, ma soprattutto per evitare rischi da interferenza dovuto

al passaggio di Personale afferente alla Sede a qualsiasi titolo.

Gli operatori dell’Impresa appaltatrice sono assistiti da una o più persone

durante l’attività di movimentazione manuale dei carichi.

L'approvvigionamento dei materiali e delle attrezzature deve essere

effettuato il più possibile con impianti/attrezzature di sollevamento e di

trasporto adeguati al luogo di lavoro.

I carichi da movimentare devono essere facilmente afferrabili e non

devono presentare caratteristiche tali da provocare lesioni al corpo

dell'operatore, e soprattutto alle persone che eventualmente si dovessero

trovare ad intralciare il personale dell’Impresa appaltatrice, pur avendo

adottato tutte le misure di prevenzione e protezione previste.

Gli operai addetti alla movimentazione dei carichi devono essere in

numero adeguato rispetto all'entità ed alle caratteristiche dei carichi.

In relazione alle caratteristiche ed entità dei carichi, l'attività di

movimentazione deve essere preceduta ed accompagnata da un'adeguata

azione d'informazione, avvisi anche verbali.

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Elenco dei probabili pericoli Misure di prevenzione e protezione

Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Ribaltamento

Evitare manovre azzardate con i mezzi meccanici

Controllare la stabilità del piano di calpestio

Non oltrepassare le delimitazioni delle aree di manovra dei mezzi o non

avvicinarsi troppo al loro raggio d’azione.

Segnalazioni verbali e avvisi verbali.

Scivolamenti e cadute

I percorsi pedonali interni devono sempre essere mantenuti sgombri da

attrezzature, materiali, o altro capace di ostacolare il normale cammino

degli operatori.

Gli ostacoli fissi devono essere convenientemente segnalati e/o protetti.

Gli ingombri mobili devono essere eliminati/ridotti e/o

delimitati/segnalati.

Le vie d'accesso al Dipartimento/Officina meccanica e quelle

corrispondenti ai percorsi interni devono essere illuminate secondo le

necessità diurne e notturne.

Pavimenti bagnati: delimitare/segnalare e rispettare la

delimitazione/segnaletica attivare i servizi interni disponibili.

Eventuali macchie d’olio: "delimitare/segnalare ed asportare i liquidi con i

sistemi previsti, attivare i servizi interni disponibili.

Attrezzature mal disposte: "ottimizzare il layout".

Colpi-Urti di testa e corpo

intero contro parti metalliche

o simili

Lungo le vie di passaggio e corridoi sono presenti sporgenze dovute

all’installazione di dispositivi di emergenza incendio, e cassette di primo

soccorso.

Inoltre sono presenti altre macchine ed attrezzature di lavoro.

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Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Caduta dall'alto

Le perdite di stabilità dell'equilibrio di persone che possono comportare

cadute da un piano di lavoro ad un altro posto a quota inferiore (di norma

con dislivello maggiore di 2 metri).

Devono essere impedite con misure di prevenzione adeguate , nel caso si

utilizzano scale esse devono essere scale conforme a quanto riportato nel

DECRETO MINISTERIALE DEL 23-03-2000: Il decreto sancisce la possibilità di utilizzare, in alternativa alle norme

italiane vigenti, quelle europee, riconoscendo alle stesse pari efficacia di

quelle italiane. Precisa inoltre che:

A) le scale vengono costruite conformemente alla norma tecnica UNI EN

131 parte 1° e parte 2°;

B) il costruttore fornisca le certificazioni, previste dalla norma tecnica di cui

al punto A, emesse da un laboratorio ufficiale.

C) le scale portatili siano accompagnate da un foglio o libretto recante una

breve descrizione con l'indicazione degli elementi costituenti, le indicazioni

per il corretto impiego, le istruzioni per la manutenzione e la conservazione

e gli estremi dei certificati rilasciati dall'istituto che ha effettuato le prove.

D)venga emessa una dichiarazione del costruttore di conformità alla norma

tecnica UNI EN 131 1° e 2° parte.

Caduta di materiale dall'alto

Le zone esposte a rischio di caduta di materiale dall'alto devono essere

protette.

Gli utensili portatili devono essere fissati in maniera sicura al corpo

dell'operatore quando questi si sposta nella zona di lavorazione.

Area di lavoro

I luoghi di lavoro devono essere vietati all’accesso delle persone non

autorizzate, con questo segnale puramente indicativo:

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Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Fornitura/Ritiro

La fornitura e il ritiro della merce avverrà presso le strutture concordate con

il Committente su richiesta esplicita dello stesso al fine di rendere nulli

(ove possibile) e ove non è possibile ridurre al minimo i rischi da

interferenza (art. 26 d.Lgs. 81/2008 s.m.i. D.U.V.R.I.).

La fornitura/il ritiro dei contenitori avverrà in completa autonomia

dell’Impresa appaltatrice, la quale si obbliga a segnalare al Committente

preventivamente qualsiasi pericolo e/o fattore di rischio che potesse

emergere prima/durante il servizio richiesto. Con l’obbligo di interrompere

l’attività in caso di Pericoli/Fattori di rischio/Rischi non considerati a priori.

Le attrezzature per la movimentazione manuale dei carichi dovranno essere

conforme alle norme di sicurezza e marchiate CE, il carico deve essere

stabile e non deve presentare rischi di ribaltamento, e/o fuoriuscita di

materiali.

Il personale addetto alla movimentazione manuale dei carichi dovrà essere

informato-formato ed addestrato all’utilizzo di attrezzature atte al trasporto

della merce, nonché disporre di mezzi e strumenti adeguati per recuperare

materiali in caso di spargimento accidentale.

Fornitura/Ritiro

Grosse quantità di merce.

In previsione di grosse quantità di materiali da

fornire/ritirare/caricare/scaricare, sarà necessario valutare i rischi da

interferenza art. 26 D.Lgs. 81/2008 s.m.i. “D.U.V.R.I.”

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Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Movimentazione meccanica

dei carichi

Ribaltamento

Investimento

di persone o cose

Le vie di circolazione, i corridoi gli atri ecc.. e di movimentazione del

traffico pedonale e veicolare non sono adeguatamente segnalate, trattasi di

Struttura Universitaria, con accesso al Pubblico.

Nel caso specifico per le vie di circolazione per il traffico veicolare/carrelli

è garantita una sufficiente visibilità al manovratore del mezzo ed una

distanza di sicurezza sufficiente nei tratti lineari. Mentre in curve non è

garantita la visibilità.

La velocità dei mezzi meccanici di trasporto è regolata secondo le

caratteristiche delle vie di accesso, della natura del carico e della possibilità

di arresto del mezzo, a tal fine è necessario procedere a passo d’uomo.

In ogni caso non fare avvicinare persone nelle immediate vicinanze dei

mezzi in fase di manovra.

I conduttori dei carrelli devono essere assistiti da una o più persone durante

il percorso di trasporto e durante le manovre difficili.

Evitare manovre azzardate con i mezzi meccanici.

Controllare la stabilità del piano di calpestio.

Vietato l’utilizzo di carrelli uomo a bordo e non alimentati a batteria.

Eventuali carrelli elettrici devono essere dotati di segnaletica ottica ed

acustica.

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Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Movimentazione manuale

dei carichi

La movimentazione manuale dei carichi deve essere ridotta al minimo e

razionalizzata al fine di non richiedere un eccessivo sforzo fisico del

personale addetto, con conseguenti rischi al Personale afferente alla Sede,

ma soprattutto per evitare rischi da interferenza dovuto al passaggio di

Personale afferente alla Sede a qualsiasi titolo.

Gli operatori dell’Impresa appaltatrice sono assistiti da una o più persone

durante l’attività di movimentazione manuale dei carichi.

L'approvvigionamento dei materiali e delle attrezzature deve essere

effettuato il più possibile con impianti/attrezzature di sollevamento e di

trasporto adeguati al luogo di lavoro.

I carichi da movimentare devono essere facilmente afferrabili e non devono

presentare caratteristiche tali da provocare lesioni al corpo dell'operatore, e

soprattutto alle persone che eventualmente si dovessero trovare ad

intralciare il personale dell’Impresa appaltatrice, pur avendo adottato tutte

le misure di prevenzione e protezione previste.

Gli operai addetti alla movimentazione dei carichi devono essere in numero

adeguato rispetto all'entità ed alle caratteristiche dei carichi.

In relazione alle caratteristiche ed entità dei carichi, l'attività di

movimentazione deve essere preceduta ed accompagnata da un'adeguata

azione d'informazione, avvisi anche verbali.

Pavimento bagnato

Scivolamenti e cadute a

livello

Pavimenti bagnati: rispettare la delimitazione/segnaletica.

I percorsi pedonali interni devono sempre essere mantenuti sgombri da

attrezzature, materiali, o altro, capace di ostacolare il normale cammino

del Personale afferente alla Sede.

.

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Imprese Esterne per appalti

dell’Ente Ospitante

Non avvicinarsi al loro raggio d’azione, non sostare sotto le scale

impalcature.

Non sostare in prossimità di carrelli, scale, soppalchi, aree di lavoro

delimitate, …

Non oltrepassare le delimitazioni delle aree di lavoro di varie imprese se

presenti: impresa di pulizie, manutentori.

All’occorrenza: segnalazioni e avvisi verbali.

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Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Ingombri fissi

strutturali/infrastrutturali

Colpi-Urti di testa e corpo

intero contro parti

metalliche o simili

Lungo le vie di passaggio e corridoi sono presenti sporgenze dovute

all’installazione di dispositivi di emergenza incendio, e cassette di primo

soccorso.

LANCIA/NASPO

Locali tecnici

L’accesso in tutti i luoghi di lavoro non oggetti del Contrato sono vietati

l’accesso e persone non autorizzate.

I locali Tecnici dove normalmente si trovano ad operare le persone che

effettuano le manutenzioni e/o interventi straordinari presentano una serie

di rischi che possono differenziarsi per tipologia di locale tecnico.

Informarsi preventivamente prima di accedere al locale tecnico interessato

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Radiazioni ionizzanti!

Presso l’edificio U2 ed in particolare presso alcuni locali/laboratori c’è la

presenza di sorgenti e materiali radioattivi:

Es.: sostanze radioisotopi normalmente liquide; sorgenti radioattive fisse

su attrezzature.

L’accesso in tutti i luoghi di lavoro non oggetti del Contrato sono vietati

l’accesso e persone non autorizzate.

Informarsi preventivamente con il Responsabile unico del

procedimento/Responsabile del locale, prima di accedere al locale tecnico

interessato oggetto del contratto.

Radiazioni NON ionizzanti

Presso l’edificio U2 ed in particolare presso alcuni locali/laboratori c’è la

presenza di radiazioni non ionizzanti, campi magnetici, laser

L’accesso in tutti i luoghi di lavoro non oggetti del Contrato sono vietati

l’accesso e persone non autorizzate.

Informarsi preventivamente con il Responsabile unico del

procedimento/Responsabile del locale, prima di accedere al locale tecnico

interessato

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Rumore

Presso l’edificio U9 ed in particolare presso alcuni locali tecnici/laboratori

c’è la presenza di: rumore

L’accesso in tutti i luoghi di lavoro non oggetti del Contrato sono vietati

l’accesso e persone non autorizzate.

Informarsi preventivamente con il Responsabile unico del

procedimento/Responsabile del locale, prima di accedere al locale tecnico

interessato

Elettricità

Presso l’edificio U9 ed in particolare presso alcuni locali tecnici/laboratori

c’è la presenza di: elettricità

L’accesso in tutti i luoghi di lavoro non oggetti del Contrato sono vietati

l’accesso e persone non autorizzate.

Informarsi preventivamente con il Responsabile unico del

procedimento/Responsabile del locale, prima di accedere al locale tecnico

interessato

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pag. 73 di 76 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici dell’Unità Produttiva distaccata “Officina Mecca” N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

Istituto Nazionale

di Fisica Nucleare

Struttura- Milano Bicocca

Elenco dei probabili pericoli Misure di prevenzione e protezione

Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Anossia

Gas TECNICI!

Presso l’edificio U9 ed in particolare presso alcuni locali tecnici/laboratori

c’è la presenza di: AZOTO, ELIO, ARGON, CO2

i quali allo stato gassoso, possono comportano rischi derivanti da carenza

di ossigeno in aria.

L’accesso in tutti i luoghi di lavoro è riservato a personale autorizzato.

Informarsi preventivamente con il Responsabile unico del

procedimento/Preposto, prima di accedere al locale interessato

Basse temperature

Presso l’edificio U9 ed in particolare presso alcuni locali tecnici/laboratori

c’è la presenza di: AZOTO, ELIO, CO2

i quali possono comportare rischi derivanti da ustioni da freddo.

L’accesso in tutti i luoghi di lavoro non oggetti del Contrato sono vietati

l’accesso e persone non autorizzate.

Informarsi preventivamente prima di accedere al locale tecnico interessato

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Istituto Nazionale

di Fisica Nucleare

Struttura- Milano Bicocca

Elenco dei probabili pericoli Misure di prevenzione e protezione

Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Vie di Ingresso/Uscita

Vie di Emergenza

Percorsi d’Esosdo

Le vie di uscita e di emergenza devono essere sempre sgombre e consentire

il deflusso in caso di emergenza.

L’atrio e i corridoi devono essere liberi dagli ingombri.

Non sono ammessi depositi di materiali in cataste, pile e mucchi.

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Istituto Nazionale

di Fisica Nucleare

Struttura- Milano Bicocca

Elenco dei probabili pericoli Misure di prevenzione e protezione

Le immagini sotto riportate sono solo indicative e non esaustive

Vige l’obbligo per il Personale Esterno di informarsi e rispettare le

disposizioni e procedure messe in atto dal Committente nonché le misure

di prevenzione, protezione e di emergenza vigenti e le prescrizioni

dell’Ente Ospitante.

All’occorrenza chiedere ulteriori informazioni presso il Servizio di

Prevenzione e Protezione circa i pericoli e i fattori di rischio/rischi

presenti, prima di compiere ogni azione.

OBBLIGO DI INFORMRSI - COORDINARSI E COOPERARE

PREVENTIVAMENTE !

CON

il Responsabile unico del procedimento

Dirigenti/Preposti

&

Servizio di Prevenzione e Protezione

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pag. 76 di 76 V.001-2013 Fascicolo informativo sui rischi specifici dell’Unità Produttiva distaccata “Officina Mecca” N.F.N. di Milano Bicocca, misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

Istituto Nazionale

di Fisica Nucleare

Struttura- Milano Bicocca

La ricerca è per definizione sperimentale, all’interno dell’’Ateneo Milano Bicocca, si svolgono numerose

attività, di ricerca scientifica e sperimentale, di conseguenza il numero di pericoli, fattori di rischio e rischi,

sono un numero indefinito.

Di seguito vengono riportate alcune indicazioni di carattere generale rammentando che normalmente

l’accesso ai laboratori e locali tecnici è proceduralizzato.

Inoltre nell’Ateneo di Milano Bicocca si trovano ad operare più Imprese appaltatrici-sub-appaltatrici per

Appalti affidati direttamente dall’Università degli Studi di Milano Bicocca e/o Dipartimento di Fisica G.

Occhialini, quest’ultimo ospita attraverso una convenzione l’I.N.F.N. Sez. di Milano Bicocca.

Per cui disattendere le prescrizioni contenute nei documenti inviati, per Voi significherebbe esporsi a rischi,

per i quali voi stessi siete responsabili.

Per ulteriori dubbi o informazioni specifiche sull'area in cui andrete ad operare Vi preghiamo di contattare

direttamente il Responsabile Unico del Procedimento su richiesta del quale vengono eseguiti i lavori .

Allegati:

Dossier informativo sulle misure di emergenza vigenti a cura dell’Università degli Studi di Milano Bicocca.

Milano: __________________

Il Direttore

Dr. Daniele Pedrini

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