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ML 2 Martedì 16 Aprile 2019 Corriere della Sera La rete metropolitana così com’è oggi non è più suffi- ciente. Per lo meno per rom- pere l’assedio di auto che ogni giorno si riversano a Milano e contribuiscono ad alimentare la cappa di smog sulla città. L’ordine è allora uscire dai confini comunali per intercet- tare i flussi di pendolari. Bep- pe Sala ha posto la priorità del «fronte nord» per difendersi dalla calata d’auto dalla Brian- za. Ma nel frattempo s’è stu- diato come «pescare» lonta- no i viaggiatori un po’ ovun- que. La visione va allargata al- la scala metropolitana, e si sposa con la riforma del bi- glietto dei mezzi e con Area B, la Ztl che mette al bando le vetture più inquinanti. I dati dei primi varchi hanno di re- cente offerto l’assist, con l’al- larme sulle auto in ingresso in città: un milione, e non 600mila come stimato finora. Primo piano La città in movimento Nel 2020 il prolungamento M1 a Monza. Pronti i dossier su Vimercate, Trezzano e Magenta I lavori per ridisegnare la Milano del 2030 sono già in corso. Qualcosa si vedrà a bre- ve. L’anno prossimo arriverà il primo tassello sotterraneo al- le porte di Monza: le due nuo- ve stazioni della M1 che spo- steranno il capolinea nord a Monza-Cinisello Bettola. Dal- l’anno dopo s’inizierà invece a viaggiare sulla M4, una linea tutta nuova che taglierà la cit- tà da Est a Sud-Ovest: prima la mini tratta Linate-Forlanini Fs, nel 2022 fino in Dateo pri- ma e San Babila poi, l’anno dopo a San Cristoforo. Non siamo ancora ai can- tieri, ma almeno alla fase dei finanziamenti per altre due opere strategiche. Gli undici km della M5 che dovranno in- cunearsi nel cuore di Monza hanno strappato a fine anno i 900 milioni di euro per passa- re dalla carta agli scavi. La previsione è inaugurarli nel 2027. Per allora dovrebbero di Pierpaolo Lio M2 M1 M5 M5 M3 Comasina Abbiategrasso Assago Rho Fiera Gessate Monza Bettola Quartiere Olmi San Siro stadio Bisceglie Buccinasco Cologno Nord Cascina Gobba Sesto San Giovanni Sesto San Giovanni Monza FS Vimercate Brugherio Cusano Milanino Bresso Cadorna Cadorna Garibaldi Fs Centrale Bignami Duomo San Donato M M M Bisceglie Baggio Valsesia Quartiere Olmi Corsico M4 Linate Pioltello Cormano Settimo Milanese Paullo Trezzano sul Naviglio Magenta Paderno Dugnano Ipotesi di prolungamento Lavori in corso LAVORI IN CORSO M1 Monza- Cinisello Bettola 1,9 km 2 Entro il 2020 M4 Tutta la linea da San Cristoforo a Linate 15 km 21 Fra il 2021 e il 2023 OPERE FINANZIATE M5 Prolungamento fino al polo istituzionale di Monza 13 km 11 Entro il 2027 M1 Prolungamento fino a Baggio-Olmi 3,5 km 3 Entro il 2027 Km Stazioni Fine lavori La giunta L’assessore alla Mobilità Marco Granelli, classe 1963, è incaricato della riduzione del traffico in città e della gestione della rete metropolitana (incluso l’aumento del ticket a 2 euro) Per limitare il milione di auto in arrivo ogni giorno a Milano, si lavora sul prolungamento della M1 a Monza (da fine 2020), sulla nuova M4 e sulle nuove fermate della lilla verso Nord Nuovi metrò per 92,4 chilometri «Via alla strategia antitraffico»

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ML2 Martedì 16 Aprile 2019 Corriere della Sera

La rete metropolitana cosìcom’è oggi non è più suffi-ciente. Per lo meno per rom-pere l’assedio di auto che ognigiorno si riversano a Milano econtribuiscono ad alimentarela cappa di smog sulla città.L’ordine è allora uscire daiconfini comunali per intercet-tare i flussi di pendolari. Bep-pe Sala ha posto la priorità del«fronte nord» per difendersidalla calata d’auto dalla Brian-za. Ma nel frattempo s’è stu-diato come «pescare» lonta-no i viaggiatori un po’ ovun-que. La visione va allargata al-la scala metropolitana, e sisposa con la riforma del bi-glietto dei mezzi e con Area B,

la Ztl che mette al bando levetture più inquinanti. I datidei primi varchi hanno di re-cente offerto l’assist, con l’al-larme sulle auto in ingresso incittà: un milione, e non600mila come stimato finora.

Primo piano La città in movimento

Nel 2020 il prolungamentoM1 aMonza. Pronti i dossier suVimercate, Trezzano eMagenta

I lavori per ridisegnare laMilano del 2030 sono già incorso. Qualcosa si vedrà a bre-ve. L’anno prossimo arriverà ilprimo tassello sotterraneo al-le porte di Monza: le due nuo-ve stazioni della M1 che spo-

steranno il capolinea nord aMonza-Cinisello Bettola. Dal-l’anno dopo s’inizierà invece aviaggiare sulla M4, una lineatutta nuova che taglierà la cit-tà da Est a Sud-Ovest: prima lamini tratta Linate-Forlanini

Fs, nel 2022 fino in Dateo pri-ma e San Babila poi, l’annodopo a San Cristoforo.Non siamo ancora ai can-

tieri, ma almeno alla fase deifinanziamenti per altre dueopere strategiche. Gli undici

km dellaM5 che dovranno in-cunearsi nel cuore di Monzahanno strappato a fine anno i900milioni di euro per passa-re dalla carta agli scavi. Laprevisione è inaugurarli nel2027. Per allora dovrebbero

di Pierpaolo Lio

M2

M1

M5

M5

M3

Comasina

Abbiategrasso

Assago

Rho FieraGessate

MonzaBettola

QuartiereOlmi

San Sirostadio

Bisceglie

Buccinasco

ColognoNord

CascinaGobba

Sesto SanGiovanniSesto SanGiovanni

Monza FS

Vimercate

Brugherio

CusanoMilanino

Bresso

CadornaCadorna

Garibaldi Fs

Centrale

Bignami

Duomo

SanDonato

M

M

M

Bisceglie

BaggioValsesia

QuartiereOlmi

CorsicoM4

Linate

Pioltello

Cormano

SettimoMilanese

Paullo

Trezzanosul Naviglio

Magenta

PadernoDugnano

Ipotesi di prolungamento

Lavori in corso LAVORI IN CORSO

M1 Monza-Cinisello Bettola

1,9 km

2

Entroil 2020

M4Tutta la lineada San Cristoforoa Linate

15 km

21

Fra il 2021e il 2023

OPERE FINANZIATE

M5Prolungamento finoal polo istituzionaledi Monza

13 km

11

Entroil 2027

M1 Prolungamentofino a Baggio-Olmi

3,5 km

3

Entroil 2027

Km Stazioni Fine lavori

La giunta

● L’assessorealla MobilitàMarco Granelli,classe 1963,è incaricatodella riduzionedel trafficoin cittàe della gestionedella retemetropolitana(inclusol’aumento delticket a 2 euro)

● Per limitareil milionedi auto in arrivoogni giornoa Milano,si lavora sulprolungamentodella M1a Monza (dafine 2020),sulla nuova M4e sulle nuovefermate dellalilla verso Nord

Nuovimetrò per 92,4 chilometri«Via alla strategia antitraffico»

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Corriere della Sera Martedì 16 Aprile 2019 PRIMO PIANO ML3

essere aperte anche le tre sta-zioni della «rossa» che colle-gheranno Baggio e il quartie-re Olmi: dalle parti di piazzaScala c’è fiducia su una rispo-sta positiva in estate dal mini-stero dei Trasporti sulle risor-se (210 milioni) per partire.Allo studio dei tecnici c’è

però anche un dossier cheguarda addirittura al 2050, econtiene tutto un altro pac-chetto di opere. Nessuna nuo-va linea, ma prolungamentiper spingere un po’ tutte le li-nee sempre più all’esterno.L’accordo di fine anno con laRegione ha finanziato gli stu-di di fattibilità economica fi-nanziaria: analisi di costi e be-nefici che saranno pronti dalmese prossimo e fondamen-

tali per capire in questo venta-glio, quali cantieri partirannodavvero non appena si rin-tracceranno le risorse. La M4ancora non è pronta ma già sipensa a lanciarla in profondi-tà a Sud-Ovest, a Buccinasco-Corsico-Trezzano sul Navi-glio, e a Est, a Segrate e Piol-tello. La M2 punta ad adden-trarsi in un altro pezzo diBrianza, lungo l’asse che va aVimercate. E Monza potrebbenon essere l’unica futura de-stinazione della «lilla». ANord si immagina di sdoppia-re i binari a Bignami: da unaparte il capoluogo brianzolo,dall’altra la virata per Cinisel-lo, Bresso e Cusano Milanino.Ma soprattutto, sul fronte op-posto, la M5 potrebbe correre

a Ovest versoSettimo eMa-g e n t a p e r« d e c o n g e -stionare» l’as-se dell’ex sta-tale Padanasuperiore. LaM 3 i n f i n epunta a Sud-Est, a Paullo,e a Nord , aCormano ePaderno Du-gnano.

Per l’assessore alla Mobili-tà, Marco Granelli la cura chocdel ferro per l’hinterland (cheriguarda anche diversi pro-getti di metrotranvie) è l’uni-ca opzione: «Serve investireper infrastrutturare l’area me-tropolitana e offrire un tra-sporto pubblico di massa li-bero dal traffico ai pendolari,così da invertire la tendenza ascegliere l’auto privata per ve-nire a Milano».

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L’Ego - Hub

ALLO STUDIO

Prolungamentofino a Segrate

2,5 km

Da San Cristoforoa Buccinasco-Corsico-Trezzanosul Naviglio

4 km

M4

Prolungamentoda Cologno Nord a Brugherio-Vimercate

10 km

M2

Prolungamentoda San Donatoa Paullo

15 km

Prolungamentoda Comasinaa Cormano-Paderno Dugnano

3 km

M3

Prolungamentoda San Siroa Settimo Milanese-Magenta

19 km

Sbinamento(biforcazione)da Bignamia Bresso-Cusano Milanino

5,5 km

M5

OnlineTutte le notiziedi cronaca e gliaggiornamentiin tempo realeanche sul sitoInternetmilano.corriere.it

L’allarme di Palazzo MarinoL’articolo del «Corriere» di sabato che riportaval’allarme lanciato da Palazzo Marino sul monteauto complessivo in ingresso a Milano ogni giorno.Sarebbero infatti un milione — e non 600 milacome finora stimato — le vetture in transito in cittàquotidianamente. Una cifra che dimostrale difficoltà dell’attuale rete metropolitananell’assorbire i pendolari. L’obiettivo è intervenirecon collegamenti metropolitani verso le periferie.Esiste un piano per ampliare la rete ferroviaria, tra iprimi tasselli c’è quello che condurrà a Monza.

MaterialiQuestiproblemisono notidatrent’anniL’usodi un buonarmamentoè ilmodopiù utile perattenuarli

❞LimitiL’interventorichiedel’aumentodi 70-80centimetriin altezzaFra Paganoe Cadornanonsarebbepossibile

«Vibrazioni,strutturedatateIncognita spaziper le soluzioni»L’esperto: non tutte le galleriepossono averemigliori armamenti«Servirebbe piùmanutenzione»

«Questi problemi li cono-sciamo da trent’anni, il tran-sito di ogni mezzo rotabile inuna galleria produce semprevibrazioni, ma l’uso di unbuon armamento è il modomigliore per attenuarli».Giorgio Diana, professore

emerito di Meccanica al Poli-tecnico, segue l’Atm dagli an-ni Ottanta e non sembra perniente sorpreso dalle protestemontate negli ultimi mesi davari comitati di cittadini perle vibrazioni della metro. So-prattutto le continue scossein corrispondenza delle fer-mate di Cadorna, Conciliazio-ne e Pagano sulla linea rossa,o tra Loreto e Caiazzo sulla li-nea verde, che hanno spinto iresidenti ad organizzarsi peravviare delle vere e proprieclass action.«Stanno venendo fuori dei

problemi di vetustà e proget-tazione che tutti conoscono.Tenga presente che le linee dicui stiamo parlando hannopiù di 50 anni», continua Dia-na che con il suo dipartimen-to ha ricevuto dall’Atm l’inca-rico di effettuare le misura-zioni e valutazioni necessarieper risolvere il problema.Si spieghi meglio…«Sotto alle rotaie c’è una

piastra di cemento che nelletratte di cui parliamo è anco-rata direttamente al terreno.Dal contatto tra ruote e rotaiasi generano delle vibrazioni,a cui si sommano gli stridiiprodotti nelle curve strette, ealtri rumori dovuti ai freni».D’accordo, però le vibra-

zioni si sentono solo inprossimità di certe stazioni.«Perché da vent’anni si usa

un armamento particolarechiamatoMilanomassivo chesi avvale di tre strati annegatinella gomma per attenuare le

vibrazioni. Le tratte più vec-chie invece hanno degli ar-mamenti collegati diretta-mente alla volta delle galleria.Basterebbe sostituire questiattacchi diretti per attenuarele vibrazioni. Bisogna vedereperò se c’è spazio sufficiente.Se sotto le rotaie devo mette-re dei blocchi in cemento, piùle traverse e la gomma, au-mento di 70-80 centimetri laloro altezza e il treno tocca lavolta. Dipende dalla grandez-za delle gallerie, e tra Cador-na e Pagano gli ingombri di-sponibili non lo consentono.Occorrerà trovare gli arma-menti adeguati allo spazioesistente».E non si possono ingran-

dire le gallerie?«Sarebbe come rifare la li-

nea, lo escluderei».

Ma perché questi attacchidiretti non sono stati sosti-tuiti finora?«Ricordo un caso a Piola in

cui si trovò una soluzione mi-gliorativa, ma risale a tren-t’anni fa. Ed è una scelta one-rosa».E perché il problema si

manifesta solo ora all’im-provviso?«C’è evidentemente anche

un problema di degrado degliarmamenti causato dall’au-mento delle corse. E questoha provocato anche il proble-ma delle marezzature».E cosa sono?«È un’usura ondulatoria

che si manifesta sulla testa diuna rotaia, soprattutto neitratti di forte accelerazione edecelerazione, e nelle curvestrette, sotto i 200 metri».Comequella che c’è prima

di Pagano, dove la linea sidivide e ora a ogni passag-gio di un treno trema tuttol’isolato...«Sì, anche questo è un vec-

chio problema, che si può ri-durre solo con la molaturadelle rotaie ma non si riesce aeliminare completamente».E perché non si fanno

queste molature?«Perché le ore notturne per

la manutenzione sono insuf-ficienti e la priorità per l’Atmce l’ha la sicurezza. L’aumen-to del traffico ha accelerato ildegrado, sarebbero necessariinterventi dimolatura più fre-quenti. E invece si fanno soloogni paio di mesi».Ma queste scosse conti-

nue non mettono in perico-lo anche gli edifici e i loroinquilini?«No, perché si tratta co-

munque di oscillazioni mo-deste: dal punto di vista strut-turale sono accettabili, perquanto fastidiose».Ma qualcosa si dovrà fare

ora...«I vertici di Atm si sono

mossi solo quando il proble-ma è scoppiato. Le soluzionisono note, ma sostituire unarmamento ha un costo, del-l’ordine di diversi milioni.L’ingombro delle gallerie è si-curamente un limite, ma cisono delle tipologie di arma-menti che si possono realiz-zare senza toccare le volte, co-me le traversine su supportoelastico. Insomma se c’è la vo-lontà, il problema si può ri-solvere».

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L’intervista

di Sandro Orlando

InfrastruttureIl disagio è legato aipunti in cui la piastra dicemento sotto i binariè ancorata al terreno