David Bohm e l’Universo Olografico

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    David Bohm e luniverso olografico

    David Bohm

    (Wilkes-Barre,

    20 dicembre

    1917

    Londra,

    27 ottobre

    1992) stato un

    fisico

    e

    filosofo

    statunitense.

    Bohm svilupp lapprocciodelleonde pilotadiLouis de Broglie, essenzialmente connesso con lapprossimazionedensity gradientdellafisica dei dispositivigiungendoallelaborazione della cosiddettainterpretazione di Bohmdellameccanica quantistica(nota anche cometeoriaDe Broglie-Bohm).

    Modello olonomico del cervello:

    Bohm ha apportato significativi contributi alla

    neuropsicologia

    e allo sviluppo del modello olonomico del funzionamento del

    cervello. Incollaborazione con il neuroscienziato di StandfordKarl Pribram, Bohm contribu a elaborare ilmodello olonomicodi Pribram secondo la quale ilcervello opera in modo simile a un ologramma, in conformit ai principi della matematica quantica e alle caratteristiche dei modellidelle

    onde

    dinterferenza.

    Bohm sugger che queste onde potessero comporre forme come

    ologrammi, basando questa idea sull applicazionedellAnalisi di Fourierper decomporre le onde in singoliseni.Bohm con Pribram elaborarono quindi un teoria basatasu una descrizione in terminimatematici dei processi e delle interazioni neuronali capaci di leggere le informazioni che si presenterebbero quindi sotto forma di onde, per poiconvertirle in schemi di interferenza e trasformarle in immagini tridimensionali [...] noi non vedremmo gli oggetti per come sono (in accordocon quanto messo in luce dalla teoria della relativit generale), ma solamente la loro informazione quantistica.

    Universo, mente e materia:

    Secondo il libro di Bohm Universo, mente e materia,nelluniverso esisterebbe un ordine implicito (implicate order), che non vediamo e che egliparagona ad un

    ologramma

    nel quale la sua struttura complessiva identificabile in quella di ogni sua singola parte, e uno esplicito (explicateorder) che ci che realmente vediamo; questultimo sarebbe il risultato dellinterpretazione che il nostrocervelloci offre delleonde (o pattern) diinterferenza

    che compongono luniverso. Secondo tale ipotesi, il

    principio di localit

    risulterebbe perci falso. Poich Bohm riteneva cheluniverso fosse un sistema dinamico e quindi in continuo movimento, e siccome con il termine ologramma solitamente ci si riferisce ad unaimmagine statica, Bohm preferiva descrivere luniverso utilizzando il termine, da lui creato, diOlomovimento.Dopo lesperimento diAlain

    Aspect

    del 1982 che rivel una comunicazione istantanea fra

    fotoni

    a distanze infinitamente grandi, Bohm, che si era gi confrontato con lo stessoproblema durante la sua riformulazione del paradosso di Einstein-Podolsky-Rosen, ribad come non vi fosse alcuna propagazione di segnale avelocit superiori a quella della luce, bens che si trattasse di un fenomeno non riconducibile a misurazione spaziotemporale. Il legame tra fotoninati da una stessaparticellasarebbe quindi dovuto allesistenza di uninsieme di variabili nascosteche formano un ordine delle cose che noinormalmente non percepiamo, nel quale ogni cosa (particella) non da considerarsi come cosa separata o autonoma, bens come facente partedi un ordine atemporale e aspaziale universale, cio lOlomovimento.Bohm scrisse che noi dobbiamo imparare ad osservare qualsiasi cosa comeparte di una

    Indivisa Interezza (Undivided Wholeness),

    cio che tutto uno.

    Interpretazione di Bohm:

    Linterpretazione di Bohmdellameccanica quantistica, detta talvoltameccanica bohmiana, un approccio postulato daDavid Bohmnel1952,riprendendo lidea della cosiddettaonda pilotacheLouis de Broglieelabor nel1927. Per questo motivo viene utilizzato anche il termineteoriadiDe Broglie-Bohm.Fondamenti:

    Linterpretazione di Bohm un esempio diteoria delle variabili nascoste, con la quale si spera di ottenere una descrizionedeterministicadellarealt che sia in grado di risolvere molti dei problemi aperti della meccanica quantistica, quali ilparadosso del gattodiSchrdinger, ilcollassodella funzione dondae altri.Ilteorema di Belldimostra per che nessuna teorialocalea variabile nascosta compatibile con la meccanicaquantistica, imponendo quindi la scelta del male minore tra la rinuncia al

    principio di localit

    e quella al

    realismo, e linterpretazione bohmianaopta per la prima. Non chiaro comunque come possa essere compatibile con la teoria quantistica dei campi, che essenzialmente locale.

    ESPERIMENTO DELLA DOPPIA FENDITURA:

    Linterpretazione di Bohm trae spunto dalla interferenzadielettroninellesperimento della doppia fenditura, che Bohm e de Broglie interpretaronocome fenomeno quantistico per il quale ogni tipo di particella associata a unonda che ne guida il moto (da cui il termineonda pilota) e che responsabile del fenomeno di interferenza osservato. Matematicamente tale onda pilota descritta dalla classicafunzione dondadella meccanicaquantistica, corretta da un fattore che rende conto dellinfluenza sul moto della particella.Tale influenza dellonda pilota viene quantitativamentedefinita introducendo ilpotenziale quantistico, che agisce sulla particella in modo analogo alleffetto dellinterazione delle particelle coni

    campi

    osservato in

    fisica classica. Londa pilota, nel governare il moto della particella, evolve in accordo con lequazione di Schrdinger.Diversamente dallinterpretazione a molti mondi, linterpretazione di Bohm non implica che luniverso si separi quando viene effettuata unamisura, e diversamente dallinterpretazione di Copenhagen sia oggettiva che deterministica. Essa afferma che luniverso evolve uniformementenel tempo, senza collasso delle funzioni donda. Bohm chiam la variabile nascosta-onda pilotaforza di potenziale quantistico.

    NON-LOCALIT:

    Linterpretazione di Bohm mantiene, come gi sottolineato, la non-localit della meccanica quantistica, la quale afferma che gli eventi cheaccadono in un punto qualsiasi dello spazio possono influenzare istantaneamente altri eventi che avvengono a distanza.La non-localitrappresenta il cardine riguardo alle evidenze sperimentali relative al

    paradosso EPR

    e al

    teorema di Bell. A tal proposito esistono due differenticorrenti di pensiero: la prima, alla quale ader lo stessoJohn Stewart Bell, afferma che la meccanica quantistica stessa per natura non-localementre la seconda, tra i cui sostenitori spiccaNiels Bohr, afferma invece che le corrette evidenze sperimentali non sono tanto legate alla teoria

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    quantistica di per se stessa bens a una sua interpretazione deterministica. I fisici che appartengono a questultima corrente tendono a discostarsimaggiormente dalla meccanica bohmiana.La non-localit ha avuto unimportante conferma sperimentale dallesperimentosullacorrelazionequantisticadiAlain Aspect.

    Nell ultimo secolo si sono fatti immensi passi avanti nella ricerca scientifica, tanto da spingere i nostri costumi verso un salto vertiginoso che ci haportato dalle locomotive a vapore ai computer quantistici di nuova generazione nel giro di cento anni. Questa accellerazione nella ricerca continua e non sembra volersi arrestare, avanza talmente veloce che per la maggior parte delle persone e dei sistemi sociali non facile adattarsialle nuove scoperte, sempre pi orientate a farci cambiare il modo di interpretare il mondo, luniverso e la nostra vita. Cos infatti, la maggior parte

    delle persone pensa che dopo Einstein non siano avvenute scoperte sensazionali e che la fisica newtoniana sia sempre la pi affidabile perdescrivere la realt; invece la ricerca avanza, non si ferma mai, trova sempre qualche spunto in pi dove indagare ed ogni giorno mette le basi peruna nuova e pi corretta visione della realt.Invero, nel 1982, e a tutti noi sembrer una news, che l equipe di ricerca ordinata dal fisicoAlainAspect, direttore francese del CNRS (Centre National de la Recherche Scientifique, la pi grande e prominente organizzazione di ricerca pubblicain Francia), effettua uno dei pi importanti esperimenti della storia. Il team scopr che sottoponendo a determinate condizioni delle particellesubatomiche come gli elettroni, esse sono capaci di comunicare istantaneamente l un l altra a prescindere dalla distanza che le separa, sia che sitratti di un millimetro, che di diversi miliardi di chilometri. Questo fenomeno port a due tipi di spiegazioni: o la teoria di Einstein (che esclude lapossibilit di comunicazioni pi veloci della luce) da considerarsi errata, oppure pi possibilmente le particelle subatomiche sono connesse non-localmente: esiste qualcosa di non tangibile e visibile che mantiene collegati gli atomi a prescindere dallo spazio (e quindi anche dal tempo?).

    La comunit scientifica ufficiale ha reagito con le sue tipiche maniere da matusa (si, perch la comunit scientifica ufficiale molto scettica edantiquata), negando la possibilit di fenomeni che oltrepassino la velocit della luce ma lesperimento di Aspect rivoluziona totalmente i vecchipostulati, provando che il legame tra le particelle subatomiche effettivamente di tipo non-locale.David Bohm, celebre fisico dellUniversit diLondra, sosteneva che le scoperte di Aspect implicassero la non-esistenza della realt oggettiva. Vale a dire che, nonostante la sua apparentesolidit, lUniverso in realt un fantasma, un ologramma gigantesco e splendidamente dettagliato.Questa intuizione sugger a Bohm una stradadiversa per comprendere la scoperta del gruppo di ricerca francese, si convinse che i l motivo per cui le particelle subatomiche restano in contatto,indipendentemente dalla distanza che le separa, risiede nel fatto che la loro separazione un illusione: ad un qualche livello di realt pi profondo,tali particelle non sono entit individuali ma estensioni di uno stesso organismo fondamentale.

    Sempre secondo il fisico americano, se leparticelle ci appaiono separate perch siamo capaci di vedere solo una porzione della loro realt, esse non sono parti distinte benssfaccettature di un unit pi profonda e basilare; poich ogni cosa nella realt fisica costituita da queste immagini, ne consegue che luniverso stesso una proiezione, un ologramma. Se l esperimento delle particelle mette in luce che la loro separazione solo apparente, significache ad un livello pi profondo tutte le cose sono infinitamente collegate: Gli elettroni di un atomo di carbonio nel cervello umano sono connessialle particelle subatomiche che costituiscono ogni salmone che nuota, ogni cuore che batte ed ogni stella che brilla nel cielo. Tutto compenetratutto. Ogni suddivisione risulta necessariamente artificiale e tutta la natura non altro che un immensa rete ininterrotta.

    BohmeJiddu Krishnamurti, il fisico ebbe diversi confronti con il profeta apolide tra i quali venne registrato il documentario The Future of the

    Humanity. Questa capacit dello scienziato di mischiare filosofia e scienza la base necessaria per sfruttare al massimo le funzionalit dei due

    lobi temporali.

    In un universo olografico neppure il tempo e lo spazio sarebbero pi dei principi fondamentali, poich concetti come la localit vengono infrantiin un universo dove nulla veramente separato dal resto: anche il tempo e lo spazio tridimensionale dovrebbero venire interpretati come sempliciproiezioni di un sistema pi complesso.Al suo livello pi profondo la realt non altro che una sorta di super-ologramma dove il passato, ilpresente ed il futuro coesistono simultaneamente; questo implica che, avendo gli strumenti appropriati, un giorno potremmo spingerci entro quellivello della realt e cogliere delle scene del nostro passato da lungo tempo dimenticato. Cosaltro possa contenere il super-ologramma resta unadomanda senza risposta.In via ipotetica, ammettendo che esso esista, dovrebbe contenere ogni singola particella subatomica che sia, che sia statae che sar, nonch ogni possibile configurazione di materia ed energia: dai fiocchi di neve alle stelle, dalle balene grigie ai raggi gamma.Dovremmo immaginarlo come una sorta di magazzino cosmico di Tutto ci che Esiste.Bohm si era addirittura spinto a supporre che il livello super-olografico della realt potrebbe non essere altro che un semplice stadio intermediooltre il quale si celerebbero uninfinit di ulteriori sviluppi. Poich il termine ologramma si riferisce di solito ad una immagine statica che noncoincide con la natura dinamica e perennemente attiva del nostro universo, Bohm preferiva descrivere luniverso col termine

    olomovimento.

    Affermare che ogni singola parte di una pellicola olografica contiene tutte le informazioni in possesso della pellicola integrasignifica semplicemente dire che linformazione distribuita non-localmente. Se vero che luniverso organizzato secondo principi olografici, sisuppone che anchesso abbia delle propriet non-locali e quindi ogni particella esistente contiene in se stessa limmagine intera.Partendo daquesto presupposto si deduce che tutte le manifestazioni della vita provengono da ununica fonte di causalit che include ogni atomodelluniverso. Dalle particelle subatomiche alle galassie giganti, t utto allo stesso tempo parte infinitesimale e totalit di tutto.

    FUNZIONAMENTO DELLOLOGRAMMA

    Qui sopra vediamo come si realizza lologramma. Un fascio di luce laser viene sdoppiato: una parte inviata direttamente sulla lastra, mentre

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    laltra parte del fascio diffusa dalloggetto, prima di cadere sulla lastra. Nel percorrere tragitti diversi, le due componenti del fascio si sfasano

    luna rispetto allaltra e, ricongiungendosi, producono una figura di interferenza che viene registrata sulla pellicola sotto forma di ologramma.

    Ad occhio nudo sulla lastra non visibile alcuna immagine, solo una retinatura d i linee sottiliss ime e iridescenti.

    Per riprodurre lologramma lo osserviamo con la luce laser, proiettandone un fascio sulla lastra. Apparentemente a mezzaria losservatore vede

    formarsi limmagine tridimensionale, attorno alla quale si pu anche girare per osservarla da tu tti i punti d i vista, proprio come se fosse un

    oggetto reale.

    Su una stessa lastra possono essere registrati moltissimi diversi ologrammi, semplicemente variando langolo di incidenza del laser, e allo stesso

    modo essi possono essere letti separatamente.

    Infine qua sopra vediamo che linformazione registrata (in questo caso l immagine de lla mela) distribuita su tutta la las tra. Infatti da ogni sua

    pi piccola parte poss ibile riavere linformazione originale, anche se in tal caso si verifica una certa perdita dinformazione, inversamente

    proporzionale alla grandezza de lla parte l etta.

    Lavorando nel campo della ricerca sulle funzioni cerebrali, anche il neurofisiologoKarl Pribram, dellUniversit di Stanford, si convinto dellanatura olografica della realt. Numerosi studi, condotti sui ratti negli anni 20, avevano dimostrato che i ricordi non risultano confinati indeterminate zone del cervello: dagli esperimenti nessuno per riusciva a spiegare quale meccanismo consentisse al cervello di conservare i ricordi,fin quando Pribram non applic a questo campo i concetti dellolografia. Egli ritiene che i ricordi non siano immagazzinati nei neuroni o in piccoligruppi di neuroni, ma negli schemi degli impulsi nervosi che si intersecano attraverso tutto il cervello, proprio come gli schemi dei raggi laser chesi intersecano su tutta larea del frammento di pellicola che contiene limmagine olografica.Questo impressionante nuovo concetto di realt stato battezzato paradigma olografico e sebbene diversi scienziati l o abbiano accolto conscetticismo, ha entusiasmato molti altri. Un piccolo, ma crescente, gruppo di ricercatori convinto si tratti del pi accurato modello di realt finoraraggiunto dalla scienza. In un Universo in cui le menti individuali sono in effetti porzioni indivisibili di un ologramma e tutto infinitamenteinterconnesso, i cosiddetti stati alterati di coscienza potrebbero semplicemente essere il passaggio ad un livello olografico pi elevato. Se lamente effettivamente parte di un continuum, di un labirinto collegato non solo ad ogni altra mente esistente o esistita ma anche ad ogni atomo,organismo o zona nella vastit dello spazio, ed al tempo stesso, il fatto che essa sia capace di fare delle incursioni in questo labirinto e di farcisperimentare delle esperienze extracorporee, non sembra pi cos strano.

    Una tale rivoluzione nel nostro modo di studiare le strutture biologiche spinge i ricercatori ad affermare che anche la medicina e tutto ci chesappiamo del processo di guarigione verrebbero trasformati dal paradigma olografico. Infatti, se lapparente struttura fisica del corpo non altroche una proiezione olografica della coscienza, risulta chiaro che ognuno di noi molto pi responsabile della propria salute di quanto riconoscanole attuali conoscenze nel campo della medicina. Quelle che noi ora consideriamo guarigioni miracolose potrebbero in realt essere dovute ad unmutamento dello stato di coscienza che provochi dei cambiamenti nellologramma corporeo. Allo stesso modo, potrebbe darsi che alcunecontroverse tecniche di guarigione alternative come la visualizzazione risultino cos efficaci perch nel dominio olografico del pensiero leimmagini sono in fondo reali quanto la realt.A questo punto non potremmo pi affermare che la mente crea la coscienza (cogito ergo sum) ma al contrario, sarebbe la coscienza a crearelillusoria sensazione di un cervello, di un corpo e di qualunque altro oggetto ci circondi che noi interpretiamo come fisico.