DATA! Il Giornalino - Banda Capolago specialistico in sax al Verdi di Milano, e un Master in alto...

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Il Giornalino LETTERA DEL PRESIDENTE 22/6/2014 Numero II Anno IV La Banda Musicale “G. Verdi” a Villa Cagnola il 16 giugno 2013 Contenuti: Rossini Buongustaio La parola al maestro Pordenone 2014 Intervista agli allievi Masterclass Incontro con la scuola 2 4 8 12 11 5 Anche quest’anno siamo arrivati al nostro più im- portante appuntamento: il concerto d’estate. Que- sto evento è ormai una perla del nostro anno e si ar- ricchisce sempre più sia dal punto di vista musicale che dello spettacolo. Fino a qualche anno fa anch’io avrei considerato questo avvenimento un sogno irrealizzabile. Con l’impegno di tutti siamo riusciti dapprima a pianificare e poi a mantenere vivo que- sto evento che ormai è giunto alla quinta edizione. Essere arrivati fin qui è molto importante ma non è il nostro punto di arrivo, anzi dobbiamo conside- rarlo solo come una tappa raggiunta. Davanti a noi abbiamo ancora una strada molto lunga con nuove sfide da raggiungere onorandole al meglio. Ogni concerto è un piccolo passo, ogni servizio è un tra- Giochi Soluzioni n° scorso 14 15

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Il Giornalino

LETTERA DEL PRESIDENTE

22/6/2014Numero II Anno IV

La Banda Musicale “G. Verdi” a Villa Cagnola il 16 giugno 2013

Contenuti:

Rossini Buongustaio

La parola al maestro

Pordenone 2014

Intervista agli allievi

Masterclass

Incontro con la scuola

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Anche quest’anno siamo arrivati al nostro più im-portante appuntamento: il concerto d’estate. Que-sto evento è ormai una perla del nostro anno e si ar-ricchisce sempre più sia dal punto di vista musicale che dello spettacolo. Fino a qualche anno fa anch’io avrei considerato questo avvenimento un sogno irrealizzabile. Con l’impegno di tutti siamo riusciti dapprima a pianificare e poi a mantenere vivo que-sto evento che ormai è giunto alla quinta edizione. Essere arrivati fin qui è molto importante ma non è il nostro punto di arrivo, anzi dobbiamo conside-rarlo solo come una tappa raggiunta. Davanti a noi abbiamo ancora una strada molto lunga con nuove sfide da raggiungere onorandole al meglio. Ogni concerto è un piccolo passo, ogni servizio è un tra-

Giochi

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DATA!

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LA PAROLA AL MAESTRO

ARTICOLO MAESTRO E FOTO

Marco Ambrosetti

Eccoci al nostro ultimo appuntamento per quest’anno di lavoro, e che anno!Andando per ordine abbiamo avuto un autunno tra i piu intensi di sempre, siamo stati davvero pro-tagonisti nel territorio e siamo arrivati al concerto di Natale molto carichi, abbiamo suonato bene e abbiamo concluso l’Anno Verdiano nel migliore dei modi. Poi, il 2014 è iniziato con una grande sfida, specialmente per i nostri batteristi, rimasti “orfani” di Marta che, dopo sei mesi di Erasmus in Lapponia è appena rientrata. Ci è mancata, tan-tissimo, ma non l’abbiamo rimpianta. Questa è la

forza, deve essere questa, di una squadra VERA. A dicembre ci guardammo negli occhi, io e tutti i percussionisti in particolare Omar e Mattia che avreb-bero “coperto” l’assenza di Marta. Gli dissiche non avevamo alcuna intenzio-ne di chiamare degli esterni. E loro non si sono fatti pregare, e hanno fatto un lavoro enorme. Sempre presenti, sempre sul pezzo, sempre grintosi, sempre pronti. A loro due, e a tutta la sezione che li ha supportati come sempre, va

guardo a cui dobbiamo puntare per migliorarci. Dobbiamo mettere in campo tutte le nostre energie per rigenerarci quotidianamente, grazie alla voglia di migliorarci e di puntare sempre più in alto. Le possibilità non mancheranno, avremo sicuramente modo di avere nuovi stimoli e nuovi obiettivi. Il prossimo anno arriveremo al raggiungimento di un altro importante traguardo: il novan-tesimo di fondazione della nostra Banda, e sicuramente festeggeremo nel mi-gliore dei modi. Per questo rivolgo un caloroso grazie ai miei musicanti che si impegnano per migliorarsi e per garantire uno spettacolo sempre migliore, al consiglio che supporta l’organizzazione degli eventi e la vita associativa di tutti i giorni, al maestro Giuliano che con il suo impegno e la sua passione cerca di trasmetterci tutte le sue conoscenze (e che dovremmo ascoltare un po’ di più), ai nostri soci che attivamente collaborano alla realizzazione dei nostri eventi e in ultimo, ma non per importanza, un grazie a tutti coloro che fanno parte del nostro pubblico che ci ascolta e ci segue nei numerosi impegni sul territorio provinciale e non solo. Un grazie a tutti perché senza un tassello di quelli che ho indicato qui sopra la nostra associazione non sarebbe quello che è.

tutto il mio BRAVI e il mio GRAZIE. Oltre a ciò abbiamo visto due new entry nel team delle nostre masterclass: ai sassofoni ha preso il mio posto (e ci ab-biamo super-guadagnato!) Isabella Fabbri, la quale ci ha portato la sua fresca simpatia, e una già lunga carriera concertistica anche con orchestre in giro per l’Europa, supportata da una formazione di altissimo profilo, tra un diplo-ma specialistico in sax al Verdi di Milano, e un Master in alto perfezionamen-to sassofonistico presso l’accademia superiore di Strasburgo. Non male eh? Che dire poi del Maestro Angelo Borroni, docente di Corno al Verdi di Milano, e durante la sua fulgida carriera primo corno della Filarmonica della Scala, del Regio di Parma, della RAI di Torino...devo continuare? Lui ci ha portato la sua grande esperienza didattica, con una simpatia e una disponibilità davve-ro fuori dal comune per professionisti del suo calibro. Insomma due acquisti in linea con i già consolidati Teo Aroni (percussioni), Luca Cuomo (Flauti), Sergio Delmastro (Clarinetti) ed Eros Sabbatani (Ottoni). A questi due nuovi eccellenti professionisti un grande benvenuto e a tutto questo team strepi-toso un grazie grosso così per aver, anche quest’anno, condiviso un briciolo della loro competenza con noi che, pian pianino, gli “rubiamo” un po’ del loro mestiere sperando di metterlo più a frutto possibile! Ci avviciniamo al consueto concerto d’estate (22 giugno ai giardini a Varese, venite no?) dopo aver trascorso quindi una primavera molto intensa tra prove, una adunata di 2 giorni, e un “ponte” del 2 giugno tra i più intensi che si ricordino con un concerto, due sfilate e la rassegna di Villa Cagnola, in cui abbiamo offerto uno spettacolo molto vario, spaziando tra stili diversi: marcia, musica classi-ca, musica pop, musica jazz e musica latina. Ben fatto. E’ stato un buon ape-ritivo per i giardini, non c’è che dire! Proporremo dei brani nuovi, alcuni già introdotti in “anteprima” a Villa Cagnola, come la Carmen e Cuban Sound, scelti per dare piu ritmo e colore ad un repertorio in continuo rinnovamento, e stiamo lavorando tantissimo alla preparazione dell’ultimo tassello: la sinfo-nia del Barbiere di Siviglia di Rossini. Proprio lui, il mangione di cui vi parlerà il nostro Renzo poco più avanti. La scelta di questi brani parte da una ragione semplice: non è vero che la musica classica è noiosa! La musica classica è, può essere, estremamente divertente. Carmen e il Barbiere sono due ottimi esempi in questo senso! La difficoltà principale di entrambi i brani è data dal ritmo...infuocato e martellante, specialmente nel capolavoro di Rossini, che richiede anche estrema concentrazione e grande spirito di insieme. Questa è la grande trappola rossiniana: musica divertente, buffa, che rischia di passare per facile, ma che facile non lo è affatto! I musicanti si stanno impegnando al massimo dei loro sforzi per offrire al nostro bel pubblico una novità as-soluta! Sono sicuro che, come sempre, gli sforzi pagheranno! Pertanto vi aspettiamo, numerosi e “caldi” come sempre, domenica 22 giugno...e non

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Giuliano

ARTICOLO MAESTRO

PORDENONE INVASA DA PENNE… NERE

«L’ottimismo è il profumo della vita», recitava uno slogan pubblicitario. Dopo l’adunata alpina del 2014 si potrebbe coniare un nuovo motto: «L’ot-timismo ha il profumo di Alpini». Che mondo sarebbe senza gli Alpini? Si-curamente un mondo infelice, senza valori e senza memoria. A Pordenone si respirava proprio quest’aria di festa, penne nere e tricolori hanno invaso la città. Gli alpini ancora una volta hanno fatto centro. Domenica 11 maggio hanno riempito la cittadina friulana con la felicità che li contraddistingue da sempre. Un feeling magico si è creato fin da subito tra le persone: erano tutti felici, per un giorno è prevalso l’ottimismo e la voglia di stare insieme. Migliaia di persone sfilavano e cantavano in mezzo alla folla festosa che li acclamava e a gran voce gridava: “Grazie”. Grazie Alpini, per quello che avete fatto, per quello che fate e per quello che farete. Grazie per la vostra solidarietà, per la vostra passione e per il vostro amore verso il prossimo. Grazie per le emozioni che ci avete regalato, per quelle che ci regalate e per quelle che ci regalerete in futuro. Grazie Alpini. Forse è questo il vero slogan delle adunate passate, presenti e future.

70 mila Alpini sfilano per le via della città. Un solo coro si solleva dalla folla: «Grazie!»

Alessandro Pepe

finisce qui, sono già in cantiere ben cinque brani nuovi che arricchiranno il nostro repertorio per gli impegni autunnali e natalizi. E si eh, si spinge sull’acceleratore perchè l’anno prossimo sarà importante. L’anno prossimo son novant’anni...Ma giovin siamo ancora!

ROSSINI BUONGUSTAIO

Gioacchino Rossini, (Pesaro 1792 – Parigi 1868) musicista, figlio di un suonatore di trombetta e di un buon soprano. Su questo autore si potrebbero scrivere, e sono state scritte, innumerevoli opere.Non intendiamo dilungarci sugli aspetti ormai noti a tutti, quello di cui vogliamo parlarvi è il rapporto particolare che aveva Rossini con la cucina. Que-sto amore nasce fin da piccolo, si narra che avreb-be fatto il chierichetto solo per poter bere qualche bicchiere di vin santo. Il buon gusto evolve poi con gli anni. Testimonianze giungono a noi da Anto-

nin Carême, uno dei famosi chef dell’epoca, che gli dedicò parecchie ricette. «Quando veniva a trovarmi mi chiedeva un piatto in particolare, un’insalata che aveva ideato lui stesso con mostarda, limone, pepe, sale, olio d’oliva e tartufo». Lo stesso Richard Wagner ci parla di questa passione. «Ero andato a trovarlo nella sua villa di Passy, a Parigi. Iniziavamo un discorso, lui si alzava e spariva per pochi minuti, poi ritornava. Sarà successo cinque o sei volte. In-dispettito gli domandai spiegazioni. La risposta mi lasciò basito: «Mi perdoni, ma ho sul fuoco la lombata di capriolo. Dev’essere innaffiata di continuo». In un’intervista un giornalista, vedendolo così allegro e pacifico, chiese al mae-stro se egli non avesse mai pianto in vita sua: «Sì» gli rispose, «una sera in barca sul lago di Como. Si stava per cenare e io maneggiavo uno stupendo tacchino farcito di tartufi. Quella volta ho pianto proprio di gusto: il tacchino mi è sfuggito ed è caduto nel lago!». Alcune delle frasi che gli vengono attribuite e che, per questo aspetto, meglio definiscono sono: «L’appetito è per lo sto-maco quello che l’amore è per il cuore». «Non conosco un lavoro migliore del mangiare». «Per mangiare un tacchino dobbiamo essere almeno in due: io e il tacchino». «Mangiare, amare, cantare e dirigere sono i quattro atti di quell’o-pera comica che è la vita».

Renzo Bianchi

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PORDENONE 2014: EMOZIONI DI UN’ADUNATA

Ci sono esperienze che segnano la vita delle persone, che restano impresse nella memoria perché ci danno emozioni. L’adunata di Pordenone è stata una di queste. Sabato mattina, sveglia presto. Si parte alle 5.00, direzione Villa Pisa-ni. Si visita il parco, la guida par-la di un labirinto: non si può non andarci. Entriamo, ci perdiamo e giochiamo per trovare l’uscita. Iniziano i primi sorrisi. A pranzo ci

accoglie una cantina: tavolini pronti all’ombra delle piante, la luce del sole gioca con le foglie, iniziano i primi canti. Raggiungiamo San Donà di Piave, primo momento di riposo della giornata, solo per poco però, poi si riparte verso l’albergo per la cena. La sala è grande, con noi mangia il gruppo de-gli alpini della Valtellina, basta poco e ci ritroviamo tutti insieme a cantare come se ci conoscessimo da una vita. Dopo cena quattro passi in centro: una bella camminata fino al Piave e poi in piazza, si gioca con l’acqua del-la fontana, la serata lo permette, poi tutti a nanna. Domenica è il giorno dell’adunata, si parte presto. Non sappiamo cosa ci aspetterà a Pordenone. Arriviamo a ridosso dello scioglimento, scarichiamo il pullman a tempo di record e alla spicciolata raggiungiamo l’ammassamento. Cerchiamo un po-sto per lasciare gli strumenti, poi liberi fino all’orario di ritrovo per la sfilata. Punto d’incontro nel piazzale della chiesa, qualcuno va a messa sperando che il cielo rimanga solo coperto. Si respira aria di festa, i chioschi ci ac-colgono, i banchetti sono distribu-iti sulle vie, penne nere e bandiere le colorano. Si ride, si sta insieme, a gruppetti ci si muove per la città cercando di non perdersi nel fiume di gente. Ore 14.00 un fischietto suona, pronti a partire, le perso-ne s’incamminano è il turno del 5 settore, tocca a noi. Sul percorso le transenne ci separano solo fisi-camente dalle persone che stanno affollando le strade, la musica e le

nostre voci si fondono tutte insie-me. Il percorso è quasi un lungo rettilineo, ogni tanto si rallenta ad un certo punto ci si ferma, forse per far passare qualcuno. Siamo fermi, non stiamo suonando, su un fianco una signora sta batten-do le mani da quando siamo arri-vati. Il volto scavato dal tempo, i capelli argento,davanti sulla tran-senna ha un bigliettino con scritte 6 lettere in corsivo. “Grazie”. Con-tinua a battere le mani, uno sguardo d’intesa ...e muovendo le labbra scan-disce ancora un “Grazie”. Profondo, sincero, Vero. Ripartiamo e nonostante sia sullo sfondo sentiamo ancora battere quelle mani, le sue, sono sicuro. Davanti alle tribune, con un tempismo perfetto, siamo al ritornello dell’in-no degli Alpini. Lo speaker si ferma, ora la voce arriva da tutte le tribune. Arriviamo allo scioglimento, mentre si aspetta il pullman facciamo ancora musica. Non arrivano a Vent’anni, sono i nostri ragazzi attorno ad un tavo-lo che fanno musica. Solo il temporale li fa ritirare, ma poi fuori ancora a suonare. Dopo cena il pullman ci riaccompagna a casa sono quasi le 3.15 del Mattino, scendiamo stanchi, questi giorni sono stati impegnativi. Prima di rientrare alle nostre case ci si ferma ancora un attimo per un saluto, un sorriso e un “Grazie” per questi giorni passati insieme.

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NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI

Anche quest’anno i nostri ragazzi, che hanno seguito con impegno il corso allievi, si stanno preparando per gli esami del 2 Giugno.

Una breve intervista con le sensazioni prima dell’esame:

- Sei teso?

- Cosa ne pensi dei maestri?

- Quale strumento vorresti suonare? (1° anno propedeutico)

Marco Nerito3° anno di sax soprano“Assolutamente no. Ho studiato e sono super preparato (la maestra annuisce).La Paola è molto pazien-te e Giuliano mi “sem-bra” bravo.Dopo sole quattro prove al venerdì è difficile dare un giudizio.”

Prestera Lorenzo3° anno di teoria e solfeg-gio e 2° anno di trombone“Sì, sono molto teso. Marcello è magico anche se un po’ rompiscatole. Giuliano è sulla stessa lunghezza d’onda di Mar-cello, non mi fa paura.”

Rita Riboli - 3° anno di solfeggio e clarinetto“No, ho già avuto la col-laudo del fuoco al vener-dì, giorno delle prove. Paolo è un grande. Giu-liano, invece, sembra un “cattivone” ma non lo è. Alla prima prova mi ha messo subito a mio agio è stato davvero bravo.”

Tommaso Caputo1° anno propedeutico“Si, sono agitato. Ho paura di sbagliare. Pau-ra da 90. Ehm ehm… In compenso sono prepara-to. Il merito è tutto della maestra Paola.Il clarinetto, in attesa del sax…”

Giorgio Bonato3° anno di sax contralto“Si, sono teso e preoc-cupato. Hai presente quando sudi freddo? Ecco, questa è la mia preparazione.Sia Paolo che Giuliano sono bravi ma preferi-sco Isabella, insegnante dei master e fidanzata di Giuliano.”

Sharon Pierattini3° anno teoria e solfeg-gio e 2° di flauto traverso“Sono sia tesa che pre-occupata.Paola è bravissima, una specie di mamma.Giuliano lo conosco poco ma avrò modo di conoscerlo visto che sarà sotto il mio naso per molto tempo.”

Benedetta salviato1° anno propedeutico“No, sono tranquilla.Ho studiato bene. Il clarinetto.”

Patrick Nerito3° anno di teoria e solfeg-gio 2° anno di trombone“Non tantissimo anche se non sottovaluto l’esame.Marcello e Giacomo sono bravissimi, Giulia-no non lo conosco.”

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Luigi Crugnola 2° anno di Tuba“Abbastanza, quanto basta.Sono bravi. Con un gio-vanotto come me ci vuo-le pazienza.”

Luca Borsoi3° anno di Clarinetto“Si, sono abbastanza teso anche se non sono preoccupato.Paolo è bravo, i nostri rapporti sono migliorati nel tempo.Giuliano è simpatico.”

Niccolò Mangano1° anno propedeutico“Si sono teso, nonostan-te ci sia Paola.Lei è brava, ci ha anche portato le caramelle.”Il bombardino.

Martina Manera3° anno di Oboe“Sono preparatissima anche se affronto l’esa-me con un brano di Mo-zart: Ave verum corpus. Paola è bravissima, se sono fiduciosa è anche merito suo.”

INCONTRO CON LA SCUOLA

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MASTERCLASS: LA PAROLA A DELMASTRO

Che sensazione hai provato tornan-do in banda?La banda è l’ ambiente in cui mi sono formato e dove ritorno sempre con immenso piacere. La cosa sin-golare è che non è importante che sia a Varese o ad Asti (da dove pro-vengo): i valori e le situazioni sono esattamente gli stessi e il rapporto che si crea fra le differenti genera-zioni è il medesimo in tutte le real-tà bandistiche. Insomma tornare a Capolago ha rappresentato per me un tuffo nella mia giovinezza con la sensazione che i decenni non siano passati.

Che impressione ti hanno fatto i musicanti? Chi di loro ti ha colpito par-ticolarmente? Si dice in giro che con Gianni e Silvano si sia instaurato un grande rapporto.In Gianni e Silvano ho rivisto mio padre e mio nonno, entrambi clarinetti-sti nella mia banda, con la differenza che ora la mia età non è così distante dalla loro! Ma soprattutto ho ammirato in loro, non proprio giovincelli, la volontà di migliorarsi e la curiosità dimostrata verso aspetti tecnici dello strumento e della musica. Immaginate la soddisfazione quando Silvano mi ha detto che dopo avermi conosciuto gli è tornata la voglia di studiare a casa. Così come Giancarlo che ha continuato a chiedermi nuovi esercizi tecnici (spesso, ammetto, noiosi...) perché sentiva che gli facevano mi-gliorare la sua capacità di clarinettista. E così tutti gli altri che hanno sacri-ficato i fine settimana per ascoltarmi. Devo dire che, conoscendo piuttosto bene l’ambiente bandistico, la realtà di Capolago è particolarmente felice e il clima di collaborazione che si respira è palpabile.

Di Giuliano che ci racconti?Il maestro Giuliano, nella sua giovanile irruenza ed energia, è il vero mo-tore della banda. Mi pare che, sia per quanto riguarda la scelta dei reper-tori che per la serietà e passione messa nelle prove, Giuliano rappresenti l’uomo giusto al posto giusto!

LE MASTERCLASS VISTE DA GIANNI E SILVANO

Cosa ne pensate del maestro?Sergio è una brava persona, molto alla mano,di buona compagnia e un’ottima forchetta.

È un bravo insegnante?Sì, sembra non si stanchi mai d’insegnare. Si pren-de carico delle nostre difficoltà, avendo a che fare con delle zucche attende la nostra maturazione.

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SOLUZIONI DEL NUMERO SCORSOI NOSTRI GIOCHI

Nome di battesimo del maestrodella Banda di CapolagoSanta patrona della musica Si suona in banda e non è alto Tutti gli alpini ce l’hanno sul cappelloLo suonava Renzo Arbore La prima nota In banda e sul campanile della chiesa

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Chiave di violino o chiave di...Suoniamo quello alpino L’autore delle 4 stagioni Autore di colonne sonore western Strumento a doppia ancia Sono scritte sullo spartito La suonava Louis Armstrong Quest’anno è il suo bicentenario

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Ricomponi la figura

Strumenti musicali dal mondo:sai dire come si chiama questo particolare strumento elettronico? A _ _ _ L _ _ _ _

Indirizzo:

Banda Musicale “G. Verdi”

via per Buguggiate

c/o circolo 21100

Capolago di Varese

Marco NeritoRita RiboliGiorgio BonatoMartina ManeraLuca Borsoi

La banda sul web:

sito web:www.bandacapolago.com

e-mail:[email protected]

facebook:facebook.com/bandacapolago

twitter:twitter.com/bandacapolago

Contatti:

Marco Ambrosetti (Pres.)

Tel: 3484035080

E-Mail: [email protected]

Flavio Caravati (P.R.)

Tel: 3474138851

E-Mail: [email protected]

Copia Gratuita

Via Patrioti 70, 21020 - Inarzo (VA)

Tel/fax 0332 948486 mail : [email protected]

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Falegnameria F.lli Isella s.n.c.

Si ringraziano:

2014