Darwin 1809-2009 Marco Ferraguti

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Conferenza di Marco Ferraguti "Il dottor Darwin, suppongo?" in occasione della Mostra Darwin 1809-2009

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D. Quammen L’evoluzionista riluttante Codice, 2008

Darwin era un uomo complicato …

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Charles Darwin e Giuseppe Garibaldi condividono, dal punto di vista storico, una peculiare caratteristica: aver fondato qualcosa che oggi, forse, ancora esiste, ma – e si sottolinea ma – in una forma completamente diversa da com’è stata da loro concepita

Alessandro Volpone

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… non vi furono due suoi seguaci che concordassero totalmente con lui, o fra loro, sulle caratteristiche fondamentali dell’evoluzione. La teoria evoluzionistica che venne ampiamente accettata nel XIX secolo non rappresentava nessuna delle versioni formulate da Darwin stesso. Le versioni che riscossero popolarità affermavano tipicamente che l’evoluzione era progressiva, discontinua, o saltativa, e lamarckiana.

D. Hull Carro della vittoria scientifica o mostra ambulante di medicina? Pp. 120-148 in: AAVV: Sociobiologia e natura umana. Einaudi, 1978

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Benché L'origine sia il testo fondante della biologia evoluzionistica, in molte università americane (e con tutta probabilità anche britanniche) è possibile conseguire un dottorato di ricerca in tale campo senza averla letta; […] Il che è davvero deleterio, perché leggere Darwin può essere divertente, persino entusiasmante, oltreché istruttivo.

D. Quammen L’evoluzionista riluttante Codice, 2008, p. 150

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Oenothera. lamarckiana

O. nanella O. lata

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… sono convinto che la selezione naturale sia stata la causa principale, ma non l’unica, delle modificazioni.

Ch. Darwin L’origine delle specie… Introduzione

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Down House, la casa dove Darwin ha vissuto quasi tutta la vita, a 16 miglia dal centro di

Londra, a Downe

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John C. Avise and Francisco J. Ayala PNAS June 16, 2009 vol. 106 suppl. 1 9933–9938

Un’opinione illustre…

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E non discuterò nemmeno, in questa sede, delle varie definizioni del termine specie. Nessuna di esse ha mai soddisfatto tutti i naturalisti, anche se ogni naturalista sa, più o meno, che cosa intenda quando parla di specie.

Ch. Darwin, Origine… (cap. II)

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Da queste osservazioni si vedrà che io considero il termine specie come dato arbitrariamente per convenienza ad un gruppo di individui che si assomigliano molto l’un l’altro, e che non differisce in modo essenziale dal termine varietà, che viene attribuito a forme meno distinte e più fluttuanti.

Ch. Darwin, Origine delle specie… (cap. II)

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Ma questo ethos dell'evoluzione, che trova ineluttabilmente la sua nozione chiave nel modello della selezione, e dunque nella lotta per la sopravvivenza nella vittoria del più forte, nell'adattamento riuscito, ha da offrire ben poche consolazioni. Anche laddove si cerchi di imbellirlo in diversi modi, resta sempre un ethos crudele.

J. Ratzinger, papa Benedetto XVI Verità del Cristianesimo (Università "La Sorbona", 27 novembre 2007)

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“Debbo premettere che uso il termine Lotta per l’Esistenza in un senso lato e metaforico, che comprende la dipendenza di un vivente dall’altro e, cosa ancor più importante, non solo la vita del singolo, ma il suo successo nel produrre discendenti.”

Ch. Darwin L’origine delle specie…, Cap. III

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… leggendo un’annotazione del 1842. Qui Darwin descrive con scherno tutti gli atti di Dio mentre lo immagina alle prese con la Creazione, descritta nella Genesi.

R. Alberoni Il Dio di Michelangelo e la barba di Darwin. Rizzoli, 2007, p. 120

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Quanto è più grande dell’idea prodotta da un’immaginazione angusta che Dio abbia creato (scontrandosi con quelle leggi che proprio lui aveva stabilito in tutta la natura vivente) I Rinoceronti di Giava e quelli di Sumatra, che a partire dal Siluriano abbia prodotto una lunga successione di umili Molluschi - come inferiore alla dignità di Colui del quale si suppone abbia detto che sia luce e la luce fu

Ch. Darwin - Taccuino D, p. 36

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Charles scrive: Quando sarò morto, sappi che molte volte ho baciato & pianto sopra questo C. D.

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G.Tuccimei La teoria dell’evoluzione e il problema dell’origine umana, 1897, pp. 51-54

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« ... ho letto [ ... ] il libro di Darwin sulla 'natural selection'. Per quanto svolto grossolanamente all'inglese, ecco qui il libro che contiene i fondamenti storico-naturali del nostro modo di vedere»

(Marx ad Engels, 19 dicembre 1860)

«Proprio come Darwin scoprì la legge dell’evoluzione nella natura organica, Marx scoprì la legge dell’evoluzione nella storia umana»

F. Engels al funerale di Marx, 17 marzo 1883, in I have landed di S.J.Gould. p. 103

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Marx, che era certamente più acuto, aveva accolto con tanto favore la pubblicazione dello scritto di Darwin sull’origine delle specie da voler dedicare al naturalista inglese il secondo volume del Capitale, onore che fu garbatamente rifiutato dall’interessato.

Claudio Rugarli: Il futuro della sinistra tra Darwin e Monod. Arcipelago Milano 23-6-2009 http://www.arcipelagomilano.org/?p=2995

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Un’analoga applicazione – anche se con esiti antitetici – è reperibile anche nella prospettiva generale di Marx che, tra l’altro, avrebbe voluto dedicare il suo Capitale proprio a Darwin.

Mons. Gianfranco Ravasi, Ama intensamente l’intelligenza L'Osservatore Romano, 2 luglio 2009

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13 ottobre 1880 Down Beckenham, Kent Orpington, S.E.:R.

Caro Signore, sono molto riconoscente per la vostra gentile lettera e l'allegato. La pubblicazione in qualsiasi forma di vostre osservazioni sui miei scritti non richiede in realtà alcun consenso da parte mia; e sarebbe ridicolo per me dare un consenso per ciò che non lo richiede.

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G. Sermonti, Radici Cristiane, Giugno 2009, pp. 21-22

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… e aggiungerò che fra le razze bianca e nera vi è una differenza fisica che credo impedirà per sempre alle due razze di vivere insieme nell'uguaglianza sociale e politica. E nella misura in cui esse non possono vivere in questo modo, fin tanto che restano insieme ve ne deve essere una superiore e una inferiore, e io, come chiunque altro, sono favorevole a che si assegni il posto superiore alla razza bianca. Ne approfitto per dire che non vedo perché al negro si debba negare tutto solo perché il bianco deve avere una posizionesuperiore.

Abraham Lincoln, discorso del 18 settembre l858

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«Le nazioni stanno compiendo inutili sforzi per la conservazione di esseri inutili e nocivi, e così gli anormali impediscono il progresso dei normali. Dobbiamo affrontare con coraggio questo problema. Perché la società non usa i sistemi più economici per la cura dei criminali e dei pazzi? (…) Una dolce morte con i gas risolverebbe il problema in modo umano ed economico».

Alexis Carrel L’uomo, questo sconosciuto, 1936

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Lamarck è stato l’Hutton della Geologia. portò pochi fatti evidenti, ma così coraggioso nei suoi giudizi profondi che nel prevederne le conseguenze, fu dotato di quello che si potrebbe definire spirito profetico nella scienza – , la dote più alta di un genio elevato

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PRIMA LEGGE (uso & disuso) In ogni animale che non abbia superato il termine dello sviluppo, l'impiego più frequente e sostenuto di un organo lo fortifica poco a poco, lo sviluppa, lo ingrandisce, e gli dà una potenza proporzionata alla durata dell'impiego; mentre la mancanza costante d'uso di tale organo lo indebolisce insensibilmente, lo deteriora, ne diminuisce progressivamente le facoltà, e finisce col farlo sparire.

SECONDA LEGGE (ereditarietà caratteri acquisiti) Tutto ciò che la natura ha fatto acquisire o perdere agli individui sotto l'influenza delle circostanze alle quali essi si trovano da lungo tempo esposti e, di conseguenza, per influenza dell'impiego predominante di tale organo, o per quella di un suo costante mancato uso; essa lo conserva attraverso la generazione ai nuovi individui che ne derivano, purché i cambiamenti acquisiti siano comuni ai due sessi, o a quelli che hanno prodotto questi nuovi individui.

Capitolo VII della Philosophie Zoologique (1809)

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Il piano delle operazioni della natura riguardo alla produzione degli animali, è chiaramente indicato da questa causa primaria e predominante che dà alla vita animale il potere di complicare progressivamente l'organizzazione, e di complicare e perfezionare gradualmente non solo l'organizzazione nel suo insieme, ma anche ogni sistema di organi in particolare, man mano che riesce a stabilirli

J. B. Lamarck Histoire naturelle des animaux sans vertèbres. Paris, Verdière, Librairie, 1815

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… ho trovato che nelle anatre domestiche le ossa dell’ala pesano meno e quelle delle zampe di più, rispetto all’intero scheletro, di quanto non avvenga nelle anatre selvatiche, e presumo che questo cambiamento possa essere con sicurezza attribuito al fatto che le anatre domestiche volano molto meno che le loro corrispondenti selvatiche…

Ch. Darwin L’Origine delle Specie… Cap. I

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