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    Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto

    1. IL QUADRO DEI CAMBIAMENTI1. Le politiche educative europee e i saperi: il paradigma della complessit e

    la societ della conoscenza2. Levoluzione degli strumenti valutativi: il nuovo paradigma dei processi di

    apprendimento, la rivisitazione dei modelli di insegnamento, la revisionedelle modalit di valutazione

    Parleremo di .

    1. LE TRASFORMAZIONI NELLE POLITICHEEDUCATIVE E I NUOVI MODELLI DI VALUTAZIONE

    1. LE COMPETENZE1. Il concetto di competenza: che cosa e quali2. La competenza in Europa e nella normativa italiana3. Le competenze trasversali4. I test OCSE PISA e la literacy

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    Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto

    1993:Libro bianco di Delors:Crescita, competitivit e occupazione. Le sfide ele vie da percorrere per entrare nel XXI secolo: evidenzia il ruolo della formazionenelle politiche sociali europee e dellistruzione nella crescita della competitivit

    investimento nelle risorse umane1995: Libro bianco della Cresson:Insegnare e apprendere. Verso una societdella conoscenza: evidenzia i fattori di cambiamento della societ(mondializzazione degli scambi, globalizzazione delle tecnologie e societdellinformazione) per cui la societ del futuro sar una societ conoscitiva

    LE TAPPE

    La scuola dovr: realizzare una formazione polivalente che

    inciti ad imparare ad apprendere lungotutto larco della vita

    Orientare la cultura letteraria a consentirenegli individui un corretto esercizio della

    democrazia Orientare la cultura scientifica al senso

    critico rispetto agli educatori selvaggi (imedia)

    Educare alla creativit, sviluppare lacapacit di valutare e di scegliere

    (Lamnesia storica si paga socialmente)

    Life long learning

    Umanesimo integrale ecultura come Bildung

    Cittadinanza attiva

    Superare il digitaldivideCertificare le

    competenze perfavorire la mobilit

    A1. LE POLITICHE EDUCATIVEEUROPEE E I SAPERI

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    LA SOCIETA DELLA CONOSCENZA: UN CAMBIAMENTO DI PARADIGMA

    1. La trasformazione del valore sociale della conoscenza: unattivit sociale primaria da cui dipende il futuro delleconomia e della societstessa

    1. La trasformazione del senso della conoscenza:dimensione epistemologica , con il passaggio dalparadigma lineare al paradigma della complessit

    terziarizzazionedelleconomia

    societ dellacomunicazione

    Necessit di: flessibilit, mobilit, autonomia

    mondializzazione degli scambi eglobalizzazione

    del mercato

    = innalzamento del

    livello culturale deicittadini europei

    difficolt di

    decisioni

    = dalle discipline aisaperi

    I cambiamenti del valore della

    conoscenza:

    A1. LE POLITICHE EDUCATIVEEUROPEE E I SAPERI

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    Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto

    LA STRATEGIADEL CURRICOLO

    dalla scuola del programma ministerialealla scuola della programmazionedidattica (v.programmi della scuolamedia 1979)

    modello sequenziale, diacronico= pensiero lineare o della manodestra: operazioni logico-cognitive elementari e superiori

    Tassonomie cognitive chedefiniscono lapprendimentoscolastico: v. 6 gradini diBloom per la definizione degliobiettivi

    Modello organizzativotayloristico: lamacchina

    ANNI SETTANTA-OTTANTA

    LA RIFLESSIONEPEDAGOGICO- DIDATTICA

    A1. LE POLITICHE EDUCATIVEEUROPEE E I SAPERI

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    LA RIFLESSIONE

    A1 LE POLITICHE EDUCATIVE

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    7/33Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto

    Paradigma della complessit e recupero della globalit delle operazioni umane:

    = pensiero della mano sinistra, creativo, per mappeconcettuali, che compie operazioni emotivo-affettive(Gardner, Goleman, Morin, Bruner)

    dal pensiero lineare(conoscenzecomuni a tutti e socializzabili) ..

    . al pensiero modulare,simultaneo, sincronico(intervento soggettivo epersonale sul reale)

    ANNI NOVANTA

    1. la pedagogia della cittadinanza globale

    (Morin)

    LA RIFLESSIONEPEDAGOGICO- DIDATTICA

    2. la riflessivit(come trattamento critico e metacritico dei saperi che accogliepositivamente la condizione di precariet connessa allacomplessit)3. Lintegrazione dei saperi

    (empirico produttivi e antropologici ed esistenziali)

    EGUENZE

    A1. LE POLITICHE EDUCATIVEEUROPEE E I SAPERI

    A1 LE POLITICHE EDUCATIVE

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    8/33Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto

    2000: Consiglio Europeo di Lisbona definisce La strategia di Lisbonatrasformare lUnione Europea nelleconomia basata sulla conoscenza,la pi

    competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare uno sviluppo sostenibile e

    una maggiore coesione sociale (v. Memorandum sullistruzione e formazionelungo tutto larco della vita)

    Le persone sonola principalerisorsa dellEuropa

    from the craddleto the grave

    A1. LE POLITICHE EDUCATIVEEUROPEE E I SAPERILE TAPPE

    Obiettivi strategici (Stoccolma 2001 Barcellona 2002): Aumentare la qualit e lefficacia dei sistemi educativi Facilitare laccesso allistruzione e alla formazione Aprire questi sistemi al mondo esterno Rendere entro il 2010 i sistemi di istruzione e formazione dellUE un punto

    di riferimento di qualit a livello mondiale

    Livelli di rendimento e indicatori per il 2010 (2003-04): ridurre gli abbandoni scolastici precoci (non pi del 10%) incrementare del 15% i laureati di matematica, scienze e tecnologie portare all85% i ventiduenni in possesso di diploma superiore diminuire del 20% lilliteracydei quindicenni portare al 12,5% la popolazione adulta che partecipa al life long

    learning

    A1 LE POLITICHE EDUCATIVE

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    9/33Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto

    1. La definizione di 3 tipi di apprendimenti Formale=si svolge negli istituti di formazione e di istruzione e porta a diplomi e

    qualifiche professionali; Non formale: si svolge al di fuori dei circuiti formali (p.es. nei luoghi di lavoro, in

    organizzazioni sindacali, ecc.) e di solito non porta a certificazioni ufficiali Informale: il corollario naturale della vita quotidiana; non intenzionale e

    spesso non riconosciuto dallo stesso interessato

    I NUOVI TEMI DELLA STRATEGIA DI LISBONA

    A1. LE POLITICHE EDUCATIVEEUROPEE E I SAPERI

    2. La valorizzazione e la certificazione di tutti gli apprendimentiproblema dei modelli nuovi di valutazione e certificazione

    3. Il life long learning(LLL) e la visione sistemica degli apprendimenti di base etrasversali che si nutrono di nuovi strumenti quali la motivazione, lo spiritoimprenditoriale e la capacit di autoapprendimento (self directed learning)problema di definizione delle competenze di base e trasversali

    A2 LEVOLUZIONE DEGLI

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    10/33Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto

    A2. LEVOLUZIONE DEGLISTRUMENTI VALUTATIVI

    I PROCESSI DI APPRENDIMENTO: NUOVI PARADIGMI

    Dalcomportamentismo

    concezione lineare

    e sequenzialedellapprendimento: osservazione deicomportamentimanifesti

    modellizzazione e

    astrazione nellanalisidei processi diapprendimento, conosservazione deiprocessi interni alsoggetto

    dinamica

    dellapprendimento per lamodificazione degli schemimentali (Ausubel), in unadimensione socio-culturale(Vygotskij e Bruner) esituata, legata alle azioni

    che lo generano (Lewin)

    Lapprendimento un processo integratofra cognizione, metacognizione e

    motivazione

    . al cognitivismo.

    alcostruttivismo

    A2 LEVOLUZIONE DEGLI

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    11/33Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto

    I PROCESSI DI APPRENDIMENTO: NUOVI PARADIGMI

    Conseguenze per la valutazione:1. I risultati dellapprendimento non si risolvono in termini di

    semplici prestazioni finali2. Esiste una stretta connessione fra prodotti dellapprendimento

    e processi che li determinano3. I contesti hanno una funzione essenziale per lapprendimento

    Ruolo determinantedellaconsapevolezza,della riflessivit edellautovalutazione

    A2. L EVOLUZIONE DEGLISTRUMENTI VALUTATIVI

    A2 LEVOLUZIONE DEGLI

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    12/33Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto

    I PROCESSI DI INSEGNAMENTOE IL NUOVO RUOLO DELLINSEGNANTE

    Se si modifica ilmodello diapprendimento .

    allora si modifica ilmodello diinsegnamento

    Caratteri peculiari della azione didattica: condizione parentetica, fra parentesi, rispetto ai vincoli di

    realt sapere astratto, decontestualizzato

    modello diretto otrasmissivo:sequenza lineare e gerarchica:insegnante conoscenzastudente - apprendimento

    modello indiretto osignificativo:sequenza circolare: studenteconoscenza - insegnante

    A2. L EVOLUZIONE DEGLISTRUMENTI VALUTATIVI

    La crisi dei sistemi di

    A2 LEVOLUZIONE DEGLI

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    13/33Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto

    La crisi dei sistemi divalutazione tradizionali

    ANNI OTTANTA STATI UNITI:movimento della VALUTAZIONE AUTENTICA

    Critica alla valutazione tradizionale e alla pratica deltesting (valutazione esclusivamente di prodotto, riduttivarispetto alla complessit dei saperi, falsamente oggettiva)

    Nuova idea di valutazione:accertare non ci che lo studente sa, ma ci che sa fare conci che sa (Wiggings, 1993)

    Apprendimentoper

    competenze

    Pratica delportfolio

    A2. L EVOLUZIONE DEGLISTRUMENTI VALUTATIVI

    La crisi dei sistemi di

    A2. LEVOLUZIONE DEGLI

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    14/33Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto

    La crisi dei sistemi divalutazione tradizionali

    Conseguenze per la valutazione:1. Riferimento a compiti estesi, che accertino le capacit di

    comprensione, di pianificazione, di organizzazione

    2. Ampliamento dei livelli di accertamento: dalle conoscenze dichiarative(know what) e procedurali (know how) alle competenze strategiche(know when)

    3. Ancoraggio a compiti autentici e significativi4. Opportunit di feed-back immediati: la pratica dellosservazione5. Intreccio e interdipendenza fra momento formativo e valutativo6. Impiego di pratiche e strumenti di autovalutazione

    per una lettura integrata diapprendimento, insegnamento evalutazione(Lichtner, 2004)

    A2. L EVOLUZIONE DEGLISTRUMENTI VALUTATIVI

    B1. IL CONCETTO

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    CO C ODI COMPETENZACOMPETENZALE TAPPE

    1997: Legge 196 (cd. Legge Treu) sistema della formazione professionale lacertificazione per competenze e il sistema dei crediti per creare un sistema diequivalenze che permettano la circolazione delle persone = idea di integrazione

    intersistemica scuola/lavoro e fra sistemi di lavoro1997: Legge 425: Riforma degli esami di Stato fondati sulle 3 C (conoscenze,competenze, capacit). Nesso con la Pedagogia per obiettivi, o strategia del curricolo1999: DPR 275: Regolamento dellautonomia: art.8 il Ministro, disponendo i curricoli alivello nazionale, fissa tra laltro gli obiettivi specifici di apprendimento relativi allecompetenze degli alunni.1999-2001: dibattito allinterno della riforma Berlinguer(cfr. i documenti Competenzee curricoli: prime riflessioni, il Programma quinquennale di progressiva attuazione dellalegge 30/00, gli Indirizzi per lattuazione dei curricoli) i curricoli mirano a raggiungerela durevole acquisizione di competenze, intese come la capacit di padroneggiare e diutilizzare le conoscenze in un contesto dato2001-06: la riforma Moratti (documento Bertagna 2001; legge 53/03; Indicazioni

    Nazionali del D.Lgs.59/04) Si lavora sui 3 livelli di obiettivi (PECUP, OSA, OF) cheindicheranno le conoscenze e le abilit da richiedere agli studenti. Le competenze nonsono niente altro che le conoscenze e le abilit acquisite dagli studenti che le scuolehanno il dovere di valutare e certificare(doc.Bertagna)

    B1. IL CONCETTO

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    DI COMPETENZACOMPETENZALE TAPPECM84/2005Linee guida per la definizione e limpiego del portfolio delle

    competenzeDefinizione di competenza

    E lagire personale di ciascuno, basato sulle conoscenzee abilit acquisite, adeguato, in un determinato contesto, a rispondere ad un bisogno, a risolvere un problema, aeseguire un compito, a realizzare un progetto. Non maiun agire semplice, atomizzato, astratto, ma sempre unagire complesso che coinvolge tutta la persona e che

    connette in maniera unitaria e inseparabile i saperi(conoscenze) e i saper fare (abilit), i comportamentiindividuali e relazionali, gli atteggiamenti emotivi, le sceltevaloriali, le motivazioni e i fini.Per questo nasce da una continua interazione tra persona,ambiente e societ, e tra significati personali e sociali,

    impliciti ed espliciti

    fare

    padroneggiare

    CONTESTUALIZZVISIONEOLISTICA

    B1. IL CONCETTOCOMPETENZA

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    DI COMPETENZA

    pluridimensionale

    COMPETENZA

    la primadimensionedellacompetenza di

    naturacognitivaeriguarda lacomprensione eorganizzazione deiconcetti coinvolti

    la secondadimensione dinaturaoperativae

    concerne le abilit chela caratterizzano

    la terzadimensione dinaturaaffettivaecoinvolge convinzioni,

    atteggiamenti, motivazionied emozioni chepermettono di darle sensoe valore personale

    Concetto dinamico: interazione dialetticafra patrimonio conoscitivo e compito di

    realt

    ... operativa . situata (contesto)

    B1. IL CONCETTO

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    NEI DOCUMENTI EUROPEI

    1997: Delors Nelleducazione un tesoro: limmaterialit del lavoro richiede

    allindividuo altre qualit, quali un comportamento sociale maturo, unabitudine alavorare insieme, spirito di intraprendenza e creativit oggi si richiede lacompetenza2000: Memorandum di Lisbona: la trasmissione di conoscenze non pi sufficiente:ci che conta maggiormente la capacit di creare e usare conoscenze in manieraefficace e intelligente, su basi in costante evoluzione invecchiamento del

    bagaglio di conoscenze statiche, necessit di un adeguato potenzialeconoscitivo = capacit di ricercare, trasferire, creare conoscenze necessarie avivere

    Compiti della scuola: sconfiggere lanalfabetismo

    strumentale = leggere, scrivere, far di conto (anni Sessanta) funzionale = saper comprendere (anni Ottanta) cognitivo = incapacit di orientarsi nella molteplicit delle conoscenze

    (oggi)

    DI COMPETENZA

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    B2. LA COMPETENZAIN EUROPA

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    IN EUROPA

    PROCESSO DI BRUGES COPENHAGEN (2001-02)

    Le 5 priorit per una formazione rispondente ai nuovi bisogni della societ basatasulla conoscenza:1. Un quadro unico per la trasparenza di competenze e qualifiche EUROPASS2. Principi comuni per la validazione dellapprendimento formale, non formale einformale: garantire maggiore compatibilit di approcci fra i diversi paesi3. Un sistema di trasferimento di crediti per listruzione e la formazione

    professionale come gli ECT per listruzione superiore4. Principi qualitativi comuni in materia di istruzione e formazione professionale

    Forum europeo sulla qualit5. Orientamento professionale permanente, rafforzando i servizi di consulenzaper accedere al life long learning

    il mercato del lavoro non

    pi accessibile a fronte disole competenzeprofessionali

    B2. LA COMPETENZAIN EUROPA

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    EUROPASS (dicembre 2004)

    E un portfolio di documenti pensato per facilitare la mobilit occupazionale e di studio deicittadini europei mediante la valorizzazione delle esperienze e delle conoscenze acquisite

    nel tempo, in una prospettiva di apprendimento permanente.E composto da 5 documenti dispositivi per la trasparenza:1. Europass Curriculum Vitae (ECV)2. Europass Passaporto delle Lingue (EPL): una sezione del Passaporto Europeo

    delle Lingue dichiarazione autocertificata3. Europass Mobilit (ampliamento del precedente Europass-formazione) (EM): consente

    di annotare le conoscenze e le abilit acquisite da un individuo durante un'esperienza dimobilit realizzata all'estero

    4. Supplemento al Diploma (titoli di istruzione superiore) (SD)5. Supplemento al Certificato (qualifiche della formazione professionale) (SC)

    Da febbraio 2005 funziona il portale informativo del Centro Nazionale Europass Italia:http://europass-italia.it

    IN EUROPA

    B2. ESEMPI INITALIA

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    Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto

    ITALIA

    Tutti i modelli di Portfolio Europeo delle Lingue

    devono contenere tre parti:1. Il Passaporto delle lingue (i prodotti)2. la Biografia linguistica (i processi)3. il Dossier (il materiale)

    cfr. modello di Portfolio "Junior"1. "Le Lingue che conosco"2. "Cosa conosco e posso fare con le

    lingue"3. "il mio Dossier".

    Formato standard,ma con possibili

    nuove denominazioni

    IL PORTFOLIO EUROPEO DELLE LINGUE

    LE COMPETENZETRASVERSALI

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    Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto

    LE COMPETENZE TRASVERSALI

    ISFOL, Regolamento 31 ottobre 2000, n.436, artt. 4 e 5 (CorsiIFTS) OCSE-De.Se.Co. (1997-2003, key competencies) Indagine Eurydice (2002, key competencies e competenze

    trasversali) PECUP(All.C, d.lgs. 59/04): Profilo educativo, culturale e

    professionale dello studente Progetto MIUR R.I.So.R.S.E. (prog. Leonardo BU.S.S.O.L.A,

    Itis Majorana di Avezzano, 2004) CM 84/2005Linee guida per la definizione e limpiego del

    portfolio delle competenze

    TRASVERSALI

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    LE COMPETENZETRASVERSALI

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    La certificazione delle competenze trasversali ISFOL -IFTS (calibrate sulluscita dal biennio)

    AffrontareDiagnosticareRelazionarsi

    1 Evidenziare le proprie

    motivazioni principali inrelazione al personale progettodi crescita

    2 Riconoscere e valutaresituazioni e problemi di diversanatura: tecnico-operativi,relazionali, organizzativi

    1 Comunicare in un contestoovvero comunicare con altri, insituazioni di interazione diretta

    o mediata da strumenti didiversa natura (cartacei,informatici, telematici)

    2 "Lavorare in gruppo" ovverooperare attivamente nel gruppoper affrontare problemi,progettare soluzioni, produrre

    risultati collettivi3 "Negoziare" ovveroconcertare con altri soluzioni erisorse, in situazioneinterpersonale e di gruppo

    4 Esercitare la cittadinanzaovvero rispettare e socializzare

    le regole della vita democratica

    1 "Potenziarel'autoapprendimento" ovvero

    migliorare le proprie strategiedi apprendimento e le proprieprestazioni

    2 "Affrontare e risolvereproblemi" ovvero pianificarestrategie di azione per

    fronteggiare situazioni erisolvere problemi di diversanatura (tecnicooperativi,relazionali, organizzativi)tenendo conto anche dellelogiche di contesto

    TRASVERSALI

    LE COMPETENZETRASVERSALI

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    Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto

    Modello costruttivista(Vygotskij, Ausubel, Bruner,

    Boscolo) Metodologie:

    o Metacognitivismoo Cooperative learningo Problem solving

    COME SVILUPPARELE COMPETENZE TRASVERSALI?

    LE COMPETENZETRASVERSALI

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    ATTRAVERSO QUALIPRATICHE DIDATTICHE?

    Metacognitivismo (brain storming, comparazionevalutativa, attivit di orientamento, osservazioneguidata delle performances, self-report, analisi di caso)

    Cooperative learning (scambi, Jigsaw, attivit adistanza, drammatizzazione, giochi di ruolo,presentazioni, gestione di eventi)

    Problem solving (individuazione di procedure di

    soluzione e di controllo, giochi di simulazione)

    I TEST OCSE-PISA

    COME MISURARE LE COMPETENZE I TEST PISA

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    Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto

    OBIETTIVI mettere a punto indicatori delle prestazioni degli studenti 15enni individuare le caratteristiche a livello di studenti, di scuole e di sistema in

    relazione con risultati positivi fornire informazioni sui risultati del sistema dellistruzione in modo regolare

    e prevedibile (indicatori di contesto e indicatori di tendenza)

    P.I.S.A. = Programme for International Student

    Assessment

    FINALITAGuardare avanti a cosa gli

    studenti dovranno fare con quantohanno imparato

    CHE COSA PISA? unindagine internazionale promossa dallOCSE (Organizzazione per laCooperazione e lo Sviluppo Economico) per monitorare i risultati dei sistemiscolastici dei Paesi membri (42)

    COME MISURARE LE COMPETENZE: I TEST PISA

    I TEST OCSE-PISA

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    La capacit di usare in modo efficacelinformazione scritta per continuare adapprendere tutta la vita ed esercitare unacittadinanza attiva e consapevole

    Analizzare,confrontare,distinguere e valutare

    Pensare in modocreativo

    Applicare conoscenze asituazioni della vita reale

    Comunicareefficacemente riflessionie idee

    IL CONCETTO DI literacyIN PISA = COMPETENZA

    I TEST OCSE-PISA

    LE COMPETENZE TESTATE

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    Competenza matematicaLaccento sulluso dellaconoscenza matematica in

    una molteplicit disituazioni e in diversi modi,basati sulla riflessione esull insight

    Competenza di lettura

    Comprendere e utilizzare,testi scritti e riflettere su diessi

    Reading Literacy:

    la capacit di un individuo di comprendere eutilizzare testi scritti e di riflettere sui lorocontenuti al fine di raggiungere i propriobiettivi, di sviluppare le proprie conoscenze epotenzialit e di svolgere un ruolo attivo nellasociet.

    Mathematical Literacy:la capacit di un individuo di identificare ecomprendere il ruolo che la matematica giocanel mondo reale, di operare valutazioni fondatee di utilizzare la matematica e confrontarsi con

    essa in modi che rispondono alle esigenzedella vita di quellindividuo in quanto cittadinoche esercita un ruolo costruttivo, impegnato ebasato sulla riflessione.

    LE COMPETENZE TESTATE

    I TEST OCSE-PISA

    LE COMPETENZE TESTATE

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    Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto

    Scientific Literacy:la capacit di utilizzare conoscenze

    scientifiche, di identificare domande allequali si pu dare una risposta attraversoun procedimento scientifico e di trarreconclusioni basate sui fatti, percomprendere il mondo della natura e icambiamenti a esso apportati dallattivitumana e per aiutare a prendere decisionial riguardo.

    Problem solving Skills:la capacit di un individuo di mettere inatto processi cognitivi per affrontare erisolvere situazioni reali e interdisciplinari,

    per le quali il percorso di soluzione non immediatamente evidente e nelle quali gliambiti di competenza o le aree curricolariche si possono applicare non sonoallinterno dei singoli ambiti dellamatematica, delle scienze o della lettura.

    Competenza scientificaUsare conoscenzescientifiche, identificareproblemi ai quali la scienzapu rispondere e trarreconclusioni basate sui fattiper capire e prenderedecisioni circa il mondo della

    natura

    Problem solvingAffrontare e risolveresituazioni reali einterdisciplinari

    LE COMPETENZE TESTATE

    I TEST OCSE-PISA

    P I S A 2003: ASPETTI METODOLOGICI

  • 8/3/2019 Dalla Didattica Delle Discipline Alla Didattica Delle Competenze

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    Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto

    STRUMENTIo Prove con domande chiuse a scelta multipla e domande aperte a

    risposta univoca e a risposta articolata

    dimensione complessiva 3 ore e di prove di matematica 1 ora di prove di lettura, 1 di scienze e 1 di problem solving

    ciascuno studente 2 ore di prove scritte (una parte delle domande)

    o Questionari Q studenti (background, apprendimento matematico, ambiente di

    apprendimento, impegno, motivazione, carriera scolastica efamiliarit con TIC)

    Q dirigenti scolastici (caratteristiche della scuola, ambiente diapprendimento, risorse )

    CAMPIONEo 275.000 studenti 15enni (Italia: 12.000 in 407 scuole)o 42 Paesi partecipanti

    P.I.S.A. 2003: ASPETTI METODOLOGICI