Dalla Didattica Delle Discipline Alla Didattica Delle Competenze
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Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto
1. IL QUADRO DEI CAMBIAMENTI1. Le politiche educative europee e i saperi: il paradigma della complessit e
la societ della conoscenza2. Levoluzione degli strumenti valutativi: il nuovo paradigma dei processi di
apprendimento, la rivisitazione dei modelli di insegnamento, la revisionedelle modalit di valutazione
Parleremo di .
1. LE TRASFORMAZIONI NELLE POLITICHEEDUCATIVE E I NUOVI MODELLI DI VALUTAZIONE
1. LE COMPETENZE1. Il concetto di competenza: che cosa e quali2. La competenza in Europa e nella normativa italiana3. Le competenze trasversali4. I test OCSE PISA e la literacy
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1993:Libro bianco di Delors:Crescita, competitivit e occupazione. Le sfide ele vie da percorrere per entrare nel XXI secolo: evidenzia il ruolo della formazionenelle politiche sociali europee e dellistruzione nella crescita della competitivit
investimento nelle risorse umane1995: Libro bianco della Cresson:Insegnare e apprendere. Verso una societdella conoscenza: evidenzia i fattori di cambiamento della societ(mondializzazione degli scambi, globalizzazione delle tecnologie e societdellinformazione) per cui la societ del futuro sar una societ conoscitiva
LE TAPPE
La scuola dovr: realizzare una formazione polivalente che
inciti ad imparare ad apprendere lungotutto larco della vita
Orientare la cultura letteraria a consentirenegli individui un corretto esercizio della
democrazia Orientare la cultura scientifica al senso
critico rispetto agli educatori selvaggi (imedia)
Educare alla creativit, sviluppare lacapacit di valutare e di scegliere
(Lamnesia storica si paga socialmente)
Life long learning
Umanesimo integrale ecultura come Bildung
Cittadinanza attiva
Superare il digitaldivideCertificare le
competenze perfavorire la mobilit
A1. LE POLITICHE EDUCATIVEEUROPEE E I SAPERI
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LA SOCIETA DELLA CONOSCENZA: UN CAMBIAMENTO DI PARADIGMA
1. La trasformazione del valore sociale della conoscenza: unattivit sociale primaria da cui dipende il futuro delleconomia e della societstessa
1. La trasformazione del senso della conoscenza:dimensione epistemologica , con il passaggio dalparadigma lineare al paradigma della complessit
terziarizzazionedelleconomia
societ dellacomunicazione
Necessit di: flessibilit, mobilit, autonomia
mondializzazione degli scambi eglobalizzazione
del mercato
= innalzamento del
livello culturale deicittadini europei
difficolt di
decisioni
= dalle discipline aisaperi
I cambiamenti del valore della
conoscenza:
A1. LE POLITICHE EDUCATIVEEUROPEE E I SAPERI
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LA STRATEGIADEL CURRICOLO
dalla scuola del programma ministerialealla scuola della programmazionedidattica (v.programmi della scuolamedia 1979)
modello sequenziale, diacronico= pensiero lineare o della manodestra: operazioni logico-cognitive elementari e superiori
Tassonomie cognitive chedefiniscono lapprendimentoscolastico: v. 6 gradini diBloom per la definizione degliobiettivi
Modello organizzativotayloristico: lamacchina
ANNI SETTANTA-OTTANTA
LA RIFLESSIONEPEDAGOGICO- DIDATTICA
A1. LE POLITICHE EDUCATIVEEUROPEE E I SAPERI
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LA RIFLESSIONE
A1 LE POLITICHE EDUCATIVE
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Paradigma della complessit e recupero della globalit delle operazioni umane:
= pensiero della mano sinistra, creativo, per mappeconcettuali, che compie operazioni emotivo-affettive(Gardner, Goleman, Morin, Bruner)
dal pensiero lineare(conoscenzecomuni a tutti e socializzabili) ..
. al pensiero modulare,simultaneo, sincronico(intervento soggettivo epersonale sul reale)
ANNI NOVANTA
1. la pedagogia della cittadinanza globale
(Morin)
LA RIFLESSIONEPEDAGOGICO- DIDATTICA
2. la riflessivit(come trattamento critico e metacritico dei saperi che accogliepositivamente la condizione di precariet connessa allacomplessit)3. Lintegrazione dei saperi
(empirico produttivi e antropologici ed esistenziali)
EGUENZE
A1. LE POLITICHE EDUCATIVEEUROPEE E I SAPERI
A1 LE POLITICHE EDUCATIVE
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8/33Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto
2000: Consiglio Europeo di Lisbona definisce La strategia di Lisbonatrasformare lUnione Europea nelleconomia basata sulla conoscenza,la pi
competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare uno sviluppo sostenibile e
una maggiore coesione sociale (v. Memorandum sullistruzione e formazionelungo tutto larco della vita)
Le persone sonola principalerisorsa dellEuropa
from the craddleto the grave
A1. LE POLITICHE EDUCATIVEEUROPEE E I SAPERILE TAPPE
Obiettivi strategici (Stoccolma 2001 Barcellona 2002): Aumentare la qualit e lefficacia dei sistemi educativi Facilitare laccesso allistruzione e alla formazione Aprire questi sistemi al mondo esterno Rendere entro il 2010 i sistemi di istruzione e formazione dellUE un punto
di riferimento di qualit a livello mondiale
Livelli di rendimento e indicatori per il 2010 (2003-04): ridurre gli abbandoni scolastici precoci (non pi del 10%) incrementare del 15% i laureati di matematica, scienze e tecnologie portare all85% i ventiduenni in possesso di diploma superiore diminuire del 20% lilliteracydei quindicenni portare al 12,5% la popolazione adulta che partecipa al life long
learning
A1 LE POLITICHE EDUCATIVE
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9/33Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto
1. La definizione di 3 tipi di apprendimenti Formale=si svolge negli istituti di formazione e di istruzione e porta a diplomi e
qualifiche professionali; Non formale: si svolge al di fuori dei circuiti formali (p.es. nei luoghi di lavoro, in
organizzazioni sindacali, ecc.) e di solito non porta a certificazioni ufficiali Informale: il corollario naturale della vita quotidiana; non intenzionale e
spesso non riconosciuto dallo stesso interessato
I NUOVI TEMI DELLA STRATEGIA DI LISBONA
A1. LE POLITICHE EDUCATIVEEUROPEE E I SAPERI
2. La valorizzazione e la certificazione di tutti gli apprendimentiproblema dei modelli nuovi di valutazione e certificazione
3. Il life long learning(LLL) e la visione sistemica degli apprendimenti di base etrasversali che si nutrono di nuovi strumenti quali la motivazione, lo spiritoimprenditoriale e la capacit di autoapprendimento (self directed learning)problema di definizione delle competenze di base e trasversali
A2 LEVOLUZIONE DEGLI
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10/33Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto
A2. LEVOLUZIONE DEGLISTRUMENTI VALUTATIVI
I PROCESSI DI APPRENDIMENTO: NUOVI PARADIGMI
Dalcomportamentismo
concezione lineare
e sequenzialedellapprendimento: osservazione deicomportamentimanifesti
modellizzazione e
astrazione nellanalisidei processi diapprendimento, conosservazione deiprocessi interni alsoggetto
dinamica
dellapprendimento per lamodificazione degli schemimentali (Ausubel), in unadimensione socio-culturale(Vygotskij e Bruner) esituata, legata alle azioni
che lo generano (Lewin)
Lapprendimento un processo integratofra cognizione, metacognizione e
motivazione
. al cognitivismo.
alcostruttivismo
A2 LEVOLUZIONE DEGLI
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11/33Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto
I PROCESSI DI APPRENDIMENTO: NUOVI PARADIGMI
Conseguenze per la valutazione:1. I risultati dellapprendimento non si risolvono in termini di
semplici prestazioni finali2. Esiste una stretta connessione fra prodotti dellapprendimento
e processi che li determinano3. I contesti hanno una funzione essenziale per lapprendimento
Ruolo determinantedellaconsapevolezza,della riflessivit edellautovalutazione
A2. L EVOLUZIONE DEGLISTRUMENTI VALUTATIVI
A2 LEVOLUZIONE DEGLI
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12/33Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto
I PROCESSI DI INSEGNAMENTOE IL NUOVO RUOLO DELLINSEGNANTE
Se si modifica ilmodello diapprendimento .
allora si modifica ilmodello diinsegnamento
Caratteri peculiari della azione didattica: condizione parentetica, fra parentesi, rispetto ai vincoli di
realt sapere astratto, decontestualizzato
modello diretto otrasmissivo:sequenza lineare e gerarchica:insegnante conoscenzastudente - apprendimento
modello indiretto osignificativo:sequenza circolare: studenteconoscenza - insegnante
A2. L EVOLUZIONE DEGLISTRUMENTI VALUTATIVI
La crisi dei sistemi di
A2 LEVOLUZIONE DEGLI
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13/33Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto
La crisi dei sistemi divalutazione tradizionali
ANNI OTTANTA STATI UNITI:movimento della VALUTAZIONE AUTENTICA
Critica alla valutazione tradizionale e alla pratica deltesting (valutazione esclusivamente di prodotto, riduttivarispetto alla complessit dei saperi, falsamente oggettiva)
Nuova idea di valutazione:accertare non ci che lo studente sa, ma ci che sa fare conci che sa (Wiggings, 1993)
Apprendimentoper
competenze
Pratica delportfolio
A2. L EVOLUZIONE DEGLISTRUMENTI VALUTATIVI
La crisi dei sistemi di
A2. LEVOLUZIONE DEGLI
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14/33Micaela Ricciardi: Dalla didattica delle discipline alla didattica delle competenze Rete XIV-XV Distretto
La crisi dei sistemi divalutazione tradizionali
Conseguenze per la valutazione:1. Riferimento a compiti estesi, che accertino le capacit di
comprensione, di pianificazione, di organizzazione
2. Ampliamento dei livelli di accertamento: dalle conoscenze dichiarative(know what) e procedurali (know how) alle competenze strategiche(know when)
3. Ancoraggio a compiti autentici e significativi4. Opportunit di feed-back immediati: la pratica dellosservazione5. Intreccio e interdipendenza fra momento formativo e valutativo6. Impiego di pratiche e strumenti di autovalutazione
per una lettura integrata diapprendimento, insegnamento evalutazione(Lichtner, 2004)
A2. L EVOLUZIONE DEGLISTRUMENTI VALUTATIVI
B1. IL CONCETTO
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CO C ODI COMPETENZACOMPETENZALE TAPPE
1997: Legge 196 (cd. Legge Treu) sistema della formazione professionale lacertificazione per competenze e il sistema dei crediti per creare un sistema diequivalenze che permettano la circolazione delle persone = idea di integrazione
intersistemica scuola/lavoro e fra sistemi di lavoro1997: Legge 425: Riforma degli esami di Stato fondati sulle 3 C (conoscenze,competenze, capacit). Nesso con la Pedagogia per obiettivi, o strategia del curricolo1999: DPR 275: Regolamento dellautonomia: art.8 il Ministro, disponendo i curricoli alivello nazionale, fissa tra laltro gli obiettivi specifici di apprendimento relativi allecompetenze degli alunni.1999-2001: dibattito allinterno della riforma Berlinguer(cfr. i documenti Competenzee curricoli: prime riflessioni, il Programma quinquennale di progressiva attuazione dellalegge 30/00, gli Indirizzi per lattuazione dei curricoli) i curricoli mirano a raggiungerela durevole acquisizione di competenze, intese come la capacit di padroneggiare e diutilizzare le conoscenze in un contesto dato2001-06: la riforma Moratti (documento Bertagna 2001; legge 53/03; Indicazioni
Nazionali del D.Lgs.59/04) Si lavora sui 3 livelli di obiettivi (PECUP, OSA, OF) cheindicheranno le conoscenze e le abilit da richiedere agli studenti. Le competenze nonsono niente altro che le conoscenze e le abilit acquisite dagli studenti che le scuolehanno il dovere di valutare e certificare(doc.Bertagna)
B1. IL CONCETTO
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DI COMPETENZACOMPETENZALE TAPPECM84/2005Linee guida per la definizione e limpiego del portfolio delle
competenzeDefinizione di competenza
E lagire personale di ciascuno, basato sulle conoscenzee abilit acquisite, adeguato, in un determinato contesto, a rispondere ad un bisogno, a risolvere un problema, aeseguire un compito, a realizzare un progetto. Non maiun agire semplice, atomizzato, astratto, ma sempre unagire complesso che coinvolge tutta la persona e che
connette in maniera unitaria e inseparabile i saperi(conoscenze) e i saper fare (abilit), i comportamentiindividuali e relazionali, gli atteggiamenti emotivi, le sceltevaloriali, le motivazioni e i fini.Per questo nasce da una continua interazione tra persona,ambiente e societ, e tra significati personali e sociali,
impliciti ed espliciti
fare
padroneggiare
CONTESTUALIZZVISIONEOLISTICA
B1. IL CONCETTOCOMPETENZA
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DI COMPETENZA
pluridimensionale
COMPETENZA
la primadimensionedellacompetenza di
naturacognitivaeriguarda lacomprensione eorganizzazione deiconcetti coinvolti
la secondadimensione dinaturaoperativae
concerne le abilit chela caratterizzano
la terzadimensione dinaturaaffettivaecoinvolge convinzioni,
atteggiamenti, motivazionied emozioni chepermettono di darle sensoe valore personale
Concetto dinamico: interazione dialetticafra patrimonio conoscitivo e compito di
realt
... operativa . situata (contesto)
B1. IL CONCETTO
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NEI DOCUMENTI EUROPEI
1997: Delors Nelleducazione un tesoro: limmaterialit del lavoro richiede
allindividuo altre qualit, quali un comportamento sociale maturo, unabitudine alavorare insieme, spirito di intraprendenza e creativit oggi si richiede lacompetenza2000: Memorandum di Lisbona: la trasmissione di conoscenze non pi sufficiente:ci che conta maggiormente la capacit di creare e usare conoscenze in manieraefficace e intelligente, su basi in costante evoluzione invecchiamento del
bagaglio di conoscenze statiche, necessit di un adeguato potenzialeconoscitivo = capacit di ricercare, trasferire, creare conoscenze necessarie avivere
Compiti della scuola: sconfiggere lanalfabetismo
strumentale = leggere, scrivere, far di conto (anni Sessanta) funzionale = saper comprendere (anni Ottanta) cognitivo = incapacit di orientarsi nella molteplicit delle conoscenze
(oggi)
DI COMPETENZA
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B2. LA COMPETENZAIN EUROPA
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IN EUROPA
PROCESSO DI BRUGES COPENHAGEN (2001-02)
Le 5 priorit per una formazione rispondente ai nuovi bisogni della societ basatasulla conoscenza:1. Un quadro unico per la trasparenza di competenze e qualifiche EUROPASS2. Principi comuni per la validazione dellapprendimento formale, non formale einformale: garantire maggiore compatibilit di approcci fra i diversi paesi3. Un sistema di trasferimento di crediti per listruzione e la formazione
professionale come gli ECT per listruzione superiore4. Principi qualitativi comuni in materia di istruzione e formazione professionale
Forum europeo sulla qualit5. Orientamento professionale permanente, rafforzando i servizi di consulenzaper accedere al life long learning
il mercato del lavoro non
pi accessibile a fronte disole competenzeprofessionali
B2. LA COMPETENZAIN EUROPA
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EUROPASS (dicembre 2004)
E un portfolio di documenti pensato per facilitare la mobilit occupazionale e di studio deicittadini europei mediante la valorizzazione delle esperienze e delle conoscenze acquisite
nel tempo, in una prospettiva di apprendimento permanente.E composto da 5 documenti dispositivi per la trasparenza:1. Europass Curriculum Vitae (ECV)2. Europass Passaporto delle Lingue (EPL): una sezione del Passaporto Europeo
delle Lingue dichiarazione autocertificata3. Europass Mobilit (ampliamento del precedente Europass-formazione) (EM): consente
di annotare le conoscenze e le abilit acquisite da un individuo durante un'esperienza dimobilit realizzata all'estero
4. Supplemento al Diploma (titoli di istruzione superiore) (SD)5. Supplemento al Certificato (qualifiche della formazione professionale) (SC)
Da febbraio 2005 funziona il portale informativo del Centro Nazionale Europass Italia:http://europass-italia.it
IN EUROPA
B2. ESEMPI INITALIA
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ITALIA
Tutti i modelli di Portfolio Europeo delle Lingue
devono contenere tre parti:1. Il Passaporto delle lingue (i prodotti)2. la Biografia linguistica (i processi)3. il Dossier (il materiale)
cfr. modello di Portfolio "Junior"1. "Le Lingue che conosco"2. "Cosa conosco e posso fare con le
lingue"3. "il mio Dossier".
Formato standard,ma con possibili
nuove denominazioni
IL PORTFOLIO EUROPEO DELLE LINGUE
LE COMPETENZETRASVERSALI
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LE COMPETENZE TRASVERSALI
ISFOL, Regolamento 31 ottobre 2000, n.436, artt. 4 e 5 (CorsiIFTS) OCSE-De.Se.Co. (1997-2003, key competencies) Indagine Eurydice (2002, key competencies e competenze
trasversali) PECUP(All.C, d.lgs. 59/04): Profilo educativo, culturale e
professionale dello studente Progetto MIUR R.I.So.R.S.E. (prog. Leonardo BU.S.S.O.L.A,
Itis Majorana di Avezzano, 2004) CM 84/2005Linee guida per la definizione e limpiego del
portfolio delle competenze
TRASVERSALI
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LE COMPETENZETRASVERSALI
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La certificazione delle competenze trasversali ISFOL -IFTS (calibrate sulluscita dal biennio)
AffrontareDiagnosticareRelazionarsi
1 Evidenziare le proprie
motivazioni principali inrelazione al personale progettodi crescita
2 Riconoscere e valutaresituazioni e problemi di diversanatura: tecnico-operativi,relazionali, organizzativi
1 Comunicare in un contestoovvero comunicare con altri, insituazioni di interazione diretta
o mediata da strumenti didiversa natura (cartacei,informatici, telematici)
2 "Lavorare in gruppo" ovverooperare attivamente nel gruppoper affrontare problemi,progettare soluzioni, produrre
risultati collettivi3 "Negoziare" ovveroconcertare con altri soluzioni erisorse, in situazioneinterpersonale e di gruppo
4 Esercitare la cittadinanzaovvero rispettare e socializzare
le regole della vita democratica
1 "Potenziarel'autoapprendimento" ovvero
migliorare le proprie strategiedi apprendimento e le proprieprestazioni
2 "Affrontare e risolvereproblemi" ovvero pianificarestrategie di azione per
fronteggiare situazioni erisolvere problemi di diversanatura (tecnicooperativi,relazionali, organizzativi)tenendo conto anche dellelogiche di contesto
TRASVERSALI
LE COMPETENZETRASVERSALI
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Modello costruttivista(Vygotskij, Ausubel, Bruner,
Boscolo) Metodologie:
o Metacognitivismoo Cooperative learningo Problem solving
COME SVILUPPARELE COMPETENZE TRASVERSALI?
LE COMPETENZETRASVERSALI
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ATTRAVERSO QUALIPRATICHE DIDATTICHE?
Metacognitivismo (brain storming, comparazionevalutativa, attivit di orientamento, osservazioneguidata delle performances, self-report, analisi di caso)
Cooperative learning (scambi, Jigsaw, attivit adistanza, drammatizzazione, giochi di ruolo,presentazioni, gestione di eventi)
Problem solving (individuazione di procedure di
soluzione e di controllo, giochi di simulazione)
I TEST OCSE-PISA
COME MISURARE LE COMPETENZE I TEST PISA
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OBIETTIVI mettere a punto indicatori delle prestazioni degli studenti 15enni individuare le caratteristiche a livello di studenti, di scuole e di sistema in
relazione con risultati positivi fornire informazioni sui risultati del sistema dellistruzione in modo regolare
e prevedibile (indicatori di contesto e indicatori di tendenza)
P.I.S.A. = Programme for International Student
Assessment
FINALITAGuardare avanti a cosa gli
studenti dovranno fare con quantohanno imparato
CHE COSA PISA? unindagine internazionale promossa dallOCSE (Organizzazione per laCooperazione e lo Sviluppo Economico) per monitorare i risultati dei sistemiscolastici dei Paesi membri (42)
COME MISURARE LE COMPETENZE: I TEST PISA
I TEST OCSE-PISA
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La capacit di usare in modo efficacelinformazione scritta per continuare adapprendere tutta la vita ed esercitare unacittadinanza attiva e consapevole
Analizzare,confrontare,distinguere e valutare
Pensare in modocreativo
Applicare conoscenze asituazioni della vita reale
Comunicareefficacemente riflessionie idee
IL CONCETTO DI literacyIN PISA = COMPETENZA
I TEST OCSE-PISA
LE COMPETENZE TESTATE
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Competenza matematicaLaccento sulluso dellaconoscenza matematica in
una molteplicit disituazioni e in diversi modi,basati sulla riflessione esull insight
Competenza di lettura
Comprendere e utilizzare,testi scritti e riflettere su diessi
Reading Literacy:
la capacit di un individuo di comprendere eutilizzare testi scritti e di riflettere sui lorocontenuti al fine di raggiungere i propriobiettivi, di sviluppare le proprie conoscenze epotenzialit e di svolgere un ruolo attivo nellasociet.
Mathematical Literacy:la capacit di un individuo di identificare ecomprendere il ruolo che la matematica giocanel mondo reale, di operare valutazioni fondatee di utilizzare la matematica e confrontarsi con
essa in modi che rispondono alle esigenzedella vita di quellindividuo in quanto cittadinoche esercita un ruolo costruttivo, impegnato ebasato sulla riflessione.
LE COMPETENZE TESTATE
I TEST OCSE-PISA
LE COMPETENZE TESTATE
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Scientific Literacy:la capacit di utilizzare conoscenze
scientifiche, di identificare domande allequali si pu dare una risposta attraversoun procedimento scientifico e di trarreconclusioni basate sui fatti, percomprendere il mondo della natura e icambiamenti a esso apportati dallattivitumana e per aiutare a prendere decisionial riguardo.
Problem solving Skills:la capacit di un individuo di mettere inatto processi cognitivi per affrontare erisolvere situazioni reali e interdisciplinari,
per le quali il percorso di soluzione non immediatamente evidente e nelle quali gliambiti di competenza o le aree curricolariche si possono applicare non sonoallinterno dei singoli ambiti dellamatematica, delle scienze o della lettura.
Competenza scientificaUsare conoscenzescientifiche, identificareproblemi ai quali la scienzapu rispondere e trarreconclusioni basate sui fattiper capire e prenderedecisioni circa il mondo della
natura
Problem solvingAffrontare e risolveresituazioni reali einterdisciplinari
LE COMPETENZE TESTATE
I TEST OCSE-PISA
P I S A 2003: ASPETTI METODOLOGICI
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STRUMENTIo Prove con domande chiuse a scelta multipla e domande aperte a
risposta univoca e a risposta articolata
dimensione complessiva 3 ore e di prove di matematica 1 ora di prove di lettura, 1 di scienze e 1 di problem solving
ciascuno studente 2 ore di prove scritte (una parte delle domande)
o Questionari Q studenti (background, apprendimento matematico, ambiente di
apprendimento, impegno, motivazione, carriera scolastica efamiliarit con TIC)
Q dirigenti scolastici (caratteristiche della scuola, ambiente diapprendimento, risorse )
CAMPIONEo 275.000 studenti 15enni (Italia: 12.000 in 407 scuole)o 42 Paesi partecipanti
P.I.S.A. 2003: ASPETTI METODOLOGICI