geometra · dal Geometra, provvederà alla genera-zione del Kit di Firma Digitale ed alla...

44
Mensile - Poste Italiane Spa - Sped. in a.p. 70% - D.C.B. - UD - Direttore responsabile BRUNO RAZZA GEOMETRA dimensione 01 2011 Organo ufficiale del Comitato Regionale dei collegi dei Geometri e Geometri laureati del Friuli Venezia Giulia

Transcript of geometra · dal Geometra, provvederà alla genera-zione del Kit di Firma Digitale ed alla...

  • Mensile - Poste Italiane Spa - Sped. in a.p. 70% - d.c.b. - ud - direttore responsabile bRuNO RAZZA

    geo

    met

    ra

    dim

    ensio

    ne

    012011

    Organo ufficiale del

    comitato Regionale

    dei collegi

    dei Geometri e

    Geometri laureati del

    Friuli Venezia Giulia

  • [email protected]

    EDILIZIA - CERAMICHE - FERRAMENTA

    in primo pianoil calorecaminetti

    SEDE

    TALMASSONS (UD)

    via cesare battisti, 21tel. 0432 76 60 29 fax 0432 76 60 41

    FILIALE - SHOW ROOM

    POZZUOLO DEL FRIULI (UD)

    via IV Genova, 30tel. 0432 66 53 52fax 0432 66 53 93

  • dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    Indice4 EditorialE

    Le proroghe delle scadenze, non devono coprire la nostra professionalità di Bruno Razza

    8 ProFESSioNE STOP alla firma elettronica dell’Agenzia del Territorio di Filippo Bisaro

    10 Accreditamento dei tecnici abilitati alla certificazione VEA di Lucio Barbiero

    14 “Il mediatore per la conciliazione”, una figura professionale propria del Geometra di Renzo Fioritti

    16 EdiliZia Il progetto, nella conformità urbanistica, va assentito anche se non piace di Marilisa Bombi

    18 Un asilo d’avanguardia in Regione di Iacopo Chiaruttini

    24 FiSCo Gli studi di settore e la fiscalità, nell’attuale crisi economica che attraversiamo di Angelo Bortolus

    26 SiCurEZZa News in materia di Sicurezza di Antonio Tieghi

    34 attiVita' dEl CollEGio di GoriZia Fabbricati nascosti e Pregeo 10 di PierGiuseppe Sera

    38 attiVità dEl CollEGio di PordENoNE Il convegno sul fascicolo tecnico di manutenzione di Antonio Tieghi

    [email protected]

    EDILIZIA - CERAMICHE - FERRAMENTA

    in primo pianoil calorecaminetti

    SEDE

    TALMASSONS (UD)

    via cesare battisti, 21tel. 0432 76 60 29 fax 0432 76 60 41

    FILIALE - SHOW ROOM

    POZZUOLO DEL FRIULI (UD)

    via IV Genova, 30tel. 0432 66 53 52fax 0432 66 53 93

  • 4

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    Le proroghe delle scadenze, non devono coprire la nostra professionalitàa volte sogniamo norme più chiare, procedure più semplici e tempi infiniti per poter accatastare con calma l’edificato

    di Bruno razza

    Il direttore di DGBruno Razza

    Editoriale

    All’interno della nostra categoria, c’è

    una grande incertezza in merito agli

    accatastamenti da fare, con scadenze,

    con sanzioni, per fabbricati rurali oppu-

    re ordinari, costruiti legittimamente o

    meno, sanabili o non sanabili urbanisti-

    camente e così via.

    Ognuno di noi vorrebbe poter lavorare

    con una normativa chiara e soprattutto,

    per evitare problemi e responsabilità

    che magari più di qualcuno desidere-

    rebbe evitare, trincerarsi dietro una

    norma puntuale ed indiscutibile.

    Ma come ben si può capire, questo non

    è possibile e soprattutto, richiederebbe

    di sicuro una nuova sanatoria edilizia,

    di cui nessuno in parlamento, ha il co-

    raggio e la voglia di parlare, temendo

    di essere tacciato di “condonismo” o

    peggio, di voler aiutare gli evasori e gli

    abusivisti di qualunque ordine e grado.

    I problemi degli accatastamenti, dob-

    biamo studiarli, conoscerli e trasformar-

    li in opportunità, in occasione di attività

    professionale qualificata e competen-

    te, attivando tutto il nostro sapere, le

    nostre conoscenze normative tecniche

    e di legge, la conoscenza del territorio,

    dei luoghi, delle persone e dei dettagli

    di ogni singolo caso.

    In questo lavoro, la casistica è enorme

    e non può essere stabilità un’unica pro-

    cedura standardizzata, proprio perché

    ogni caso presenta aspetti particolari e

    diversi l’uno dall’altro.

    Siamo noi che come tecnici specializ-

    zati del settore, dobbiamo essere in

    grado di affrontare al meglio ogni tipo-

    logia che ci si presenta, indicando, pro-

    ponendo ed eseguendo, le procedure

    più corrette, nell’interesse certamente

    del committente, ma nella consapevo-

    lezza di rispettare le normative di set-

    tore, mettendo in campo tutta la pro-

    fessionalità, la tecnica e l’etica, che poi

    traspariranno e saranno proprie di un

    lavoro “fatto bene”.

    Il principio fondamentale da tenere in

    primo piano in ogni decisione tecnica

    che ci tocca assumere nell’espleta-

    mento degli incarichi per l’accatasta-

    mento di fabbricati nascosti, rurali, ex

    rurali, modificati, ecc., è quello della

    corrispondenza tra edificato, assentito

    ed accatastato.

    Per questo è necessario attivare ogni

    procedura possibile, identificando tut-

    te le strade percorribili per accatastare

    convenientemente e con precisione,

    senza farci prendere dal panico per gli

    abusi edilizi e/o per le scadenze impel-

    lenti e le sanzioni pecuniarie pesanti.

  • A corredo dell'articolo inseriamo due foto d'epoca, scattate a

    Prosenicco di Taipana il 14 maggio 1934

    che ci mostrano le imprese di una

    squadra di rilevatori catastali.

    Le foto ci sono state gentilmente

    inviate dal geometra Massimo Falomo.

    segue a pag. 6

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    Non si tratta soltanto di conoscere

    DOCFA e PREGEO, come tanti comu-

    nemente pensano. Si tratta di posse-

    dere un ben altro livello di conoscenza

    e competenza, che di certo tutti noi

    possiamo avere e che altrettanto cer-

    tamente, tanti di noi già hanno.

    E’ indispensabile la conoscenza dei

    luoghi, delle persone, dell’urbanisti-

    ca, delle norme, delle consuetudini,

    dell’edilizia e dei processi edificatori

    concretizzatisi sul territorio, del possi-

    bile sviluppo edilizio, delle condizioni

    sociali e tecniche, ma soprattutto, delle

    motivazioni e delle necessità.

    Per poter svolgere qualunque attività

    tecnica però, la cosa più importante

    da conoscere è lo scopo per il quale

    la stessa attività è richiesta ed è que-

    sto scopo che dobbiamo avere sempre

    come obiettivo, per conseguire nel

    modo più opportuno, il risultato neces-

    sario. Si devono confrontare le proce-

    dure e le norme vigenti, con i tempi e le

    modalità di costruzione degli immobili

    che dobbiamo accatastare e con le loro

    più recondite motivazioni. Poi si deve

    rilevare esattamente lo stato di fatto,

    disegnarlo e con questo, si debbono

    eseguire tutte le verifiche e le analisi

    del caso. Dopo di ciò, si comprendono

    le epoche delle costruzioni, l’esistenza

    o meno dei documenti autorizzativi, la

    loro necessità, la possibilità reale di po-

    ter ottenere varianti e/o sanatorie e le

    relative autorizzazioni comunali; si pos-

    sono fare le valutazioni dei costi e delle

    concrete possibilità di mettere tutto a

    posto e si deve discutere e condivide-

    re con il cliente il rapporto costi/benefi-

    ci dell’intera operazione.

    Così si potrà serenamente decidere as-

    sieme la fattibilità di sanatorie, di prati-

    che comunali, l’esito di varianti, l’otte-

    nimento di certificazioni e dichiarazioni

    o se del caso, anche la doverosità di

    ricorrere alle demolizioni che potrebbe-

    ro essere indispensabili.

    5

  • 6

    Didascalia

    Rubrica????????

    titolotitoloSottotitolodi

    E’ chiaro che per un fabbricato costru-

    ito prima del 1942, non c’è bisogno

    nemmeno di sapere se sia stato au-

    torizzato, così come è chiaro che se un

    fabbricato è stato edificato tra il 1942

    ed il 1967 (per poter fare legittimamen-

    te l’atto per il trasferimento dei diritti)

    è indispensabile sapere se sia stato

    autorizzato, ma non è necessario pro-

    durre il relativo documento.

    Si tratta di conoscenze e consulenze

    che dobbiamo produrre noi, in fun-

    zione dello scopo per il quale stiamo

    lavorando. Non dobbiamo lavorare uni-

    camente per assolvere un’incombenza

    in scadenza alla bell’è meglio, ma dob-

    biamo lavorare con grande attenzione

    e professionalità, senza mettere in dif-

    ficoltà il cliente e senza sconfinare nel-

    le imprecisioni, nelle approssimazioni

    tecniche o peggio, nell’illegalità.

    Se scopriamo in un immobile autoriz-

    zato, la presenza di modifiche interne

    non assentite, sappiamo bene che

    queste non sono di livello grave qua-

    si ovunque, contrariamente invece ad

    un’eventuale costruzione abusiva ubi-

    cata in un zona urbanisticamente tute-

    lata e protetta paesaggisticamente.

    Deve inoltre venirci incontro anche

    il cliente, il quale sa di certo cosa ha

    fatto (più o meno legittimamente) con

    i suoi fabbricati e noi dobbiamo saper

    consigliare il da farsi, prima di procede-

    re con l’accatastamento mancante ed

    oggi, obbligatorio.

    Non dobbiamo nemmeno preoccupar-

    ci troppo delle scadenze e delle conse-

    guenti sanzioni, se i ritardi e le difficol-

    tà non dipendono da noi, ma dobbiamo

    avere la consapevolezza dell’esistenza

    delle norme, delle scadenze e delle

    sanzioni ed abituarci a convivere sere-

    namente con queste problematiche, e

    gestirle al meglio. Oggi il governo ci ha

    concesso tre mesi di proroga per gli ac-

    catastamenti, ma non dimentichiamoci

    che in Italia esistono proroghe in que-

    sta materia, che continuano dal 1985

    ad oggi e ciò nonostante, gli accatasta-

    menti non sono stati ancora ultimati.

    Per cui, è indispensabile che faccia-

    mo il nostro lavoro senza confidare

    in proroghe sempre più improbabili

    ed immotivate, nel rispetto del nostro

    cliente, delle norme e della nostra pro-

    fessionalità.

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    6

  • Filippo Bisaro

    STOP alla firma elettronica dell’Agenzia del Territorioal via la firma digitale per ogni Geometra

    di Filippo Bisaro

    Professione

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    8

    dall’Agenzia, comporterà che in sostitu-

    zione, ognuno di noi dovrà possedere

    la propria firma digitale, la quale tra l’al-

    tro, servirà non solo per sottoscrivere

    le pratiche catastali, ma anche qualun-

    que altra documentazione per cui la fir-

    ma digitale sia ammessa e/o prescrit-

    ta; dunque si tratta in ogni caso, di uno

    strumento di lavoro indispensabile ed

    ormai sempre più necessario.

    Il nostro Consiglio Nazionale, per veni-

    re incontro alle necessità dei Geometri,

    ha stipulato un’apposita convenzione

    con la società Aruba per il rilascio della

    Firma Digitale, con validità di 5 anni. La

    convenzione con Aruba (scaricabile dal

    sito del Consiglio Nazionale) prevede

    che la Firma Digitale per gli iscritti, con-

    tenga anche i dati di iscrizione all’Albo

    di ognuno.

    Quindi si tratta di una firma certificata

    e completa, poiché comprende il co-

    siddetto “certificato di ruolo”, il quale

    costituisce per il professionista che

    firmerà i propri atti e per l’Ente che li ri-

    ceve, un vero e proprio attestato di re-

    golare posizione di iscrizione all’Albo.

    Il singolo iscritto che intende dotarsi

    del Kit di Firma Digitale attraverso il

    sito della Cassa di Previdenza - Area

    Riservata – oppure direttamente dal

    Come già più volte annunciato anche

    da queste pagine, si ricorda ai colleghi

    interessati, che il prossimo 13 marzo,

    scadranno le firme elettroniche rilascia-

    te dell’Agenzia del Territorio, che molti

    di noi oggi usano per la sottoscrizione

    dei modelli unici informatici catastali

    trasmessi per via telematica.

    Ciò deriva da una scelta dell’Agenzia

    ed in generale di ogni Amministrazione

    Pubblica, per l’uniforme gestione dei

    processi abilitativi ai servizi telematici,

    che è quella di adottare la firma digita-

    le, come valida e certificata modalità di

    sottoscrizione degli atti.

    Per quanto riguarda l’Agenzia del Terri-

    torio, la scelta risale al provvedimento

    del Direttore del 26 ottobre scorso,

    riportato anche da apposita circolare

    (prot. n° 1161 del 24 novembre 2010)

    del nostro Consiglio Nazionale, visio-

    nabile sul sito dello stesso, entrando

    nella sezione CIRCOLARI CNG in alto

    a dx e successivamente, cliccando su

    “Sottoscrizione modelli unici informati-

    ci trasmessi per via telematica da parte

    dei professionisti abilitati alla presenta-

    zione telematica dei documenti di ag-

    giornamento catastale”.

    La scadenza della firma fornita

  • dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    9

    sito di ARUBA www.pec.it/FirmaDi-

    gitale_Convenzioni.aspx , troverà una

    pagina WEB dedicata dove dovrà re-

    gistrarsi indicando il Codice Offerta

    FDGEO5167, scegliendo il Collegio

    di appartenenza e poi proseguendo,

    compilando il modulo di richiesta, ri-

    spondendo al formulario.

    Successivamente l’iscritto, dovrà pro-

    cedere al pagamento secondo le for-

    mule previste da Aruba; al termine

    dell’operazione, dovrà stampare il mo-

    dulo e firmarlo. La Certification Autho-

    rity (Aruba), sulla base dei dati inseriti

    dal Geometra, provvederà alla genera-

    zione del Kit di Firma Digitale ed alla

    spedizione del medesimo al Collegio

    di appartenenza del richiedente. Una

    volta trascorso il periodo di tempo in-

    dicato nella richiesta, l’iscritto potrà re-

    carsi al Collegio con la copia originale

    del suddetto modulo, per il ritiro del

    proprio Kit.

    L’importanza per ognuno di noi è evi-

    dentissima nella realtà odierna della

    nostra professione. Infatti, si tratta

    non solo di uno strumento funzionale

    alle pratiche catastali che ormai nor-

    malmente vengono trasmesse per via

    telematica, ma di una necessità gene-

    rale e complessiva nell’esercizio della

    professione per il un prossimo futuro,

    dove si firmeranno digitalmente anche

    le pratiche edilizie, le consulenze tecni-

    che, le stime, le cerificazioni e tutte le

    dichiarazioni tecniche.

    Le nostre pratiche saranno sottoscritte

    in forma digitale sempre più spesso.

    Basti pensare alla prossima definizione

    del MUDE, modello unico digitale per

    l’edilizia, nel quale in forma informatica

    e per via telematica, confluiranno tutte

    le pratiche relative alle costruzioni, dai

    progetti, ai collaudi, alle certificazioni,

    alle autorizzazioni, per finire con le agi-

    bilità e gli accatastamenti.

  • 10

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    Lucio Barbiero

    Accreditamento dei tecnici abilitati alla certificazione VEA ricorso al tar contro la regionedi lucio Barbiero

    I nostri quattro Collegi Provinciali, assie-

    me a quelli dei Periti Industriali, hanno

    presentato con l’apporto degli Avvoca-

    ti Mengotti e Zgagliardich di Trieste, al

    Tar del Friuli Venezia Giulia, ricorso per

    l’annullamento, previa sospensiva, del-

    la deliberazione della Giunta Regionale

    del Friuli Venezia Giulia n° 1589/2010.

    Come noto, con detta deliberazione

    era stato approvato il regolamento che

    fissava il sistema di accreditamento

    dei soggetti abilitati alla certificazione

    VEA Regionale.

    Delle problematiche attivate da que-

    sta deliberazione, abbiamo già detto

    ampliamente anche su queste pagine,

    specialmente sulla obbligatorietà per

    gli aspiranti certificatori, di partecipare

    a corsi specialistici, condizionanti pe-

    santemente e limitativi, oltrechè del

    tutto inadeguati ed inoltre, sulla conse-

    guente tacita limitazione delle compe-

    tenze professionali di soggetti tecnici,

    per altro già abilitati.

    Da un primo incontro con il Consigliere

    Regionale Alessandro Colautti, lamen-

    tando l’evidente dissenso dell’intera

    categoria e la palese inadeguatezza

    della norma, si era già ottenuto un pri-

    mo risultato, che era stato quello di ot-

    tenere il differimento dell’entrata in vi-

    gore del protocollo VEA al 31/10/2011.

    Poi ulteriori incontri con vari rappre-

    sentanti istituzionali (funzionari regio-

    nali, responsabili ARES, rappresentanti

    delle categorie professionali), ci hanno

    permesso di esporre in modo chiaro ed

    inequivocabile le discrasie e le proble-

    matiche emerse con l’emanazione del

    regolamento recante il sistema di ac-

    creditamento dei soggetti abilitati alla

    certificazione VEA, che si possono sin-

    tetizzare nei tre aspetti sottonotati.

    E’ stata disattesa una prassi ormai

    consolidata nei rapporti tra le categorie

    professionali e la Regione, in quanto

    per altre norme ed altri provvedimenti,

    i percorsi di confronto si erano svolti in

    un clima di rispetto reciproco e di fat-

    tiva collaborazione, quindi senza impo-

    sizioni.

    I disposti del regolamento vengono ad

    incidere negativamente sul mondo pro-

    fessionale in quanto con essi, si istitu-

    isce di fatto un’ulteriore forma obbliga-

    toria di abilitazione professionale, che

    limita pesantemente l’esercizio delle

    attività professionali tecniche dei sog-

    getti già abilitati sulla base di normative

  • PELLICOLE A CONTROLLO ENERGETICO

    Le rivoluzionarie pellicole isolanti per interni LLumar Enerlogic, grazie al nuovo coating basso emissivo brevettato “always on” consentono un risparmio energetico non paragonabile ad alcun altro film sul mercato, sia invernale, riducendo la dispersione di calore fino al 50% per una vetrata semplice (portandola a valori di trasmittanza pari a un vetro camera), che in estate, riducendo la sovratemperatura riflettendo fino al 75% dell’energia solare. Garanzia 15 anni. Le pellicole per esterni Llumar Helios sono state concepite per ridurre il surriscaldamento estivo degli ambienti con conseguente ottimizzazione dei consumi energetici del condizionamento non pregiudicando gli apporti termici nelle mezze stagioni. Sono inoltre le uniche pellicole antisolari da esterni attualmente sul mercato ad aver superato il test della EN UNI 12600 per la classe 2B2 (ferimento diretto) ottemperando alle richieste in senso normativo sia del D.Lgs 81/08 sulla sicurezza negli ambienti di lavoro che del D.Lgs 59/09 sull’efficienza energetica in edilizia. Su richiesta forniamo un report energetico onde valutare il ritorno medio dell’investimento (3-4 anni per entrambi i films). Garanzia 7 anni.

    PANNELLI RISCALDANTI A INFRAROSSI

    Pannello riscaldante da parete, riscalda in maniera uniforme e omogenea gli ambienti e gli oggetti. Controlla e mantiene costante l’umidità relativa. Non brucia ossigeno. Economico. Ecologico. Rispetta tutte le normative Europee. Ideale per il riscaldamento civile e industriale. È composto da due cristalli temprati uniti tra loro, con all’interno un film sottile composto da materiali nobili, opportunamente sagomati, assemblati e alimentati. Il film sottile inserito nei pannelli Celsius riesce a sprigionare, in estrema sicurezza, onde infrarosse a 8,5 μm, frequenza d’onda C. È un nostro sistema brevettato. Infrarosso a bassa temperatura su tutta la superficie. Il pannello riscalda sia davanti che dietro, sul retro sono collocati dei dissipatori d’aria in alluminio, i quali ci permettono di sfruttare anche il moto convettivo. Cosi che possiamo sfruttare il calore al 100%. Ogni pannello è dotato di una centralina elettronica che consente una facile ed efficace programmazione di utilizzo.

    INNOVA LINE S.r.l.Via Tullio, 333100 Udinetel. 0432 295272fax 0432 [email protected]

    “L’energia più ecologica è l’energia che non devi usare”

    www.innovaline.it

    Partners:

    ®

    ®

    TECNOLOGIE E SISTEMI PER L’EFFICIENZA ENERGETICA

    GEOMETRI.indd 1 29/12/10 17:58

  • statali vigenti (Geometri e Periti). Que-

    sto in quanto nel caso della cerificazio-

    ne energetica, la definizione cogente

    della figura professionale qualificata è

    citata all’art. 2, comma 2 dell’allegato

    III al D.Lgs. 115/2008, che recita: “…si

    definisce tecnico abilitato un…profes-

    sionista libero o associato, iscritto ai

    relativi ordini e collegi professionali ed

    abilitato all’esercizio della professione

    relativa alla progettazione di edifici ed

    impianti, asserviti agli edifici stessi,

    nell’ambito delle competenze ad esso

    attribuite dalla legislazione vigente. Il

    tecnico abilitato opera quindi all’inter-

    no delle proprie competenze…”

    Con le disposizioni regionali si è viola-

    to l’art. 117 della Costituzione Italiana,

    l’art. 4 del D.Lgs. 30/2006 e l’art. 2

    dell’allegato III al D.Lgs. 115/2008, in

    quanto si è contribuito alla surrettizia

    formazione di una nuova figura profes-

    sionale, quale quella del “certificatore

    energetico – ambientale VEA”.

    Successivamente ci sono stati ulteriori

    incontri, tra i quali quello con il nuovo

    Assessore Regionale alla Pianificazione

    Territoriale Riccardo Riccardi, il quale si

    è fatto carico del problema ed infatti, il

    16 dicembre scorso, la vicenda è stata

    esaminata dalla Giunta Regionale. Da

    ciò è emersa una sostanziale modifica

    al regolamento in parola e l’atto delibe-

    rativo, votato all’unanimità, comprende

    un solo articolo che recita: “Gli articoli

    2, 3, 5 e 6 del “Regolamento recante

    il sistema di accreditamento dei sog-

    getti abilitati alla certificazione VEA di

    cui all’articolo 1 bis della L.R. 23/2005

    (disposizione in materia di edilizia so-

    stenibile) e modifiche al regolamento

    recante le procedure per la certificazio-

    ne VEA emanato con D.Preg. 274/2009

    approvato con D.Preg. dd. 25/08/2010

    sono abrogati”. Questa abrogazione,

    fortemente da noi voluta, sostanzial-

    mente “demolisce” e rimuove gli ele-

    menti del contendere legale tra la Re-

    gione e le categorie professionali.

    Va detto che in un apposito incontro

    delle categorie professionali con l’As-

    sessore Riccardi dello scorso 4 gen-

    naio, è stata riconosciuta l’azione am-

    ministrativa svolta e ribadita la volontà

    di collaborazione per la “ricostruzione”

    dei disposti legislativi.

    Inoltre, nell’udienza tenutasi il 12 gen-

    naio scorso presso il TAR regionale, il

    Giudice ha rinviato la causa per la trat-

    tazione del profilo cautelare e del meri-

    to, alla data dell’8/06/2011.

    A seguito di ciò, il Direttore Dario Da-

    nese ha convocato le categorie profes-

    sionali all’apposito tavolo di lavoro per

    trattare gli argomenti di cui trattasi, il

    prossimo 24 gennaio a Trieste.

    In conclusione, le nostre azioni ed il no-

    stro intervento, hanno prodotto risulta-

    ti significativi, che di certo condurran-

    no ad una collaborazione migliore nella

    definizione della revisione della norma-

    tiva VEA, tra professioni e Regione.

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    12

  • Foto Paolo Gallo - Art Director Asia Breda

    Generazione Breda. Da sempre il portone delle famiglie italiane.

    Con un portone Palpebra® di Breda la tua casa è ancora più bella e più protetta. Tecnologia avanzata di produzione e sistemi brevettati per la sicurezza dei più piccoli, design italiano e ampie possibilità di personalizzazione rendono ogni portone Breda semplicemente unico. Come ogni famiglia italiana. La storia continua...

    Breda Sistemi Industriali S.p.A. Via Cecilia Danieli, 2 - 33090 Sequals - PN - ItalyTel +39 0427 939311 - Fax +39 0427 939321 - [email protected] - www.bredasys.com

    Le foto di questa campagna sono state realizzate con i dipendenti Breda ed i loro fi gli che ogni giorno condividono il successo di una grande azienda e di una grande famiglia.

    Sponsor Platinum Udinese Calcio

  • Renzo Fioritti

    “Il mediatore per la conciliazione”, una figura professionale propria del Geometraindicazioni formative per il conseguimento della necessaria abilitazione

    di renzo Fioritti

    Il nostro Consiglio Nazionale e la no-

    stra Cassa di Previdenza, hanno assie-

    me stipulato una apposita convenzione

    con ANCITEL S.p.a. (che è una società

    operativa di riferimento dell’ ANCI, Asso-

    ciazione Nazionale dei Comuni Italiani),

    per attivare i percorsi necessari all’atti-

    vità di “mediazione nella conciliazione

    delle controversie”, dove è stata indivi-

    duata una buona opportunità professio-

    nale per la nostra categoria.

    La convenzione di cui sopra, è stata sot-

    toscritta al fine di agevolare la nostra ca-

    tegoria, nella formazione ed informazio-

    ne necessarie per l’istituzione degli “Or-

    ganismi di Conciliazione” (previsti dal-

    la norma e realizzabili anche nelle sedi

    dei Consigli dei Collegi dei Geometri),

    nonchè per la realizzazione di appositi

    corsi formativi rivolti ai Geometri iscrit-

    ti, che volessero conseguire l’abilitazio-

    ne al ruolo di “mediatore/conciliatore”

    professionista, di cui all’art.4, comma

    3, D.M. 23.07.2004, n.222.

    I lettori più attenti di Dimensione Geo-

    metra, avranno sicuramente già letto la

    sintesi normativa che è stata pubblica-

    ta il mese scorso. Oggi qui si eviden-

    ziano alcune indicazioni sui percorsi for-

    mativi necessari ai nostri colleghi pro-

    fessionisti, per qualificarsi nella mate-

    ria della conciliazione.

    Naturalmente gli interessati, dovranno

    acquisire l’apposita abilitazione, attra-

    verso corsi particolari e specifici, frut-

    to e risultato anche della convenzione

    di cui sopra.

    Quindi, verranno proposti corsi di forma-

    zione per “mediatore/conciliatore pro-

    fessionale”, per i Geometri iscritti all’Al-

    bo. Detti corsi avranno la durata di 50

    ore (in pratica si tratterà di un impegno

    di otto giornate da sei ore ciascuna, più

    il test finale). La validità e la serietà del-

    la partecipazione e del risultato conse-

    guibile, imporranno la previsione della

    frequenza obbligatoria al corso, senza

    alcuna deroga e quindi, con nessuna

    tolleranza nelle assenze.

    Per assicurare la migliore possibile ge-

    stione degli argomenti da trattare e l’in-

    segnamento e l’apprendimento di tutte

    le tematiche negoziali, la struttura del

    corso di formazione si articolerà (di nor-

    ma) in 8 moduli formativi.

    Ciascun modulo, avrà la durata di 6 ore,

    che saranno dedicate all’apprendimento

    teorico ed alle esercitazioni operative.

    I corsi si terranno con lezioni di base

    frontali, che prevederanno anche ap-

    profondimenti ed esercitazioni anche in

    modalità FAD, ossia attraverso un’appo-

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    14

  • dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    15

    sita piattaforma e-learning (a distanza)

    web based (attraverso internet), proget-

    tata per aiutare gli insegnanti e gli edu-

    catori a creare e gestire corsi on line,

    con ampie possibilità di interazione tra

    studente e docente.

    Ad ogni percorso formativo potranno

    partecipare al massimo 30 iscritti, in

    osservanza alle prescrizioni impartite

    dal Ministero della Giustizia.

    Il corso abilitativo, terminerà con un

    esame finale, che si terrà attraverso un

    test scritto a risposta multipla, sui temi

    trattati durante i vari moduli formativi e

    con una prova pratica, proprio di gestio-

    ne di un conflitto in via negoziale, supe-

    rata la quale, verrà rilasciato al corsista

    un attestato di partecipazione.

    La prova teorico-pratica di valutazione,

    sarà definita attraverso un punteggio

    numerico attribuito in considerazione

    delle risposte date dai singoli profes-

    sionisti, che poi si sommerà al punteg-

    gio acquisito dagli stessi, durante l’in-

    tero percorso di formazione.

    L’attestato, valido e riconosciuto a li-

    vello nazionale, potrà essere utilizza-

    to da ogni professionista Geometra,

    per avere accesso e chiedere l’iscrizio-

    ne negli appositi elenchi dei conciliato-

    ri che saranno tenuti e gestiti presso

    gli organismi preposti (Collegi, CCIAA,

    ecc.), per un massimo di cinque Or-

    ganismi (art. 6 comma 3 del Decreto

    18.10.2010, n.180).

    Una volta acquisito il titolo di “Media-

    tore/Conciliatore Professionale”, il Geo-

    metra abilitato potrà essere chiamato

    a conciliare le controversie poste all’at-

    tenzione dell’Organismo di Mediazione

    senza limiti di territorialità, ma con l’uni-

    ca preclusione che, dovendo garantire la

    sua terzietà ed imparzialità rispetto al-

    la controversia, non dovrà in alcun mo-

    do, essere parte della questione posta

    alla sua attenzione.

    Le Parti pagheranno direttamente all’Or-

    ganismo di Mediazione la spesa per

    l’esperimento del tentativo, secondo

    il tariffario stabilito in maniera unifor-

    me e su base nazionale dal Ministero

    di Giustizia/Unioncamere, che sarà ag-

    giornato ogni due anni.

    Lo stesso Organismo provvederà poi a

    retribuire il Mediatore/Conciliatore per il

    suo operato, garantendo così nella ma-

    niera migliore, l’assoluta indipendenza e

    neutralità del professionista rispetto alle

    parti soggette della controversia.

    Il costo del corso, per ciascun parteci-

    pante, sarà pari ad € 480,00 più Iva.

    I Collegi organizzatori potranno richie-

    dere, ai partecipanti al corso, un con-

    tributo spese di segreteria fissato in €

    50,00, per il quale verrà rilasciata, dal

    Collegio stesso, separata ricevuta (do-

    vrebbe comunque esserci un abbatti-

    mento del costo complessivo attorno

    agli €. 150,00/180,00, grazie ad un con-

    tributo economico della nostra Cassa di

    Previdenza).

    In ogni caso, quando i Collegi saranno

    pronti ed avranno ricevuto la conferma

    della disponibilità dei docenti da parte

    di ANCITEL o dalla costituenda “Asso-

    ciazione Nazionale Geometri Conciliato-

    ri” (promossa dal nostro Consiglio Na-

    zionale), invieranno le doverose ed in-

    dispensabili comunicazioni ed istruzio-

    ni agli iscritti.

  • Marilisa Bombi

    Edilizia

    Il progetto, nella conformità urbanistica, va assentito anche se non piacedi Marilisa Bombi

    Se il progetto non piace la concessione

    va comunque assentita, eventualmen-

    te con prescrizioni, in quanto il diniego,

    in caso di conformità urbanistica, sareb-

    be illegittimo.

    Questo il senso della decisione che il

    Consiglio di Stato ha pubblicato lo scor-

    so sei dicembre e che rappresenta un

    bel regalo di San Nicolò (per chi ci cre-

    de e ha visto respinte le proprie istanze

    edilizie a causa di un’estetica non con-

    divisa) perché l’organo di vertice del-

    la Giustizia amministrativa si pronuncia

    su una questione da tempo controver-

    sa, ovvero quella dell’aspetto estetico

    della costruzione.

    Motivo del contendere era l'istanza di

    variante che un Comune piemontese

    aveva respinto, facendo propria la mo-

    tivazione contenuta nel parere espres-

    so dalla commissione edilizia:

    “preso atto del fatto che la pratica esa-

    minata se pur normativamente assen-

    tibile comporta un inserimento ambien-

    tale differente da quanto proposto dal

    progetto precedentemente approvato,

    in riferimento alle quote altimetriche di

    rilievo e di progetto, si ritiene che il fab-

    bricato e i muri di contenimento terra e

    i movimenti del terreno così come pro-

    posti debbano essere modificati".

    Ma se in primo grado, il Tar Piemonte

    aveva respinto il ricorso avverso il dinie-

    go, di tutt’altro parere è stato il Consiglio

    di Stato che ha in pratica, sposato le te-

    si del ricorrente, il quale in un unico arti-

    colato motivo ha rilevato come

    “la concessione edilizia in variante sia

    stata negata per ragioni di carattere este-

    tico non esplicitate in nessuna norma del

    piano regolatore e pertanto l'ammini-

    strazione non poteva rifiutare la conces-

    sione edilizia in base a generiche consi-

    derazioni di carattere estetico, relativa-

    mente ad aree su cui le norme vigenti

    non impediscono di costruire.”

    Su questi presupposti, quindi, la V se-

    zione del Consiglio di Stato ha costrui-

    to l’articolata motivazione.

    Il provvedimento di diniego (afferma la

    sentenza) si fonda sul presupposto che

    l'intervento, assentibile in base alle nor-

    me urbanistiche vigenti, avrebbe com-

    portato un inserimento ambientale dif-

    ferente rispetto al progetto già approva-

    to, determinato dalle quote altimetriche

    di rilievo. Nel medesimo provvedimento

    peraltro (osserva il Consiglio), vengono

    indicate talune prescrizioni che il ricor-

    rente avrebbe dovuto recepire, in caso

    di presentazione di altro progetto di va-

    riante. Ma dal quadro delineato (eviden-

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    16

  • dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    17

    zia la sentenza), emerge l'intrinseca con-

    traddizione contenuta nel provvedimen-

    to originariamente impugnato.

    Infatti, da un lato, la stessa amministra-

    zione riconosce la piena conformità del

    progetto di variante rispetto alle nor-

    me urbanistiche vigenti, dall'altro, nega

    l'assenso, in base a non meglio indivi-

    duate ragioni di inserimento ambienta-

    le, prescrivendo nel contempo alcune

    modifiche idonee a rendere conforme

    il progetto di variante. Va da sé (chiosa

    la sentenza), che la conclusione finale

    cui avrebbe dovuto portare il ragiona-

    mento svolto in motivazione dall'ammi-

    nistrazione, non era quello di un dinie-

    go, bensì di una approvazione con pre-

    scrizioni. In linea generale (puntualizza

    la sezione) la conformità di un proget-

    to di costruzione edilizia alle norme di

    piano regolatore comporta l’assenso, in

    quanto il diritto di edificazione costitui-

    sce uno dei contenuti del diritto di pro-

    prietà, che, nell'opera di conformazione

    da parte della norma edilizia, ha già rice-

    vuto una valutazione a monte, rispetto

    alla quale la licenza edilizia specifica as-

    sume il carattere di atto dovuto.

    Nel caso di specie, l'amministrazione

    sembra contestare le scelte progettuali

    dell’appellante senza individuare le nor-

    me urbanistiche di contrasto, che in via

    generale tengono conto anche dei pro-

    fili ambientali. Questo non esclude che

    l'amministrazione possa, rispetto allo

    specifico progetto, fare delle valutazioni

    di ordine tecnico, ma ciò si deve risolve-

    re nell'indicazione di prescrizioni di det-

    taglio, che non possono incidere sull’as-

    sentibilità del progetto.

    Quindi da questa sentenza si arguisce

    che se tutto è in regola urbanisticamen-

    te, non si può respingere un progetto per

    aspetti estetici non precisati e non moti-

    vati, ma piuttosto è doveroso che il Co-

    mune indichi delle specifiche prescrizio-

    ni opportunamente motivate, anche non

    vincolanti per il buon fine dell’assentibi-

    lità del progetto.

  • Iacopo Chiaruttini

    Un asilo d’avanguardia in Regioneinaugurata a San Vito al tagliamento la nuova scuola materna in classe a

    di iacopo Chiaruttini

    E’ stata inaugurata il 23 ottobre scor-

    so nella frazione di Ligugnana a San Vi-

    to al Tagliamento, la nuova scuola ma-

    terna intitolata allo scrittore Gianni Ro-

    dari, certificata CasaClima classe A, un

    bell’esempio di edilizia innovativa.

    Il progetto architettonico è stato redat-

    to dall’associazione intercomunale del

    Sanvitese, l’ingegnere Domenico Pepe

    ha collaborato alla progettazione archi-

    tettonica definitiva ed esecutiva, al co-

    ordinamento delle progettazioni specia-

    listiche ed assistenza alla direzione la-

    vori per l’ottenimento della certificazio-

    ne Casaclima ed altri tecnici qualificati,

    si sono occupati delle strutture e delle

    impiantistiche.

    Quindi la realizzazione è stata frutto di

    una concreta ed efficace collaborazio-

    ne tra uno staff di tecnici e numerose

    imprese qualificate sia nell’edilizia, che

    nella termoidraulica, nelle impiantistiche,

    nonché nelle pitture e nelle finiture.

    L’edificio, che ha comunque aperto i bat-

    tenti il 13 settembre in occasione dell’av-

    vio dell’anno scolastico, è stato realiz-

    zato a secco in legno, è rispondente ai

    principi della bioarchitettura e vi si riscon-

    trano consumi energetici bassissimi.

    La scuola, che ha un fabbisogno di 18

    kWh/mqa, non appena sarà completato

    l’impianto fotovoltaico previsto di 20 kw

    e 144 mq di superficie (che produrrà cir-

    ca 21.000 kWhe/a), riceverà la targhetta

    Classe A Più (il più viene assegnato agli

    edifici che soddisfano i requisiti di soste-

    nibilità ambientale, che in questo caso

    verranno raggiunti quando sarà ultima-

    to l’impianto a fonti rinnovabili).

    Il nuovo edificio scolastico è in legno, ha

    una superficie lorda di 1568 mq ed un

    volume edificato di 7287 mc; è riscalda-

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    18

  • CARTELLI

    DA CANTIERE

    INSEGNE

    D’ESERCIZIO

    PUBBLICITÁ

    SU AUTOMEZZI

    STAMPA

    DIGITALE

    É ora di cambiare look!

    www.perabo.itSt. S. Martino, 22/2 Zona Industriale 33047 Remanzacco - UdineTel. 0432 668883

  • dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    20

    tamente, risultati estremamente posi-

    tivi e lodevoli.

    Grazie al ridotto fabbisogno energeti-

    co, i costi per la gestione saranno in-

    feriori di circa l’80% rispetto al limite

    di legge, quindi detto risultato, pone la

    nuova scuola all’avanguardia nel settore

    dell’edilizia scolastica regionale e nazio-

    nale.  È stato calcolato che i costi di ge-

    stione a pieno regime, saranno di circa

    2 €/mq annui per riscaldamento, acqua

    calda sanitaria e illuminazione, quando

    per una scuola cosiddetta “normale” si

    spendono in un anno, sino a 40.000 €.

    È come se un appartamento di 100 mq

    consumasse 200 € all’anno, mentre

    di solito per una famiglia media i costi

    annuali si aggirano intorno ai 1.900 €.

    L'intero importo dei lavori eseguiti

    per questa struttura, è stato pari a €

    2.400.000, finanziato da fondi regionali e

    comunali. Il costo di costruzione è risul-

    tato quindi pari a circa 1.240 € al metro

    quadrato, per un’opera di assoluta qua-

    lità in tutti i sensi. Inoltre, va detto che

    il tutto è stato realizzato a tempo di re-

    to con un impianto radiante a pavimento

    con pompa di calore aria-acqua.

    I materiali utilizzati per la sua costruzio-

    ne sono completamente naturali e pri-

    vi di emissioni nocive: le pareti portan-

    ti strutturali sono in legno tipo xlam, gli

    isolamenti termici in fibre di legno, c’è

    cartongesso in alcune partizioni interne,

    le finiture interne sono in legno, quelle

    esterne sono parzialmente con intona-

    co per cappotto e parte, in legno e late-

    rizio faccia a vista.

    Inoltre è stata considerata e sviluppata

    la progettazione passiva: in inverno la

    protezione dal freddo è assicurata da

    un pacchetto isolante da 24 cm in pare-

    te, 30 cm in copertura e 18 cm in solaio

    verso terra; in più per le mezze stagio-

    ni, sono assicurate l’ottimizzazione della

    ventilazione naturale ed i sistemi di om-

    breggiamento delle vetrate a sud.

    Da sottolineare che alla conclusione del-

    le opere, sono stati effettuati dei test

    energetici sull’intera struttura, quali le

    verifiche termografiche ed il blower do-

    or test, i quali hanno riportato congiun-

  • dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    21

    cord, considerando i soli 137 giorni lavo-

    rativi che sono stati necessari, per otte-

    nere la funzionalità e la qualità di un im-

    mobile scolastico significativo, che at-

    tualmente ospita quotidianamente cir-

    ca 180 bambini, gli insegnanti ed il per-

    sonale necessario.

    Naturalmente, questo è un chiaro esem-

    pio che può convincere anche i più scet-

    tici di quanto sia utile ed indispensabi-

    le, questo tipo di edilizia.

    Il nostro obiettivo primario, deve essere

    quello di progettare e di costruire immo-

    bili con queste caratteristiche e l’impe-

    gno principale, deve partire proprio dalla

    nostra competente convinzione.

    Soprattutto è indispensabile che que-

    sta cultura del costruire, con un occhio

    di riguardo all’ambiente ed al risparmio

    energetico, si attivi sul nostro territo-

    rio e primariamente, coinvolga gli edifi-

    ci pubblici e/o comunque quelli che as-

    solvono in qualche maniera delle funzio-

    ni pubbliche. Questi immobili, potranno

    diventare l’esempio concreto del come

    costruire, assumendosi quel necessario

    ruolo trainante e di testimonianza con-

    creta, nel panorama dell’intero patrimo-

    nio edilizio.

    Dunque, in un ambiente conservatore

    e tradizionale come quello della nostra

    edilizia quotidiana, che stenta ad acco-

    gliere le innovazioni e le trasformazioni,

    c’è estremo bisogno di credibili punti di

    partenza e riferimento (l’asilo in questio-

    ne di certo lo è), che stimolino tutti gli

    operatori ad andare senza esitazioni ver-

    so un’edilizia consapevole, la quale può

    senza dubbio migliorare la società, an-

    che e “soltanto”, evitando sprechi ener-

    getici e deturpamenti ambientali.

  • di Angelo Bortolus

    Fisco

    Gli studi di settore e la fiscalità, nell’attuale crisi economica che attraversiamoattenzione alle dichiarazioni ed alla compilazione degli studi di settore da parte del libero professionista

    di angelo Bortolus

    Venerdì 12 novembre scorso, presso la

    sala convegni del Meeting Point di Pal-

    manova, si è tenuto un convegno dal te-

    ma “Studi di settore e aspetti fiscali lega-

    ti alla professione”.

    L’incontro fortemente voluto dal nostro

    Comitato Regionale, è stato organizzato

    dalla apposita commissione che si occu-

    pa dei problemi fiscali, in particolare dai

    colleghi Pasquale Bucci per il Collegio di

    Trieste, Germano Zamolo per il Collegio

    di Udine, Fabio Bredeon per il Collegio

    di Gorizia oltre al sottoscritto, per il Col-

    legio di Pordenone. L’incontro, introdotto

    dal Presidente del Comitato Regionale Ti-

    ziano Fior, si è incentrato particolarmen-

    te sul qualificato e brillante intervento del

    Consigliere Nazionale Giuseppe Foresto,

    esperto dell’argomento e rappresentan-

    te della nostra categoria all’interno della

    Commissione Ministeriale che si occu-

    pa della complessa materia degli studi di

    settore. La motivazione principale dell’in-

    contro, era quello di illustrare ai colleghi,

    il nuovo studio di settore sviluppato per

    quest’anno e di analizzarne la struttura e

    le problematiche, anche in considerazio-

    ne dell’evidente calo dei nostri incassi,

    conseguenti alla crisi economica in atto.

    L’intervento del collega Foresto è stato

    esaustivo e completo ed ha sottolineato

    anche come questo nuovo studio, abbia

    considerato l’attuale crisi economica che

    attraversa il nostro settore, evidenziando

    i correttivi congiunturali del caso.

    E’ stato rimarcato più volte che, qualora

    lo studio di settore venga compilato cor-

    rettamente, è possibile ottenere situazio-

    ni di congruità e coerenza anche in pre-

    senza di importanti riduzioni del reddito

    rispetto agli anni precedenti, consenten-

    do così a parecchi colleghi (i quali hanno

    subìto significativamente l’impatto della

    crisi in atto), a superare indenni lo scoglio

    fiscale rappresentato dello studio di set-

    tore. L’illustrazione, impreziosita da chia-

    ri esempi pratici e da simulazioni di com-

    pilazione, ha evidenziato ancora una vol-

    ta la necessità per il professionista e per

    noi in particolare, di compilare autonoma-

    mente lo studio di settore.

    Questa sottolineatura è certamente mol-

    to importante non solamente per la diret-

    ta conoscenza dei dati da inserire, ma so-

    prattutto perchè è indispensabile la cono-

    scenza approfondita della metodologia di

    costruzione degli stessi studi di settore,

    delle metodologie di lavoro e della rela-

    tiva redditività.

    Queste conoscenze, consentono la cor-

    retta gestione del proprio studio profes-

    sionale prima ancora che per la regolare

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    24

  • 25

    compilazione del modello annuale, alle-

    gato alla dichiarazione dei redditi e tutti

    sappiamo, quanto sia importante nell’eco-

    nomia dello Studio, poter disporre di una

    gestione appropriata, che spesso dimen-

    tichiamo o non siamo in grado di realiz-

    zare, presi come siamo a seguire gli in-

    teressi dei nostri clienti e dimenticando-

    ci (anche involontariamente) dei nostri.

    La delega alla compilazione dello studio

    di settore, che normalmente affidiamo ai

    commercialisti o ad altri professionisti del

    settore, non permette una chiara e conve-

    niente definizione degli elementi fonda-

    mentali che lo compongono, proprio per-

    ché si tratta di fattori che sono di esclu-

    siva e personale conoscenza del profes-

    sionista. La troppo semplicistica delega,

    provoca inevitabilmente risultati distor-

    ti nei confronti del singolo caso e causa

    spesso ripercussioni negative, non solo

    sul singolo professionista, ma queste si

    riverberano anche sull’intera categoria,

    come conseguenza diretta della rielabo-

    razione periodica dei dati dichiarati. L’in-

    tervento di Foresto, ha evidenziato an-

    che le novità introdotte con il nuovo stu-

    dio di settore, quali il distinguo delle sti-

    me e valutazioni che vengono eseguite

    per il cliente privato piuttosto che per isti-

    tuti bancari o assicurazioni; la redazione

    di pratiche riguardanti la sicurezza, ese-

    guite su richiesta di privati piuttosto che

    dalle imprese edili, nonché l’introduzio-

    ne delle tipologie di attività considerate

    minori per entità di lavoro o non catalo-

    gabili nelle tipologie già presenti, ovvero

    le domande varie presso la pubblica am-

    ministrazione, che comprendono le DIA

    minori, quelle relative a una semplice re-

    cinzione o un tombamento, le domande

    di agibilità ed ogni altra attività non ricon-

    ducibile alle tipologie maggiori; gli acces-

    si ad uffici per richiesta/ritiro documenti,

    la registrazione di contratti di locazione e

    rinnovi annuali, le partecipazioni a consi-

    gli di amministrazione e ad organismi di

    categoria, le stabili collaborazioni con al-

    tri studi professionali, che spesso sono

    compensate a forfait. A seguire, l’inter-

    vento del Dott. Leonardo Mesaglio com-

    mercialista in Udine, ha curato l’aspetto

    del contenzioso legato allo studio di set-

    tore, riportando esempi pratici vissuti in

    prima persona, e anch’egli ha ribadito la

    necessità della compilazione corretta del-

    lo studio di settore da parte del profes-

    sionista, operazione che rappresenta la

    migliore e la principale arma di autodife-

    sa. Infine l’intervento del Dott. Alessan-

    dro Bergamaschi di Buttrio, ha spaziato

    nel campo delle agevolazioni statali sul-

    le ristrutturazioni (36%) e sul risparmio

    energetico (55%), dimostrando un’otti-

    ma competenza in materia. Anche que-

    sta illustrazione, accompagnata da molte

    “slide”, ha catturato l’attenzione dei pre-

    senti soprattutto quando è stato affronta-

    to il tema delle ipotesi di decadenza dei

    benefici, la trattenuta alla fonte del 10%

    operata dalla banche dal 1 luglio 2010 al-

    le nostre parcelle, gli immobili che hanno

    diritto alle agevolazioni, tra i quali l’acqui-

    sto di autorimesse anche se nuove, limi-

    tatamente al solo costo di realizzazione.

    Alla fine il prolungato dibattito provoca-

    to dal pubblico presente, ha sottolinea-

    to l’interesse e l’attualità degli argomen-

    ti del convegno e va detto, trattati in ma-

    niera magistrale dai relatori, sicuramen-

    te all’altezza del compito loro affidato ed

    ai quali va, ancora una volta, il mio senti-

    to ringraziamento. Per chi volesse appro-

    fondire e consultare personalmente gli at-

    ti, il materiale del convegno è disponibile

    presso i collegi.

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    25

  • Antonio Tieghi

    Sicurezza

    News in materia di Sicurezzadi antonio tieghi

    Accordo tra Ministeri per segnalare cantieri a rischio

    I carabinieri, anche tramite le Stazioni

    locali, provvederanno a segnalare alle

    Direzioni provinciali del lavoro le "situa-

    zioni di evidente pericolosità legate alla

    mancata osservanza delle disposizioni

    di sicurezza nei cantieri".

    È una delle novità principali previste

    dalla Convenzione firmata dal ministro

    del Lavoro, Maurizio Sacconi, e dal mi-

    nistro della Difesa Ignazio La Russa,

    per coordinare le azioni delle Direzio-

    ni provinciali del lavoro e dei Comandi

    provinciali dell'Arma, nel contrasto allo

    sfruttamento del lavoro, all'occupazio-

    ne illegale e nel rispetto della sicurezza

    nei luoghi di lavoro.

    Otto gli articoli della Convenzione, che

    prevede incontri trimestrali tra le parti

    "per lo scambio di dati e di informazio-

    ni" e "per la programmazione di even-

    tuali verifiche da effettuare congiunta-

    mente".

    Il Comando provinciale dei Carabinieri,

    attraverso il Nucleo carabinieri Ispetto-

    rato del Lavoro, e la Direzione provin-

    ciale del lavoro "provvedono ad attivare

    Riscontrando un significativo interesse dei nostri letto-ri per gli argomenti trattati e per gli aggiornamenti già pubblicati, perseguendo anche con lo scopo di un ag-giornamento ed una informazione pur sintetica, ma con-temporaneamente dinamica e funzionale, riproponia-mo la rubrica delle “news in materia di sicurezza”, na-turalmente lo faremo in occasione del verificarsi di no-vità significative.

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    26

  • modalità di segnalazioni reciproche,

    possibilmente in tempo reale, dei fe-

    nomeni di particolare gravità riguardan-

    ti l'ambito lavorativo riscontrati a livello

    locale, anche al fine di eseguire, ove

    ne sussistano i presupposti, tempesti-

    vi interventi secondo modalità di azio-

    ne congiunta o coordinata".

    In particolare, "nel quadro delle inizia-

    tive volte a contrastare il fenomeno

    infortunistico nel settore edile", il Co-

    mando provinciale dell'Arma provvede

    (come detto) a segnalare alle Direzioni

    provinciali del lavoro quelle situazioni

    di potenziale rischio nei cantieri "per

    consentire tempestivi interventi del

    personale ispettivo tecnico competen-

    te in materia. A tal fine, la Direzione

    provinciale del lavoro si impegna a rea-

    lizzare specifiche attività formative nei

    confronti dei militari dell'Arma in ma-

    teria di salute e sicurezza nell'ambito

    del settore".

    Tocca sempre al Comando provinciale

    dei carabinieri segnalare "tempestiva-

    mente alla Direzione provinciale del la-

    voro gli infortuni sul lavoro gravi o mor-

    tali di cui sia venuto a conoscenza, al

    fine di consentire in modo tempestivo

    gli eventuali accertamenti di compe-

    tenza sia di natura amministrativa sia

    tecnica" mentre "sulla base di specifi-

    ci accordi definiti a livello territoriale,

    il personale ispettivo delle Direzioni

    provinciali del lavoro può richiedere ai

    militari dell'Arma, in casi di particola-

    re pericolosità e gravità, un eventuale

    supporto, in particolare per le attività

    ispettive da effettuarsi in fasce orarie

    notturne o in aree disagiate".

    L’annoso problema dei costi della sicurezza

    Con nota 14.10.2010, n. 17259, rispon-

    dendo al quesito dell'Ance sui costi della

    sicurezza, il Ministero del Lavoro e delle

    Politiche Sociali conferma che, tra i costi

    della sicurezza vanno stimati, per tutta la

    durata delle lavorazioni previste nel can-

    tiere, i costi degli apprestamenti previsti

    nel piano di sicurezza e di coordinamen-

    to.

    L'allegato XV del D.Lgs. 81/2008, punto

    1, richiama tra gli apprestamenti i gabi-

    netti, i locali per lavarsi, gli spogliatoi, i

    refettori, i locali di ricovero e di risposo,

    i dormitori, locali che vengono di norma

    realizzati mediante utilizzo di monobloc-

    chi, prefabbricati, comunemente deno-

    minati "baraccamenti".

    Lo stesso allegato, al punto 4.1.3, pre-

    vede espressamente che le singole voci

    dei costi della sicurezza, vanno calcolate

    considerando il loro costo di utilizzo per

    il cantiere interessato che comprende

    (quando applicabile), la posa in opera ed

    il successivo smontaggio, l'eventuale

    manutenzione e l'ammortamento; se ne

    deduce che le spese relative alla manu-

    tenzione dei suddetti baraccamenti van-

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    27

  •  

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    28

    no ricomprese tra i costi della sicurezza.

    Parimenti, le spese di riscaldamento/

    condizionamento nonché di pulizia, risul-

    tando necessarie per il corretto utilizzo

    degli stessi baraccamenti, dovranno es-

    sere ricompresi tra i suddetti costi della

    sicurezza.

    (Ministero del Lavoro e delle Politiche

    Sociali, Nota 14.10.2010, n. 17259)

    Piano Nazionale di Prevenzione in Edilizia

    In relazione al Piano Nazionale di Preven-

    zione in Edilizia - promosso dalle Regioni

    e Province Autonome per migliorare sa-

    lute e sicurezza nel comparto edile – è

    stato pubblicato sul sito prevenzione-

    cantieri.it un documento che favorisce la

    prevenzione delle cadute dall’alto rego-

    lamentando gli allestimenti di sicurezza

    anticaduta permanenti per tetti a falda e

    tetti piani durante l’utilizzo e la manuten-

    zione dei tetti.

    Di questo tema, si è occupato il gruppo

  • phone + 39 [email protected]

    Concessionaria Esclusiva

    COMUNICHEREMO INSIEME

  •  

    di lavoro D-A-CH-S, un gruppo di lavoro internazionale formato da esperti pro-

    venienti dalla Germania, Austria, Sviz-

    zera e Alto Adige che ha lo scopo di

    “perseguire regolamenti standardizzati

    internazionali per sistemi di protezione

    contro le cadute dall’alto nei lavori in

    quota”. E se ne è occupato producendo

    il documento “ Allestimenti di sicurez-

    za e classificazione delle superfici dei

    tetti per uso e manutenzione (tetto a

    falda e tetto piano)”.

    Nelle premesse del documento si ri-

    corda che “per via della responsabilità

    a carico dei committenti-proprietari-

    utenti, riguardo agli allestimenti di sicu-

    rezza, per i lavori di manutenzione ese-

    guiti successivamente nei fabbricati”,

    esistono “poche basi di pianificazione

    e decisione per la scelta, il montaggio

    e il dimensionamento” degli allesti-

    menti di sicurezza anticaduta.“Le case costruttrici, prescrivono abba-

    stanza bene le procedure di montaggio

    degli allestimenti, ma invece la pratica

    dimostra, che a causa della mancanza

    di precise prescrizioni, spesso vengo-

    no progettate ed eseguite soluzioni mi-

    nime oppure anche soluzioni insensate

    o sovradimensionate. L’idoneità ed ef-

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    30

  • ficacia di questi allestimenti di sicurez-

    za, utilizzati dopo alcuni anni, spesso risultano essere insufficienti”.

    In questo senso può essere di grande

    aiuto una normativa specifica riguardo

    a “se” e “come” i tetti devono essere

    attrezzati.

    Le raccomandazioni contenute nel

    documento, regolamentano dunque

    gli allestimenti di sicurezza anticaduta

    permanenti per tetti a falda e tetti pia-

    ni, durante l’utilizzo e la manutenzione

    dei tetti. Infatti i lavori sui tetti di lunga

    durata - ad esempio per eseguire una

    nuova copertura o il suo ampliamento

    - necessitano di allestimenti tecnici di

    sicurezza collettivi, di opere provvisio-

    nali ed organizzative per i lavori edili.

    Dopo aver riportato alcune definizioni,

    il documento mostra una tabella che

    permette di decidere l’allestimento mi-

    nimo di sicurezza permanente per tetti

    a falda e tetti piani. Si considerano pia-

    ni i tetti “con inclinazione minore di 5°,

    che di regola possiedono una imper-

    meabilizzazione, oppure una copertura

    in lamiera metallica”.

    La tabella (a pag 29) che invitiamo a

    visionare direttamente nel documento

    originale stabilisce la classe dell’alle-

    stimento (questa classe “stabilisce il

    grado di allestimento dei tetti, oppure

    delle superfici dei tetti con gli allesti-

    menti di sicurezza permanenti per il

    successivo utilizzo e manutenzione”)

    in relazione alla categoria di utilizzo dei

    tetti (da A a D, con riferimento alle cir-

    costanze d’uso) e ai diversi gruppi di

    persone che possono utilizzare il tetto.

    Vediamo intanto le diverse

    Classi di allestimento.

    Classe 1:

    - allestimenti di ancoraggio a punto

    singolo, ammissibili anche tempora-

    neamente per montaggi semplici;

    - i lucernari, installati a livello del piano

    di copertura del tetto, devono essere

    resi sicuri contro lo sfondamento;

    - l’accesso alla superficie del tetto,

    attraverso un accesso fisso oppure

    temporaneo. Con pericolo di caduta

    da altezze fino a 5 m, l’accesso alla

    superficie del tetto è ammesso trami-

    te scale semplici.

    Classe 2:

    - allestimenti di ancoraggio a guide

    orizzontali (per esempio sistemi di

    sicurezza con funi o binari) come si-

    curezza anticaduta;

    - eventualmente è ammesso/neces-

    sario completare con allestimenti di

    ancoraggio a punto singolo;

    - i lucernari in linea di principio devo-

    no essere resi sicuri contro lo sfon-

    damento (almeno SB 300 secondo la

    norma EN 1873:2005);

    - accesso alla superficie del tetto attra-

    verso un accesso fisso oppure attra-

    verso l’edificio, per esempio tramite

    una scala interna o esterna, scala con

    gabbia di protezione;

    - con pericolo di caduta da altezze fino

    5 m, l’accesso alla superficie del tetto

    è ammesso tramite scale semplici;

    - possibilità di allacciamento alla corren-

    te elettrica nella zona di manutenzione,

    per le categorie di utilizzo C e D.

    Classe 3:

    - ai bordi, ove sussiste pericolo di ca-

    duta, le vie di circolazione ed i luo-

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    31

  • ghi di lavoro devono essere allestiti

    con protezioni collettive anticadu-

    ta (protezione laterale secondo EN

    13374:2004 con altezza 1 m);

    - i passaggi verso zone del tetto di clas-

    se 1 o 2 devono essere delimitate in

    modo permanente e ben visibile;

    - accesso alla superficie del tetto attra-

    verso un accesso fisso oppure attra-

    verso l’edificio, per esempio tramite

    una scala interna o esterna, scala con

    gabbia di protezione;

    - con pericolo di caduta da altezze fino

    5 m, l’accesso alla superficie del tetto

    è ammesso tramite scale semplici;

    - illuminazione permanente se sono

    previste frequenti manutenzioni al

    buio;

    - possibilità di allacciamento alla cor-

    rente elettrica nella zona di manuten-

    zione, per le categorie di utilizzo C e

    D.

    Classe 4:

    - le vie di circolazione e i luoghi di lavo-

    ro, sono da allestire secondo la nor-

    mativa prevista dal settore edile.

    L'utilizzo delle superfici dei tetti, oppure

    di parti delle superfici delimitate, è da

    classificare con riferimento ad uno o al-

    cuni criteri sottoriportati.

    Queste sono quindi le Categorie per

    l’utilizzo dei tetti.

    A (molto basso, ad esempio casa fa-

    miliare con giardino, capannoni agri-

    coli ed industriali senza problemi con

    la neve):

    - “intervallo per interventi di manutenzi-

    one con frequenza maggiore di 5 anni;

    - non sono necessari regolari lavori di

    manutenzione;

    - sgombro neve molto improbabile,

    a causa della forma del tetto e

    dell’ubicazione geografica;

    - non vengono eseguiti lavori con con-

    dizioni atmosferiche avverse oppure

    durante le ore notturne”.

    B (basso, ad esempio tetti piani, tetti

    di superfici pubblici con prevedibile

    sgombero neve):

    - “intervallo per interventi di manuten-

    zione con frequenza probabile da 2 a

    5 anni;

    - sgombro neve da prevedere rara-

    mente;

    - non vengono eseguiti lavori con con-

    dizioni atmosferiche avverse oppure

    durante le ore notturne”.

    C (medio, ad esempio tetti che ne-

    cessitano sgombero neve, tetti con

    inverdimento, zone di manutenzione

    come per esempio impianto di con-

    dizionamento, collettori fotovoltaici,

    accessi per lo spazzacamino):

    - “intervallo per interventi di manutenzi-

    one con frequenza probabile minore

    di 2 anni;

    - sgombro neve occasionalmente;

    - lavori eseguiti con condizioni atmos-

    feriche avverse, per esempio durante

    nevicate ed eccezionalmente anche

    durante le ore notturne;

    - tetti con inverdimento”.

    D (alto, esempio terrazze su tetti, zone

    sui tetti che necessitano spesso lavori

    di manutenzione):

    - “interventi di manutenzione” ad in in-

    tervalli brevi, oppure spesso;

    - regolare sgombro neve;

    - lavori eseguiti anche con condizioni

    atmosferiche avverse e non da esclu-

    dere anche durante le ore notturne”

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    32

  • Vestizione - HOT INNER JACKETEsterno in Teslon antivento, Interno con sistema di riscaldamento HADS - taglie dalla XS alla 4XL

    A B B I G L I A M E N T O P R O F E S S I O N A L E R I S C A L D A T O

    Via Tavagnacco 89/1 33100 UDINETel. Fax 0432 43366 e-mail: [email protected]

    C O N C E S S I O N A R I O D I Z O N A

    Guanti - E-STYLE GLOVES - Guanto in doppio strato - Esterno in Windster ed Almara, interno INNER GLOVES - Taglie dalla XS alla XXL

    Sottovestizione - ULTRALIGHT TROUSERS - Esterno in Poliestere elastico, Interno con sistema di riscaldamento KLAN - Taglie 1(XS-S), 2(M-L), 3(XL-XXL)

    A N C H E P E R L O S P O R T

  • 34

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    Il sei dicembre scorso, si è tenuto a

    Mossa, nella sala comunale, un semi-

    nario conoscitivo tecnico pratico cata-

    stale, organizzato dal Collegio in colla-

    borazione con la Direzione Provinciale

    dell'Agenzia del Territorio, sulle ultime

    novità in materia catastale.

    Le motivazioni principali del Semina-

    rio sono state quelle di presentare agli

    iscritti che si occupano di Catasto, le ul-

    time novità, sia per quanto riguarda gli

    accatastamenti degli immobili cosidetti

    nascosti o fantasma, di cui ultimamen-

    te si è letto molto anche sulla stampa

    nazionale, oltrechè sull’attivazione della

    nuova procedura informatica per gli atti

    di aggiornamento catastali Pregeo 10.

    Al seminario, hanno partecipato oltre

    al sottoscritto, il nostro Consigliere Na-

    zionale Bruno Razza ed i vertici e lo

    staff tecnico della Direzione Provincia-

    le dell’Agenzia del Territorio di Gorizia.

    La prima parte, di carattere informa-

    tivo, si è sviluppata con gli interventi

    dell’Ing. Andrea Zagolin (Direttore Pro-

    vinciale dell’Agenzia) sui temi genera-

    li dell’Ufficio.

    Poi il collega Bruno Razza, che come no-

    to è grande esperto della materia cata-

    stale, anche perché ne segue le vicen-

    de nazionali ed internazionali per conto

    del nostro Consiglio Nazionale, ha illu-

    strato con dovizia di particolari, le ulti-

    me novità normative, emerse dalla leg-

    ge 122/2010.

    In particolare ha parlato delle scadenze

    per tutti gli accatastamenti ancora da

    fare, dell’entrata in vigore della rendita

    catastale presunta, della certificazione

    di corrispondenza tra planimetria cata-

    stale e lo stato di fatto dell’immobile, ol-

    trechè dell’ottenuto rilascio delle plani-

    metrie catastali delle unità immobiliari

    per via telematica. Razza ha inoltre evi-

    denziato la valenza di altre norme con-

    tenute nella legge sopraccitata, che ri-

    guardano il decentramento delle funzioni

    catastali (il cosiddetto passaggio del Ca-

    tasto ai Comuni), la possibile attivazione

    in un futuro ormai prossimo del MUDE

    (modello unico digitale per l’edilizia), la

    responsabilità dei Comuni e dei profes-

    sionisti in materia di accatastamenti, so-

    prattutto nella continua definizione del

    triangolo della corrispondenza tra edifi-

    cato, assentito ed accatastato.

    Ha spegato anche tutte le criticità che

    hanno costretto la Direzione nazionale

    dell’Agenzia del Territorio a sospendere

    l’attivazione dell’ultima versione di Pre-

    geo 10 rilasciata in novembre ed il ripri-

    PierGiuseppe Sera

    Fabbricati nascosti e Pregeo 10un pienone di colleghi al Seminario in materia di Catasto

    di PierGiuseppe Sera

    Attività del Collegio di Gorizia

  • stino di quella rilasciata in marzo.

    Infine il nostro Consigliere Nazionale ha

    evidenziato tutte le opportunità di lavo-

    ro che queste norme e le problematiche

    catastali, aprono in favore della catego-

    ria dei Geometri e per questo, ha solle-

    citato i nostri colleghi ad approfondire

    la loro formazione in materia.

    Ha chiesto ai colleghi presenti che si

    affrontino con serietà e competenza le

    pratiche catastali, sfruttando appieno le

    possibilità informatiche e telematiche

    che le nuove tecnologie ci offrono, so-

    prattutto consigliando di sfruttare que-

    ste occasioni, al fine di consolidare e

    perpetuare il bisogno per la nostra so-

    cietà, del lavoro del Geometra, lavoro

    responsabile e indispensabile non so-

    lo per il cliente privato, ma anche per

    l’Amministrazione.

    Il collega Cristian Bernardis, ha spiegato

    le modalità operative per richiedere ed

    ottenere la nuova firma digitale persona-

    lizzata, messa a disposizione dal Consi-

    glio Nazionale attraverso una convenien-

    te convenzione con una società specia-

    lizzata e certificata del settore. La firma

    digitale elettronica è in pratica il nostro

    nuovo certificato di iscrizione all’Albo;

    servirà a firmare tutti gli atti che si tra-

    smetteranno per via telematica e tutti ne

    avremo bisogno dopo il 13 marzo, quan-

    do scadranno le firme attualmente vali-

    date dall’Agenzia del territorio.

    A seguire, la collega Cristina Grion, ha

    illustrato le modalità operative per ot-

    tenere l’abilitazione alla trasmissione

    telematica degli atti di aggiornamento

    catastale, sia attraverso Sister, che at-

    traverso Geoweb, ricordando che in as-

    senza di tale abilitazione, non si posso-

    no ne richiedere ne ottenere le tanto so-

    spirate copie delle planimetrie catastali

    dell’Urbano.

    I Geometri dell’Agenzia Marco Ganzini

    e Michele Vanni, hanno spiegato all’udi-

    torio, le varie opportunità verificate ed

    accertate, per l’applicazione corretta e

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    35

  • 36

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    conveniente della procedura Pregeo 10,

    baypassando le difficoltà che ancora og-

    gi il sistema presenta. Infine il collega

    Andrea DaRe, ha presentato alcune sue

    sperimentazioni dell’applicazione di Pre-

    geo 10, con casi concreti, dimostratisi

    problematici e poi, risolti.

    Tutti gli interventi si sono dimostrati in-

    teressanti ed hanno inchiodato la pla-

    tea per quasi tre ore ininterrottamente.

    Erano presenti tra gli altri, anche la di-

    rigente dell’Ufficio di Cormòns France-

    sca Battello, l’esperto dell’Ufficio di Go-

    rizia Claudio Campolongo ed un funzio-

    nario dell’Agenzia di Roma, con funzio-

    ni ispettive.

    La sala che ha ospitato l’evento, pur ca-

    piente, non ha consentito una comoda

    sistemazione dei numerosissimi presen-

    ti, molti dei quali hanno assistito in pie-

    di alle presentazioni che si sono succe-

    dute. Il freddo intervenuto verso la fine

    del seminario, ha condizionato e com-

    promesso la discussione ed il dibattito

    che ci si attendeva. Confidiamo che una

    approfondita discussione possa aprirsi

    in occasione di un prossimo incontro

    che il Collegio organizzerà, non appe-

    na il nuovo Pregeo 10 sarà attivato con

    certezza e convinzione, anche nella no-

    stra provincia.

    In ogni caso, il messaggio che il Colle-

    gio e l’Agenzia hanno voluto trasmettere

    alla categoria è quello di avvalersi della

    trasmissione telematica e delle nuove

    opportunità per l’approvazione automa-

    tica degli atti di aggiornamento catastali,

    per migliorare la qualità del nostro lavo-

    ro e quello dell’Agenzia.

  • ZANUTTA s.r.l. Centro Edile Zanutta

    dal 1952 www.zanuttasrl.it

    Vendita:Materiali Edili - Isolanti Piastrelle -

    ArredoBagno Idrotermico sanitario -

    Arredo urbano - Legnami - Ferramenta -

    Giardinaggio - Serramenti Porte interne -

    Solai Bausta

    Tetti in legno - gabbie ferro

    SEDE: 33055 - VIA CASTIONS, 5 - TEL. - FAX

    PUNTO VENDITA: 33050 - VIA MARANO, 16 - TEL. - FAXPUNTO VENDITA: 34139-ROZZOL CALLAIA, 1683 (VIA CARNARO 3°Km) -FAXPUNTO PRODUZIONE: 33050 - VIA CORONIS(Z.I.) - TEL. - FAX

    Muzzana Del Turgnano (UD) 0431-69003 0431-698907

    Carlino (UD) 0431-68037 0431-687714

    Trieste (TS) 040-910806 040-910924

    Pocenia (UD) 0432-779931 0432-771507

    PUNTO VENDITA: 33010-VIA COTONIFICIO,40 -FAXFeletto Umberto-Tavagnacco(UD) 0432-1690013 0432-573762�

    Produzione:

    Travi tralicciati (tipo Bausta)

    Ferro e gabbie - Architravi

    Tetti in legno - Piastre in calcestruzzo e

    vari Manufatti in cemento vibrocompresso

    La Zanutta srl nasce nel 1952 dall' iniziativa del cav. Vincenzo Zanutta e di sua moglie Pasqua, i quali aprono

    una ditta individuale a Carlino (UD), dopo pochi anni affiancati dal figlio, Lucio Zanutta, e grazie al suo aiuto

    si è registrata una progressiva crescita delle vendite nel settore edilizio (edilizia “pesante”).

    Nel 1996 avviene l'entrata della terza generazione nella gestione dell'impresa: Vincenzo e Gianluca

    Zanutta, figli di Lucio.

    Le innovazioni avvenute in questo periodo, ed in particolare negli ultimi quattro anni, hanno comportato

    una crescita esponenziale sia in termini di fatturato che in termini di personale occupato.

    E' stato infatti duplicato il numero di addetti che attualmente consta di circa 70 dipendenti che operano nei

    vari settori aziendali nelle varie filiali sparse sul territorio del Friuli Venezia Giulia e di circa 70 collaboratori

    esterni che prestano la loro attività in modo esclusivo a favore della Zanutta srl.

    Sono stati inoltre ampliati e diversificati i mercati con l'acquisizione dei punti vendita nella Città di Trieste e

    con l'investimento nella lavorazione del ferro e del legno.

    Aperto quest'anno un ulteriore show room e punto vendita a Feletto Umberto (UD).

  • 38

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    Il convegno sul fascicolo tecnico di manutenzionel’importanza di compilare correttamente il fascicolo dell’opera e soprattutto di metterne in pratica i contenuti

    di antonio tieghi

    Il 14 dicembre, organizzato dall’INAIL,

    dall’ASS n°6 dal Co.Co.Pro e dalla DPL,

    si è tenuto a Pordenone il convegno: Gli

    infortuni da cadute dall’alto - Il Fascicolo

    dell’Opera come strumento di Preven-

    zione degli infortuni sul lavoro.

    Lo scopo era la sensibilizzazione di pro-

    fessionisti, committenti e stazioni ap-

    paltanti e gli altri operatori del compar-

    to edile, sul significato e sulle importan-

    ti conseguenze che una corretta compi-

    lazione del fascicolo dell’opera, ex art.

    91 del D.Lgs 81/08, e soprattutto la rea-

    lizzazione di quanto in esso previsto, ha

    per la prevenzione degli infortuni sul la-

    voro, nelle successive attività di manu-

    Attività del Collegio di Pordenone

  • BORA A LEGNA PALLADIO

    Stufe Palladio prodotte da:Edilvalli Arredi | Via Nazionale, 31 - 33040 Pradamano (SS. UD-GO, fronte Cinecity)t. 0432-671681 f. 0432-640480 | [email protected] - www.stufepalladio.com

    La Edilvalli Arredi di Pradamano opera da oltretrent’anni nel settore del riscaldamento attraverso la garanzia e l’offerta di cucine in muratura, spolert, stufe e caminetti di qualità certificata e rigorosamente made in Italy.

    Tutti i progetti sono studiati e creati per trovare il perfetto accordo tra la superficie abitativa e leesigenze personali. Le realizzazioni dei progetti

    sono il perfetto connubio tra personalizzazione e precisione di esecuzione. Il team Edilvalli attualmente vanta un’eccellente esperienza anche nella fornitura e posa in opera di canne fumarie certificate.

    Grazie alla professionalità acquisita, l’azienda ha lanciato una linea di stufe, sia a legna che apellet: Palladio.

    PROFESSIONALITA’ CHIAVI IN MANO

    www.stufepalladio.com

    SCOZIA A PELLET PALLADIO

  • tenzione dell’opera.

    L’evento è stato patrocinato dalla Provin-

    cia di Pordenone, Federsanità ANCI fede-

    razione Friuli Venezia Giulia ed ESMEPS,

    e come partner l’Unione Industriali, Unio-

    ne Artigiani Pordenone CONFARTIGIA-

    NATO, CNA, ANCE, CGIL CISL UIL, Co-

    ordinamento Permanente degli Ordini

    e dei Collegi delle Professioni Tecniche

    della Provincia di Pordenone, Comune

    di Pordenone.

    Oltre al consueto saluto della autorità

    hanno relazionato il dr. Claudio Calabre-

    si per conto di Inail - Ass6 - Dpl sul “fe-

    nomeno delle cadute dall’alto: descrizio-

    ne del fenomeno”.

    Il TdP Francesco del Bianco a nome

    dell’Ass n° 6 su “Progettare la sicurez-

    za: il fascicolo tecnico dell’opera quale

    strumento di prevenzione degli infortu-

    ni da caduta dall’alto.”

    È stata poi la volta di un’interessante ri-

    cerca, fatta in sede di tesi di laurea del

    TdP dott. N.Wickkiser sulla “valutazio-

    ne dell’adozione del Fascicolo tecnico in

    un campione di edifici civili ed insedia-

    menti produttivi recentemente realizzati

    nella provincia di Pordenone”, le cui con-

    La volta realizzata, che sarà oggetto di pulizia e manutenzione

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    40

  • clusioni sono state estremamente criti-

    che sullo stato dell’arte, sia come reda-

    zione del documento che, ancor peg-

    gio, sulla realizzazione degli interven-

    ti ivi previsti.

    A seguire sono intervenuti il sottoscritto

    a nome del collegio dei Geometri e Geo-

    metri laureati di Pordenone con “Proget-

    tare la sicurezza: ruolo e responsabilità

    del progettista”, l’arch. Liut dell’ATER di

    Pordenone che ha portato “L’esperien-

    za del progettista nella progettazione

    e nella manutenzione di edilizia pubbli-

    ca” ed infine, l’ arch Nino Tenca Montini

    dell’Università di Udine, il quale ha dibat-

    tuto sull’”Analisi e possibili soluzioni mi-

    gliorative in fase di progettazione nella

    prevenzione delle cadute dall’alto”.

    Il convegno è stato un successo sia in

    termini di partecipazione con oltre 200

    persone presenti che come gradimen-

    to dei contenuti, testimoniato da ben 85

    schede di feedback contenenti giudizi più

    che lusinghieri, che si riportano qui di se-

    guito, come spunto di condivisione per

    un evento analogo, che potrebbe esse-

    re riproposto anche in altre sedi.

    1 - Come valuta la rilevanza degli argomenti trattati rispetto alle Sue necessità di aggiornamento.

    Non rilevante Poco rilevante Abbastanza rilevante Rilevante Molto rilevante

    0 5 27 43 12

    2 - Come valuta la qualità educativa dell’aggiornamento fornito ?

    Scarsa Mediocre Soddisfacente Buona Eccellente

    1 7 39 38 2

    3 - Come valuta l’efficacia dell’evento per la Sua attività ?

    Inefficace Parzialmente efficaceAbbastanza

    efficace EfficaceMolto

    efficace

    (non ho imparato nulla per la mia

    attività)

    (mi ha confermato che non ho neces-sità di modificare la

    mia attività)

    (mi ha stimolato a modificare alcuni aspetti dopo aver acquisito ulteriori

    informazioni)

    (mi ha stimolato a cambiare alcuni elementi della mia

    attività)

    (mi ha stimolato a cambiare in modo

    rilevante alcuni aspetti della mia

    attività)

    1 11 45 27 1

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    01/2

    011

    41

  • IN cOPeRtINA“I poggioli del Friuli Venezia Giulia”Cassacco (Ud)

    dIRettORe ReSPONSAbILebrUno razza

    cOMItAtO dI RedAZIONePIEr GIUSEPPE SEra (Go) anTonIo TIEGHI (Pn)LIVIo LaCoSEGLIaz (Ts) ELIo mIanI (Ud)

    cOORdINAtORe dI RedAZIONeGLorIa GobETTI (Ud)

    PROPRIetàorGano UFFICIaLE dEL ComITaTo rEGIonaLE dEI CoLLEGI dEI GEomETrI E GEomETrI LaUrEaTI dEL FrIULI VEnEzIa GIULIa

    edItORe, dIReZIONe,RedAZIONe, AMMINIStRAZIONeaSSoCIazIonE dEI GEomETrI E GEomETrI LaUrEaTI dELLa ProVInCIa dI UdInEper conto del Comitato regionale dei Collegidei Geometri e Geometri laureati del Friuli Venezia Giulia Via Grazzano 5/b33100 UdineTel 0432 501503Fax 0432 504048e-mail: [email protected]

    Il presente numero è stato chiuso per la stampail ????????????. Tiratura ?????? copie

    StAMPALA tIPOGRAFIcA SRLVia Julia, 2733030 basaldella di Campoformido (Ud)Tel 0432 561302Fax 0432 561750Per invio materiali: [email protected]

    PubbLIcItàSCrIPTa manEnT srlViale della Vittoria, 1333100 UdineTel. 0432 505900e-mail: [email protected]

    aUTorIzz. dEL TrIbUnaLE dI UdInEn. 42/92 dEL 21.11.92PrEzzo dI CoPErTIna € 2,00arrETraTI € 3,00abbonamEnTo 12 nUmErI € 20,00abbonamEnTo ESTEro (EUroPa) € 27,00

    Questo periodico è associatoall’Unione Stampa Periodica Italiana

    dimensione

    geometraorGano UFFICIaLE dEL ComITaTo rEGIonaLE dEI CoLLEGI dEI GEomETrI E GEomETrI LaUrEaTI dEL FrIULI VEnEzIa GIULIa

    dim

    ensio

    ne g

    eom

    etra

    5/20

    10

    42

    IN cOPeRtINA“I portali del Friuli Venezia Giulia” Località nogaredo di Corno - Comune di Coseano (Ud)

    dIRettORe ReSPONSAbILebrUno razza

    cOMItAtO dI RedAZIONePIEr GIUSEPPE SEra (Go) anTonIo TIEGHI (Pn)LIVIo LaCoSEGLIaz (Ts) ELIo mIanI (Ud)

    cOORdINAtORe dI RedAZIONeGLorIa GobETTI (Ud)

    PROPRIetàorGano UFFICIaLE dEL ComITaTo rEGIonaLE dEI CoLLEGI dEI GEomETrI E GEomETrI LaUrEaTI dEL FrIULI VEnEzIa GIULIa

    edItORe, dIReZIONe,RedAZIONe, AMMINIStRAZIONeaSSoCIazIonE dEI GEomETrI E GEomETrI LaUrEaTI dELLa ProVInCIa dI UdInEper conto del Comitato regionale dei Collegidei Geometri e Geometri laureati del Friuli Venezia Giulia Via Grazzano 5/b33100 UdineTel 0432 501503Fax 0432 504048e-mail: [email protected]

    Il presente numero è stato chiuso per la stampail 17 Gennaio 2011. Tiratura 3000 copie

    StAMPA

    Via Julia, 2733030 basaldella di Campoformido (Ud)Tel 0432 561302Fax 0432 561750Per invio materiali: [email protected]

    PubbLIcItàScripta manent Srl Via Pier Paolo Pasolini 2/a33040 Pradamano UdineTel 0432 - 505900 e-mail [email protected]

    aUTorIzz. dEL TrIbUnaLE dI UdInEn. 42/92 dEL 21.11.92PrEzzo dI CoPErTIna € 2,00arrETraTI € 3,00abbonamEnTo 12 nUmErI € 20,00abbonamEnTo ESTEro (EUroPa) € 27,00

    Questo periodico è associatoall’Unione Stampa Periodica Italiana

    dimensione

    geometraorGano UFFICIaLE dEL ComITaTo rEGIonaLE dEI CoLLEGI dEI GEomETrI E GEomETrI LaUrEaTI dEL FrIULI VEnEzIa GIULIa

  • TOSI DOLOMITImod_STEP1.indd 1 7-09-2010 17:24:06

    SerieModerno D (interno moderno e esterno diritto)Classico D (interno classico esterno diritto)Antico D (interno antico e esterno diritto)

    Uw 0,78 (DOLOMITI Plus) - 0,83 (DOLOMITI)

    Profondità 86 mm

    Numero Camere 6 isolate

    Classe A

    Numero Guarnizioni 3

    Rinforzo Non necessario

    Uf 0,85 (DOLOMITI Plus) - 1,00 (DOLOMITI)

    Telai L da 72 mm

    ColoriVasta gamma di colori disponibile sul sito www.tosiserramenti.it

    Art. Vetrocamera 4Be / 16Ar / 4 / 16Ar / 4Be

    Spessore Vetrocamera 44 mm

    Ug 0,60

    Ψ g 0,041

    dB 33

    Accessori standard

    Anta-ribalta / Chiusura a leva su anta secondaria / Microventilazione / Ferramenta antiscasso / Cerniere frizionate / Sicura di errata manovra / Forbice frizionata

    Sistema in classe A

    Spessore vetrocamera fino a 52 mm

    Possibilità di avere un’ulteriore isolamento all’interno del profilo(DOLOMITI Plus)

    3 guarnizioni

    Isolamento termico fino a 0,65 W/m2K

    RIVENDITORE AUTORIZZATO

    SOLUZIONI PER IL TUO AMBIENTE

    DOLOMITI design

    FalegnameriaCASARSAdi Cristiano Casarsa

    Via Colloredo 103/3-105Pasian di Prato (UD)telefono: 0432 69594

    www.tosiserramenti.it

    [email protected]