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KBA Process 2 | 2005 2 No. PRODOTTI · PRASSI · PROSPETTIVE Edizione 2005 www.kba-print.com Dal contenuto Il futuro della stampa offset è già iniziato da tempo! Senza acqua e senza viti del calamaio Premessa 2 Pietre miliari Stampa planografica 3 Approcci odierni ai processi Interazione dei materiali 7 Gruppi inchiostratori corti senza viti del calamaio 12 Condizionamento in funzione del gruppo inchiostratore 16 Strategia di condizionamento stampa offset di giornali 18 Materiali Forme da stampa 24 Stampa senza acqua 31 Stampa UV senza acqua 36 Qualità Vantaggi sulla qualità offset senza acqua 39 Stampa industriale standardizzata 42 Economicità Vantaggi senza acqua/ senza viti del calamaio 45 Calcolo della redditività 48 Ambiente Il bilancio ecologico 50 Documento BREF industria della stampa 53 Handling Manovrabilità, produttività 55 Applicazioni Stampa offset senza acqua oggi 65 Stampa commerciale/ di imballaggi/plastica 67 Stampa offset di giornali senza acqua 73 Previsione Futuro, ulteriori sviluppi 77 Colofone 78 Risorse/Partner 11 L a KBA e l’affiliata Metronic AG sono i precursori e gli unici produttori dell’inno- vativa tecnologia di stampa offset senza acqua con gruppi inchiostratori senza viti del calama- io. Grazie ad una visione chiara, ad un lavoro di sviluppo intenso e a partner strategici compe- tenti, negli ultimi anni sono state realizzate so- luzioni di qualità e attraenti economicamente per modelli commerciali esistenti e nuovi. Macchine innovative come la 74 Karat, la Metronic CD-Print e la Metronic oc200 riscuo- tono successo sul campo e sono testimoni della concorrenzialità del nuovo processo. Questo offre allo stesso tempo il presupposto per una produzione industriale standardizzata, perché riduce decisamente, o esclude del tutto, oltre ad una gran quantità di parametri della stampa offset a umido convenzionale spesso negativi sul risultato di stampa, anche gli influssi sog- gettivi degli operatori. Grazie agli indubbi van- taggi economici, ambientali, di semplicità d’uso, di qualità di stampa e alla varietà di ap- plicazioni, la KBA continuerà a seguire inten- samente questa tecnologia. Gli esempi più re- centi sono le nuove macchine introdotte sul mercato dalla KBA, Genius 52, Rapida 74 Gravuflow, Cortina e la Premius della Metronic. Infatti la filosofia del futuro della Cortina modificherà a fondo la produzione nel- l’importante segmento di mercato della stampa di giornali. Questa edizione del “KBA Process” descri- ve in modo oggettivo, con l’aiuto di autori in- terni ed esterni qualificati, la storia, lo stato at- tuale e il futuro della stampa offset senza acqua senza viti del calamaio. Oltre alla rappresenta- zione delle filosofie tecniche e applicative delle singole macchine, un’informazione dettagliata viene proposta con l’aiuto di panoramiche di mercato relative a lastre e inchiostri, dei risulta- ti di calcoli indipendenti sulla redditività, del- l’interesse per le tematiche ambientali sempre più importanti nonché di campioni di stampa reali per dimostrare il potenziale di qualità.

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KBA Process 2 | 2005

2No.

PRODOTTI · PRASSI · PROSPETTIVE

Edizione 2005

www.kba-print.com

Dal contenutoIl futuro della stampa offset è già iniziato da tempo!

Senza acqua e senza viti del calamaio Premessa 2

Pietre miliariStampa planografica 3

Approcci odierni ai processiInterazionedei materiali 7Gruppi inchiostratori cortisenza viti del calamaio 12Condizionamento in funzionedel gruppo inchiostratore 16Strategia di condizionamentostampa offset di giornali 18

MaterialiForme da stampa 24Stampa senza acqua 31Stampa UV senza acqua 36

QualitàVantaggi sulla qualitàoffset senza acqua 39Stampa industrialestandardizzata 42

EconomicitàVantaggi senza acqua/senza viti del calamaio 45Calcolo della redditività 48

AmbienteIl bilancio ecologico 50Documento BREFindustria della stampa 53

HandlingManovrabilità, produttività 55

ApplicazioniStampa offset senza acquaoggi 65Stampa commerciale/di imballaggi/plastica 67Stampa offset di giornalisenza acqua 73

PrevisioneFuturo, ulteriori sviluppi 77

Colofone 78Risorse/Partner 11

La KBA e l’affiliata Metronic AG sono iprecursori e gli unici produttori dell’inno-

vativa tecnologia di stampa offset senza acquacon gruppi inchiostratori senza viti del calama-io. Grazie ad una visione chiara, ad un lavoro disviluppo intenso e a partner strategici compe-tenti, negli ultimi anni sono state realizzate so-luzioni di qualità e attraenti economicamenteper modelli commerciali esistenti e nuovi.

Macchine innovative come la 74 Karat, laMetronic CD-Print e la Metronic oc200 riscuo-tono successo sul campo e sono testimoni dellaconcorrenzialità del nuovo processo. Questooffre allo stesso tempo il presupposto per unaproduzione industriale standardizzata, perchériduce decisamente, o esclude del tutto, oltre aduna gran quantità di parametri della stampaoffset a umido convenzionale spesso negativisul risultato di stampa, anche gli influssi sog-gettivi degli operatori. Grazie agli indubbi van-taggi economici, ambientali, di semplicitàd’uso, di qualità di stampa e alla varietà di ap-

plicazioni, la KBA continuerà a seguire inten-samente questa tecnologia. Gli esempi più re-centi sono le nuove macchine introdotte sulmercato dalla KBA, Genius 52, Rapida 74Gravuflow, Cortina e la Premius dellaMetronic. Infatti la filosofia del futuro dellaCortina modificherà a fondo la produzione nel-l’importante segmento di mercato della stampadi giornali.

Questa edizione del “KBA Process” descri-ve in modo oggettivo, con l’aiuto di autori in-terni ed esterni qualificati, la storia, lo stato at-tuale e il futuro della stampa offset senza acquasenza viti del calamaio. Oltre alla rappresenta-zione delle filosofie tecniche e applicative dellesingole macchine, un’informazione dettagliataviene proposta con l’aiuto di panoramiche dimercato relative a lastre e inchiostri, dei risulta-ti di calcoli indipendenti sulla redditività, del-l’interesse per le tematiche ambientali semprepiù importanti nonché di campioni di stampareali per dimostrare il potenziale di qualità.

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KBA Process 2 | 20052 KBA Process 2 | 2005

Premessa

Il processo offset senza acqua ha già oltre 30 anni. Inizialmentel’idea di sostituire il liquido di bagnatura e i problemi connessimediante uno strato di silicone sulla lastra fu accolta con euforia.Con la crescita esponenziale della stampa planografica indirettanegli anni 70, 80 e 90 del secolo scorso, tuttavia, l’offset senza ac-qua ha invece poi condotto un’esistenza molto poco appariscente.Da molti stampatori veniva visto come ergoterapia per fricchettoniecologici o tuttalpiù per visionari incorreggibili. In Europa la Scan-dinavia assunse il ruolo di precursore, viste anche le imposizionimolto più severe sull’ambiente. Anche negli USA il processo con-quistò solo un piccolo gruppo di fan. Solo in Giappone il processosenza acqua riuscì a conquistare quote di mercato rilevanti.

Come cause per questo ruolo di nicchia sono stati indicati iprezzi elevati delle lastre dovuti al brevetto del produttore giappo-nese Toray, scaduto oltre dieci anni fa, la scarsa disponibilità deiclienti di pagare di più per la qualità di stampa senza dubbio miglio-re, la maggiore sensibilità ai graffi manifestata dalle lastre o il tra-sferimento relativamente instabile dell’inchiostro dato il condizio-namento all’epoca ancora insoddisfacente delle macchine. Soloquando il brevetto Toray è scaduto e altri produttori di lastre comeKodakPolychrome, Agfa e Presstek hanno introdotto sul mercatolastre senza acqua o almeno portato alla maturità produttiva, si èavvertita una rinascita della stampa offset senza acqua. Infatti alladrupa 1995 furono ordinate diverse rotative commerciali senzaacqua.

Alla maggiore diffusione della tecnologia senza gruppi dibagnatura contribuirono in particolare le macchine offset digitaliintrodotte sul mercato negli anni 90, ad es. la GTO-DI e la Quick-master DI della Heidelberg o la 74 Karat della KBA, che produconoquasi esclusivamente con offset senza acqua. E argomento discussonel settore l’offset senza acqua lo è diventato quando la KBA con lamacchina con torri da otto compatta del tutto nuova ,Cortina, hadimostrato alla drupa 2000 che con l’offset senzaacqua si possono perfino produrre giornali con velocità elevata,scarti minimi e qualità di stampa impeccabile.

Contrariamente a tutti gli altri costruttori, la KBA sulle sueinnovative macchine senza acqua non solo ha omesso i gruppi dibagnatura e „giocherellato con il condizionamento“ di aria o acqua,ma ha integrato il processo di stampa senza acqua con la tecnologiadi inchiostrazione senza viti del calamaio e con un condiziona-mento precisissimo e rapido per cilindro retinato e cilindro porta-lastra.

Funziona anche senza acqua

Cari clienti e amici della nostra azienda,

Dopo che Friedrich Koenig quasi 200 anni orsono inventò ilgruppo inchiostratore a rulli, che rappresenta ancora oggi nei suoifondamenti lo stato della tecnologia dei gruppi inchiostratori offsetconvenzionali, con la combinazione „senza acqua e senza viti delcalamaio“ alla KBA è riuscita un’innovazione di base con possibi-lità del tutto nuove per la stampa di qualità standardizzata eriproducibile.

Alla PRINT ’97 di Chicago la KBA presentò per la prima voltain stampa la macchina offset digitale 74 Karat, sviluppata assiemealla Scitex. La nostra affiliata Metronic AG aveva già utilizzato consuccesso alcuni anni prima nella stampa di smart card o di supportidi dati elettronici la tecnologia dei gruppi inchiostratori corti senzaacqua. Alla drupa 2000 seguì la rotativa offset per giornali KBACortina, definita da molti come rivoluzionaria, alla Ipex 2002 lamacchina a fogli per il formato piccolo KBA Genius 52, qualificatadalla stampa specializzata come „geniale“ e, infine, alla drupa 2004la macchina per il formato medio Rapida 74 G (G = Gravuflow) incostruzione del tipo in linea.

Con le sue macchine a foglio, a bobina e speciali senza acqua esenza viti del calamaio, la KBA oggi può dimostrare concretamenteche anche nella stampa l’economia e l’ecologia o la standardizza-zione e la qualità non sono in contraddizione. La vendita di 29 torrida otto Cortina a sei utenti in Olanda, Germania, Belgio e Svizzeranel giro di 15 mesi, il successo di mercato della Genius 52 – finorasoprattutto nella versione UV, la qualità eccellente fornita su carta,cartone o plastica da molti utenti convinti della 74 Karat e le espe-rienze ancora fresche, ma molto positive con la Rapida 74 Gravu-flow fanno ritenere che la filosofia anticipatrice della KBA, viste letirature in calo, le richieste di qualità in ascesa e le leggi sull’am-biente sempre più restrittive troverà un numero crescente diestimatori.

Per questo motivo in questo numero del KBA Process vogliamoinformarvi sui retroscena, sulla tecnica, sugli esempi applicativi, imateriali, l’economicità e l’importanza per l’ambiente del processooffset senza acqua senza viti del calamaio. Noi speriamo che la let-tura possa esservi d’aiuto nel formarvi la vostra propria opinione esiamo felici del vostro interesse.

Vostro

Albrecht Bolza-Schünemann, presidentedel C.d.A. della Koenig & Bauer AG, inoccasione del conferimento del premioecologico EWPA per la Rapida 74 G senzaacqua alla drupa 2004

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Prima stampa planograficacon bagnatura: litografia,

stampa litografica su pietra,stampa in zinco

L ’origine comune dellastampa offset a umido esenza acqua è la litogra-

fia. Questa è stata sviluppata daAlois Senefelder e da lui propa-gata nel 1798 come “stampachimica”. Dato che Senefeldernelle sue sperimentazionipluriennali aveva cercato per laverità di migliorare l’incisionein rilievo per la stampa tipogra-fica, per lui la “stampa a trasfe-rimento” su pietra – su una la-stra di ardesia e gesso di Soln-hofen – inizialmente era solo unprocesso ausiliario. La stampa atrasferimento come processo dicopia, in cui la struttura dellaforma di grasso idrorepellenteviene trasferita dalla pietra ori-ginale sensibile su un’altra pie-tra, non è stata però il passo de-cisivo dalla litografia artisticaalla stampa litografica su pietra

Stampa planografica senza bagnatura –Pietre miliari dello sviluppoDa quando esiste la stampa planografica su macchine da stampaad alta velocità, non mancano i tentativi di bandire il liquido dibagnatura dal processo di stampa. Che ciò sia possibile lo hadimostrato la fototipia già 150 anni orsono. Però ai sensi di unaproduzione industriale l’era della stampa offset senza acquainizia – dopo alcuni fallimenti – solo alla fine degli anni 70. Pietremiliari fondamentali lungo questa strada difficile le ha propostedi recente la KBA con le macchine 74 Karat, Genius, Rapida74 G e Cortina.

per tirature più elevate. Nellastoria del gruppo Koenig &Bauer nel 1886 la Albert & Cie.di Frankenthal costruì la primamacchina da stampa ad alta ve-locità per stampa litografica supietra. Nello stesso anno Ruddi-man Johnston di Edimburgo so-stituì le pietre in una rotativa distampa plano-grafica con lastredi zinco irruvidite (“punzonate”)meccanicamente, che rappre-sentavano una massa notevol-mente inferiore da mettere inmovimento e frenare e portaro-no poi alle lastre avvolgibili.

Il trasferimento indirettodell’immagine di stampa – pri-ma mediante un foglio di carto-ne pieno, poi mediante un tessu-to gommato – è nato in Inghil-terra all’inizio degli anni 80 incombinazione con la stampa sumetallo. Nel 1903 diversi ameri-cani – Robert F. Rogers, L.S.Morris e Ira W. Rubel – ottenne-ro, indipendentemente uno dal-l’altro, dei brevetti su principi omacchine ad alta velocità, i qua-

li sfruttavano la “stampa indiret-ta con gomma” anche per lastampa su carta. Rubel, al cuibrevetto risale la definizione“offset”, aveva scoperto percaso, grazie ad alcuni fogli man-canti, la superiorità qualitativadella stampa indiretta. Egli co-struì e commercializzò la primamacchina offset a foglio al mon-do. Dopo essere arrivato tardinel 1903 con le sue domande dibrevetto, il tedesco CasparHermann due anni dopo realiz-zò concretamente per la dittaamericana Harris il principiodell’offset con lastra di zinco etessuto gommato in una macchi-na tipografica da bobina conver-tita. A Hermann va negli annisuccessivi il merito di aver in-trodotto la stampa offset in Ger-mania e di averla ulteriormentesviluppata.

Prima stampa planograficasenza bagnatura: fototipia

Lo sforzo nel duplicare foto-

grafie indusse nel 1856 il fran-cese Alphonse Louis Poitevin astampare da lastre fotografiche(che all’epoca erano di vetro).Egli copiò i negativi originali sunuove lastre in duplicati positivie li inumidì con acqua, cosa cheportò al rigonfiamento del-l’emulsione di alogenuro di ar-gento. Si formò un rilievo cheriprodusse i valori tonali a varia-zione continua nella stampa.Perciò nella fototipia non vi èbisogno di inumidire durante lastampa; basta una bagnaturaunica prima della stampa, percosì dire come processo di svi-luppo dalla lastra fotograficapositiva alla lastra. La stabilitànella tiratura, tuttavia, è con cir-ca 1000 stampe troppo bassa perla stampa industriale. Infattioggi la fototipia si usa solo nel-l’ambito della stampa artisticain piccole tirature – comunquesempre da lastre di vetro.

Prime invenzioni senza acqua:nessun interesse del mercato

Un’alimentazione stabiledel liquido di bagnatura è statoun problema fin dall’utilizzoconcreto delle macchine ad altavelocità per stampa planogra-fica – e tale rimane ancora oggi,nonostante che l’isopropanoloda un lato e costruzioni raffinate

La prima macchina offset almondo, costruita nel 1903 da IraW. Rubel, New York, e messa infunzione nel 1907, dopo laricostruzione della azienda distampa litografica su pietraUnion Lithographic Co. di SanFrancisco, distrutta da unterremoto. (Foto: SmithsonianInstitute, Washington, D.C.)

La fototipia, inventata nella metà del19. secolo, è il primo processo distampa planografica senza acqua

(Fotos: Günther)

Pietre miliari | Storia della stampa planografica

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Pietre miliari | Storia della stampa planografica

La Toray Waterless Plate – nel 1977 un successo per l’offset senza acqua

Dispositivo dicondizionamento in unamacchina offset a foglioRapida 105 –indispensabile percondizioni di stampastabili nel processooffset senza acqua

Refrigeratoreal glicole

Refrigeratorecombinato

Gruppo filtroe pompe

di gruppi di bagnatura dall’altrostabilizzino alquanto bene labagnatura. Non sono mancatidunque i tentativi di bandire illiquido di bagnatura dalla stam-pa offset, e oggi soprattutto permotivi ecologici.

Caspar Hermann continuò anon avere fortuna come inven-tore, visto che nel 1919 non glifu conferito il brevetto per la“stampa offset senza bagnatu-ra”. Nel 1930, al termine del suolavoro quinquennale presso laWiener DruckmaschinenfabrikNeuburger, sperimentò con la-stre che la ditta Eggen (Viersen)aveva rivestito per lui consilicone e con componenti perinchiostri della Kast + Ehinger(Stoccarda). Con le lastre prontee con gli inchiostri nel 1931 eglifece stampare a Vienna una tira-tura in quadricromia su unamacchina offset a foglio e aLipsia su una macchina da stam-pa di giornali, da lui costruita,un inserto monocromatico conprocesso caucciù-caucciù. En-trambi i risultati furono presen-tati alla fiera di primavera diLipsia, e più tardi anche negliStati Uniti, però senza trovarepersone interessate al suo nuovoprocesso di alta qualità. E nean-che questa volta gli fu conferitonessun brevetto.

Tutte le successive tecnolo-gie di forme da stampa nellamoderna stampa offset senza ac-qua avrebbero, invece, fatto ri-ferimento al nucleo dell’inven-zione di Hermann: il siliconecome strato repellente per l’in-chiostro! In inglese la stampaoffset senza acqua viene infatti

anche definita talvolta“Siligraphy”.

Prime tecnologie senza acqua:Reverse Lithography

e Driography

La prima tecnologia senzaacqua dopo la Seconda GuerraMondiale è stata sviluppata nel1966 negli USA dagli ingegneriGreubel e Russell come“Reverse Lithography” per lastampa di imballaggi inodore.Però loro utilizzarono al postodell’acqua un liquido dibagnatura preparato da un com-posto di idrocarburi a rapidaevaporazione, che si diffondevasul silicone e rimuoveva l’in-chiostro da stampa – un proces-so molto soggetto alle velature.

La ditta americana 3M pre-sentò alla drupa 1967 la sua la-stra offset senza acqua brevetta-ta tre anni dopo – per rigettarenel 1976 questa tecnologia co-stata milioni di dollari. Perchésoprattutto su macchine per ilmezzo formato e su macchineper il formato medio nonché contirature più elevate la superficiein silicone degli elementi nonstampanti si rivelò essere nonsufficientemente stabile lungola tiratura e troppo sensibile aigraffi. Dato che così le lastre sipotevano utilizzare solo nellastampa offset per il formato pic-colo per tirature ridotte, ma era-no troppo costose per questosegmento di mercato, glistampatori se ne allontanarono.Inoltre l’industria degli inchio-stri sottovalutò in quel periodo ilpotenziale di queste tecnologie

e non mise a disposizione in-chiostri particolarmente adatti.Comunque sia: il marchio delprocesso 3M, “Driography” vie-ne utilizzato ancora oggi ognitanto come sinonimo di stampaoffset senza acqua.

Indipendentemente dalle la-stre al silicone, diversi produtto-ri di inchiostri presero un’altrastrada: volevano stampare su la-stre convenzionali con inchio-stro preemulsionato, in modo dapoter rinunciare all’applicazio-ne di liquido di bagnatura nellamacchina da stampa. Anchequesto approccio fallì inizial-mente, però nel frattempo è sta-to ripreso dalla Flint Ink in for-ma modificata (si veda il capito-lo sugli approcci odierni ai pro-cessi).

Primo prodotto maturo:Toray Waterless Plate

La Toray Industries, un impor-tante specialista giapponese perlo sviluppo e la produzione dipolimeri, comprò nel 1972 ilbrevetto 3M-Driography non-ché altri brevetti dalla ScottPaper Co., che lavorava a un

progetto simile. Nel 1975 laToray fece domanda per un bre-vetto che utilizzava per la primavolta il termine “waterless offsetprinting”, e già alla drupa 1977la Toray poté presentare la“Waterless Plate”. La commer-cializzazione iniziò un annodopo con la lastra positiva senzaacqua TAP, visto che in Giappo-ne la maggior parte delle azien-de grafiche era orientata sullacopia positiva. Per il mercatoamericano, in cui domina la co-pia negativa, la Toray presentòla lastra negativa senza acquaTAN in occasione della Print1980, introducendola sul merca-to nel 1982.

Almeno adesso in Giapponei produttori di inchiostri dastampa e carta collaborarono,cosicché la nuova tecnologiariuscì ad affermarsi. In Americainvece sia gli stampatori che iproduttori di inchiostri nutriva-no ancora dubbi sui processi vi-cini alla Driography. È vero, pe-raltro, che fino all’inizio deglianni 90 vi furono da superare isoliti problemi iniziali: lo stratosiliconico continuava ad esserealquanto sensibile ai graffi, con

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Alla drupa 2000 la KBA ha presen-tato al mondo la prima rotativacoldset senza acqua: la Cortina

La KBA ha realizzato con la 74 Karat per la prima volta anche l’esposizione On-Press di lastre offset senza acqua erelativa inchiostrazione con un gruppo inchiostratore corto, Gravuflow. La prima mondiale è stata alla Imprinta 97,l’introduzione ufficiale sul mercato è avvenuta alla drupa 2000 (Foto)

l’aumentare della temperaturanel corso della tiratura di stampale parti non stampanti tendeva-no alle velature, l’inchiostrotroppo viscoso provocavaspellature (a causa dell’effettoemulsione assente). Contro levelature la KBA e altri impor-tanti costruttori di macchine dastampa aiutarono molto prestocon dispositivi di condiziona-mento nelle unità di stampa –uno strumento che contribuiscealla stabilità del processo anchesulle macchine offset a umido.Gli inchiostri presentano nelfrattempo una minore viscosità,e la Toray ha migliorato lo stratosiliconico. Intanto il numero diutenti Toray è aumentato moltoanche in America.

Primo gruppo di interesse: WPA

L’indubbio progressoqualitativo della stampa offsetsenza acqua ha indotto l’aziendadi stampa americana Arthur W.Lefebvre nel 1992 a fondare la“Waterless Printing Asso-ciation” (WPA). La missionedella WPA è quella di scambiareinformazioni sullo sviluppo tec-nico del processo e convinceresia stampatori sia acquirenti diprodotti stampati dei numerosipregi.

La Toray Industries ha datonel 1993 l’impulso per la fonda-zione della “Japan WaterlessPrinting Association” (JWPA).In Giappone all’epoca il numerodelle aziende che stampavanosenza acqua era il più imponen-te.

Nel 1996 si è formata, sullascia dell’importatore Toray te-desco marks-3zet (Mülheim/Ruhr), la “European WaterlessPrinting Association” (EWPA).Tra le sue attività principalirientrano la diffusione dellastampa offset senza acqua coninchiostri UV (WL-UV).

Prima lastra senza acquaal laser: Presstek PEARLdry

Dalla stampa digitale e dalCtP la stampa offset senza acquaha avuto nuovi impulsi. La dittaPresstek fondata nel 1987 si eraposta come obiettivo quello diinventare una lastra che nonavesse più bisogno dello svilup-po chimico dopo l’esposizionelaser. Ciò diede allo stesso tem-po la possibilità di esporre le la-stre o le forme da stampa nellamacchina da stampa; la Presstekprotesse questa tecnologia con ilmarchio DI (“Direct Imaging”).Alla Print 1991 di Chicago que-

sto principio è stato realizzatoper la prima volta in unaHeidelberg GTO ristrutturata,prima che alla drupa 1995 sipotesse presentare la HeidelbergQuick-master DI 46-4 come so-luzione matura per il mercato.Dato che nell’esposizione On-Press si doveva avere l’unità diesposizione al posto del gruppodi bagnatura, la Presstek accele-rò lo sviluppo delle forme dastampa senza acqua:PEARLdry. Questa non è solodisponibile come forma dastampa DI, ma anche come la-stra CtP. La PEARLdry funzio-na ad asportazione, vale a dire

che il laser IR brucia lo stratosiliconico, in modo da scoprirelo strato polimerico che portal’inchiostro.

La Kodak PolychromeGraphics ha ottenuto nel 1994un brevetto per una lastra nega-tiva IR sensibile al laser, che ri-chiede uno sviluppo chimico si-mile alla Toray TAN. La KPGconiò per l’esposizione della la-stra con laser termico il termine“Computer-to-Waterless-Plate”(CtWP). Contrariamente alle la-stre Toray, la KPG rinunciò giàall’epoca a una pellicola anti-graffio sopra il silicone. La la-stra viene commercializzata

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Disp. deglielementi stampa

Piana

Piana

Quasi piana

Quasi piana

Quasi piana

Quasi piana

Sollevata

Incavata

Forma da stampa

Pietra originale,Pietra duplicata

Lastra di zincoavvolgibile

Lastra di metallo avvol-gibile o pellicola PET

Lastra trimetallicaavvolgibile

Lastra di vetro

Lastra di mettallo avvol-gibile o pellicola PET

Rilievo avvolgibile

Lastra stampa a rilievo

Materiale dellezone stampanti

Immagine per trasporti litograficio per la stampa a trasferimento

Immagina per trasporti litografici,dopo strato fotosensibile*

Rame (su cromo), dopo stratofotosensibile* (su alluminio)

Rame o ottone e cromo

Rilievo in gelatina dicromatonon del tutto rigonfio

Polimeri**

Metallo inciso, polimeri**

Cellette nella superficiedi metallo o polimerica

Materiale delle zonenon stampanti

Superficie di ardesia e gessoporosa umettata con acqua

Superficie di zinco costruitaumettata con acqua

(Ossido di) metallo umettatocon acqua (da 0 a 12% di IPA)

Ossido di ferro o alluminioumettato con acqua

Gelatina completamentesatura di acqua-glicerolo

Silicone

Più profondo

Spalle raschiate tra le cellette

Consistenza degliinchiostri da stampa

Molto viscoso, pastoso

Molto viscoso, pastoso

Molto viscoso, pastoso

Moco viscoso (coldset)

Mediamente viscoso

Mediamente viscoso

Poco viscoso

Molto viscoso diluito

Processo di stampa

Stampa planografica con bagnatura:

Litografia, stampalitografica su pietra

Stampa in zinco

Stampa offsetconvenzionale

Offset per giornali di-litho

Stampa planografica senza bagnatura:

Fototipia

Stampa offsetsenza acqua

Stampa tipografica:

“Offset a secco”, letterset

Stampa rotocalco:

Stampa a tampone

Anche il principio attivo dell’assunzione e della repulsione di inchiostroda stampa in una forma da stampa planografica nonché il trasferimento

indiretto dell’immagine di stampa (dunque da una forma da stampa con im-magine a lettura diritta) mediante caucciù sono le caratteristiche essenzialidella stampa offset senza acqua. Si tratta dunque chiaramente di un processodi stampa planografica indiretto.

E in questo caso è di scarso rilievo che gli elementi stampanti e quellinon stampanti si trovino solo quasi su un unico piano – caratteristica chepresentano, tra l’altro, tutte le forme da stampa planografica. Tipico dellastampa planografica senza bagnatura è che le zone stampanti sono all’incir-ca 2 µm più in profondità rispetto a quelle non stampanti – nella fototipiaall’interno del rilievo in gelatina, nella stampa offset senza acqua tra le partidi silicone. La classificazione come processo di stampa rotocalco (in Ameri-ca si parla oltre che di “Driography” anche di “Silicon intaglio”, la “stampa

rotocalco al silicone”) sarebbe però ardita, perché l’inchiostro da stampa,che nell’offset senza acqua è molto più viscoso, su qualsiasi macchina dastampa planografica non viene applicato né mediante immersione o flussodella forma da stampa e poi raschiato, né esso si asciuga mediante evapora-zione di un solvente. E poi nel trasferimento dell’inchiostro avviene unaseparazione del film d’inchiostro e non lo svuotamento completo delle cellecome ad es. nella stampa rotocalco. Inoltre la retinatura nella stampa offsetsenza acqua non corrisponde alla struttura delle cellette variabile in superfi-cie e profondità della stampa rotocalco.

Molti parlano a proposito della stampa offset senza acqua in modo al-quanto disinvolto come di “offset a secco”. Anche questo non è corretto,perché con ciò si definisce un processo di stampa tipografica indiretto, illetterset.

La testina di esposizione DI PresstekProFire utilizza diodi laser confunzionamento ad asportazione(Foto: Presstek)

Stampa offset senza acqua – Classificazione e delimitazione

Caratteristiche della stampa offset senza acqua al confronto con altri processi di stampa affidabili con forma da stampa piana o trasferimentoindiretto dell’immagine di stampa

Pietre miliari | Storia della stampa planografica

oggi in Nordamerica con ilnome Scorpion Thermal Water-less Printing Plate X54 e X54Plus.

La Toray stessa vende dal1999 una lastra negativa CtWP,la TAC. A differenza di altre la-stre senza acqua, la sua quartaversione, la RG5, riesce ad esse-re valutata da apparecchi di mi-sura delle lastre (“Dotmeters”).

Alla drupa 2004 la Creo hapresentato con la sua forma dastampa CtWP, Clarus WL,un’ulteriore alternativa.

Primi gruppi inchiostratori cortisenza acqua senza viti

del calamaio: KBA e Metronic

Dalla stretta collaborazionedelle due aziende partner KBA eMetronic (diventata nel frattem-po affiliata KBA) è nata nel

1994 una tecnologia rivoluzio-naria di gruppi inchiostratori.Per la stampa su schedeplastificate la Metronic inserìnella serie di macchine da stam-pa OC 200 piccoli gruppiinchiostratori corti Anilox chefunzionano in combinazionecon lastre Toray e inchiostrioffset senza acqua con tempraUV – oggi la tecnologia di puntain questo segmento di mercato.

La tecnica dei gruppiinchiostratori corti senza acquasenza viti del calamaio è statapoi ulteriormente sviluppata eviene oggi impiegata nelle mac-chine KBA Genius 52 (gruppoinchiostratore Metronic), 74Karat e Rapida 74 G (gruppoinchiostratore Gravuflow) non-ché nella Cortina (gruppoinchiostratore Newsflow). LaKBA offre dunque impulsi deci-

sivi alla stampa offset senza ac-qua anche per quanto riguarda latecnica delle macchine: allasemplificazione dei processicontribuisce non solo l’assenzadel liquido di bagnatura, ma an-che la rinuncia alle viti del cala-maio – oltretutto un passo im-portante sulla strada verso unprocesso di stampa standardiz-zato.

Prima rotativa per giornalisenza acqua: KBA Cortina

La KBA Cortina citata è an-che la prima rotativa coldsetsenza acqua al mondo. Essa èstata presentata alla drupa2000, al 2002 risalgono le primeinstallazioni della KBA. Conciò la KBA schiude all’offsetsenza acqua un altro dominiodella stampa offset a umido: lastampa di giornali in tiratureelevate.

Dieter Kleeberg

*)Strato con emulsione di alogenuro di argento, con colloide diazolo o in resina polimerizzabile; **)Fotopolimeri e termopolimeri, anche per asportazione laser e commutazione di fase

Principiotecnico

Diretto

Diretto

Indiretto me-diante caucciù

Diretto

Diretto

Indiretto me-diante caucciù

Indiretto m. c.

Indiretto me-diante tampone

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KBA Process 2 | 2005 7

La stampa offset senza ac-qua si distingue per il fat-to che il liquido di bag-

natura utilizzato nel processo distampa offset a umido conven-zionale non serve. Dato che gliinchiostri offset senza acqua nonsono esposti alla rimozione me-diante liquido di bagnatura e al-l’emulsione con un liquido dibagnatura, devono presentarecaratteristiche diverse rispettoagli inchiostri offset a umido.Entrambi questi tipi di inchiostrihanno in comune la caratteristi-ca di modificare il loro compor-tamento reologico durante ilprocesso di stampa (si veda an-che il riquadro “Caratteristichereologiche degli inchiostri dastampa”).

Gli inchiostri offseta umido emulsionano

con liquido di bagnatura

Gli inchiostri offset a umidosono inizialmente molto viscosi,vale a dire che la loro viscositàdinamica può arrivare a 100 Pa·s(secondi Pascal). Durante la

macinatura e la separazione del-la pellicola di inchiostro nelgruppo inchiostratore, agisconoforze meccaniche deformantiche producono calore, cosa cheriduce la viscosità facendoleperdere la consistenza pastosa(tissotropia). Per ogni gradocentigrado di aumento dellatemperatura la viscosità si riducedi circa l’8%. A questo si ag-giunge un forte emulsionamentocon il liquido di bagnatura: gra-

zie ad una rinnovata separazionedella pellicola di liquido dibagnatura dalla forma da stampanel gruppo inchiostratore, non-ché eventualmente medianterulli di transizione tra il gruppobagnatore e il gruppo inchio-stratore, si realizza un grado otti-male di emulsione fino al 70%.Ciò si avvicina ad una diluizionee comporta un’ulteriore riduzio-ne della viscosità. Pertanto lostato di lavorazione degli inchio-

stri offset a umido è mediamenteviscoso.

Gli inchiostri offset senza acquanon spellano più …

Gli inchiostri offset senzaacqua devono almeno compen-sare l’effetto emulsione che nonha luogo. Per questo oggi allostato iniziale non sono più così“duri”, dopo che i primi inchio-stri offset senza acqua in assolu-to erano troppo viscosi e ad altotiro. All’epoca nella stampa off-set a foglio causavano problemidi spellatura sulla superficie del-la carta – una delle difficoltà ini-ziali che accompagnò per alcunianni l’utilizzo della lastra Toray.

Ciononostante i moderni in-chiostri senza acqua continuanoad essere molto viscosi. Però,grazie alla stessa viscosità chepossiedono gli inchiostri offset aumido, essi riescono a stamparecon buona qualità praticamentesu tutti i materiali, anche su cartameno collata o su carta per gior-nali. Una viscosità inferiore por-terebbe, a causa del riscaldarsi

Approcci per un’interazioneottimale tra inchiostri da stampa,lastre e altri materialiPer quanto riguarda i materiali, per realizzare una moderna stampa offset senza bagnatura esistono due tipi di approccio: con speciali lastree forme senza acqua oppure con lastre convenzionali. Gli inchiostri da stampa impiegati allo scopo però si distinguono decisamente. Anchese l’ultima possibilità citata non rappresenta ancora un’alternativa concorrenziale. Nella valutazione dei materiali bisogna tenere conto anchedei caucciù e dei supporti da stampa.

Approcci odierni ai processi | Materiali delle forme da stampa

Comportamento tipico degli inchiostri da stampa con temperature differenti.La viscosità e il tiro diminuiscono con l’aumento della temperatura

Le caratteristiche di scorrevolezza dipendono in primo luogo dalle forze di ade-sione e coesione tra i componenti dell’inchiostro da stampa. Temperatura, velo-

cità di lavorazione, forze di pressione e di taglio influiscono sulle caratteristiche discorrevolezza e dunque sul risultato della stampa.

Viscosità, “durezza”: tiro o resistenza dell’inchiostro da stampa alla scorrevo-lezza; quanto maggiore è la viscosità, tanto minore è la tendenza alla transizione,tanto più uniforme la pellicola di inchiostro sulla forma da stampa; a proposito diinchiostri da stampa pastosi, sono interessanti la viscosità dinamica (quoziente dasollecitazione di spinta e velocità di scorrimento), misurate con un viscosimetro arotazione, e la viscosità statica, rilevata ai sensi della ISO 12644 con unviscosimetro con asta a caduta, mentre per l’impostazione e la regolazione dellaviscosità di inchiostri fluidi si utilizzano anche altri metodi di misurazione.

Tissotropia: tendenza degli inchiostri da stampa pastosi, a ridurre la propria vis-cosità tramite intervento meccanico (macinatura laterale, separazione del film d’in-chiostro, agitazione); il ritorno allo stato iniziale pastoso si chiama rilassamento.

Capacità di scorrevolezza, Flow: tratto che percorre una quantità di inchiostrodefinita (1 ml), con scorrimento verticale, in un determinato periodo di tempo (10min); non dovrebbe essere inferiore ai 4 cm anche a viscosità elevata.

Limite di scorrevolezza: passaggio dall’allargamento automatico all’“arresto”dell’inchiostro da stampa; importante per lo scorrimento dell’inchiostro nel calama-io, la non copertura delle zone non stampanti e la definizione netta del punto.

Tiro, Tack: capacità di separazione o resistenza alla separazione di una pellicoladi inchiostro, misurate ai sensi della ISO 12634 mediante tackmeter a rotazione;quanto maggiore il tiro, tanto più forte l’adesione sulla lastra e sul caucciù e dunquela tendenza alla spellatura, però anche più nitida la riproduzione dell’immagine.“Brevità”: proprietà di scorrevolezza di un inchiostro da stampa, illustrata nellaformazione di un filo lungo o corto nel corso della pescata o del tamponaggio; in-chiostri più „lunghi“ scorrono meglio e sono adatti per sistemi a pompa, inchiostri“più corti” tendono meno alla nebulizzazione e riproducono l’immagine di stampain modo più nitido.

Caratteristiche reologiche degli inchiostri da stampa

Visc

osità

Tiro

200Pa·s

150

100

50

10 10 20 30 40 50 60 70°C

10Scalade tack-meter7,5

5

2,5

0

Temperatura

bagnatore

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KBA Process 2 | 2005

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Approcci odierni ai processi | Materiali delle forme da stampa

Dato che il principio WFBL simanifesta già nel giro di pochesovrarullature, nella stampa offsetsenza acqua si hanno meno scarti.1) Durante la prima sovrarullaturaa opera dei rulli di inchiostrazioneforma la lastra senza acqua vienecompletamente inchiostrata.2) Immediatamente penetrano quotedi solventi (beige) dall’inchiostro dastampa nello strato siliconico(giallo).3) Il silicone si satura presto disolvente, il quale adesso inizia adaccumularsi sulla superficiesiliconica.4) I rulli di inchiostrazione forma siriprendono l’inchiostro dalle parti disilicone coperte dal solvente; laseparazione del film d’inchiostroadesso avviene solo sulle parti diimmagine, il polimero inchiostrante(verde)

Il Toray Waterless Plate Processoropera con tre o quattro bagni: unasoluzione di pretrattamento (PRE),acqua per lo sviluppo (DEV) e unasoluzione per trattamento finale(AFTER). Come opzione su alcunitipi di lastra è supportata lasuccessiva spazzolatura dei restidi silicone (WATER)

dell’inchiostro, ad uno stato dilavorazione fluido. Inoltre unaumento incontrollato della tem-peratura provoca un accumulo diinchiostro sulle parti non stam-panti, dunque a velature, per cuiè fondamentale un dispositivo dicondizionamento perfettamentefunzionante (si veda l’ultima se-zione).

… e sono in parte lavabilicon acqua

La SunChemical fa in modoche gli inchiostri senza acqua,che già di per sé vengono stam-pati in modo ecologico, sianoparticolarmente delicati sul-l’ambiente anche durante il pro-cesso di lavaggio. Il produttoredi inchiostri ha presentato alladrupa 2000, con il nome diInstant Dry, degli inchiostri chesi possono lavare dai rulli e dalcaucciù solo con acqua inveceche con solventi. Oggi questi in-chiostri vengono commercializ-zati con il nome Irodry W2 eDriLith W2 (il marchio W2 staper “water washable”), e utiliz-zati anche sulle macchine dastampa a fogli KBA. Gli inchio-stri W2 si basano, invece che suoli minerali, su esteri di acidigrassi organici non volatili e pre-sentano altre caratteristiche van-taggiose come quelle di esseredisinchiostranti, ad essiccazionerapida e senza polvere, resistentiall’abrasione, ad aumento delvalore tonale e di struttura stabi-le (viscosità costante).

Calibratura degli inchiostrisenza acqua in funzionedei materiali delle lastre

Nella stampa offset senzaacqua gli inchiostri da stampasono calibrati su due materiali dilastre: su silicone e un polimerospeciale. Il silicone funge dastrato repellente per l’inchiostro(oleofobo). A seconda dellospessore dello strato di siliconeall’incirca 2 µm più in profondi-tà vi sono le parti inchiostranti(oleofili) composte da unpolimero fotosensibile o termo-sensibile.

La maggior parte degli in-chiostri senza acqua è ugual-mente adatta per i prodotti di la-

stre senza acqua disponibili. Inquesto caso gli inchiostri dastampa si distinguono, propriocome nell’offset a umido, secon-do la rispettiva regolazione: perstampa a foglio e a bobina (heat-set e coldset) nonché ad essicca-zione ossidativa e indurimentotramite radiazione. La regola-zione degli inchiostri da stampaoffset a fogli senza acqua oggi dinorma è essiccazione media,come compromesso ottimale traesiguo fabbisogno di lavaggio ebuona essiccazione completa.

Le applicazioni Direct-Imaging, che fino alla drupa2004 erano limitate alle forme ealle lastre Presstek PEARLdry ePEARLdry Plus, richiedono an-ch’esse serie di inchiostri appo-sitamente regolate. La KBA siriserva di consigliare per l’im-piego sulla 74 Karat solo inchio-stri appositamente testati. Lostesso vale per l’impiego sullamacchina da stampa di giornalisenza acqua KBA Cortina: quigli inchiostri speciali più fluididei diversi produttori devono ar-monizzare esattamente con le la-stre indicate.

Lastre offset senza acqua:rivestite con silicone …

I siliconi sono molecole acatena o molecole ad anello ba-sate su ossido di silicio, sui cuiatomi di silicio si trovano residuidi idrocarburi a combinazionesemplice, ad es. metile. Questemolecole residue procurano nelcorso della trasformazione delmateriale di partenza in oli, gras-si, resine o caucciù e gomma, lareticolazione spaziale. Sulle la-stre offset senza acqua si è rive-lata di successo una semplicemassa gommosa di dimetil-silicone (CH3)2SiO.

Dal 1930, dagli esperimentigeniali di Caspar Hermann, la ri-cerca non ha trovato un materia-le più adatto del silicone. Il prin-cipio funzionale poggia sul-l’idea diffusa che il silicone suquote di solventi oleosi dell’in-chiostro da stampa non sia repel-lente, bensì eserciti attrazione, operfino che il solvente penetrinel silicone. Queste quote di sol-venti vengono liberate tramite ilprocesso di separazione del film

d’inchiostro nel gruppo inchio-stratore. Dopo le prime sovra-rullature dei rulli di inchiostra-zione forma sul cilindro porta-lastra, la superficie siliconica èrapidamente “satura” di solven-te. Per questo sulla superficiesiliconica si può accumulare unsottile strato di solvente e assu-mere il ruolo che un tempo ave-va il liquido di bagnatura come“sostanza separatrice”. La ten-sione superficiale, che incidesulle successive sovrarullaturetra lo strato di solvente e l’in-chiostro da stampa, è estrema-mente bassa, cosicché in questipunti non si può depositare in-

chiostro da stampa. Gli svilup-patori di inchiostri parlano nelcaso di questo strato di solventedi un “weak fluid boundarylayer” (WFBL) – uno strato li-mite di liquido “basso (a bassatensione)”. A questo modellocomplicato si rimane attaccati,ad es. perché il teflon presentauna tensione superficiale altret-tanto bassa quanto il silicone,però fallisce come materialeoleofobo per lastre.

… e polimeri

I polimeri sono sostanzecomposte da molecole organi-che, che unendosi formano unreticolo nello spazio. Oggi si co-noscono migliaia di polimeri, lecui caratteristiche si riescono amodificare in modo mirato gra-zie a reazioni chimiche. I foto-polimeri sono fotosensibili, valea dire che reagiscono alla luce oalla radiazione UV facendo sìche dei fotocatalizzatori in essicollocati avviino la formazionedi radicali, che portano in so-stanze reticolate in modo unidi-mensionale (ad es. resine) aduna maggiore reticolazione, edunque all’indurimento, oppureche aumentano la reattività ades. rispetto ai liquidi di sviluppo.I termopolimeri reagiscono allaradiazione termica, ad es. da unradiatore IR, in modo tale damodificare o distruggere la strut-tura polimerica fino al punto dafar sì che i prodotti della reazio-ne si riescano ad asportare me-diante un bagno di sviluppo, unlavaggio, spazzolatura ecc. Sullelastre senza acqua vengono im-piegati polimeri fotosensibili osensibilizzati IR, i quali dopo unprocesso di sviluppo o di com-bustione respingono lo stratosiliconico che li sovrasta.

Contrariamente al silicone oal solvente che vi aderisce sopra,i polimeri liberati sotto il sili-cone hanno un’elevata tensionesuperficiale. Questa provoca

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KBA Process 2 | 2005 9

TAC-W2 si chiama il prototipo di una lastra CtP della Toray a scritturanegativa. Lo strato polimerico sensibile al calore reagisce nelle zonestampanti con il silicone sovrapposto, che va dopo solo spazzolatovia in un bagno d’acqua

Principio di esposizione e disviluppo di una lastra CtP dellaPresstek a scrittura negativa. Lostrato polimerico superiore bruciadistruggendo il silicone sovrapposto.Con l’asportazione dei residui vienescoperto lo strato polimericoinferiore, che più tardi porteràl’inchiostro da stampa

Spazzole di lavaggiorotanti nel

bagno d’acqua

Respintadei residui

RaffreddamentoRiscaldamento

Reazionetermica

Raggio laser IR

Strato siliconicorepellente per

l’inchiostroStrato polimericotermorattivo, con

presa di inchiostro

Strato adesivo

Supportodi alluminio

Distruzionedurante la

combustione

Combustione

Aspirazione oasportazionedei residui

Strato siliconicorepellente per

l’inchiostroStrato polimerico

termoreattivo

Supporto dialluminio o di

poliestere

Strato polimericocon presa

d’inchiostro

Raggio laser IR

un’elevata tensione superficialetra polimero e inchiostro dastampa, cosicché in questi puntil’inchiostro da stampa aderisce.Questa tensione superficiale èall’incirca della stessa misura diquella tra l’inchiostro da stampae i rulli gommati (inchiostra-zione della forma da stampa) o ilcaucciù (trasferimento dell’im-magine di stampa), cosa checausa l’auspicato effetto separa-zione del film d’inchiostro quan-do i due entrano in contatto. Inultima analisi, soprattutto se siprende in considerazione un in-chiostro da stampa non emulsio-nato, il polimero deve avere lestesse caratteristiche di separa-zione del film d’inchiostro deglistrati fotosensibili oleofilidell’offset a umido composti datermopolimero o fotopolimero.

Lastre offset senza acqua …

I polimeri sulle lastre senzaacqua si distinguono decisamen-te dai fotopolimeri e termopoli-meri sulle lastre offset a umido.

In primo luogo i “polimerisenza acqua” non sono presenticome strato superiore, ma sonosotto il silicone. Ciò significache vengono esposti attraversolo strato siliconico. Nel caso del-le lastre Toray durante l’esposi-zione sopra il silicone vi è ancheuno strato trasparente antigraf-fio.

In secondo luogo i polimeridelle lastre offset a umido reagi-scono all’esposizione con in-durimento o rammollimento; leparti rammollite o non induritevengono asportate mediante unprocesso di sviluppo chimico e/omeccanico. I polimeri senza ac-qua invece danno inizio al di-stacco dello strato siliconico cheli sovrasta. Questo distacco si ot-tiene in modi diversi: con e sen-za sviluppo chimico, con acquainvece che con sostanze chimi-che o addirittura a secco e senzasostanze chimiche.

… con sviluppo chimico

Lastre senza acqua che ri-chiedono uno sviluppo chimico,attualmente le propongono laToray e la KPG. Di questo tipoesistono lastre a esposizione ne-

gativa e positiva, nonché analo-gica e digitale. Sulle lastre nega-tive una soluzione di pretratta-mento causa inizialmente ladesensibilizzazione del poli-mero (vale a dire che viene eli-minata la sua sensibilità alla luceo al calore) e procura sulle zonepolimeriche non esposte un’ade-sione maggiore del silicone.Successivamente un liquido disviluppo attacca le zone poli-meriche esposte, dove ora ilsilicone perde l’adesivitàrigonfiandosi perfino un po’. In-fine i resti di silicone staccativengono sciacquati o spazzolativia. Sulle lastre positive ilpretrattamento per aumentarel’adesività non serve. Lo stratopolimerico stesso è collegatocon il rivestimento di alluminiomediante uno strato adesivo,chiamato Primer.

L’University of Saskatche-wan (Canada) ha annunciato nel1999 e nel 2003 una possibilitàdi “siliconizzare” da soli lastredi alluminio per offset a umidousate. A questo scopo si può usa-re sia il lato anteriore destrati-ficato (ma inutilmente irruvidito

per l’offset senza acqua) sia illato posteriore liscio della lastra.L’applicazione di silicone e ilprocesso di sviluppo sono, tutta-via, attività adatte a persone do-tate di manualità e non ipotiz-zabili per una produzione stan-dardizzata.

… con sviluppo acquoso

La Toray ha presentato alladrupa 2004 la TAC-W2, prototi-po di lastra CtP a scrittura nega-tiva con polimero solubile in ac-qua. Questo polimero sensibileIR richiede una potenza laser di150 fino a 200 mJ/cm2. Per le la-stre rivestite con questo nuovopolimero serve solo acqua al po-sto dello sviluppatore chimico:dopo l’esposizione laser si ese-gue subito il processo di lavag-gio.

E sempre in combinazionecon un processo di sviluppo ba-sato su acqua funziona la lavora-zione delle lastre con commu-tazione di fase. I termopolimeri“Phaseswitch” commutano nelcorso della reazione laser IR re-pentinamente dallo stato di ag-

gregazione solido a quello pres-soché liquido. Contemporanea-mente aumenta la loro solubilitàrispetto all’acqua, cosicché siriesce facilmente ad asportare leparti liquide con acqua, in mododa scoprire l’ossido di allumi-nio. I materiali per offset a umi-do con questo processo di scrit-tura positiva vengono prodottidalla Agfa (Thermolite, Lite-speed-Spray), o meglio, erano infase di sviluppo presso la Lastraprima dell’acquisizione da partedella Agfa. Finora questa possi-bilità non è ancora stata realizza-ta per le lastre offset senzaacqua. La tecnologia dellacommutazione di fase si potreb-be adattare allo scopo, se duran-te il processo di sviluppo le par-ticelle di polimeri idrosolubilirammollite trascinassero conloro il silicone aderente su diesse. Nessun produttore di lastreha annunciato se sono in corsotest appositi.

… con sviluppo seccoad asportazione

Un’alternativa allo sviluppochimico o acquoso è l’asporta-zione laser. Le lastre di metallocon funzionamento ad asporta-zione le offre attualmente solo laPresstek, però dall’estate 2004la Creo propone con le forme inpoliestere Clarus WL un nuovoprodotto concorrenziale permacchine offset Direct-Imaging,che è già stato testato nella fasedi sviluppo con buoni risultati sumacchine offset a foglio e rota-tive offset a bobina. Questo tipodi lastra ad asportazione è ascrittura negativa; questo signi-fica che il laser IR incide sullezone stampanti. Tra lo stratosiliconico e il rivestimento di al-luminio o poliestere si trovanonon uno ma due strati poli-merici. Lo strato polimerico su-periore riflette la radiazione a in-frarossi bruciando assieme alsilicone che aderisce sopra, e i

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KBA Process 2 | 200510

Approcci odierni ai processi | Materiali delle forme da stampa

Significato dei diversi parametri dei materiali per il trasferimento dell’inchiostro nella stampa offset senza acquaInchiostro

Rispetto a tuttigli altri materiali

Stampabilità

Stampabilità

Stampabilità

Stampabilità

Tendenza alloscorrimento

Forma da stampa-silicone

Verso il solvente dall’inchio-stro da stampa, repellente....

Capacità di assorbimentodi solvente dall’inchiostroda stampa

Oleofobia

Condizionamentoimpedisce velatura

Processo di sviluppo,resistenza durante la tiratura

(il materiale di supporto in-fluisce sulla messa a registro)

Forma da stampa-pol..

Aderenzadell’inchiostro

Aderenzadell’inchiostro

Umidificazione

Separazione del film

Oleofilia

Effetto scorrimento

Resistenza durantela tiratura

(il materiale di supportoinfluisce sulla messa ...)

Rulli

Aderenza dell’inchio-stro su rivestimento di..

Aderenza dell’inchio-stro su rivestimento di..

Qualità di macinatura

Separazione del film

Separazione del film

Condizionamento perreologia costante

Effetto scorrimento delrivestimento di gomma

Effetto scorrimento delrivestimento di gomma

Resistenza durante latiratura della formada stampa

Caucciù

Aderenza dell’inchio-stro sul tessuto gomma..

Aderenzadell’inchiostro sultessuto gommato

Umidificazione

Separazione del filmd’inchiostro

Separazione del film...

Effetto scorrimento deltessuto gommato

Le microcellule contr...l’incremento dei valori..

Riproduzione “nitida”dei valori tonali,resistenza delle forma...

Supporti da stampa

Stampabilità

Stampabilità,capacità di assorbimento

Umidificazione, penetraz...

Separazione del filmd’inchiostro, spellatura di...

Separazione del film....

Essiccazione

Qualità di stampa sumateriale plastico

Qualità di stampa

(stampabilità)

(stampabilità)

ParametriParametri delle superfici

Tensione superficiale

Ruvidità, capillarità

Parametri della struttura

Viscosità degli inchiostri

Tiro degli inchiostri

Formulazione degli inchiostr

Temperatura

Viscoelasticità

Comprimibilità

Durezza

Stabilità delle dimensioni

residui vengono asportati nel-l’unità di esposizione o nel di-spositivo Direct-Imaging dellamacchina da stampa. Questoscopre le parti che successiva-mente saranno inchiostranti, for-mate dallo strato polimerico in-feriore.

Inchiostri senza acquaper lastre offset a umido:

non preemulsionati …

Com’è noto nella stampaoffset a umido non si trasferisceinchiostro da stampa puro sullacarta. Per un rapporto inchio-stro-liquido di bagnatura stabileè necessario, piuttosto, che l’in-chiostro da stampa raggiunga undeterminato grado ottimale diemulsione. L’inchiostro assorbecirca il 10 - 20 percento dellamassa di liquido di bagnatura,cosa che avviene da sola graziealla separazione della pellicoladi liquido di bagnatura dalla la-stra nel gruppo inchiostratore, oeventualmente in modo volutomediante un rullo di transizionetra gruppo di bagnatura e gruppoinchiostratore.

Test eseguiti in precedenzada diversi produttori di inchio-stri nonché dal costruttore dimacchine da stampa Goss hannopertanto mirato alla stampa coninchiostro preemulsionato.Miscelando il liquido dibagnatura già durante la produ-zione degli inchiostri o nella sala

da stampa in un impianto dimiscelazione di inchiostri conl’inchiostro da stampa, si sareb-be dovuto poter rinunciare al-l’applicazione di liquido dibagnatura nella macchina dastampa. Per la verità in quel casonon si sarebbe trattato di unavera stampa offset senza acqua,anche se da un punto di vistaapplicativo vi si avvicina, per-ché non si dovrebbe più disporredi un gruppo di bagnatura. Co-munque sia, un inchiostro dastampa preemulsionato – perfi-no con appositi additivi – nonrende ancora superfluo il liquidodi bagnatura sulla forma dastampa, e dunque questi test nonhanno portato al successo. Leemulsioni si sono rivelate insta-bili, sensibili alla temperatura epoco resistenti durante la tiraturae si sono dovute riformulare perogni tipo di macchina testato.Dunque non si può parlare di unalleggerimento per lo stampa-tore.

… ma del tutto riformulati

L’idea di sviluppare un in-chiostro offset senza acqua perlastre convenzionali però non èstata accantonata. In particolarela Flint Ink può presentare risul-tati di ricerca positivi; però que-sti inchiostri con rappresentanoancora un’alternativa concor-renziale. La Flint Ink definiscequesta strategia “Single fluid

inks” e si smarca espressamentedalla concorrenza con il marchioSFI. Perché anche altri produtto-ri di inchiostri da stampa, ad es.la SunChemical, hanno utilizza-to il termine “Single fluid inks”,ma in linea generale per inchio-stri offset senza acqua, perchénon si aggiunge liquido di bag-natura come secondo liquido.

Dopo un lavoro di ricercadurato 7 anni la Flint Ink ha pre-sentato alla drupa 2000 la tecno-logia SFI, unica nel suo genere,intanto per la stampa offset a fo-glio. Nel 2002 SFI è stata formu-lata per la prima volta anchecome versione heatset. Flint InkSFI non rappresenta né un in-chiostro da stampa preemul-sionato né un inchiostro offsetsenza acqua classico, ma contie-ne sostanze chimiche brevettateche impediscono sulle zone nonstampanti delle lastre offset aumido convenzionali – dunquesull’ossido di alluminio – la co-pertura con inchiostro da stam-pa. Il problema principale, anco-ra da risolvere, sembra essereche le zone non stampanti inizia-no a velare con l’aumento del-l’usura delle lastre – apparente-mente, a seconda del tipo di la-stra, oltre le 40.000 o le 100.000sovrarullature. Gli inchiostri diprocesso e gli inchiostri specialià la SFI saranno disponibili soloquando i betatest daranno risul-tati che soddisfano gli utenti al100 percento.

Secondo la Flint Ink l’SFInon si distingue dagli inchiostrioffset a umido nella varietà diapplicazione: SFI è adatto siaper lastre analogiche che per la-stre CtP, non richiede condi-zionamento né una limitazionedella velocità di stampa, nonproduce nebulizzazione, non ag-gredisce caucciù e rulli, la pelli-cola di inchiostro è resistente al-l’abrasione e si può finire convernice a dispersione e verniceUV o pellicola di rivestimento.

L’influenza delcondizionamento …

Nel processo di stampaoffset senza acqua bisogna ana-lizzare l’interazione degli in-chiostri da stampa e delle lastreanche in combinazione con altricomponenti di processo e dimacchina. Un’influenza la svol-ge soprattutto un condiziona-mento preciso, con cui sonoequipaggiate tutte le macchinesenza acqua senza gruppo dibagnatura. Anche molte macchi-ne offset a umido oggi vengonopreparate da subito con inter-facce per un dispositivo dicondizionamento o subito forni-te con un simile impianto. Cosìnon solo stampano con un rap-porto acqua-liquido di bagnaturapiù stabile, ma soddisfano un re-quisito fondamentale per lastampa offset senza acqua.

Con l’aiuto di una circola-

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KBA Process 2 | 2005 11

Risorse/Partner

Desideriamo cogliere l’occasione aquesto punto di ringraziare calorosa-

mente tutti i partner della cooperazione, chesostengono concretamente con grandeimpegno lo sviluppo positivo e il perfe-zionamento della stampa offset senza acquae senza viti del calamaio.

Equipaggiamento delle macchineda stampa, perifericheAxima GmbH, D-Freiburg/Breisgau,www.axima.de (impianti dicondizionamento, lavacaucciù)Baldwin Germany GmbH, D-Augsburg,www.baldwin.de, www.baldwintech.com(impianti di condizionamento, lavacaucciù)Ludwig E. Betz GmbH,D-Marktheidenfeld, www.betz.de(impianti di alimentazione dell’inchiostro)Felix Böttcher GmbH, D-Köln,www.boettcher.de (rulli)ContiTech Elastomer-BeschichtungenGmbH, D-Northeim,www.contiair.com (caucciù)Day International GmbH, D-Reutlingen,www.dayintl.com (caucciù)elettra srl, I-Olgiate Molgora/LC,www.elettra-online.com (lavacaucciù)Idab Wamac GmbH, D-Hamburg,www.idabwamac.com(finitura/reparto spedizioni)MacDermid Graphic Arts S.A., F-Cernay,www.macdermid.com (caucciù)Müller Martini Versand-Systeme AG,CH-Zofingen, www.mullermartini.com(finitura/reparto spedizioni)Reeves S.p.A., I-Lodi Vecchio,www.reeves.it (caucciù)Sauer Walzenfabrik GmbH, Eurolab,D-Berlin, www.sauer-roller.com (rulli)technotrans AG, D-Sassenberg,www.technotrans.de(impianti di condizionamento)

Westland Gummiwerke GmbH, D-Melle,www.westland-worldwide.de (rulli)

Inchiostri da stampaANI Printing Inks: Akzo Nobel Inks,DK-Brøndby/S-Trelleborg, eLindgens Druckfarben GmbH, D-Köln,www.aninks.comBASF Drucksysteme GmbH, D-Stuttgart,e BASF Druk Inkt BV, NL-Doetinchem,www.basf-drucksysteme.de,www.basf-printing-systems.comClassic Colours, GB-Reading,www.classiccolours.co.ukEpple Druckfarben AG, D-Neusäß,e Sicolor GmbH, D-Neusäß,www.epple-druckfarben.de,www.sicolor.deFlint Ink, USA-Ann Arbor/Mi,e Flint-Schmidt GmbH,D-Frankfurt/M., www.flintink.com,www.flint-schmidt.comHuber-Gruppe, Michael Huber MünchenGmbH, D-Kirchheim,www.huber-gruppe.com, www.mhm.deprüfbau Dr.-Ing. H. Dürner GmbH,D-Peißenberg, www.pruefbau.de(tra l’altro controlli reologicidi inchiostri da stampa)Sicpa Group, CH-Prilly, www.sicpa.comSiegwerk Druckfarben AG, D-Siegburg,www.siegwerk.deSunChemical Ltd., European ColdsetCentre (ECC), GB-London,e SunChemical Hartmann DruckfarbenGmbH, D-Frankfurt/M,www.sunchemical.comToyo Color America, LLC,A Toyo Ink Company,USA-Englewood Cliffs/NJ,www.toyocolor.com

Zeller+Gmelin GmbH, D-Eislingen,www.zeller-gmelin.de

Lastre, prepressCreo EMEA S.A., B-Waterloo,www.creo.comErnst Marks GmbH, centro di stampasenza acqua, D-Mülheim/Ruhr,www.marks-3zet.deHumanEyes Technologies Ltd.,IL-Jerusalem/USA-New York,www.humaneyes.comKodak Polychrome Graphics (KPG),D-Osterode, www.kpgraphics.comNela Brüder Neumeister GmbH, D-Lahr,www.nela.dePresstek, Inc., USA-Hudson/NH,www.presstek.comToray Industries Inc., J-Urayasu,www.toray.co.jp/waterless,www.waterless.org,www.waterless-print.com

Carta, supporti da stampaAylesford Newsprint Ltd.,GB-Aylesford/Kent,www.aylesford-newsprint.co.ukHIT Paper Trading GmbH, JSC Volga,A-Wien, www.hit-papertrading.com,www.volga-paper.ruHolmen Paper GmbH, D-Hamburg,www.holmenpaper.comIGEPA Group, D-Reinbek, www.igepa.deKübler & Niethammer PapierfabrikKriebstein AG, D-Kriebstein,www.k-n-paper.deKlöckner Pentaplast GmbH, D-Montabaur,www.kpfilms.comLang Papier, D-Dachau,www.langpapier.deMochenwangen Papier GmbH,D-Mochenwangen,www.mochenwangen-papier.de

Myllykoski Sales AG, Utzenstorf Papier,CH-Utzenstorf,e Myllykoski Sales GmbH, D-Dachau,www.myllykoski.com,www.utzenstorf-papier.chNorske Skog, A-Bruck/Muhr,www.norske-skog.atPapierfabrik Palm, D-Aalen,www.papierfabrik-palm.de,www.wellenwunder.de/internet/papier/Perlen Papier AG, CH-Perlen,www.perlen.chSCA Graphic Sundsvall AB,Ortviken Paper Mill, S-Sundsvall,www.sca.seSchönfelder Papierfabrik GmbH,D-Annaberg-Buchholz, www.schoenfelder-papierfabrik.deSteinbeis Temming Papier GmbH,D-Glückstadt, www.steinbeis-temming.deStoraEnso Deutschland GmbH,D-Hamburg, www.storaenso.comUPM-Kymmene Sales GmbH,D-Hamburg, www.upm-kymmene.com

Associazioni, consulenza, certificazioneAssociazione di categoria Druck u.Papierverarbeitung (stampa e lavorazionedella carta), D-Wiesbaden, www.bgdp.deEuropean Waterless Printing Association(EWPA), c/o Druck & Beratung(stampa & consulenza) Detlef Braun,D-Mühlheim/Ruhr,www.ewpa.org, www.wluv.deJapan Waterless Printing Association(JWPA), J-Tokyo, [email protected]Ökopol Institut für Ökologie und PolitikGmbH (Istituto di ecologia e politica),D-Hamburg, www.oekopol.deWaterless Printing Association (WPA),USA-Chicago/IL, www.waterless.org

zione del refrigerante si regola-no determinati gruppi di rulli ecilindri nelle unità di stampa suuna temperatura tra i 18 e i 32°C.L’efficacia del dispositivo dicondizionamento denota il note-vole know-how del costruttoredi macchine da stampa: perché irulli e i cilindri devono presenta-re effettivamente un determinatoprofilo di temperatura ottimale,e la regolazione della temperatu-ra deve poter compensare imme-diatamente l’improvviso accu-mulo di calore in caso di arrestiimprovvisi della macchina.

… dei caucciù e dei rulli

Per i caucciù e i rulli valecome nell’offset a umido: do-vrebbero essere resistenti ai sol-venti indicati sulla confezionedegli inchiostri o alle radiazioniimpiegate per l’essiccazione.Perché ovviamente nel frattem-po esistono anche inchiostri sen-za acqua a tempra UV.

Gli inchiostri offset senzaacqua si possono differenziarenel loro comportamento di sepa-razione del film d’inchiostro,condizionato reologicamente,dagli inchiostri offset a umido.Questo può significare che undeterminato caucciù, sperimen-tato nella stampa offset a umido,non per forza debba essere lascelta giusta per l’offset senzaacqua. I rulli gommati a questoproposito sono meno sensibili;essi funzionano senza problemianche in macchine che stampanocon funzionamento misto a umi-do-senza acqua.

Dato che la stampa offsetsenza acqua è un processo distampa dalle elevate richieste diqualità, che riesce a riprodurreretini particolarmente delicatifin nelle luci e profondità estre-me, bisogna scegliere nell’offseta foglio assolutamente un cauc-ciù dalla stampa nitida, dunquecon strato finale rettificato fine-mente, con una durezza appros-

simativa fino a 80 °Shore A e uncomportamento nell’incrementodei valori tonali controllato, cheviene assicurato da una compri-mibilità da 0,16 a 0,21 mm e unaforza di pressione massimastandard di 1350 kPa. Nellastampa di giornali invece vale:quanto più ruvidi, tanto meglio.Dei caucciù speciali per l’offsetsenza acqua si possono acquista-re presso alcuni produttori. LaKBA collabora ad es.nell’ottimizzazione della stampadi giornali senza acqua con tutti iproduttori più rinomati.

… e dei supporti da stampa

Di norma gli inchiostri senzaacqua asciugano più rapidamen-te rispetto agli inchiostri offset aumido, perché non si deve veri-ficare nessun assorbimento onessuna evaporazione di quotedi liquido di bagnatura emulsio-nate. In questo senso la capacitàdi assorbimento o la capacità di

penetrazione del supporto dastampa svolge un ruolo menoimportante rispetto all’offset aumido, anche se con gli inchio-stri senza acqua e carta a forteassorbimento si possono verifi-care fenomeni di trapasso.

Comunque come nell’offseta umido la caratteristica chimicao fisica della superficie dellacarta è responsabile delle diffi-coltà, ad es. la sfarinatura o larespinta degli inchiostri senzaacqua. I produttori di carta nonoffrono “Carta senza acqua”specifica. Però i supporti dastampa non assorbenti come lacarta o la pellicola sigillata e laplastica sono come predestinateallo scopo, visto che nell’offset aumido spesso sarebberostampabili solo con inchiostriUV. La stampa di schede plasti-ficate (ad es. sulla Metronicoc200) o di diversi film plastici epellicole lenticolari sulla KBA74 Karat con stampa offset senzaacqua ne sono la prova.Dieter Kleeberg

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Classico: gruppi inchiostratori“lunghi” con viti del calamaio,

rullo del calamaio,rullo prenditore …

La costruzione classica diun gruppo inchiostratoreoffset ad alimentazione

continua prevede cinque gruppifunzionali:• Un calamaio con elementi didosaggio (viti del calamaio ocursori che premono contro unaracla per inchiostro integrale o alamelle);• Un rullo del calamaio rotante(condizionabile);• Un rullo prenditore oscillantetra rullo del calamaio e rullimacinatori oppure un rullo perpellicola sulle rotative• Diversi rulli inchiostratorioscillanti, eseguiti in parte conrivestimento in rilsan o rame(“rullo oscillante”, condizio-nabile), in parte come rulligommati;• Una o più coppie di rulligommati per l’inchiostrazionesulla forma da stampa.

A seconda del numero dipercorsi di separazione del filmd’inchiostro, che si ripartiscononei rulli inchiostratori oscillanti

Corto e senza viti del calamaio – nuove stradenella costruzione del gruppo inchiostratoreL’eliminazione del liquido di bagnatura nella stampa offset è solo il primo passo verso la semplificazione del processo di stampa dominante.Il secondo è la rinuncia alle viti del calamaio. Entrambe le cose consentono il passaggio ad un processo di stampa offset pressoché libero daregolazioni soggettive della macchina – un presupposto fondamentale per la standardizzazione coerente della produzione. Nellastrutturazione dei gruppi inchiostratori corti senza viti del calamaio per la stampa offset senza acqua, la KBA ha potuto fare affidamento sullasua lunga esperienza con la stampa UV senza acqua su schede plastificate e CD, sulla stampa di giornali e la verniciatura inline.

sulle coppie di rulli di inchio-strazione forma, si distingue traalimentazione di inchiostromonolinea e a due linee. Conl’alimentazione di inchiostromonolinea il trasporto dell’in-chiostro verso la coppia di rullidi inchiostrazione formaposteriore avviene indirettamen-te dalla coppia di rulli diinchiostrazione forma anterioreattraverso un rullo di transizionedi una certa dimensione. LaKBA preferisce nell’offset a fo-glio di norma una linea di in-chiostro, nell’offset a bobina duelinee di inchiostro. Il gruppoinchiostratore sviluppato dallaRyobi per la macchina offset afoglio senza acqua Direct-Imaging 46 Karat è a due linee.

Nella zona dei rullimacinatori e/o della coppia dirulli di inchiostrazione formaanteriore, i rulli cavalieri inse-ribili come rullo di transizionepossono provocare un “corto-circuito” rispetto al gruppo di

bagnatura, oppure un rulloapplicatore più grande procuraun trasferimento dell’inchiostroe del liquido di bagnatura com-binato sulla lastra. Simili raffi-natezze costruttive si sono affer-mate già da tempo nei gruppi dibagnatura KBA-Varidamp.

… e condizionamento

I gruppi inchiostratori lun-ghi sulle macchine offset con-venzionali con gruppi di bagna-tura sono concepiti per ridurre,mediante ripetuta separazione

del film d’inchiostro, la pellicoladi inchiostro di alcuni decimi dimillimetro sul rullo del calamaioa soli ca. 4 µm sulla lastra, e perottenere uno stato di emulsionestabile dell’inchiostro da stam-pa. I due o quattro rulli applica-tori hanno poi il compito di im-pedire l’eventuale formazione diriporti sulla lastra. Queste fun-zioni non cambiano in niente ne-anche nella stampa offset senzaacqua, sempre che con lo spe-gnimento del gruppo di bagna-tura o la rinuncia totale al grup-po di bagnatura si utilizzi un dis-positivo di condizionamentopreciso.

Le macchine KBA Rapidaoggi sono allestite sempre perl’allacciamento ad un circuito dicondizionamento. Sempre piùaziende grafiche optano però di-rettamente per l’acquisto diun’opzione di condizionamentocompleta – non solo per via dellastampa offset senza acqua, maanche per una stampa offset aumido più stabile, in particolareconnessa ad una drastica ridu-zione dell’IPA. Nella stampaoffset a bobina commerciale ilcondizionamento è comunquenecessario, cosicché tutte lerotative KBA Compacta vengo-

Approcci odierni ai processi | Costruzione del gruppo inchiostratore

Nel campo da regolare, la viscosità dell’inchiostro da stampa dipende inmodo pressoché lineare dalla temperatura. Un’oscillazione della temperaturadi soli 1 Kelvin provoca una variazione della viscosità di oltre il 20%

La macchina offset Direct-ImagingKBA 46 Karat, che stampa senza

acqua, dispone di gruppiinchiostratori a due linee

Dispositivo dicondizionamentodel gruppoinchiostratoreBaldwinCombiLiner,connesso anchecon altri compitidi alimentazione,su una KBA Rapida

0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5Variazione della temperatura

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no fornite con condizionamento.La KBA ottimizza le soluzionidi condizionamento offerte dallaBaldwin, Technotrans e da altriin funzione delle configurazioniindividuali delle macchine.

La nuova alternativa:gruppi inchiostratori corti senza

viti del calamaio

Anche se funzionano, i grup-pi inchiostratori lunghi non sonoindispensabili per l’offset senzaacqua, per trasferire l’inchiostroda stampa con lo spessore desi-derato sulla forma da stampa.Ampiamente indipendenti dagliinflussi individuali degli opera-tori, i gruppi inchiostratori cortisenza viti del calamaio assolvo-no a questo compito in modo an-cora più preciso. Questa stradaalternativa verso la semplifica-zione e standardizzazione delprocesso di stampa offset senza

acqua la percorrono finora solola KBA e la sua affiliataMetronic AG. Infatti sulla 74Karat, Genius 52 e sulla Rapida74 G della KBA accanto al cilin-dro retinato delle dimensioni delcilindro portalastra vi è soltantoun unico rullo di inchiostrazioneforma, il quale presenta lo stessodiametro del cilindro portalastrae del cilindro portacaucciù. Solosulla rotativa offset per giornaliKBA Cortina, con la sua velocitàfino a 13 m/s, a causa della suavelocità di stampa decisamentemaggiore e allo svuotamento piùcritico della sua struttura di ci-lindro retinato, sono necessari 4rulli inchiostratori.

Assieme alla scelta dei grup-pi inchiostratori corti, la KBA haoptato anche contro un dosaggiodell’inchiostro sulla larghezza

delle zone. Sull’intera larghezzadel formato alla lastra o alle la-stre viene offerta, indipendente-mente dal soggetto, una quantitàdi inchiostro uniforme, ben defi-nita su cilindro retinato, sistemadi racla a camera e rullo appli-catore o rulli applicatori. L’in-chiostro che per la rispettiva im-magine di stampa non servisseviene semplicemente raschiato ericondotto al circuito dell’in-chiostro. Sulle macchine off-seta foglio con rullo di inchio-strazione forma (1:1) di dimen-sione semplice non serve nessu-na macinatura laterale, perchéquesti gruppi inchiostratori cortistampano assolutamente senzaformare riporti. Sul gruppo

inchiostratore della Cortina ser-vono, oltre ai due rulli applica-tori, anche due rulli macinatoriautooscillanti. A parte le viti delcalamaio, vengono a mancaredunque anche il rullo del cala-maio, il rullo prenditore o il rulloper pellicola, che vengono sosti-tuiti da un sistema di racla concilindro retinato.

Le variabili di processo chelo stampatore deve padroneggia-re, e dunque i possibili problemi,vengono ridotte ad un minimo.Ai sensi della standardizzazionevengono creati i presupposti perun risultato riproducibile nelprepress. I profili ICC e le carat-teristiche di stampa oggi, però,dovrebbero essere comunque lanorma in un’azienda graficaconsapevole della qualità e nonrichiedere nessun impegno sup-plementare per la stampa offsetsenza acqua senza viti del cala-maio. Perché anche con gruppiinchiostratori lunghi con viti delcalamaio serve un prepress pre-ciso per una produzione di quali-

Schema dei cinque gruppiinchiostratori corti in unaKBA Genius 52:1 Cassetta della racla2 Cilindro retinato3 Rullo di inchiostrazione forma4 Cilindro portalastra5 Cilindro portacaucciù6 Cilindro di stampa di dimensioni

quadruple

Schema dei quattro gruppiinchiostratori corti Gravuflowin una KBA 74 Karat

Anche nei gruppi inchiostratori corti della Metronic Genius 52 UV i cilindriretinati e il cilindro portalastra sono condizionati

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Gruppi inchiostratori classici e per offset senza acqua senza viti del calamaio al confrontoFunzioni

Alimentazionedell’inchiostro

Dosaggio per zonedi inchiostrazione

Dosaggio della quantitàdi inchiostro

Macinazionedi inchiostro

Inchiostrazionedelle lastre

Trasferimentodell’immagine di stampa

Proporzioni

Condizionamento

classico (lungo)su KBA Rapida e Compacta

Manuale, cartuccia opzionaleo pompa

Calamaio con viti del calamaioe racla per inchiostro

Rullo del calamaio rotante, cadenzatoRullo prenditore oscillante o rullo ....

Diversi rulli macinatori eTamburo oscillante

Fino a 4 coppie di rulli diinchiostrazione forma di gomma

Caucciù convenzionalecon barra di guida

Calamaio > macinatori/inchio. formaInchio. forma << cilindro portalastra/cilindro portacaucciùPortalastra/portacaucciù. < cil. stampa

Rullo del calamaio e tamburo oscillante

senza viti del calamaio (corto)Gravuflow (nella 74 Karate Rapida 74 G)Cartuccia

nessuna

Cassetta della racia e cilindro retinatoa rotazione continua

nessuna

1 rullo di inchiostrazione forma 1:1con caucciù

Caucciù convenzionalecon barra di guida

Cil. retinato < rullo di inchio. formaRulli di inchio. forma < cilindroportalastra/cilindro portacaucciùCil. portalastra/portacaucciù < stampa

Cilindro retinato e portalastra

Newsflow (sulla KBA Cortina)

Pompa

nessuna

Barra portaracia e cilindro retinatoa rotazione continua

2 rulli rilsan e rulli gommaticiascuno

2 rulli di inchiostrazioneforma gommati

Caucciù per minigap condorso metallico

Cil. retinato > rulli di inchio. formaRulli di inchio. forma << cilindroportalastra/cilindro portacaucciù(principio caucciù-caucciù)

Cilindro retinato e portalastra

Metronic (nella KBA Genius 52e sulle macchine Metronic)Manuale

nessuna

Cassetta della racia e cilindro retinatoa rotazione continua

nessuna

1 rullo di inchiostrazione forma 1:1con caucciù

Caucciù per minigapcon dorso metallico

Cil. retinato = rullo di inchio. formaRulli di inchio. forma = cilindroportalastra/cilindro portacaucciùCil. portalastra/portacaucciù. = cil. stampa

Cilindro retinato e cilindro portalastra

Struttura di un’unità di stampa con gruppo inchiostratore corto Gravuflow inuna KBA Rapida 74 G: 1 Cartuccia di inchiostro, 2 Racla a camera,3 Cilindro retinato, 4 Rullo di inchiostrazione forma, 5 Cilindro portalastra,6 Cilindro portacaucciù, 7 Cilindro di stampa

Il gruppo inchiostratore cortoNewsflow rappresenta l’adattamentodella tecnologia KBA-Gravuflow perla stampa di giornali, utilizzato nellaKBA Cortina.1 Pompa per inchiostro2 Innesto e disinnesto della racla3 Barra portaracla4 Cilindro retinato in ceramica

condizionato5 Rulli gommati6 Rullo inchiostratore oscillante in

rilsan7 Rulli di inchiostrazione forma di

gomma8 Cilindro portalastra condizionato

Confronto schematico tra un gruppoinchiostratore corto Gravuflow nellaKBA Rapida 74 G e un gruppoinchiostratore classico in unaKBA Rapida

Approcci odierni ai processi | Costruzione del gruppo inchiostratore

tà. Un’esposizione sbagliata onon precisa delle lastre non sipuò correggere neanche con leviti del calamaio, perché questenon riescono a modificare unpunto troppo grande o troppopiccolo o assente. Le viti del ca-lamaio danno solo la possibilitàdi modificare un po’ la tonalitàin un’immagine o una superficie– se non vi è dietro sulla circon-ferenza nient’altro – tramitesovrinchiostrazione o sotto-inchiostrazione.

Per quanto questa consape-volezza possa essere dolorosaper molti stampatori esperti:qualsiasi correzione a posterioritramite le viti del calamaio e inumeri di giri dei duttori rappre-senta un intervento soggettivonel processo di stampa e contra-sta con una produzione standar-dizzata con i suoi parametri defi-niti oggettivamente e i suoi ri-sultati riproducibili. Inoltre ciòprovoca, di norma, inutili scarti.

Metronic: Stampa di schede eCD come base di sviluppo

La Metronic AG, Veits-höchheim, un’affiliata dellaKoenig & Bauer AG dal 2004 egià molto prima partner KBA,ha realizzato come primocostruttore di macchine da stam-pa al mondo la stampa offsetsenza acqua con gruppiinchiostratori corti senza viti delcalamaio. Dal 1994 la Metronic

ha molto successo in tutto ilmondo con la macchina da stam-pa per schede oc200. Con questasi stampano sempre a coppiaschede plastificate fino al forma-to ISO 86 x 54 mm con inchio-stri a tempra UV per poi finirlecon vernice UV inline. Le picco-le unità di stampa dispongono diun rullo anilox, un rullo di

inchiostrazione forma, un cilin-dro portalastra su cui è montatauna lastra senza acqua, un cilin-dro portacaucciù e un cilindro distampa – tutti i rulli e i cilindricon lo stesso diametro. La stessatecnica viene applicata anchenelle macchine da stampaMetronic CD Print e Premius,progettate per la stampa di CD,DVD, Mini-Disc e le straordina-rie Optical Business Cards.

Il gruppo inchiostratore cor-to Metronic brevettato ha rap-presentato anche la base di svi-luppo per la KBA Genius 52.Questa macchina offset senzaacqua compatta ha suscitatoscalpore in occasione della fieracampionaria Ipex 2002 comeprototipo, e adesso vienecommercializzata in due linee:dalla Koenig & Bauer comeKBA Genius 52 per la stampa sucarta e cartone con inchiostri os-sidativi e dalla affiliata KBAMetronic AG con il nomeGenius 52 UV nei segmenti dimercato tradizionali della stam-pa su film e su plastica.

sulle macchine Metronic

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Nello sviluppo di KBA Newsflowsono confluite anche le esperienzepluriennali con la tecnica dei gruppiinchiostratori corti anilox per offseta umido, ad es. sulla KBACommander.1 Pompa per inchiostro, 2 Calamaio(diviso per una collocazione deicolori differente nel gruppo distampa), 3 Racla, 4 Alimentazionedell’inchiostro, 5 Rullo anilox,6 e 8 Rullo di inchiostrazione forma,7 Rullo cavaliere, 9 Cilindroportalastra, 10 Cilindroportacaucciù (stampa con principiocaucciù-caucciù), 11 Banda di carta,12 Rullo di bagnatura forma,13 Rulli bagnatori, 14 Cilindrobagnatore, 15 Trave spruzzatrice

Facile accesso, semplice da comandare, rapidamente alla prima copia buona e stabile nella tiratura di stampa:Gravuflow (sinistra) e Newsflow

La direzione è questa:KBA Gravuflow e Newsflow

I gruppi inchiostratori cortiMetronic e gli odierni gruppiinchiostratori corti KBA per lastampa offset senza acqua, fon-dano fin dall’inizio su filosofiedi sviluppo comuni. Mentre laMetronic perseguiva la stampaUV su card, disc e film, la KBAha ottimizzato questa tecnologiasia per la stampa offset a foglioche per la stampa di giornali surotativa. E così anche la KBApuò presentare una tecnologiacon caratteristiche uniche: igruppi inchiostratori Gravuflowsulla Karat e nel frattempo an-che sulla KBA Rapida 74 G non-ché il gruppo inchiostratoreNewsflow sulla KBA Cortina.

Anche se la stampa offset aumido già grazie alle tante in-stallazioni oggi esistenti e ai nu-merosi campi di applicazioneanche per la KBA rimarrà permolto tempo il processo di stam-pa dominante, essa crede chegruppi inchiostratori senza vitidel calamaio come Gravuflow eNewsflow indicheranno in futu-ro la direzione. Prima o poi lastampa offset senza acqua in ge-nere, e quella con gruppiinchiostratori corti senza viti delcalamaio in particolare, guada-gneranno per motivi economicied ecologici quote di mercatosempre maggiori sia nella stam-pa a foglio che nella stampa abobina. Alcuni dati di fattodocumentabili lo testimoniano.

Nell’ambito della stampa a bobi-na la KBA si concentra – viste letirature ancora molto elevatedell’offset a bobina commercia-le – intanto sulla stampa di gior-nali con la Cortina, sempre piùorientata su determinati gruppitarget (= splitting delle tirature).

I gruppi inchiostratori cortianilox con funzionamento senzaacqua KBA Gravuflow e KBANewsflow sono composti da 4gruppi funzionali:• Un sistema di alimentazionedell’inchiostro (cartucce o pom-pe);• Un sistema con racla del tipo acamera (cassetta della racla obarra portaracla);• Un rullo dosatore a rotazionecontinua (rullo anilox condizio-nato con superficie con incisioneHaschur rivestito di ceramica);• Un rullo applicatore 1:1 rive-stito con un caucciù per le mac-chine da stampa a fogli o diversirulli gommati più piccoli (colle-gati tramite rulli inchiostratori

oscillanti) per l’inchiostrazionenella stampa di giornali.

Cassetta della racla e barraportaracla dispongono di dueracle: una racla di lavoro e unaracla di chiusura. Entrambe leracle formano in uno spazioridottissimo una piccola camerariempita di inchiostro da stampa,che riempie la struttura Haschurdel cilindro retinato con inchio-stro e raschia l’inchiostro in ec-cesso. Con i sistemi con racla acamera per la stampa flessogra-fica o nei gruppi di verniciatura,le soluzioni con racla a camerautilizzate dalla KBA perl’inchiostrazione senza viti delcalamaio si possono confrontaresolo limitatamente. I sistemi conracla con la loro cassetta dellaracla aperta (sulle macchine dastampa a fogli più lente) o le bar-re portaracla aperte con pompa(nella stampa di giornali ad alteprestazioni) sono stati sviluppatiappositamente per inchiostri adalta viscosità, così come vengo-

no impiegati nel processo senzaacqua.

Ovviamente anche similigruppi inchiostratori corti vannocondizionati. Entro tolleranzestrette la KBA regola sulle mac-chine da stampa a fogli e la Cor-tina la temperatura sulla superfi-cie del cilindro retinato e del ci-lindro portalastra in funzionedella velocità.

Esperienza pluriennale: tecnicadei gruppi inchiostratori corti edi verniciatura nelle macchine

da stampa convenzionali

Accanto alla partnership conla Metronic, nella progettazioneed evoluzione della tecnicaoffset senza acqua senza viti delcalamaio la KBA può basarsisulle proprie esperienze plurien-nali, tra l’altro nell’equipaggia-mento di macchine da stampa digiornali con gruppi inchiostra-tori corti anilox negli anni no-vanta, così come di macchineoffset a foglio con gruppi di ver-niciatura con racla a camera.

Nell’ultimo decennio laKBA ha consegnato quasi 20macchine con circa 600 gruppidi stampa offset a umido congruppi inchiostratori corti aniloxdelle serie Colora, Commandered Express. Il resto erano mac-chine da stampa tipografica nelfrattempo fuori servizio o lemacchine da stampa flessogra-fica di giornali ancora richiestedella serie Flexo-Courier oColormax-CIC. Di recente è sta-ta completamente rivista la mac-china da stampa flessograficaKBA Corrugraph per il Postprintsu cartone ondulato.

Dieter Kleeberg, Georg Schneider

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KBA Process 2 | 2005KBA Process 2 | 200516

Approcci odierni ai processi | Condizionamento della technotrans

Come la technotrans AG, Sassenberg, padroneggia i rapporti di temperatura su cilindriretinati e cilindri portalastra per macchine a foglio con gruppi inchiostratori corti

Condizionamento per gruppi inchiostratori specifici

Le leggi fondamentali dellatermodinamica valgono, ov-

viamente, anche per la stampaoffset: l’energia cinetica addottadall’azionamento viene trasfor-mata mediante attrito esterno (su-perfici) e interno (separazione delfilm d’inchiostro, deformazione)in gran parte in calore. Come ènoto questo calore influisce inmodo non indifferente sul proces-so di stampa e sulla qualità delprodotto. Perché ogni variazionedella temperatura nel gruppoinchiostratore e nel gruppo distampa influisce sulle caratteristi-che reologiche dell’inchiostro dastampa. Perciò rapporti di tempe-ratura costanti sono un requisitofondamentale per risultati di altaqualità e riproducibili, in partico-lare nella stampa offset senza ac-qua.

La conversione dell’energiacinetica in calore avviene soprat-tutto su tre fonti:• Rulli, in particolare rullo del ca-lamaio e rulli inchiostratori oscil-lanti su gruppi inchiostratori con-venzionali o cilindri retinati sugruppi inchiostratori corti, in se-guito all’attrito volvente e alle for-ze di spinta e di taglio superatedall’inchiostro da stampa;• Riduttori e cuscinetti di tutti irulli e cilindri in seguito all’attritoradente;• Caucciù e rivestimenti dei rulliin elastomeri in seguito al lavorodi gualcitura da rotolamento.

Misure per stabilizzarela temperatura

La misura più importante perstabilizzare la temperatura è ilcondizionamento del gruppoinchiostratore. Per gruppi inchio-stratori convenzionali essa oggi èeseguita, di norma, come sistemaa un circuito ed è già standard intutte le rotative heatset. E anchenella stampa offset a foglio ha unsuo posto fisso. Per la stampaoffset senza acqua rappresenta unequipaggiamento irrinunciabile,nel caso di gruppi inchiostratoricorti si dovrebbe, invece, poter re-golare ogni gruppo inchiostratoreseparatamente, in modo da potercompensare in modo ottimale le

differenze nello sviluppo di calorenell’unità di stampa e tra i diversigruppi di stampa.

All’interno di un’unità distampa simili differenze di calorenascono tra il rullo del calamaio ei rulli macinatori su gruppi inchio-stratori convenzionali, e tra cilin-dro retinato e cilindro portalastrasu gruppi inchiostratori corti. Ledifferenze di calore tra le singoleunità di stampa sono causate da re-gistrazioni divergenti dei rulli,dalle quantità diverse di inchiostroda trasferire e dai diversi compor-tamenti dei singoli inchiostri dastampa nei confronti delle tempe-rature.

nominale vengono regolate esclu-sivamente attraverso il cilindroretinato e la temperatura, lo svuo-tamento del cilindro retinato èperò inferiore con una velocitàmaggiore, bisogna compensaretutto ciò con un aumento dellatemperatura sul cilindro retinato.Con un gruppo inchiostratore lun-go, invece, è necessaria una mag-giore potenza di raffreddamento auna velocità maggiore, in modo datenere costante la temperatura nelgruppo inchiostratore.

Particolarità del condizionamentodei gruppi inchiostratori corti

Contrariamente ai gruppi in-chiostratori convenzionali, in cuiil trasporto dell’inchiostro vienecontrollato dalle viti del calamaioe dal rullo del calamaio, nel grup-

tuarsi in un determinato ambito.Con la temperatura aumenta ancheil valore del tiro. Se il valore deltiro è troppo alto, si verificano ac-cumulo o spellatura sul cilindroportacaucciù. Se il valore del tiro ètroppo basso, si possono verificarevelature. La circostanza che unavariazione di temperatura di unsolo grado possa modificare il tirodi un inchiostro fino al 20%, mettefuori dubbio la necessità di uncondizionamento nel gruppo in-chiostratore. Perché parametri sta-bili nella tiratura di produzioneimpediscono velature o imbratta-menti nonché una chiusura antici-pata degli elementi stampanti. Inconcreto ciò si risolve sotto formadi raffreddamento o condiziona-mento del cilindro portalastra.Come i cilindri retinati, anche i ci-lindri portalastra sono attraversatida acqua di condizionamento.

Queste considerazioni rendo-no evidente che la qualità e il fun-zionamento della tecnica di condi-zionamento assumono nei gruppiinchiostratori corti una valenzaancora maggiore rispetto ai gruppiinchiostratori convenzionali e rap-presentano uno dei parametri diregolazione più importanti per ilcontrollo del processo di stampa.

Per assicurare dunque un’in-chiostrazione costante dell’imma-gine di stampa, bisogna tenere sta-bili per tutto il periodo della stam-pa le temperature sui cilindriretinati e sui cilindri portalastra, infunzione della velocità di stampa edella temperatura variabile dellamacchina. La regolazione base diogni gruppo inchiostratore dipen-de dal supporto da stampa, dal tipodi inchiostro e dalla quantità di in-chiostro desiderata. Se si vuolemodificare la densità di inchio-stro, ciò si realizza mediante unavariazione della temperatura nelrispettivo circuito di controllo delcilindro retinato del regolatore ditemperatura installato.

Anche sui gruppi inchiostra-tori corti la temperatura della su-perficie dei rulli si modifica omantiene costante mediante acquacome fluido di condizionamento.Dato che lo sviluppo di calore sulcilindro portalastra è inferiore chesul cilindro retinato, sono necessa-

Assieme alla velocità dellamacchina sale anche la quantità dicalore nel gruppo inchiostratore,allo stesso tempo cala però la den-sità ottica grazie ai tempi di appli-cazione ridotti nella linea di con-tatto. Per assicurare temperaturesuperficiali costanti, bisogna dun-que aumentare costantemente latemperatura dell’acqua di condi-zionamento addotta con l’aumen-to della velocità della macchina, inparticolare la temperatura dei ci-lindri portalastra, in modo da evi-tare problemi tipo velature. Datoche con un gruppo inchiostratorecorto l’inchiostrazione o la densità

po inchiostratore corto non esistepossibilità meccanica per influiresul trasporto dell’inchiostro. Quisi può incidere dunque solo me-diante una variazione mirata dellecaratteristiche reologiche dell’in-chiostro da stampa, cosa che vice-versa si raggiunge nella macchinada stampa solo tramite una rego-lazione della temperatura a reazio-ne rapida tramite i cilindri retinati.

Dato che la separazionecromatica sulla lastra tra zonestampanti e non stampanti avvienein prima linea sulla base delle ten-sioni superficiali, il tiro (tack) del-l’inchiostro senza acqua deve si-

Sinistra: sorgenti di calore (rosso)in un gruppo di stampa con gruppoinchiostratore classicoIn basso: condizionamento persingole zone technotrans beta.z conproduzione esterna di acqua diraffreddamento beta.cooling

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ri limiti di condizionamento diffe-renti e dunque circuiti di condi-zionamento separati. Così infattisi realizza il condizionamento an-che sulle macchine KBA/Metronic Genius 52, 74 Karat,KBA Rapida 74 G e KBA Cortina.

Per padroneggiare queste di-verse esigenze di condiziona-mento oggi si impiegano, di nor-ma, cosiddetti regolatori di tempe-ratura per singole zone. Questi si-stemi sono equipaggiati, a secon-da del tipo, con un numero diffe-rente di circuiti di condiziona-mento, che dispongono ciascunodi pompa di circolazione, riscalda-mento e valvola regolatrice e con-sentono pertanto una regolazione

individuale per ogni circuito.Quello che si regola è o la tempe-ratura di ritorno dell’acqua dai ci-lindri collegati (misura indirettadella relativa temperatura della su-perficie dei rulli) oppure mediantesensori termici IR, che riescono amisurare direttamente la tempera-tura superficiale dei rispettivi ci-lindri.

L’alimentazione dell’acqua diraffreddamento di questi regola-tori di temperatura per singolezone avviene attraverso una sor-gente esterna, ad es. un gruppo ac-qua fredda o un impianto già esi-stente. Un’alimentazione esternasi dimostra ideale, soprattutto persistemi con potenza da media aelevata come sulla 74 Karat e Ra-pida 74 G. Su regolatori di tempe-ratura con potenze di raffredda-mento inferiori come la serie tech-notrans sigma.tz per la Genius 52la potenza di raffreddamento vie-ne creata internamente attraversouna macchina frigorifera integratanel regolatore di temperatura.

L’efficacia e l’efficienza deldispositivo di condizionamentosono determinate essenzialmentedai seguenti fattori:• Struttura del circuito idraulicodi regolazione della temperaturaad acqua e tipo di flusso (turbolen-to o laminare) in cilindro retinato ecilindro portalastra nonché delladifferenza di temperatura dell’ac-

qua di condizionamento in circolorispetto alla temperatura superfi-ciale dei componenti attraversati;• Trasporto dell’energia all’inter-no del cilindro retinato e del cilin-dro portalastra, in modo da con-sentire un flusso energetico rapidotra l’acqua di condizionamento incircolo e la superficie dei rulli;• Precisione di misura del disposi-tivo di misura della temperaturainstallato;• Precisione della regolazionedella temperatura di ogni singolocircuito di controllo;• Velocità di regolazione dellatemperatura, con cui si possonoregolare rapidamente in particola-re determinate modifiche dei para-metri come le velocità di stampa ele modifiche della densità di in-chiostro desiderate;• Sicurezza di esercizio dell’inte-ro sistema tra regolatore di tempe-ratura e macchina da stampa.

Proprio a proposito delle pre-stazioni riguardo alla precisionedella misura della temperatura,alla precisione della regolazionedella temperatura e alla velocità diregolazione della temperatura latechnotrans ha calibrato la sua tec-nologia dei regolatori di tempera-tura in stretta collaborazione conla KBA sulle esigenze particolaridei gruppi inchiostratori corti sen-za acqua, e riesce dunque a offriresoluzioni di prodotto che suppor-tano il processo di stampa in modoottimale.

Costruzione di rullia parete doppia

Le richieste di precisione nelcondizionamento il sistema dicondizionamento, tuttavia, non leriesce a realizzare da solo. Anchela strutturazione dei rulli inchio-stratori e dei cilindri retinati svol-ge un ruolo importante, per realiz-zare una temperatura sempre co-stante lungo la larghezza dei rulli etempi di risposta rapidi.

Sui gruppi inchiostratori con-venzionali si trovano spesso anco-ra costruzioni semplici, in cui at-traverso un tubo di mandata chepassa attraverso il mandrino – didiametro quasi sempre relativa-mente piccolo – si adduce al rulloinchiostratore oscillante acqua dicondizionamento che esce poi dal-l’altro lato e rifluisce lungo l’inte-ra sezione rimanente con velocitàrelativamente bassa verso il lato dientrata. Ciò è sempre meglio chenessun condizionamento, però acausa della bassa velocità di flussooffre solo una capacità limitata di

Conduzione dell’acqua in un rullo tradizionale (sopra) al confronto con lacostruzione dei rulli a parete doppia usata oggi con conduzione dell’acqua aspirale (sotto).Svantaggi di un rullo tradizionale:- Elevata inerzia energetica a causa del grande volume di acqua;- Flusso laminare (lento) nel rullo impedisce uno scambio energetico

ottimale;- Ventilazione problematica;- Passaggio incerto, in particolare in caso di rotazione;- Elevato abbassamento della temperatura lungo il rullo.Vantaggi dei rulli a parete doppia:- Bassa inerzia energetica grazie al piccolo volume di acqua nel rullo;- Flusso turbolento (rapido) nel rullo favorisce un elevato scambio

energetico;- Ventilazione meno problematica;- Passaggio sicuro attraverso il rullo, perché a conduzione forzata;- Abbassamento esiguo della temperatura lungo il rullo grazie al passaggio

più rapido

Con il dispositivo dicondizionamento integrato dallatechnotrans nella 74 Karat, vengonoregolati individualmente i duecilindri portalastra e i quattrocilindri retinati dei gruppiinchiostratori Gravuflow secondo leesigenze tecnologiche della stampaoffset senza acqua. L’alimentazionedell’acqua di raffreddamentoavviene attraverso un gruppo acquafredda da installare a parte, semprefornito dalla technotrans AG

scambio termico e può portare siaa differenze di temperatura tra illato di azionamento e il lato di co-mando che a tempi di risposta re-lativamente lenti.

Meglio sono allo scopo le co-struzioni a parete doppia, comevengono utilizzate già oggi di nor-ma sui cilindri retinati. Qui graziealla sezione esigua si ottiene nellasuperficie cilindrica una velocitàdi flusso maggiore, cosa che favo-risce a sua volta una sottrazionemolto più efficiente del calore. Euna temperatura uniforme lungo lalarghezza del rullo si ottiene ad es.attraverso una conduzione dell’ac-qua a spirale intorno all’asse delcilindro.

Riassumendo si può affermareche – accanto al condizionamentodel gruppo inchiostratore già notoe disponibile di serie per quasi tut-te le macchine – per i gruppiinchiostratori corti l’impiego didispositivi di condizionamentoaggiuntivi, come il condiziona-mento per singole zone per i cilin-dri retinati e un condizionamentodel cilindro portalastra, rappresen-tano lo standard nell’equipaggia-mento, in modo da poter controlla-re con successo il processo distampa con simili sistemi di grup-pi inchiostratori.

La scelta della configurazioneeffettivamente utilizzata dipende,però, dalla rispettiva macchina edalle condizioni di utilizzo perquanto riguarda il formato, la ve-locità e il numero di copie per tira-tura.Andreas Harig, Responsabile areaprodotti sistemi di raffreddamentoe di condizionamento,technotrans AG;Hubert Peick, Sviluppo sistemi dicondizionamento, technotrans AG

Sulla KBA Genius 52 tutti i cilindriportalastra vengono regolati con uncircuito comune e i cinque cilindriretinati dei gruppi inchiostratorisenza viti del calamaio mediantecircuiti individuali. La produzione diacqua di raffreddamento qui avvienemediante una macchina frigoriferaintegrata nel regolatore di tempera-tura technotrans sigma.tz (Foto)

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Dall’introduzione dellastampa offset a umido, nella

produzione dei giornali terminidella chimica fisica e dell’analisidelle superfici fanno parte delvocabolario del mestiere. Nellariduzione della complessità delprocesso è insito un grandepotenziale di aumento dell’effi-cienza e di prevedibilità delprocesso. Infatti già negli anni 70la stampa offset senza acqua entròin gioco per consentire, sulla basedi filosofie di macchina esistenti aquei tempi, un miglioramento ouna gestione più semplice deiprocessi. Ben presto fu chiaro cheuna gestione idonea della tempe-ratura nel gruppo inchiostratore enel gruppo di stampa era fonda-mentale per il funzionamentosicuro e la stabilità del processo distampa senza acqua su tempi ciclopiù lunghi.

Stampa offset senza acquacon gruppi inchiostratori corti

Dalla metà degli anni 90 laKBA si occupa della realizza-zione della stampa offset senzaacqua con gruppi inchiostratoricorti (Gravuflow, Newsflow). Losviluppo si basava sulle espe-rienze raccolte dal 1989 nellatecnica offset a umido anilox. Nel1995 iniziò lo sviluppo dellamacchina offset digitale 74 Karat,che produceva senza acqua edisponeva di un gruppo inchio-stratore Gravuflow. La collabora-zione con produttori di inchiostrileader e indagini di processo inproprio evidenziarono moltopresto la necessità di ottimizzarela gestione della temperatura.

Alla fine degli anni 90 matu-rarono i progetti per trasferire ilprocesso offset senza acqua nellastampa di giornali coldset con laKBA Cortina e il suo gruppo in-chiostratore Newsflow senza vitidel calamaio. Indagini di processosvolte assieme all’industria degliinchiostri hanno prodottonumerosi sviluppi, i quali hannoportato all’odierna efficienza e

alla maturità della Cortina per ilmercato.

Nuove conoscenzedi processo …

Mentre in molte macchinecon mulino a rulli convenzionalela tecnica senza acqua venivainterpretata come ampliamentood opzione, la 74 Karat, la Rapida74 G e la Cortina erano progettateesclusivamente per l’offset senzaacqua. Nella cooperazionesistematica con produttori diinchiostri e di lastre leader, unobiettivo importante era quello diassicurare il processo. Moltopresto si manifestarono i vantaggidella tecnica del gruppo inchio-

stratore Gravuflow sulle mac-chine da stampa a foglio e delgruppo inchiostratore Newsflowsulla macchina da stampa pergiornali Cortina. Perché in ungruppo inchiostratore compatto,ben chiaro, le temperature siriescono a tenere stabili molto piùfacilmente. Anche le innovazionicome il blocco dei rulli a con-versione automatica prendono piùfacilmente, quanto più stabile èl’ambiente. Allo stesso tempofanno sì che si riducano gli inutiliapporti di energia.

Grazie alle esperienze congruppi inchiostratori lunghinell’offset senza acqua, il man-tenimento di una temperaturasuperficiale stabile sui rulli e sui

cilindri è stato ritenuto per moltotempo l’obiettivo principale.Inizialmente si sentiva spessoaffermare che “26 ˚C sonoottimali”. Ad un’analisi piùattenta questa verità piuttostosemplice, però, non vale – ineffetti con nessun gruppoinchiostratore, e men che menoper il gruppo inchiostratore cortoNewsflow. Perché con latemperatura della superficie delcilindro retinato si può controllarela viscosità dell’inchiostro e laquantità di inchiostro trasferita.La temperatura del cilindroportalastra è rilevante percontrollare in modo mirato lacapacità di trasferimento dellalastra.

… e nuove esigenze nella stampadi giornali ad alto rendimento

Sulla Cortina, che è molto piùveloce delle macchine offset afoglio, entrambe le temperaturesuperficiali vengono adattateautomaticamente in funzionedella velocità della macchina. Perstampare prodotti pronti per lavendita già durante la fase diavviamento della macchina, ènecessario adattare le temperaturein modo altamente dinamico,quasi in sincronia con la velocità.Lo stesso vale in senso inversoanche durante la fase di arresto.Gli specialisti vedono la difficoltànel fatto che – a seconda delformato – un cilindro retinato conun peso di ca. 100 kg o più debbaessere portato nel giro di 90secondi ad un livello di tem-peratura differente di ca. 10 ˚C.Per il cilindro portalastra l’au-mento della temperatura (ol’abbassamento nel corsodell’arresto della macchina) non ècosì elevato, la sua massa,viceversa, è molto maggiore. Peralleggerire lo stampatorenell’esercizio quotidiano eassicurare un elevato comfort dicomando, queste temperaturevengono depositate nel quadro dicomando centrale – un po’ comele curve di umidificazionenell’offset a umido (fig.1).

Strategia di condizionamento per la stampa offset di giornalisenza acqua

Come la KBA ha realizzato una tecnologia di condizionamento precisa e a risposta rapida per la rotativa compatta senza viti del calamaio Cortina

Approcci odierni ai processi | Condizionamento della KBA

Fig. 1: Interfaccia utente dell’STC sul quadro di comando centrale Cortina.Le curve di condizionamento, depositate per ogni cilindro retinato e per ognicoppia di cilindro portalastra, si possono modificare individualmente con ditoluminoso o clic del mouse, incluse le tolleranze di regolazione. I valori diappoggio delle curve sono composti da temperature nominali a determinatinumeri di giri

Fig. 2: Rincondizionamenti per rampe di una superficie di cilindro retinatocon corse di +3 ˚C, + 4˚C, –5 ˚C, +5 ˚C, –7 ˚C e +7 ˚C. Anche in questo casosi nota l’inevitabile tempo ciclo, causato dai percorsi dell’acqua esistenti.I processi rappresentati sono avvenuti a cilindro retinato fermo e unatemperatura ambiente di 22 ˚C. I colori delle curve significano: temperaturasuperficiale nominale rosso scuro, temperatura superficiale effettiva bluscuro, temperatura acqua di raffreddamento di alimentazione blu chiaro

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KBA Process 2 | 2005KBA Process 2 | 2005KBA Process 2 | 2005 19

Per gli inchiostri utilizzatisono stati rilevati valori tipici didipendenza dalla temperatura. Laqual cosa consente da un lato unaregolazione della densità lungotutta la larghezza del cilindro,dall’altro è però limitante, quandosi tratta della costanza delladensità lungo la larghezza distampa. Per questo motivo sonostate fissate delle finestre discostamento, entro le quali puòintervenire la regolazione. Ilraggiungimento di queste finestreè assicurato dalla tecnologia STC(“Surface Temperature Control”)implementata sulle unità dicondizionamento.

Nella fig. 3 sono riprodotteimmagini termografiche di uncilindro retinato, in cui è visibilel’elevata precisione della tecnicadi condizionamento. Mentre laCortina nelle immagini della filasuperiore si trovava in marcialenta, la velocità in quellainferiore era di 20.000 giri cil./h.Risulta evidente l’uniformitàdella temperatura lungo lalarghezza e il fatto che la tem-peratura dell’inchiostro è indi-pendente dalla temperatura dellaracla. Quest’ultima sale molto con

l’aumentare della velocità. Con lamacchina utilizzata il cilindroretinato, tuttavia, si è potutoraffigurare solo mediante dueriprese collegate.

Strategia per un controllotecnologico del condizionamento

Un compito importante èstato quello di rilevare da unpunto di vista della strategia, qualiparametri (temperatura, flusso)devono essere variati in qualiambiti, per poter soddisfare con laCortina le esigenze odierne equelle future a proposito deiformati e delle velocità. Alloscopo bisognava capire neldettaglio (fig. 4), oltre allapotenza addotta (gruppo inchio-stratore, lavoro di gualcitura darotolamento dei caucciù), anche imeccanismi di sottrazione delcalore (trasporto sulla carta,macchina da stampa come riservadi calore, convezione, radiazionetermica). Ne è risultato che,rispettando condizioni di pro-cesso quadro (nessuna tempera-tura al di sotto del punto dicondensazione, comportamento

degli inchiostri legato allatemperatura, dipendenza deltrasferimento dell’inchiostro dallatemperatura), le temperaturesuperficiali vanno tenute stabilientro determinati limiti.

La soluzione tecnica favoritadalla KBA punta sul trasferimentodel calore mediante liquidi nelcilindro retinato e nel cilindroportalastra. Inizialmente anchealtre soluzioni, come l’ariasoffiante, appaiono interessanti,perché incidono direttamentesulla superficie. La capacitàtermica dell’aria è, però, moltoesigua rispetto all’acqua. Pertrasportare la stessa quantità dicalore di un litro d’acqua, servonoca. 3,4 m3 di aria asciutta (si vedadeduzione). Si sarebbe dovutolavorare pertanto con temperaturerelativamente più basse e portateelevate. Le basse temperatureporterebbero alla formazione dicondensa, cosa che disturberebbemoltissimo nella macchina(rotture della banda a causa dellegocce d’acqua, formazione diruggine, gocce d’acqua in unamacchina “senza acqua”). E leportate elevate rappresentereb-bero presto un limite fisico-tecnico difficilmente superabile.

Struttura ottimizzata dal puntodi vista idrodinamico

e termodinamico

La scelta del principio da sola,però, non bastava. Una gestionealtamente dinamica della tem-peratura non si risolve solo grazieal controllo e alla regolazionedella temperatura superficiale(STC). Piuttosto anche i com-ponenti interagenti dovevanoessere ottimizzati e reciproca-mente calibrati in modo preciso.Un obiettivo importante è stato aquesto proposito quello di non fardiventare l’STC una “macchina

Fig. 3: Immagini termografiche diun cilindro retinato: fila superiore inmarcia lenta, fila inferiore a 20.000giri cil./h. Le due immagini parzialidi una serie riproducono assiemesempre l’intero cilindro retinato; permotivi di angolo di osservazione si èdovuto realizzare due immagini. Sivedono chiaramente le camere dellaracle. L’aumento della temperaturadella racla con l’aumentare dellavelocità si evince dalla colorazionerossa. La temperatura è uniforme intutti gli stati di funzionamento lungotutta la larghezza

Fig. 4: Immissioni di calore e sottrazione di calore in un gruppoinchiostratore corto senza acqua e senza viti del calamaio

Sorgente di calore

Pompa per inchiostro– 400 W (attrito con l’inchio-

tro legato alla viscosità)

Racla 1 mW/mm2

(attrito)

Rullo inchiostratore(oscillante) (attrito della

gomma legato alla viscosità)

Rulli di inchiostrazione forma(attrito della gommalegato alla viscosità)

Caucciù– 500 ... 1000 W/m2

(attrito della gommalegato alla viscosità)

Carta(se Tcarta > Tinchiostro)

Dissipatore di calore

Parete del calamaio,superficie dell’inchiostro(conduzione termica/convezione termica)

Cilindro retinato condizionato–0,7 mW/mm2,Corrente d’aria–0,3 mW/mm2

Convezione d’aria

Cilindro portalastracondizionato

Carta(se Tcarta > Tinchiostro)

Fine flusso d’inchiostro

Inizio flusso d’inchiostro

Capacità termiche c:c

acqua = 1,0 kcal/kg·K e c

aria = 0,241 kcal/kg·K

Densità:

acqua = 1,0 kg/l e

aria = 1,2·10-3 kg/l

Dai prodottic

acqua ·

acqua = 1,0 kcal/l·K e c

aria ·

aria = 2,9·10-4 kcal/l·K

si ottiene il rapporto1,0 / 2,9·10-4 o 3,448 m3 di aria asciutta / 1 l acqua

Deduzione

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KBA Process 2 | 2005KBA Process 2 | 200520

Fig. 7 – Sopra: Ricondizionamento per rampe di unasuperficie di cilindro retinato di ∆T = –5 ˚C: Risulta evidentel’inevitabile spostamento temporale dovuto al tempo dipassaggio attraverso i tubi flessibili dell’acqua dicondizionamento, lunghi circa 10 m. Questo tempo dipassaggio ha rappresentato una particolare difficoltà dalpunto di vista della regolazione. L’obiettivo è quello direalizzare, malgrado questo cosiddetto tempo morto, uncomportamento transitorio pressoché senza sovraoscillazioni,senza che per questo il sistema diventi lento. Ciononostante latemperatura effettiva (blu) segue la temperatura nominale(rosso) molto da vicino. (Giallo: indice del cilindro retinato)– Sotto: il grafico a colori documenta lo stesso processo,misurato con una videocamera interlinea a infrarossi con 128pixel di misura della temperatura lungo la larghezza delcilindro retinato. Entrambe queste scale dei tempi sonorappresentate con scala adatta e reciprocamentesincronizzate. Dato che la misurazione è avvenuta a cilindroretinato fermo quasi con funzionamento termico a vuoto,l’inclinazione nel profilo della temperatura sulla larghezza delrullo qui è dovuto essenzialmente al tempo di passaggiodell’acqua di condizionamento che scorre sotto la superficiedel rullo e ammonta a pochi secondi

Fig. 5: Vista 3D dell’unità dicondizionamento – vista sul latooperatore. A sinistra e a destra sitrovano i moduli di base acqua diriscaldamento e di raffreddamento.Al centro vi sono tre sottounità conquattro circuiti ciascuna per ilcondizionamento dei cilindri retinatie dei cilindri portalastra. In questesono sistemati tre box degli armadielettrici e quattro serbatoi dicompensazione della pressione

Fig. 6: Schema di un circuito dicontrollo per il condizionamento deicilindri portalastra o dei cilindriretinati.Nell’armadio di condizionamento(TCU) si riconoscono il circuitointerno, che alimenta il rullo o ilcilindro, e due circuiti esterni cheforniscono acqua di riscaldamento edi raffreddamento (HW e CW);[1] commutazione di HW/CW;[2] dosaggio della quantità iniettata.Per motivi energetici l’acquaconsumata viene recuperataseparatamente secondo circuiti dialimentazione

Approcci odierni ai processi | Condizionamento della KBA

ad assorbimento di energia”.Rispetto alle strategie dicondizionamento impiegate dinorma nell’industria della stampa,bisognava intanto ridurre lecapacità termiche e i valori dipassaggio del calore dei rulli ecilindri coinvolti. Questoconsente di ridurre le perdite datrasferimento e i tempi di tras-ferimento. Un ulteriore aumentosi è ottenuto mediante estesodisaccoppiamento delle capacitàtermiche attive e passive. Graziead una serie di misure costruttivesi è migliorato il valore dipassaggio del calore del cilindroretinato per il fattore 3 e si èridotta la capacità termica per ilfattore 6. Allo stesso tempo si èraddoppiato il flusso, cosa cheaumenta decisamente ladinamica.

Nel caso dell’STC, il cuicompito è quello di realizzare,entro una tolleranza ben definita euna finestra temporale fissata,la temperatura superficialeauspicata con l’acqua di raffred-damento e di riscaldamento messaa disposizione, vi è stato unulteriore potenziale di migliora-mento – a iniziare dall’ottimiz-zazione delle sezioni per ridurrele resistività ai flussi finoall’ottimizzazione dei percorsi,con contemporaneo ottimoaccesso. La scelta di pompe evalvole regolatrici idonee haportato un ulteriore migliora-mento rispetto allo stato dell’artedell’epoca. La fig. 5 mostral’unità di condizionamentoutilizzata già nelle prime mac-chine di produzione Cortina.

Strategia di controllo eregolazione ottimizzata

Con la revisione dellastrategia per cilindri retinati,cilindri portalastra e STC era stata

creata la base per una gestionealtamente dinamica della rego-lazione. Nell’analisi della neces-saria struttura d’insieme persensori Pt100 e IR e dei rapportidinamici sono risultate evidenti lerichieste poste nei confronti delsistema di regolazione. Comples-sivamente un STC comprendedodici circuiti di controllo per ilcondizionamento di ogni torre distampa, il cui comportamento può

variare molto in funzione dellecondizioni della produzione. Unsingolo circuito di condiziona-mento è raffigurato nella fig. 6. Lacontemporanea regolazione alta-mente dinamica richiede sistemidi regolazione in tempo reale cheassolvano a questo compito inmodo sicuro e affidabile. Qui ci siè affidati ad un partner che potevavantare un eccellente know-hownella costruzione di grandi

impianti e nella tecnica di rego-lazione di complessi sistemitecnologici.

Mentre la tecnica di rego-lazione ha il compito di fornireper ogni stato di funzionamento letemperature corrette sulle super-fici dei cilindri retinati e delcilindro portalastra, a livello disistema di controllo si riesce aricavare ancora del potenziale peraumentare l’efficienza. Infatti ades. la misurazione della tempera-tura ambiente consente di con-trollare le temperature di ali-mentazione in modo tale chevengano generati giusto i valori ditemperatura appena necessari,perché temperature di alimenta-zione inutilmente basse aumen-tano i costi di esercizio. Inoltretenendo conto della lunghezzadella corsa si può aumentare latemperatura dell’acqua di raffred-damento. Entrambe queste misurecontribuiscono a far risparmiarenotevoli quantità di energia. Cosìin molte situazioni di esercizio siriesce a ridurre al 5 % il fab-bisogno energetico per la sottra-zione della potenza addotta.

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Fig. 8: Ricondizionamento di una superficie di cilindro retinato a produzione in corso fino a 25.000 giri cil./h sullaCortina: sulla base delle curve di condizionamento predefinite sul quadro di comando centrale, il valore nominalevalido per la temperatura superficiale viene calcolato online in funzione del numero di giri. Fino al raggiungimento dei25.000 giri cil./h si crea così un aumento della temperatura di quasi 10 ˚C, che viene convertito costantemente dallaregolazione veloce. Durante le fasi di avviamento e di arresto la Cortina produce senza scarti. I colori delle curvehanno il seguente significato: temperatura superficiale nominale rosso scuro, temperatura superficiale effettiva bluscuro, numero di giri pilota nero, indice del cilindro retinato giallo

Fig. 9: Accelerazione della Cortina a 35.000 giri cil./h e ricondizionamento di una superficie di cilindro retinatosecondo una curva di condizionamento: qui si è utilizzato inchiostro che richiede un aumento minore di temperaturaper ogni modifica della velocità. Nonostante l’aumento del numero di giri del 40 % rispetto alla fig. 8, qui va realizzatoun aumento della temperatura complessiva più basso di soli 5 %. Il diagramma di misura mostra, inoltre, come circa 4min dopo il raggiungimento dell’elevata velocità di produzione con un intervento manuale dello stampatore mediantedito luminoso sul quadro di comando centrale si sia corretto di 0,4 ˚C in basso il valore nominale della temperaturasuperficiale. Questa piccola correzione unica viene eseguita in brevissimo tempo dal sistema di regolazione.Per il significato dei colori delle curve si veda la fig. 8

Il funzionamento ineccepibiledell’approccio di regolazioneviene evidenziato nella fig. 7. Lìviene mostrato in alto ilricondizionamento per rampe diuna superficie di cilindro retinatodi –5 ˚C (dunque un raffredda-mento di 5 gradi). Nella rap-presentazione in basso lo stessoprocesso è stato analizzato conuna videocamera interlinea ainfrarossi lungo tutta la larghezzadel cilindro retinato.

Strategie per l’impiantistica

La concretizzazione di questastrategia in una soluzioneindustriale comprende un STC instruttura modulare, che assicurapertanto una costruzione stan-dardizzata dall’ottima controlla-bilità dopo il montaggio finale. Lascelta dei componenti andavaottimizzata per l’impiego inaziende grafiche, in modo datenere quanto più alto possibile ilgrado di disponibilità.

L’STC oggi è composto da tremoduli: l’elemento base acqua diraffreddamento, l’elemento baseacqua di riscaldamento e i sistemidi condizionamento che hanno lastessa struttura per cilindroretinato e cilindro portalastra (fig.5). Le tre sottounità con quattrocircuiti ciascuna – dunque dodicicircuiti – servono per la gestionedella temperatura dei complessiviotto gruppi inchiostratori (vale adire cilindri retinati) e dei quattrogruppi di cilindri portalastra diuna torre da otto Cortina. E icilindri portalastra dello stessoinchiostro sono sempre raccolti inun unico circuito. Un’unitàtecnologica di regolazione intempo reale centrale serve tuttol’STC; nei tre box dell’armadio didistribuzione sono inseriti, oltreall’unità di regolazione, le unità diI/O per pompe, valvole e sensori.

Per facilitare i controlliperiodici e le piccole operazionidi manutenzione, tutti i com-ponenti rilevanti sono facilmenteaccessibili dal davanti. Allo stessotempo si è tenuto conto dellemolteplici possibilità di ali-mentazione di acqua di raffred-damento e di riscaldamento infunzione delle condizioni archi-tettoniche specifiche.

Grande importanzaalla disponibilità

Per assicurare la disponibilità,sono stati scelti componenti cheriescono da un lato a offrireinformazioni sul loro stato o il cuistato si riesce a sorvegliare.Dall’altro i circuiti sono statiprogettati in modo tale che uncircuito contiguo possa assumereil compito di uno in avaria, e inquel caso intervengono parametriseparati, appositamente stabiliti.Inoltre è previsto che l’intero STCpossa intervenire in modalità diesercizio di emergenza per unSTC confinante. Se questo non

esiste, si utilizza ad es. una pompadoppia. Grazie a questo procederegraduato si assicura un’elevatadisponibilità nel rispetto dell’eco-nomia. I sensori Pt100 utilizzati,che misurano in modo assoluto esono impiegati milioni di volte intutto il mondo, si possono sosti-tuire senza necessità di nuovacalibratura. Il circuito di condi-zionamento non va aperto alloscopo.

Lo sviluppo di una strategia dicondizionamento e di moltesoluzioni parziali ha consentito ilgrande salto di prestazioni nellatecnologia dei procedimentiindustriali ed è la base per il

funzionamento economico dellaCortina. Ciò si evince anche dalgran numero di domande dibrevetto intorno a questo svilup-po. Un ulteriore potenziale siricava se si prendono in conside-razione strategie energeticheintegrate per un utilizzo attivo delcalore di processo nella proget-tazione degli edifici per aziendegrafiche.

Dr. Matthias Müller, KBADr. Karl Schaschek,Responsabili ricerca, KBA

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Schema a sinistra efoto in basso: Inposizione di lavoro lacassetta della racla ècollegata all’alimen-tazione dell’inchio-stro dalla cartucciae appoggia con laracla di lavoro e laracla di chiusuracon una pressione diappoggio definitasul cilindro retinato

Ogni cilindro retinato e ogni cilindroportalastra si possono condizionare inmodo preciso singolarmente. Loscambio di calore e la regolazioneavvengono mediante uno scambiatoretermico esterno. Anche se non rispettalo spirito di una produzione di qualitàstandardizzata, cioè la possibilità dimodificare in modo mirato parametriad impostazione fissa, lo stampatore incasi eccezionali ha la possibilità diinfluire sulla viscosità dell’inchiostro edunque sulla densità attraverso latemperatura. Questo può essere utilead es. per adattare la densità diinchiostro lungo l’intera larghezza delcilindro nel caso di superfici dellacarta ad assorbimento differente

Newsflow nella KBA Cortina

La racla a camera e il cilindro retinato assicurano con ogni giro untrasferimento uniforme dello strato di inchiostro direttamente sul rullodi inchiostrazione forma di dimensione semplice

Schema in alto a destra:Prima di iniziare il lavaggioautomatico, la cassetta dellaracla si riesce a portarefacilmente in posizione dilavaggio. L’alimentazionedell’inchiostro viene interrottaautomaticamente

I l gruppo inchiostratore Gravuflow è stato sviluppato prima per la74 Karat. Dato che questo principio costruttivo rivoluzionario ha

dato buoni risultati nella 74 Karat, si è potuto modificarlo per l’uti-lizzo nelle macchine a foglio della serie Rapida. Il rullo diinchiostrazione forma si distingue ad es. per una peculiaritàcostruttiva: su di esso è montato un caucciù dotato di barra di guida.

Questo tessuto viene utilizzato in primo luogo a causa della suamigliore stampa di superfici. Un altro vantaggio è la facile sostitu-zione in caso di danneggiamenti o usura. Per il montaggio sul cilin-dro portacaucciù la 74 Karat e la Rapida 74 G utilizzano un caucciùconvenzionale con barra di guida, la Genius un caucciù con dorsometallico.

I gruppi inchiostratori KBA Gravuflow e NewsflowGravuflow nella KBA Rapida 74 G e la 74 Karat

Igruppi inchiostratoriNewsflow dispongono

sempre di motori indipen-denti. Come per il Gravu-flow, il cilindro retinato e ilcilindro portalastra vengo-no condizionati, però nonla vaschetta dell’inchio-stro. La regolazione dellatemperatura reagisce praticamente in tempo reale. Sul cilindroportacaucciù vengono utilizzati caucciù con dorso metallico etensionamento minigap – tra l’altro come sulla piccola Genius 52.

Grazie alla costruzione compatta dei gruppi inchiostratori Newsflow èpossibile la loro disposizione estremamente poco ingombrante nella “torre”da otto della KBA Cortina (a sinistra). Questo assicura un accessoparticolarmente buono anche ai gruppi inchiostratori (sopra)

Approcci odierni ai processi | Gravuflow e Newsflow

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Utilizzo di cilindri retinati di ultimissima generazione

Nei gruppi inchiostratori corti KBA Gravuflow e Newsflow,che funzionano senza acqua, vengono impiegati cilindri

retinati sviluppati ad hoc. Essi dispongono di una superficie in cera-mica in ossido cromico estremamente resistente all’abrasione, laquale resiste a lungo alla racla a camera. Un cilindro retinato Corti-na è progettato per 200 - 300 milioni di sovrarullature, cosicché vacambiato solo dopo anni.

Al posto di singole cellette, come le hanno i rulli anilox tradi-zionali, dopo aver eseguito numerose serie di test e sulla base dellesue esperienze la KBA preferisce il retino con incisione Haschur.Con questo si intende un’unica scanalatura continua, che viene in-cisa a spirale con un laser nella superficie in ceramica.

Un confronto:Ripresa almicroscopio dicelle su un rulloanilox incisocon laser(Foto: Praxair)

Confronto tra i profili scanala-tura-spalla o celle-spalla chesi ottengono con laser YAG eCO2. Con il laser YAG, diecivolte più fine, ci si avvicina dipiù alla forma a U ideale, che assicura una quantità riproducibile ditrasferimento di inchiostro grazie allo svuotamento completo. Nella forma acalotta appuntita che produce un laser CO2, lo svuotamento è quasi sempreincompleto (grafico: Praxair)

Riprese al microscopio di incisioni Haschur su cilindri retinati. Molto nitidesi vedono le spalle con tracce dei fori laser, poco nitido e meno chiaro sidistingue il fondo della scanalatura (foto: Zecher)

Un’occhiata nei gruppi di stampa della Genius 52: Cilindro retinato (quigrigio o verde) e rullo applicatore hanno la stessa circonferenza nel cilindroportalastra e cilindro portacaucciù.. Grazie all’alloggiamento senza gioco ditutti i quattro componenti del gruppo di stampa in guide lineari, il cambio delcilindro retinato si esegue molto rapidamente, se necessario. La registrazionedei rulli nel gruppo inchiostratore non è più necessaria sulla Genius 52

La quantità di inchiostro che può essere trasferita con un cilin-dro retinato è costante e uguale lungo l’intera larghezza del forma-to. Se lo stampatore desidera trasferire più o meno inchiostro dastampa, lo può fare esclusivamente tramite la temperatura. In casodi variazione della temperatura l’inchiostro reagisce con una modi-fica della viscosità. Con una temperatura più elevata e dunque unaviscosità più bassa, il cilindro retinato trasferisce una maggiorequantità di inchiostro. Questo principio viene usato anche nel casodi grandi variazioni della velocità. La Cortina è in grado di com-pensare all’avvio della macchina fino al raggiungimento della velo-cità di produzione una possibile perdita di inchiostro causato dal-l’aumento della velocità mediante una regolazione automatica del-la temperatura molto rapida in funzione della velocità. Lo stesso siottiene anche per la densità, se si stampa su classi diverse di carta.

Importante non è dunque solo la superficie, ma anche la “vitainterna” del cilindro retinato. Quanto più grande è il cilindroretinato, tanto più critico è questo aspetto. Infatti per ilcondizionamento del cilindro retinato Newsflow nella KBA Corti-na si sono dovuti applicare principi costruttivi nuovi, in modo daassicurare una risposta possibilmente rapida. E anche per questomotivo ogni cilindro retinato può essere condizionato individual-mente.

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Non confrontare i prezzi,ma i costi!

S ia chiaro: è a causa delrivestimento in siliconeche il prezzo delle lastre

offset senza acqua è più alto ri-spetto alle lastre offset a umido.Questo rapporto tra i prezzi èsempre l’argomento preferitoda coloro che nutrono dubbi sul‘senza acqua’. Però in molticasi, e soprattutto per piccole ti-rature, la stampa con lastreoffset senza acqua spesso è piùeconomica che con lastre offseta umido. Perché gli scettici per-dono di vista che il risparmio diacqua e additivi del liquido dibagnatura, l’assenza di lavori diregolazione, di controllo e dimanutenzione legati ai gruppidi bagnatura e la drastica ridu-zione degli scarti compensanoampiamente il prezzo più sfa-vorevole. Soprattutto con l’uti-lizzo di gruppi inchiostratoricorti senza viti del calamaio lastampa offset senza acqua con-sente un maggior livello distandardizzazione nella sala dastampa e nel prepress, cosa chesignifica di norma su periodilunghi anche uno standard diqualità più elevato, sempreriproducibile.

I prezzi possono calare solose aumentano le vendite

Però vale comunque la penaparlare anche del prezzo. Ov-viamente è auspicabile un prez-zo inferiore delle lastre – per iclienti, per gli scettici e ancheper i fornitori di macchine dastampa. Proprio in questo cam-po negli ultimi anni la stretta

collaborazione tra la KBA e iproduttori di lastre cooperanti(Toray, Presstek, KodakPolychrome) ha prodotto note-voli progressi. Che il prezzocon un numero ancora maggio-re di fornitori di lastre e lastre econ un aumento deciso della ri-chiesta possa ulteriormentescendere, risponde alle leggi dimercato. Anche oggi i pochi

fornitori non sfruttano la loroposizione dominante sul mer-cato, come invece sembra cheavvenga. Piuttosto la causa delprezzo più elevato sono costi diproduzione più alti (rivestimen-to in silicone come ulterioreoperazione su una linea di pro-duzione isolata) e lo sfrutta-mento ancora insufficiente del-le linee di produzione esistenti

per le lastre senza acqua.L’impegnativo processo di

rivestimento con polimero esilicone antigraffio non si rie-sce a semplificare tanto facil-mente. Per questo una riduzio-ne dei prezzi è possibile solocon una maggiore diffusionedella stampa offset senza acquae un aumento drastico dellavendita di lastre. Per il momen-to la stampa offset senza acquarappresenta ancora una nicchiadi mercato per i fornitori di la-stre. Ciononostante la strategiadi alcune aziende, che hannosviluppato e testato con succes-so lastre senza acqua proprie –anche la KBA – non si può defi-nire orientata sui clienti e sulfuturo, visto che fanno troppopoco per la diffusione dellastampa offset senza acqua e di-chiarano di voler entrare nelmercato delle lastre senza ac-qua solo in presenza di un con-sumo minimo di 10 milioni dim2 all’anno. Questa mentalità

Materiali per forme da stampa –Panoramica di mercato e handlingLa panoramica sui fornitori e i materiali per forme da stampadisponibili chiarisce il desiderio degli utenti di avere una sceltamaggiore. Tutte le lastre e le forme da stampa speciali per la stampaoffset senza acqua hanno in comune l’utilizzo di silicone nelle zone

senza inchiostro. Le caratteristiche che le distinguono sono la strutturadegli strati, il tipo e la modalità di esposizione nonché la procedura el’impegno durante la lavorazione successiva. Per quanto riguardal’esposizione la tendenza è chiaramente a favore del CtP.

Panoramica sulle lastre e forme oggi disponibili per la stampa offset senza acqua che non si limitanoall’utilizzo su un determinato marchio di macchine da stampa(KPG Scorpion è disponibile solo in Nordamerica)

Radiazione UV analogicaCopia positiva–––TAP-HG2 (1)

Sviluppo a umido + lavaggioChimico + acquoso–X54 Scorpion/Scorpion+––TAC-RG5/RL7 (1)–TAPH-G2 (1)TAPD-G1 (1)TAPD-G3 (1)TAPD-G5 (1)TAN-E (1)

CreoKPGPresstekToray

CreoKPGPresstek

Toray

Esposizione digitale al laser termicoSolo scrittura negativaClarus WL (2)X54 Scorpion/Scorpion+PEARLdry/+ (1, 2), ProFire Digital Media (2)TAC-RG5/RL7 (1), TAC-W2 (1)

Asportazione + lavaggioA seccoClarus WL (2)–PEARLdry/PEARLdry+ (1, 2)ProFire Digital Media (2)–––––––

Formato max.

00 (A3+, 460 x 340 mm)4 (A0–, fino a 1152 mm larg.)4 (A0–, 813 x 1118 mm)7B (1240 x 1610 mm)

Stampa

30.000 (B)100.000 (B, H, C)20.000(2)–100.000(1) (B)20.000 (B)100.000 (B, H, C)200.000 (B, H, C)?100.000–200.000 (B)150.000–300.000 (B, H)200.000–500.000 (H)400.000–1.000.000 (H)300.000–500.000 (B, H)

Copia negativa–––TAN-E (1)

Solo acquoso–

–––TAC-W2 (1)–––––

Confezioni: (1) lastre di alluminio, (2) forma in poliestere dal rotolo; idoneità: (B) offset a foglio, (H) heatset, (C) coldset con CtP

Il materiale adasportazionepresentatoall’ultima drupa,Creo Clarus WL,è disponibiledall’inizio del 2005.Intanto vieneofferto solo in rotolisu supporto dipoliestere, vale adire che è adattoper l’utilizzo sulla46 Karat

Materiali | Lastre e forme da stampa

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prettamente orientata sui volu-mi è inadatta soprattutto per igrandi fornitori, che si spaccia-no volentieri per partner inno-vativi degli stampatori. D’altraparte tutti i produttori più im-portanti di inchiostri hanno ri-

conosciuto che la stampa offsetsenza acqua sarà un mercato increscita in un futuro neanchetroppo lontano, e investono inun adeguato ampliamento dellaloro offerta di prodotti.

Generalmente sempre menoproduttori di lastre

Anche per le lastre conven-zionali o le lastre CtP offset aumido cala il numero difornitori di anno in anno.L’Agfa ha acquisito ad es. nel2004 il gruppo italiano Lastra.E il ramo Western-Lithotechdelle lastre, che fa parte delgruppo Mitsubishi Chemical,era stato acquistato nel 2002proprio dalla Lastra. LaFujifilm finora con il materialeper forme è fissata su un unicocostruttore di macchine da

Struttura e principi di lavoro delleToray Waterless Plates – a sinistra iltipo di lastra negativa (analogico:TAN; CtP: TAC) e a destra il tipo dilastra positivo TAP a confronto.A) Struttura di una lastra presensi-bilizzata così come viene fornita:pellicola di protezione trasparente[1]; Strato di gomma siliconica[2];Strato polimerico reattivo alleradiazioni [3] (analogico: sensibileUV; digitale: termoreattivo); Stratoadesivo (Primer) [4]; Supporto dialluminio [5].B) Esposizione attraverso lapellicola di protezione [1] e modellodella copia [6] (TAN: negativo,TAP: diapositivo) attraverso, conTAC (CtP senza modello della copia)un laser termico espone le zonestampanti attraverso la pellicola diprotezione. Mentre la radiazionesulla lastra negativa analogica edigitale indebolisce il legame trasilicone [2] e polimero [3], sullalastra positiva si verifica un raffor-zamento del legame tra [2] e [3].C) Dopo il distacco della pellicoladi protezione avviene la lavorazionechimica. Sulla lastra negativa unasoluzione di pretrattamentoprovvede inizialmente alladesensibilizzazione del polimeroe sulle zone non esposte [7]al rafforzamento del legame(simboleggiato da croci) tra [2] e[3]. Successivamente in unosviluppatore chimico il siliconeviene staccato nelle zone esposte [8]e asportato con spazzole rotantisotto uno spruzzo d’acqua. – Sullalastra positiva i legami tra [2] e [3]nelle zone esposte [8] sono già statirafforzati al punto B, cosicché puòiniziare subito lo sviluppo chimico.Qui nelle zone non esposte [7] ilsilicone continua a staccarsi e vieneasportato con spazzole rotanti sottouno spruzzo d’acqua. Ad eccezionedella TAC-W2 per uno sviluppopuramente acquoso, presentata alladrupa 2004, per tutti gli altri tipi dilastra TAN, TAC-R e TAP segue untrattamento finale, che serve perinchiostrare le porzioni di immaginecon piccole spazzole rotanti. Nellapenultima sezione coppie di rullipressori asportano i residui disostanza chimica. Infine la lastra siasciuga con l’adduzione di aria.Una gommatura come sulle lastreoffset a umido non serve.D) Le lastre preparate per la stampaadesso possiedono zone nonstampanti (repellenti perl’inchiostro) [9] di silicone e zonestampanti (assorbenti inchiostro)[10] di polimero.E) Nella stampa solo le zonestampanti sono coperte con unostrato di inchiostro da stampa [11].

Processo di sviluppo chimico a più stadi per lastre CtP senza acqua dellaKodak Polychrome Graphics e della Toray Industries: [1] Pretrattamento;[2] Sviluppo; [3] Trattamento finale (inchiostrazione delle zone stampanti);[4] Ripulitura opzionale (asportazione dei residui di sostanza chimica)(grafico: Toray)

stampa. E il resto delle aziendeglobali – Creo, KPG, Presstek eToray – offre già lastre senzaacqua, anche se non copre tutto.Dunque in futuro potrebberoaggiungersi ancora la Agfa e laFujifilm come alternativa attivaa livello globale, mentre gli at-tuali fornitori potrebbero pro-porre a medio termine una scel

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Struttura e principio di lavoro della lastra da stampa ad asportazionePresstek PEARLdry: il laser a infrarossi [1] genera un elemento stampante,ad es. un punto di retino [2] bruciando attraverso lo strato siliconico [3]lo strato che genera l’immagine [4], composto da un polimero termoreattivo,e distruggendo anche il silicone sovrastante [3]. Questo scopre lo stratopolimerico [5] che più tardi sarà inchiostrante e che appoggia direttamentesul materiale di supporto [6] (fonte: Presstek)

La Presstek è il pioniere dellaasportazione laser. Il materialePEARLdry esiste su supporto dialluminio come singola lastra(sinistra) e su supporto di poliesterecome rotolo di forme (sotto). Lesingole lastre si possono esporre on-press nella 74 Karat e off-press inunità di esposizione termica, mentrei rotoli sono destinati all’esposizioneOn-press in macchine come la46 Karat (foto: Presstek)

Materiali | Lastre e forme da stampa

ta di lastre ancora più vasta perquanto riguarda la loro idoneitàper la stampa offset a fogliosenza acqua, l’heatset e ilcoldset nonché applicazionispeciali UV.

Lastre analogiche con sviluppoa umido della Toray:

TAP e TAN-E

La Toray Waterless Plate èun classico della stampa offsetsenza acqua. Essa si basa suibrevetti Dry-Plate della 3M edè stata portata all’odierna matu-rità dalla Toray. La TorayIndustries è un’azienda giappo-nese specializzata nella produ-zione di polimeri. Il settore del-le lastre ha svolto finora nelgruppo solo un ruolo seconda-rio. Tanto più bisogna ricono-

scere il merito alla Toray dimantenere un apposito labora-torio di ricerca e di aver investi-to di recente in un’ulteriore li-nea di produzione di lastre. Conciò la Toray ha portato la pro-pria capacità produttiva annuada circa 6 milioni di m2 a 18milioni di m2 di lastre senza ac-qua.

Sia la Toray sia i rivenditoridi punta dei prodotti Toray

come Marks-3zet e Schneidlerhanno fornito e forniscono tut-tora impulsi decisivi per la dif-fusione mondiale della stampaoffset senza acqua. Dopo il fal-limento della 3M Driographynegli USA e grazie al suorinascimento in Giappone, que-sto paese orientale è da oltre 20anni leader nella stampa offsetsenza acqua. In nessuna altraparte del mondo producono

tante aziende grafiche parzial-mente o completamente senzaacqua. La Japan WaterlessPrinting Association (JWPA)annovera quasi 100 aziende trai suoi membri! Indipendente-mente dall’essere sviluppate inanalogico o in digitale – il suc-cesso mondiale della TorayWaterless Plate poggia, tra l’al-tro, sulla sua utilizzabilità uni-versale: nella stampa offset afoglio, nella stampa per illu-strazioni heatset, nella stampadi giornali coldset e nella stam-pa con inchiostri a tempra UVsu plastica ed etichette.

La Toray è l’unico produt-tore che offre ancora lastre sen-za acqua analogiche: la TAP acopia positiva e la TAN-E a co-pia negativa. Entrambe vannomaneggiate sotto una luce gial-la di protezione. Dati i numeridi copie per tiratura consuetinella stampa offset a foglio, ac-canto alla TAN-E la lastra sen-za acqua analogica più utilizza-

ta è la TAPH-G2. Le versioniTAPD, più stabili, vengonousate prevalentemente nell’off-set a bobina.

Tendenza verso il CtP

Come nella stampa offset aumido convenzionale, anchenella stampa offset senza acquala tendenza verso l’esposizioneComputer-to-Plate (CtP) è in-arrestabile. Questa tendenzanon è solo dovuta alla sempremaggior diffusione delle unitàdi esposizione termica nelleaziende grafiche, ma anche allascelta di molte aziende di pre-press e aziende di stampa, diutilizzare macchine offset conesposizione integrata delle for-me da stampa (ad es. 74 Karat e46 Karat o Heidelberg Quick-master DI). È vero che le lastreanalogiche continuano ad avereuna grande quota di mercatonel segmento di mercato dellastampa offset senza acqua, maquesta quota è in continua di-scesa. Da un lato la Toray stessaoffre alternative digitali, dal-l’altro tutti i prodotti della con-correnza sono materiali che sipossono esporre in digitale. Eanche le possibili alternativeancora in fase di sviluppo sa-ranno materiale per il CtP.

Dal punto di vista del mate-riale, per le lastre senza acqua èadatta solo l’esposizione termi-ca CtP, cosa che però non rap-presenta uno svantaggio: pro-cesso di esposizione senzaoscillazioni senza il pericolo disovraesposizione o sottoesposi-zione, nitidezza uniforme dellariproduzione e funzionamentocon luce diurna dell’unità diesposizione sono i principalipunti di forza. Attualmentequattro produttori di lastre of-frono materiale e soluzioni li-beramente disponibili per CtPOff-press o CtP On-press:Creo, KPG, Presstek e Toray.Un quinto prodotto – la SaphiraCaleidoplate 46 sviluppata dal-la Fuji Photo Film assieme allaHeidelberg e disponibile solodalla Heidelberg – è legato, as-sieme alla soluzione di svolgi-mento e avvolgimento per for-mato variabile Smart Spooling,all’utilizzo nella Heidelberg

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Speculazioni e visioniLastre alternative futureCome già detto, alcuni produttori di lastre hanno essenzialmente altre prioritàche non forzare o espandere gli affari del materiale senza acqua. Infatti l’inten-zione della KPG di continuare a servire solo il mercato nordamericano è unadecisione esclusivamente di politica commerciale, che potrebbe cambiare inqualsiasi momento. E la Creo non comunica se la tecnologia Clarus-WL verràestesa commercialmente anche alle singole lastre con supporto di alluminio, e,se si, con quale nome prodotto. Che la cosa funzioni lo hanno già dimostrato itest; non rimane che aspettare. La Creo è impegnata soprattutto nel perfeziona-mento della lastra di alluminio Clarus PL senza processo, anche questa presen-tata alla drupa 2004 ma destinata alla stampa offset a umido.

Non è dato sapere neanche se la Fujifilm potrà mettere un giorno a dispo-sizione la forma ad asportazione Saphira Caleidoplate anche per altre macchineoltre che per la Heidelberg Quickmaster DI. Dipenderà probabilmente dallasituazione contrattuale e dai brevetti. Oltre al partner dello sviluppoHeidelberg, anche la Presstek po-trebbe avere voce in capitolo, vistoche vi sono punti di contatto tra ibrevetti e la commercializzazioneOEM delle PEARLdry.

Intanto la Agfa esegue ricerchesul campo delle lastre CtP senza ac-qua da esporre con laser termico e hagià eseguito test di stampa in colla-borazione con la KBA. Però non esi-stono ancora piani concreti per l’in-troduzione sul mercato, perché se-condo la Agfa le attuali aspettative divendita non consentono ancora unimpegno produttivo economicamen-te giustificabile. “Quando sarà il mo-mento”, fanno sapere i responsabili,la Agfa tirerà fuori dal cassetto unprodotto finito. L’utilizzabilità di al-tre tecnologie polimeriche indicateper il laser – del cambio di fase (“ef-fetto Switch”) come sulla lastra:Thermolite-Plus o della fusione diparticelle termo-fissabili come sulla:Azura-Plate – sembra inadatta, per-ché nella stampa offset senza acquaattualmente non si può fare a menodel silicone. Il laser termico producesu queste due lastre offset a umido laformazione di caratteristiche oleofile nelle parti di immagine, senza nessunprocesso di sviluppo.

Non vanno dimenticate le lastre offset a umido. Come riferito in altra partedi questo numero, il loro utilizzo in scenari di stampa offset senza acqua èassolutamente ipotizzabile con l’utilizzo di inchiostri da stampa SFI della dittaFlint Ink. Però questi inchiostri da stampa non hanno ancora raggiunto la ma-turità.. Si potrebbe anche ipotizzare tranquillamente di utilizzarli nei gruppiinchiostratori Gravuflow della 74 Karat e Rapida 74 G e, se formulati per ilcoldset, anche nei gruppi inchiostratori Newsflow della Cortina. Però questaalternativa più economica presenta due svantaggi: in primo luogo lo

stampatore dipende invece che da pochi produttori di lastre da un unico produt-tore di inchiostri. E in secondo luogo la qualità di stampa delle lastre conven-zionali non è confrontabile con la stampa estremamente nitida e con il favore-vole comportamento nell’incremento dei valori tonali delle lastre al silicone.

Tecnologie di forme da stampa alternativeUn’assoluta “musica del futuro” è la lastra offset cancellabile e nuovamenteesponibile. Attualmente non esistono materiali adatti che riescono a modificarein un modo o nell’altro le loro caratteristiche oleofile e oleofobe. La maggiorparte degli esperti ritiene una simile lastra irrealizzabile, perché i processi dipolimerizzazione sono irreversibili e altri materiali ancora meno idonei.. Secomunque ci si arrivasse, una lastra senza acqua sarebbe sicuramenteipotizzabile: per quanto riguarda il materiale, non vi sarebbe bisogno di gestiresulla lastra oltre all’alimentazione di inchiostro anche l’alimentazione del li-

quido di bagnatura, e poi non è dettoche a quel punto in futuro esisteràancora la stampa offset conbagnatura.

La Agfa e la MAN Roland inter-pretano attualmente la cancellatura ela nuova esposizione non nel sensodi un riutilizzo permanente del mate-riale della forma da stampa.:Litespeed della Agfa (la “versione aspruzzo” senza supporto di:Thermolite Plus) e la tecnologiaDICO (“Digital Changeover – cam-bio digitale dell’ordine”) della MANRoland intendono per “Cancellare”l’asportazione completa del materia-le della forma da stampa, in modo dacreare spazio per un nuovo ciclo diesposizione che inizia con l’applica-zione del materiale liquido della for-ma da stampa direttamente sul “ci-lindro portalastra”.. Entrambi questiprocessi, che si distinguono soprat-tutto per la reazione all’esposizione– cambio di fase contro laser-asportazione-trasferimento –, nonfanno a meno del liquido dibagnatura nella stampa.

Contrariamente a questi processistatici, i processi dinamici partono da un altro approccio. Perché qui si devonocreare non forme da stampa fisicamente stabili, ma solo temporaneamente atti-ve. Alla stampa offset senza acqua si avvicinano di più le macchine da stampadigitali della HP Indigo. “L’inchiostro da stampa”, un toner liquido chiamato“Elektro Ink”, si distribuisce sul tamburo fotoconduttore secondo un profilo dicarica elettrostatico e da lì viene trasferito via tessuto gommato sul supporto dastampa. Elektro Ink possiede una consistenza viscosa e diventa stampabile solocon l’aggiunta di un olio.

(Foto: Presstek)

Quickmaster DI 46-4.Tutti questi materiali CtP

senza acqua hanno in comune ilfatto che si possono utilizzarein condizioni di luce diurna e sipossono scrivere in negativo.Ciò significa che il laser duran-te l’esposizione della lastra in-contra le zone che più tardi sa-ranno stampanti. In questo casoil laser a infrarossi distrugge lostrato siliconico superiore(asportazione), oppure fa sì chesia facilmente asportabile suc-cessivamente mediante un pro-cesso chimico. Le lastre adasportazione sono della Creo,Fujifilm/Heidelberg e Presstek,

quelle da sviluppare a umidodella KPG e Toray.

Lastra CtWP con sviluppoa umido della KPG:

X54 Scorpion

Nel 1994 la KodakPolychrome Graphics (KPG)coniò il nome di processo“Computer-to-Waterless-Plate”(CtWP) per l’esposizione dellaprima lastra CtP senza acquacon sviluppo chimico. Già que-sta prima Thermal WaterlessPlate faceva a meno della pelli-cola di protezione antigraffiosopra lo strato siliconico. Alla

Graph Expo 2002 fu presentatala Scorpion, un’evoluzione. Perconsiderazioni di marketing, laKPG commercia le ThermalWaterless Plates X54 Scorpione la X54 Scorpion Plus per ilmomento solo in Nordamerica.La fornitura per la KBA Corti-na della reiff in Offenburg, chenel frattempo è stata smontata,faceva parte di un accordo dibetatest e non si basava su unaccordo commerciale.

A causa della necessaria la-vorazione a umido, la Scorpionviene confezionata esclusiva-mente come materiale CtP Off-Press. Essa può essere lavorata

con gli stessi processori e lestesse sostanze chimiche di unaTAC o di una lastra negativaanalogica (TAN) Toray. Grazieal comportamento nell’incre-mento dei valori tonali presso-ché identico, è possibile un uti-lizzo misto della lastra Scor-pion dorata e delle lastre Torayverdi nella macchina da stam-pa. Questa compatibilità è il ri-sultato della struttura compar-abile degli strati.

Per indebolire l’adesionedel silicone sullo strato poli-merico termoattivo sottostante,la Scorpion richiede un irra-diamento laser di 170 mJ/cm2

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KBA Process 2 | 200528

Unità di esposizione e moduli adatti all’esposizione CtP delle lastre senza acqua (nessuna garanzia di correttezza,completezza e disponibilità! La panoramica comprende anche sistemi fuori commercio, però ancora utilizzati in concreto.)

Sistema

AgfaAcento E/SGalileo TS/TGalileo TalantXcalibur 45/VLF50/60/70/80CreoLotem 400/800/800IILotem 400/800/800II QuantumMagnus VLFCreo-LaserkopfTrendsetter 800/800II/VLFTrends. 400/800/800II QuantumTrendsetter NewsDuoyuanDYCTP 600IIDYCTP 800IFuji Photo FilmLuxel T-6000 CTPLuxel T-9000 CTPLuxel T-9800 CTPUltimaHeidelbergSuprasetter 74/105Topsetter 74/P102Kodak Polychrome GraphicsNewsetter TH 100/180Krause BiagoschLaserStar LS 110/140/170/200LithotechAndromeda A540/750/1300Andromeda Z750LüscherXPose! 75/130/160/180/190simultanXPose! 130PresstekDimension 200/400/800Dimension 200/400 ExcelPearl/ProFireProFire ExcelSureFireSackCTP-0900CTP-1300Screen Media Technology (Dainippon Screen)PlateRite PT-R4100/4300PlateRite PT-R8000/8100/8600PlateRite PT-R8800Ultima 16000/32000Z/32000Specifici per la stampa di giornali

Struttura

Tamburo esternoTamburo internoTamburo internoTamburo esterno

Tamburo esternoTamburo esternoTamburo esternoModulo On-pressTamburo esternoTamburo esternoTamburo esterno

Tamburo esternoTamburo esterno

Tamburo esternoTamburo esternoTamburo esternoTamburo esterno

Tamburo esternoTamburo esterno

Piano

Tamburo interno

Tamburo esternoTamburo esterno

Interno-brevettoInterno-brevetto

Tamburo esternoTamburo esternoModulo On-pressModulo On-pressModulo On-press

Tamburo esternoTamburo esterno

Tamburo esternoTamburo esternoTamburo esternoTamburo esterno

Laser termico

DiodiNd:YAGNd:YAG (ad asportazione)Diodi + GLV o corpo solido

DiodiDiodi SQUAREspotDiodiDiodi/SQUAREspot-D. (asp.)DiodiDiodi SQUAREspotDiodi SQUAREspot

Corpo solidoCorpo solido

DiodiDiodiDiodi + GLVDiodi + GLV

Diodi IDSDiodi

Diodi

Nd:YAG

Nd:YAG o diodiNd:YAG

DiodiDiodi

Diodi ProFire-II (asportazione)Diodi ProFire-Image-plus (asp.)Diodi (ad asportazione)Diodi Image-plus (asportazione)Diodi (1064 nm, anche asp.)

DiodiNd:YAG (ad asportazione)

DiodiDiodiDiodi + GLVDiodi + GLV

Max. riso-luzione (dpi)

3600360024002400

3556254024002540 o 3556240024001200, ott. 2400

n.i.n.i.

4000400025402540

25404000

1270

da 2540 a 3810

38101270

24005080

25402540254025402540

40003810

4000400025402540

Max. formatolastra (mm)

1130 x 8201130 x 8201130 x 820da 1160 x 820 a 2030 x 1475

da 622 x 750 a 905 x 1130da 622 x 750 a 905 x 11302108 x 1600qualsiasida 838 x 1118 a 1473 x 2032da 838 x 762 a 838 x 1118660 x 960

4 pagine8 pagine

830 x 6451160 x 9401160 x 9402124 x 1270

da 750 x 680 a 1140 x 930da 660 x 830 a 1160 x 940

650 x 960

da 820 x 1050 a 1380 x 2000

da 675 x 540 a 840 x 1050657 x 750

da 760 x 650 a 2050 x 15001130 x 950

da 500 x 530 a 813 x 1118da 500 x 530 a 680 x 780fino a 2 pagine di larghezzafino a 2 pagine di larghezzafino a 2 pagine di larghezza

900 x 7451300 x 650

830 x 6451160 x 9401160 x 940da 1470 x 1165 a 2382 x 1276

Materiali | Lastre e forme da stampa

nella gamma spettrale infraros-si da 800 a 850 nanometri (ide-ale: 830 nm). Fino a 200 lpi (80L/cm) vengono riprodotti tutti ivalori tonali, fino a 300 lpi (120L/cm) ancora dal 2 al 98% conuno spot laser di 20-µm.

Lastre CtP con sviluppoa umido della Toray:

TAC-RG5/RL7 e TAC-W2

La Toray TAC-RG5 è già laquarta evoluzione della fami-glia di lastre termiche CtP giap-ponese TAC con sviluppo chi-mico. Nel 1999 era stata intro-dotta sul mercato la TAC-JG5.La TAC-CG5 manifestava giàuna maggiore resistenza aigraffi e una migliore misurabi-lità ottica. Per il successoreTAC-UG5 si tenne in maggiorconto di un ambito di sviluppopiù ampio. E un ulteriore mi-

glioramento della resistenza aigraffi e della resistenza durantela tiratura nonché una leggi-bilità ottica illimitata con appa-recchio di misura delle lastresono le caratteristiche dellaTAC-RG5. Le aziende grafichepossono ordinare la TAC-RG5anche senza pellicola di prote-zione antigraffio; in quel casola confezione reca la scrittaTAC-RL7.

Come la KPG Scorpion, an-che la Toray TAC-RG5 si puòesporre in tutte le unità di espo-sizione termica. Si può ripro-durre completamente la scaladei valori tonali fino ad una fi-nezza del retino di 200 lpi (80L/cm), gli spot laser vengonoriprodotti accuratamente fino ai10 µm. A seconda delle condi-zioni della stampa (stampa a fo-glio o a bobina, tipo di carta) laresistenza durante la tiratura

varia oggi dalle 100.000 alle150.000 stampe. La KBA cre-de, tuttavia, che vi sia ancoradel potenziale notevole per unaumento.

Una decisa semplificazionedello sviluppo della lastra siavrà con l’introduzione sul mer-cato della TAC-W2, previstaper l’inizio del 2006. Rispettoalle precedenti lastre TAC, losviluppo a umido della TAC-W2 si riduce al lavaggio conspazzola con acqua edessiccazione finale. L’irradia-mento con laser termico devesituarsi tra 150 e 200 mJ/cm2 acirca 830 nm, e la risoluzioneadesso può arrivare a 4500 dpi.In media la resistenza durante latiratura sarà maggiore del 50%.

Materiale CtP ad asportazionedella Presstek: PEARLdry e

ProFire Digital Media

La Presstek è il pionieredell’esposizione CtP On-press,per il quale l’azienda americanaha fatto tutelare il marchio DI(per “Direct Imaging”). Mentreinizialmente lavoravano ancoracon erosione con elettrodi, letestine di esposizione chiamateProFire e Pearl furono equipag-giate successivamente con lasertermici da asportazione.ProFire è la testina di esposi-zione standard della 46 Karat.La massima risoluzione è di2540 dpi con una dimensioneminima dello spot laser di 21µm, a scelta si può esporre an-che con 1270 dpi e 28 µm.

Il tipo di lastra PEARLdry/PEARLdry plus ad asporta-zione è calibrato su questi para-metri. E viene utilizzato consupporto di alluminio sulla 74Karat, e con supporto di poli-estere dalla bobina sulla 46Karat. Nell’asportazione conlaser termico, il silicone colle-gato con uno strato polimericotermoreattivo viene distrutto elo strato polimerico inchio-strante scoperto. I resti vengo-no asportati meccanicamente.Come sulle lastre con sviluppoa umido della Toray e KPG, an-che sulle lastre Presstek gli ele-menti stampanti si situano leg-germente in profondità tra ilsilicone rimasto.

Dal 2004 è disponibileun’evoluzione della testina diesposizione ProFire. La risolu-zione di 2540 dpi è rimasta, mala nuova ProFire Excel funzio-na con uno spot laser di 16-µme riesce dunque a generarelineature del retino elevate(fino a 120 L/cm e 300 lpi) eretino FM. Essa vienecommercializzata sia nella se-rie di unità di esposizionePresstek Dimension che nellaversione OEM per macchineoffset senza acqua DI, tra l’al-tro come nuova opzione per la46 Karat, che si chiama 46KaratPLUS. Assieme a ProFireExcel vanno utilizzate le nuoveforme ad asportazione ProFireDigital Media. La loro resisten-za durante la tiratura arrivacome per le forme in poliesterefino alle 20.000 stampe.

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KBA Process 2 | 2005 29

Con l’introduzione del Com-puter-to-Plate (CtP) è anche

venuto a mancare un comodo og-getto di misurazione: la pellicolaper riproduzioni. Un semplicedensitometro a trasmissione ba-stava per determinare in modopreciso su una scala di controllodei livelli di retino esposta la ri-produzione delle percentuali diretino. Ciò serviva da un lato perlinearizzare la configurazionedell’unità di esposizione per film

sione dello strato polimerico sulsupporto di alluminio. Il primer èstato fornito ora di caratteristicheche attenuano la riflessione, valea dire che esso attenua decisa-mente la retroriflessione della su-perficie di alluminio. Assiemealla brillantezza metallica dell’al-luminio soppressa, anche labrillantezza della superficiesiliconica non influisce in nessunmodo sul risultato della misura-zione.

Le lastre ad asportazionecome la Presstek PEARLdryhanno manifestato fin da subitouna buona misurabilità. Sia lostrato siliconico che il polimeroscoperto non procurano problemidi brillantezza: da un lato lo stra-to termoattivo sotto il siliconeimpedisce qualsiasi riflessione, edall’altro il polimero oleofilo dif-fonde la luce riflessa sull’allumi-nio; con il poliestere come so-stanza portante al posto dell’allu-minio poi il problema riflessionenon si pone neppure. Indipenden-temente dal fatto che si tratta ditecnologie CtP a scrittura negati-va, per la modalità di misurazio-ne sono determinanti i rapporti dicontrasto tra il silicone non stam-pante e il polimero stampantenell’immagine di anteprima delsistema di misurazione:• Toray TAC – porzioni di imma-gine verde scuro, silicone verdechiaro, dunque un’immagine po-sitiva – misurazione e analisi inmodalità positiva;• Presstek PEARLdry – porzionidi immagine argento chiaro,silicone scuro, dunque un’imma-gine negativa – misurazione eanalisi in modalità negativa.Il mancato rispetto di questa re-gola porta a risultati di misura-zione sbagliati.

Immagini di anteprima e di analisi di campi a retino del 50-% sulle lastre di alluminio senza acqua KPG Scorpion,Toray RL7 e Presstek PEARLdry (da sin. a destra), riprese con l’apparecchio di misura delle lastre TECHKON DMS910 e calcolate con il software DMS Pro

Misurazioni ottiche su lastre senza acqua

RIP, e dall’altro per controllare ilrispetto delle curve caratteristi-che di trasmissione o dell’incre-mento dei valori tonali. Se la la-stra poi si muoveva entro l’ambi-to di esposizione auspicato, veni-va controllata a livello visivosolo mediante un campo di con-trollo speciale sulla lastra, copia-to anch’esso.

Senza film adesso bisognaeseguire la misurazione sulla la-stra, per regolare la configurazio-ne dell’unità di esposizione perlastre RIP. Allo scopo oggi si uti-lizzano apparecchi di misura del-

le lastre, il cui sensore della re-procamera riprende ogni campodella scala di controllo dei livellidi retino esposta. A differenza diciò, un densitometro per rifles-sione per colori acquisisce la su-perficie della lastra integralmentee calcola dall’attenuazione dellaluce un tono neutro, che convertein una percentuale di retino. Piùpreciso, però, è il metodo di ana-lisi planimetrica degli apparecchidi misura delle lastre: i contorni

degli elementi di retino vengonorilevati nell’ingrandimento al mi-croscopio e valutati come stam-panti a partire da un determinatovalore di soglia della luminosità.Così si ricava la percentuale ef-fettiva di copertura del retino.

Però non è possibile utilizza-re apparecchi di misura delle la-stre su qualsiasi lastra senza ac-qua. Accanto alle lastre senza ac-qua ad esposizione analogica,che però data la misurazione sulfilm non devono neanche essereadatte per misurazioni ottiche, trale lastre CtP la KPG Scorpion

crea problemi a questo proposito.La colpa è della sua estremabrillantezza nelle zone non stam-panti. Questa brillantezza è il ri-sultato dell’effetto di riflessioneconcomitante del supporto di al-luminio, dello strato di primer,polimero e siliconico. (A parteciò gli strati procurano assiemeanche il caratteristico colore do-rato della lastra.) Perfino undensitometro per colori, che di-spone di un filtro polarizzatore,

non fornisce valori di misura uti-li. La soluzione d’emergenza pra-ticata finora era quella di esporrele lastre termiche offset a umido,di misurarle e di applicare le cur-ve caratteristiche “a caso” al-l’esposizione delle lastre senzaacqua.

La Toray è riuscita a miglio-rare la misurabilità già sullaTAC-CG5, e adesso a consentiresulla TAC-RG5/RL7 l’utilizzocompleto degli apparecchi di mi-sura delle lastre. Come soluzioneal problema si è rivelato lo stratodi primer, che provvede all’ade-

Materiale CtP ad asportazionedella Creo: Clarus WL

La Creo è il produttore lea-der di unità di esposizione ter-mica. Le due tecnologie diesposizione impiegate si distin-guono per la definizione d’im-magine ottenibile sugli elemen-ti dell’immagine. La tecnologiastandard prevede risoluzioni a

variazione continua tra 1524 e2400 dpi (Trendsetter) o 3556dpi (Lotem) e funziona con unospot laser riducibile a 14 µm.Contorni estremamente nitidinonché la 2. generazione delretino FM Creo Staccato si rie-scono a creare con la tecnologiaSQUAREspot, che espone conuno spot laser piccolo fino a 10µm, procurando una risoluzione

di 2400 o 2540 dpi. La versioneper la stampa di giornaliSQUAREspot viene fornita consoli 1200 dpi.

Come la Presstek, anche laCreo mette a disposizione mo-duli per l’esposizione On-press.Le testine laser Creo nella 74Karat scrivono con uno spot da15-µm fino a 2540 dpi. L’impe-gno della Creo sul mercato del-

le lastre è ancora relativamenterecente. Alla drupa 2004 laCreo ha presentato la ClarusWL introducendola sul mercatoall’inizio del 2005. Si tratta inquesto caso di materiale CtPOn-Press su supporto dipoliestere, calibrato per letestine di esposizione con lasertermico, che operano secondo ilprincipio dell’asportazione. La

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KBA Process 2 | 200530

Sinistra: La 46 KaratPLUS – qui durante la drupa 2004 sullo stand Presstek – èequipaggiata con i nuovi moduli di esposizione Presstek ProFire Excel eutilizza le nuove forme ad asportazione ProFire Digital Media(foto: Stein)

In basso: Una Toray TAC nel sistema di cambio semiautomatico delle lastreSPC sulla KBA Rapida 74 G sullo stand drupa della marks-3zet(foto: Kleeberg)

Per la serie di unità di esposizione termica AgfaXcalibur dalla drupa 2004 è disponibile la tecnicadi valvole luce (GLV) (foto: Agfa)

Unità di esposizione termica altamente automa-tizzata e di grande formato Creo Trendsetter VLFcon 2400 dpi di risoluzione (foto: Kleeberg)

Alla drupa 2004 la Presstek ha presentato l’unitàdi esposizione termica Dimension 400 per la primavolta con tecnologia ProFire Excel (foto: Kleeberg)

Materiali | Lastre e forme da stampa

Creo Clarus WL nera è struttu-rata, però, un po’ diversamenterispetto alla PresstekPEARLdry. Secondo quanto af-ferma la Creo sulla Clarus WLl’asportazione lascia particolar-mente pochi resti. La resistenzadurante la tiratura arriva alle30.000 stampe e sembra essereanche a questo proposito un’al-ternativa rispetto alle formePresstek-PEARLdry, rimastefinora senza concorrenza.

La Clarus WL viene fornitain rotoli, che prevedono a se-conda del tipo di macchina dal-le 28 alle 35 parti. L’impiego èpossibile dunque solo su mac-chine che dispongono di un di-spositivo automatico di svolgi-mento e riavvolgimento sul ci-lindro portalastra. Tra queste

troviamo la 46 Karat e altremacchine che si basano sullaRyobi 3404 DI, nonché laHeidelberg Quickmaster DI 46-4 e la Adast Dominant DI/CDIcon le sue versioni OEM ameri-cane.

Pertanto l’utilizzo dellaClarus WL si limita attualmentealle testine laser Presstek. Per-ché le testine laser Creo vengo-no utilizzate solo su macchineda stampa offset per formati piùgrandi, che richiedono inoltrelastre di alluminio, ad es. la 74Karat e la Rapida 74 G. La Creosta però già lavorando a questiprogetti e sicuramente presen-terà molto presto apposite lastredi alluminio la cui durata utile èdecisamente maggiore.

Unità di esposizione CtP adatte

Per l’esposizione digitaledelle lastre senza acqua vannobene solo le unità di esposizio-ne termica. Però l’utente nonpuò scegliere a piacere, perchédi norma i produttori certifica-no quali lastre si possono espor-re con il rispettivo sistema equali non si possono esporre.Perché tutte le lastre si distin-guono principalmente per ilfabbisogno di energia. Per le la-stre senza acqua differisce inmodo molto marcato l’intensitàdi irradiamento, perché le lastread asportazione richiedono piùenergia e le lastre chimichemeno. I laser sintonizzati su la-stre “normali” pertanto non rie-scono a esporre le lastre ad

asportazione. A ciò si aggiungel’esigenza specifica delle lastread asportazione, che con unsuccessivo processo di lavag-gio si asportino i residui dallalastra. Viceversa i laser potentipossono irradiare le lastre a svi-luppo chimico tanto intensa-mente, che basta un lavaggiocon acqua al posto dellosviluppatore chimico. È il casoad es. delle lastre Toray-TAC-RG5/RL7 in unità di esposizio-ne Presstek-Dimension. Perquanto riguarda l’unità di espo-sizione deve essere garantitoche le lastre senza acqua, moltopiù delicate, non riportino graf-fi dall’handling e dal trasportoautomatico delle lastre.

Dieter Kleeberg

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KBA Process 2 | 2005 31

Materiali | Inchiostri da stampa senza acqua

Mercato degli inchiostrida stampa variegato

A ccanto alle lastre ealla struttura dei grup-pi inchiostratori com-

preso il condizionamento, gliinchiostri da stampa sono la ter-za componente elementare nelprincipio attivo della stampaoffset senza acqua. Fortunata-mente il numero di produttoridi inchiostri senza acqua è deci-samente superiore a quello deiproduttori di lastre. Di conse-guenza anche le caratteristichedelle singole serie di inchiostrisono diverse, per cui lostampatore ha a disposizioneun’interessante varietà di appli-

Inchiostri da stampa senzaacqua – Peculiarità e varietà

Gli inchiostri per la stampaoffset senza acqua nel frattemposono disponibili per le stesse ap-plicazioni della stampa offset aumido. Inoltre essi ampliano ingenere le possibilità di applica-zione della stampa offset offren-do agli stampatori nuove oppor-tunità. Grazie alla stretta coope-razione con i produttori di in-chiostri da stampa nell’ambitodel perfezionamento dell’inno-vativa tecnica dei gruppi inchio-stratori corti, la KBA da’un con-tributo significativo per lo svilup-po della tecnologia degli inchio-stri senza acqua.

cazioni. A ciò si aggiunga ilservice proverbiale dei produt-tori di inchiostri, che li portaanche a formulare o modificarei loro prodotti in modo perso-nalizzato per i clienti. E ciòvale anche per il campo dellastampa offset senza acqua.

La KBA è entusiasta delladisponibilità di cooperare daparte dei produttori di inchio-stri, in particolare nello svilup-po della macchina da stampa digiornali Cortina. Perché con ilcoldset senza acqua tutti hannoaffrontato un terreno inesplora-to.

Tendenze: sostituto dell’oliosiliconico …

Formulare moderni inchio-stri senza acqua già da temponon è più un’attività banale. Persoddisfare le crescenti esigenzeper quanto riguarda la stam-pabilità e la qualità di stampa,già da tempo i produttori di in-chiostri non si limitano a prele-vare inchiostri offset a umidodella gamma a disposizione ead aggiungervi olio siliconico.Oggi i chimici sviluppano neilaboratori prevalentemente ri-cette apposite per la stampaoffset senza acqua.

L’utilizzo dell’oliosiliconico o dei suoi derivati –come mero additivo di un in-chiostro offset a umido o comecomponente fondamentale diun inchiostro senza acquaesclusivo – è la strada più sem-plice per ottenere una sostanzaseparatrice, che non faccia piùaderire l’inchiostro sulle partisiliconiche della lastra. Comedescritto più avanti nel capitolo“Approcci per l’interazioneottimale tra inchiostri da stam-pa, lastre e altri materiali” con

L’utilizzo di cartucce di inchiostro rapide da cambiaresulla 74 Karat fa parte della strategia che consente uncomando semplice della macchina (foto: KBA, Kleeberg)

Epple aniva è una serie di inchiostrida stampa che si distingue per lospazio cromatico più esteso rispettoalla scala cromatica europea.Nell’ambito della stampa senzaacqua solo gli utenti della 46 Karatpossono usufruire dellapigmentazione aniva (fonte: Epple)

Quattro buoni motivi per l’impiego dell’olio siliconico:1. L’olio siliconico non aderisce quasi su niente. Troppo olio siliconico nell’inchiostro da stampa può dunque portare allarespinta dell’inchiostro perfino sulle parti di polimero della lastra inchiostranti. Complessivamente troppo olio siliconicopuò ridurre la stabilità di processo nel gruppo inchiostratore e provocare il contrario rispetto al successo auspicato.2. L’olio siliconico non aderisce sulle superfici, però può penetrare in esse. Mentre questo effetto sulle parti di siliconenon stampanti della lastra è desiderato (l’olio siliconico “satura” il silicone e crea uno strato limite dall’effettoseparatore), sui rulli gommati e sul caucciù esso crea problemi. Perfino se nell’inchiostro non è stato introdotto “troppo”olio siliconico, nel corso del tempo si verifica comunque la cosiddetta “sporcizia da silicone” sulla gomma, come lachiamano gli stampatori in modo disinvolto. Perché ad ogni passaggio del foglio con inchiostro contenente olio siliconiconella gomma rimangono residui di olio siliconico anche dopo il lavaggio. Questi influiscono negativamente sulla separa-zione del film d’inchiostro, perché sulla superficie della gomma si forma uno strato di olio siliconico repellente perl’inchiostro. E doppiamente negativa la sporcizia da silicone diventa in caso di cambio degli inchiostri.3. L’olio siliconico nasconde l’appiccicosità dell’inchiostro da stampa. Dietro l’appiccicosità si cela il rapporto tra tiro etendenza alla spellatura o comportamento nell’impilatura. Dato che l’olio siliconico copre le molecole di inchiostro sullasuperficie dello strato di inchiostro da stampa separato o trasferito, l’effettiva appiccicosità dell’inchiostro da stampa nonsi riesce a rilevare neanche con test appositi. Sorprese spiacevoli come spellatura, imbrattamenti o incollaggio potrebberoessere il risultato.4. L’olio siliconico può influire negativamente sulla qualità della finitura. Ciò riguarda soprattutto inchiostri senza acquaad essiccazione ossidante, ma eventualmente anche quelli a tempra UV. In questo caso l’olio siliconico impedisce l’ade-sione stabile dello strato di vernice, della pellicola di laminazione, di rivestimento o della carta speciale per impressionisulla pellicola di inchiostro.

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KBA Process 2 | 200532

L’opzione della stampa su plastica per la 74 Karat e laRapida 74 G si rifà alla serie di inchiostri Toracard TFdella Zeller+Gmelin, che ha già dato buoni risultati sullaGenius 52 (foto: Kleeberg)

Lo stampatore Karat Stephan Vanlent e i suoicollaboratori della ditta di Essen Vignold hannosviluppato per la KBA un armadio di azoto mediante ilquale di notte l’inchiostro da stampa nei calamai pienidella 74 Karat viene tenuto fresco (foto: Stein)

Anche sulla KBA Rapida 74 G i gruppi inchiostratori Gravuflow vengonoalimentati con cartucce facili da maneggiare (foto: KBA)

Materiali | Inchiostri da stampa senza acqua

l’aiuto della teoria WFBL(“weakfluid boundary layer –strato limite di liquido [di ten-sione] debole”), gli inchiostrisenza acqua richiedono una so-stanza separatrice che si assu-ma il compito del liquido dibagnatura di una volta. L’oliosiliconico, che conserva la suaviscosità anche in caso di varia-zioni di temperatura, non bru-cia e non tende all’incrosta-zione, funziona alquanto beneallo scopo.

Ciononostante i produttoridi inchiostri cercano intensa-mente sostanze sostitutive perl’olio siliconico. Per la sostitu-zione dell’olio siliconico visono motivi prettamente tecnicie non ambientali (si veda il ri-quadro a pag. 31). La sceltadella sostanza separatrice oggirientra tra il know-how decisi-vo ed è custodita, di norma,come una “ricetta segreta”. Per-tanto lo stampatore non devepreoccuparsi del contenuto disilicone dell’inchiostro. Quelloche conta per lui è solo seguirepedissequamente le norme diapplicazione riportate sull’eti-chetta della confezione. Nellascelta dell’inchiostro senza ac-qua deve badare ai supporti dastampa e ai tipi di finitura per iquali l’inchiostro da stampa èutilizzabile e per quali non lo è.Le argomentazioni sugli aspettinegativi dell’olio siliconicoportate avanti dagli scettici del-la stampa senza acqua, ogginon hanno dunque più nessunfondamento!

… e alternative ancora piùecologiche

Già per l’assenza del liqui-do di bagnatura, la stampaoffset senza acqua è un proces-so di stampa ecologicamentevantaggioso. Ma non basta.Come già da molti anninell’offset a umido, nel frattem-po esistono almeno nella stam-pa a foglio anche formulazionidi inchiostri offset senza acquache si basano su oli vegetali.Gli stampatori a foglio senzaacqua hanno dunque anche lapiacevole alternativa di poterutilizzare materie prime chericrescono. Nella stampa di

giornali senza acqua, invece,non si è ancora arrivati a quelpunto.

Un’ulteriore alternativa cheaumenta ancora di più il rispet-to dell’ambiente da parte dellastampa offset senza acqua èl’impiego di inchiostri lavabilicon acqua. Potendo utilizzareun detergente per rulli e caucciùbasato su acqua piuttosto cheuno contenente solventi,l’emissione di VOC (“volatileorganic compounds – compostiorganici volatili”) sulla mac-china da stampa si riduce azero. Sul mercato degli inchio-stri senza acqua la SunChemical è il pioniere di questatecnologia. Alla drupa 2000 ilpiù importante produttore di in-chiostri da stampa al mondo

mostrò con il nome Instant Dryil lavaggio con acqua su unaHeidelberg Quickmaster DI.Nel frattempo gli inchiostri dastampa senza acqua dellaSunChemical lavabili con ac-qua sono conosciuti con ilnome Irodry W2 e DriLith W2.Questi inchiostri presentano,inoltre, il vantaggio che lestampe non vanno spolveratema sono comunque subitolavorabili. Poi la carta stampatacon essi è facilmente dis-inchiostrabile, cosa che gli in-chiostri lavabili con acquaspesso non sono.

Alla Ifra Expo 2003 diLipsia la KBA ha stipulato conla SunChemical un contratto diR+S nel campo degli inchiostrida stampa coldset lavabili con

acqua. Il contenuto è, tra l’altro,una collaborazione triennaleesclusiva nell’ambito del pro-getto Cortina, in cui la SunChemical svilupperà e perfe-zionerà la serie di inchiostriShark W. Questo inchiostro dastampa è l’alternativa lavabilecon acqua rispetto a Shark C,un inchiostro coldset senza ac-qua lavabile con un detergenteche contiene solvente.

Inchiostri senza acqua perl’offset a foglio

L’offerta di inchiostri dastampa per questo segmento dimercato è la più variegata e lapiù ampia. Gli inchiostri senzaacqua per la stampa offset a fo-glio a partire dal mezzo forma-to (50 x 70 cm) sono quasi sem-pre essiccazione media e, in de-terminate formulazioni, a volteadatti per la stampa in bianca evolta oppure a essiccazione ra-pida. Come meccanismi diessiccazione vengono usatiossidazione più assorbimento etempra UV. Si possono stampa-re superfici di carta con patina-tura lucida e opaca nonché ma-teriali non assorbenti come filmdi plastica e metallizzati.

In questo segmento di mer-cato sono incluse tutte le mac-chine KBA Rapida condizio-nabili, dunque anche la Rapida74 G, nonché la macchinaDirect-Imaging 74 Karat. Ecome eccezione, per quanto ri-

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Alla Ifra Expo 2003 la KBA ha sottoscritto con la SunChemical un accordo dicooperazione di tre anni per lo sviluppo esclusivo della serie di inchiostrilavabile con acqua Shark W per la KBA Cortina. Da sin. a destra: KlausSchmidt, direttore marketing KBA; Michael Griem, Corporate Vice PresidentSunChemical; Claus Bolza-Schünemann, vice presidente del C.d.A. KBA;Wes William Lucas, Chairman, President e CEO SunChemical Corporation;Felipe Mellado, Corporate Vice President Marketing e TechnologySunChemical Europe; Peter Benz, responsabile progetti KBA Cortina(foto: KBA)

Siegwerk Druckfarben, creatoredella serie di inchiostri coldset senzaacqua Aridas, produce ogni annopiù di 20.000 tonnellate di inchiostrida stampa per giornali e insertipubblicitari (foto: Siegwerk)

guarda il formato, bisogna ag-giungere perfino la KBAGenius 52 o la Metronic Genius52 UV, perché queste macchinedispongono, uniche nel formatopiccolo, di un dispositivo dicondizionamento potente e pre-ciso.

L’offset a foglio è il “campoesemplare” della stampa offsetsenza acqua. Qui si realizzano iprodotti stampati più ricercaticon una qualità insuperabile. Equi l’offset senza acqua può“dimostrare tutte le sue quali-tà”, raggiungendo in combina-zione con retini a modulazionedi frequenza o scale HiFi-Colore di inchiostri speciali risultatidi tutto rispetto. Elevata bril-lantezza, nitidezza estrema neidettagli, superfici omogenee euna qualità senza variazionisono gli atout. Alcune serie diinchiostri si distinguono, inol-tre, per la rapida possibilità difinitura delle stampe, ad es. laK+E Novaless Power Dry: ilsuo tempo di assorbimento del-l’inchiostro si è potuto ridurre ameno di 2 min e il tempo di for-mazione della pellicola a provadi taglierina a 20 min – che si-

gnificano il 25% dei tempi soli-ti.

Importante soprattutto nellastampa con inchiostri UV e nel-la stampa di materiali non as-sorbenti è il rispetto delle nor-me di applicazione. Poi si con-siglia di eseguire test distampabilità, se si utilizzanoper la prima volta serie di in-

chiostri e materiali critici assie-me. Gli inchiostri senza acqua atempra UV possono stamparesu quasi tutti i film plastici.

Inchiostri senza acqua performati piccoli

Alcuni produttori di inchio-stri da stampa limitano nella

propria gamma volutamentel’offset a foglio per il formatopiccolo, incluse le macchineDirect-Imaging per il formatopiccolo. Il motivo è che in que-sto ambito di formato – ad ec-cezione della KBA Genius 52,Metronic Genius 52 UV e della46 Karat (o Ryobi 3404 DI e al-tre versioni OEM) – le macchi-ne non presentano nessun di-spositivo di condizionamento.Determinanti sono soprattuttoquestioni economiche (costi diinvestimento più bassi), perchégrazie alle velocità inferioriqueste macchine produconomeno calore e spesso vengonoutilizzate per prodotti stampatinon molto ricercati. Per questole serie di inchiostri specificheoperano in una finestra di tem-peratura più vasta rispetto alleclassi di formato maggiori. Tut-to sommato, però, la massimatemperatura tollerabile è relati-vamente alta. Sulle macchineper formati maggiori questaregolazione degli inchiostri an-drebbe a scapito delle presta-zioni di stampa, e poi ne risenti-rebbe la qualità di trasferimentodell’inchiostro.

In questo settore troviamoanche gli inchiostri senza acquaper la stampa a banda stretta.Qui prevale la stampa con in-chiostri a tempra UV. A secon-da del gruppo di prodotto stam-pato si applica una combinazio-ne con altri processi di stampa.Tipica per la stampa a bandastretta con inchiostri UV senzaacqua è la produzione di carto-ne per scatole pieghevoli cosìcome di etichette adesive, chepossono essere composte anchedi pellicole invece che di carta,ad es. pellicole trasparenti per il“no label look”.

I “formati” più piccoli dastampare sono CD, DVD eOptical Business Cards nonchéschede plastificate con stampadi singoli lavori o di più lavorisu un’unica forma. La MetronicAG si è fatta in questo campouna competenza estesa e consi-

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KBA Process 2 | 200534

Delle finestre di temperatura e del tiro

Principio di essiccazione , solidità meccaniche e chimiche, caratteristiche ot-tiche come la riproduzione dei valori tonali/la nitidezza dei dettagli e la

brillantezza nonché le impostazioni come a essiccazione media o rapida sono leindicazioni standard sulle confezioni degli inchiostri da stampa. Per gli inchio-stri senza acqua i fornitori di inchiostri da stampa forniscono anche altre infor-mazioni relative ai parametri di stampabilità: in ogni caso sul campo ottimaledelle temperature ed eventualmente il tiro (tack). Finestre di temperatura e tirosono interdipendenti da un punto di vista fisico-reologico: Quanto maggiore èimpostato il tiro, tanto più elevata deve essere la temperatura durante la stampa.Un’indicazione forfetaria – tipo con x tack la temperatura è di y gradi – però èfuorviante, perché ogni serie di inchiostri da stampa possiede il proprio rapportoindividuale tiro-temperatura.

Criterio decisivo è il campo di temperatura, e per questo viene indicato sul-l’etichetta dell’inchiostro da stampa. Perché lo stampatore può controllare diret-tamente solo questa variabile di processo, impostando sull’impianto dicondizionamento una temperatura di riferimento assieme alla rispettiva tolleran-za.

Con “tiro” si intende in particolare il cosiddetto tiro iniziale – dunque ilvalore “franco stabilimento” che l’inchiostro da stampa presenta all’inizio delprocesso di stampa. Questo valore ovviamente cambia durante la stampa assie-me alla viscosità, perché l’inchiostro da stampa in seguito alla separazione delfilm d’inchiostro è esposta a forze che allo stato di riposo non si verificano. Daltiro – una misura per la resistenza alla separazione di una pellicola di inchiostro

– dipende quanto l’inchiostro aderisce sulla lastra e sul caucciù.Per la misurazione del tiro la ISO 12634 prescrive condizioni di base. Biso-

gna utilizzare un cosiddetto tackmeter a rotazione, composto da un rullo diazionamento di sistema condizionato, un rullo macinatore con un rullomisuratore sovrapposto. L’escursione del rullo misuratore ad un numero di giripredefinito o un determinato percorso di sviluppo per unità di tempo produce ilvalore del tiro. A seconda dei produttori degli apparecchi di misura (ad es.Prüfbau Inkomat, IGT Tacktester) questi valori cambiano, però sono reciproca-mente correlati. Le unità di misura più usate sono Tacko e Inko.

Anche se con il tiro aumenta la tendenza alla spellatura, i produttori di in-chiostri consigliano almeno un valore del tiro medio (ad es. circa 12 Inko, misu-rati con l’Inkomat), perché l’immagine di stampa viene riprodotta con più detta-gli e cala il rischio delle velature. A causa del rapporto tra temperatura e velature,dovuto al tack, che si può verificare con il superamento della temperatura massi-ma, il campo di temperatura predefinito viene anche chiamato “critical tone tem-perature” (CTT) o “critical toning index” (CTI). Esso può essere di 2 ... 15 gradi,inizia a seconda del produttore e dell’applicazione a circa 18˚C e termina, nelcaso di finestre particolarmente larghe, a 35˚C. Dunque anche le tolleranze nelcondizionamento possono essere alquanto strette o anche relativamente ampie.Le tolleranze ampie sono richieste soprattutto sulle macchine da stampa per ilformato piccolo, che non hanno dispositivo di condizionamento. Per condizionidi stampa standardizzate ed economiche su macchine come la KBA Cortina èauspicabile una finestra di temperatura piccola.

Il calamaio della KBA Cortina èstato più volte rivisto, finché non haavuto ragione degli inchiostri senzaacqua a bassa viscosità (foto: KBA)

Materiali | Inchiostri da stampa senza acqua

La Huber Group sviluppa una parteconsiderevole della sua gamma diinchiostri da stampa nell’ambitodella sua “Highly ImprovedTechnology”.. Tra questi troviamoanche la serie coldset Rollo-TempDry, che ha ottenuto ottimi risultatinella stampa sulla KBA Cortina

glia l’utilizzo di serie di inchio-stri UV altamente specializzatidella Sipca.

Inchiostri senza acqua adessiccazione a infrarossi

Una particolarità nell’offseta foglio è l’utilizzo di inchiostrisenza acqua, che asciuganomeramente tramite ossidazionead accelerazione IR, per mate-riali non assorbenti. La KBA hacertificato a questo scopo la se-rie di inchiostri Toracard TFdella Zeller+ Gmelin. Questapuò essere impiegata sulla 74Karat, sulla Rapida 74 G e sullaGenius 52, per stamparci tipi dipellicola selezionati: polivinil-cloruro (PVC), acril-nitrile-butadiene-stirolo (ABS), poli-carbonato (PC), polistirolo (PS)e poliestere (tereftalato di PE,PET). Contrariamente agli in-chiostri UV, Toracard non èadatto per pellicole di polioli-fini pretrattati come polietilene(PE) o polipropilene (PP). Ivantaggi di un’essiccazione IRrispetto all’indurimento tramiteradiazione UV sono l’impegnotecnico minore e l’aria di scari-co priva di ozono. Inoltre l’in-chiostro aderisce benissimo,cosicché le stampe si possonoverniciare senza problemi in-line con vernice a dispersionespeciale oppure laminare off-line.

Un’applicazione degli in-chiostri senza acqua, che asciu-

gano mediante evaporazione disolventi, la si trova nella stam-pa a banda stretta. Piccoli forniIR e ad aria calda procuranoun’essiccazione rapida nonsolo degli inchiostri offset sen-za acqua, ma anche degli in-chiostri da processi di stampacombinati inline.

Anche nell’offset a bobinaheatset è possibile la stampacon inchiostri senza acqua. Manonostante la qualità già rag-giunta, qui la filosofia senza ac-qua non si è ancora affermata, ilnumero di utenti è estremamen-te esiguo e in calo. Uno dei mo-tivi è la durata utile delle lastrenon ancora sufficiente, quandosi tratta di numeri che arrivanoal milione. Inoltre i primi pio-nieri dell’offset a bobina heat-set senza acqua non avevano ilnecessario sostegno dell’indu-

stria complementare. Si senti-vano abbandonati con i loroproblemi relativi a lastre costo-se, condizionamento insuffi-ciente della macchina o inchio-stri senza acqua non ottimaliper la stampa a bobina. E poiper i loro prodotti di qualità su-periore e realizzati con un mag-gior rispetto dell’ambiente riu-scivano a spuntare a fatica sulmercato solo prezzi leggermen-te maggiori. Anche la KBA siconcentrerà per il momento sulcoldset senza acqua, che grazieall’elevata qualità di stampadella Cortina sarà in grado piùdi prima di conquistare almenoprodotti semicommerciali.

Inchiostri senza acqua perl’offset a bobina per giornali

La Cortina è l’unica

rotativa offset per giornali astampare senza acqua. Con essala KBA fornisce un contributoeccellente al miglioramento delbilancio ecologico della stampadi giornali: nessun consumo diliquido di bagnatura, pochi onessun VOC a seconda dell’in-chiostro da stampa o del deter-gente, scarti estremamente ri-dotti – la KBA pone con ciò unmetro di misura per il futuro.

In questo scenario l’inchio-stro da stampa svolge un ruoloimportante. Dato che finoranon esistevano inchiostri cold-set senza acqua, al progettoCortina partecipano come part-ner di sviluppo – oltre aifornitori di carta e lastre più ri-nomati – tutti i produttori di in-chiostri coldset più importanti.

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*) In particolare per le macchine con tecnicaDirect-Imaging e/o con gruppi inchiostratori

corti la KBA certifica l’omologazione degliinchiostri da stampa in concomitanza con le

lastre, e più specificatamente per la 46 Karate, unitamente, per la 74 Karat, Rapida 74 G e

Genius 52. La Metronic Genius 52 UV vienefornita con gli inchiostri UV Sicpa

consigliati. Gli inchiostri coldset riportati quisono stati sviluppati e testati prevalentemente

per la stampabilità all’interno del progettoCortina, ma manifestano ancora condizioni di

sviluppo differenti. La KBA si riservaintegrazioni o revoche delle omologazioni in

qualsiasi momento.Aggiornato al: dicembre 2004

Serie di inchiostri Formazione di pelli... Ambiti di applicazione Certificazioni KBA*ANI Group (ANI, Lindgens, Trenal) e BASF Drucksysteme (K+E Druckfarben)ANI Lito Flora Dry Ossidativa/assorbente Offset a foglioANI-Dry Futura Assorbente Coldset Progetto CortinaTrenal Morgana Assorbente Coldset; Sviluppo terminato ex progetto CortinaK+E Novaless S 74 Ossidativa/assorbente Offset a foglio Direct-Imaging con 74 Karat 74 Karat, Ra74G, Genius 52K+E Novaless S 220 Universal Ossidativa/assorbente Offset a foglioK+E Novaless S 240 Power Dry Ossidativa/assorbente Offset a foglio, formato piccolo, Direct.-Imaging 46 KaratK+E Newsking Sahara Assorbente Coldset Progetto CortinaK+E Webking WL (su richiesta) IR/evaporazione ad aria.... Heatset

Braden SutphinDI Waterless Ossidativa/assorbente Offset a foglio Direct-Imaging, formato piccolo

BrancherHadron Indurimento tramite....UV Imball., etichette, schede plasttificate/film plas.

Classic ColoursSahara Eco-Dry Ossidativa/assorbente Offset a foglio Direct-ImagingNevada HG Ossidativa/assorbente Offset a foglio, Offset a foglio Direct-Imaging 74 Karat, Ra74G, Genius 52Nevada Oxi Mk2 Ossidativa Schede plastificate/film plastificate+toner/verniceNessuna indicazione IR/evaporazione ad aria.... Heatset per banda stretta, Inchiostri speciali....

Dainichiseika (Daicolor)solo indicazioni giapponesi — —

Encres DubuitCD Plus Indurimento tramite....UV Stampa di CD, DVD ecc.OW Metro Indurimento tramite....UV Stampa di CD, DVD ecc.OW Label, Altri su richiesta Indurimento tramite....UV Stampa a banda stretta di etichette

Epple Druckfarben und SicolorEuro 7415x/Sicolor Euro 5832x Ossidativa/assorbente Offset a foglioDI-Waterless/Sicolor DI-W5839x Ossidativa/assorbente Offset a foglio Direct-ImagingEuro Karat/Sicolor 58140x Ossidativa/assorbente Offset a foglio Direct-Imaging con 74 Karat 74 Karat, Ra74G, Genius 52aniva Euro/Standard 780xx Ossidativa/assorbente Offset a foglio Direct-Imaging, spec. per KBA 46 Karat “Power Mix”Euro 54129 Indurimento tramite....UV Imball., etichette, schede plasttificate/film plas.NN (asu richiesta) IR/evaporazione ad aria.... Heatset

Flint Ink (Flint Ink, Flint-Schmidt)ArrowStar KG Ossidativa/assorbente Offset a foglio Direct-Imaging con 74 Karat 74K., Ra74G, Genius.52 (USA)Board Perfect EU 8416 Ossidativa/assorbente Offset a foglio, Offset a foglio Direct-ImagingEuroStar NN waterless Assorbente Coldset Progetto CortinaSFI Ossid./assorb., evaporazione Progettto di sviluppo Lastre convenzionaliHuber Group (Michael Huber, Hostmann-Steinberg)Reflecta Dry 5070 HIT Ossidativa/assorbente Offset a foglioWL-UV-Temp Euro/inchiostri spec. Indurimento tramite....UV Offset a foglio, Schede plastificate.... CD/DVDRollo-Temp Dry Assorbente Coldset Progetto CortinaInctecsolo indicazioni giapponesi — —Jänecke+Schneemann DruckfarbenAncor WLP 81 B 75-78 Ossidativa/assorbente Offset a foglio, Offset a foglio Direct-ImagingSupra UV 565 Indurimento tramite....UV Schede, CDRUCO Druckfarben050 UV Indurimento tramite....UV CD/DVD, PE e PP nel settore etichette055 UV Indurimento tramite....UV Film e schede in PE e PP con verniciaturaSericolSeridisc OF Indurimento tramite....UV Stampi di CD, DVD ecc.Sicpa GroupEuro 970 Ossidativa/assorbente Offset a foglio, Offset a foglio Direct-Imaging 46 KaratSicura 41 WL Indurimento tramite....UV Stampa a banda stretta di etichetteSicura Disc 41 WL Indurimento tramite....UV CD/DVD Macchine Metronic WL-UVSicura Card 110N WA Indurimento tramite....UV Schede plastificate con verniciatura, pellicole Macchine Metronic WL-UVAltre serie su richiesta Ossid./assorb. e UV Numerose applicazioni specialiSiegwerk DruckfarbenAridas ossidativa/assorbente Coldset Progetto CortinaSunChemical (SunChemical, Coates Lorilleux, Hartmann Druckfarben, Kohl & Madden, US Inks, Usher-Walker)Irodry 7001 Ossidativa/assorbente Offset a foglio, formato piccolo, Direct.-Imaging 46 KaratIrodry 7005 + Pantone 27xxx Ossidativa/assorbente Offset a foglio per il formato medio e grandeIrodry 7074 Ossidativa/assorbente Offset a foglio Direct-Imaging con 74 Karat 74/46 Karat, Ra74G, Genius 52Irodry W2 7300, DriLith W2 Ossidativa/assorbente Offset a foglio con inchiostri lavabili con acquaShark C Ossidativa/assorbente Coldset Progetto CortinaShark W Ossidativa/assorbente Coldset con inchiostri lavabili con acqua Progetto CortinaK&M Sharp & Dry Ossidativa/assorbente Offset a foglio, Offset a foglio Direct-ImagingK&MCure UV Waterless Indurimento tramite....UV Applicazioni UV a 4 e 6 coloriSuperior Printing InkSuper Tech Aqua-Not B Ossidativa/assorbente Offset a foglio-serie per alte prestazioniSuper Tech Aqua-Not GL Ossidativa/assorbente Offset a foglio universaleSuper Tech Aqua-Not LT, HT Ossidativa/assorbente Offset a foglio senza condizionamentoSuper Tech Aqua-Not 2000 Ossidativa/assorbente Offset a foglio Direct-Imaging, formato piccoloToyo Ink (TI Japan, TI America)Aqualess Ultra L/M Ossidativa/assorbente Offset a foglioAqualess Karat Ossidativa/assorbente Offset a foglio Direct-Imaging con 74 Karat 74 Karat, Ra.74G, Genius 52Aqualess Ecoo Ossidativa/assorbente Offset a foglio Direct-Imaging 46 KaratAqualess UV Indurimento tramite....UV Schede plastificate/film plastici CD/DVDVan Son Royal Dutch Printing Ink FactorySonaDry VS8000 + Pantone Ossidativa/assorbente Offset a foglio, Offset a foglio Direct-ImagingQuickson SonaDry + Pantone Ossidativa/assorbente Offset a foglio, Offset a foglio Direct-ImagingSonaDry UV + Pantone Indurimento tramite....UV Schede plastificate/film plastici CD/DVDZeller+GmelinToralux T1 Ossidativa/assorbente Offset a foglio Direct-Imaging 46 KaratToracard TF Ossidaz. ad accel. IR Schede plastificate (verniciabile), alcune pellicole 74 Karat, Ra.74G, Genius 52Toracur W2 Indurimento tramite....UV Stampa a banda stretta di etichette, film plastici

Panoramica sugli inchiostri da stampa per la stampa offset senza acqua(nessuna garanzia di correttezza, completezza e disponibilità! La vendita è limitata in parte a mercati regionali.)

In un workshop tenutosi l’8giugno 2004 i sei produttori diinchiostri da stampa coinvolti,il produttore di carta UPMKymmene e il costruttore distrumenti di misura e di mac-chine per prove dei materialiPrüfbau hanno analizzato lostato dell’arte della tecnica rag-giunto. Quasi tutti gli inchiostrida stampa senza acqua presen-tano nel frattempo un elevatolivello di sviluppo con pregi in-dividuali. Lo stato maturo del-l’evoluzione di alcuni inchio-stri consente di utilizzare laCortina tranquillamente nellaproduzione quotidiana di gior-nali, ad es. quella che è partita afebbraio 2005 in Olanda.

Come per gli inchiostri off-set a umido per la stampa digiornali, anche nel coldset sen-za acqua l’obiettivo principaleè quello di raggiungere un’otti-ma capacità di assorbimentodell’inchiostro per una finiturasenza problemi nella piegatricealla massima velocità. Oltre aciò l’obiettivo è anche quello difar valere i vantaggi qualitatividella stampa offset senza acquasu carta per giornali tipica epatinata: maggior brillantezzagrazie alla maggiore lucidità,superfici omogenee e una mag-gior estensione dello spaziocromatico nonché maggiore ni-tidezza dei dettagli grazie aretini più fini. Così il coldsetsenza acqua è in grado di stam-pare anche inserti a colori conalta qualità.. Un gradevole ef-fetto secondario degli inchiostriun po’ più viscosi è poi il fattoche, combinati con il gruppoinchiostratore Newsflow, non siverifica più la nebulizzazionedell’inchiostro così fastidiosasulle macchine ad alto rendi-mento.Dieter Kleeberg

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Stampa UV senza acqua –Una combinazione vantaggiosa

Già nell’offset a umido la stam-pa con inchiostri a tempra UVcomporta vantaggi come l’allar-gamento della gamma di sup-porti da stampa e la possibilitàdi finitura immediata delle stam-pe. Proprio questi vantaggi siriescono a unire anche ai pregidella stampa offset senza ac-qua.

Stampa offset UV senza acqua di alta qualità di schede plastificate con piùlavori su una sola forma sulla Metronic Genius 52 UV (foto: KBA)

Sempre più CD e DVD vengonostampati con offset UV WL sullaMetronic CD-Print (foto: Metronic)

Il processo di stampa UVin generale

Inchiostri e vernici dastampa UV consistono dicomponenti liquidi che,

sotto l’effetto di una fonte di ra-diazioni ultraviolette ricca dienergia, formano una pellicolasolida e asciutta. L’indurimentoè per così dire istantaneo, la du-rata di questo processo dipen-de, però, dalla velocità dellamacchina e dal numero di lam-pade UV, compresi la loro in-tensità e il tipo di materialestampato. Quasi tutti gli inchio-stri UV si basano su prodotti,cui sono stati aggiunti sostanzaepossidica polifunzionale, poli-estere o vinile poliuretanicocosì come coloranti, additivi efotocatalizzatori che avviano lapolimerizzazione, e dunque laformazione di una pellicola so-lida. Gli inchiostri a tempra UVsi possono definire chiaramentecome senza solventi, però biso-gna continuare a usare solventiper il lavaggio e la pulizia dellamacchina da stampa.

L’impiego dell’essicca-zione UV è importante in tuttiquei settori dell’industria dellastampa e degli imballaggi, incui un’essiccazione rapida eun’alta brillantezza devono

consentire un’immediata fini-tura. Le applicazioni vanno dal-l’industria dei mobili ai rivesti-menti e alle parti di autovetturefino alla carta di credito presen-te nel nostro portafoglio. E an-che i CD e DVD musicali e disoftware oggi vengono stampa-ti con inchiostri UV. Una parterilevante di questi passa attra-verso impianti offset UV astampa senza acqua. Nell’am-bito delle schede plastificate edei CD/DVD, l’affiliata KBAMetronic AG svolge un ruolo diprimo piano.

Ma anche molte delle mac-chine da stampa convenzionali

si possono convertire all’impie-go di inchiostri e vernici UV.Ciò vale anche per impianti diverniciatura separati. Il proces-so viene applicato, tra l’altro,nella stampa su cartone, inclusigli imballaggi dell’industriafarmaceutica e alimentare, sumateriale plastico e latta non-ché per la codificazione.

Perché UV?

In futuro la concorrenzialitàe le opportunità di mercato diun’azienda grafica dipenderan-no moltissimo dal fatto che leprestazioni e le offerte siano

adeguate per il mercato e alfabbisogno. Con la stampa UVgli utenti conquistano mercatinuovi e orientati sul futuro.Dato che le macchine da stam-pa della maggior parte deicostruttori – anche della KBA –si può convertire per la stampaUV, gli investimenti necessaririsultano abbordabili.

Tempo come punto a favo-re: sotto l’irradiamento UVl’inchiostro indurisce subito.Ciò evita lunghi tempi diessiccazione. La finitura o il ro-vesciamento delle stampe ap-pena eseguite è dunque possibi-le immediatamente!

Strisce di controllo della densità e della presa d’inchiostro H-1/04, sviluppata dalla Druck & Beratung D. Braun per la stampa offset UV senza acqua

Materiali | Stampa UV senza acqua

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Qualità come punto a favo-re: la rapida essiccazione rendesuperflua la spolveratura,cosicché la brillantezza propriadell’inchiostro non subisce in-terferenze. Essendo le stampesubito asciutte, il risultato fina-le si può valutare immediata-mente, senza falsificazioni do-vute al processo di essiccazioneo di assorbimento degli inchio-stri.

Ecologia come punto a fa-vore: grazie al processo diindurimento con radiazioni UVal posto di utilizzare inchiostribasati su solventi, durante lastampa non vengono prodottiVOC. Contrariamente a quantosi crede di norma, non si verifi-ca nessun danno fisico. L’am-biente viene decisamente tute-lato, inoltre i costi di smalti-mento si riducono quasi a zero.

Finitura come punto a favo-re: le vernici ad alta brillantez-za o trasparenti utilizzate nelprocesso UV in modo parzialeo a piena copertura sono adattealla finitura sul posto dei pro-dotti di stampa di tutti i tipi.

Ingresso nella stampa UVsenza acqua

Chi vuole investire nell’off-set UV senza acqua (WL), nondovrebbe farlo senza adeguataconsulenza e istruzioni. Perchéquesto processo impegnativorichiede già nella fase di pro-gettazione un chiarimento con-creto sulle esigenze tecniche aproposito della gamma di pro-dotti di stampa. E anche le pe-culiarità del processo di stampae dei gruppi funzionali specificiper l’UV devono diventarepane quotidiano degli stampa-tori. Infatti le esperienze nellaregolazione del trasporto delmateriale nella macchina dastampa non si riescono a trasfe-rire immediatamente dal settoredella carta e del cartone a quel-

Macchine della KBA e della Metronic per la stampa offset senza acqua con inchiostri UVModelloKBA RapidaKBA Rapida 74 GMetronic Genius 52 UVMetronic CD-PrintMetronic PremiusMetronic oc200

Tipo di gruppoConvenzionaleInchio. corto GravuflowInchio. corto MetronicInchio. corto MetronicInchio. corto MetronicInchio. corto Metronic

Applicazioni UV WLScatole pieghevoli, mat. composti, film...Scatole pieghevoli, mat. composti, film...Film plastici/schede plastificate, mat.......CD, DVD, Optical Business CardsCD, DVD, Optical Business CardsSchede plastificate

NoteIn linea di massima si possono aggiornare...Attualmente sono in corso test su inchio......Versione UV della KBA Genius 52Utilizzabili solo inchiostri UV WLUtilizzabili solo inchiostri UV WLUtilizzabili solo inchiostri UV WL

Sinistra: Una posizione dominantesul mercato nella stampa UV WL suschede con successiva verniciaturaUV la detiene la Metronic oc200 (foto: Metronic)

Un’alternativa interessante l’offsetUV WL la offre anche nel settoredella banda stretta. La foto mostrauna Viva 340 Waterless (foto: Codimag)

lo delle pellicole e di altri sup-porti sintetici. Per non avere co-sti aggiuntivi causati da unaperdita di produzione, è moltoutile che lo stampatore sia ac-compagnato da un istruttore du-rante la fase di apprendimento.

Per quanto riguarda i radia-tori UV è importante soprattut-to la regolazione della potenzaottimale relativa alle esigenzedei diversi materiali – degli in-

ModelloCodimag Viva 340 WaterlessCodimag Viva 340 LetterpressDrent Goebel VSOPETI MetronomeEtipol Combi 2000Edelmann Color-Print V52/V72Megamarc-Malbate MecaOffsetNilpeter M 3300RDP Marathon Web LithoSanjo Carton BoxSanjo PO3 270/350

Processo di stampa baseWLOStampa tipograficaWLO, offset a umido (sleeves)Stampa flessografica, serigrafiaWLO, offset a umido, serigrafiaWLO, stampa offset a umidoWLOWLO, offset a umido, flessograficaWLO, stampa offset a umidoStampa tipograficaStampa tipografica, offset a umido

Processi di stampa combinabiliStampa tipografica, flessografica, serigrafiaWLO, stampa flessografica, serigrafiaStampa tipo., flesso., seri., roto., digitaleWLO, stampa offset a umido, tipo., digitaleStampa tipografica, flessografica, serigrafiaStampa tipo., flesso., serigrafia, digitaleStampa flessograficaSerigrafia, stampa roto., flesso. convenz.Stampa tipo., flesso., seri., roto., digitaleWLO, stampa flessografica, serigrafiaWLO, stampa flessografica, serigrafia

Forno*UV, supporto IRUV, supporto IRUV, opzione aria caldaUV, IR/aria calda, opz. EBUVUV, opz. IR, aria calda, EBUVUV, opz. IR, aria calda, EBOpz. IR, aria calda, UV, EBUVUV

Panoramica sulle macchine da stampa a banda stretta in cui si impiega la stampa offset senza acqua (WLO)per la stampa di etichette e di imballaggi (nessuna garanzia di correttezza, completezza, disponibilità!)

*) Radiatori UV fanno parte dell’equipaggiamento standard, a parte in un caso; in questo caso il WLO con inchiostri a tempra UV è la norma. Fonte: Etichette (www.flexo.de)

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KBA Process 2 | 200538

Specialist for WL-UV-Print

Lo specialista della stampa UV WLL’autore, Detlef Braun, è

con i suoi oltre 20 anni diroutine e know-how nel campodella stampa offset senza acquacon inchiostri a tempra UV unconsulente molto ricercato perla realizzazione e l’ottimizza-zione concreta di questo pro-cesso.

Egli si è specializzato nellastampa tipografica e offset e halavorato dal 1983 al 1995 pres-so la Marks-3zet – un partnercommerciale e tecnologicofondamentale nel campodell’offset senza acqua – comeresponsabile tecnico dell’intro-duzione massiccia nella stam-pa offset senza acqua della la-stra Toray. Dal maggio 1995 ècomproprietario di un’aziendagrafica di Düsseldorf, la qualeè stata una delle prime al mon-do a operare nell’esposizionedigitale con stampa offset UVWL. All’epoca la macchina a 5colori vernice disponeva di unprolungamento dell’uscita ap-positamente fabbricato dallaEltosch e stampava con le pri-me lastre CtP Toray disponibilisul mercato schede plasti-ficate, adesivi, mousepad, luci-di per proiezioni, campioni, maanche carta e cartone. Dal lu-

volte si sostiene. Questo argo-mento non andrebbe affronta-to, però, senza un addestra-mento competente, credendo didover reinventare la ruota. Perpagare soldi, i materiali utiliz-zati sono semplicemente trop-po cari.” Braun trasmette aisuoi clienti l’offset UV WL-UV come alternativa o integra-zione alla gamma esistente.Con la stampa su pellicola siriuscirebbe a conquistare, se-condo lui, un nuovo mercato

glio 2001 Braun è, inoltre, pro-prietario unico della dittaDruck & Beratung diMülheim/Ruhr. La sua aziendaesegue in tutto il mondo corsidi addestramento per tutti icostruttori di macchine dastampa più rinomati, soprattut-to nella stampa offset UV sen-za acqua (www.wluv.de).

“Sicuramente bisogna pri-ma apprendere la stampa UV”,constata Braun, “ma in ognicaso non è così difficile come a

lucrativo, esente dalle discus-sioni quotidiane sui prezzi. Lasua azienda aiuta gli stampatorisul posto nell’apprendimento,finché il processo non è com-pletamente chiaro e l’aziendagrafica può presentarsi ai suoiclienti come problem solver af-fidabile.

Inoltre Detlef Braun è pre-sidente della European Water-less Printing Association(www.ewpa.org). La EWPA sipropone di promuovere lastampa offset senza acqua, epartecipa pertanto anche al suosviluppo. I membri dellaEWPA sono utenti e produttoridi macchine da stampa, inchio-stri, caucciù e lastre. Dato chela stampa offset senza acqua vaintesa come sistema a emissio-ni ridotte e che le caratteristi-che ambientali di una macchi-na da stampa assumono un’im-portanza sempre maggiore, imembri della EWPA sono incostante aumento. Braun:“Non importa se con o senzaUV – nella stampa offset senzaacqua controllate sempre soloquello che il cliente vuole ve-dere: il colore e la brillantez-za!” (foto: Print & Produktion 5/04)

Materiali | Stampa UV senza acqua

chiostri da stampa e delle verni-ci, nonché dei supporti da stam-pa, la cui caricabilità termicapuò variare molto. E poi serveanche una manutenzione ap-propriata, dunque la pulizia deiriflettori così come intervalli disostituzione dei radiatori con-sumati.

Come nell’offset a umidoUV, anche l’offset UV WL ri-chiede la scelta degli inchiostrida stampa e delle verniciottimali in funzione dei suppor-ti da stampare. In caso di dub-bio, se non sono ancora statiutilizzati simili supporti dastampa, bisogna eseguire deitest di stampabilità e finitura.Perfino la sequenza degli in-chiostri è decisiva per la qualitàdella stampa. Di norma l’ido-neità dell’inchiostro da stampasi evince dall’etichetta sulla

confezione, e anche i fornitoridi inchiostri offrono una consu-lenza precisa. Importante aquesto proposito è la creazionedi caratteristiche di stampa persupporti da stampa differenti.

Elemento specifico di controllodella stampa

Dato che gli inchiostri sen-za acqua – anche nell’offset UVWL – presentano valori del tiroun po’ più alti, la Druck &Beratung ha sviluppato un ele-mento di controllo specifico: lastriscia di controllo della quali-tà H-1/04. I singoli campi, cheservono ovviamente anche al-l’analisi con un densitometro ouno spettrofotometro, riesconocon la loro geometria triangola-re a superare più facilmente leforze di separazione (“quick

release”) nella separazione delfilm d’inchiostro tra caucciù esupporto da stampa, rappresen-tando in modo realistico il com-portamento nella presa d’in-chiostro da parte del supportoda stampa. Se si utilizzassero icampi delle strisce di controlloquadrati consueti, la loro ten-denza all’arrotolamento porte-rebbe soprattutto con pellicolesottili a effetti indesiderati suibordi dei quadrati. Invece iltriangolo minimizza le solleci-tazioni del supporto da stampanell’angolo di separazione diquasi il 99%.

Alla drupa 2004 questo ele-mento di controllo si è utilizza-to con successo nel “WaterlessCompetence Center” presso lostand della marks-3zet, per laprecisione sulla macchina UVWL Metronic Genius 52 UV e

sulla nuova KBA Rapida 74 Gcon gruppo inchiostratoreGravuflow. Sulla Rapida 74 Gdurante la drupa si è stampato,per la verità, con inchiostri adessiccazione ossidante, peròsono già in corso prove di stam-pa con inchiostri offset UVWL. Tra l’altro la Rapida 74 Gè stata premiata sia dallaBerufsgenossenschaft Druck &Papier (associazione di catego-ria stampa & carta) sia dallaEWPA, di cui l’autore è presi-dente, con il logo ER-WLO(“Emission Reduced WaterlessOffset”). Detlef Braun

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KBA Process 2 | 2005 39

Qualità | Incremento

Vantaggi qualitativi dellastampa offset senza acqua

La qualità offre opportunità

G li stampatori commer-ciali o di imballaggiche decidessero di in-

vestire nella stampa offset sen-za acqua, non lo faranno soloper motivi di economicità edecologia, ma anche per la quali-tà. Prenderanno questa decisio-ne come opportunità. Perchéchi si fa un nome come stampa-tore di qualità orientato sul-l’ambiente, ne trarrà un vantag-gio in molti sensi.

Con una qualità di stampamaggiore riusciranno intanto adistinguersi dai concorrenti.Inoltre, se si saranno fatti unnome come stampatori di quali-tà o stampatori offset senza ac-qua, per loro sarà più facile ri-cevere commesse veramentelucrative. E in questo modo riu-scirà loro più facile legare a séquei clienti che conferisconoordini impegnativi da un puntodi vista ottico e tecnico e chepuntano sulla qualità. E se ifornitori di servizi di stampa re-alizzano anche un prezzo mi-gliore, tanto meglio. Grazie allaloro gestione della stampaoffset senza acqua e alla realiz-

Rispetto alla stampa offset a umi-do la stampa offset senza acquapresenta vantaggi generali perquanto riguarda la qualità distampa realizzabile. Lo hannogià dimostrato chiaramente lemacchine da stampa con gruppiinchiostratori lunghi. E lo confer-mano anche le macchine congruppi inchiostratori corti senzaviti del calamaio, il cui punto diforza è una qualità costante.Particolarmente grande è il saltodi qualità nella stampa di gior-nali con la KBA Cortina. Ma an-che la KBA Genius 52 soddisfa,grazie al suo potenziale tecnico,esigenze più elevate negli ambi-ti dei piccoli formati.

zazione positiva di progetti distampa dalla qualità straordina-ria, il loro know-how tecniconon potrà che aumentare met-tendoli in grado – soprattuttocon l’innovativa tecnica congruppo inchiostratore corto – dirispondere meglio alle richiestefuture.

La stampa offset senza ac-qua è un’alternativa da prende-re in considerazione perfino peresigenze di qualità medie. In-fatti questo processo di stampaè famoso per gestire senza pro-blemi tipi di carta non patinati,che nell’offset a umido creereb-bero difficoltà. Inoltre la mac-

china da stampa di giornaliCortina è un esempio di come sipossa stampare con qualitàsorprendentemente elevata sucarta per giornali.

La qualità apre mercati dinicchia e segmenti di mercato

Numerosi stampatori chehanno optato per una 74 Karat,non impiegano la loro macchi-na solo per la tiratura di stampa,ma fanno segnare in parte fattu-rati di tutto rispetto con bozzedefinitive o copie preliminarirappresentative di tirature, chevengono poi stampate su altre

macchine a causa del numero dicopie per tiratura o del processodi stampa, ad es. offset a foglioUV o heatset. Oltre alla suaeconomicità nell’ambito delletirature piccole e medie, graziealla sua precisione nella ripro-duzione e alla sua capacità dipoter simulare con elevata con-cordanza altri processi di stam-pa sulla base di condizioni distampa calibrate, la 74 Karat ècome predestinata anche comesistema industriale per bozze otiraprove.

Grazie al potenziale di qua-lità della KBA Genius 52, i suoiutenti riescono a conferire unnuovo volto alla stampa offsetper il formato piccolo. Perchésu questa innovativa macchinacompatta si riescono a produrreprodotti a quattro o cinque co-lori di qualità straordinaria. E

Questa ripresa REM della superficiedi una lastra senza acqua PresstekPEARLdry esposta mostra come lostrato siliconico delimita nettamentei punti di retino consentendopertanto un incremento dei valoritonali solo esiguo(fonte: Zeller+Gmelin/Presstek)

L’incremento dei valori tonali di una lastra senza acqua è inferiore rispettoad una lastra offset a umido. La curva caratteristica è stata registrata conun apparecchio di misura delle lastre TECHKON DMS 910 su una TorayTAC-RGL7 e calcolato con il software DMS Pro

Retini a modulazione di frequenzaconsentono grazie alla minorequantità di inchiostro la stampasemicommerciale su macchinecoldset. Il coldset senza acquacontinuerà a migliorare la qualità disimili prodotti e consentirà diutilizzare un numero maggiore dicarte diverse (fonte: REWE)

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KBA Process 2 | 200540

Qualità | Incremento

Riprese comparative al microscopiodi un’immagine in quadricromiaretinata nella stampa di giornali:sopra 40 L/cm (100 lpi) non definitidi una rotativa coldset convenziona-le, sotto 60 L/cm (150 lpi) nitididella KBA Cortina

Sinistra: una qualità mairaggiunta finora nellastampa di giornali è stataraggiunta sulla Cortinabeta presso la reiff diOffenburg

Destra: in diversemanifestazioni della KBAsono stati realizzati i“Cortina News” dal vivocon retino da 60

ciò rende la Genius 52 perstampatori tradizionali nel for-mato piccolo una soluzione at-traente, con cui possono acqui-sire anche prodotti stampati diqualità adatti al formato to-gliendoli alla concorrenza delmezzo formato e del formatomedio. E viceversa si puòestendere la gamma di prodottidi un’azienda grafica del for-mato medio o grande che puntasulla qualità fino al mercato delformato piccolo non ancora ser-vito.

La qualità favorisce le tendenzenella stampa di giornali

Oltre agli aspetti di naturaeconomica, per la stampa digiornali senza acqua si possonoaddurre anche argomentiqualitativi convincenti. Duetendenze caratterizzano l’attua-le produzione di giornali: collo-cazione possibilmente elevatadei colori e flessibilità diinchiostrazione quasi illimitata.Con la KBA Cortina si favori-scono entrambe queste tenden-ze. La qualità della stampa acolori raggiunge dimensioni fi-nora ritenute irrealizzabili nellastampa di giornali. Dato che lastampa offset coldset è un pro-cesso con inchiostri da stampaad essiccazione tramite assorbi-mento, le superfici e le immagi-ni con elevata copertura dell’in-chiostro – su entrambi i lati an-cora di più – in passato si riusci-vano a stampare solo con taglialla qualità generalmente accet-tati. I limiti di accettazione del-le agenzie pubblicitarie e del-

l’industria che si occupa dipubblicità sono però decisa-mente calati nel frattempo perquanto riguarda la qualità distampa della pubblicità suigiornali, e i reclami vengonocompensati di norma con costo-si ribassi che gli editori di gior-nali, sempre alle prese con lapressione dei costi, a lungo an-dare non possono permettersi.Grazie all’assenza degli influs-si negativi del liquido dibagnatura nella stampa senzaacqua (tra cui l’effetto fan-out ele oscillazioni delle densità lun-go la tiratura), alle proprietà diassorbimento dell’inchiostrodegli inchiostri coldset senzaacqua, oramai ottimizzate, non-ché grazie all’utilizzabilità diretini più fini (60) e di retiniFM, il giornale senza acqua rie-sce ad accrescere la sua attratti-

va come mezzo pubblicitariograzie alla sua eccellente quali-tà di stampa.

E per quel che riguarda laflessibilità, il coldset senza ac-qua è capace, grazie alla qualitàottenibile, di togliere all’heatsetprodotti semicommerciali (in-serti pubblicitari e inserti spe-ciali, flyer ecc.) grazie al prez-zo più favorevole. Gli editori digiornali possono finalmentestampare con processo coldsetsulla stessa macchina più coseche solo il loro giornale di qua-lità elevata. Con prodotti ag-giuntivi sfruttano la propriamacchina molto meglio. Graziealle esperienze fatte finora, laKBA vede come opzionerealistica quella di ipotizzaretra qualche tempo l’utilizzodella Cortina nella stampasemicommerciale heatset.

Eccellente riproduzionedei dettagli

Tutte le lastre per la stampaoffset senza acqua presentanoeccellenti caratteristiche di ri-produzione dei dettagli. Grazieal minore incremento dei valoritonali, anche i punti di retinonegativi rimangono aperti nelleprofondità. In linea di massimasi riescono così a stampare sen-za problemi lineature del retinodecisamente maggiori (moltooltre i 200 L/cm o i 500 lpi sen-za perdite rilevanti di tonalità inluci e profondità estreme) eretini FM con piccole dimen-sioni dello spot. Sulla rotativaper giornali KBA Cortina unretino da 60 è addirittura lostandard, e si stampano senzaproblemi anche i retini FM.

Con la maggior parte dellelastre digitali senza acqua – aseconda della risoluzione e del-la sovrapposizione degli spotlaser – rimane intatta l’interagamma tonale fino a circa 80 L/cm (200 lpi), e con 120 L/cm(300 lpi) si perdono giusto ilvalore tonale dell’1 e del 99percento. E le lastre analogicheToray producono grosso modogli stessi valori. Questo com-

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KBA Process 2 | 2005 41

Tirature preliminari, campioni e tirature poco numerose di scatole pieghevolisono l’ambito di applicazione principale della 74 Karat presso la Aug.Heinrigs di Aachen. Con l’aiuto di tavole dei colori si adatta la Karatall’offset a umido UV per alte tirature

Suddivisione perfetta del lavoro: laparte interna di una rivista vienestampata – come qui nel caso dellaGrütter di Ronnenberg – con offset abobina heatset, per la stampa dellaqualità altissima della copertina èdisponibile una 74 Karat

portamento vantaggioso dellelastre è da ricondursi alla dispo-sizione leggermente incavatadegli elementi stampanti. Puntidi retino nonché bordi e lineesottili vengono delimitati inmodo netto dai bordi dello stra-to siliconico rimasto, l’inchio-stro da stampa praticamentenon può sfuggire di lato duranteil trasferimento sul caucciù.

Brillantezza e riproduzionedei colori

Grazie all’assenza di un li-quido di bagnatura, gli inchio-stri da stampa non vengono“annacquati” dal processoemulsionante nella stampaoffset senza acqua, vale a direche l’intensità del colore rima-ne assolutamente intatta. Perquesto motivo nell’offset senzaacqua si ottengono comunquedensità superiori dei toni pieni,l’estensione dello spaziocromatico (Gamut) è maggiore.La rinuncia al liquido dibagnatura incide favorevol-mente anche sulla brillantezzadell’inchiostro. L’acqua emul-sionata neutralizza sempre unpo’ la brillantezza, mentre sen-za acqua i componenti che for-mano la pellicola hanno un an-damento migliore, vale a direche possono formare una super-ficie più liscia. Il risultato sonostampe più brillanti.

Per i gruppi inchiostratoricorti KBA va aggiunto chel’inchiostrazione è definita tra-mite il cilindro retinato e rap-presenta pertanto sempre unagrandezza riproducibile. Conquesta operazione standardiz-zante i gruppi inchiostratoriGravuflow e Newsflow soddi-sfano un requisito fondamenta-le per condizioni di stampacalibrate – base per profili ICCaffidabili e precisi in uno scena-rio coerente della gestione deicolori.

Prodotti stampati di alta qualitàe fotorealistici

I pregi citati nella riprodu-zione dei dettagli e dei coloriqualificano l’offset senza acquasoprattutto per prodotti stampa-ti di alta qualità. In effetti que-sto è il motivo per cui in con-creto una parte sempre più am-pia del materiale pubblicitarioviene stampata con qualità al-tissima senza acqua. Spesso lastampa offset senza acqua èconnessa con tecnologie per lastampa fotorealistica. Essa inte-gra in modo ottimale l’applica-zione di retini a modulazione difrequenza e l’impiego di scaledi inchiostri con uno spaziocromatico esteso. A ciò fa dacontraltare il fatto che nellastampa offset senza acqua si

possono trasferire spessorimaggiori dello strato di inchio-stro rispetto all’offset a umido.

Anche nella stampa di CD,DVD, film plastici e schedeplastificate la stampa offsetsenza acqua si dimostra come ilprocesso che consente di otte-nere la qualità più alta. Nonsenza motivo la serigrafia haperso terreno in questi mercati.Un merito rilevante va ascrittoalle macchine della Metronic,che sono leader di mercato nel-la stampa di schede e con laGenius 52 UV ampliano le pos-sibilità di applicazione.

Qualità ad un livello costante-mente elevato

Se da un lato la stampaoffset senza acqua già si distin-

gue per l’elevata stabilità diprocesso, grazie alla tecnica deigruppi inchiostratori corti KBAe Metronic, dall’inchiostra-zione uniforme, si minimizzanoulteriormente eventuali oscilla-zioni ancora presenti. Il meritonon è solo dell’alimentazionedefinita dell’inchiostro tramiteun cilindro retinato, ma anchedell’insensibilità alla formazio-ne di riporti dei gruppi inchio-stratori corti nell’offset a fo-glio. Con il gruppo inchiostra-tore Gravuflow e i gruppi in-chiostratori nella KBA Genius52 e sulle macchine Metronicogni punto sul rullo di inchio-strazione forma incontra sem-pre il rispettivo punto sulla la-stra. Solo per il gruppo inchio-stratore Newsflow si sono do-vute fare, a causa delle maggio-ri velocità di stampa della Cor-tina, concessioni nel numero enelle circonferenze dei rulli chetrasferiscono l’inchiostro, cosache però nella stampa di gior-nali non incide particolarmentesulla qualità di stampaottenibile.

Con ciò la KBA e la Metro-nic aggiungono ai vantaggiqualitativi della stampa offsetsenza acqua un altro vantaggio:stampe di fondini e stampe dimezzetinte perfette grazieall’inchiostrazione senza for-mazione di riporti. E non è tut-to: l’inchiostrazione auspicatasi raggiunge già dopo pochissi-me copie di scarto e rimane co-stante lungo l’intera tiratura.Klaus Schmidt, Dieter Kleeberg

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KBA Process 2 | 200542

Qualità | Standardizzazione

Passaggio alla produzione di stampaindustriale standardizzata

Il modello del prepress digitale

La produzione integratacon computer (CIM)come modello produtti-

vo industriale si sta affermandoanche nell’industria della stam-pa. Oltre che per l’esteso colle-gamento in rete, essa si distin-gue soprattutto per l’elevatogrado di automazione. La stan-dardizzazione è un presuppostoper l’automazione con un alto

La stampa intesa come “magia nera” fa fatica a sopravvivere. Peròanche l’introduzione della stampa offset senza acqua in un’aziendanon significa ancora la fine „della stampa come artigianato“. Solo lemacchine con gruppi inchiostratori senza acqua e senza viti del cala-maio sono un presupposto per il passaggio coerente ad una produ-zione industriale standardizzata. Risultati riproducibili in qualsiasimomento grazie soprattutto a variabili di processo oggettive e defini-te in modo univoco devono essere l’obiettivo anche nella sala dastampa.

tasso di sicurezza della produ-zione e dai reclami.

Con l’introduzione nelprepress di cicli di lavorazionecompletamente digitali, ifornitori di servizi mediatici edi servizi di stampa sono staticostretti fin dall’inizio a rende-re ricostruibile e oggettiva lacomunicazione dei risultati in-termedi immateriali. In concre-to ciò significa l’allestimentocoerente di processi calibrati

nel caso di trasformazioni dellospazio cromatico e nell’esposi-zione delle forme da stampa.Allo stesso tempo ciò ha con-sentito la sostituzione delleoperazioni di tecnica riprodutti-

va tradizionale, di natura arti-gianale, con scenari dipublishing modernissimi e pro-cessi automatizzabili. Il risulta-to sono l’uso di termini oggifrequenti come automazioneworkflow, preflight, gestionedei colori ICC e Computer-to-Plate nonché i formati di datiTIFF, PDF, JDF e XML, il cuiutilizzo è ormai ancorato salda-mente nei diversi standard in-dustriali e ISO.

Macchine da stampa calibrate

Richieste simili oggi ven-gono poste nei confronti dellasala da stampa, per imporre unastandardizzazione e un’estesaautomazione dell’intera catenadi valore aggiunto – in sintesi:per poter passare ad una produ-zione industriale. Per questoanche sulla macchina da stam-pa si devono creare condizionidi processo calibrate.

La gestione dei colori secondo specifica ICC oggi rappresenta un’operazionedi standardizzazione elementare nel prepress digitale come nella sala dastampa. La foto mostra l’analisi spettrofotometrica della forma da stampa diprova della European Color Initiative (ECI) con un X-Rite DTP70 (foto: Kleeberg)

La standardizzazione perHolger Müller, responsabile dellaproduzione presso la Aug. HeinrigsDruck+Verpackung di Aachen, ètutto sulla 74 Karat. Con forme dastampa di prova …

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KBA Process 2 | 2005 43

“Calibrato” qui significa chesulla macchina da stampa sipossa impostare in qualsiasimomento uno stato di partenzadefinito per determinate combi-nazioni lastra-caucciù-inchio-stro da stampa-supporto dastampa-regolazione della pres-sione di stampa. E in tutto ciò lalastra deve essere prima stataesposta all’interno di un pro-cesso calibrato.

Le caratteristiche di ripro-duzione dei valori tonali e deicolori di una simile combina-zione vengono fissate in carat-teristiche di stampa e profiliICC della macchina da stampae servono al prepress per il trat-tamento dei dati dell’esposizio-ne in funzione dell’emissione.Se uno dei componenti di que-sta combinazione cambia, lecurve caratteristiche e i profiliperdono la loro validità e vannoadattati. Per la creazione deiprofili la KBA offre nell’am-biente di produzione della 74Karat, come opzione, il CreoProfile Wizard, mentre per la46 Karat è disponibile nel“Power Mix” una soluzione perbozze per la scala cromatica eu-ropea Aniva.

Inchiostrazione indipendentedall’operatore

In un simile scenario nontrovano più posto le valutazionisoggettive e individuali deglioperatori. In un ambiente indu-striale devono valere esclusiva-mente criteri oggettivi per ilcontrollo della qualità. Essen-do stata eliminata dal processodi stampa, grazie ad un gruppoinchiostratore senza acqua esenza viti del calamaio,l’inchiostrazione dipendentedall’operatore (e anche labagnatura), la qualità definitanel prepress troverà la sua rea-lizzazione ottimale nella stam-pa.

Lo stampatore non devesentirsi per questo esautorato

della propria competenza. Vie-ne solo alleggerito da quelle at-tività che, com’è noto, non por-tano di per sé al miglioramentodel risultato della stampa. Inve-ce egli può concentrarsi com-pletamente sul monitoraggio esul controllo della qualità, non-ché sulla preparazione contem-poranea di ordini successivi,

cosa per la quale egli ha a di-sposizione strumenti compute-rizzati. Il lavoro si semplifica etutto ciò porta in ultima analisiad un aumento della produttivi-tà e della qualità. La sua re-sponsabilità adesso si orienta suun processo industriale, ma nonper questo è ridotta.

Standardizzazione integrale

L’eliminazione dell’inchio-strazione dipendente dall’ope-ratore nei gruppi inchiostratoriGravuflow, Newsflow eMetronic chiude l’ultimo vuotoche restava per realizzare unaproduzione completamentestandardizzata, dal prepress

… e tavole dei colori, che lostampatore Karat Daniel Strahlstampa quando serve, si adattano lebozze definitive e le tiraturepreliminari all’offset a foglio UV

(foto: Kleeberg)

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KBA Process 2 | 200544

Qualità | Standardizzazione

Tutto perfetto! Al forum dellastampa 2003 è stato presentato ilpacchetto di standardizzazione“Power Mix”, con cui sul sistema distampa a colori Minolta CF9001 sipossono produrre bozze concorrispondenza dei colori relative alrisultato di stampa della 46 Karat,su cui vengono impiegati inchiostriEuro Epple-Aniva (foto: KBA)

Anche sulla Cortina la KBAdimostra di aver creato unatecnologia matura, assolutamenteconcorrenziale. In un processo disviluppo pluriennale si sonoottimizzati ad es. gli inchiostri dastampa, portandoli da una viscositàiniziale ancora troppo elevata(sopra) all’odierna viscosità esigua(sotto) (foto: KBA)

La stampa standardizzata di inchiostri speciali non è un problema sulla 74 Karat. Nel Grid Studio di Belgrado sistampano tutti i colori Pantone rappresentabili dai colori di processo in una forma da stampa di prova e si mostranopoi ai clienti per la sintonizzazione (foto: Kleeberg)

fino alla stampa. Tutti gli altriprocessi, anche sulla macchinada stampa, si possono calibraree automatizzare già da tempo.Solo le libertà nell’inchio-strazione mettevano finora indiscussione il vincolo e la vali-dità di tutte le altre variabili diprocesso.

Anche se la certificazioneISO-9000 non occupa più i tito-li, essa rimane comunque com-ponente fondamentale della ge-stione della qualità in molteaziende. Il metro di misura nonrimane sempre allo stesso livel-lo, ma si adatta allo stato di ciòche è fattibile. Senza una filo-sofia di standardizzazione inte-grale in futuro potrebbe esserepiù difficile dimostrare periodi-camente una strategia aggior-nata della qualità.

Risultati ripetibili

E che in un ambiente di pro-duzione standardizzato l’esatta

riproducibilità della qualità distampa sia la conseguenza logi-ca, è indubbio. La standardizza-zione, soprattutto incluso il tra-sferimento standardizzato del-l’inchiostro sul supporto dastampa tramite gruppoinchiostratore corto senza ac-

qua, presenta, però, anche altrivantaggi – ad es. in scenariinteraziendali come la stamparipartita. Uno stesso file docu-mento di stampa porta in quelcaso in diversi siti allo stesso ri-sultato. Finora già la 74 Karatera in grado in simili scenari di

dimostrare i suoi punti di forzaparticolari. Un “sistema diemissione” pressoché ideale sa-rebbe la KBA Cortina nellastampa di giornali decentrata,se in diversi siti le pagine na-zionali vengono stampate iden-tiche e solo integrate indivi-dualmente dai contenuti locali.

Tecnologia concorrenzialedella KBA

La KBA percorre con igruppi inchiostratori corti sen-za acqua e senza viti del cala-maio nuove strade nella produ-zione stampata. Nuove stradenon significano, però, chel’utente si affidi a “speri-mentazioni”. Egli può utilizza-re una tecnologia della KBA as-solutamente concorrenziale,che si è dimostrata affidabile daanni nella pratica sotto formadei gruppi inchiostratoriGravuflow e Metronic. Le nu-merose esperienze concretesono confluite anche nel grup-po inchiostratore Newsflow enella Cortina; e la Cortina è sta-ta portata nel frattempo allamaturità. Infatti le macchine dastampa KBA con gruppiinchiostratori corti senza acquarappresentano attualmentel’unica soluzione di stampa peruna strategia concreta di produ-zione industriale standardizza-ta.Dieter Kleeberg

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KBA Process 2 | 2005 45

Risparmi sui costi grazieall’assenza del liquido

di bagnatura

G ià con le macchine dastampa senza acquacon gruppo inchio-

stratore convenzionale si hannorisparmi maggiori sui costi ri-spetto all’offset a umido, per larinuncia al liquido di bagnatura.Perché proprio negli ultimitempi l’alcol isopropilico (IPA)è molto aumentato di prezzo. Ilconsumo di acqua viene ridottoa zero – un vantaggio anche perl’ambiente. Contemporanea-mente vengono a mancare an-che i costi per gli additivi del-l’acqua di bagnatura e la manu-tenzione dei gruppi di bagna-tura. Nell’avviamento non sihanno onerosi lavori di rego-lazione dell’equilibrio inchio-stro-acqua, cosa che non si ri-flette solo in tempi di avviamen-to ridotti, ma anche in menoscarti. Anche durante la tiraturadi produzione non vi è bisognodi tenere sotto controllo la stabi-lità della bagnatura. E dove nonc’è acqua, non c’è niente chepossa arrugginire.

In più le lastre senza acquahanno la piacevole caratteristicadi non richiedere gommatura.Le proprietà oleofile e oleofobedelle parti della lastra non vannoprotette mediante uno strato digomma arabica.

Ulteriori risparmi sui costigrazie all’assenza delle viti

del calamaio

Rispetto alle macchine off-set senza acqua convenzionali, i

Più economico senza acquae viti del calamaioLa stampa offset senza acqua non solo è più ecologica grazie alla rinuncia al liquido di bagnatura, ma – nonostante i prezzi di inchiostri elastre leggermente superiori – in molti casi anche più economica rispetto al diffuso offset a umido. Grazie alla riduzione degli scarti, dei tempidi avviamento, dell’impegno per il comando e delle emissioni di VOC, l’innovativa tecnica dei gruppi inchiostratori corti della KBA consenteulteriori risparmi. Inoltre la macchina da stampa di giornali Cortina comporta grazie alla sua filosofia costruttiva del futuro ulteriori vantaggieconomici per quanto riguarda la compattezza, la facilità di manutenzione e la flessibilità.

gruppi inchiostratori corti senzaviti del calamaio Gravuflow eNewsflow della KBA e Metro-nic comportano ulteriori drasticirisparmi sui costi, che i maggio-ri costi delle lastre (attualmente+50%), degli inchiostri da stam-pa (attualmente +20%) e il calo-re da condizionamento soprat-tutto per tirature piccole e medie

compensano ampiamente. In unperiodo di forte calo delle tiratu-re medie e tenendo conto di tuttii fattori di costo, il bilancio èsempre più a favore della stam-pa offset senza acqua e senzaviti del calamaio rispetto allemacchine offset a umido con-venzionali (si veda l’articoloCalcoli e studi sulla redditività

che segue questo contributo).I motivi della maggiore

economicità sono le conseguen-ze tecniche che scaturisconodalla tecnica dei gruppi inchio-stratori corti:• In un gruppo inchiostratorecorto sono presenti meno rulli. Icosti di acquisto e quelli legatiall’usura lungo la vita utile dellamacchina sono inferiori. Il cilin-dro retinato prevede nel caso difabbricazione corretta una dura-ta utile di più anni.• Il cilindro retinato si occupa diun dosaggio uniforme dell’in-chiostro e sostituisce l’inchio-strazione lungo la larghezza del-le zone, dunque rende superfluigli elementi di regolazione perle zone d’inchiostrazione. Diconseguenza si può fare del tut-to a meno di una costosa elettro

Economicità | Confronto

Più compatto è impossibile: inclusala pedana e il radiatore UV, laMetronic Genius 52 UV richiede unasuperficie di appoggio di soli 4,17 x3,28 m con un’altezza di soli 1,91 mRapida possibilità di finitura: l’equipaggiamento inline della 74 Karat con

gruppo di verniciatura a dispersione e forno IR consente in pochissimo tempoil rovesciamento o la lavorazione nel reparto finitura delle stampe appenaprodotte

Effetti sinergici: la KBA Rapida74 G combina la tecnica dei gruppiinchiostratori corti Gravuflow della74 Karat con i vantaggi dellaflessibilità, dell’automazione e dellevelocità delle macchine Rapida incostruzione del tipo in linea

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KBA Process 2 | 200546

Economicità | Confronto

Proposte per il “prato verde”: se una macchina a pavimento soddisfa leesigenze, la KBA Cortina entra anche in capannoni standard grazie alle torrida otto compatte

Confronto reale delle dimensioni: losguardo nel capannone di montag-gio di Würzburg mostra che un’unitàdi stampa con satelliti da 9 dellaKBA Commander (sinistra) èaddirittura leggermente più altadella torre da otto di unaKBA Cortina (destra)

Filosofie di torri da otto aconfronto: la Cortina è con i suoi3,70 m di altezza decisamente piùbassa rispetto ad una torre da ottoclassica con quattro unità a ponte(sinistra) o due unità di stampaad H (destra)

nica di preregolazione e diregolazione a distanza per ilprofilo delle zone.• L’inchiostrazione automaticarelativa al soggetto semplifica ilprocesso complessivo e il co-mando. Lo stampatore ricavatempo per altri lavori, soprattut-to per il controllo della qualità.Egli deve gestire molto menoparametri ed evita valutazionisoggettive errate. Questo au-menta la stabilità di processo.• Il minor impegno di prerego-lazione e di comando riduce itempi di avviamento e causamolto meno scarti di avviamen-to. Ciò consente di stampare inmodo economico tirature ancorameno elevate.• L’impegno di comando ridottoconsente di utilizzare meno ope-ratori. Le macchine come la 74Karat, la Rapida 74 G e la Geni-us 52 danno buona prova comemacchine con un effettivo co-mando con una sola persona.Sulla macchina da stampa digiornali Cortina serve meno per-

sonale che sulle macchine con-venzionali comparabili.• La standardizzazione integra-le basata su condizioni di stam-pa calibrate consente una produ-zione complessivamente piùstandardizzata, industriale. Iprocessi diventano meglio pia-nificabili e prevedibili, la pres-sione delle scadenze cala, cosìcome i costi. Questo permette alfornitore di servizi di stampa dicontrastare la crescente pressio-ne dei costi.

La tecnica dei gruppi in-chiostratori corti senza acquadimostra di essere pertanto uncontributo innovativo per unaproduzione più economica.L’investimento in macchine congruppi inchiostratori senza ac-qua e senza viti del calamaiopuò essere valutato come orien-tato verso il futuro. Da questopunto di vista l’assunzione dellatecnologia di gruppi inchiostra-tori Gravuflow per macchine incostruzione del tipo in linea èsolo la conseguenza logica. Per-

ché nel caso della macchinaoffset digitale compatta 74Karat l’esposizione delle lastreOn-press limita l’impiego fon-damentalmente alle aziende nondotate di prepress CtP, mentre laRapida 74 G è un’opzione inte-ressante anche per il numeroelevato e sempre crescente diaziende equipaggiate con espo-sizione CtP delle lastre.

Ulteriori risparmi sui costigrazie alla filosofia Cortina

Per la rotativa coldset senzaacqua KBA Cortina si hanno,ovviamente, anche vantaggispecifici per la stampa di gior-nali. Il principio è facile da com-prendere: quanto più grande èl’impianto, tanto maggiore è ilpotenziale di risparmio. La Cor-tina, che come ogni macchinaconvenzionale si può configu-rare per quanto riguarda il nu-mero massimo di paginebroadsheet o tabloid in quadri-cromia, ma è anche molto più

compatta, consente risparmimolto maggiori relativi al perso-nale, all’ingombro e agli inve-stimenti costruttivi quanto piùgrande è l’impianto. In questocaso incide soprattutto il minorfabbisogno di personale per ilcomando e la manutenzione.

Del risparmio di tempo nel-l’avviamento – dovuto tra l’al-tro al sistema di cambio automa-tico delle lastre sviluppato ap-positamente per la Cortina – ilgiornale approfitta o medianteuna maggiore attualità dovutaall’inizio posticipato della stam-pa oppure grazie alla riduzionedei straordinari notturni nelcaso di stampa anticipata. L’ele-vato grado di automazione e lecapacità produttive disponibiliconsentono anche una maggioreregionalizzazione e un maggio-re orientamento del giornaleverso determinati gruppi di per-sone, grazie a più tirature par-ziali e all’acquisizione di ordiniaggiuntivi, anche semicommer-ciali, grazie all’elevata qualità.

Con i gruppi inchiostratoriNewsflow e l’assenza dei grup-pi di bagnatura, si è riusciti perla prima volta a realizzare torrida otto completamente perquadricromia con soli 3,70 m dialtezza. La facilità di accesso el’ergonomia di comando di que-ste ultime non temono confron-to. La minore altezza di ingom-bro consente sia un utilizzoottimale dello spazio in sale

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KBA Process 2 | 2005 47

Esiguo fabbisogno di manutenzione: i blocchi automatici dei rulli sulla KBACortina consentono l’estrazione e l’inserimento rapidi e comodi e procuranosempre un montaggio ottimale

Automazione elevata: lo stampatore deposita solo le nuove lastre nell’unità distampa Cortina, “l’asportazione” delle vecchie e l’inserimento delle nuovelastre avvengono automaticamente in meno di 100 secondi

Vantaggi di diverse configurazioni della macchina da stampa di giornaliKBA Cortina[1] Macchina a pavimento per 48 pagine, interamente a 4/4 colori:

• Solo un livello operativo;• Rapido accesso ai gruppi di stampa;• Altezza esigua;• Possibili svantaggi: logistica della carta, lunghezza della macchina.

[2] Macchina a pavimento per 32 pagine, interamente a 4/4 colori:• Cambio “al volo” delle lastre possibile per 4/4 colori;• Costruzione particolarmente compatta;• Percorsi brevi della banda.

[3] Macchina con sottostruttura di base a 1 piano per 80 pagine,interamente a 4/4 colori:• Un livello operativo nella zona dei gruppi di stampa;• Altezza esigua nella zona dei gruppi di stampa;• Un livello operativo nella zona dei cambiabobine.

[4] Macchina con sottostruttura di base a 2 piani per 64 pagine,interamente a 4/4 colori:• Struttura alta compatta con due livelli operativi nella zona stampa;• Cliente: Centre d’Impression Edipresse Lausanne s.a. di Bussigny

in Svizzera.

rotative alte, grazie alla sovrap-posizione di due torri da otto performare una torre da sedici, sial’installazione in costruzionistandard più basse, presenti do-vunque, ad es. i locali dei super-mercati. Il risparmio sui costidei locali, grazie alla possibilemancanza di costi di costruzio-ne o di progettazione, può ridur-re in qualche caso decisamenteil volume complessivo degli in-vestimenti. E le conseguenzenegative dovute al cambio disede, che si rende spesso neces-sario quando si compra una tec-nologia convenzionale con au-

mento delle capacità di stampa edi inchiostrazione (costi pernuovo edificio, infrastrutture,collegamento in rete ecc.), sipossono spesso evitare, soprat-tutto gli editori in locali storici.

I progettisti della Cortinanon sono riusciti a compensaredel tutto le maggiori speseenergetiche per il condiziona-mento necessario, ma comun-que in misura notevole. Ciòl’hanno ottenuto grazie al po-tente sistema di regolazione del-la temperatura (si veda il capito-lo Gruppi inchiostratori): l’STC(“Surface Temperature Con-

trol”) preimposta esattamente letemperature ottimali, che ven-gono poi raggiunte molto rapi-damente grazie alla geometriadei flussi. Così non si “produce”più calore del dovuto, dimo-doché anche l’onere per la cli-matizzazione della sala da stam-pa risulta inferiore o assente.

A parte la tecnica dei gruppiinchiostratori corti, sulla Corti-na sono state realizzate anchealtre innovazioni che comporta-no ulteriori risparmi sui costi euna maggiore flessibilità. Infattile unità di stampa, allargabili se-condo la tecnica Stepin, facilita-

no l’accesso ai cilindri porta-caucciù e alle travi di lavaggioin occasione dei lavori di manu-tenzione o per asportare la cartain caso di eventuali inceppa-menti. A parte ciò, l’onere dellamanutenzione è stato notevol-mente ridotto grazie a blocchidei rulli automatici e – grazieagli inchiostri coldset senza ac-qua che non nebulizzano – allaminore quantità di sostanza de-tergente e strofinacci.

Peter Benz,manager prodotti Progettazionemacchine da stampa di giornalie responsabile progetti Cortina

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KBA Process 2 | 2005

74 Karat

SM 74 DI

SM 74 + CtP

Indigo

Xerox

Genius 52GTO 52PM 52

48

74 Karat

I l Sächsisches Institut fürdie Druckindustrie (SID)(istituto sassone per l’indu-

stria della stampa) di Lipsia haeseguito nel 2002 calcoli deicosti per lo spazio e dellaredditività per la 74 Karat con-frontandoli con la HeidelbergSpeedmaster SM 74-4 DI e laHeidelberg Speedmaster SM74-4 + CtP. Le indagini basatesu dotazioni comparabili mo-strano che la tecnologia Direct-Imaging con la 74 Karat offrenell’ambito di tiratura inferiore(a seconda della categoria di or-dini fino a 3.700 o 5.000 fogli)dei vantaggi economici rispettoalla stampa offset convenziona-le con workflow digitale inseri-to a monte e CtP (SM 74-4 +CtP).

Un dato di fatto fondamen-tale per la maggiore econo-micità della 74 Karat sono lespese di preparazione delle la-stre, che sulla 74 Karat con ca.55 sono significativamente aldi sotto dei valori della prepara-zione delle lastre con CtF (circa125 ) e CtP (ca. 80 ) ( si vedala fig. 1). La Heidelberg SM74-4 DI, soprattutto a causadella strutturazione come mac-china in linea con un’unità diesposizione per ogni gruppo distampa, non presenta questivantaggi della tecnologiaDirect-Imaging. Dal punto divista dei costi essa è sotto quellidella 74 Karat e anche della SM74-4 + CtP. Soprattutto i mag-giori costi di investimento dellaSM 74-4 DI incidonosull’economicità relativamentesfavorevole di quest’ultima.Inoltre i tempi di avviamento egli scarti di avviamento richie-sti dalla SM 74-4 DI comporta-

Calcoli fondati

Economicità certificata chiaramenteEstesi calcoli della redditività basati su analisi fondate delle spese della 74 Karat, KBA Genius 52 e KBA Cortina dimostrano che la stampaoffset senza acqua e senza viti del calamaio non solo è una tecnologia tecnicamente innovativa, ma anche assolutamente interessante da unpunto di vista economico. Qui di seguito vengono rappresentati in modo convincente, e nel dettaglio, i vantaggi economici delle suddettemacchine, in parte anche con riferimento a studi indipendenti del SID.

no al confronto con la 74 Karat,in particolare per piccole tiratu-re, notevoli differenze di costoa favore della 74 Karat.

Al confronto con macchineda stampa digitale basate sutoner e inkjet, secondo i calcolidella KBA i costi per ogni fo-

glio A3 stampato a 4/4 colorisulla 74 Karat a partire da undeterminato numero di copieper tiratura (a seconda del pro-cesso e del sistema di stampadigitale dalle 200 alle 1.500 co-pie) si situano sotto il valore diquesti sistemi di stampa digita-

le, e le differenze di costo au-mentano a favore della 74Karat con l’aumentare della ti-ratura (fino a 10.000 fogli).Con la 74 Karat l’imprenditorenella stampa offset può stampa-re tirature più elevate senza dativariabili in maniera più econo-mica, senza dover investire inun prepress CtF o CtP comple-to.

La capacità di produzioneannuale di fogli nel formato A3in funzione del numero di copieper tiratura sulla 74 Karat, gra-zie soprattutto ai tempi di av-viamento ridotti, è la più eleva-ta al confronto con la Heidel-berg Speedmaster SM 74-4 DIe la SM 74-4 + CtP e anche conle macchine Indigo e Xerox(fig. 2).

Economicità | Calcoli

1 Confronto dei costi delle lastre perla 74 Karat rispetto ai costi diprocesso della preparazione dellelastre con CtF e CtP. (fonte: SID2002 – calcoli dei costi per lo spazioe della redditività per la 74 Karatconfrontati con la HeidelbergSpeedmaster SM 74-4 DI e laHeidelberg Speedmaster SM 74-4 +CtP)

3 Costi per copia della stampa 4/4 diun prodotto da 4 pagine DIN A4 suuna KBA Genius 52 confrontati conla Heidelberg Printmaster GTO 52 ela Printmaster PM 52. (fonte: SID2003 – calcoli dei costi per lo spazioe della redditività per la KBAGenius 52 confrontati con laHeidelberg Printmaster GTO 52,la Printmaster PM 52 e la NexPress2100)

Preparazione dellelastra con CtF

Preparazione dellelastra con CtP

Preparazione dellelastra con la 74 Karat

Prod. delle pellicolePellicolePrep. delle lastreLastre

2 Confronto dellacapacità diproduzione annualedi fogli 4/4 infunzione del numerodi copie per tiratura(fonte: calcoli KBA)

10.0009.000

8.0007.000

6.0005.000

4.0003.000

2.0001.000500200100

Tiratura [copie]

Num

ero

di f

ogli

in m

ilion

i

1,50

0 5.0004.5004.0003.5003.0002.5002.0001.5001.000500

1,25

1,00

0,75

0,50

1,25

0,00

Tiratura [copie]

140€

120€

100€

80€

60€

40€

20€

0€

6

5

4

3

2

1

0

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KBA Process 2 | 2005 49

KBA Genius 52

Nel 2003 il SID ha eseguitoanche per la KBA Genius 52calcoli dei costi per lo spazio edella redditività confrontandolicon la Heidelberg PrintmasterGTO 52, la Printmaster PM 52e la NexPress 2100. Le indaginipartivano da una dotazionecomparabile sulle 4 macchineda stampa coinvolte, con 4gruppi di stampa nella classe diformato 36 x 52 cm. Il risultatoha evidenziato che la Genius 52nell’ambito delle piccole tiratu-re tra le 200 e le 2.000 copieproduce in maniera più econo-mica rispetto alla PrintmasterGTO 52 e alla PM 52 (fig. 3).

Le poche operazioni diregolazione e i tempi di avvia-mento ridotti fino al primo fo-glio approvato sono i vantaggipiù evidenti, che incidono inmodo rilevante soprattutto confrequenti cambi dell’ordine enumeri ridotti di copie per tira-tura. Il tempo di avviamentoper un cambio degli inchiostri,che l’analisi del SID indicava asuo tempo come più lungo sullaGenius 52 rispetto allaPrintmaster GTO 52 e alla PM52, nel frattempo è stato ridottonotevolmente grazie ad altre in-novazioni. Dato che con laGenius 52 a quattro colori esi-ste la possibilità di simularemolti inchiostri speciali parten-do dagli inchiostri di qua-dricromia, gli ordini con cam-bio degli inchiostri sono co-munque alquanto rari. E poi laGenius 52 si può dotare senzaeccessivo investimento di unquinto gruppo inchiostratore,visto che di norma è previstaquesta possibilità.

Il confronto tra la Genius 52e la NexPress 2100 mostra chela Genius riesce a produrre inmaniera economica i tipiciordini di stampa digitale in tira-ture più o meno piccole fino acirca 5.000 copie. Rimangonoesclusi, tuttavia, gli ordini condati variabili, ad es. prodottistampati personalizzati.

KBA Cortina

Calcoli molto fondati dellaKBA basati su valori reali peruna serie di editori di giornalihanno evidenziato che con laKBA Cortina si possono ridurrei costi di produzione rispetto aduna rotativa offset a umido dal5 a oltre il 10 %. Nell’ambitodell’esteso confronto dellaredditività è stata confrontatauna rotativa KBA Cortina da 48pagine (in stampa 4/4) concambio interamente automaticodelle lastre con una rotativa

offset a umido di ultimissimagenerazione. Per l’occasionesono state ipotizzate tiratureparziali dal cambio frequentecon una tiratura complessiva di120.000 copie e somme di inve-stimento identiche. Secondo icalcoli, con la Cortina si hannorisparmi importanti relativi aicosti per il personale (–25 %) eper la carta (–5 %), come mo-stra la fig. 4.

Ulteriori risparmi si hannoper altri materiali (acqua dibagnatura, sostanza detergenteecc.), la manutenzione e la

manutenzione periodica non-ché i costi calcolabili dei locali(tra gli altri edificio, riscalda-mento, climatizzazione). A ciòsi contrappongono costi legger-mente superiori per l’energianonché costi attualmente anco-ra superiori per le lastre el’inchiostro. Anche senza tenerconto degli investimenti pernuove costruzioni che laCortina rende eventualmentesuperflui o delle possibili pro-duzioni aggiuntive, con laCortina si può realizzare un po-tenziale risparmio dal 5 al 7 %(fig. 5). Se per una macchinacon torri da otto offset a umidoconvenzionale della stessacapacità di inchiostrazione e dinumero di pagine prodottefosse necessario investire innuovi locali, cosa che con lacompatta KBA Cortina si po-trebbe evitare, la riduzione suicosti raggiungerebbe il 10 % epiù.

La KBA ha sviluppato uncalcolo della redditività checonsente ad ogni singolo edito-re di giornali, sulla base di indi-cazioni concrete sui materiali diconsumo, il personale impiega-to, la struttura delle tiratureecc., di avere un confronto si-gnificativo sui costi nell’utiliz-zo della KBA Cortina al postodelle macchine offset a umidopresenti. La KBA offre questoconfronto della redditivitàcome servizio in caso di inte-ressamento concreto all’inve-stimento.

Dr. Bernd Heusinger

4 Il principale potenziale di risparmio con la KBA Cortina rispetto all’offset a umido è legato ai costi per il personale(sinistra) e per la carta (destra) (fonte: calcoli KBA)

5 Confronto dei costi tra unamacchina offset a umido e laKBA Cortina per una produzioneda 48 pagine a 4/4 colori(fonte: calcoli KBA)

Macchina offset a umido KBA Cortina48 pagine 4/4 48 pagine 4/4 Macchina offset a umido KBA Cortina

–25 %

–5 %

Totale 100,0 92,6

Locali e riscaldamento 6,1 5,3

Interessi calcolati 6,5 6,5

Detrazioni calcolate 12,9 12,9

Costi di manutenzioneperiodica 1,9 1,2

Altro materiale 1,2 1,0Inchiostro 2,6 3,1

Lastre 4,1 5,8

Costi per la carta 41,7 39,6

Costi per il personale 23,0 17,2

in % Offset a umido KBA Cortina

100

75

50

25

100

75

50

25

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KBA Process 2 | 200550

L’ambiente preso di mira findall’inizio

S e il condizionamento deigruppi inchiostratoriconvenzionali è piutto-

sto una soluzione di compro-messo, che adatta il trasferi-mento dell’inchiostro speri-mentato nell’offset a umido alprocesso senza acqua, la KBA el’affiliata Metronic AG hannopercorso con i gruppi inchio-stratori corti senza acqua e sen-za viti del calamaio fin dall’ini-zio nuove strade. Per la primavolta nella storia della stampaoffset sono stati sviluppatigruppi inchiostratori apposita-mente per la stampa offset sen-za acqua – con solo pochi puntidi separazione del film d’in-chiostro e pressoché esenti daformazione di riporti. Questoha consentito di realizzare mac-chine del tutto nuove, le qualicolpiscono a prima vista per laloro compattezza: la Genius 52,la 74 Karat e soprattutto laCortina.

Vista la crescente sensibili-tà dimostrata dall’opinionepubblica, dal legislatore e daidipendenti per la necessaria tu-tela dell’ambiente soprattuttoin Europa, ma anche in altreparti del mondo (Australia,Singapore), la KBA e laMetronic hanno attribuito finda subito nei loro progetti unagrande importanza al migliora-

mento dei parametri di proces-so rilevanti per l’ambiente. Perla KBA la tutela delle risorsenaturali è già da tempo compo-nente fondamentale delle lineeguida aziendali. La tutela del-l’ambiente e il principio dellacontinuità, soprattutto anchenei nuovi sviluppi, sono visticome responsabilità fondamen-tali di un produttore di macchi-ne da stampa innovativo e atti-vo a livello internazionale.

Vantaggi sulla concorrenzagrazie all’orientamento

sull’ambiente

Imposizioni e leggi semprepiù severe indicano agli utenti e

ai fornitori una strategia ecolo-gica chiara. Infatti ad es. inSvizzera le richieste di riduzio-ne dei VOC (“volatile organiccompounds – composti organi-ci volatili”) sono particolar-mente severe; la riduzione del-l’emissione di VOC viene pre-miata dallo stato con vantaggifiscali. In questo senso glistampatori in Svizzera e in altripaesi con legislazione orientatasull’ambiente (ad es. la Scandi-navia) hanno un vantaggio sullaconcorrenza, visto che conl’utilizzo di tecnologie e pro-cessi ecologici riescono a ri-sparmiare tasse e a calcolareprezzi più favorevoli per i pro-dotti stampati.

E proprio perché le leggi ele direttive diventano semprepiù severe (si veda il contributosuccessivo sull’applicazionedella direttiva IVU), l’impiegodi una tecnologia ecologicacrea la necessaria sicurezzad’investimento. Chi già ogginel corso di investimenti sosti-tutivi o di ampliamento puntasu macchine da stampa a emis-sioni ridotte, non deve più pre-occuparsi un domani – forse inun momento sfavorevole dalpunto di vista degli investimen-ti – di questi argomenti.

Inoltre nel frattempo la pro-duzione ecologica è diventataquestione di buon nome per leaziende di stampa commercia-

Senza acqua senza viti del calamaio:il bilancio ecologico è a postoIl bilancio ecologico della stampa offset senza acqua non migliora solo grazie all’assenza del liquido dibagnatura. Con la tecnica con gruppo inchiostratore corto della KBA e Metronic sono diventati realtàanche altri fattori non inquinanti. Ne sono una testimonianza i certificati verdi della Genius 52, della 46Karat, della 74 Karat e della Rapida 74 G, conferiti dalla Commissione tecnica Druck- und Papierver-arbeitung (Stampa e lavorazione della carta) dell’Associazione tedesca di categoria (BG) nonché l’enor-me risparmio di scarti sulle macchine in produzione senza acqua con gruppi inchiostratori corti. Anchesulla macchina da stampa di giornali Cortina si è riusciti ad elaborare una linea complessiva ecologicagrazie al gruppo inchiostratore Newsflow. Il gruppo inchiostratore corto

Gravuflow senza acqua e senza vitidel calamaio nella 74 Karat e nellaRapida 74 G consente unaproduzione standardizzata edecologica (foto: Kleeberg)

Senza chimica, solo con acqua sipotranno sviluppare in futuro lelastre CtP Toray (foto: KBA)

Gruppi inchiostratori corti, meno rulli, meno detergente – questacaratteristica ecologica la presentano la Genius 52 e tutte le altre macchinecon gruppi inchiostratori corti (foto: Metronic)

Ambiente | Bilancio

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KBA Process 2 | 2005 51

le, quelle dei giornali e di stam-pa di imballaggi. E una buonafama è già di per sé un vantag-gio sulla concorrenza. Allagrande ondata di certificazioniISO-9000 per la gestione dellaqualità a metà degli anni 90, èseguita un’ondata di certifica-zioni, che ancora perdura, rela-tiva al management di tuteladell’ambiente conforme a ISO14000. Con costruzioni di mac-chine ecologiche la KBA e laMetronic sostengono gli sforzirelativi alle certificazioni daparte delle aziende grafiche – enon solo nella stampa offsetsenza acqua. Anche nell’offseta umido la KBA era stato un as-soluto precursore del settorealla drupa 2000 con il conferi-mento del sigillo ecologico“Emissione controllata” da par-te dell’Associazione tedesca dicategoria (BG) per la macchinaper il formato medio Rapida105. Nel periodo successivosono poi state certificate tutte lealtre serie Rapida dal mezzoformato fino al formato grande.Un grande numero di macchineoffset a foglio e rotative offset abobina della KBA stampano giàcon alcol ridotto o senza alcol.

VOC, condizionamento e lastre

Nella stampa offset senzaacqua non servono, oltre all’ac-qua per l’umidificazione, nean-che gli additivi volatili del li-quido di bagnatura. L’IPA dun-que non compare neanche nelbilancio dei VOC. L’acqua – incircuiti chiusi – serve solo per ilcondizionamento. L’aumentatofabbisogno energetico per ilcondizionamento come even-tuale aspetto negativo nel bilan-cio energetico, si può compen-sare in molti casi con possibilirisparmi nella climatizzazionedella sala da stampa e con ilrecupero di gran parte del calo-re perduto mediante scambia-tori termici per il sistema dipreparazione dell’acqua calda e

il riscaldamento. A parte ciò,anche nell’offset a umido si uti-lizzano sempre più impianti dicondizionamento, per stabiliz-zare il processo di stampa so-prattutto con tirature elevate oper la stampa con IPA ridotto.

Anche le lastre contribui-scono all’ecologicità dellastampa offset senza acqua. Lelastre CtP Toray attualmentevengono ottimizzate per unosviluppo con acqua senza addi-tivi chimici, mentre le lastre adasportazione laser fanno deltutto a meno dello sviluppo a

umido. Tutte le lastre senza ac-qua hanno in comune l’assenzadella gommatura.

Meno detergenti e scarti

Quello che distingue laKBA dai concorrenti è l’ulte-riore riduzione delle emissionigrazie ai gruppi inchiostratoricorti senza viti del calamaio. Èevidente che gruppi inchio-stratori più corti con meno rullirichiedono anche un consumominore di detergente. Sullanuova KBA Rapida 74 G, inol-

tre, l’efficienza dell’utilizzo didetergente viene aumentatagrazie a dispositivi di lavaggioautomatici per caucciù, cilindrodi stampa e (come opzione, contessuti di lavaggio prebagnati)per cilindro retinato e rullo diinchiostrazione forma.

Date queste premesse, nonstupisce che la nuova Rapida74 G abbia soddisfatto fin dal-l’inizio nel suo equipaggiamen-to di base le elevate richiesterelative a valori di emissione ri-dotti. In occasione della sua pri-ma assoluta alla drupa 2004 haottenuto sia il certificato dellaBG “Emissione controllata”che il sigillo “EmissionReduced Waterless Offset” del-la European Waterless PrintingAssociation (EWPA).

Una caratteristica fonda-mentale delle macchine congruppi inchiostratori corti sonogli scarti di avviamento ridotti.Questo non vuol dire solo note-voli possibilità di risparmio nellavoro quotidiano ma consente,vista la tendenza che porta autilizzare supporti da stampa diqualità maggiore e più costosi(carta per designer, carta rive-stita in alluminio, cartone dialta qualità, film plastici), an-che applicazioni che non sareb-bero vantaggiose nel caso diquote elevate di scarti. A questosi aggiunge la gestione più deli-cata delle risorse naturali legnoe petrolio. Sulle macchine congruppo inchiostratore Gravu-flow si possono realizzare sen-za problemi un massimo di die-ci copie di scarto fino al primofoglio approvato, cosa che vie-ne dimostrata continuamentenel corso delle manifestazionidi stampa e durante l’utilizzoconcreto. E dunque in condi-zioni di stampa calibrate la pro-duzione standardizzata si riper-cuote anche sul bilancio ecolo-gico.

Sulla KBA Rapida 74 G si puòutilizzare, come opzione, unimpianto di lavaggio automaticoper cilindro retinato e rullo diinchiostrazione forma. Il rotolodi velo prebagnato basta per40 lavaggi a bassa emissione(foto: Kleeberg)

L’emissione ridotta sulla KBARapida 74 G è stata certificata giàin occasione della prima mondialeassoluta alla drupa 2004 dall’Asso-ciazione tedesca di categoria e dallaEuropean Waterless PrintingAssociation (foto: Kleeberg)

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KBA Process 2 | 200552

Sinistra: ecco una stampadei giornali pulita: nientenebulizzazione, nessunmaggior impegno per lapulizia sulla KBA Cortina(foto: KBA)

Destra: nella filosofiaecologica sulla Cortinarientra il lavacaucciùintegrato moltorisparmioso (foto: KBA)

Sotto: la KBA Cortina faquasi del tutto a menodell’olio – grazie ai motoriindipendenti per gruppoinchiostratore, cilindroportalastra e cilindro distampa (foto: KBA)

Nel novembre 2004 l’Associazionetedesca di categoria ha conferitoanche alla 46 Karat, alla 74 Karat ealla Genius 52 il certificato verde

Ambiente | Bilancio

KBA Cortina con ulteriori puntidi vantaggio ecologici

Per quanto riguarda i valoridelle emissioni e gli scarti mi-nimi, la macchina da stampa digiornali KBA Cortina, proget-tata nello standard sulla stampain quadricromia su entrambi ilati, non ha nulla da invidiarecon i suoi gruppi inchiostratoriNewsflow – perfino nel caso diuna collocazione in quadri-cromia piena – alle macchine afoglio Gravuflow 74 Karat eRapida 74 G nonché allaGenius 52. Vista la produzioneesponenzialmente maggiore diun impianto di stampa di gior-nali, gli effetti ecologici si fan-no sentire particolarmente.

Ma la Cortina ha da offrireancora di più per quanto riguar-da l’ecologia. Se finora un mo-tore indipendente per gruppo distampa era ritenuto lo stato del-l’arte della tecnica, la Cortinadispone, come novità mondialenella stampa offset, di motoriindipendenti per ogni cilindro egruppo inchiostratore. I mecca-nismi con lubrificazione conolio fanno dunque parte delpassato – nella Cortina non vi èquasi più olio!

Anche il bilancio energeti-co della Cortina è convincente.Essendo il condizionamento areazione estremamente rapida eutilizzando essa solo l’energiache serve per lo stato di funzio-namento del momento, la fuo-riuscita di calore è relativamen-te esigua. Pertanto si riduce ilfabbisogno di energia per la cli-matizzazione della sala dastampa, e a seconda delle con-

dizioni locali si può eventual-mente fare del tutto a meno del-la climatizzazione. Proprio nelsettore della stampa offset sen-za acqua, in cui contano di nor-ma temperature ambiente co-stanti, poco sotto i 30 ˚C, ciò èparticolarmente da apprezzare.

Il sistema di racla della Cor-tina – in linea di massima unaracla rotonda con camera chiu-sa – è stato ottimizzato per l’ul-tima generazione di inchiostricoldset senza acqua. Gli inchio-stri da stampa leggermente piùviscosi hanno rappresentatouna vera sfida. Gli inchiostriodierni si possono stamparemolto bene, e non tendono af-fatto alla nebulizzazione. Per-tanto non si sporca neanchel’ambito immediatamente vici-no al gruppo inchiostratore; le

sostanze detergenti e gli strofi-nacci, che non servono più, noninquinano l’ambiente. Siamocuriosi di provare gli inchiostricoldset lavabili con acquaShark W che la SunChemicalsta sviluppando in esclusiva peril progetto Cortina.

Ovviamente anche l’eleva-to livello di automazione incidein modo positivo sull’ambiente– e non solo per l’effetto positi-vo sulla quota di scarti. Moltorisparmiosi sono anche illavacaucciù integrato e l’ali-mentazione automatica con in-chiostro.

Klaus Schmidt, Dieter Kleeberg,Peter Benz

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KBA Process 2 | 2005 53

Lo stato più alto della tecnologia di stampa verrà descritto in futuro nel “Documento BREF” – il “Documento di riferimento sulle miglioritecnologie disponibili per l’industria della stampa”. Questo documento BREF – attualmente ancora in fase di bozza – nasce sulla base di unadirettiva UE. Questa ha come obiettivo l’armonizzazione europea delle procedure di autorizzazione. Gli interventi di un documento BREFdevono essere tecnicamente maturi. Devono decongestionare l’ambiente il più possibile a costi sostenibili. Per l’industria della stampa nenascono pertanto sfide e opportunità.

Documento BREF per l’industriadella stampa – Sfida al futuro

Fissare per iscritto leMigliori Tecnologie Disponibili

M igliori TecnologieDisponibili (MTD)si scrive in inglese

“Best Available Techniques” esi abbrevia con BAT. Quelli chein futuro cercheranno informa-zioni rilevanti per l’ambienterelative allo stato più elevatodella tecnologia di stampa po-tranno servirsi gratuitamente inInternet: i documenti di riferi-mento BAT (BREF) sono a di-sposizione gratuita presso illink http://eippcb.jrc.es/pages/FActivit-ies.htm

Per coordinare le informa-zioni aggiornate sulle MiglioriTecnologie Disponibili, laCommissione Europea ha aper-to un ufficio a Siviglia(“European IPPC Bureau”,EIPPCB). Il suo operato si fon-da su una direttiva UE del1996, che persegue l’obiettivodi armonizzare a livello euro-peo gli standard di autorizza-zione e di impedire il “dumpingsull’ambiente” da parte di sin-goli stati (direttiva 1996/61 sul-la prevenzione e sulla riduzioneintegrate dell’inquinamentodell’ambiente, in breve: diretti-va IVU o IPPC – Directiveconcerning Integrated Pollu-tion Prevention and Control).

La direttiva IVU indica so-prattutto i requisiti delle proce-dure di autorizzazione. Essaprescrive che le procedure diautorizzazione future debbanorispettare, tra l’altro, glistandard dei relativi documentidi riferimento sulle MiglioriTecnologie Disponibili come

ziare soluzioni efficienti che ri-ducano l’inquinamento am-bientale delle relative indu-strie.

Processo Siviglia

Al posto di valori limite va-lidi in tutta Europa, la direttivaIVU prescrive che gli espertidiscutano a livello europeo sul-la determinazione delle Miglio-ri Tecnologie Disponibili(“Processo Siviglia”). Allo sco-po presso l’EIPPCB si forme-ranno dei gruppi di lavoro tec-nici per i settori industriali par-ticolarmente rilevanti per l’am-biente.

Ai gruppi di lavoro parteci-pano esperti internazionali.Questi lavorano per conto deisettori industriali coinvolti, de-gli stati membri europei o delleassociazioni ambientali. Gliesperti raccoglieranno dati ag-giornati sugli effetti sull’am-biente delle relative tecnologie.Per il settore specifico descri-veranno gli interventi idonei econcretamente sperimentati peril decongestionamento ambien-tale. Dopo intense discussionidei gruppi di lavoro, l’EIPPCBriunirà le informazioni in docu-menti BREF che verranno inol-trati per la ratifica agli organiUE preposti.

Sul server dell’ufficio dicoordinamento si possono giàconsultare le prime bozze di la-voro, finché dopo ca. tre anni ildocumento BREF valido nonverrà pubblicato. È prevista an-che una revisione periodica.Ciò fa sì che le autorità che rila-sciano autorizzazioni e l’opi-

Indice con riferimento ai prodotti di stampa e alla stampa offset

metro di paragone. Sono coin-volti tutti gli impianti industria-li che contribuiscono in misuraessenziale all’inquinamentodell’ambiente in Europa, ad es.attraverso rifiuti rilevanti perl’ambiente o attraverso le emis-sioni di sostanze, gas serra esolventi che inacidiscono ilsuolo.

Le Migliori Tecnologie Di-sponibili puntano ad una moda-

lità di produzione di lunga du-rata: nella determinazione sitiene conto degli effetti econo-mici come delle interazionieventualmente controprodu-centi di una misura su altri mez-zi ambientali. Con questo si in-tende evitare che ad es. una mi-sura intesa al mantenimentodell’aria pulita sia collegata adun fabbisogno di energia spro-porzionato. Si intende eviden-

Ambiente | Direttive ecologiche

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KBA Process 2 | 200554

L’autore, Dipl.-Ing. Christian Tebert, lavora presso laÖKOPOL GmbH (http://www.oekopol.de; e-mail:

[email protected]). Questa azienda di consulenza di Amburgoelabora a livello internazionale strumenti e strategie per una tute-la efficiente dell’ambiente nell’azienda. Tebert si occupa diaspetti pratici, fattivi e strategici del management aziendale del-l’ambiente, tra l’altro su incarico della Commissione UE, del-l’Ufficio federale dell’ambiente, di diverse associazioni profes-sionali e aziende. Come specialista per il settore della stampa eglitrae il suo grande patrimonio di esperienze dal coinvolgimento inprocedure di autorizzazione e dall’aver svolto un gran numero diconsulenze per l’ottimizzazione di singole aziende in aziende distampe in Europa e America latina. Egli è uno degli autori delcontributo tedesco sullo stato della tecnica nell’industria dellastampa, che ÖKOPOL ha redatto su incarico del Governo federa-le per il processo Siviglia a proposito del BREF per impiantidi stampa (http://www.umweltbundesamt.de/uba-info-medien/dateien/2457.htm).

Ambiente | Direttive ecologiche

nione pubblica siano informatein modo dettagliato sul massi-mo stato della tecnologia in tut-ti i settori industriali rilevanti.Documenti BREF esistono, tral’altro, già per i settori fabbrica-zione della carta, industria delcemento e industria siderurgi-ca.

Documento BREFper l’industria della stampa

Anche per l’industria dellastampa attualmente si sta redi-gendo un documento BREF.Esso si riferisce agli impianti distampa che sulla base della di-rettiva UE, nonché di quella te-desca 4.BImSchV, sono sogget-ti alla richiesta di autorizzazio-ni. Si tratta di impianti con una“capacità di consumo di oltre150 kg di solventi all’ora o dioltre 200 t all’anno” (direttivaIVU, appendice I, comma 6.7)

Gli impianti di stampa sonosolo una delle tante categorie diimpianti del documento BREFattualmente in discussione. Chesi riferisce a qualsiasi tratta-mento della superficie con sol-venti, come ad es. anche allaverniciatura di serie nell’indu-stria automobilistica e alla pro-duzione di nastri adesivi. Inbreve il documento BREF vie-ne pubblicato con la sigla STS(“Surface Treatment usingOrganic Solvents”). La bozzadescrive da un lato le tecnolo-gie comuni a tutti i settori,come ad es. il trattamento deigas combusti, la gestione rifiutied energia, il recupero dei sol-venti; dall’altro vengono de-scritte tecnologie specifiche deisingoli settori.

La descrizione per il settoredegli impianti di stampa è sud-divisa secondo i principali pro-cessi di stampa. Per il momentovengono trattati in modo appro-fondito solo quei processi distampa i cui impianti superano,di norma, la soglia di capacitàsolventi di 150 kg/h o 200 t/aindicata sopra. Si tratta dellastampa offset heatset, dellastampa flessografica di imbal-laggi, della stampa rotocalco diimballaggi e della stampa roto-calcografica per illustrazioni.Non è stato ancora deciso

definitivamente in che misurasi tratteranno dettagliatamenteanche gli altri processi di stam-pa. Questi possono anch’essi ri-cadere nell’ambito di applica-zione delle normative IVU inquanto componenti di un im-pianto complessivo, se sono in-stallati ad es. in un’azienda gra-fica di dimensioni più grosse.

Gli aspetti rilevanti perl’ambiente, che vengono af-frontati nel caso della stampaoffset, sono le emissioni diVOC (in particolare le tecnolo-gie per la riduzione dell’iso-propanolo nel liquido di bagna-tura e per la riduzione delleemissioni nel lavaggio), le quo-te di oli minerali nei residui diinchiostro, le acque nere inqui-nanti, il consumo di risorse do-vuto a carta/scarti nonché ilconsumo energetico.

La stampa offset senza ac-qua finora non viene trattatacome processo di stampa a séstante, ma come candidatoBAT, dunque una possibilità diridurre gli inquinamenti am-bientali nella stampa offset“tradizionale” . È tutto da vede-re se ciò sia ottimale, visti i pa-rametri di rendimento tecnicidivergenti e le differenze rile-vanti nei valori di emissione enei tassi di scarti – soprattuttoquando si utilizza il gruppoinchiostratore corto della KBA.

Seguire e sostenerelo sviluppo BREF

Il processo Siviglia relativo

al documento BREF, in cui vie-ne descritta l’industria dellastampa, è iniziato nel marzo2003. La prima bozza BREF (siveda l’estratto) è disponibiledal maggio 2004 sulle pagineInternet dell’EIPPCB. Per lapubblicazione del documentoBREF definitivo si dovrà aspet-tare presumibilmente l’iniziodel 2006.

L’industria della stampa èrappresentata nel gruppo di la-voro tecnico attualmente dalleassociazioni di categoria Inter-graf, European RotogravureAssociation (ERA) e EuropeanWaterless Printing Association(EWPA). I rappresentanti in-viati sarebbero contenti di unimpegno ancora più fattivo daparte delle associazioni di cate-goria e delle aziende grafiche,soprattutto quando si tratta diaddurre dati di riferimento edesperienze trasferibili dalla pra-tica quotidiana.

Per molti operatori il pro-cesso Siviglia è, tuttavia, “mol-to lontano”, in quanto “ hannoda fare cose più importanti”.Un simile atteggiamento di-staccato comporta, però, dei ri-schi: è possibile che nel docu-mento BREF vengano fissateinformazioni che non sono suf-ficientemente collegate con larealtà di tutti i giorni (ad es. ri-spetto alla idoneità concreta ditecnologie di decongestiona-mento ambientale). Queste tec-nologie potrebbero ritornare ungiorno nel lavoro quotidiano, senella procedura di autorizzazio-

ne l’autorità che rilascia auto-rizzazioni pone richiesteaggiuntive, difficili da eludere,facendo riferimento al docu-mento BREF. La lettura e ilcommento critico delle versionidella bozza del BREF può aiu-tare ad impedire tutto ciò. In-fatti ad es la sola ERA ha tra-smesso all’EIPPCB, grazie allapartecipazione di aziendemembro, 93 commenti relativiad affermazioni inadeguate oerrate contenute nella bozzaBREF.

Opportunità

E poi il sostegno attivo alloscambio di esperienze aSiviglia può portare delle op-portunità. L’integrazione deglistandard ambientali tedeschi,relativamente esigenti, nel si-stema di regolamentazione eu-ropeo è interessante proprio dalpunto di vista degli utilizzatoritedeschi di impianti, sottol’aspetto della concorrenza.D’altro canto si acuisce losguardo sulla propria azienda,quando ci si occupa dei conte-nuti BREF e si verificano criti-camente i parametri di riferi-mento in essi riportati. Comemostra l’esperienza, ciò puòaiutare anche a riconoscere unulteriore potenziale di ottimiz-zazione dei processi.

Per questo suggerisco: se-guite la discussione sul docu-mento BREF. Informatevi sulsito Web della UE sulla diretti-va IVU (http://europa.eu.int/comm/env i ronment / ippc /index.htm) e scaricate la bozzaBREF dalla pagina Webdell’EIPPCB(http://eippcb.jrc.es/pages/FActivities.htm).

Sostenete la “vostra” asso-ciazione di categoria nella curadei propri interessi nell’ambitodella discussione specialisticaeuropea e trasmettete eventual-mente adeguate informazioni diriferimento agli esperti. Lapersona di riferimento per lastampa offset senza acqua èManfred Hamann([email protected]),membro della EWPA.

Christian Tebert

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KBA Process 2 | 2005 55

Handling | Macchine KBA e Metronic

Semplici da comandare, molto produttive

Questo contributo offre una panoramica rappresentativa sui principa-li highlight tecnici delle macchine KBA e Metronic con gruppiinchiostratori corti senza acqua e senza viti del calamaio. Parte cen-

Minore ingombro …

S e si rinuncia al gruppo dibagnatura, si hanno duevantaggi sulla progetta-

zione di un’unità di stampa: mi-nore ingombro per l’inchio-strazione delle forme da stampa(composta adesso solo dalgruppo inchiostratore) e acces-so migliore. L’accesso comodoal gruppo inchiostratore e ad al-tre unità è una caratteristica ditutte le macchine senza acquadella KBA e Metronic.

Se poi si riduce anche il nu-mero di rulli nel gruppoinchiostratore, e si riesce a ri-nunciare alle viti del calamaio e

al rullo prenditore grazie adun’alimentazione definita dellaquantità di inchiostro per ognicilindro retinato, il comandodella macchina si semplifica ul-teriormente. Inoltre fin da subi-to si riesce ad automatizzarel’alimentazione con inchiostroin modo graduato, a secondadella dimensione della macchi-na e della consistenza degli in-chiostri: con cartucce e sistemicon pompe.

… crea spazio pernuove soluzioni

Intanto il minor ingombrodelle unità inchiostranti si ri-

percuote sulla compattezza diquesta nuova generazione dimacchina. La Genius 52, la 74Karat e la Cortina ne sono unatestimonianza. Dato che anchela superficie di installazione el’altezza dei locali costano sol-di, questo sfruttamento più fa-vorevole degli spazi, grazie amacchine compatte, rappresen-ta un vantaggio sulla concor-renza per l’azienda di stampa.

L’intelligente costruzionecompatta consente di applicareinnovazioni ergonomiche e le-gate alla tecnologia dei proces-si, che non si riuscirebbero a re-alizzare in modo vantaggiosocon macchine convenzionali.

Infatti la torre da otto dellaKBA Cortina, separabile alcentro – chiamata Stepin – con-sente, tra l’altro, una comodamanutenzione della macchina eun accesso ottimale ai cilindriportacaucciù e alle travi di la-vaggio.

Per mostrare come le diver-se idee incentrate sulla stampaoffset senza acqua siano stateconcretizzate, verranno discus-si in successione tutti glihighlight delle relative macchi-ne da stampa della KBA eMetronic.

Dieter Kleeberg, Georg Schneider,Mike Engelhardt, Peter Benz

trale è la facilità di comando nell’interesse di una qualità ottimale, dicondizioni di lavoro gradevoli, di un’altissima produttività e dellamassima flessibilità.

Metronic CD-Print, Premius e oc200/oc100

Vista generale della Metronic CD-Print:a destra il mettifoglio con binari e caricatore per supporti dati,al centro la torre di stampa con i suoi quattro moduli di inchiostri

I l ruolo di pioniere delle pri-missime applicazioni opera-

tive della stampa offset senzaacqua con gruppi inchiostratoricorti senza viti del calamaio èappannaggio della MetronicAG. Per la stampa di materialinon assorbenti con inchiostrispeciali a tempra UV, la Metro-nic ha sviluppato assieme allaKBA un gruppo inchiostratoreche si chiama sistema a quattrorulli Metronic ed è composto,oltre che da calamaio, anche dacilindro retinato, rullo di

inchiostrazione forma, cilindroportalastra e cilindro porta-caucciù – tutti dello stesso dia-metro. Ne consegue l’assenzadi formazione di riporti su que-sta costruzione.

Il comando delle macchine,in cui sono integrati similigruppi inchiostratori a quattrorulli, è semplice quanto la strut-tura del gruppo inchiostratore

stesso. E grazie alla compattez-za anche qui incide positiva-mente il risparmio di costosesuperfici di installazione: nesono sorti sistemi di stampacompatti o lunghi, ma moltostretti, con molti gruppi distampa o altre stazioni di pro-cesso.

La Metronic ha conquistatocon questa tecnologia innova-tiva due mercati applicativi inpieno boom: la stampa di CD/DVD con le macchine CD-

Print e Premius e la stampa dischede plastificate con la oc200e la versione di ingresso oc100.Rispetto ai processi di stampautilizzati finora allo scopo, so-prattutto la serigrafia e la stam-pa a tampone, la stampa offsetsenza acqua si distingue perl’immagine di stampa perfetta evelocità di stampa più elevate.Solo per il rivestimento in su-perficie dei CD/DVD la CD-Print e la Premius utilizzano laserigrafia. Quando si utilizzanoi dispositivi supplementari tipi-ci della tecnologia UV, tipo lastampa del fondo bianco perCD/DVD o il dispositivo di la-vaggio/dispositivo antistatico el’applicazione di primer perschede plastificate, nonché for-ni intermedi, non vi sono prati-camente differenze rispetto aiprocessi tradizionali.

La stampa UV – sia con chesenza verniciatura UV – pre-senta il vantaggio che perfino imateriali non assorbenti si pos-

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KBA Process 2 | 200556

Sopra: introduzione automatica a registro sullaMetronic Premius

La Metronic Premius stampa suisupporti di dati con gruppi distampa in linea

La Metronic oc200 è agile e snella, qui(da destra a sinistra) con caricatore obliquo del mettifoglio perdue flussi di schede paralleli, modulo di pulizia delle schede, modulo primer,sei moduli di stampa, modulo di verniciatura, torre di essiccazione UV e modulo di emissione o rovesciamento

Grazie al sistema di trasporto dellaMetronic Premius, adattabile nellaforma e in parte funzionante conaria aspirante, si possono stampareanche supporti di dati con contornispeciali

Scheda della Metronic CD-PrintProcesso di stampa Stampa offset UV senza acqua su supporti di dati otticiGruppi di stampa Selezionabili a piacere tra 4 e 6 moduli in linea, estraibili lateralmente, in una torre di stampaGruppi inchiostratori Sistema Metronic a quattro rulli senza viti del calamaio e senza formazione di riportiCondizionamento Cilindri retinati e cilindro portalastraLastre Tutti i prodotti senza acqua, digitali e analogiciFinitura in linea Serigrafia o stampa flessogr. per rivest. di fondo bianco/vernice; forno UV, gr. di applicaz. del fondo e di verniciaturaSupporti da stampa Supporti di dati in plastica con spessori reperibili in commercioTrasporto supporti dati su trasportatori continuiInterfaccia di comando Touchscreen girevoleAutomazione • Allineamento dei cilindri portalastra in caso di arresto della macchina

• Lavaggio di rulli, cilindro portacaucciù e cilindro portalastra• Regolazione/correzione centrale dei parametri di processo nonché avvio di stampa e lavaggio sul Touchscreen

Resa di produzione Fino a 6000 disc/hFormati • CD e DVD reperibili in commercio, dimensioni particolari come opzione

• Formato lastre offset 253 x 150 mm; 0,15 mm di spessoreIngombro Lu x La x Al con 4 gruppi di stampa 6486 x 2920 x 1820 mm

Scheda della Metronic PremiusProcesso di stampa Stampa offset UV senza acqua su supporti di dati otticiGruppi di stampa 4 unità in costruzione del tipo in lineaGruppi inchiostratori Sistema Metronic a quattro rulli senza viti del calamaio e senza formazione di riportiCondizionamento Cilindri retinati e cilindro portalastraLastre Tutti i prodotti senza acqua, digitali e analogiciFinitura in linea Gruppo doppio per serigrafia piana per rivestimento di fondo bianco e vernice/inchiostro supplementare; forno UV

dopo ogni gruppo di stampaSupporti da stampa Supporti di dati in plastica con spessori reperibili in commercioTrasporto supporti dati Sistema flessibile di forme di messa a registro e di aria aspirante per equipaggiamento semplice o doppioInterfaccia di comando Touchscreen girevoleAutomazione • Cambio completo delle lastre a registro in 5 min

• Lavaggio di rulli, cilindro portacaucciù e cilindro portalastra• Regolazione/correzione centrale dei parametri di processo nonché avvio del cambio delle lastre, della stampa e del

lavaggio sul Touchscreen• Sistemi opzionali Code Check (legge il codice del supporto dati nel mettifoglio) e Print Check (controllo

dell’immagine di stampa e di qualità dopo l’ultimo gruppo di stampa)Resa di produzione Fino a 7200 disc/hFormati • CD, DVD, mini-disc e contorni speciali reperibili in commercio (CD Business Card), dimensioni speciali

• Formato lastre offset 404 x 150 mm; 0,3 mm di spessoreIngombro Lu x La x Al 5400 x 1300 (con mettifoglio 2180) x 2570 mm

Scheda della Metronic oc200/oc100Processo di stampa Stampa offset UV senza acqua su schede plastificateGruppi di stampa Da 4 a 6 moduli in costruzione del tipo in linea, sulla oc100 2 moduli Split-Ink (o 2 passaggi del foglio paralleli

Y+C e M+K oppure 1 solo passaggio a due colori)Gruppi inchiostratori Sistema Metronic a quattro rulli senza viti del calamaio e senza formazione di riportiCondizionamento Cilindri retinati (anche nel gruppo di verniciatura) e cilindro portalastraLastre Tutti i prodotti senza acqua, digitali e analogiciFinitura in linea Sulla oc200 modulo offset senza acqua per applicazione primer prima del primo modulo di stampa, modulo di

verniciatura dopo l’ultimo modulo di stampa, forno intermedio UV dopo ogni modulo primer/modulo di stampa/modulo di verniciatura, forno finale UV; sulla oc100 passaggi del foglio separati per primer e vernice

Supporti da stampa Schede plastificate (ABS, PVC, PET, PC, PS) tra 0,5 (opzione 0,35) e 1,2 mm di spessore, con e senza Cavity(preincisioni per chip ecc.)

Trasporto schede Caricatore per 500 schede, 2 flussi di supporto da stampa paralleli su trasportatori continui, sulla oc200 ritornoautomatico dopo il rovesciamento per la stampa in volta

Interfaccia di comando Touchscreen girevole nel modulo di uscitaAutomazione • Allineamento dei cilindri portalastra in caso di arresto della macchina

• Controllo ottico dei „fogli doppi“ e posizione cavity• Lavaggio di rulli, cilindro portacaucciù e cilindro portalastra• Regolazione/correzione centrale dei parametri di processo nonché avvio di stampa e lavaggio sul Touchscreen

Resa di produzione oc200 fino a 15.000 schede/h a 4 colori e verniciate, oc100 fino a 12.000 schede/h a 2 colori oppure fino a 6000schede/h a 4 colori più passaggi per primer e per stampa a vernice

Formati (portrait) • Schede nel formato ISO 85,5 x 54 mm• Formato lastre offset 150 x 150 mm; 0,15 mm di spessore

Ingombro Lu x La x Al oc200 in equipaggiamento standard 10.540 x 755 x 2400 mm, oc100 4640 x 700 x 980 mm

Handling | Macchine KBA e Metronic

sono finire subito. La Metronicoffre come integrazione per lastampa di schede il sistema dipersonalizzazione Inkjet uni-verSYS, che stampa su schedeprestampate il nome, codiciecc. in policromia, applica conimpressione a caldo pellicolaasportabile (ad es. per codiciPIN e codici prepagati per l’at-tivazione di cellulari) o etichet-te. In alternativa si può utilizza-re l’apparecchio per impressio-ne a caldo UDA150-S.

Grazie ai formati di stampapiccoli, anche i moduli sono re-lativamente piccoli e maneg-gevoli. Il cambio delle lastre –sulla Premius addirittura intera-mente automatico – diventa un“gioco da bambini”, e il cilin-dro portalastra si dispone auto-maticamente a registro. Si ridu-cono tutti i tempi di avviamentoe di manutenzione. Flussi disupporto da stampa parallelisulla oc200, con rovesciamentoautomatico delle schede perl’inserimento nei caricatori delmettifoglio per la stampa involta, o l’adattamento a contor-ni speciali nella stampa di CDsulla Premius, sono soluzioniche si sono riuscite a realizzaresolo in queste dimensioni esi-gue.

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Comodo comando con unsolo operatore con percor-

si brevi, automazione delleprincipali funzioni (tra cui in-troduzione a registro della la-stra e lavacaucciù), cambio ve-loce dell’ordine con solo pochifogli di scarti di avviamento,elevata qualità di stampa anchecon soggetti difficili grazie aigruppi inchiostratori corti con-dizionati senza riporti, designavveniristico e straordinariaflessibilità nell’uso dei supportida stampa per carta e cartonenonché, nella versione UV del-la Metronic, per diversi tipi difilm plastici – queste caratteri-stiche rendono la Genius 52 untalento molto versatile, che tan-ti utenti del diffuso formato pic-colo 36 x 52 cm hanno aspetta-to a lungo. La stampa standar-dizzata con la Genius 52 entradunque anche in questa diffusaclasse di formato.

Una macchina a quattro o acinque colori su soli 9 metriquadrati di superficie – eccocome si risparmiano costi pergli spazi! Al posto del quintogruppo di stampa opzionale, infuturo sarà disponibile ancheun gruppo di verniciatura a di-spersione. I gruppi sono dispo-sti facilmente accessibili intor-no ad un cilindro di stampa cen-trale di dimensioni quadruple,cosa che fa sì che i fogli si pos-sano stampare senza differenzedi registro in un’unica chiusuradelle pinze. Inoltre i grandi rag-gi del tamburo d’introduzione edel cilindro di stampa consen-tono di stampare su materiali ri-gidi come il cartone e la plasti-ca. Per questioni di qualità an-che i rulli di inchiostrazioneforma sono dotati di caucciù,non è necessario registrare irulli.

Per operazioni di comando,pulizia e di manutenzione leprotezioni si possono sollevarecon un unico intervento sopra igruppi inchiostratori e l’uscita,e quelle laterali si possono spo-stare verso il mettifoglio el’uscita. Anche la console di co-mando con Touchscreen gire-

KBA Genius 52 e Metronic Genius 52 UV

vole davanti all’unità di stampasi può spostare in direzione delmettifoglio e dell’uscita, inmodo da assicurare in tutte leposizioni di lavoro un comandocomodo della macchina senzaspostamenti. Lo stampatoredeve solo familiarizzare conpoche schermate di comandomolto chiare, su cui si possonoleggere i dati di produzione e leprincipali regolazioni dellamacchina.

L’automazione non è stataforzata a tutti i costi ma utiliz-

zata, tenendo presente un rap-porto prezzo-prestazioni ragio-nevole, solo dove è utile in fun-zione dei tempi di avviamento,del comando e della qualità. Unesempio è il dispositivo di cam-bio automatico delle lastre conun nuovo tipo di chiusura pneu-matica e di sistema di messa aregistro, che consente il mon-taggio a registro della lastra. Lenuove lastre vengono introdottenella rispettiva barra di cambioa protezioni chiuse e poi mon-tate automaticamente, senza

che di norma siano necessariesuccessive correzioni dellamessa a registro. Ciononostantela macchina dispone di unaregolazione automatica del re-gistro laterale e circonferen-ziale, e quest’ultima può esseread es. necessaria nel passaggiodalla carta al cartone o vicever-sa.

Al termine della tiratura lelastre usate vengono spinte pre-mendo un tasto in un vano diuscita e prelevate a mano; perordini ripetuti si possono

I suoi cinque colori la Genius 52li piazza su una superficie diinstallazione decisamente piùpiccola di una macchina in linea

Il raggruppamento a V dei gruppi inchiostratori senza formazione di riporti intorno alcilindro di stampa di dimensioni quadruple procura un percorso poco curvato del foglioin un’unica chiusura delle pinze

L’accesso ottimale alla KBA Genius 52 o alla Metronic Genius 52 UVsemplifica molti lavori

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KBA Process 2 | 200558

Grazie alla console Touchscreen mobile lo stampatore ha sempre sottocontrollo la Genius 52

Il sistema di cambio automatico delle lastre della Genius 52 è equipaggiatocon una chiusura pneumatica di tipo nuovo

Scheda della KBA Genius 52 e della Metronic Genius 52 UVProcesso di stampa Stampa offset a fogli senza acqua per prodotti commerciali ed etichette o stampa offset a fogli UV senza acqua

per film plastici e schede plastificateGruppo di stampa 1 satellite a quattro colori (a V) con cilindro di stampa centrale di dimensioni quadruple (stampa a registro in

un’unica chiusura delle pinze), opzione 5. coloreGruppi inchiostratori KBA/Metronic senza viti del calamaio e riporti (densità dei toni pieni e valore tonale secondo ISO 12647)Condizionamento Cilindri retinati e cilindro portalastraLastre Tutti i prodotti senza acqua, digitali e analogiciRovesciamento del foglio AssenteFinitura in linea Gruppo di vernic. al posto del 5. gruppo inchiostr. (in preparazione); gruppo di vernic. e forno UV sulla Genius 52 UVTipi supporto da stampa Carta e cartone leggero, sulla Genius 52 UV supporti da stampa non assorbenti (film plastici, materiali

composti, materiali metallizzati)Spessori supporti stampa Da 0,06 fino a 0,35 mm; da 0,1 fino a 0,5 (opzione 0,8) mm sulla Genius 52 UVInterfaccia di comando Console Touchscreen mobile e girevole accanto all’uscitaAutomazione • Cambio completo delle lastre a registro in meno di 5 min

• Lavacaucciù, come opzione disp. di lavaggio della camera della racla; lastra di lavaggio per gruppo inchiostr.• Sul Touchscreen regolazione/correzione centrale per formato, spessore dei supporti da stampa e registro

circonferenziale/laterale per i cilindri portalastra nonché avvio di cambio delle lastre, stampa e lavaggioResa di produzione In funzione di materiale e soggetto fino a 8000 fg/hFormati (landscape) • Max. formato del foglio 360 x 520 mm

• Min. formato del foglio 210 x 297 mm (A4)• Max. formato di stampa 350 x 510 mm (margine di pinza 10 mm), 340 x 500 mm sulla Genius 52 UV• Formato della lastra 404 x 540 mm; 0,3 mm di spessore

Altezze della pila Sul mettifoglio 500 mm, sull’uscita 400 mm; cambio della pila nonstop opzionaleIngombro Lu x La x Al 2300 (UV 4170) x 3278 x 1906 mm (con Touchscreen/gradini, senza armadio di ventilazione/gruppo acqua

fredda e unità di esposizione termica CtP disponibile come opzione Creo Lotem 200K)

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Anche se la macchina dastampa offset digitale 46

Karat non è uno sviluppo dellaKBA (si basa infatti sulla Ryobi3404 DI), vi sono comunqueaspetti nella filosofia che con-cordano. Infatti sulla 46 Karatcosì come sulla 74 Karat, svi-luppata dalla KBA, i cilindriportalastra e i cilindri porta-caucciù di dimensioni doppiesono equipaggiati a coppia,così servono solo due invece diquattro testine di esposizione. Esu entrambe le macchine il ci-lindro di stampa centrale è didimensioni triple. Nonostantela 46 Karat non disponga digruppi inchiostratori corti, si è

46 Karat comunque riusciti a realizzareuna macchina molto compattadall’ingombro di una macchinaa due colori convenzionale. Chiopta per la 46 Karat al postodell’originale, usufruisce del-l’apprezzato service e supportoda parte della KBA in tutto ilmondo, notoriamente di altaqualità, e gode delle funzioniesclusive come l’utilizzo degliinchiostri da stampa Epple-aniva che estendono lo spaziocromatico, e su richiesta sonoinclusi il relativo software e la

Nella semplicità di comando della46 Karat rientra anche il cambiosemplificato dei rotoli di forme dastampa

riutilizzare, cosa che distinguela Genius 52 da altre macchinedi questa classe di formato. Suuna macchina a quattro coloril’intero cambio dura cinque mi-nuti scarsi, su una macchina acinque colori circa sei minuti.Anche il cambio rapido di sin-gole lastre, ad es. nel quintogruppo di stampa per la stampain lingue diverse all’interno diuna serie di selezioni inquadricromia, si può avviaredalla console di comando.

Da un efficiente mettifoglioa squame, con separazione delbordo posteriore e testina diaspirazione alloggiata su unlato, i fogli vengono guidativerso l’entrata dalla pila di ali-mentazione attraverso una ta-vola mettifoglio a nastri aspira-tori, che dispone tra l’altro diun controllo elettropneumatico

dei fogli disallineati e di man-canza fogli. Tramite un tambu-ro d’introduzione doppio i foglipoi vengono consegnati allepinze del cilindro di stampa.All’uscita i fogli arrivano attra-

verso un sistema di pinze a ca-tena con polverizzatore anti-scartino integrato. Un frenafo-gli pneumatico e pareggiafogliper bordi laterali e bordo poste-riore procurano una formazione

precisa della pila. Il prelievodei fogli di controllo avvienepremendo un tasto.

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Scheda della 46 Karat e della 46 KaratPLUS

Processo di stampa Stampa offset a fogli Direct-Imaging senza acqua per prodotti commercialiGruppo di stampa 1 satellite a quattro colori (a V) con cil. di stampa centrale di dimensioni triple (stampa a registro in

un’unica chiusura delle pinze) e 2 cil. portalastra e portacaucciù di dimensioni doppie (doppio Y+C e M+K)Gruppi inchiostratori Tipo Ryobi con dosaggio sulla larghezza della zona (14 rulli, tra cui 1 rullo prenditore e 4 rulli applicatori)Condizionamento Cilindro portalastraForme da stampa (rotolo) Attualmente Presstek PEARLdry Plus, per la 46 KaratPLUS Presstek ProFire Excel MediaEsposizione On-press • Asportazione con laser termico Presstek ProFire-Multibeam, per la 46 KaratPLUS Presstek ProFire Excel

• Max. risoluzione 2540 dpi con spot laser min. di 2 µm (retino da 80), min. spot laser Excel 16 µm(retino da 120 e FM)

• Frontend digitale (Presstek DI-rip) per l’integrazione nel workflow PDF o PostScript con scenario per bozzedigitali (tra cui opzione „KBA Power Mix“ per Konica Minolta CF 9001 per la simulazione dellaserie di inchiostri Euro Aniva)

Rovesciamento del foglio AssenteFinitura in linea Assente, ma forno IRTipi supporto da stampa Carta patinata lucida o opaca e cartone leggeroSpessori supporti stampa Da 0,06 fino a 0,30 mmInterfaccia di comando Quadro di comando centrale accanto all’uscitaAutomazione • Tensionamento delle forme da quattro rotoli integrati nel cilindro portalastra (28 ordini) e avvolgimento delle

forme stampate (30 s per tutti i 4 colori)• Dispositivi di lavaggio per rulli inchiostratori, cilindro portacaucciù e cilindro portalastra• Regolaz./correz. centralizzata del profilo delle zone d’inchiostr. dal quadro di comando centrale (densito-

metro a scansione opz.) nonché avvio del cambio lastre, dell’esposiz. a registro, della stampa e del lavaggioResa di produzione In funzione di materiale e soggetto fino a 7000 fg/hFormati (portrait) • Max. formato del foglio 460 x 340 mm

• Min. formato del foglio 100 x 90 mm• Max. formato di stampa 450 x 330 mm (area di esposizione); 0,18 mm di spessore• Forma da stampa larga 340 mm e spessa 0,18 mm

Altezze della pila Su mettifoglio e uscita 400 mmIngombro La x La x Al 3280 x 1970 x 1680 mm (con gradini, senza quadro di comando centrale/armadio di ventilazione)

Compattezza, chiarezza e buonaccesso sono tre caratteristichesalienti della 46 Karat

questa costruzione sono assicu-rati un montaggio ottimale euna stampa a registro. L’esposi-zione a 18.000 giri cil./h avvie-ne quando i cilindri portalastrasono disinnestati, e dura a metàrisoluzione complessivamentesolo 2,3 minuti per tutti i quat-tro colori.

Dalla drupa 2004 è disponi-bile la 46 KaratPLUS, che è equi-

soluzione per bozze digitaliPower-Mix.

Nel Direct Imaging vengo-no utilizzate le unità di esposi-zione ProFire della Presstek,che espongono le forme inpoliestere PEARLdry-Plus adasportazione laser. Il loro di-spositivo di svolgimento eavvolgimento è situato nei duecilindri portalastra. Grazie a

paggiata con il laser ProFireExcel, dalla scrittura più fine ecompatibile con il retino FM,che richiede forme da stampaPresstek apposite. Inoltre unnuovo software per il program-ma di inchiostrazione procurala regolazione ottimale del pro-filo d’inchiostrazione fin dal-l’avvio, e dunque un’ulterioreriduzione degli scarti di avvia-

mento. In caso di tirature piùelevate adesso con il nuovo di-spositivo preimpilatore si pos-sono preparare altri supportidurante la tiratura di produzio-ne, oppure perfino preparare ilmateriale per l’ordine successi-vo. E con il WEKO AP110 vie-ne impiegato un potente dispo-sitivo antiscartino che consenteuna polverizzazione ottimalecon consumo ridotto di anti-scartino.

Come moduli di automa-zione sono presenti, tra l’altro,dispositivi di lavaggio per rulliinchiostratori, cilindro porta-caucciù e cilindro portalastra, ele lastre vengono lavate utiliz-zando un rotolo di tessuto.

La 74 Karat è interessanteparimenti per fornitori di

servizi media di prepress, offsete di stampa digitale, che deside-rano entrare nell’ambito dellepiccole tirature con stampaoffset di alta qualità nonché nelcollaudo di stampa e nellastampa di tirature preliminari.È ormai già da cinque anni chela 74 Karat si rivela molto affi-dabile nell’uso quotidiano, fa-cendosi un nome soprattuttoper l’elevata qualità di stampa el’economicità in un vasto ambi-to di tiratura. Si tratta della pri-ma macchina offset a foglio incui è stata realizzata la tecnolo-gia dei gruppi inchiostratoricorti senza viti del calamaio esenza formazione di riporti. Lesue peculiarità costruttive sonoi due cilindri portalastra e por-tacaucciù di dimensioni doppiecon doppio equipaggiamento eil cilindro di stampa di dimen-sioni triple, cosa che rende que-sta macchina per il mezzo for-mato più compatta di una mac-china in linea a quattro colori di

74 Karatquesto formato. Come sullaGenius 52 e sulla 46 Karat, an-che sulla 74 Karat la stampa aregistro è assicurata in un’unicachiusura delle pinze.

Le lastre di alluminio Press-tek-PEARLdry vengono prele-vate automaticamente da cas-

sette di distribuzione, montateed esposte a registro. L’esposi-zione digitale diretta di tutte lequattro lastre avviene in con-temporanea mediante due unitàdi esposizione. Le macchinepossiedono laser adasportazione termica della

Creo, famosi per l’elevata qua-lità di esposizione. L’esposizio-ne da RIP fa parte del comandocon un solo operatore, vienedunque avviata e sorvegliatadallo stampatore. Un cambioordini completo, compresi la-vaggio del caucciù, cambio del-le lastre, esposizione On-press,lavaggio e inchiostrazione dellenuove lastre dura, a seconda

La 74 Karat è una macchina offset a foglio a quattro colori per il comandocon un solo operatore

Sotto: ai gruppi inchiostratori(qui lo stampatore sta inserendo uncalamaio), alle cartucce diinchiostro e ai caricatori di lastresi accede sulla 74 Karat senzaproblemi aprendo la porta dellamacchina da stampa sul retro

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KBA Process 2 | 200560

Scheda della 74 KaratProcesso di stampa Stampa offset a fogli Direct-Imaging senza acqua per prodotti commerciali, etichette o imballaggi nonché

collaudi di stampa e tirature preliminariGruppo di stampa 1 satellite a quattro colori (a V) con cil. di stampa centrale di dimensioni triple (stampa a registro in un’unica

chiusura delle pinze) e 2 cilindri portalastra e portacaucciù di dimensioni doppie (equip. doppio Y+C e M+K)Gruppi inchiostratori Gravuflow senza viti del calamaio e riporti (densità dei toni pieni e valore tonale secondo ISO 12647)Condizionamento Cilindri retinati e cilindro portalastraLastre Attualmente solo Presstek PEARLdry (alluminio), (lastre Creo sono in fase di sviluppo)Esposizione On-press • Asportazione con laser termico Creo con 40 diodi laser IR per ogni testina di esposizione

• Max. risoluzione 2540 dpi con spot laser min. di 15 µm (min. retino da 80)• Frontend digitale (Creo Brisque) per l’integrazione nel workflow PDF o PostScript con scenari per bozze digitali

Rovesciamento del foglio AssenteFinitura in linea Gruppo di verniciatura a dispersione integrato con forno IR/forno ad aria caldaTipi supporto da stampa Carta patinata lucida o opaca e cartone leggero, nell’opzione per stampa su plastica cartone medio,

materiali composti e film plasticiSpessore supporti stampa Da 0,06 fino a 0,3 mm, nell’opzione per stampa su plastica fino a 0,5 mmPesi supporti da stampa Da 60 fino a 350 g/m2, con verniciatura da 90 g/m2Interfacce di comando Quadro di comando centrale e sull’uscitaAutomazione • Introduzione della lastra da due cassette da 20 (per 10 ordini) ed espulsione delle lastre stampate

• Dispositivi di lavaggio per rulli di inchiostrazione forma, cilindro portacaucciù e cilindro di stampa• Sul quadro di comando centrale regolazione/correzione centralizzata per formato, spessore dei supporti

da stampa e registri nonché avvio di cambio delle lastre, esposizione a registro, stampa e lavaggio• Alimentazione con inchiostro da cartucce da 2 kg

Resa di produzione In funzione del materiale e del soggetto fino a 10.000 fg/h, con gruppo di verniciatura 8000 fg/hFormati (landscape) • Max. formato del foglio 740 x 520 mm

• Min. formato del foglio 297 x 210 mm• Max. formato di stampa 735 x 508 mm (area di esposizione)

Altezze della pila Su mettifoglio e uscita 600 mmIngombro La x La x Al 3880 x 2310 x 2400 mm (con gr. di vernic., senza quadro di comando/armadio di venti./gruppo acqua fredda)

Sinistra: cartuccerapide dacambiareassicurano sulla74 Karatun’alimentazionecontinua coninchiostro senzalunga mancanzadi inchiostro

Destra: per lapulizia del gruppodi verniciatura ola sostituzione delcaucciù perverniciatura lostampatore sulla74 Karat apre ilcarter sul latosuperiore dellamacchina

Handling | Macchine KBA e Metronic

dell’ordine, circa 17 minuti.Con questi tempi medi e gliscarti di avviamento di massi-mo dieci fogli, gli ordini si pos-sono pianificare e calcolare a li-vello di tempi e di costi in modopiù preciso che mai.

Grazie all’integrazione inun workflow PDF o PostScript,inclusi gli scenari per bozze di-gitali, bozze a distanza e bozzelabili su monitor basate suInternet con corrispondenzaprecisa dei colori, combinaticon le condizioni di stampacalibrate del gruppo inchio-stratore Gravuflow, è possibileprevedere e ripetere in qualsiasimomento i risultati della stam-pa. Questo consente senza par-ticolare impegno una stampaoffset di qualità standardizzatasia sul posto sia nella stampadistribuita su diversi siti. Moltiutenti sono riusciti a svilupparecon la loro 74 Karat nuovimodelli commerciali che primavenivano dichiarati nonsostenibili o irrealizzabili.

Dal momento dell’introdu-zione del gruppo di verniciaturaa dispersione integrato – incombinazione con un forno IR/forno ad aria calda sopra l’usci-ta – in occasione della IPEX2002, tutti gli acquirenti della74 Karat hanno optato per que-sta variante di equipaggiamen-to. Perché con la verniciatura lestampe non solo ottengono una

maggiore brillantezza, ma sipossono anche ristampare im-mediatamente oppure lavorarein legatoria dopo circa un’ora.Un particolare highlightdell’handling è il fatto che lapila di stampa in bianca stam-pata non deve essere rovesciataper la stampa in volta (non im-porta se immediatamente con lastessa serie di forme da stampaoppure dopo un nuovo ciclo diesposizione), ma può essereportata sotto il mettifoglio asquame solo girata di 180˚. Ciòè possibile perché l’introduzio-ne dei fogli verso il cilindro distampa avviene dal basso. Ilmettifoglio e l’uscita si trovanosullo stesso lato della macchi-

na, cosa che risparmia allostampatore percorsi inutili.Solo per il cambio delle cartuc-ce di inchiostro, i cui livelli diriempimento si possono con-trollare attraverso delle finestrenella parete posteriore dellamacchina a forma di porta, eper lavori di pulizia e di manu-tenzione, lo stampatore deverecarsi sul lato posteriore dellamacchina.

Un’opzione interessante èl’equipaggiamento della mac-china per la stampa di film pla-stico. Con un solo percorso delfoglio per spessori dei supportida stampa più grandi (ad es.cartoni più spessi), dispositividi lavaggio modificati, un di-

spositivo antistatico, un gruppocalamaio proprio (che evital’oneroso lavaggio nel caso dicambio degli inchiostri) e cauc-ciù dalle caratteristiche di tra-sferimento dell’inchiostro adat-tate, nonché ovviamente in-chiostri da stampa e vernici adispersione speciali, si riesconoa stampare numerose schedeplastificate anche senza tecno-logia UV. Una grande impres-sione nei visitatori della drupal’ha suscitata perfino la conver-sione di motivi grafici lenti-colari (effetti 3D, sequenze diimmagini ed effetti immaginimutevoli) con l’aiuto delsoftware Litho3D Karat dellaHumanEyes Technologies Ltd.

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KBA Process 2 | 2005 61

Contrariamente alla 74Karat, la KBA Rapida 74

G si rivolge a tutte quelle azien-de di stampa che dispongono diun workflow CtP termico. Essariunisce il meglio del mondodella Karat e della Rapida – nonc’è dubbio che la KBA con que-sta macchina pone nel mezzoformato un nuovo metro di mi-sura. Gli utenti possono infattigodere in pieno della tecnolo-gia Gravuflow della 74 Karat:grazie all’assenza di preimpos-tazioni legate all’inchiostra-zione, Gravuflow riduce sullaRapida i tempi di cambio degliordini e consente un lavoro sen-za stress assicurando a partiredal decimo foglio, per l’interatiratura e da tiratura a tiratura,una stabilità di inchiostrazionee di messa a registro ottimali,nonché una tendenza alla for-mazione di riporti ormai vicinaallo zero per stampe su superfi-ci perfette. Questi pregi sonoconnessi con i vantaggi dellaflessibile costruzione del tipo inlinea: elevata flessibilità nel-l’uso dei supporti da stampa,impiego di diversi tipi e combi-nazioni di verniciatura (a di-spersione, primer/UV/verniciper effetti speciali; verniciaturadi superfici e verniciatura spot)compreso il prolungamentodell’uscita, da due fino a ottounità di stampa opzionali, posi-zionamento libero dei disposi-tivi di voltura dei fogli.

Ovviamente la macchinapresentata alla drupa 2004 sibasa sull’ultima generazione diRapida 74, che offre più chesolo un nuovo design. Il potentemettifoglio singolarizza inmodo affidabile la carta sottilefino alle tavole plastificate mol-to rigide. Mediante il sistema adepressione a più camere dellatavola mettifoglio a nastri aspi-ratori, adattabile in funzionedel supporto da stampa, i foglivengono guidati in modo sicuroall’alimentazione rotativa deifogli. Questa è composta da untamburo di aspirazione, un tam-buro dell’immissione mono-giro e un tamburo alimentatoredi dimensioni doppie. Quest’ul-timo consente di compensaremediante inclinazione errori ditaglio del supporto da stampa. I

KBA Rapida 74 G

sistemi a pinze della macchinada stampa con corone di contat-to del cilindro Rapida 74 sonoregolati in modo tale da poterlavorare l’intera gamma di sup-porti da stampa senza interventimanuali. Grazie alla posizionesulle ore 7 del cilindro di stam-pa, di dimensioni doppie rispet-to al cilindro portacaucciù, laconsegna o la voltura del foglioavvengono solo al termine dallastampa dell’intero formato,cosa che minimizza i problemidi trasporto del foglio e aumen-ta la qualità di stampa. Regola-zioni ottimali dei ventilatori per

Scheda della KBA Rapida 74 GProcesso di stampa Stampa offset a fogli senza acqua per prodotti commerciali, etichette e imballaggiGruppi di stampa Scelta libera da 2 fino a 8 in costruzione del tipo in linea, cilindri in posizione sulle 7Gruppi inchiostratori Gravuflow senza viti del calamaio e riporti (densità dei toni pieni e valore tonale secondo ISO 12647)Condizionamento Cilindri retinati e cilindro portalastraLastre Attualmente solo Toray Waterless PlatesRovesciamento del foglio A piacereFinitura in linea Opzione vernice/doppia verniciatura, strategia di forno modulare (IR, ad aria calda/aria fredda, UV)Tipi supporto da stampa Dalla carta sottile fino al cartone e supporti da stampa non assorbenti (film plastici, materiali composti, materiali

metallizzati); equipaggiamenti opzionali per stampa su cartone e su plastica, tra cui torre CoronaSpessore supporti stampa Da 0,06 fino a 0,5 mm, espandibile come opzione fino a 1,0 mmInterfacce di comando Quadro di comando centrale Ergotronic e sull’uscitaAutomazione • Sistema di cambio delle lastre a registro SPC

• Disp. di lavaggio per cil. retinato/rullo di inchiostrazione forma, cil. portacaucciù e cil.di stampa• Integrazione completa in KBA Opera e nell’ambiente JDF• Sul quadro di comando regolaz./correz. centralizzata di formato, spessore dei supporti da stampa e registro

circonf./laterale/diagonale (Automatic Camera Register Control opzionale) nonché avvio di stampa e lavaggio• Alimentazione con inchiostro da cartucce da 2 kg

Resa di produzione In funzione del materiale e del soggetto fino a 15.000 fg/h (anche 8 gruppi di stampa nonché stampa in bianca e volta)Formati (landscape) • Max. formato del foglio 520 x 740 mm, in stampa in B+V 520 x 740 mm

• Min. formato del foglio 210 x 297 mm, in stampa in B+V 300 x 297 mm• Max. formato di stampa 510 x 730 mm (margine di pinza 10 mm), B/V 500 x 730 mm• Formato della lastra 557 x 743 mm (inizio copia 24 mm)• Formato del caucciù 630 x 745 mm• Formato verniciatura caucciù/lastra di verniciatura 565 x 750/565 x 740 mm

Altezze della pila Su mettifoglio e uscita 1100 mm standard; opzioni: 1350 mm e dispositivi nonstopIngombro e altre funzioni come la serie base Rapida 74

La torre Corona, un’esclusiva dellamacchine KBA Rapida, aumentanell’ambito dei millisecondi latensione superficiale dei film plasticinon trattati, più economici, i qualipresentano così un comportamentonella presa d’inchiostro migliore edefinito in modo preciso

Questa 74 G mostra già esteriormente la sua propensione per la variegatastampa su plastica: torre Corona, quattro unità di stampa con gruppoinchiostratore Gravuflow, gruppo di verniciatura e prolungamento dell’uscita.Sopra la cappa dell’uscita chiusa è situato il nuovo Air Clean System (ACS),che fornisce un contributo decisivo per la riduzione della polvere e delleemissioni

il trasporto del foglio senzacontatto si possono memorizza-re sul quadro di comando cen-trale Ergotronic in funzione delsupporto da stampa e dell’ordi-ne specifico. Da lì si riesce an-che a convertire nel giro di dueminuti la modalità di funziona-mento passando dalla stampa inbianca alla stampa in bianca evolta.

Le opzioni per la stampa sucartone e su plastica compren-dono, oltre all’aumentato spes-sore dei supporti da stampa,dispositivi supplementari.

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KBA Process 2 | 200562

Caratteristica unica piùimportante e innovazione

di base fondamentale dellaKBA Cortina è la costruzionecome rotativa offset per giorna-li senza acqua, senza viti del ca-lamaio, senza ingranaggi ecompatta. Grazie a questa stra-tegia pensata per la stampa deigiornali economica, ecologica edi alta qualità del 21. secolo, sisono potute realizzare per laprima volta altre innovazioni,compreso vantaggi nel coman-do. Soprattutto grazie allastampa senza acqua si riesconofinalmente a superare moltiproblemi pratici, noti già datempo, della stampa dei giorna-li offset a umido, e a ridurre pa-rametri di processo difficilmen-te gestibili, o gestibili solo congrande impegno, ad una misurache si riesce a padroneggiareperfino a velocità elevate inmodo ergonomico: elevati scar-ti di avviamento, qualità distampa dipendente dall’opera-tore, preparazione del liquidodi bagnatura, regolazione e ma-nutenzione dei gruppi dibagnatura, equilibrio inchio-stro-liquido di bagnatura o gra-do di emulsione, sporcarsi degliinchiostri da stampa, assunzio-ne d’inchiostro troppo bassa,differenze nella riproduzionedei colori, sporcizia della mac-china in seguito a nebulizza-zione d’inchiostro, effetto fan-out (in seguito all’allungamen-to per umidità crescita laterale

KBA Cortina

della banda di carta da gruppodi stampa a gruppo di stampa) edunque nuovi problemi di mes-sa a registro, oscillazioni dellatensione della banda dovuti al-l’acqua con conseguenze per lamessa a registro – molti deipunti legati al processo che glistampatori offset a umido-cold-set conoscono benissimo hannoperso notevolmente di signifi-cato sulla Cortina. Ciò si è otte-nuto concentrandosi sull’essen-ziale, senza soluzioni tecniche

ed elettroniche compensativesempre più complesse e perciòsoggette a guasti. Fino alla ma-turità operativa del processosono state eseguite, con un la-voro di sviluppo sistematico,oltre 350 prove di inchio-strazione in cui sono state stam-pate oltre 1500 bobine di carta.

La costruzione compatta,unica nel suo genere finora nel-la stampa dei giornali, consenteun elevato numero di pagineprodotte e un’elevata capacità

di inchiostrazione su spazioridottissimo. Grazie al sistemamodulare la macchina si puòconfigurare per gli spazi di vol-ta in volta disponibili: comeimpianto a pavimento con tutti igruppi su un livello, in modo dapoter essere installata ad es. inedifici industriali standard, op-pure come impianto con un li-vello di comando principale euna sottostruttura per l’alimen-tazione della carta. Alla com-pattezza contribuiscono anche

Due collaboratori KBA innovativi,responsabili dello sviluppo e ilperfezionamento della stampa offsetsenza acqua e senza viti delcalamaio, senza i quali la Cortinanon esisterebbe: Peter Benz,responsabile progetti KBA Cortina(a sin.), e Georg Schneider,responsabile dello Sviluppo dellerotative

L’alimentatore per lastre automatico della Cortina richiede solo il semplice inserimento delle lastre nel vanodi alimentazione, al resto ci pensa il sistema pneumatico optoelettronico (foto: KBA)

Prima di poter montare le lastrenella Cortina, bisogna piegarle suentrambi i lati, sia per ilcambialastre semiautomatico cheper quello interamente automaticoopzionale PlateTronic A

Handling | Macchine KBA e Metronic

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KBA Process 2 | 2005 63

la sovrastruttura e la piega-trice. In genere le torri da ottoalte 3,70 m si possono ancheimpilare fino a diventare torrida sedici di 8,40 m, in modo dasfruttare eventualmente l’altez-za esistente. Questa possibilitàdi configurazione in torri da se-dici compatte consente, inoltre,di realizzare quando serve un

Sopra: cambialastre semiautomaticisono standard sulla KBA Cortina

Lo sportello di serraggio pneu-matico dell’introduzione automaticadella lastra fa parte della tecnologiaminigap sulla Cortina[1] Bordo anteriore della lastra[2] Tubo flessibile senza aria[3] Sportello di serraggio con

connettore a molla

Sinistra e sopra: l’utilizzo di lastreportacaucciù consente l’esecuzioneestremamente sottile del canale diserraggio minigap. La chiusura èpneumatica

cambio “al volo” della sovra-stampa fino a 4/4 colori inmodo più conveniente rispettoa prima. Presupposti ideali alloscopo – così come per l’even-tuale integrazione successiva disistemi di esposizione Compu-ter-to-Press – li offre l’equipag-giamento delle unità di stampasenza ingranaggi e senza oliocon un azionamento AC perogni cilindro e gruppo inchio-stratore. A queste condizioni èpiù facile ed economica anchela stampa decentrata, quando ècombinata con una trasmissio-ne digitale dei dati e il Compu-ter-to-Plate sul posto.

Un altro highlight è il cam-bio automatizzato delle lastre.Tutte le lastre piegate sui due

bordi vengono posizionate perla preparazione davanti al rela-tivo gruppo di stampa; ciò puòavvenire a produzione in corso.Con l’alimentatore automaticoper lastre lo stampatore spingele lastre solo nei rispettivi vanidi alimentazione, e in pochi se-condi vengono montate a regi-stro da un dispositivo pneuma-tico. Se vuole, l’azienda graficapuò anche optare per la soluzio-ne semiautomatica, in cui le la-stre devono essere messe amano in modo preciso sul di-spositivo di alimentazione. Perquanto riguarda l’espulsionedelle lastre stampate i due siste-mi non si differenziano.

Sia i cilindri portacaucciùche i cilindri portalastra sono

Sotto: quando la lastra portacaucciùè inserita, entra in azione ildispositivo tendicaucciùautoregolante

Sinistra: STEPIN – basta premere untasto, e l’unità di stampa si allargaal centro tra i cilindri portacaucciùopposti

progettati per subire poche vi-brazioni. Utilizzando l’affida-bile tecnologia minigap, giàsperimentata nelle serie per lastampa di giornali e per la stam-pa di prodotti commercialiCommander 6/2 e Compacta, lelinee di contatto per il montag-gio pneumatico del caucciù (re-alizzato come “lastra porta-caucciù”) e della lastra vengo-no ridotte a pochi millimetri.Ciò evita il pericolo della for-mazione di striature con lar-ghezze elevate della banda ealte velocità.

Ottimo è l’accesso alle uni-tà di stampa in occasione dei la-vori di manutenzione, ad es. peril cambio del caucciù. Premen-do un tasto si riescono a separa-re le torri da otto mediante mo-tore elettrico. Dato che lo stam-patore può entrare comoda-mente nell’unità di stampaaperta come attraverso una por-ta, la KBA definisce questasoluzione “STEPIN”. Perun’eventuale sostituzione deirulli inchiostratori i gruppiinchiostratori si possono sco-stare parzialmente.

Una qualità di stampa co-stante e un impegno manualeminimo in occasione dei lavoridi pulizia e di manutenzioneerano le intenzioni quando si èoptato per blocchi automaticidei rulli e per lavacaucciù auto-matici. Nel gruppo inchio-stratore corto Newsflow i bloc-chi automatici dei rulli procura-

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KBA Process 2 | 200564

Scheda della KBA CortinaProcesso di stampa Stampa offset a bobina coldset senza acqua per giornali e prodotti semicommercialiUnità di stampa Selezionabili a piacere per 16, 32, 48, 64, 80 pagine in torri da 8 e da 16 compatte, separabili (strategia

STEPIN), opzioni di cambio della sovrastampa, ogni unità a 4/4 colori con principio caucciù-caucciù, motoriindipendenti per ogni cilindro e gruppo inchiostratore come novità mondiale nella stampa offset (niente olionella macchina), tecnologia minigap con poche vibrazioni per cilindro portalastra e cilindro portacaucciù

Gruppi inchiostratori Newsflow senza viti del calamaio con 2 rulli appl. (densità dei toni pieni e valori tonali secondo ISO 12647)Condizionamento STC (Surface Temperature Control) per cilindri retinati e cilindro portalastra, mediante curve di

condizionamento editabili si può controllare la densità dei toni pieniLastre Attualmente Toray Waterless Plates, Presstek PEARLdry e KPG Scorpion, test positivi con prototipi

di altri fornitori di lastreCambiabobine/introduzione A seconda della configurazione tra 32 e 96 pagine con 1 fino a 6 cambiabobine KBA Pastomat (incl.

Pastomat RC per 1500 mm di diametro delle bobine, sist. di introduz. a catene con comando poco impegnativo)Guida del nastro Nelle unità di stampa solo verticaleSovrastruttura Dispositivi di voltura e imbuti di piegatura compatti, sistema di introduzione a cateneFinitura inline Perforazione longitudinale e trasversale, piegatrici a ganasce KBA KF3 (2:3:3) o KF5 (2:5:5), apparecchi

per cucitura nastri e cucitura di quinterni, seconda piega longitudinale ecc.Tipi supporto da stampa Tutta la carta Newsprint reperibile sul mercato e carta per giornali patinataInterfacce di comando Da 1 a 2 modernissimi quadri di comando centrale, pannelli periferici sulle unità di stampaAutomazione • Sistema di cambio a registro delle lastre semiautomatico o interamente automatico per lastre piegate sui

bordi (in opzione con PlateTronic A)• Disp. di lavaggio per cil. retinato/rullo di inchiostrazione forma e cil. portacaucciù (Baldwin, Elettra)• Possibile l’integrazione totale in KBA Opera• Sul quadro di comando centrale regolaz./correz. centralizzata per condizionamento, formato, qualità del

supporto da stampa, blocchi dei rulli e registro circonf./laterale nonché avvio di stampa e lavaggio• Diverse opzioni di misurazione e regolazione (ad es. registro dei colori e registro di taglio)• Alimentazione con inchiostro tramite condutture/pompe• Regolazione dei blocchi dei rulli• Funzione imprinter opzionale fino al cambio „al volo“ delle lastre a 4/4 colori

Resa di produzione Fino a 80.000 copie/h in produzione doppia a 40.000 giri cil./hFormati Qualsiasi all’interno della larghezza semplice e doppia, ad es.

• Macchina beta presso la reiff di Offenburg: sezione da 1x16 pagine nel formato berlinese interamente a 4/4colori, max. largh. della banda 1260 mm, circonferenza del cil. 940 mm, lungh. di taglio in fogli 470 mm

• Prima installazione presso la Rodi Rotatiedruk di Broek op Langedijk in Olanda: 3 torri da 8 per 48 pag.broadsheet o 96 pag. tabloid interamente a 4/4 colori (1 torre con cambio automatico delle lastre), max.larghezza della banda 1680 mm, circonferenza del cilindro 1156 mm, lunghezza di taglio in fogli 578 mm

Ingombro 1 livello di comando (torre da 8) alto 3,7 m (adatto per molti edifici industriali esistenti), 2 livellidi comando (torre da 16) alti 8,4 m, con o senza sottostruttura per cambiabobine

Foto a destra: mediante unascensore si accede facilmenteai quattro gruppi di stampasovrapposti

La regolazione dei rulli inchiostratori sulla Cortina – qui senza gruppoinchiostratore montato – è sempre ottimale grazie ai blocchi automatici deirulli. Lo schema a sinistra spiega la disposizione:[1] Rulli di inchiostrazione forma di gomma,[2] Rullo inchiostratore oscillante in Rilsan,[3] Rulli gommati; [A] Perno di un rullo di inchiostrazione forma, [B] Cilindri pneumatici accostati/scostati, [C] Fissaggio di un blocco dei rulli, [D] Fissaggio di un rullo gommato, [E] Blocco dei rulli, [F] Supporto rulli(foto: Kleeberg)

Handling | Macchine KBA e Metronic

no una regolazione ottimale ecostante tra i rulli e rispetto allalastra. E i lavacaucciù, propostia scelta con rotoli di tessutoasciutto o imbevuto, permetto-no una pulizia ottimale deicaucciù.

Anche per quanto riguardala sovrastruttura e la piegatricela KBA Cortina si distingue perla struttura facile da comandaree poco ingombrante. Infatti ilsistema di introduzione a cate-ne riduce decisamente l’impe-gno per il comando, la strutturadelle barre di rovescio è com-patta ed ergonomica, e per lapiegatrice – l’unico gruppo incui è ancora necessario l’olio –la KBA si rifà ai modelli speri-mentati KF 3 o KF 5.

Con la sua moderna tecnicadel quadro di comando centralee i suoi moduli di automazionela KBA Cortina si può, ovvia-mente, integrare in un sistemainformativo gestionale (MIS).Le apposite interfacce per sce-nari di workflow tipici dellastampa di giornali sono già pre-senti nella strategia di collega-mento in rete KBA Opera.

Cilindro portalastra

Cilindro retinato

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KBA Process 2 | 2005 65

Solo che il processo hapreso una strada chenessuno poteva prevede-

re dieci anni fa. Gli slogan di al-lora, tipo brillantezza, minorincremento dei valori tonali,retini finissimi, senza spessoridegli strati d’inchiostro o sem-plicemente altissima qualità distampa valgono ancora oggi.Però si sono aggiunti sviluppicome Direct-Imaging, CtP ter-mico, tecnologia dei gruppiinchiostratori anilox o corti, in-chiostri su base d’acqua, stam-pa dei giornali senza acqua,essiccazione UV ecc. – dunqueargomenti difficilmente da ap-plicare senza stampa offset sen-za acqua, ambito in cui que-st’ultima si è creata un domi-nio. Se dieci anni fa in Germa-nia erano a malapena 100 leaziende “imperterrite” che sioccupavano di stampa offsetsenza acqua, adesso sono moltopiù di 800.

Stampa commerciale

Dove sono queste aziende,cosa stampano e su cosa? – In-tanto vi è sempre la base.Stampatori commerciali di tuttele dimensioni, dalla macchinamonocolore a quella a 12 coloridi tutte le classi di formato, conprepress analogico o digitale.Si sfruttano i vantaggi qualita-tivi e i risparmi sui costi dellastampa offset senza acqua. Nondi rado anche la tutela dell’am-biente e della salute svolge, ov-viamente, un ruolo determinan-te: solo con la stampa offsetsenza acqua in effetti è possibi-le stampare a livello industrialesu qualsiasi supporto da stampae al 100% senza IPA e sostituti.

A che punto è oggi lastampa offset senza acqua?

La stampa offset senza acqua –si continua a sentirne parlare.Esiste veramente, è morta … onon ci si fa più caso perché èdiventata ovvia? E invece si, esi-ste, è più forte che mai.

Stampa digitale

Poi la stampa offset digita-le. È iniziata come tenerapiantina, e oggi molti produtto-ri rinomati la coltivano. E il suoculmine lo trova nei modelli 74Karat e 46 Karat venduti consuccesso dalla KBA. Tuttemacchine da stampa cosiddettesenza acqua, in cui l’esposizio-ne ha luogo all’interno dellamacchina. Sicuramente non èuna tecnologia indiscussa, perònon cede il campo della stampadigitale ai soli “Copy-Shop” ealla xerografia o a sistemi simi-li, ma estende l’integrazioneworkflow digitale rispetto alprocesso convenzionale conprepress CtP di un passo fonda-

mentale. Attualmente poi nes-sun sistema di stampa pura-mente digitale riesce ad elabo-rare simili quantità enormi didati in un tempo così brevecome una macchina da stampaoffset digitale senza acqua.

Stampa di schede

Un’ulteriore sfera di com-

petenza della stampa offset sen-za acqua sono ambiti di nicchiaspeciali, qui in particolare lastampa su tutti i tipi di supportida stampa non assorbenti. In-fatti oggi ca. il 95% di tutte lecarte telefoniche, di credito e diclienti vengono realizzate constampa offset senza acqua:schede laminate su macchineda stampa offset a fogli conven-

Alla drupa 2004 la KBA ha mostratola nuova Rapida 74 G presso lostand del partner marks-3zet

(foto: Kleeberg)

Applicazioni | Statement

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KBA Process 2 | 200566

In qualità di importatore tedesco delle lastre Toray e dei rispettivisistemi di lavorazione, la marks-3zet fa parte dall’inizio deipropulsori della stampa offset senza acqua in Germania e in Europa

(foto: Kleeberg)

Applicazioni | Statement

zionali, schede monostrato epressofuse su macchine dastampa speciali senza acqua –un ambito commerciale in cuil’affiliata KBA Metronic si di-stingue da anni.

Stampa di etichette,di imballaggi e supporti dati

Qualcosa di simile si verifi-ca nell’ambito delle etichetteautoadesive. Da quando è in vi-gore la nuova normativa sugliimballaggi, su un flacone dishampoo realizzato ad es. conplastiche PE si dovrebbe appli-care un’etichetta in PE, inmodo da garantire uno smalti-mento omogeneo. Qui la stam-pa offset UV senza acqua si èconquistata un posto sicuro ac-canto ai processi “più costosi”della stampa rotocalco e dellaserigrafia. Essa mette in camposoprattutto i tassi esigui di scar-ti dovuti al sistema, cosa cheporta con questi supporti dastampa tanto costosi a risparmienormi sui costi. Lo hanno ca-pito anche i costruttori di mac-chine da stampa di etichette abanda stretta non proponendopraticamente più macchine congruppi di bagnatura.

Ulteriori ambiti sono gliimballaggi imbutiti: probabil-mente non esiste più un baratto-lo di margarina che non vienestampato con stampa offsetsenza acqua. E quelli che sichiedono da dove vengano oggiquelle bellissime immagini inquadricromia su CD e DVDprobabilmente a questo puntoriescono a intuirlo.

Argomentazionicontrarie superate

Nonostante tutti questi suc-cessi, nella stampa commercia-le l’argomento non è ancorastato capito appieno, anche senessuno oggi mette più in dub-bio l’applicabilità industrialedella stampa offset senza ac-qua. Da cosa dipende?

Un argomento è stato perlungo tempo la dipendenza daun solo produttore di lastre. Al-l’affermato produttore Toray,che dispone di un programmacompleto di lastre analogiche e

CtP, si sono aggiunti i produtto-ri americani Presstek con la la-stra digitale PEARLdry e laKodak Polychrome Graphics(KPG) sempre con una lastratermica digitale. Con l’aumen-tare del successo di mercato ilsegmento senza acqua dovreb-be diventare interessante ancheper altri produttori di lastre, an-che perché l’originario brevettodella Toray sulla lastra senzaacqua nel frattempo è scaduto.

Un altro argomento controla stampa offset senza acquasono i prezzi decisamente supe-riori delle lastre da stampa. Sisarebbe portati a pensare checon un numero maggiore diproduttori si dovrebbe stabilireuna migliore struttura dei prez-zi. Però ciò non è avvenuto per-ché la produzione delle lastre èpiù impegnativa, perché in par-te devono essere fabbricate sot-to vuoto spinto, sono necessarifino a sei cicli di rivestimento eciononostante si verificano tas-si di scarti elevati. Il “rivesti-

mento con silicone” rientra trale tecniche di rivestimento piùdifficili e nessun produttore rie-sce per il momento a rinunciareal silicone come strato repellen-te per l’inchiostro sulle lastresenza acqua.

Instancabilmente il pionieretedesco della tecnica senza ac-qua e importatore delle lastreToray, marks-3zet di Mülheima.d. Ruhr, fa dunque notare chenon si dovrebbero confrontaresolo i prezzi delle lastre, ma icosti dell’intero sistema. At-tualmente la EuropeanWaterless Printing Association(EWPA) con un progetto ambi-zioso analizza se i notevoli ri-sparmi relativi alla chimica disviluppo, agli additivi del liqui-do di bagnatura, all’IPA, agliscarti di avviamento e di tiratu-ra di produzione, ai tempi di av-viamento ridotti e anche relativiall’attaccamento dei clienti gra-zie alla maggiore qualità distampa, portano agli stessi costidi produzione, se non a costi

più favorevoli, rispetto alla“stampa offset a umido” con-venzionale. Oltre alla EWPA inquesto progetto sono impegnatinella ricerca di risultati oggetti-vi anche l’associazione di cate-goria e diversi uffici UE del-l’ambiente. In un’azienda grafi-ca industriale rinomata si inten-de far produrre per un anno duemacchine a otto colori, in paral-lelo e con la stessa struttura de-gli ordini, a umido e senza ac-qua. Entrambe le macchinesono ottimamente equipaggiateper il rispettivo processo; sullamacchina da stampa a umido sistampa con alcol ridotto. Saràinteressante vedere i risultati,che potranno effettivamentedare una spinta decisivaall’offset senza acqua, se anchenel confronto diretto si dimo-streranno veritieri i vantaggidi sistema già accertati in altricalcoli di redditività.

Previsioni

Dalla metà dell’anno scorsola Toray ha messo in eserciziouna nuova linea per lastre, mol-to più efficiente. Non appenaraggiungeranno la maturità perla produzione in serie anche gliinchiostri su base d’acqua, cosache renderà più semplice chemai la stampa senza polveriz-zazione, una finitura rapidissi-ma o la finitura in linea nellemacchine da stampa a fogli,nessuno potrà più negare gli ar-gomenti convincenti dellastampa offset senza acqua. Ungiorno oltre alle macchine KBAGenius 52, 74 Karat, Rapida 74G e Cortina vi saranno altremacchine da stampa con gruppiinchiostratori corti senza vitidel calamaio, che annullano lefluttuazioni di colore, la forma-zione di riporti e l’evanescenzagraduale dell’inchiostro. Il co-mando e i costi verranno note-volmente ridotti. Pertanto lastampa offset senza acqua do-vrebbe ulteriormente guada-gnare in dinamismo.

Hans-Joachim Koch,Technical Director marks-3zet

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Leadership tecnologicasul mercato

La KBA e la Metronicsono i precursori e gliunici a proporre l’inno-

vativa tecnologia della stampaoffset senza acqua e senza vitidel calamaio. Grazie ad una vi-sione chiara, ad un lavoro disviluppo determinato e grazie apartner strategici competentiper cilindri retinati, inchiostrida stampa, lastre, caucciù, cartae altri componenti, si è riuscitiad elaborare soluzioni qualita-tive ed economicamente attra-enti per modelli commercialiesistenti e nuovi. Dopo che la74 Karat e le macchine Metro-nic hanno dimostrato la loroconcorrenzialità, soluzionisempre nuove raggiungono lamaturità per il mercato. Mac-chine introdotte sul mercato direcente sono la Genius 52, laRapida 74 G e la rotativa pergiornali Cortina.

Senza acqua classico con laKBA Rapida …

Quando si analizzano lemolteplici possibilità di appli-cazione, non si dovrebbero di-menticare le macchine KBAche non sono state sviluppateesclusivamente per la stampaoffset senza acqua. In linea dimassima tutti i modelli di mac-china per offset a foglio – dallaRapida 74 nel mezzo formatofino alla Rapida 162a nel for-mato grande – sono adatte per

Esempi applicativi dalla stampacommerciale, di imballaggi e dallastampa su plastica

Applicazioni | Esempi

La stampa offset senza acqua in genere, e quella con gruppiinchiostratori corti senza viti del calamaio in particolare, offre i pre-supposti per nuovi modelli commerciali. E un ruolo importante lo svol-gono sia le macchine con esposizione integrata delle lastre sia la

Foto in alto: La Cela Grafiska stampa sulla KBA Rapida 74 G prodotticommerciali di tutti i tipi. Foto in basso: I quattro proprietari della CelaGrafiska davanti alla loro nuova KBA Rapida 74 G (foto: Clever)

la stampa offset senza acqua, sedispongono di un condiziona-mento del gruppo inchiostra-tore. Perciò queste macchinesono allestite con interfacce peril condizionamento e possonoessere aggiornate in qualsiasimomento con i relativi gruppi.Il maggior formato di lastrasenza acqua attualmente dispo-

nibile, 1610 x 1240 mm dellaToray, è adatto per l’utilizzosulle macchine KBA per il for-mato grande, che già per motividi stabilità dei processi offset aumido sono dotate in maggio-ranza di un condizionamento.

Malgrado l’esistenza dei re-quisiti tecnici, l’utilizzo senzaacqua delle Rapida per il for-

mato grande rappresenta l’ec-cezione. Nel mezzo formato enel formato medio l’accettazio-ne della stampa offset senza ac-qua esiste già. Soprattutto neipaesi scandinavi, dove esistonoimposizioni severe per quantoriguarda le emissioni di VOC edove la struttura dell’industriadella stampa ricorda piuttostoquella di agenzie, negli anniscorsi sono state installate alcu-ne Rapida 74 e 105 senza ac-qua, in parte per la stampa suplastica con inchiostri Tora-card-TF della Zeller+Gmelin.La Rapida ha già dimostratonell’offset a umido con inchio-stri UV la sua idoneità per lastampa su plastica, e adessocombina i suoi pregi nel percor-so del foglio e la sua flessibilitàdi applicazione con l’offsetsenza acqua.

… e senza viti del calamaiocon la KBA Rapida 74 G

Dunque non sorprende sesempre in Scandinavia si trova-no i primi utenti al mondo dellanuova Rapida 74 G. Equipag-giando la Rapida 74 con gruppiinchiostratori corti Gravuflowsi riesce a realizzare un’ulterio-re aumento di qualità ed effi-cienza nella stampa commer-ciale, nella stampa su cartone esu plastica. Un argomento im-portante sono sempre gli scartidi avviamento ridotti di massi-mo dieci copie. A differenzadella 74 Karat, sulla Rapida 74G incide moltissimo la flessibi-

stampa con inchiostri speciali per supporti da stampa non assorbenti.La KBA e la Metronic mettono a disposizione soluzioni adatte per imercati più disparati, che adesso andremo a presentare nel dettagliocon l’aiuto di qualche esempio.

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Applicazioni | Esempi

Lo stampatore di imballaggi svedeseEson Pac produce sulla KBA Rapida74 G scatole farmaceutiche

(foto: Eson Pac)

La 74 Karat con gruppo di verniciatura e forno IR/forno ad aria calda apreagli utenti nuove opportunità – come qui nel caso della Aug. Heinrigs Druckund Verpackung di Aachen. Accanto a scatole farmaceutiche con tiratureparziali in molte lingue, si stampano soprattutto tirature preliminaridell’assortimento di scatole per cosmetici, adattate nei colori all’offset aumido UV (foto: Kleeberg)

Copertine per magazine o riviste complete, materiale pubblicitario e perfinoetichette adesive sono i campi di applicazione della 74 Karat della Huwig diRiegelsberg (foto: Stein)

lità e la gran varietà di equipag-giamenti della costruzione deltipo in linea (qualsiasi configu-razione dei gruppi di stampaincl. rovesciamento, elevata ve-locità di stampa, diversi tipi divernice). Target di riferimentosono aziende di stampa che• Sono attive nel settore dellastampa commerciale, di imbal-laggi e della stampa speciale(ad es. stampa offset su plasticao serigrafia);• Vogliono realizzare un incre-mento dell’economicità, dellaproduttività e della qualità nellepiccole tirature;• Hanno bisogno della flessibi-lità di una macchina modulare;• Usano già impianti CtP, pun-tano su un cambio rapido dellelastre e per questo non deside-rano un impianto CtPress comela 74 Karat.

La macchina pilota, cheaveva mostrato le sue qualitàalla drupa 2004 presso lo standdella marks-3zet, è stata conse-gnata dopo la fiera all’aziendagrafica svedese Cela Grafiska

di Värnersborg. In quest’azien-da grafica commerciale e agen-zia pubblicitaria con 20 dipen-denti, l’impianto a quattro colo-ri-più vernice ha sostituito unamacchina offset a foglio con-venzionale. L’azienda producetutto quello che si riesce a stam-pare su carta o cartone nellastampa commerciale e di im-ballaggi.

“La Rapida 74 G è la mac-china adatta per noi: formatoidoneo, una vasta gamma disupporti da stampa, la possibili-tà di verniciatura in linea, l’ele-vata qualità di stampa e tolle-ranze esigue nella tiratura gra-zie alla stampa offset senza ac-qua”, dichiara Joachim Friberg,uno dei quattro proprietari della

Cela Grafiska. “Con la Rapida74 G possiamo concorrere suiprezzi sia con stampatori neiformati più piccoli, che nel for-mato 105. I nostri clienti sannoche la tiratura di stampa si svol-ge con qualità bozza. La qualitàè esponenzialmente maggiore,soprattutto nella rappresenta-zione delle immagini e delle su-perfici, rispetto agli altri risul-tati della stampa offset.”

Un’altra azienda graficasvedese ha optato addiritturaper due Rapida 74 G: lo specia-lista delle scatole pieghevoliEson Pac adesso nel sito distampa di scatole farmaceuti-che di Varberg produce an-ch’esso senza acqua, a cinquecolori con verniciatura in linea.

E un’azienda grafica danese, laHojrup Eskefabrik di Glams-bjerg, dove si installerà la Rapi-da 74 G in configurazione a seicolori-più doppia verniciatura,sarà il terzo utente nel Nord-europa.

Attualmente si stanno pro-vando inchiostri a tempra UVadatti per l’impiego sulla Rapi-da 74 G. Pertanto nel corso del2005 la gamma di supporti dastampa aumenterà ancora.

Stampa offset digitale con la74 Karat …

La macchina da stampaoffset digitale 74 Karat è stataprogettata in particolare perl’offset a foglio senza acquacon esposizione On-press. Mol-ti utenti hanno optato per la 74Karat, perché richiede l’inte-grazione in un workflow intera-mente digitale. La struttura-zione di tutti i cicli di lavorazio-ne orientata coerentemente sulfuturo non lascia aperta nessu-na “porticina analogica”, comefanno ad es. quelle macchine dastampa che combinano solol’offset a umido con la tecnolo-gia del Direct-Imaging. Questa

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Queste etichette di alta qualità perbevande con imitazione di venaturedi legno sono state create sulla74 Karat dal Grid Studio Belgrad

(foto: Kleeberg)

Hans Huhn, amministratore dellaMerkur di Lipsia, mostra un fogliodi pellicola con sei copie di mouse-pad, stampato sulla 74 Karat conopzione per la stampa su plastica

Cartucce con inchiostri per plasticadella Zeller+Gmelin Toracard TF eun proprio set di calamai sonopronti presso la Merkur per il rapidocambio degli inchiostri sulla74 Karat (foto: Kleeberg)

Con la nuova 74 Karat con opzioneper la stampa su plastica laDigiGraf, un’agenzia pubblicitariacon azienda di prepress di Bologna,vuole riportare al suo interno gliordini di stampa su materiale di altaqualità finora commissionatiall’esterno. Il proprietario dellaDigiGraf Andrea Caroli (2. dadestra) con il direttore vendite KBAThomas Kagemann e Falk Sparbert(destra) nonché Daniele Sangalli(sin.) di KBA-Italia davanti alla74 Karat con vernice (foto: KBA)

filosofia, unita alle condizionidi stampa calibrate grazie allatecnologia Gravuflow e ai cicliinteramente automatizzati nel-l’introduzione e nell’esposizio-ne della lastra, consente agliutenti una produzione indu-striale standardizzata nel mez-zo formato.

Target di riferimentodella 74 Karat:• Aziende grafiche offset chevogliono produrre in tiraturepiccole o medie materiale pub-blicitario e imballaggi in qua-dricromia;• Aziende grafiche digitali chedesiderano entrare a basso co-sto e con qualità elevata nellastampa offset per tirature picco-le e medie;• Aziende di prepress e forni-tori di servizi mediatici che af-frontano nuovi ambiti commer-ciali;• Aziende serigrafiche, flesso-

grafiche e di stampa UV chevogliono stampare in modo piùvantaggioso su plastica, pelli-cole metallizzate e pellicolelenticolari e materiale compo-sito con offset senza acqua e in-chiostri ad essiccazione tramiteevaporazione.

Indipendentemente dal-l’orientamento originario del-l’azienda e dall’obiettivo del-l’investimento, la realizzazionedi collaudi di stampa e di tiratu-re preliminari è un altro model-lo commerciale che è stato pos-sibile ravvivare solo grazieall’economicità e alle possibili-tà di standardizzazione della 74Karat, o che comunque si riesce

a realizzare con possibilità diguadagno solo grazie ad essa –un esempio di come nuove tec-nologie creano nuovi mercatipropri. Gran parte degli utentioffre simili servizi.

Da quando è disponibile ungruppo di verniciatura a disper-sione integrato unito ad un for-no IR/forno ad aria calda, tuttigli utenti hanno optato per que-sta opzione. La verniciatura inlinea consente l’immediatastampa in volta e una finiturapiù rapida, e aumenta le caratte-ristiche sia ottiche che diutilizzabilità della stampa gra-zie alla maggiore brillantezza ealla migliore protezione.

… adesso anche perfilm plastici

Senza il gruppo di vernicia-tura non sarebbe stata possibileneanche l’opzione per la stam-pa su plastica. Questa richiedel’impiego di inchiostri ad essic-cazione mediante evaporazio-ne. La certificazione l’ha otte-nuta la serie di inchiostriToracard TF della Zeller+Gmelin, che viene già utilizzatasulla Metronic Genius 52 UVper la stampa su film. Gli in-chiostri Toracard-TF senzasilicone sono adatti per plasti-che in PVC (polivinilcloruro),ABS (acril-nitrile-butadiene-stirolo), PC (policarbonato), PS(polistirolo) e PET (tereftalatodi PE), consentono stampe dimezzetinte finissime, sono fa-cilmente da laminare e siespandono assieme al supportoda stampa quando vengono ri-scaldati sotto il radiatore IR.Grazie alle caratteristiche ditrasferimento dell’inchiostro sisono dimostrati affidabili icaucciù resistenti agli UV.

Anche la vernice a disper-sione deve essere calibrata suifilm plastici. Si consiglia la ver-nice protettiva PVC diluibilecon acqua Tipadur-Printcoat P-1203 B3, proposta apposita-mente per la 74 Karat dalla dittaDipl.-Ing. W. Tippl di Vienna.

Il primo utente dell’opzioneper la stampa su plastica è dal-l’agosto 2003 la Serigraph diWest Bend/Illinois, una dellemaggiori aziende grafiche negliUSA specializzata su supportida stampa sintetici. Quattromesi dopo è venuto il turno delMerkur Druck- und Kopier-zentrum di Lipsia in Germania.La gamma delle prestazioni si ècosì estesa alle carte bancarie,schede telefoniche e carteclienti, ai tappetini per mouse ealle decorazioni, ai banner e aisistemi di prezziari, gli involu-cri e le buste per documenti, icomponenti di imballaggi epannelli di presentazione, leetichette e le targhette, calenda-ri e materiale didattico, i lucidiper proiezioni e le pellicole perscatole luminose. Le schedevengono prodotte in prestampecon copie multiple e possono

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Applicazioni | Esempi

Con l’aiuto del software HumanEyes,sulla 74 Karat con opzione per stampasu plastica si possono stampare pellicolelenticolari: con immagini 3D (gelato),sequenze di immagini animate (cigno) esoggetti con immagini mutevoli (folletto)

Open House alla JansenDrukkerijen di Gilze: i clienti fannola conoscenza della nuova 46 Karat,che l’azienda grafica olandese hainstallato in aggiunta alla 74 Karat

(foto: KBA)

La Drucker Agens & Ketterl GmbHdi Vienna stampa sulla 46 Karat glielenchi degli interpreti per il famosoTeatro dell’Opera di Vienna(Staatsoper) (foto: Kleeberg)

La Gloor Cross Media di Monaco diBaviera è utente di una 74 Karat edi una 46 Karat con Power-Mix. Quilo stampatore Bernd Lommatzschcontrolla l’esatta concordanza tra labozza digitale del Konica MinoltaCF 3102 e una copia della tiraturadella 46 Karat (foto: KBA)

essere rifinite successivamentead es. con impressioni o l’appli-cazione di chip di memoria.

“La plastica non è tuttauguale”, così l’amministratoredella Merkur Hans Huhn illu-stra le esperienze fatte con lepellicole più disparate. “Le pel-licole si distinguono soprattuttonell’elettrostatica, la stampa-bilità e la dilatazione termica.Assolutamente senza problemifunzionano le pellicole di PVCdure Pentaprint della KlöcknerPentaplast. Nonostante il dispo-sitivo antistatico, sulle pellicolerimane sempre una determinatacarica residua. Se la pianifica-zione delle scadenze loconsente, le pile di pellicolaperciò riposano almeno ungiorno.” Hans Huhn è convintodella scelta a favore dell’opzio-ne per la stampa su plastica:“Con questa specialità laMerkur è riuscita a mettersi an-cora più in luce guadagnandonuovi clienti. La qualità el’economicità sono decisamen-te maggiori rispetto alla seri-grafia. Però bisogna sempre te-nere presenti i costi aggiuntividovuti agli inchiostri e ai cauc-ciù più costosi, e anche il mag-gior impegno per la conversio-ne. Tutto sommato però trarre-mo sicuramente vantaggio daquesta opzione.”

Alla drupa 2004 la KBA hamostrato la stampa su pellicolalenticolare in combinazionecon il software HumanEyesLitho3D Karat. Utilizzando unacamera digitale reperibile incommercio, in pochi minutisono state create e stampate im-magini che mostrano, a secon-

da dell’angolo di osservazione,effetti tridimensionali, animatio flip-flop.

… e 46 Karat

La 46 Karat assomiglia permolte caratteristiche alla “so-rella maggiore” 74 Karat: espo-sizione On-press delle forme dastampa, stampa in quadri-cromia a registro in un’unicachiusura delle pinze, elevataqualità di stampa, spessori deisupporti da stampa che vannodalla stampa su carta sottile adalmeno il cartone leggero,economicità per tirature a colo-ri piccole e medie, ma ancheper prodotti stampati monoco-lore o a due colori. Dalla drupa2004 è disponibile la versione

46 KaratPLUS che riesce a stam-pare retini ancora più fini e per-fino retini FM grazie al nuovosistema laser ProFire Excel del-la Presstek.

Nella stampa offset senzaacqua una caratteristica unicadella 46 Karat è la possibilità dipoter impiegare in esclusiva laserie di inchiostri Epple anivaEuro (e in America anivastandard). Le particelle di pig-menti della rispettiva scalastandard sono sottoposte amacinatura particolarmentefine e possono unirsi più densa-mente nel legante senza oliominerale, cosicché si verificauna minor perdita nella diffu-sione della luce. Questo per-mette di ottenere nella stampacon spessori dello strato d’in-

chiostro pressoché normali,densità di inchiostro più elevate(C 1.9, M 1.8, Y 1.7, K 2.4), cheampliano l’estensione dellospazio cromatico della stampaoffset a quello di una stampafotografica, rendendo superfluol’impiego di inchiostri speciali.Un supporto la KBA lo proponecon il pacchetto aniva comple-to, composto da manuale, corsodi formazione completo sul po-sto, software aniva e forma diprova di standardizzazione.Inoltre per utenti 46/74 Karat epersone interessate la KBA tie-ne seminari pratici incentratisulla stampa offset digitale(workflow e applicazioni) e sulprepress digitale (ad es. mon-taggio del foglio con Preps, ge-stione dei colori).

Uno spazio cromatico piùesteso e retini senza moiré sonoi presupposti per risultati foto-realistici. Così gli utenti della46 Karat si possono misurarecon buone prospettive con iconcorrenti – non solo con glistampatori che producono inquesta classe di formato con al-

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La Laser Litho4 di Düsseldorf realizza sulla 46 Karat con la gestione dei colori e la serie di inchiostriEuro Epple aniva risultati fotorealistici di alta qualità (foto: KBA)

Sotto: Dopo massimo dieci fogli di scarti diavviamento sulla KBA Genius 52 delPrintGroep Cuijk olandese si ha un risultatoprevedibile, di alta qualità (foto: KBA)

Patrice Flahaut, amministratore della Access Printing di Parigi,è un utente pioniere della KBA Genius 52. „La Genius per noi èremunerativa già con poco più di cinque ordini al giorno. Essa riescea produrre quattro ordini all’ora, ciascuno con una tiratura di fino a1000 fogli – un potenziale eccellente!“ (foto: KBA)

Destra: Una qualità altissima nellastampa di schede plastificate, ad es.questo foglio da stampa per SmartCard, la fa segnare la MetronicGenius 52 UV (foto: Metronic)

tre macchine offset a foglio esoluzioni di Direct-Imaging,ma anche con gli stampatori diqualità nei formati maggiori.

Un’opzione combinata congli inchiostri aniva ad essic-cazione rapida e resistenti al-l’abrasione è “Power-Mix”.Questo rappresenta uno scena-rio per bozze digitali, in cui èintegrato un sistema di stampae di copia digitale della KonicaMinolta. Utilizzando profili digestione dei colori, su questosistema basato su toner si rie-scono a produrre bozze digitaliche simulano con grande con-cordanza i risultati delle stampecon inchiostri aniva. E per tira-ture particolarmente piccole,per non parlare della stampapersonalizzata, si può concor-dare con i clienti come alterna-tiva di stampare in modo anco-ra più conveniente sul sistemaper bozze invece che sulla 46Karat. Tuttavia la stampa contoner non appare così ricca dicontrasto e luminosa come lastampa offset senza acqua.

Esempio concreto dell’im-

piego positivo del Power-Mix èla ditta Laser Litho4 diDüsseldorf. Lì utilizzano un si-stema di copia Konica MinoltaCF 3102 che raggiunge le 31pagine a colori/min. Prima didecidere per l’investimentol’azienda aveva verificato altrisistemi per bozze con toner einkjet per quanto riguarda lacorrispondenza dei colori, laqualità di stampa, la flessibilitànell’uso dei supporti da stampae l’economicità, optando peròalquanto presto per Power-Mix.

Stampa commerciale con laKBA Genius 52 …

Con la compatta e flessibileGenius 52 nel diffuso formatopiccolo, la KBA offre a tutti glistampatori offset a fogli unmezzo di produzione economi-co e innovativo per la stampa aquattro o cinque colori di tiratu-re piccole e medie. Interessantela Genius 52 lo è soprattutto peraziende grafiche e aziende diprepress che già lavorano conCtP termico, che vogliono inve-

stire nel CtP, che producono permotivi aziendali ancora con la-stre analogiche o che per altrimotivi non vogliono acquistareuna macchina da stampaDirect-Imaging di questa classedi formato. Chi non vuole inve-stire in un’altra macchina in li-nea di questa classe di formatoe cerca, invece, una soluzionepoco ingombrante, chi cercauna macchina meno complessa,ma più economica e flessibileper la stampa di piccole tiraturedi qualità in A3, fa la scelta giu-sta con la Genius 52.

Gli stampatori del formatopiccolo possono innalzare laloro gamma commerciale por-tandola ad un livello di qualitàsuperiore, mentre le aziendegrafiche che già stampano neiformati più grandi, hanno a di-sposizione un’integrazioneeconomica, ad es. per la stampadi copertine di riviste o di pic-cole tirature su carta e cartoneleggero.

La Creo Inc. e la KBA han-no sottoscritto alla drupa 2004un accordo secondo il quale in

Europa, nel Vicino Oriente enel Medio Oriente e in Africa laKBA Genius 52 viene offerta inbundle assieme all’unità diesposizione termica CreoLotem 200K, e la Creo si occu-pa del marketing, delle vendite,dell’installazione, degli inter-venti didattici e del servicepost-vendita. Come unità peri-ferica per lo sviluppo delle la-stre Toray la KBA consiglial’apposito processore per lastreCessor KTW 650-G dellamarks-3zet.

… e stampa su plastica con laMetronic Genius 52 UV

Nella versione UV senzaacqua della Metronic la Genius52 è stata concepita per la stam-pa di film plastico. Per l’occa-sione il reparto vendite dellaMetronic si è concentrato fino-ra soprattutto sull’acquisizionedi clienti nella stampa di sche-de. La stampa di schede è unmercato in pieno boom: “SmartCard” si chiama la parola magi-ca – schede plastificate con ra-

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Due flussi di prodotto paralleliconsentono sulla Metronic oc200,dopo il rovesciamento lateraleautomatico delle schede, la stampain volta con la stessa collocazionedei colori della stampa in bianca

(foto: Metronic)

Ottimo accesso, tempi di avviamento ridotti e qualità di stampa fotorealisticasono i pregi che gli utenti della Metronic CD-Print apprezzano tantissimo

(foto: Metronic)

Il sistema di trasporto di discflessibile e molto potente fa dellaMetronic Premius un sistema distampa universale per tutti i supportidi dati ottici (foto: Metronic)

Applicazioni | Esempi

dar a risposta, microprocessorie strisce magnetiche per scenaridi sicurezza e operazioni di pa-gamento a mezzo di accredi-tamento. Ma anche le carteclienti e di sconto svolgono unruolo sempre più importante. Ela telefonia mobile esplosa intutto il mondo compensa, sottoforma di schede SIM daricaricare o per far funzionare icellulari, la stagnazione delleschede telefoniche. Utenti mol-to soddisfatti in questo settoresono gli specialisti rinomaticome la Inplastor in Svezia(azienda di stampa del maggiorproduttore di schede nelNordeuropa, l’XPonCardGroup), l’IPT Printing in Liba-no (uno degli stampatori dischede telefoniche e carte ban-carie più importanti del VicinoOriente) e la NamITech inSudafrica (maggior produttoredi schede plastificate sul conti-nente africano con la Giesecke& Devrient come partner).

In futuro la Metronic esten-derà le attività di vendita anchead altre applicazioni di stampasu plastica. Perché la MetronicGenius 52 UV si adatta moltobene anche per la stampa dimateriale pubblicitario, ad es.mousepad, pellicole lenticolari,espositori o calendari tascabili.Altra possibilità di applicazio-ne è la stampa di strumenti or-ganizzativi, ad es. quadri di pia-nificazione o calendari tipoquadri, materiale didattico, ades. righelli e carte geografiche,involucri e raccoglitori per do-cumenti nonché etichette o car-tellini in pellicola. Un mercatodi nicchia con opportunità diguadagno non indifferenti perl’azienda grafica è rappresenta-to anche dai cosiddetti cartelliniper fiori – tavolette di identifi-cazione che i vivai inseriscono

nella terra dei piatti e dei vasida fiori, quando le piante ven-gono consegnate presso i mer-cati di piante e di edilizia.Come le schede nel formatoISO e i calendari tascabili, an-che i cartellini per fiori vengo-no prodotti con stampa con co-pie multiple.

Applicazioni di stampa UVspeciali senza acqua della

Metronic

Che la Metronic sia un pro-duttore speciale di soluzioni perla stampa su plastica lo dimo-strano anche le macchine dastampa per schede oc200 e larispettiva versione d’ingressooc100, nonché le macchine dastampa di CD, CD-Print ePremius. Tutte e quattro questemacchine stampano, come laGenius 52 UV, in stampa offsetUV senza acqua. Inoltre laMetronic sviluppa e commer-

cializza sistemi di stampa digi-tale inkjet, che in parte vengonoimpiegati anche nella stampa dischede, ad es. la univerSYS ogruppi di stampa supplementa-re per personalizzare le schede.

La Metronic oc200 può es-sere equipaggiata a livello mo-dulare con fino a 6 gruppi distampa e verniciatura inline.L’avviamento dura circa 20 mi-nuti. La Metronic ha esteso ne-gli ultimi anni con la oc200 lasua posizione di leader nel mer-cato, e può presentare come re-ferenze gli specialisti mondialiassoluti della stampa di schede,di carta valore e della stampa disicurezza – Axalto, Gemplus eGiesecke & Devrient.

Anche sulla lista degli uten-ti delle soluzioni di stampa persupporti di dati ottici troviamonomi importanti. Infatti la mac-china da quattro a sei coloriCD-Print viene utilizzata ad es.dai colossi dell’elettronica Pio-neer e Canon Video. E la mac-china a quattro colori Premiusproduce grandi volumi pressola Sony. Con le alte tirature chequeste aziende stampano co-stantemente, per quanto riguar-da l’economicità non esiste al-ternativa alla stampa offset, chein questo caso è collegata conaltri processi per la prestampabianca e la verniciatura. 6000 e7200 copie/ora sono la capacitàdi produzione sulla CD-Print esulla Premius. Per quanto ri-guarda l’economicità dellastampa di piccole tirature, unvantaggio lo rappresenta ancheil cambio veloce delle lastre suentrambe le macchine. Un altroargomento decisivo è la qualitàfotorealistica della stampaoffset senza acqua.

La Premius, sul mercato ap-pena dal 2004, dispone di un si-stema di trasporto di disc peralte prestazioni, che è allo stes-so tempo anche molto flessibi-le: il sistema può essere equi-paggiato non solo sia singoloche doppio, ma anche con sup-porti di dati con contorni diver-si. Pertanto si possono stampa-re senza problemi oltre cheDVD e CD, anche MiniDisc eOptical Business Card.

Dieter Kleeberg

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KBA Process 2 | 2005 73

La stampa offset a seccosenza viti delle zoned’inchiostrazione con la

compatta KBA Cortina non in-fluisce sulla qualità redazionalee strutturale di un giornale, peròda un punto di vista tecnicoporta un contributo decisivo peruna maggiore economicità euna migliore qualità nella pro-duzione.

Dispendio tecnico sempremaggiore nell’offset a umido

Da quasi 40 anni i giornalisi stampano principalmente nelclassico processo offset surotative sempre più automa-tizzate e sempre più veloci conviti delle zone d’inchio-strazione, gruppi inchiostratoria rulli e i gruppi di bagnaturapiù disparati. Una parte consi-derevole dell’aumentato di-spendio tecnico si concentrasulla regolazione predefinitadei gruppi inchiostratori, non-ché sulla padronanza del corret-

Perché il processo a secco nella stampa di giornali?

Il cambiamento nel mercato deimedia chiede nuove idee

Applicazioni | KBA Cortina

La crisi congiunturale e pubblicitaria degli ultimi anni ha colpito mol-to duramente l’industria dei giornali per quanto riguarda le entratepubblicitarie. Allo stesso tempo Internet rosicchia le importanti rubri-che di annunci, le agenzie pretendono una qualità di stampa presso-ché commerciale e i giovani, non molto avidi di letture, prendonosempre più di rado in mano il buon vecchio giornale. Per affermareciononostante la propria posizione preminente sul mercato dei me-dia, il giornale deve diventare più conveniente nella realizzazione epiù attraente nell’aspetto.

to equilibrio inchiostro/acqua edel registro dei colori a produ-zione in corso. Quando domi-nava ancora la stampa monoco-lore, tutto ciò non rappresenta-va un grosso problema. Ma conla diffusione sempre più marca-ta della stampa in quadricromiadegli ultimi 15 anni, soggetta aldiktat di un’attualità con tempidi produzione sempre più ridot-ti, oltre al dispendio per l’auto-mazione è aumentato decisa-

mente anche il carico degli ope-ratori nella realizzazione di ungiornale di alta qualità con pos-sibilmente pochi scarti.

I punti deboli sono normali

Negli anni grassi i costi del-la carta legati agli scarti riduce-vano solo marginalmente i rica-vi, all’epoca ancora considere-voli, della maggior parte deglieditori di giornali. Scarti di av-

viamento di alcune migliaia dicopie, come si incontrano anco-ra adesso di notte in molti luo-ghi nella produzione di giornalia quattro colori, sono stati con-siderati con un’alzata di spalleuno stato normale della tecnica.Scarti di avviamento propug-nati in occasione di nuovi con-tratti, o addirittura promessi, di50 o 75 copie, nell’offset a umi-do si riescono a realizzare almassimo in condizioni idealicon macchine adeguatamentepreparate in precedenza congrande impegno, difficilmenteperò li si ottiene nella produzio-ne quotidiana con una forma dastampa creata solo poco minutiprima. Sono troppi i parametri ei fattori di influenza individualidi operatori che si alternano cheincidono sul risultato dellastampa. Chiunque abbia prati-ca, lo sa bene.

Per due anni una Mecca per stampatori di giornali innovativi – l’impianto pilota della Cortina presso la reiff zeitungsdruck di Offenburg

Sia i giornali che i prodotti semi-commerciali si possono stamparesulla KBA Cortina completamentecon coldset senza acqua

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KBA Process 2 | 200574

Applicazioni | KBA Cortina

Già i cambialastre semiautomaticisulla Cortina assicurano un cambiorapido e comodo. Con ilcambialastre automatico i caricatoriper l’ordine successivo si possonoalimentare con lastre a produzionein corso. In quel caso il cambiodura, indipendentemente dal numerodi lastre, meno di 100 secondi. Nelfuturo prossimo il Computer-to-Press non potrà misurarsi con ciò nédal punto di vista dei tempi, né da unpunto di vista economico

Sopra: La regolazione a distanza per le viti del calamaio si cerca inutilmentesul quadro di comando centrale della Cortina, perché non esiste

Sotto: Facile da comandare ed economica: La stampa offset di giornali senzaacqua con l’innovativa KBA Cortina. L’immagine mostra la strutturacompatta della torre di stampa al confronto con il cambiabobine KBAPastostar in primo piano

Ancora oggi per molti ad-detti è normale che gli operatorigiochino a produzione in corsopermanentemente sul quadro dicomando centrale con le zoned’inchiostrazione e con la rego-lazione dei gruppi di bagnatura,per compensare scostamenti ef-fettivi o presunti da un equili-brio inchiostro/acqua ottimale.Molti ritengono superfluo per-fino il condizionamento dellamacchina, nonostante che conesso si possano ridurre moltis-simo le oscillazioni della densi-tà inchiostro legate alla tempe-ratura, e il numero di regola-zioni necessarie. Perché in fon-do nulla è tanto vecchio quantoil giornale del giorno prima, edunque nella stampa coldset bi-sogna fare delle concessioni aproposito della qualità!?

“Avanti così” non aiuta

Tutti questi fenomeni dellastampa offset a umido si posso-no ritenere inevitabili seguendoil motto rassicurante “del-l’avanti così!”. Si può ridurre inparte questi fenomeni con unimpegno tecnico ancora più co-stoso, ma ci si può anche porregiustamente la domanda: “Que-sta può essere a lungo andare la

strada giusta per una produzio-ne industriale di qualità, orien-tata sui costi e sugli utenti?” Leentrate in calo e i costi elevatiinvitano coloro che prendonodecisioni e che sono previdentia porsi una domanda di princi-pio. La KBA l’ha fatto. E pro-prio per questo è nata la filoso-fia Cortina.

Ridurre le grandezze didisturbo dei processi

Qualsiasi profano con unpo’ di conoscenze tecniche sache un processo si padroneggiatanto più difficilmente quantopiù sono i parametri che inter-vengono. Di conseguenza gliobiettivi principali della strate-gia Cortina erano e sono quellidi ridurre i parametri di influen-za e gli influssi stessi sul risul-tato della stampa, di assicuraregrazie ad un sistema di

condizionamento potente e araffinatezze tecniche, condizio-ni di stampa costanti anche perun tempo di produzione piùlungo e di liberare gli operatori,sempre a corto di tempo, dal-l’obbligo di dover intervenirecostantemente per mantenerel’equilibrio tecnico.

La qualità si definiscenel prepress …

Nell’epoca del Computer-to-Plate e del workflow digitalela qualità di stampa andrebbechiaramente definita subito al-l’inizio del ciclo di processo,cioè nel prepress. Perché origi-nali per la stampa insufficienti elastre, neanche con le rotativemoderne si possono correggeretramite le viti del calamaio, matuttalpiù si possono maschera-re. C’è lo stampatore che vi rie-sce meglio e quello che vi rie-

sce meno bene, ma mai si otter-rà da un pessimo risultato delprepress una stampa pre-vedibile e buona. Le miglioriein una pagina di pubblicità aquattro colori si ottengono, perforza di cose, con compromessiqualitativi per quanto riguardala pagina successiva. E ciò nonrisponde ad una produzione in-dustriale standardizzata.

… e viene copiata dallamacchina da stampa in modo

affidabile

Con un gruppo inchio-stratore senza viti del calamaio,condizionato in modo precisoin tutte le fasi della produzione,dotato degli elementi fonda-mentali racla a camera, cilindroretinato e rulli applicatori, siraggiunge, eliminando la gran-dezza perturbatrice del liquidodi bagnatura, un risultato distampa costante anche su tempiciclo più lunghi, e riproducibilein qualsiasi momento con altaqualità. Perché la tecnica conti-nua ad agire con una maggiorecostanza rispetto all’uomo conla sua forma altalenante. In piùl’offset a secco nella tiratura diproduzione è molto più stabilegià per motivi fisici rispettoall’offset a umido, perché lalotta permanente tra inchiostroe acqua non ha luogo.

Nella sua qualità di “Gran-de copiatore” la Cortina ripro-duce in modo affidabile miglia-ia di volte quello che trova sullalastra. Niente di più e niente dimeno. Innumerevoli stampatoridi giornali l’hanno sperimenta-to ‚sulla propria pelle‘ presso lareiff zeitungsdruck di Offen-burg: la rotativa da 16 pagine èstata smontata nell’autunno2004 dopo la conclusione posi-tiva della fase di betatest duratadue anni e verrà installata nellaprimavera del 2005 come mac-china di produzione presso unpiccolo editore di giornali inBassa Sassonia.

Nuove strade dopo 200 annidi gruppo inchiostratore a rulli

200 anni fa FriedrichKoenig e Andreas Bauer, ifondatori della Koenig & Bauer

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KBA Process 2 | 2005 75

Come prima macchina di produzionealcune settimane fa è stataconsegnata poco dopo la IfraExpo2004 una Cortina da 48 pagine inconfigurazione a pavimento alla RodiRotatiedruk vicino ad Amsterdam

Sopra: Anche l’editore di giornalibelga De Persgroep di Asse pressoBruxelles punta per il futurosull’offset senza acqua con ungrande impianto Cortina

Destra: A metà del 2005 seguirannodue macchine da 48 pagine per laFreiburger Druck GmbH & Co. KG,dove si stamperanno tra gli altri la“Badische Zeitung”

La Nussbaum Medien GmbH & Co. KG è l’editore di punta di gazzetteufficiali e fogli informativi privati nel Land tedesco del Baden-Württemberg.Anche questa azienda con sede principale a Weil der Stadt entrerà a brevenella stampa senza acqua con la KBA Cortina. La Nussbaum, che si è fattaun nome nel settore come primo utente al mondo di Dicoweb, vede dopo gliestesi test svolti, presupposti ottimali per stampare sulla Cortina con cambiointeramente automatico delle lastre la grande quantità di gazzette ufficialie fogli informativi privati, in parte con tirature molto basse, in modoeconomico e con qualità elevata

Anche il cliente KBA Dijkman Offset di Diemen presso Amsterdam, che stampa

esclusivamente su commissione, ha optato per una rotativaKBA Cortina da 32 pagine con cambio interamente automatico delle lastre

KBA Cortina: Configurazioni

AG, hanno inventato il gruppoinchiostratore a rulli con i suoipunti di separazione e le sue vitidi registro più o meno numero-se per l’alimentazione dell’in-chiostro sulla larghezza dellazona. Questa tecnica diinchiostrazione è risultata dagenerazioni, nonostante tutte ledifficoltà, indubbiamente affi-dabile nella stampa a foglio e abobina. Anche la KBA vive

dopo 188 anni per la gran partedelle macchine con l’idea diinchiostrazione di base dei suoifondatori. Ciononostante, o for-se proprio per questo, una nuo-va sperimentazione tecnicacome la stampa offset a seccosenza viti del calamaio non an-drebbe vista come sciocchezzatecnologica, quanto piuttostocome contributo ragionato delpiù antico costruttore di mac-

chine da stampa al mondo peraffrontare le nuove esigenzedell’industria dei giornali nel21. secolo.

Sulla Cortina vengono toltiin modo voluto i consueti stru-menti degli operatori: zoned’inchiostrazione e gruppi dibagnatura, però in cambio si ri-cevono un sacco di cose:• Più tempo per il controllo del-la qualità,

• Un maggior comfort nel co-mando e nella manutenzionedella macchina,• Meno carico fisico nell’alle-stimento della tiratura successi-va grazie ai percorsi brevi e aicambialastre automatici veloci,• Una qualità di stampa eccel-lente, riproducibile in qualsiasimomento fino al retino da 60 sucarta per giornali normale opatinata,

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Highlight della KBA CortinaCostruzione compatta:• Altezza di soli 3,7 m (più sovrastruttura)• Meno o nessun investimento per nuovi edifici• Comando migliore grazie a percorsi brevi• Nessun fan-out nella stampa in quadricromia• Risparmio di spazio possibile con la torre da 16• Stampa decentrata più facile da realizzare

Stampa offset senza acqua:• Meno scarti, qualità di stampa più costante• Nessun problema di tensione della banda• Nessun problema legato all’equilibrio inchiostro-acqua• Comando senza stress nel funzionamento continuo• Bilancio ecologico migliore• Retino da 60 su carta normale e patinata

Gruppo inchiostratore senza viti del calamaio:• Riproduzione più costante dei colori, meno scarti• Produzione industriale grazie a meno variabili• Inchiostrazione indipendente dall’operatore• Stesso risultato in più siti di stampa• Riproduzione ottimale della qualità del prepress• Meno lavoro nella regolazione predefinita della macchina• Nessuna nebulizzazione d’inchiostro a velocità elevate

Motori indipendenti per ogni cilindro:• Comando comodo nei lavori di avviamento e di manutenzione• Presupposto per eventuale esposizione diretta successiva• Bilancio ecologico migliore (niente olio, meno rumore)

Ulteriore equipaggiamento/automazione:• Condizionamento automatico e rapido (curve di accelerazione memorizzate)• Cambio semiautomatico delle lastre per un elevato comfort nel comando come

standard• Opzione cambialastre interamente automatico (durata del cambio inferiore a

100 secondi, indipendentemente dal numero di lastre)• Blocchi dei rulli regolabili automaticamente per un minor fabbisogno di

manutenzione e condizioni di stampa costanti• Torre da otto separabile (Stepin) per un ottimo accesso• Tecnologia minigap sul cilindro portacaucciù per un cambio rapido del caucciù• Canale delle lastre minimizzato con serraggio pneumatico della lastra• Modernissima tecnica del quadro di comando centrale per l’integrazione in un

workflow digitale

Applicazioni | KBA Cortina

• Un ambiente di lavoro pulitosenza nebulizzazione d’inchio-stro e nebbia polverizzatrice e• Scarti minimi all’avvio dellamacchina ottenibili automati-camente e senza stress.

La Cortina non è rivoltacontro gli stampatori su rota-tiva, ma anzi li alleggerisce daattività di routine spesso pienedi stress. La loro qualifica con-tinua ad essere richiesta, adessoperò viene solo usata in mododiverso, migliore.

Molte domande,una sola risposta

Chiunque non riesca ancora

ad avvicinarsi alla filosofia del-la Cortina dovrebbe gettare unosguardo sul seguente gruppo didomande, per confrontare que-sta macchina offset a secco inmodo obiettivo con il processooffset a umido convenzionale:• Cosa ne è degli scarti, sonoinferiori?• E la messa a registro, è mi-gliore?• Com’è la qualità di stampa,migliore?• La tensione della banda si re-alizza con meno problemi?• E il comando? Si può contaresu una minore fatica?• Che ne è della manutenzione,richiede meno impegno?

• E il carico ambientale è infe-riore?• E l’economicità nel caso dimolte tirature parziali com’è,migliore? A tutte queste domande conla Cortina si può rispondere di“si”.

Risultato

Se quaranta anni fa fosseesistito l’offset a secco con laCortina nella sua forma attuale,e solo dopo fosse venutol’offset a umido con tutta la suanota imponderabilità legata aiprocessi, difficilmente l’offseta umido si sarebbe affermato

nella stampa di giornali. Anchesu questo dovrebbero riflettere iresponsabili di un settore,comprensibilmente, parecchioconservatore come quello del-l’industria dei giornali.

Klaus Schmidt

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Quello che si è ottenuto finora

Dal punto di vista dellatecnologia dei proces-si la stampa offset con

bagnatura è - malgrado le mac-chine mature e la qualità che siriesce a realizzare - un relittopervenutoci dagli inizi dellastampa planografica indiretta.E un relitto è anche l’influssosull’inchiostrazione lungo lalarghezza della zona ideato già200 anni orsono da FriedrichKoenig nello sviluppo della suamacchina da stampa cilindrica.I gruppi inchiostratori lunghicon molti punti di separazione ela macinazione laterale di in-chiostro, tuttavia, non sono lasoluzione ottimale per quantoriguarda la standardizzazione el’industrializzazione del pro-cesso di stampa, e vista la ca-renza di personale altamentequalificato notata in molti luo-ghi. Bisogna gestire troppi pa-rametri di processo, cosa chenon diventa più semplice con ilcomando basato su valutazionisoggettive. Questi sono statimotivi sufficienti per sviluppa-re una nuova strategia diinchiostrazione.

Con i gruppi inchiostratoricorti senza acqua e senza vitidel calamaio la KBA e laMetronic forniscono un contri-buto fondamentale per lo svi-luppo e la semplificazione dellastampa offset. Eliminando pa-rametri complessi, difficili dagestire, e gli influssi soggettividegli operatori, si creano i pre-supposti per una stampa indu-striale standardizzata. Questodovrebbe perlomeno colmare ilbaratro che esiste tra i processigià da tempo standardizzati nelprepress e i processi, da confi-gurare in futuro in modo ancorapiù industrializzato, nella fini-tura e nel reparto spedizioni.

Una tecnologia promettenteGià nei primi anni di applicazione concreta, la stampa offset senzaacqua e senza viti del calamaio ha confermato in modo convincentedi possedere il potenziale per semplificare a fondo il processo offset,di renderlo più economico e dunque ancora più concorrenziale, e di

Nel piccolo come nel gran-de – sulle macchine Metroniccome sulla KBA Cortina – di-ventano evidenti i vantaggi chene conseguono: struttura pocoingombrante, tempi di avvia-mento ridotti con scarti minimifino alla prima copia buona,qualità elevata e costante nellatiratura di produzione con pocoimpegno per il comando efabbisogno di personale, tempoguadagnato per il controllo del-la qualità e la preparazione pa-rallela dell’ordine successivo,condizioni di lavoro più grade-voli, notevoli risparmi sui costie un bilancio ecologico moltomigliore.

Sulla KBA Cortina la porta-ta dell’innovazione del gruppoinchiostratore è più evidente.Essa rappresenta la filosofia perla stampa dei giornali economi-ca ed ecologica del 21. secoloin una qualità che non teme con-fronti nella stampa dei giornali.

Quello che è ancorada risolvere

La stampa offset senza ac-

qua con gruppi inchiostratoricorti senza viti del calamaio èoggi, in un periodo di tirature incalo, una tecnologia molto con-correnziale. Ciononostante sa-rebbe temerario sostenere che ilpotenziale di sviluppo è giàesaurito. La KBA e la Metroniccontinueranno a ottimizzare ilprocesso e a lavorare ad un’ap-plicazione più vasta su piatta-forme di macchine sviluppatead hoc – vedi la Rapida 74 G ela Cortina.

Auspicabile, e nell’interes-se degli utenti, sarebbe un’of-ferta più vasta di lastre senzaacqua. I prezzi sono già calatinotevolmente, e malgrado laproduzione più complessa, peril futuro vi sono ulteriori margi-ni di manovra sui prezzi. LaKBA ha già svolto un gran la-voro di ricerca e sviluppo, ilsuccesso dei molti clienti Karate i risultati eccellenti dellaKBA Cortina ne sono la prova.Un sostegno da parte di altriproduttori di lastre porterebbead una diffusione ancora più ra-pida della stampa offset senzaacqua, di cui si avvantaggereb-

bero poi anche i costruttori dilastre. Ma anche con gli attualiprezzi delle lastre la stampaoffset senza acqua in molti casiè più economica rispetto allastampa offset a umido. Questaconsapevolezza purtroppo,però, non è ancora maturata intutti i potenziali utenti, cheguardano spesso solo al meroprezzo della lastra, ma non aicosti complessivi. “KBA Pro-cess” vorrebbe perciò contribu-ire a smantellare i dubbi esi-stenti annotando fatti eretroscena.

Prospettive promettenti

La stampa offset senza ac-qua con gruppi inchiostratoricorti è più di un processo alter-nativo rispetto alla stampaoffset a umido. Questa tecnolo-gia innovativa possiede il po-tenziale per sostituire la stampaoffset a umido almeno in parte,in un processo a lungo terminefatto di investimenti sostitutivio di ampliamento. I clientiKBA si distinguono già oggisempre più con successo sulmercato grazie alla produzionepiù economica e di maggiorequalità con questo processo in-novativo. Loro traggono van-taggio dai nuovi modelli com-merciali e si assicurano mercatidi nicchia remunerativi graziealle caratteristiche uniche o allamaggiore flessibilità nell’usodei supporti da stampa. Anchevoi potete partecipare a questosuccesso, se affrontate questamateria a fondo e senza paure,in modo da ricavarne le sceltegiuste per la vostra azienda.

Dieter Kleeberg

adattarlo seguendo i tempi, alla maggiore consapevolezza dell’am-biente. Vi sono ancora da superare alcune sfide, e i problemi dellastampa offset accettati per decenni potranno essere decisamente ri-dotti o risolti del tutto.

Previsioni

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Koenig & Bauer AGStabilimento di WürzburgFriedrich-Koenig-Straße 4D-97080 WürzburgTelefono: +49 931 909-0Telefax: +49 931 909-4101Web: www.kba-print.deE-mail: [email protected]

Koenig & Bauer AGStabilimento di FrankenthalJohann-Klein-Straße 1D-67227 FrankenthalTelefono: +49 6233 873-0Telefax: +49 6233 873-3222Web: www.kba-print.deE-mail: [email protected]

Koenig & Bauer AGStabilimento di RadebeulFriedrich-List-Straße 47-49D-01445 RadebeulTelefono: +49 351 833-0Telefax: +49 351 833-1001Web: www.kba-print.deE-mail: [email protected]

Metronic AGUn’azienda del gruppo KBABenzstraße 11D-97209 VeitshöchheimTelefono: +49 931 9085-0Telefax: +49 931 9085-100Web: www.metronic-ag.comE-mail: [email protected]

KBA ProcessÈ una pubblicazione che esce a distanza non periodica e riassume,con un occhio rivolto all’utilizzo concreto e in modo dettagliato, lostato attuale e le prospettive di sviluppo di tecnologie innovative.La rivista vuole offrire un supporto in occasione di scelte aziendalistrategiche.Numeri precedenti: “KBA Process” No. 1“Focus: stampa offset diretta su cartone ondulato” (1/2002).

Editore:Gruppo imprenditoriale Koenig & Bauer(www.kba-print.de)

Redazione:Klaus Schmidt (direttore marketing, responsabile del contenuto,[email protected])Dieter Kleeberg (Kleeberg & Stein, giornalismo specializzato/PR-Service industria della stampa, [email protected])Autori:Peter Benz (KBA)Detlef Braun (Druck & Beratung WLUV)Mike Engelhardt (KBA)Andreas Harig (technotrans)Dr. Bernd Heusinger (KBA)Dieter Kleeberg (Kleeberg & Stein)Hans-Joachim Koch (marks-3zet)Dr. Matthias Müller (KBA)Hubert Peick (technotrans)Dr. Karl Schaschek (KBA)Klaus Schmidt (KBA)Georg Schneider (KBA)Christian Tebert (Ökopol)Layout:Jürgen Bender (KBA)

Avvertenze legali:Con riserva di modifiche delle caratteristiche e specifiche di unprodotto senza preavviso. Qualsiasi copia o riproduzione, anchedi singoli contributi, richiede l’autorizzazione dell’editore el’indicazione precisa delle fonti. Marchi registrati nonché modellidi utilità o brevetti non sono evidenziati espressamente nei testi.Ciò non significa che le relative denominazioni siano libere oliberamente utilizzabili. Gravuflow™, Karat™, Newsflow™,Rapida 74 G™ e STEPIN™ sono marchi registrati della Koenig &Bauer AG. Metronic® è un marchio registrato della Metronic AG.

Impressum

Se non conoscete ancora la nostra rivista per clienti“KBA-Report” e non l’avete ancora ricevuta, vi preghiamodi mettervi in contatto con noi.Delle vostre richieste si occuperà la signora Anja Enders:E-mail [email protected]: +49 931 909-4518Telefax +49 931 909-6015

Printed in Germany

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Nella stampa se ne può fare anche a meno

La KBA sul tema: stampa ecologica

Continuità, utilizzo parsimonioso di preziose materie prime ed evitareaccuratamente rifiuti ed emissioni sono un obbligo per ogni imprenditoreresponsabile. Per questo motivo per la KBA il mantenimento delle basivitali naturali fa da tempo parte delle linee guida aziendali. Nelle nuovetecnologie ecologiche per offset a foglio e offset a bobina facciamovolentieri la nostra parte di precursori nel settore. Economia ed ecologianon devono rappresentare dei contrari. Noi ci impegniamo per questo.

Koenig & Bauer AG, stabilimento di Würzburg e Radebeul, www.kba-print.deMetronic AG, www.metronic-ag.com

Acqua significa vita

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People & Print

From the inventor of the printing press

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KBA.

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Dalla prima macchina da stampa a cilindri di Friedrich Koenig nel 1811, finoalla supertecnologica offset a foglio Rapida 74 Gravuflow, alla macchinadi esposizione directa DI 74 Karat e alla ultracompatta rotativa waterlessKBA Cortina il percorso fino ai nostri giorni è stato lungo. Una cosa hannoin comune tutte queste macchine: hanno rappresentato allora e rappresentanooggi lo stato dell’arte della tecnologia di stampa. In questi più di 190 annista il segreto della nostra competenza. Macchine sempre innovative consoluzioni efficienti per le specifiche esigenze degli stampatori. Per questoci serviamo delle idee di 7.800 collaboratori motivati e di un know–how atutta larghezza e a tutto sviluppo.

Koenig & Bauer AG (KBA)Würzburg, Tel. +49 931 909-0, Fax: +49 931 909-4101, E-mail: [email protected], Tel. +49 6233 873-0, Fax: +49 6233 873-3222, E-mail: [email protected] presso Dresda, Tel. +49 351 833-0, Fax: +49 351 833-1001, E-mail: [email protected]

Nuove idee per professionisti

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