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36 A Margherita ... Pieve di Cadore, 17 ottobre 2015 … dagli studenti del Liceo Scientifico e dell’ITI/Ottica ...

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A Margherita ...

Pieve di Cadore, 17 ottobre 2015

… dagli studenti del Liceo Scientifico

e dell’ITI/Ottica ...

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“… il miglior modo

di non dimenticare

è quello di fare di più tutti

la nostra parte …”

don Luigi Ciotti

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Cara Margherita, seguo da molti anni le vicende di don Luigi Ciotti e, ad uno dei suoi in-contri, ha parlato di te. Mi sono interessata alla tua storia e poco tempo fa mi sono imbattuta nel tuo libro. Sono rimasta colpita dalla forza che hai dimostra-to nel corso della tua adolescenza e dalla determinazione a combattere le in-giustizie. Nella nostra cittadina viviamo in una realtà diversa, perciò non rie-sco a comprendere pienamente la tua situazione e in particolare il modo in cui sei riuscita a mettere da parte la rabbia e la paura e a lottare contro certi sopru-si. Credo che la realtà della mafia si spieghi da sola, ma la tua storia è la dimo-strazione che gli atti spietati della criminalità colpiscono non solo persone che scelgono di donare la propria vita alla lotta contro questo cancro, ma anche famiglie, persone innocenti che, purtroppo, non sempre vengono ricordate come meritano. Non si sottolineano mai abbastanza le difficoltà e i disagi a cui siete sottoposti ogni giorno. Non riesco ad esprimere a parole l’amarezza che provo leggendo la tua storia, ma devo e voglio farlo con i fatti. Spero che le tue vicende siano di ispirazione ad altri adolescenti (e non), come è successo a me. Grazie, A.

Cara Margherita, sono un ragazzo del liceo scientifico di Pieve di Cadore. La nostra scuola ha aderito al presidio del Cadore dell’associazione Libera di don Ciotti, che so averti aiutato molto nel superare le difficoltà che la vita ti ha purtroppo messo davanti dopo l’attentato a Carlo Palermo. Mi è piaciuta la forza con cui hai reagito, senza arrenderti mai. Sono felice che alla fine tu sia riuscita ad incontrare Carlo Palermo e che ora la si-tuazione in Sicilia stia un po’ cambiando grazie all’impegno di molti. Sei più riuscita a realizzare il tuo sogno di diventare magistrato ? Sei mai riuscita a tornare a Pizzolungo ? Spero che tu ora abbia una vita felice, perché te la sei meritata. Saluti, L. Ciao Margherita, volevo renderti partecipe della mia ammirazione per te: abbiamo letto la tua storia a scuola per renderci conto delle disgrazie che la mafia può suscitare. Qui da noi questi fenomeni sono molto più rari quindi ho capito la realtà e la paura che può esserci dalle vostre parti. Non avrei mai pensato che potessero succedere fatti talmente crudeli a causa di essere umani come noi. Poi ti ammi-ro tantissimo per come sei riuscita a superare un momento così difficile e hai cercato di aiutare altre persone a lottare per la giustizia. Sei davvero una perso-na molto coraggiosa e non posso fare altro che ammirarti.

Complimenti davvero! N.

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Cara Margherita,

ho letto il tuo libro e sono rimasto molto colpito dalla tua storia.

Capisco il tuo dolore e anch’io, come te, sono favorevole alla lotta contro le

mafie che distruggono la civiltà del nostro Paese. Questo genere di criminalità

non dovrebbe esistere perché causa solamente sofferenza e odio. Spero che tu

continui nella tua lotta per la verità senza mai arrenderti.

A.

Cara Margherita,

la lettura dei momenti-chiave del Suo libro mi ha fatto riflettere profondamente. Oltre a pensare a come avrei reagito io in una situazione del genere, mi sono chiesto come ha fatto Lei a mantenere la forza e perfino a trasmetterla a quelli che Le stavano accanto, soprattutto a Suo padre. La mafia è una cosa terribile; un’organizzazione infiltra-ta nella società che, con il passare degli anni, ha fatto soffrire sempre più famiglie e per-sone innocenti. E Lei è stata una di quelle che ha sofferto. Io La ammiro molto per il fatto che ha sempre cercato il lato positivo nelle cose e si è sforzata di capire perché questa tragedia sia capitata proprio alla Sua famiglia. Lei è riuscita a farmi riflettere sul vero si-gnificato della mafia. Cordiali saluti, M.

Cara Margherita,

con la classe abbiamo letto il Suo libro che, a dire la verità, avevo già let-

to … È un libro che fa riflettere, che fa capire che non dobbiamo far finta di

niente, ma dobbiamo fare qualcosa contro l’incubo chiamato “mafia”. Non si

può andare avanti così, bisogna reagire perché ci sono state e ci saranno an-

cora dolorose storie come la Sua. Il Suo libro è tragico ma molto utile, secon-

do me, per capire la devastante realtà della mafia. T. Cara Margherita,

ho conosciuto la Sua storia brevemente e ne sono rimasta molto colpita spe-

cialmente dalla forza con cui Lei ha affrontato la situazione. Ha affrontato e su-

perato con successo ostacoli molto alti e questo fa di Lei una donna forte. Essen-

do una ragazza di appena 14 anni, della vita devo imparare ancora molto però

una mia amica mi ha insegnato che UNA PERSONA FORTE NON È QUELLA

CHE VINCE SEMPRE MA QUELLA CHE TROVA LA FORZA DI RIALZARSI.

G.

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Il Suo libro mi ha interessato molto e anche emozionato; mi ha colpito co-me la mafia abbia distrutto una parte della Sua famiglia e Lei sia riuscita a so-pravvivere anche se era solo una bambina. Mi ha colpito anche il fatto che Lei cerca di combattere e fermare la mafia al con-trario di altre persone che, invece, hanno paura che la mafia sia troppo potente per essere combattuta e sconfitta. Vorrei anche sapere come è riuscita a vivere con un grande peso dentro e come abbia il coraggio di affrontare quel genere di criminalità.

M.

Cara Margherita,

per prima cosa volevo dirti che ti ammiro per la forza che hai avuto

nel superare un dolore grandissimo (sinceramente io non so se ce l’avrei fatta); poi anche per esserti offerta di “combattere” contro la mafia. Anche per questo

bisogna avere coraggio ed essere determinati. Io ti auguro tanta, tanta felicità

perché ne hai passate molte e pesanti. Ascoltando la tua storia ho aperto gli oc-chi: mi sono resa conto di essere una persona fortunata e mi hai fatto riflettere

sulle difficoltà che molte persone devono affrontare durante la loro vita e sulle

cattiverie e crudeltà che l’uomo arriva a fare. Sono rimasta sconvolta: non crede-

vo che si potesse arrivare fino a questo punto. Secondo me tutti dovrebbero se-guire il tuo esempio e unirsi contro la mafia e costruire giustizia in questo Paese

partendo dalle piccole cose di ogni giorno, senza avere paura perché l’insieme fa

la forza. Lo so che non è facile ma, piano piano, potremo riuscirci. G.

Buongiorno Margherita! Durante le ore di religione la nostra prof. ci ha raccontato la Sua storia e insieme abbiamo letto una parte del Suo libro. La Sua storia mi ha fatto commuo-vere: io non posso nemmeno immaginare di perdere mia madre e i miei fratelli a causa della mafia solo perché, per sfortuna, la loro macchina si è trovata al mo-mento sbagliato nel luogo sbagliato. La vittima, in realtà, doveva essere un’altra persona, ma per un errore hanno pagato i Suoi familiari che non c’entravano nul-la. Io non so se sarei riuscita a superare un momento del genere: per Lei deve essere stato molto difficile. Secondo me la mafia non può togliere la vita alle persone solo perché si avvicina-no troppo al luogo in cui si verificano traffici illegali di droga. Mi dispiace per Lei ma, allo stesso tempo, La stimo molto perché è riuscita a ricominciare da ca-po e a combattere contro queste ingiustizie.

Cordiali saluti, E.

Buongiorno Margherita, la mia prof. di religione ha proposto a me e ai miei compagni di classe la lettura del riassunto del Suo libro.

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Cara Margherita, ho saputo che in questi giorni è a Pieve per raccontare la Sua esperienza molto dura e delicata. Volevo dirLe che ha proprio un bellissimo coraggio nel raccontare la sto-ria dei suoi cari, vittime innocenti della mafia siciliana. Io ammiro molto Lei come persona anche per il Suo carattere enorme-mente forte. Io sono solo un ragazzo che vuole dedicare un piccolo pensiero a Lei e alla Sua famiglia in ricordo dei Suoi cari. A. Ciao Margherita, sono una ragazza dell’ ITI , la mia prof. di religione ci ha raccontato la tua storia leggendo anche alcuni stralci del tuo libro “Sola con te in un futuro aprile”. La tua storia mi ha colpita molto. Ciò che ti è successo mi ha lasciato a bocca aperta, come è successo un po’a tutti credo . Non pensavo che la mafia arrivasse a tanto … Noi , abitando qui, siamo un po’ lontani da questa realtà e per questo non ce ne rendiamo conto. Ti ammiro molto per la forza e il coraggio che hai avuto. In certi casi non è facile raccontare la propria storia. Ciò che ti è accaduto mi ha fatto riflettere a lungo e ho capito che ci si può rialzare dopo qualsiasi caduta, dopo qualsiasi dolore. La vita ti ha messa a dura prova e tu sei riuscita ad uscirne a testa alta e questo ti fa veramente onore. Sono contenta di poterti incontrare per ascoltare le tue parole … L.

Ciao Margherita, a scuola la professoressa ci ha raccontato la tua storia con l’ausilio del libro che hai scritto e devo dire che sei una donna (prima una bambina) molto forte, perché avere la capacità di andare avanti e di dare coraggio anche a tuo padre distrutto dal tragico evento, è una cosa non da tutti. Hai anche dovuto rinunciare a diventare magistrato (era forse una specie di “vendetta” da parte tua?) per portare avanti la tua nuova famiglia. Mi ha colpito molto il fatto che tu ogni sera (dopo quel 2 aprile) parlavi con tua mamma, le raccontavi come era andata la giornata e le varie cose che ti capitavano e mi è piaciuto quando hai detto che adesso nessuno potrà più portartela via (“io e te da questa sera saremo sempre insieme, perché io non ho più paura di perderti”). La vita è stata dura per

te e in particolare in un’età dove si capiscono poche cose della vita ed è difficile reagire, ma tu hai saputo andare avanti a testa alta e senza pau-ra, e ora che ti sei sposata magari potrai dare vita a una tua famiglia e potrai dare ai tuoi figli l’amore che tua mamma ha dato a te. F.

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Cara Margherita, voglio farti un saluto speciale perchè tu sei speciale … Hai passato dei momenti molto brutti, ma sicuramente anche tanti momenti belli che hanno reso la tua vita felice. La tua storia mi ha colpito molto: devi essere stata molto triste ma nonostante questo sei riuscita a superare tutto. Sei stata tanto forte e per questo ti ammiro. In classe abbiamo prestato molta attenzione alla tua storia: sei stata molto corag-giosa, non hai mai mollato e hai sempre sperato in qualcosa di migliore. Dopo la perdita di tua madre Barbara, di Giuseppe e di Salvatore hai dovuto affrontare anche la morte di tuo padre … Mi dispiace un mondo per la tragica storia della tua famiglia ma l’importante è ricominciare a sorridere. Spero prima o poi di incontrarti e ti auguro un futuro felice. Ciao … J. Cara Margherita, dopo aver ascoltato la tua storia ho capito quello che hai passato e penso che nessuna persona dovrebbe vivere i momenti che hai vissuto tu. Ti stimo tan-tissimo perché se a me fossero morti i fratelli e la mamma non sarei mai riuscito a rialzarmi e sinceramente non so di che cosa sarei stato capace. Tu hai un corag-gio strepitoso! Mi dispiace molto per i tuoi fratelli Salvatore e Giuseppe. M. Gentile Margherita, sono molto colpito dal coraggio con cui hai affrontato l’intera vicenda nono-stante la tua giovane età. Penso che non sia stato per nulla facile accettare la mor-te di tua madre e dei tuoi fratelli e per di più renderti conto da sola – un po’ alla volta – di ciò che era realmente accaduto. Il tuo comportamento penso rappre-senti un grande esempio di vita per tutte le persone che hanno letto e leggeranno il tuo libro. Si tratta di un libro forte, intenso e coinvolgente ma ricco di significa-ti. Ho imparato che è importante nella vita cogliere tutti i valori quotidiani, pen-sare al presente ed essere consapevoli che tutto può finire da un giorno all’altro. N.

Salve Margherita! Anche se non L’ho mai conosciuta, ci tenevo tanto a dirLe che ammiro molto il lavoro da Lei svolto in questi anni. Immagino che non sia stato facile accettare ciò che è avvenuto, ma Le do il merito di essere riuscita a rialzarsi più forte di prima. Ho letto una sintesi del Suo libro e devo dire che mi ha letteralmente commosso: non posso nemmeno immaginare ciò che deve aver provato quel giorno... Ora Lei è davvero una risorsa, o meglio, un aiuto per chiunque si trovi a dover superare un dolore impossibile da contenere. Complimenti! Non conosco altre parole da poter aggiungere a quello che Le ho detto … Posso solo incorag-giarLa a continuare a combattere questa battaglia e ricordarLe che non è sola. S.

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Non ero a conoscenza della Sua storia e nemmeno di quanto fosse successo in Sicilia in quegli anni. So che quella terra, così piena di sole, è anche vittima della volontà di potere di alcune persone, ma ignoravo il fatto che fossero senza scru-poli tanto da essere disposti ad uccidere persone completamente estranee ai fatti di loro interesse, pur di colpire anche le loro vittime. È completamente sbagliata l’azione stessa, ma a me fa ancora più rabbia il fatto che molte volte, e non solo nel Suo caso specifico, siano state coinvolte tante persone “responsabili” solo di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. La ammiro per il coraggio che ha avuto e per la forza che continua a dimostrare tutte le volte che riporta alla mente quei dolorosissimi ricordi pur di sensibilizza-re le persone a lottare perché drammi come questi non si ripetano più. Non so se quello che Le sto scrivendo possa esserLe di conforto; comunque pen-so di sì perché credo che informare tante persone su quello che è accaduto fosse il Suo scopo: grazie a Lei ho capito quanto potente e pericolosa sia certa gente che è disposta a tutto pur di guadagnare soldi e ottenere potere. Spero che il Suo messaggio possa arrivare, come è arrivato a me, anche alle per-sone che possono aiutare realmente la Sua terra; io posso solo riportare la Sua storia perché non venga dimenticata, ma ci sono persone che possono fare qual-

cosa di più concreto. La saluto, S.

Egregia Sig. Margherita Asta,

sono stato molto felice di aver potuto conoscere la Sua storia grazie

alla prof. Marilena Marchioni (religione). Sono d’accordo con Lei quando dice

che la mafia deve essere fermata perché ci sono persone che ogni giorno vi-

vono la Sua stessa esperienza … “La mafia” – dice uno scrittore famoso (di

cui non ricordo il nome) – “è il cancro dell’Italia”. D.

Cara Margherita, non avevo mai sentito la tua storia fino a poco tempo fa quando la nostra prof. ce ne ha parlato. Sono molto dispiaciuta per ciò che ti è successo. Purtroppo è successo alla tua famiglia, ma penso che nessuno possa capire ciò che provi o hai provato a meno che non sia capitato anche a lui. Sono molto affascinata dalla tua forza di volontà. Quando eri piccola probabilmente hai avuto un bruttissimo periodo, ma l’hai superato o comunque continui a lottare e non credo che molte persone, nella tua stessa situazione, ci sarebbero riuscite. Insomma ora tu lotti contro quest’organizzazione orribile che è la mafia e ti stimo molto: probabil-mente rischi la tua vita affinché venga fatta giustizia. Ora hai una famiglia e sei felice e mi auguro che questa tua felicità possa conti-nuare. Hai tutta la mia stima e il mio appoggio (anche se non è concreto). Conti-

nua a lottare per i tuoi obiettivi, saluti … L.

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Cara Margherita,

giorni fa abbiamo letto in classe la tua storia … È stata molto commovente

e quello che ti è successo è stato molto brutto e ingiusto. Fa male pensare

che tu abbia dovuto affrontare tutto questo dolore quando eri ancora picco-

la. Per fortuna non eri sola: c’erano tuo papà e le altre persone che ti voleva-

no bene. Molti ti ammirano per il tuo coraggio e per la tua voglia di andare

avanti, di ricordarli e di raccontare la loro storia.

Tutto quello che ci hai raccontato di quel giorno e di come ti sei sentita ci fa

capire che, se vogliamo, possiamo superare quello che ci fa stare male ed es-

sere di nuovo felici. M. Cara Margherita, ho alcune domande per te: come ti sei sentita in quel momento di sconfor-to ? Come hai vissuto il nuovo matrimonio di tuo padre ? Cosa hai provato quando è nato il tuo terzo fratello ed è stato chiamato proprio Giuseppe Salva-tore? Quando ti sei sposata la tua vita è cambiata oppure pensi ancora al tuo passato ? Comunque sei stata GRANDE, ti ammiro e mi piaci un sacco perché hai com-battuto con tutti e contro tutti. Io se fossi stata al tuo posto non ce l’avrei fatta .

SEI GRANDE. V. Buongiorno cara Margherita! Sono un ragazzo dell’ ITI di Pieve di Cadore e ammiro la tua forza. Dopo un dolore così grande ed indescrivibile, sei riuscita a rialzarti forse come nessun altro sarebbe riuscito a fare. Noi che viviamo quassù tra i monti stentia-mo a capire cosa sia la mafia e le azioni che compie perché ci sentiamo al sicu-ro, ma un piccolo contributo a questa guerra interna al nostro Paese siamo riu-sciti a darlo anche l’anno scorso grazie alla nostra prof. di religione che ci ha proposto di acquistare delle penne di Libera e che ha colpito il nostro cuore con la tua storia. Ai nostri occhi sei diventata simbolo della lotta contro le ma-fie. Grazie per avermi aiutato ad aumentare l’autostima e perché insegni alle per-sone che nella vita bisogna sempre lottare e non perdersi d’ animo.

J. Cara Margherita vorrei farLe tante domande … Mi dispiace sinceramente per tutto quello che Le è successo, ma sono an-che felice che la vita nella casa Sua e di Suo padre sia – piano piano – ripartita.

Grazie per il Suo coraggio di lottare contro la mafia. C.

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Non sono una ragazza appassionata della lettura, non leggo molti libri e non mi commuovo facilmente nel leggere un libro. Ma il tuo libro - wow - è fantastico! Mi ha coinvolto dalla prima all’ultima pagina e credimi se ti dico questo perché non lo faccio spesso. Mi hanno davvero commosso il tuo coraggio, la tua determinazione nell’andare avanti e nell’affrontare giorno per giorno la vita senza una parte della tua famiglia. Se fossi stata io nella tua situazione non so se ce l’avrei fatta. Sono contenta per te, per il fatto che tu abbia trovato giustizia per tua madre e per i tuoi fratelli. Il tuo libro mi ha colpito perché ciò che racconti è una storia vera, che hai vissuto sulla tua pelle … e mi ha letteralmente cambiato la vita: ho capito molte cose e ho imparato a vivere al meglio giorno per giorno perché non si sa mai cosa può accade-re domani. Grazie. G.

Cara Margherita, voglio complimentarmi con te per il tuo libro che ho trovato veramente interessante. Inoltre vorrei ringraziarti per avermi raccontato la tua esperienza. In te ho trovato un modello di comportamento, una donna molto forte che ha saputo affrontare il male della mafia, che ha saputo ricominciare più volte e che può rappresentare una forma di cambiamento per l’Italia. Vorrei, inoltre, chie-derti com’è stato il tuo rapporto con i tuoi coetanei visto che hai detto di esserti chiusa in te stessa e che l’unico ad averti fatto abbassare “lo scudo” è stato tuo

marito. Un caloroso saluto, A. Salve Margherita! Sono un ragazzo dell’ ITI di Pieve di Cadore e nell’ora di religione abbiamo parlato della strage di Pizzolungo. Abbiamo letto degli stralci del libro “Sola con te in un futuro aprile” e la storia mi ha colpito tanto soprattutto perché tu riesci ancora a parlarne alla gente . Sei e sarai una donna sempre “vincitrice”, una donna forte dentro e fuori perché sei riuscita a rialzarti dopo la morte di tua madre e dei tuoi due fratelli e ad ac-cettare una donna diversa da tua madre e un nuovo fratello. Hai passato dei mo-menti brutti e , invece di rinchiuderti dentro di te, sei stata coraggiosa e ti sei im-pegnata con LIBERA. Avresti voluto frequentare l’università e non ne hai avuto la possibilità a causa della morte di tuo padre. Con grande semplicità dici che il desiderio di racconta-re la tua storia nasce innanzitutto dalla volontà di fare in modo che “non venga dimenticata”. Con una semplice collana immaginata da te sei riuscita a fare in modo di non dimenticare mai i tuoi cari. Sei stata cosi forte da consolare tuo pa-dre dopo la strage, sei stata tu ad asciugargli le lacrime che accarezzavano il suo viso e a stringergli le mani … Spero che in qualche modo – anche grazie a te - la mafia venga non cancellata (sarà impossibile) , ma almeno limitata … E.

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Cara Margherita, mi dispiace molto per quello che successe quel 2 aprile. La tua storia mi ha fatto riflettere su come la vita possa improvvisamente finire per assurde coinci-denze: se tu fossi salita su quell’auto oggi non saresti qui a raccontarci la tua sto-ria e non staresti lottando contro la mafia. Sei stata molto forte ad andare avanti anche se Cosa Nostra ti aveva tolto quasi tutto senza motivo. Se io fossi stata al tuo posto non so se sarei stata capace di reagire come hai fatto tu. Io penso che non sia stato facile iniziare a lottare (e continuare tutt’oggi) sapendo che molte accuse gravi contro i mafiosi erano inspiegabilmente cadute. Non devi mollare anche se posso solo immaginare quanto sia dura.

Saluti, L.

Cara Margherita, non so come tu possa sentirti anche se è passato tanto tempo da quello che è successo. Non posso sapere come tu ti sia sentita appena saputo della morte di tua madre e dei tuoi fratelli, ma posso immaginare il tuo dolore. Non riesco a pensare la mia vita senza mio fratello e, soprattutto, senza mia madre. All’inizio penso tu abbia avuto molta rabbia e penso tu ti sia chiesta perché pro-prio a loro tra le tante persone che vivono nel mondo. Poi però te ne sei fatta una ragione, io non so se ce l’avrei fatta. Avrei lottato contro la mafia pure io, ma quella rabbia non sarebbe mai svanita! Ci sono stati momenti in cui avresti voluto mollare, lasciare tutto? Momenti in cui hai pensato che la tua vita non contasse niente senza tua madre e i tuoi fratel-li? Beh … provo davvero molta ammirazione nei tuoi confronti. Hai una gran forza d’animo! Continua così, sono sicura che aiuterai molte persone nella tua

stessa situazione. C.

Cara Margherita, io volevo dirti che mi dispiace molto per ciò che ti è successo. Pen-so che per te sia stato molto difficile perdere all’improvviso delle persone che ti stavano a cuore e che avresti voluto avere al tuo fianco durante la tua crescita. Ti ammiro molto per la tua forza che ho colto soprattutto quando tu hai consolato tuo padre. Lì i ruoli genitore-figlia si sono inverti-ti. C.

Cara Margherita, mi spiace molto per quello che Le è successo quel 2 aprile. La Sua storia mi ha molto commosso e mi ha fatto riflettere sul valore della famiglia e ho ammira-to molto il coraggio che ha avuto nel combattere la mafia a viso aperto e l’aiuto che offre alle persone che hanno avuto il Suo stesso destino. Le auguro che questa sia la giusta via e che trasmetta un po’ del Suo coraggio anche a noi ragazzi affinché anche noi possiamo schierarci contro la mafia. D.

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Gentile Margherita, dopo aver conosciuto la tua storia sono rimasto molto colpito da come hai affrontato l’accaduto, so che non è stato facile e voglio lodare la forza che hai avuto per superare la perdita dei tuoi cari. Quello che volevo chiederti è come sei riuscita, dopo aver perso tua madre e i tuoi fratelli, a superare quel dolore ?… Penso che parlarne sia la cosa migliore, ma il punto è come farlo dato che in quel momento– credo - vorresti solo riavere ciò che hai perso …. Ti ringrazio quindi di aver condiviso la tua storia con noi per insegnarci l’importanza della famiglia: per ogni problema si hanno sempre vicine persone

che non vedono l’ora di darci una mano. A.

Cara Margherita,

leggendo il Suo libro ho capito quanta forza, determinazione e fede ci

possa essere in una persona sola. La cosa che mi ha colpito di più è stato il rap-

porto che ha mantenuto con Sua madre e con i Suoi fratelli anche dopo la loro scomparsa. E, oltre a pensare a Lei e alla Sua grande perdita per colpa della ma-

fia, penso anche ad un’altra vittima: il giudice Palermo che è rimasto profonda-

mente ferito nell’animo da questa vicenda che ha involontariamente causato. Penso a Lei che ha cercato di incontrarlo e a lui che non è riuscito ad affrontare

questo grande senso di colpa … Forse grazie al vostro incontro a Trento il giudi-

ce ha capito che eravate entrambi vittime di mafia.

La ringrazio per la Sua collaborazione con Libera e per il Suo impegno per la giustizia.

C.

Cara Margherita,

ho apprezzato il Suo libro e ho trovato pazzesca la Sua determina-

zione dopo che la vita Le ha tolto tutti i punti di riferimento più impor-

tanti . Ma Lei è sempre riuscita a rialzarsi in piedi per cercare verità e giu-

stizia anche se era solo una bambina e nessun bambino al mondo si meri-

terebbe di passare un periodo tanto brutto quanto il Suo.

Mi sorprende anche come sia riuscita a condividere tutto il Suo dolore col

mondo scrivendo questo libro. Ogni giorno si sentono al telegiornale no-

tizie di deceduti, ma solo mettendosi nei Suoi panni si può capire il vuoto

incolmabile che si crea dentro coloro che restano. Ammiro molto la Sua

forza e Le auguro un bellissimo futuro.

Con affetto, E.

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Cara Margherita, sono uno studente che frequenta l’Iti di Pieve di Cadore. In questo mese abbiamo letto alcuni capitoli di “Sola con te in un futuro aprile”. Di questa storia la cosa che mi prende di più è la forza di reagire che ti ritrovi: non è semplice superare tutta una serie di eventi che ti sono successi in così poco tempo. Alcuni brani del libro sono davvero commoventi. Ti auguro una vita più tranquilla e serena e che il tuo impegno possa essere utile per scuotere le coscienze e miglio-rare la nostra società. F.

Cara Margherita, ho letto alcuni brani del tuo libro “Sola con te in un futuro aprile” in compagnia della prof. di religione e condivido il tuo impegno contro le mafie che flagellano il nostro Paese anche rendendo molti miei coetanei schiavi della dro-ga. Mi dispiace per la tua famiglia. Mi ha colpito la tua determinazione di fronte a quello che è successo ed ammiro come sei riuscita a ricostruirti una vita. Rac-contando la tua storia alimenti il desiderio di libertà dalla criminalità organizzata: continua così e difendi la giustizia! J. Cara Margherita, sono uno degli studenti che sarà presente all’incontro al Cosmo di Pieve di Cadore. Nelle ore di religione abbiamo letto qualche passo del tuo libro. Sinceramente sono stato subito colpito dalla tua forza e sono rimasto in qualche momento an-che commosso dalla tua semplicità e dalla tua umiltà. Tutto quello che hai scritto è stata un’esperienza personale diretta molto cruda e sicuramente difficile da digerire. Ho pensato tanto alla tua storia: tutto quello che hai passato deve essere stato tragico, ma penso che, in fondo, tutto questo - da un certo punto di vista - ti abbia anche aiutato a crescere interiormente e a diventare più sicura di te stessa. Ho apprezzato tanto il fatto che tu alla fine sia riuscita a costruirti una vita ripen-

sando sempre a tua mamma e ai tuoi piccoli fratellini. R. Gentile Margherita, la Sua storia racconta di una mafia spietata che ha causato la distruzione della Sua famiglia. La Sua famiglia si è trovata coinvolta in un attentato che aveva come vero obiet-tivo un giudice e Lei è sopravvissuta per caso. Trovo che la Sua reazione al dolo-re sia stata una grande conquista. Considero molto positivo il Suo impegno nella società per migliorarla e fare in modo che queste cose non accadano più per evitare ad altri la sofferenza che Lei ha subito. G.

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Cara Margherita, frequento l’Istituto superiore E. Fermi. Nell’ora di religione noi alunni ab-biamo letto, insieme alla prof., la tua storia. Mi dispiace tantissimo che il 2 aprile 1985, all’età di soli 10 anni, tu abbia perso sfortunatamente tua madre e i tuoi due fratelli per colpa della mafia. So che è stato un duro colpo per te, ma non ti sei arresa ed è per questo motivo che ti stimo e ti incoraggio moltissimo.

Cordiali saluti. J.

Cara Margherita, la tua storia è molto interessante. Sei stata sfortunata perché la macchina di tua mamma è stata colpita anche se lei e i tuoi fratelli non c’entravano niente. Vorrei sapere come ti sei sentita quando tuo papà piangeva e tu non potevi fare niente per consolarlo, tranne che stargli vicino. Ti ammiro perché quando tuo papà si è risposato tu non hai fatto niente per impedirlo, perché hai pensato non solo alla tua di felicità ma anche a quella di tuo papà. Ti ammiro anche perché sei riuscita a reagire e a farti una vita nuova, tenendo nel cuore tua mamma e i tuoi fratelli. Ti ringrazio perché mi hai fatto capire che tutti possono reagire, ma-gari non allo stesso modo, ma tutti possono ricrearsi una vita.

Un saluto molto speciale …… Ciao. C. CARA MARGHERITA … Sai … io ho letto con molto interesse la tua storia e ho pensato molto a ciò che hai dovuto passare all’età di 10 anni e mi dispiace per te. Mi ha fatto piacere che tu abbia avuto la forza di continuare: hai la mia ammirazione perché tanta gente al tuo posto non ce l’avrebbe fatta e ti dico: “Brava!”. Mi ha rattristato che in quel maledetto 2 aprile del 1985, in quell’attentato al magistrato Palermo, in quell’atto da vigliacchi, siano morti proprio i tuoi fratelli e tua madre che crede-vano di trascorrere una giornata come tutte le altre e che, invece, hanno perso la cosa più preziosa che avevano: LA VITA. Secondo me anche tu ti sei sentita morta dentro quando tua zia ti ha dato quella notizia che nessun bambino dovrebbe sentire. Sono dispiaciuto anche per la sof-ferenza di tuo padre. Sei un esempio per me perché sei cresciuta con la forza dentro, hai cercato la giu-stizia e non hai mai perso il legame che ti teneva stretta a tua madre. Spero che avrai lo stesso legame anche con i tuoi figli perché la famiglia è la cosa più im-

portante e i figli vanno sempre amati e protetti. E. Cara Margherita, frequento l'Istituto E. Fermi di Pieve di Cadore. La tua storia é molto com-movente. Io non so come tu abbia fatto a resistere dopo la morte dei tuoi cari a causa della mafia. Tu hai anche saputo accettare una persona al posto di tua ma-dre: io non avrei potuto farlo. Adesso sei impegnata con Libera: non hai paura?

Continua a combattere! Cordiali saluti, G.

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Cara Margherita, un aspetto che mi ha colpito del Suo libro è la Sua forza d’ animo … Non è mai semplice dire addio a qualcuno a cui vogliamo bene ma penso che all’età di dieci anni sia ancora più complicato e doloroso. Molte persone dopo una perdita del genere pensano di non poter continuare la loro vita senza i loro affetti … Lei però ha fatto sì che la Sua voglia di vivere vincesse su questo pen-siero. Lei ha deciso di andare avanti, di vivere la Sua vita, portando sempre nella mente i ricordi vissuti assieme ai Suoi cari. Lei e Suo padre assieme siete riusciti a costruirvi nuovamente una vita e credo che di questo Lei possa davvero andare fiera. Ha conosciuto il dolore eppure ha avuto abbastanza coraggio e grinta per superarlo. Oltre ad una grande forza d’animo ritengo che Lei sia dotata di coraggio, davve-ro tanto coraggio: non ha avuto paura di raccontare la sua storia e di condivider-la con altre persone; non ha avuto paura della mafia e non ne ha paura tuttora. Se mi permette di esprimere il mio parere credo che abbia fatto una cosa meravi-gliosa perché è giusto condividere queste “esperienze di vita”, è giusto che tutti prendano coscienza di quanto terribile e crudele sia la mafia. Ritengo che ogni persona nel suo piccolo debba impegnarsi per eliminare la mafia: l’ unione fa la forza e se sempre più persone si unissero si riuscirebbe a togliere sempre più potere a quest’organizzazione … non dico fino ad eliminarla ma almeno fino a ridurre al minimo il suo potere. Credo che le persone che vadano maggiormente informate siano i giovani perché saranno gli adulti di domani e più si è informa-ti, minori sono i rischi di essere coinvolti in azioni mafiose. Ritengo che Lei sia una persona davvero fantastica, sia per il Suo passato sia per le Sue convinzioni e bisognerebbe sentir parlare molto di più di persone come Lei che condividono lo stesso impegno. Voglio concludere la mia “piccola” lettera salutandoLa calorosamente, auguran-doLe tutto il bene possibile e dicendoLe di continuare con queste fantastiche a-zioni che sta compiendo.

Cordiali saluti L.

Cara Margherita, so che quel che è successo, ti fa molto male … Io però, ho ammirato la tua forza e la tua determinazione ad andare avanti ... Ormai sei una donna e sono passati 30 anni da quel maledetto 2 aprile 1985. Non ti sei arresa e hai con-tinuato la tua vita come meglio potevi. Quando arriverai a Pieve a trovarci e a parlarci della tua storia, ci dirai come sono andate le cose, ma noi non potremmo mai arrivare a percepire fino in fondo quello che hai provato e passato, quello che hai fatto anche per Libera che, secondo me, ti ha aiutata molto a dare un sen-so al tuo vissuto. Ora sei sposata e hai una vita come tutte le altre persone di

questo mondo: sei determinata e per questo ti ammiro. A.

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Cara Margherita, leggendo il Suo libro ho compreso il Suo fortissimo dolore dopo avere perso ciò che forse è la cosa più bella: una famiglia unita che ti sostiene nel cammino. Però mi sorprende ancora di più il fatto che, dopo questa grave perdita, Lei sia andata avanti pur sapendo che la Sua vita non sarebbe mai più stata la stessa. Ma il bello della vita è che ci può sorprendere in ogni momento anche quando si è toccato il fondo e non si hanno più cose per vivere, per le quali sentire quei sentimenti e quelle emozioni che si possono provare in dati momenti e con le persone a noi legate. Nel tuo caso hai avuto la fortuna di trovare delle persone che ti hanno aiutato e hai potuto ricostruirti una vita. Grazie a queste ora tu puoi di nuovo sperare in un futuro libero e lottare contro chi ha tolto e toglie la vita alle persone che - per caso o per scelta - si oppongono alla mafia. Tutto questo tu l’hai vissuto e spero tu possa un giorno poter vedere un mondo senza mafia e con un po’ più di giustizia.

I miei più sinceri saluti, R.

Ciao Margherita, leggendo il tuo libro sorge spontaneo il pensiero di una ra-gazza forte che, senza perdere mai la speranza (anche dopo aver soffer-to molto), ha avuto il coraggio di rialzarsi. Non credo che tutte le persone avrebbero avuto così tanta forza e voglia di andare avanti! Penso che io stessa non ce l’avrei fatta! Credo tu sia un esempio per tutte le persone che soffrono. Vedere il tuo sorriso, anche dopo tutto il dolore subito, fa capire quanta forza ci sia dentro di noi, anche se non sembra. Ti ringrazio per il tuo racconto e voglio augurarti il meglio per il resto della tua vita, spero tu abbia trovato o possa trovare la felicità. Te lo meriti. Ciao. C. Ciao Margherita, come saprai a scuola abbiamo letto il tuo libro. Mi è piaciuto un sacco. È fantastica la forza che hai nel raccontare la tua storia, e la forza che hai avuto nello scrivere questo libro. Ho pensato molto a come può essere stravolta la vita di una persona, così, anche in un semplice giorno di scuola, quando dovrebbe andare tutto bene. La mia domanda è sempre la stessa … Perché? Perché delle persone innocenti devono essere coinvolte in attentati da parte della mafia? E poi: come fa la gente a vivere sapendo di aver stravolto delle vite, delle famiglie, dei bambini? Così senza un motivo … semplicemente perché “quella persona doveva essere eliminata” … Ed allora, comunque vada, chiunque sia coinvolto è solo una vittima in più … Mah non capisco … Mi fa rabbia tutto questo e confes-so che mi fa anche paura. Potrebbe succedere a chiunque una cosa così. Per for-tuna, grazie agli affetti delle persone che ci resteranno accanto, troveremo, in un modo o nell’altro, la forza di andare avanti, così come hai fatto tu. F.

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Cara Margherita, la tua testimonianza è per me, come penso per tutti coloro che hanno letto e condiviso la tua storia, un inno alla giustizia e alla verità e una denuncia contro tutti coloro che vogliono occultare questi valori fondamentali su cui si basano la società e il rispetto. Oltre alla tua esperienza, del tuo racconto mi ha colpito il lavoro dei magistrati che ti hanno affiancato perché, anche se si sente sempre più spesso parlare di corruzione e illegalità, le storie di persone che credono e insi-stono perseveranti nei loro ideali di giustizia - nonostante i sacrifici e i rischi che questo comporta - mi fanno sperare e credere che ci siano ancora dei valori per cui battersi. Grazie di aver aperto un’altra finestra sul mondo in me,

M.

Cara Margherita,

non voglio chiederti niente perché già sarà stato difficile per te scrivere il

libro: sicuramente avrà fatto tornare a galla sentimenti tristi che hai cercato di supera-

re ma che in fondo non ti hanno mai abbandonata. Penso che sarà stato complicato

mostrare ogni giorno un volto sereno anche quando la tristezza (per la morte dei tuoi

familiari) e la paura (per un attacco della mafia) hanno scosso ogni parte di te. Io al

posto tuo non so se avrei retto il colpo perché pensare che persone oneste siano

morte ingiustamente (mentre persone malvagie che infrangono la legge ogni giorno

siano ancora vive) mi fa molta rabbia. Voglio lasciarti con l’augurio di trascorrere

un’esistenza piena e felice. Te lo meriti. P. Cara Margherita, al durante questo primo periodo scolastico abbiamo analizzato il tuo libro attraverso una breve sintesi; abbiamo approfondito un po’ di più il tema della mafia in Italia: di questo argomento si sente parlare molto al telegiornale oppure su molti quotidiani, ma non mi aspettavo che il nostro Paese fosse così coinvolto. Mi ha colpito molto come affronti questa terribile realtà visto che l’hai vissuta in prima persona; ammiro inoltre il tuo grande coraggio nel superare avvenimenti così drammatici e nell’aver saputo “ricominciare” anche più volte la tua vita. Secondo me le associazioni antimafia sono una grande occasione anche per rivelare informazioni importanti per sconfiggere la mafia. L’anno scorso ab-biamo parlato di LIBERA e, con un piccolo contributo, abbiamo acquistato molte

penne per sostenere questa grande associazione. E. Cara Margherita,

Il tuo coraggio. La prima cosa che mi ha colpito sentendo la tua storia è pro-prio questo. È bello incontrare una donna con il tuo coraggio e la tua determina-zione in una terra difficile e controllata dalla mafia.

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La mafia ti ha colpito duramente e da lì hai capito che è un problema di tutti e non solamente personale. Grazie a tutte le persone come te e a don Luigi Ciotti è stato aperto un presidio di Libera anche qui in Cadore che sicuramente sarà d’aiuto per far opera di informazione e per organizzare eventi contro la mafia. N.

Cara Margherita,

credo che il tuo coraggio sia da ammirare soprattutto perché eri piccola e così

impotente contro questa associazione di delinquenza e criminalità che è la mafia.

La tua determinazione, che ti ha permesso di scrivere il libro e di aiutare

l’associazione “Libera”, è immensa.

Dove tanti o tutti avrebbero cercato di aggirare il problema e di lasciarsi tutto alle

spalle, tu invece hai trovato la grinta,il coraggio per superare il problema addirittura

contribuendo a risolverlo come stai facendo ora.

Ti chiedo di continuare con la tua opera perché la tua storia sia di esempio anche per

le future generazioni. Ti ringrazio di avermi aperto gli occhi con il tuo libro e di aver-

mi fatto crescere ancora un po’.

Grazie e tanti saluti cara Margherita. S. Salve Margherita! Il tuo impegno in tutti questi anni ha contribuito a migliorare la vita di molte persone. Ho avuto pure io l’onore di conoscere don Luigi Ciotti e capisco quan-do dici che per te è un punto di riferimento, ma anche tu – a tua volta - sarai un punto di riferimento per molti giovani che si trovano in difficoltà non solo grazie alla tua storia ma anche grazie al tuo carattere tenace che traspare dal libro. Il racconto della tua esperienza mi ha molto stimolato a trovare anche la mia forza interiore. Spero che continuerai ad essere così perché c‘è bisogno di persone co-me te che aiutino chi è in difficoltà. Mi piacerebbe poterti conoscere, parlare con te e ringraziarti per aver condiviso con noi la tua sofferenza e la tua forza perché sono uno stimolo molto importante ad alzare sempre la testa nonostante le diffi-

coltà della vita e ad inseguire sempre i nostri sogni. Grazie W. Ciao Margherita, frequento il liceo e voglio ringraziarti. Grazie per aver condiviso la tua esperienza. Grazie per non esserti nascosta die-tro alla paura e ai ricordi. Grazie per aver alzato la voce in un mondo spesso sen-za voci, ma pieno solo di sussurri. Grazie per incoraggiarci a lottare anche quan-do la vita è piena di ostacoli. Grazie per averci fatto capire, magari solo per un momento, che in mezzo a tutte queste disgrazie ci sono persone per bene e che è possibile ricostruire una vita anche là dove tre vite si sono spente. E, anche se magari non vale molto detto da un ragazzino, voglio dirti: mi dispia-ce. Mi dispiace che spesso non esista giustizia e mi dispiace che, per errori di

altri, quella a soffrire sia stata tu. R.

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Salve Margherita! Ho conosciuto la Sua storia tramite la professoressa di religione. Vicende co-me la Sua mi fanno riflettere sulla gravità della mafia in Italia, che toglie la liber-tà alle persone e le priva di affetti importanti. Mi ha colpito il Suo coraggio di contrastare la malavita con l’associazione “Libera”, che abbiamo conosciuto negli anni scorsi e che abbiamo cercato di sostenere con l’acquisto di alcuni oggetti. Le

auguro di essere felice nella vita . Cordiali saluti. N. Cara Margherita, recentemente in alcune lezioni scolastiche io e i miei compagni abbiamo avu-to modo di conoscere la Sua storia attraverso la lettura di alcune parti del Suo libro. Grazie a questa lettura siamo riusciti a capire cosa significhi perdere le per-sone più care in un momento delicato come l’infanzia, e soprattutto come la ma-fia non si fermi davanti a nulla pur di raggiungere i propri scopi. Tutta questa sofferenza, però, ha portato anche qualcosa di buono: ora c’è una persona in più che si impegna a combattere la mafia e con l’aiuto e l’informazione che Lei porta nelle città del nostro Paese presto potremo contare sull’impegno di molti altri giovani. Grazie per aver condiviso con noi la Sua storia. F.

Cara Margherita, GRAZIE per aver condiviso la tua esperienza con noi. La tua storia mi ha molto colpito, non solo per la tragedia, ma soprattutto per il coraggio con cui sei riuscita ad affrontare una perdita così grande. Sicuramente non è da tutti avere la capacità di rialzarsi e di ripartire all’età di soli 10 anni e riuscire ad accettare una nuova vita più dura e difficile della precedente e nella quale hai dovuto imparare a crescere in fretta. Ciò che mi ha colpito di più è stata la tua voglia di metterti in contatto con Carlo Palermo sapendo comunque che era “la causa” della morte dei tuoi fratelli e di tua madre … C’è stato un attimo in cui avresti voluto vendicarti per ciò che ti era successo? La sofferenza che ti ha afflitto durante questi anni non sarà sicuramente del tutto comprensibile agli altri ma sarà frutto di riflessione per molti. Ti auguro di poter continuare nel tuo progetto di sensibilizzare le persone ren-dendole più mature e responsabili delle loro azioni. Grazie ancora, L.

Ciao Margherita, ho letto la tua storia a scuola e l’ho trovata molto commovente e toccante. Hai dovuto affrontare già da piccola dei traumi dai quali non tutti si sarebbero ripresi come invece hai fatto tu seppur con difficoltà.

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È importante che tu abbia trovato la forza di raccontare la tua esperienza e di collaborare con Libera per il bene di tutti noi e per fermare il fenomeno mafioso. Penso sia stato difficile riportare alla tua mente i ricordi così dolorosi di una tra-gedia che ha segnato il tuo passato, riviverli nel presente senza mai scordarli. Con la tua forza l’hai fatto e, raccontando la tua esperienza, hai fatto conoscere e capire a dei ragazzi come noi - che vivono distanti dalle realtà mafiose meridio-nali - cos’è realmente la mafia, cos’è veramente il dolore che provoca, cosa l’uomo è in grado di fare per soldi e interesse.

Ricordare per non dimenticare. Grazie a te la tua famiglia vivrà sempre nei ricordi delle persone che hanno ascoltato la tua storia e penso che questo sia un grande traguardo per te. L’importante è che continui in quello che stai facendo, senza paura, con la stessa forza e passione, perché la tua testimonianza è prezio-sa per tutti. L.

Cara Margherita, non avevo mai sentito parlare prima di quest’anno (non me ne sono mai occupata) della mafia: non mi è mai interessata. Non avevo mai chiesto o fatto caso a quante persone avesse ucciso, persone anche innocenti; non avevo mai pensato che ci fosse così tanta gente dentro ai giri di droga e di armi: ma il Suo libro ha risposto alle domande che avevo e anche a quelle che non mi ero mai fatta. Grazie a lei, a don Ciotti e a tutte le altre persone che lavorano con Libera per dare all’Italia un futuro più onesto e libero e per costruire un Paese dove le per-sone non debbano aver paura di andare in giro con la paura di morire; dove non ci sia la corruzione; dove i ragazzi non muoiano o non vengano arrestati per col-pa della droga. La ammiro per quello che fa, e nel mio piccolo, La appoggio nel-la Sua lotta contro la mafia. Le auguro una vita felice con suo marito. MG

Cara Margherita, grazie al tuo libro ho conosciuto la vita di una persona innocente vittima

della mafia. Mi colpisce molto il fatto che tu continui ad andare in giro per le

città a parlare della tua vicenda. Tu fai conoscere a tutti cosa si prova a vivere in una città dove c’è la mafia che molte volte, come nel tuo caso, colpisce persone

innocenti che non hanno nulla a che fare con la criminalità. Il tuo lavoro è molto

importante per la sensibilizzazione delle persone e in futuro può aiutare a preve-

nire altre vicende simili alla tua. Però per fare questo hai dovuto perdere gran parte della tua famiglia, ma grazie a questo sacrificio puoi cercare di coinvolgere

sempre più gente contro la mafia. Grazie al lavoro di tanti magistrati i colpevoli

delle morti di molte persone oneste e coraggiose sono stati assicurati alla giusti-zia e molti boss mafiosi sono finiti in carcere.

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Grazie al tuo libro ho anche conosciuto più accuratamente tutte le stragi avvenu-te negli anni seguenti di cui prima non sapevo nemmeno l’esistenza. Penso che

molti al tuo posto non starebbero facendo quello che stai facendo tu: un’opera di

diffusione della verità. Per fare questo tu hai avuto bisogno di molte persone che

ti sono state vicine come don Luigi Ciotti che dovrebbe essere un esempio per tutte le persone che hanno un minimo di sentimenti. M.

Margherita, io ti ringrazio di aver condiviso con tutti noi la tua storia. Anche se può non sembrare, eventi simili mi colpiscono dritto nel cuore e mi provo-cano sentimenti di tristezza che non sopporto. I malvagi esistono ed è un bene che persone coraggiose come te abbiano la forza di combattere questi criminali. Io mi chiedo, ogni volta che accadono nel mondo questi avvenimenti orribili, come può un essere umano essere così crudele ver-so i suoi simili; è davvero così difficile vivere in pace fra noi? Non sarem-mo più felici se tutti capissero cosa è bene e cosa è male? Sono tutte domande che mi pongo e a cui io cerco risposta. Cosa spinge l’Uomo a far del male agli altri? R.

Cara Margherita, ho letto delle parti del tuo libro e ho conosciuto la tua storia … Sono rimasta davvero colpita dal coraggio che hai avuto anche perché eri solo una bambina. Prima non avevo mai sentito parlare di questa vicenda e non mi ero mai avvicinata e interessata al mondo della mafia e della lotta intrapresa contro di essa. Non ti sei mai arresa anche di fronte alle di-sgrazie più terribili. Dove hai trovato la forza, dentro di te, bambina, per sopportare e resiste-re alle ingiustizie che hai subito? Certo, l’amore per tua madre e per i tuoi fratellini ti ha spinta a non arrenderti, ma è qualcosa che non ci si aspetterebbe da una bambina di appena dieci anni. Non ti sei lasciata o-stacolare da niente: dalla mafia che colpisce sempre; dai processi conclusi male; ma soprattutto dalla paura. Ecco, la paura … Hai mai pensato di arrenderti per la paura del pericolo che avresti corso? Nonostante tutto, non ti sei fermata, hai chiesto aiuto e ti sei unita a Libera, la tua nuova “famiglia”. Ti ammiro molto per il tuo coraggio, sei una persona da cui prendere esempio. Grazie per averci fatto conoscere la tua storia.

S.

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Cara Margherita, buongiorno innanzitutto. Ho avuto modo di conoscere la Sua storia durante le ore di religione a scuola grazie alla mia professoressa che ci ha esposto parte del suo libro “Sola con te in un futuro aprile”. Sono sem-

pre stato interessato alle vicende riguardanti la mafia e trovo che il Suo libro sia un ottimo modo per istruire gli italiani (sempre troppo poco atten-ti) riguardo all’impatto che la malavita mafiosa ha sulla gente comune. Mi sento profondamente dispiaciuto per le vicende che Lei è stata costretta a subire, ma al contempo provo una grande ammirazione per il modo in cui è stata capace di reagire allo sconforto che probabilmente su qualcun altro avrebbe preso il sopravvento. Lei è riuscita ad andare avanti e a contribuire alla diffusione del messaggio di Libera, che ritengo essenziale

per combattere questo cancro che ci affligge da più di un secolo. Sono grato a questa associazione e a tutti i suoi membri (compreso natural-mente il presidio del Cadore) per i loro sforzi atti a dare speranza a mi-gliaia di uomini e donne oppressi dalla criminalità; ringrazio Lei per aver viaggiato fino a qui e Le auguro che sempre più persone possano legge-re il Suo libro e rimanerne positivamente colpiti. Saluti di cuore, M.

Ciao Margherita, sono rimasto molto colpito dalla tua forza di volontà nonostante un lutto così grande subito quando eri ancora soltanto un bambina ignara - fino a quel momento - del dolore e della sofferenza. Molto ammirevole è anche la forza che hai trovato nell’impegnarti a fianco di Libera per raccontare cos’è la mafia e per aiutare ad estirparla dai nostri paesi in modo da evitare altri avvenimenti tragici. Ti ringrazio per aver condiviso la tua storia con noi: mi insegna a non arrender-mi e a lottare sempre per ciò in cui credo nonostante le grandi difficoltà che du-

rante la vita si possono incontrare. N.

Salve Margherita! Grazie per aver condiviso la tua storia con noi. Mi ha sorpreso la forza che hai avuto nel superare il tuo lutto nonostante la tua giovane età. Non è da tutti saper ricominciare a soli 10 anni. Hai contribuito a migliorare la vita di molte persone in questi anni unendo-ti a quella che per te è ormai una grande, “testarda” famiglia: Libera. La tua storia mi ha fatto capire di non arrendermi e di non mollare mai di fronte alle difficoltà della vita. Grazie, N.

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Cara Margherita, ascoltando la sintesi del tuo libro, proposta dalla nostra insegnante di religione, ho aperto gli occhi riguardo a quello che è veramente la mafia. Mi sono sentito più che mai vicino alla vicenda, mi è parso come di viverla per la brutalità di tutto quello che è accaduto … Pensare soltanto che prima di tutto quello che è successo c’era una bambina che andava a scuola felice e ha avuto la fortuna di essere accompagnata nella macchina dell’amica … Scusa non ti ho ancora chiesto se posso darti del tu … Vorrei che fosse un modo per esserti più vicino. Fortunatamente non ho mai avuto esperienza nella mia vita della crimi-nalità organizzata e trovo così ingiusto che una famiglia possa essere distrutta così! Sei stata forte (anzi fortissima) a superare tutto ciò avendo solo 10 anni e ad andare fino in fondo continuando a lottare tutt’oggi senza nasconderti dal male che ha distrutto tutto. Lo so, io non posso certamente comprendere a fon-do il dolore, ma conoscendomi credo che non riuscirei a sopportare tutto, sa-rebbe troppo … Voglio solo finire questa piccola lettera con un Grazie per tutto quello che hai fatto, per quello che fai e per quello che farai per combattere queste ingiustizie. S. Salve Margherita! La storia della tua vita è molto importante per noi giovani ed è anche mol-to importante la tua disponibilità a raccontare la tua esperienza: avere davanti una persona che è stata vittima della mafia cambia tutto. Non so io come avrei reagito se - dopo anni – avessi visto il giudice Palermo, “colpevole” di aver portato distruzione nella tua famiglia … Tu hai capito – ad un certo momento - che anche lui era una vittima come te. Noi, l’anno scorso, a scuola abbiamo deciso di sostenere Libera comprando delle penne, ma secondo me non basta: l’unico modo per sconfiggere la mafia definitivamente è che anche lo Stato (che finora ha solo sacrificato i suoi uomini e le sue donne migliori) si metta d’impegno per dare un futuro migliore a tutti. Perché ti sei avvicinata a Libera e non a qualche altra associazione? Hai mai pensato – prima di incontrare Enri-co - di andare via dalla Sicilia o dall’Italia perché pensavi che la situazione non potesse migliorare?

D. Salve Margherita! Abbiamo usufruito di alcune ore scolastiche per leggere la storia della Sua vita, che abbiamo preso molto a cuore. Ci sono rimasti impressi tutti i sa-crifici che Lei ha fatto dopo che la vita Le ha tolto le persone a cui teneva di più e il coraggio con cui è riuscita ad andare avanti. Ammiriamo il Suo impegno con l’associazione “Libera, alla quale abbiamo cercato di dare il nostro contri-buto acquistando delle penne, e speriamo che in futuro questa lotta contro la mafia possa portare le persone a vivere in un Paese più giusto e sicuro.

Un abbraccio, G.

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Cara Margherita, conoscere e comprendere per quanto possibile la tua storia, mi ha fatto capire quanto spesso non ci accorgiamo dell’importanza di ciò che ci cir-conda e che riteniamo scontato. La tua forza d’animo, il tuo coraggio e la tua voglia di ricominciare mostrano come dalle disgrazie e dal dolore si possa rinascere. Avresti potuto lasciare che gli eventi che ti hanno coinvolta ti emarginassero dal resto del mondo che cerca-va di capire invano il dolore che stavi provando; invece hai raccolto quello che rimaneva del tue forze per cercare risposte, per non permettere che l’abominio che aveva coinvolto la tua famiglia fosse dimenticato, per fare conoscere a tutti il vero volto della mafia di cui solo in pochi hanno il coraggio di ammettere l’esistenza e che solo pochi hanno il coraggio di combattere. Nonostante la tua vita sia stata caratterizzata da molte sofferenze, tu hai trovato e trovi sempre la forza per andare avanti, la forza per essere il punto di riferi-mento per tutti coloro che come te hanno sofferto per azioni di criminali senza alcuno scrupolo. Nessuno può comprenderti veramente fino in fondo, nessuno può veramente capire quello che hai provato e che tutt’oggi provi ma, grazie alle tue iniziative e al tuo desiderio di verità, sei riuscita ad entrare in una nuova e grande famiglia che lotta ogni giorno con te per trovare le risposte alle domande che hanno cam-biato per sempre la tua vita. Questa famiglia però non potrà mai essere distrutta e non lascerà mai solo nessun suo membro. Grazie per tutto quello che hai fatto

e continui a fare, grazie per il tuo coraggio. U. Cara Margherita, ho letto la tua storia e ne sono rimasta molto colpita. Durante la lettura del tuo libro, mi sono come rivista in te in quanto anch’io ho due fratelli più pic-coli ed ho potuto, anche se in modo molto parziale, capire il dolore che hai pro-vato quella terribile mattina. È davvero orribile come la mafia possa portare via gli affetti e le gioie a persone totalmente innocenti e come - quando meno te lo aspetti - la tua vita possa venire completamente devastata. Grazie al tuo racconto ho potuto capire qualcosa di più sulla mafia, su quanto le persone non abbiano mai un limite al loro male: è ingiusto e intollerabile che venga colpita una famiglia felice, ma soprattutto che vengano portati via la ma-dre e i fratelli ad una bambina che dovrebbe vivere la sua infanzia spensierata e senza preoccupazioni del genere. Sei dovuta crescere in fretta e per questo io ti ammiro. Ti ammiro anche per la grande forza che hai avuto nel superare una tragedia di questo tipo e anche per non aver mai lasciato da solo tuo padre: nei suoi momenti di debolezza c’eri tu a supportarlo con una grande forza. A scuola abbiamo sostenuto l’associazione di “Libera” comprando alcune pen-ne. Le associazioni come Libera penso che siano molto utili nell’aiutare le perso-ne che ne hanno bisogno e nel cercare di ottenere la giustizia.

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Sono stata molto contenta di aver conosciuto la tua storia perché sono queste le storie che vanno raccontate a scuola per far capire ai ragazzi la realtà in cui vivo-

no. Grazie. J. Ho letto una sintesi della tua vita e mi ha davvero colpito: è stata segnata in mo-do profondo da ciò che è successo, ma nonostante questo hai continuato ad an-dare avanti e, soprattutto, a lottare per permettere a tutti di conoscere la verità, di conoscere cos’è la mafia e cos’ha fatto. Che coraggio! Non posso nemmeno immaginare quanto sia difficile far riaffiorare alla mente certi ricordi e condivi-dere col mondo queste tue esperienze. Grazie! Grazie perché è per le persone come te se un giorno il mondo diventerà un posto migliore. Troppe persone al giorno d’oggi non parlano e si lasciano sottomettere dai più potenti (e non posso dire che io mi comporterei diversamente). Credo che questa sia una delle cose che si possono capire solo vivendole. Ormai, nonostante ci sia questa libertà di cui tanto si parla, l’uomo non si accorge che il potere rimane sempre nelle mani di chi è capace di imporsi con la forza o con le menzogne: nella maggior parte dei casi credo che il bene sia più falso del male, che almeno è un falso reale. Ma tu, tu sei uno degli esempi da seguire. Con verità e con coraggio trasmetti la tua forza interiore a tutti quelli che leggono la tua storia. Continua a fare quello che stai facendo e non ti arrendere per nessun motivo. In questo periodo tutto è un circolo vizioso, in cui ognuno pensa: “Chi mi inse-gnava a non mollare alla fine ha mollato” e si arrende. È doveroso fermare que-sto circolo e lo si può fare prendendo come esempio te e quelle poche persone che sono rimaste. Grazie di tutto. L. Cara Margherita, dopo aver letto il Suo libro ho avuto modo di riflettere molto sull’amara verità della mafia, di come uccida persone innocenti. Nella Sua storia di vita emerge anche la corruzione politica che non permette sempre alle persone con buona volontà di combattere la mafia. Tuttavia ho ap-preso che sono la tenacia e la forza di tante persone a vincere il male. Lei è una donna forte e lo è sempre stata fin da piccola: ha consolato Suo padre quasi come avrebbe fatto una madre. Io, personalmente, non penso che ce l’avrei fatta (e so che non ce la farei mai) a superare la morte di una madre e dei miei fratelli. Pensare che una bambina ci riesca è incredibile. Il Suo libro mi ha fatto pensare, oltre che ai valori, anche ai veri problemi della vita, che non sono il brutto voto a scuola etc., ma tutt’altro. La cosa più importante che ho imparato è che l’unione fa la forza e che, nel caso della mafia, associazioni come ‘’Libera” sono importanti.

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Volevo poi complimentarmi anche per il fatto di aver saputo accettare l’arrivo di una nuova donna, una nuova figura femminile nella tua vita: credo sia stato mol-to maturo da parte tua e io stessa non so se sarei immediatamente capace. Immagino che anche la morte di tuo padre non sia stata facile, non lo è per nes-suno, e noi donne poi con la figura paterna abbiamo un legame speciale. Il tuo dolore posso solo immaginarlo. Penso poi che per te non sia stato nemmeno semplice sentirti una “ sopravvissu-ta”. Ti sarai chiesta: “Perché io sì e loro no? Perché non c’ero io su quella macchina?”. Magari un certo senso di colpa ti avrà fatta soffrire. Certo essere sopravvissuta non è una colpa, ma dentro di te forse questo non l’hai capito subito. Se ce l’hai ancora un po’ questo senso di colpa, per alleviarlo vorrei dirti che se non fossi sopravvissuta non avresti fatto tutto quello che hai fatto. Non saresti diventata un esempio di vita, un essere umano che ha saputo rispondere con amore al do-lore e, a parer mio, se ogni persona fosse in grado di reagire in questo modo ai fatti della vita allora il dolore avrebbe sempre un senso o meglio un valore. Ti

ringrazio, con affetto A.

Cara Margherita,

Conosco la mafia solo per sentito dire e quindi non mi sono mai interessato

particolarmente alle sue azioni. In più nessun mio familiare è mai stato ucciso per cui

posso solo provare ad immaginare cosa ha provato e cosa prova tutt’ora. Lei ha deci-

so di combattere la mafia, un’associazione inattaccabile perché radicata nella società

e che cresce e fa marcire tutto quello che ha intorno proprio come un cancro. Ha de-

ciso di combattere le persone che hanno ucciso i suoi familiari, persone pericolose,

mettendo a repentaglio la sua sicurezza, prova di grande coraggio. Ho una domanda

da farle: combatte la mafia perché sente che deve lottare per la giustizia o per vendet-

ta? In ogni caso penso che il suo lavoro sia “senza uscita”: non si può battere la mafia e

questo fa di Lei un titano e quindi una persona ancora più coraggiosa e testarda.

Buona fortuna per il futuro! G.

Invidio la forza che hai avuto nell’andare avanti dopo aver perso la mamma e i due piccoli e innocenti gemelli. Invidio anche il coraggio che hai avuto parte-cipando al processo contro quelle persone che hanno tolto la vita ai tuoi cari. Nel libro mi ha colpito molto la parte in cui, passando in macchina, hai visto la mac-chia di sangue sulla casa e, nella tua innocenza di bambina, hai chiesto a tuo pa-

dre “è sangue nostro quello?”. Mi sono chiesto cosa stessi pensando in quel mo-mento, se semplicemente fosse una domanda di cui conoscevi già la risposta o se proprio eri curiosa. Il libro nel complesso mi ha fatto molto riflettere sulla brevità e sulla fugacità della vita. M.

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A Margherita … Nelle ultime due settimane, insieme ai miei compagni di classe e alla prof. di religione, ho conosciuto la tua storia. È strano e spaventoso pensare a come in un istante la vita delle persone possa essere stravolta. Ma allo stesso tempo è anche rassicurante sapere che pure subendo una grave perdita si può voltare pagina e rialzarsi. La vicenda che ha cambiato la tua vita è servita, serve e ser-virà alla gente per far luce sulla realtà i tutti i giorni. La tua volontà di giustizia è da esempio per la gente che vuole contrastare le organizzazioni che causano tanto dolore. La tua forza nel non abbatterti e nel risollevarti per iniziare una nuova vita è un insegnamento per chi soffre e non prova a superare le difficol-tà. La morte di tua madre e dei tuoi piccoli fratelli è una dimostrazione di ciò che può accadere alle persone innocenti a causa di alcuni individui contro i quali bisogna combattere come fai tu. La tua collaborazione con Libera è testi-monianza del tuo desiderio di giustizia che deve essere trasmesso a tutti. La tua collana di perle è simbolo che il legame con gli affetti che ci lasciano non svanisce. Ci tengo a ringraziarti per la tua presenza tra noi e ad augurarti un futuro sempre più felice perché te lo meriti dopo tanto dolore. L. Cara Margherita, la tua storia mi ha colpito molto: mi ha fatto pensare a quante cose noi dia-mo per scontate (come la famiglia) ma che tanto scontate non sono. Mi ha im-pressionato la forza che sei riuscita a tirare fuori in un momento così difficile, anche quando tuo papà non era più così presente. Penso che scrivere la tua storia e raccontarla così tante volte alle persone che hai incontrato sia sempre molto difficile, ma penso che dovresti essere orgogliosa di quello che stai fa-cendo perché è un insegnamento non solo contro la mafia ma per la vita in ge-nerale. Non bisogna abbattersi, né mollare mai perché lavorando sodo è possi-bile raggiungere un “lieto fine”. Da te vorrei sapere anche dove e come hai tro-vato questa forza (perché io non so come farei) e come la gente comune - nel

suo piccolo - può combattere la mafia. M.

Carissima Margherita, la tua storia mi ha emozionata. Del tuo libro mi ha lasciato senza parole l’episodio in cui racconti della tua collana immaginaria, credo sia un modo molto originale e profondo di mantenere in te il legame con le persone che hai amato. Questa cosa mi è piaciuta molto perché anch’io sento mia madre lonta-na: nonostante sia viva, non gode di piena salute e questo legame che tu man-tieni grazie alla tua collana mi aiuta a pensare che - comunque andranno le cose - riuscirò anch’ io a tenere sempre nel cuore un legame con la mia figura materna. Ti sono quindi molto grata per l’aiuto che questa tua speciale “invenzione” mi ha dato.

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Anche noi a scuola, abbiamo parlato di ‘Libera’ e, con l’acquisto di alcune penne, l’abbiamo anche sostenuta e questo mi ha resa felice. La voglio ringraziare per il contributo che dà alle persone battendosi in questa lunga battaglia che, un giorno, cesserà. B.

Cara Margherita, ammiro molto ciò che hai fatto nella tua vita, perché non ti sei mai arresa di fronte alle avversità che ti si sono poste davanti. Hai conti-nuato a lottare contro ciò che si era messo tra te e la tua mamma e i tuoi fratelli … la morte. Un concetto astratto ma quanto mai reale nei senti-menti che colpisce tutti ma in modi diversi. Penso che quello che ti è ac-caduto sia qualcosa di veramente ingiusto che non dovrebbe toccare a nessuno. Forse noi non potremmo mai comprendere ciò che realmente hai provato in quei giorni, mesi, anni e che provi tutt’ora ma possiamo capire e ricavare qualcosa di molto profondo dalla tua storia. Una storia intrisa di sofferenze, domande senza risposta e ingiustizie che però non ti hanno mai fermata. Spero che ciò che fai e ciò che racconti possa es-sere una base sicura, un porto - come per te è stata “Libera”- per coloro che si sono trovati in una situazione simile alla tua affinché possano con-tinuare a vivere con gioia senza cancellare per sempre la sofferenza, perché questa fa parte di noi, ma cercando di comprenderla e di superar-la senza mai arrendersi. Non si è mai soli: c’è sempre qualcuno al nostro fianco che ci può sostenere e aiutare. Grazie per ciò che fai e per ciò che trasmetti e … non fermarti mai! M. Cara Margherita, leggendo la sintesi delle parti più importanti del tuo libro sono venu-ta a conoscenza della tua storia e devo proprio dire che mi ha colpito molto. Spe-cialmente sono rimasta colpita dal coraggio che hai avuto, nonostante fossi anco-ra una bambina, e dalla forza con la quale sei riuscita a rialzarti. Veramente hai avuto una forza incredibile nell’affrontare anche i processi e le ingiustizie. Le difficoltà che hai dovuto superare sono state troppe e, secondo me, una bam-bina di 10 anni non dovrebbe fare esperienza di atrocità simili. Ti ammiro per-ché, nonostante tutto, sei riuscita a crearti una famiglia e non ti sei fatta “abbattere” da niente. Molte persone dovrebbero prendere esempio da te. Prima di leggere la tua storia avevo già sentito parlare di alcuni fatti accaduti in Sicilia ma non mi ero mai interessata alla mafia e a tutto ciò che la riguarda. Ora, grazie a te, sono venuta a conoscenza dei problemi e dei disagi che la mafia comporta. Ti ringrazio per avere avuto la forza di condividere la tua storia con noi. N.

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Cara Margherita, sono una ragazza che frequenta il liceo scientifico. A scuola abbiamo deciso di leggere la tua storia. È stata una lettura molto intensa da tutti i punti di vista: sono riuscita a sentire il dolore delle perdite che la vita ti ha riservato, ma ho potuto anche percepire la grande forza d’animo che possiedi: sei riuscita ad andare avanti e a crescere in fretta senza lasciarti piegare dalle difficoltà e sei diventata un sostegno per i tuoi cari. Ti ammiro molto per la tua determinazione nel cercare giustizia per tua madre e per i tuoi fratelli e per tutto il lavoro che hai fatto con Libera. Ormai sei diventata un simbolo per tutti coloro che si sono ritrovati nella tua stessa situazione e li aiuti a reagire attraverso la tua storia. Sono molto felice di aver potuto leggere la tua esperienza e di aver potuto un po’ comprendere cosa possano provare alcune persone e come la vita possa a volte essere difficile. Ho imparato che bisogna

sempre reagire. Ti auguro ogni bene, A. Cara Margherita, sono una ragazza che frequenta il liceo scientifico di Pieve. A scuola l’anno scorso abbiamo ricordato i 20 anni dell’associazione “Libera” di cui ho saputo fai parte anche tu. Penso che sia un progetto molto intelligente per diffondere la cultura della legalità. Non avevo mai dato tanta importanza alla mafia, o meglio, non mi ero mai resa conto della gravità del fenomeno prima di leggere il tuo libro. La tua storia mi ha impressionata: sono rimasta molto colpita dal fatto che una ragazza come te - dopo aver subito così tante terribili situazioni - sia riuscita a continuare il proprio cammino. Grazie a te ho capito che – di fron-te alle sofferenze - non bisogna lasciarsi andare, ma che è importante lottare e combattere le proprie paure e difficoltà per non farsi portare sul fondo di un bu-io abisso. Sei una persona fantastica, da prendere come esempio … Infatti penso che tutte le persone che ti hanno conosciuta (magari non personal-mente, ma semplicemente tramite la tua storia) non possano dimenticarti.

Grazie per l’aiuto che dai al “mondo” … Baci, E. Cara Margherita, la tua storia insegna molte cose. In particolare fa capire come, con la forza d’animo, si possa superare un dolore simile a quello che hai provato in un’età che dovrebbe essere caratterizzata da famiglia e felicità. Leggere il tuo libro è stato interessante ed emozionante ed è ammirabile il modo in cui hai superato cose che molti altri non potrebbero superare. Se provo ad im-medesimarmi in te, solo al pensiero di poter perdere anche un solo membro del-la mia famiglia, credo che sarei sommersa da una tristezza infinita. Sei un esem-pio che tutti coloro che sono colpiti da simili traumi dovrebbero seguire e quindi ti faccio i complimenti per essere riuscita a ricostruirti una vita e per aver testi-moniato la tua storia in un libro toccante e allo stesso tempo motivante.

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Dante, Beccaria, Mandela, nomi importanti di uomini importanti; tutti conoscono le

loro storie, tutte le nostre vite risentono delle loro opere ed azioni. Ma non è il nome a

dare importanza alla vita. Tutti abbiamo la nostra storia da raccontare: ce l’ho io, che

di anni ne ho pochi e ben poco ho fatto; ce l’hai tu, che hai vissuto molto di più.

Non penso di poter davvero capire quale è la tua storia, perché non l’ho vissuta con

te, non ho visto le lacrime nei tuoi occhi, non ho provato il senso di abbandono e la

voglia di giustizia; però allo stesso tempo posso dare alla tua vita uno sguardo che, pur

leggero, sia obiettivo. Vedo tanta sofferenza, troppo concentrata, troppo presto, ma

vedo anche tanta determinazione e fin troppo coraggio. Vivo in quell’Italia che deve

fare i conti con la mafia che spesso non si vede. Ho paura di pensare a “quell’ombra”

nascosta che non si può combattere ad armi pari. Invece tu la guardi negli occhi, fissa,

non con rabbia ma con determinazione, e forse con un po’ di voglia di vendetta, perché

in fondo anche tu hai un animo umano. Non ho il coraggio di dirti che un momento del-

la tua vita in particolare mi ha colpito, perché sminuirei gli altri; ti auguro tutto il bene

che il mondo ti deve e possibilmente anche un po’ di più.

Con sincerità, S.

Gentile Margherita, nelle lezioni precedenti la prof. di religione ci ha letto il tuo libro e racconta-to la tua storia. Sono rimasta molto colpita da ciò che ti è capitato … Credo che la maggior parte delle persone non sarebbero riuscite a superare un evento simile e neanche a ricavarne qualcosa di davvero grande per l’Italia e per tutte le persone che hanno letto e leggeranno il tuo libro. Ti ringrazio perché la tua esperienza mi ha fatta crescere, mi ha fatto capire che non bisogna arrendersi davanti alle difficoltà, anche le più tragiche. Bisogna combattere per fare in modo che fatti simili non capitino più. Sono rimasta molto colpita anche dal fatto che, pur essendo così piccola, quando è successo l’incidente eri già molto grande dentro: non ti sei lasciata andare e hai capito che si trattava di mafia (io a quell’età non avevo neanche mai sentito quella parola). Mi è rimasta impressa anche la collana di perle come simbolo che la mamma e i fratelli sono sempre con te. Sono sicura che se quelle “perle” potessero parlare sarebbero fiere di te per ciò che hai fatto e stai facendo tutt’ora. Mi chiedo come siano possibili tanta forza di volontà e tanta speranza in un'unica persona … Ti ringrazio quindi per il libro che hai scritto perché è ricco di insegnamenti … A.

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Ciao Margherita, il tuo libro mi ha impressionato molto perché sei stata molto forte nel ricominciare la tua vita. Mi ha colpito tanto il modo in cui hai reagito alla mancanza di tua madre e come hai sempre saputo darti forza nono-stante la tua età non fosse quella giusta per accettare un vuoto così gran-de, per accettare una nuova donna in casa che avrebbe potuto sostituire la figura di tua madre. La morte di tuo padre, poi, dev’essere stata una seconda coltellata per il tuo cuore perché ti sei ritrovata anche a dover rinunciare al tuo sogno di continuare con gli studi. Poi finalmente hai co-nosciuto don Ciotti e l’associazione Libera che ti hanno aiutata come fos-sero una seconda famiglia. La cosa che più mi fa rabbia è che della tua storia non si parli molto, in realtà si dovrebbe parlare molto di più delle vittime di mafia. Qui nelle nostre zone la mafia non è così accentuata co-me al Sud Italia, anzi è proprio invisibile, perciò non saprei nemmeno co-me si vive in quell’ambiente così corrotto,violento e ingiusto. Penso che anche per Carlo Palermo non sia stato facile, si è sempre da-to da fare per combattere la mafia sapendo di rischiare la vita. Abbando-nato dalla moglie si è ritrovato solo anche a combattere il senso di colpa nei confronti tuoi e della tua famiglia consapevole che quella morte sa-rebbe dovuta toccare a lui. Mi ha colpito molto anche la sua figura in quanto ho trovato in voi delle somiglianze: siete entrambi molto combattivi. Lui nonostante l’allontanamento dalla famiglia, le continue minacce di morte, l’attentato di Pizzolungo ha sempre mantenuto la sua idea di cer-care la verità. Tu hai sempre lottato nella tua vita per il lutto che hai dovu-to subire; hai sempre voluto tenere vivo il rapporto con tua madre, par-landole e confidandole le tue paure e i tuoi pensieri; hai sempre cercato una spiegazione dell’accaduto e hai combattuto insieme a LIBERA quel tormento che provi da quando eri bambina. Posso capire perché il magi-strato non abbia voluto incontrarti per molti anni: forse si sentiva tremen-damente in colpa per quello che era successo e non sapeva quale sareb-be stata la tua reazione di fronte al suo volto e alle sue parole. Ti ho ammirato molto quando hai provato a contattarlo per poter avere un confronto con lui e per essere riuscita ad abbracciarlo durante il vostro incontro. Certo, da bambina non potevi capire che la colpa non fosse di C. Palermo ma della mafia, ma poi - crescendo - hai capito davvero chi era stato l’artefice di questa strage. Sono dell’idea che a scuola e anche nelle trasmissioni televisive, ad esempio, si parli poco di vittime di mafia come te e che queste cose andrebbero conosciute per poter cambiare le cose in futuro. J.

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Ci fa infatti capire che ognuno di noi può fare qualcosa per migliorare le realtà in cui vive. È chiaro che una persona sola non può fare la differenza in una real-tà nazionale, ma se tutti ci uniamo per aiutare le associazioni che combattono la mafia e le sosteniamo con piccoli gesti (come comprare le penne di Libera, cosa che abbiamo fatto a scuola), potrebbe essere più facile ottenere un risultato che cambi e migliori la vita di molte persone. Ti faccio un “in bocca al lupo” per il tuo futuro e ti auguro di poter continuare a vivere bene e ad essere una grande donna. Come la tua storia è motivante per le persone, così il sostegno delle persone sia

incentivante anche per te. F. Cara Margherita, vivo a Pieve di Cadore. Frequento il Liceo Scientifico. La mia scuola ha ade-rito al presidio di Libera del Cadore che è stato intitolato a tua madre e l’anno scorso abbiamo appoggiato questa associazione comprando delle penne. Qui non c’è la mafia come in Sicilia, quindi non ne so molto al riguardo. Ma so che è ingiusto che queste persone facciano del male agli innocenti. Volevo farti sapere che mi hanno colpito molto la forza e il coraggio che hai avuto di andare avanti, nonostante tutto il dolore. Ammiro il fatto che tu sia riuscita a non chiuderti in te stessa e ad aprirti agli altri raccontando questa tua esperienza. Guardando te, sono sicura che molti troveranno il coraggio di andare avanti come hai fatto tu. Sei un punto di riferimento per molte persone. Sei riuscita a superare molti osta-coli e non è da tutti. Ti sono vicina e ti auguro tutta la felicità possibile. Ciao, G.

Cara Margherita,

ascoltando la tua storia mi sono sentito veramente triste e mi sono chiesto: perché

queste cose succedono alla gente che merita di vivere, mentre le persone malvagie

restano in libertà continuando a compiere questi atti disumani?

Leggendo il tuo libro ho capito quali pene devi aver passato dopo quel fatidico gior-

no; hai dimostrato una grande determinazione e forza di volontà. Non essendomi mai

successo un fatto così tragico, sicuramente non posso comprendere la sofferenza che

hai provato, perché io, vivendo in una realtà differente dalla tua, non devo preoccu-

parmi di questi fatti. Dopo aver sentito quello che hai fatto per lottare contro

l’ingiustizia, ho compreso che sei una persona veramente coraggiosa: sei diventata un

punto di riferimento per molte persone che combattono contro la mafia.

Ti saluto e ti auguro buona fortuna, M.

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Cara Margherita, mi ha molto colpito la tua storia e come sei riuscita a superare il dolore con una notevole forza d’animo. Il tuo impegno contro la mafia può motivarci a fare la nostra, anche se piccola, parte: se ognuno di noi facesse qualcosa nel suo pic-colo si farebbe un enorme passo avanti per risolvere questo problema. Anche l’esempio di Luigi Ciotti, che ho avuto il piacere di conoscere, è stato incredibile. Con la fondazione di Libera ora c’è già più speranza per un futuro senza corru-zione. Il mio pensiero è assolutamente contro la mafia, che distrugge la vita di ragazzini, corrompe il nostro Stato e si appropria dei “nostri” beni con l’uso del-la violenza, senza a volte subire una giusta punizione grazie al denaro guada-gnato illegalmente e alla violenza. Se tutti riuscissimo a fare qualcosa riuscirem-mo a debellare questa minaccia per il nostro Paese. Leggere il tuo libro è stato come vivere la tua esperienza e questo mi ha reso an-

cora più consapevole di quello che accade, grazie. N. Buongiorno cara Margherita! Io, come studente dell’ ITIS di Pieve di Cadore, voglio ringraziarLa per il coraggio e la maturità con cui ha affrontato questa Sua storia: sta insegnando a tutti come vivere situazioni delicate. Ho capito che Lei ha avuto molta pazienza e forza perché in situazioni simili altri avrebbero potuto isolarsi oppure non ac-cettare in casa una donna diversa da quella che Lei amava. Credo fortemente che le Sue parole non andranno perdute, ma porteranno pas-sione nelle persone e desiderio di fare parte di associazioni contro la mafia. Ho avuto il piacere di leggere questa Sua storia perché so che mi farà crescere e

mi insegnerà come comportarmi nei momenti di difficoltà. M.

Cara Margherita, nelle prime ore di religione quest’ anno abbiamo in gran parte letto e anche discusso i contenuti del tuo libro: siamo rimasti molto colpiti dalla tua storia. Grazie a te ci siamo potuti rendere conto che, dietro ai fatti di cronaca che sentia-mo ai telegiornali, ci sono persone che devono affrontare un dolore ancora più grande di quello che potremmo pensare. La forza di ricominciare che hai trovato, pur essendo ancora una bambina, ti fa un grande onore: sembra impossibile che, dopo una tale sofferenza, si possa comunque continuare a perseguire i propri obiettivi. La cosa che mi ha colpito maggiormente è come tu sia stata capace di aprire il cuore ad un'altra donna e ad un altro fratello mantenendo comunque vivo il ricordo delle persone che hai perso. Sono anni che si combatte contro la mafia e le vittime sono tante: se molti avesse-ro la gran forza di volontà che ci hai dimostrato si potrebbero fare molti passi avanti. Noi l’anno scorso abbiamo acquistato delle penne per dare il nostro con-tributo a Libera e spero davvero che questo piccolo gesto possa essere servito ad aiutare altre vittime. Ti ringrazio un’ultima volta per averci fatto conoscere la tua

storia ed averci trasmesso così tanto. F.

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Cara Margherita, sono uno studente del Liceo Scientifico e vivo a Pieve di Cadore. Mi spiace molto per i Suoi cari; io La ammiro molto per il coraggio e per la forza con cui combatte contro la mafia e contro il dolore. A scuola abbiamo letto il Suo libro: personalmente l’ho trovato molto interessante e ho capito veramente cosa signi-fica vivere a stretto contatto con la mafia. Mi ha colpito molto il fatto che Lei ab-bia dovuto lavorare per poter comprare le Sue stesse case! Lei è una di quelle persone che, lottando senza sosta, contribuiscono a rendere la nostra terra un posto migliore. Sono sicuro che, grazie al Suo libro, ha spinto molte persone ad impegnarsi a favore della legalità e della giustizia. Volevo an-che dirLe che nel mio piccolo paese è nato un piccolo presidio di Libera, che è intitolato a Sua madre. Le auguro tutto il bene che il mondo Le deve e possibil-mente un po’ di più. E.

Ciao Margherita, a scuola abbiamo letto la tua storia. Sono rimasto molto colpito dalla tua forza, perché nonostante le difficoltà che hai incontrato sei riu-scita a rialzarti: non credo che tutti ce l’avrebbero fatta! Il libro è molto commovente e toccante. La tua storia ci è stata molto utile e d’ispirazione: ci ha fatto capire un po’ come sia la realtà nel Sud Italia. Questo dovrebbe farci aprire gli occhi e renderci uniti contro ogni forma di criminalità. Anche noi - nel nostro piccolo - possiamo essere utili aiu-tando associazioni come Libera. Grazie per aver raccontato coraggiosa-mente la tua esperienza … Continua così! F. Cara Margherita, sono un ragazzo di 17 anni e vivo in un piccolo paese vicino a Pieve, dove è

nato recentemente un presidio di dedicato a Sua madre. Spero che questa decisione Le faccia piacere, che Le faccia ricordare che non è sola nella lotta contro coloro che impediscono a molti di rendere l’Italia un paese migliore. Dopo aver letto il Suo libro e aver inteso (spero in modo giusto) le Sue reazioni e la Sua capacità di resistere e lottare contro una perdita così grave, mi sono con-vinto che al Suo posto non ho idea di come sarei riuscito ad andare avanti. Cre-do fermamente che Lei sia una persona forte con un coraggio fuori dal normale. Le auguro il meglio nella vita e spero che - grazie a Lei, a Libera e a tutte le asso-ciazioni simili - l’Italia, e specialmente i Paesi più colpiti dalla violenza mafiosa, diventino dei luoghi in cui vivere sia facile e in cui ci si possa esprimere libera-

mente. Con affetto G.