#D2 d roma_emmapietrafesa_sm_sn_wlb

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#d2droma #wister Foto di relax design, Flickr Social Media Social Network & Work-Life Balance Emma Pietrafesa

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D2D Roma Social media e social network e work life balance

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Foto di relax design, Flickr

Social Media

Social Network &

Work-Life Balance

Emma Pietrafesa

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“Internet non esiste, esistono le persone, non esiste la community, esiste il raggrupparsi, le tecnologie che abbiamo adesso servono per questo: per raggrupparsi e organizzarsi”

(S. Iaconesi – Internet Festival Pisa, 2012)

ICT = strumenti complessi e adatti esclusivamente agli “addetti ai lavori”?

Opportunità per migliorare e semplificare la nostra vita quotidiana: •in termini ludico-personali (Facebook, Youtube, Twitter, What’s up…); •in termini lavorativo-professionali (Drive, Calendar, Doodle, slideshare…);

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L'importanza delle ICT per l'Europa: •il 6-8% del PIL europeo, •centralità per affrontare sfide globalizzazione (incentivando l'innovazione, la creatività e la competitività del sistema economico). •motori per una crescita intelligente •si stima che nei prossimi anni il solo settore ICT sarà in grado di assumere circa 1,7 milioni di lavoratori (stima per aree geografiche di 700 mila posti di lavoro in Europa, 800 mila negli Stati Uniti e 200 mila in Brasile).

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Secondo l'ultimo rapporto ITU circa 2,7 miliardi di persone, ovvero il 39% della popolazione mondiale, utilizzerà ed avrà accesso alla rete Internet entro la fine dell'anno

(Fonte: ICT Facts and Figures , 2013)

L’Europa diverrà la regione più connessa in tutto il mondo, con una crescita degli accessi informatici che raggiungerà il 75% del totale mondiale, superando quindi di gran lunga il 32 % di Asia e Pacifico ed il 16% dell'Africa.

E in Italia?

La percentuale di famiglie che hanno un pc 62,8 % di cui il 60,7% ha accesso a Internet da casa

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•status economico e sociale: 19 punti percentuali fra le famiglie con dirigenti, imprenditori, liberi professionisti e operai; •infrastrutturale e geografico: le famiglie del Centro-Nord che hanno un pc sono il 65,4%, con accesso a Internet oltre il 63,3%, mentre nel Sud e isole i valori sono rispettivamente 57,2% e 55%; il Mezzogiorno mostra un forte ritardo anche nel possesso del cellulare con connessione ad Internet (il 36,1% contro il 47,6% del Centro-nord); •competenze e conoscenze: soltanto le operazioni di base con il pc (83,8%) o, nel caso di Internet, le funzioni più semplici, quali l’utilizzo di motori di ricerca (96,2%) o l’invio di email con allegati (83,3%) non presentano difficoltà per gli utenti;

(Fonte: ISTAT Cittadini e nuove tecnologie (http://www.istat.it/it/archivio/108009)

Digital divide: versione “Italicum”

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Perché parlare di alfabetizzazione digitale al femminile?

Mondo: sono maggiormente gli uomini (41%) che utilizzano le tecnologie informatiche rispetto alle donne (37%) su scala mondiale. Ciò corrisponde quindi a 1,3 miliardi di donne rispetto a 1,5 miliardi di uomini.

Italia: le differenze di genere sono ancora forti: le donne che dichiarano di utilizzare il pc sono il 49,3% a fronte del 59,7 % degli uomini e navigano in Internet il 49,7% delle donne a fronte di una quota di uomini pari al 60,2%.

MA Alfabetizzazione è necessità di promuovere una cultura digitale: •sapere “usare” le tecnologie; •coglierne il valore e le opportunità di sviluppo personale e professionale; •acquisire consapevolezza anche dei rischi (i.e. bassa la percentuale di coloro che sanno modificare le impostazioni di sicurezza 40,7%)

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Le ICT fattore chiave di: •promozione culturale tra i cittadini: l'innovazione è un seme da impiantare nelle istituzioni e che può creare un vantaggio competitivo per le aziende nel breve periodo; •cambiamenti nell’ambito organizzativo-gestionale con impatto su ambienti di lavoro, ambienti di vita e condizioni stesse di lavoro; •risposta alle grandi sfide della società: invecchiamento della popolazione attiva, attenzione a nuovi modelli di supporto socio-sanitari; energia sostenibile; istruzione; prevenzione e sicurezza, ecc; •forza e perno dei cambiamenti sociali: i social media con i propri formati partecipativi hanno traslato i mondi fisici in quelli virtuali e viceversa in maniera dinamica e fluida

Fonte:http://romebusinessschool.it/sviluppo-personale/

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“Il Web è social e amplifica le dinamiche psicologiche e sociali umane: riassume digitalmente le strutture sociali spontanee umane, replicandone le dinamiche, le regole e le distorsioni” (D. Chieffi Social media relations, 2013)

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I Social Media (User/ Generated Content/Counsumer Generated Media) sono le tecnologie e

pratiche online (applicazioni del web 2.0) che gli utenti adottano per condividere contenuti testuali, immagini, video e audio ovvero quei media che sono flessibili abbastanza per soddisfare le capacità sociali dei cittadini (Shirky 2008)

Comprendono diverse categorie di media sociali molto diversificate tra loro:

Blog (prima forma apparsa), podcasting, istant messaging, social network, wiki, tagging, Rss…(i.e.Youtube, Slidesshare, Twitter, Wikipedia, Filckr, Facebook, MySpace etc…) ma con uguali caratteristiche:

• Favoriscono la creazione di legami tra gli utenti;

• Sono altamente decentralizzate;

• Il loro funzionamento si basa su norme sociali emergenti;

• Sono estremamente flessibili;

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Fonte: www.robertoscano.info http://www.surfab.it/wp-content/uploads/2010/01/willy_coyote.jpg

I Social Network sono invece reti “chiuse” ovvero piattaforme software di proprietà per accedere alle quali è necessario registrarsi e creare un proprio profilo, fornendo informazioni personali e firmando una relativa liberatoria per l’utilizzo. Funzionamento e regole sono stabilite autonomamente e in assoluta libertà dal proprietario della piattaforma

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“…le dinamiche sociali che permettono alla rete di funzionare rispondono ai bisogni delle persone non alle funzionalità tecnologiche…” (M. De Baggis, World Wide Web, 2010)

Struttura sincrona: one to one

Struttura specializzazione mediale

Struttura asincrona: one to many

Struttura asincrona ma indicizzata

Struttura specializzata settore professionale

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•maggiore democratizzazione dei processi partecipativi di

cittadinanza attiva, strumenti per una “rivoluzione” culturale e di

pensiero all’interno di tutta la società;

• liberare i tempi di produzione e di lavoro a favore di una

migliore redistribuzione dei carichi ed impegni socio-familiari,

quindi un migliore bilanciamento vita-lavoro (work-life balance);

•supportare il delicato compito delle organizzazioni complesse

nella ridefinizione di nuovi modelli e processi organizzativi;

•maggiore benessere dell’individuo e migliore valorizzazione dei

percorsi lavorativi e di carriera anche e soprattutto femminili.

ICT:

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• Mail: [email protected]

• Twitter: @Epietrafesa

• Skype: emma.pietrafesa

• www.wister.it / @WISTERWISTER

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