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sbancamento, avvenuti tra il 1996/97 per la ristrutturazione, sono stati individuati dei vani nella parte bassa della struttura del torrione, forse dei cunicoli o dei vani archeggiati interrotti. Strutture sotterranee con archi sono state individuate anche du- rante lo sbancamento per la costruzione della piscina nelle im- mediate vicinanze del complesso, a circa 20 m a sud in direzione dell’Orcia. Definizione – Frequentazione Cronologia – Basso Medioevo. (69.1) Podere La Torre – Pienza (Q 121 III 1718/4766) Ricognizione di superficie Habitat I, 278 m slm, pianura, depositi alluvionali, fiume Orcia a 250 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma vagamente rettangolare, ten- denzialmente pianeggiante, di terra molto compatta di colore mar- rone scuro, delimitato a sud-est dal podere La Torre, a ovest dal fiume Orcia. Su tutta la superficie sono presenti tantissimi affiora- menti di sassi di fiume dovuti ai probabili spostamenti dell’alveo dell’Orcia. A est la terra è di colore marrone chiaro con affioramenti di piccolissimi frammenti di pietrisco chiaro frantumato dalle ara- ture. Nella parte che confina con l’Orcia appaiono ancora più note- voli gli affioramenti di ghiaia. Descrizione unità topografica – Molti frammenti di laterizi sono sparsi sulla superficie del campo, ma non c’è nessun frammento di ceramica. Interpretazione – Materiale sporadico. I frammenti non sono ap- parsi legati a nessun tipo di deposito, inoltre è del tutto assente la ceramica, dai soli laterizi non è stato possibile dedurre nessuna indi- cazione cronologica. La collocazione cronologica nel Basso Me- dioevo deriva dalla presenza dei laterizi in altre occasioni rinvenuti associati a maiolica arcaica. Definizione – Sporadico Cronologia – Basso Medioevo. (69.2) Podere La Torre – Pienza (Q 121 III 1718/4767) Ricognizione di superficie Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Cfr. sito 69.1. Descrizione unità topografica – Nella parte a nord del campo più o meno nella zona che confina con la strada bianca che conduce al podere La Torre, all’altezza del capannone per il fieno si trova la UT 2. Si distingue abbastanza nettamente il cambiamento del co- lore della terra che assume una tonalità di marrone più chiaro ri- spetto al resto, inoltre si nota la presenza di pietrisco molto frantu- mato. Si sono raccolti frammenti di laterizi molto frammentati, poca ceramica depurata. La concentrazione misura: 20x8 m, orien- tata est/ovest. Interpretazione – Probabile abitazione medievale, poco visibile per- chè le arature devono aver intaccato solo gli strati di crollo superfi- ciali. La presenza di un deposito è percepibile, ma la mancanza di materiale datante limita notevolmente l’interpretazione. La colloca- zione cronologica nel Basso Medioevo deriva dalla presenza dei la- terizi in altre occasioni rinvenuti associati a maiolica arcaica. Definizione – Abitazione Cronologia – Basso Medioevo. (70.1) Podere Casavecchiata – Pienza (Q 121 III 1718/4767) Ricognizione di superficie Habitat II, 283 m slm, pianura, argille, torrente Tresa a 50 m, se- minativo, arato. Affidabilità – Media Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo pianeggiante delimitato a nord-est dalla strada bianca che porta al podere Casavecchiata, a nord-ovest dal torrente Tresa, a sud da una stradina segnata dai trattori che divide i campi. La terra è di colore marrone scuro ed è molto argillosa. Descrizione unità topografica – Nella parte più a sud del campo, lungo il corso del Tresa è visibile una piccola concentrazione di frammenti di coppi e tegole, alcuni sono bruciati. La terra non pre- senta nessun cambiamento di colore, ne’ una forma precisa. Nel re- sto del campo non concentrati sono stati raccolti pochissimi fram- menti di ceramica grezza e depurata. Interpretazione – I materiali presenti sembrano indicare una proba- bile piccola fornace o butto di fornace, mancando completamente resti datanti, appare problematica ogni ulteriore interpretazione. 115 Fig. 16 . La torre vista da ovest.

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sbancamento, avvenuti tra il 1996/97 per la ristrutturazione,sono stati individuati dei vani nella parte bassa della strutturadel torrione, forse dei cunicoli o dei vani archeggiati interrotti.Strutture sotterranee con archi sono state individuate anche du-rante lo sbancamento per la costruzione della piscina nelle im-mediate vicinanze del complesso, a circa 20 m a sud in direzionedell’Orcia. Definizione – FrequentazioneCronologia – Basso Medioevo.

(69.1) Podere La Torre – Pienza (Q 121 III 1718/4766)Ricognizione di superficieHabitat I, 278 m slm, pianura, depositi alluvionali, fiume Orcia a250 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma vagamente rettangolare, ten-denzialmente pianeggiante, di terra molto compatta di colore mar-rone scuro, delimitato a sud-est dal podere La Torre, a ovest dalfiume Orcia. Su tutta la superficie sono presenti tantissimi affiora-menti di sassi di fiume dovuti ai probabili spostamenti dell’alveodell’Orcia. A est la terra è di colore marrone chiaro con affioramentidi piccolissimi frammenti di pietrisco chiaro frantumato dalle ara-ture. Nella parte che confina con l’Orcia appaiono ancora più note-voli gli affioramenti di ghiaia.Descrizione unità topografica – Molti frammenti di laterizi sonosparsi sulla superficie del campo, ma non c’è nessun frammento diceramica.Interpretazione – Materiale sporadico. I frammenti non sono ap-parsi legati a nessun tipo di deposito, inoltre è del tutto assente laceramica, dai soli laterizi non è stato possibile dedurre nessuna indi-cazione cronologica. La collocazione cronologica nel Basso Me-dioevo deriva dalla presenza dei laterizi in altre occasioni rinvenutiassociati a maiolica arcaica.Definizione – SporadicoCronologia – Basso Medioevo.

(69.2) Podere La Torre – Pienza (Q 121 III 1718/4767)Ricognizione di superficie

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Cfr. sito 69.1.Descrizione unità topografica – Nella parte a nord del campo piùo meno nella zona che confina con la strada bianca che conduce alpodere La Torre, all’altezza del capannone per il fieno si trova laUT 2. Si distingue abbastanza nettamente il cambiamento del co-lore della terra che assume una tonalità di marrone più chiaro ri-spetto al resto, inoltre si nota la presenza di pietrisco molto frantu-mato. Si sono raccolti frammenti di laterizi molto frammentati,poca ceramica depurata. La concentrazione misura: 20x8 m, orien-tata est/ovest.Interpretazione – Probabile abitazione medievale, poco visibile per-chè le arature devono aver intaccato solo gli strati di crollo superfi-ciali. La presenza di un deposito è percepibile, ma la mancanza dimateriale datante limita notevolmente l’interpretazione. La colloca-zione cronologica nel Basso Medioevo deriva dalla presenza dei la-terizi in altre occasioni rinvenuti associati a maiolica arcaica.

Definizione – AbitazioneCronologia – Basso Medioevo.

(70.1) Podere Casavecchiata – Pienza (Q 121 III 1718/4767)Ricognizione di superficieHabitat II, 283 m slm, pianura, argille, torrente Tresa a 50 m, se-minativo, arato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo pianeggiante delimitato a nord-est dallastrada bianca che porta al podere Casavecchiata, a nord-ovest daltorrente Tresa, a sud da una stradina segnata dai trattori che dividei campi. La terra è di colore marrone scuro ed è molto argillosa.Descrizione unità topografica – Nella parte più a sud del campo,lungo il corso del Tresa è visibile una piccola concentrazione diframmenti di coppi e tegole, alcuni sono bruciati. La terra non pre-senta nessun cambiamento di colore, ne’ una forma precisa. Nel re-sto del campo non concentrati sono stati raccolti pochissimi fram-menti di ceramica grezza e depurata.Interpretazione – I materiali presenti sembrano indicare una proba-bile piccola fornace o butto di fornace, mancando completamenteresti datanti, appare problematica ogni ulteriore interpretazione.

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Fig. 16 . La torre vista da ovest.

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Definizione – FrequentazioneCronologia – Non identificabile.

(71.1) Podere Casa Nuova – Pienza (Q 121 II 1721/4768)Ricognizione di superficieHabitat II, 361 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di argillee ciottoli, fosso Pian dell’Asino a 120 m, oliveto, fresato-incolto.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 4

Descrizione sito – Campo delimitato a nord-ovest dal campo adia-cente al podere Casa Nuova, a sud dalla strada basolata che porta alpodere San Giovanni, a est dal campo adiacente al podere San Gio-vanni. Il terreno è per lo più di colore chiaro e di consistenza argil-losa, anche se in alcuni punti diviene di colore rossastro o marronescuro. Morfologicamente si tratta di un pianoro che scende in pia-nura verso nord, mentre a sud è segnato dalla strada bianca acciot-tolata. La parte più elevata e spianata della collinetta è coltivata aoliveto (10 filari a una distanza più o meno di 2 m l’uno dall’altro),mentre nella parte più bassa dei versanti la terra è coltivata a semi-nativi come tutti i campi circostanti.Descrizione unità topografica – Sul sito riconosciuto la prima voltanel 1996 nell’oliveto di Casa Nuova, sono state ripetute almenoquattro ricognizioni per capirne la dinamica, già apparsa dallaprima volta molto complessa e articolata. Purtroppo nel corso di seianni il terreno non è mai stato lavorato, almeno nei periodi in cuisiamo tornati, quindi non abbiamo mai potuto aggiungere nessunindizio nuovo sulla distribuzione del materiale in superficie, rispettoalla prima ricognizione. La concentrazione interessa per lo più tutta la superficie dell’oli-veto, che misura 265x60 m, ovunque all’interno del perimetrodell’oliveto emergono pietre di media e piccola pezza, quellegrandi sono state tolte e ammassate lungo la strada acciottolata,le pietre sono però visibili per lo più intorno ai lati dell’oliveto,quasi a delimitarlo, poi mano a mano che ci si sposta all’internoaumenta la quantità di frammenti di tegole, coppi e mattoni, al-cuni molto bruciati. La concentrazione aumenta nella zona tra laprima fila di olivi (partendo dalla strada) e la quinta, è un’areache misura 78x30 m. In questo spazio, oltre alla costante dei la-terizi, emerge una discreta quantità di frammenti di ceramica so-prattutto depurata e grezza. All’interno di quest’area si può indi-viduare una ulteriore concentrazione, che misura 36x10 m, al-l’interno della quale la quantità di ceramica aumentanotevolmente, qui si trovano anche frammenti di sigillata, ver-nice nera e in massima quantità ingobbiata di rosso, oltre alla de-purata e alla grezza in quantità maggiore rispetto a prima. Nellaparte più a est della concentrazione, nel punto in cui inizia a di-minuire il grande affioramento di ceramica, si può notare unamaggior presenza di frammenti di anforacei, da lì vengono anchealcuni frammenti di dolia. Una ulteriore osservazione è che al-l’interno dalla grande concentrazione la ceramica da mensa sitrova maggiormente nella parte più a ovest, mentre la ceramicagrezza più concentrata si inizia a trovare poco prima degli anfora-cei. La concentrazione è orientata est/ovest. Nel corso dellaquarta ricognizione ripetuta sul sito, avvenuta nella primavera del2002, sono state rinvenute più o meno nel punto di massimaconcentrazione di ceramica, dove il pianoro è più spianato, duemonete ben conservate e leggibiliUna è un follis del 321 d.C.

D/ CONSTANTINVS AVG. Busto di Costantino I laureato adestra.R/ D.N CONSTANTINI MAX AVG. Al centro VOT XX en-tro corona d’alloro. In esergo PA.

L’altra è un Asse di Marco Aurelio (l’identificazione è più dubbia ri-spetto all’altra).

D/ Testa laureata a destra.R/ Marte con ...nella sinistra si appoggia a destra su...

Il rinvenimento di queste monete ha fissato la cronologia di iniziodell’utilizzo del sito in maniera più massiccia, nel corso della mediaetà imperiale.Interpretazione – La cronologia inizia con pochi frammenti di ver-nice nera probabilmente in associazione ai diversi frammenti di si-gillata databili tra I secolo a.C.-I d.C., che indicano una frequenta-zione del sito in epoca tardo repubblicana-primo imperiale. Appa-rentemente dal numero dei materiali pare che in questa fase il sitonon avesse ancora raggiunto il massimo della frequentazione cheinizia durante la media età imperiale, quando il rinvenimento didue monete puntualizza la cronologia. L’arco temporale maggior-mente rappresentato è il tardo antico, individuabile tramite il rinve-nimento di materiali databili alla metà del IV d.C. con una conti-nuità fino al pieno VI d.C. Le dimensioni e la consistenza del mate-riale riferibile a questo arco cronologico indicano la presenza di unastruttura rilevante, probabilmente una fattoria, che ha lasciato im-ponenti tracce sulla superficie. A completare l’arco cronologico difrequentazione del sito sono presenti, in alcuni punti del pianoro,pochi frammenti di maiolica arcaica indicanti probabilmente la la-vorazione medievale dei campi.Definizione – FattoriaCronologia – I secolo a.C.-VI secolo d.C./XV secolo.Elementi datantiAcroma grezzaOlla: tav. XXIV, nn. 1, 7; tav. XXVIII, n. 6; tav. XXIX, nn. 8, 11.Ciotola: tav. XXX, n. 13; tav. XXXI, n. 9.Coperchio: tav. XXXI, n. 14.Frammento di fondo: tav. XXX, n. 6.Depurata ingobbiata di rossoBoccale: tav. XXXVIII, nn. 3, 4.Ciotola: tav. XXXIX, nn. 7, 8, 9, 11; tav. XL, n. 1.Piattello: tav. XL, n. 5.Piatto: tav. XLI, nn. 1, 2.Frammento di fondo decorato: tav. XLI, n. 4.Frammento di fondo: tav. XLI, nn. 6, 7, 8.

(72.1) Spedaletto – Pienza (Q 121 III 1717/4767)Ricognizione di superficieHabitat I, 285 m slm, pianura, depositi alluvionali, fiume Orcia a700 m, seminativo, arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di terra molto argillosa di colore grigia-stro specialmente nella parte più a est del campo, mentre la terra èpiù friabile e di colore marrone scuro a ovest. Il campo è di formarettangolare con un risparmio di vigna verso nord. È delimitato asud dalla S.P. 53, a est dalla strada bianca che porta al podereOsteria, a ovest dalla strada bianca che porta al podere Montertine.Descrizione unità topografica – La concentrazione si trova nellaparte più a sud del campo precisamente nel punto in cui confina

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con la strada bianca che porta al podere Montertine. Non ha unaforma definibile chiaramente, anche se si riesce a intravedere vaga-mente un rettangolo, che misura all’incirca 36x20 m, si trovanoframmenti di mattoni, coppi, tegole, ceramica depurata, grezza emaiolica arcaica. I frammenti sono concentrati ma sparsi all’internodi questa zona, non si può individuare un punto in cui un tipo èpiù presente di un altro, sono disposti molto omogeneamente. Laconcentrazione è orientata nord-sud.Interpretazione – Si tratta molto probabilmente di un’abitazionemedievale.Definizione – AbitazioneCronologia – Basso Medioevo.Elementi datantiMaiolica arcaicaBoccale: tav. XLII, n. 2.Frammento di fondo: tav. XLII, n. 8.Frammento di parete: tav. XLII, n. 10; tav. XLIV, nn. 4, 5, 6, 11.Acroma grezzaOlla: tav. XLV, nn. 4, 5, 8.Acroma depurataBoccale: tav. XLVI, n. 3.Casseruola: tav. XLVI, n. 9.Frammento di parete decorato: tav. XLVIII, nn. 1, 7.

(73.1) Podere Torricelle – Pienza (Q 121 II 1723/4767)Ricognizione di superficieHabitat III, 492 m slm, versante collinare, argille sabbiose, fossoLucciola Bella a 600 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo delimitato a sud dalla strada che portaal podere La Bandita, sempre a sud quasi adiacente alla strada sitrova una grossa macia ricoperta di rovi quasi completamente cherappresenta un buon punto di riconoscimento. In tutte le altre di-rezioni il fondo è delimitato da altri campi dai quali è diviso dasemplici fossi o bassa vegetazione spontanea. Morfologicamente sitratta di un grande versante collinare che ha il suo punto più altointorno alla macia a sud-est, mentre scende in direzione ovest finoa raggiungere il torrente Rigo. La terra è di colore e consistenza va-riabile, dal grigio fino al marrone di certi punti e dalla consistenzaassolutamente argillosa fino a quella più morbida specialmentenella parte alta del versante.Descrizione unità topografica – La visibilità non è molto buona acausa della forte componente di argilla del terreno che rende la su-perficie grigia e i frammenti sono scarsamente visibili. La concen-trazione è orientata nord-sud, con molto trascinamento lungo ilpendio che specie verso est è forte, all’interno di questa concentra-zione che misura 20x10 m si trovano frammenti di laterizi, cera-mica depurata, grezza, maiolica e ingubbiata e graffita. All’internodella UT 1 si nota una maggior presenza di anforacei nella parte piùvicina alla strada. Si distingue bene dalla UT 2 per la maggior pre-senza di frammenti ceramici e per il colore un po’ più scuro. Pur-troppo la maggior parte del materiale raccolto non è databile.Interpretazione – Probabile area insediativa, forse tardo antica, pur-troppo la datazione deriva da un unico frammento ceramico cheappunto fissa la cronologia alla tarda antichità, ma non possiamoconsiderare il sito con molta sicurezza. L’altro elemento certo è ilframmento di ingubbiata e graffita rinascimentale che crediamo

non possa essere messo in relazione con il deposito, quindi indi-chiamo per questa fase solo una frequentazione.Definizione – Generica area insediativaCronologia – Tardo antico-Rinascimento.Elementi datantiAcroma depurataOlla: tav. XXXIII, n. 1.Depurata ingobbiata di rossoBoccale: tav. XXXVIII, n. 2.Ingubbiata e graffitaCiotola: tav. XLIV, n. 13.

(73.2) Podere Torricelle – Pienza (1723/4768)Ricognizione di superficie

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 73.1.Descrizione unità topografica – La visibilità non è molto buona acausa della forte componente di argilla del terreno che rende la su-perficie grigia e i frammenti sono scarsamente visibili. La UT 2 nonha una forma precisa, si tratta di una concentrazione quasi a semi-cerchio intorno alla macia, vi si trovano affioranti frammenti dicoppi, tegole, ceramica depurata e un frammento di sigillata rinve-nuto proprio in prossimità della macia. Proprio la sigillata risulta es-sere l’unico frammento datante di questa seconda concentrazione.Interpretazione – Sono riconoscibili le tracce di una frequentazioneromana probabilmente a scopo abitativo data l’associazione di te-gole e anforacei nello spazio che circonda la macia.Definizione – Generica area insediativaCronologia – Tarda Repubblica-prima età imperiale.

(74.1) Montertine – Pienza (Q 121 III 1717/4768)Ricognizione di superficieHabitat II, 396 m slm, sommità collinare, argille, torrente Tresa a650 m, Coltura Stabile, Fresato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 3

Descrizione sito – Il sito è la sommità del Poggio di Montertine,delimitata in ogni direzione dagli ampi versanti della collina, tenutia seminativo. La sommità più alta invece è coltivata a oliveto.Morfologicamente si tratta di una superficie tendenzialmente de-gradante verso le pendici, tranne nel punto più centrale dove è vi-stosamente più spianata. Il terreno durante la prima ricognizione ef-fettuata sulla sommità era a sodo, solo in alcuni punti fresato tra ifilari degli olivi. Durante la seconda e la terza ricognizione, effet-tuate nel 2001 e nel 2003, quando è stata praticata anche l’indaginegeofisica, il terreno era fresato.Descrizione unità topografica – Dalla ricognizione effettuata nel1996 sono stati raccolti sulla sommità della collina tra gli ulivi e ap-pena lungo le primi pendici della sommità, soprattutto nella parteche guarda verso sud e sud-est, alcuni frammenti di maiolica arcaicaed è stata osservata la presenza di frammenti di laterizi (mattoni e te-gole) sparsi su tutta la sommità. Purtroppo la visibilità non eramolto buona a causa di molte erbacce distribuite tra le file di ulivi.Durante la campagna 2001 siamo tornati a fare una ricognizionesulla cima della collina di Montertine. Questa volta la visibilità eramolto migliore rispetto al 1996, la superficie tra gli olivi era arata.

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Siamo riusciti a riconoscere una concentrazione di materiale affio-rante sulla sommità del colle. Il trascinamento è ridottissimo, sonosoprattutto i quattro filari centrali dell’oliveto impiantato sulla som-mità, a essere interessati dalla presenza di materiale, nello specificol’area interessa 68x54 m, orientata nord-sud. Al centro della som-mità, dove il terreno è più spianato, invece, è stato individuato unostrano vuoto di materiale, con affioramenti argillosi, il vuoto misura:26x16 m, orientato est/ovest. Il materiale affiorante è rappresentatoda mattoni, pietre, tegole, coppi, ceramica depurata, grezza, maiolicaarcaica e invetriata. Le tracce materiali presenti prima della ricogni-zione del 2001 non erano sufficienti a sostenere la presenza di un ca-stello, come si desume dalle fonti edite. Era innegabile una frequen-tazione medievale, ma indicazioni più precise non erano emerse. Aseguito della seconda ricognizione avvenuta nel 2001, quando sonostati praticati anche due piccoli saggi, la presenza del castello sembraaccertata. La concentrazione sulla sommità è molto forte e dal se-condo saggio praticato, è apparso una massiccio strato di crollo dipietre squadrate e laterizi. La definizione del materiale affiorantecome castello deriva dal collegamento delle presenze archeologichecon le notizie storiche su questo sito che appunto ricordano una for-tificazione abitata su questa collina: cfr. 5/Q 121 III/Pie. Una nuovaricognizione nell’agosto del 2003 ha permesso di confermare la si-tuazione riconosciuta due anni prima. Questa ricognizione è stata ef-fettuata in occasione di una prospezione geofisica con il gradiometrosulla sommità del poggio, rilevando una porzione di 40x40 m.Definizione – CastelloCronologia – Basso MedioevoDati telerilevati – Foto verticale/obliqua, prospezione geofisicaDescrizione dati telerilevati – Sia le foto oblique sia quelle verticalimostrano l’anomalia della collina rispetto alla zona circostante. Lapresenza degli olivi solo sulla sommità del poggio ne accentuano lavisibilità. L’effettuazione del rilievo geofisico ha presentato notevolidifficoltà in relazione alla presenza degli olivi sulla zona dove è stataimpiantata la griglia che ha comportato la scarsa attendibilità di al-cuni profili. In ogni modo sono emerse delle labili tracce relative asegni di antropizzazione dell’area.Eira, 1976Aima, 1996Aerial survey, 2000Rilievo GPS.Elementi datantiMaiolica arcaicaBoccale: tav. XLII, nn. 4, 5.

Frammento di parete: tav. XLII, n. 16.Acroma grezzaTesto: tav. XLV, n. 11.Acroma depurataCasseruola: tav. XLVI, n. 8.

(75.1) Podere Casa Nuova – Pienza (Q 121 II 1721/4768)Ricognizione di superficieHabitat III, 330 m slm, versante collinare, argille, fosso Pian dell’A-sino a 170 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di terra chiara e argillosa, di forma vaga-mente triangolare, delimitato a nord dal podere Casa Nuova, a suddalla strada bianca acciottolata. Morfologicamente si tratta di unversante collinare abbastanza inclinato che scende verso la stradache lo delimita a sud. Sparse per il campo affiorano grosse pietre dicolore giallastro e altre di pezza più piccola.Descrizione unità topografica – Non è possibile riconoscere unaconcentrazione precisa, lungo la discesa ovest del versante sul qualesi trova il podere Casa Nuova sono stati raccolti un frammento didolio e pochissimi frammenti di ceramica grezza senza forma.Definizione – SporadicoCronologia – Non identificabile.

(76.1) Croce di Monticchiello – Pienza (Q 121 II 1721/4771)Ricognizione di superficieHabitat IV, 477 m slm, versante collinare, argille e argille sabbiosecon intercalazioni di argille, ghiaie e gesso, fosso Lanese a 420 m,seminativo, arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo abbastanza grande di forma vaga-mente rettangolare, di terra molto argillosa e grigia. Si trovanella zona proprio a sud dell’incrocio che si incontra prima diMonticchiello che porta a Chianciano. Il campo è posto a ovestdell’incrocio, dalla parte che ve a Pienza, precisamente tra lastradina che porta ai garage dell’ultima fila di case e la croce inferro che si trova lungo la S.P. 88. È delimitato a est dalla S.P.88, a nord dalla strada privata delle case sopraddette. La morfo-logia è varia, si alternano piccole collinette che rendono ondu-lato il fondo agricolo. Descrizione unità topografica – Verso nord al confine con la stradaprivata che costeggia le abitazioni moderne che delimitano ilcampo, emerge una chiazza rossastra, di forma rettangolare che mi-sura 19x13 m. È presente una notevolissima quantità di mattoni,coppi, tegole, molti dei quali completamente bruciati. Insieme aquesti frammenti di laterizi sono presenti pochissimi frammenti diceramica, tra i quali un fondo in maiolica arcaica, notevole la pre-senza di pietre di piccola pezza. Il terreno nel punto di massimaconcentrazione assume una intensa colorazione rossastra; il trascina-mento è evidente per molti metri ai lati della concentrazione. Lepietre sono comunque presenti su tutta la porzione del campo checaratterizza la sommità spianata, che appunto diviene più pianeg-giante rispetto al versante che scende verso ovest, in misura mag-giore nella parte che costeggia la S.P. 88, si trovano pietre di grandidimensioni, alcune sembrano essere state squadrate, una in prossi-

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Fig. 17. Profilo della collina di Montertine visto da nord.

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mità della strada privata sembra una testata d’angolo rivestita di in-tonaco. Poca ceramica grezza e alcuni frammenti di depurata sonopresenti nel resto del campo.Interpretazione – Si tratta di una fornace per laterizi, dalla presenzadella maiolica si può ipotizzare di epoca medievale.Definizione – FornaceCronologia – XIV-XV secolo d.C.Elementi datantiMaiolica arcaicaFrammento di parete: tav. XLII, n. 14.Acroma depurataFrammento di parete decorato: tav. XLVIII, nn. 3, 4.

(77.1) Podere Mezzoquarto – Pienza (Q 121 III 1719/4769)Ricognizione di superficieHabitat II, 321 m slm, versante collinare, depositi alluvionali, fossoBianco a 140 m, seminativo, arato

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma regolare, di terra compatta dicolore marrone chiaro, delimitato a sud dal podere Mezzoquarto, anord dalla strada basolata che conduce verso il podere Prugnole econtinua attraversando molta parte di campagna all’altezza delbasso versante che scende verso l’Orcia fino a ricongiungersi allaS.P. 53. A ovest è delimitato dalla S.P. 88. La morfologia è di ver-sante collinare, si tratta del versante nord della collina sulla qualesorge il podere Mezzoquarto.Descrizione unità topografica – Il materiale mobile rinvenuto èsporadico e molto frammentato a causa delle profonde arature.Sono frammenti per lo più di maiolica e ceramica depurata, fram-menti di coppi e mattoni.Interpretazione – Si può solo dire che si tratta di una frequenta-zione medievale, senza nessuna legame a un eventuale deposito.Definizione – FrequentazioneCronologia – Generico Medioevo.

(78.1) Podere Mezzoquarto – Pienza (Q 121 III 1719/4769)Ricognizione di superficieHabitat II, 297 m slm, pianura, depositi alluvionali, fosso Bianco a30 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma rettangolare, molto allungato indirezione est/ovest, di terra compatta e scura, in certi punti moltofriabile, il colore rimane sempre marrone molto scuro. È delimitatoa sud dalla strada che conduce verso il podere Prugnole e continuaattraversando molta parte di campagna all’altezza del basso versanteche scende verso l’Orcia fino a ricongiungersi alla S.P. 53., a ovest èdelimitato dalla S.P. 88. La morfologia è pianeggiante.Descrizione unità topografica – Nella zona pianeggiante sono statiraccolti pochi frammenti di ceramica senza forme non databile.Definizione – SporadicoCronologia – Non identificabile.

(79.1) Podere Lamone – Pienza (Q 121 III 1720/4770)Ricognizione di superficieHabitat III, 418-435 m slm, versante collinare, argille e argille sab-

biose con intercalazioni di argille, ghiaie e gesso, torrente Tresa a670 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma regolare, di terra molto argil-losa con chiazze di colore giallo, rossastro e marrone molto scuro.Delimitato a ovest dalla S.P. 88, a nord e a est da due strette stradebianche che portano in direzione della pieve di Santa Maria delloSpino. La morfologia è un ampio versante collinare che degradadolcemente in direzione ovest, verso la S.P 88.Descrizione unità topografica – I reperti mobili rinvenuti sonosporadici e sono frammenti di coppi, tegole, mattoni, ceramicadepurata e grezza, tutti sono di piccolissime dimensioni a causadelle arature che li hanno molto frantumati e sparsi per tutto ilcampo.Interpretazione – Probabile frequentazione romana. I materiali an-che se ridotti in porzioni piccolissime sono indicazione di un’areaabitata.Definizione – Generica area insediativaCronologia – Età imperiale.Elementi datantiCeramica comuneFondo di generica forma chiusa: tav. XII, n. 12.Zaffera a rilievoFrammento di parete: tav. XLIV, n. 12.

(79.2) Podere Lamone – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 79.1.Descrizione unità topografica – In direzione est, vicino al pic-colo boschetto che circonda il podere Spinarello, si trova unaconcentrazione di 16x14 m, orientata nord-sud, all’interno diessa si trova una notevolissima quantità di coppi, un frammentodi tazza in maiolica arcaica, pochi frammenti di mattoni, alcunicoppi bruciati, pochi frammenti di ceramica depurata, il terrenoin prossimità della concentrazione non presenta nessun cambia-mento di colore.Interpretazione – Probabile abitazione di periodo medievale, le ara-ture hanno intaccato solo gli strati di crollo del tetto.Definizione – AbitazioneCronologia – XIV-XV secolo d.C.Elementi datantiMaiolica arcaicaTazza: tav. XLII, n. 20.

(80.1) Podere Apparita – Pienza (Q 121 II 1721/4771)Ricognizione di superficieHabitat III, 468-410 m slm, versante collinare, argille sabbiose,fosso Lanese a 570 m, seminativo, arato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di terra di colore marrone chiaro, soloin alcuni punti diviene più friabile e di colore marrone scuro. Laforma del campo è vagamente a L. Confina a est con la S.P. 88, a

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nord con una stradina bianca, la stessa che lo delimita anche aovest. La morfologia è varia trattandosi di varie collinette che sialternano, fornendo un andamento ondeggiante al fondo agricolo.Descrizione unità topografica – All’interno della UT 1 emergonopietre di media e piccola pezza, alcune sembrano squadrate. Sonopiuttosto notevoli i frammenti di ceramica depurata, grezza maio-lica arcaica e maiolica tarda. Nel punto in cui dalla S.P. 88 si entranel campo si trova un capannino per il pollame, in direzione ovestdal capannino si trova un olivo, sotto di esso sono emerse moltescorie di vetro e di ferro in quantità minore che fanno pensare all’e-sistenza almeno di un forgia.Interpretazione – Le tracce emerse dal terreno indicano una fre-quentazione del sito difficilmente posizionabile nel tempo. Infattisono emersi materiali attribuibili all’età medievale e tardo medie-vale, insieme ad altri che non hanno forme precise, ma dagli impa-sti sembrano di epoca romana. Non è però possibile individuare unlegame tra loro o un’eventuale prevalenza, per cui l’unica certezzaresta un pezzo in maiolica arcaica e i resti di una forgia per la lavo-razione del vetro.Definizione – FrequentazioneCronologia – XIV-XV secolo d.C.

(80.2) Podere Apparita – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 80.1.Descrizione unità topografica – Nella parte del campo a sud checonfina con il podere Apparita, la terra presenta una chiazza più omeno circolare, con un diametro di circa 30 m, la terra in questachiazza è molto scura e friabile rispetto al resto del campo. All’in-terno di questa chiazza si trovano in prevalenza frammenti di cera-mica grezza, pochi di depurata e pezzi di argilla pressata con moltiinclusi. Sono emerse anche due reperti litici preistorici dei qualiuno particolarmente riconoscibile con cortice e ritocchi.Interpretazione – La presenza di due reperti litici lavorati, indica lafrequentazione del sito in epoca preistorica. L’annerimento dellaterra e i frammenti ceramici presenti indicano un’abitazione in ma-teriale deperibile, con tracce di intonaco d’argilla, ma i materiali pre-senti non permettono l’individuazione di una cronologia precisa.Definizione – Frequentazione/Abitazione in materiale deperibileCronologia – Paleolitico generico/Non identificabile.

(81.1) Podere Acqua Puzzola – Pienza (Q 121 III 1717/4771)Ricognizione di superficieHabitat II, 308-337 m slm, versante collinare, argille e argille sab-biose con intercalazioni di argille, ghiaie e gesso, fosso Rigo a 300m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Grande campo formato da due versanti collinariche convergono scendendo in una piccola conca. È delimitato anord e a est dalla S.P. 18, a sud è segnato dal fosso Rigo e a nord èdelineato dalla strada bianca che porta verso il podere Cupaiole. Ilcolore della terra non è uniforme così come la consistenza, da mar-rone scuro, specialmente delle aree che costeggiano il fosso Rigo apunti in cui prevalgono affioramenti argillosi e grigi. Sono frequenti

affioramenti di quarzo in grande quantità specialmente nella partenord del campo.Descrizione unità topografica – Nei pressi del podere Acqua Puz-zola, dove il campo tocca la quota altimetrica più alta, è emersa unbellissima selce preistorica. Definizione – FrequentazioneCronologia – Paleolitico generico.Elementi datantiReperti liticiRaschiatoio: tav. I, n. 5.

(81.2) Podere Acqua Puzzola – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 81.1.Descrizione unità topografica – Il materiale mobile che è emerso èsporadico, si tratta di frammenti di laterizi, di ceramica depurata,grezza, un frammento di sigillata, scorie di vetro. Ogni tanto in varipunti del campo ci sono affioramenti di pietrame senza corrispon-denza di ceramica. Lungo il versante sono stati rinvenuti anche po-chi frammenti di maiolica arcaica indice di una frequentazione me-dievale, probabilmente legata a sfruttamento agricolo. Interpretazione – Materiale sporadico, scivolato lungo il versante,probabilmente non collegabile a un deposito presente in questazona. Non è da escludere un collegamento con la zona dei CampiRutiliani che si trova poco a nord, una zona dalla ricca tradizione dirinvenimenti di epoca romana: cfr. 37/1/121III/Pie.Definizione – FrequentazioneCronologia – Tarda Repubblica-prima età imperiale/XIV-XV secolod.C.

(82.1) Poggio Muricci – Pienza (Q 121 II 1722/4768)Ricognizione di superficieHabitat II/III, 359/402 m slm, versante collinare, argille e argillesabbiose con intercalazioni di argille, ghiaie e gesso, torrente Rigo a520 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Si tratta di tre fondi agricoli facenti parte di ungrande versante collinare che degrada verso sud. La terra in generaleè abbastanza friabile, in diversi punti assume colorazioni rossastre emarrone scuro. Questi tre campi si trovano a sud di Poggio Mu-ricci, sono divisi da siepi di arbusti, sono caratterizzati dagli affiora-menti di grandi chiazze di colore diverso dal resto del campo, all’in-terno delle quali è presente pietrame naturale di piccola pezza.Descrizione unità topografica – Tutta la zona di Poggio Muricci,composta da una serie di campi degradanti verso sud, risulta poveradi materiale mobile anche sporadico. Sono emersi pochi frammentidi laterizi, ceramica depurata e grezza.Definizione – SporadicoCronologia – Non identificabile.

(82.2) Poggio Muricci – Pienza (Q 121 II 1722/4769)Ricognizione di superficie

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

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Descrizione sito – cfr. sito 82.1.Descrizione unità topografica – In prossimità della siepe divisoria asud, si trova la concentrazione di materiale archeologico, probabil-mente essa è stata tagliata dalla siepe, esserne certi è impossibiledato che la siepe è molto fitta ed è impossibile vedere se nell’altrocampo continua al concentrazione. La UT è riconoscibile anche peril cambiamento del colore della terra e della sua consistenza, che di-viene più scura e più friabile rispetto al campo circostante. All’in-terno di essa sono presenti frammenti di tegole, coppi e mattoni,pietre di piccola pezza, frammenti di ceramica depurata, maiolicaarcaica. La forma della concentrazione è molto allungata, misura18x6 m, ed è orientata est/ovest.Interpretazione – Probabilmente si tratta di un’abitazione medie-vale, in pietre e mattoni a copertura laterizia. Questa evidenza po-trebbe corrispondere all’attestazione storica di una delle due abita-zioni registrate nell’Estimo del 13216-20 presso la località Moricci(cfr. 263/1/121II/Pie).Definizione – AbitazioneCronologia – XIV-XV secolo d.C.

(83.1) Podere Montello – Pienza (Q 121 II 1720/4770)Ricognizione di superficieHabitat III, 404 m slm, versante collinare, argille e argille sabbiosecon intercalazioni di argille, ghiaie e gesso, torrente Tresa a 530 m,seminativo, arato-fresato-incolto.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 5

Descrizione sito – Campo di forma rettangolare allungata in dire-zione est/ovest, di terra generalmente argillosa e di colore marronechiaro, ma che in certi punti, specialmente in direzione est, verso laS.P. 88, dove il versante diviene pianoro, diviene friabile e piùscura. È delimitato a nord-est dal podere Montello, a ovest dallastrada parallela alla S.P. 88, a sud dal campo antistante il podere La-mone, e a est dalla S.P. 88. La morfologia prettamente di versantecollinare degradante a ovest, nei pressi della S.P. 88 diviene abba-stanza spianato, tanto da poter essere definito pianoro. Da segnalarenei pressi di questo campo di una sorgente d’acqua nei pressi delpodere Fonte Senese a circa 500 m dal sito.Descrizione unità topografica – Su questo campo sono state prati-cate cinque ricognizioni, delle quali solo la prima può dirsi davveroesaustiva anche perché coincisa con un momento di buona visibilità,dopo una leggera pioggia, nell’autunno del 1996. Le altre verifichesono avvenute ricercando condizioni differenti che non sempre sisono rilevate efficaci. Una volta la ricognizione è stata praticata du-rante l’esecuzione delle arature (estate 1998), una volta con la luce ra-dente del tramonto (autunno 1996), altre mentre il sito era lasciato asodo (estate 1997 e 2001). In ogni caso le nuove ricognizioni nonhanno mai fornito nuove informazioni. La UT 83,1 si trova nellaparte del campo che confina con la S.P. 88, inizia all’altezza dell’oli-veto antistante il podere Montello, si allunga verso sud in una striscialarga circa 25 m e lunga più o meno 100 m, orientata est/ovest. Laconcentrazione coincide con la parte del campo abbastanza pianeg-giante, prima che inizi il versante collinare che scende verso ovest, sipuò definire quasi un leggero pianoro. La superficie in questo puntoè caratterizzata da terra molto scura, quasi nera, e in certi punti leg-germente rialzata, vi è un’enorme quantità di frammenti di tegole,coppi e mattoni. In una striscia nella parte che guarda verso il podereMontello, e che continua in parte nell’oliveto, sono emersi notevoli

frammenti di tubuli, con incisioni triple a rombi, insieme a cocciope-sto, indicanti con ogni probabilità una parte della struttura dedicata aun impianto termale. Molte le pietre che affiorano, alcune anchesquadrate e di grandi dimensioni. Specialmente in due punti, in un’a-rea all’inizio della concentrazione vicino alla S.P. 88 e alla fine verso ilcentro del campo, ci sono due maggiori concentrazioni di ceramica,ma comunque la densità è alta anche nel resto della UT. Si tratta diframmenti di ceramica depurata, grezza, vernice nera, sigillata, ingob-biata di rosso, anforacei, parti della muratura, cocciopesto, quattromonete di epoca tardo-imperiale: una è un Sesterzio di Filippo l’Arabo (244-249 d.C.), un Follis di Massimiano Ercole (286-305 d.C.), un’altra è un Antoniniano di Probo (276-282 d.C.), l’ultima è di Costanzo II (337-361 d.C.). Oltre alle monete e alla ceramica c’erano anche due frammenti dibronzo non identificabili. Il trascinamento è più forte in direzionenord-sud, probabilmente seguendo il senso delle arature e soprattuttoverso ovest dove il pianoro diviene versante. Il proprietario del ter-reno durante la campagna 1996 ci ha informato del rinvenimento dimolto materiale da questo campo ogni volta che si pratica l’araturastagionale. Ci ha mostrato nei pressi del casolare di Motello un accu-mulo di materiale che egli aveva raccolto nel corso degli anni e travari fondi in depurata e anse di anfore ci ha permesso di tenere ancheun bellissimo peso da telaio in granito verde dalla forma circolare.Interpretazione – Le tracce di una prima frequentazione si atte-stano a partire dal III secolo a.C., quando già sembra essere pre-sente una frequentazione consistente, tipo complesso medio-grande. La fase più notevole inizia però con il II secolo a.C. Pre-sente anche il passaggio dal I a.C. al I d.C. Proprio nella fase tra etàrepubblicana e primo Impero va probabilmente letta la trasforma-zione in un grande complesso agricolo, costruito in grandi blocchidi pietra squadrati, copertura di coppi e tegole, frequentato fino atutto il corso del VI secolo d.C. La fase tra III-IV secolo d.C. è benattestata dal rinvenimento delle quattro monete datanti, che indi-cano una continuità delle funzioni economiche della struttura an-che in una fase normalmente poco testimoniata. I reperti presentiindicano la presenza anche di una fase tardo antica, le cronologieterminano intorno al VI secolo d.C. Definizione – Complesso di medio grandi dimensioniCronologia – III-II secolo a.C./VI secolo d.C.Dati telerilevati – Foto aerea verticale Descrizione dati telerilevati – La foto verticale mostra la presenzadi una traccia di forma rettangolare, orientata est/ovest, determinatadalla colorazione e crescita diversa della coltivazione.Eira, 1976Aima, 1996.Elementi datantiImpasto grezzoDolio: tav. VII, n. 6.Ceramica a vernice neraOlpai: tav. IX, n. 2.Generica forma chiusa: tav. IX, nn. 5, 6.Generica forma aperta: tav. X, n. 2.Coppa su alto piede: tav. X, n. 12.Ceramica comuneOlla: tav. XI, nn. 1, 3.Frammento di ansa di forma chiusa: tav. XII, nn. 2, 3.Fondo di generica forma chiusa: tav. XII, n. 11.Manico di coperchio: tav. XIII, n. 9.

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Rozza terracottaOlla: tav. XIV, nn. 2, 3.Olla: tav. XV, n. 2.Frammento di ansa: tav. XVI, n. 2.Acroma grezzaOlla: tav. XVIII, n. 9; tav. XXV, n. 10; tav. XXVI, nn. 5, 7, 9; tav.XXVIII, nn. 3, 4, 13, 14; tav. XXIX, n. 4.Casseruola: tav. XIX, n. 13.Ciotola: tav. XX, n. 2; tav. XXX, nn. 11, 12; tav. XXXI, nn. 5, 6.Acroma depurataGenerica forma aperta (coppa su alto piede?): tav. X, n. 15.Frammento di fondo: tav. XXI, n. 8.Anfora: tav. XXII, n. 4.Depurata ingobbiata di rossoFrammento di fondo decorato: tav. XLI, n. 5.

(83.2) Podere Montello – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 5

Descrizione sito – cfr. sito 83.1.Descrizione unità topografica – La UT 83,2 ha una forma piut-tosto allungata, è orientata est/ovest, è lunga circa 39x15 m. Sitrova nella parte del campo più a sud, molto vicina al confine conil campo antistante il podere Lamone, la concentrazione è compo-sta di materiali più poveri rispetto alla UT 83,1, sono soprattuttoframmenti di anforacei, coppi, tegole, mattoni, in più il proprie-tario ha detto di aver trovato in passato, in questa parte del campomolti puntali e pareti di anfore. La ceramica è depurata e grezza.La terra in coincidenza della UT 2 è più scura rispetto al resto delcampo, ma non tanto quanto la zona della UT 1.Interpretazione – Potrebbe trattarsi di un edificio di servizio, forseun magazzino per la presenza notevole di anforacei. Il materiale da-tante sembra indicare una fase coincidente con quella di massimaespansione della UT, l’età imperiale.Definizione – Struttura di servizioCronologia – Età imperiale.

(83.3) Podere Montello – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 5

Descrizione sito – cfr. sito 83.1.Descrizione unità topografica – La UT 83,3 ha forma rettangolaree dimensioni minori rispetto alla 83,1 e 83,2, si trova più o menoin mezzo alle altre due, parte dalla loro stessa altezza, cioè quasiadiacente alla S.P. 88, ma termina prima. È lunga 29x14 m, orien-tata est/ovest. Nella parte che confina con la S.P., affiorano moltescorie di vetro, quindi una probabile forgia, insieme a pochi fram-menti di tegole, coppi, mattoni, ceramica grezza e depurata, unframmento di ingobbiata di rosso imitante forme e decorazionidella sigillata africana. Interpretazione – Si tratta probabilmente di un edificio di servi-zio, inerente alla struttura più grande rappresentata da 83,1, nellafase imperiale, forse costruito attorno a una forgia per la lavora-zione del vetro. Non è certo dato il carattere superficiale della ri-cerca capire se effettivamente la forgia possa aver convissuto conla struttura in fase imperiale, oppure possa trattarsi di un utilizzosuccessivo del sito.Definizione – Edificio di servizioCronologia – Età imperiale-Tarda antichità.

(84.1) Agriturismo Barbi – Pienza (Q 121 II 1720/4770)Ricognizione di superficieHabitat III, 482 m slm, Altopiano, argille e argille sabbiose con in-tercalazioni di argille, ghiaie e gesso, torrente Tresa 1.000 m, Col-tura Stabile, Bosco.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Si tratta di un boschetto posto a est dell’aziendaagrituristica Barbi, si estende su un piccolo pianoro. Il bosco si rag-giunge facilmente seguendo un piccolo sentiero segnato tra i cam-petti ritagliati tra gli oliveti che circondano l’agriturismo.Descrizione unità topografica – Entrando nel bosco dalla casa del-l’agriturismo Barbi, il sito si trova su un banco di arenaria al centrodel pianoro, rivolto a ovest. Si tratta di una tomba scavata appuntonell’arenaria, ha l’entrata murata in modo disordinato per circa 50cm, all’interno di fronte all’entrata il piano scende a formare unpiccolo vano scavato nel piano di calpestio, quasi un piccolo corri-doio d’ingresso, ai lati intorno al “corridoio” ci sono due strisce dipietra rialzate, nella parete centrale si trova un piano di appoggioinserito in una nicchia scavata di forma semicircolare, il vano dellatomba è creato da grosse pietre che si incastrano, i buchi che sonopresenti all’interno sono tamponati da piccole pietre. La muraturache chiude l’entrata nella parte interna presenta tracce evidenti dimalta chiara e tre frammenti di tegole inserite, per il resto si trattadi blocchetti di arenaria non lavorati. La tomba internamente èalta circa 1,60 m, ed è larga circa 2 m. L’individuazione del sito èstata possibile grazie alle indicazioni del proprietario dell’agrituri-smo Barbi.Definizione – TombaCronologia – Generica età etrusco-romana.

(85.1) Podere Le Chiassaie – Pienza (Q 121 II 1721/4771)Ricognizione di superficieHabitat III, 468-497 m slm, versante collinare, argille e argille sab-biose con intercalazioni di argille, ghiaie e gesso, torrente Tresa a1100 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

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Fig. 18. La concentrazione di materiale archeologico affiorante in località Montello.

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Descrizione sito – Campo di forma allungata in direzione nord-est/sud-ovest, di terra abbastanza argillosa e di colore marronechiaro che in certi punti diviene marrone scuro e molto friabile. Ilcampo è delimitato a nord-ovest dalla S.P. 88, a sud dalla stradabianca che porta al podere Le Chiassaie, a est da un piccolo bo-schetto che delimita la forma del campo. Morfologicamente sitratta di un versante collinare che degrada verso la S.P. 88, mentrela sommità è segnata dal bosco.Descrizione unità topografica – Non esiste una vera concentra-zione, si può solo notare che a nord-est dove il campo è più pianeg-giante vi sono più materiali mobili, sono di epoche diverse, maomogeneamente distribuiti, sono frammenti di mattoni, coppi, te-gole, ceramica grezza, depurata, maiolica arcaica e tarda, un fondo euna parete di dolio, un nucleo in diaspro bianco.Interpretazione – Le tracce di frequentazione del sito iniziano inepoca preistorica, con un nucleo datato al Neolitico. I materiali pre-senti indicano l’esistenza di un’abitazione con copertura laterizia,ma non abbiamo dati cronologici forniti da ceramica legata a que-sta struttura. Indubbie sia le tracce romane che medievali. Pur-troppo manca l’evidenza di un deposito ben riconoscibile.Definizione – Generica area insediativaCronologia – Paleolitico generico/Tarda repubblica-prima età im-periale/XIV-XV secolo d.C.Elementi datantiReperti liticiNucleo: tav. I, n. 12.

(86.1) Podere Collo Sodo – Pienza (Q 121 II 1721/4770)Ricognizione di superficieHabitat IV, 541-526 m slm, versante collinare, argille e argille sab-biose con intercalazioni di argille, ghiaie e gesso, torrente Rigo a700 m, seminativo, arato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma vagamente a L, di terra per lopiù molto argillosa e di colore grigiastro, delimitato a nord dal po-dere Collo Sodo, a ovest dalla strada bianca che porta in direzionedei poderi Malafiore e Fonte Senese, a est dal boschetto intorno allazona detta La Gogna. Morfologicamente è molto variegato, infattiin direzione del podere Collo Sodo si presenta con una superficieabbastanza spianata, mentre continuando in direzione est si pro-lunga in un versante ampio e in certi punti scosceso, per poi dive-nire pianeggiante in direzione nord.Descrizione unità topografica – Non esiste una concentrazionechiara di materiali, anche se si possono riconoscere delle zonedove i reperti mobili di un certo tipo sono più numerosi, peresempio la ceramica grezza si trova di più nella parte del campoantistante il podere Collo Sodo, mentre verso est nella parte ter-minante del campo, nel punto in cui confina con il bosco, sonoemersi dei laterizi con grossi inclusi. In mezzo al campo, invece,in un punto dove intorno non ci sono altri reperti è stata rinve-nuta una fuseruola fittile.Interpretazione – I materiali rinvenuti non sono legati a un depo-sito preciso, tranne nel punto più vicino al bosco dove è emersa unachiara concentrazione di laterizi con grossi inclusi, non era presenteceramica datante, ma l’esistenza di un elemento quale una piccolastruttura o una tomba è indubbia.Definizione – FrequentazioneCronologia – Generica età etrusca.

(87.1) Podere Fonte Senese – Pienza (Q 121 II 1721/4769)Ricognizione di superficieHabitat III, 474 m slm, versante collinare, argille sabbiose, torrenteRigo a 1200 m, seminativo, arato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 3

Descrizione sito – Campo di forma vagamente rettangolare, delimi-tato a est dalla strada bianca che porta al podere Isabella, a nord dauna fitta siepe divisoria, così come a sud e a ovest. La terra tenden-zialmente è molto argillosa e grigia, mentre diviene friabile e mar-rone in prossimità della strada bianca che delimita il fondo e dove lamorfologia di versante cambia assumendo le caratteristiche di unpianoro. Da segnalare nei pressi di questo campo di una sorgented’acqua nei pressi del podere Fonte Senese, a circa 400 m dal sito.Descrizione unità topografica – Su questo sito individuato du-rante la campagna del 1996, sono state ripetute tre ricognizionisuccessive. Purtroppo solo durante la prima ricognizione il suoloera arato e la visibilità buona. Durante gli altri sopralluoghi avve-nuti nel 1997, 1998 e nel 2001, il campo era lasciato a sodo e lavisibilità era scarsissima. La concentrazione si trova sul pianoro didimensioni piuttosto ridotte, posto nella parte del campo che co-steggia al strada bianca che porta da Fonte Senese al podere Isa-bella, poi inizia il versante collinare che degrada dolcemente versosud-ovest. Un segno per dare la posizione precisa del deposito ca-ratterizzato da reperti affioranti, sono tre grandi alberi, isolati dalresto della fila che costeggia la strada bianca. La UT ha forma ret-tangolare, orientata est/ovest, lunga 27x18 m. I reperti appaionomolto compatti con scarso trascinamento. La concentrazionemaggiore si trova nella parte più pianeggiante, mentre il leggerotrascinamento continua appena lungo il pendio verso ovest. Al-l’interno di questo rettangolo vi è una grossa quantità di fram-menti di coppi e tegole, e qualche pietra di piccola pezza, moltaceramica grezza, anche decorata, ceramica depurata, poca sigillata,rinvenuta anche una lama spezzata in ossidiana.Interpretazione – La frequentazione inizia in epoca preistorica,testimoniata dal rinvenimento di una lama neolitica in ossidiana.La frequentazione romana inizia nel periodo tra tarda repubblica– primo impero, con tracce molto labili, pochi frammenti di si-gillata italica. La frequentazione massiccia è attestata dalla finedel IV d.C. a tutto il VI d.C. Non possiamo ipotizzare una con-tinuità tra la fase imperiale e quella tardo antica, probabilmentesono due momenti distinti di utilizzazione del sito. Presente an-che qualche frammento di maiolica arcaica a indicare lo sfrutta-mento agricolo medievale.Definizione – Frequentazione/AbitazioneCronologia – Neolitico/I secolo a.C./I secolo d.C./IV-VI secolod.C./ XIV-XV secolo d.C.Elementi datantiReperti liticiLama: tav. I, n. 4.Terra sigillata italicaCoppa: tav. XVII, n. 8.Frammento di piede: tav. XVII, nn. 13, 17.Acroma GrezzaOlla: tav. XXIV, nn. 5, 9; tav. XXV, nn. 1, 2, 3, 4; tav. XXVII, n.11; tav. XXIX, nn. 6, 7.Presa di coperchio: tav. XXXI, nn. 18, 19.Frammento di parete: tav. XXXII, nn. 6, 7.

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Acroma depurataBoccale: tav. XXXIV, n. 2.Ciotola: tav. XXXIV, n. 11.Anfora: tav. XXXVII, n. 2.

(88.1) Podere Bellaria – Pienza (Q 121 II 1725/4768)Ricognizione di superficieHabitat IV, 558-595 m slm, versante collinare, conglomerati poli-genici con intercalazione di sabbia argilla e brecce, torrente Miglia a220 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Si tratta di un unico campo, ma che pare divisoin due da una fitta cortina di alberi che a un certo punto ne se-gnano l’andamento. Sono una propaggine degli alberi del bosco checirconda il campo da ogni lato. Il fondo agricolo è situato a norddella casa del podere Bellaria. La terra è di colore molto scuro, fria-bile e con molti affioramenti di sassi. La morfologia è quella di unversante collinare che scende da nord a sud.Descrizione unità topografica – Sono stati ritrovati solo pochiframmenti di ceramica depurata e pochissimi di ceramica grezza, al-cuni frammenti in grezza probabilmente pertinenti alla stessa forma(probabilmente un olla).Definizione – SporadicoCronologia – Non identificabile.

(89.1) Podere Fonte Senese – Pienza (Q 121 II 1721/4770)Ricognizione di superficieHabitat III, 516 m slm, versante collinare, argille, torrente Rigo a1300 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma trapezoidale, di terra general-mente argillosa e grigia, che solo in certi punti diviene friabile e dicolore marrone scuro. Il campo è delimitato a ovest dalla stradabianca che porta al podere Isabella, a est dalla siepe divisoria, a norddal podere Fonte Senese, a est dalla siepe divisoria che divide ilfondo da un altro campo. Da segnalare nei pressi di questo campodi una sorgente d’acqua nei pressi del podere Fonte Senese a circa250 m dal sito.Descrizione unità topografica – Verso nord-ovest, proprio dove ilcampo confina con la fonte sottostante al podere Fonte Senese, sitrova la concentrazione affiorante. È orientata nord-sud, è di formamolto allungata, misura: 26x8 m. La larghezza probabilmente nonè quella reale perché è coperta da una fitta siepe divisoria che nonpermette di vedere se continuasse oppure no, quello che si può direè che nell’altra parte del campo al di là della siepe, in corrispon-denza della UT ci sono dei frammenti sporadici di ceramica, quindiè probabile che le sue dimensioni in origine fossero diverse, e an-dasse al di là dell’attuale limite. La concentrazione è rappresentatada frammenti di ceramica depurata, maiolica arcaica e tarda, smal-tata ceramica grezza e laterizi. Si può notare che la maiolica tarda e la smaltata si trovano mag-giormente concentrate nella parte più vicina all’attuale podereFonte Senese. Rinvenuto un frammento di ceramica sigillata ita-lica. Il resto del materiale indica una frequentazione a scopo abita-tivo di epoca medievale, con una frequentazione che arriva fino al

’600 e forse ’700, non sappiamo se sulla la stessa struttura, cioè sel’abitazione rinascimentale è la stessa del periodo medievale. Nonè da escludere la possibilità che il materiale sia legato alla strutturaancora in piedi del podere Fonte Senese. Il toponimo infatti è ri-portato nell’Estimo di Siena dell’inizio del XIV secolo, quando visi trovava un palazzo: cfr. 261/1/121II/Pie. L’ipotesi potrebbeprevedere che le tracce riconosciute possano rispondere a quelledella frequentazione del complesso di Fonte Senese ancora fino aepoca post-rinascimentale. La cosa più interessante è che il nostrorinvenimento di quest’area abitativa di fase basso medievale po-trebbe corrispondere a quell’abitazione di proprietario locale (cfr.261/1/121II/Pie) registrata nell’Estimo del 1320-60 nella localitàFonte Senese.Definizione – Generica area insediativaCronologia – I secolo a.C./I secolo d.C./XIV-XV secolo d.C./Rina-scimento.Elementi datantiTerra sigillata italicaCoppa: tav. XVII, n. 7.Maiolica arcaicaFrammento di fondo: tav. XLIV, n. 3.Frammento di parete: tav. XLII, n. 15.Acroma grezzaOlla: tav. XLV, n. 7.Acroma depurataColino: tav. XLVII, n. 4.Frammento di parete decorato: tav. XLVIII, n. 5.

(90.1) Podere Montertine – Pienza (Q 121 III 1717/4767)Ricognizione di superficieHabitat II, 279-303 m slm, pianura, depositi alluvionali, torrenteTresa a 520 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma rettangolare, di terra ricca diaffioramenti di pietrame e ghiaia di fiume. È delimitato a nord dalpodere Montertine, a sud dal podere Osteria e dalla strada internache divide la proprietà, a est dal torrente Tresa e a ovest dalla stradabianca che porta al podere Montertine. La morfologia è pianeg-giante.Descrizione unità topografica – I pochi resti mobili rinvenuti sitrovano in una striscia di terra che più o meno va dal podere Mon-tertine al podere Osteria, il resto del campo è sterile. Sono fram-menti di laterizi da copertura, ceramica per lo più grezza, qualcheframmento di depurata.Definizione – SporadicoCronologia – Non identificabile.

(91.1) Agriturismo Barbi – Pienza (Q 121 II 1720/4771)Ricognizione di superficieHabitat III, 427-482 m slm, versante collinare, argille, torrenteTresa a 670 m, Coltura Stabile, Oliveto, Fresato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo coltivato a oliveto, di terra marronescura molto friabile, che si trova a destra della casa dell’azienda agri-turistica Barbi. Il campo è delimitato a nord-ovest dalla S.P. 88, a

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sud da un boschetto, a est dal giardino dell’agriturismo Barbi.Morfologicamente si tratta di un leggero versante collinare degra-dante verso la S.P. 88 e la casa dell’agriturismo.Descrizione unità topografica – Sono stati raccolti sporadici fram-menti di coppi, tegole, ceramica depurata e grezza per i quali non èstato possibile individuare un’area precisa di provenienza.Interpretazione – I materiali individuati sembrano provare l’esi-stenza di un’abitazione in materiale deperibile e copertura in laterizidi epoca tardo repubblicana. Definizione – Generica area insediativaCronologia – Tarda Repubblica.Elementi datantiRozza terracottaOlla: tav. XIV, n. 10.Acroma grezzaBoccale: tav. XIX, n. 6.

(91.2) Agriturismo Barbi – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 91.1.Descrizione unità topografica – Non è evidente una concentrazionechiara, è solo riconoscibile una maggiore presenza di materiali nellazona davanti agli alveari, posti a sud del podere. Si tratta di fram-menti di coppi, tegole, mattoni, ceramica grezza, depurata, poca ver-nice nera, poca sigillata, pietre di piccola e media pezza. Non si rico-nosce una concentrazione netta anche perché le arature precedentiall’oliveto devono aver rovinato molto la conformazione del sito.Interpretazione – I dati a disposizione mettono in evidenza unafase di frequentazione a scopo abitativo compresa tra la tarda età re-pubblicana e la prima età imperiale. Definizione – AbitazioneCronologia – I secolo a.C./I secolo d.C.

(92.1) Podere Lamone – Pienza (Q 121 III 1720/4770)Ricognizione di superficieHabitat III, 340 m slm, versante collinare, argille, torrente Tresa a280 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo molto allungato in direzione nord-est/sud-ovest, di forma vagamente triangolare. Inizia dall’olivetosottostante la casa nuova davanti al podere Lamone, e finisce nel-l’angolo formato dalla S.P. 88 e dalla sua parallela, che si dividonoin prossimità del podere Olmo. Il campo è di terra argillosa e grigiain certi punti, mentre in altri è marrone e friabile. Morfologica-mente si tratta di un versante collinare che degrada dalla casa finoall’angolo formato dalle due strade.Descrizione unità topografica – I reperti mobili presenti sonoframmenti di argilla da intonaco, molta ceramica grezza e alcuniframmenti di depurata. Tutti i frammenti rinvenuti sono molto ro-vinati dalle profonde arature.Interpretazione – I materiali indicano la presenza di un’abitazionein materiale deperibile. La ceramica individuata è troppo rovinataper poter indicare un periodo preciso. Definizione – Abitazione in materiale deperibileCronologia – Non identificabile.

(93.1) Podere Lamone – Pienza (Q 121 III 1719/4770)Ricognizione di superficieHabitat III, 367 m slm, versante collinare, argille sabbiose, torrenteTresa a 320 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma vagamente rettangolare, diterra molto scura e friabile, solo in certi punti diviene compatta e dicolore più chiaro. Il fondo agricolo è delimitato a est dal podere La-mone, a ovest dalla strada parallela alla S.P. 88, a sud dal campo delsito 92 e a nord da una strada di campo. Morfologicamente si trattadi un versante che degrada dolcemente in direzione ovest, mentre ilpunto più elevato si trova in direzione del podere Lamone.Descrizione unità topografica – I pochi reperti sporadici sono:frammenti di laterizi da copertura, molta ceramica grezza, depuratae argilla da intonaco. I frammenti sono molto rovinati dalle arature.Interpretazione – I materiali rinvenuti indicano la presenza diun’abitazione in materiale deperibile. La ceramica individuata ètroppo rovinata per poter indicare una cronologia, ma in base al-l’impasto dei laterizi il sito viene genericamente posto nel periodoetrusco. Un solo frammento di maiolica arcaica definisce una fre-quentazione, probabilmente uno sfruttamento del terreno agricoloin epoca bassomedievale.Definizione – Abitazione in materiale deperibileCronologia – Generica età etrusca.Elementi datanti –Maiolica arcaicaFrammento di parete: tav. XLII, n. 13.

(94. 1) Podere Santa Maria – Pienza (Q 121 II 1720/4772)Ricognizione di superficieHabitat III, 350 m slm, pianura, depositi alluvionali, torrente Tresaa 90 m, seminativo, arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo vagamente rettangolare delimitato anord, sud e ovest da siepi alberate e vegetazione spontanea che segueil corso del torrente Tresa, a est è delimitato dalla strada. La terra èmarrone scura abbastanza friabile, specialmente in direzione del lettodel fiume appaiono cospicui affioramenti di ghiaia di fiume. Lamorfologia è abbastanza pianeggiante. Il campo è caratterizzato dallapresenza di un albero di noce isolato che lo rende ben riconoscibile.Descrizione unità topografica – Nella parte del campo più a nord,precisamente all’altezza del grande albero di noce isolato, si trova laconcentrazione, è molto netta, orientata est-ovest, misura 21x15 m.Vi si trovano numerosissimi frammenti di coppi, tegole e mattoni(tutti con gli inclusi di paglia), alcuni specialmente nella parte più aest della concentrazione sono bruciati. Notevole la presenza di cera-mica grezza, concentrata nel lato nord, molti anche i frammenti didepurata, un frammento di maiolica arcaica e due monete, ambe-due denari di Lucca a nome di Enrico III-IV-V (metà - ultimo de-cennio del XII secolo). Interpretazione – Si tratta certamente di un’abitazione medievale,in mattoni e copertura in laterizi. La cronologia è dubbia, dato chegli indicatori sono due e ambedue forti. Le due monete datate alXII secolo potrebbero essere un tesoretto di un’abitazione bassomedievale (maiolica arcaica). Ma potrebbe anche trattarsi di una

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doppia frequentazione: una casa dei secoli centrali, con tracce diconcimazione basso medievale (il frammento di maiolica). Neldubbio la definizione rimane abitazione per ambedue le fasi. Laprobabilità maggiore forse rimane l’abitazione basso medievale,con due monete precedenti tesaurizzate.Definizione – AbitazioneCronologia – XII secolo d.C./XIV-XV secolo d.C.Elementi datantiMaiolica arcaicaBoccale: tav. XLII, n. 1.Acroma grezzaTesto: tav. XLV, n. 10.Acroma depurataBoccale: tav. XLVI, n. 4.

(95.1) Podere Santa Maria – Pienza (Q 121 II 1720/4772)Ricognizione di superficieHabitat III, 345 m slm, versante collinare, depositi alluvionali, tor-rente Tresa a 20 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Il piccolo campo si trova all’altezza del biviodella strada bianca (scorciatoia da Monticchiello) che a ovest portaa Pienza e a est a Monticchiello. Si tratta di un piccolo versante col-linare che degrada verso il torrente ed è delimitato a sud dallastrada. È delimitato a sud dal bivio, a nord dalla vegetazione spon-tanea d’alto fusto che caratterizza il corso del torrente.Descrizione unità topografica – Nel terrazzo del campo che con-fina con il passaggio della strada bianca che porta a Monticchiello,vi è una concentrazione non precisamente delimitabile, in cui si rin-vengono frammenti di laterizi, molta ceramica grezza, depurata,una punta di freccia in diaspro bianco, un frammento di vernicenera, maiolica arcaica. Si tratta di un sito plurifrequentato, moltodifficile da precisare, dove i frammenti di epoche diverse sono mi-schiati, senza una zona dove prevale uno o l’altro. Il rinvenimentodi una punta di freccia indica frequentazione neolitica, ma la pre-senza di materiali di epoche diverse, perfettamente mischiati,confonde la comprensione di questo sito. Il rinvenimento di fram-menti in vernice nera databili al II secolo a.C., indicano una fre-quentazione ellenistica, rimane difficile poter collegare questi mate-riali ai frammenti di laterizi indicanti la presenza di un’abitazione. Interpretazione – Sicuramente attestato l’uso abitativo ma non sap-piamo a quale periodo sia appartenuto se a quello ellenistico o aquello imperiale caratterizzato dalla sigillata italica. I laterizi potreb-bero essere sia tardo repubblicani sia imperiali, con più sicurezza sipuò escludere il rapporto tra i laterizi e la ceramica medievale. In-fatti il rinvenimento di un frammento di maiolica arcaica indicaprobabilmente lo sfruttamento agricolo.Definizione – Generica area insediativaCronologia – Neolitico/II secolo a.C./I secolo a.C./I secolo d.C./XIV-XV secolo d.C.Elementi datantiReperti liticiPunta di freccia: tav. I, n. 17.

(96.1) Santa Maria dello Spino – Pienza (Q 121 II 1729/4770)Ricognizione di superficieHabitat III, 471 m slm, versante collinare, argille, fosso Spino a1.000 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma piuttosto allungata, di terramolto argillosa e grigia, delimitato a nord e a ovest dal bosco, a suddalla strada bianca che porta alla chiesa di Santa Maria dello Spino.Morfologicamente si tratta di un versante collinare che degradaverso la strada bianca.Descrizione unità topografica – Non si può individuare una con-centrazione precisa dei reperti mobili rinvenuti, che sono sparsi unpo’ ovunque sulla superficie del campo, sono frammenti di coppi,tegole, ceramica grezza, depurata, un frammento di vernice nera.Interpretazione – I materiali rinvenuti fanno pensare a un’abita-zione a copertura laterizia probabilmente di fase ellenistica.Definizione – AbitazioneCronologia – IV-prima metà I secolo a.C.

(97.1) Santa Maria dello Spino – Pienza (Q 121 II1720/4770)Ricognizione di superficieHabitat III, 471-455 m slm, Leggero pianoro, argille, fosso Spino a970 m, seminativo, arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma allungata, caratterizzato daun vasto versante collinare che degrada in direzione sud. Nellaparte più elevata (nord) la morfologia forma un terrazzo spianatoben distinguibile dal resto del campo, la zona è quella che costeg-gia le abitazioni abbandonate poste a sud della chiesa di SantaMaria dello Spino. Il versante collinare subito dopo il pianoro di-viene molto ripido scendendo verso sud. È delimitato a nord dallastrada bianca che porta a Santa Maria dello Spino, a ovest dal bo-schetto che si trova sopra il podere Spinarello, a est e a sud dasiepi alberate divisorie. La terra è abbastanza argillosa e di coloremarrone chiaro, solo nel punto più elevato la terra diviene piùscura e più friabile. È da segnalare la presenza di una sorgente acirca 600 m dal sito.Descrizione unità topografica – Nella parte del campo più vicinaalla strada bianca e alle case abbandonate che si trovano appena asud della chiesa di Santa Maria dello Spino, si trova la UT 97,1. Sinota molto bene per la grande quantità di reperti mobili presenti,purtroppo molto frammentati dalle arature. Ha una forma nonben definibile, certamente si riconosce un rettangolo orientatoest/ovest che misura 40x28 m; questa forma si distingue bene per-ché i materiali sono distribuiti in una densità altissima, a questaperò sembra aggiungersi un’altra parte in direzione nord, che ar-riva quasi alla strada bianca, un’ala che fornisce forma a L al rinve-nimento, qui i materiali mobili sono un po’ più radi ma sempremolto numerosi. Questa seconda concentrazione misura 27 m cheaggiunti ai 28 dell’altra darebbero una lunghezza di 55 m circa. Al-l’interno della concentrazione si trovano frammenti di coppi, te-gole, pietre di piccola pezza, ceramica depurata, grezza, vernicenera, sigillata, tessere di mosaico. Si possono individuare delle areedi maggior presenza di certi tipi ceramici, per esempio nell’ala unpo’ più dubbia la quantità dei reperti presenti è minore e per lo piùsi tratta di ceramica depurata e alcuni frammenti di grezza, mentrenel punto centrale dove le due forme si incrociano nell’angolodella supposta forma a L, vi è la maggior presenza di vernice nera e

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sigillata, un frammento di sigillata presenta anche il bollo in plantapedis: C.C. E (?). F., la ceramica grezza appare più concentrata indirezione est, nella parte terminale del rettangolo orientatoest/ovest, infine le tessere di mosaico anche se molto trascinatesembrano trovarsi per lo più in direzione ovest. Un fatto impor-tante è segnalare che la concentrazione e la forma vagamente per-cepibile che possiamo assegnargli, è il risultato della copertura delsito da parte della collina sulla cui sommità si trova la chiesa diSanta Maria dello Spino e le abitazioni abbandonate che la circon-dano in direzione sud. Cioè il sito della villa romana appare inparte coperto da un riporto di terra posteriore alla fase classica sulquale si è impiantato l’elemento di spicco della fase medievale.Interpretazione – Il sito inizia a essere frequentato in epoca elleni-stica (III-II a.C.), la sua fase più importante inizia con la fine del IIa.C., la frequentazione massima si ha dal I a.C. al I d.C., la trasfor-mazione in villa è da leggersi proprio in corrispondenza della primaetà imperiale. Sono presenti anche tracce di una continuazione ap-parentemente minore nel III secolo, ma si tratta di un frammentodi sigillata africana che quindi implica comunque la continuità diattività di scambio. È possibile che le tracce di questa fase non sianostate riconosciute a causa della scarsa conoscenza dei materiali. Perla fase successiva esiste solo un frammento che data all’inizio del Vd.C., che sta forse a indicare una conversione della villa in abita-zione in fase tardoantica. Infine pochi frammenti di maiolica ar-caica indicano la presenza dello sfruttamento agricolo medievale.Definizione – VillaCronologia – fine III-II secolo a.C./III secolo d.C./V secolod.C./XIV-XV secolo d.C.Dati telerilevati – Foto obliquaDescrizione dati telerilevati – Dalla foto obliqua dell’area circo-stante Santa Maria dello Spino non sono state riconosciute traccedella villa, solo degli strani allineamenti in contrasto chiaro rispettoalla crescita del grano a nord della chiesa di Santa Maria delloSpino, in posizione opposta a quella della villa.Obliqua: Aerial survey, 2000.Elementi datantiCeramica a vernice neraCoppa: tav. IX, nn. 9, 10.Ceramica comuneBrocca: tav. XI, n. 11.Fondo di generica forma chiusa: tav. XII, n. 10.Rozza terracottaOlla: tav. XV, n. 1.Brocca: tav. XVI, n. 1.Terra sigillata italicaPiatto: tav. XVII, n. 1.Coppa: tav. XVII, nn. 6, 9, 10.Frammento di piede: tav. XVII, nn. 12, 15, 16.Frammento di parete: tav. XVII, n. 21.Bollo in planta pedis: tav. XVII, n. 23.Sigillata africanaPiatto: tav. XVII, n. 25.Acroma GrezzaOlla: tav. XVIII, n. 10; tav. XIX, n. 2; tav. XXVIII, n. 5; tav.XXIX, n. 10.Boccale: tav. XIX, n. 4.Frammento di fondo: tav. XIX, n. 10.Depurata ingobbiata di rossoPiatto: tav. XLI, n. 3.

(98.1) Podere Lucia – Pienza (Q 121 II 1721/4769)Ricognizione di superficieHabitat III, 453 m slm, versante collinare, argille, fosso Pian dell’A-sino a 390 m, Seminativo,Arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma molto allungata, si trova su unversante collinare che dal podere Lucia scende molto ripido versosud. Delimitato a est e a ovest da due grandi crepe di argilla a calan-chi che lo dividono da altri fondi agricoli, a nord dalla strada biancache porta al podere Lucia. La terra assume consistenza e colori di-versi, all’inizio, sotto la casa, è friabile e marrone scura, mentre di-viene sempre più argillosa mano a mano che si scende il versante eanche il colore è sempre più grigio.Descrizione unità topografica – Lungo il pendio sono stati ritrovatiframmenti ceramici sporadici, probabilmente trascinati da unpunto più alto data la loro fluitazione, sono frammenti di lateriziper lo più da copertura, ceramica grezza, depurata, alcuni fram-menti di sigillata e vernice nera, poi ci sono dei laterizi chamottati,con numerosi e grossi inclusi. Il sito appare notevolmente sconvoltodal trascinamento, i materiali sono sicuramente decontestualizzati,ma indicano comunque la presenza di un’abitazione con coperturain laterizi, e la presenza di ceramica sia di epoca tardo repubblicanache primo imperiale. Quale sia il loro rapporto e soprattutto il rap-porto con la struttura appare sconosciuto.Definizione – AbitazioneCronologia – II secolo a.C./I secolo d.C.Elementi datantiCeramica a vernice neraGenerica forma aperta (piatto?): tav. X, n. 5.Terra sigillata italicaFrammento di piede: tav. XVII, n. 14.

(99.1) Podere Lucia – Pienza (Q 121 II 1722/4769)Ricognizione di superficieHabitat III, 453-490 m slm, versante collinare, argille, torrenteRigo a 250 m, seminativo, arato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma allungata che comprendeuna piccola ma vistosa collinetta dalla sommità molto segnataverso nord, l’andamento non ridiscende ma mantiene la quotadella sommità divenendo un lungo pianoro. La terra è talmenteargillosa in alcuni punti da essere impermeabile all’acqua che viristagna abbondantemente, mentre nella parte della collina più asud, nel punto in cui sale la terra è friabile e di colore marronescuro.Descrizione unità topografica – I reperti ritrovati sono sparsi anchese si nota che si trovano maggiormente concentrati nel versante chescende verso sud, si tratta di laterizi, ceramica depurata, poca grezza,moltissimi frammenti di maiolica tarda e un frammento di vernicenera, pochissimi frammenti di maiolica arcaica.Interpretazione – Probabilmente si tratta di un’abitazione medie-vale con frequentazione che giunge a fine ’600 inizi ’700. Anzi perla maggior presenza di materiali di quest’epoca possiamo dire chequesta fase sia la prevalente.Definizione – Abitazione

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Cronologia – IV-prima metà I secolo a.C./XIV-XV secolo d.C./Etàmoderna.Elementi datantiMaiolica arcaicaTazza: tav. XLII, n. 21.

(100.1) Podere Querci – Pienza (Q 121 II 1721/4769)Ricognizione di superficieHabitat III, 444 m slm, versante collinare, argille, fosso Pian dell’A-sino a 420 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma vagamente rettangolare, deli-mitato a nord dalla strada bianca che porta al podere Lucia, a est ea ovest da due grandi crepe di argilla a calanchi che lo dividono daaltri fondi agricoli. La terra è abbastanza friabile e marrone scura inprossimità della strada, mentre diviene sempre più argillosa quandoil campo scende verso sud. Il campo verso nord presenta una fortestrettoia creata da una fila di alberi molto fitta, lasciando aperto soloun piccolo corridoio di terra.Descrizione unità topografica – I materiali mobili rinvenuti sonosporadici e si tratta di coppi, tegole, ceramica grezza, depurata. Sipuò riconoscere un punto, nella parte di campo larga prima dellastrettoia, nella parte a ovest vicino al boschetto che delimita ilcampo, una piccola concentrazione di vernice nera, potrebbe conti-nuare sotto il bosco ma è troppo fitto per saperlo.Interpretazione – I materiali indicano la presenza di un’abitazionecon copertura in laterizi, non cronologicamente delineata, ma laconcentrazione di vernice nera, appare leggermente isolata dal restodei materiali sporadici, dei quali fanno parte anche i laterizi. Quindila vernice nera potrebbe non fare parte degli elementi pertinenti allastruttura individuata. Tra i materiali è emerso anche un frammentoin impasto bruno non tornito che farebbe pensare a una frequenta-zione protostorica, ma non avendo trovato confronti rimane ununico frammento dubbio.Definizione – AbitazioneCronologia – IV-prima metà I secolo a.C.Elementi datantiImpasto brunoFrammento di presa ad aletta: tav. II, n. 8.

(101.1) Podere Isabella – Pienza (Q 121 II 1721/4769)Ricognizione di superficieHabitat III, 427 m slm, versante collinare, argille, fosso Pian dell’A-sino a 470 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma rettangolare che scende in unversante verso sud, delimitato a nord dalla strada bianca che portaal podere Querci, a sud e est da siepi divisorie, a ovest confina conil podere Isabella. La terra è tendenzialmente di colore marronechiaro e di consistenza dura e argillosa.Descrizione unità topografica – Sono emersi pochi reperti mobili:frammenti di laterizi, ceramica grezza e poca depurata, tutto nondatabile.Definizione – SporadicoCronologia – Non identificabile.

(102.1) Podere Lamone – Pienza (Q 121 III 1720/4770)Ricognizione di superficieHabitat III, 385-405 m slm, piede di collina, argille, torrente Tresaa 620 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo formato da una zona a ovest abba-stanza pianeggiante che inizia a salire leggermente verso ovest,dove si trova un boschetto interno al podere Spinarello. La terraè abbastanza friabile in certi punti e di colore molto scuro, quasinero, in altri è chiara e compatta. È delimitato a ovest dalla S.P.88, a nord dalla strada bianca che porta al podere Spinarello, aest dal podere Lo Spino.Descrizione unità topografica – Ci sono diversi frammenti di re-perti mobili, si tratta di coppi, piccole pietre, ceramica grezza e de-purata. Purtroppo i materiali sono molto rovinati dalle arature.Interpretazione – I materiali indicano senz’altro la presenza di unastruttura in pietra e copertura in laterizi. I materiali sembrano diepoca romana, purtroppo non è possibile una maggiore precisionedato il cattivo stato di conservazione dei materiali.Definizione – AbitazioneCronologia – Generica età romana.

(103.1) Podere Piave – Pienza (Q 121 II 1720/4768)Ricognizione di superficieHabitat II, 325 m slm, Pianura, argille, fosso Pian dell’Asino a 50m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma allungata in direzione nord-sud, di terra abbastanza compatta, di colore marrone chiaro. Lamorfologia è molto pianeggiante nel punto in cui costeggia la stradabasolata che lo delimita a sud, mentre comincia a salire leggermentequando arriva ai due poderi (Piave e Prugnole) che lo delimitano aest. A nord il campo è delimitato dalla vigna del podere Prugnole.Descrizione unità topografica – Nella parte di campo più a sud,cioè più vicino alla strada bianca sono presenti reperti mobili spora-dici in modesta quantità, si tratta di frammenti di coppi, ceramicagrezza, depurata, un frammento di vernice nera.Interpretazione – I materiali sono sporadici, probabilmente non le-gati a un deposito.Definizione – FrequentazioneCronologia – IV-prima metà I secolo a.C.Elementi datantiAcroma grezzaOlla: tav. XXIV, n. 6.Acroma depurataCiotola: tav. XXXIV, n. 12.

(103.2) Podere Prugnole – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 103.1. Descrizione unità topografica – Tra i due poderi Prugnole e Piavesi trova la UT 103,2, precisamente nella parte di campo più vicina

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alla strada bianca acciottolata, leggermente prima dell’albero dimoro isolato che si trova sulla linea di confine con il campo semi-nato al momento della ricognizione che costeggia la strada biancaacciottolata. La concentrazione è di forma rettangolare, misura18x15 m, caratterizzata da una chiazza di terra abbastanza com-patta di colore marrone chiaro, che si distingue dal resto delcampo che è di colore marrone scuro. I materiali mobili presentisono molto concentrati e particolarmente rovinati dalle arature, sitratta di frammenti di coppi e di mattoni, ceramica grezza e depu-rata, un frammento di invetriata. Tutto il materiale presente nonha elementi di datazione chiara, l’unico elemento che possiamoconsiderare è la vicinanza con il sito 103,3 datato alla fase basso-medievale che potrebbe far pensare anche per questa concentra-zione a una fase coeva.Interpretazione – Si tratta di una struttura in mattoni e coperturain laterizi. I materiali fanno pensare a una frequentazione medie-vale, probabilmente bassomedievale.Definizione – AbitazioneCronologia – Generico Medioevo.

(103.3) Podere Prugnole – Pienza (Q 121 II 1720/4769)Ricognizione di superficie

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 103.1. Descrizione unità topografica – La UT 103,3 si trova precisamentedavanti all’albero di moro isolato sulla striscia divisoria che separa aovest il sito 103 dal campo seminato che costeggia la strada acciot-tolata, nel punto in cui fa la stretta curva prima di arrivare al bivioper i podere Prugnole e Piave. Più o meno si trova posizionata inmezzo al campo poco prima che inizi la leggera salita che lo portasotto ai due poderi sopra detti. La terra in prossimità della concen-trazione diviene compatta e di colore marrone chiaro, si distinguecome la UT 2 dal resto del campo che è di colore marrone scuro.La UT ha forma rettangolare e misura: 38x20 m; si tratta di unanetta presenza di pietre di medie e piccole dimensioni, frammentidi coppi, tegole e mattoni, ceramica grezza, depurata, molta maio-lica arcaica, un frammento di vernice nera. Si può fare un’osserva-zione riguardo alla dislocazione dei singoli tipi di materiali: la mag-gior presenza di ceramica e in particolare di maiolica arcaica si trovanel lato più a nord, mentre a sud in dimensioni più ridotte si notauna maggior presenza di coppi. Il trascinamento non è molto forteper cui le misure sono abbastanza precise. Per quel che riguarda ilframmento di vernice nera possiamo ipotizzare che: o una frequen-tazione ellenistica ha preceduto la casa medievale su quel luogo, op-pure possa essere il frutto della raccolta da parte degli abitanti dellacasa medievale di qualcosa di diverso forse proveniente dai campicircostanti.Interpretazione – Abitazione medievale in mattoni e copertura dilaterizi.Definizione – AbitazioneCronologia – IV-prima metà I secolo a.C./XIV-XV secolo d.C.Elementi datantiMaiolica arcaicaBoccale: tav. XLII, n. 6.Ciotola: tav. XLIII, n. 4.Frammento di bordo: tav. XLII, n. 7.Frammento di fondo: tav. XLII, n. 9; tav. XLIV, n. 2; tav. XLIV, n. 8.

Acroma grezzaOlla: tav. XLV, nn. 2, 3, 6.Acroma depurataBoccale: tav. XLVI, n. 6.Casseruola: tav. XLVII, n. 1.Fuseruola: tav. XLVII, n. 6.

(104.1) Podere Fornace – Pienza (Q 121 III 1719/4768)Ricognizione di superficieHabitat II, 302-320 m slm, versante collinare, argille, fosso Fonte-rana a 320 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma quasi quadrata, inizia a suddalla casa del podere Fornace e sale in direzione nord a formare unpiccola collinetta per non ridiscendere ma mantenendo la stessaquota divenendo quasi pianeggiante. La terra è abbastanza friabile,solo in alcuni punti nei pressi della casa diviene argillosa. Descrizione unità topografica – Dalla ricognizione del campo sonorisultati pochi reperti mobili per lo più frammenti di laterizi, po-chissima ceramica sia grezza che depurata, tutto non databile.Definizione – SporadicoCronologia – Non identificabile.

(105.1) Podere Mandorlo – Pienza (Q 121 III 1720/4767)Ricognizione di superficieHabitat II, 292 m slm, piede di collina, argille, fiume Orcia a 570m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma regolare, che sale dalla S.P. 53verso il podere Mandorlo, la salita inizia in modo molto dolce quasipianeggiante, mentre poi si fa più ripida avvicinandosi al podere. Èdelimitato a sud dalla S.P. 53, a nord dal podere Mandorlo. Laterra è molto scura e ricca di affioramenti di pietrisco specialmentea sud nei pressi della strada.Descrizione unità topografica – I reperti mobili presenti sono spo-radici, si tratta di frammenti di coppi e tegole, poca ceramica depu-rata e grezza tutto non databile. Definizione – SporadicoCronologia – Non identificabile.

(106.1) Podere Marcoli – Pienza (Q 121 III 1719/4767)Ricognizione di superficieHabitat II, 288-333 m slm, versante collinare, argille, fosso Piandell’Asino a 420 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di terra molto scura, in certi punti argil-losa e di colore marrone chiaro. Il campo si estende intorno al po-dere Marcoli, occupando tutta la parte nord della collina sulla cuisommità si trova il podere Marcoli. È delimitato a sud dalla casa edagli stalloni del podere, mentre a nord est e ovest da campi nonarati al momento della ricognizione che corrispondono agli altriversanti della collina. Descrizione unità topografica – Il materiale rinvenuto è poco e

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sporadico, si tratta per lo più di frammenti di ceramica grezza, pocadepurata, alcuni piccoli frammenti di laterizi. Tra i materiali alcunidatano alla fase arcaica (VI secolo a.C.).Definizione – SporadicoCronologia – VI secolo a.C.Elementi datantiImpasto grezzoCiotola: tav. VIII, n. 3.Rozza terracottaOlla: tav. XV, n. 5.Brocchetta (?): tav. XV, n. 8.

(107.1) Podere Mandorlo – Pienza (Q 121 III 1720/4767)Ricognizione di superficieHabitat II, 326 m slm. Pianoro, argille, fosso Pian dell’Asino a 330m, seminativo, arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 3

Descrizione sito – Campo di forma regolare retrostante in dire-zione nord il podere Mandorlo. È caratterizzato da un vasto pia-noro che inizia dal podere Mandorlo e continua in direzione nord eest divenendo poi vasto versante collinare fino a scendere al fossoche lo delimita a nord. In direzione nord il campo è tagliato dallastrada bianca che porta al podere Il Casone e che poi scende finoalla S.P. 53, la terra è di colore marrone molto scuro, in certi puntiricca di affioramenti di pietrisco naturale.Descrizione unità topografica – Il sito è stato individuato durantela campagna 1996, quando il pianoro che caratterizza la sommitàcollinare del podere Mandorlo era lavorata solo nella metà est. Suc-cessivamente il sito è stato sottoposto a una nuova ricognizione nel-l’estate del 2001, quando la lavorazione interessava invece la por-zione ovest della sommità collinare spianata: cfr. 323/1/121III/Pie.Proprio dietro in direzione nord, la casa del podere Mandorlo sitrova la UT 107,1, si vede bene dalla piccola strada bianca che dallaS.P. 53 porta fin dietro la casa e poi lì termina, la UT è tagliata daun’altra strada bianca che in direzione nord dalla casa del podereMandorlo va verso lo stagno artificiale che si trova alla fine del ver-sante collinare. La porzione ovest della sommità collinare spianata,divisa dalla strada non è lavorata, ma le emergenze affiorano lostesso e si nota bene che arrivano più o meno fino al palo della luce,mentre a est la UT si vede benissimo perché il campo è lavorato, sitratta di una concentrazione molto vasta e abbondante, misura50x36 m, orientata est/ovest, ha un trascinamento di materiale pre-sente soprattutto verso nord dove il versante collinare è più forte. Ildeposito è composto da frammenti di tegole, coppi, alcuni dei late-rizi sono bruciati, ceramica depurata, grezza, sigillata, vernice nera,molti anforacei specie sul lato nord, ingobbiata di rosso. Non è pos-sibile oltre alla posizione degli anforacei dedurre con precisione altrielementi di strutturazione, i frammenti delle varie tipologie sono di-stribuiti uniformemente all’interno della UT. Durante la secondaricognizione nella porzione a est della strada bianca che divide ilpianoro, sono stati anche riconosciuti diversi frammenti di coccio-pesto concentrati in uno spazio molto ridotto. Questa emergenza sitrova quasi alla fine del pianoro in direzione nord, quando il ver-sante comincia appena a degradare e poi si trova interrotto dallastrada bianca che si dirige verso est. Questa emergenza potrebbe ri-spondere alla traccia lasciata da una cisterna.Interpretazione – I materiali indicano una struttura in pietre e mat-

toni, con copertura in laterizi. Il sito inizia a essere frequentato nellafase ellenistica (III-II a.C.), la fase più forte interessa il I a.C.-I d.C.cioè la tarda repubblica – primo impero, penso sia il momento incui il sito è frequentato più intensamente. Ben rappresentata la fasetardoantica: metà IV-V d.C. Presenti alcuni frammenti di maiolicaarcaica a indicare lo sfruttamento agricolo medievale della zona.Definizione – Complesso di medio grandi dimensioniCronologia – III secolo a.C./I secolo d.C./IV-V secolo d.C./XIV-XV secolo d.C.Dati telerilevati – Rilievo GPS.Elementi datantiCeramica a vernice neraGenerica forma chiusa: tav. IX, n. 8.Generica forma aperta (coppa?): tav. X, n. 1.Acroma grezzaOlla: tav. XVIII, nn. 4, 8.Ciotola: tav. XXX, n. 10.Anfora: tav. XXXII, n. 1.Acroma depuratatav. X, n. 13.Olla: tav. XXI, n. 1.Ciotola: tav. XXXIV, n. 7.Lucerna: tav. XXII, n. 2.Anfora: tav. XXXVII, n.1.Frammento di parete decorato: tav. XXXVII, n. 10.Depurata ingobbiata di rossoFrammento di fondo: tav. XLI, n. 9.

(107.2) Podere Mandorlo – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 107.1.Descrizione unità topografica – Più o meno nella stessa direzionedella UT 1 ma più spostata verso est rispetto alla casa del podereMandorlo si trova la UT 2, a una distanza dalla UT 1 di circa 35m, è un deposito di forma irregolare non caratterizzato da cambia-menti di colore del terreno, solo evidentissimo per la presenza dimolta ceramica grezza, intonaco di capanna, coppi, tegole, e impa-sti di laterizi con grossi inclusi.Interpretazione – I materiali indicano la presenza di un‘abitazionein materiale deperibile e copertura in laterizi. Le datazioni offertedai materiali non sono molto puntuali, comunque il periodo do-vrebbe collocarsi intorno al III-II secolo a.C, anche se alcuni fram-menti si collocano tra II-I secolo a.C. e uno nel VI secolo a.C.Definizione – AbitazioneCronologia – VI/III-I secolo a.C.Elementi datantiImpasto grezzoCiotola: tav. VIII, n. 4.Acroma grezzaOlla: tav. XVIII, n. 13.

(108.1) Podere La Bandita – Pienza (Q 121 III 1718/4769)Ricognizione di superficieHabitat II, 298 m slm, versante collinare, argille, torrente Tresa a220 m, seminativo, arato.

Affidabilità – Media

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Categoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma irregolare di terra di colore ge-neralmente marrone scuro anche se in certi punti diviene molto ar-gillosa e grigia. È delimitato a nord dalla strada bianca che porta allalocalità chiamata Pratolino, a sud dal campo a sodo antistante il la-ghetto artificiale, a ovest da un capannone e a est da un campo asodo che si trova lungo il Tresa. Il campo comprende una grandecollinetta e tutti i suoi versanti.Descrizione unità topografica – Poco dopo aver passato la cimadella collina ridiscendendo verso sud, dove il terreno diviene abba-stanza pianeggiante si trova una concentrazione di ceramica grezza,pochissima depurata, intonaco di capanna, con ancora impresso ilsegno dell’intelaiatura in legno, sono frammenti di piccole dimen-sioni ma molto numerosi e sparsi su tutta la superficie del deposito.Le dimensioni della concentrazione sono: 16,50x11 m, ed è orien-tata nord-sud. La datazione del sito non è molto sicura, l’unicoframmento datante potrebbe essere un frammento di ceramica condecorazione ad archetti intrecciati, tipica della ceramica etrusco-co-rinzia di VI secolo a.C.Interpretazione – Un solo reperto è datante (un frammento di ce-ramica ad archetti intrecciati) e indica la presenza di un’abitazionein materiale deperibile di periodo etrusco arcaico.Definizione – Abitazione in materiale deperibileCronologia – Inizi VI secolo a.C.Elementi datantiCeramica etrusco-corinziaOlpe od oinochoe: tav. III, n. 10.

(109.1) Podere Palazzo di Polo – Pienza (Q 121 II 1722/4768)Ricognizione di superficieHabitat II, 318-370 m slm, versante collinare, argille, torrente Rigoa 115 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma vagamente triangolare, com-posto da due grandi colline e dai loro versanti. È delimitato aovest dal torrente Rigo che scorre in fondo a una gola formata aest dal campo in questione, a sud dal podere Palazzo di Polo, peril resto è circondato da campi al momento della ricognizione la-sciati a sodo, dai quali è diviso da siepi. La terra è abbastanza fria-bile e di colore marrone chiaro. Il campo è caratterizzato dallapresenza lungo la discesa del versante da gruppi di vegetazione ar-bustiva isolati, dove si trovano i ruderi che sono segnati nella car-tografia IGM. Nella cartografia del Catasto Leopoldino del 1825dove adesso si trovano gli arbusti e dove sono segnati i ruderi è in-dicata la presenza di una struttura di forma rettangolare indicatacome Palazzo di Polo.Descrizione unità topografica – Da tutto il campo non è emersonulla se non pochi sporadici frammenti di ceramica depurata e perlo più grezza, che si trovavano circoscritti in una lunga striscia cheattraversa tutto il campo in direzione est/ovest, la striscia è sullaprima collina a partire dal podere Palazzo di Polo. Definizione – SporadicoCronologia – Non identificabile.

(110.1) Incrocio quattro strade – Pienza (Q 121 III1719/4767)

Ricognizione di superficieHabitat I, 285 m slm, pianura, depositi alluvionali, fosso Pian del-l’Asino a 280 m, Seminativo,Arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma triangolare di terra friabile emolto scura quasi nera, delimitato a nord dalla S.P. 18, a sud da unaltro campo dal quale è diviso da un piccolo fosso di scolo, a ovestdalla strada bianca che unisce la S.P. 53 alla S.P. 18. Morfologica-mente si tratta di una pianura.Descrizione unità topografica – I pochi reperti mobile rinvenutisono molto frammentati dalle arature, sono frammenti di ceramicagrezza e depurata, alcune schegge di laterizi.Interpretazione – Materiale sporadico, forse pertinente a un’abita-zione, ma i pezzi sono eccessivamente frammentati e non sono da-tanti.Definizione – FrequentazioneCronologia – Generico Medioevo.

(111.1) Podere Casabianca – Pienza (Q 121 III 1718/4767)Ricognizione di superficieHabitat I, 303-282 m slm, Pianura, argille, fosso Fonterana a 220m, seminativo, arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 2

Descrizione sito – Campo di forma più o meno rettangolare, diterra generalmente molto friabile e di colore marrone scuro, chesolo in certi punti specialmente a metà del campo diviene più argil-losa e grigia. È delimitato a nord dal podere Casabianca, a est dauna siepe di confine, a ovest dal fosso Fonterana, a sud dalla S.P.53. La morfologia è pianeggiante in direzione sud mentre salendoverso nord inizia un piccolo versante che sale fino alla casa del po-dere Casabianca.Descrizione unità topografica – Questo sito, individuato durante lacampagna 1996 è stato sottoposto successivamente (estate 2001) auna nuova ricognizione. Nella parte più a nord del campo, in pros-simità del podere Casabianca, si trova la UT 1, è un deposito diforma rettangolare, misura: 21x16 m, orientata nord-sud. Il depositoè composto da pietre di media pezza, tegole, coppi, ceramica depu-rata, grezza, sigillata, vernice nera, ingobbiata di rosso, anforacei, unamoneta purtroppo illeggibile. La concentrazione è molto netta, addi-rittura nel lato ovest della UT sembra che le pietre, pur se isolate enon più murate, abbiano mantenuto un certo allineamento in dire-zione nord-sud. Dalla campagna di ricognizione 2001 non sonoemerse nuove indicazioni sul sito, anzi le dinamiche riconosciute du-rante la prima ricognizione sono state confermate. La frequentazionetardoantica del sito forse è stata riconosciuta meglio, nel senso che èstato possibile, a fronte di una maggiore conoscenza del materiale ce-ramico di questa fase, capire che è certamente questa la fase prepon-derante nella distribuzione del materiale affiorante. Il sito inizia a es-sere frequentato già nel neolitico, presenza individuata grazie al rin-venimento di una punta di freccia in diaspro rosso. Interpretazione – I materiali indicano la presenza di un’abitazionein pietre con copertura in laterizi. Tracce di frequentazione di fineII a.C. con la punta massima intorno al I a.C., continua poi a esserefrequentato nel I d.C. Forti le testimonianze di una frequentazione

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tardo antica. Quali siano le eventuali pause in questo arco cronolo-gico è difficile da dire. Le tracce più lontane da quello che è l’in-sieme più massiccio dei frammenti portano al Neolitico con unapunta di freccia e al VI secolo a.C. con un frammento ben databile.Definizione – AbitazioneCronologia – Neolitico/VI secolo a.C./II secolo a.C./I secolod.C./IV-VI secolo d.C.Dati telerilevati – Foto aerea verticale Descrizione dati telerilevati – La foto verticale mostra chiaramentela presenza di una traccia lineare (est/ovest), parallela alla strada at-tuale, posta nella parte terminale del campo a sud del podere Casa-bianca. La traccia è probabilmente riferibile a una viabilità antica.Da questa traccia ne diparte una sinusoidale, orientata nord-sud chesembra terminare in un’anomalia dalla forma rettangolare, orientatanord-sud, corrispondente alla concentrazione di materiale archeolo-gico interpretato come un’abitazione. (cfr. 111/Q 121 III/Pie)Eira, 1976Aima, 1996Rilievo GPS.Elementi datantiReperti liticiPunta di freccia: tav. I, n. 18.Ceramica depurata sovradipinta a fasceOlpe od olletta: tav. III, nn. 11.Coppa: tav. III, nn. 12, 13.Ceramica comuneCoperchio: tav. XIII, n. 10.Rozza terracottaCoperchio: tav. XVI, n. 5.Grezza ingobbiata di rossoPiattello: tav. XVIII, n. 1.Acroma grezzaOlla: tav. XVIII, nn. 2, 11, 12; tav. XXVIII, n. 2.Acroma depurataFrammento di parete decorato: tav. XXXVII, n. 9.Depurata ingobbiata di rossoBoccale: tav. XXXVIII, nn. 9, 10.Piattello: tav. XL, nn. 4, 6.

(111.2) Podere Casabianca – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 2

Descrizione sito – cfr. sito 111.1. Descrizione unità topografica – Si tratta di una concentrazione piùmodesta rispetto alla 111,1, è meno netta anche perché molto piùsparsa e trascinata dalle arature; comunque è sempre possibile rico-noscere una forma rettangolare, orientata nord-est/sud-ovest, infattinon è allineata con la 111,1, ma leggermente in diagonale rispetto aessa. La UT 2 è molto vicina alla UT 1, partono più o meno dallastessa altezza i direzione nord. Nella 111,2 non ci sono pietre, masolo coppi, tegole, frammenti di ceramica grezza, depurata e anfora-cei. Il trascinamento è evidente specialmente a sud, infatti è chiaroche in larghezza misura: circa 9 m, ma in lunghezza si superano ab-bondantemente i 20 m senza capire dove inizia il trascinamento efinisce la concentrazione.Interpretazione – Probabilmente si tratta di una struttura attigua alsito 111,1, con copertura in laterizi, forse una struttura di servizio.

Il materiale ceramico sembra essere affine a quello della UT 111,1per la fase di tarda repubblica-prima età imperiale, non sono statiriconosciuti frammenti di fase tardo antica.Definizione – Struttura di servizioCronologia – I secolo a.C./I secolo d.C.Dati telerilevati – Rilievo GPS.Elementi datantiCeramica comuneFondo di generica forma chiusa: tav. XII, n. 9.Coppa: tav. XIII, n. 2.Acroma grezzaOlla: tav. XXIX, n. 5.

(112.1) Podere Lanadoro – Pienza (Q 121 III 1718/4768)Ricognizione di superficieHabitat I, 291 m slm, Pianura, argille, fosso Fonterana a 90 m, se-minativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma rettangolare di terra friabile,marrone chiara, delimitato a nord dal podere Lanadoro e dalla S.P.18, a est e a sud da campi lasciati a sodo al momento della ricogni-zione, dai quali è diviso da fossi di scolo e vegetazione spontanea.La morfologia è pianeggiante.Descrizione unità topografica – Dal campo sono emersi pochi re-perti sporadici, si tratta di frammenti di ceramica grezza, depuratain numero molto minore rispetto alla grezza e frammenti di coppi.Interpretazione – I materiali anche se molto rovinati sembrano at-testare la presenza di un struttura in materiale deperibile con coper-tura in laterizi.Definizione – Generica area insediativaCronologia – Generica età romana.

(113.1) Vivaio Forestale – Pienza (Q 121 III 1717/4767)Ricognizione di superficieHabitat I, 268 m slm, Pianura, argille, fiume Orcia a 600 m, semi-nativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma rettangolare molto pianeg-giante, di terra molto scura, quasi nera e di consistenza friabile, conmolti affioramenti di ghiaia di fiume specialmente nella porzionesud del campo, in direzione dell’Orcia. È delimitato a nord dallaS.P. 53, a est dalla strada che porta al Vivaio, a ovest da un piccolofosso divisorio e a sud dall’Orcia.Descrizione unità topografica – Dal campo sono emersi pochi repertimobili sporadici, si tratta di frammenti di ceramica depurata, grezza emaiolica arcaica. I materiali sono sporadici, non legati a un deposito.Specialmente il rinvenimento di un frammento di maiolica arcaica inposizione isolata è indice dello sfruttamento agricolo medievale.Definizione – Sfruttamento agricoloCronologia – XIV-XV secolo d.C.

(114.1) Podere Sorbelle – Pienza (Q 121 III 1716/4768)Ricognizione di superficieHabitat I, 279 m slm, piede di collina, argille, fosso Sambuco a 680m, seminativo, arato.

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Page 19: D/ CONSTANTINVS AVG. Busto di Costantino I laureato a...Cronologia – Basso Medioevo. (69.1) Podere La Torre – Pienza (Q 121 III 1718/4766) Ricognizione di superficie Habitat I,

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma rettangolare di colore marronescuro, di consistenza friabile, delimitato a nord da un campo diprato, lo stesso a est, mentre a sud è delimitato da una strada biancache dal podere Sillore conduce al podere Sorbelle. La morfologia èquella di un leggero versante collinare, anzi in particolare si trattadell’inizio di un versante, infatti il campo si interrompe quando lasalita comincia a essere più accentuata.Descrizione unità topografica – Si sono raccolti pochi resti mobili,si tratta di frammenti di coppi, ceramica grezza, depurata, un fram-mento di sigillata, poca maiolica arcaica. I frammenti sono sporadici.Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una strutturain materiale deperibile e copertura di laterizi, ma ulteriori informa-zioni non sono desumibili dai resti ceramici, anche se la presenza diun frammento di sigillata indica il periodo romano, ma niente dipiù preciso, mentre vari frammenti di maiolica arcaica indicano unafrequentazione medievale del sito.Definizione – AbitazioneCronologia – I secolo a.C./I secolo d.C./XIV-XV secolo d.C.

(115.1) Podere Sorbelle – Pienza (Q 121 III 1716/4767)Ricognizione di superficieHabitat I, 286 m slm, piede di collina, argille, fiume Orcia a 420m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Piccolo campo di forma regolare antistante indirezione sud il podere Sorbelle, delimitato a nord dalla stradabianca che collega il podere Sorbelle al podere Sillore, a ovest dallastrada bianca che collega la S.P. 53 al podere Sorbelle, a sud dallaS.P. 53. La morfologia è di versante collinare degradante verso sud.Descrizione unità topografica – Sono stati raccolti pochi repertimobili sporadici, si tratta di ceramica grezza, pochissimi depurata,alcuni frammenti di impasti (forse laterizi) con grossi inclusi.Definizione – SporadicoCronologia – Non identificabile.

(116.1) Podere Montertine – Pienza (Q 121 III 1717/4768)Ricognizione di superficieHabitat II, 303 m slm, piede di collina, argille, torrente Tresa a 850m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo posto ai piedi del poggio di Monter-tine, delimitato a ovest e a sud da siepi spontanee cresciute intornoa fossi di scolo e divisori, a est è delimitato dalla strada bianca chesale sul versante sud-ovest di Montertine raggiungendo il podereTobruk.Descrizione unità topografica – Dal campo sono emersi pochiframmenti sporadici di ceramica depurata, grezza, laterizi un fram-mento di sigillata decorata.Interpretazione – Materiale sporadico, solo il frammento di sigil-lata inquadra labilmente il sito all’epoca romana imperiale.Definizione – FrequentazioneCronologia – I secolo a.C./I secolo d.C.

(117.1) Podere Montertine – Pienza (Q 121 III 1717/4768)Ricognizione di superficieHabitat II, 301 m slm, piede di collina, argille, torrente Tresa a 690m, seminativo, arato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo posto ai piedi del versante sud del pog-gio di Montertine, delimitato a ovest dalla strada bianca che passadal podere Tobruk, a est dalla strada bianca che porta al podereMontertine, a nord dalla salita del versante sud di Montertine. Laterra è tendenzialmente di colore marrone e di consistenza morbida.Descrizione unità topografica – Nel punto in cui inizia a salire dipiù il pendio verso la sommità di Montertine, si sono raccolti fram-menti di tegole, coppi, impasti con grossi inclusi, ceramica grezza,depurata, due frammenti di vernice nera. I frammenti si trovanotutti concentrati in una striscia di terra larga circa 50 m, che attra-versa il campo da est a ovest, essa termina più o meno sotto l’alberodi pere che si trova in mezzo al campo all’altezza della casa del po-dere Montertine. La striscia si distingue bene perché la terra divienepiù scura rispetto al resto del campo.Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una strutturain materiale deperibile con copertura in laterizi.Definizione – AbitazioneCronologia – IV-prima metà I secolo a.C.

(118.1) Podere Sorbelle – Pienza (Q 121 III 1716/4768)Ricognizione di superficieHabitat I, 275 m slm, pianura, depositi alluvionali, fiume Orcia a600 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo molto allungato in direzione est-ovest,di terra friabile, di colore marrone scuro, ricca di affioramenti dighiaia. Il campo è delimitato a sud dalla S.P. 53, a est dalla stradache porta al podere Sorbelle, a ovest arriva fino al confine del co-mune di Pienza e inizia quello di San Quirico d’Orcia, indicato ma-terialmente da un albero isolato in mezzo a un incrocio di stradebianche a nord della S.P. 53. La morfologia è pianeggiante.Descrizione unità topografica – Si sono raccolti pochi sporadiciframmenti di ceramica depurata, grezza e qualche coppo, due fram-menti di vernice rossa.Definizione – SporadicoCronologia – Non identificabile.

(119.1) La Gogna – Pienza (Q 121 II 1722/4770)Ricognizione di superficieHabitat IV, 549 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazionidi argille e ciottoli, torrente Rigo a 723 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo antistante il podere La Gogna, si trovaprecisamente a sud del boschetto rialzato che circonda la casa delpodere, è diviso da una fila di alberi che si congiungono poi con ilbosco. La terra è di colore chiaro e di consistenza compatta, lamorfologia è di leggero versante collinare.Descrizione unità topografica – Dal campo antistante la casa sono

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emersi pochi frammenti sporadici di ceramica grezza, depurata eimpasti di argilla con molti inclusi. Scarsa la visibilità a causa di unaluce troppo diretta che con il colore chiaro della terra non permettedi avere una buona visibilità.Interpretazione – Materiale sporadico, non appare legato a nessunatipo di deposito. Solo in base all’impasto dei laterizi il sito viene da-tato al generico periodo etrusco.Definizione – SporadicoCronologia – Generica età etrusca.

(119.2) La Gogna – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 119.1. Descrizione unità topografica – Nel boschetto sopra il podere sonoevidenti tracce di murature a secco che delimitano i terrazzamenti,una delle quali è alta quasi 2 m, tutta la superficie del bosco è inte-ressata dalle emergenze di questi muretti, non si riconoscono degliallineamenti, solo una terrazzatura sul lato est, dove il salto del pia-noro rispetto ai campi sottostanti è più alto. Non ci sono elementiper la datazione dei muretti, potrebbero anche essere terrazzamentidi epoca moderna. Nel banco di arenaria invece che si trova sul latoovest, sopra al sito 119,1, sono evidenti delle grosse pietre incastrateche sembrano delimitare entrate di tombe rupestri. Nella parete delbanco sul quale si trova il bosco, più vicina alla casa due di questeprobabili tombe sono visibili, all’interno vi sono state ricavate unacantina e un ovile. Inoltre ammassate nelle vicinanze della casa sipossono vedere una quantità enorme di pietre squadrate di formaperfettamente parallelepipeda.Interpretazione – Quelle intorno alla casa, utilizzate come vani diservizio sono sicuramente delle tombe, scavate nell’arenaria, i mu-retti nel bosco potrebbero anche essere semplicemente fatti dai con-tadini. Da registrate anche la presenza di un’urna usata come fio-riera. Le aperture tamponate appena visibili lungo la parete di are-naria potrebbero essere altre tombe rupestri ancora chiuse. Siamocomunque certamente di fronte a una necropoli di quale periodonon è chiaro, probabilmente etrusco.Definizione – NecropoliCronologia – Generica età etrusca.Dati telerilevati – Foto aerea verticale Descrizione dati telerilevati – L’anomalia indicata dalla foto verti-cale corrisponde a un rilievo morfologico coperto da vegetazionepermanente che spicca sul resto del paesaggio.Volo Rossi, 1976Aima, 1996.

(120.1) Castelluccio (Montauto) – Montepulciano (Q 121 II1726/4768)Letteratura edita/Ricognizione di superficieHabitat IV, 575 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazionidi argille e ciottoli, Sorgente a 400 m, seminativo, arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma abbastanza regolare, è formatoda un pianoro e dal suo versante, delimitato a ovest dalla stradabianca che porta al Castelluccio, a nord da bosco, a sud da una stra-

dina di campo, a est da una siepe alberata. Il campo è caratterizzatodalla presenza di un grande albero isolato posto più o meno al cen-tro del fondo agricolo. Il campo si trova a non molta distanza diuna sorgente d’acqua dolce.Descrizione unità topografica – Dalla letteratura edita sappiamoche nel grande campo a sinistra della strada che conduce al podereMontauto, è situata un’area piuttosto vasta di frammenti fittili e ma-teriale edilizio identificabile con una villa romana. L’approvvigiona-mento idrico era assicurato dalla sorgente di Montauto come dimo-stra un frammento di fistula in piombo. Il tubo reca l’iscrizione CO/(C)VRAVIT e un bollo circolare con quattro petali a croce. In su-perficie non erano visibili strutture ma sono segnalati ai lati delcampo e sotto un grosso albero posto al centro, ammassi di pezzi dicocciopesto e blocchi di pietra asportati nel corso dei lavori agricoli.Il materiale recuperato soprattutto in seguito alla profonda araturadel 1983, ha permesso di recuperare molte informazioni sulla crono-logia e sui materiali presenti. È stato raccolto molto materiale edili-zio, vernice nera, sigillata, ceramica comune, dolia, pesi da telaio unamoneta di Marco Aurelio e molto reperti osteologici animali. La cro-nologia era stata fissata dall’inizio del I a.C. almeno al II secolo d.C.Si riporta poi la notizia del rinvenimento avvenuto a metà del XVIIIsecolo di alcune monete di Costantino. Il sito era stato già indivi-duato dal Mieli nel 1894. Il conte con la collaborazione dello “sca-vino” di Chiusi Martino Mignoni scavarono presso Montauto met-tendo in luce i resti di una villa romana. Le parole precise di Mielifurono: “...Altri scavi ho fatto a Montauto ed ho trovato un orloenorme di ziro, un pavimento a smalto”. La cronologia I a.C.-IId.C. è stata pienamente confermata dalla ricognizione archeologicaeffettuata durante la campagna 1996. È stato osservato che nelpunto in cui il campo assume l’aspetto di un pianoro, si trova il de-posito della UT 1, si tratta di una concentrazione che pare avereforma a U, con un corpo rettangolare orientato est-ovest e due ali la-terali, che guardano a sud. Le due ali misurano quella più a est 37m, quella a ovest 35 m, la loro larghezza è per quella a est 15 m,quella a ovest 12 m, il corpo centrale misura circa 50 m. Il limitenord del corpo centrale si trova più o meno all’altezza dell’unico al-bero isolato al centro del campo. Il deposito è fatto di frammenti ditegole, coppi, mattonelle quadrangolari (provenienti essenzialmentedalla zona dell’albero), pietre di piccole e medie dimensioni, coccio-pesto, tracce di intonaci, ceramica depurata, grezza, anforacei, ver-nice nera, sigillata. La forma della concentrazione si nota bene ancheper il cambiamento di colore della terra che diviene più scura ri-spetto al resto del campo. Sotto l’albero in direzione ovest c’è unmassiccio crollo di tegole, coppi, mattoni e mattonelle pavimentali,molte delle quali ancora intere. I trascinamenti intorno alla strutturasono particolarmente evidenti dietro al corpo centrale verso nord, eal centro tra le due ali, nel presunto cortile o aia. Dalla nostra rico-gnizione l’arricchimento, rispetto a quanto già conosciuto, viene dalriconoscimento di alcuni frammenti ceramici che datano alla tardaantichità, quando si può intravedere una rifrequentazione del sitodella villa, come abbiamo visto in vita probabilmente almeno fino alIV secolo d.C.Interpretazione – Il sito inizia a essere frequentato in età repubbli-cana, intorno al I a.C., nel primo impero, intorno al I d.C. si regi-stra la fase di frequentazione più forte, che sembra terminare nel IId.C. La cronologia che giunge fino al IV è desunta dal rinveni-mento in passato di monete costantiniane sul sito. Labili tracce diperiodo tardo antico, VI d.C., probabilmente indicano un riuso delcomplesso della villa imperiale.

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Definizione – VillaCronologia – I secolo a.C./I secolo d.C./IV-VI secolo d.C.Bibliografia – PAOLUCCI, 1988, pp. 90-92, 118; PAOLUCCI, 2001,p. 45.Elementi datantiTerra sigillata italicaCoppa: tav. XVII, nn. 4, 5.Frammento di fondo: tav. XVII, n. 20.Acroma grezzaBoccale: tav. XIX, n. 7.Ciotola: tav. XX, n. 3, 5; tav. XXXI, n. 8.Olla: tav. XXIX, n. 2.Acroma depurataBoccale: tav. XXI, n. 4, 5, 7.

(121.1) Podere Casa Nuova – Pienza (Q 121 II 1721/4768)Ricognizione di superficieHabitat II, 366 m slm, versante collinare, argille, torrente Rigo a290 m, seminativo, arato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 2

Descrizione sito – Campo di terra argillosa, di colore marronechiaro, di forma irregolare, delimitato a ovest dalla strada basolatache porta al podere Casanuova, a sud dal torrente Rigo, a est dal po-dere San Giovanni. Morfologicamente si tratta di un vasto versantecollinare che dalla strada basolata che collega il podere Casanuova alpodere San Giovanni scende in direzione sud verso il torrente Rigo.Nella discesa la morfologia assume varie tendenze, prima scende ab-bastanza ripidamente, poi si assesta assumendo l’aspetto di un ter-razzo spianato fino alla curva creata dalla strada basolata che lo deli-mita a ovest, per poi riprendere una discesa più ripida.Descrizione unità topografica – La concentrazione di materiali sitrova nella parte del campo più a nord, sotto la strada bianca acciot-tolata che lo divide dal sito 71,1. Il deposito di materiali mobili nonha forma precisa è fatto di frammenti di ceramica depurata, grezza,sigillata e laterizi.Su quest’area nell’estate del 2001 è stata praticata una nuova rico-gnizione: cfr. 327/2/121II/Pie, che ha fornito alcuni indizi per ca-pire meglio la distribuzione del materiale affiorante e che ha per-messo anche di definire meglio la concentrazione, probabilmentepertinente a un annesso funzionale alla fattoria posta poco sopra.Interpretazione – Abitazione o comunque frequentazione di epocatardo antica probabilmente gravitante intorno al grande complessovicino del sito 71 o parte dello stesso complesso.Definizione – Struttura di servizioCronologia – IV-V secolo d.C.Dati telerilevati – Rilievo GPS.Elementi datantiDepurata ingobbiata di rossoBoccale: tav. XXXVIII, n. 11.Ciotola: tav. XXXIX, n. 3.Acroma grezzaCoperchio: tav. XXXI, n. 16.

(122.1) Podere Bellavista – Pienza (Q 121 II 1719/4771)Ricognizione di superficieHabitat II, 320 m slm, versante collinare, argille, torrente Tresa a200 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma allungata in direzione nord-sud, si trova su un versante collinare che dalla strada asfaltata paral-lela alla S.P. 88, scende fino al torrente Tresa. Delimitato a nord daun campo a sodo al momento della ricognizione, a ovest dal tor-rente Tresa e dalla vegetazione spontanea che ne costeggia il corso,a sud da una siepe alberata e a est dalla strada asfaltata parallela allaS.P. 88. La morfologia è di versante collinare.Descrizione unità topografica – Per lo più il campo è sterile inquanto a reperti mobili, eccetto che per una striscia, che attraversail campo da est a ovest. I materiali sono però particolarmente pre-senti in fondo alla striscia, dove arriva al Tresa. Probabilmente sitratta di materiali trascinati dal deposito soprastante dal naturalescorrimento dell’acqua per il ripido pendio in direzione del Tresa, eche nel punto della concentrazione trova un freno naturale, perchéla morfologia cambia sensibilmente divenendo improvvisamentepianura. I materiali sono molto rovinati, ma si riconoscono benedue frammenti di pareti in grezza con cordone esterno impressoInterpretazione – Materiale sporadico, chiaramente non riferibile aun deposito e difficilmente databile.Definizione – FrequentazioneCronologia – Non identificabile.

(123.1) Podere La Torre – Pienza (Q 121 III 1718/4767)Ricognizione di superficieHabitat I, 278 m slm, Pianura, argille, fiume Orcia a 220 m, areaedificata, edificato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Il sito è rappresentato dall’area immediata-mente circostante il podere La Torre. Il sito si presentava parti-colarmente interessante al momento della ricognizione perchél’area era in fase di ristrutturazione ed era in fase di scasso per lacostruzione di una piscina, quindi presentava una potenzialepiù alto di visibilità di frammenti riportati in superficie dai la-vori edili.Descrizione unità topografica – I materiali sono stati recuperati da-gli immediati dintorni del podere, pertinenti certamente alla fre-quentazione medievale del sito.Definizione – FrequentazioneCronologia – XIV-XV secolo d.C.Dati telerilevati – Foto obliquaDescrizione dati telerilevati – La foto obliqua non mostra molti ele-menti di rilievo rispetto alla visita a terra del complesso. Quello che sivede bene dall’alto sono le tracce di paleoalvei di antichi letti del fiumeOrcia che hanno caratterizzato il terreno a sud del podere La Torre.Aerial survey 2002.Elementi datantiMaiolica arcaicaCatino: tav. XLIII, n. 1.

(124.1) Campi Rutiliani – Pienza (Q 121 III 1717/4772)Ricognizione di superficieHabitat III, 400-373 m slm, versante collinare, sabbia con interca-lazioni di argille e ciottoli, fosso Sambuco a 1.000 m, seminativo,arato.

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Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Il sito si trova nel vasto versante che da Pienzascende verso l’Orcia. Il campo è delimitato a ovest dalla vegeta-zione che circonda un’abitazione posta proprio a ridosso della S.P.18 e dalle cucce dei cani da caccia che sono poste ai margini del-l’abitazione, a est è delimitata da una siepe divisoria, a nord è deli-mitata dalla S.P. 18. La morfologia è di versante collinare che de-grada verso sud.Descrizione unità topografica – Rinvenuti tre raschiatoi, indicantiuna frequentazione paleolitica del sito, assieme a frammenti di cera-mica assolutamente non databili.Definizione – FrequentazioneCronologia – Paleolitico generico.Elementi datantiReperti liticiRaschiatoi: tav. I, nn. 9, 10.Nucleo: tav. I, n. 15.

(125.1) Monticchiello – Pienza (Q 121 II 1721/4771)Ricognizione di superficieHabitat IV, 465 m slm, Sommità collinare, litofacies prevalente-mente arenacee, fosso Lanese a 300 m, area edificata, edificato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Il sito si trova nella porzione ovest di Montic-chiello, precisamente si tratta di una trincea di circa 30 cm di lar-ghezza e almeno 7 m di lunghezza, effettuata per l’interro di tuba-ture durante il restauro della torre più occidentale del paese, inglo-bata nella cinta muraria, sotto il vecchio cimitero.Descrizione unità topografica – Durante la campagna 1996, sonostati individuati alcuni frammenti di ceramica basso medievale neitagli di terra effettuati per le canalizzazioni del restauro della torrepiù a ovest del castello di Monticchiello a scopo abitativo. La torrequadrata è inserita nel circuito murario.Interpretazione – Sono frammenti rinvenuti in un contesto moltoselettivo, un striscia di terra scavata di circa 20-30 cm di larghezza,per cui non possono essere molto significativi, sono legati alla fasebassomedievale di vita del castello.Definizione – FrequentazioneCronologia – XIV-XV secolo d.C.Elementi datantiMaiolica arcaicaFrammento di parete: tav. XLII, nn 11, 19.Acroma depurataCasseruola: tav. XLVII, n. 2.

(126.1) Spedaletto – Pienza (Q 121 III 1717/4767)Ricognizione di superficieHabitat I, 281 m slm, Pianura, argille, fiume Orcia a 630 m, areaedificata, edificato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Il sito si identifica con l’area immediatamentecircostante al complesso di Spedaletto, al momento della ricogni-zione adibita quasi interamente a orti.

Descrizione unità topografica – Attorno al sito di Spedaletto sonostati raccolti vari frammenti di ceramica medievale, tra i quali nu-merosi pezzi di maiolica arcaica. Interpretazione – Tutti i frammenti sono legati alla frequentazionedella grancia.Definizione – FrequentazioneCronologia – XIV-XV secolo d.C.

(127.1) Podere Torricelle – Pienza (Q 121 II 1723/4767)Ricognizione di superficieHabitat III, 492 m slm, Leggero pianoro, argille, fosso LucciolaBella a 400 m, incolto, Pascolo/Abbandonato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 2

Descrizione sito – Il sito si trova tra i poderi Torricelle e Torricel-lina. Vi si giunge percorrendo la strada bianca basolata che si in-contra poco dopo il podere Le Checche percorrendo la S.P. 53 indirezione ovest. Il sito è ben visibile dalla strada basolata, si trattadi un collinetta anomala che si innalza dall’area abbastanza pia-neggiante dove si trovano i capannoni, gli ovili e la casa del po-dere Torricelle. Tutta l’area del rilievo al momento della ricogni-zione era a sodo e con una buona visibilità a causa del pascolo sul-l’area da parte del gregge di pecore stabile intorno al podereTorricelle. Per quanto riguarda le notizie storiche su Torricellecfr. 273/Q 121 II/Pie.Descrizione unità topografica – Il sito è stato sottoposto a duericognizioni a distanza di anni. La prima volta quando il sito èstato identificato, nell’autunno del 1996, era utilizzato come ri-covero esterno del gregge e il pascolo degli ovini permetteva unabuona visibilità. In quell’occasione abbiamo potuto osservare chesi tratta di un affioramento di murature. Si vede abbastanza benela cresta di un grosso muro, largo circa 90 cm, forse un crollo sullato ovest e due frammenti di filari in pietre e mattoni poggiantisu un masso naturale. In direzione sud del muro, si vede l’aper-tura quadrata di una cisterna, tamponata da terra e riempitaquasi fino all’orlo, ma ancora in condizioni tali da mostrare l’ini-zio delle murature stondate all’interno. Dalla seconda ricogni-zione, avvenuta nell’inverno del 2000, non abbiamo potuto ag-giungere nulla alla conoscenza del sito, anzi il cambio di destina-zione del suolo, non più battuto dalle pecore, ha favorito lacrescita di erbe spontanee sul sito che ne hanno nascosto quasicompletamente la visibilità.Interpretazione – Probabilmente si tratta dei resti di una fortifica-zione, dai dintorni non è emerso nessun dato che possa fornire unadatazione precisa, la presenza della cisterna affiorante, a bocca qua-drata e volta interna, potrebbe collocare il complesso all’epoca me-dievale. È interessante il collegamento tra questo rinvenimento el’attestazione documentaria, contenuta nell’Estimo di Montic-chiello, della presenza di un palazzo presso la località Torricelle: cfr.268/1/121II/Pie, inoltre il toponimo è sintomo della presenza diuna fortificazione in un epoca passata. Ancora nelle carte del Catasto Leopoldino del 1830 in corrispon-denza della tracce affioranti, è collocata una struttura dalla formaregolare, della quale restano tracce anche nella fotografia aerea del1976 e 1996.Definizione – FortificazioneCronologia – Generico Medioevo.Dati telerilevati – Foto aerea verticale

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Descrizione dati telerilevati – L’anomalia indicata dalla foto ver-ticale corrisponde a una traccia di vegetazione di forma quadran-golare, posta su una collinetta ben individuabile e riconoscibiledi per sé.Volo Eira 1976Volo Aima 1996Bibliografia – FARINELLI-GIORGI, 1998, p. 177.

(128.1) Castellione quod est ultra plebem de Conino – Pienza(Q 121 II –)Letteratura editaHabitat IV, –, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, torrenteMiglia, –, –.

Affidabilità – MediaCategoria – Sito

Descrizione sito – Il sito storico attualmente non si identifica conuna zona precisa. La pieve di Conino (cfr. 64/Q 121 II/Pie) vieneidentificata con l’attuale podere Pievina a nord di Palazzone nellaporzione nord-orientale del territorio di Pienza. Questo castellionepotrebbe localizzarsi nell’area attorno al podere Pievina, ma nonpossiamo dire nulla di più preciso.Notizie storiche – Entro la fine del XIII secolo il castellione quodest ultra plebem de Conino appare insieme ad altre località dellazona abbandonate o comunque fortemente contratte, entrate nel-l’orbita dell’espansione demografica di Monticchiello. Nel 1249 ilterritorio pertinente al Castellione viene diviso tra le comunità diMonticchiello e Montepulciano (che si impegnarono a impedire lariedificazione e conseguente popolamento del Castellione). Tra ipossedimenti del Castellione passati a Monticchiello ci sono inse-diamenti aperti, ricordati all’inizio del Trecento, nei pressi dellapieve di Conino.Definizione – Generica area insediativiCronologia – Basso MedioevoBibliografia – FARINELLI-GIORGI, 1998, p. 177.

(129.1) Ospedale Luca d’Agnolo d’Antonello di Montic-chiello – Pienza (Q 121 II 1721/4772)Attestazione documentariaHabitat IV, 460 m slm, versante collinare, litofacies prevalente-mente arenacee, fosso Lanese a 350 m, area edificata, edificato.

Affidabilità – BuonaCategoria – Sito

Descrizione sito – Di questo ospedale sappiamo che è sopravvis-suto il palazzo e il nome di Luca d’Agnolo a una via.Notizie storiche – Dal 1560 non si parla più dei tre ospedali diMonticchiello, ma ne esiste uno solo, fondato nel 1554 dal benefat-

tore Luca d’Agnolo d’Antonello. A esso convogliarono i possedi-menti dei tre ospedali precedenti. Descrizione unità topografica – Di tale ospedale resta ancora il pa-lazzo e la via omonima.Definizione – OspedaleCronologia – 1554-1560Bibliografia – NERI, 1986, p. 134, 136.

(130.1) Podere Ragnuzzi – Pienza (Q 121 III 1714/4777)Ricognizione di superficieHabitat II, 375 m slm, sommità collinare, argille, torrente Tuoma,1100 m, seminativo, arato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma allungata in direzione nord-ovest/sud-est, di terra tendenzialmente argillosa e di colore grigio,solo in alcuni punti diventa più friabile e più scura. Il fondo è carat-terizzato in prossimità della strada bianca che lo delimita a sud, dal-l’emergenza di piccole collinette lasciate a sodo e coperte d’erba almomento della ricognizione e da una collina tondeggiante molto ri-levata rispetto al resto del campo che morfologicamente mantieneun andamento piuttosto costante. Il campo è delimitato a nord daun boschetto, a sud dalla strada bianca per Cosona, a est dall’orto efrutteto del podere Ragnuzzi, a ovest da cespugli divisori.Descrizione unità topografica – A ovest del podere Ragnuzzi, suuna collinetta (la seconda dalla strada) si trova una concentrazionedi laterizi (coppi, tegole, tegole con cerchi fatti con le dita) ceramicaper lo più depurata. I laterizi si trovano sparsi per le arature, maemergono anche dalla piccola porzione di terra non lavorata. Laconcentrazione pur se sparsa misura approssimativamente 29,5x22m, orientata nord-sud, la terra non presenta cambiamenti di colore.I reperti sono: coppi, tegole, ceramica depurata, poca grezza, maio-lica rinascimentale, vernice nera, vernice rossa.Interpretazione – L’interpretazione può essere dubbia, dato chemolti materiali sono stati portati via in passato, in più l’aratro hacompletamente sconvolto la situazione. Si riconosce comunque l’e-sistenza di una struttura in materiale deperibile e copertura in late-rizi, accertato un periodo che va dal I a.C. al I d.C. (tarda repub-blica - primo impero). Individuati alcuni frammenti di maiolica ri-nascimentale.Definizione – AbitazioneCronologia – I secolo a.C./I secolo d.C./XV secolo.Elementi datantiImpasto grezzoDolio: tav. VII, n. 3.Acroma depurataOlla: tav. XX, n. 9.Boccale: tav. XXI, nn. 2, 3.Maiolica arcaicaCatino: tav. XLIII, n. 2.Acroma grezzaOlla: tav. XLV, n. 1.

(130.2) Podere Ragnuzzi – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

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Fig. 19. Il muro e la cisterna visibili presso il sito di Torricelle.

Page 24: D/ CONSTANTINVS AVG. Busto di Costantino I laureato a...Cronologia – Basso Medioevo. (69.1) Podere La Torre – Pienza (Q 121 III 1718/4766) Ricognizione di superficie Habitat I,

Descrizione sito – Cfr sito 130.1.Descrizione unità topografica – Intorno alla seconda collinetta convegetazione, si trova una piccola concentrazione di laterizi con in-clusi di cocci sbriciolati e qualche frammento di ceramica, è emersoanche un bel fondo in vernice nera. La concentrazione non ha unaforma precisa, i frammenti comunque si trovano entro un’area dicirca 4x2 m, che si allunga intorno alla collinetta. La proprietariadel podere Ragnuzzi ha detto che tali emergenze non vengono piùlavorate da quando sono stati effettuati i primi ritrovamenti di ma-teriali sulla collina. Nello specifico si è trattato di frammenti di ver-nice nera, maiolica arcaica, ceramica depurata e grezza trovati lì. Daricordare anche il ritrovamento effettuato in questo punto nell’in-verno 1997 di un bronzetto di guerriero, ora in Soprintendenza. Interpretazione – L’interpretazione può essere dubbia, dato chemolti materiali sono stati portati via in passato, in più l’aratro hacompletamente sconvolto la situazione. Si riconosce comunque untipo notevolmente diverso di laterizi rispetto al sito 130,1, che indi-cano la presenza di un’abitazione in materiale deperibile e coperturain laterizi. I frammenti ceramici iniziano datando una frequenta-zione arcaica (VI secolo a.C.), successivamente le tracce continuanofino al I secolo a.C.Definizione – AbitazioneCronologia – VI secolo a.C./IV-prima metà I secolo a.C.Elementi datantiCeramica comuneFondo di generica forma chiusa: tav. XII, n. 7.

(130.3) Podere Ragnuzzi – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 2

Descrizione sito – Cfr sito 130.1.Descrizione unità topografica – All’altezza dei due alberi a ovestdel podere Ragnuzzi, si trova la UT 130,3. È una concentrazione dilaterizi (mattoni, coppi, tegole) pietre (alcune sembrano squadrate)ceramica (grezza, depurata, maiolica arcaica, maiolica rinascimen-tale) alcuni frammenti in ferro. La terra in prossimità della UT noncambia colore. La concentrazione non ha una forma precisa, si al-lunga tra i due alberi un po’ per tutta l’estensione della collinetta,con una evidente maggioranza a ovest del secondo albero, andandoverso la strada per Cosona. È orientata nord-est/sud-ovest, e misura23x17 m. In una ricognizione successiva, avvenuta nell’inverno del1998, è stato recuperato dalla sommità della collina, tra i due alberinella parte verso ovest, un fondo di vernice nera con due lettere in-cise dopo la cottura.Interpretazione – L’interpretazione può essere dubbia, dato chemolti materiali sono stati portati via in passato, in più l’aratro hacompletamente sconvolto la situazione. Si riconosce bene però lapresenza di una struttura in pietre e mattoni e copertura in laterizi.Sembra che le tre UT siano disposte in maniera da indicare unospostamento dell’insediamento a un’altitudine maggiore con il pas-sare dei secoli. Infatti la UT 3 si trova a un’altitudine maggiore ri-spetto alle altre e vi sono concentrati un numero maggiore di fram-menti di maiolica arcaica e rinascimentale. Alcuni frammenti da-tano alla fase ellenistica (III-II secolo a.C.).Definizione – AbitazioneCronologia – III-II secolo a.C./XIV-XV secolo d.C.Elementi datanti

Ceramica a vernice neraGenerica forma aperta (coppa?): tav. X, n. 3.Rozza terracottaCoperchio: tav. XVI, n. 6.Acroma depurataBoccale: tav. XLVI, n. 5.Catino: tav. XLVII, n. 7; tav. XLVIII, n. 1.Frammento di parete decorato: tav. XLVIII, n. 6.

(131.1) Podere Spedalone – Pienza (Q 121 III 1714/4778)Ricognizione di superficieHabitat II, 303 m slm, versante collinare, argille, torrente Trove a570 m, seminativo, arato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo ad andamento tendenzialmente rettan-golare, delimitato a nord dal podere Spedalone, a ovest da una siepedivisoria, a sud-ovest dal podere Spedalone. La visibilità è scarsa acausa del colore molto grigio della terra e dalla sua eccessiva com-pattezza. La morfologia è di versante collinare degradante verso sud.Descrizione unità topografica – A sud del campo, in direzione diSpedalone, si trova una concentrazione di pochi coppi, ceramicadepurata, poca maiolica arcaica e rinascimentale. Non ha unaforma precisa, ma si estende in modo quasi rettangolare da nord-ovest a sud-est, per circa 27x17 m. La terra non cambia colore. Interpretazione – Potrebbe anche trattarsi di materiale scivolatoa causa delle acque dal sovrastante podere Spedalone, che si èconcentrato in questo punto dove il campo assume una morfolo-gia pianeggiante.Definizione – Generica area abitativaCronologia – XIV-XV secolo d.C.

(132.1) Podere Fonte Bertusi di Sotto – Pienza (Q 121 III1715/4774)Ricognizione di superficieHabitat II, 344-385 m slm, piede di collina, sabbia con interca-lazioni di argille e ciottoli, torrente Tuoma, a 500 m, semina-tivo, arato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma rettangolare allungato in dire-zione est-ovest. Morfologicamente si tratta di una pianura in direzioneovest che sale verso est, cioè verso la S.S. 146. Il versante ha anda-mento abbastanza piano in direzione del podere mentre diviene piùforte all’altezza della fila di olivi che caratterizzano la salita e che deli-mitano il passaggio della strada sterrata che porta al podere. È delimi-tato a nord dalla S.S. 146, a sud dal podere Fonte Bertusi di Sotto, aovest dalla strada bianca che porta al podere, a est da un boschetto. Laterra appare chiara e compatta nella parte del campo che guarda versoBertusi di Sopra, mentre diviene scura, friabile con presenza di piccoliframmenti di pietre nella parte che va verso la S.S. 146.Descrizione unità topografica – Nel campo antistante il podere,nel punto in cui si forma una L, verso la S.S. 146, ci sono cinqueolivi in fila. All’altezza del quinto olivo si trova una concentrazionedi ceramica per lo più grezza, di laterizi (molte tegole con inclusi digrandi dimensioni), poca depurata. La concentrazione è abbastanzacircoscrivibile, pare avere una forma allungata in direzione nord-

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sud. È lunga 27,30 m, e larga 14 m. Purtroppo le arature hannofrantumato moltissimo i frammenti. In corrispondenza dell’affiora-mento di ceramica la terra diviene molto scura e friabile.Interpretazione – Individuate le tracce di una probabile frequenta-zione preistorica indicata dal rinvenimento di un frammento di cera-mica impressa di Pienza, databile al Neolitico. I reperti mobili sonodatabili per lo più alla fase etrusca arcaica, quando doveva essere inpiedi una struttura in materiale deperibile e copertura in laterizi.Definizione – Generica area insediativaCronologia – Neolitico - VI secolo a.C.Elementi datantiImpasto brunoOlla: tav. II, n. 1.Acroma grezzaFrammento di parete: tav. I, n. 19.

(132.2) Podere Fonte Bertusi di Sotto – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 132.1.Descrizione unità topografica – Nel punto in cui il campo as-sume aspetto di versante di media collina, e sale verso la S.S. 146,quasi all’altezza dell’imbocco della stradina per Fonte Bertusi diSotto, si incontra una concentrazione di laterizi, molta grezza,poca depurata. La terra in questo punto diviene molto scura efriabile. Il trascinamento segue l’andamento della collina. La con-centrazione misura 14x11, orientata nord-sud. La UT 132,1 e132,2 sembrano essere quasi allineate e avere, almeno a prima vi-sta materiali molto simili.Interpretazione – I resti indicano chiaramente la presenza di unastruttura in materiale deperibile e copertura in laterizi. Purtroppoi materiali non sono datanti, anche se gli impasti sono identici alvicino sito 132,1. Probabilmente anche questa struttura è da col-locare nel periodo arcaico.Definizione – AbitazioneCronologia – VI secolo a.C.

(133.1) Podere Fonte Bertusi di Sotto – Pienza (Q 121 III1715/4774)Ricognizione di superficie Habitat II, 326-344 m slm, versante collinare, sabbia con intercala-zioni di argille e ciottoli, torrente Tuoma a 200 m, seminativo,arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma quasi quadrata, delimitato anord dalla S.S. 146, e dalla strada bianca che porta al podereFonte Bertusi di Sotto, in tutte le altre direzioni da vegetazionespontanea cresciuta attorno a piccoli fossi. La terra cambia moltevolte di colore e consistenza, da grigia e argillosa passa a esserescura e friabile.Descrizione unità topografica – Il campo è per lo più sterile di ma-teriale ceramico, solo nella parte che scende verso il fosso, sonoemersi frammenti di laterizi, poca grezza, un po’ più di depurata,un oggetto in bronzo forse una medaglietta. La concentrazione nonha una forma precisa, i frammenti sono sparsi e molto frammentati.

Interpretazione – Materiale sporadico, sicuramente indice di unafrequentazione, ma non siamo in grado di specificare ne il tipo distruttura ne il periodo.Definizione – FrequentazioneCronologia – Non identificabile.

(134.1) Podere Fonte Bertusi di Sopra – Pienza (Q 121 III1715/4774)Ricognizione di superficieHabitat II, 312-319 m slm, piede di collina, argille, torrente Tresa,300 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo molto allungato in direzione nord-sud,di estese proporzioni, formato al momento della ricognizione dapiù aree indagabili inframmezzate da strisce di terra lasciate a sodo,quindi senza visibilità. I colori e le consistenze della terra sono va-riabili, a volte è friabile e scura, altre grigia e argillosa. Per lo più èpianeggiante, anche se in direzione nord-est la morfologia sale leg-germente divenendo un versante di bassa collina.Descrizione unità topografica – I frammenti ceramici presentisono pochissimi e totalmente insignificanti. Anche le piccole colli-nette presenti nella serie di campi, che potrebbero sembrare adatteall’insediamento, sono sterili. Il poco materiale individuato apparesporadico e non collegato a un deposito. La maggior parte dei re-perti non sono databili, solo un frammento di Maiolica arcaica in-dica lo sfruttamento agricolo medievale.Definizione – FrequentazioneCronologia – XIV-XV secolo d.C.

(135.1) Podere Bonellino – Pienza (Q 121 III 1715/4773)Ricognizione di superficieHabitat II, 358 m slm, versante collinare, argille, torrente Tresa a200 m, seminativo, arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 2

Descrizione sito – Il sito si trova lungo la S.S. 146, percorrendolain direzione di San Quirico d’Orcia, il fondo si trova tra il podereBonellino e il bivio per Cretaiole. È caratterizzato dalla presenza diuna stradina sterrata che si apre sulla statale, delimitata a un certopunto da un gruppo di alti cipressi, ben visibili dalla statale. Ilcampo ha andamento regolare allungato in direzione est-ovest, de-limitato a est dalla S.S. 146, a ovest da una recinzione divisoria, anord da un piccolo fosso e a sud fino a metà campo dalla stradinasegnata dai cipressi e lungo l’altra metà da vegetazione d’alto fusoche lo divide da un altro fondo agricolo. Morfologicamente si trattadi un versante collinare che degrada in direzione ovest.Descrizione unità topografica – Su questo sito, individuato du-rante la campagna del 1997, è stata ripetuta nuovamente una rico-gnizione nel 2001, durante la quale sono state migliorate le infor-mazioni essendoci una migliore visibilità. Imboccando la stradinaopposta a quella che porta al podere Cretaiole, dopo circa 400 m, siincontra una macchia di bassa vegetazione e un grosso cipresso, al-l’altezza del cipresso si trova una notevole concentrazione di tegole,coppi, ceramica grezza e depurata; la maggioranza netta è dei late-rizi. I materiali sono sparsi in direzione est-ovest per circa 19,50x11m. La ricognizione ripetuta nell’agosto del 2001 ha apportato note-

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voli risultati. Il complesso è stato sicuramente interpretato comeun’abitazione tardo antica con un annesso e una cisterna. La con-centrazione maggiore quella certamente utilizzata a scopo abitativo,probabilmente viene interrotta nella sua estensione verso sud, dallaradura alberata e incolta. La cronologia è stata fissata dai bordi ingrezza sagomati e da un frammento di fondo decorato da impres-sioni imitanti le palmette e i cerchiolini delle produzioni in sigillataafricana. È emersa anche una piccola fibbia in bronzo. Interpretazione – I materiali rinvenuti testimoniano la presenza nellatarda antichità, di un’abitazione probabilmente con elevati in mate-riale deperibile e copertura laterizia, composta da un edificio abita-tivo, uno di servizio e una cisterna per la conservazione dell’acqua.Definizione – AbitazioneCronologia – IV-VI secolo d.C.Dati telerilevati – Rilievo GPS.Elementi datantiAcroma grezzaOlla: tav. XXV, n. 9; tav. XXVI, n. 4; tav. XXIX, n. 12.Acroma depurataCiotola/coperchio: tav. XXXV, n. 8.Frammento di fondo decorato: tav. XXXVII, n. 11.Piatto: tav. XXXVI, n. 6.

(135.2) Podere Bonellino – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 2

Descrizione sito – cfr. sito 135.1. Descrizione unità topografica – Questa concentrazione è statachiarita dalla ricognizione del 2001, infatti durante la prima rico-gnizione effettuata sul sito, l’affioramento non era stato distinto. Acirca 2 m dalla UT 135,1, in direzione nord, abbiamo individuatoun leggero cambiamento nella distribuzione dei materiali, esisteuno spazio dove la concentrazione si attenua per poi aumentarenuovamente con reperti leggermente diversi. La UT 2 è stata inter-pretata come un edificio annesso a quello principale che sembra es-sere la UT1, la UT2 misura 6x7 m ed è composta da tegole, coccio-pesto, ceramica depurata e grezza. La cronologia è fissata al tardoantico per la vicinanza con la UT1 e per la loro uniformità, soprat-tutto dei laterizi.Interpretazione – La UT è stata letta nel 2001 come un annesso al-l’abitazione della UT 135,1.Definizione – Struttura di servizioCronologia – IV-VI secolo d.C.Dati telerilevati – Rilievo GPS.

(135.3) Podere Bonellino – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 2

Descrizione sito – cfr. sito 135.1. Descrizione unità topografica – A circa 10 m dalla UT 135,2 indirezione nord si trova una piccola concentrazione di cocciopesto,coppi, tegole e pietre. La UT sembra orientata nord-sud e misura7x4 m. Si tratta senza dubbio di una cisterna.Interpretazione – La ricognizione del 2001 ha permesso di ricono-scere senza dubbi questa UT come una cisterna legata alla abita-

zione formata dai due edifici delle UT 135,1 e 2.Definizione – CisternaCronologia – IV-VI secolo d.C.Dati telerilevati – Rilievo GPS.

(135.4) Podere Bonellino – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 2

Descrizione sito – cfr. sito 135.1. Descrizione unità topografica – Leggermente più a ovest della UT135,1, continuando lungo la stradina di campo, incontriamo deimateriali mobili, forse scivolati, tegole, qualche pietra, poca cera-mica, senza poter riconoscere una concentrazione precisa. Sono ma-teriali molto sparsi e pare scendano verso ovest seguendo l’anda-mento del pendio.Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una strutturain pietra e copertura in laterizi. Non sappiamo però a quale periodoappartenga.Definizione – Generica area insediativaCronologia – Non identificabile.

(136.1) Palazzo Massaini – Pienza (Q 121 III 1719/4775)Ricognizione di superficieHabitat III, 450 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazionidi argille e ciottoli, torrente Tuoma a 700 m, seminativo, arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma vagamente triangolare, delimi-tato a nord da un oliveto che si trova tra Palazzo Massaini e il po-dere Pieve, a sud dalla strada bianca che da Palazzo Massaini portaai campi sottostanti, a est da Palazzo Massaini, a ovest da una vigna.La terra è di consistenza compatta e di colore variabile che va dalmarrone chiaro al giallastro con alcune chiazze molto più scure. Lamorfologia è di versante collinare che sale verso nord.Descrizione unità topografica – Appena entriamo nel campo sotto-stante Palazzo Massaini, sulla destra, accanto alla stradina, sotto ilboschetto, si trova una netta concentrazione di materiale affiorante.Si tratta di una grandissima concentrazione di ceramica grezza, de-purata, vernice nera, poca sigillata, bucchero grigio, laterizi (per lopiù tegole con grossi inclusi), frammenti di dolia, o comunquegrandi contenitori. La terra in coincidenza della concentrazionecambia di colore, divenendo leggermente più scura. La concentra-zione misura 34x26 m ed è orientata nord-sud. All’interno di que-st’area, dove i frammenti si trovano abbastanza sparsi, e in minorequantità mano a mano che arriviamo ai lati, si trova un rettangolodi circa 9x7 m, orientato est-ovest, in cui la concentrazione di ma-teriale è nettamente superiore. Interpretazione – Si tratta di un grande sito abitato in epoche di-verse, la massiccia frequentazione inizia nel periodo arcaico (VI se-colo a.C.) Alcune forme ceramiche continuano dal periodo arcaicofino all’ellenismo passando per il V e IV a.C. ma indicano solo lacontinuità della tradizione ceramica probabilmente non sono indi-cativi nel caso specifico di un periodo intermedio tra l’arcaismo el’ellenismo. È attestata una forte frequentazione ancora legata a uncomplesso tipo fattoria tra III-II secolo a.C. Le labili tracce di sigil-lata indicano anche una frequentazione successiva nella piena roma-

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nità. Presenti anche alcuni frammenti di maiolica arcaica a indicareuna frequentazione probabilmente da mettere in relazione alla vici-nanza con il complesso di Palazzo Massaini. Definizione – Complesso di medio-grandi dimensioniCronologia –VI secolo a.C./III-II secolo a.C./I secolo a.C./I secolod.C./ XIV-XV secolo d.C.Elementi datantiImpasto brunoDolio cordonato: tav. II, nn. 4, 6.Bucchero grigioCoppa: tav. III, n. 3, 7, 8, 9.Piattello: tav. III, n. 6.Impasto grezzoOlla di piccole dimensioni: tav. IV, nn. 3, 5, 6, 7-10; Olla di medio-grandi dimensioni: tav. V, nn. 1-4, 6; tav. VI, nn. 1-3, 6.Dolio: tav. VII, nn. 4, 8.Ciotola: tav. VIII, n. 1.Impasto chiaro-sabbiosoBacino: tav. VIII, n. 6.Rozza terracottaOlla: tav. XV, n. 3.Bocchetta (?): tav. XV, n. 7.Frammento di fondo: tav. XVI, n. 3.Ceramica a vernice neraGenerica forma chiusa: tav. IX, n. 4.Coppa: tav. IX, n. 13.Ceramica comuneBacino: tav. XIII, n. 1.Frammento di piede: tav. XIII, n. 5.Acroma depurataCoppa: tav. X, n. 14.Maiolica arcaicaBoccale: tav. XLII, n. 3.

(137.1) Palazzo Massaini – Pienza (Q 121 III 1719/4775)Ricognizione di superficieHabitat III, 429 m slm, Pianura, sabbia con intercalazioni di argillee ciottoli, torrente Tuoma a 500 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma vagamente rettangolare, deli-mitato a nord da una stradina di campo che parte dalle abitazioneabbandonate poste ai piedi del colle di Palazzo Massaini, a sud dauna siepe divisoria, a est da un oliveto, a ovest da un campo lasciatoa sodo al momento della ricognizione. La terra è ovunque argillosa,ma cambia il colore, da grigia passa in certe zone ad avere chiazzemarroni, pur non variando la consistenza.Descrizione unità topografica – Nella parte terminale del campovenendo dalla stradina, sulla sinistra, in posizione molto vicinaalla strada suddetta, si trova una concentrazione di ceramica per lopiù grezza, un’ansa a bastoncello, un frammento di maiolica ar-caica, un frammento di sigillata, pochissimi frammenti di laterizi.La concentrazione non ha una forma riconoscibile. È però evi-dente un netto cambiamento di colore della terra, che divienemarrone scuro. Interpretazione – I materiali indicano una frequentazione dell’area,ma sono talmente pochi e talmente mischiati, da non poter essere

letti con chiarezza. Certamente sono leggibili due fasi chiare, quellaimperiale e quella medievaleDefinizione – FrequentazioneCronologia – I secolo a.C./I secolo d.C./XIV-XV secolo d.C.Elementi datantiMaiolica arcaicaFrammento di parete: tav. XLIV, n. 10.

(138.1) Podere Pieve – Pienza (Q 121 III 1719/4776)Ricognizione di superficieHabitat III, 402-429 m slm, versante collinare, sabbia con interca-lazioni di argille e ciottoli, torrente Tuoma a 650 m, seminativo,arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma trapezoidale, formato da unversante collinare che sale verso nord. Delimitato a nord da unastradina di campo, a sud da un campo pianeggiante coltivato a gira-soli al momento della ricognizione, a est da una vigna, a ovest da unfosso di scolo che lo divide da un altro campo. La terra è di coloremarrone chiaro di consistenza molto compatta.Descrizione unità topografica – In modo molto sporadico sonoemersi dal campo, pochissimi frammenti ceramici, una selce in dia-spro scuro (forse un nucleo non ritoccato) e un frammento inbronzo senza forma.Definizione – FrequentazioneCronologia – Paleolitico generico.

(139.1) Podere Fabbrica – Pienza (Q 121 II 1721/4774)Ricognizione di superficieHabitat IV, 480 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di argillee ciottoli, fosso delle Bucacce a 150 m, incolto, Erboso.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Il sito è rappresentato da una radura di alberid’alto fusto che si trova nei pressi del podere Fabbrica. Precisa-mente il sito si incontra percorrendo la strada privata che porta aFabbrica, sulla sinistra superata l’ultima vigna prima del podere, siincontra un campo a seminativo delimitato verso Fabbrica da uncapannone antistante la casa, in mezzo a questo campo a circa 50m dalla strada si trova la radura di vegetazione permanente, segna-lata da una grande croce in ferro poco visibile perché coperta dallepiante. La morfologia che per tutta la superficie del campo simantiene spianata, nel punto dove si trova la radura si rialza ap-pena, abbastanza comunque perché l’area possa essere percepitacome una piccola collinetta. Durante l’ultima ricognizione effet-tuata sul sito, la radura era stata destinata a recinto per cavalli.Descrizione unità topografica – In mezzo alla vegetazione si tro-vano delle murature in pietra abbastanza squadrate, segnalate dauna grande croce di ferro. Purtroppo le murature sono quasi intera-mente ricoperte dagli arbusti. Visibili dei resti di uno scheletro, par-zialmente scavato (probabilmente da scavi abusivi) e in seguito rico-perto da nylon e ramaglie per nasconderlo. L’orientamento delloscheletro è est-ovest, a un livello superiore rispetto allo scheletro èvisibile parte di una pavimentazione in cotto a spina di pesce. Nellaradura dove oggi si trova la croce, un tempo si trovava la pieve diSan Martino a Fabbrica, fondata dalla chiesa di Chiusi, fatta demo-

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lire nel 1581 a causa del suo pessimo stato, per volere espresso damonsignor Bossi, durante una vista pastorale (cfr. 4/3/121II/Pie). Interpretazione – Si tratta del rinvenimento dei resti della pieve diSan Martino di Fabbrica.Definizione – PieveCronologia – 1191-1581.

(140.1) Podere Cipressino – Pienza (Q 121 III 1717/4773)Ricognizione di superficieHabitat III, 462 m slm, versante collinare, argille, torrente Tuomaa 800 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo molto allungato in direzione nord-sud. La morfologia è di versante collinare degradante verso nord.L’andamento del versante non è costante, in direzione sud dovecosteggia la casa del podere Cipressino è spianato, mentre dallecapanne retrostanti la casa inizia una discesa molto ripida in dire-zione nord. Delimitato a nord da una siepe, a sud dalla S.S. 146,a est dal podere Cipressino all’inizio e da una divisione di campolungo tutto il perimetro est del fondo. La terra è di colore mar-rone chiaro, di consistenza friabile, solo in alcuni punti divieneargillosa e grigia.Descrizione unità topografica – Il campo è quasi per tutta la suaestensione sterile di materiali ceramici, solo nella parte a ovest delpodere si trovano alcuni frammenti di ceramica grezza, depurata,una moneta illeggibile, un frammento di maiolica arcaica. Tali ma-teriali sono tutti concentrati nella parte del campo più vicina allaS.S. 146.Interpretazione – Materiale sporadico, probabilmente non legato anessun deposito. I reperti sono comunque in grado di indicare unafrequentazione etrusco-arcaica (VI secolo a.C.) e una bassomedievaleDefinizione – FrequentazioneCronologia – VI secolo a.C./XIV-XV secolo d.C.Elementi datantiMaiolica arcaicaFrammento di fondo: tav. XLIV, n. 1.Impasto grezzoOlla di piccole dimensioni: tav. IV, n. 1.

(141.1) Podere Macchione – Pienza (Q 121 III 1716/4774)Ricognizione di superficieHabitat III, 397 m slm, versante collinare, argille, torrente Tuomaa 650 m, seminativo, arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma allungata in direzione nord-sud, delimitato a est dalla strada per Sant’Anna in Camprena, a suddalla strada bianca che porta al podere Macchione e dal poderestesso, a ovest da bosco. La terra è in generale molto argillosa e dicolore marrone chiaro, solo in alcuni punti diviene più friabile e piùscura. La morfologia è di versante collinare degradante verso est.Nella parte alta del versante dove il fondo è delimitato dal bosco,l’andamento della superficie diviene più spianato.Descrizione unità topografica – Verso sud dopo una piccola radura(fatta anche di pietre ammassate) posta sul punto in cui inizia il pia-noro, si trova una concentrazione molto netta, riconoscibile anche

per il cambio di colore della terra che diviene più scura. La concentra-zione è orientata nord-ovest/sud-est, lunga 17x11 m. Fatta di pietre,laterizi (tegole e coppi), ceramica depurata, grezza e sigillata. La visi-bilità non è ottima data la presenza di stoppie lasciate sulla superficie.Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una strutturain pietra e copertura in laterizi, un’abitazione datata tra la prima e lamedia età augustea.Definizione – AbitazioneCronologia – I secolo a.C./I secolo d.C.Elementi datantiTerra sigillata italicaFrammento di fondo: tav. XVII, n. 19.Acroma depurataCiotola: tav. XXI, n. 10.

(141.2) Podere Macchione – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 141.1. Descrizione unità topografica – Proprio a sud della radura di pietree arbusti, si trova una concentrazione non troppo netta, la terra noncambia colore. La concentrazione è orientata nord-sud, misura circa10x8 m; vi si trovano laterizi (con molti inclusi), ceramica grezza,depurata, un frammento di vernice nera.Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una struttura inmateriale deperibile e copertura in laterizi. La cronologia è stata fissataall’Ellenismo, ma la vicinanza con la concentrazione 141,1 dove ladatazione era fornita da sigillata, potrebbe far pensare a due abitazionivicine della stessa fase, infatti la vernice nera potrebbe essere di I se-colo a.C. e coincidere con la produzione di sigillata, ma non avendoaltri elementi datanti ci limitiamo a indicare la fase ellenistica.Definizione – AbitazioneCronologia – IV-prima metà I secolo a.C.

(142.1) Podere Miniera – Pienza (Q 121 III 1717/4774)Ricognizione di superficieHabitat III, 400 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazionidi argille e ciottoli, torrente Tuoma a 150 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma vagamente triangolare, delimi-tato a sud dalla casa del podere Miniera, a nord-ovest da bosco. Ilbosco è caratterizzato da un sentiero ben visibile e percorribilelungo il quale si aprono gli ingressi delle miniere di lignite abban-donate ma ancora individuabili. In direzione nord-est il campo è se-gnato da una strada campestre, a nord si trova una zona adibita aorto. La terra è abbastanza friabile e di colore marrone chiaro.Morfologicamente si tratta di un versante collinare che degrada ab-bastanza dolcemente verso nord.Descrizione unità topografica – Sulla parte destra del campo, nelpunto di maggior discesa, si trovano alcuni frammenti di ceramicagrezza e pochi laterizi, molto lisciati in superficie, perché probabil-mente trascinati da un punto più alto. La terra dove si trovano imateriali è di colore più scuro e più friabile.Definizione – FrequentazioneCronologia – Generica età etrusca.

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Page 29: D/ CONSTANTINVS AVG. Busto di Costantino I laureato a...Cronologia – Basso Medioevo. (69.1) Podere La Torre – Pienza (Q 121 III 1718/4766) Ricognizione di superficie Habitat I,

(143.1) Pian del Re – Pienza (Q 129 I 1727/4759)Ricognizione di superficieHabitat I, 350 m slm, pianura, depositi alluvionali, fiume Orcia a50 m, seminativo, arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma trapezoidale, delimitato a norddalla strada per il podere Il Pero, a sud e a ovest dal fiume Orcia, a estdalla S.P. 53. La morfologia è pianeggiante. Il terreno è caratterizzatoda una fortissima presenza di ghiaia di origine fluviale, con evidentiporzioni dove la concentrazione è maggiore, specialmente in prossi-mità del fiume. La visibilità a causa di questi affioramenti è moltoscarsa, la terra è di colore marrone scuro e di consistenza friabile.Descrizione unità topografica – Più o meno all’altezza del terzopalo della luce, partendo dall’angolo che forma verso sud il fiume, sitrova una netta concentrazione di laterizi, tegole e coppi, ceramicadepurata, grezza, un frammento di sigillata. Purtroppo la visibilitànon è molto chiara data la forte presenza di pietre in superficie. Laconcentrazione è orientata est-ovest, misura 15x11 m. Non si capi-sce se la terra cambia colore data la presenza di pietre.Interpretazione – I resti indicano la presenza di una struttura concopertura in laterizi.Definizione – AbitazioneCronologia – II secolo a.C./I secolo d.C.Elementi datantiRozza terracottaOlla: tav. XV, n. 6.Acroma grezzaCoperchio: tav. XX, n. 7.

(144.1) Podere San Piero in Campo – Pienza (Q 129 I1726/4761)Ricognizione di superficieHabitat II, 350 m slm, versante collinare, argille, fosso Le Lame a100 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma trapezoidale, delimitato a norddalla strada bianca che porta a San Piero in Campo, a sud dalla ve-getazione d’alto fusto che segue il corso del fosso Le Lame, a estdalla S.P. 53, a ovest da una siepe divisoria. La terra è in generaleargillosa e grigia, molto compatta, anche se in certi punti assumecolori che vanno dal marrone scuro al giallastro pur mantenendouna consistenza abbastanza dura. Morfologicamente si tratta di duecollinette che occupano il fondo agricolo dando vita a due serie diversanti collinari, quello più elevato trova il punto più alto neipressi della S.P. 53.Descrizione unità topografica – Sporadici ritrovamenti di ceramicagrezza, specie in direzione est del campo, in un punto in cui la terracambia colore divenendo marrone scuro ed è più friabile.Definizione – SporadicoCronologia – Non identificabile.

(144.2) Podere San Piero in Campo – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – ScarsaCategoria – Sito

Ricognizioni effettuate – 1Descrizione sito – cfr. sito 144.1. Descrizione unità topografica – Sulla collinetta più vicina alla casadel podere San Piero in Campo, si nota un netto cambiamento dicolore della terra, diviene visibilmente rossiccia. In mezzo a questaconcentrazione di laterizi cronologicamente appartenenti ad altrafase, è emerso un nucleo in diaspro. La concentrazione è fatta di la-terizi (coppi, tegole, mattoni e lastrine), pochissima ceramica siagrezza che depurata, un frammento di vernice nera. La UT misura15,50x11 m. Disposta sul versante est della collinetta, con un fortetrascinamento di materiali su tutti i lati della sommità. Il rinveni-mento di un nucleo indica una frequentazione paleolitica.Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una strutturain mattoni e copertura in laterizi, difficilmente collocabile cronolo-gicamente. La scarsa presenza di ceramica può essere spiegata con ilfatto che potrebbe trovarsi ancora a una quota inferiore, le araturepotrebbero aver intaccato solo gli strati superiori. I laterizi comun-que non sembrano collegabili al frammento di vernice nera, quindipossiamo indicare una frequentazione ellenistica ma la strutturaabitativa rimane non datata.Definizione – AbitazioneCronologia – Paleolitico generico/III-II secolo a.C.Elementi datantiReperti liticiNucleo: tav. I, n. 13.Ceramica a vernice neraCoppa su alto piede: tav. X, n. 13.

(145.1) Torre Tarugi – Pienza (Q 129 I 1725/4763)Ricognizione di superficieHabitat II, 356 m slm, versante collinare, argille, torrente Miglia a520 m, seminativo, arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Si tratta degli ampi versanti della collina sulla cuisommità si trova la Torre Tarugi. La terra è molto compatta, argil-losa di colore grigio.Descrizione unità topografica – Dai campi più vicini alla torre,sono emersi frammenti di ceramica depurata, grezza, un frammentodi maiolica arcaica, laterizi (coppi e tegole). Si può notare una mag-gior concentrazione di materiali nel versante che guarda in dire-zione di Chianciano.Interpretazione – Si tratta dei materiali di epoca medievale relativialla frequentazione del sito di Torre Tarugi.Definizione – FrequentazioneCronologia – XIV-XV secolo d.C.Elementi datantiMaiolica arcaicaFrammento di parete: tav. XLII, n. 18.

(146.1) Podere Cretaiole – Pienza (Q 121 III 1715/4773)Fonte oraleHabitat II, 378 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di argillee ciottoli, fosso Sambuco a 420 m, seminativo, arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Si tratta di un campo allungato in direzione

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Page 30: D/ CONSTANTINVS AVG. Busto di Costantino I laureato a...Cronologia – Basso Medioevo. (69.1) Podere La Torre – Pienza (Q 121 III 1718/4766) Ricognizione di superficie Habitat I,

nord-est/sud-ovest, parallelo alla S.S. 146, in posizione antistanteil boschetto che circonda il podere Cretaiole. È delimitato a ovestdalla S.S. 146, a est dal bosco, a sud dall’incrocio per il podereCretaiole. Morfologicamente si tratta di un’area spianata, la terraè tendenzialmente di colore marrone chiaro, abbastanza friabile.Descrizione unità topografica – Nei pressi della S.S. 146, a nord- est del podere, in direzione di Pienza, il padrone del podere Cre-taiole, ci ha informato del ritrovamento di una tomba alla cap-puccina, con dei vasi intatti (dei quali uno in sigillata), che luistesso ha tirato in superficie con il trattore. La tomba è stata se-gnalata alla Soprintendenza.Interpretazione – Si tratta dei resti di una tomba alla cappuccina difase primo imperiale. Definizione – TombaCronologia – I secolo d.C.

(147.1) Podere Peschiera – Pienza (Q 121 III 1715/4778)Ricognizione di superficieHabitat II, 350 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di argillee ciottoli, torrente Trove a 600 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma rettangolare, delimitato a nordda una strada campestre, a sud e a est da bosco, a ovest dal poderePeschiera. Il campo è formato da piccole collinette che generano unandamento ondulato di versanti e da un pianoro che caratterizza ilfondo in direzione ovest, quasi al confine con il bosco. La terra èprevalentemente argillosa e grigia.Descrizione unità topografica – Sul pianoro è emersa una concen-trazione di reperti affioranti. Come punto di riferimento può esserepreso l’albero secco un po’ più a ovest. La concentrazione non hauna forma precisa, si riconosce per la terra più scura. La visibilitànon è ottimale data la presenza di stoppie. Sono emersi frammentidi tegole, coppi, pochissima ceramica.Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una strutturain materiale deperibile e copertura in laterizi, di incerta cronologia.Il proprietario di Peschiera, ci ha informato dell’esistenza, nel puntodella concentrazione di una fornace, una notizia avuta dai proprie-tari precedenti. Quando lui ha comprato la casa il sito era già statoreinterrato, mentre gli hanno raccontato che in precedenza vi eranoi resti ben visibili, anzi che la loro stessa casa è stata fatta in parte re-cuperando i laterizi provenienti dal deposito.Definizione – AbitazioneCronologia – Non identificabile.

(148.1) Poggio Santo Pietro – Pienza (Q 121 II 1720/4776)Ricognizione di superficieHabitat IV, 500-515 m slm, versante collinare, sabbia con intercala-zioni di argille e ciottoli, torrente Tuoma a 550 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma irregolare allungato in dire-zione est-ovest, delimitato a sud dalla S.P. 146 a est e a nord dabosco. La terra è molto friabile, con variazioni di colore dalgiallo chiaro al marrone scuro. La morfologia del fondo agricoloè di versante collinare, il campo occupa tutto il versante orien-tale di una grande collina che vede sulla sommità un’area di ve-

getazione permanente ben individuabile per la presenza di coni-fere molto alte.Descrizione unità topografica – I frammenti rinvenuti sono pochi,concentrati soprattutto nella direzione dell’agriturismo Santo Pie-tro, si tratta di poca ceramica grezza e depurata datante alla genericafase etrusco ellenistica.Definizione – SporadicoCronologia – Ellenismo generico.

(149.1) Podere Lignanello – Pienza (Q 121 II 1720/4775)Ricognizione di superficieHabitat IV, 472-437 m slm, piede di collina, sabbia con intercala-zioni di argille e ciottoli, fosso Stagno a 260 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma regolare, delimitato a est e asud dalla strada bianca che si apre lungo la S.S. 146 in prossimitàdel bivio per Palazzo Massaini e che passando per Fabbrica porta aMonticchiello. La terra è di colore marrone e di consistenza moltofriabile. La morfologia è di un leggero versante collinare che de-grada verso sud-est.Descrizione unità topografica – Nella parte più a nord del camposono emersi frammenti molto ridotti dalle arature, di laterizi, cera-mica grezza, depurata. Le arature oltre ad aver ridotto i frammentiin porzioni piccolissime, ne hanno causato la dispersione.Interpretazione – I materiali anche se completamente rovinati dailavori agricoli, mostrano l’esistenza di un deposito. Purtroppo lecondizioni dei frammenti in superficie non permettono ulterioriosservazioni.Definizione – FrequentazioneCronologia – Non identificabile.

(150.1) Podere Peschiera – Pienza (Q 121 III 1715/4778)Ricognizione di superficieHabitat II, 360 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di argillee ciottoli, torrente Trove a 150 m, seminativo, arato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma rettangolare, delimitato anord da una strada di campo, a sud e a est da bosco, a ovest dalpodere Peschiera. Il campo è formato da piccole collinette e daun pianoro, che si trova in direzione ovest. La terra è argillosa egrigia, di consistenza compatta, solo in alcuni punti varia di to-nalità assumendo toni di marrone e la consistenza diviene legger-mente più friabile.Descrizione unità topografica – In direzione nord del campo, inprossimità del bosco è emersa una concentrazione orientata est-ovest, di 15x5 m. È fatta di tegole, ceramica depurata e grezza. Èstata notevole la difficoltà a riconoscere i materiali dato il colore gri-gio della terra, e data la rimanenza di stoppie in superficie.Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una strutturain materiale deperibile e copertura in laterizi. Alcuni materiali atte-stano la cronologia al periodo tardo antico.Definizione – AbitazioneCronologia – IV-V secolo d.C.Elementi datantiTerra sigillata italica

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Page 31: D/ CONSTANTINVS AVG. Busto di Costantino I laureato a...Cronologia – Basso Medioevo. (69.1) Podere La Torre – Pienza (Q 121 III 1718/4766) Ricognizione di superficie Habitat I,

Frrammento di piede: tav. XVII, n. 11.Depurata ingobbiata di rossoBoccale: tav. XXXVIII, n. 5.

(151.1) Podere C. Andrei – Pienza (Q 121 III 1718/4773)Ricognizione di superficieHabitat III, 339 m slm, versante collinare, argille, fosso Rigo a 150m, seminativo, arato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma irregolare, delimitato a nord dauna siepe divisoria, a sud da un oliveto, a est dal fosso Rigo, a ovestdalla strada bianca che da Pienza porta a Monticchiello passandoper il podere Fonte all’Oppio. Il campo si presenta con diversi cam-biamenti di colore e consistenza, da grigio e argilloso, a friabile emarrone. La morfologia è di leggero versante collinare degradanteverso ovest, scendendo fino al letto del fosso Rigo.Descrizione unità topografica – Nel punto in cui il campo formaun piccolo pianoro, prima della ripida discesa verso il fosso Rigo, sitrova una concentrazione di laterizi (tegole e coppi), ceramica depu-rata, poca grezza, maiolica arcaica, maiolica rinascimentale. La UTsi trova a sud di una piccola casettina in rovina circondata dai rovi,che si trova al centro del campo.Interpretazione – Abitazione con copertura in laterizi di epoca me-dievale, con continuità in epoca più tarda.Definizione – AbitazioneCronologia – XIV-XV secolo d.C.Elementi datantiMaiolica arcaicaCiotola: tav. XLIII, n. 5.

(152.1) Podere Telle – Pienza (Q 121 II 1721/4772)Ricognizione di superficieHabitat IV, 415 m slm, pianoro, argille, fosso del Pianaccio a 100m, seminativo, arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma vagamente rettangolare, deli-mitato a nord, a nord-ovest e a ovest da bosco, da vigna e dall’oli-veto antistante in direzione sud-ovest il podere Telle, a sud è se-gnato da una serie di olivi non ordinati, a est dalla strada bianca cheporta al podere Telle. La terra è quasi ovunque marrone chiara e ar-gillosa, solo in certi punti diviene visibilmente più scura e di consi-stenza più morbida. Morfologicamente si tratta di un versantemolto leggero degradante verso sud, ma la pendenza è talmente mi-nima da poter essere indicato come un’area spianata.Descrizione unità topografica – Nell’angolo sud del campo, sitrova una concentrazione di laterizi, specialmente tegole con grossiinclusi, molta ceramica grezza, poca depurata, vernice nera, unframmento di vernice nera sovradipinta, bucchero grigio e un fram-mento di bucchero nero. È possibile individuare una maggior con-centrazione di laterizi nella parte più a sud della UT. La concentra-zione non è molto evidente, probabilmente è stata compromessadalle arature, è comunque possibile individuare una misura appros-simativa di 20x13 m. Orientata nord-sud, intorno a questa zonacontinua comunque a esserci molta ceramica sparsa.Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una struttura

in materiale deperibile e copertura in laterizi di periodo arcaico, mail materiale continua fino almeno alla fine del IV-inizi III secoloa.C., evidenziando due abitazioni di fasi diverse posizionate sullastessa area.Definizione – AbitazioneCronologia – VI secolo a.C./fine IV-inizi III secolo a.C.Elementi datantiBucchero grigioCoppa: tav. III, n. 4.Impasto grezzoOlla di piccole dimensioni: tav. IV, n. 2; tav. VI, n. 4.Anfora: tav. VI, n. 7.Instrumentum domesticumFrammento di fornello (?): tav. VIII, n. 8.Ceramica etrusca sovradipintaSkyphos: tav. IX, n. 1.Ceramica comuneBacino: tav. XIII, n. 10.

(152.2) Podere Telle – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 152.1. Descrizione unità topografica – Nella parte più vicina al bosco sitrova il sito 152,2, una concentrazione orientata est-ovest, lunga28 m e larga 26 m. È fatta di laterizi (con grossi inclusi), ceramicagrezza, poca depurata, vernice nera, un frammento di un oggettoin bronzo semisferico decorato apparentemente a petali allungatidisposti a raggera.Interpretazione – Il materiale indica la presenza di una struttura inmateriale deperibile e copertura in laterizi di periodo arcaico. Comeper la UT 152,1 anche in questo caso la frequentazione del sito ri-prende tra III–II secolo a.C. Tra le due concentrazioni, che si tro-vano molto vicine potrebbe esserci un collegamento, potrebbe trat-tarsi di due edifici pertinenti allo stesso complesso abitativo in am-bedue le fasi etrusche. Definizione – AbitazioneCronologia – VI secolo a.C./III-II secolo a.C.Elementi datantiBucchero neroOinochoe (?): tav. III, n. 2.Bucchero grigioCoppa: tav. III, n. 5.Impasto grezzoOlla di medio-grandi dimensioni: tav. V, nn. 5, 9; Ciotola: tav. VIII, n. 5.Ceramica comuneOlla: tav. XI, nn. 4, 6.

(153.1) Podere Telle – Pienza (Q 121 II 1721/4772)Ricognizione di superficieHabitat IV, 426 m slm, versante collinare, argille, fosso del Pianac-cio a 70 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo molto allungato in direzione nord-

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Page 32: D/ CONSTANTINVS AVG. Busto di Costantino I laureato a...Cronologia – Basso Medioevo. (69.1) Podere La Torre – Pienza (Q 121 III 1718/4766) Ricognizione di superficie Habitat I,

est/sud-ovest, delimitato a nord da una serie di olivi non ordinati, asud da un boschetto, a est dalla strada bianca che porta al podereTelle, a ovest dal fosso del Pianaccio. La terra è molto argillosa e dicolore grigiastro. La morfologia è di versante collinare degradanteverso sud e ovest. Nel punto dove raggiunge la quota più elevata lasuperficie del campo spiana assumendo più i caratteri di un pianoro.Descrizione unità topografica – Non si può individuare una vera epropria concentrazione, sono visibili degli affioramenti di ceramicaper lo più depurata e laterizi (coppi e tegole), poca grezza e alcuniframmenti di vernice rossa, nella parte del campo che forma un pia-noro, con forti trascinamenti di materiali lungo i versanti, nei puntiin cui le curve di livello variano di più.Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una strutturain materiale deperibile e copertura in laterizi, ma la ceramica pre-sente non consente di posizionare cronologicamente il sito. Alcunitipi di frammenti sembrano di periodo tardo antico, ma essendosolo pareti è difficile collocarli con certezza.Definizione – AbitazioneCronologia – Generica età romana.

(154.1) Podere Telle – Pienza (Q 121 II 1721/4772)Ricognizione di superficieHabitat IV, 410 m slm, versante collinare, argille, fosso del Pianac-cio a 250 m, Seminativo, Fresato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Piccolo oliveto di forma rettangolare molto vi-cino al podere Telle. Precisamente si trova in posizione sottostantein direzione sud del podere. La terra è argillosa di colore marronechiaro di consistenza morbida. La morfologia è di versante collinare.Descrizione unità topografica – Sono emersi rari frammenti di la-terizi e poca ceramica depurata e grezza.Interpretazione – Materiale sporadico, probabilmente non legato aun deposito archeologico sottostante.Definizione – SporadicoCronologia – Non identificabile.

(155.1) Podere Casale – Pienza (Q 121 II 1720/4773)Ricognizione di superficieHabitat IV, 481 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di argillee ciottoli, fosso del Pianaccio a 350 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma rettangolare di terra particolar-mente ricca di varianti sia di consistenza che di colore. Si passa dalmarrone chiaro al grigio e da una consistenza friabile a una com-patta e argillosa. Morfologicamente si tratta di un vasto pianoro. Ilfondo è delimitato a nord e a sud da due recinti divisori di legno ereti metalliche piuttosto evidenti, a ovest è segnato dalla stradabianca che da podere Albergo si dirige verso Monticchiello, a est èdelimitato da una fitta vegetazione arborea.Descrizione unità topografica – Nella parte del campo che volgeverso l’incrocio per Fabbrica è emersa una striscia di terra di coloremarrone scuro, molto friabile, che conteneva frammenti moltosparsi e rovinati di laterizi (con grossi inclusi) e ceramica grezza edepurata, il tutto trascinato fino alla parte del campo che coincidecon la strada per Casale.

Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una strutturain materiale deperibile e copertura in laterizi, ma la ceramica pre-sente non permette di posizionare cronologicamente il sito.Definizione – AbitazioneCronologia – Generica età etrusca.

(156.1) Podere Sodo – Pienza (Q 121 III 1718/4776)Ricognizione di superficieHabitat III, 400-411 m slm, Pianura, sabbia con intercalazioni diargille e ciottoli, torrente Tuoma a 190 m, seminativo, arato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma trapezoidale, delimitato anord dalla strada bianca che porta al podere Sodo, a sud da pianted’alto fusto che seguono il corso d’acqua, a est da un podere ab-bandonato. La terra presenta vari cambiamenti di colore, da grigiaa marrone e di consistenza, da argillosa a molto friabile. La morfo-logia è pianeggiante.Descrizione unità topografica – Quasi tutto il campo è sterile, perquel che riguarda il materiale ceramico, salvo una piccola area alcentro del campo, di circa 4x4, dalla quale sono emersi frammentidi laterizi con grossi inclusi, pochi frammenti ceramici (grezza e de-purata). La terra dove si trova la concentrazione diviene marronescuro e molto più friabile rispetto al resto.Interpretazione – I reperti rinvenuti indicano la presenza di unastruttura in cui sono usati i laterizi da copertura, ma la ceramica nonpermette di posizionare cronologicamente il sito con precisione, an-che se il tipo di impasti indica genericamente il periodo etrusco-ro-mano. Non sono stati individuati frammenti di ossa, ma la ristret-tezza del rinvenimento farebbe pensare alla presenza di una tomba.Definizione – Tomba (?)Cronologia – Generica età etrusco-romana.

(157.1) Podere Cavorciano – Pienza (Q 121 II 1720/4776)Ricognizione di superficieHabitat III, 465 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazionidi argille e ciottoli, torrente Tuoma a 450 m, Seminativo, Fresato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Si tratta di un fondo di grandi dimensioni emorfologicamente molto articolato. Esso circonda il podere Cavor-ciano. Il campo che per quanto è inframezzato da olivi disposti inmaniera irregolare su tutta la superficie, sembra quasi articolato inpiù fondi diversi, è delimitato a nord da un’area boschiva, a sud dalpodere Cavorciano, mentre più a sud da un oliveto regolare a nonmolta distanza dal podere. Morfologicamente si tratta di una seriedi versanti collinari.Descrizione unità topografica – Nella zona antistante il podere, indirezione sud, sono presenti frammenti sporadici di laterizi, pocaceramica grezza e depurata, mentre nelle zone dove i campi sonoarati e non ci sono olivi, che girano dietro il complesso verso nord, iframmenti scompaiono totalmente.Interpretazione – Materiale sporadico, si legge la presenza di un de-posito, ma lo stato di conservazione dei materiali è talmente pes-simo da non permetterne nessuna comprensione.Definizione – SporadicoCronologia – Generica età romana.

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Page 33: D/ CONSTANTINVS AVG. Busto di Costantino I laureato a...Cronologia – Basso Medioevo. (69.1) Podere La Torre – Pienza (Q 121 III 1718/4766) Ricognizione di superficie Habitat I,

(158.1) Podere San Giorgio – Pienza (Q 121 III 1715/4777)Ricognizione di superficieHabitat II, 369 m slm, pianoro, argille, torrente Tuoma a 270 m,seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma vagamente rettangolare, deli-mitato a nord dal podere San Giorgio, a sud da una radura alberatae da un piccolo stagno, a est da bosco, a ovest da una strada campe-stre. La terra è abbastanza friabile e di colore marrone, che divienemolto scuro a nord, verso il podere. Morfologicamente si tratta diun versante collinare molto dolce degradante in direzione sud.Descrizione unità topografica – Nella parte più a nord del camposono emersi frammenti sporadici di laterizi, ceramica depurata,grezza, due frammenti di maiolica arcaica e maiolica tarda.Interpretazione – I materiali non sono lo specchio di un deposito,ma sono indice solamente di una frequentazione basso medievale.Definizione – FrequentazioneCronologia – XIV-XV secolo d.C.

(159.1) Podere San Giorgio – Pienza (Q 121 III 1715/4777)Ricognizione di superficieHabitat II, 356 m slm, pianoro, argille, torrente Tuoma a 350 m,seminativo, arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma irregolare, che si apre a sud delpodere San Giorgio, scendendo in un vasto e ripido versante in di-rezione ovest. Delimitato a nord dal podere, a sud da un boschettoche si trova vicino allo stagno, a est da una strada di campo chedalla casa scende verso sud, a ovest scende fino alla piccola valle, se-gnata da un fosso, dalla quale risalendo arriviamo al podere Ra-gnuzzi. La terra tendenzialmente è grigia e argillosa, solo in certipunti diviene marrone scuro e molto friabile.Descrizione unità topografica – Proprio davanti al podere SanGiorgio, in direzione sud, appena terminano gli olivi, appare il sito159,1. Si tratta di una concentrazione non molto netta ma chiara-mente visibile di laterizi (coppi e tegole anche con impressioni digi-tali), ceramica grezza, depurata, vernice nera (un fondo con quattrofoglioline a pétites éstampilles). La terra è di colore marrone scuro,molto friabile, la concentrazione misura 24,50x23 m. Orientatanord-est/sud-ovest. La concentrazione pur se non molto netta, ap-pare piuttosto concentrata, cioè senza un trascinamento forte, pro-babilmente anche grazie alla morfologia del pianoro, abbastanza va-sto, il che ha permesso il mantenimento integro dei limiti. La visi-bilità non è ottimale data la presenza di resti di stoppie.Interpretazione – I resti individuati provano l’esistenza di unastruttura probabilmente con alzati in materiale deperibile e coper-tura in laterizi. La prima fase di frequentazione risale al II secoloa.C. Il sito ha probabilmente vissuto in modo continuativo fino allametà del I secolo d.C. Un bordo di una ciotola-coperchio ha unadatazione che arriva alla tarda antichità.Definizione – AbitazioneCronologia – II secolo a.C./I secolo d.C.Elementi datantiCeramica a vernice neratav. X, n. 10.

Acroma depurataCiotola-coperchio: tav. XXXV, n. 7.

(160.1) Podere San Giorgio – Pienza (Q 121 III 1715/4777)Ricognizione di superficieHabitat II, 339 m slm, versante collinare, argille, torrente Tuoma a215 m, seminativo, arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma allungata, delimitato a nord-ovest da una radura che costeggia la strada di campo che scende asud dal podere San Giogio, a est da bosco, a ovest da una strada dicampo. La terra è quasi ovunque grigia e argillosa. La morfologiadel campo è quella di un grande versante collinare che scende versosud creando una fondovalle segnato da un rivolo d’acqua, che fa daspartiacque con l’altro versante che risale in direzione sud.Descrizione unità topografica – Nel punto in cui la discesa delcampo termina e sta per iniziare la salita del versante opposto, sitrova una concentrazione nettissima, di tegole, ceramica grezza,poca depurata, un frammento di sigillata. La terra non cambia co-lore, ma la presenza di materiali è molto netta. La UT misura16x12,60 m, orientata nord-ovest/sud-est.Interpretazione – I resti individuati indicano la presenza di un’abi-tazione in materiale deperibile e copertura in laterizi. I materiali in-dicano genericamente l’epoca imperiale, un solo frammento apparedatato alla tarda età imperiale.Definizione – AbitazioneCronologia – I-IV secolo d.C.Elementi datantiAcroma grezzaOlla: tav. XXVI, n. 1.

(161.1) Podere Fraternita – Pienza (Q 121 III 1715/4777)Ricognizione di superficieHabitat III, 351 m slm, versante collinare, argille, torrente Tresa a420 m, seminativo, arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma a L, delimitato a ovest dallastrada che porta al podere Fraternita, a est da una radura che generala rientranza caratteristica dell’andamento del fondo, a nord dal po-dere Fraternita, a sud dalla strada bianca che da Pienza (si imboccanei pressi del podere Prugnano a sud di Pienza, dopo la serie di tor-nanti che segnano la S.P. 18) porta a Monticchiello passando perl’incrocio di Casa al Piano. Il terreno varia in più punti di colore econsistenza, da marrone chiaro e argilloso, a marrone scuro e fria-bile. Morfologicamente si tratta di un versante collinare che ha lasommità dove si trova il podere Fraternita, scende fino alla stradabianca per Monticchiello. Lungo la discesa il versante si addolciscenei pressi della strada divenendo un terrazzo piuttosto spianato.Descrizione unità topografica – Nel punto in cui il campo divieneun pianoro, quando costeggia la strada bianca, e ha già fatto il go-mito della L, causato dalla presenza di una radura; emerge una con-centrazione di laterizi (coppi e tegole), ceramica grezza, depurata,vernice nera, sigillata, una moneta (completamente ossidata). LaUT misura 42x25 m. È orientata est-ovest. Le dimensioni cosìgrandi sono dovute principalmente al fatto che i frammenti sono

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sparsi e non si riesce quindi a individuare un punto di maggioredensità. Probabilmente questi limiti comprendono anche il trasci-namento. Tutto ciò è dovuto all’effetto delle arature, che oltre adaver sparso i frammenti li ha ridotti in porzioni minuscole. La terradove si trova la UT, diviene marrone scuro, molto friabile.Interpretazione – Il rinvenimento di un reperto litico lavorato (tiporaschiatoio) indica frequentazione preistorica del sito. Probabilmentesi tratta di un complesso di grandi dimensioni di epoca compresa trail periodo tardo repubblicano-primo imperiale, ma il cattivo stato diconservazione toglie la sicurezza a ogni ipotesi. Quasi certamente161,1 e 161,2 oggi divisi, un tempo facevano parte dello stesso com-plesso, data la presenza di materiali omogenei, lo stesso orienta-mento e il fatto che sono divisi solo da siepi e da un piccolo scalinodi terrazzamento, certo non indicativi di discontinuità. Definizione – FattoriaCronologia – Paleolitico generico/III-I secolo a.C./I secolo d.C.Elementi datantiReperti liticiLama: tav. I, n. 1.Raschiatoio: tav. I, n. 7.Impasto grezzoCiotola: tav. VIII, n. 2.Ceramica a vernice neraCoppa: tav. IX, n. 11.

(161.2) Podere Fonte all’Oppio – Pienza (Q 121 III1719/4771)Ricognizione di superficie

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 161.1.Descrizione unità topografica – Nel punto in cui il campo di-viene pianoro, vicino alla radura, che lo divide dal sito 161,1; sitrova una concentrazione di laterizi (coppi e tegole), ceramica de-purata, grezza, vernice nera, sigillata. Anche qui come nel sito161,1 le arature hanno molto rovinato i materiali. Il trascina-mento specie verso est, ha fatto si che la UT misurasse 56x18,60m, orientata est-ovest. La UT 161,2 pur essendo divisa da 161,1dalla siepe, sembra essere la sua parte superiore. Infatti il disli-vello di circa 1,5 m; tra le due concentrazioni e la divisione tra-mite la siepe, può essere una modifica dei lavori agricoli, o piùsemplicemente il frutto di divisioni di proprietà. I materiali sonoidentici, a ovest le due UT iniziano alla stessa altezza, a est 161,2è più lunga, ma è da considerare l’interruzione per 161,1 dovutaalle sterpaglie.Interpretazione – Probabilmente si tratta di un complesso di grandidimensioni di epoca compresa tra il periodo tardo repubblicano –primo imperiale. Ma il cattivo stato di conservazione, toglie la sicu-rezza a ogni ipotesi. Quasi certamente 161,1 e 161,2 oggi divisi, untempo facevano parte dello stesso complesso, data la presenza dimateriali omogenei, lo stesso orientamento e il fatto che sono divisisolo da siepi e da un piccolo scalino di terrazzamento, certo non in-dicativi di discontinuità.Definizione – FattoriaCronologia – I secolo a.C./I secolo d.C.Elementi datantiImpasto grezzoDolio: tav. VII, n. 5.

(162.1) Podere Fonte all’Oppio – Pienza (Q 121 III1719/4771)Ricognizione di superficieHabitat III, 404 m slm, versante collinare, argille torrente, Tresa a570 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma rettangolare, caratterizzato daun forte versante collinare degradante dal podere Fonte all’Oppioverso sud. In due punti durante la discesa specialmente nella por-zione più alta del versante non distante dalla casa del podere, di-viene terrazzo spinato. È delimitato a nord dal podere Fonte all’Op-pio, a sud dalla strada bianca che da Pienza (si imbocca nei pressidel podere Prugnano a sud di Pienza, dopo la serie di tornanti chesegnano la S.P. 18) porta a Monticchiello passando per l’incrocio diCasa al Piano, a ovest dal podere Fraternita e dalla radura boscosache caratterizza il fondo sottostante il podere Fraternita. La terra èpiuttosto omogenea nel colore: marrone chiaro, la consistenza è ab-bastanza argillosa.Descrizione unità topografica – Nella parte del campo più vicina alpodere Fonte all’Oppio, non distante dalla fonte che fornisce ilnome al podere, completamente ricoperta di arbusti di alloro, dovesi forma un leggero pianoro, sono emersi frammenti di epoche di-verse, sparsi più o meno omogeneamente su tutto il pianoro. Si puònotare però una maggior concentrazione intorno al grande pioppoche si trova al centro del pianoro. Si tratta di frammenti di laterizi,ceramica grezza, depurata, invetriata, un frammento di vernice nera,maiolica arcaica, maiolica rinascimentale, due reperti litici scheggiati.Interpretazione – È chiara una plurifrequentazione, ma non siamoin grado di notare una distinzione tra i materiali di epoche diverse,sono tutti mischiati, anche se il punto di frequentazione è lo stesso.È chiara la presenza di un deposito, ma non sappiamo di quale pe-riodo, infatti nello stesso punto, sono presenti tracce di frequenta-zioni diverse. È attestato il paleolitico, grazie al rinvenimento di duereperti litici lavorati (raschiatoi). È attestato il periodo arcaico grazieal rinvenimento di alcuni frammenti ceramici databili fine VII-VIa.C., quello ellenistico grazie al rinvenimento di un frammento divernice nera. E infine è presente anche il periodo medievale grazieal rinvenimento di maiolica arcaica.Definizione – FrequentazioneCronologia – Paleolitico generico/fine VII-VI secolo a.C./IV-primametà I secolo a.C./ XIV-XV secolo d.C.Elementi datantiReperti liticiNucleo: tav. I, n. 11.

(163.1) Podere Traverse – Pienza (Q 121 III 1718/4771)Ricognizione di superficieHabitat III, 364 m slm, pianoro, argille, fosso Rigo a 230 m, semi-nativo, arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma a L, delimitato a sud-ovest delpodere Traverse, a nord dal giardino del podere Traverse, a sud e aest da un oliveto e un frutteto. Morfologicamente si tratta di unpianoro che si apre su un ampio versante che scende dal podereTarverse verso sud, interrotto dalla strada bianca che porta a Mon-

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ticchiello. La terra è tendenzialmente di colore marrone chiaro e diconsistenza dura.Descrizione unità topografica – Proprio al centro del campo, inuna zona di netto pianoro, si trova la concentrazione di materialeaffiorante, è lunga 20 m, larga 18,40 m, orientata est-ovest. È fattadi laterizi (coppi, tegole), quasi assente la ceramica (per lo più diimpasto grigio, molto omogeneo), poca depurata, molti frammentidi dolia e di cocciopesto. Presenti tre pesi da telaio (in uno è visibileuno stampo nella parte superiore, forse un tridente). La cosa inte-ressante è la probabile destinazione di ambienti diversi, che si puòancora individuare dalla disposizione dei materiali. A ovest, i primiframmenti che si incontrano venendo dalla casa del podere Tra-verse, sono i dolia, dopo di che continuando verso est incontriamomolti frammenti di cocciopesto, ancora conglomerato in grossiblocchi, alcuni dei quali presentano un lato che pare lisciato (forseun pavimento o una vasca). L’ultima parte della concentrazione harestituito i tre pesi da telaio, tutti molto vicini l’uno all’altro.Interpretazione – Probabilmente si tratta di un edificio di servizio,magari dove si svolgevano attività lavorative. Forse con delle vascheper l’immersione di tessuti, e con telai per la tessitura. I frammentidi dolia, potrebbero indicare la presenza di un magazzino. La strut-tura per quello che è visibile deve essere stata con copertura in late-rizi e gli elevati in materiale deperibile.Definizione – Struttura di servizioCronologia – IV-prima metà I secolo a.C.Elementi datantiPesi da telaiotav. XVI, nn. 7, 8.

(164.1) Podere Fraternita – Pienza (Q 121 III 1719/4771)Ricognizione di superficieHabitat III, 350-380 m slm, versante collinare, argille, fosso Rigo a560 m, Seminativo, Fresato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma molto irregolare, compresotra il podere Traverse, il Podernovo, e il podere Fraternita. Sitratta di un grande versante collinare degradante verso sud e sud-ovest. È chiuso verso nord da bosco, a sud è delimitato dallastrada bianca per Monticchiello. A est è segnato dalla strada cheporta al podere Fraternita. La maggior parte del fondo è destinataa seminativo, mentre la parte sommitale del versante è coltivata aoliveto in filari molto regolari. Il terreno presenta molte variantidi colore, la parte dell’oliveto, si trova su una grande chiazzascura, mentre scendendo il versante si incontrano grandi macchiedi terra argillosa e grigia.Descrizione unità topografica – La parte dell’oliveto si trova su unagrande chiazza scura, che è il punto dal quale sono emersi il mag-gior numero di materiali. Se pur sporadici è facile individuarli. Sitratta di molta ceramica grezza, meno depurata, laterizi (alcuni congrossi inclusi, altri con inclusi di paglia). Sporadici, ma concentratinella zona del pianoro, anche se un po’ trascinati verso il fondo delversante, specialmente in direzione sud.Interpretazione – È evidente la presenza di un deposito, ma i mate-riali sono troppo sparsi per poterlo individuare chiaramente, inoltrei resti individuati provano la frequentazione in periodi diversi. An-che i laterizi presenti sono di due tipi, a indicare la presenza di duestrutture diverse.

Definizione – FrequentazioneCronologia – Generica età etrusca/Generico Medioevo.

(165.1) Podere Trieste – Pienza (Q 121 III 1718/4774)Ricognizione di superficieHabitat III, 448-428 m slm, versante collinare, argille, torrenteTuoma a 220 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Si tratta di una serie di campi, divisi da labili sol-cature e poca vegetazione spontanea, disposti a nord e a ovest delpodere Trieste. Si tratta di un’area complessivamente molto vasta,di terra estremamente argillosa e grigia. Un cambiamento di coloree consistenza, si presenta solo nel punto in cui si forma un pianoro,poco più a ovest del podere Trieste, dove sono piantati una serie diolivi. La morfologia dei fondi è tendenzialmente di piccoli versanticollinari che si avvicendano, solo come detto dove è piantato un oli-veto ben visibile dalla S.S. 146, si forma un rilievo spianato e rico-noscibile rispetto al resto delle superfici.Descrizione unità topografica – L’unico punto in cui è emersoqualcosa, è sulla sommità di una collinetta, in direzione della stradache dal bosco porta al podere Bandita. È stato difficilissimo ricono-scere i frammenti dato il colore della terra, completamente grigio, eacciottolato, da far sembrare tutto uniforme. Si tratta di una piccolaconcentrazione di laterizi, pochissima ceramica depurata e grezza.Interpretazione – I resti individuati indicano la presenza di unastruttura in materiale deperibile e copertura in laterizi, i materialiceramici non forniscono nessuna informazione cronologica.Definizione – AbitazioneCronologia – Non identificabile.

(166.1) Podere Miniera, Podere Pietrafitta – Pienza (Q 121III 1717/4774)Ricognizione di superficieHabitat II, 427 m slm, pianoro, argille, torrente Tuoma a 300 m,seminativo, arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma rettangolare, delimitato a norda est e a ovest da bosco, a sud da una strada bianca che dal poderePietrafitta porta al podere Miniera. La terra è abbastanza friabile, dicolore per lo più marrone chiaro. La morfologia è spianata.Descrizione unità topografica – Proprio al centro del campo, nelpunto in cui si forma un leggero pianoro, si trova la concentrazione166,1. Si riconosce bene per la presenza di una collinetta di terramista a materiali edili e pietre, il tutto ricoperto, dai rovi. Si trattadi una concentrazione che occupa tutto il pianoro, continua poisotto la radura. Sono laterizi (coppi, tegole, mattoni), pietre, cera-mica grezza, depurata, invetriata, maiolica arcaica, maiolica rinasci-mentale. Misura circa 20x15 m, orientata nord-sud.Interpretazione – I resti individuati indicano la presenza di unastruttura in pietre e mattoni con copertura in laterizi.Definizione – AbitazioneCronologia – XIV-XV secolo d.C.Elementi datantiMaiolica arcaicaFrammento di parete: tav. XLII, n. 17.

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(167.1) Podere Fonte Bertusi di Sotto – Pienza (Q 121 III1715/4774)Ricognizione di superficieHabitat II, 320 m slm, Pianura, sabbia con intercalazioni di argillee ciottoli, torrente Tuoma a 1200 m, seminativo, arato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Piccolo campo pianeggiante situato tra il podereFonte Bertusi di Sotto, e il podere Fonte Bertusi di Sopra. Più pre-cisamente il sito si trova in prossimità della colonna del vento, benvisibile tra le due costruzioni non troppo lontane. La terra è di co-lore marrone scuro di consistenza morbida e friabile.Descrizione unità topografica – Proprio sotto la colonna del vento,si trova una concentrazione nettissima di laterizi (coppi e tegole),pochissima ceramica (grezza e depurata). È orientata est-ovest, mi-sura 8x6 m.Interpretazione – Il materiale e la consistenza farebbero pensare auna tomba alla cappuccina, ma la completa assenza di ossa fa piùpensare a una piccola abitazione, con elevati in materiale deperibilee copertura in laterizi.Definizione – AbitazioneCronologia – Generica età romana.

(168.1) Poggio Villanova – Pienza (Q 129 I 1724/4763)Ricognizione di superficieHabitat II, 317-382 m slm, versante collinare, argille, fiume Orciaa 650 m, seminativo, arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma abbastanza regolare che oc-cupa l’intero versante occidentale del Poggio Villanova. È delimi-tato a nord dalla S.P. 53 che si dirige verso San Piero in Campo, aest dalla parte nord del versante, una striscia di terra lasciata asodo, al momento della ricognizione a sud da bosco che caratte-rizza tutta la parte più alta del poggio. Il campo è caratterizzato daregolari curve di livello che tagliano il versante in direzione nord-est/sud-ovest, generando una serie regolare di terrazzi, la terra è ab-bastanza friabile, di colore marrone chiaro, con forti affioramentidi pietrisco su tutta la superficie.Descrizione unità topografica – All’altezza della prima curva di li-vello rilevante, partendo dal basso, cioè dalla casa del podere Piano,nel punto in cui si forma quasi un pianoro, si trova una concentra-zione orientata nord-est/sud-ovest lunga 13,20 m, larga 13 m. Laconcentrazione è molto netta e caratterizzata anche da un forte scu-rimento della terra. Il trascinamento tende a portare i materiali spe-cie verso gli stalloni del podere Piano. La UT è fatta di molti laterizi(coppi, tegole), molte pietre di media pezza, poca ceramica depu-rata e grezza, discreta presenza di depurata.Interpretazione – I resti indicano la presenza di una struttura nellaquale sono state utilizzate anche pietre, non è chiaro se per gli ele-vati o solo per le fondazioni, con copertura in laterizi. I materialisono in grado di indicare solo che si tratta della fase ellenistica.Definizione – AbitazioneCronologia – Ellenismo generico.

(168.2) Poggio Villanova – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – Buona

Categoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 168.1. Descrizione unità topografica – Alla seconda curva di livello, sem-pre partendo dal basso del poggio, in un leggero pianoro, appenapiù elevato rispetto a quello che ospita la concentrazione 168,1, sitrova la concentrazione 168,2. È orientata est-ovest, misura 37x26m. Il trascinamento è molto forte in direzione est, dovuto allo sci-volamento progressivo del pianoro in quella direzione. Si trova acirca 8 m da 168,1. La UT è ben visibile ma molto sparsa, è fatta dilaterizi (per lo più tegole) e pietre di media pezza, ceramica grezza edepurata, un peso da telaio, un frammento di vernice nera. È carat-terizzata da uno scurimento della terra. Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una strutturain pietra, forse la pietra può essere stata usata solo per le fondazionie copertura in laterizi, il periodo non è certo, ma un frammento divernice nera lo colloca in epoca ellenistica.Definizione – AbitazioneCronologia – III secolo a.C.Elementi datantiCeramica a vernice neraGenerica forma chiusa: tav. IX, n. 7.Ceramica comuneFrammento di ansa di forma chiusa: tav. XII, n. 4.Frammento di piede: tav. XIII, n. 4.

(168.3) Poggio Villanova – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 2

Descrizione sito – cfr. sito 168.1. Descrizione unità topografica – All’altezza dell’ultima curva di li-vello, partendo dal basso, in prossimità del bosco che occupa lasommità del poggio, si trova il sito 168,3. È una concentrazioneorientata est-ovest, misura 11,30x7,20 m. È posta sull’ultimo pia-noro prima della cima. La UT è nettissima, caratterizzata da unforte scurimento del terreno. Vi sono frammenti di laterizi (tegolee coppi), pietre di media pezza, molta ceramica grezza, depurata,un frammento di sigillata, alcuni frammenti di ingobbiata di rosso.Sul sito sono state effettuate due ricognizioni. La prima nel 1997quando la concentrazione è stata individuata, la seconda nell’estatedel 2001. Questa seconda ricognizione avvenuta come la primacon il campo arato, non ha apportato nuovi elementi alla com-prensione dell’affioramento le cui caratteristiche sono state confer-mate dal rinvenimento di altri materiali tardo antichi.Interpretazione – Labili tracce di frequentazione tardo repubblicana-primo imperiale, testimoniate da un frammento di sigillata. La mag-gior quantità dei reperti sono coevi e coincidono con la fase tardo an-tica (metà IV-inizio VI secolo d.C.), quando deve essere stata in piediun’abitazione forse in pietra (o forse le pietre erano usate solo per lefondamenta o lo zoccolo) e copertura laterizia di coppi e tegole.Definizione – AbitazioneCronologia – I secolo a.C./I secolo d.C./metà IV-inizi VI secolo d.C.Elementi datantiTerra sigillata italicaFrammento di parete: tav. XVII, n. 22.Acroma grezzaOlla: tav. XXIV, nn. 4, 8; tav. XXV, nn. 5, 11; tav. XXVI, n. 10; tav.XXVII, nn. 1, 2, 3, 6, 7; tav. XXVIII, nn. 9, 10; tav. XXIX, n. 3.

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Boccale: tav. XXX, nn. 1, 3, 4.Ciotola: tav. XXXI, nn. 3, 7, 11.Coperchio: tav. XXXI, n. 15.Frammento di fondo: tav. XXX, nn. 5, 7.Acroma depurataBoccale: tav. XXXIV, n. 1.Ciotola-coperchio: tav. XXXV, nn. 5, 6.Casseruola: tav. XXXVI, n. 1.Anfora: tav. XXXVII, n. 4.Frammento di fondo: tav. XXXIV, nn. 3, 4; tav. XXXVII, nn. 6, 7.Frammento di parete decorato: tav. XXXVII, n. 8.Depurata ingobbiata di rossoCiotola: tav. XXXIX, nn. 1, 10.Frammento di fondo: tav. XLI, n. 11.

(168.4) Poggio Villanova – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 2

Descrizione sito – cfr. sito 168.1. Descrizione unità topografica – La concentrazione 168,4 sitrova spostata dalle altre concentrazioni poste lungo il pendio; èposta più a sud, dove si forma un leggero pianoro, che scende inun versante collinare abbastanza ripido. Non si tratta di una con-centrazione vera e propria, è più un grande sporadico, che inizianel pianoro e scende in forma di trascinamento fino alla pianurache costeggia la S.P. 53. Si tratta di frammenti di laterizi (coppi etegole), ceramica grezza, depurata, un frammento di vernice nera,alcuni frammenti di argilla pressata, che potrebbero indicare unacapanna o comunque un’abitazione in materiale deperibile.Interpretazione – I resti presenti non sono molto chiari, dato ilforte trascinamento, ma è lo stesso possibile leggere la presenza diuna struttura in materiale deperibile, probabilmente con elevati inargilla pressata e copertura in laterizi. L’unico elemento datante è ilframmento di vernice nera collocabile nella fase ellenisticaDefinizione – AbitazioneCronologia – Fine III-II secolo a.C.Elementi datantiCeramica a vernice neraGenerica forma aperta (piatto?): tav. X, n. 9.Acroma grezzaOlla: tav. XXVII, n. 10.

(169.1) Poggio Villanova – Pienza (Q 129 I 1725/4763)Ricognizione di superficieHabitat II, 382-346 m slm, versante collinare, argille, fiume Orciaa 430 m, seminativo, arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Il campo è molto vasto, occupa tutto il versanteorientale del Poggio Villanova, è delimitato a nord dal versantenord del poggio al momento della ricognizione lasciato a sodo, aovest dal bosco che caratterizza la cima del poggio, a est dalla S.P.53 per San Piero in Campo, a sud-est dal podere Villanova. La terrapresenta molte varianti di colore e di consistenza, dal marrone fria-bile al grigio argilloso. Anche da questo lato come in quello occi-dentale, le curve di livello caratterizzano il versante tagliandolo in

una serie di leggeri terrazzi che si allungano in direzione nord-sud,ma su questo lato sono meno regolari e i terrazzi sono meno netti.Anche gli affioramenti di pietrisco su questo lato del poggio sonomeno evidenti rispetto al lato ovest.Descrizione unità topografica – All’altezza del primo pianoro sa-lendo il campo dalla strada verso la cima, incontriamo la concentra-zione 169,1. Si tratta di una grande chiazza scura, di forma quasicircolare, larga circa 30x33 m. Molto forte il trascinamento, che se-gue il versante collinare. La UT è fatta di tantissimi frammenti diargilla pressata, un frammento di intonaco, pochissima ceramica siagrezza che depurata.Interpretazione – I resti presenti indicano la presenza di un’abita-zione in materiale deperibile, con elevati in argilla pressata. Alcunitra i materiali raccolti portano la cronologia al periodo etrusco elle-nistico. È attestata da alcuni frammenti a impasto bruno non tor-niti la presenza di una frequentazione del sito in epoca protostorica.Definizione – AbitazioneCronologia – Protostoria generica/ II secolo a.C.Elementi datantiImpasto brunoDolio cordonato: tav. II, n. 7.Rozza terracottaOlla: tav. XIV, n. 4.

(169.2) Poggio Villanova – Pienza Ricognizione di superficie

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 169.1.Descrizione unità topografica – All’altezza dell’ultima curva di li-vello prima del boschetto che si trova sulla cima del poggio, inpieno versante collinare, nel punto in cui è appena accennato unpianoro, si trova 169,2. Si tratta di una concentrazione che nonsembra avere una forma precisa, esiste una chiazza un po’ piùscura, ma non è precisamente misurabile. Ci sono laterizi (coppi etegole), molta ceramica grezza e depurata. I materiali sono moltosparsi e trascinati lungo il pendio, fin quasi alla chiazza scura dellaconcentrazione sottostante (169,1).Interpretazione – I materiali indicano la presenza di un’abitazionein pietre (o perlomeno una parte della struttura doveva essere inpietra) e copertura in laterizi, presumibilmente di epoca medievale,ma i resti non forniscono una cronologia più puntuale. È attestatada alcuni frammenti a impasto bruno non torniti la presenza di unafrequentazione del sito in epoca protostorica.Definizione – AbitazioneCronologia – Protostoria generica/Generico Tardo Medioevo.Elementi datantiImpasto brunoOlla: tav. II, n. 2.

(169.3) Poggio Villanova – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 169.1.Descrizione unità topografica – Nella parte del versante più vicinaal podere Villanova, più o meno alla stessa altezza di 169,1, sulla

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stessa curva di livello, ma spostato a sud, dove si forma un leggeropianoro si trova il sito 169,3. Si tratta di una concentrazione net-tissima, caratterizzata anche da uno scurimento della terra. È lunga13 m, larga 12,30 m, orientata est-ovest. Vi sono tantissimi fram-menti di laterizi (per lo più tegole) in grezza, frammenti di dolia,tantissima ceramica grezza, e solo alcuni frammenti in depurata. Iltrascinamento è maggiormente accentuato in direzione del pendio,che scende verso la strada.Interpretazione – I resti indicano la presenza di un’abitazione inmateriale deperibile e copertura in laterizi. Un paio di fram-menti sembrano indicare una cronologia di periodo etrusco ar-caico. È attestata da alcuni frammenti a impasto bruno non tor-niti la presenza di una frequentazione del sito in epoca protosto-rica, nello specifico nel Bronzo finale.Definizione – AbitazioneCronologia – Bronzo finale/VI secolo a.C.Elementi datantiImpasto brunoOlla: tav. II, n. 3.Impasto grezzoDolio: tav. VII, n. 7.

(169.4) Poggio Villanova – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 169.1.Descrizione unità topografica – All’altezza dell’ultima curva dilivello, prima del bosco, in direzione sud, quasi sulla cima delpoggio, si trova 169,4. Si trova alla stessa quota e sulla stessacurva di livello di 169,2. Si tratta di una concentrazione di late-rizi (coppi, tegole e mattoni), ceramica grezza, depurata, inve-triata, maiolica post-rinascimentale. La concentrazione è moltonetta e misura 20x15 m. Orientata est-ovest.Interpretazione – I resti presenti indicano la presenza di unastruttura in mattoni e copertura in laterizi, i materiali indicanouna frequentazione post-rinascimentale.Definizione – AbitazioneCronologia – Generica età post-rinascimentale.Elementi datantiAcroma grezzaCoperchio: tav. XLV, n. 12.Acroma depurataFuseruola: tav. XLVII, n. 5.

(170.1) Podere Scuola – Pienza (Q 129 I 1726/4761)Ricognizione di superficieHabitat II, 386-359 m slm, piede di collina, argille, fosso di Gra-gnano a 300 m, seminativo, arato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma rettangolare, delimitato a estda una recinzione in filo metallico che corrisponde più o menoanche al confine comunale, a ovest dalla S.P. 53, a sud da unastrada bianca che porta al podere C. Poggio Sarna. Il campo èformato da un versante collinare allungato in direzione nord-est/sud-ovest, che degrada verso la S.P. 53, divenendo pianeg-giante. La terra è argillosa di colore più o meno grigio.

Descrizione unità topografica – Nel punto in cui il terreno spianasi trova una concentrazione, non molto netta, ma ben riconoscibile,di frammenti di laterizi (tegole e coppi), ceramica grezza e depurata.I frammenti sono talmente sparsi e soprattutto talmente frantumatidalle arature da non permettere una datazione precisa, ma neppureuna misurazione della concentrazione precisa.Interpretazione – Data la quota identica di 170,1 e 171,1 e l’affinitàdei materiali per quel che è possibile vedere, nonostante la piccolezzadei frammenti, si può ipotizzare che le due concentrazione facesseroparte dello stesso complesso. Comunque si tratta di una struttura concopertura in laterizi e gli elevati forse in pietra o almeno una parte.Definizione – Generica area abitativa Cronologia – Generica età romana.

(171.1) Podere Scuola – Pienza (Q 129 I 1726/4761)Ricognizione di superficieHabitat II, 386-359 m slm, piede di collina, argille, fosso di Gra-gnano a 270 m, seminativo, arato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma rettangolare, delimitato a nord-est da una recinzione in filo metallico che corrisponde più o menoanche con il confine comunale, a sud-ovest dalla S.P. 53, a ovest dauna strada bianca che porta al podere C. Poggio Sarna aprendosilungo la S.P. 53 all’altezza del podere Scuola. La morfologia è diversante collinare che diviene pianeggiante quando raggiunge laS.P. 53. La terra è argillosa di colore pressoché grigio.Descrizione unità topografica – Nel punto in cui il terreno divienepianeggiante, si trova una concentrazione, non molto netta, i fram-menti sono abbastanza sparsi e molto frammentati dalle arature,tanto da non permettere una datazione precisa, né una misurazionedella concentrazione. La concentrazione è fatta di laterizi (coppi etegole), ceramica grezza e depurata.Interpretazione – Data la quota identica di 170,1 e 171,1 e l’affinitàdei materiali per quel che è possibile vedere, nonostante la piccolezzadei frammenti, si può ipotizzare che le due concentrazione facesseroparte dello stesso complesso. Comunque si tratta di un’abitazione conelevati forse in pietra o almeno una parte e copertura in laterizi, unframmento indica il periodo romano nella fase tardo repubblicana.Definizione – Generica area abitativa Cronologia – II secolo a.C.Elementi datantiAcroma grezzaBoccale: tav. XIX, n. 5.

(172.1) San Piero in Campo, Podere Tribbioli – Pienza (Q129 I 1726/4760)Ricognizione di superficieHabitat II, 389 m slm, pianoro, argille, fosso di Gragnano a 300 m,seminativo, arato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma molto allungata in direzioneest-ovest, delimitato a nord dalla strada bianca che si apre sulla de-stra della S.P. 53, percorrendola in direzione sud, poco dopo il bi-vio per San Piero in Campo. A sud è delimitato da una serie di ver-santi collinari affacciati a est nei pressi del podere Tribbioli, lasciati

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a sodo al momento della ricognizione; a ovest da bosco dietro ilquale si apre un ripido dislivello ai piedi del quale scorre il fiumeOrcia, a est dalla S.P. 53. La terra in direzione ovest, dove si formaun leggero pianoro non distante dal bosco è di consistenza friabile edi colore marrone chiaro, mentre dove prevale l’andamento pianeg-giante, in direzione est, è argillosa e grigia.Descrizione unità topografica – Nel punto più occidentale delcampo, dove c’è il pianoro, in prossimità del bosco, si trova il sito172,1. Si tratta di una concentrazione orientata nord-est/sud-ovest.È lunga 32,50x19 m; con un forte trascinamento verso est, dovetermina la linea del pianoro e inizia il versante. La concentrazione èfatta di laterizi (coppi e tegole), frammenti di dolia, ceramica depu-rata e grezza, pietre di piccole dimensioni. Il sito non presenta nes-sun scurimento del terreno, anzi i materiali erano quasi irriconosci-bili, data l’omogeneità del grigio della terra.Interpretazione – I materiali indicano la presenza di due strutturediverse, riconoscibili oltre che dai materiali dalla presenza di due di-versi tipi di impasti di laterizi. I laterizi di impasto grossolano,meno numerosi, sono probabilmente di epoca etrusca, da relazio-nare forse a un frammento di ceramica di impasto grigio databilealla fase arcaica. I laterizi depurati sono invece da associare a unastruttura che utilizzava anche pietra e copertura in laterizi colloca-bile in fase tardo repubblicana-imperiale.Definizione – AbitazioneCronologia – VI secolo a.C./II secolo a.C./II secolo d.C.Elementi datantiBucchero grigioOlpe: tav. III, n. 1.Ceramica comuneOlla: tav. XI, n. 5.Fondo di generica forma chiusa: tav. XII, n. 6.Bordo di forma non identificabile: tav. XIII, n. 7.Rozza terracottaOlla: tav. XIV, n. 8.Acroma grezzaOlla: tav. XVIII, n. 6; tav. XIX, n. 1.Generica forma chiusa: tav. XIX, nn. 8, 9.Acroma depurataCiotola: tav. XXI, n. 14.Incensario: tav. XXI, n. 15.Clibanum: tav. XXII, n. 1.

(172.2) San Piero in Campo, Podere Tribbioli – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 172.1. Descrizione unità topografica – A circa 5-6 m, in direzione sud dalsito 172,1 si trova 172,2, una concentrazione orientata est-ovest,lunga 23,30 m larga 14 m. La concentrazione è fatta di laterizi(coppi e tegole), ceramica depurata, grezza, un peso da telaio. Laconcentrazione è caratterizzata da un leggero scurimento della terra,anche se il riconoscimento dei materiali non è stato facile, dato ilcolore tendenzialmente grigio della terra.Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una strutturain parte costruita in pietra e copertura in laterizi. Alcuni frammentidatano il sito alla fase tardo antica.Definizione – Abitazione

Cronologia – IV-V secolo d.C.Elementi datantiAcroma grezzaOlla: tav. XXVI, n. 2.Ciotola: tav. XXXI, n. 4.

(173.1) Podere Mandorlo – Pienza (Q 121 III 1712/4776)Ricognizione di superficieHabitat II, 364 m slm, pianoro, argille, fosso Val di Mora a 500 m,seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma rettangolare, molto allungato,orientato est-ovest. Il campo è diviso al centro da una stradinacampestre che parte dal podere Mandorlo e va a ovest, verso il po-dere Castellare. Il campo è delimitato a nord da vegetazione spon-tanea che delimita una parete di crete abbastanza ripida, a est dalpodere Mandorlo, a sud e a sud-ovest nuovamente da boscagliache delinea una parete di crete. All’interno di questi limiti ilfondo agricolo si presenta come un vasto pianoro, che assume piùl’aspetto di versante in direzione nord-est, non lontano dal po-dere, degradando in direzione nord.Descrizione unità topografica – Nella parte occidentale del campo,diviso dalla stradina, a nord dove si forma un leggero pianoro, chescende a sud divenendo pianeggiante, si trovano in modo moltosporadico alcuni frammenti di laterizi (coppi e tegole con grossi in-clusi, e con inclusi di paglia), ceramica grezza, depurata, un fram-mento in vernice nera. Purtroppo i materiali sono molto sparsi e ro-vinati dalle arature. I frammenti sembrano essere stati trascinati. Lavisibilità non è ottimale data la presenza di stoppie.Interpretazione – I resti rintracciati indicano la presenza si una strut-tura probabilmente in materiale deperibile e copertura in laterizi.Definizione – AbitazioneCronologia – IV-prima metà I secolo a.C.

(174.1) Podere Spedalone – Pienza (Q 121 III 1714/4778)Ricognizione di superficieHabitat II, 359 m slm, piede di collina, sabbia con intercalazioni diargille e ciottoli, torrente Trove a 550 m, vegetazione permanente,Bosco.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Il sito si trova lungo la strada che dal podereSpedalone conduce al podere Salvadominici, a circa 100 m da Spe-dalone sul lato destro della strada. Tutta l’area posta a est dellastrada bianca suddetta è caratterizzata da bosco, praticamente siamoalla base occidentale del Poggio Castellaccia, che si presenta tuttocoperto da vegetazione stabile.Descrizione unità topografica – La cisterna ha un diametro di circa3 m, profonda (per la parte visibile e non riempita di terra) circa 3m. Certamente è riempita, presenta un gradino di rientro sul fondo(quello che è visibile); il riempimento arriva proprio fino al gradinoche crea un strozzatura. La strozzatura coincide più o meno conl’altezza dell’apertura per l’approvvigionamento, che si trova apertasulla strada. L’apertura è una finestrella ad arco, presenta una lastradi pietra come base di appoggio. È circondata da una muratura inconci disposti regolarmente. Il vano (una specie di ingresso) cheporta alla finestrella è coperto da una fitta vegetazione.

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Interpretazione – Cisterna che forse serviva all’approvvigionamentoidrico dell’antico ospedale, oggi podere Spedalone (cfr.59/1/121III/Pie). La cronologia della cisterna è stata fissata metten-dola in relazione alle fasi dell’ospedale vicino.Definizione – CisternaCronologia – Generico Medioevo.

(175.1) Poggio Colonna – Pienza (Q 121 III 1715/4770)Ricognizione di superficieHabitat II, 345-297 m slm, versante collinare, argille, fosso Sam-buco a 200 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Il sito occupa i versanti occidentale e orientaledel Poggio Colonna, il versante nord in parte è considerato unito alsito in quanto al momento della ricognizione era indagabile, ma lacontinuità era interrotta da una porzione di terreno che in quel mo-mento era lasciata a sodo. Il versante sud invece era tutto lasciato asodo e coperto da un fitto manto erboso, quindi non è stato inda-gato. La terra presenta svariate gradazioni di colore, dal marronechiaro al grigio e anche la consistenza varia molto. Si può comun-que individuare una costante nel fatto che nel versante occidentalela terra è tendenzialmente più friabile e di colore più scuro rispettoa quello orientale.

Descrizione unità topografica – Il campo di enormi dimensioni,è sterile di materiali ceramici, tranne in una piccola striscia, cheparte dalla casina, posta sulla cima del poggio e scende fino allaradura, che limita il versante del campo in direzione ovest. Inquesta striscia ci sono frammenti sparsi e rovinati, di laterizi, ce-ramica grezza e depurata. Sono talmente rovinati dalle arature edal trascinamento da non permettere di capire se provengano daun punto di maggior concentrazione, e se possono essere ricon-dotti a una concentrazione con una forma riconoscibile.Interpretazione – Materiale sporadico, eccessivamente rovinato etrascinato per potere individuare un eventuale deposito.Definizione – SporadicoCronologia – Non identificabile

(176.1) Podere Cupaiole – Pienza (Q 121 III 1717/4771)Ricognizione di superficieHabitat I, 291 m slm, pianura, depositi alluvionali, fosso Rigo a 40m, seminativo, arato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo pianeggiante di forma rettangolare, de-limitato a est dal fosso Rigo, a ovest dalla strada bianca che collegail podere Cupaiole al podere Acqua Puzzola, a sud da una stradacampestre che porta al fosso Rigo. La consistenza della terra èmolto friabile di colore marrone scuro, con forti affioramenti dipietrisco in superficie.Descrizione unità topografica – Nella parte del campo più vicinaalla stradina di campo e al fosso Rigo, si trova la concentrazione dimateriale affiorante. Si tratta di una concentrazione di frammenti dilaterizi (alcuni con inclusi di paglia), ceramica depurata, grezza, unframmento di maiolica arcaica. I frammenti sono talmente sparsi,da non permettere di riconoscere una concentrazione che abbia unaforma certa, data anche la forte presenza di pietre fluviali checonfondono e limitano fortemente la visibilità.Interpretazione – I materiali anche se molto rovinati, indicano lapresenza di un’abitazione in parte certamente in pietra e coperturain laterizi.Definizione – AbitazioneCronologia – XIV-XV secolo d.C.Elementi datantiReperti liticiRaschiatoio: tav. I, n. 8.

(177.1) Podere Casalino – Pienza (Q 121 III 1717/4771)Ricognizione di superficieHabitat II, 311 m slm, piede di collina, argille, fosso Rigo a 30 m,seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma regolare, posto a ovest del po-dere Casalino, delimitato a est dal podere Casalino, a nord dal fossoRigo, a sud da una stradina campestre. La morfologia del fondo è diversante collinare degradante verso nord e verso ovest, dove apparesegnato dal corso di due ramificazioni del fosso Rigo. La terra è ab-bastanza friabile di colore marrone chiaro.Descrizione unità topografica – All’estremo ovest del campo, nelpunto più vicino alla radura che ne limita l’estensione, si trova

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Fig. 20. Muro della cisterna fotografato dal lato ovest.

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una concentrazione di frammenti di dimensioni ridotte, la con-centrazione non è netta, anzi i materiali sono sparsi all’internodell’area di rinvenimento. Ci sono frammenti di laterizi (alcunicon inclusi di paglia), ceramica grezza e depurata. Non è facilemisurare l’affioramento, data la scarsa compattezza, le dimensionisono comunque esigue.Interpretazione – I resti presenti anche se molto rovinati indicanola presenza di una struttura con elevati in materiale deperibile e co-pertura in laterizi. Purtroppo il periodo non è individuabile tramitei frammenti ceramici anche se i laterizi sono quelli tipici del periodomedievale.Definizione – FrequentazioneCronologia – Generico Medioevo.

(178.1) Podere Poderuccio – Pienza (Q 121 III 1718/4775)Ricognizione di superficieHabitat III, 402 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazionidi argille e ciottoli, torrente Tuoma a 120 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma regolare, delimitato a nord-est dalle vigne che si trovano a sud-ovest di Palazzo Massaini, asud dal podere Poderuccio e da una strada campestre che vaverso Palazzo Massaini, a est dalla strada che dal podere Poderuc-cio va verso il podere Fornace Vecchia. Morfologicamente sitratta di un leggerissimo versante collinare che degrada in dire-zione nord-ovest. La terra è di colore marrone chiaro e di consi-stenza friabileDescrizione unità topografica – Più o meno omogeneamente sututta la superficie del campo, si trovano frammenti di laterizi (coppie tegole), ceramica grezza, depurata, una moneta argentea del 1789.Interpretazione – Materiale sporadico, difficilmente riconducibile aun deposito. Attestata una frequentazione preistorica, grazie al rin-venimento di un reperto litico lavorato.Definizione – FrequentazioneCronologia – Paleolitico generico/1789.Elementi datantiReperti liticiNucleo: tav. I, n. 16.

(179.1) Podere Poderuccio, Podere Fornace Vecchia – Pienza(Q 121 III 1718/4776)Ricognizione di superficieHabitat III, 402 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazionidi argille e ciottoli, torrente Tuoma a 350 m, seminativo, arato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma regolare, delimitato a nord dalpodere Fornace Vecchia e dalla strada che porta al podere Sodo, asud da bosco, a ovest da una strada campestre ormai segnata solodal passaggio di trattori. Il campo presenta molte varianti di coloree consistenza, in alcuni punti ha chiazze scure ed è friabile, in altri èmolto grigia e compatta. La morfologia è di versante collinare.Descrizione unità topografica – Nella parte del campo più vicinaalla casa, a nord del podere Sodo, dove si forma un leggero pianoroe la terra è di colore marrone più scuro, rispetto al resto del campo,si trovano dei frammenti ceramici sporadici, ma omogeneamente di-

stribuiti all’interno della vastissima chiazza scura. Si tratta di laterizi(tegole e coppi), ceramica grezza, depurata, un frammento di maio-lica arcaica, un reperto litico lavorato, probabilmente un raschiatoio.Interpretazione – Materiale sporadico, difficilmente riconducibile aun deposito. Sicuramente presente una frequentazione preistorica,grazie alla presenza di un reperto litico lavorato e una frequentazionemedievale, grazie alla presenza della maiolica arcaica. Da pochi fram-menti si registra anche una frequentazione nei secoli tra III-II a.C.Definizione – FrequentazioneCronologia – Paleolitico generico/III-II secolo a.C./XIV-XV se-colo d.C.Elementi datantiImpasto grezzoOlla di piccole dimensioni: tav. IV, n. 4.Ceramica comuneOlla: tav. XI, n. 2.

(179.2) Podere Poderuccio, Podere Fornace Vecchia – Pienza Ricognizione di superficie

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. 179.1.Descrizione unità topografica – Nel punto in cui il campo con-fina con la zona di rinvenimento del sito 179, 1, in un pendioappena accennato, che poi tende a salire in un versante collinare,che termina in un pianoro, si trova la concentrazione 179,2. Sitratta di una concentrazione di frammenti circoscritti all’internodi una chiazza di terra di colore marrone scuro. I frammenti sonolaterizi (tegole), molta ceramica grezza e alcuni frammenti di de-purata, argilla pressata. La concentrazione misura 30x17 m,orientata nord-ovest/sud-est, l’estensione è sicuramente frutto deltrascinamento e spargimento causato dalle arature.Interpretazione – I resti presenti indicano la presenza di un’abita-zione con elevati in materiale deperibile e copertura in laterizi.Definizione – AbitazioneCronologia – VI secolo a.C.

(180.1) PodereTribbioli – Pienza (Q 129 I 1726/4759)Ricognizione di superficieHabitat II, 349-392 m slm, versante collinare, argille, fiume Orciaa 250 m, Seminativo, Fresato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma allungata in direzione nord-sud, che occupa l’intero versante orientale del poggio che si estendedal Pian del Re fino al podere Tribbioli. A nord il versante è se-gnato da boscaglia che delinea la ripida discesa verso il letto delfiume Orcia. L’andamento del fondo è caratterizzato da una serieabbastanza regolare di curve di livello che generano dei piccoli ter-razzi che tagliano la discesa del versante. Al momento della ricogni-zione il campo per circa 3/4 era fresato e seminato, per il resto, nelpunto più vicino al podere Tribbioli era arato. La terra è tendenzial-mente molto compatta e argillosa, di colore per lo più grigio, anchese sono presenti diverse chiazze più scure.Descrizione unità topografica – La UT 180,1 si trova nella curva dilivello più alta, vicino alla cima del colle, all’altezza della grande quer-cia, a nord di questa fino al recinto che divide il campo seminato da

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quello arato, si trova questa striscia di terra, non ben identificabile,orientata nord-sud, dove esistono due punti di maggior concentra-zione di materiali. Nella concentrazione più vicina al recinto vi sonomolte tegole (alcune con i cerchi impressi con le dita), pochissima ce-ramica depurata, grezza e un frammento di ingobbiata di rosso.Interpretazione – La scarsità di materiale, in un sito di questa po-tenzialità, può essere spiegata con il fatto che la terra è lavorata soloda pochi anni (informazione del proprietario), prima c’erano i ca-lanchi, quindi quello che è emerso, può essere solo parte deglistrati superficiali del deposito. Comunque si intravede la presenzadi una struttura con copertura in tegole, ma ogni altro indizio ri-guardo al tipo di costruzione e alla cronologia è preclusa.Definizione – AbitazioneCronologia – Generica età romana.Elementi datantiDepurata ingobbiata di rossoFrammento di fondo: tav. XXXVIII, n. 12.

(180.2) Podere Tribbioli – Pienza (1726/4760)Ricognizione di superficie

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 180.1.Descrizione unità topografica – La UT 180,2 è posta sulla fasciapiù vicina alla grande quercia, a sud del campo, posta all’altezzadella curva di livello più alta. Si tratta di tegole senza ceramica,molte tegole sparse per circa 30 m a partire dalla quercia in dire-zione nord, alcune scese lungo il versante.Interpretazione – La scarsità di materiale, in un sito di questa poten-zialità, può essere spiegata con il fatto che la terra è lavorata solo dapochi anni (informazione del proprietario), prima c’erano i calanchi,quindi quello che è emerso, può essere solo parte degli strati superfi-ciali del deposito. Le tegole sono tutte dello stesso tipo, quelle nor-malmente individuate in associazione amatoriale di epoca romana.Definizione – FrequentazioneCronologia – Generica età romana.

(180.3) Podere Tribbioli – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 180.1.Descrizione unità topografica – La UT 180,3 è la concentra-zione più evidente del campo, si trova più o meno alla quotadella curva di livello più centrale, dove si forma un piccolo pia-noro, allungato in direzione est-ovest. È caratterizzata da un fortescurimento della terra. La concentrazione è fatta di coppi e te-gole, alcune pietre di media pezza, ceramica grezza e depurata.Misura 25x18 m. Il trascinamento è forte soprattutto a nord,dove la collinetta scende bruscamente, mentre il dislivello a sud èpiù dolce.Tra 190,3 e 180,2-1 non sembra ci siano connessioni, cioè non cisono frammenti nell’intervallo tra le tre concentrazioni.Interpretazione – La scarsità di materiale, in un sito di questa po-tenzialità, può essere spiegata con il fatto che la terra è lavoratasolo da pochi anni (informazione del proprietario), prima c’eranoi calanchi, quindi quello che è emerso, può essere solo parte deglistrati superficiali del deposito. Comunque sono visibili le tracce diuna struttura con elevati almeno in parte in pietra e copertura inlaterizi. Un unico pezzo datante di questa concentrazione, unaforma tipo catino o piccolo dolietto in grezza, caratterizzata dal-l’alloggio per il coperchio, troverebbe confronti con fasi tardoan-tiche, questa datazione però contrasta con la tipologia dei laterizichamottati che in altre occasioni si associano a ceramica di etàetrusco-romana e a un frammento collocabile in fase generica-mente ellenistica.Definizione – AbitazioneCronologia – Ellenismo generico.Elementi datantiInstrumentum domesticumFrammento di fornello (?): tav. VIII, n. 7.Ceramica comuneFondo di generica forma chiusa: tav. XII, n. 8.Acroma grezzaDolia: tav. XXXII, n. 2.

(180.4) Podere Tribbioli – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 180.1.Descrizione unità topografica – La UT 180,4 non è una con-centrazione molto netta, si tratta solo di qualche frammento rin-venuto sull’ultima collinetta in basso, la più vicina al recintosotto Tribbioli. Si trova sotto 180,3 ma tra la collinetta di que-sta e quella più piccola di 180,4 non ci sono tracce di trascina-mento, quindi è probabile siano due cose distinte. La UT 180,4è fatta di pochissimi frammenti di laterizi e ancor meno cera-mica. La terra sulla sommità della collinetta dove sono i mate-riali è più scura.Interpretazione – La scarsità di materiale, in un sito di questapotenzialità, può essere spiegata con il fatto che la terra è lavo-rata solo da pochi anni (informazione del proprietario), primac’erano i calanchi, quindi quello che è emerso, può essere soloparte degli strati superficiali del deposito. Si percepisce la pre-senza di una zona abitata ma ci sfugge la cronologia se non indi-cata vagamente dai laterizi la fase etrusco-romana.Definizione – Generica area insediativaCronologia – Generica età etrusco-romana.

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Fig. 21. Il versante collinare antistante il podere Tribbioli dove si dislocano le concen-trazioni dei siti 180 e 181 visto da est.

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(180.5) Podere Tribbioli – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 180.1.Descrizione unità topografica – La UT 180,5 si trova sulla stessacurva di livello che forma il pianoro di 180,3 però su un altro leg-gero pianoro più a ovest. È una piccola concentrazione di laterizi,ceramica grezza e depurata. Il trascinamento è molto forte specieverso nord-ovest dove il pianoro scende bruscamente, molto evi-dente lo scurimento della terra, dove si trova la concentrazione.Interpretazione – La scarsità di materiale, in un sito di questa po-tenzialità, può essere spiegata con il fatto che la terra è lavorata soloda pochi anni (informazione del proprietario), prima c’erano i ca-lanchi, quindi quello che è emerso, può essere solo parte degli stratisuperficiali del deposito. Si percepisce la presenza di una zona abi-tata ma ci sfugge la cronologia se non indicata vagamente dai late-rizi la fase etrusco-romana.Definizione – Generica area insediativaCronologia – Generica età etrusco-romana.

(181.1) Podere Tribbioli – Pienza (Q 129 I 1726/4760)Ricognizione di superficieHabitat II, 375-400 slm, versante collinare, argille, fiume Orcia a380 m, seminativo, arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma regolare, che occupa il versanteorientale del poggio posto a ovest del podere Tribbioli. Il versantein direzione ovest è segnato da boscaglia oltre la quale si apre una ri-pida discesa verso il fiume Orcia. In direzione sud invece il campo èdiviso da una recinzione metallica. La terra in genere è di coloremarrone chiaro, ma sono presenti molte chiazze notevolmente piùscure. La consistenza è friabile.Descrizione unità topografica – La concentrazione si trova all’al-tezza della seconda curva di livello partendo dalla sommità del pog-gio. Si tratta di un pianoro dove la terra si scurisce molto. Sul pia-noro si trova il materiale, che è orientato nord-est/sud-ovest. Sitratta di un affioramento di 25x8 m. È la concentrazione di mag-gior consistenza di tutto il campo ed è fatta di frammenti di laterizi(coppi e tegole), pietre di media pezza, ceramica grezza e depurata,argilla pressata, vernice nera. Il trascinamento è forte soprattuttoverso nord-est, dove il pianoro scende bruscamente.Interpretazione – La scarsità di materiale, in un sito di questa po-tenzialità, può essere spiegata con il fatto che la terra è lavorata soloda pochi anni (informazione del proprietario), prima c’erano i ca-lanchi, quindi quello che è emerso, può essere solo parte degli stratisuperficiali del deposito. Comunque è evidente la presenza di un’a-bitazione con elevati almeno in parte in pietra e copertura in late-rizi, l’unico elemento datante è la presenza di poca vernice nera.Definizione – AbitazioneCronologia – IV-prima metà I secolo a.C.Elementi datantiAcroma depurataOlla: tav. X, n. 16.Ceramica comuneFrammento di ansa di forma chiusa: tav. XII, n. 1.

(181.2) Podere Tribbioli – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 181.1.Descrizione unità topografica – La UT 181,2 si trova proprio allasommità del poggio, dove il campo confina con il bosco. In questoangolo si trova una concentrazione di laterizi, per lo più tegole equalche coppo, un solo frammento di ceramica depurata. La zonadalla quale sono emersi i laterizi misura 17x16 m, orientata nord-sud. I frammenti sono molto sparsi.Interpretazione – La scarsità di materiale, in un sito di questa po-tenzialità, può essere spiegata con il fatto che la terra è lavorata soloda pochi anni (informazione del proprietario), prima c’erano i ca-lanchi, quindi quello che è emerso, può essere solo parte degli stratisuperficiali del deposito. Si percepisce la presenza di una zona abi-tata ma ci sfugge la cronologia se non indicata vagamente dai late-rizi la fase etrusco-romana.Definizione – Generica area insediativaCronologia – Generica età etrusco-romana.

(181.3) Podere Tribbioli – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 181.1.Descrizione unità topografica – La UT 181,3 si trova sulla curva dilivello sottostante a quella più alta dove si trova 181,2; più o menosono sulla stessa direzione. Questa concentrazione è orientata nord-ovest/sud-est, ma i frammenti sono talmente sparsi che è difficile ri-conoscerla chiaramente. La zona di rinvenimento misura circa20x13,50 m. Vi si trovano frammenti di laterizi (alcuni con grossiinclusi) ceramica grezza e depurata.Interpretazione – La scarsità di materiale, in un sito di questa po-tenzialità, può essere spiegata con il fatto che la terra è lavorata soloda pochi anni (informazione del proprietario), prima c’erano i ca-lanchi, quindi quello che è emerso, può essere solo parte degli stratisuperficiali del deposito. Un solo elemento data questa evidenza allafase di media età imperiale.Definizione – AbitazioneCronologia – III secolo d.C.Elementi datantiAcroma grezzaCasseruola: tav. XIX, n. 12.

(181.4) Podere Tribbioli – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 181.1.Descrizione unità topografica – La UT 181,4 si trova sulla penul-tima curva di livello che forma un pianoro, prima del punto in cuisi arresta il pendio e inizia la risalita del campo opposto, sottostanteTribbioli, lasciato a sodo al momento della ricognizione. È unaconcentrazione molto limitata, misura 18x10 m, orientata nord-est/sud-ovest, la terra forma in quest’area una chiazza più scura. I

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frammenti presenti sono pochi, tegole, coppi, frammenti di dolia,ceramica grezza e depurata.Interpretazione – La scarsità di materiale, in un sito di questa po-tenzialità, può essere spiegata con il fatto che la terra è lavorata soloda pochi anni (informazione del proprietario), prima c’erano i ca-lanchi, quindi quello che è emerso, può essere solo parte degli stratisuperficiali del deposito. Si percepisce la presenza di una zona abi-tata ma ci sfugge la cronologia se non indicata vagamente dai late-rizi la fase etrusco-romana.Definizione – Generica area insediativaCronologia – Generica età etrusco-romana.

(181.5) Podere Tribbioli – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 181.1.Descrizione unità topografica – La UT 181,5 si trova allineata a181,4, cioè sullo stesso pianoro, formato dalla stessa curva di livello,ma spostata verso sud. Non si tratta di una concentrazione moltoevidente, si tratta di uno scurimento della terra, dal quale emergonoframmenti di tegole e coppi, ceramica grezza e depurata.Interpretazione – La scarsità di materiale, in un sito di questa po-tenzialità, può essere spiegata con il fatto che la terra è lavorata soloda pochi anni (informazione del proprietario), prima c’erano i ca-lanchi, quindi quello che è emerso, può essere solo parte degli stratisuperficiali del deposito. Si percepisce la presenza di una zona abi-tata ma ci sfugge la cronologia se non indicata vagamente dai late-rizi la fase etrusco-romana.Definizione – Generica area insediativaCronologia – Generica età etrusco-romana.

(181.6) Podere Tribbioli – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 181.1.Descrizione unità topografica – La UT 181,6 si trova allineata a181,4 e 5, cioè sul pianoro formato dalla stessa curva di livello, maspostata a sud. Non si tratta di una concentrazione molto evidente,è uno scurimento del terreno dal quale emergono frammenti di te-gole e coppi, pochissimi frammenti di ceramica.Interpretazione – La scarsità di materiale, in un sito di questa po-tenzialità, può essere spiegata con il fatto che la terra è lavorata soloda pochi anni (informazione del proprietario), prima c’erano i ca-lanchi, quindi quello che è emerso, può essere solo parte degli stratisuperficiali del deposito. Si percepisce la presenza di una zona abi-tata ma ci sfugge la cronologia se non indicata vagamente dai late-rizi la fase etrusco-romana.Definizione – Generica area insediativaCronologia – Generica età etrusco-romana.

(182.1) Podere Pian del Re – Pienza (Q 129 I 1727/4759)Ricognizione di superficieHabitat II, 379 m slm, piede di collina, depositi alluvionali, fiumeOrcia a 240 m, seminativo, arato.

Affidabilità – Media

Categoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma allungata in direzione nord-sud, delimitato a nord-est dal podere Pian del Re, a ovest dall’Or-cia, a sud da calanchi e da bosco. La terra è in genere abbastanzafriabile e di colore marrone, in certi punti è più argillosa e grigia.Morfologicamente si tratta di un versante collinare che dal puntopiù elevato che corrisponde al podere Pian del Re scende verso sud.Descrizione unità topografica – In direzione sud rispetto al poderePian del Re, dopo il terzo palo della luce, partendo dal podere, sitrova una grande chiazza di terra più scura e più friabile, dalla qualesono emersi frammenti molto sparsi di laterizi (coppi e tegole), ce-ramica depurata, grezza, un frammento di maiolica arcaica. Il trasci-namento è presente specie in direzione sud, dove il leggero pianorosul quale è sita la UT comincia gradualmente a scendere. L’esten-sione della concentrazione è di circa 40 m in direzione est-ovest,mentre in direzione nord-sud occupa lo spazio compreso tra il se-condo e il terzo palo della luce (circa 15 m).Interpretazione – I resti presenti indicano la presenza di un’abita-zione in materiale deperibile e copertura in laterizi.Definizione – AbitazioneCronologia – XIV-XV secolo d.C.Elementi datantiMaiolica arcaicaFrammento di parete: tav. XLIV, n. 7.

(183.1) Podere Casa Panata – Sarteano (Q 129 I 1727/4761)Ricognizione di superficieHabitat III, 460 m slm, versante collinare, argille, fosso la forcola a420 m, seminativo, arato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo in forte pendenza, posto a nord del po-dere Casa Panata, delimitato a sud dal podere, a nord da bosco. Laterra è molto friabile, di colore marrone abbastanza scuro. Lamorfologia come detto è di versante collinare molto ripido degra-dante in direzione nord-est.Descrizione unità topografica – Dal punto in cui il campo formaun leggero pianoro, fino a dove scende al bosco, è evidente una stri-scia di terra più scura, dove sono presenti frammenti di tegole,coppi, ceramica depurata e grezza.Interpretazione – Probabilmente si tratta di un’abitazione, con ele-vati in materiale deperibile e copertura in laterizi, in origine postasul pianoro, che il trascinamento ha trasformato in una striscia dimateriali che raggiunge il bosco.Definizione – AbitazioneCronologia – Generica età romana.

(184.1) Giuncheto – Pienza (Q 121 II 1726/4765)Ricognizione di superficieHabitat III-IV, 366-460 m slm, versante collinare, argille, fosso diChiarentana a 150 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Si tratta di un campo molto grande, è un unicofondo agricolo anche se ha l’aspetto di più campi divisi da radure eboscaglie che in realtà non chiudono mai gli angoli per formare

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partizioni uniche. L’area va dal complesso dei silos e capannoni diGiuncheto, fino al podere Casaccia, comprendendo il podere Bo-schetto. Morfologicamente si tratta di una serie di versanti collinarimolto dolci che formano un ambiente abbastanza uniforme. Laterra è più o meno friabile, di un colore che va dal marrone chiaro,a sfumature rossicce. Tutta la superficie è caratterizzata da forti af-fioramenti di pietrisco.Descrizione unità topografica – Più o meno su tutta la superficie diquesta serie di campi, si trovano sporadici frammenti di laterizi(coppi e tegole), a volte molto frammentati, ceramica grezza e de-purata. Non si può dire con certezza se esistano dei punti di mag-gior concentrazione, lo spargimento dei materiali è abbastanzaomogeneo. Il materiale è sporadico, non legato all’esistenza di undeposito riconoscibile, è però individuabile una fase di frequenta-zione arcaica (fine VII-VI a.C.), una fase di frequentazione elleni-stica (II-I a.C.). Pochi frammenti di maiolica rinascimentale, atte-stano su questo sito anche una frequentazione di questo periodo.Definizione – FrequentazioneCronologia – VI secolo a.C./III-II secolo a.C./generica età rinasci-mentale.Elementi datantiImpasto grezzoOlla di medio-grandi dimensioni: tav. V, n. 8.Ceramica comuneBrocca: tav. XI, n. 13.

(184.2) Podere Boschetto, Podere Casaccia – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 184.1.Descrizione unità topografica – Nel versante posto tra il podereCasaccia e il podere Boschetto, nel punto in cui si forma un leggeropianoro, si trova una concentrazione di materiali, che si distinguedal resto dello sporadico circostante. È una concentrazione di coppie tegole, poca ceramica per lo più depurata. A ben guardare si notauna leggera chiazza di terra più scura che distingue la concentra-zione. Misura 20x14 m, orientata nord-est/sud-ovest.Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una strutturacertamente in parte in pietra e copertura in laterizi, ma la ceramicapresente non offre nessuna indicazione sulla cronologia, tranne checomunque si tratta di materiale sicuramente post-medievale.Definizione – AbitazioneCronologia – Generica età post-medievale.

(185.1) Podere Casella – Pienza (Q 121 II 1725/4767)Ricognizione di superficieHabitat IV, 479-513 m slm, pianoro, conglomerati poligenici conintercalazione di sabbia argilla e brecce, torrente Miglia a 430 m, se-minativo, arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma rettangolare, delimitato a nord-est dal podere Casella, a nord da bosco, a sud dalla S.P. 88 cheporta alla Foce. Morfologicamente si tratta di una superficie abba-stanza spianata, la terra è di colore marrone scuro e di consistenzafriabile. A ovest del campo quasi al limite segnato da una siepe divi-

soria si trova un grande albero isolato. La caratteristica più spiccatadel sito è che tutta la superficie è completamente ricoperta di pietri-sco affiorante.Descrizione unità topografica – In direzione sud-ovest rispetto alpodere Casella, verso l’estremità occidentale del campo, si trova laUT 185,1. Si tratta di una concentrazione molto grande e netta chesi distingue perfettamente dal resto del campo, nonostante i forti af-fioramenti di pietrisco che confondono e diminuiscono la visibilità.La concentrazione misura 38,40x35 m, orientata nord-est/sud-ovest. Le grandi dimensioni sono probabilmente anche il frutto deltrascinamento causato dalle arature. La concentrazione è compostadi coppi e tegole, argilla pressata, ceramica grezza, depurata, vernicenera. L’evidenza è resa ancora più chiara dalla presenza di unachiazza scura che la demarca.Interpretazione – I resti presenti indicano l’esistenza di una strutturacon elevati in materiale deperibile e copertura in laterizi. Le formeceramiche e la vernice nera collocano questo sito in epoca ellenistica.È attestata in tono minore anche una frequentazione arcaica.Definizione – AbitazioneCronologia – VI secolo a.C./III-II secolo a.C.Elementi datantiImpasto grezzoAnfora: tav. VI, n. 8; Dolio: tav. VII, n. 2.Ceramica a vernice neraGenerica forma aperta ( piatto?): tav. X, n. 10.Ceramica comuneOlla: tav. XI, n. 7.

(185.2) Podere Casella – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 185.1.Descrizione unità topografica – Più o meno alla stessa altezza di185,1, ma in direzione nord, in direzione cioè del bosco sotto-stante Castelluccio, si trova la concentrazione 185,2. Si tratta diuna UT più piccola, ma sempre molto netta. Misura 22x18 m,orientata nord-sud, è fatta di coppi e tegole, ceramica grezza, de-purata, un frammento di vernice nera. Anche in questo caso unachiazza scura demarca la presenza dell’affioramento di materialearcheologico.Interpretazione – I resti indicano la presenza di una struttura inmateriale deperibile e copertura in laterizi, forse un annesso colle-gato a 185,1, oppure un’abitazione di dimensioni minori, facenteparte dello stesso complesso abitativo. Definizione – AbitazioneCronologia – IV-prima metà I secolo a.C.

(186.1) Podere Capannelle – Pienza (Q 121 II 1724/4766)Ricognizione di superficieHabitat IV, 364-409 m slm, versante collinare, argille, torrente Mi-glia a 250 m, seminativo, arato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma allungata, si tratta di ungrande versante collinare che dal podere Capannelle scende fino

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a divenire pianeggiante, in prossimità del torrente Miglia. Laterra è per lo più grigiastra e argillosa. È delimitato a nord-estdal podere Capannelle, a sud dal Miglia e nelle altre direzioni dasiepi divisorie.Descrizione unità topografica – Nel punto in cui il camposcende più ripidamente, prima della discesa, si trova una piccolis-sima concentrazione, misura circa 3x3 m, rappresentata quasiesclusivamente da laterizi (per lo più tegole), pochissimi fram-menti di ceramica.Interpretazione – I materiali indicano senz’altro la presenza di unastruttura, con copertura in laterizi. Ma le dimensioni sono talmenteesigue da escludere la funzione abitativa, inoltre la scarsa presenza diceramica, impedisce ogni datazione.Definizione – FrequentazioneCronologia – Non identificabile.

(187.1) Podere Sant’Antonio – Pienza (Q 121 II 1725/4767)Ricognizione di superficieHabitat IV, 446-491 m slm, versante collinare, argille, torrente Mi-glia a 280 m, Seminativo, Fresato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma allungata che si estende dallaS.P. 88, salendo in direzione est fino all’altezza del podere Sant’An-tonio. È delimitato a sud da una siepe alberata che lo divide dal po-dere Fonte al Gozzo, a nord da un’altra siepe divisoria più consi-stente di quella a sud e a ovest dalla S.P. 88. La terra è abbastanzafriabile, di colore marrone scuro, con notevoli affioramenti di pie-trisco. Questi ultimi sono per lo più disposti a chiazze su tutta la su-perficie del campo. Il campo è coltivato a seminativo ma presentaanche filari non ordinati di olivi.Descrizione unità topografica – La concentrazione, molto evidentesi trova nella parte più occidentale del campo, molto vicina al bo-schetto, in prossimità dell’ultimo olivo posto a ovest. Si tratta diuna concentrazione orientata nord-ovest/sud-est, delimitata da unachiazza di terra più scura, è lunga 18x17,60 m. Forte il trascina-mento verso ovest, dove il piccolo pianoro sul quale si trova la UTscende di più. È una concentrazione netta di laterizi (coppi e te-gole), ceramica grezza, depurata, un frammento di sigillata, vernicenera, un nucleo in diaspro rosso.Interpretazione – La frequentazione del sito inizia in epoca preisto-rica (rinvenuto un nucleo in diaspro). I materiali presenti indicanouna struttura costruita almeno in parte in pietra e copertura in late-rizi. Non sappiamo a quale epoca precisa sia da mettere in rela-zione. Il sito appare frequentato tra fine I a.C./I d.C e successiva-mente è molto chiaramente indicata una presenza tardo antica (nel-l’arco di tutto il V d.C.). Quale sia il rispettivo peso delle diversefasi sul sito non è interpretabile, in quanto tutti i materiali si tro-vano concentrati nella stessa area, quindi anche la prevalenza nume-rica non può essere considerato un indice valido, considerando le ri-spettive obliterazioni. Definizione – Generica area insediativaCronologia – Paleolitico generico/I secolo a.C./I secolo d.C./V se-colo d.C.Elementi datantiReperti liticiNucleo: tav. I, n. 14.Ceramica a vernice nera

Forma chiusa: tav. IX, n. 3.Acroma grezzaOlla: tav. XVIII, nn. 5, 7; tav. XXIV, nn. 2, 3.Ciotola: tav. XXX, n. 9.Frammento di fondo: tav. XXXII, n. 4.Depurata ingobbiata di rossoCiotola: tav. XXXIX, n. 5.

(187.2) Podere Sant’Antonio – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 187.1.Descrizione unità topografica – La UT 187,2 si trova in uno deiprimi pianori che si incontrano salendo lungo il versante, partendodalla S.P. 88; si trova prima che inizino le file di olivi, si tratta diuna striscia che inizia nel pianoro e continua scendendo il piccoloversante che va verso ovest fino ad arrivare al bosco. La terra in que-sta striscia è leggermente più scura. La visibilità non è ottimale datala presenza di affioramenti di pietrisco. Vi si trovano frammenti dilaterizi (alcuni in grezza), ceramica grezza in grande quantità, pocadepurata, alcuni frammenti di intonaco d’argilla. La striscia è largacirca 11 m, allungata in direzione nord-sud.Interpretazione – I resti presenti indicano una struttura in mate-riale deperibile e copertura in laterizi. La datazione è fornita da ununico pezzo datante, risalente alla metà del VI d.C.Definizione – AbitazioneCronologia – VI secolo d.C.

(187.3) Podere Sant’Antonio – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 187.1.Descrizione unità topografica – L’evidenza non è molto chiara,sembra quasi un grande sporadico, che occupa tutto un pianoro,posto quasi alla fine dell’oliveto, in direzione del podere Sant’Anto-nio. Si tratta di una grande area in cui la terra è più scura e più fria-bile, non è facilmente misurabile e individuabile, dato che i fram-menti presenti non sono molti e per lo più molto sparsi. Vi si tro-vano laterizi e ceramica grezza senza forma, individuati due repertilitici lavorati preistorici.Interpretazione – Rinvenuti due reperti litici, dei quali uno proba-bilmente è un elemento di falcetto. Il resto del materiale non è da-tabile, probabilmente è indice di un’area abitativa ma non sap-piamo di quale fase.Definizione – FrequentazioneCronologia – Neolitico/Non identificabile.Elementi datantiReperti liticiLame: tav. I, nn. 2, 3.

(187.4) Podere Sant’Antonio – Pienza (1726/4767)Ricognizione di superficie

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

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Page 47: D/ CONSTANTINVS AVG. Busto di Costantino I laureato a...Cronologia – Basso Medioevo. (69.1) Podere La Torre – Pienza (Q 121 III 1718/4766) Ricognizione di superficie Habitat I,

Descrizione sito – cfr. sito 187.1.Descrizione unità topografica – La concentrazione si trova in ungrande pianoro, a non molta distanza da 187,3 ma spostata più inalto. Si tratta di una grandissima concentrazione di materiale affio-rante, purtroppo ridotto in frammenti molto piccoli a causa dellearature, il cui trascinamento ai lati la fa misurare 77x54 m, orien-tata est-ovest. La terra in coincidenza della UT è più scura e piùfriabile rispetto al resto del campo. L’evidenza è composta di laterizi(coppi e tegole, alcuni frammenti di tubuli con incisioni a retico-lato), ceramica grezza, depurata, sigillata, vernice nera, cocciopesto,due tessere di mosaico, dolia, anforacei.Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una strutturadi grandi dimensioni, le tessere di mosaico confermano l’esistenzadi una villa, con apparati decorativi e i tubuli testimoniano anche lapresenza di un impianto idraulico. Purtroppo i materiali sono ri-dotti in porzioni minuscole, ma si notano lo stesso due grandi fasidi frequentazione. Il sito inizia a essere abitato intorno alla metà delIII a.C. In seguito, non sappiamo se in modo continuativo o inter-rotto raggiunge una fase di I a.C.-I d.C. Proprio l’epoca imperialesembra la fase più consistente, probabilmente è da leggere in questomomento la trasformazione in villa. Un solo frammento testimoniauna fase tardo antica (V-inizi VI d.C.), probabilmente inerente auna rifrequentazione della struttura, probabilmente da mettere inrelazione anche alle due evidenze abitative tardo antiche situatepoco più in basso lungo lo stesso versante (cfr. 187/1/121II/Pie –187/2/121II/Pie).Definizione – VillaCronologia – III-I secolo a.C./I secolo d.C./V-iniziVI secolo d.C.Elementi datantiCeramica a vernice neraCoppa: tav. IX, n. 12.Ceramica comuneFrammento di piede: tav. XIII, n. 6.Coperchio: tav. XIII, n. 8.Tegame: tav. XIII, n. 7.Rozza terracottaOlla: tav. XIV, n. 5.Acroma depurataOlla: tav. XX, n. 12.

(188.1) Podere Fonte al Gozzo – Pienza (Q 121 II1726/4766)Ricognizione di superficieHabitat IV, 485 m slm, versante collinare, argille, torrente Miglia a630 m, seminativo, arato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma irregolare, allungato in dire-zione nord-est/sud-ovest. Delimitato a est dal complesso della Foce,dalla quale è diviso solo dalla strada bianca che conduce a Chiaren-tana, a sud dal podere Fonte Telle, a est dalla strada bianca cheporta al podere Fonte Telle prendendola dalla via per Chiarentana,a nord-ovest dal podere Fonte al Gozzo. La terra è in genere friabiledi colore marrone più o meno scuro, con molti affioramenti di pie-trisco. Morfologicamente si tratta di un versante abbastanza dolceche degrada in direzione ovest.Descrizione unità topografica – La concentrazione si trova in posi-zione nord-est rispetto al podere Fonte al Gozzo, in un piccolo pia-

noro, non è una concentrazione molto netta, è appena percepibile.La terra è un po’ più scura, nel punto di individuazione dei mate-riali, ma è un’area non ben misurabile data l’esiguità dei frammenti.Sono tegole, ceramica grezza e depurata.Interpretazione – I materiali indicano una struttura con coperturain laterizi. I dati sono molto labili, un unico frammento ceramicoindica una cronologia di media età imperiale, i laterizi sono moltoomogenei dal punto di vista degli impasti.Definizione – AbitazioneCronologia – III secolo d.C.

(188.2) Podere Fonte al Gozzo – Pienza (1726/4767)Ricognizione di superficie

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 188.1.Descrizione unità topografica – La concentrazione si trova nelpunto più alto del campo, in direzione nord-est in prossimità dell’e-dificio posto più a sud del complesso della Foce. Si tratta di un pia-noro appena accennato sulla sommità del versante. L’evidenza èuna piccolissima concentrazione di laterizi (alcuni con inclusi di pa-glia) tra i quali una mattonella con presenza di cocciopesto, fram-menti di cocciopesto e di intonaco d’argilla, poca ceramica grezza edepurata. L’affioramento è delimitato da una chiazza un po’ piùscura, ma non è misurabile, il trascinamento è forte verso sud-ovest,dove il versante scende di più.Interpretazione – I materiali sono molto esigui e rovinati ma ingrado di presentare l’esistenza di una struttura abitativa in materialedeperibile e copertura laterizia, datata in base ad alcuni frammentialla fase primo imperiale. Certamente è presente anche una fre-quentazione medievale, testimoniata dalla presenza dei laterizi conla paglia.Definizione – Generica area insediativaCronologia – I secolo a.C./I secolo d.C./Generico Medioevo.Elementi datantiAcroma grezzaCiotola: tav. XX, n. 4; tav. XXXI, n. 1.

(189.1) Podere Casa Nuova – Pienza (Q 121 II 1724/4767)Ricognizione di superficieHabitat IV, 540 m slm, versante collinare, argille, torrente Miglia a680 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma irregolare, si tratta di un ver-sante collinare che dal podere Casa Nuova gira intorno alla cimadel poggio antistante la casa del podere e discende fino alla stradache divide il poggio dal campo che si apre dal podere San Bernar-dino, continuando a scendere fin quasi alla pianura dove passa laS.P. 88. La terra è molto argillosa, con varie tonalità di colori, dalgrigio al marrone scuro. La morfologia come detto è di versante col-linare degradante verso est.Descrizione unità topografica – L’evidenza si trova proprio in cimaal poggio, sotto il boschetto che occupa la sommità. Si tratta di unaconcentrazione piccolissima di laterizi, per lo più tegole, poca cera-mica depurata, delimitata da una chiazza scura. Interpretazione – Forse la concentrazione è visibile solo in una pic-

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cola porzione che spunta dal bosco, magari la sua parte più consi-stente si trova proprio coperta dalla collinetta e dagli alberi. Quelloche è visibile mostra certamente l’esistenza di una struttura con co-pertura in laterizi, ma ogni ulteriore osservazione è impossibile datala mancanza di ceramica datante.Definizione – FrequentazioneCronologia – Non identificabile.

(189.2) Podere Casa Nuova – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – cfr. sito 189.1.Descrizione unità topografica – La concentrazione si trova spostataun po’ a sud rispetto a 189,1 su un pianoro che poi scende rapida-mente a sud-est. La UT è delimitata da una chiazza di terra moltoscura rispetto al resto del campo. Si tratta di una concentrazione diceramica grezza, tegole e poca depurata. Misura 14x13 m, orientatanord-sud, anche se è difficile individuare l’orientamento dato che laUT è quasi circolare. La maggior parte del materiale ceramico non èdatabile, tranne un frammento di una parete in grezza, con unastrana presa decorata a linguette inscritte in due semicerchi rilevati,che sembra datare al tardo Neolitico. Interpretazione – La presenza di una struttura è innegabile, le te-gole escludono l’appartenenza del sito alla frequentazione neolitica,ma il frammento databile a questa fase è l’unico in grado di fornireuna cronologia. Certamente le tegole fanno parte di un altro mo-mento storico, purtroppo non identificabile.Definizione – FrequentazioneCronologia – Neolitico/Non identificabile.Elementi datantiAcroma grezzaFrammento di presa: tav. I, n. 20.

(190.1) Podere San Bernardino – Pienza (Q 121 II1724/4767)Ricognizione di superficieHabitat IV, 536 m slm, versante collinare, argille, fosso LucciolaBella a 660 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma più o meno rettangolare, che siallunga a sud del podere San Bernardino, partendo dalla strada ac-ciottolata caratterizzata da una fila continua di cipressi ai due lati escende verso sud lungo il versante collinare. La terra è i genere moltofriabile, con molte varianti di colore, dal marrone scuro al rossastroal grigio. Al momento della ricognizione purtroppo la visibilità nonera ottimale in certi punti per la presenza di strisce erbose.Descrizione unità topografica – Nella parte del campo più vicina alpodere San Bernardino si trova un piccolo affioramento di ceramicae laterizi (alcuni con inclusi di paglia) sporadici. La terra in quelpunto è più friabile e più scura, ma non è assolutamente misurabile.La visibilità non era ottimale data la presenza di erba sulla superficiedel campo.Interpretazione – Le labili tracce individuate, indicano la presenzadi una frequentazione medievale, i pochi frammenti di laterizi con icaratteristici inclusi di paglia, potrebbero provare l’esistenza di una

struttura relativa a questo periodo.Definizione – Generica area insediativaCronologia – XIV-XV secolo d.C.

(191.1) Podere Fornace – Pienza (Q 121 II 1725/4766)Ricognizione di superficieHabitat IV, 391/443 m slm, pianoro, argille, torrente Miglia a 270m, incolto/Seminativo, Erboso/Arato.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 2

Descrizione sito – Ci troviamo nella zona sottostante il Castelluccioin direzione dell’Orcia. Il sito è un versante collinare che dal podereFornace scende fino alla S.P. 88. È delimitato a ovest dalla S.P. 88, aest dal podere Fornace e dalla vegetazione che un tempo doveva es-sere quella di tipo ortofrutticolo, ma che oggi invade il rudere del po-dere abbandonato. A nord il campo è delimitato da una strada cam-pestre, a sud da una striscia di bosco. La terra è di colore scuro conmolti affioramenti di pietrisco. La morfologia del fondo è particolaree ben riconoscibile. Dalla strada il campo sale verso il podere Fornacecome un versante, quando raggiunge i dintorni del podere la superfi-cie spiana abbastanza bruscamente creando un pianoro abbastanzanetto. Al memento della ricognizione il fondo era a sodo in tutta laparte antistante il podere. Durante la prima ricognizione del 1997,quando come detto la superficie era a sodo, era stata gia individuatauna massiccia concentrazione archeologica. Durante la campagna2001 è stata ripetuta la ricognizione, che ha fornito nuovi dati, grazieal fatto che la superficie agricola era arata. In questa campagna la rico-gnizione è stata allargata anche al campo in direzione nord.Descrizione unità topografica – Sul sito di questa evidenza, indivi-duata durante la ricognizione del 1997, è stata ripetuta una ricogni-zione a distanza di quattro anni, nell’estate del 2001 che ha appor-tato notevoli miglioramenti nella comprensione del sito. Infatti nel1997 la porzione di campo più vicina la podere Fornace, quella dovesi trova la concentrazione, era lasciata a sodo e nonostante questo lavisibilità era possibile, mentre nel 2001 il campo era interamente la-vorato, ciò ha permesso finalmente una visibilità ottimale. Già nel1997 era stato possibile vedere che l’affioramento di materiale si tro-vava nel pianoro antistante la casa del podere Fornace. Si trattava diuna concentrazione nettissima nonostante la terra non lavorata e ilmanto erboso che durante quella prima ricognizione copriva la su-perficie. Dalla seconda ricognizione provengono i dati più significa-tivi sulla dinamica del sito. È orientato est-ovest e misura 76x38 m.Il trascinamento verso ovest è fortissimo, dove il pianoro scende piùbruscamente arrivando fino alla pianura che costeggia la S.P. 88. Al-l’interno di questa zona di affioramento si riesce a isolare un’area piùristretta di 44x15 m, nella quale il materiale è più concentrato. I re-perti sono laterizi (coppi e tegole) alcuni laterizi sono in grezza, altridepurati, altri ancora con chamotte, ceramica depurata, grezza, in-gobbiata di rosso, sigillata, vernice nera, dolia, cocciopesto, anforacei.È interessante notare una certa divisione in aree di rinvenimento, percerti tipi di materiali; per esempio, nella parte della concentrazionepiù vicina al bosco, a sud-est, dove tra l’altro è probabile che la con-centrazione continuasse sotto gli alberi, si trovano più frammenti didolia. Mentre nella parte centrale dell’area di massima concentra-zione si trova un punto dove la presenza di ceramica tocca le percen-tuali più elevate e dove si trova anche un punto dove affiorano in po-sizione estremamente ravvicinata, alcuni grossi blocchi di cocciope-sto, forse pertinenti a una vasca. L’elemento di maggior interesse

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emerso dalla seconda ricognizione è la comprensione della predomi-nanza del materiale tardo antico sulle altre fasi presenti. Purtroppo ilmateriale è concentrato nella stessa area e anche i diversi tipi di late-rizi sono frammisti in un insieme dal quale non è possibile distin-guere differenti strutture in associazione a particolari ceramiche.Interpretazione – I resti presenti indicano l’esistenza di strutture di-verse, forse utilizzate in fasi di frequentazione diverse, un’indicazionedesunta dai differenti tipi di laterizi. Certamente la vernice nera e lasigillata mostrano una frequentazione di epoca tardo repubblicana-primo imperiale. Questa fase probabilmente poi ha continuato (nonsappiamo se con interruzioni) fino alla tarda antichità (V-inizi VId.C.) divenendo la fase che ha lasciato le tracce più consistenti. Definizione – AbitazioneCronologia – II secolo a.C./I secolo d.C./V-iniziVI secolo d.C.Dati telerilevati – Rilievo GPS.Elementi datantiCeramica a vernice neraGenerica forma chiusa (coppa?): tav. X, n. 4.Ceramica comuneOlla: tav. XI, nn. 8, 10.Frammento di piede: tav. XIII, n. 3.Rozza terracottaOlla: tav. XIV, nn. 6, 9.Terra sigillata italicaCoppa: tav. XVII, n. 3.Acroma grezzaOlla: tav. XVIII, n. 3; tav. XXV, nn. 6, 7; tav. XXVIII, n. 1.Fiasca: tav. XXX, n. 2.Ciotola: tav. XXX, n. 8.Dolia: tav. XXXII, n. 3.Acroma depurataOlla: tav. XXXII, n. 8; tav. XXXIII, n. 2.Ciotola: tav. XXI, n. 12; tav. XXXIV, n. 6; tav. XXXV, n. 1.Boccale: tav. XXI, n. 6.Anfora: tav. XXII, nn. 5, 8.Depurata ingobbiata di rossoFrammento di fondo: tav. XLI, n. 10.

(191.2) Podere Fornace – PienzaRicognizione di superficie

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 2

Descrizione sito – cfr. sito 1919.1.Descrizione unità topografica – Durante la seconda ricognizionedel sto, avvenuta nell’agosto 2001 è stato possibile individuare que-sta concentrazione, distinguibile non senza difficoltà dalla concentra-zione maggiore di 191,1. Si tratta di una striscia di terra di 24x9 m,orientata nord-sud, che in parte si sovrappone a 191,1 sul lato norde poi prosegue verso nord, allungandosi e distinguendosi con piùchiarezza. In questa fascia di terra la presenza di reperti è uniforme,si trovano frammenti di laterizi, quasi esclusivamente del tipo depu-rato, molti anforacei, frammenti di ceramica depurata e grezza. Interpretazione – Abbiamo interpretato questa evidenza come letracce di una struttura di servizio, probabilmente adibita a magaz-zino, per la presenza di molti anforacei, relativa con ogni probabi-lità alla fase più consistente, quella tardo antica.Definizione – Struttura di servizioCronologia – V-iniziVI secolo d.C.Dati telerilevati – Rilievo GPS.Elementi datantiAcroma depurataAnfora: tav. XXIII, nn. 2, 3.

(192.1) Podere Bachetto – Pienza (Q 121 II 1725/4766)Ricognizione di superficieHabitat IV, 416-511 m slm, versante collinare, argille, torrente Mi-glia a 350 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di grandi dimensioni, che si allunga dalpodere Palazzolo, passa per il podere Campinelli, oltrepassa il po-dere Bachetto, per arrivare alla S.P. 88. Si tratta di una serie di pia-nori e versanti che si avvicendano uno dopo l’altro, degradandoverso ovest. Il campo è per lo più di terra friabile e di colore mar-rone chiaro. A nord-est è delimitato dalla strada bianca per Chia-rentana, a sud-ovest dalla S.P. 88, a nord da una serie di siepi divi-sorie e da circa metà fondo da bosco. A sud tutto il limite del ver-sante è segnato da una striscia più o meno ampia di bosco.Descrizione unità topografica – Il campo è quasi ovunque sterile dimateriali ceramici, tranne in un piccolo pianoro che si trova a suddel podere Bachetto, poco prima che il versante scenda più brusca-mente verso la S.P. 88, all’altezza dell’unico albero presente nelcampo. Si tratta di pochi frammenti di laterizi, ceramica grezza e de-purata. Non c’è una forma riconoscibile e misurabile, la terra perònel punto di rinvenimento dei frammenti è di colore più scuro.Definizione – FrequentazioneCronologia – Non identificabile.

(193.1) Podere Fonte Telle – Pienza (Q 121 II 1726/4766)Ricognizione di superficieHabitat IV, 530 m slm, pianoro, argille, torrente Miglia a 730 m,seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma regolare, delimitato a nord dauno stretto angolo formato dall’unione della strada bianca che portaa Chiarentana e dalla strada che aprendosi sulla destra di questaconduce al podere Fonte Telle. A sud-ovest è delimitato dal podereFonte Telle e da bosco, a sud da due campi rettangolari affiancati

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Fig. 22. Alcuni reperti affioranti dalla concentrazione antistante il podere Fornace.

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che si trovano a nord del podere Palazzolo. La terra è friabile e dicolore marrone scuro, con molti affioramenti di pietrisco. Lamorfologia è pianeggiante nella parte che confina con la strada perChiarentana, mentre inizia a degradare in un leggerissimo versantein direzione del podere Fonte Telle.Descrizione unità topografica – Un po’ di materiale sporadico,molto frammentato si trova nella parte nord-est del campo, nelpunto più vicino alla strada che costeggia il confine che va dallaFoce verso Chianciano. Si tratta di pochi frammenti di laterizi e po-chissima ceramica depurata.Definizione – FrequentazioneCronologia – Non identificabile.

(194.1) Podere Il Palazzolo – Pienza (Q 121 II 1726/4766)Ricognizione di superficieHabitat IV, 550 m slm, pianoro, argille, torrente Miglia a 900 m,Seminativo, Fresato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma quasi quadrata, delimitato anord-est dal podere Palazzolo, a est dalla strada bianca che dallaFoce porta a Chiarentana, a sud da una siepe divisoria di pianted’alto fusto, a nord-ovest dal podere Campinelli. La morfologia èspianata, soprattutto in direzione est, lungo la strada bianca perChiarentana. Una leggerissima discesa si registra in direzione delpodere Campinelli. La terra è friabile, di colore marrone chiaro, consporadici affioramenti di pietrisco.Descrizione unità topografica – Omogeneamente distribuiti sututto il campo, ma in particolare sul leggerissimo pianoro che siforma al centro, si trovano frammenti molto rovinati dalle ara-ture, di laterizi, ceramica grezza e depurata. I materiali indicanola presenza di un’abitazione con copertura in laterizi, ogni ulte-riore osservazione è impossibile, visto lo stato di conservazionedei resti.Definizione – AbitazioneCronologia – Non identificabile.Elementi datantiAcroma depurataBoccale: tav. XLVI, n. 1.

(195.1) Podere Casa al Savio – Pienza (Q 121 II 1725/4768)Ricognizione di superficieHabitat IV, 479-465 m slm, versante collinare, argille, torrente Mi-glia a 130 m, seminativo, arato.

Affidabilità – MediaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo sottostante in direzione sud-ovest al po-dere Casa al Savio, che si trova proprio sulla curva a gomito dellaS.P. 88 prima di dirigersi sul rettilineo che passando per il risto-rante dell’Osteria della Foce porta alla fattoria della Foce. Si trattadi un campo di forma irregolare, coltivato a seminativo per la mag-gior parte, caratterizzato dalla presenza primiscua di olivi, organiz-zati in filari non ordinati. La morfologia del campo è di versantecollinare degradante verso sud-ovest. Il versante nel punto più alto,non lontano dalla casa del podere, spiana fortemente assumendoquasi i caratteri di un pianoro. La terra è tendenzialmente di coloremarrone scuro e di consistenza friabile.

Descrizione unità topografica – Sul leggero pianoro posto a suddella casa, accanto alla zona ortiva, si trova una concentrazione diframmenti di laterizi, ceramica grezza e depurata. La concentrazionenon può essere misurata, data la ridottezza dei frammenti e il loroforte spargimento per tutta l’estensione del pianoro.Interpretazione – I materiali indicano la presenza di una strutturaabitativa con copertura in laterizi, ogni ulteriore osservazione èpreclusa, dallo stato di conservazione dei manufatti. Solo la pre-senza di un frammento di sigillata fissa la fase cronologia allaprima età imperiale.Definizione – AbitazioneCronologia – I secolo a.C./I secolo d.C.

(196.1) Podere Torricella – Pienza (Q 121 III 1715/4776)Ricognizione di superficieHabitat II, 353-372 m slm, versante collinare, sabbia con intercala-zioni di argille e ciottoli, torrente Tuoma a 250 m, seminativo,arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Il campo occupa tutti i versanti del poggetto an-tistante il podere Torricella, caratterizzato da due radure arboreemolto evidenti sulla sommità. Il fondo gira intorno alle due radure.Al momento della ricognizione solo la metà del campo, cioè i ver-santi occidentale e meridionale del poggio era arata, l’altra metà erafresata e coperta da un leggero strato erboso che contribuiva a dimi-nuire molto la visibilità. La terra è friabile di colore marrone chiaro.Descrizione unità topografica – In direzione est rispetto alla som-mità alberata del poggio, si trova una concentrazione molto rovi-nata dalle arature, i frammenti sono ridotti in porzioni piccolissime.La terra in prossimità della concentrazione che occupa una fascia dicirca 20 m di larghezza e altrettanti di lunghezza, si scurisce e di-viene ancora più friabile. Vi si trovano frammenti di laterizi (alcunisono tegole, altri sono troppo rovinati per essere identificati), pocaceramica per lo più depurata, pochissima grezza.Interpretazione – Materiale sicuramente legato alla presenza di undeposito. Purtroppo le condizioni del sito precludono ogni inter-pretazione, alcuni impasti e il tipo di laterizi sono circoscrivibili nelperiodo romano ma l’indicazione rimane molto generica.Definizione – Generica area abitativaCronologia – Generica età romana.

(197.1) Podere Torricella – Pienza (Q 121 III 1715/4776)Ricognizione di superficieHabitat II, 372 m slm, Sommità collinare, sabbia con intercalazionidi argille e ciottoli, torrente Tuoma a 190 m, Coltura Stabile, Bosco.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Il sito si trova sulla cima del poggio antistante indirezione est il podere Torricella. Si tratta di una radura boscosamolto fitta che domina la sommità della collina.Descrizione unità topografica – Dal centro della radura che coprela sommità della collina, emerge per circa 1,5 m, una struttura convolta a botte, per lo più in pietra, ma nei filari sotto la volta ci sonoanche dei mattoni. I filari più interrati sembrano di una fase di-versa, presentando un paramento murario apparentemente diverso.In direzione nord è chiusa (anche se la parte superiore della parete è

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crollata) mentre a sud risulta aperta. Questa struttura è visibile an-che nella cartografia leopoldina del 1830, apparentemente con lastessa foggia. Si tratta probabilmente della copertura a volta di unacisterna per la raccolta delle acque. La cisterna e il pozzo(198/1/121III/Pie) vanno relazionati alla vicina presenza della forti-ficazione medievale del podere Torricella, presente ai piedi dellacollina, in direzione ovest (cfr. 18/1/121III/Pie).Definizione – CisternaCronologia – Generico MedioevoDati telerilevati – Foto aerea verticale Descrizione dati telerilevati – L’anomalia indicata dalla foto verti-cale corrisponde a una radura boscosa posta proprio sulla sommitàdi una collina dalla forma regolare.Eira, 1976Aima, 1996.

(198.1) Podere Torricella – Pienza (Q 121 III 1715/4776)Ricognizione di superficieHabitat II, 372 m slm, Sommità collinare, sabbia con intercalazionidi argille e ciottoli, torrente Tuoma a 165 m, Coltura Stabile, Bosco.

Affidabilità – BuonaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Il sito si trova sulla cima del poggio antistante indirezione est il podere Torricella. Si tratta di una piccola radura bo-scosa molto fitta distante circa 15 m da una radura più grande chesi trova proprio sul punto sommitale del poggio (cfr. sito 197/Q121 III/Pie). La radura più piccola invece è spostata in direzionenord rispetto a quella più grande, nel punto in cui inizia la discesadel versante settentrionale.Descrizione unità topografica – Nella piccola radura attigua aquella più grande che copre la sommità della collina, si trova l’aper-tura di un pozzo completamente murato con pietre appena sboz-zate, forse a secco, almeno nella parte visibile in alto non sembra cisia malta. Il fondo è riempito, attualmente è profondo circa 3 m. Ildiametro è di circa 1,5 m. Il pozzo probabilmente è legato alla vi-cina cisterna, facenti parte ambedue dello stesso sistema di raccoltadelle acque. La cisterna (197/1/121III/Pie) e il pozzo vanno relazio-nati alla vicina presenza della fortificazione medievale del podereTorricella, presente ai piedi della collina, in direzione ovest (cfr.18/1/121III/Pie).Definizione – PozzoCronologia – Generico Medioevo

Dati telerilevati – Foto aerea verticale Descrizione dati telerilevati – L’anomalia indicata dalla foto verti-cale corrisponde a una radura boscosa posta proprio sulla sommitàdi una collina dalla forma regolare.Eira, 1976Aima, 1996.

(199.1) Podere Fabbrica – Pienza (Q 121 II 1721/4774)Ricognizione di superficieHabitat IV, 478 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di argillee ciottoli, fosso delle Bucacce a 220 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma irregolare, antistante il po-dere Fabbrica in direzione nord-ovest. Percorrendo la stradabianca che porta a Fabbrica, il campo si trova sul lato sinistrodella strada. Il fondo è delimitato a nord da vigna, a ovest dallastrada per Fabbrica, a sud dal podere Fabbrica. Il campo è caratte-rizzato dalla presenza al centro di una evidente radura segnata dauna grande croce in ferro (cfr. 139/Q 121 II/Pie). La morfologiadel terreno è pianeggiante. La terra è di colore marrone chiaro e diconsistenza friabile. Al momento della ricognizione la visibilità erascarsa a causa della presenza di stoppie su tutta la superficie.Descrizione unità topografica – In maniera sporadica, in tutto ilcampo si trovano pochi frammenti di laterizi e ceramica depurata,tutti ridotti malissimo dalle arature.Definizione – SporadicoCronologia – Non identificabile.

(200.1) Podere Fabbrica – Pienza (Q 121 II 1721/4774)Ricognizione di superficieHabitat IV, 478 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di argillee ciottoli, fosso delle Bucacce a 340 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo antistante Fabbrica in direzione nord.Percorrendo la strada bianca che porta a Fabbrica, il campo sitrova sul lato destro della strada. Il campo è delimitato a nord davigna, a sud dal giardino del podere Fabbrica, a est dalla stradaper Fabbrica. La terra è friabile di colore marrone, chiaro. Al mo-mento della ricognizione la visibilità non era buona a causa dellaleggera aratura che ha lasciato molte stoppie sulla superficie delfondo. La morfologia del terreno è pianeggiante.Descrizione unità topografica – I frammenti rinvenuti sul camposono sporadici, si tratta di laterizi e poca ceramica depurata, più omeno omogeneamente distribuiti su tutto il campo.Definizione – SporadicoCronologia – Non identificabile.

(201.1) Podere Terrabianca – Pienza (Q 121 II 1721/4774)Ricognizione di superficieHabitat IV, 495 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazionidi argille e ciottoli, fosso delle Bucacce a 180 m, seminativo, arato.

Affidabilità – ScarsaCategoria – SitoRicognizioni effettuate – 1

Descrizione sito – Campo di forma irregolare, molto allungato in

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Fig. 23. Lato sud della costruzione interpretata come una cisterna affiorante dalla ra-dura posta sulla sommità della collina nei pressi del podere Torricella.