Cyberstalking

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Come garantirsi la tranquillità sul cellulare e su internet. Quante persone sanno veramente che cosa è lo stalking ed il cyberstalking? Quando dobbiamo preoccuparci per la nostra incolumità? Il testo si rivolge alle potenziali vittime di comportamenti di stalking e agli operatori del settore (avvocati, psicologi, forze dell’ordine, ingegneri, investigatori, ecc…). Il testo è articolato in casi di storie di cyberstalking che ogni lettore può vivere in “presa diretta”. Ad ogni caso segue una “interpretazione” con l’ analisi delle possibili misure da adottare. Completa il tutto una sezione dedicata al quadro normativo. La versione con Bonus contiene soluzioni personalizzate per difendersi dallo stalker e perfino contrattaccarlo con soluzioni tecnologicamente avanzate e semplici da attuare, per gestire ogni chiamata o sms in automatico in funzione dell’orario o della zona in cui si è, per garantirsi la tranquillità e la reperibilità in ogni momento.

Transcript of Cyberstalking

ING. FRANCESCO MARINUZZI, PH.D.

IL CYBERSTALKING: COME DIFENDERSI

DALLE MOLESTIE E DALLA MINACCE

TELEMATICHE

Con 7 storie uniche di esempio.

Versione con bonus per le indicazioni software

www.cybesrstalking.it

I lettori che vogliono approfondire l’argomento o contattare l’autore possono

consultare i siti web www.marinuzzi.it e www.airin.it rispettivamente dell’Ing. Fran-

cesco Marinuzzi e dell’associazione AIRIN Associazione Ingegneri della Provincia di

Roma per l’Innovazione. Per contatto potete scrivere all’email seguente: direzio-

[email protected]

INTRODUZIONE

Lo stalking, da reato sconosciuto sta diventando in Italia

sempre più noto grazie anche a casi eclatanti che hanno coinvolto

anche personaggi pubblici. In tv, sui giornali, in rete si sente parlare

continuamente di questo che oramai è diventato un argomento di

pubblico dominio.

Ma quante persone sanno veramente che cosa è lo stalking ed

in particolare il cyberstalking? Come si fa a distinguerlo dal compor-

tamento normale, ‚tipico‛ dell’amante ferito a seguito di

un’improvvisa rottura del rapporto, e quando, invece, dobbiamo

preoccuparci per la nostra incolumità o, ancora, quando è, addirittu-

ra, controproducente affrontarlo lasciando all’indifferenza e al tem-

po la ‚terapia‛ del problema?

Queste e molte altre domande affollano la mente di tutti noi

non appena ci percepiamo come vittime di minacce o molestie al

punto tale da sentirci condizionati nei modi di vita e nelle nostre a-

bitudini più radicate.

Ultimamente lo sviluppo delle reti sociali, prima fra tutte Fa-

cebook, ha reso il fenomeno più potenzialmente invasivo e preoccu-

pante: ad esempio, attraverso la definizione di un gruppo dal nome

‚equivoco‛ e l’inserimento in questo della ‚preda‛, uno stalker rie-

sce a metterne in ‚cattivissima‛ luce la reputazione e l’onore in un

colpo solo, davanti a tutta la cerchia di amici! Forse non lo sapete,

ma il vostro inserimento in un gruppo fatto da un vostro ‚amico‛

non richiede il vostro consenso preventivo!

Ma ci sono anche altri casi analoghi che qui, per brevità, o-

mettiamo.

Allarmati da tutte queste fattispecie e problematiche create

dai nuovi mezzi di comunicazione digitali e telematici, abbiamo de-

ciso di prender carta e penna e scrivere questo ‚vademecum‛ con la

speranza che sia di aiuto e insieme di stimolo alla riflessione comu-

ne.

Il testo si rivolge, in linea di massima, a tutti: sia alle potenzia-

li vittime o attori inconsapevoli di comportamenti di stalking, sia a-

gli operatori del settore (avvocati, psicologi, forze dell’ordine, inge-

gneri, investigatori, ecc<).

Vuole, insomma, dare un aiuto concreto indicando le situa-

zioni più frequenti, le possibili strategie di intervento e prevenzione

con particolare riguardo all’opportunità o meno di coinvolgere e

chiedere aiuto agli operatori specializzati e/o alla legge per la relati-

va denuncia.

A tal fine abbiamo pensato che il linguaggio tipico dei ‚saggi‛

potesse allontanare il lettore medio rischiando così di far diventare

questo testo esclusivamente uno strumento per ‚addetti ai lavori‛,

coloro che già hanno una discreta consapevolezza del fenomeno. Di

qui l’idea di organizzare il testo in mini casi presentati sotto forma

di un romanzo in cui ogni lettore possa immedesimarsi e, magari,

viverli in ‚presa diretta‛. Questi casi possono esser visti anche come

una prima specifica per una sceneggiatura di corti ad uso ‚sociale‛

da realizzare e divulgare per il grande pubblico su TV, internet

(Youtube, podcast) ed altri canali.

Ci sono molte donne nei nostri racconti e non a caso: l'univer-

so femminile è più denso di personaggi la cui vita, di un solo giorno,

varrebbe un film. Poi noi non trattiamo storie di violenze e di abusi,

quelle che in genere, purtroppo, si concludono in maniera dramma-

tica, ma consideriamo, più semplicemente, le dinamiche che si inne-

stano in alcune situazioni di vita vissuta. Ci interessa piuttosto sug-

gerire il modo di uscirne indenni, o quasi, perché la cosa più difficile

nella quotidianità, così piena di forze centripete, è individuare la

strada giusta. Questa è, vale la pena ribadirlo, la mission del nostro

lavoro.

Ad ogni caso abbiamo voluto far seguire una parte di ‚inter-

pretazione‛ contenente l’analisi della situazione e l’indicazione delle

possibili misure da adottare dal punto di vista tecnologico per la

prevenzione e/o intervento. Per la parte ‚psicologica‛, così impor-

tante per questo specifico reato, ci siamo limitati a segnalare alcune

associazioni attive nel settore; per quanto attiene la parte legale ab-

biamo fatto un quadro del contesto normativo.

Il lavoro vuole essere un’opera ‚aperta‛, aperta al contributo

di tutti che può essere validamente ed organicamente inserito nella

struttura aumentando così la casistica riportata e la lista degli opera-

tori attivi. Un’opera ‚aperta‛ all’interazione di tutti, dunque, pro-

prio grazie alla sua veste elettronica con una mailing list pulsante

alla quale si invita tutti ad iscriversi (mandare la propria email con il

nome e cognome a [email protected]), ‚aperta‛ anche per diventare un

prodotto audio video capace di incidere sui comportamenti di mi-

lioni di persone grazie ai suggerimenti di tutti voi che verrete pub-

blicamente e debitamente ringraziati! Vi aspetto numerosi

F.M.

STRATEGIE DI PREVENZIONE ED INTERVENTO

Con l’affermarsi della nuova società digitale, caratterizzata da

nuovi canali e modalità di interazione sociale, il fenomeno dello

‚stalking‛ ha aumentato la gamma delle opportunità intrusive per

realizzarsi in modo più articolato dando origine al cosiddetto

‚cyberstalking‛.

[continua per 12 pagine con varie tabelle<definendo i criteri

di intervento e prevenzione e la terminologia utilizzata nelle analisi

dei vari casi]

QUANTO È POSSIBILE DIFENDERSI DA SOLI?

In questa sezione presentiamo dei tipici casi nei quali i sogget-

ti hanno provato con successo a difendersi ‚da soli‛. Invero il confi-

ne dell’efficacia delle misure ‚fai da te‛ con quelle ‚professionali‛ o

addirittura ‚istituzionali‛ non è ben definito e al minimo dubbio

sull’efficacia o al ripresentarsi delle problematiche è fortemente

suggerito il ricorso a figure e ad operatori specializzati.

Si è deciso, comunque, l’inserimento di queste fattispecie con

relative misure di intervento in quanto non sempre l’escalation di

‚aiuto‛ è immediatamente fonte della soluzione1.

Di poi il ricorso ad un livello ‚professionale‛ implica quasi

sempre il pagamento della ‚prestazione‛ e dunque una dialettica fra

cliente/professionista che può alterare significativamente la strategia

più corretta di intervento. Al di là dei detti popolari ‚finché dura c’è

verdura‛ sicuramente in taluni casi non etici l’intermediario, non

adeguatamente referenziato e selezionato, può indurre un fattore di

‚distorsione‛ che amplifica il problema a discapito della vittima in-

vece di attenuarlo.

1 In un particolare e recente caso di cronaca lo stalker, appena condannato,

uccideva la sua vittima (Firenze) rilevando quanto una soluzione ‚in primis‛

psicologica della situazione sia prioritaria rispetto a quella ‚legislativa‛.

IN MINIERA! IN MINIERA! 1

Possibile che io debba sempre valutare così poco me stessa?

D’altra parte come potrei sentirmi diversa, pensare a me come ad

una persona da amare quando persino mia madre non mi ha mai

riservato un posto nel suo cuore? Era sempre mia sorella quella bella

e brava, lei sì che imparava in fretta, aveva sempre voglia di leggere

mentre io giocavo con le bambole, e con i videogiochi e poi era la

maggiore, magari me neanche mi volevano< e poi anche gli incon-

tri contano nella vita, le amicizie, quelle che ti aprono gli occhi sul

mondo, io sempre qui, in provincia, mai una possibilità, e mi sono

sposata il primo che mi ha voluta, del resto chi avrebbe potuto vole-

re una come me? Bella non sono mai stata, il fiore all’occhiello era lei

in famiglia, si potevano fare i sacrifici solo per una di noi due, mica

sono nata in una famiglia benestante! Papà si arrangiava in tutti i

modi con il suo camion, su fino in Veneto e giù, certe volte fino in

Puglia, ma quello che portava a casa non era abbastanza per tutti:

‚tu è meglio che trovi un lavoro‛, mi diceva ‚tanto a scuola sei sem-

pre incantata, solo i temi sai fare, basta che fantastichi invece di stare

con i piedi per terra!‛.

Così mi ha accompagnata a sedici anni da un commercialista

che mi ha messo a lavorare davanti ad un computer che era la mia

passione, non so neanche con quale mansione, di preciso, ma non

era difficile tanto c’era il programma e io dovevo solo archiviare le

pratiche< e poi che dovevo fare? Mia sorella stava alla Bocconi a

Milano e ci volevano un sacco di soldi e neanche si sbrigava a stu-

diare, faceva politica lei, con le compagne del Collettivo che avrebbe

cambiato il mondo! Porettamé! Così a vent’anni mi sono sposata, del

resto Marcello era un bravo ragazzo, lavoratore, si sarebbe preso cu-

ra di me, e poi è nata Nina, e mamma si è ammalata quasi subito e

chi ci doveva pensare? Mia sorella no, che intanto faceva pratica non

so dove e poi avrebbe tentato l’esame, non so quale, perché me di

certo non mi chiamava al telefono, ma è chiaro, non aveva tempo!

Doveva studiare! Io no, tra la pupa e la malattia di mia madre che è

andata avanti un pezzo a tribolare quanto ha voluto! Le scelte? E’ la

vita che sceglie per te e neanche la salute mi ha assistito con il mal di

stomaco sei giorni su sette, che i medici dicono che è somatico, e poi

sempre a sentirmi inadeguata, con mia figlia, che mi rinfaccia pun-

tualmente tutto, anche se fa quello che vuole, il Dams, a Bologna, e

io su e giù a portare cambi, pappette come a una ragazzina ma tanto

non è mai abbastanza, e poi quel cretino di mio marito che ne avesse

azzeccata una nella vita, ha cambiato trecento lavori e mai uno giu-

sto e io sempre a tirare la carretta, magari morissi alla svelta, senza

patire, ma le fortune non sono per i poveracci!

E così, quando ho visto Beppe che era venuto in ufficio per

una certificazione a proposito di un palazzetto in centro che è tutto

suo, figurati, non mi è sembrato vero! Ormai ho quarantacinque an-

ni e magari questa è la volta buona! Certo lui ha parecchi anni più di

me e non mi sembra neanche tanto sveglio quando parlo di qualco-

sa, anche semplice, che so, di un film che ho visto, capisco che non

mi segue, dice che al cinema ci si va per divertirsi, ma almeno è un

ex pilota di linea, ha girato il mondo, è stimato da tutti in paese, che

tanto lo conoscono tutti, gira ovunque come un bambino che cerchi

compagnia perché all’Alitalia, e poi con tutto quello che è successo

in azienda, hanno mandato in pensione la gente giovanissima. È pu-

re vedovo, con due figli ormai sistemati e dunque, se volesse, è libe-

ro come l’aria, magari io! Che poi io dovrò lavorare ancora in eterno,

e dunque mi sono detta ‚E vai! Non si sa mai! Madonnina aiutami

tu che ho bisogno!‛.

Il primo passo l’ho fatto io; da quanto non mi interessavo a

qualcuno? In ufficio vengono certi tipi, pensa che c’è uno, Attilio,

che mi vuole a tutti i costi, è pelato ma ha la forfora; ma potrà essere

un fatto simile? Tu l’hai mai sentito? Vabbè! Certo non mi ha mai

promesso niente e quando parlo di sogni: faremo vacanze, andremo

in Terrasanta, avremo un bambino e lo chiameremo come tuo padre

che i nomi degli altri figli li ha scelti tua moglie buonanima, lui mi

sembra assente, stranito, non dice nulla ma non dice neanche ‚ma

che sei matta?‛ E poi ci è venuto con me, e manco una volta sola,ed

è rimasto contento, se no non mi avrebbe telefonato, invece telefona

tutti i giorni dal fisso di casa in ufficio o a casa creandomi non pochi

problemi e, per vedermi, si vuole liberare, da che cosa poi, mica la-

vora lui, dice: ‛Aspettami dai, che arrivo!‛ e poi parla, parla e mi di-

ce cose che, sono sicura, non ha mai confidato a nessuno. Mi parla

dei fratelli, quattro, tutti maschi e tutti prepotenti, che lui è sempre

stato il piccolo di casa, mammone, dicevano gli altri, femminuccia,

hai paura pure dell’ombra tua! E mi racconta di quanto fosse diffici-

le per lui, piccolino, inserirsi nei loro giochi senza sentirsi inadegua-

to, certo mica usa ‘sta parola, per lui è troppo difficile, parla come

un contadino, sarà che è laureato!

Certi momenti mi fa pena: ha sempre subito, dai fratelli, da

quella strega della madre che si è scordata di morire e ancora co-

manda e, adesso pure dalla compagna Simona, quella si che è furba,

mica come me, dopo due giorni si è piazzata dentro casa sua, senza

arte né parte, pensa che faceva una specie di segretaria tuttofare ad

una dottoressa vicina di casa un po’ imbranata con le nuove tecno-

logie. Così adesso ci penso io, altro che quella scarpa vecchia, che è

pure vecchia rispetto a me, ma lui se la tira dietro ovunque, la sfog-

gia il minchione, mentre me non mi ha mai nemmeno portata al ri-

storante, che ci possono vedere<.adesso mi organizzo, tanto le stra-

nezze delle tecnologie le conosco davvero tutte col lavoro che faccio,

glielo faccio vedere io come si deve trattare una come me, mica mi

ha trovata in mezzo a una strada come quella lì, che poi se la vedes-

si!

Io non ho combinato granché in vita mia, sempre un lavoro

malpagato, da dipendente, ma lui, se non fosse stato per la madre

che l’ha costretto a schiaffi a salire sull’aereo quando lui era un ra-

gazzetto ed aveva paura a fare la scuola piloti a Lecce e pure i com-

militoni lo prendevano in giro! Io, invece l’ho sempre ascoltato, pure

quando mi diceva ‚Che te ne fai di uno come me?‛ Ed io ‚Che dici,

saremo felici, io non ci metto niente a separarmi, allora? La decisio-

ne spetta a te!‛. E lui la decisione l’ha presa subito, è sparito, hai ca-

pito che cagone?

Ma non la passa mica liscia! Ieri, per esempio ho cominciato a

mandare dei messaggini sul cellulare di lei: sono riuscita a trovare il

suo numero facilmente nel suo telefonino subito dopo che lei l’aveva

chiamato. Ho scritto: ‚guarda bene tra le chiavi di Beppe, vedrai che

ce n’è una che non apre niente! E’ la chiave di casa mia!‛. Non è ve-

ro, figurati se io posso permettermi di dargli le chiavi, se lo scopre

qualcuno di casa mia poi succede il quarantotto, ma intanto le ho

messo la pulce nell’orecchio! Ne ho avuto anche la riprova: stamat-

tina l’ho incontrato mentre stava uscendo dalla banca, che a momen-

ti mi urtava, e ha fatto finta di non vedermi, il coniglio! Poi ho pen-

sato: adesso lei, se vuole, anche se il mio numero di cellulare è ano-

nimo, può provare a rintracciare la provenienza del messaggio, ma

non mi importa, per le celle di pertinenza, che sono contigue, non

c’è mai certezza, l’ho imparato dalla televisione dove ti dicono tutto,

anzi ti danno pure idee buone! Per esempio una delle ragazze che

partecipa ad un programma del pomeriggio si lamentava delle sue

amiche di Facebook che le caricano nel suo profilo qualunque cosa.

Non è difficile, stasera, dopo che ho spicciato la cucina, mi attivo con

calma e inserisco, nel suo blog qualche commento piccante. Magari

passa qualche giorno prima che lei controlli, anche adesso che è sta-

ta messa sull’avviso, ma io ci provo, non ci perdo niente. E poi co-

mincio a spedirgli delle mail piene di allusioni, come se stessi ri-

spondendo a degli inviti di lui, insomma faccio il macello, prima o

poi dovrà reagire! Intanto ad ogni piè sospinto mando un SMS sul

suo cellulare! Anzi, mi organizzo per mandarglieli ogni 3 ore giorno

e notte!

L’altro giorno una mia amica mi ha detto che ha visto Simona

tutta ansiosa< che stia dando i suoi frutti tutta l’azione? Che ne di-

ci? Ho paura che sia tutto inutile.

Gli uomini, non hanno il coraggio di acchiappare al volo le

possibilità, anche quando hanno gli strumenti per farlo, e io che

strumenti ho avuto? Quelli che c’erano, erano per mia sorella che

poi, pure lei, con quel figlio che neanche si capisce< Lasciamo sta-

re<. Ma che sto a parlare con te, amica mia, che manco mi ascolti e,

se mi ascolti, non mi capisci, che a te ti è sempre andata l’acqua per

l’orto, la casa te l’ha lasciata tuo padre, il lavoro te lo sei ritrovato,

comodo, in poltrona< In miniera dovresti andare per capire, alme-

no venti giorni in miniera!‛.

Interpretazione

In questo caso i protagonisti hanno il seguente profilo di ‚tipo

tecnologico‛.

Tabella 1

Ruolo

Tipo

Strumenti utilizzati

Primario Seconda-

rio

Io narrante Stalker Migrante digitale2 - Uso

intensivo Cellulare Internet

Beppe Migrante digitale - Uso

occasionale Telefono Cellulare

Simona Vittima Migrante digitale - Uso

intensivo Cellulare Blog

2 Per utenti migranti digitali si intendono tutti i soggetti che hanno appreso

l’uso dei contesti digitali durante la loro esistenza con sforzi più o meno espliciti. Ti-

picamente sono le generazioni meno recenti.

La relazione nasce in un contesto tradizionale e si sviluppa ed

evolve in un contesto telematico in quanto la relazione è stata inter-

rotta bruscamente da Beppe.

Entrambi i soggetti sono migranti digitali ma mentre la prota-

gonista fa un uso esteso delle tecnologie, Beppe è più tradizionalista

e per attitudine tende ad utilizzare in modo ‚minimale‛ i nuovi

strumenti di comunicazione. Chiama dal fisso di casa al fisso

dell’ufficio o di casa della protagonista e non attua nessuna misura a

‚protezione‛ del suo cellulare né di quello della sua nuova ‚compa-

gna‛ che inserisce nell’agenda senza alcuna precauzione. La prota-

gonista ipotizza addirittura che la controparte possa rintracciarla

dalla cella di invio del messaggio senza sapere che invero ciò è mol-

to più complesso di quello che si immagini e richiede autorizzazioni

forti (tipiche dei reati penali).

In linea con il suo profilo di tipo ‚tecnologico‛ i protagonisti

presentano la seguente e tipica familiarità con i contesti della tabella

seguente.

Tabella 2

Tipo di utente

Telefonia

fissa e cellu-

lare

Contesti del Web

1.03

Contesti del

web 2.0

Utenti intensivi mi-

granti digitali Alto Molto alto Alto

3 Per contesti del web 2.0 si intendono i social network quali ad esempio

Facebook e Youtube e tutti i nuovi contesti di interazione digitale diretta fra persone

online (ad esempio le piattaforme di gioco in rete, gli ambienti di cooperazione

online, ecc...).

Per contesti del web 1.0 si intendono tutte le modalità di interazione

indiretta tramite ‚files‛, link, allegati, messaggi o pagine web tradizionali del mondo

digitale tipici degli anni 2000.

Utenti occasionali mi-

granti digitali Alto Medio Medio

I contesti tipici nei quali si sviluppa l’azione di cyberstalking

sono i seguenti così caratterizzati:

Tabella 3

Scenario Grado di pre-

senza Attenzione

Identità ano-

nima %

Telefonata su

cellulare Molto alto Molto alto Medio 10%

SMS Alto Molto alto Medio 80%

Commenti e

blog sul proprio

blog

Alto Alto Molto alto 10%

Fra questi, considerando che la vittima è un ‚migrante digita-

le‛ spicca il contesto della telefonia mobile e quello dei commenti

sul blog mentre risulta marginale quello delle email e su Facebook.

Lo stalker riesce ad attivare una pressione significativa e de-

stabilizzante muovendosi sulle due direttrici ‚anonime‛ delle tele-

fonate con l’identificativo oscurato e dei commenti via internet del

blog della vittima. Mentre la prima azione con l’alto tasso di presen-

za e pervasività può destabilizzare in ogni luogo e tempo, la secon-

da agisce in modo più subdolo all’insaputa delle vittima erodendo

giorno per giorno la credibilità e l’onore della vittima stessa alla luce

del cerchio dei suoi ‚lettori‛ amici/clienti.

Per catturare l’attenzione l’uso esteso degli SMS ha sicura-

mente contribuito a generare uno stato di ansia generalizzato.

Misure di Intervento e prevenzione

Nella situazione appena vista considerando il peso relativo di

ogni contesto abbiamo una forte criticità sulla dimensione

dell’attenzione ottenuta tramite l’invio degli SMS e pertanto le mi-

sure di intervento e prevenzione devono esser tese a ‚proteggere‛

quel canale.

Nella tabella seguente vengono riportate le strategie tipiche

da attuare in questo caso dove l’Attenzione è ‚critica‛.

Tabella 4

Attenzione

Prevenzione Configurazione apparati

Intervento Analisi del contesto

La difficoltà in questo caso è data dal fatto che colui che do-

vrebbe e potrebbe ‚proteggere‛ il canale in modo preventivo (Bep-

pe) non coincide con l’utente e ‚proprietario‛ dello stesso (Simona

sua donna). Beppe fa vari errori ‚strategici‛ che lo espongono a di-

smisura: non protegge agli ‚occhi‛ della Stalker ‚amante‛ il numero

della sua compagna lasciando il suo apparecchio non presidiato da

alcun codice di blocco e non sa che la sua compagna ha un blog in

rete con una policy libera a tutti per la pubblicazione dei commenti.

Suggerire o indurre o proporsi di moderare i commenti del

blog del proprio partner può essere un modo di ottenere due piccio-

ni con una fava. Proteggere il traffico delle chiamate dei messaggi

sms sul proprio apparecchio è un’altra necessità che ha senso se fat-

ta in modo trasparente e senza insospettire onde evitare fenomeni di

boomerang.

Una volta datasi l’azione di cyberstalking in contesti a tre gli

interventi di ‚protezione‛ ‚a posteriori‛ rischiano di esser inutili e

tardivi per Beppe nell’ottica di salvare il rapporto.

Per Simona, invece, nel caso in cui decida di accettare e per-

donare Beppe, sono molto utili misure di filtro del traffico degli sms

attraverso software specifici che possono esser installati sui nuovi

smartphone disponibili sul mercato a prezzi ragionevoli.

Per maggiori dettagli si rimanda il lettore alla sezione Strate-

gie di prevenzione ed intervento.

[<CONTINUA COME DA INDICE FINO A 111 PAGINE]

CONCLUSIONI

Come abbiamo potuto constatare il fenomeno del cyberstal-

king è in forte crescita in quanto viene a comprendere tutte le mole-

stie e le minacce che si attuano attraverso i nuovi ambienti digitali di

interazione e comunicazione; si pensi ai social network, a Facebook,

alla telefonia mobile, ai nuovi videogiochi connessi in rete con alcu-

ne community.

Le statistiche ci dicono che il fenomeno in generale è così di-

stribuito:

nel 55% circa è nella relazione di coppia;

nel 25% circa è nel condominio;

nello 0,5% circa è nella famiglia (figli/fratelli/genitori);

nel 15% circa è nel posto di

ro/scuola/università[4].

Si fa presente che, dopo un anno dal provvedimento legislati-

vo (febbraio 2010), le denunce sono state più di 5000 e gli arresti

quasi 1000.

L’analisi dei singoli casi evidenzia con chiarezza che per limi-

tare il fenomeno è essenziale attuare delle misure preventive sia tec-

nologiche che comportamentali.

Risulta per tutti importante, sia per le vittime, sia per gli ope-

ratori, sia per i giudici, saper valutare oggettivamente i fenomeni

4 AIPC Editore, Stalking. Aspetti psicologici, sociologici e giuridici, a cura

dell'Osservatorio Nazionale sullo Stalking, Roma 2009.

stante la normativa vigente che lascia fin troppo spazio di interpre-

tazione e valutazione. Per ogni vittima è essenziale saper valutare

quando è sufficiente tentare di risolvere la situazione da sola at-

tuando una delle misure indicate nel testo. Infatti, tale soluzione

presenta il notevole vantaggio di tutelare la propria privacy e quella

delle persone coinvolte.

D’altra parte è importante sapere quando è necessario rivol-

gersi per aiuto a figure professionali od istituzionali per il rischio di

una degenerazione violenta del fenomeno.

RIFERIMENTI UTILI

Ingegneri dell’informazione:

AIRIN: composta per la maggior parte da professionisti inge-

gneri dell’informazione specializzati sulle tematiche tecnolo-

giche come previsto dalla normativa vigente (DPR 328/2001).

Eroga formazione specifica e segnala gli ingegneri per le in-

dagini anti cyberstalking e per le equipe multidisciplinari an-

tistalking. Il suo sito web è www.airin.it

[continua…]