Customer reference: PulmoVista® 500 nella routine clinica · Dr. Pintaudi nello sforzo di...

6
At your side in Customer reference: PulmoVista® 500 nella routine clinica La ventilazione dei polmoni dovrebbe essere adeguata nel modo più esatto possibile alle attuali esigenze dell'organo malato e ai pazienti. Per impedire da un lato l'atelectasia e dall'altro l'iperinflazione, occorre eseguire una regolazione bilanciata dei diversi parametri di ventilazione nei singoli pazienti. Se la ventilazione è impostata in modo molto aggressivo si possono distruggere le strutture cellulari dei polmoni. Possibile conseguenza: edema interstiziale o persino insufficienza multiorgano, tra l'altro a causa del rilascio sistemico di citochine. Per contro, se la ventilazione è insufficiente, soprattutto nelle regioni polmonari dipendenti, gli alveoli possono collassare. Si verifica un'ipossia arteriosa. Dato che il Dr. Sergio Pintaudi, Direttore della Reparto di Anestesia e Rianimazione e terapia intensiva presso l'Ospedale Garibaldi, conosce bene questi pericoli, utilizza il PulmoVista® 500 nei pazienti ventilati. D-6639-2014 Ha definito tale apparecchio come un prezioso “assistente” e un “ottimo ausilio” dello specialista in terapia intensiva. Secondo Pintaudi non esiste “una terapia speciale per il polmone”, ma afferma: “Esiste tuttavia la strategia terapeutica che ci consente di curare con esiti positivi”. PulmoVista 500 e quindi il monitoraggio ottimale del polmone sono inclusi in questa strategia terapeutica. Presso l'unità di terapia intensiva (ICU) dell'Ospedale Garibaldi di Catania, in Sicilia sono ricoverati pazienti che necessitano di ventilazione polmonare. Non si tratta soltanto di pazienti che hanno subito interventi neurochirurgici, ma anche, ad esempio, di lavoratori contaminati da pesticidi presenti nell'ambiente rurale locale.

Transcript of Customer reference: PulmoVista® 500 nella routine clinica · Dr. Pintaudi nello sforzo di...

  • At your side in

    Customer reference: PulmoVista® 500 nella routine clinica

    La ventilazione dei polmoni dovrebbe essere adeguata nel modo più esatto possibile alle attuali esigenze dell'organo malato e ai pazienti. Per impedire da un lato l'atelectasia e dall'altro l'iperinflazione, occorre eseguire una regolazione bilanciata dei diversi parametri di ventilazione nei singoli pazienti.

    Se la ventilazione è impostata in modo molto aggressivo si possono distruggere le strutture cellulari dei polmoni. Possibile conseguenza: edema interstiziale o persino insufficienza multiorgano, tra l'altro a causa del rilascio sistemico di citochine. Per contro, se la ventilazione è insufficiente, soprattutto nelle regioni polmonari dipendenti, gli alveoli possono collassare. Si verifica un'ipossia arteriosa.

    Dato che il Dr. Sergio Pintaudi, Direttore della Reparto di Anestesia e Rianimazione e terapia intensiva presso l'Ospedale Garibaldi, conosce bene questi pericoli, utilizza il PulmoVista® 500 nei pazienti ventilati.

    D-6

    639-

    2014

    Ha definito tale apparecchio come un prezioso “assistente” e un “ottimo ausilio” dello specialista in terapia intensiva. Secondo Pintaudi non esiste “una terapia speciale per il polmone”, ma afferma:

    “Esiste tuttavia la strategia terapeutica che ci consente di curare con esiti positivi”. PulmoVista 500 e quindi il monitoraggio ottimale del polmone sono inclusi in questa strategia terapeutica.

    Presso l'unità di terapia intensiva (ICU) dell'Ospedale Garibaldi di Catania, in Sicilia sono ricoverati pazienti che necessitano di ventilazione polmonare. Non si tratta soltanto di pazienti che hanno subito interventi neurochirurgici, ma anche, ad esempio, di lavoratori contaminati da pesticidi presenti nell'ambiente rurale locale.

  • 2 |

    Oltre ai pazienti con patologie polmonari, presso l'unità di terapia intensiva dell'Ospedale Garibaldi sono curati soprattutto i pazienti postoperati o quelli che hanno subito interventi neurochirurgici. Per molti giorni, talvolta perfino settimane, restano intubati o tracheotomizzati. “È un po' come un cane che si morde la coda”, dichiara il Dr. Pintaudi a questo proposito.

    “Il traumatizzato cranico o quello cranico-vascolare presentano un disturbo dell'intero sistema e pertanto anche il sistema respiratorio è interessato dal trauma cranico. Il sistema respiratorio influenza il decorso del trauma cranico. Curare il polmone in modo ottimale significa anche curare bene il cervello.”

    L'uso di PulmoVista 500 è previsto per pazienti in terapia intensiva, nei quali la distribuzione regionale della ventilazione è di interesse clinico. Può essere utile per individuare le corrispondenti pressioni di ventilazione, quali ad esempio la pressione positiva di fine espirazione (PEEP) adatta e per prevenire in questo modo l'atelectasia o l'iperinsufflazione. Esami clinici scientifici hanno dimostrato che con l'ausilio della tomografia ad impedenza elettrica (EIT) si possono identificare sia i pazienti responder, sia quelli non responder nella manovra di reclutamento. Inoltre si possono rilevare rapide variazioni del volume polmonare durante l'aspirazione endotracheale. Per il posizionamento di un tubo a doppio lume la misurazione dell'impedenza serve come un ulteriore strumento di monitoraggio. Nei pazienti che soffrono di insufficienza polmonare acuta la tomografia ad impedenza elettrica contribuisce a verificare l'effetto di un riposiziona-mento del paziente dalla posizione prona o supina o viceversa.

    “Lo spettro dei pazienti sui quali si può utilizzare il nuovo apparecchio Dräger è molto ampio”, afferma anche Andrea Leuzzi, nel team del Dottor Pintaudi. Secondo il suo punto di vista, il PulmoVista 500 può essere utilizzato, per esempio, nei pazienti dopo un'operazione a seguito di un trauma cerebrale oppure anche per le classiche patologie polmonari primarie. Si dovranno approfondire i casi di polmonite o di bronco-pneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) esacerbata, e più raramente il trattamento dell'insufficienza polmonare acuta. Anche in questo caso il ventilatore è combinato con PulmoVista 500:

    “Inizialmente abbiamo impiegato l'apparecchio per un numero considerevole di pazienti, indipendentemente dalla compromissione del polmone, per raccogliere esperienze sulla gestione del nuovo apparecchio”, spiega lo specialista in terapia intensiva. “Successivamente, e questo è quanto facciamo ora, abbiamo utilizzato PulmoVista 500 con pazienti che presentavano gravi problemi respiratori. Ora possiamo lavorare con valori della pressione positiva di fine espirazione (PEEP), che non avremmo mai ritenuto possibile prima.”

    L'infermiere di terapia intensiva Salvatore Barbarino si sente molto più indipendente nel suo lavoro grazie al PulmoVista 500: tutte le volte che guarda sul monitor dell'apparecchio e nota, ad esempio, che il polmone destro è ipoventilato, è in grado di dedicare in modo mirato la terapia successiva al polmone interessato.

    La possibilità di esaminare in modo approfondito i pazienti che soffrono di malattie polmonari comporta per i medici e i team terapeutici anche il fatto di doverli sottoporre ad una TAC. Nell'Ospedale Garibaldi di Catania le infrastrutture

    D-6

    641-

    2014

    D-6

    640-

    2014

    Pulmovista® 500 è utilizzato nella routine clinica in reparto, per esempio durante broncoscopia o durante pronazione.

  • rappresentano un ulteriore problema: i reparti non si trovano nello stesso edificio. L'unità di terapia intensiva e la radiologia, dove sono eseguite le tomografie compute-rizzate (TAC), non si trovano neppure nello stesso edificio, ma sono ospitate in edifici differenti. Di conseguenza il Dr. Pintaudi e i medici del suo team devono ponderare con esattezza ogni tomografia computerizzata e utilizzare persino un'ambulanza per il trasporto, un fattore supple-mentare di aggravio di costi e di tempi. Anche in questo caso è stato possibile porvi rimedio grazie all'acquisto di PulmoVista 500. “PulmoVista 500 può essere compa-rato a livello funzionale con una tomografia computerizzata continua”, dichiara il Dr. Pintaudi sintetizzando l'effetto dell'apparecchio in poche parole: “Normalmente eseguiamo una tomografia computerizzata sui nostri pazienti al momento del ricovero, una a metà degenza e una alla fine del trattamento. Abbiamo notato che PulmoVista 500 soddisfa le nostre esigenze, perché in questo modo

    possiamo risparmiare le TAC durante il trattamento.Anche il Dott. Salvatore Torrisi, responsabile per gli acquisti e le finanze dell'amministrazione dell'ospedale Garibaldi, è convinto dei vantaggi economici dell'acquisto: “Il tipo di valutazione di un tale apparecchio deve essere diverso, deve essere svolto facendo riferimento al vantaggio generale del trattamento.”

    Il Dr. Pintaudi e il suo team ora sono curiosi di sapere quali successi a lungo termine porterà il PulmoVista 500. Egli sarebbe lieto di scambiare le proprie opinioni cliniche con altri colleghi che utilizzano l'apparecchio. “Coloro che hanno conoscenze tecniche nel campo di applicazione possono essere di grande aiuto per i colleghi mettendo a disposizione tali esperienze”. In questo modo sarà solo una questione di tempo prima che il monitoraggio diretto della funzionalità polmonare con l'aiuto della tomografia ad impedenza elettrica (EIT) diventi una parte della routine clinica.

    | 3

    D-6

    642-

    2014

    D-6

    643-

    2014

    Il dott. Pintaudi risponde alle domande su Pulmovista® 500 ad un membro del suo staff.

    Immagini TAC su pazienti in ventilazione

    Le immagini TAC sono normalmente usate per la diagnosi differenziale sui pazienti critici. Si stima che tra il 24 % e il 75 % delle immagini TAC del torace mostrino informazioni “clinicamente utili”*. Specialmente per pazienti in ventilazione meccanica, le immagini TAC sono usate per mostrare il contenuto di gas nelle differenti regioni dei polmoni.

    Nonostante questo, il loro uso su pazienti in terapia intensiva rimane limitato a causa dei rischi e dei costi associati al trasporto del paziente e all’esposizione di radiazioni.

    * Hurst JM, Davis K Jr, Johnson DJ, et al. Cost and complications during in-hospital transport of critically ill patients: A prospective cohort study. J Trauma.1992; 33:582-585

  • | 4| 4

    BRONCOSCOPIA“La pulizia del polmone è il primo passo da compiere nel caso di un polmone malato o deficitario”, dichiara il Dr. Sergio Pintaudi. Per la sua unità di terapia intensiva, in cui sono curati i pazienti che soffrono di polmonite o bronco-pneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), a seguito di operazioni per tumori o traumi cerebro-cranici, egli ha sviluppato un progetto per l'impiego in broncoscopia. In questo “Protocollo” il PulmoVista 500 è stato incluso, grazie alla sua capacità di rappresentare la ventilazione delle aree polmonari su un monitor. Secondo Pintaudi tale apparecchio consente al medico una “visione in tempo reale" del polmone durante la broncoscopia.

    “Durante l'esame le aree polmonari ventilate dei pazienti possono modificarsi. Decidiamo successivamente quali aree trattare. Possiamo vedere direttamente in quale misura dobbiamo ventilare il polmone. Ciò è importante per noi, perché ci fornisce un'indicazione primaria diretta dell'effetto della nostra terapia.

    Talvolta si riscontrano segni clinici, talvolta si tratta di una tomografia computerizzata (TC) all'inizio del trattamento di terapia intensiva, a cui segue un esame o un trattamento del polmone tramite broncoscopia. “Attualmente non eseguiamo più le TAC dopo un trattamento polmonare con fibrobroncoscopia, perché utilizziamo PulmoVista 500.”

    D-6

    646-

    2014

    Analisi dei dati salvati con la vista “Trend”. Per l'infermiere di terapia intensiva Salvatore Barbarino, Pulmovista 500 è “non solo un assistente, ma anche un buon amico che mi assiste nel lavoro di tutti i giorni sui pazienti”.

    D-6

    645-

    2014

    D-6

    644-

    2014

    Con l'uso di Pulmovista® 500 durante broncoscopia i rischi dei complicati trasporti alla TAC possono essere evitati.

  • D-6

    648-

    2014

    D-6

    649-

    2014

    D-6

    647-

    2014

    5 |

    Il Dr. Sergio Pintaudi è Direttore del Reparto di Anestesia e Rianimazione ‘A. Caruso’ presso l'Ospedale Garibaldi di Catania. Da alcuni mesi il PulmoVista 500 di Dräger è un elemento stabile dell'attrezzatura della sua unità di terapia intensiva. Questo apparecchio è di grande aiuto per il Dr. Pintaudi nello sforzo di migliorare la ventilazione dei pazienti nell'Unità di terapia intensiva. La sua convinzione: “Il polmone è l'organo più complesso per il rianimatore. Tanto migliore è il monitoraggio dell'apparato respiratorio, tanto migliore è l'outcome del paziente. Egli definisce il “PulmoVista” come un prezioso “assistente” o persino un “compagno di viaggio” in grado di offrire ottimi suggerimenti.

    Andrea Leuzzi è medico del Reparto di Anestesia e Rianimazione ‘A. Caruso’ dell'Ospedale Garibaldi di Catania. Egli ha illustrato le diverse possibilità di applica-zione di PulmoVista 500: dalle patologie polmonari prima-rie, più frequenti, quali l'infiammazione polmonare, e la ven-tilazione di pazienti settici, fino agli usi particolari in caso di insufficienza polmonare acuta. Le possibilità di visualizza-zione offerte da “PulmoVista” sono “affascinanti”. Vale la pena di utilizzare l'apparecchio e di valutare sempre i dati raccolti per l'ottimizzazione del trattamento.

    Il Dr. Salvatore Torrisi è il Direttore del Settore acquisti dell'Ospedale Garibaldi di Catania e ha acquistato PulmoVista 500 di Dräger su indicazione del Dr. Pintaudi. A suo avviso il prezzo dell'apparecchio rivestiva una minore impor-tanza rispetto al plusvalore derivato dall'utilizzo. A prescin-dere dai migliori risultati terapeutici si sono riscontrati effetti positivi grazie all'alleggerimento del carico di lavoro del personale e al risparmio sui trasporti tra l'Unità di tera-pia intensiva (ICU) e il reparto di Radiologia. “Non ha senso concentrarsi sul valore monetario dell'apparecchio, che rappresenta un semplice valore relativo rispetto ai vantaggi pratici nell'assistenza ai pazienti”.

    Come i colleghi del team infermieristico dell'Unità di terapia intensiva presso l'Ospedale Garibaldi, anche il Dr. Salvatore Barbarino è molto contento del tempo rispar-miato grazie all'acquisto del PulmoVista 500: si possono evitare numerosi dispendiosi trasporti con le autoambulan-ze verso il reparto di Radiologia, perché l'apparecchio for-nisce direttamente le immagini per la ventilazione delle diverse aree polmonari. “Ma non si tratta solo del nostro tempo risparmiato. In questo modo spostiamo meno i pazienti, che spesso sono gravemente malati", prosegue Barbarino. “PulmoVista 500 non è solo un consulente, ma anche un buon amico, che mi aiuta nel lavoro e nell'assistenza ai pazienti”.

    D-6

    650-

    2014

  • D-X

    XXXX

    -201

    4

    90 6

    8 77

    2 |

    15.0

    2-2

    | C

    omm

    unic

    atio

    ns &

    Sal

    es M

    arke

    ting

    | PP

    | L

    E |

    Prin

    ted

    in G

    erm

    any

    | Li

    vre

    de c

    loro

    – e

    coló

    gico

    | S

    ujei

    to a

    mod

    ifica

    ções

    | ©

    201

    5 D

    räge

    rwer

    k AG

    & C

    o. K

    GaA

    Informazioni generali sull'ospedaleL'Ospedale Garibaldi si trova nel centro storico di Catania, in Sicilia. L'ospedale dispone di oltre 650 posti letto. Nel settore chirurgico si distinguono la Chirurgia oncologica, la Chirurgia bariatrica e la Neurotrauma-tologia. Tranne la cardiochirurgia, sono presenti tutte le specialità operatorie. Inoltre l'Ospedale è famoso per il trattamento dell'ictus e di altre emergenze neurologiche.

    | 6

    D-6

    651-

    2014

    SEDE PRINCIPALE Drägerwerk AG & Co. KGaAMoislinger Allee 53–5523558 Lübeck, Germania

    www.draeger.com

    Fabbricante: Dräger Medical GmbH Moislinger Allee 53–5523558 Lübeck, Germania

    ITALIADraeger Medical Italia S.p.A. Via Galvani 720094 Corsico/MilanoTel +39 02 45 87 21Fax +39 02 45 84 [email protected]

    SVIZZERADräger Schweiz AGWaldeggstrasse 303097 LiebefeldTel +41 58 748 74 74Fax +41 58 748 74 [email protected] partire da agosto 2015,

    Dräger Medical GmbH diventa Drägerwerk AG & Co. KGaA.