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Curricolo Scuola Infanzia - a.s. 2019/2020 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Nino Pino Balotta” Via Salita II del Carmine, 19 - Tel 090/9761133 Fax 090/9763196 [email protected] - [email protected] C.F. 83001330832 98051 - BARCELLONA P.G. - (ME)

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Curricolo Scuola Infanzia - a.s. 2019/2020

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE

“Nino Pino Balotta”

Via Salita II del Carmine, 19 - Tel 090/9761133 – Fax 090/9763196

[email protected] - [email protected]

C.F. 83001330832

98051 - BARCELLONA P.G. - (ME)

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PREMESSA:

Le Indicazioni Nazionali assegnano alla Scuola dell’Infanzia un ruolo fondamentale nella la crescita personale del bambino e, per tale

motivo, la pongono come primo segmento della scuola di base. “ Prima scuola” non solo perché precede cronologicamente la scuola

del primo ciclo, ma prima perché è dalla Scuola dell’Infanzia che prende avvio l’idea di scuola, di apprendimento, di organizzazione

didattica che dovrà dare forma all’intero curricolo verticale. Le competenze stabilite dai Traguardi delle Indicazioni Nazionali per il

1° ciclo si costruiscono nel lungo periodo che si snoda dai campi di esperienza della Scuola dell’Infanzia alla specificità delle

discipline degli altri gradi di scuola. I Traguardi per lo sviluppo delle competenze, prescrittivi nella loro scansione temporale,

costituiscono i criteri per la valutazione delle competenze attese e , nello stesso tempo, indicano “ piste culturali e didattiche da

percorrere”. Tutto ciò assegna alla Scuola dell’Infanzia un ruolo di “piattaforma di lancio” del curricolo verticale, dove vengono

individuate le caratteristiche ineludibili del percorso per lo sviluppo delle competenze attese al termine del primo ciclo di istruzione.

Le Indicazioni Nazionali della Scuola dell’Infanzia stabiliscono le competenze di base che strutturano la crescita personale del

bambino al termine della Scuola dell’Infanzia. Seguendo le Indicazioni Nazionali 2012 che delineano il quadro di riferimento per la

progettazione curricolare, è stato elaborato un “curricolo” per competenze-chiave, trasversali per campi d’esperienza, al fine di

facilitare l’importante raccordo con la scuola primaria e, nel contempo, attuare un percorso di innovazione educativa.

Un curricolo, a partire dalle “competenze-chiave” definite nella raccomandazione del parlamento europeo 2006 e recepite nelle

Indicazioni Nazionali 2012, che definisce (rappresenta) la “carta d’identità della nostra scuola”.

Le competenze-chiave non si riservano, infatti, solo alla scuola secondaria di 1° e 2° grado, ma diventano elementi essenziali di

riferimento sin dai primi anni di scolarizzazione, sin dalla Scuola dell’Infanzia. La Scuola dell’Infanzia può dunque guardare alle

competenze-chiave, interpretarle e tradurle sul piano operativo e didattico in modo adeguato all’età dei suoi piccoli alunni perché le

competenze sono da intendere come traguardi di lungo periodo, indicano un orientamento da seguire per il percorso di crescita.

Nel nuovo curricolo elaborato le competenze specifiche dei campi d’esperienza sono state incardinate nella competenza-chiave di

riferimento in quanto ciascuna delle otto competenze-chiave europee rappresentano la finalità generale dell’istruzione e

dell’educazione e spiegano le motivazioni dell’apprendimento stesso attribuendogli senso e significato. L’opportunità di organizzare

il curricolo su competenze-chiave è dettata anche dall’esigenza di trovare un filo conduttore unitario all’insegnamento-

apprendimento.

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COMPETENZE DIGITALI

COMUNICAZIONE NELLA

MADRELINGUA

COMUNICAZIONE NELLA LINGUA

STRANIERA

COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE

IMPARARE A IMPARARE

CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE

SPIRITO DI INIZIATIVA E

IMPRENDITORIALITÀ

COMPETENZE CHIAVE EUROPEE

PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE

COMPETENZE DI BASE IN

MATEMATICA,SCIENZE E TECNOLOGIA

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LE COMPETENZE CHIAVI NELLA NORMATIVA ITALIANA. Competenze chiave da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria(DM 139/ 2007)

IMPARARE AD

IMPARARE

COMUNICARE COLLABORARE E

PARTECIPARE

AGIRE IN MODO AUTONOMO

E RESPONSABILE

PROGETTARE RISOLVERE PROBLEMI

INDIVIDUARE

COLLEGAMENTI E

RELAZIONI

ACQUISIRE ED

INTERPRETARE

L’INFORMAZIONE.

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COMPETENZE TRASVERSALI O DI CITTADINANZA

“Competenza trasversale” è l’espressione usata per denominare un vasto insieme di abilità della persona, implicate

in numerosi tipi di compiti lavorativi, dai più elementari ai più complessi, ed esplicate in situazioni operative tra loro

diverse. In altre parole, ci si riferisce ad abilità di carattere generale, a largo spettro, relative ai processi di pensiero e

cognizione, alle modalità di comportamento nei contesti sociali e di lavoro, alle modalità e capacità di riflettere e di

usare strategie di apprendimento e di auto-correzione della condotta.

Le competenze trasversali (non riferibili direttamente ad una specifica disciplina) afferiscono alla comunicazione, al

pensiero critico, alla creatività, alla motivazione, all’iniziativa,alla capacità di risolvere problemi,alla valutazione del

rischio,all’ assunzione di decisioni, al lavoro di gruppo e soprattutto al concetto di “apprendere ad apprendere”. Esse

rappresentano la base per lo sviluppo di qualsiasi altra competenza e discendono direttamente dalle Competenze

chiave europee.

La proposta di programmazione dovrebbe creare contesti di apprendimento e di esperienza che stimolino il

bambino a:

♦ Sviluppare le capacità attentive.

♦ Acquisire consapevolezza dei propri processi mentali.

♦ “Esercitare” l’autocorrezione e l’autocontrollo.

♦ Innescare e potenziare progressivamente un atteggiamento

riflessivo.

♦ Accrescere una flessibilità cognitiva e di risoluzione di

problemi.

♦ Saggiare le prime strategie di apprendimento personali.

♦ Ampliare la competenza collaborativa e interculturale.

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INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO 2012

FINALITA’:

SVILUPPO ARMONICO E INTEGRALE DELLA PERSONA ALL’INTERNO DEI PRINCIPI

DELLA COSTITUZIONE ITALIANA E DELLA TRADIZIONE CULTURALE EUROPEA.

SVIL

IDENTITÀ

AUTONOMIA

COMPETENZA

CITTADINANZA

◘VIVIVERE SERENAMENTE LA PROPRIA CORPORIETÀ.

◘CONOSCERSI/ESSERE RICONOSCIUTI COME PERSONA UNICA E IRRIPETIBILE.

◘SENTIRSI SICURI/ AFFRONTARE NUOVE ESPERIENZE.

◘SPERIMENTARE RUOLI E IDENTITA’VIVERE SERENAMENTE LA PROPRIA CORPORIETÀ.

◘CONOSCERSI/ESSERE RICONOSCIUTI COME PERSONA UNICA E IRRIPETIBILE.

◘SENTIRSI SICURI/ AFFRONTARE NUOVE ESPERIENZE.

◘SPERIMENTARE RUOLI

◘ INTERPRETARE /GOVERNARE IL CORPO.

◘ PARTECIPARE ALLE ATTIVITÀ.

◘ DARE/RICEVERE AIUTO, NON SCORAGGIARSI.

◘ PROVARE PIACERE A FARE DA SÉ/ SAPER CHIEDERE AIUTO.

◘ ESPRIMERE EMOZIONI.

◘ESPLORARE/COMPRENDERE REGOLE.

◘NEGOZIARE/MOTIVARE SCELTE-OPINIONI/ASSUMERE ATTEGGIAMENTI RESPONSABILI.

RISPETTO ALLE ESPERIENZE SVOLTE:

◘RIFLETTERE/ESPLORARE, OSSERVARE/CONFRONTARE I DATI ESPERENZIALI.

◘ TRACCIARE IN MODO PERSONALE E CONDIVISO I FATTI SIGNIFICATIVI ATTRAVERSO AZIONI DI - -

-RIEVOCAZIONE.

-NARRAZIONE-

-RAPPRESENTAZIONE.

◘ SCOPRIRE BISOGNI/NECESSITÀ DEGLI ALTRI.

◘ GESTIRE I CONTRASTI CON LA CONDIVISIONE DI REGOLE ATTRAVERSO

▪RELAZIONI

▪DIALOGO

▪ESPRESSIONE DEL PENSIERO

▪ATTENZIONE AL PUNTO DI VISTA DELL’ALTRO

▪RICONOSCIMENTO DIRITTI/DOVERI.

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COMPETENZE DI BASE ATTESE IN USCITA DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA

.

• Il bambino/a riconosce ed esprime le proprie emozioni, ha maturato una sufficiente fiducia in sé, è progressivamente

consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti, quando occorre sa chiedere aiuto.

• Manifesta curiosità e voglia di sperimentare, ha sviluppato l'attitudine a porre e porsi domande di senso su varie questioni,

coglie diversi punti di vista, riflette e negozia significati, utilizza gli errori come fonte di conoscenza.

• Sa raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute, comunica e si esprime con una pluralità di linguaggi,

utilizza con sempre maggiore proprietà la lingua Italiana.

• Dimostra prime abilità di tipo logico, inizia ad interiorizzare le coordinate spazio-temporali e ad orientarsi nel mondo dei

simboli, delle rappresentazioni, dei media, delle tecnologie.

• Rileva le caratteristiche principali di eventi, oggetti, situazioni, formula ipotesi, ricerca soluzioni a situazioni

problematiche di vita quotidiana.

• E' attento alle consegne, porta a termine il lavoro, diventa consapevole dei processi realizzati e li documenta.

• Si esprime in modo personale, con creatività e partecipazione, è sensibile alla pluralità di culture, lingue, esperienze.

•Ha raggiunto un buon livello di scolarizzazione che gli consente di gestire i tempi e le modalità della routine scolastica.

“Al termine dell'intero percorso triennale della Scuola dell'Infanzia, è ragionevole attendersi che ogni bambino abbia sviluppato

alcune competenze di base che strutturano la sua crescita personale e che costituiscano una "impalcatura" solida sulla quale

poggiare i futuri apprendimenti che saranno poi acquisiti nel successivo livello scolastico rappresentato dalla Scuola Primaria”:

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TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE

E CAMPO D’ESPERIENZA DALLE I.N.

“Nella scuola dell’infanzia i traguardi di sviluppo delle competenza suggeriscono all’insegnante

orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare piste di lavoro per organizzare attività ed

esperienze volte a promuovere la competenza , che a quest’età va intesa in modo globale ed

unitario”.

“Ogni campo di esperienza offre un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi, riferiti ai

sistemi simbolici della nostra cultura, capaci di evocare, stimolare accompagnare apprendimenti

progressivamente più sicuri.”

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CAMPO D’ ESPERIENZA IMMAGINI, SUONI COLORI “I bambini esprimono pensieri ed emozioni con immaginazione e creatività: l’arte orienta questa propensione, educando al piacere del bello e al sentire estetico. L’esplorazione dei materiali a disposizione consente di vivere le prime esperienze artistiche, che sono in grado di stimolare la creatività e contagiare altri apprendimenti. I linguaggi a disposizione dei bambini, come la voce, il gesto, la drammatizzazione, i suoni, la musica, la manipolazione dei materiali, le esperienze grafico-pittoriche, i mass-media, vanno scoperti ed educati perché sviluppino nei piccoli il senso del bello, la conoscenza di se stessi, degli altri e della realtà”.

CAMPO D’ESPERIENZA LA CONOSCENZA DEL MONDO

Oggetti, fenomeni, viventi- Numero e spazio “I bambini elaborano la prima organizzazione fisica del mondo esterno attraverso attività concrete che portano la loro attenzione sui diversi aspetti della realtà”.

CAMPO D’ESPERIENZA IL SÉ E L’ALTRO “Il bambino dà un nome alle proprie emozioni, comincia a interagire con gli altri e comincia a percepire la propria identità. Afferisce ai temi dei diritti e doveri , al funzionamento della vita sociale e alla cittadinanza”.

CAMPO D’ ESPERIENZA IL CORPO E IL MOVIMENTO “I bambini giocano con il loro corpo, comunicano, si esprimono con la mimica, si travestono, si mettono alla prova, anche in questi modi percepiscono la completezza del proprio sé, consolidando autonomia e sicurezza emotiva”.

CAMPO D’ ESPERIENZA I DISCORSI E LE PAROLE “I bambini imparano ad ascoltare storie e racconti, dialogano con adulti e compagni, giocano con la lingua che usano. Provano il piacere di comunicare, si cimentano con l’esplorazione della lingua scritta”.

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ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO

COMPETENZA CHIAVE CAMPO PREVALENTE CAMPI CORRELATI

COMUNICAZIONE NELLA MADRE LINGUA

I DISCORSI E LE PAROLE TUTTE

COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE

INGLESE TUTTE

COMPETENZE DI BASE IN MATEMATICA SCIENZE E

TECNOLOGIA

LA CONOSCENZA DEL MONDO TUTTE

COMPETENZE DIGITALI TUTTE TUTTE

IMPARARE A IMPARARE TUTTE TUTTE

COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE IL SÉ E L’ ALTRO TUTTE

SPIRITO D’INIZIATIVA E INTRAPRENDENZA

TUTTE TUTTE

CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE

IL CORPO E IL MOVIMENTO IMMAGINI-SUONI-COLORI

TUTTE

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METODOLOGIE

Nella scuola dell’infanzia, la forma tipica di relazione e di conoscenza è la dimensione ludica ed è attraverso il gioco, in particolare quello

simbolico, che i bambini hanno la possibilità di esprimersi, raccontarsi e rielaborare in modo creativo le esperienze personali e sociali. Esso mette in

“gioco” capacità senso-motorie,, cognitive, linguistiche,affettive sociali, ecco perché non va pensato e svincolato dai processi di apprendimento, ma

pensato e progettato in attività didattiche specificatamente pensate e progettate. Accanto all’attività ludica bisogna, infatti, pensare attività

ludiforme che pianifichino con intenzionalità gli obiettivi al fine di conseguire competenze . “Giocando s’impara e imparando si può giocare”, le

indicazioni per il curricolo infatti recitano: “l’esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori permettono al bambino, opportunamente

guidato, di approfondire e sistematizzare gli apprendimenti e di avviare processi di simbolizzazione e formalizzazione”.

Come suesposto le Indicazioni Nazionali 2012 suggeriscono un altro approccio metodologico strettamente correlato al gioco ed è l’esperienza

diretta: “l’apprendimento avviene attraverso l’azione, l’esplorazione, il contatto con gli oggetti, la natura, l’arte e il territorio”.

L’apprendimento nasce dall’esplorazione, dal manipolare e toccare gli oggetti, le competenze logiche si sviluppano a partire dall’osservazione della

realtà, e dall’assimilazione di concetti prima esperiti. Ogni gesto diventa verifica delle proprie capacità, messa a punto di strategie operative per

affrontare e superare ostacoli, prova di soluzioni adattive(problem solving). e’ su questo presupposto pedagogico, che considera l’ambiente come

luogo privilegiato di apprendimento e conoscenza, che bisogna lavorare per una didattica attiva che tenga conto della

centralità del bambino;

il “fare” come riscoperta dell’attività pratica;

la motivazione come condizione emotiva indispensabile;

l’ambiente come contesto di vita e relazione

il bisogno di socializzazione.

È in questa dimensione che parte dalla “scoperta”intesa come capacità del fare, progettare, sperimentare riflettere sui propri errori, prendere

consapevolezza dei propri punti di forza, che integra allo stesso tempo motivazione e cooperazione, che trova il suo humus l’apprendimento

cooperativo: “Learning Together” (David e Roger Johnson).

Nella scuola dell’infanzia l’apprendimento cooperativo trova la sua naturale realizzazione nella tecnica del Peer tutoring(apprendimento tra pari).

Lavorando insieme per piccoli gruppi i bambini riescono a svolgere le attività richieste ed insieme risolvono problemi trovando soluzioni(problem

solving) utilizzando ciascuno le proprie capacità. Nel predisporre una varietà di contesti relazionali si contribuisce nel bambino al superamento

dell’egocentrismo, si educano le abilità di convivenza indispensabili nella vita sociale. una didattica ,quindi che si orienti verso un apprendimento

attivo, cooperativo, esplorativo, riflessivo favorisce appieno lo sviluppo di competenze piuttosto che semplici saperi.

La competenza, però, non può essere trasmessa, perché appartiene alla persona, non è un “oggetto”che si acquisisce. La competenza si sviluppa

sempre più se viene sollecitata, se vengono proposte situazioni sfidanti/compiti significativi che obbligano ad attingere a tutte le risorse personali

a disposizione, conoscenze e abilità, ma anche volontà, emozioni, valori.

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STRATEGIE PREVISTE RISPETTO AGLI ALUNNI CHE NECESSITANO DI “BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI”

Attraverso i compiti significativi non soltanto si mobiliterà ciò che si sa, ma si acquisiscono nuove conoscenze, abilità e consapevolezza di sé e

delle proprie possibilità. “Gli insegnanti accompagneranno questo itinerario predisponendo microprogetti(unità di apprendimento) mirati allo

sviluppo delle competenze. Le unità di apprendimento rappresentano un segmento del curricolo che si propone di far conseguire all’alunno

aspetti di competenza attraverso l’azione e l’esperienza.

Così come indicato dalla Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 e dalla circolare Ministeriale n° 8 del 06/03/2013, per tutti gli alunni che manifestano

una qualche forma di difficoltà ad apprendere, cioè per tutti gli alunni che all’atto della valutazione risultano non aver raggiunto gli obiettivi previsti, va

predisposto un Piano Didattico Personalizzato. Le cause delle difficoltà possono essere transitorie o permanenti. Rientrano pertanto nella categoria

degli alunni con Bisogni Educativi Speciali non solo gli alunni ai quali è stato diagnosticato un disturbo dello sviluppo (disabilitante o meno), ma anche

gli alunni che sono in una condizione socio-ambientale che interferisce con gli apprendimenti.

Gli interventi esplicitati nel piano hanno lo scopo di promuovere processi inclusivi. A questo proposito si sottolinea che “Includere non significa

favorire l’adattamento dell’individuo ad un ambiente che è identificato come stabile e consolidato, ma strutturare un contesto dinamico che, partendo

dalla considerazione delle diversità di ognuno, cerchi di valorizzarle tutte” (Cottini, 2013). Per i bambini che presentano “Bisogni educativi Speciali”

ciascun team docente si impegna affinché venga strutturato un PDP nel quale, sulla base delle peculiarità cognitive, comportamentali acquisite e le

difficoltà emerse ed eventualmente certificate, vengano programmate specifiche attività e possibili strategie prendendo in considerazione tutte le risorse

disponibili, a cominciare dalle risorse personali dell’alunno, del gruppo classe, del team docente della famiglia ecc…. La prospettiva che le indicazioni

assumono è quella del riconoscimento e della valorizzazione delle forme di diversità , che vanno viste come risorsa e occasione di innovazione della

didattica(valorizzazione della ricchezza culturale e linguistica di alunni di origine non italiana; modalità didattiche attente a tecniche o tecnologie

facilitanti; promozione delle diverse forme di apprendimento collaborativo, dal cooperative learning, al tutoring, all’apprendimento tra pari..) per far sì

che la scuola sia di tutti e di ciascuno diventano essenziali la costruzione di percorsi attenti all’individualizzazione degli obiettivi e alla

personalizzazione degli apprendimenti e la ricerca di strategie efficacemente inclusive.

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VERIFICA E VALUTAZIONE

La valutazione nella Scuola dell’Infanzia risponde ad una funzione di carattere formativo, che riconosce, accompagna , descrive e documenta i

processi di crescita , evita di classificare e giudicare le prestazioni dei bambini, perché orienta a esplorare e incoraggiare lo sviluppo di tutte le

loro potenzialità. Il termine “formativo” della valutazione proprio perché valorizza le potenzialità del bambino si sottrae da una mera operazione

di misurazione e quantificazione degli apprendimenti, ma punta soprattutto sull’osservazione e documentazione degli stessi: “ Sono le esperienze

stesse realizzate dai bambini a raccontare i progressi raggiunti e le competenze acquisite ; sono la raccolta dei disegni e delle fotografie , la

registrazione delle conversazioni a informarci sul percorso svolto , non in modo freddo o astratto, ma inserite in un contesto motivante, fatto di

relazioni e affettività”. Questi materiali selezionati e raccolti con cura , consentono di comprendere il livello raggiunto dai bambini e

testimoniano il processo di crescita che ha avuto luogo nella scuola dell’INFANZIA.

Prendendo consapevolezza che nella scuola dell’infanzia non si parla propriamente di valutazione se non in termini di sviluppo di competenze

riferito ai Campi di Esperienza delle nuove indicazioni 2012, le competenze in entrata saranno valutate dalle insegnanti con valutazione

informale al fine di predisporre piste di lavoro stimolanti e a misura di bambino, successivamente per la fase intermedia e finale sono state

predisposte Griglie di osservazione e valutazione per rilevare i progressi raggiunti e lo sviluppo di ciascun bambino, in modo da documentare

il percorso di crescita individuale del bambino.

Assieme alle griglie di valutazione delle competenze è stato predisposto un documento di valutazione del comportamento : esso è un

documento che si fonda su vari elementi quali l’attitudine all’impegno, la capacità di collaborazione, il rispetto delle regole, la cura della

persona e delle cose, la capacità di relazione con l’adulto e con i coetanei.

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ORARI E ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA SCOLASTICA

Il curricolo della scuola dell’infanzia non coincide con la sola organizzazione delle attività didattiche, ma si esplica in una equilibrata integrazione di momenti di

cura, di relazione, di apprendimento dove le stesse routine (ingresso, pasto, ecc.) svolgono una funzione di regolazione dei ritmi della giornata e si offrono come

“base sicura” per nuove esperienze e sollecitazioni (Indicazioni Nazionali).

TEMPI SPAZI ATTIVITÀ

8:15-9:15 salone di accoglienza

(intergruppo)

sezione di appartenenza

Routine: ingresso e accoglienza

Giochi negli angoli strutturati (giochi di ruolo)

Attività libere( puzzle, blocchi logici, costruzioni, attività grafiche…)

9:15-9:30 salone-accoglienza(intergruppo)

sezione di appartenenza

Attività in grande gruppo: giochi cantati, girotondi, canti…

9:30-9:45 sezione di appartenenza Routine: presenze, incarichi

9:45-10:00 servizi igienici Routine: igiene personale

10:00-10:30 sezione di appartenenza Routine: spuntino

10:30-12:00 sezione a rotazione(intergruppo)

sezione di appartenenza

Attività educativo-didattiche: di sezione, d’intersezione, laboratoriali

12:00-12:15 Servizi igienici Routine: igiene personale

12:15-13:15 Aula-gioco

Salone di accoglienza

Cortile scuola

Routine: pranzo

Giochi liberi all’aperto, nell’aula-gioco per i bambini che pranzano a casa

Prima uscita

13:15-14:00 Sezione di appartenenza

Aula- gioco

Salone di accoglienza

Cortile scuola

Gioco libero negli angoli strutturati, attività libere, giochi all’aperto

14:00-14:15 Sezione di appartenenza Accoglienza

14:00-15:00 Sezione di appartenenza

Sezione a rotazione (intergruppo)

Attività educativo-didattiche: di sezione, intersezione, laboratoriali

15:00-15:15 Sezione di appartenenza

Sezione a rotazione(intergruppo)

Routine: merenda

15:15-15:45 Sezione di appartenenza

Sezione a rotazione

Attività libera a tavolino, spazi strutturati, gioco all’aperto

15:45-16:15 Sezione di appartenenza Seconda uscita