Cuneo, dal 13 al 15 aprile la IX Fiera del volontariato€¦ · L'autismo, la cui causa non è...

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Cuneo, dal 13 al 15 aprile la IX Fiera del volontariato Volontariato a prova di ben-essere. E’ questo lo slogan della prossima Fiera del volontariato, il consueto appuntamento organizzato dal Csv Società solidale di Cuneo per festeggiare e promuovere le associazioni del territorio. “La Fiera è un’occasione fondamentale per promuovere le associazioni di volontariato, i loro progetti e le buone prassi del nostro territorio provinciale così ricco di solidarietà” - ha commentato il presidente del Csv, Giorgio Groppo. Giunta ormai alla nona edizione la fiera si terrà a Saluzzo dal 13 al 15 aprile e quest’anno sarà caratterizzata da due momenti importanti: durante l’inaugurazione Antonio Marzano, Presidente Cnel, presenterà per la prima volta in Italia, gli indicatori del volontariato sul benessere della nostra società, mentre sabato 14 aprile si terrà il convegno “L’etica della vita e l’emergenza educativa oggi” tenuto dal Card. Elio Sgreccia, uno dei maggiori esperti di Bioetica, già Presidente della Pontificia accademia "Pro Vita" e attuale Presidente della Fondazione "Ut Vitam Habeant". fonte: redattoresociale.it – 2 aprile 2012

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Cuneo, dal 13 al 15 aprile la IX Fiera del volontar iato Volontariato a prova di ben-essere. E’ questo lo slogan della prossima Fiera del volontariato, il consueto appuntamento organizzato dal Csv Società solidale di Cuneo per festeggiare e promuovere le associazioni del territorio. “La Fiera è un’occasione fondamentale per promuovere le associazioni di volontariato, i loro progetti e le buone prassi del nostro territorio provinciale così ricco di solidarietà” - ha commentato il presidente del Csv, Giorgio Groppo. Giunta ormai alla nona edizione la fiera si terrà a Saluzzo dal 13 al 15 aprile e quest’anno sarà caratterizzata da due momenti importanti: durante l’inaugurazione Antonio Marzano, Presidente Cnel, presenterà per la prima volta in Italia, gli indicatori del volontariato sul benessere della nostra società, mentre sabato 14 aprile si terrà il convegno “L’etica della vita e l’emergenza educativa oggi” tenuto dal Card. Elio Sgreccia, uno dei maggiori esperti di Bioetica, già Presidente della Pontificia accademia "Pro Vita" e attuale Presidente della Fondazione "Ut Vitam Habeant". fonte: redattoresociale.it – 2 aprile 2012

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Disabilità visiva, accordo tra Regione Toscana e Un ione Italiana Ciechi e Ipovedenti Impegno ad individuare nuovi strumenti e tecnologie destinate alle persone con disabilità visiva per promuoverne l’inserimento sociale e scolastico, l’esercizio dei diritti ed aumentare gli spazi di autonomia. Si rinnova e si potenzia il rapporto tra Regione ed il Consiglio Regionale Toscano dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti grazie ad un accordo di collaborazione che è stato firmato stamattina presso gli uffici di Novoli dell’assessorato regionale al welfare. Il contributo regionale ammonta a 30 mila euro. “Già da tempo – ha commentato l’assessore al welfare Salvatore Allocca – la Regione intrattiene rapporti molto stretti con l’Unione Italiana Ciechi attraverso la realizzazione di iniziative e la promozione di politiche destinate a favorire l’integrazione dei disabili visivi. Inoltre a Firenze ci sono due strutture, la Stamperia Braille e la Scuola Cani Guida di Scandicci, entrambe di proprietà regionale, che mettono a disposizione servizi fondamentali per queste persone. La firma di questo accordo vuole quindi intensificare un legame già esistente e mettere in condizione un numero sempre più elevato di persone di svolgere le normali attività della vita quotidiana con sempre maggior autonomia”. Gli obiettivi contenuti nell’accordo (per la realizzazione dei quali verranno poste in essere attività di vario tipo) prevedono la creazione di un rapporto di collaborazione costante tra Regione e UICI per approfondire la conoscenza delle specifiche problematiche originate da questa forma di disabilità. Obiettivi comuni saranno l’individuazione di progetti, ausili e servizi destinati ad aumentare l’integrazione sociale ed il grado di autonomia delle persone non vedenti ed ipovedenti in campo culturale e motorio, la promozione di rapporti con tutti gli ambiti della vita personale (famiglia, scuola, lavoro, tempo libero e sport) per la creazione di progetti specifici e personalizzati. A tutto ciò si aggiungerà la ricerca di nuove tecnologie, sia per la produzione di ausili innovativi che per migliorare quelli già esistenti intensificando la collaborazione con istituzioni, nazionali ed estere, e laboratori di ricerca, l’organizzazione di corsi di formazione, aggiornamento, qualificazione e riqualificazione professionale degli operatori del settore e di campagne di comunicazione per aumentare la sensibilità sociale nei confronti di questo tipo di disabilità. Sarà inoltre costituito un Comitato d’indirizzo composto da 6 membri (il dirigente responsabile della Scuola Nazionale Cani Guida per Ciechi di Scandicci e della Stamperia Braille, due esperti regionali con competenze specifiche e tre rappresentanti dell’UICI) per il coordinamento di tutte le attività destinate al raggiungimento degli obiettivi contenuti nell’accordo e per studiare ed approfondire materie e problematiche relative alla disabilità visiva. fonte: orizzontescuola.it – 2 aprile 2012

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Lo sport come speranza di vita

Il 2 aprile è la giornata dell’autismo. In tutto il mondo iniziative per sensibilizzare su questo disagio Kathrin Oberhauser, 20 anni, di Bressanone, è campionessa di nuoto, specialità rana. «È sempre stata attirata dall’acqua, come genitori, per via della sua sindrome autistica, eravamo sempre attenti alla sua sicurezza. Poi ha cominciato a nuotare e il rapporto con l’acqua è diventato gestibile», racconta la mamma, Marlene Mayr. Non solo. «Da quando fa gare Kathrin è più autonoma: riesce a prepararsi la valigia quasi da sola, come studentessa (5° classe del liceo sociopsicopedagogico) è diventata più responsabile. E va alle competizioni accompagnata dalla sua allenatrice Sabrina Dal Col. Oggi Kathrin riesce a relazionarsi e a parlare anche in italiano, dato che la sua prima lingua è il tedesco». COS’E’ - Le persone con autismo hanno problemi comportamentali, con atti ripetitivi, anomali, e nelle forme più gravi con gesti auto-etero aggressivi. L'autismo, la cui causa non è nota, colpisce da 2 a 20 persone su 10.000. I maschi sono soggetti 4 volte di più delle femmine. In Italia, dal 1958 opera Anfass-associazione nazionale famiglie di disabili intellettivi . Alcune associazioni di genitori impegnate nella difesa dei diritti delle persone con disturbi dello spettro autistico si sono unite nella Federazione delle Associazioni Nazionali a Tutela delle persone con Autismo e Sindrome di Asperger. SPORT E AUTISMO - «I genitori devono vincere il timore di mettere il figlio in situazioni nuove e quindi stressanti», spiega Nicola Pintus, presidente di Progetto Filippide, realtà che dal 1983 promuove lo sport fra le persone con disturbi dello spettro autistico. Il nuoto e l’atletica sono le attività sportive in cui le persone con autismo riescono a dare il meglio. «Nuoto e corsa sono sport individuali ma non si fanno da soli. Ci sono i compagni di corso, gli allenatori, i volontari con cui tutti i ragazzi, prima o poi, riescono a instaurare delle relazioni. Con le trasferte e le gare imparano a controllare in parte la loro grande paura dell’imprevisto. Un approccio che ha ricadute positive nella quotidianità. Lo sport non guarisce l’autismo, ma per tante famiglie è una speranza di vita». AGONISMO - «Chi comincia e ha talento riesce a ottenere buoni risultati sino ad arrivare alle Paralimpiadi – afferma Marco Peciarolo, referente tecnico nazionale Fisdir - Comitato italiano paralimpico. La ripetitività dei gesti che li caratterizza è una condizione che facilita l’apprendimento sportivo. Questi atleti, però, vogliono migliorare i loro risultati e per questo accettano dure sessioni di allenamento». Non ci sono nuoto e corsa per autistici. «Cambiano i tempi di apprendimento, che in questo caso sono lunghi, e il metodo di insegnamento. Regole e impianti sono gli stessi. Per questo i tecnici sono quelli federali che, però, hanno seguito corsi di perfezionamento soprattutto per relazionarsi e comunicare in maniera efficace». LONDRA 2012 - Kathrin Oberhauser sta lavorando per qualificarsi alle Paralimpiadi del prossimo settembre: deve migliorare di 8 decimi il 1’35’’ nei 100m rana. Una gara contro il cronometro e altri nuotatori che si stanno battendo per vestire la maglia della nazionale italiana. Fra questi anche l’emiliano Kevin Casali, anche lui autistico, che deve scendere sotto i 2’10 nei 200 stile libero. RIAMMISSIONE - Dopo dodici anni le disabilità intellettive e relazioni, che comprendono anche l’autismo, tornano ai Giochi Paralimpici. In particolare gli atleti gareggeranno, nel nuoto e nell’atletica e nel tennis tavolo (in quest’ultima disciplina non ci saranno azzurri). Gli atleti con disabilità intellettiva e relazionale erano stati esclusi dai Giochi dopo che alle Paralimpiadi di Sidney 2000 il reporter spagnolo Carlos Ribagorda normodotato giocò nella squadra di basket paralimpico categoria disabilità intellettiva e relazionale, dimostrando le lacune dell’organizzazione. Da quel momento gli organismi internazionali hanno introdotto un nuovo sistema di classificazione delle disabilità che è entrato in vigore in occasione delle qualificazioni dei Giochi di Londra. fonte: corrieredellasera.it – 2 aprile 2012

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Servizio civile: al via oggi 350 ragazzi su progett i Acli Vanessa ad Enna aiuterà i ragazzi nel doposcuola. Domenico all’Aquila organizzerà cineforum per i giovani. Michele a Napoli avvicinerà le famiglie ai servizi sociali. Lucia, invece, è partita per Santiago, in Cile, dai nostri connazionali all’estero. Roberto è a Scutari, in Albania, con i giovani del posto Prende il via oggi, lunedì 2 aprile, l’esperienza del servizio civile per 350 ragazzi e ragazze impegnati con le Acli in Italia, in 20 regioni e 108 province, per 12 mesi. Altri 27 volontari sono all’estero già dallo scorso febbraio, sparsi in 13 Paesi nel mondo: da Parigi a Istanbul, da Buenos Aires a Dakar, da New York a Sidney. In tutto 19 progetti, che vedranno i ragazzi impegnati nella lotta all’evasione scolastica e nell’assistenza agli anziani, agli immigrati, alle persone disabili; nell’educazione dei giovani e nella promozione culturale; nel sostegno agli italiani all’estero e nella cooperazione internazionale. «Un’esperienza straordinaria destinata purtroppo a scomparire – avverte Vittoria Boni, responsabile del servizio civile per le Acli – se la politica non deciderà finalmente di tornare ad investire in quella che rappresenta forse l’unica strategia di politica giovanile offerta dallo Stato ai giovani di questo Paese; una palestra educativa per crescere come persone e come cittadini, in un’ottica di condivisione e di solidarietà; un’esperienza che viene guardata con attenzione anche dagli altri Paesi europei». Il servizio civile nazionale rischia di chiudere i battenti per mancanza di fondi. La legge di stabilità ha ridotto le risorse disponibili dai 113 milioni all’anno, previsti per il prossimo triennio, a 68,8 milioni per il 2012, 76,3 milioni per il 2013, 83,8 milioni per il 2014. La partenza dei volontari per il 2013 è a rischio (e già quest’anno è stata scaglionata per la carenza di risorse). L’Ufficio nazionale per il servizio civile non ha ancora pubblicato una data per la presentazione dei nuovi progetti da parte degli oltre 3.500 enti accreditati. I finanziamenti per dare la possibilità ai giovani dai 18 ai 28 anni di dedicare un anno della propria vita “alla difesa non armata e non violenta della Patria” – come recita le legge 64 del 2011 – sono diminuiti progressivamente negli ultimi anni: dai 296 milioni di euro del 2007 ai 68,8 milioni di quest’anno. Nel 2007 partivano più di 57mila ragazzi e ragazze. Quest’anno appena 10mila. fonte: vita.it – 2 aprile 2012

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“Vietato non toccare” un modo diverso di ‘sentire’ l’arte A Modena c’è un museo che ha preso un’iniziativa singolare e innovativa, offrire ai propri visitatori un approccio diverso all’arte mediante la multisensorialità, “una dimensione culturale che comincia a farsi strada e a interessare numerose istituzioni culturali nazionali e straniere” e che nello specifico consiste in un percorso tattile per conoscere le opere non soltanto attraverso l’occhio e la vista. Il Museo in questione è il Civico d’Arte con sede al terzo piano del Palazzo dei Musei, l’iniziativa dal titolo eloquente “Vietato non toccare” è permanente, l’ingresso è gratuito e l’esperienza proposta non è indirizzata solo ai non vedenti o a chi ha deficit visivi ma a tutti coloro che, ad esempio, vogliano meglio conoscere la splendida Fanciulla con turbante del pittore seicentesco Francesco Stringa attraverso una traduzione tridimensionale in vetroresina o la Madonna di Piazza di Antonio Begarelli lungo le linee della riproduzione in terracotta firmata da Paolo Sighinolfi nel 2011. Numerosi altri sono i pezzi ‘da sentire’ e dunque da vedere tramite il tatto, tra cui alcuni preziosi frammenti di ceramica graffita rinascimentale provenienti dai depositi dello stesso Museo Civico d’Arte. Per ulteriori informazioni è consultabile il sito www.comune.modena.it/museoarte oppure è attivo il numero 059.203 31 01. fonte: modenaqui.it – 2 aprile 2012

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Essere disabili e vivere senza barriere, arriva un fondo da 5 milioni Dopo la fase sperimentale avviata nel 2010, la Regione Toscana mette a regime il progetto "Vita Indipendente", stanziando 5 milioni di euro per il 2012. I destinatari del progetto sono le persone con disabilità grave fisico-motoria, che esprimono la volontà di rimanere nel proprio domicilio e che intendono realizzare un progetto di vita individuale, finalizzato alla conduzione di una normale vita personale e familiare. "Frequentare amici, viaggiare e visitare nuovi luoghi, continuare gli studi, cercarsi un lavoro, seguire i propri orientamenti religiosi, partecipare alla vita pubblica. Questi sono solo alcuni esempi delle opportunità che tutti i cittadini hanno – afferma Patrizia Castellucci, direttore dei servizi sociali della Asl, ma che molto spesso vengono negate alle persone con gravi disabilità, a causa dell'isolamento domestico, nelle comunità o negli istituti, o per la mancanza di forme adeguate di assistenza". Il progetto regionale, si sostanzia nella possibilità che viene concessa ad una persona adulta con gravi disabilità di realizzare un'assistenza personale autogestita, attraverso la libera scelta e la conseguente assunzione con regolare contratto di lavoro, di un assistente personale, formato e retribuito sulla base delle proprie necessità individuali: dalla cura personale (alzarsi, lavarsi, vestirsi, mangiare, ecc), all'assistenza personale (nelle attività domestiche, sul lavoro, per lo studio, ecc), agli interventi per l'accessibilità e la mobilità (spostamenti, commissioni, uscite, ecc). Opportunità di cui, nella fase sperimentale 2010/2011, hanno usufruito 35 disabili residenti nella varie zone sanitarie della nostra provincia, con oltre 335.000 euro di contributi erogati. "I contributi già assegnati continueranno ad essere erogati fino a tutto il mese di giugno prossimo, precisa ancora il direttore dei servizi sociali, poi verranno sospesi, poiché con il passaggio a regime del progetto e l'emissione dei nuovi bandi, in base alle risorse che la Regione assegnerà alle nostre zone sanitarie, saranno stilate le nuove graduatorie degli aventi diritto. Conseguentemente, anche chi già usufruisce del contributo dovrà ripresentare la domanda". Rispetto alla fase sperimentale, l'entità dei contributi concessi ad ogni disabile inserito nel progetto sarà compresa tra 800 e 1.800 euro mensili. Per l'individuazione dell'assistente da assumere, la persona disabile potrà utilizzare personale privato o personale di cooperative sociali o associazioni, mentre non sarà in alcun modo possibile assumere parenti ed affini entro il terzo grado. Per la valutazione dei progetti e la conseguente formazione delle graduatorie, saranno presi in considerazione una serie di criteri riferibili alla gravità funzionale di ogni soggetto, alla tipologia degli obiettivi del progetto (percorsi di studio o lavorativi, carichi familiari, azioni comuni di vita quotidiana, ecc), alla eventuale rinuncia da parte dell'interessato ad altri servizi assistenziali in atto, alla condizione familiare, abitativa ed ambientale. Coloro che sono in possesso dei requisiti richiesti (persone con disabilità fisico-motoria e/o sensoriali grave, non correlate a deficit cognitivi, di età superiore ai 18 anni, con certificazione di gravità ai sensi dell'art. 3, comma 3, della Legge n. 104/92), interessati ad accedere al contributo, dovranno presentare il proprio progetto - redatto in un apposito modulo - ad uno dei Punti Insieme della zona sanitaria di appartenenza, entro il 2 maggio. Sempre ai Punti Insieme si potrà fare riferimento per avere informazioni più approfondite o per ottenere aiuto nella compilazione della domanda/progetto. Il testo integrale degli Avvisi ed i moduli per la redazione dei progetti sono reperibili presso i Punti Insieme di ogni zona socio-sanitaria o nel sito web della Asl 8 (http://www.usl8.toscana.it) fonte: arezzonotizie.it – 3 aprile 2012 .

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L’arte racconta l’autismo: “C’è un muro di silenzio e lo Stato non garantisce assistenza”

"Percorsi immaginari" in una mostra a Milano attraverso pitture, sculture, installazioni. In Italia sono autistici oltre 10 bambini ogni 10 mila, ma se si considerano tutti i disturbi dello spettro autistico la prevalenza supera i 40 casi per 10 mila. Il tempismo nella diagnosi è fondamentale, ma poi è essenziale un vero impegno nel sostegno scolastico. Invece negli ultimi anni le ore sono state drasticamente ridotte. Dal Raymond di Rain Man, cinema e televisione ci hanno mostrato e raccontato figure di autistici ‘particolari’, chiuse nella loro incomunicabilità, ma anche molto affascinanti e geniali, dotate di talenti eccezionali. La realtà però è ben diversa. Le famiglie con un figlio autistico in Italia sono circa 360mila e sono sostanzialmente sole, perchè ricevono pochissima assistenza dallo Stato. Ma il muro più difficile da abbattere è la mancanza di relazioni e l’isolamento che circonda queste persone e le loro famiglie. Per questo motivo una ventina di genitori con figli autistici hanno deciso di organizzare la mostra “EssenzialMente-Autismo Immaginato”, inaugurata oggi a Milano presso la Casa dell’Energia di Piazza Po, in occasione della Giornata mondiale sull’autismo. “L’intento è quello di parlare e far capire alla gente comune – spiega Fabrizia Rondelli, tra le organizzatrici dell’evento e mamma di un adolescente austico – cos’è l’autismo attraverso l’arte. Raccontare con pitture, sculture, installazioni, fotografie e manifesti i percorsi immaginari, il silenzio a cui spesso le persone con autismo sono condannate, per rendere visibile ciò che da sempre è costretto all’invisibilità”. Al progetto partecipano una trentina di artisti dell’associazione “Arte tra la gente”, specializzati nel raccontare temi sociali attraverso l’arte, oltre ai genitori, gli stessi ragazzi autistici, che hanno dato anche il loro contributo sul fronte artistico, e l’associazione L’ortica. La mostra proseguirà fino al 15 aprile (gli ultimi giorni saranno alla Rotonda della Besana, sempre a Milano), con il patrocinio del Comune. Un’occasione dunque per far conoscere un mondo sconosciuto ai più, irto di problemi e difficoltà. Prima fra tutte quella di una diagnosi tempestiva, che ancora oggi rimane un miraggio per molti. L’autismo colpisce in Italia oltre 10 bambini ogni 10 mila, ma se si considerano tutti i disturbi dello spettro autistico la prevalenza supera i 40 casi per 10 mila. La malattia colpisce i maschi in misura 3-4 volte superiore rispetto alle femmine “e le cause ancora non sono chiare. In molti casi la diagnosi arriva dopo 5 anni, a volte mai – continua Rondelli – Eppure è fondamentale che sia precoce per intervenire subito con le giuste terapie comportamentali. Se non lo si fa, ci si ritrova poi con adolescenti e adulti ingestibili. Adesso comunque le cose stanno un po’ migliorando. Se il pediatra è in gamba, manda subito la famiglia da un neuropsichiatra o in ospedale”. Una volta ricevuta la diagnosi però, l’assistenza che si riceve dallo Stato è ben poca cosa. “Solo un’ora di psicomotricità a settimana – prosegue – a volte abbinata ad una visita psicologica, che però è più utile ai genitori come sostegno che al bambino. Ormai si è visto che le terapie più efficaci sono quelle comportamentali, e in particolare la terapia Aba (Analisi del comportamento applicata all’autismo), per cui le famiglie spendono anche 2000 euro al mese di tasca propria. L’approccio psicologico può essere utile ai genitori ma non ai bambini, e chi sta lottando per far modificare le recenti linee guide dell’Istituto superiore di sanità, che ha ritenuto efficace solo la terapia comportamentale, farebbe bene ad essere onesto e riconoscere la verità”.

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Proprio su questo fronte è infatti in atto una ‘guerra’ di petizioni e tavoli per far cambiare le linee guida e inserire anche altri tipi di approcci, come quello psicanalitico. Diatribe a parte, i problemi continuano a scuola e sul lavoro. I continui tagli all’istruzione rendono sempre più difficile per questi bambini avere un insegnante di sostegno qualificato che possa seguirli. Secondo un’indagine del Censis, condotta su 302 famiglie con altrettante persone affette da autismo, le ore di sostegno ricevute da personale pubblico sono 24,1, ma al Sud scendono a 19,1, mentre al centro sono 28,7. Una volta che si cresce la questione è cosa far fare a questi ragazzi. Tra chi non frequenta la scuola, soprattutto negli adulti, l’attività più frequente è rappresentata dalla frequentazione di un centro diurno (13,2%), mentre l’8,3% (che diventa il 13,9% tra gli adolescenti) non svolge alcuna attività, rimanendo a casa o in istituto per tutto il giorno. Di fatto, rileva il Censis, l’assistenza delle persone affette da autismo rimane in Italia un ”onere esclusivo delle famiglie”, con pesanti conseguenze. Il 65,9% riferisce infatti modifiche in neg ativo del lavoro di almeno uno dei genitori, soprattutto le madri (62,6% dei casi). In particolare, il 25,9% delle madri lascia o perde il lavoro, mentre il 23,4% lo riduce. “Siamo soli – conclude amara Rondelli – e gli altri non ci aiutano. Ma noi continueremo a lottare, soprattutto per rompere la gabbia che gli altri costruiscono attorno ai nostri figli, non cercando un modo di comunicare con loro e conoscerli”. fonte: Ilfattoquotidiano.it – 3 aprile 2012

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Giornata Nazionale della Persona con Lesione al Mid ollo Spinale

In occasione della "Giornata Nazionale della Persona con Lesione al Midollo Spinale", indetta con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, il 4 aprile 2012, la FAIP onlus vuole utilizzare la musica quale veicolo di comunicazione e sensibilizzazione per sostenere la ricerca scientifica. Da sempre la musica restituisce un valore nei passaggi importanti di una Comunità, risuona nei momenti di gioia e di festa, serve a dar forma alle emozioni di ognuno di noi VINTAGE RADIO è un'iniziativa della campagna "Mettiamo in Piedi la Ricerca", promossa da FAIP onlus - Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici.In Italia vivono, circa, 80.000 persone con disabilità colpite da lesione al midollo spinale. Ogni anno si verificano, circa, 1.200 casi. L'80% di queste persone ha un'età compresa tra i 20 ed i 40 anni, e ancora oggi in alcune aree del nostro Paese, per la mancanza di cure adeguate, è alto il rischio di morte a seguito di una lesione midollare.In Italia non esiste un programma di Ricerca da parte di istituzioni pubbliche o private. Per quanto motivo la FAIP onlus, da anni, si è fatta carico di sostenere laboratori scientifici italiani impegnati nello Studio e nella realizzazione di progetti di Ricerca sulle lesioni al midollo spinale.Valerio Billeri (http://www.myspace.com/valeriobilleri) Al successo e al plauso del pubblico non è nuovo: Valerio Billeri è già stato onorato di importanti premi tra i quali brilla la targa conseguita al "Premio Fabrizio De Andrè", col secondo posto nella categoria "Artisti Emergenti". Peculiare la sua ispirazione: Valerio Billeri prova a far coincidere le storie raccolte nei suoi testi con squarci di vita di chi l'ascolta. Operazione letterariamente non facile e risultato artisticamente non garantito, ma se l'esperimento ha buon esito regala l'emozione di sentire parlar di sé, di vedere davanti ai propri occhi la stessa alba dietro la finestra semiaperta, di udire gridare la propria rabbia, pregare la stessa accorata/dannata preghiera. Operazione premeditata o fortuita coincidenza? Forse, assorbita "avidamente - per dirla con parole del grande Eduardo De Filippo - e con pietà, la vita di tanta gente", forte di capacità introspettiva e di moduli vocali spesso rabbiosamente grintosi, sempre intimamente sonori, Valerio Billeri sceglie un percorso diverso, inverso per raccontare di sé e delle proprie emozioni. (Dottoressa Enza Turrisi) I "Pezzi d'Assemblaggio" sono: Valerio Billeri (voce e chitarra acustica); Alessandro Cefali (basso); Gianni Ferretti (piano e tastiere); Daniele Giovannoni (batteria); Fabio Tempesta (chitarre elettriche). Musicisti addizionali: Paolo Bonfanti, Antonio Zirilli, Willie Nile, The Blastwaves, Justine e Janus, Massimiliano La Rocca- Il sito Faip Onlus Per chi volesse contribuire a finanziare la ricerca sulle lesioni al midollo spinale Banca Credito Cooperativo, Filiale di Roma Agenzia 026 - Codice IBAN IT10 Z083 2703 2260 0000 0007576 fonte: tiscali.it – 3 aprile 2012

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“Cinedeaf”, a maggio il primo festival del Cinema S ordo di Roma L’Istituto Statale per Sordi di Roma, con il contributo della Provincia di Roma e il patrocinio di Ministero per i Beni Artistici e Culturali, Ente Nazionale Sordi, Rai Segretariato Sociale e Regione Lazio – Assessorato alla Cultura, Arte e Sport, organizza nei giorni 3-4-5 maggio 2012, presso il Nuovo Cinema Aquila, l’evento CINEDEAF – I° edizione del Festival del Cinema Sordo di Roma. L’obiettivo del Festival è dare visibilità a opere video di registi sordi nazionali e internazionali e a produzioni che abbiano come tematica centrale la sordità, la Cultura Sorda e le Lingue dei Segni. Significativa è stata la partecipazione al concorso e l’adesione al Festival, sono infatti pervenuti 150 film tra i quali sono state selezionate oltre 30 opere che comporranno il programma di questa tre giorni dedicata al Deaf Cinema. Il programma sarà articolato nelle sezioni: ‘CONCORSO’, in cui troveranno posto documentari e cortometraggi di registi sordi e registi udenti, uno spazio dedicato alle ‘SCUOLE’, la panoramica internazionale ‘MONDO DEAF’ e una proiezione-evento al giorno per la sezione speciale ‘CINEDEAF EVENTI’. fonte: disablog.it - 4 aprile 2012

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Festival internazionale del cinema patologico, dall ’11 al 15 aprile a Roma Il Festival Internazionale del Cinema Patologico (dall’11 al 15 aprile, Teatro Patologico sito in Via Cassia, 472 a Roma) nasce con lo scopo di attivare una sinergia tra il mondo del cinema e l’ambiente in cui si lavora sul disagio mentale e sociale. Elemento innovativo dal punto di vista artistico e sociale di questo Festival è la giuria: presieduta dall’attore diversamente abile Stefano Nicolò Amati e composta da 20 ragazzi disabili psichici. Una giuria veramente particolare, unica al mondo, che si mette alla prova come un’équipe di valutazione, che adotterà parametri e criteri lontani dai canoni comuni. I ragazzi coinvolti hanno svolto un periodo di formazione cinematografica avvenuto all’interno del programma didattico della Scuola di Formazione Teatrale per Ragazzi Diversamente Abili “La Magia del Teatro”, che ha cominciato le sue attività a partire da gennaio 2012. Nel programma della Manifestazione sono previsti appuntamenti musicali, incontri con alcuni protagonisti del mondo del cinema, dibattiti che affronteranno tematiche legate alla disabilità mentale ai quali prenderanno parte rappresentanti politici, istituzionali e professori universitari (sociologia, cinema e psicologia), proiezione del lungometraggio vincitore, selezionato dalla giuria in un periodo di formazione precedente al Festival, e le proiezioni di tutti i cortometraggi in competizione. fonte: indie-eye.it – 4 aprile 2012

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Parcheggi riservati, campagne contro la sosta selv aggia Da Pescara all'Aquila le campagne per convincere gli automobilisti a non occupare i posti auto per i disabili Parcheggi riservati a persone con disabilità ma occupati da veicoli non autorizzati. Un abuso che impedisce a chi ne ha diritto di sostare nell’area delimitata da strisce gialle e contrassegnata dall’apposito simbolo sulla pavimentazione. Per garantire a chi ha una invalidità temporanea o permanente la libera circolazione in città, di recente i Comuni di Pescara e L’Aquila hanno promosso due iniziative: il primo, la campagna «No handicap = No parking», il secondo «Segnala l’abuso». Si aggiungono agli interventi già adottati in altri Comuni italiani per sensibilizzare automobilisti «indisciplinati» al rispetto di un diritto sancito dal Codice della Strada, che prevede per chi è munito del contrassegno arancione l’utilizzo dello stallo di sosta, con lo spazio necessario per entrare e uscire dall’automobile e l’apertura dello sportello. NUOVI CARTELLI STRADALI - A Pescara la campagna contro la sosta «selvaggia», avviata circa un mese fa, ha per slogan «No handicap = No parking», ovvero: chi non ha una disabilità non deve occupare con la propria macchina il posto auto riservato a chi invece ce l’ha. Nuovi cartelli stradali, installati nelle principali strade cittadine, ricordano agli automobilisti non autorizzati il divieto di parcheggiare nell’area delimitata dalle strisce gialle. INFORMAZIONE E REPRESSIONE - Da qualche settimana a L’Aquila si replica l’iniziativa «Segnala l’abuso», già avviata in altri Comuni abruzzesi: Montesilvano e Chieti. In corrispondenza dei parcheggi riservati alle persone con disabilità, il Comune sta facendo posizionare dei cartelli sui quali trovare il numero di telefono del comando di Polizia Municipale per richiedere l’intervento dei vigili, ma anche un avviso in cui si ricorda che la sosta abusiva è punita con 80 euro di multa e una decurtazione di due punti dalla patente, ai sensi del Codice della Strada. DIRITTO ALLA MOBILITÀ - E a Montesilvano, dove la campagna «Segnala l’abuso» è attiva dal 2006, nel corso degli anni la sosta selvaggia si è ridotta notevolmente. « È stata tra le prime iniziative dell’Ufficio DisAbili del Comune, in sinergia con il Comando di Polizia municipale – dice il responsabile del servizio, Claudio Ferrante - . Abbiamo puntato sull’ informazione per sensibilizzare i cittadini, ma anche sui controlli e la repressione degli abusi». Accanto ai parcheggi riservati ai disabili, i cittadini trovano il cartello col numero verde, gratuito anche da cellulare, per segnalare ai vigili urbani le infrazioni degli automobilisti. «Se ho bisogno di quel posto perché è l’unico che mi permette di accedere, per esempio, a un ufficio pubblico, ma lo trovo occupato da chi non è autorizzato, il mio diritto alla mobilità viene violato», sottolinea Ferrante. Da qui l’importanza della segnalazione tempestiva ai vigili, che inviano la pattuglia più vicina al parcheggio occupato abusivamente, o al marciapiede ostruito, oppure allo scivolo bloccato. fonte: corriere.it – 5 aprile 2012

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"Helps" nuove prospettive a sostegno anziani e disa bili in otto paesi europei Promuovere strategie di sviluppo e buone pratiche per il miglioramento della qualità della vita delle persone più fragili e vulnerabili, in particolare anziani e disabili, confrontando conoscenze ed esperienze maturate in otto diversi Paesi dell'Europa centrale per sviluppare soluzioni abitative e di cura innovative, in grado di dare risposte concrete ai crescenti bisogni, sempre più legati anche all'invecchiamento della popolazione. E' l'obiettivo del progetto denominato Helps (Housing and Homecare for the Elderly and vulnerable people and Local Partnership Strategies in Central European cities), che oggi ha visto il lancio ufficiale nel corso di un convegno a Trieste, introdotto dall'assessore regionale alle relazioni internazionali, Elio De Anna, e dal direttore centrale salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali della Regione, Gianni Cortiula, e moderato da Gian Matteo Apuzzo, che dell'iniziativa è project manager. Come ha ricordato l'assessore De Anna, il progetto è promosso nell'ambito del programma di cooperazione transnazionale "Central Europe". Vi partecipano enti e istituzioni di otto Paesi ed è coordinato dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Importanti le risorse economiche a disposizione: dall'Europa arrivano infatti oltre 2,6 milioni di euro, di cui mezzo milione a beneficio della nostra regione, che in questo modo accentua il proprio respiro internazionale, potendo ragionare, secondo l'assessore, in un'ottica sovranazionale anche in sanità, in piena sintonia con lo spirito della neocostituita Euroregione. Un progetto che offre l'opportunità di esplorare nuove opportunità a beneficio di anziani e persone con disabilità, favorendone un'autonomia attiva, sempre nell'ottica della indispensabile sostenibilità della spesa sanitaria. Non casuale il lancio dell'iniziativa nel 2012, definito anno europeo dell'invecchiamento sano e attivo. Due, secondo il direttore Cortiula, gli obiettivi che si prefigge l'Amministrazione regionale: promuovere la domiciliarità, ovvero la permanenza nel proprio contesto familiare, e parallelamente diminuire l'istituzionalizzazione di anziani e disabili. Ma in ogni caso, a seconda delle necessità, contribuire anche grazie all'innovazione a creare luoghi accoglienti e funzionali, ove ritrovare la propria identità con il supporto di adeguate tecnologie, oltre che di personale motivato e preparato. Nell'occasione Cortiula ha ricordato l'impegno della Regione, in un contesto in cui nonostante le riduzioni dei trasferimenti da parte dello Stato si è scelto di mantenere inalterate le risorse per il sociale: supporto ai servizi domiciliari, gestione del Fondo per l'autonomia possibile che da solo vale 32 milioni all'anno, conclusione del percorso di riqualificazione dell'offerta residenziale. Il tutto inserito nel più ampio riassetto della sanità in regione, che punta a migliorare l'organizzazione per garantire il principio di omogeneità di servizi, a parità di condizioni, e quindi uguaglianza e di equità. Helps potrà dunque fare del Friuli Venezia Giulia un laboratorio dove si confrontano conoscenze ed esperienze, in una prospettiva dove ampia sarà la collaborazione tra il pubblico e il privato, tra cui già ora figurano i principali centri di ricerca che operano in Friuli Venezia Giulia: da Area Science Park alla Fondazione Snaidero, da Friuli Innovazione al Polo tecnologico di Pordenone. fonte: italiannetwork.it – 5 aprile 2012

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Parole, suoni colori: un concorso per raccontare la disabilita’ Gli elaborati, che possono essere opere di scrittura, musica o arte, vanno inviate entro il 10 giugno 2012 L’arte come mezzo per raccontare la disabilità e raccontarsi. E’ questo il senso di “Parole, Suoni, Colori… per camminare insieme”, concorso nazionale bandito dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Anghiari, che vuole appunto dare voce, attraverso la narrazione, la musica e la rappresentazione grafica, al mondo dei disabili, alle loro famiglie e agli operatori del settore. TEMA E DESTINATARI Tema di quest’anno, in cui il premio spegne cinque candeline, è “Diversamente abili: Scuola, Sport, Quali opportunità?”. I partecipanti potranno scegliere tra le tre sezioni previste: Parole, Suoni o Colori, per raccontare la propria esperienza della disabilità, considerata nella sua globalità. Il concorso è aperto a tutti i soggetti diversabili, alle loro famiglie, alla Scuola di appartenenza ed alla classe frequentata, agli operatori del settore. LE SEZIONI Per quanto riguarda la sezione Parole, gli elaborati tramite scrittura potranno fare riferimento a realtà vissute personali o prodotte dall’immaginazione, ma anche memorie autobiografiche, storie di vita, nella forma di corrispondenza epistolare, narrazione novellistica o poesia. Ogni autore potrà presentare un solo elaborato o una sola poesia. Potranno essere inviati anche libri i cui autori siano i soggetti interessati al Premio. Gli elaborati dovranno essere redatti in lingua italiana e per quanto concerne i racconti e le poesie non dovranno superare le 3 (tre) pagine su foglio formato A4. Per la sezione Suoni, sono ammesse opere musicali realizzate con qualunque strumento, con qualunque tema e contenuto. Infine, uno o più brani musicali, di genere strumentale oppure arricchito da un testo significativo, a scelta del musicista. La sezione Colori prevede la partecipazione con l’invio di elaborati artistici realizzati con qualunque tecnica e su qualunque soggetto. PREMI E GIURIA Una commissione appositamente costituita assegnerà un premio speciale al miglior elaborato. Agli autori degli altri elaborati verrà consegnato un diploma di partecipazione al Premio. Termine ultimo per l’invio degli elaborati: 10 giugno 2012. La partecipazione al Premio è gratuita. PERCHÉ QUESTO PREMIO Qual è il significato di questo premio? Queste le parole di Giuseppe Ricceri, l’Assessore alle Politiche Sociali, Scuola, Politiche Giovanili di Anghiari, promotore del concorso. L’art. 3 della Costituzione Italiana sostiene il principio di dare dignità ad ogni persona, in quanto tale, dare la possibilità ad ognuno, a prescindere dalla situazione fisica in cui si

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trova, di poter esprimere le proprie attitudini, è la cultura del rispetto, il saper accettare come uno è e non come vorremmo che sia. Ecco il senso del nostro premio, camminare insieme, perché nessuno rimanga indietro in una società sempre più velocizzata ed iper produttiva, che in questo momento di crisi economica impone grandi sacrifici alle persone, in special modo ai soggetti più deboli e fragili. Siamo una piccola realtà, che non si illude di cambiare il mondo, ma una pretesa l’abbiamo, quella di aver gettato un piccolo seme in questo enorme campo e che il piccolo fiore che nascerà sia un punto di riferimento per tante persone, per dire loro “non siete soli e non vi lasceremo soli”, affinché attraverso un modo nuovo di pensare il welfare e nuove risorse per esso, sia loro ridata quella dignità di cui parla la Costituzione. INFO: Comune di Anghiari, Piazza del Popolo n. 9, 52031 Anghiari (AR) Contatti: Segreteria 0575789522/3 E-Mail: [email protected] Sito internet: http://www.premioanghiari.it fonte: disabili.com – 10 aprile 2012

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Autoscuole e clienti con disabilità: per un servizi o sempre più qualificato Offrire un servizio qualificato al cliente con disabilità, sia dal punto di vista relazionale che normativo, in particolare sulle agevolazioni previste per la disabilità, dall'immatricolazione al collaudo per gli adattamenti e gli ausili alla guida e altro ancora: è questo l'obiettivo del progetto di formazione denominato "UNASCAbile", che prenderà il via in Friuli Venezia Giulia il 14 aprile - esattamente a Casarsa della Delizia (Pordenone) - per riproporsi poi in altre Regioni, coinvolgendo i titolari e il personale degli Studi di Consulenza Automobilistica e delle Autoscuole associate all'UNASCA (Unione Nazionale Autoscuole Studi Consulenza Automobilistica). Quest'ultima - che fornirà ai partecipanti il logo "UNASCAbile", da esporre nelle proprie sedi - si è avvalsa anche della collaborazione della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) Si chiama UNASCAbile ed è un progetto che sta per prendere il via inFriuli Venezia Giulia, a cura dell'UNASCA (Unione Nazionale Autoscuole Studi Consulenza Automobilistica), che si è avvalsa del sostegno del Centro Studi Cesare Ferrari - ente di ricerca e formazione sulla circolazione e sui trasporti, patrocinato dalla stessa UNASCA - oltreché della collaborazione della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap). L'iniziativa consiste nella formazione tecnica, amministrativa e culturale rivolta ai titolari e al personale degli Studi di Consulenza Automobilistica e delle Autoscuole associate all'UNASCA. «Una formazione specifica - come spiega Francesco Osquino, incaricato di quest'ultima per il Friuli Venezia Giulia - per offrire un servizio qualificato al cliente con disabilità, sia dal punto di vista relazionale che normativo, in particolare sulle agevolazioni previste per la disabilità, dall'immatricolazione al collaudo per gli adattamenti e gli ausili alla guida e altro ancora». Il primo incontro, dunque, di questo progetto formativo nazionale, è previsto - come detto - in Friuli Venezia Giulia, ed esattamente sabato 14 aprile a Casarsa della Delizia (Pordenone) (Ristorante "Al Posta", ore 9-13), per poi essere riproposto in altre Regioni. Agli aderenti verrà consegnato un attestato di partecipazione e il logo UNASCAbile da esporre presso le proprie sedi. «Con UNASCAbile - sottolinea ancora Osquino - intendiamo promuovere nel mondo dei nostri associati un'attenzione costante nel tempo rivolta alle persone con disabilità, valorizzando così il ruolo già tenuto nel tessuto sociale da queste imprese per la circolazione di veicoli e conducenti. Si tratta di un primo, importante passo verso la creazione di un osservatorio permanente sulle norme riguardanti la mobilità dei disabili (rinnovo patenti, tassa di proprietà,collaudi per trasformazione veicoli, agevolazioni varie ecc.) e sulla loro effettiva applicazione, grazie alle esperienze vissute giornalmente su tutto il territorio nazionale. Una rete di imprese, quindi, in grado informaticamente - grazie anche a un forum dedicato - di veicolare le informazioni tra gli aderenti al progetto, riconoscibili, tra l'altro, da parte dell'utenza, attraverso l'apposito logo». Da segnalare infine che all'incontro del 14 aprile a Casarsa della Delizia, parteciperanno esponenti dell'UNASCA, dellaFISH, del Centro Studi Cesare Ferrari e di Fiat Autonomy, ma verranno coinvolte anche le Aziende per i Servizi Sanitari, l'Associazione Down FVG di Pordenone e l'Associazione Laluna di San Giovanni di Casarsa. fonte: superando.it – 12 aprile 2012

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Danza e disabilita': Bizzarri, ''gratificante balla re per il sociale'' Gradito ritorno in teatro per il danzatore “made in L’Aquila” Leonardo Bizzarri entusiasta di aver sposato il progetto Route 2011 Danza e disabilità della Regione Abruzzo, realizzato grazie ai Por Fesr 2007-2013 del fondo di Europeo di sviluppo Regionale dell'assessorato alle Politiche sociali, con la prima nazionale fissata domenica 15 aprile alle 21 all’auditorium della Scuola sottufficiali della Guardia di finanza del capoluogo. Un “sì” che gli ha permesso di ritrovare la maestra Ornella Cerroni e i colleghi di Metropolis Roberto Parisse, Alessia Neri, Giulia Zaccagno aderendo a un’iniziativa su un tema sociale importante quale la disabilità. Sul palco assieme ai professionisti quattro ragazzi diversamente abili che rappresenteranno le 24 ore della vita quotidiana. “Arricchisce ed è molto gratificante mette la danza a servizio del sociale - spiega Leonardo ad AbruzzoWeb in un pomeriggio aquilano - nel tempo libero sono tornato di tanto in tanto qui per provare nei laboratori. Con i ragazzi c’è stata grande empatia nel rapporto umano, sono stati subito disponibili e avvezzi al culto della danza, che per loro era una cosa nuova”. “Nonostante le differenze motorie tra noi professionisti e loro - aggiunge - c’è molta armonia. Lo spettacolo vedrà molta contaminazione(con esibizioni di hip hop, danza contemporanea ndr) fra generi e suggestione”. Ritornato sul palco a ballare con gli amici con cui ha iniziato Bizzarri torna indietro nel tempo. “È stato un piacere - dice - aver ritrovato gli ex colleghi di Metropolis, siamo legati da un lungo rapporto di amicizia. Ho trascorso con loro un bel periodo a livello ballettistico”. Il talento nostrano si è esibito in importanti programma tv: a partire dal Il più grande spettacolo dopo Big Bang, passando per Capodanno Cinque, per la 62ª edizione del Festival di Sanremo, concludendo con il serale di Amici. fonte: abruzzoweb.it – 13 aprile 2012

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Morosini: calcio si mobilita per assistere la sorel la disabile

Bergamo, 15 apr. - Il giorno dopo la morte di Piermario Morosini molti di coloro che erano vicini alla famiglia si stanno gia' preoccupando del futuro della sorella maggiore Maria Carla, nata con una grave disabilita' psichica. La donna e' ricoverata alla Residenza Sanitaria per Disabili "Beato Luigi Palazzolo" di Grumello del Monte, e seguita (visto che Piermario da anni giocava lontano da Bergamo, dove tornava solo saltuariamente) da alcuni parenti che vivono a Pagazzano. "Saremo vicini alla famiglia del calciatore" dice il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete "come hanno dimostrato Aic, Livorno e Lega di serie B. La Figc e' presente e ci coordineremo con altri organismi affinche' a questo dramma non se ne uniscano altri legato alla situazione della sorella. Riteniamo, senza peccare di presunzione, di essere persone di sostanza e non di immagine. Non vogliamo catturare la benevolenza immediata delle immagini, vogliamo fare qualcosa di concreto e la morte di Mario, che molti di noi dirigenti conoscevano vista la sua trafila nelle giovanili della nazionale, puo' stimolare delle iniziative". "La retta della residenza era pagata da Mario - dice una persona vicina alla famiglia - ora proprio la sorella e' l'unica erede diretta rimasta, ma ovviamente non puo' gestire il denaro. A questo punto dovra' intervenire il tribunale: usera' i beni di Mario e li affidera' a un tutore, che provvedera' al necessario". Un primo passo e' stato comunque fatto dall'Udinese, che ha annunciato la sua intenzione di attivarsi attraverso la onlus "Udinese per la Vita" per garantire a Maria Carla Morosini l'assistenza necessaria. La Banca di Credito Cooperativo di Manzano ha gia' annunciato la propria disponibilita' ad aprire un conto corrente in cui far confluire le offerte di coloro che vorranno contribuire. La fondazione garantira' un primo immediato intervento e si attivera' poi per fornire assistenza e cure insieme a tutti i club di serie A e serie B. fonte: agi.it – 16 aprile 2012

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Telethon riparte con otto mini maratone Il presidente Montezemolo presenta il programma delle iniziative e la squadra dei partner La maratona di Telethon esce dalla tv e continua nelle strade delle principali città italiane, dove dal 22 aprile al 6 maggio si svolgeranno otto mini maratone di 10 km, abbinate ad altrettante passeggiate di 3-5 km aperte a tutti, per sostenere la ricerca scientifica sulle malattie genetiche. È questo il senso della campagna «Walk of life», che punta a coinvolgere adulti, bambini e famiglie all’insegna dello slogan «Il destino della ricerca è ai tuoi piedi». «In questo momento siamo vicini alla cura per un gruppo di venti malattie e gli studi clinici portati avanti sui primi piccoli pazienti stanno dando risultati incoraggianti», ha sottolineato il presidente di Telethon Luca Cordero di Montezemolo. Per questo, ha proseguito il direttore generale Francesca Pasinetti, «ora si può solo andare avanti. Fermarsi, infatti, creerebbe problemi non solo ai pazienti ma anche alla comunità scientifica, considerato che in alcuni ambiti, come in quello della terapia genica, siamo diventati leader mondiali». «Walk of life» prenderà il via il 22 aprile da Roma per proseguire a Napoli e Potenza (29), Bari (1 maggio) e concludere il tour solidale il 6 maggio, con le corse contemporanee di Milano, Torino, Catania e Lanciano fonte: la stampa.it – 16 aprile 2012

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Presto Deborah potrà correre: raccolti alla Milano City Marathon 6000 euro per l'handbike

Grazie alle 24 staffette si è riusciti a fornire del mezzo la diciottenne Deborah, affetta da tetraparesi ma con tanta voglia di correre. L'impegno di Giusy Versace e dell'associazione Disabili No Limits e la partecipazione di Jo Squillo e dell'ex miss Italia Beatrice Bocci MILANO - Obiettivo centrato: grazie al buon cuore di tutte le persone che hanno preso parte alle staffette di beneficienza della Milano City Marathon, è stato raggiunto l'obiettivo prefissato di 6000 euro, che serviranno a comprare una handbike a Deborah, 18enne affetta da tetraparesi ma con tanta voglia di correre. E' stata dunque una festa nella festa, con l'importante obiettivo raggiunto festeggiato direttamente sul traguardo da tutto il gruppo Disabili No Limits, capitanato da Giusy Versace e che ha visto l'importante e gradita presenza dei cantanti Jo Squillo e Daniele Stefani, e dall'ex Miss Italia Beatrice Bocci. " E' stato un bellissimo evento - racconta Giusy - e nonostante pioggia eravamo tutti carichi e motivati. E' stato bellissimo veder correre nel mio gruppo ben 3 ragazzi disabili, tra cui Walter Endrizzi che è stato bronzo nella maratona alle Paralimpiadi di Pechino nel 2008, accompagnato dagli amici delle Fiamme Azzurre". Visibilmente emozionata, all'arrivo, è Jo Squillo: "Questo è un evento bellissimo, che coniuga sport e solidarietà. Io ho sempre tifato per le donne, e sono stata ben felice di correre al fianco di persone splendide come Giusy e Deborah". " Lo sport, oltre a far bene, ci aiuta ad evadere ed uscire dalle tante difficoltà quotidiane. - queste le parole di Beatrice Bocci -. Altro che pioggia, ci siamo proprio divertite!" Un gruppo colorato e numeroso, che ha voluto ritrovarsi tutto unito al traguardo della Milano City Marathon per festeggiare un obiettivo raggiunto davvero importante. Sono stati ben 96, infatti, i corridori impegnati per Disabili No Limits suddivisi equamente in 24 squadre, che hanno corso una parte dei 42.195 metri della Maratona. Un successo grande e forse doppio, dato che i soldi raccolti grazie al Charity Program riusciranno a coprire un'ulteriore spesa: quella di dare un braccio artificiale ad un ragazzo amputato. fonte: superabile.it – 17 aprile 2012/4/2012

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AllegroModerato: la musicoterapia orchestrale Il 12 maggio un appuntamento di musicoterapia orchestrale a Milano. Per vedere, e sentire, che cosa può fare la musica (anche) per la malattia. Il 12 maggio 1012 l’Orchestra Sinfonica “AllegroModerato” si esibirà in un concerto presso l’Ospedale San Carlo Borromeo di Milano. Questi artisti disabili suoneranno nella bellissima chiesa del San Carlo, progettata da Giò Ponti, per i bambini del reparto di Pediatria. Parallelamente a questa iniziativa, gli insegnanti che si occupano del gruppo hanno proposto un’interessante attività di musicoterapia nel reparto di Pediatria. Esperienza stimolante e molto coinvolgente, per tutti i pazienti! Il progetto AllegroModerato nasce dalla ventennale esperienza riabilitativa e formativa della cooperativa Esagramma che ha messo a punto una metodologia originale, la Musicoterapia Orchestrale (MTO) rivolta a bambini, giovani e adulti con disagio psichico e mentale. Attraverso itinerari terapeutici basati sul lavoro musicale e sulla ricchezza emotiva e concettuale della musica, Esagramma ha contribuito in modo significativo a migliorare la qualità di vita degli utenti in termini di identificazione personale e relazione sociale. Un laboratorio didattico e creativo, diversificato per gruppi di età, indirizzato alla crescita di capacità cognitive, espressive, relazionali e artistiche attraverso la partecipazione all’attività musicale sinfonica e orchestrale. A conclusione dei Laboratori Orchestrali i bambini e i loro educatori si presenteranno, nelle vesti di musicisti di Orchestra Sinfonica Integrata, davanti a un vero pubblico per un vero e proprio concerto: sarà questa l’occasione per sentirsi protagonisti del “fare musica” e per regalare, e regalarsi, il piacere di ciò che si è conquistato: capacità di dialogo e di modulazione polifonici. “Prova l’orchestra in corsia” vuole essere un estensione particolare di questo percorso, in quanto si rivolge ai bambini e agli adolescenti ricoverati nei reparti pediatrici ospedalieri. Il ricovero di un bambino in ospedale è sempre un avvenimento vissuto con ansia da parte dei genitori e dell’intero nucleo familiare, ma soprattutto rappresenta per il bambino una brusca, spesso dolorosa, a volte prolungata, interruzione della propria vita quotidiana, un improvviso venire meno dei punti di riferimento cui ancorare la mente, il corpo, il cuore. È in questo momento che opportuni e mirati percorsi educativi e formativi sono fondamentali per aiutare a interiorizzare un atteggiamento positivo e propositivo rispetto alla condizione di malattia e una attiva speranza di guarigione. fonte: educationduepuntozero.it – 20 aprile 2012

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Concorso Fotografico 'Uno scatto per lo Sport': Vin ci una Nikon D7000 E' alla ottava edizione il concorso fotografico 'Uno scatto per lo Sport', organizzato dal CUS Torino in partnership con Nital., distributore Nikon per l’Italia. L’iniziativa ha ottenuto l’adesione del Presidente della Repubblica e del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Sabato 30 giugno è il termine ultimo per caricare le proprie foto sul sito www.nikonclub.it/unoscattoperlosport. Per partecipare basta immortalare in uno scatto "immagini di vita, di movimento e di sport che rappresentino al meglio lo spirito di unione e socialità tra le persone". Due le categorie, “Open” e “Universitari”, aperte a professionisti e amatori. Entrambe concorreranno all’assegnazione del premio “CUS Torino Adaptive” (scatti nell’ambito dello sport diversamente abile), oltre all’assegnazione di un premio “Fondazione Sandretto Re Rebaudengo” (assegnato dal Dipartimento Curatoriale della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo all'immagine ritenuta più significativa in ciascuna categoria), un premio Associazione di Volontariato Sportivo Primo Nebiolo e una medaglia della Presidenza della Repubblica. È anche previsto un premio speciale“Telethon – Walk of life” assegnato all’immagine che meglio rappresenta il messaggio “Uno Scatto per la Vita” tra tutte quelle scattate nel corso della Walk of Life di Telethon (evento organizzato da Telethon per raccogliere fondi a favore della ricerca sulle malattie genetiche) e tra le più votate dalla giuria popolare. La categoria “Universitari” concorre all’assegnazione di un premio speciale “WEP - World Education Program” (assegnato all’immagine più significativa rispetto al messaggio di “Sport nel mondo come parte integrante della cultura di una società”). Tra i premi del concorso fotocamere Nikon compatte (P510, S6300, S4300, L25), una reflex Nikon D7000 e una mirrorless Nikon J1, abbonamenti digitali La Stampa, rimborso tasse universitarie A.A. 2011/12, due settimane di corso di lingua all’estero WEP e una settimana in barca a vela. La premiazione del concorso si svolgerà nel mese di luglio 2012 presso l’auditorium della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Iscrizioni, regolamento e premi a questo link: www.nikonclub.it/unoscattoperlosport fonte: dphoto.it – 23 aprile 2012

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Verona - Lingua dei segni, l´alternativa alla comun icazione verbale Viene utilizzata soprattutto dalle persone sorde, ma è utile anche a chi ha perduto l´uso della parola. A sostenere il progetto la Fondazione Rana onlus Capirsi con i gesti. Non è una banalità ma un vero linguaggio che veicola i propri significati attraverso un sistema codificato di gesti delle mani, espressioni del viso e movimenti del corpo. A servirsene sono soprattutto le persone sorde ma può essere utilizzato anche da persone con disabilità che hanno perso l´uso della parola. A questa lingua, in sigla Lis, è dedicato il corso di base di lingua dei segni italiana che si svilupperà in un ciclo di lezioni teorico-pratiche che inizieranno a settembre e saranno tenute da due docenti sorde native, di madrelingua Lis, con importanti esperienze di insegnamento in diversi corsi, anche nelle università. Sono previste 42 ore di corso, suddivise in incontri settimanali di tre ore ciascuno. Le lezioni si svolgeranno al Liceo artistico Nani Boccioni in via delle Coste 6. Martedì 24 aprile, dalle 15 alle 18, si terrà l´incontro introduttivo del corso di base di lingua Italiana dei Segni, nell´aula magna del liceo, con traduzione italiano-Lis. Gli interventi avranno come tema «Sordità. Lingua italiana e lingua dei segni italiana». Parteciperanno il professo Sergio Ambroggi dirigente scolastico del «Nani Boccioni», la dottoressa Debora Musola, linguista, collaboratrice dell´Università Ca´ Foscari di Venezia, socia fondatrice della Cooperativa Logogenia, di cui è vicepresidente e la dottoressa Virginia Volterra, storica dirigente di ricerca del Cnr, che coordina progetti di ricerca sull´acquisizione e lo sviluppo del linguaggio in bambini con sviluppo tipico o ritardo cognitivo o deficit sensoriali. Il corso, spiega Antonella Paternò Rana, vicepresidente della Fondazione Rana onlus (di cui è presidente Giovanni Rana), promotrice e sostenitrice dell´iniziativa, «ha lo scopo di contribuire a superare le barriere di comunicazione tra persone sorde e udenti e consentire lo scambio di esperienze e la crescita delle amicizie con le persone in difficoltà di ascolto e si rivolge a tutti coloro che sono interessati a comunicare con i sordi, come genitori, familiari o amici di persone sorde, insegnanti, operatori scolastici, assistenti alla comunicazione e così via, a conoscerli, a scambiare esperienze ed a facilitare il loro inserimento nella vita sociale». La richiesta di iscrizione va inviata entro il 20 aprile tramite posta elettronica a [email protected] oppure tramite fax allo 045.569270 alla professoressa Donatella Doffini, liceo artistico di via delle Coste 6 Verona. La scelta del liceo Nani Boccioni, precisa Antonella Paternò Rana, «è nata perchè la scuola ha saputo accogliere ed integrare i ragazzi sordi. In alcuni casi, imparare la lingua dei segni ha consentito la comunicazione, ha favorito l´apprendimento, ha valorizzato rapporti di amicizia e fatto crescere la cultura di base e i contenuti delle varie discipline. La lingua italiana dei segni, inoltre, suscita l´interesse per i simboli, i loro significati e la struttura linguistica». fonte: arena.it – 23 aprile 2012

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Alpignano (To). Restyling nei parchi "In arrivo i g iochi per i bambini disabili" Parchi giochi fruibili da tutti, anche dai bimbi diversamente abili. Questo il sogno che accarezzano le associazioni Audido e Borgo Vecchio di Alpignano. Il primo giardino da cui prenderà forma il progetto è quello del Parco della Pace, dove i promotori pensano di installare giochi che siano alla portata anche di bambini disabili. «Gioco anch'io» è il nome dell'iniziativa che ha già avuto un primo sostegno da parte dei soci dell'associazione Arte Muraria di Alpignano, che hanno devoluto 4 mila euro raccolti con il pranzo sociale. Ma è solo un primo piccolo tassello, altri se ne stanno aggiungendo. «I fondi da raccogliere sono circa 60 mila euro - spiega Ivan Vecchi -. In tanti, fra artigiani, professionisti e imprenditori locali, ci stiamo adoperando per sostenere questa iniziativa». Lui, ad esempio, geometra alpignanese ed ex consigliere comunale del Pd, ha fatto i rilievi dell'area per stilare un progetto da portare in Comune. «Un idraulico si è detto disponibile per la posa di una fontanella fruibile a bimbi in carrozzina continua Vecchi - e un imprenditore ha garantito di fare il battuto in cemento. Comunque servono ancora professionalità e anche soldi per poter dare a tutti bimbi la possibilità di giocare insieme senza preclusioni». Il parco scelto, di fronte al cimitero, ha oggi solo quattro giochi e nemmeno in ottime condizioni. «Iniziamo da lì spiega l'assessore Giovanni Agrimano - e poi andiamo avanti nella città. Il nostro intento, compatibilmente con le risorse, che in questo periodo non abbondano, è sostituire i giochi rotti nei vari giardini di Alpignano con altri che siano a misura di bambini e ragazzi diversamente abili, per fare in modo che i parchi giochi siano luoghi di aggregazione, come dovrebbero essere, e non di esclusione di qualcuno». fonte: lastampa.it – 23 aprile 2012

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Anche in Canavese i non vedenti potranno dedicarsi al canottaggio L'iniziativa parte da una collaborazione fra il Centro di Riabilitazione Visiva di Ivrea, la Società 2010 Canottieri Candia e l'Associazione Piemontese Retinopatici e Ipovedenti. Grazie infatti ad un finanziamento della Compagnia di San Paolo si sono potute acquistare due imbarcazioni "GIG convertibili" che saranno dedicate a questa attività. Si partirà con un corso di avvicinamento a questa avvincente disciplina sportiva e, al termine, chi si sarà appassionato potrà proseguire l'esperienza sempre sul lago di Candia. Giovedì 26, alle 18, presso la Società Canottieri, in strada Sottorivara 2 a Candia, si procederà al varo delle nuove imbarcazioni ed alcuni vogatori disabili, provenienti da Torino, daranno una dimostrazione di come lo sport del remo possa essere praticato anche da chi non vede. Per l’occasione saranno presenti il commissario dell'Asl TO-4 Renzo Secreto, il presidente della società Canottieri Candia Alberto Graffino, la responsabile del settore disabili Patrizia Palozzi e il presidente A.P.R.I.-onlus Marco Bongi. Seguirà un aperitivo. fonte: localport.it – 24 aprile 2012

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Libertà di movimento: la "Carta di Mobilità Europea " e la disabilità Lo European Disabilty Forum si sta battendo per l'adozione, a livello Ue, della "European Mobility Card": una carta che permetta a chi visita un altro paese europeo di accedere agli stessi servizi previsti per i residenti ROMA - La libertà di movimento dei cittadini è un pilastro dell'Unione Europea, fin dalle sue origini. Un diritto ormai consolidato di cui tutti usufruiamo senza quasi rendercene conto. Ma cosa dire della "Freedom of Movement", di chi è disabile? Che ci si sposti per dovere o per piacere è inutile negare che per chi è portatore di handicap le difficoltà sono parecchie e non si tratta solo di barriere architettoniche. È per questo motivo che lo European Disabilty Forum si sta battendo per l'adozione, a livello UE, della "European Mobility Card". Nonostante, infatti, il principio di non-discriminazione introdotto dai trattati originari, i disabili si scontrano con ostacoli dovuti al fatto che, ad oggi, è praticamente impossibile avvalersi degli stessi benefici e del medesimo trattamento di cui si gode in patria quando si è in un altro paese europeo. Ecco perché sarebbe fondamentale avere un documento che, attraverso l'attestazione della propria condizione, permetta di essere "uguale" in tutti e 27 gli stati membri. Ma procediamo per gradi. Ogni paese europeo prevede alcune agevolazioni per i propri cittadini portatori di handicap. Si va dagli sconti per i trasporti, alle riduzioni dei biglietti del cinema, fino al campo dei servizi sanitari o al mondo del lavoro. Ciascuno stato, in totale autonomia, stabilisce le condizioni sotto le quali è possibile beneficiarne e quale sia il documento ufficiale da esibire per fare ciò. Tuttavia, nel momento in cui si attraversa la frontiera questo non è più valido. Attualmente, infatti, è solo il contrassegno di parcheggio degli autoveicoli ad avere un riconoscimento ufficiale sull'intero territorio dell'Unione. Per questo motivo molte persone si vedono costrette a rinunciare a viaggiare che siano turisti, studenti, o lavoratori. Allo stato dei fatti, uno degli obiettivi dello EDF che, non a caso, si inserisce all'interno della loro campagna intitolata "Freedom of Movement" è quello di promuovere l'adozione di una "European Mobility Card". Una carta che permetta a chi visita un altro paese UE di accedere agli stessi servizi previsti per i residenti. Anche le forze politiche europee si sono dimostrate collaborative in tal senso. Un Report è stato, infatti, da poco elaborato in seno al Parlamento europeo a sostegno della mobilità e dell'inclusione dei cittadini disabili. Interessante notare che, l'iniziativa non andrebbe ad intaccare la sovranità degli stati che continuerebbero a decidere il valore dei benefits e in che misura e secondo quali criteri elargirli. Le enormi diversità dei sistemi di protezione sociale dei vari stati membri continuerebbero, di fatto, a permanere. Tuttavia, verrebbe completamente assolto il principio secondo cui un cittadino di un paese UE che si trova in un altro deve usufruire dei servizi sotto le stesse condizioni dei residenti dello stato in cui è al momento ospite. Sarebbe quindi necessario creare un database con all'interno informazioni dettagliate sulle legislazioni in vigore in ciascun paese. Anche perché alcuni non hanno neanche una "Carta di identità" speciale che attesta lo status di invalidità, né un registro ufficiale. Certo è che, dotati di un simile strumento, in futuro, ciascun Governo potrebbe decidere di associarvi ulteriori servizi o migliorare il proprio sistema. La "European Mobility Card" non sarebbe, quindi, di aiuto solo alla realizzazione della Strategia Europea sulla Disabilità 2010-2020, per esempio in termini di aumento dell'occupazione e del capitale umano, ma diventerebbe uno strumento fondamentale per realizzare il sogno dei "Padri Fondatori" di un'Europa libera e senza confini, di nessuna natura. Vai al canale Qui Europa per le altre notizie dal continente fonte: superabile.it – 24 aprile 2012

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Il 12 maggio le associazioni di disabili per una mo bilitazione ‘diversa’ Una mobilitazione nazionale quella che stanno preparando le associazioni di disabili, organizzata dal Coordinamento Nazionale Famiglie di Disabili Gravi e Gravissimi, che si terrà il 12 maggio dalle ore 9.30 con partenza dal Colosseo a Roma. Alle Olimpiadi dei Diritti, uno scambio di torce tra disabili e care-givers, faranno da corteo Associazioni, famiglie e studenti per dimostrare che “La disabilità non è un mondo a parte ma una parte del mondo!” Al termine della breve marcia, alle Terme di Caracalla, si accederà al “Villaggio dei Diritti”, un sit-in allestito per promuovere le attività associative e intrattenere i partecipanti con lezioni dedicate agli studenti sui temi della disabilità, presentazione di libri, giochi per i più piccoli, musica, un angolo dedicato a consulenze professionali specifiche, un’area ristoro e tanto altro fino alle 19.00 circa quando avrà luogo la coreografia finale dedicata ai bambini “Questa grande mobilitazione, che ci auguriamo abbia molti consensi tra le Associazioni, le Scuole e le famiglie, è stata organizzata non come protesta, ma come un’occasione di incontro per far sentire la nostra voce e sottolineare che i disabili esistono e non solo fanno parte del nostro quotidiano, ma in molti casi sono parte integrante dello sviluppo di questo Paese” sottolinea Maria Simona Bellini del Coordinamento. “Ci stiamo occupando di tutta l’organizzazione in modo totalmente volontario, e quello che ci rende maggiormente felici è sia l’adesione da ogni parte d’Italia sia l’aiuto in prodotti e servizi che stiamo ottenendo da aziende e professionisti – prosegue -a conferma che l’argomento è molto sentito a tutti i livelli, escluso quello istituzionale”. I disabili in Italia sono quasi 3 milioni ma nella maggior parte si tratta di anziani non più autosufficienti mentre non si conosce il numero dei disabili gravi e gravissimi, che necessitano di un care-giver 24 ore su 24. Di questi solo 165mila vivono in presidi socio-assistenziali, quindi la restante parte vive in famiglia. Ancora Maria Simona Bellini “Le famiglie sono il vero Welfare di questo Paese e fanno risparmiare allo Stato svariati miliardi di euro, senza che queste possano contare su sostegni adeguati e spesso, in particolar modo in zone depresse, il supporto è del tutto inesistente. Per questo l’evento include le Olimpiadi dei Diritti, una metafora del percorso a ostacoli che chiunque abbia a che fare con la disabilità deve affrontare quotidianamente”. Ma la Bellini è anche molto preoccupata “Il motivo per cui l’Italia è il Paese del paradosso è proprio questo. Si pretende il rispetto di doveri pesantissimi in questo periodo così difficile, ma si tratta di doveri che per le famiglie che si prendono cura di disabili che necessitano di assistenza totale e continua, sono sacrifici che hanno superato il limite della sopportabilità. Mentre quando si tratta di diritti, che in altri Paesi sono considerati inviolabili, l’Azienda Italia fa orecchie da mercante e costringe cittadini già stremati ad appellarsi ad una Costituzione pesantemente e continuamente mortificata. Cosa c’è di democratico in tutto questo? Dov’è la nostra politica sociale?”. La giornata del 12 maggio servirà a riunire l’associazionismo e offrire uno spaccato di una condizione umana che ancora oggi è ignorata dai più. Saranno davvero in tanti a partecipare, “Sarà una grande festa organizzata per sfatare l’idea che la disabilità tolga la gioia di vivere e che ogni associazione sia un mondo a parte. Tutti invece vogliamo la stessa cosa: che i diritti vengano, oltre che concessi sulla carta, anche rispettati” conclude Maria Simona. fonte: irispress.it – 24 aprile 2012

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Palermo, musicoterapia per i bambini dell'ospedale Cervello Villa Sofia Si tratta della prima esperienza in Sicilia. I bambini attraverso la musica verranno aiutati, pur con le differenze legate alle patologie, a superare la paura dell'ospedale e il distacco dalla realtà familiare PALERMO - La musica in ospedale soprattutto per alleviare il disagio dei pazienti più piccoli. Questo è l'obiettivo del progetto, promosso dall'associazione di promozione sociale "Chi ama la Sicilia" che coinvolgerà il reparto di pediatria e ortopedia pediatrica dell'Ospedale Cervello Villa Sofia di Palermo. Un operatrice specializzata presso il Consorzio Universitario Mediterraneo Orientale di musicotereapia si dedicherà, infatti, ai venti degenti del reparto di pediatria e agli altri ricoverati del reparto di ortopedia pediatrica. I bambini, attraverso la musica verranno aiutati, pur con le differenze legate alle patologie, a superare la paura dell'ospedale e il distacco dalla realtà familiare. La finalità è quella di contribuire ad alleviare gli stati d'ansia e le tensioni connesse alla malattia e alla ospedalizzazione, attraverso attività musicali e di ascolto della musica che possano rasserenare, contenendo in questo modo le paure in forma ludica attraverso la pratica musicale. L'associazione, in virtù della convenzione sottoscritta con l'Ospedale Cervello Villa-Sofia per le attività di sostegno all'area pediatrica, sarà presente dalla prossima settimana con la sua operatrice. L'idea di realizzare alcune iniziative di tipo creativo all'interno dell'ospedale nasce dall'incontro degli operatori dell' Unità Operativa Educazione alla Salute dell'Ospedale Cervello di Palermo con un gruppo di giovani, impegnati in un progetto di Servizio Civile presso l'URP del presidio "Villa Sofia " con compiti di accoglienza e di informazione e orientamento all'utenza. L'attività svolta da questi giovani e la conoscenza da loro acquisita dei luoghi della struttura sanitaria, hanno dato la spinta a realizzare alcune iniziative che dessero continuità con quanto finora realizzato e ponessero le basi per un programma di miglioramento dell'accoglienza e del sostegno ai degenti che raggiungono la struttura sanitaria e ne chiedono le prestazioni. La musicoterapia, in particolare, rientra nell'ambito dell'arteterapia e si caratterizza per l'uso della musica e dei suoi elementi musicali preposti a facilitare e a promuovere la comunicazione, la relazione, l'apprendimento e altri obiettivi terapeutici rilevanti al fine di soddisfare bisogni fisici, emotivi, mentali, sociali e cognitivi. "Abbiamo stipulato l'anno scorso una convenzione con l'ospedale Cervello Villa Sofia che prevede alcune iniziative di tipo ludico-creative all'interno degli ospedali . - sottolinea Ugo Gravante, presidente dell'associazione di promozione sociale Chi ama la Sicilia -. Tra le iniziative abbiamo portato avanti anche la clown terapia. La musicoterapica, in particolare, si attiverà la prossima settimana. Si tratta della prima esperienza di questo tipo in Sicilia. Probabilmente in futuro pensiamo di estendere il progetto anche al reparto di geriatria e terapia intensiva. L'associazione vuole contribuire in questo modo a promuovere la salute delle persone, a partire dai più piccoli, migliorando la qualità dell'assistenza fornita e creando le condizioni per una maggiore soddisfazione per tutti: pazienti, staff e comunità". fonte: superabile.it – 24 aprile 2012