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Giornale di bordo Numero 1 - Febbraio 2016 a.s. 2015 - 2016 Cultura Cronaca Viaggi

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Giornale di bordoNumero 1 - Febbraio 2016 a.s. 2015 - 2016

Cultura

Cronaca

Viaggi

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indice

Cultura: indiceNel lager

Auschwitz è fuori di noi

ma è intorno a noi

La bambina che amava

Tom Gordon

Il cyberbullismo

Microsoft Vs

Google e Facebook

avanti

Per non dimenticare

La nostra Giornata della

memoria

La conferenza

di Parigi L’Olocausto

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Cultura: indice

recupero e potenziamento

Un viaggio alla scoperta della

musica

Patrick etfrancophonie

Sur la routes des symboles français

Diario della IG

Il Porto di

Claudio

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Nel lagerNel lager si e’ un numeronon si ha nome.Però si hanno orecchie.Le orecchie per ascoltarei lamenti stanchi.

Si hanno gli occhi,gli occhi per guardaremilioni di scheletri di carta rigata.

Si ha un cuore,un cuore per provarepenaper quei soldati dal cuorenon di ghiaccio, perché si scioglie,ma dipietra.

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Si prova pena perché non sono capaci diamare,di abbracciaredi provare pietà

Nel lager.

Valentina Marinacci

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Auschwitz è fuori di noi ma èintorno a noi

La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia(Primo Levi)

Sin dai primi secoli qell’età medievale,l’Europa Cristiana aveva dato origine aun’accanita persecuzione contro gli Ebrei inquanto accusati di deicidio e cioè di avermesso a morte il Figlio di Dio, Gesù Cristo.

Nella notte fra l’otto e il nove novembre 1938,Hitler scatenò in tutta la Germania azioniviolente contro gli Ebrei, fu la notte dei cristalli,così detta a causa delle vetrine infrante deinegozi gestiti dagli Ebrei.

Hitler era convinto che la razza ariana, cuiappartenevano i tedeschi, dovesse dominaresulle altre e che gli Ebrei andassero annientati.Il regime nazista si basava sulla violenza e sullarepressione di qualsiasi forma di opposizione.

Fin qall’inizio del suo governo, Hitler mise inatto feroci persecuzioni contro gli Ebrei,destinati all’eliminazione totale.

Nei lager, istituiti dal regime, venivanomandati a morire oppositori politici, Ebrei eappartenenti a minoranze etniche.

Tra l’increqirile indifferenza di milioni dicittadini, quasi sei milioni di Ebrei morironoin quello che fu chiamato olocausto e che inebraico fu detto shoah (annientamento).

Francesca Rovito

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Raccontare queste vicende storiche in un testo,dopo averle sentite molte volte, è tantodoloroso, ma di certo la sofferenza cheproviamo noi a sentirle solamente non saràmai come quella delle persone che l’hannovissuta veramente, che hanno visto con i loroocchi dove stavano andando e cosa li aspettava,sentito con le loro orecchie il rumore deivagoni che andavano lenti sulle rotaie cheportavano direttamente ai lager.

Con la loro pelle hanno sentito il freddo, leferite che si provavano quando lavoravano neicampi, controllati tutte le ore da quei soldaticon il cuore di pietra.Hanno sofferto la fame, ma anche il dolore chepiano piano lacerava sempre di più il lorocuore perché sapevano che in qualche modosarebbero morti.

Sei milioni di persone sterminate con armi dafuoco, con i gas, morte per il freddo o per lafame.Che dire? A ripensarci, vengono i brividi!Sapevano, sapevano tutti! Tutto il mondo losapeva, sapeva che c’era un folle che volevasterminare una popolazione intera solo perchési sentiva superiore.

Ma in realtà non capiva che quelle personeerano come lui, solo con un cuore buono, uncuore non di pietra, ma di emozioni esentimenti.

Considerate se questo è un uomoChe lavora nel fangoChe non conosce paceChe lotta per mezzo paneChe muore per un sì o per un no

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Considerate se questa è una donna,Senza capelli e senza nomeSenza più forza di ricordareVuoti gli occhi e freddo il gremboCome una rosa d’inverno

Questa è una parte di una famosa poesia diPrimo Levi, intitolata Se questo è un uomo.Solamente questa parte ci fa capire quantosoffrivano quelle persone.Lavoravano per guadagnarsi una piccolaporzione di pane e morivano per una scelta,quella degli aguzzini dei campi.

Le donne…le donne non avevano più diritti.Venivano tagliati loro i capelli ed erano trattatecome gli uomini, prese a calci o schiaffeggiate.

Forse questa è la vicenda più orribile accadutanel corso degli anni, ma che verrà ricordatasempre, per tutte le persone ebraiche chehanno dovuto subire questo terribilemassacro, e che sono state sempre forti percombattere per i loro diritti.

La citazione che mi ha colpito di più tra tuttigli aforismi scritti da Woody Allen è laseguente:Non sono i sei milioni di Ebrei che mi preoccupano, èche i record sono fatti per essere battuti.Questa citazione ha un significato pazzesco,perché ci spiega che folli del generepotrebbero ricapitare in qualsiasi momento…Considerate se questo è un mondo.Un mondo fatto fatto di odio, un mondo in cuinon si conoscono la pace e la fratellanza.

Considerate se questo è un mondo…

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Il termine olocausto sta a significare massacrodi un popolo, come lo sterminio subito dagliebrei d'Europa da parte della Germania nazistadi Adolf Hitler. Il termine Shoah è statoadottato più recentemente per descrivere latragedia ebraica di quel periodo storico e daallora definisce il genocidio della popolazioneebraica d'Europa. I nazisti comunqueassassinarono e perseguitarono chiunque siopponesse al nazismo, a prescindere dallanazionalità. Tra i perseguitati u’vrano anche iTestimoni di Geova, gli omosessuali, imendicanti e i vagabondi, definiti personeantisociali.

La maggior parte delle persone sterminatevennero portate nei campi di sterminio, cheerano campi di concentramento conattrezzature speciali progettate per uccidere informa sistematica. Per i nazisti era consideratoebreo chiunque avesse due o tre nonni ebrei,appartenesse alla comunità ebraica o ci si fosseiscritto successivamente, chiunque fosse sposatocon un ebreo o una ebrea, o chiunquediscendesse da un matrimonio o da unarelazione con un ebreo. Per non dimenticarequesta drammatica vicenda storica, la nostrascuola ha aderito ad un concorso riguardante lagiornata della memoria (il 27 gennaio, quando isoldati sovietici abbatterono i cancelli dei campidi concentramento arrivando in soccorso aiprigionieri). Ogni alunno può decidere dipartecipare, se interessato, realizzando un tema,un disegno o una poesia per aggiudicarsi unviaggio nei campi di concentramento …

L’olocausto

Benedetta CardiniRebecca Babbanini

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ovviamente per i vincitori sarà una forteesperienza, colma di contenuti carichi disignificato; rivivere le situazioni vissute dagliebrei, tra cui moltissimi nostri coetanei,risveglierà comunque il ricordo di anni passatinella sofferenza.

Perché la memoria del male non riesce acambiare l’umanità? A che serve la memoria?(Primo Levi)

Quvst’immaxinv è tratta dal film “il bambinocon il pigiama a rixhv”, uno dei tanti filmdedicati allo sterminio degli ebrei. La tramaracconta di un bambino di nome Bruno che sitrasferisce con tutta la sua famiglia a Berlino ecomincia ad avere il desiderio di conoscerenuove persone. Così inconsapevolmente siritrova davanti ad un campo di concentramentoe fa amicizia con un suo coetaneo ebreo; giornodopo giorno il loro rapporto si rafforza sempredi più a tal punto da portarli a scambiarsi ivestiti e la vita che Bruno non sa gli verrà prestotolta. Ovviamente non è il solo film dedicato aquesta catastrofe ma secondo noi è il piùtoccante a livello emotivo, perché evoca dellefortissime emozioni, riportando alla memoriatutte le vite innocenti che sono state spezzate.

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illustrazione di Rebecca Babbanini

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Per non dimenticare

Il 27 gennaio, la giornata della Memoria, io e i ragazzidella mia classe, la IIIC, insieme ad un’altra classe delnostro istituto, abbiamo avuto la possibilità dipartecipare ad un evento all’ UCI Cinema di ParcoLeonardo sul tema dei sopravvissuti qvll’Olouausto.Abbiamo potuto guardare un cortometraggio intitolatoSogni Spezzati del giovane Stefano Riggi, con letestimonianze della sopravvissuta del campo diconcentramento di Ravensbruck, Mirella Stanzione edella dirigente scolastica qvll’I.I.S. Leonardo da Vinci diMaccarese, Antonella Maucioni. In seguito abbiamoascoltato un dibattito alla presenza di Grazia Di Veroli,qvll’Assouiazionv nazionale ex deportati, di PaoloMasini, vicepresidente del Museo della Shoah eqvll’Assvssorv alla Scuola e ai Servizi sociali, PaoloCalicchio.

Riccardo Tortora

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A concludere la mattinata abbiamo assistito ad unconcerto di musica Yiddish. Il Comune di Fiumicinoaveva organizzato altri eventi per questa giornata.La sera del 27 gennaio, alle ore 21, presso lo SpazioTeatro di Villa Guglielmi, è andato in scena unospettacolo intitolato La prima stella-Memorie del Ghetto diRoma: Viola Graziosi ed Ermelinda Bonifacio hannoletto dei brani tratti da La parola ebreo di Rosetta Loy eda 16 ottobre 1943 di Giacomo Dibenedetti.Giovedì 28 gennaio alle ore 17 presso la biblioteca deiPiccoli a Maccarese, all’intvrno della Casa dellaPartecipazione di Via del Buttero, si è svolta lapresentazione del libro L’ultimo viaggio. Il dottor. Korczake i suoi bambini. di Irene Cohen Junca, a cura di PaoloCesari. Sono state proiettate immagini suggestiverealizzate da Maurizio A. C. Quarello per l’alro illustratoe alcuni spezzoni del film Dottor Korczak del regista A.Wajda. Presenti anche gli assessori Daniela Poggi ePaolo Cesari della casa editrice Orecchio Acerbo.

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La nostra “Giornata dellamemoria”

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Il 27 gennaio si celebra la “Giornata della mvmoria”,nella quale viene ricordato uno degli avvenimentipiù drammatici della storia umana, la “shoah”.Per questa occasione, il Comune di Fiumicino haorganizzato per noi alunni delle scuole delterritorio un incontro all’UCI Cinema di ParcoLeonardo.Entrati nella sala, abbiamo visto ed ascoltato uncortometraggio girato da un giovanissimo regista diFiumicino, intitolato “I sogni spvzzati”. Il filmatocontiene un’intvruista ad una delle pochesopravvissute alla prigionia in un campo diconcentramento, Mirella Stanzione, che racconta lasua esperienza. Si tratta di una donna italianacatturata dalle SS quando era giovanissima,perchéappartenente ad una famiglia di partigiani, e

Chiara Trevisan rinchiusa prima in una prigione e poi nel campo diconcentramento di Ravensbruck.Molte cose che ha detto mi hanno colpito, inparticolare quando ha raccontato di una sua amica,prigioniera insieme a lei nel lager, che, chiamata daisoldati, era terrorizzata al pensiero di dover esserepunita per qualcosa che aveva fatto, ma, scopertoche si trattava di ricevere la notizia della morte disua madre, si sentì “sollvuata” e disse :” E’ solo mortamia maqrv!”. Questo episodio, così terribile, ci facapire in che condizioni erano stati ridotti iprigionieri : privati anche della loro umanità.La donna ha anche raccontato di quando è tornata acasa, alla vita di prima e a quelle azioni quotidianeessenziali che in prigione o nel campo diconcentramento non poteva svolgere, come lavarsi omangiare decentemente, ed è arrivata a chiedersicome avesse potuto non farle per tutto quel tempo.

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Dopo questo cortometraggio, così toccante,abbiamo ascoltato due giovani attori che leggevanodelle lettere di prigionieri, accompagnati da unapiccola orchestra che suonava delle melodieyiddish. Tornata a casa, ho continuato a riflettere suciò che avevo visto e, siccome anche in televisionetrasmettevano documentari e film su questo tema,ne ho seguiti alcuni con interesse.Ogni anno questa giornata viene celebrata, per nondimenticare ciò che è accaduto e per far sì che nonsucceda mai più qualcosa di simile.Temo, però, che oggi ci ricordiamo di questogiorno solo perché è segnato sul calendario o suldiario e che non a tutti i ragazzi venga insegnato ilsuo vero significato. Molti, infatti, lo prendonosuperficialmente o, peggio, ci scherzano, mentre inrealtà si tratta di un evento tragico nel quale hannoperso la vita milioni di Ebrei, senza alcun motivo ein modi atroci.

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Spero che nella società di oggi e in quella del futuronon ci siano più persone tanto crudeli da provocareuna strage simile.

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Da qualche anno la Microsoft ha sperimentato la realtàvirtuale. Entro il primo trimestre 2016, gli sviluppatoripotranno entrare in possesso di un kit Hololens, ad unprezzo poco accessibile: tremila dollari. Si tratta di unvisore olografico indossabile, che crea una realtàaumentata intorno all’utvntv. Il dispositivo si presta adun’inwinità di applicazioni: ds quelle professionali, aquelle mediche, industriali, ai videogiochi.

Che la sfida abbia inizio!

Microsoft Vs

Google e Facebook

Dennis Nottola

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Sull’altro versante, Google e Facebook stannoinvestendo molto nella ricerca per ottenere il meglio incampo di realtà virtuale.Google già nel 2014 aveva lanciato Cardboard, un visorein cartone che consente, insieme ad un’apposita app, ditrasformare ogni smartphone Android in un visore VR.Secondo indiscrezioni della stampa di settore, Googlestarebbe lavorando al miglioramento di cardboard,proponendo un case in plastica e addirittura un nuovosistema operativo: Android VR.La scorsa settimana, durante la presentazione allastampa di settore del Mobile World Congress 2016 diBarcellona, Marc Zuckerberg ha annunciato unapartership tra Facebook e Samsung in tema di realtàvirtuale. Si perché Zuckie, a marzo 2014 ha acquistato lasocietà fondata da Palmer Luckey, sviluppatore diOculus Rift, uno schermo indossabile per la realtàvirtuale.

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Combinando l’harqvarv mobile di Samsung, il Gear VR,con il software Oculus di Facebook, ci si aspetta dimigliorare notevolmente la qualità delle immagini edunque delle sensazioni degli utenti di questodispositivo VR.

Chi vincerà la sfida?

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Il cyberbullismo è una forma di bullismo, cioè uncomportamento sociale di tipo violento eintenzionale sia fisico che psicologico, mamanifestata sui social, in forma digitale . Il terminecyberbullying è stato coniato dall'insegnante canadeseBill Belsey, e significa BULLISMO ONLINE. Questibulli, che vengono chiamati in internet LEONI DATASTIERA, con tutta probabilità sono personetimide, spesso incomprese e trascurate nella vitareale, ma dietro uno schermo, dove nessuno li vedeo li può fermare, si trasformano e diventanoinarrestabili. Spesso le loro vittime sviluppano graviproblemi nella socializzazione.

IL CYBERBULLISMO

Francesco BrotzuBrando Zanlorenzi

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Illustrazione diFrancesco Brotzu

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Sono stati molti i casi in cui le vittime si sono toltela vita e se non si interverrà con fermezza, moltifaranno la loro stessa fine. Questo problema èaccentuato dal fatto che i ragazzi di questi tempisono dei nativi digitali ossia, abituati da sempre adusare i social network per comunicare fin da piccoli.Ultimamente la cronaca ha riportato di un casoestremo: una ragazza di 12 anni, a Pordenone, si èbuttata dal secondo piano del suo palazzo, a causadel bullismo online. Oggi quello su internetrappresenta il 34% del bullismo e, pur presentandosiin forma diversa, è bullismo a tutti gli effetti: farcircolare delle foto spiacevoli o inviare mailcontenenti materiale offensivo, può costituire undanno psicologico. Questo è solo uno dei tanti casiin cui si è vittime di comportamenti insensati eviolenti. Il fenomeno, in Italia, è una violazione delCodice civile, del Codice penale e del Codice dellaPrivacy.

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Nella nostra Scuola suvst’anno scolastico si è svoltoun progetto contro il cyberbullismo. Noi alunnidovevamo compilare un modulo online in formaanonima, che raccoglieva informazioni sulleopinioni e su gli atteggiamenti degli studenti ininternet. Anche i genitori dovevano contribuireriempiendo a loro volta un modello. Dai datiemersi la Scuola ha acquisito importantiinformazioni al fine di prevenire questo graveproblema legato ai tempi moderni.

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La conferenza di Parigi

Il 29 novembre si è aperta a Parigi una storicaconferenza sul clima.Questa è stata un grande incontro fra irappresentanti di 196 stati per parlare e mettersiq’auuorqo per migliorare la salute della Terra:fabbriche, mezzi di trasporto, insetticidi e moltealtre cose che ai nostri occhi possono sembrareinnocue, sommate negli anni, hanno provocatogravi malattie alla Terra. LaTerra “ha la wvrrrv”,negli ultimi uinsuant’anni la sua temperatura èaumentata di due gradi.L’vwwvtto serra, il buco qvll’ozono, le pioggeacide, il surriscaldamento terrestre e, diconseguenza, lo scioglimento dei ghiacciai el’innalzamvnto dei mari stanno mettendo inpericolo l’vsuilirrio del nostro pianeta.

Nicole D'Ortenzio

Anche il Papa si è preoccupato di ricordare a tuttiche la nostra “uasa” si sta ammalando gravemente,provocando morti premature. La società di oggi,quella dello “suarto”, provoca, con la tecnologia e losfrenato consumismo, l’insuinamvnto, ma siamoancora in tempo per salvare ciò che abbiamo:animali, acqua, natura, terra buona per coltivare…L’uomo deve cambiare, cominciando a modificareil funzionamento delle industrie di tutto il mondo ele sue abitudini quotidiane.La Conferenza di Parigi, con la partecipazione deipaesi ricchi e di quelli poveri, ha cercato un accordocomune per contrastare l’aumvnto dellatemperatura globale e per contenerlo entro limitisostenibili.

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Sapete già cosa leggere durante il tempo libero ?Se la risposta è no, vi consigliamo questo libroveramente interessante e appassionante. Quandoabbiamo letto le pagine di questo meravigliosoracconto, ci è sembrato di vivere in prima persona ciòche accade alla povera TRISHA , la protagonista, che acausa di un incidente si ritrova sola e impaurita nelbosco. Presto, alla paura si aggiunge anche la fame e lasituazione diventa davvero difficile. La bambina, però,riesce a salvarsi grazie alla voce di Tom (ascoltata dalsuo walkman) e all’amorv che prova per lui. Tom,infatti, è il suo giocatore preferito dei RED SOCKS , lasquadra di football.

La bambina che amava Tom Gordon

Manuela MorrealeIlaria Bodò

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Abbiamo letto questo libro tutto q’un fiato. Nonriuscivamo a smettere, spinte dalla curiosità e dallavoglia di salvare TRISHA.A noi è sembrato un raccontosia di avventura che horror , ma soprattutto“q’vmozionv”, se così si può dire. Non a caso, sitratta diun romanzo scritto da STEPHEN KING, il “maxo delrriuiqo”.Speriamo che il libro vi appassioni come è successo anoi .Certe voltevorremmo perderci nel bosco per vivere lestesse avventure ed emozioni che ha vissuto Trisha…

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Attiuità qell’{stituto Tirreno Eco-Schools: il Porto di Claudio

Arianna VallettaGiulia Prati

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L’imperatore Claudio,nel 42 d.C., diede inizio allacostruzione di un nuovo porto marittimo, per farfronte alle necessità di approvvigionamento dellacittà di Roma.La nuova opera si affiancava al porto fluviale di Ostiae a quello marittimo di Puteoli: il primo era di tipocommerciale, il secondo , nato come scalo militaredurante la guerra civile che pose fine allaRepubblica, divenne uno scalo commerciale perl’approuuigionamento soprattutto di granoproveniente qall’Egitto.La struttura fu realizzata a tre Kilometri a Nord dallafoce del Tevere, con un’estensione di circa 200 ettari,in parte scavati in terra e in parte racchiusi da duemoli curvilinei.

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All’ingresso del porto, su un isolotto artificiale, vennerealizzato il faro, sul modello di quello di Alessandriaq’Egitto. La fondazione del faro era costituita dallanave che aveva trasportato a Roma l’orelisco delCirco Vaticano, voluto da Caligola.Il bacino racchiuso dai due moli curvilinei, garantivail trasbordo dei carichi dalle naves onerariae a quellecaudicariae, adatte alla risalita del Tevere.Il completamento della struttura portuale richiesediversi secoli, come indicano le planimetrie,realizzate qall’Uniuersità di Southampton, che daanni lavora nell’area. Nei prossimi numeri delGiornale di bordo documenteremo lo sviluppoqell’impiano portuale, voluto qall’{mperatoreClaudio.

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Attiuità qell’{stituto Tirreno Eco-Schools: diario della IG

All’inizio di gennaio la professoressa ci ha parlato diquello che faremo per approfondire le nostreconoscenze sui porti di Claudio e di Traiano. Prima ditutto però ci ha chiesto se nel corso delle elementarieravamo andati a vedere i porti e quasi la metà dellaclasse ha risposto di non averli visti.Il porto di Claudio è un porto aperto. Focene era partedel mare che lo costituiva e in mezzo al mare u’vra unfaro. Il porto era cosi grande che ,quando u’vrano letempeste, le navi affondavano . Infatti, vicino all’aeroporto di Fiumicino u’è il Museo delle navi , proprioperché nella zona sono stati ritrovati i resti di alcuneimbarcazioni antiche. Traiano fece costruire un portointerno più sicuro e a forma di esagono.ricordo questa esperienza.

Martina Campardo

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Dopo aver parlato di questo, la professoressa ci hachiesto di fare delle ricerche sugli imperatori Claudio eTraiano. Per ogni lezione, a turno, scrivevamo unverbale. Infine ,con i risultati del nostro lavoro, faremoun cartellone. Poi la professoressa, a piccoli gruppi, ciporterà in sala computer e ci insegnerà ad usare power-point (svmprv” se sarà possirilv”, cosa che dipenderà dalcomportamento della classe). Se lo faremo,alla fine delprogetto lo scaricheremo sulla nostra pen drivepersonale, in modo che ognuno terrà per ricordo questaesperienza.

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Attiuità qell’{stituto Recupero e potenziamento

In questi giorni a scuola abbiamo iniziato un nuovoprogetto: “Recupero e potenziamento delle abilità initaliano e matematica”. Le attività saranno a classiaperte, cioè composte da alunni di classi diverse,appartenenti alla stessa fascia di valutazione:0-5 recupero ;6-7 consolidamento;8-10 potenziamento.In questo modo si possono recuperare le insufficienze,consolidare le conoscenze e potenziare le eccellenze. Iprof di matematica e italiano organizzeranno appositiprogrammi e test per verificare i risultati raggiunti afine corso.

Ilaria Bodò Sara Giulia Consoli

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La nostra opinione è che è un corso fantastico , moltoefficace e che i docenti sono professionali e cimotivano ad imparare sempre meglio.

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Progetti di Istituto con associazioni esterne

Un viaggio alla scoperta della musica

Elisa CriscuoloAngelo Monopoli

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Il Centro Studi Musicali Torre in Pietra è stato fondatonel 1989 dal Professor Attilio Berni, con l’intvnto dipromuovere il linguaggio artistico e musicale,proponendo alcuni corsi di musica che vengonoeffettuati nelle scuole oltre che nella sede di Torre inPietra.Frequentiamo i corsi di canto e clarinetto e i nostriprofessori sono Martina Cambi e PiercarloSalvia,molto attenti alle nostre esigenze e molto bravinel loro lavoro.Le lezioni si svolgono nelle aule del nostro istituto.

Tutto è sempre molto interessante: ci sono le lezioniindividuali e in gruppo.

Queste ultime ci permettono di socializzare,tuttavia preferiamo quelle individuali perché ciconsentono di concentrarci ed apprendere meglio.

Durante una delle lezioni, abbiamo intervistato ilnostro insegnante, Piercarlo Salvia :

E & A: da dove nasce la sua passione per la musica?

nasce qall’ ascolto di alcuni dischi in vinile cheavevo a casa quando ero piccolo. Si trattava didischi a 33 giri, e per ascoltarli avevo bisogno diun piatto, il braccio con la puntina, unamplificatore e due casse acustiche

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E & A: uos’ è per lei la musica?

Per me la musica è un modo diverso di comunicaresenza l’ uso di parole.

E & A: Perché ha deciso di insegnare musica ad altri?

Per condividere quello che ho imparato, per faremusica insieme e per continuarne lo studio, visto chenon si finisce mai di imparare e sperimentare

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Il 18 febbraio nvll’Aula Magna qvll’istituto, noistudenti di prima media abbiamo partecipato aduno spettacolo in lingua francese.Riassumo la trama.Il protagonista, Patrick, nel giorno del suocompleanno, al risveglio, non trova i genitori incasa. Il suo papà e la sua mamma sono dei medicispecializzati nei virus e sono improvvisamentedovuti partire per il Marocco. Li contattatelefonicamente e loro gli chiedono di raggiungerliin Marocco. Al suo arrivo, Patrick scopre che anchei suoi genitori sono stati contagiati e dunqueriparte, alla ricerca del farmaco che possa curarli,attraversando i paesi che fanno parte qvll’ OIF:l’orxanizzazionv internazionale della Francofonia.

Patrick et francophonie

Sara Giulia Consoli

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I Paesi Francofoni, Francia, Belgio, Svizzera,Lussemburgo, Quebec, Haiti, Marocco, Algeria,Tunisia , Cote q’Ivoire ,Congo, Madagascar ,le isoleMaurice , Libano , Cambogia, Viet-Nam, i territoriq’ Oltre Mare , la Valle D’Aosta , e la Luisiana,utilizzano la lingua francese sia come madre-lingua ,sia come lingua veicolare.Lo spettacolo è stato molto divertente anche perchél’attore protagonista, ha coinvolto anche noispettatori, facendoci mimare dei movimenti eballare.I ruoli che dovevamo interpretare sono stati : itassisti, una ragazza (di cui l’attore si dovevainnamorare), una hostess, e un carrettiere.Io sono andata sul palco e ho interpretato laragazza. Ero un po’ in imbarazzo ma dopo hopensato che un’ occasione come quella non misarebbe mai più capitata . Se potessi lo rivedreimoltissime altre volte. Mi sono davvero divertita epenso che si siano divertiti tutti gli altri spettatori.

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Sur la routes des symbolesfrançais

La Marianna, la bandiera, il gallo, il Pastis, il quadro diDelacroix, M. Jean Bond, Marsiglia, Lione, Parigi, tuttiindizi che vorticosamente scorrono sotto gli occhi dinoi alunni per due giorni di seguito, 18 e 19 febbraio,presso il nostro Istituto. Un giovane attore, Benjamin,del teatro francese internazionale, ci ha rallegrato perpiù di un’ora con le sue acrobazie fisiche e linguistiche.Ci ha fatto ridere raccontandoci un sogno grazie alquale abbiamo potuto visitare diverse città francesi, allaricerca di una bellissima Marianne, simbolo dellarepubblica, rapita da un ladro. Non immaginavo certoche ci fosse un coinvolgimento tale, anche noi alunnisiamo stati attori sul palco!!

Giovanna Punzo

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C’è chi ha ballato, viaggiato, bevuto insieme a“Bvntamin” e chi ha dovuto togliersi una scarpa perstendere un malvivente… Confesso che all’inizio misentivo un po’ spaesata e avevo paura di non capirciniente, ma la nostra prof di francese ci aveva così benpreparati che alla fine tutti abbiamo potuto godere almeglio dello spettacolo. Infatti, in classe avevamolavorato diverse ore su un dossier alla scoperta deisimboli che rappresentano la Francia nel mondo e supercorsi di geografia, arte e tradizioni francesi cheabbiamo riconosciuto durante lo spettacolo. Ringraziomoltissimo la nostra prof. che ci ha permesso diassistere al “soxno” qvll’inuvstixatorv più bravo diFrancia, “Jvan Bonq”, capendo fino in fondo quanto siabello imparare una lingua non solo sui libri ma anche ateatro!!!

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Sur la routes des symbolesfrançais

Le 17 février 2016 nous avons assisté à un spectacle surles symboles de la France. Il y avait un acteur,Benjamin, qui a représenté un monologue (soutenu pardes images et des vidéos) intitulé “Sur la route dessymboles français”. Cet acteur a interprété leprotagoniste: Jean Bond, un agent secret français.Jean Bond est en vacances à Marseille. Il joue à lapétanque et boit son apéritif préféré: le pastis.Il se relaxe à la terrasse q’un café et il reçoit un appelq’Axnès, chef des services secrets français qui est aussisa patronne. Elle lui dit su’il va devoir partir en missionimmédiatement parce que l’un des symboles de laFrance (la Marianne, la fille du ministre des affairesétrangères Suisse) a été enlevée par un voleur.

Giacomo Lauro

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Jean refuse de partir. Il décide de quitter Marseille pouraller à Bordeaux. Mais arrivé à la gare de Marseille,Agnès qui grâce à sa technologie réussit à apparaitre àl’éuran des départs de train. Elle réussit à le convaincrede retrouver le symbole et lui montre les vidéos du volet du voleur. Le voleur leur annonce su’il a laissé desindices un peu partout en France.Jean qui est un excellent agent secret déchiffre tous lesindices pour partir au secours de Marianne et iltraversera la France pour sauver le symbole français. Ilnous montre aussi q’autrvs symboles…comme le coq, laTour Eiffel, la montgolfière, etc.Après cet aventure Jean se réveille et découvre que toutétait un rêve. Les élèves jouent aussi le rôle q’autrvspersonnages. Après le spectacle, l'acteur a signé nosaffiches et puis il a pris une photo avec toute la classe.Le spectacle a été sympathique et nous nous sommesamusés beaucoup et nous avons passé un super jour!!

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Sur la route des symboles français

Le 19/02/2016 avons assisterons à une raprésentationen français. Le argoument traté ère la symboles de laFrançe, comment:

le drapeau français;la Marseillaise;Marianne;le pastis;la Tour Eiffell;

L’intrixuv.

Jean Bon est un agent secret français, que se trouve envacances à Marseillaise. Le chef l’appvllv pour trouverla Marianne, symboles de la France, que ère a étéenlevé q’arorq il refus parce su’ il ètait en vacances,mais accepte finalement.

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Per noi della II B, è la prima volta che assistiamoad uno spettacolo in francese, e possiamo dire cheè stata un’ esperienza positiva, perché larappresentazione è stata coinvolgente, divertente,e si riusciva a comprendere i dialoghi.

La II B

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Sur la routes des symbolesfrançais

Il 19 febbraio la mia classe, insieme ad altreqvll’Istituto, ha assistito ad uno spettacolo teatrale inlingua francese rappresentato nella nostra sede. Aproporci lo spettacolo erano due membri, un attoreed un tecnico, della compagnia Théatre FrançaisInternational. L’uniuo attore che si muoveva sulpalco era l’intvrprvtv del protagonista, Jean Bond,un agente in vacanza a Marseille che, su ordine delsuo superiore, deve rientrare per ritrovare laMarianne, che nella nostra storia è figlia di unimportante ministro, ma che rappresenta in realtà ilsimbolo della Repubblica francese. È stata rapita dalprofessor Maboul, il quale ha lasciato degli indiziutili al suo ritrovamento.

Jastin Valente

Inizia così l’auuvntura di Bond, avventurache lo porta a visitare Visan, Lyon e Paris.Qui, sulla Tour Eiffel, il protagonista ritrovala Marianne con l’aiuto di una mongolfiera.Tutto ciò accade in realtà solo in sogno eJean si accorge, quindi, di aver immaginatotutto… La riproduzione di effetti sonori evisivi e la proiezione di immagini è statapossibile grazie ad un tecnico. Gli aspettiinteressanti della rappresentazione sono statiinnanzitutto la facile comprensibilità dellalingua, successivamente, il coinvolgimento dipersone del pubblico e l’intvrazionv che si èvenuta così a creare. Lo spettacolo, con ilfascino della pronuncia francese, con ilviaggio immaginario nei luoghi della storia èstato per me uno stimolo per migliorare lamia conoscenza della lingua francese.

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Cronaca: indiceLettera aperta

agli autori degli atti vandalici contro la

nostra scuola

Open day

Bisogna avere

paura?

Il Carnevale nella Scuola

qell’{nfanzia qi Via del Perugino

Ieri come oggi:

il corso di pasticceria

Ieri come oggi: falegnameria e

ricamo

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Open Day Elisa Criscuolo

Il 30 gennaio la nostra scuola ha aperto i propri localial pubblico per permettere alla cittadinanza diconoscere l’offerta formativa proposta ai nuovi alunni.C’erauamo proprio tutti: alunni, professori, dirigentescolastico, collaboratori, genitori e tanti, tanti bambinidella 5 elementare. La nostra Preside, in Aula Magna,ha illustrato le molte e stimolanti attività cherallegrano le nostre giornate di studio. Dalla sua vocesi capiva la passione che mette nel suo lavoro e lasoddisfazione nel vedere i tanti alunni presenti checollaboravano con i docenti per trasmettereinformazioni ai visitatori. Tutti, nel loro ruolo, hannocontribuito alla riuscita della giornata: c’era, adesempio, l’angolo del francese, dove i bambini, seguitida noi ragazzi, si divertivano con i pc, con i qualipotevano giocare imparando vocaboli stranieri, cosihanno potuto scoprire la bellezza di questa lingua, daitoni musicali ed eleganti.

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La professoressa nel frattempo illustrava un videosull’esaltante esperienza che noi alunni della Colomboabbiamo vissuto durante l’attiuità e il viaggio svolto aNanteuil, nell’amrito del gemellaggio con il CollegeGuillaume Cale, documentato da un articolo nellasezione Viaggi.

Bellissimo era lo spazio dedicato alla geometria, dove ibambini imparavano l’arte del Tangram, rompicapobasato sulla scomposizione e ricomposizione di figuregeometriche. Ritagliare e incollare assieme ai nostripiccoli ospiti è stato davvero un divertimento.

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Sempre affascinante per tutti il tavolo dedicatoalle attività artistiche: la professoressa insegnavaai tanti che si dimostravano interessati la tecnicadella prospettiva centrale. I bambini erano rapitidal fatto che poche linee, tracciate ad arte,potessero simulare uno spazio tridimensionale suun foglio a due dimensioni.

In tutto questo fermento, a creare l’atmosferahanno contribuito i ragazzi delle terze che sisono esibiti con i flauti, suonando le melodiedel Mago di Oz o canzoni, quali Nella vecchiafattoria.

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A condire il tutto, i nostri professori, aiutati danoi alunni, nell’ androne della scuola hannoallestito una mostra con immagini sulla Shoah e idipinti di noi alunni. E’ stata una giornatameravigliosa! Mostrare le nostre attività ad altri ciha resi orgogliosi della nostra scuola econsapevoli del grande lavoro dei nostriinsegnanti. click to zoom

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Bisogna aver paura?

Giacomo Lauro

Bisogna aver paura? Questa è la domanda che sista ponendo il mondo dopo i fatti sanguinosi chehanno avuto per protagonista l’{sis. Dopo lastrage di Parigi, la risposta della Francia e il falsoallarme ad Hannover, il mondo è terrorizzato dalpensiero che a causa di questa banda terroristica,che sta diffondendo paura in tutto il pianeta, ci sipossa avvicinare ad una terza guerra mondiale,che sarebbe letale per la razza umana, perchésarebbe sicuramente un conflitto nucleare. L’{sisè un’organizzazione che si autodefinisce “stato” enon “gruppo”.Usa metodi estremamente violenti, amministraun territorio esteso, tra l’{ras e la Siria, in pienaautonomia e ricava, grazie alle sue attività, i soldiper sopravvivere. avanti

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Teorizza una guerra totale e interna all’{slam,oltre che contro l’Occiqente, e vuole istituire uncaliffato, realizzandolo attraverso il terrore.Finora molte nazioni importanti stannocombattendo contro questa organizzazione. Laloro azione, però, non sta dando buoni frutti.Temo che un’occasione per l’{sis per colpireancora possa essere il campionato europeo dicalcio, che si terrà questo giugno in Francia. Sehanno potuto fare un attacco durantel’amicheuole Francia-Germania, diffondendo ilpanico in tutto il mondo, aspettiamoci di tutto invista di questo campionato. Ma è giusto che tuttinoi viviamo in questa paura e in questa angosciacontinua? Secondo me, questa organizzazione,che sta seminando il terrore nel mondo, nondeve prendere il sopravvento sui nostri diritti etoglierci le nostre libertà.

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Non dobbiamo permetterle di cambiare il

nostro modo di vivere, le nostre tradizioni e

la nostra cultura. Inoltre, dobbiamo evitare

che ci trascini in un conflitto e per questo mi

rivolgo a tutti: proviamo ad evitare questa

guerra, perché altrimenti niente di tutto ciò

che amiamo esisterà più.

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Lettera aperta agli autori degliatti vandalici contro la nostrascuola

Dagli studenti della IIE

Dopo che alcuni sconosciuti hanno danneggiato,all’inizio qell’anno, la scuola di Focene, noiragazzi abbiamo scritto una lettera apertaproprio a questi vandali. I danni sono stati prestoriparati, ma ora vogliamo riproporre la nostralettera, sperando che fatti di questo genere nonsuccedano più.

Non sappiamo chi siete, però ci rivolgiamo a voiper esprimere tutto il disagio che ci avete causatolanciando sassi e rompendo le porte e le finestredella palestra della nostra scuola.

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Questo gesto ha procurato un dispiacere enorme

non tanto ai docenti o alla Preside, quanto a noi

studenti.

Infatti, avete danneggiato proprio lo spazio in cui

svolgiamo l’attività che per noi rappresenta uno

svago e un divertimento, oltre che uno studio.

Educazione motoria è la materia che ci consente di

sfogarci durante le lunghe giornate scolastiche ed

è davvero spiacevole svolgerla in un ambiente

degradato.

Avete dimostrato di non avere nessun rispetto

verso la scuola e verso tutta la nostra comunità. La

scuola è una seconda casa per molti ragazzi e va

rispettata.

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Qual è il motivo per cui vi divertite a fare queste

cose? Perché non siete abbastanza intelligenti da

capirne le conseguenze? E che cosa pensate di aver

ottenuto distruggendo o rovinando qualcosa che

appartiene a tutti?

Sappiamo che le nostre domande rimarranno

senza risposta, ma, nonostante tutto, speriamo

ancora che voi possiate cambiare.

Proprio per questo abbiamo scritto questa lettera:

per farvi capire la gravità del vostro gesto e

invitarvi a cambiare in meglio, smettendola di

danneggiare il nostro ambiente.

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IAttiuità qell’{stituto

Il Carnevale nella Scuola qell’{nfanzia qi Via del Perugino

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Il Carnevale è una delle ricorrenze fra le piùgradite ai bambini, un momento elettrizzante diallegria, divertimento, socializzazione, occasioneper numerose attività didattiche ed esperienzeq’apprvnqimvnto che concorrono a sviluppare lacapacità di comunicare ed esprimersi utilizzandolinguaggi verbali e non verbali.Tutti bambini, insieme ai compagni di sezione,hanno progettato e realizzato, sperimentandotecniche espressive diverse, le loro mascherepreferite.I bambini si sono sentiti attivi ed allegri,desiderosi di giocare e di stare insieme, dimascherarsi, truccarsi, drammatizzare, scherzare,divertirsi con maschere, feste ed animazioni.

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Le Attività della Sezione A

Vivere la scuola significa anche fare, all'interno diessa, delle esperienze che aiutino a confrontarsicon il mondo.Abbiamo voluto provare giocando con i valoridentro e fuori di noi, con l'intenzione di cresceredivertendoci.Festeggiare il Carnevale, cogliendone ilsignificato più profondo; conoscere le mascheretradizionali comprendere che fanno parte dellanostra cultura.Raccontare sé stessi e la maschera cheindosseremo.

La maschera dal cuore..........

Le Maestre Noris, Simona,Roberta e Simonetta

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Prendendo spunto dal famoso racconto diArlecchino, i bambini sono stati stimolati asperimentare un valore universale “ lasoliqarivtà“, prendere consapevolezza acondividere ciò che siamo e ciò che l'altro da noiè.Ogni bambino un pezzetto di stoffa, un cuore ,un sorriso.

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Le Attività della Sezione B

Quest'anno a Carnevale i bambini della sezione Bhanno realizzato maschere personalizzateutilizzando vari materiali messi a lorodisposizione; piume colorate, ritagli di carta,glitter, colla, forbici e fogli di vario colore. Sisono inoltre divertiti a colorare buffi e divertentipagliacci e a creare con immaginazione e fantasiail viso di un simpatico pagliaccio, sperimentandotecniche espressive differenti , stimolando lacreatività e la socializzazione.

Le Maestre Ester, Cristina,Rosa e Chiara

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Il coinvolgimento in giochi di finzione,travestimenti ed espressioni mimico facciale diogni genere legati all'esperienzadell'identificazione, ci ha permesso di introdurrele varie espressioni del viso conducendoci versola conoscenza delle emozioni.

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Nella nostra scuola è stato avviato il progetto Iericome oggi. Varie ed interessanti attività vengonosvolte in orario extrascolastico e richiedono lacollaborazione dei nonni e delle nonne che vivononel nostro territorio. La Scuola li ha invitati perparlare della loro vita o per svolgere attività diverseda quelle scolastiche, nelle quali sono esperti.Così i nonni sono entrati nelle classi e ci hannoraccontato come si viveva quando ancora nonc'erano i giochi di adesso, la televisione, i telefoni...

Attiuità qell’{stituto:Il progetto Ieri come oggi

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Carlotta SinisiVirginia La MalfaRachele TenaceNoemi Ferrari

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Grazie alla loro collaborazione sono stati organizzatidei corsi pomeridiani di: cucina, ricamo, cucito efalegnameria.Lo scorso anno nella nostra scuola di Foceneabbiamo fatto solo incontri in orario scolastico, maper fortuna, quest'anno da gennaio sono iniziatianche i corsi pomeridiani.

Siamo andati a curiosare nvll’aula del corso dipasticceria; abbiamo notato che u’è un grande spiritodi squadra ed una organizzazione davveroimpeccabile. Gli istruttori insegnano con grandepassione, trasmettendo agli allievi i loro saperi.Alcuni nonni aiutano gli studenti econtemporaneamente raccontano storie di famiglia.Una nonna ha mostrato una fotografia di suo padreche è stato condannato a Ponza durante il Fascismo.

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Fotografie di Rachele Tenace e Noemi Ferrari

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Abbiamo anche assaggiato le loro creazioni:torta con pan di spagna , panna e crema pasticcera,lingue di gatto che farcivano un delizioso sorbetto al

limone.

Ci siamo fatti dare la ricetta delle lingue di gatto:-200 g di zucchero a velo-200 g di farina-200 g di burro-75 g di albume.

Nei prossimi articoli vi racconteremo altre impreseculinarie e non, sperando di riuscire ad avere altrericette da provare.

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I piccoli falegnami …

Siamo stati per quattro giovedì dei piccoli falegnami!Siamo un gruppo di bambini e ragazzi di tutte le età,di cui io sono la più grande. Il nonno che ha tenuto ilcorso è gentile, paziente e divertente: nonno Tony.Ci ha mostrato gli attrezzi principali del suomestiere, tenendoci “alla larxa” dai più pericolosi.Abbiamo cominciato usando la pialla per temperaredelle matite. Pian piano abbiamo imparato a tagliareil compensato, a piantare i chiodi, a usare la cartavetrata per levigare i contorni. Siamo riusciti anche autilizzare il morsetto.I primi lavori sono stati dei disegni sul compensatoche poi abbiamo colorato e ritagliato con il seghetto:animali, fiori, scudi, automobiline ecc.

Attiuità qell’{stituto:Il progetto Ieri come oggi

Falegnameria e Ricamo

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Taisia Melis

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La cosa più bella, però, è stata la casetta che ci ha costruito il nonno. Noi abbiamo fatto tanti mobili, quadri e oggetti in legno, li abbiamo colorati e poi inuollati all’intvrno. Pvnsatv uhv arriamo realizzato anche le scale!

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… e le piccole sarte e ricamatriciDurante l’attiuità di falegnameria, sono andata aintervistare le bambine che seguono il corso dicucito. Appena entrata nella loro aula, ho notatosubito il grande silenzio che u’vra rispetto al nostrolaboratorio. Le bambine sono educate, gentili esoprattutto molto brave. Della nonna insegnante, lasig.ra Anna, dicono che è solare, che spiega moltobene e che è veramente esperta. Le bambine hannoimparato il punto croce e lo hanno applicato perrealizzare piccoli centri con figure di fiori e animali.Un altro lavoro che hanno eseguito è stato attaccarele paillettes colorate sulla stoffa con ago e filo. Ilrisultato è stato bellissimo. Tutte mi hanno riferitoche questo corso è stato migliore di come se loaspettavano.

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illustrazione di Geovanna Taylor Soares

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Gemellaggi e viaggiNanteuil - Fiumicino/ Fiumicino Nanteuil

Francesca GrecoGreta Guaiana

L'attività è stata organizzata principalmente dalla nostrainsegnante di Francese, nell'ambito del Programmadell'Unione Europea eTwinning Erasmus +, perl'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport.Il primo passo concreto di questa esperienzaentusiasmante è stato quello dell'assegnazione dei nostrigemellati. Inizialmente la conoscenza è stata virtuale,con scambi di email e videochiamate su Skype. Poi, dal19 al 25 aprile, abbiamo potuto condividere con i nostrinuovi amici una magnifica settimana tra Fiumicino eRoma. Il primo giorno che ci siamo incontrati, eravamoimpauriti e preoccupati che qualunque cosa potesseandar storto. Eravamo preoccupati perché moltidicono che i francesi sono chiusi ma non è cosi; loabbiamo potuto sperimentare nelle due settimane direciproca conoscenza in giro per Roma, Nanteuil eParigi.

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Nei giorni della loro permanenza in Italia, li abbiamoaccompagnati a visitare le meraviglie di Roma, per poirilassarci sulle nostre spiagge. I primi due giorni, lamattina, i ragazzi francesi sono stati presenti nellenostre classi per conoscere il sistema scolastico italiano.I pomeriggi abbiamo vistato i Porti Imperiali (Claudio eTraiano) che ci sono nel nostro Comune e gli scavi diOstia Antica. Nei giorni a seguire siamo andati allascoperta di Roma: Colosseo, Fori, Città del Vaticano,Fontana di Trevi e ci siamo rilassati tra le vie di Borgo,un pranzo a Piazza Venezia e un fantastico gelato daGiolitti. Il week end lo abbiamo trascorso al mare efortunatamente il tempo ci ha assistito. Abbiamo fattoun’usuita in barca e tante partite di beach volley, beachtennis e poi tutti in acqua. Ci siamo salutati il 25 aprilesereni, perché sapevamo che ci saremmo rivistiesattamente un mese dopo ed un mese passa in fretta.Il 18 maggio siamo partiti alla volta di Nanteuil, unpiccolo paese in Piccardia, non troppo distante daParigi. E’ un paese di campagna, con le case dai tetti neriin ardesia, dagli immensi giardini e iris viola e bianchiche crescono spontanei lungo le strade.

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Anche noi abbiamo frequentato delle ore all’intvrnodelle loro classi, qualcuno ha partecipato a laboratori dimusica, altri alla costruzione di un plastico della scuolacon l’insvxnantv di tecnologia ed a tante altre attività. Igiorni a seguire abbiamo visitato due castelli moltofamosi, quello di Pierrefond e di Compiègne, dalleguglie altissime, sembravano quelli che si vedonoillustrati nei libri delle fiabe. A Parigi, invece, abbiamovisitato vari monumenti come la Tour Eiffel, NotreDame, il Louvre e il ponte degli innamorati sul qualemolti di noi hanno attaccato un lucchetto come simbolodi amicizia che non finirà mai.A Montmarte uno dei nostri amici italiani ha dichiaratola sua simpatia ad una ragazza francese e così sulle scaledi fronte alla Basilica del Sacre Coeur si sono dati unappuntamento futuro, per quando sarannomaggiorenni. Che romantici! Molti sono i ricordi che ciaffollano la mente, la serata a Eurodisney, la Tour Eiffelvisitata di notte con la famiglia ospitante, le crêpes allaNutella, e le lacrime versate il giorno della partenza.

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Grazie a questa esperienza abbiamo imparato tanto:acquisito maggior sicurezza nella lingua francese eabbiamo capito che bisogna affrontare qualsiasi cosache la vita ci offre. Ringraziamo di cuore la nostraprofessoressa di francese per queste due settimanepiene di emozioni; ringraziamo anche la nostra exprofessoressa di inglese, che è stata trasferita a Roma;ringraziamo la scuola per averci consentito tutto questo,dandoci la possibilità di utilizzare le strutture del nostroistituto. Porteremo queste esperienze sempre con noi,insieme alle moltissime foto e ai messaggi che ancora ciscambiamo con molti dei nostri corrispondenti.