Cultori C INTURE? IO SCELGO B · PDF file · 2008-02-27In una strepitosa scena di...

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Cultori C INTURE? I O SCELGO LE B RETELLE DI ROBERTO PERRONE Bisogna evitare assolutamente di indossare insieme i due accessori perché, come viene detto in un film di Leone, chi lo fa «non è sicuro neanche di se stesso» I n una strepitosa scena di «C’era una volta il West» di Sergio Leone, il cattivissimo bandito Frank Morgan , interpretato da un crepuscolare (co- me il genere western) Henry Fonda si rivolge a uno dei suoi scagnozzi, gestore di una lavanderia dove vengono schiavizzati lavoratori cinesi. Costui è venu- to ad avvertirlo che il misterioso Armonica (Charles Bronson ) è sulle sue tracce. Morgan dubita dell’affi- dabilità del suo complice. «Un uomo che indossa in- sieme cintura e bretelle non è sicuro neanche di se stesso». Eppure questo non è un caso isolato o solo frutto della fantasia di celluloide. Sono molti gli uomi- ni che portano insieme questi oggetti. Probabilmen- te non hanno mai visto questo film o non ricordano la scena. Ne farebbero sparire immediatamente uno dei due. Meglio la cintura. Perché la verità è che le bretelle sono state ingiusta- mente osteggiate negli ultimi decenni e ridotte a un oggetto di seconda o terza fascia o, peggio, in uso so- lo a determinate categorie di persone. Ad esempio i manager spietati di «Wall Street», come Gordon Gekko e i suoi sodali pescecani della finanza del film omonimo. Ma l’opinione più diffusa è considerare le bretelle «retrò». Su un blog si possono rinvenire tutta una serie di luoghi comuni. Le bretelle stanno meglio «alle persone magre». Le bretelle stanno bene «con un certo abbigliamento», le bretelle «le portava mio nonno». Le bretelle non vanno neanche per l’Eserci- to americano che si è trovato con una partita di panta- loni con gli attacchi per le bretelle mentre il regola- mento militare ne vieta l’utilizzo. Ha dovuto riman- darli indietro. Meglio modificare il regolamento. Le bretelle, in realtà, sono un oggetto passionale, cioè il contrario di quello che si pensa abitualmente. La cintura è ovvia, le bretelle sorprendono. Lo scritto- re Mario Soldati ne andava pazzo. Una volta Giovan- ni Testori , in un momento di scarsità di liquidi del collega torinese, lo aiutò a vendere dei quadri. Solda- ti si presentò a casa di Testori qualche giorno dopo con due borsoni. «Ti devo far vedere cosa ho compra- to grazie a te, sono meravigliose». E aprì le borse: den- tro c’erano decine e decine di bretelle. «Sono passato davanti a un negozio e non ho resistito». Adesso le bretelle tornano di moda (insieme con i bermuda secondo le ultime tendenze), sdoganate da Keira Knightley e da Victoria Beckham che le han- no mostrate sulle copertine di due importanti riviste. Ma non si può correre dietro alla moda per le bretel- le. Come sosteneva Soldati, le bretelle sono un ogget- to di desiderio, non solo una faccenda di praticità. Chi sceglie le bretelle sceglie una visione libera della vita. Libera, sì, perché la cintura espone alla schiavitù del buco, all’orrore della scoperta che bisogna scala- re di uno (quasi mai avviene il contrario). La cintura, poi, è traditrice. L’altro giorno all’aero- porto il tizio davanti a me è stato pizzicato dal metal detector con la sua borchia da cow boy metropolita- no. Le bretelle inoltre offrono un punto d’appoggio chic per la mano, le puoi afferrare e sfuggire all’inele- gante mano in tasca. Le bretelle sono belle e colorate. Mentre una cintura multicolor non si può utilizzare in occasioni ufficiali o con tutti i tipi di pantaloni, le bretelle danno un tocco sbarazzino a chi le porta. Le bretelle consentono libertà di movimento e non è vero che stanno bene solo ai magri. Anzi. Le bretelle sono comode. Però bisogna avere una visio- ne comoda della vita, altrimenti non ci si sta dentro. Le bretelle non strizzano come quelle cinture che sembrano un oggetto di tortura. Le cinture non ti fan- no pensare, con le cinture non puoi riflettere. Le bre- telle invece avvantaggiano le logiche deduttive (vedi Sherlock Holmes ed Hercule Poirot ). Quando pen- si puoi afferrarle entrambe e fermarti a riannodare lo scorrere dei pensieri, col pollice che gira. Come fai ad afferrare una cintura e a pensare? Le bretelle aiutano a concentrarsi. La cintura affretta tutto, le bretelle consentono di fermarsi un momento, di rilassarsi. La cintura è moderna e le bretelle sono antiche? Ma va’. E poi non siamo qui a recuperare tutto quan- to è «passato» come se ogni aspetto (anche quello che non se lo merita) di quello che è stato fosse stato meraviglioso. Le bretelle no? Abbiamo santificato tut- to, dalla Prinz ad Alvaro Vitali , da Django alla Bril- lantina Linetti . Le bretelle, però, non vanno rivaloriz- zate con lo snobismo che spesso contraddistingue le mode. Le bretelle vanno vissute per passione e con- cretezza. E mai insieme alla cintura, come diceva Frank Morgan. Mi raccomando. Krizia Gucci John Richmond Prada Sex Symbol Provocatoria Sbarazzina LE D ONNE SEDOTTE È molto accessoriato l’uomo di Mariuccia Mandelli Passionali per natura, ci liberano dall’orrore di misurare l’aumento della circonferenza vita Si porta annodata sui fianchi la cintura dal sapore etnico La fibbia d’acciaio spicca sotto lo smoking in lamé. Accanto al titolo la cintura in pelle di Beretta I tiranti in elastico delle bretelle finiscono sulla schiena Richard Gere nel film «Ultimo respiro» (1983) di Jim McBride Una conturbante Charlotte Rampling nel manifesto de «Il portiere di notte», il film di Liliana Cavani del 1974 con Gabriele Ferzetti e Dirk Bogarde Una giovanissima Jodie Foster posa nel 1977. In quell’anno l’attrice americana venne in Italia per girare «Casotto» di Sergio Citti (Corbis) Q UESTIONE DI VITA 18 Mode e Modi Giovedì 28 Febbraio 2008 Corriere della Sera

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CultoriCINTURE?

IO SCELGOLE BRETELLE

D I R O B E R T O P E R R O N E

Bisogna evitare assolutamente di indossare insieme

i due accessori perché, come viene detto in un film

di Leone, chi lo fa «non è sicuro neanche di se stesso»

I n una strepitosa scena di «C’era una volta ilWest» di Sergio Leone, il cattivissimo bandito

Frank Morgan , interpretato da un crepuscolare (co-me il genere western) Henry Fonda si rivolge a unodei suoi scagnozzi, gestore di una lavanderia dovevengono schiavizzati lavoratori cinesi. Costui è venu-to ad avvertirlo che il misterioso Armonica (CharlesBronson ) è sulle sue tracce. Morgan dubita dell’affi-dabilità del suo complice. «Un uomo che indossa in-

sieme cintura e bretelle non è sicuro neanche di sestesso». Eppure questo non è un caso isolato o solofrutto della fantasia di celluloide. Sono molti gli uomi-ni che portano insieme questi oggetti. Probabilmen-te non hanno mai visto questo film o non ricordanola scena. Ne farebbero sparire immediatamente unodei due. Meglio la cintura.

Perché la verità è che le bretelle sono state ingiusta-mente osteggiate negli ultimi decenni e ridotte a unoggetto di seconda o terza fascia o, peggio, in uso so-lo a determinate categorie di persone. Ad esempio imanager spietati di «Wall Street», come Gordon

Gekko e i suoi sodali pescecani della finanza del filmomonimo. Ma l’opinione più diffusa è considerare lebretelle «retrò». Su un blog si possono rinvenire tuttauna serie di luoghi comuni. Le bretelle stanno meglio«alle persone magre». Le bretelle stanno bene «conun certo abbigliamento», le bretelle «le portava miononno». Le bretelle non vanno neanche per l’Eserci-to americano che si è trovato con una partita di panta-loni con gli attacchi per le bretelle mentre il regola-mento militare ne vieta l’utilizzo. Ha dovuto riman-darli indietro. Meglio modificare il regolamento.

Le bretelle, in realtà, sono un oggetto passionale,cioè il contrario di quello che si pensa abitualmente.La cintura è ovvia, le bretelle sorprendono. Lo scritto-re Mario Soldati ne andava pazzo. Una volta Giovan-ni Testori , in un momento di scarsità di liquidi delcollega torinese, lo aiutò a vendere dei quadri. Solda-ti si presentò a casa di Testori qualche giorno dopocon due borsoni. «Ti devo far vedere cosa ho compra-to grazie a te, sono meravigliose». E aprì le borse: den-tro c’erano decine e decine di bretelle. «Sono passatodavanti a un negozio e non ho resistito».

Adesso le bretelle tornano di moda (insieme con ibermuda secondo le ultime tendenze), sdoganate daKeira Knightley e da Victoria Beckham che le han-no mostrate sulle copertine di due importanti riviste.Ma non si può correre dietro alla moda per le bretel-le. Come sosteneva Soldati, le bretelle sono un ogget-to di desiderio, non solo una faccenda di praticità.Chi sceglie le bretelle sceglie una visione libera dellavita. Libera, sì, perché la cintura espone alla schiavitùdel buco, all’orrore della scoperta che bisogna scala-re di uno (quasi mai avviene il contrario).

La cintura, poi, è traditrice. L’altro giorno all’aero-porto il tizio davanti a me è stato pizzicato dal metaldetector con la sua borchia da cow boy metropolita-no. Le bretelle inoltre offrono un punto d’appoggiochic per la mano, le puoi afferrare e sfuggire all’inele-gante mano in tasca. Le bretelle sono belle e colorate.Mentre una cintura multicolor non si può utilizzarein occasioni ufficiali o con tutti i tipi di pantaloni, lebretelle danno un tocco sbarazzino a chi le porta.

Le bretelle consentono libertà di movimento enon è vero che stanno bene solo ai magri. Anzi. Lebretelle sono comode. Però bisogna avere una visio-ne comoda della vita, altrimenti non ci si sta dentro.Le bretelle non strizzano come quelle cinture chesembrano un oggetto di tortura. Le cinture non ti fan-no pensare, con le cinture non puoi riflettere. Le bre-telle invece avvantaggiano le logiche deduttive (vediSherlock Holmes ed Hercule Poirot ). Quando pen-si puoi afferrarle entrambe e fermarti a riannodare loscorrere dei pensieri, col pollice che gira. Come fai adafferrare una cintura e a pensare? Le bretelle aiutanoa concentrarsi. La cintura affretta tutto, le bretelleconsentono di fermarsi un momento, di rilassarsi.

La cintura è moderna e le bretelle sono antiche?Ma va’. E poi non siamo qui a recuperare tutto quan-to è «passato» come se ogni aspetto (anche quelloche non se lo merita) di quello che è stato fosse statomeraviglioso. Le bretelle no? Abbiamo santificato tut-to, dalla Prinz ad Alvaro Vitali , da Django alla Bril-lantina Linetti . Le bretelle, però, non vanno rivaloriz-zate con lo snobismo che spesso contraddistingue lemode. Le bretelle vanno vissute per passione e con-cretezza. E mai insieme alla cintura, come dicevaFrank Morgan. Mi raccomando.

Krizia GucciJohn Richmond Prada

Sex Symbol

Provocatoria

Sbarazzina

L E D O N N E S E D O T T E

È moltoaccessoriatol’uomo diMariucciaMandelli

Passionali per natura,ci liberano dall’orroredi misurare l’aumentodella circonferenza vita

Si portaannodata suifianchi la cinturadal saporeetnico

La fibbia d’acciaiospicca sotto losmoking in lamé.Accanto al titolola cintura in pelledi Beretta

I tiranti inelastico dellebretellefiniscono sullaschiena

Richard Gere nelfilm «Ultimorespiro» (1983) diJim McBride

Una conturbante Charlotte Rampling nel manifestode «Il portiere di notte», il film di Liliana Cavanidel 1974 con Gabriele Ferzetti e Dirk Bogarde

Una giovanissima Jodie Foster posa nel 1977.In quell’anno l’attrice americana venne in Italiaper girare «Casotto» di Sergio Citti (Corbis)

Q U E S T I O N E D I V I T A

18 Mode e Modi Giovedì 28 Febbraio 2008 Corriere della Sera