CRP MAGAZINE - FIP · 2019. 12. 16. · Non lasciarti fermare dai tuoi limiti. Lasciati guidare dai...

9
CRP MAGAZINE ANNO 2 - DICEMBRE 2019 - MAGAZINE ONLINE GRATUITO

Transcript of CRP MAGAZINE - FIP · 2019. 12. 16. · Non lasciarti fermare dai tuoi limiti. Lasciati guidare dai...

Page 1: CRP MAGAZINE - FIP · 2019. 12. 16. · Non lasciarti fermare dai tuoi limiti. Lasciati guidare dai tuoi sogni. Al contrario, come capita ogni tanto (o molto spesso?) i giocatori

C R P M A G A Z I N E

ANNO 2 - DICEMBRE 2019 - MAGAZINE ONLINE GRATUITO

Page 2: CRP MAGAZINE - FIP · 2019. 12. 16. · Non lasciarti fermare dai tuoi limiti. Lasciati guidare dai tuoi sogni. Al contrario, come capita ogni tanto (o molto spesso?) i giocatori

2 3

di Gianpaolo Mastromarco

C R P M A G A Z I N E

E d i t o r i a l e

La redazione

Responsabili:

Riccardo Brivio - Filippo Luini

Hanno contribuito:

Gianpaolo Mastromarco, Massimo Cibrario, Bruno Boero

Grafica e impaginazione:

ADR Comunicazione

SOMMARIO

EDITORIALE

- Il benvenuto, di Gianpaolo Mastromarco

CTF

- La Ludec Cup

CNA

- Un giocatore veramente speciale, di Bruno Boero

LA STORIA

- Il basket è anche femmina

Prossimi appuntamenti

Spazio Social

Dicembre è un mese importante per tutti: arriva il Natale, il tempo tra-scorso in famiglia, i saluti ai propri cari, gli auguri e la tradizione. Ma an-che per la pallacanestro è un mese importante, in particolare per il nostro Comitato che, proprio nel rispetto delle tradizioni, festeggia le eccellenze sportive della stagione sportiva passata (2018-2019). Quest’anno la Festa del Basket Piemontese ha coinciso con un importantissimo evento: l’intito-lazione del Palazzetto di Viale Bistolfi a Gianni Asti, quello che tutti cono-scevano come PalaRuffini, da lunedì 9 dicembre è diventato il PalaGianni Asti. Per me è stato un onore aver contribuito, assieme a tutto il Comitato e alla FIP nazionale, al raggiungimento di tale obiettivo: con l’appoggio del Co-mune - in particolare dell’Assessore Roberto Finardi - l’aiuto della stampa, con Piero Guerrini a fare da guida, le parole di Meo, che ha lanciato a tutti l’idea… un’unione di intenti che ha portato a questa emozionante serata, che mi porterò sempre nel cuore come le parole della splendida Sharon, che ha realizzato un dipinto del padre unico, riempiendoci il cuore di emo-zioni. Dopo la cerimonia è andato in scena quello che, a tutti gli effetti, è stato il primo evento ufficiale al PalaGianniAsti. Una grande festa con ospiti il-lustri: ringrazio tutti coloro i quali sono riusciti a passare, per premiare e per salutare. Dal Presidente Petrucci, passando per Massimo Protani e ar-rivando a Gianfranco Porqueddu, oltre che, ovviamente, tutte le squadre, gli atleti, gli arbitri e gli allenatori premiati. Complimenti ancora a tutti voi!

Un anno sta finendo ed ecco alle porte quello nuovo: il 2020! Un anno ancora ricco di sfide, di obiettivi, di proposte, tutte all’insegna della palla a spicchi. Una passione, una dedizione di noi tutti che mi auguro porterà nuove soddisfazioni, nuovi successi! …e come mi è già capitato, mi piace-rebbe nuovamente commentare: il Piemonte cestistico anche questa volta c’è. Questo è il mio augurio per il 2020!

Ma per ora non mi resta che augurarvi buone feste!

Page 3: CRP MAGAZINE - FIP · 2019. 12. 16. · Non lasciarti fermare dai tuoi limiti. Lasciati guidare dai tuoi sogni. Al contrario, come capita ogni tanto (o molto spesso?) i giocatori

4 5

CTF LUDEC CUP 2019

Il Piemonte chiude la Ludec Cup 2019 al quinto posto grazie alla vittoria nella finalina contro la Liguria. I piemontesi hanno dovuto affrontare le co-razzate Emilia Romagna e Lombardia nelle gare d’apertura, cedendo dopo un buon inizio contro i lombardi, mentre contro l’Emilia un brutto avvio ha caratterizzato l’intera contesa. Al di là del risultato resta la grande espe-rienza per i nostri ragazzi e per lo staff, che ha potuto compiere importanti valutazioni restando a contatto col gruppo per diversi giorni. Da segnalare che, Bruno minasi, atleta piemontese, è stato inserito nel miglior quintetto della competizione.

Tutti i tabellini e i risultati della nostra selezione:

Liguria-Piemonte 51-77 (10-24, 22-43, 38-58)Piemonte: Bossola 2, Pieretto 6, Milone 6, Giustina 3, Barzon 18, Favero 3, Cortese, Introini 4, Ceban 6, El Showey 1, Begni 7, Minasi 24.Coach Siclari, Prep. Fisico Zamperin, RTT Cardile, Ref. FIP Caputo

Lombardia-Piemonte 67-48 (19-14, 40-24, 53-39)Piemonte: Bossola, Pieretto 3, Milone 2, Giustina 2, Barzon 8, Favero, Cor-tese 7, Introini, Ceban 2, El Showey 7, Begni 2, Minasi 12.Coach Siclari, Prep. Fisico Zamperin, RTT Cardile, Ref. FIP Caputo

Piemonte-Emilia Romagna 61-79Piemonte: Giustina 2, Pieretto 6, Bossola 2, Milone 6, Begni 1, Favero 6, Introini 2, Ceban 11, El Showey 2, Minasi 23, Barzon, Cortese. Coach Si-clari, prep. fisico Zamperin, RTT Cardile, Ref. FIP Caputo

Page 4: CRP MAGAZINE - FIP · 2019. 12. 16. · Non lasciarti fermare dai tuoi limiti. Lasciati guidare dai tuoi sogni. Al contrario, come capita ogni tanto (o molto spesso?) i giocatori

6 7

CNA UN GIOCATORE VERAMENTE SPECIALE

di Bruno Boero

Considerando che il basket nei settori giovanili è un gioco meraviglioso (in-terpretato più o meno bene) dove nessuno recita, ed ognuno appare per come è realmente, tutti noi allenatori crediamo che attraverso l’impegno e la smisurata passione, attraverso la personale maniera di stare in campo, ciascuno dei nostri allievi fornisca indizi sulla propria personalità, sul carat-tere, sulla fisicità, sulla capacità di ascolto e sul senso della vita (filosofico o spirituale o materiale).L’allenatore è guida, insegnante, formatore, ma non protagonista: porre il ragazzo come attore principale dell’attività che ha liberamente scelto è il modo migliore per lasciarlo esprimere con creatività.In altri termini, il gioco rivela sempre ciò che siamo, ci scopre e svela dove veramente vorremmo essere per crescere felici mentre calpestiamo un par-quet.Tutti i giocatori e giocatrici del mondo sognano di diventare giocatori davve-ro “speciali” ma non tutti lo fanno allo stesso modo.Voi lo fate partecipando ad un campionato nel cui ambito alcuni vorrebbero raddoppiare le loro percentuali di realizzazione, altri il minutaggio, altri vor-rebbero rinnovarsi come persone, altri giocare in un ruolo differente, altri diventare migliori come difensori o rimbalzisti. Molti di voi vorrebbero tutte queste cose insieme, per migliorare in maniera decisa sotto ogni aspetto: sia esso fisico, emotivo, intuitivo, filosofico, spirituale, tecnico, tattico, men-tale, psichico ed estetico.

Tutti quanti, però, vorremmo che tale processo fosse breve e indolore (senza fatica o sforzo, ragionamento o calcolo, rinunce o sacrifici, scelte o perdita di tempo). Per diventare un giocatore veramente speciale bisogna percorrere una scala di valori composta di molti piccoli gradini (li vogliamo chiamare “step”?) quali: saggezza, disciplina, pazienza, onorabilità, integrità, auten-ticità, collaborazione, riconoscenza, rigore, rispetto delle regole.

Il superamento di uno o più di tali step vale più della statura, dell’elevazio-ne, della velocità, o di un “tocco” particolarmente educato nel tiro, dell’ag-gressività, o della capacità di anticipazione e di visione del gioco.La cosa lascia stupiti solamente perché nessuno si è mai interrogato o mes-so in discussione.Come allenatore di lungo corso vorrei essere provocatorio e sfidare i gio-catori tutti a rispondere ad una serie di domande che probabilmente mai nessuno - forse - ha ancora posto:

1) Perché mi trovo in questa squadra?2) Quali sono le mie aspettative personali?3) Ho scoperto davvero la mia vera passione?4) Se si, quando?5) Sono disposto a crescere?6) Sono disposto ad aver cura di me, per poter star bene an-che con gli altri?7) Cosa manca alla mia personalità?8) Sono disposto a cambiare?9) Sono cosciente dei miei limiti?10) Quali sono i miei limiti?

Page 5: CRP MAGAZINE - FIP · 2019. 12. 16. · Non lasciarti fermare dai tuoi limiti. Lasciati guidare dai tuoi sogni. Al contrario, come capita ogni tanto (o molto spesso?) i giocatori

8 9

Tutti abbiamo dei limiti: fisici, emotivi, d’intuizione, di coscienza, estetici, tecnici, tattici.

La giusta mentalità per superarli è seguire un semplice ragionamento: 1) Ora non riesco. 2) Voglio provare ugualmente. 3) Un giorno riuscirò anch’io. 4) Devo cercare ed allenare nuove capacità. 5) Oggi ho perso perché ho giocato male. 6) Oggi ho perso perché gli avversari erano più forti. 7) Hovintoperchéimieicompagnihannoavutofiduciain me.

Non lasciarti fermare dai tuoi limiti. Lasciati guidare dai tuoi sogni.

Al contrario, come capita ogni tanto (o molto spesso?) i giocatori più giovani cercano degli alibi nei confronti di: arbitri, compagni, coach, scuola, genito-ri, nonni, dirigenti, frastuono…

Gli alibi

A proposito di alibi, mi piacerebbe che metteste per iscritto quali sono state le vostre migliori cinque scuse per saltare l’ultimo allenamento.Ma insisto ancora:

1) Mi è mancato l’allenamento di quel giorno? 2) Quanto (da 1 a 10)? 3) Sono felice per come è andata la stagione scorsa? 4) Sono pronto a cambiare qualcosa? 5) Quando vorrei incominciare a cambiare qualcosa? 6) Al compimento dei miei 18 anni? 7) Allafinedellaprossimastagione(30giugno2020)? 8) Il primo gennaio 2020? 9) Domani? 10) Oggi? 11) Ora ?

La ragione di domande tanto punzecchianti è che tutti siamo portati a pen-sare sempre al “dopo”:

Dopo ti chiamo. Dopo te lo dico. Dopo ti cerco. Dopo metto tutto a posto. Dopo mi impegno. Dopo lo faccio. Dopo ci penso. Dopo cambio.

Ma il giorno è oggi!

Specialmente se intendiamo inseguire e/o realizzare progetti grandiosi: vale per tutti, grandi e piccoli. Perché sottolineare questo punto? Perché tutte le capacità sono già dentro di noi.Perché la nostra mente è programmata per grandi imprese. Però accade che noi esitiamo per prendere una decisione, a meno che essa non faccia parte della solita routine (alzarsi, vestirsi, petti-narsi, pranzare, andare a scuola, andare all’allenamento, studiare un poco).

La pagella compilata da te

1) Cosa provi mentre giochi? 2) Ti piace il tuo modo di giocare? 3) Perché? 4) Cosa faresti se tu fossi il numero uno della squadra? 5) In che modo cerchi di migliorare il tuo tiro? (o altri movimenti quali passaggio, difesa, palleggio?) 6) Pensi di essere un esempio per gli altri? 7) Compagni ed allenatori se ne rendono conto 8) Chi mi applaude e chi mi critica: 9) Quando l’allenamento finisce, mi sento felice? 10) Per quale motivo? 11) Consideri il coach un alleato o un giudice? 12) Perché? 13) Sarò felice il giorno in cui:

Page 6: CRP MAGAZINE - FIP · 2019. 12. 16. · Non lasciarti fermare dai tuoi limiti. Lasciati guidare dai tuoi sogni. Al contrario, come capita ogni tanto (o molto spesso?) i giocatori

10 11

La mente umana richiede certezze.Invece noi esitiamo nella vita così come sul campo: in attacco, in difesa, nel prendere un’iniziativa… e da tali incertezze nasce l’errore: si pensa all’ulti-mo fallo commesso, a quel rimbalzo caduto così vicino ma non catturato, al tuffo mancato, all’ ultimo tiro, a quei passi in partenza, al passaggio inter-cettato, agli errori commessi.

Gli errori

Sulla porta di ogni palestra al mondo sta scritto:“ Qui e’ permesso sbagliare “Perché’ sappiamo che non può esistere una gara senza errori di natura tec-nica, fisica, tattica; ed una partita diventa palpitante traendo spunto proprio dagli errori commessi da entrambe le parti.Gli errori possono essere: * permanenti (ad esempio: abuso del palleggio), * periodici (sbaglio quasi sempre il secondo tiro libero), * casuali (ogni tanto faccio un tiro forzato), * ricorrenti (sbaglio spesso a difendere sui tagli dal lato debole).

Ogni errore si trasforma soprattutto in uno strumento di lavoro per i gioca-tori e per gli allenatori.Inteso in questo modo, ogni allenamento diventa laboratorio della partita :

“Abbiamo provato,abbiamo fallito,proviamo ancora,falliamo ancora,falliamo meglio!” (Samuel Beckett)

Sul campo:perché ho sbagliato quell’arresto e tiro? Perché ho perso quella palla a metà campo? Perché mi sono fatto battere sul taglio del #34? Una serie infinita di domande che ci assalgono dopo ciascuno sbaglio, e che ci portiamo appresso per un po’ di tempo, considerandolo tragico. La vera do-manda non riguarda il passato (l’azione passata), ma il futuro (l’azione che segue) all’errore, perché ciascun errore dimostra che ci stai provando.

Allora, cosa dovrò fare?Devo decidere le mie priorità!

* Recupererò quella palla in difesa. * Farò un passaggio smarcante o un assist. * Vado “dentro” e guadagno due tiri liberi. * Prenderò sfondamento.

“La leggenda di Steve Nash”

Oggi voglio raccontarvi una storia vera.In un video che raccoglie gli “highlights” dell’intera carriera di Steve Nash, famoso playmaker di origine canadese, altezza 191 centimetri, MVP nella NBA per due stagioni consecutive (2004-2005 e 2005-2006), ritiratosi nel 2015 dopo 12 stagioni con Phoenix Suns e Los Angeles Lakers, per un tota-le di 1217 gare giocate nella franchigia Nba, non appare solamente la sua bravura e la classe immensa nel passaggio (10 assist per partita) o nel tiro (17.290 punti realizzati nel totale ) o nelle palle recuperate (900 in totale), o nella realizzazione dei tiri liberi (90,4 % ).Ma si vedono distintamente gli “high-five “ che era solito dare ai compagni di squadra.Questi gesti sono stati appositamente studiati e scrutinati partita per partita per quei dodici anni di carriera professionistica di così alto livello.Ritorniamo ai numeri: tenendo conto che Steve giocava in media 40 minuti per partita (sui 48 totali di una gara NBA) qualcuno di voi vuole provare ad indovinare quanti erano quegli high- five in media per partita?Ditelo voi! Tu dici 10? Tu 20 ? Tu 30? Di meno o di più?La media reale calcolata è stata di 200 (duecento) volte per ciascuna gara.Ciò significa incredibilmente: 5 volte per ciascun minuto di gioco in cui Ste-ve stava in campo, esattamente uno ogni dodici secondi.Il campione Steve Nash faceva questo “regalo” ai suoi compagni… e lo ha rinnovato sul parquet ad ogni occasione per tutta la sua carriera professio-nale.

Page 7: CRP MAGAZINE - FIP · 2019. 12. 16. · Non lasciarti fermare dai tuoi limiti. Lasciati guidare dai tuoi sogni. Al contrario, come capita ogni tanto (o molto spesso?) i giocatori

12 13

Regalava incoraggiamento e fiducia a tutti, veterani e matricole!Quando tu vedi un compagno che s’impegna forte in allenamento o in gara, capisci che in quel momento lui è il re della foresta, il padrone della pale-stra, un semi-dio, il tuo eroe.E dovresti prenderlo ad esempio, ringraziarlo, premiarlo se fosse possibile.Quale sarà il tuo premio? Una parola, una frase, un high-five, un passaggio, un aiuto in difesa, un assist, tirarlo su da terra, buttargli l’ asciugamano?Ciascun giocatore (come te) è pieno di risorse e di piccoli o grandi talenti, ma nessuna persona ti farà diventare più forte e completo, se tu stesso non vuoi diventare ciò che potresti diventare.Quando sei sul parquet solo i compagni ed il coach ti possono aiutare do-nandoti completa fiducia, sostegno, comprensione o sicurezza , come face-va Steve Nash.La fiducia reciproca è il sentimento umano più impellente, vitale e coraggio-so, e vale quanto un anello di campione del mondo, o un titolo di MVP o un titolo regionale o uno scudettino giovanile.

Ti invito ancora a rispondere: 1) Hai sempre favorito il tuo sogno sportivo? 2) Sei venuto meno alle tue aspirazioni? 3) Hai cercato di realizzare i tuoi progetti sportivi? 4) Hai cercato di realizzare i progetti di altri? 5) Il basket è sempre stato come e quanto aspettavi? 6) Cosa significa il basket per te? 7) Pensi che qualche coach del passato ti abbia insegnato, corretto, incitato, convinto, incoraggiato o lodato? 8) I coach che hai incontrato nel tuo percorso hanno sviluppato o seppellito il tuo talento?

Il talentoNessun coach ti chiederà mai ragione del talento (se ne hai o meno), ma solo se sei disposto a metterti in gioco, propenso a capire ciò che ti manca e ti occorre qui ed ora: sul piano fisico, tecnico, tattico strategico, metodo-logico, mentale, motivazionale.Per quanto ne so, sotto ogni latitudine i coach continuano a studiare giorno dopo giorno per affrontare e risolvere situazioni di allenamento e di gioco in maniera logica e coerente, e per capire cosa manca loro in conoscenza - esperienza - insegnamento - comunicazione - fermezza - tolleranza - fi-ducia.Forse tu, come giovane cestista sei baciato da un talento speciale (fisico, di coordinazione, mentale, che è e rimane continuo, originale, unico, irripeti-bile, spontaneo, motivante, sicuro. Ma in tal caso devi sapere che tu solo sei responsabile del tuo talento, e nes-sun altro: né i genitori, né i nonni né i tuoi insegnanti, neppure il tuo coach.Ma per azioni altrettanto importanti nel basket: NON SERVE ALCUN TALEN-TO!Allora cerchiamole insieme: puntualità, etica, sforzo, energia, empatia, passione, preparazione, allenabilità, atteggiamento, cambiamento, comu-nicazione, tenacia, concentrazione, determinazione, motivazione, coraggio, resilienza… sono doti che non richiedono alcun talento speciale, ma solo applicazione e passione.Scrivi ora: a) In cosa mi ritengo bravo b) In cosa sono super c) le cose che mi rendono più felice sono nell’ordineI miei valori1) Chi sono ora:2) Come vorrei essere:3) Cosa voglio nella mia vita:4) Apprezzo ciò che ho?5) Cosa mi manca?6) Cosa ho in più?7) Come voglio rapportarmi con gli altri per crescere come persona?

Page 8: CRP MAGAZINE - FIP · 2019. 12. 16. · Non lasciarti fermare dai tuoi limiti. Lasciati guidare dai tuoi sogni. Al contrario, come capita ogni tanto (o molto spesso?) i giocatori

14 15

I tuoi diritti in palestraI giovani giocatori (a loro insaputa) hanno molti diritti: di essere vulnerabile.Di sbagliare, commettendo uno o una serie di errori. Di essere bisognoso: di una parola, di un consiglio, di un sostegno, di una pacca sulle spalle. Di essere un principiante in alcuni movimenti. Di essere difforme dalle aspetta-tive di chiunque altro, coach compreso. Di ricevere il dono più grande (“che di te venga accettato ciò che neppure lo staff riesce ora a comprendere”). Di ricevere un insegnamento semplice ed appropriato, individualizzato, confor-me al modo in cui tu impari (per imitazione, per ripetizione, per correzione, per gradi di difficoltà).Ma esiste anche l’altra faccia della medaglia:I doveriPer la legge della reciprocità:Da un lato lo staff con le responsabilità di cui abbiamo detto.Ma da parte tua il dovere di impegnarti sempre al massimo, di prestare at-tenzione, di ambire al miglioramento.Un piano plausibile per te giocatore potrebbe essere guidato dalle risposte che darai alle seguenti domande:1) La conquista più importante che voglio raggiungere oggi:2) Le cose da fare come compiti prioritari:3) Tre obiettivi per la stagione sportiva 2019-2020:4) I cinque valori più importanti per me:5) I progetti su cui sto lavorando:6) A che punto si trovano oggi:7) Cosa vorrei avere in più:8) Cosa vorrei avere in meno:9) Il mio traguardo finale:

CONCLUSIONIIn precampionato e durante la stagione gli allenatori annotano con i più svariati mezzi tradizionali o telematici i punti forti, i punti deboli, gli esercizi specifici, gli errori di mentalità e di atteggiamento di ciascun allievo. Sono rarissime le occasioni di avere colloqui individuali con ciascun atleta: quale migliore occasione per cercare di far convergere i punti di vista, le mete in-dividuali e gli obiettivi comuni attraverso una serie di domande?Una comunicazione efficace offre aiuto e sostegno a giocatori che molto spesso si trovano in una fase di difficoltà, passaggio, crescita, conflitto o disagio: e talvolta consente di risolvere tensioni personali o del gruppo, agendo su autostima , assertività e consenso.Buon lavoro a tutti, Bruno Boero

Alcuni passi sono tratti dal libro: “SILL@BASKET” di Bruno Boero, Edizioni Basketcoach.net - 2019.

Per altri testi dell’autore consulta il sito www.brunoboero.it

LA STORIAIL BASKETE’ ANCHE FEMMINAIl BASKET È ANCHE FEMMINAIl progetto di APS continua a farci sognareUn altro pomeriggio INDIMENTICABILEBeatrice Del Pero, Melisa Brcaninovic e il CAPITANO Ilaria Milazzo, assieme al Direttore Tecnico del settore giovanile Polismile Maurizio Salvemini, hanno fatto visita ai piccoli cestisti della squadra di Amici per lo sport a Pralormo. Grande accoglienza, grande emozione e gran divertimento per un allena-mento targato #serie A1!“Le giocatrici sono state meravigliose, hanno coinvolto e fatto emozionare i nostri bimbi.Il sogno diventa sempre più realtà. La giocatrice di Amici per lo sport Lo Buono Saule giocherà in prestito per la Polismile al campionato U13 FEMMINILE.APS cerca di sostenere la squadra della serie A Iren Fixi Torino venendo a vedere tutte le partite in casa con un super tifo!Lanciamo nuovamente l’invito a tutte le società del territorio: REGALATE UN SOGNO ALLE VOSTRE BIMBE, portatele a vedere le partite di vero basket Femminile con Iren Fixi Torino!

Page 9: CRP MAGAZINE - FIP · 2019. 12. 16. · Non lasciarti fermare dai tuoi limiti. Lasciati guidare dai tuoi sogni. Al contrario, come capita ogni tanto (o molto spesso?) i giocatori

16

CIA | 16 DICEMBRE - TORINO | SCUOLA TECNICA ARBITRI SERIE D

CIA | 20 DICEMBRE - TORINO | RIUNIONE PROGETTO ARBITRI JUNIOR

CIA | 21 DICEMBRE - TORINO | RIUNIONE GAP

CIA | 22 DICEMBRE - TORINO | ATTIVITA’ SETTORE GIOVANILE CIA

GLI APPUNTAMENTI

IG Fip_Piemonte FB Fip Piemonte SITO Fip Piemonte

SPAZIO SOCIAL