Cronaca del Veneto · tunità, e spesso sono piccoli costretti a fare i conti con i grandi»,...

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18 MAGGIO 2020 - NUMERO 2612 - ANNO 23 - Direttore responsabile: RAFFAELE TOMELLERI - Aut. Trib. di Verona n° 41356 del 20/01/1997 - Le Cronache srl - Via Frattini 12/c - 37121 Verona - Telefono 0459612761 - E-mail: [email protected] - Stampa in proprio - Tutti i diritti RISERVATI Quotidiano on-line di Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza Cronaca del Veneto .com GUARDA IL SITO CRONACADELVENETO.COM E SEGUICI SU L’esponente bassanese, ex grillina, oggi nel gruppo misto, nel suo intervento sul Covid attacca anche il Colle. Poi dice che si riferiva a Napolitano e non a Mattarella Carlo Geromin Sara Cunial A capo dell’azienda di San Stino di Livenza, specializzata nel bagno, aumenta la sua presenza sia sul merca- to interno, che su quello europeo. KO OK L’emergenza Covid-19 colpi- sce duramente i giovani imprenditori. Lo dicono i numeri: il raffronto fra il primo trimestre del 2020 e il primo trimestre del 2019 vede un crollo delle nuove iscrizioni di imprese ai registri delle Camera di Commercio, con un -17,4% sul piano naziona- le. A livello locale, come atte- stano i dati appena sfornati da Info Camere, il calo è meno pesante ma è comunque evi- dente, con un -6,9% delle iscrizioni a Padova, dove sono state 322 le imprese under 35 che hanno iniziato la propria attività fra gennaio e marzo di quest’anno. Allargando il quadro, va preci- sato che sono circa 952 mila i giovani titolari o soci di un’im- presa - un terzo sono donne - in Italia, e che nel complesso hanno un’età media di 28,7 anni. A Padova a fine 2019 erano invece 6.232, concen- trati in particolar modo nel commercio (dove rappresen- tano il 28,3% del totale), nei servizi alle imprese (22,4%) e nelle costruzioni (14,3%). «Sono giovani e silenziosi imprenditori a caccia di oppor- tunità, e spesso sono piccoli costretti a fare i conti con i grandi», sottolinea il padova- no Jonathan Morello Ritter, presidente nazionale dei Giovani Imprenditori Confapi. «Donne e uomini purtroppo pieni di problemi economici e finanziari, acuiti dalla crisi di queste settimane, anche adesso che, in tempo di Covid-19, il 70,5% delle gran- di imprese ha investito in digi- tal marketing (contro il 33% delle piccole) dando respiro a molte start-up digitali. Parliamo di imprenditori che però fanno fatica ad incassa- re e che si scontrano princi- palmente su uno scoglio: accedere a fidi bancari e a quegli anticipi delle fatture che consentirebbero loro una crescita più rapida, l’acquisi- zione di più clientela e l’as- sunzione di persone. Il punto è che i governi stanziano soldi ma intanto non cambiano le regole, a partire dal famigera- to accordo di Basilea che norma il merito creditizio delle imprese, e che ha l’effetto di frenare qualsiasi accesso al mondo bancario. E si deve tenere conto che negli ultimi anni quasi una su tre delle nuove aperture è opera di gio- vani imprenditori. Poi, però, un terzo di queste nuove aziende chiude i battenti nei primi 5 anni di vita e quasi la metà non supera il biennio». Jonathan Morello Ritter “Applaudo all’iniziativa lancia- ta da Ascom Confcommercio Treviso, perché ha saputo cogliere una grande opportu- nità dalla crisi che abbiamo e stiamo, tutt’ora, vivendo. In un momento di distanziamento fisico e sociale, Ascom Confcommercio ha scelto l’av- vicinamento associativo, con- creto e tangibile, puntando però sul digitale con questo e- commerce a km0 tutto trevi- giano”. Con questo commento il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, formula il suo plauso per l’avvio di TrevisoNow, sistema di e-com- merce lanciato da Ascom Treviso che intende rivisitare il sistema tradizionale di com- mercio offrendo alle imprese associate la possibilità di com- petere ad armi pari con le grandi aziende che vendono online. Nell’insieme si presenta come la prima grande vetrina del ter- ritorio trevigiano che si affac- cia nel panorama globale met- tendo insieme persone (con- sumatori), imprese (commer- cianti), servizi (i sistemi di con- segna), Istituzioni (che comu- nicano con i cittadini-consu- matori e promuovono il territo- rio). Il digitale nel progetto di Ascom TREVISO NOW EMERGENZA COVID NEL PRIMO TRIMESTRE Il numero delle attività è calato del 17,4% in Italia e del 6,9% a Padova. IL presidente di Confapi: “Se non si cambiano le regole di Basilea non ci può essere futuro per gli under 35”. Imprese giovanili KO

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18 MAGGIO 2020 - NUMERO 2612 - ANNO 23 - Direttore responsabile: RAFFAELE TOMELLERI - Aut. Trib. di Verona n° 41356 del 20/01/1997 - Le Cronache srl - Via Frattini 12/c - 37121 Verona - Telefono 0459612761 - E-mail: [email protected] - Stampa in proprio - Tutti i diritti RISERVATI

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L’esponente bassanese, ex grillina, oggi nel gruppo misto, nel suo intervento sul Covid attacca anche il Colle. Poi dice che si riferiva a Napolitano e non a Mattarella

Carlo Geromin Sara CunialA capo dell’azienda di San Stino di Livenza, specializzata nel bagno, aumenta la sua presenza sia sul merca-to interno, che su quello europeo.

KOOK

L’emergenza Covid-19 colpi-sce duramente i giovani imprenditori. Lo dicono i numeri: il raffronto fra il primo trimestre del 2020 e il primo trimestre del 2019 vede un crollo delle nuove iscrizioni di imprese ai registri delle Camera di Commercio, con un -17,4% sul piano naziona-le. A livello locale, come atte-stano i dati appena sfornati da Info Camere, il calo è meno pesante ma è comunque evi-dente, con un -6,9% delle iscrizioni a Padova, dove sono state 322 le imprese under 35 che hanno iniziato la propria attività fra gennaio e marzo di quest’anno. Allargando il quadro, va preci-sato che sono circa 952 mila i giovani titolari o soci di un’im-presa - un terzo sono donne - in Italia, e che nel complesso hanno un’età media di 28,7 anni. A Padova a fine 2019 erano invece 6.232, concen-trati in particolar modo nel commercio (dove rappresen-tano il 28,3% del totale), nei servizi alle imprese (22,4%) e

nelle costruzioni (14,3%). «Sono giovani e silenziosi imprenditori a caccia di oppor-tunità, e spesso sono piccoli costretti a fare i conti con i grandi», sottolinea il padova-no Jonathan Morello Ritter, presidente nazionale dei Giovani Imprenditori Confapi. «Donne e uomini purtroppo pieni di problemi economici e finanziari, acuiti dalla crisi di queste settimane, anche

adesso che, in tempo di Covid-19, il 70,5% delle gran-di imprese ha investito in digi-tal marketing (contro il 33% delle piccole) dando respiro a molte start-up digitali. Parliamo di imprenditori che però fanno fatica ad incassa-re e che si scontrano princi-palmente su uno scoglio: accedere a fidi bancari e a quegli anticipi delle fatture che consentirebbero loro una crescita più rapida, l’acquisi-zione di più clientela e l’as-sunzione di persone. Il punto è che i governi stanziano soldi ma intanto non cambiano le regole, a partire dal famigera-to accordo di Basilea che norma il merito creditizio delle imprese, e che ha l’effetto di frenare qualsiasi accesso al mondo bancario. E si deve tenere conto che negli ultimi anni quasi una su tre delle nuove aperture è opera di gio-vani imprenditori. Poi, però, un terzo di queste nuove aziende chiude i battenti nei primi 5 anni di vita e quasi la metà non supera il biennio».

Jonathan Morello Ritter

“Applaudo all’iniziativa lancia-ta da Ascom Confcommercio Treviso, perché ha saputo cogliere una grande opportu-nità dalla crisi che abbiamo e stiamo, tutt’ora, vivendo. In un momento di distanziamento fisico e sociale, Ascom Confcommercio ha scelto l’av-vicinamento associativo, con-creto e tangibile, puntando però sul digitale con questo e-commerce a km0 tutto trevi-giano”. Con questo commento il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, formula il suo plauso per l’avvio di TrevisoNow, sistema di e-com-merce lanciato da Ascom Treviso che intende rivisitare il sistema tradizionale di com-mercio offrendo alle imprese associate la possibilità di com-petere ad armi pari con le grandi aziende che vendono online. Nell’insieme si presenta come la prima grande vetrina del ter-ritorio trevigiano che si affac-cia nel panorama globale met-tendo insieme persone (con-sumatori), imprese (commer-cianti), servizi (i sistemi di con-segna), Istituzioni (che comu-nicano con i cittadini-consu-matori e promuovono il territo-rio).

Il digitale nel progetto

di Ascom

TREVISO NOW EMERGENZA COVID NEL PRIMO TRIMESTRE

Il numero delle attività è calato del 17,4% in Italia e del 6,9% a Padova. IL presidente di Confapi: “Se non si cambiano le regole di Basilea non ci può essere futuro per gli under 35”.

Imprese giovanili KO

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LA CAMERA DI COMMERCIO DI VENEZIA-ROVIGO

L’AZIENDA DI VENEZIANO DI SAN STINO DI LIVENZA

Stanziati 7 milioni di euro per favorire l’accesso al credito dopo la completa riaperturaLa completa riapertura degli impianti produttivi, delle attività economiche e dei servizi, pre-vista nella Fase 2 dell’emer-genza Covid-19 è ormai immi-nente, le priorità per le imprese nelle prossime settimane saranno l’adozione dei proto-colli sulla sicurezza e soprat-tutto la liquidità finanziaria per far ripartire tutti gli ingranaggi della macchina. Per aiutare le PMI dei territori di Venezia e Rovigo a fronteggiare queste priorità la Camera di Commer-cio di Venezia Rovigo stanzia 7 milioni di euro di risorse, approvando una corposa azio-ne di sostegno per favorire l’ac-cesso al credito (5 milioni) e un piano strategico per la Fase 2 (2 milioni) sui temi del digitale, turismo, internazionalizzazio-

ne, formazione e ammoderna-mento finanziario - gestionale delle imprese e l’acquisto di dispositivi di sicurezza.

“L’obiettivo prioritario è sbloc-care risorse così da creare il maggior numero possibile di moltiplicatori sul territorio -

dichiara Giuseppe Fedalto, presidente Camera di Com-mercio di Venezia Rovigo - Il tema dell’accesso al credito è, infatti, una delle materie di maggiore sofferenza per il sistema delle imprese. Se nella fase 1, come Ente, ci siamo concentrati nella gestione dell’emergenza in collabora-zione anche le Prefetture, ora è il momento di rimettere in moto il sistema economico, semplificare una volta per tutte quei processi burocratici che finora hanno frenato la compe-titività delle nostre aziende e cogliere e sfruttare al massimo i cambiamenti a cui ci siamo dovuti adattare in queste setti-mane. Quanto imparato, bello o brutto che sia, non va spre-cato”.

Giuseppe Fedalto

Piano strategico per la fase 2, per le PMI

Aumenta sia sul mercato inter-no che su quello europeo, specialmente nei paesi “stori-ci” per il Gruppo Geromin, specializzato in tutto ciò che è bagno, la richiesta di dotare le stanze di bagno turco e sauna, in particolare del marchio Sau-na Vita, all’avanguardia in questo tipo di installazioni che alla cura del corpo sono anche esteticamente molto gradevo-li. Sauna Vita sta crescendo del 20% annuo sul mercato italiano e con numeri consi-stenti anche all’estero. “Oltre confine”, dice Carlo Geromin a capo dell’azienda di San Sti-no di Livenza, nel veneziano,

“ il Made in Italy viene visto come un valore aggiunto, e Sauna Vita è tutta italiana. Sauna, bagno turco, genera-tori di vapore ed accessori sono il frutto di una lunga ricer-ca. Il prodotto di maggior spic-

co lo abbiamo chiamato Ethos, ha varie dimensioni e questo ci permette di piazzarlo a seconda della grandezza del bagno. Nelle ristrutturazioni in appartamenti è la soluzione ideale per sostituire la vasca

o un box doccia. Porta tutti i benefici del metodo finlande-se ed è installabile in poche ore. Rthos permette anche la cromoterapia, doccia emozio-nale e la possibilità di installa-re il bluetooth. Possiamo anche essere certi che è il miglior prodotto in rapporto qualità.prezzo. Secondo la tradizione nordica tutte le sau-ne devono essere costruite in legno e noi le realizziamo con gli abeti rossi della foresta di Tarvisio affiancato con l’Hem-lock delle foreste dell’Alaska e del Canada.

Carlo Geromin

Geromin, cresce il mercato sia italiano che in Europa

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LA FONDAZIONE CITTÀ DELLA SPERANZA RILANCIA UNA DOPPIA PROPOSTA

CULTURA A PALAZZO FOSCOLO

Con 18 euro si può ricevere la maglietta della rinascita. Con 15 euro un bel palloneVesti la Ricerca e aiutaci a dare un calcio alle malattie che colpiscono i bambini! Malattie che non sono andate in quarantena a causa del Covid-19, ma hanno costretto bambini e ragazzi, che già pri-ma della pandemia stavano lottando contro una malattia oncoematologica, a seguire precauzioni ancora più strin-genti. Di qui l’importanza di non abbassare mai la guardia sulla ricerca pediatrica. A tal fine, Fondazione Città della Speranza rilancia l’invito al sostegno con una doppia pro-posta: una donazione di 18 euro, grazie alla quale si può ricevere direttamente a casa la “maglietta della rinascita”, oppure una donazione di 15 euro che permetterà, invece, di ricevere un bellissimo pal-lone logato. L’iniziativa è resa possibile grazie al sostegno dell’azienda “Tuo Team” di Vil-

laverla. I primissimi pezzi sono stati consegnati stamani al Presi-dente della Regione del Vene-to, Luca Zaia, nel consueto punto stampa a Marghera, così come all’assessore al sociale e alla sanità Manuela Lanzarin e all’assessore alla

protezione civile Gianpaolo Bottacin. La maglietta raffigura l’Italia e i valori che stanno dimostran-do gli italiani in questa fase di ripartenza dall’emergenza sanitaria da Covid-19, come la determinazione, l’innovazio-ne, la creatività, la famiglia, la

passione e la resilienza. Un rimboccarsi le maniche, per la verità, che si è visto sin dai pri-mi giorni in cui il virus ha cominciato a manifestarsi e che caratterizza anche Città della Speranza nel far sì che anche tutti i piccoli pazienti con gravi patologie possano rinascere. L’obiettivo della raccolta fondi è quello di sostenere il lavoro di un ricercatore per un anno all’interno dell’Istituto di Ricer-ca Pediatrica Città della Spe-ranza, il più grande polo di ricerca europeo in questo ambito. Tuttavia, più donazio-ni arriveranno, più grande potrà essere l’impegno di Fon-dazione Città della Speranza. Per fare la propria donazione e ricevere i gadget, visitare il sito www.cittadellasperanza.org. Per maggiori informazioni contattare lo 0445 602972.

Manuela Lanzarin e Luca Zaia

Dare un calcio alle malattie pediatriche

Ad Oderzo (TV) la cultura è pronta a ripartire ed entrare nella fase 2. Riaprono dal 20 maggio infatti le porte del polo culturale di Oderzo Cultura ( Biblioteca, Museo e Palazzo Foscolo con la mostra "L'Anima delle cose", Pinacoteca "Alberto Martini" e Gamco). Grazie agli sforzi per adottare rapidamente tutte le misure necessarie ad accogliere i visi-tatori, garantendo la loro sicu-rezza e quella dei lavoratori,

secondo i protocolli indicati dal MiBACT, la bellissima mostra dedicata alla necropoli opitergi-na sarà dunque nuovamente visitabile proprio a ridosso del via libera ministeriale fissato per il 18 dello stesso mese. Non solo, è anche annunciata l'auspicata proroga dell'esposizione, che resterà aperta fino alla pausa estiva, con un orario prolunga-to:dal mercoledì alla domenica dalle 14.00 alle 19.00. ""Siamo felici di poter riaprire le

porte del polo culturale e della mostra temporanea, in partico-lare, già dal 20 maggio. Un risul-tato raggiunto grazie all'impe-gno di tutta la squadra di lavoro - spiega Carlo Gaino, presidente di Oderzo Cultura -Abbiamo pensato di estendere i giorni di apertura, partendo già dal mer-coledì, per favorire l'ingresso delle famiglie e dei ragazzi che sono ancora a casa da scuola e che hanno così un'occasione in più per visitare l'esposizione nei

pomeriggi di questo prossimo periodo". La mostra, realizzata da Oderzo Cultura con un comi-tato scientifico composto dai funzionari della Soprintendenza che hanno coordinato e sovrain-teso alle diverse campagne di scavo - Marianna Bressan, Annamaria Larese, Margherita Tirelli e Maria Cristina Vallicelli - e da Marta Mascardi.

Visitatori a palazzo Foscolo

Il polo culturale di Oderzo riparte dalla necropoli

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IL PIANO VENETO DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ

Sono in crescita i nuovi poveri a causa della perdità del lavoro La Regione ha anticipato un fondo di emergenza di 9,4 milioniIl piano veneto di contrasto alle povertà prende le misure della nuova emergenza ‘Covid 19’ e aggiorna interven-ti e misure. Questo l’obiettivo del confronto promosso dal Tavolo regionale per la lotta alle povertà, Veneto Lavoro, Alleanza contro le povertà, Anci Veneto e gli amministra-tori dei 21 ambiti territoriali del Veneto (ex Ulss): soggetti pubblici, terzo settore e reti territoriali impegnati a far fron-te ai tanti bisogni che la crisi sanitaria, sociale ed economi-ca causata dalla pandemia sta amplificando anche in Veneto. “Di settimana in settimana – rileva l’assessore alla Sanità e al Sociale, Manuela Lanzarin, che coordina il Tavolo regio-nale - il mio assessorato sta registrando un crescendo di domande di sostegno econo-mico, non solo nei grandi comuni, ma anche nei comuni più piccoli: dalla spesa alimen-tare al pagamento di bollette e affitti (fondo di sostegno per-le locazioni), dalla perdita del lavoro (in particolari colf e badanti) alla povertà educati-va per i minori. Ai servizi sociali territoriali si stanno rivolgendo nuove categorie di persone, che mai sinora avevano chie-sto aiuti o sussidi: imprenditori in forte difficoltà economica, colf e badanti, giovani donne che hanno perso il lavoro, famiglie con bambini o genitori separati che si ritrovano senza reddito e impossibilitati a pagare affitto e bollette. Sono i nuovi vulnerabili, persone estremamente dignitose, che sinora non avevano mai cono-sciuto la dimensione della

povertà”. Il primo fattore di nuova pover-tà è la perdita del lavoro: in Veneto si registra la perdita di almeno 6 mila posti di lavoro la settimana. Il numero dei disoccupati in Veneto – calco-la il direttore di Veneto Lavoro, Tiziane Barone - è destinato a salire velocemente dai 133 mila di fine dicembre ai 180 mila previsti a fine del primo semestre 2020. Da febbraio ad oggi Veneto Lavoro calcola che si siano persi circa 10 mila contratti a tempo indetermina-to e 60 mila contratti a tempo determinato, in particolare tra gli stagionali del turismo, del commercio e servizi, delle costruzioni e tra gli operatori della logistica. Crescono di pari passo le domande di accesso al reddito di cittadinanza: le 62.245 richieste dei primi di febbraio, registrate in Veneto dall’Os-

servatorio statistico dell’Inps, sono lievitate alle 66.767 della prima settimana di aprile. Di queste, ne sono state accolte 36.561 (circa il 55%), di cui 2.422 tra febbraio e aprile, con un trend evidente in crescita. I percettori di reddito di citta-dinanza abili al lavoro in Vene-to in questo momento sono 20 mila: di questi 7.113 hanno già siglato un patto per il lavoro, 4.295 sono esclusi, 1.695 sono esonerati, 2.511sono in attesa di convocazione da parte dei centri per l’impiego, 818 sono già stati riconvocati. Dai primi di marzo la Regione Veneto – ricapitola l’assesso-re - ha anticipato un fondo di emergenza di 9,4 milioni di euro, potenziando tutte le misure di emergenza già atti-vate contro la povertà e allar-gandone l’accesso anche pre-scindendo dalla dichiarazione Isee.

Gli stagionali rimasti

senza sussidi

“Duemila lavoratori stagionali degli aeroporti veneti sono stati dimenticati da tutti i decreti, dal Cura Italia al decreto Liquidità all’atteso decreto di maggio. Il Governo ha ignorato chi lavora nei servizi aeroportuali con contratti a termine”. A lanciare l’allarme è l’assessore regiona-le al Lavoro, Elena Donazzan, che oggi ha incontrato, insieme all’Unità regionale di crisi, una rappresentanza dei circa due-mila stagionali occupati negli scali di Venezia, Treviso e Verona sino alla chiusura dei voli determinata dalla crisi Covid-19. “Questi lavoratori, occupati nei bar, negozi, servizi commercia-li e servizi di terra delle stazioni aeroportuali, non hanno alcun ammortizzatore sociale – spie-ga Donazzan - se non la Naspi ad esaurimento: il che significa che ricevono un ammortizzato-re ordinario per un massimo di due anni nei periodi di scoper-tura stagionale, assegno che si sospende non appena vengo-no riassunti con un nuovo con-tratto di lavoro”. “Poiché nel loro caso il blocco del lavoro non è stato dettato da un decreto, ma dal crollo della domanda – pro-segue l’assessore del Veneto - queste persone sono comple-tamente prive di ammortizzato-ri.

Elena Donazzan

AEROPORTUALI

Manuela Lanzarin

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SIGLATA LA PARTNERSHIP PER L’ASIAGO DOP

Latterie Vicentine, un patto con Centro Veneto Formaggi Un’operazione da 100 milioni di euro. Tradizione e benessereLatterie Vicentine, cooperati-va leader nella produzione di Asiago DOP, consolida la par-tnership con Centro Veneto Formaggi, un’importante real-tà trevigiana nella produzione di caciotte e specialità venete. Un simbolico scambio di quote consolida una collaborazione che ha come principale obiet-tivo la valorizzazione del latte veneto e del territorio dove vie-ne raccolto. “La mission principale di que-sta operazione - dichiara Ales-sandro Mocellin, presidente di Latterie Vicentine – è la valo-rizzazione e promozione del latte veneto: una materia pri-ma di alta qualità che ci per-mette da sempre di produrre formaggi unici, custodi di un particolare territorio ma espor-tati in tutto il mondo.” Latterie Vicentine raccoglie il latte nelle 350 aziende agrico-le associate, ubicate principal-mente nelle province di Vicen-za, Padova, Verona e Trento. Le 60 stalle che conferiscono il latte a Centro Veneto For-maggi invece sono dissemi-nate nella Pedemontana del-l’area trevigiana. Questa ope-razione permetterà a entram-be una capillare presenza sul territorio veneto, un completa-mento di gamma a livello pro-duttivo e una maggiore tutela nei confronti delle piccole stal-le che se non vengono soste-nute rischiano di scomparire con gravi conseguenze per l’ambiente.“E’ stata fin da subito una bella sfida. Non capita spesso che un’azienda privata sposi i valori di una cooperativa – dichiara Gabrie-le Toniolo, presidente di Cen-

tro Veneto Formaggi – In Lat-terie Vicentine ho visto un par-tner affidabile, una cooperati-va con una vision e una mis-sion aziendali, perfettamente in linea con i nostri obiettivi.” “Entrambi – continua Toniolo – diamo da sempre molto valore alla tracciabilità del latte che raccogliamo, prediligendo anche i piccoli produttori, che molto spesso lavorano terreni impervi e difficili; possiamo vantare certificazioni e una filiera corta rigidamente con-trollata e la produzione di DOP. Come Centro Veneto Formaggi ci siamo specializ-zati in produzioni di nicchia che ci piace chiamare “Frutti di un Territorio””. Un’operazione che, al lato pratico, si traduce in uno

scambio di latte di alta qualità, nella creazione di nuove spe-cialità casearie, nell’ottimizza-zione della capacità produttiva di tutti gli impianti e in una migliore gestione degli investi-menti in ricerca e sviluppo. Il progetto di una linea pre-mium dal marchio “Sapore Veneto”, ideata da Latterie Vicentine e da Centro Veneto Formaggi - presentato in ante-prima a Marca Bologna 2020 - si concretizza proprio in que-sti giorni con l’uscita in GDO del formaggio Fior di Bruna. Un formaggio a pasta morbi-da, con una maturazione di oltre 2 mesi, e dall’alto valore proteico; prodotto esclusiva-mente con il latte raccolto nelle stalle venete che allevano vacche di razza bruna.

Arteven programma la stagione

Si è svolto un incontro tra l’as-sessore alla cultura della Regione del Veneto, Cristiano Corazzari, e i vertici del Teatro Stabile del Veneto e di Arteven per programmare la stagione 2020-2021, nel rispetto di tutte le prescrizioni di sicurezza e i protocolli sanitari per il conteni-mento del diffondersi del Coro-navirus. Il progetto al quale Regione, TSV e Arteven stanno lavorando, prevede la program-mazione dieci spettacoli dal vivo per 200 recite complessive distribuite ampiamente nel ter-ritorio regionale, premiando quelle piazze che si impegne-ranno a ospitare in netta preva-lenza gli spettacoli prodotti da compagnie venete. “Stiamo vivendo una straordinaria emergenza globale, dalla quale intravediamo possibili e gra-duali vie d’uscita – sottolinea Corazzari – e, con la necessaria prudenza ma con altrettanta determinazione, ci stiamo impegnando per consentire alle nostre istituzioni e associazioni culturali, pur con tutte le difficol-tà e le limitazioni causate dalla persistenza del virus, di conti-nuare a essere presenti e attive nel nostro territorio. L’ipotesi operativa proposta dal Teatro Stabile e Arteven indica una soluzione concreta di ripresa delle attività”.

Cristiano Corazzari

TEATRO STABILE

Alessandro Mocellin e Gabriele Toniolo

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IL CDA APPROVA I CONTI DEL PRIMO TRIMESTRE

Positiva la raccolta premi. Convocata l’assemblea straordinaria per il 27 giugno“I risultati che abbiamo pre-sentato confermano la resi-lienza del Gruppo di fronte a eventi eccezionali. Il trimestre è stato caratterizzato da una crescita della raccolta del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e da un calo della sinistralità, in particolare nei rami Auto. Il risultato operativo risulta in crescita del 20,5% a €72 milio-ni. Al termine di una fase di ele-vata volatilità dei mercati, l’uti-le netto di Gruppo si attesta a €14 milioni per effetto di sva-lutazioni su investimenti e si registra la tenuta della solidità patrimoniale, con un S-II ratio pari a 1,47 volte il requisito regolamentare. A oggi, pur consapevoli dei numerosi rischi legati alla pandemia, fat-ti salvi ulteriori eventi straordi-nari, confermiamo un risultato operativo a fine anno compre-so tra €350 e €375 milioni”. Così Atanasio Pantarrotas, Chief Financial Officer del Gruppo Cattolica Assicurazio-ni, dopo che il consiglio di ami-nistrazione di Cattolica Assi-curazioni riunitori sotto la pre-sidenza di Paolo Bedoni ha approvato i risultati al 31 mar-zo. Alla luce del mutato contesto economico e sanitario, il Grup-po Cattolica ha attivato nume-rose iniziative per contrastare e ridurre gli effetti negativi del-la pandemia sugli stakehol-der. Durante tutto il periodo di lockdown, la Compagnia ha garantito la continuità dei pro-cessi interni grazie all’utilizzo intensivo del lavoro da remoto per tutti i dipendenti e i colla-boratori. Nelle prime settima-ne di emergenza, il Gruppo ha introdotto una polizza dedica-ta alla protezione delle attività commerciali. Al contempo, l’Azienda ha introdotto un nuo-vo sistema digitale per il paga-

mento dei premi e la liquida-zione dei sinistri e ha conces-so una proroga sulle scaden-ze delle polizze Danni, facili-tando inoltre la sospensione delle polizze Rc Auto. Grazie a un’iniziativa senza prece-denti per la Compagnia, sarà offerto un voucher ai clienti Auto di Cattolica Assicurazioni pari a 1/12 del premio lordo annuo, da utilizzare in fase di rinnovo o di sottoscrizione di un altro prodotto Danni. In col-laborazione con la Fondazio-ne Cattolica, il Gruppo ha inol-tre sostenuto le Comunità maggiormente colpite dalla pandemia, attraverso la dona-zione di oltre 2 milioni di euro in favore di ospedali, Cei, Cari-tas e di altre realtà socio-sani-tarie e Per quanto riguarda l’anda-mento del business del Grup-po, a seguito del lockdown intrapreso dal Governo per contrastare la diffusione della

pandemia, si sono verificati i seguenti fenomeni: Forte calo della nuova produzione sia Danni sia, soprattutto, Vita; a partire dalle settimane centrali di marzo (e fino all’inizio di maggio) si è assistito ad un -45,1% nella nuova produzio-ne Auto, -61,6% nel Non Auto, e -81% nel Vita; Calo delle denunce dei sinistri in quasi tutti i rami (tranne le perdite pecuniarie), particolarmente nei rami Auto dove in alcune settimane il calo è stato di cir-ca - 80%; Calo dei riscatti Vita del -76% rispetto ai primi due mesi del 2020. Tuttavia, a par-tire dall’ ultima settimana di aprile, si è assistito ad un par-ziale recupero con la nuova produzione Auto in crescita rispetto alla media delle setti-mane precedenti +23% e quella Vita +10%. Alla data odierna non si segnalano trend particolarmente negativi nelle denunce di sinistro a

seguito della pandemia, né nel business Danni né in quello Vita. Infine il CDA ha approvato, col solo voto contrario di Alberto Minali, in via definitiva le pro-poste di modifiche statutarie che verranno sottoposte all’Assemblea straordinaria convocata per il 27 giugno. Le riforme approvate prevedono tra l’altro la riduzione del numero degli Amministratori da 17 a 15; l’aumento da 1 a 2 degli Amministratori della lista di minoranza; la possibi-lità che l’Amministratore Dele-gato possa non avere la qua-lità di Socio; l’introduzione di criteri (di genere, di esperien-za e professionalità nonché anagrafici) per assicurare una più articolata e trasparente diversity nella composizione del Consiglio e altresì un equi-librato, prospettico ricambio professionale e generaziona-le.

Cattolica cresce anche in tempi duri

Paolo Bedoni