Crollo del Mercato Autocarri e del Trasporto Merci su ... · Quella che segue è una breve analisi...

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Crollo del mercato autocarri e del trasporto merci 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 10 15 20 25 30 35 40 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 T r a s p o r t o Mercato

Transcript of Crollo del Mercato Autocarri e del Trasporto Merci su ... · Quella che segue è una breve analisi...

Crollo del mercato

autocarri e del trasporto

merci

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Mercato

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Crollo del Mercato Autocarri e del Trasporto Merci su strada

in Italia, quali le cause? Rapporto 2016 Cabotaggio, concorrenza sleale, dimensioni delle Aziende di trasporto, scarsa produttività, costi del lavoro, fiscalità, spostamento all’estero di sedi operative .

Come ogni anno anche l’edizione 2016 dello Studio sulla mobilità globale delle merci si conclude

sottolineando che qualcosa di strutturale si è progressivamente verificato in Italia dal 2006 in poi,

portando a sensibili diminuzioni sia nelle immatricolazione di autocarri che nei volumi di trasporto.

Quella che segue è una breve analisi del fenomeno per suggerire alcune risposte al problema,

cominciando da una analisi del Mercato Autocarri in Europa negli ultimi anni. Tabella 1 - Immatricolazioni Autocarri Pesanti (>16 t) EST Europeo - Fonte ACEA

Differenze %

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2015/14 2015/10

Romania 1897 3388 2590 2978 3633 5672 56 199

Ungheria 1965 3891 3783 4543 4438 5229 18 166

Polonia 8545 14555 14045 16733 15361 20236 32 137

Rep. Ceca 3996 6293 5585 6945 7463 8793 18 120

Slovacchia 1865 3077 2937 3369 3185 4010 26 115

Slovenia 682 1209 939 1038 1343 1743 30 156

Estonia 307 698 659 798 706 703 -0,4 129

Lituania 1300 2638 2649 3228 2117 3609 71 178

Lettonia 466 1407 1508 1340 979 1383 41 197

Totale EU N.M 21023 37215 34739 41476 39995 52172 30 148

Italia* 12235 13656 9763 10322 9098 11870 30,5 -3

Totale EU 15 152849 199153 1785 190619 177945 207963 16,9 36,1

Dall’analisi delle immatricolazioni nei paesi nuovi membri dell’UE risulta che:

2

� Il Mercato nell’Est Europeo è andato molto meglio dell’ Europa occidentale, sia l’anno

scorso, nonostante la generale e consistente ripresa del mercato dei veicoli pesanti, che

negli ultimi 5 anni.

� In cinque anni i nuovi membri della UE hanno più che raddoppiato gli acquisti di autocarri

pesanti, contro un aumento di solo il 36% per l’Europa a15. L’Italia ha perso nello stesso

periodo il 3% del mercato.

� Alcuni paesi (segnalati in verde) sono andati storicamente meglio della media dell’area,

soprattutto Romania, Lituania, Lettonia, Ungheria e Slovenia, ma anche Polonia e

Repubblica Ceca hanno registrato forti aumenti in assoluto. La Bulgaria era in forte crescita

fino al 2010, quando ha sospeso la pubblicazione dei dati.

� Indubbiamente le migliori immatricolazioni in quei paesi non possono essere state

giustificate solo dalla richiesta di maggiore trasporto locale (come mostreremo con la

figura 8) , legate allo sviluppo economico del paese. Alcuni acquisti possono essere quindi

stati realizzati da filiali di aziende di trasporto di altri paesi dell’area della Comunità

Europea.

� L’Italia ha fatto molto peggio delle medie Europee proprio in concomitanza con la caduta

verticale del volume di trasporto.

Trasporto Merci In Europa Analizzando la situazione europea del trasporto merci dal 2007, anno successivo alla introduzione

della Direttiva Europea sul cabotaggio, al 2014 (ultimi dati pubblicati da Eurostat) risulta il quadro

a fianco (figura 2)

che ne evidenzia i

diversi andamenti

per la UE nel suo

complesso, per la

UE 15, il suo nucleo

originale che

comprende tutta la

parte occidentale

del Continente, per

l’area dei nuovi

membri della UE ,

essenzialmente

l’Europa Orientale,

e infine per l’Italia.

I trends che sono

evidenziati sono

negativi per i primi

due aggregati e per

l’Italia, e

marcatamente

positivo per l’area

dei nuovi membri

della UE.

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

UE (28 paesi) 1925 1891 1700 1755 1744 1693 1719 1725

UE 15 1523 1470 1302 1332 1304 1234 1219 1214

UE 12 402 421 398 423 440 459 500 511

Italia 179 180 168 176 143 124 127 118

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2000

Figura 2 - Trasporto merci su strada - Andamenti nelle varie aree della UE

(miliardi di t/km) - Fonte Eurostat 2016

3

Ciò è reso ancora più

evidente dal grafico

riprodotto a fianco

(Tabella 3), ottenuto

trasformando i valori

assoluti in numeri

indici con base

2006=100.

L’ampia divergenza tra

la serie relativa ai

nuovi membri della UE

e il resto d’Europa e

soprattutto all’Italia,

dà una chiara

indicazione che siamo

di fronte ad una situazione strutturale che non può certamente essere giustificata solo dallo

sviluppo del reddito in quei paesi, che infatti non sono stati nel periodo particolarmente elevati in

Europa orientale rispetto al resto del continente.

Interessante anche il confronto con la successiva Figura 10, dato il chiaro parallelismo tra le due

serie di curve.

Scendendo quindi ad un dettaglio ancora più puntuale riportiamo una tabella che mostra in

dettaglio l’evoluzione in quegli anni del traporto merci nell’Est Europeo, sempre secondo i dati

pubblicati da Eurostat.

Figura 4 - Trasporto merci su strada. Evoluzione nei paesi nuovi membri della UE

Fonte Eurostat 2016, milioni Ton/km

Nel confronto con il 2007, anno che precede la crisi globale, il trasporto merci su strada nella UE è

sceso del 10,4%, mentre è aumentato del 30,7% nell’area dei nuovi membri UE e sceso del 65,7%

in Italia.

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Volumi Incr%

Bulgaria 14624 15322 17742 19433 21214 24372 27097 27854 13330 90,5

Rep. Ceca 48141 50877 44955 51832 54830 51228 54893 54092 5951 12,4

Estonia 6417 7354 5340 5614 5912 5791 5986 5986 -431 -6,7

Cipro 1202 1308 963 1087 941 896 634 538 -664 -55,2

Croazia 11042 9426 8780 8926 8649 9133 9381 248 -11

Lettonia 13204 12344 8115 10590 12131 12178 12816 13670 466 3,5

Lituania 20278 20419 17757 19398 21512 23449 26338 28067 7789 38,4

Ungheria 35805 35759 35373 33721 34529 33736 35818 37517 1712 4,8

Polonia 150879 164930 180742 202308 207651 222332 247594 250931 100052 66,3

Romania 59524 56386 34269 25889 26349 29662 34026 35136 24388 -41

Slovenia 13734 16261 14762 15931 16439 15888 15905 16273 2539 18,5

Slovacchia 27159 29276 27705 27575 29179 29693 30147 31358 4199 15,5

Totale NM 390967 410236 387723 413378 430687 449225 500387 510803 119836 30,7

Italia 179411 180461 167627 175775 142843 124015 127241 117813 -61598 -65,7

Totale UE15 1523239 1469598 1302360 1332902 1303991 1234455 1218812 1214113 -309126 -20,3

Totale UE 1925000 1890875 1699508 1755061 1743604 1692329 1719199 1725240 -199760 -10,4

2014/2007

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

UE (28 paesi) 103,6 101,8 91,4 94,9 93,9 91,1 92,6 92,8

UE 15 101,7 98,3 87 89,7 87,1 82,4 81,4 81,1

UE 12 111,4 116,6 110,2 116,6 122,2 127,1 138,8 141,6

Italia 95,7 96,3 89,8 94,1 76,5 66,3 67,9 63,1

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Tabella 3 - Trasporto merci in Europa - numeri indice 2006=100

4

Nel generale progresso di tutti i paesi dell’area, salvo la Romania che non si è più ripresa dal

tracollo del 2009 e per cui bisognerebbe procedere ad ulteriori analisi, e paesi minori come Cipro,

Croazia e Estonia, tutti gli altri paesi risultano in progresso con particolari punte per i paesi indicati

in giallo. Tra questi spiccano la Polonia, seguita da Bulgaria, Lituania, e subito dopo da Slovenia e

Slovacchia. La minore perdita della UE28 rispetto alla UE15 è dovuto alla performance positiva dei

Nuovi Membri della UE.

Figura 5 – Confronto 2014/2009 volumi di trasporto La tabella successiva (Figura

5), nella quale il confronto è

con l’anno della crisi globale,

mostra che mentre i paesi

della UE12 si sono

prontamente ripresi dalla crisi

aumentando del 28,3% il loro

volume di trasporto su strada,

l’Europa occidentale è ancora

dello 6,8% inferiore ai livelli

del 2009 e che l’Italia ha perso

oltre la metà della perdita

totale dell’Europa

Occidentale, diminuendo del

29,7%.

Anche qui spiccano i risultati

di Bulgaria, Lettonia, Lituania

Repubblica Ceca e Polonia, ma

anche della Slovacchia.

Una volta confermato che negli scorsi anni il trasporto su strada si è in parte trasferito dalla

Europa Occidentale, e dalla Italia in particolare, ai paesi della UE12 (nuovi membri) analizziamo

come si è sviluppato in particolare il traffico Internazionale dei paesi nuovi membri della UE: anche

in questo caso spiccano i valori di Polonia, Bulgaria e Lituania, seguite da Slovenia e, Slovacchia.

In media il traffico merci internazionale dei paesi della UE è diminuito nel confronto tra il 2014 e il

2007 di solo il 2%, contro una perdita del 29% dell’Europa Occidentale (UE15) e del 43% dell’Italia

che nel confronto tra i due anni perde quindi quasi la metà del traffico. Nel contempo il traffico

ascritto ai paesi dell’est europeo è aumentato del 41%, con un aumento in volume di 101.096

milioni di ton/km. In pratica negli anni analizzati oltre 100.000 milioni di ton/km si sono spostati

dall’Europa Occidentale ai paesi dell’Est Europeo, ben il 30% dei volumi del 2007.

2009 2014 Volume Incr%

Bulgaria 17742 27854 10112 57

Croazia 9426 9381 -45 -0,5

Rep. Ceca 44955 54092 9137 20,3

Estonia 5340 6310 970 18,2

Lettonia 8115 13670 5555 68,5

Lituania 17757 28067 10310 58,1

Ungheria 35373 37517 2144 6,1

Polonia 180742 250931 70189 38,8

Romania 34269 35136 867 2,5

Slovenia 14762 16273 1511 10,2

Slovacchia 27705 31358 3653 13,2

Totale UE 12 398000 510803 112803 28,3

UE 15 1302360 1214113 -88247 -6,8

UE28 1699508 1725240 -25732 -1,5

Italia 167627 117813 49814 -29,7

Incrementi 2014/2009

5

Figura 6 - Andamenti traffico internazionale nei maggiori paesi nuovi membri

della UE tra il 2007 e il 2014 - Fonte Eurostat

Figura 7 - Andamenti traffico internazionale nei maggiori paesi nuovi membri

della UE tra il 2009 e il 2014 - Fonte Eurostat

Se il confronto viene fatto con il 2009, anno

della grande crisi, l’Europa mostra un

recupero del 13% dei suoi volumi di trasporto

internazionali, esclusivamente attribuibili agli

incrementi realizzati dall’Est Europeo, che

infatti aumenta del 58% e di 126.853 milioni

di Ton/Km. L’Europa Occidentale limita

quindi le perdite ad un -11%. E l’Italia al

-30%. Tra i paesi dell’Est si confermano sopra

la media Bulgaria, Lettonia e Lituania, oltre

alla Romania che nel frattempo si è ripresa

dalla crisi. Sempre all’avanguardia la Polonia.

Da sottolineare quindi che mentre l’Europa

Occidentale non ha recuperato i valori ante

crisi, i paesi dell’Est Europeo hanno

incrementato la loro attività anche durante il

periodo di crisi dell’Occidente.

A questo punto vale anche la pena di analizzare gli andamenti del traffico nazionale nei maggiori

pesi nuovi membri della UE per verificare quanto del sostanzioso incremento del trasporto merci

su strada sia ascrivibile all’andamento dell’economia nazionale e quanto al sempre più importante

ruolo di molti paesi nuovi membri della UE nel traffico Internazionale.

E la tabella che segue (Figura 8) è molto significativa al riguardo:

Anni

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Volume %

Bulgaria 8.734 8.200 11.436 13.313 14.696 18.086 19.905 21.027 12.293 141

Rep. Ceca 32.310 35.129 31.474 37.070 39.845 36.825 39.500 37.279 4.969 15

Estonia 4.475 5.522 4.014 4.226 4.352 4.192 4.394 4.769 294 7

Croazia 4598 4.301 4.233 4.552 4.504 4.849 5.450 862 19

Lettonia 10.197 9.807 5.966 8.029 9.485 9.562 10.013 10.929 732 7

Lituania 17.574 17.859 15.124 17.106 19.192 21.011 23.798 25.299 7.725 44

Ungheria 22.619 22.716 23.203 22.392 23.995 24.555 26.572 27.877 5.258 23

Polonia 85.110 93.013 101.534 120.090 117.917 133.319 147.274 154.303 69.193 81

Romania 35.591 33.196 13.390 13.793 14.491 16.989 21.522 23.000 -12.591 -35

Slovenia 11.161 13.625 12.486 13.643 14.262 14.039 14.016 14.211 3.050 27

Slovacchia 21.542 22.957 22.187 22.377 24.272 24.620 25.581 26.265 4.723 22

Totale 249.313 266.622 245.115 276.272 287.059 307.702 337.424 350.409 101.096 41

Totale UE15 372.422 348.660 295.885 302.076 283.279 263.941 269.513 262.937 -109.489 -29

Tutale UE28 626.000 615.293 541.017 578.369 570.356 571.661 606.953 613.369 -12.631 -2

Italia 27.004 28.638 22.018 26.528 15.161 12.230 15.266 15.462 -11.542 -43

Incrementi 2014/2007

Trasporto Internazionale

2009 2014 Volume %

Bulgaria 11.436 21.027 9.591 84

Rep. Ceca 31.474 37.279 5.206 18

Estonia 4.014 4.769 755 19

Croazia 4.301 5.450 1149 27

Lettonia 5.966 10.929 4.963 83

Lituania 15.124 25.299 10.175 67

Ungheria 23.203 27.887 4.684 20

Polonia 101.534 154.303 52.769 52

Romania 13.390 23.000 9.610 72

Slovenia 12.486 14.211 1.725 14

Slovacchia 22.187 26.265 4.078 18

Totale 245.115 350.419 126.853 58

UE 28 541.017 613.369 72.352 13

UE 15 295.885 262.937 32.948 -11

Italia 22.018 15.462 6.556 -30

Incrementi 2014/2006

6

• Nella quasi totalità dei paesi della UE a 12, il traffico nazionale è diminuito nel confronto

con il 2007, cosa avvenuta in tutta Europa, ad eccezione della Polonia, anche a seguito

delle crisi economiche che hanno colpito la maggior parte delle economie.

• Nel contempo sono aumentati significativamente i volumi del traffico internazionale,

soprattutto in paesi come la Bulgaria, Polonia, Lituania, Ungheria, Slovenia e Slovacchia, il

che porterebbe a concludere che i trasportatori dell’Est Europeo hanno preso il

sopravvento su quelli dell’Europa Occidentale.

• Sempre in parte per le crisi economiche, ma a nostro avviso anche per l’aumento del

cabotaggio, nella UE28 il traffico nazionale è sceso del 14,4%, quasi esclusivamente per la

perdita in volume dell’Europa Occidentale (-200.000 milioni di Ton/Km, -17,3%).L’Italia in

particolare è scesa nel periodo di 50.000 milioni di Ton/Km, il 33,8%.

Figura 8 – Andamenti traffico Nazionale nei maggiori pesi nuovi membri della UE

da 2007 al 2014 - Fonte Eurostat.

La tabella successiva riassume i dati precedentemente analizzati e dà un quadro completo del

trasporto in Europa, indicando anche l’importanza relativa tra Nazionale e Internazionale.

Risulta subito evidente che i trasportatori dell’Est Europeo sono soprattutto coinvolti nel traffico

internazionale che in media rappresenta il 68,6% del trasporto totale (addirittura il 75,6% se si

esclude la Polonia che da sola copre sulle tratte internazionali il 61,5% dei totale trasporto merci

su strada). Cifre superiori alla media per Lituania, Slovenia, Slovacchia, Lettonia, Bulgaria, Estonia,

Repubblica Ceca e Ungheria, comprese tra il 90% e il 70%, e tutte in considerevole aumento in

volume e percentuale tra il 2014 e il 2009, escludendo quindi gli anni precedenti la crisi globale.

Nel frattempo il trasporto internazionale è si aumentato nella UE28, ma solo per merito

dell’Europa dell’Est. Crolla invece nell’Europa Occidentale, sia in volume che in importanza

relativa: oggi rappresenta solo il 21,7% del totale del trasporto, e la discesa è particolarmente

drammatica per l’Italia dove rappresenta solo il 13,1% del totale del trasporto merci.

Anni 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Diff. 2014/2007

Volumi Incr. %

Bulgaria 5.890 7.122 6.306 6.120 6.518 6.286 7.192 6.826 936 15,9

Repubblica Ceca 15.831 15.748 13.480 14.762 14.985 14.403 15.392 16.813 982 6,2

Estonia 1.942 1.832 1.326 1.388 1.561 1.599 1.593 1.541 -401 -20,6

Croazia : 6445 5.125 4.547 4.375 4.145 4.284 3.931 -2514 -39

Lettonia 3.006 2.536 2.149 2.561 2.646 2.616 2.803 2.740 -266 -8,8

Lituania 2.704 2.560 2.633 2.292 2.320 2.438 2.540 2.788 84 3,1

Ungheria 13.186 13.043 12.171 11.329 10.534 9.181 9.246 9.630 -3556 -27

Polonia 65.769 71.917 79.207 82.218 89.734 89.013 100.320 96.627 30858 46,9

Romania 23.932 23.190 20.879 12.096 11.858 12.673 12.505 12.136 -11796 -49,3

Slovenia 2.573 2.636 2.276 2.288 2.177 1.849 1.889 2.062 -511 -19,9

Slovacchia 5.617 6.319 5.519 5.198 4.906 5.073 4.566 5.094 -523 -9,3

Totale UE12 140.450 153.348 151.071 144.799 151.614 149.276 162.330 160.188 19738 14,1

UE12 senza PL 84.681 81.431 71.864 62.581 61.880 60.263 62.010 63.561 -21300 -25

Totale UE28 1.299.000 1.275.582 1.158.490 1.176.692 1.173.248 1.120.668 1.112.245 1.111.871 -187.129 -14,4

Totale UE15 1.150.817 1.120.936 1.006.475 1.030.826 1.020.712 970.514 949.299 951.176 -199.641 -17,3

Italia 152.406 151.823 145.610 149.248 127.681 111.785 111.975 102.351 -50.055 -33,8

7

Figura 9 – Andamenti traffico (Nazionale + Internazionale) nei maggiori pesi nuovi

membri della UE 2009 al 2014 e importanza relativa delle due serie sul Totale -

Fonte Eurostat.

Quale conseguenza è possibile trarre dall’analisi sopra riportata se non il fatto che il cabotaggio ha

sottratto all’Europa una parte importante del traffico internazionale?

Sull’argomento è interessante osservare l’andamento in Europa del trasporto nazionale,

internazionale e del cabotaggio dal 2004 , riassunto nella tabella che segue, tratta da un articolo

del Prof. Giordano pubblicato dalla rivista “Sistemi di Logistica” del marzo 2014. Al proposito il

Prof Giodano afferma: “… mentre il volume delle merci in trasporto nazionale e di quello

internazionale in Europa è diminuito negli ultimi anni a causa della crisi economica il trasporto di

cabotaggio è costantemente aumentato anche in tempi di crisi e forse proprio a causa della crisi

che spinge a cercare di spuntare costi di trasporto inferiori”.

Figura 10 - Trasporto di cabotaggio effettuato dai paesi UE nel 2011 (numeri indice

2004=100, in miliardi di Ton/km - da Sistemi di Logistica – marzo 2014)

Paesi Traffico Nazionale % su Tot Traffico Internazionale. % su Tot Totale Trasporto Stradale

2009 2014 Incr. 2014 2009 2014 Incr. 2014 2009 2014 Incr

Bulgaria 6.306 6.826 520 24,5 11.436 21.027 9.591 75,5 17.742 27.854 10112

Repubblica Ceca 13.480 16.813 2973 31,1 31.474 37.279 5.805 68,9 44.955 54.092 9137

Estonia 1.326 1.541 215 24,4 4.014 4.769 755 75,6 5.340 6.310 970

Croazia 5.125 3.931 1494 41,9 4.301 5.450 1.149 58,1 9.426 9.381 -45

Lettonia 2.149 2.740 591 20 5.966 10.929 4.963 80,0 8.115 13.670 5555

Lituania 2.633 2.788 155 10 15.124 25.299 10.175 90,0 17.757 28.067 10310

Ungheria 12.171 9.630 2541 25,7 23.203 27.887 4.684 74,3 35.373 37.517 2144

Polonia 79.207 96.627 17420 38,5 101.534 154.303 52.769 61,5 180.742 250.931 70189

Romania 20.879 12.136 8743 34,5 13.390 23.000 9.610 65,5 34.269 35.136 867

Slovenia 2.276 2.062 214 12,7 12.486 14.211 1.725 87,3 14.762 16.273 1511

Slovacchia 5.519 5.094 425 16,2 22.167 26.265 4.098 83,8 27.705 31.358 3653

Totale UE12 151.071 160.188 9117 31,4 245.095 350.419 105.324 68,6 396.186 510.589 114403

UE12 senza PL 71.864 63.561 8303 24,4 143.561 196.116 52.555 75,6 215.444 259.658 44214

Totale UE28 1.158.490 1.111.871 46619 64,4 541.017 613.369 72.352 35,6 1.699.508 1.725.240 25.732

Totale UE15 1.006.475 951.176 55299 78,3 295.885 262.937 32.948 21,7 1.302.360 1.214.113 88.247

Italia 145.610 102.351 43259 86,9 22.018 15.462 6.556 13,1 167.627 117.813 49.814

8

Questo grafico mostra andamenti davvero simili a quelli della Tabella 3 che riassume in numero

indice l’andamento del trasporto dal 2007.

Quindi si può senz’altro affermare che l’aumento del trasporto merci su strada di molti paesi

dell’Europa orientale, come illustrato più sopra, è proprio giustificato da:

� Sensibile aumento del cabotaggio che, tra l’altro, dal 2013 è pienamente operativo a livello

europeo, essendo scaduti i periodi transitori previsti dai trattati di adesione all’Unione di

Romania e Bulgaria. Ciò significa che anche questi ultimi vettori, che sono i più aggressivi,

possono ora esercitare trasporti nazionali all’interno dell’Unione.

� Aumento della quota del trasporto internazionale fatto dai vettori con sede nei paesi

dell’Europa orientale, comprese le aziende di Trasporto dell’Europa Occidentale che hanno

costituite sedi nei paesi nuovi membri della UE per poter godere di minori costi per

l’esercizio del trasporto e che effettuano quindi anche acquisti in loco di nuovi autocarri

come emerge dai dati in figura 1.

Anche il successivo grafico (Figura 11) sulla crescita nel periodo considerata dei volumi di

trasporto rispetto al PIL nei maggiori paesi della UE12 suggerisce, una volta di più, che sia gli

aumenti del traffico che di acquisti di veicoli pesanti non possono essere giustificati solo dallo

sviluppo delle attività economiche dei vari paesi dell’Est (a parte lo sviluppo delle attività di

trasporto che pure incidono in quei paesi nell’aumento del PIL).

Infatti, salvo la Polonia il cui PIL è aumentato anche negli anni della crisi globale, e in misura più

limitata Repubblica Ceca e Slovacchia, in gran parte degli altri paesi gli aumenti del prodotto

interno lordo tra il 2010 e il 2013 non è nemmeno stato sufficiente a ricuperare la riduzione del

reddito patita negli anni della crisi del 2008/9.

Figura 11 – Rapporto Volumi di trasporto su PIL - numeri indice 2000=100

Fonte Eurostat

Anno 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Bulgaria 117 115,1 118,9 144,6 156,2 154,8 174,2 189,1

Rep. Ceca 92,2 85 84,8 77,3 85,7 88,8 84,9 90,1

Estonia 79,5 68,9 64,4 63,6 66,8 61,1 52,4 50,3

Cipro 77,6 76,2 80,1 60,1 66,9 57,7 56,3 42,1

Lettonia 92,6 96,2 100,2 102,3 107,3 123,1 118,7 108,3

Lituania 118,5 120,6 118,9 117,7 128,3 134,9 133,7 136,5

Ungheria 118,9 134,1 132,4 133,1 131,9 131,4 132,1 138

Polonia 115,9 122,3 123,1 125,1 134,8 134,3 136,6 148

Romania 171,4 165,6 148,5 113 105,2 102,6 108,3 111,3

Slovenia 132,3 138,5 152,9 147,6 160,4 166,2 163,5 168,3

Slovacchia 87 92,2 91,5 86,3 85,6 85,8 84,8 87

EU 27 105 105,4 103,3 95,8 98,6 97,1 94,9 96

Francia 87,8 88,9 84 72,7 73,9 74,8 69,9 69,3

Germania 109,1 110,2 108,7 101 102,1 100,7 96,6 96,8

Spagna 129,3 133,2 124,2 111,7 111,6 110,1 108 105,8

Portogallo 154 155,3 132,6 124,5 121,2 126,3 119 132,6

Italia 94,8 90,4 91,3 87,6 90,3 75,3 68,4 70,6

9

Risulta subito evidente come in genere nei paesi che hanno avuto i maggiori incrementi di traffico

merci i volumi di trasporto hanno incrementi di gran lunga superiori allo sviluppo del PIL, come ad

esempio Bulgaria, Slovenia, Polonia, Ungheria, Lettonia e Lituania.

La rappresentazione grafica del fenomeno, tramite il grafico sopra riportato e la mappa qui sotto.

pubblicati da Eurostat, rendono ancora più evidenti le considerazioni sopra riportate

Legenda: Da 42.1 a 67.6 giallo chiarissimo

67.6 to 78.7 giallo

78.7 to 92.5 verde chiarissimo

92.5 to 112.1 verde

112.1 to 189.1 verde scuro

Ci sembra quindi di poter affermare che i consistenti aumenti del trasporto internazionale e del

cabotaggio (a fronte della riduzione degli stessi nel resto della UE) non possono solo essere

giustificati dall’eventuale aumento delle attività produttive in quei paesi, dove infatti i volumi di

trasporto aumentano molto di più che i rispettivi prodotti interni lordi (PIL) e il trasporto nazionale

tende a scendere.

10

Conclusioni Tutte le ultime statistiche disponibili (Eurostat per il Trasporto e ACEA e Unrae per le

immatricolazioni di autocarri) mostrano andamenti decisamente più importanti per i paesi nuovi

membri della UE rispetto alla UE nel suo complesso e all’Europa occidentale (UE15) e all’Italia in

particolare.

� Romania, Lettonia, Lituania hanno visto triplicare o quasi le immatricolazioni di autocarri

pesanti nei cinque anni dal 2010 al 2015. Ma anche Polonia, Ungheria, Slovenia e

Repubblica Ceca le hanno viste aumentare di 2 volte e mezza. Nello stesso periodo l’Italia

le ha viste diminuire del 3%.

� Rispetto al 2007 il trasporto merci su strada è diminuito nel 2014 nella UE del 10,4%

mentre è aumentato nell’area dei nuovi membri della comunità del 30,7%, con punte

particolarmente elevate in Bulgaria, Polonia, Lituania, Slovenia e Slovacchia. L’Italia ha

perso il 65,7% .

� Nel Trasporto internazionale l’Italia ha perso il 43% del suo volume di trasporto a favore

dell’area orientale, aumentata tra il 2007 e il 2014 del 41%. I paesi con i maggiori

incrementi sono risultati Bulgaria, Lituania, Polonia, seguite ad una certa distanza da

Slovenia e Slovacchia e Ungheria .

� Mentre il volume totale di trasporto merci nella UE non ha ancora recuperato le perdite

degli anni della crisi globale, il

cabotaggio è aumentato del 50% dal

20010.

� In termini di volumi dei paesi che

riportano dati relativi ai propri

trasportatori che effettuano il

cabotaggio la Polonia è al primo posto,

seguita da Olanda e Spagna.

� In termini di volumi nei paesi in cui il

cabotaggio ha luogo l’Italia, secondo i dati

Eurostat, risultava essere al terzo posto nel

2014, dopo la Germania e la Francia (vedi

Tabella a fianco pubblicata da Eurostat). Ma

queste cifre, soprattutto per l’Italia, sono

condizionate da quanto cabotaggio è

denunciato dalle autorità nazionali, e non

include quindi quanto viene effettuato fuori

11

dalle regole stabilite dalla legislazione comunitaria.

L’evoluzione del cabotaggio nella UE è illustrato nel grafico che segue, pubblicato da Eurostat, e

che anche se non rappresenta, a nostro avviso, l’effettivo volume di trasporto effettuato da quella

modalità, ne da una concreta raffigurazione grafica come fenomeno. Curiosamente questo grafico

assomiglia alla figura 10, anche se non riflette gli effettivi volumi di cabotaggio quali da noi stimati.

Il trend è lo stesso ma i volumi su cui è calcolato sono ben diversi da quelli stimati dalla rivista

“Sistemi di Logistica”. Ma vale comunque a sottolineare l’importanza del fenomeno e alle sue

conseguenze sull’attività dei trasportatori dell’Europa Occidente in generale e dell’Italia in

particolare.

12

E mentre il cabotaggio acquista comunque un ruolo sempre più importante, e proprio da quando

è entrato prepotentemente nella realtà del trasporto in Europa e soprattutto in Italia, è a nostro

avviso significativo il grafico sotto riportato che confronta dal 2006 l’andamento in Italia del

trasporto merci su strada e

dell’ immatricolazione di

autocarri.

Crisi economiche a parte ci

sembra abbastanza evidente

che qualcosa di

pesantemente strutturale

abbia stravolto la nostra

realtà e l’ andamento di quei

settori di attività.

Cosa si piò fare per

contrastare quel fenomeno?

Un’idea potrebbe essere

quella adottata dalla Francia

secondo la quale “dal 1°

luglio 2016 gli

autotrasportatori stranieri

che entrano in Francia

dovranno rispettare le

norme previste dal

regolamento della legge

Macron, comprendenti il

salario minimo. Le norme

non valgono per gli

autotrasportatori che si

limitano ad attraversare il

Paese.

I datori di lavoro stranieri saranno tenuti quindi ad applicare, dal momento dell'entrata in

Francia dei loro camion, le regole sociali francesi. I contributi e le imposte sui salari, rimarranno

invece, almeno fino a modifiche della normativa europea, quelli del paese di origine.

La norma è stata elaborata soprattutto per contrastare le pratiche di cabotaggio illegale,

analogamente a quanto messo in pratica dalla Germania.

Emilio di Camillo - Centro Studi Subalpino, maggio 2016

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 20142015

*

Immatr Aut. 35,8 35,5 33,5 17,6 18,2 19,3 13,6 13,6 12,2 15,2

Trasporto 230 227 222 206 215 183 164 167 162 165

150

160

170

180

190

200

210

220

230

240

250

10

15

20

25

30

35

40

M

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Mercato