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e Tati 3A La Città sul Monte CRISSOLO, VALLE PO, 1400 m www.lacittasulmonte.it Periodico Ass. “La Citta sul Monte” Via Santa Maria Goretti 28 10099 San Mauro Torinese (TO) Cod. Fisc.: CF97527690016 Aut. Trib. Torino n. 4609 del 06/10/93. Dir. Resp.: Claudia Mondelli. In caso di mancato recapito, rinviare a Ufficio Poste CMP TO NORD per restituzione al mittente previo addebito. Taxe percue - Tariffa riscossa ILGIORNALINO DELL’ASSOCIAZIONE NO/164/2011 Aut. del 07/02/2011 giovani PELLEGRINI e VESCOVI in sinodo CRISSOLO mon amour SANTI genitori La Stella di Andrea

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La Città sul MonteCRISSOLO, VALLE PO, 1400 m

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Periodico Ass. “La Citta sul Monte” Via Santa Maria Goretti 28 10099 San Mauro Torinese (TO) Cod. Fisc.: CF97527690016 Aut. Trib. Torino n. 4609 del 06/10/93. Dir. Resp.: Claudia Mondelli. In caso di mancato recapito, rinviare a Ufficio Poste CMP TO NORD per restituzione al mittente previo addebito.

Taxe percue - Tariffa riscossa

I LGIOR NA LI NO D E L L ’ A S S O C I A Z I O N E

NO/164/2011 Aut. del 07/02/2011

giovani PELLEGRINIe VESCOVI in sinodoCRISSOLOmon amourSANTIgenitori La Stelladi Andrea

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rubrica

ANNO XXIX - N°2 - novembre 2018TIPOGRAFIA PARENA - Mombello di Torino

IN QUESTO NUMERORUBRICANumeri sempre numeri per un anno pag. 2EDITORIALEGiovani pellegrini e vescovi in sinodo pag. 3MEDIECrissolo: ma che si fa lassù? pag. 4Impressioni “medie” pag. 5SUPERIORI - OVERCrissolo mon amour pag. 6

Impressioni “superiori”CALENDARIO

pag. 8

PENTECUCIAProgetto Pent, bella avventura pag. 10-11RUBRICA DELLE FAMIGLIESanti genitori! pag. 12-13

La stella di Andrea e Tatipag. 15

“Discernimento”: una parola per i più “grandi” pag. 7

Calendario invernale Superiori e Medie pag. 9

CONSIGLI PREZIOSIReferto medico: faccio quello che voglio pag. 14LEGGERE & GUARDARE

Il libro dell’amore e dell’amicizia

Don Nino

NUMERI SEMPRE NUMERI PER UN ANNO

Sembra facile saper contare. E talvolta sem-bra utile. A volte ti chiedi se abbia senso. “So contare fino a 90” dice orgoglioso il bimbo. “Sono rovinato” esclama suo padre veden-do i numeri attribuiti dalla TV al dollaro e all’euro. “Io amo e compatisco la solitudi-ne dei numeri primi” sussurra sospirando la sorella che non a caso frequenta il liceo scientifico e legge romanzi. “E io trovo mol-to interessante il Libro dei Numeri” afferma con convinzione la mamma, donna di fede profonda. Numeri primi, numeri razionali, numeri naturali, numeri reali…

Il nostro superesperto telematico ci ha re-galato proprio in questi giorni i numeri del-la Città sul Monte che si riferiscono all’anno 2017-2018. Provo a distribuirne alcuni an-che a voi.

Vi interessa sapere quanti ragazzi e giovani hanno partecipato alle “seigiorni” estive a Crissolo?

Semplice: - quinta elementare 126 ragaz-zi 12 adulti 13 pentecucia; - prima media 65 ragazzi 10 adulti 8 pentecucia; - secon-da media 131 ragazzi 6 adulti 19 pentecu-cia; - terza media 154 ragazzi 12 adulti 21 pentecucia; - prima/seconda/terza media 39/31/17 ragazzi 10 adulti 16 pentecucia; - prima/seconda/terza superiore 75/44/26 ragazzi 9 adulti 12 pentecucia; - 4&5 supe-riore/over19 7/17 ragazzi 5 adulti.

Tutto qui? No assolutamente.

Per esempio vanno contati i partecipanti alle “quattrogiorni” invernali: 72 alle supe-riori e 69 alle medie. E non vanno trascurati

i ritiri durante l’anno per i pentecucia (com-plessivamente 117 presenze) e per i ragazzi delle superiori (148 presenze). Mettendo tutti questi numeri in fila il nostro superesperto arriva alla cifra di 1255.E se ti chiedi da dove arriva tutto questo ben di Dio è sufficiente domandarlo a chi proget-ta e vive a Crissolo la “seigiorni” con i ragaz-zi, e ai genitori, agli insegnanti, agli anima-tori e ai preti di una cinquantina di gruppi, parrocchie, scuole che li “spediscono” lassù.E davvero è tutto un “bene di Dio” che ai nostri numeri aggiunge il segno dell’infini-to perché scopriamo che ogni numero è una Sua creatura amata e salvata dal Suo amore di Padre.

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editoriale

Eleonora & Elena GIOVANI PELLEGRINI E VESCOVI IN SINODO

Venerdì 10 agosto, ragazzi e ragazze della dio-cesi di Torino si sono messi in cammino verso Roma, in occasione della Veglia di preghiera in preparazione al Sinodo dei Vescovi.Il Papa ha deciso di mettere al centro di que-sto incontro proprio i giovani, con i loro sogni e progetti, per ricordare loro l’importanza di essere veri protagonisti della propria vita.Tra questi giovani, abbiamo intervistato Sa-muele, che quest’estate per la prima volta è venuto a Crissolo per il turno triplo delle me-die.

Ciao Samuele,ci racconti qualcosa di te?Ciao, sono Samuele, ho ventidue anni, vengo da Poirino e da tre anni sono in seminario. Da qualche mese, sono assegnato alla parrocchia di Pino Torinese.

Cosa ti ha più colpito dell’esperienza di pelle-grinaggio a Roma?Principalmente due aspetti: il primo è il sin-cero affetto che tutti noi giovani proviamo nei confronti del Papa, che davvero è il mezzo at-traverso cui il Signore ci parla e ci è vicino, an-che fisicamente, come quando la papamobile è passata davanti ai nostri occhi.La seconda cosa che mi ha sorpreso è stata la luce. Mi spiego meglio: la sera, mentre cam-minavamo lungo Via della Conciliazione, che era completamente buia, ci siamo trovati da-vanti agli occhi la basilica di San Pietro tutta illuminata. In quel momento abbiamo sentito di non essere soli e che la Chiesa, intesa come comunità, ma anche come luogo fisico, ci por-ta a Gesù e allo stesso tempo porta Gesù a noi. Essa infatti ci accompagna durante la nostra vita, sempre.

Che messaggio vi ha lasciato il Papa?Il Papa ci ha parlato soprattutto della neces-sità di essere coraggiosi nel prendere le deci-

sioni riguardo il nostro futuro. Ci ha esortati a muoverci, a vivere davvero e ad interrogare il Signore sul Suo progetto per la nostra vita, consapevoli che solo in questo modo saremo pienamente felici.“Ragazzi e ragazze, siate voi pellegrini sulla strada dei vostri sogni. Rischiate su quella strada: non abbiate paura. Rischiate, perché sarete voi a realizzare i vostri sogni, perché la vita non è una lotteria: la vita si realizza e tutti noi abbiamo la capacità di farlo… Con Dio non aver paura: vai avanti. Sogna in grande”.(Papa Francesco ai giovani, 11 agosto 2018).

E dopo?Tornati da Roma, il nostro cammino non si è interrotto. Il mio gruppo ed io ci siamo trovati per condividere la nostra personale esperien-za. Ci siamo accorti che ognuno ricordava un pezzo del puzzle e insieme abbiamo ricostru-ito l’intero quadro, arrivando alla consapevo-lezza che il Signore ci chiede di esserGli fedele sempre.

Grazie Samuele.Il Papa ha qualcosa da dire anche a noi che non abbiamo partecipato al pellegrinaggio a Roma: “oggi vi esorto ad essere protagonisti nel bene… camminate nella carità, cammina-te nell’amore! Camminiamo insieme verso il prossimo Sinodo dei Vescovi. La Vergine Ma-ria ci sostenga con la sua materna intercessio-ne perché ciascuno di noi, ogni giorno, con i fatti, possa dire -No- al male e -Sì- al bene”.

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Caci

CRISSOLO: MA CHE SI FA LASSÙ?

Il lago Fiorenza è ricoperto di lastre di ghiac-cio, tutto intorno i ruscelli scorrono, la neve si scioglie piano piano… un po’ più a valle i ragazzi si sfidano a palle di neve. Sembra un’immagine invernale invece è pieno giu-gno, il terzo giorno del campo di prima me-dia! La foto con tutti i ragazzi sorridenti, i pent e il Tigre soddisfatto rende bene l’atmo-sfera di quei momenti, la fatica per arrivare in cima, lo stupore di trovare i girini nel la-ghetto, il desiderio di condividere tanta Bel-lezza. La gita a Pian del Re, attesa e temuta allo stesso tempo, si fa di solito a metà del campo perché riassume gli aspetti principali della Sei Giorni delle Medie. Si cammina in-sieme, l’obiettivo è uguale per tutti ma come ci si arriva, cosa si prova nel tragitto, quanto tempo ci si impiega, è sempre così personale e speciale. La Messa è il momento di racco-

glimento prima del pranzo, i canti, la Comu-nione, la Pace, si dice un grazie a Lui, a chi rende possibile la bella avventura della Città sul Monte da più di 40 anni. Si mangia in-sieme, divisi a gruppi, e poi spazio ai giochi preparati dai pentecucia, così chiamiamo i nostri bravi animatori che con Amicizia e passione guidano i ragazzi in tutte le attività (e se vuoi sapere perché li chiamiamo così, vieni lassù!). A metà pomeriggio si cammi-na di nuovo verso casa, in assoluta Allegria, spesso al ritmo dei canti che si fanno in sa-lone, “sìì, la vita è tutto un quiz” (e se ti batti sulla fronte?), stanchi ma convinti di avere scoperto qualcosa in più su noi stessi e sugli altri, che poi è uno dei motivi che spingo-no così tanti ragazzi a partecipare ai campi. Prima di andare a dormire, durante la pre-ghiera della sera, mi piace sempre notare che l’altare della cappella è ricoperto di fio-ri, mazzi piccoli, grandi, rosa, gialli, verdi…un modo forse per circondare il Signore di tanta bellezza e meraviglia immagazzinata durante tutta la giornata. “Questa è l’Ani-ma!”, penso, la più importante delle tre A: naturalmente anche l’Allegria e l’Amicizia fanno la loro parte… ma per conoscerle me-glio queste tre A che caratterizzano la Città sul Monte, ci vediamo su a Crissolo!

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impressioni

È stato uno dei campi più belli della mia vita, sia con le persone

che ami, sia quelle no. Ho passato momenti indimenticabili,

che porterò nel cuore.

Mi dispiace molto che tutto

quanto sia già finito e non

dimenticherò mai la felicità e

l’allegria con chi ho incontrato

questi giorni.

Spero di riuscire a tornare

l’anno prossimo.

Le mie impressioni di questa

6giorni di CSM sono molto

positive, ho recuperato

molto del mio rapporto con

Gesù e mi sono fatto nuovi

amici. Questo è il mio III anno

e spero di riuscire a farne

altri anche da pent.

Questa settimana è stata divertente. La confessione mi ha

cambiata e anche le ore di attività, sia al mattino che al

pomeriggio sono molto belle. Ho fatto molte amicizie. Grazie a tutta

La Città sul Monte!!!

Questa settimana è stata bellissima!

Abbiamo affrontato argomenti che

mi hanno fatto riflettere molto, su di

me, sul mio futuro e sulle condizioni

in cui sono molte persone (povertà,

ecc). Sono sicuramente cambiata

dentro. Grazie molte! Ps Gli

animatori sono molto simpatici.

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20 - 25 ENNI e OLTRE

Jonathan

CRISSOLO MON AMOUR

Ciao ragazzi.

Voglio provare a raccontarvi come questo luogo mi abbia cambiato ma è veramente indescrivibile e lo potrete capire solo pro-vandolo… I campi di 1/2/3 sup, quelli che state affrontando voi, sono i più impegnati-vi… È difficile riflettere su se stessi, su quan-to in realtà facciamo schifo senza renderce-ne nemmeno conto. Ma abbiamo di sicuro un talento e tanti pregi. In queste settima-ne sarebbe bello riuscire ad ascoltare: non semplicemente a sentire, ma a sentire e ad ascoltare. Non basta stare attenti alle storie e guardare le scenette delle serate… Non siate superfi-ciali, provate a guardarvi dentro. Crissolo è uno dei pochi posti dove potete stare con gli amici, divertirvi ad essere voi stessi senza che nessuno vi giudichi. Quindi posate il te-lefono, qui non serve; lasciatelo in camera e state con le persone accanto a voi… Qui ho scoperto amicizie fantastiche che mi porto dietro ancora adesso che sono un pent… Se saprete cogliere quest’occasione troverete una casa e una famiglia nuova dove stare bene come è stato per me. Divertitevi ragazzi!!! E godetevi questo campo:)

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molto di più! Guardare in questo modo le debolezze altrui e le nostre ci permette di non esserne distrutti ma di rialzarci sempre.Discernere, quindi, significa compiere una cernita dentro di noi, per distinguere ciò che ci fa camminare in avanti da ciò che ci bloc-ca; significa interrogarci su cosa stiamo cer-cando. La nostra vita è un insieme di perle preziose che necessitano di essere legate tra loro da un filo, costituito dal nostro deside-rio, che noi stessi dobbiamo scoprire. Il ter-mine “desiderio” etimologicamente indica qualcosa che proviene dalle stelle, e quindi chi desidera somiglia ai magi, che partiro-no seguendo una stella, accettando di non sapere esattamente cosa avrebbero trovato. E, se il desiderio proviene dalle stelle, allora una vita senza desideri è un cielo senza stel-le… in una parola, un “dis-astro”!

Alessandra

“DISCERNIMENTO”: UNA PAROLA PER I PIÙ “GRANDI”…

«Com’è andata a Crissolo?», mi ha chiesto il mio collega e vicino di scrivania, quando sono rientrata al lavoro dopo il campo di fine luglio. «Bene: non eravamo tantissimi, ma l’argomento è stato molto interessante», gli ho risposto. «Di cosa si parlava?». «Di-scernimento vocazionale». Tre secondi di silenzio e occhi sgranati, e poi: «Ah, però!!».Eh sì, i ragazzi di quarta e quinta superiore e noi più vecchietti, quest’estate, abbiamo affrontato un tema piuttosto sostanzioso e impegnativo. Per provare a riassumerlo qui in poche righe, mi farò aiutare dal mio crissolino. Guardo gli appunti che ho scritto durante il campo e trovo quattro titoli: Ri-torno a se stessi, L’incontro con Dio attra-verso l’incontro con gli altri, L’incontro con Dio attraverso la natura, La misericordia. Questi sono stati i quattro passi del percorso attraverso il quale abbiamo provato a defi-nire cosa ci sia dentro questa parola un po’ inconsueta, “discernimento”. Abbiamo im-parato che non è un lavoro teorico ma una questione di scelte concrete e stile di vita; che non significa genericamente compie-re scelte, ma compierle insieme al nostro Papà; e che riguarda noi stessi ma non solo, perché anche le relazioni con gli altri sono fatte di piccole scelte e piccoli gesti quotidia-ni. Abbiamo riflettuto su come, attraverso il nostro rapporto con le persone intorno a noi e con l’intero creato, possa realizzarsi l’in-contro con Dio. E i nostri legami con le altre creature possono diventare davvero luogo di incontro con Dio se amiamo loro, e anche noi stessi, come ci ama lui: con misericor-dia, cioè con quell’atteggiamento che mette al centro la persona e si prende cura delle sue fragilità, che ci fa capire che noi non sia-mo i nostri sbagli e i nostri limiti ma siamo

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impressioni

Grazie al grande aiuto dei pent e dei vecchi, con la loro disponibilità di ascolto e grazie alle attività ho imparato a fidarmi di più di me stessa e a capirmi. Ora sento di essere ad un punto di partenza dal quale spero di andare solo più in alto.

Durante questi giorni ho potuto capire

cosa veramente significa essere

cristiana e comprendere come si

possa professare la Fede nei piccoli

gesti quotidiani. Ho compreso il

grande amore che Dio nutre verso

di noi. Credo di uscire da questo

campo con una maggior

riconoscenza verso di chi è Padre.

È sempre una gioia venire qua a Crissolo! Stare con gli amici, con le persone care e soprattutto con Dio. Qui mi sento accettata e amata. Crissolo nel cuore.

Grazie perché non sentivo più la vicinanza di Dio e oggi in ritiro l’ho ritrovata. Crissolo mi cambia ogni volta. Voglio ringraziarvi tutti quanti perché mi avete fatto passare uno dei miei campi migliori di sempre!Complimenti ai pent, siete sta-ti fantastici e precisi… spero di diventare come voi!

In questo campo ho imparato molte cose ma soprattutto

ho compreso i miei limiti e le mie debolezze ma anche le mie

qualità cercando di migliorarle.

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Calendario

QUATTROGIORNI

27-30 DICEMBRE 2018

“IL SEGRETO DELLA FRATERNITÀ”

“Fratelli, pregate per me, pregate perchè la parola del

Signore si diffonda e sia bene accolta, come accade tra voi”

(2Ts 3,1)

QUATTROGIORNI

2-5 GENNAIO 2019

“GIOCARE, PENSARE, PREGARE”

“Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto”

(Gv 15,5)

RITIRO DI QUARESIMA

16-17 MARZO 2019

“VIVERE DA CRISTIANI NEL QUOTIDIANO”

“Diventerete miei testimoni... in tutto il mondo”

(At 1,8)

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PROGETTO

Progetto Pent

PROGETTO PENT, BELLA AVVENTURA

Il cammino per diventare pentecucia, anzi per essere pentecucia, è lungo.Quest’anno abbiamo pensato di proporre ben cinque incontri di formazione ai parte-cipanti al progetto pent: forse una follia, ma ci è sembrato fondamentale offrire qualche opportunità in più proprio dal punto di vista formativo a tutti quelli tra voi che hanno il desiderio (la vocazione?) di occuparsi di ra-gazzi in un modo furbo.Il percorso ha lo scopo di aiutarci a scoprire (o riscoprire) la bellezza dell’essere pente-cucia. Esserci e stare in mezzo a loro, avere addos-so, come ci ha ricordato Papa Francesco, “l’odore delle pecore”. I ragazzi hanno straordinarie risorse, talvol-ta non lo sanno e hanno bisogno di voi per imparare come metterle a frutto.

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Al centro delle nostre attenzioni ci devono esser sempre loro e le loro esigenze. Il primo e il secondo incontro di questo per-corso formativo si son già svolti, presso la parrocchia del Vianney, la domenica 16 set-tembre e la domenica 28 ottobre. A settembre abbiamo ragionato insieme sulla figura del pentecucia e su quanto sia importante stare con i ragazzi, conoscerli, imparare a comunicare con loro.Nella giornata del 28 ottobre, ci siamo inter-rogati sulla maturità umana del pent, sulle sue paure e sul modo di impostare le rela-zioni, sul ruolo dell’insicurezza nell’azione educativa indicando qualche prospettiva di crescita. I prossimi incontri avranno come argomenti la maturità educativa, la maturità spirituale e nell’ultimo incontro proporremo alcune attività concrete spendibili nei nostri campi dell’estate 2019.Dobbiamo comprendere tutti sempre me-glio quanto sia fondamentale la formazione continua: nessuno può pensare di aver già capito tutto, chi pensasse così è chiaramen-te in errore; di qui la necessità di incontrarci e di camminare insieme!

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delle famiglierubrica

Mariella

SANTI GENITORI!

Be’, proprio santi… Facciamo ‘benedetti genitori!’. Ecco, qui ci ritroviamo di più, è un’espres-sione in cui ci troviamo più a nostro agio. Magari detta con un pizzico di ironia, di fronte a comportamenti che poco giovano alla causa educativa. Oppure con un pizzico di rimpianto, pensando ai sacrifici dei geni-tori di una volta. O anche con sincero rico-noscimento dell’amore dei genitori di ogni epoca per i loro figli.Ma proprio santi… via, non esageriamo, ci verrebbe da dire. Con tutte le volte che la pazienza scappa, che la stanchezza prevale, che la sfiducia ha il sopravvento, che tutto un guazzabuglio di componenti sfocia in un intervento educativo sbagliato…Eppure papa Francesco la pensa proprio così: la santità è per tutti, perché “il Signore ha scelto ciascuno di noi «per essere santi e immacolati di fronte a Lui nella carità» (Ef 1,4)”. È questo l’argomento della sua ultima Esortazione Apostolica Gaudete et exsulta-te, dopo l’Amoris laetitia del 2016 e l’Evan-gelii Gaudium del 2013. Gioia, esultanza, le-tizia, i fili conduttori dei suoi messaggi, sulla scia di papa Benedetto che di ‘cioia’ aveva parlato molte volte.Santità per tutti e per ciascuno a modo pro-prio. E com’è la santità dei genitori? Ricorda papa Francesco, citando la lettera agli Ebrei, “che siamo «circondati da una moltitudine di testimoni» […] e tra loro può esserci la nostra stessa madre, una nonna o altre per-sone vicine. Forse la loro vita non è sempre stata perfetta, però, anche in mezzo a imper-

fezioni e cadute, hanno continuato ad anda-re avanti e sono piaciute al Signore” (GE 3). Bello questo richiamo alla testimonianza che ci provoca in primissimo luogo in quan-to genitori, perché la trasmissione della fede è affidata innanzitutto all’esempio. Bello an-che l’accenno alle ‘imperfezioni e cadute’ da cui nessuno di noi è esente, con l’invito ad andare avanti, perché è questo che ‘piace al Signore’. Se è vero che diventare adulti è (anche) riconoscere e accettare che i nostri genitori non siano perfetti, è altrettanto ov-vio riconoscere e accettare i nostri difetti in quanto genitori. Eppure, dice Francesco, ciò non toglie che possiamo piacere al Signore! Cioè ‘essere santi’.“Mi piace – prosegue Francesco – vedere la santità nel popolo di Dio paziente: nei geni-tori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa” (GE 7). “Sei genitore o nonna o nonno? Sii santo insegnando con pazienza ai bambini a seguire Gesù” (GE 14). Quindi è inutile cercare “modelli di san-tità che appaiono irraggiungibili […]. Quello che conta è che ciascun credente discerna la propria strada e faccia emergere il meglio di sé” (GE 11). Una sottolineatura speciale il papa la dedi-ca alle donne, o meglio al ‘genio femminile’ che ha magnificamente surclassato l’ana-

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cronistico ‘angelo del focolare’: “mi preme ricordare tante donne sconosciute o dimen-ticate le quali, ciascuna a modo suo, hanno trasformato famiglie e comunità con la for-za della loro testimonianza. Questo dovreb-be entusiasmare ed incoraggiare ciascuno a dare tutto se stesso, per crescere verso quel progetto unico e irripetibile che Dio ha volu-to per lui o per lei” (GE 12-13).Ecco, ‘entusiasmare’. I nostri figli ci vedono entusiasti? Oppure esausti, nervosi, scon-tenti, sempre critici? Forse se tanti adole-scenti non vedono l’ora di sciamare fuori casa (giusta aspirazione) esibendo in casa il peggio dei loro musi lunghi (ahimè) è anche perché in casa il clima non è dei più gioiosi. Qui fa scuola don Bosco, che fa coincidere la santità con lo stare allegri, e così rinfor-za Francesco, citando Léon Bloy: “nella vita non c’è che una tristezza, […] quella di non esser santi” (GE 34).La Gaudete et exsultate, libretto di facile e veloce lettura per tutti, si sofferma poi sul cuore del Vangelo, su ciò che dà gambe e ali a un desiderio di bene (anzi di santità, ora che ci viene spiegato di che si tratta) che abi-ta in ciascuno di noi ma rischia di rimanere impigliato in vaghezze inconsistenti. “Gesù ha spiegato con tutta semplicità cos’è esse-re santi, e lo ha fatto quando ci ha lasciato le Beatitudini. […] Esse sono come la carta d’identità del cristiano” (GE 63). E anche: nel richiamo “a riconoscerlo nei poveri e nei sofferenti si rivela il cuore stesso di Cristo, i suoi sentimenti e le sue scelte più profonde, alle quali ogni santo cerca di conformarsi” (GE 96). Papa Francesco non usa mezzi ter-mini: “Il Signore ci ha lasciato ben chiaro che la santità non si può capire né vivere prescindendo da queste sue esigenze, per-ché la misericordia è il «cuore pulsante del Vangelo» (GE 97).E infatti quanta misericordia è necessaria in famiglia, con i figli e non solo, per accogliere e tollerare difetti e limiti di ciascuno (oltre ai propri), le piccole e le grandi manie, le re-

sistenze, le testardaggini, le sciocchezze, gli errori accidentali e quelli seriali… Non per niente papa Francesco, dopo aver tratteg-giato con grande efficacia le otto Beatitudi-ni, le attualizza (GE 112-139) scendendo nel dettaglio di piccole virtù che ne discendono: sopportazione, pazienza e mitezza (quanto necessarie ai genitori!), gioia e senso dell’u-morismo (per alleggerire, sdrammatizza-re…), audacia e fervore (l’entusiasmo di cui più sopra).Allora: santi genitori, genitori santi, una vocazione per tutti. Non solo per papà e mamma di santa Teresina del Bambin Gesù, canonizzati insieme nel 2015 per le loro esemplari virtù di sposi e di genitori, primi e unici nella storia della Chiesa, ma anche per noi che così esemplari non siamo: grazie, papa Francesco, ci proviamo, tu ci fai capire che è alla nostra portata.

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preziosiconsigli

Luca

REFERTO MEDICO-FACCIO QUELLO CHE VOGLIO

Proponiamo di seguito la descrizione di 4 sin-tomi che evidenziano la presenza di una ma-lattia culturale nota come individualismo e un eventuale suggerimento terapeutico. Partiamo con il primo sintomo.

Faccio quello che voglio: alla maggior parte delle persone sarà venuta in mente la canzo-ne di Rovazzi. Ora, perché noi tutti rispon-diamo in maniera emotivamente positiva ad una frase che, fino a qualche tempo fa, era espressione di superbia e orgoglio? Il problema non è tanto la frase in sé, quanto piuttosto i due messaggi che implicitamente comunica: da una parte infatti viene espres-sa la pretesa di comportarsi come meglio si crede a prescindere dalle responsabilità le-gate a quelle azioni; dall’altra si pensa che questo comportarsi come si desidera privo di responsabilità sia qualcosa di giusto. In-somma, la persona che manifesta un tale sintomo sta dicendo che è moralmente giu-sto che essa si comporti come vuole (ovvero, come desidera, dato che la volontà umana è mossa dai desideri), a prescindere da re-sponsabilità o conseguenze sugli altri o su se stessi.Ora, è indubbio che siamo liberi di fare ciò che vogliamo, ma non è vero che qualcosa è giusto perché reputiamo in un dato mo-mento che sia giusto, né tantomeno perché vogliamo quel qualcosa: se volessi mentire, tradire, drogarmi, è giusto mentire, tradire, drogarmi?

Suggerimento terapeutico: un tale sintomo nasce nel momento in cui viene posto l’Indi-viduo a fondamento di qualsiasi cosa, dalla morale alla realtà circostante. La soluzione è sforzarsi di considerare le proprie azioni come Giuste o Sbagliate alla luce di un va-lore o principio esterno a se stessi: ciò signi-fica che no, non siamo liberi di fare ciò che vogliamo (per quanto ci piaccia ripeterlo in continuazione).

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Un libro speciale. Da grandi? Da piccoli? Decide-rete voi…“L’amore e l’amicizia sono le uniche cose che vale davvero la pena imparare fin da piccoli e per farlo bisogna chiedersi cosa siano, andando al di là dei ragionamenti superficiali.”Brenifier e Després affrontano due temi universa-li, e lo fanno ponendo domande e offrendo diverse possibilità di risposta. Mille e una domanda e mille e una risposta disegnate da interessanti illustrazio-ni: Il libro dell’amore e dell’amicizia ci invita a pen-sare di nuovo a cosa è davvero importante.400 parole in tutto. Talmente poche pagine che non sono neanche nu-merate.Gesù ci ha detto “Non c’è amore più grande che dare la vita”. E tu, sai amare?

Primo film d’animazione per ragazzi sul dramma della Shoah, questo film è stato realizzato in occasione dell’ot-tantesimo anniversario delle leggi razziali e dell’inizio del-le persecuzioni contro gli ebrei.Le piccole Andra e Tati (Alessandra e Tatiana) Bucci, ebree italiane di Fiume, avevano 6 e 4 anni quando il 29 marzo 1944 vennero deportate ad Auschwitz insieme a madre, nonna, zia e cuginetto. Un viaggio lungo quasi mille chilo-metri in treno. Arrivarono ad Auschwitz il 4 aprile.Il film racconta la storia vera di queste due bambine italia-ne scampate al campo di concentramento.“Ci avevano scambiate per gemelle, dunque “merce” rara, cavie da esperimento: per questo siamo sopravvissute”. Il film lo trovate su Raiplay; basterà scrivere “La stella di Andra e Tati” e lo troverete facilmente. Film adatto a piccoli e grandi (non si smette mai di impa-rare ciò che è stato…), vi farà vivere, mai con toni troppo drammatici, una storia che ricorderete a lungo!

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Signore Gesù,che ci chiami a servire e ad amare,

vogliamo guardare a te,per ricevere da te la forza ed il

coraggio di servire,per imparare ad amare come te senza

limiti, sino alla fine,Insegnaci a stare in ascolto della tua

Parola, perchè sia essa a rivelarci il contenuto

vero dell’amore.Insegnaci a contemplare i tuoi gesti,perchè siano essi ad ispirare i nostri.Insegnaci ad aprire il nostro cuore,

perchè possa essere riempito del tuo amore.

Serviti di noi, Signore Gesù,per continuare ad amare, ancora oggi,

i tuoi,sino alla fine.

Amen.

(don Franco Mosconi, monaco)

La Cit t à sul MonteC R I S S O L O , VA L L E P O , 1 4 0 0 m

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