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PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE “SAN FRANCESCO D’ASSISI” DI MARINA DI CERVETERI Direttore Responsabile Don Domenico Giannandrea S A N F R A N C E S C O D A S S I S I M A R I N A D I C E R V E T E R I P A R R O C C H I A LA SPERANZA: LA SUA MANCANZA TOGLIE OGNI GIOIA DI VIVERE E CHI LA UCCIDE È LA PAURA. Perciò innalziamo muri, costruiamo fortezze perchè non vengono messe in discussione le nostre certezze ma Gesù confonde i campi e mette in discussione i ruoli o il potere. Quello che manca all'uomo di ogni tempo, quello che to- glie ogni gioia di vivere, è la mancanza di speranza. L'«as- sassino» della speranza è la paura. Quando si ha paura si creano le città fortificate, le citta- delle in cui per entrare è necessaria la tessera. Quando si ha paura si fa quadrato e non si permette a nessuno, per qualsiasi motivo, di mettere in discussione le nostre certezze. Per troppo tempo anche la chiesa si è rinchiusa in spazi sempre più piccoli. Sempre più abbiamo voluto definire i confini, la certezza, le regole, gli ambiti e le com- petenze di ognuno: «Non importa se rimaniamo in pochi, l'importante è che chi rimane non abbia dubbi e incer- tezze» ha detto alcuni giorni fa un uomo di chiesa. La pa- rola di Dio invece avvia un cambiamento accettandoci in partenza per quello che siamo. È vero, siamo nel dubbio, nell'incertezza, siamo nel peccato e nella povertà, e anche noi uomini di chiesa lo siamo. Le nostre paure cer- cano di risolvere le domande eliminando ogni negatività, mentre la risposta di Dio ammette che possano soprav- vivere contemporaneamente negativo e positivo, bene e male, peccato e grazia, dubbi e certezze pur nello sforzo di crescere. Questa risposta mi indica chiaramente che il Vangelo non vuole portare una frattura tra l'umano e il divino, ma vuole proclamare l'incarnazione di Dio nel no- stro povero mondo, concreto e reale. «Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sor- presa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: Mae- stro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè nella legge ci ha comandato di lapi- dare donne come questa. Tu che ne dici?» (Gv 8,3-5). Gli uomini «religiosi e pii» non avevano alcun dubbio: do- veva essere uccisa, così tutto sarebbe tornato nella re- gola, e tutti avrebbero avuto un fatto preciso con cui confrontarsi. Ma Gesù non risponde a queste chiarezze; non vuole essere coinvolto in queste condanne a con- ferma di una legge; a lui non interessa l'affermazione del- l'accusa sulla vita di una persona. Anche su questo confonde i campi e mette in discussione i ruoli o il potere di chi possiede autorità e certezze. A Gesù interessa creare la speranza in un regno di Dio già presente sulla terra, una speranza che non annulla ma anzi sostiene la speranza umana. Perché la speranza umana è segno della speranza di Dio. Per questo Gesù si rende amico della donna condannata, caccia via i suoi accusatori, apre un dialogo con lei, che finalmente non ha più paura. Solamente allora le dice: «Non peccare più, va' in pace» (Gv 8,11). Spesso la speranza è ridotta a una vittoria nel combattimento contro qualcuno, oppure nella scoperta di un colpevole a cui addossare la responsabi- lità. Ma questo è stato il frutto del peccato di Adamo e di Eva. Da questo desiderio di «chiarezza» è nata la neces- sità di dividere il mondo tra buoni e cattivi, tra credenti e non credenti, tra noi e gli altri, tra adulteri e persone per bene. Il Signore ha coinvolto tutti e invita tutti a portare con lui il peso dei peccati degli altri. Per noi, come per gli scribi e i farisei, troppo spesso la speranza nel regno di Dio significa avere delle risposte da Dio, avere assicura- zioni, sicurezze morali e intellettuali. Evidentemente le ri- sposte che pretendiamo da Dio sono quelle che non mettono a repentaglio le nostre convinzioni e le nostre posizioni. Ma la speranza del regno di Dio, quella vera, va sempre al di là, attende ciò che razionalmente non è possibile sperare. Per la donna adultera il Regno ha si- gnificato il dono della vita, mentre i suoi accusatori vole- vano trascinarla al supplizio. Per i seguaci di Gesù la speranza è nella «pazzia della croce», nel fallimento di un uomo, nel rifiuto che questi ha fatto del potere della ric- chezza, del consenso delle folle, del giudizio di condanna verso chi aveva sbagliato, del perbenismo di chi si sente migliore degli altri. La speranza del Regno è il rifiuto che l'angoscia possa avere il sopravvento. Questa speranza non è l'eroismo dei martiri; è la lacerazione di chi rimane in mezzo tra il bene e il male, tra il giusto e l'ingiusto. Alla domanda dei farisei: «Tu che ne dici?» (Gv 8,5), Gesù non risponde e lascia nell'incertezza e nella ricerca gli uomini di tutti i secoli. Come non risponde alla domanda di Pi- lato: «Cos'è la verità?» (Gv 18,38). Il Maestro non ri- sponde, perché l'amore non può mettere in mano al potere un'arma per uccidere qualcuno o anche solo per condannarlo definitivamente; la verità totale è lui stesso (Gv 14,6). L'eroismo conduce alla morte, mentre la spe- ranza continua a vivere nonostante il peso dell'incer- tezza, che è lacerazione, divisione, sofferenza. Gli stessi sentimenti ha provato Cristo Gesù di fronte alla donna adultera, come di fronte a Giuda o a Pietro o alla Madda- lena. Gli stessi sentimenti Gesù prova di fronte a ognuno di noi, che, come gli scribi e i farisei, non siamo senza peccato. Eppure quante volte abbiamo scagliato la pietra di condanna verso i fratelli e sorelle. Don Domenico Dona il tuo 5x1000 C.F. 91068040582 ANNO XI NUMERO 36 Aprile 2016 1

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PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE “SAN FRANCESCO D’ASSISI” DI MARINA DI CERVETERIDirettore Responsabile Don Domenico Giannandrea SANFRANCESCO

D ’ASSISI • MARINA DI CE RVETERI

PARROCCHIA

LA SPERANZA: LA SUA MANCANZA TOGLIE OGNI GIOIA DI VIVERE E CHI LA UCCIDE È LA PAURA. Perciò innalziamo muri, costruiamo fortezze perchènon vengono messe in discussione le nostre certezzema Gesù confonde i campi e mette in discussione iruoli o il potere.Quello che manca all'uomo di ogni tempo, quello che to-glie ogni gioia di vivere, è la mancanza di speranza. L'«as-sassino» della speranza è la paura.Quando si ha paura si creano le città fortificate, le citta-delle in cui per entrare è necessaria la tessera. Quandosi ha paura si fa quadrato e non si permette a nessuno,per qualsiasi motivo, di mettere in discussione le nostrecertezze. Per troppo tempo anche la chiesa si è rinchiusain spazi sempre più piccoli. Sempre più abbiamo volutodefinire i confini, la certezza, le regole, gli ambiti e le com-petenze di ognuno: «Non importa se rimaniamo in pochi,l'importante è che chi rimane non abbia dubbi e incer-tezze» ha detto alcuni giorni fa un uomo di chiesa. La pa-rola di Dio invece avvia un cambiamento accettandoci inpartenza per quello che siamo. È vero, siamo nel dubbio,nell'incertezza, siamo nel peccato e nella povertà, eanche noi uomini di chiesa lo siamo. Le nostre paure cer-cano di risolvere le domande eliminando ogni negatività,mentre la risposta di Dio ammette che possano soprav-vivere contemporaneamente negativo e positivo, bene emale, peccato e grazia, dubbi e certezze pur nello sforzodi crescere. Questa risposta mi indica chiaramente cheil Vangelo non vuole portare una frattura tra l'umano e ildivino, ma vuole proclamare l'incarnazione di Dio nel no-stro povero mondo, concreto e reale.«Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sor-presa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: Mae-stro, questa donna è stata sorpresa in flagranteadulterio. Ora Mosè nella legge ci ha comandato di lapi-dare donne come questa. Tu che ne dici?» (Gv 8,3-5).Gli uomini «religiosi e pii» non avevano alcun dubbio: do-veva essere uccisa, così tutto sarebbe tornato nella re-gola, e tutti avrebbero avuto un fatto preciso con cuiconfrontarsi. Ma Gesù non risponde a queste chiarezze;non vuole essere coinvolto in queste condanne a con-ferma di una legge; a lui non interessa l'affermazione del-l'accusa sulla vita di una persona. Anche su questo

confonde i campi e mette in discussione i ruoli o il poteredi chi possiede autorità e certezze.A Gesù interessa creare la speranza in un regno di Diogià presente sulla terra, una speranza che non annullama anzi sostiene la speranza umana. Perché la speranzaumana è segno della speranza di Dio. Per questo Gesùsi rende amico della donna condannata, caccia via i suoiaccusatori, apre un dialogo con lei, che finalmente nonha più paura. Solamente allora le dice: «Non peccare più,va' in pace» (Gv 8,11). Spesso la speranza è ridotta a unavittoria nel combattimento contro qualcuno, oppure nellascoperta di un colpevole a cui addossare la responsabi-lità. Ma questo è stato il frutto del peccato di Adamo e diEva. Da questo desiderio di «chiarezza» è nata la neces-sità di dividere il mondo tra buoni e cattivi, tra credenti enon credenti, tra noi e gli altri, tra adulteri e persone perbene. Il Signore ha coinvolto tutti e invita tutti a portarecon lui il peso dei peccati degli altri. Per noi, come per gliscribi e i farisei, troppo spesso la speranza nel regno diDio significa avere delle risposte da Dio, avere assicura-zioni, sicurezze morali e intellettuali. Evidentemente le ri-sposte che pretendiamo da Dio sono quelle che nonmettono a repentaglio le nostre convinzioni e le nostreposizioni. Ma la speranza del regno di Dio, quella vera,va sempre al di là, attende ciò che razionalmente non èpossibile sperare. Per la donna adultera il Regno ha si-gnificato il dono della vita, mentre i suoi accusatori vole-vano trascinarla al supplizio. Per i seguaci di Gesù lasperanza è nella «pazzia della croce», nel fallimento di unuomo, nel rifiuto che questi ha fatto del potere della ric-chezza, del consenso delle folle, del giudizio di condannaverso chi aveva sbagliato, del perbenismo di chi si sentemigliore degli altri. La speranza del Regno è il rifiuto chel'angoscia possa avere il sopravvento. Questa speranzanon è l'eroismo dei martiri; è la lacerazione di chi rimanein mezzo tra il bene e il male, tra il giusto e l'ingiusto. Alladomanda dei farisei: «Tu che ne dici?» (Gv 8,5), Gesù nonrisponde e lascia nell'incertezza e nella ricerca gli uominidi tutti i secoli. Come non risponde alla domanda di Pi-lato: «Cos'è la verità?» (Gv 18,38). Il Maestro non ri-sponde, perché l'amore non può mettere in mano alpotere un'arma per uccidere qualcuno o anche solo percondannarlo definitivamente; la verità totale è lui stesso(Gv 14,6). L'eroismo conduce alla morte, mentre la spe-ranza continua a vivere nonostante il peso dell'incer-tezza, che è lacerazione, divisione, sofferenza. Gli stessisentimenti ha provato Cristo Gesù di fronte alla donnaadultera, come di fronte a Giuda o a Pietro o alla Madda-lena. Gli stessi sentimenti Gesù prova di fronte a ognunodi noi, che, come gli scribi e i farisei, non siamo senzapeccato. Eppure quante volte abbiamo scagliato la pietradi condanna verso i fratelli e sorelle.

Don Domenico

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ANNO XINUMERO 36

Aprile 2016

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“Gesù svuotò sé stesso: rinunciò alla gloriadi Figlio di Dio e divenne Figlio dell’uomo,per essere in tutto solidale con noi pec-catori, Lui che è senza peccato”.

(Papa Francesco)

Anche quest’anno tutta la comu-nità parrocchiale di Cerenovaha partecipato con devozione e

fede ai vari appuntamenti previsti pertutta la Settimana santa. Ha quindi cele-brato la Domenica delle Palme, il 20marzo, nella quale si celebra l’entratatrionfale di Gesù a Gerusalemme, accla-mato come messia e figlio di Davide nellaconsueta processione dal piazzale dellaProloco fino in chiesa. Agitando con fiduciail rametto di olivo, appena benedetto dalparroco Don Domenico, si è ripetuto il ritoche da secoli resiste: l’acclamazione aGesù scandita dagli “Osanna, al figlio diDavide”. Ricca di suggestione e di spuntidi riflessione la Santa Messa, in chiesa,seguita da una folla di persone.

COMUNITÀ SETTIMANA SANTA

«Quando dunque ebbelavato loro i piedi e ri-prese le vesti, sedettedi nuovo e disse loro:Sapete ciò che vi ho fat-to? Voi mi chiamateMaestro e Signore e ditebene, perché lo sono.Se dunque io, il Signoree il Maestro, ho lavato i

vostri piedi, anche voi dovete lavarvi ipiedi gli uni gli altri. Vi ho dato infattil’esempio, perché come ho fatto io, facciateanche voi.» (Giovanni 13,12-15)Per la prima volta, il rito della lavanda deipiedi, previsto nella cerimonia del giovedìSanto, include anche le donne come af-fermato da Papa Francesco: “le donnepotranno partecipare alla lavanda dei pie-di”. Così anche la comunità parrocchialedi Cerenova ha accolto la proposta delPapa. Infatti hanno partecipato al ritodella “lavanda dei piedi” quattro famigliecomposte da padre, madre e figlio, dovesi sono vissuti momenti di grande intensitàemotiva e di forte suggestione. Un mes-saggio, quello evangelico, che come sem-pre interroga e “segna” l’anima. Quindila sera preghiera comunitaria e personaledavanti al bellissimo altare della Reposi-zione.

RITI LAVANDA DEI PIEDI

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VIA CRUCISLA FAMIGLIA SI RACCONTA…

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“L a famiglia si racconta… sullavia di Cristo”: bella, parteci-pata, a tratti commovente

anche quest’anno la parrocchia San Fran-cesco d’Assisi, ha ricordato la Passione ela Morte di Gesù Cristo nella via Crucis,che si è svolta il 25 marzo a sera a Cerenova.Alla partenza dalla chiesa, la processionecui hanno partecipato tantissime persone,si è snodata attraverso le strade della fra-zione per approdare a piazza Morbidelli,“cuore e salotto buono” dove già l’annoscorso si era sperimentato (con successo)per la prima volta lo svolgimento della rap-presentazione tra gli alti pini e la ghiaia perterra. Curata da giorni di preparazione feb-brile da un numero sempre più cospicuo divolontari, con la sua abile regia, la giovanecatechista Nicole è riuscita a convogliaretutti verso una celebrazione seguita, lungole stazioni, con raccoglimento e devozione.Illuminata da tante piccole fiaccole di cera,contenute dentro vasi di vetro, posizionate

dalle mani di tante volenterose signore, lapiazza si è così offerta, nella sua semplicità,a fare da sfondo al percorso sempre sug-gestivo e doloroso della passione di Cristocon le sue 12 stazioni previste, i cui com-menti quest’anno erano stati affidati allefamiglie. Da qui il titolo della Via Crucis. Adogni tappa un momento della terribile egrandiosa storia di Gesù, passato su questaterra attraverso le sofferenze fisiche emorali inflitte dagli uomini sordi e ciechi aisuoi appelli alla conversione. E bravi tutti:gli attori, il coro, il responsabile luci, i soldati,i centurioni, i sacerdoti e naturalmentebravo Igor, il trentacinquenne del postoche, anche per quest’edizione, ha interpre-tato il ruolo non facile del Figlio di Dioprima arrestato, poi tradito da Giuda, quindicoronato di spine, giudicato da Pilato,caricato della Croce. Sempre umile, semprein silenzio a sopportare l’insopportabile. Epoi le donne che avevano capito il drammadel loro Maestro, che però vengono redar-

guite bruscamente “Figlie di Gerusalemme,non piangete su di me, ma piangete su voistesse e sui vostri figli” (dal vangelo diLuca). Fino all’ultimo atto in cui Gesù vienecrocifisso e muore sulla Croce, atto accom-pagnato da una musica vibrante e straziantea sottolineare l’incommensurabile tragediacompiuta da un’umanità stolta e presun-tuosa. In sintonia quindi con la storia diGesù le parole espresse dalle famiglie: coni genitori che, in alcuni casi insieme ai figli,hanno letto i commenti proposti carichi digioia, dolore, speranza ma soprattutto diAmore. Storie di vita vissuta con tutto quelloche comporta stare nella stessa casa, divi-dere e condividere gli spazi dove non sempreè facile, non sempre ci si capisce o si vad’accordo. Allora ecco: che il Signore ascoltile nostre preghiere, il nostro grido di aiuto.“Perché- come ha concluso il parroco DonDomenico- senza di Lui non si va da nessunaparte!”.

Danila Tozzi

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QUARANTA GIORNI DI QUARESIMA E DOPO IL TRIDUO DI PASQUA RINASCITA

“Questa è la notte che salva su tutta laterra i credenti nel Cristo dall’oscurità delpeccato e dalla corruzione del mondo, liconsacra all’amore del Padre e li uniscenella comunione dei santi”

Ecco il giorno della rinascita!! Qua-ranta giorni di Quaresima e dopo iltriduo di Pasqua ecco la notte, la

notte Santa, la Madre delle Veglie. In questa notte, dopo la benedizione delcero pasquale, luce di Cristo risorto che

vince le tenebre della morte e del male,siamo stati invitati ad ascoltare sette letturee otto salmi che hanno come scopo di ri-percorrere la storia della redenzione dal-l’origine della vita fino al sacrificio finalesulla Croce. “Non possiamo continuare arimanere fermi dopo questa notte, dopoche Luca ci ha raccontato della Risurrezionedi Gesù Cristo, Nostro Signore” - questal’esortazione del nostro parroco Don Do-menico durante l’omelia. Ecco quindi Tom-maso nuova creatura battezzata in questo

Santo giorno. Infine, ma non perché menoimportante, l’Eucarestia cuore della VegliaPasquale primi veri momenti del grandegiorno atteso, il giorno che ha visto il CristoRisorto. Per sentirsi uniti, per sentirsi comunità unregalo per poter seguire, anche se non pre-senti fisicamente, per chi non poteva esserci,come i nostri cari ammalati, la Santa Messa!!La registrazione audio della celebrazionedella Veglia di Pasqua che avete potutoscaricare dal sito parrocchiale. Grazie!

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QRCODE VEGLIA PASQUALE E NON SOLO!

Ecco a voi il codice che è collegato direttamentealla galleria fotografica della Veglia Pasquale enon solo!!Andate sullo store del telefonino e scaricate unaqualsiasi applicazione che legga il codice (bastascrivere "QrCode" sulla ricerca). Una volta apertal'applicazione bisogna solamente scattare la foto del codice: il resto lofa il programma. Buon ascolto e…buona visione!

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AMORIS LAETITIAUN VIAGGIO PER CONOSCERE, TAPPA DOPO TAPPA, L’ESORTAZIONE POSTSINODALE DI PAPA FRANCESCO SULL’AMORE NELLA FAMIGLIA

Cari lettori, partiamo da questonumero per l’esplorazione e laconoscenza approfondita del-

l’Esortazione Apostolica postsinodalesull’amore nella famiglia di Papa Fran-cesco “Amoris Laetitia”, in cui il ponteficeanalizza con il suo stile semplice e ac-cattivante, seppur elegante, la vita dellefamiglie del nostro tempo. Duecentoses-santa pagine, nove capitoli, 325 paragrafiche tirano le somme dei due Sinodi del2014 e 2015, che proveremo a sintetiz-zare, tappa dopo tappa, per studiare ecapire meglio la grandiosità del progettodi Dio sulle coppie di sposi. L’Esortazione è un testo ricco la cui let-tura, su suo stesso consiglio, “non puòessere generale né affrettata”, in cuivengono affrontati vari temi: la casa, illavoro, la crisi, la sessualità (all’internodella coppia) che non è un male ma “undono di Dio”, l’educazione dei figli, ed èrivolta, ai Vescovi, ai presbiteri, ai diaconi,alle persone consacrate, agli sposi cri-stiani e a tutti i fedeli laici sull’amorenella famiglia. Insomma è aperto a tutti.E fin dalle prime righe si legge “La gioiadell’amore che si vive nelle famiglie èanche il giubilo della Chiesa. Come hannoindicato i Padri sinodali, malgrado i nu-merosi segni di crisi del matrimonio, ildesiderio di famiglia resta vivo, in speciefra i giovani, e motiva la Chiesa”. Comerisposta (III Assemblea Generale Straor-dinaria del sinodo dei Vescovi, Relatio

Synodi - 18 ottobre 2014) a questa aspi-razione “l’annuncio cristiano che riguardala famiglia è davvero una buona notizia”(XVI Assemblea Generale Ordinaria delSinodo dei Vescovi, Relatio Finalis - 24ottobre 2015).“Il cammino sinodale - si legge ancoranel testo-ha permesso di porre sul tappetola situazione delle famiglie nel mondoattuale, di allargare il nostro sguardo edi ravviare la nostra consapevolezza sul-l’importanza del matrimonio e della fa-miglia. Al tempo stesso la complessitàdelle tematiche proposte ci ha mostratola necessità di continuare ad approfondirecon libertà alcune questioni morali, spi-rituali e pastorali. La riflessione deipastori e dei teologi, se è fedele allaChiesa, onesta, realistica e creativa, ciaiuterà a raggiungere una maggiore chia-rezza …. Desidero ribadire che non tuttele discussioni dottrinali, morali o pastorali(in cui spesso c’è un’oscillazione anchetra i ministri della Chiesa che va dal de-siderio sfrenato di cambiare all’atteg-giamento di chi pretende di risolveretutto traendo conclusioni eccessive daalcune riflessioni teologiche) devono es-sere risolte con interventi del magistero.Naturalmente nella Chiesa è necessariauna unità di dottrina e di prassi, possonoesserci diversi modi di interpretare alcuniaspetti della dottrina o alcune conse-guenze che da essa derivano. Questosuccederà fino a quando lo Spirito ci

farà giungere alla verità completa (cfrGv 16,13), cioè quando ci introdurrà per-fettamente nel mistero di Cristo e potremovedere tutto con il suo sguardo…QuestaEsortazione acquista un significato spe-ciale nel contesto di questo Anno Giubi-lare della Misericordia. In primo luogo, perché la intendo comeuna proposta per le famiglie cristiane,che le stimoli a stimare i doni del matri-monio e della famiglia, e a mantenereun amore forte e pieno di valori quali lagenerosità, l’impegno, la fedeltà e la pa-zienza. In secondo luogo, perché si pro-pone di incoraggiare tutti ad essere segnidi misericordia e di vicinanza lì dove lavita familiare non si realizzi perfettamenteo non si svolge con pace e gioia. Nellosviluppo del testo comincerò con un’aper-tura ispirata alle Sacre Scritture, checonferisca un tono adeguato. A partireda lì considererò la situazione attualedelle famiglie, in ordine a tenere i piediper terra. Poi ricorderò alcuni elementi essenzialidell’insegnamento della Chiesa circa ilmatrimonio e la famiglia per far spaziocosì ai capitoli dedicati all’amore…Speroche attraverso la lettura ognuno si sentachiamato a prendersi cura con amoredella vita delle famiglie, perché esse“non sono un problema, sono principal-mente un’opportunità” (Discorso nell’in-contro con le famiglie a Santiago di Cuba– 22 settembre 2015).

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Sabato 19 marzo si è concluso ilpercorso in preparazione al ma-trimonio. Le coppie iscritte

quest’anno sono state otto e verrebbe dachiedersi “ma come mai si sposano cosìpoche coppie?”, ma questa è un’altra sto-ria. Quest’anno ci sono state delle novitànell’organizzazione degli incontri con l’in-tento di creare quanto prima un clima fa-miliare, di aiutare sempre più questi giovania riflettere sul significato del matrimonioin Chiesa, sulla consapevolezza di talescelta, sulle responsabilità che tale sceltacomporta e soprattutto sul ruolo che haDio in questa unione. Gli incontri sonostati guidati da coppie già sposate, sempresotto la guida del parroco don Domenico,abbiamo affrontato varie tematiche in-centrate sul ruolo della famiglia. Conside-rando che siamo nell’anno del Giubileo,

un sabato pomeriggio ci siamo recati aCeri dove, con la partecipazione del parrocoabbiamo attraversato la Porta Santa delSantuario e partecipato alla S. Messa. Alrientro, nel nostro oratorio, era previstala proiezione del film “Fireproof”, che haofferto interessanti spunti di riflessionesulla famiglia; al termine c’è stato unsemplice momento di convivialità. Il 19marzo, nella bellissima cornice delle “Quer-ce incantate”, si è concluso il corso, pre-gando, riflettendo, mangiando insieme leprelibatezze preparate da ognuno di noi.Elemento di novità è stato l’intervento deldott. Daniele Medaino che ha fatto un fa-voloso excursus storico-artistico sul ma-trimonio e sulla famiglia. Partendo da unparticolare di un vaso greco, rappresen-tante le nozze di Teti e Peleo, fino a giun-gere al dipinto rinascimentale “Tondo

Dono” di Michelangelo. Daniele ci ha sa-lutato con questa splendida citazione:“Né l’uomo può far senza la donna, né ladonna senza l’uomo. Poichè come ladonna fu tratta dall’uomo, così l’uomonasce dalla donna e tutto viene da Dio”(1 Cor. 11,11-12). La giornata si è conclusain chiesa con la partecipazione alla S.Messa durante la quale le coppie si sonopresentate alla Comunità ed è stato loroconsegnato l’attestato e un dono da partedi tutti noi. Mi auguro che continueremoad incontrarci e soprattutto spero siamoriusciti a dare a questi giovani spunti di ri-flessione. Concludo ringraziando tutti, an-che da parte di mio marito, per l’opportu-nità che anche quest’anno abbiamo avutodi riflettere sul nostro cammino di fede.

Anna Mastrandrea

GRUPPI OTTO COPPIE QUEST’ANNO HANNO PARTECIPATO AL CORSO IN PREPARAZIONE AL MATRIMONIO

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LETTERALA PARROCCHIA DI SAN FRANCESCO D’ASSISI SI RIVOLGE AI GENITORI PER UN PROGETTO DI RINNOVAMENTO DELLA CATECHESI ADOLESCENZIALE

Grazie ad un’approfondita verificadella situazione attuale dellacatechesi dell’iniziazione cri-

stiana nella nostra parrocchia, la Com-missione Catechesi ed Evangelizzazionedel Consiglio Pastorale Parrocchiale si èinterrogata sulle scelte fatte fino a questomomento. Molti cristiani del nostro ter-ritorio sono portati a pensare che i sa-cramenti siano un “pacchetto da acqui-stare una tantum” imposto dalla Chiesa. I sacramenti sono invece il risultato coe-rente di una scelta libera, matura e con-sapevole di un cammino di fede cheinizia fin dalla nascita e che non può es-

sere interesse solo della famiglia o delbambino, ma è un momento fondamen-tale della vita comunitaria. I sacramenti, infatti, sono espressionedella fede di una Chiesa locale, che con-tinua ogni giorno a diffondere il mes-saggio di Cristo risorto e sceglie con co-raggio di vivere la propria quotidianitàin comunione con gli altri.Questo è quello che insegna il Catechismodella Chiesa Cattolica, quando parla di“età della discrezione” come tempo fa-vorevole per ricevere il sacramento dellaconfermazione e nel Diritto Canonico silegge che per ricevere lo stesso sacra-

mento il ragazzo deve essere “preparato,ben disposto e in grado di rinnovare lepromesse battesimali”.In virtù di queste ragioni e a fronte diuna lettura aggiornata dei tempi, di unconfronto sui testi utilizzati per la cate-chesi (al momento attuale non troppoadeguati per l’esigua età dei lettori) e diuna crescente necessità di rinnovamentodei cammini di catechesi nella confermadel loro più alto significato, il ConsiglioPastorale Parrocchiale ritiene utile attuareun progetto di rinnovamento della cate-chesi adolescenziale. Per questo, a partire dal prossimo annopastorale (ottobre 2016), la catechesiper i bambini più piccoli continuerà adessere svolta nell’ambito delle varie at-tività dell’Oratorio il sabato pomeriggio.

Marina di Cerveteri, 14 settembre 2015Il Parroco e i Catechisti

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VIAGGIARE PER VISITARE POSTI ED APRIRSI ALLA VITA: L’AMERICA A TAPPE di Lara Eludini

DOVE

Dove andare: Memphis (Tennessee)

Lo stato del Tennessee è conosciuto come"la patria del blues e il luogo di nascita delrock'n'roll". Questo animato porto sul Mis-sissippi è un luogo vivace con un attraentemiscuglio di usanze del sud, ricchezze co-smopolite e blues scatenato.

Il suo più famoso abitante, che fece cono-

scere la città di Memphis al resto delmondo, fu senza dubbio Elvis Presley.

Graceland, la sua residenza privata, è l'at-trattiva numero uno della città. Si trova aduna ventina di chilometri fuori dal centro eci si arriva comodamente con le navettegratuite che partono ogni mezz’ora da di-versi punti della città.Oltre a Graceland sono molto visitati i Sun

Studios dove sono state registrate alcunedelle pagine più importanti della storiadella musica.Infine, una zona molto bella è quella diBaele Street, caratterizzata da un susse-guirsi di locali, ristoranti, negozi di souvenired insegne al neon: un autentico parco atema blues, anche se ad oggi solo uno deinegozi presenti risale a quando tutto ebbeinizio.

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BIENNIO COMUNIONE

Età minima di accesso: 9 anni

(quarta Elementare)

ANNO INTERMEDIO (CONSIGLIATO)

Età minima di accesso:11 anni

(prima Media)

BIENNIO CRESIMA

Età minima di accesso:12 anni

(seconda Media)

POST CRESIMA (CONSIGLIATO)

Età minima di accesso:14 anni

(primo Superiore)

Ci scusiamo con l’avv. Antonio Arseni e con i lettori per la sospensione, in questo numero, della rubrica “Questioni legali”.

Page 8: Crescere insieme n 36 2016.qxp Layout 1 · 2016. 4. 18. · scoperta di un colpevole a cui addossare la responsabi-lità. Ma questo è stato il frutto del peccato di Adamo e di Eva.

Gli Uffici della Segreteria sono aperti: ORARIO INVERNALE (ottobre/maggio)- la mattina dal Lunedì al Sabato dalle ore 9.30 alle 12.30- il pomeriggio dal Lunedì al Venerdì dalle ore 15.30 alle 18.30.ORARIO ESTIVO (giugno/settembre)- Mattina dal Lunedì al Sabato dalle ore 10.00 alle 12.00- Pomeriggio dal Lunedì al Venerdì dalle ore 17.00 alle 19.00.

Telefono e Fax: 06.9902670

E-mail segreteria: [email protected] sito: [email protected]

Sito: www.parrocchiamarinadicerveteri.itwww.diocesiportosantarufina.it

PER INVIARE MATERIALE RIGUARDANTE IL GIORNALINO “CRESCERE INSIEME”E-mail redazione: [email protected] - Cell. 329 1589649

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CAMPO ESTIVO ELEMENTARI DAL 16 AL 23 A LUGLIO

A PRECI (PG) Con molta gioia ed entusiasmo vi invitiamoad iscrivervi al campo estivo delle elementari,riservato ai bambini dai 7 ai 10 anni che siterrà nei giorni dal 16 al 23 luglio, a Preci,in provincia di Perugia.Preparatevi ad un'avventura che vi ricordereteper sempre! Vi aspettiamo numerosi!Per iscriversi rivolgersi alla segreteria par-rocchiale dal lunedì al sabato mattina.

APPUNTAMENTI 23 aprile Giornata Ministranti Registrazione della santa Messa instreaming23-24 aprile Vendita libri 23-24 aprile Accoglienza Ministranti di Volla nella parrocchia

ANNO GIUBILARE PER LA CITTÀ DI CERVETERI: APPUNTAMENTI PER IL 4, 5, 6 E 7 MAGGIOMercoledì 4 maggio alle ore 19 incontro con il dott. GabrieleQuaranta, ricercatore di storia moderna all’Università La Sapienzadi Roma. Parlerà del significato della Misericordia attraverso lafigura di Lazzaro.Giovedì 5 maggio alle ore 19 accoglienza statua San Michele Ar-cangelo a Largo Finizio davanti alla Proloco di Marina di Cerveteri.

Da lì partirà una fiaccolata per viale Campo di Mare, con sostaalla nuova rotatoria per la benedizione; quindi il corteo proseguiràper viale Benedetto Marini con arrivo in chiesa per l’intronizzazionedella statua. Alle ore 21 film sulla Misericordia.Venerdì 6 maggio dalle ore 9 alle ore 12 preghiera e confessioniindividuali; al termine supplica a San Michele. Alle ore 17 rosariomeditato, alle ore 17,30 vespri, alle ore 18 Santa Messa solennein onore di San Michele; alla conclusione segue consegna dellastatua alla parrocchia di Santa Maria Maggiore di Cerveteri. Alleore 20,30 Gea Copponi illustrerà la tradizione legata alla figura diSan Michele. Alle ore 21 conferenza dell’archeologo dott. DanieleMedaino sul culto a San Michele.Sabato 7 maggio giornata delle Olimpiadi dei bambini in onore diSan Michele.

Sant'EugenioI TERZI

San MartinoCERVETERI

Santa CroceSASSO

S. FrancescoMARINA DI CERVETERI

Santa Maria MaggioreCERVETERI

Santissima TrinitàCERVETERI

Immacolata Concezionedella B. V. M. - CERI

San Michele Arcangelo

San Michele Arcangelo

PORTA ALLA CITTÀ DI CERVETERIIL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA

Dal1°al15MAGGIO 2016

FACCIAMO FESTA E RALLEGRIAMOCI!

DOM. 15 MAGGIOS. MESSA SOLENNEDI PENTECOSTEP.zza S. Maria Maggiore -Cerveteri

ore 17.00 ARRIVO accoglienza statua S. MicheleArcangelo e immagine Madonna di Ceri presso cimitero vecchio di Cerveteri

seguirà PROCESSIONEfino a Piazza S. Maria Maggiore

ore 18.00 INTRONIZZAZIONE

ore 18.00 - 19.00CONFESSIONI INDIVIDUALI eCATECHESI per tutti

ore 19.00 SOLENNE CELEBRAZIONEEUCARISTICA DI PENTECOSTEpresieduta da S. Em. il Signor Cardinale Decano Angelo Sodano

LA STATUA STAZIONERÀ:1 MAGGIO P.zza G. Bruzzesi - oratorio S. Micheleore 19.00 CONFESSIONI INDIVIDUALIore 20.00 S. MESSA1 MAGGIO - 3 MAGGIOParrocchia S. Eugenio “I Terzi”3 MAGGIO - 4 MAGGIOParrocchia S. Martino Vescovo in Borgo S. Martino4 MAGGIO - 5 MAGGIOParrocchia S. Croce - Sasso-Furbara5 MAGGIO - 6 MAGGIOParrocchia S. Francesco - Marina di Cerveteri6 MAGGIO - 9 MAGGIOParrocchia S. Maria Maggiore in Cerveteri9 MAGGIO - 13 MAGGIOParrocchia S.S. Trinità in Cerveteri11 MAGGIO ore 21,00 CATECHESI su S. Michele ePREGHIERA di liberazione (interverrà don Aldo Bonaiuto antropologo e demonologo)presso Parrocchia S.S. Trinità in Cerveteri13 MAGGIO ore 19,00 PELLEGRINAGGIO a piedi al Santuario di Ceri - partenza dal campo sportivo“Galli” di Cerveteri13 MAGGIO - 15 MAGGIOParrocchia Immacolata Concezione B. V. M. Ceri