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Anno IX, numero 2 giugno 2013 CRESCERE INSIEME Scuola Primaria di Venzone GIORNALINO DELLA SCUOLA PRIMARIA “A.BIDERNUCCIO” DI VENZONE Lunedì 3 giugno, a conclusione delle attività di Mind Lab, le insegnanti e gli alunni della scuola primaria di Venzone hanno organizzato una serata nella quale i genitori sono stati invitati a saggiare il “lavoro” svolto nel corso dell’anno. Mind Lab (laboratorio della mente) è un progetto che integra l’ordinaria attività didattica e che si basa sulla capacità del gioco di sviluppare ed allenare le abilità di pensiero. Il presupposto è che il gioco è sì divertente e coinvolgente ma anche altamente formativo. Tant’è che lo slogan ideato per Mind Lab è “Gioca e pensa. Pensa e gioca”. I bambini ci hanno confidato che Mind Lab era per loro una sana boccata d’ossigeno dopo tante ed impegnative ore di lezione, un piacevole ma non ozioso momento di pausa. Nel corso della serata, affollata e partecipata, i genitori si sono messi alla prova con diversi giochi di strategia, hanno sfidato i propri figli e si sono talvolta resi conto, dopo aver perso più di qualche partita, che anche per loro gli anni sono passati e la “testa” non è più quella di una volta. Per noi (credo in questo caso di poter parlare a nome di tutti i genitori) è stata anche un’utile e preziosa opportunità per “entrare” a scuola e renderci conto di quello che fanno i nostri figli. Ringraziamo quindi le insegnanti e speriamo che altre occasioni come questa si ripetano sempre più numerose. Fausto Stefanutti

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Anno IX, numero 2 giugno 2013

CRESCERE INSIEME

Scuola Primaria di Venzone

GIORNALINO DELLA SCUOLA PRIMARIA “A.BIDERNUCCIO” DI VENZONE

Lunedì 3 giugno, a conclusione delle attività di Mind Lab, le insegnanti e gli alunni della scuola

primaria di Venzone hanno organizzato una serata nella quale i genitori sono stati invitati a

saggiare il “lavoro” svolto nel corso dell’anno.

Mind Lab (laboratorio della mente) è un progetto che integra l’ordinaria attività didattica e che

si basa sulla capacità del gioco di sviluppare ed allenare le abilità di pensiero. Il presupposto è

che il gioco è sì divertente e coinvolgente ma anche altamente formativo. Tant’è che lo slogan

ideato per Mind Lab è “Gioca e pensa. Pensa e gioca”.

I bambini ci hanno confidato che Mind Lab era per loro una sana boccata d’ossigeno dopo tante

ed impegnative ore di lezione, un piacevole ma non ozioso momento di pausa.

Nel corso della serata, affollata e partecipata, i genitori si sono messi alla prova con diversi

giochi di strategia, hanno sfidato i propri figli e si sono talvolta resi conto, dopo aver perso più di

qualche partita, che anche per loro gli anni sono passati e la “testa” non è più quella di una volta.

Per noi (credo in questo caso di poter parlare a nome di tutti i genitori) è stata anche un’utile e

preziosa opportunità per “entrare” a scuola e renderci conto di quello che fanno i nostri figli.

Ringraziamo quindi le insegnanti e speriamo che altre occasioni come questa si ripetano sempre

più numerose.

Fausto Stefanutti

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“LA FESTA SUI PRATI” è stata organizzata dalle maestre, dalle Guardie Forestali, dagli Alpini,

e dal Comune di Venzone.

Per prepararci, noi bambini, abbiamo recitato la poesia “L’albero” e imparato una canzone

con la maestra Patrizia. Prima della festa io ero felice, ma avevo anche paura delle zecche.

Il giorno della festa abbiamo fatto le prove per ricordare la canzone, poi, in classe seconda,

abbiamo conosciuto la nostra guida. Con il cielo nuvoloso e dopo la foto di gruppo, siamo

partiti per raggiungere il Piano di S. Caterina. Mi sarebbe dispiaciuto rimandare l’uscita in

caso di pioggia.

Il tragitto per raggiungere il Piano

prevedeva di camminare lungo una

strada lunga e faticosa. Abbiamo

fiancheggiato il torrente Venzonassa: il

sentiero era ghiaioso ed in salita. Del

paesaggio mi hanno molto colpito di

più il masso caduto dalla montagna e mi

incuriosiva la spiegazione della guida.

Ci siamo fermati molto spesso, quasi ogni quattro passi, per osservare la natura ed ascoltare

la spiegazione della Guardia Forestale. C’erano diversi alberi: alcuni avevano la corteccia

grigia, altri marrone chiaro o scuro, e potevamo notare sia sempreverdi che altri senza

foglie. Sentivo il canto degli uccelli e lo scorrere del corso d’acqua. I ciottoli lungo il sentiero

avevano colori diversi. Verso la fine del tragitto ero stanca del tanto camminare e di

fermarsi così spesso. Siamo arrivati alla meta circa alle undici del mattino. Sul Piano ero già

stata con mio fratello e degli amici in comune.

All’arrivo ho detto con soddisfazione: “Finalmente ci siamo!”. Abbiamo fatto merenda,

cantato, ballato e giocato. Era bello vedere i prati con fiori bianche e gialli e l’erba tagliata.

Abbiamo mangiato la pastasciutta cucinata dagli Alpini e dal Comune di Venzone. Poi

abbiamo visitato l’interno della chiesa: era piccolo con i banchi di legno e le mura fatte di

asse. C’erano le statue di Gesù, l’angelo ed latri personaggi del Vangelo.

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Giovedì 16 aprile noi alunni di classe quinta, accompagnati dalla maestra Elena,

siamo andati a Zuglio. Zuglio, al tempo dei Romani Julium Carnicum, è un

paese della Carnia famoso per i suoi reperti archeologici risalenti all’epoca

romana.

Al nostro arrivo una guida ci ha accompagnati in un percorso esterno: abbiamo

visitato i resti del foro romano risalente al secondo secolo dopo Cristo, in

questo luogo si svolgeva l’attività politica, commerciale, religiosa e giudiziaria;

abbiamo visto resti di abitazioni romane popolari e, cosa che mi è

particolarmente piaciuta, un pavimento a mosaico che sicuramente

apparteneva ad una famiglia patrizia.

Anche la visita al museo è stata molto interessante. L’interno è ricco di armi

romane, monete, mosaici e vasellame, resti di sculture e oggetti vari usati nella

vita di ogni giorno.

Di questa visita mi ha particolarmente colpito il fatto che ancora oggi,

scavando nel terreno o coltivando i campi, vengono ritrovati oggetti risalenti a

quell’epoca; tali oggetti devono però venir portati alla polizia che a sua volta li

consegnerà al museo.

La gita a Zuglio mi è piaciuta tantissimo: sembrava di poter tornare indietro nel

tempo di circa 2000 anni.

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Il tui: - Miao, miao!

La surîs: - Squit, squit!

Tui : - Susute ven fûr di lì!

Surîs: - No, no tu tu ses un gjat !

Tui: - Bau, bau! Surisute ven fûr di lì!

Surîs: - Si si tu tu ses un cjan!

GNAM!! Mangjade la surîs.

Moral (dal tui) : al dì di vuê se no tu sâs almanco dos

lenghis no tu mangjs!!

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Anche quest’anno è venuto a trovarci in

classe il signor Davide che ci ha parlato delle

mura di Venzone ed in particolare delle porte

d’ingresso al paese.

L’esperto ci ha raccontato che quando ci sono

stati gli scavi per ricostruire il Duomo di

Venzone , dopo il terremoto del 1976, sono

stati ritrovati dei reperti che hanno permesso

agli studiosi di capire che in origine c’era un

insediamento romano. Nel corso di vari secoli

Venzone ha subito varie trasformazioni fino

ad assumere l’aspetto che ha attualmente.

La cittadina di Venzone è circondata da mura

che le danno la forma di un esagono

irregolare con il perimetro di 1300 metri Le

mura sono alte 8 metri e hanno lo spessore di

1,50 metri.

Lungo le mura ci sono 13 torri di cui una

ottagonale.

Le porte sono tre:

- Porta San Genesio: è la porta originale delle

mura ricostruite nel 1310; al posto del ponte

attuale in muratura fino al 1600 c’era un

ponte levatoio.

- Porta di Sopra: demolita dagli austriaci nel

1833 per allargare la strada”Pontebbana.”

- Porta di Sotto: anche questa demolita dagli

austriaci ma subito dopo al suo posto è stato

costruito un arco.

Noi possiamo vedere anche una quarta porta,

quella di San Giovanni, aperta solo nell’anno

1920.

Dopo aver ascoltato questa lezione ora

sappiamo qualche cosa in più sulla storia del

nostro paese. Speriamo di continuare questa

esperienza anche il prossimo anno per

scoprire ancora nuove notizie. Grazie Davide!

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La classe terza presenta l’angolo delle invenzioni e della creatività: qui trovate i lavoretti manuali inventati da noi.

Sono idee per trascorrere il tempo

in modo divertente sia a casa che

a scuola.

ORSETTO DI CERA

Materiale occorrente:

Candele bianche

Pastelli a cera colorati

Una tazzina di caffè vuota

Carta di alluminio

Glitter rosso e oro

Formina per dolci a forma di orsetto dall’altezza di cm 1,5.

IL GIOCO DI TRIE

Materiale occorrente:

cartoncino verde

matita

righello

forbici

colla

borchie bianche e colorate

IL GATTINO

Materiale occorrente:

Un rotolo di cartoncino

Conchiglia

Forbici e Colla

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I bambini della classe prima e dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia, all’interno

del progetto continuità, si sono incontrati tre pomeriggi per conoscere come gli

animali si “nascondono” nel paesaggio.

Simone il nostro amico del Parco delle Prealpi Giulie ha preparato una serie di

attività in cui tutti i bambini sono stati coinvolti.

Volete sapere il parere sull’attività: E’ STATO BELLISSIMO!!

GRAZIE SIMONE E GRAZIE AL PARCO DELLE PREALPI GIULIE!!

IL PANE DELL’AMICIZIA E DELLA BONTA’ Poco prima delle vacanze di Pasqua, noi bambini di classe seconda abbiamo preparato il pane dell’amicizia.

Gli ingredienti erano: farina, acqua e lievito. Per un mese abbiamo riempito una ciotola di farina per ogni buona

azione che facevamo in classe, ad esempio: impegnarsi nelle materie, aiutarsi, rinunciare alla ricreazione per

aiutare un compagno rimasto indietro nei compiti, chiedere scusa. Abbiamo impastato la farina, dato forma al pane

e portato a cuocere in mensa. Una volta cotto il pane è stato condiviso con i compagni delle altre classi.

E’ STATO BELLO RIEMPIRE LA CIOTOLA DI FARINA PER OGNI GESTO GENTILE E SCOPRIRE QUANTO E’

IMPORTANTE ESSERE AMICI!!

PENSIERI DI AMICIZIA Noi bambine di classe terza (Lucrezia e Giuly) abbiamo fatto dei pensieri di

amicizia usando questo materiale: carta, colla, pennarelli, forbici, cartoncino di diversi colori come: giallo, rosso, azzurro viola, lilla. Abbiamo preso un cartoncino colorato e un foglio, che è stato usato per fare un origami (barchetta o girandola) per poi incollarlo sul cartoncino con la colla. Infine abbiamo scritto il nome di un bambino di prima e decorato insieme a Sary con dei cuori ed un faccino.

Questo pensiero lo abbiamo iniziato all’inizio dell’anno durante le ricreazioni e finito il 19 maggio 2013.

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LA MIA ESPERIENZA IN INDIA : esperienza di

vita vissuta per gli altri

Martedì cinque marzo 2013 è venuta in classe quinta la signora Gloria Artico, la sorella della maestra Flavia

la quale ci ha raccontato la sua esperienza in India:

“Nel mese di novembre sono andata in India per quindici giorni nella zona del Bengala Occidentale, capitale

Calcutta. Perché sono andata? Perché ho conosciuto una suora missionaria indiana dell’ordine di padre

Luigi Scrosoppi la cui sede è ad Orzano in Friuli. In India sono stata ospite dalle suore che operano qui da

trent’anni. Con l’aiuto di offerte e dei volontari sono state costruite delle scuole e dei centri di accoglienza

per aiutare bambini, bambine, ragazzi e ragazze che vengono da famiglie poverissime. L e mamme e i papà

ci tengono a far studiare i loro figli per farli uscire dalla condizione di miseria.

Ho ricevuto tantissimo da loro. Con loro ho condiviso il momento del pasto, del gioco e della festa

ricevendo tanto affetto e tanto amore. In India ritornerò, quando ho affrontato questo viaggio non sapevo

che cosa mi aspettavo. Da questa esperienza ho capito che è importante calarsi nella realtà e vivere fra gli

abitanti. Ho scoperto che queste famiglie sono povere e la necessità è mangiare, la nostra è scegliere cosa

mangiare. Si alzano sperando di vivere fino a sera, però hanno un’umanità: ti guardano con gentilezza, ti

guardano che sei una persona. Ho trovato quello che a noi manca, volersi bene, perché siamo delle

persone. La mia curiosità si è trasformata in amore. La curiosità di conoscere e sapere per capire e

condividere con gli altri”.

PROGETTO INTERCULTURA: INVIATI SPECIALI NEL MONDO

Quest’anno le mediatrici culturali ci hanno fatto conoscere i Paesi della Cina, della Colombia, del

Marocco e della Russia.

PEIQI CI PRESENTA LA CINA

Gli alunni delle scuole elementari indossano la divisa, pantaloni per i maschi e gonna per le femmine di

colore blu e la camicia per entrambi bianca. Gli anni delle elementari sono sei, quelli delle medie tre e quelli

delle superiori tre. Gli studenti all’inizio della settimana si riuniscono in cortile per l’alza bandiera

salutandola con gioia. Gli alunni di prima elementare frequentano la scuola fino alle ore sedici, gli altri

terminano le lezioni alle ore diciotto e ogni giorno hanno i compiti. Gli alunni più bravi in certe materie

vengono premiati con un fazzoletto rosso che tengono al collo. La scrittura cinese è molto complessa, è

formata da cinquemila ideogrammi. La signora ci ha mostrato alcune foto tra cui alcune raffiguranti la

muraglia cinese. La muraglia cinese serviva a fermare i nemici, soprattutto i mongoli. E’ lunga seimila

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chilometri, sembra un serpente e durante il percorso ci sono delle torrette. E’ stata costruita in un secolo e

si vede dallo spazio. Abbiamo visto la foto del famoso esercito di terracotta.

Il giorno 15 maggio 2013 è venuta per noi bambini di classe quinta una cantautrice

che avevamo già conosciuto l’ anno scorso di nome Erica Boschiero.

A differenza dello scorso anno, invece che farci ascoltare le sue canzoni e la sua

storia ha deciso di trattare un argomento generale, con poche parti personali: ci ha

parlato della canzone.

Grazie a lei abbiamo capito cose che non sapevamo e che non ci passavano

nemmeno per la mente, ma che per fortuna siamo riusciti a scoprire. Le domande

che ci faceva non erano difficili, avremmo dovuto saperle, ma ci trovavamo in

difficoltà a rispondere solo perché, nella quotidianità, non osserviamo ciò che c’è o

succede nella nostra vita.

Oltre a darci informazioni sulla canzone ci ha insegnato anche un metodo per

rilassarci quando siamo arrabbiati o agitati, un modo che all’apparenza può

sembrare una cosa inutile ma invece è molto efficace;

è riuscita a farci stare tranquilli, una missione quasi impossibile!!!

Noi ci siamo chiesti: - Ma come è possibile che un paio di canzoni e una musichetta

ci rilassino? –

Dopo la parte di spiegazione delle canzoni e la parte di rilassamento è arrivata la

parte più divertente e bella per noi bambini, anche se, in minima parte, ci ha

preoccupati: ci è stata data l’opportunità di fare una nostra canzone.

La cosa più complessa non è stata scrivere il testo perché la cantautrice ci ha aiutati,

ma mettersi d’accordo sull’argomento che alla fin fine con l’esultanza di alcuni e il

malumore di altri (la democrazia è anche questo!) è stato deciso: “IL PRIMO UOMO

SULLA LUNA”.

Fra idee scartate e idee accettate, ma modificate siamo riusciti a creare una canzone

“proprietà privata” classe quinta!

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INCONTRO CON L’ARTISTA

GIGI MIROLO

Il 26 aprile, anniversario del bombardamento e della distruzione della città basca di Guernica, la

nostra scuola ha ricevuto un regalo davvero gradito: la visita di Gigi Mirolo, un artista di oltre

ottant’anni che ha voluto donare a Venzone un prezioso mosaico da lui realizzato.

L’Amministrazione Comunale ha voluto che il mosaico venisse posizionato a scuola, nell’ambiente

di ingresso, perché l’opera, oltre ad avere un pregio artistico, porta un messaggio importante e

significativo: tragedie come quella di Guernica non si devono ripetere mai più.

Io sono stato colpito dal signor Mirolo, dall’entusiasmo che ha dimostrato nel rispondere alle

nostre curiosità sia sull’opera di Picasso, sia sul suo lavoro e, soprattutto mi è piaciuta la passione

per il lavoro artistico e artigianale che egli riusciva a trasmettere con il suo racconto.

Ci ha anche detto che era indeciso se donare il mosaico all’Università di Udine dove insegna suo

figlio o se regalarlo alla scuola di Venzone,infine ha deciso per Venzone. Io penso che la sua scelta

ci deve rendere molto orgogliosi e onorati di avere nell’atrio quell’’opera d’arte.

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Scrivi un testo di cronaca intitolato” Pozza di Fango”

Oggi, il 4 giugno del 2013, di mattina abbiamo notato che c'era un gran via

vai di rondini che stavano prendendo ramoscelli e fango per costruirsi un

nido.

Uno spettacolo quasi impossibile da vedere si era presentato lì come se

volesse venire da noi.

Piccole, grandi, tutte cercavano qualcosa per il loro nido, prima di atterrare

facevano un gran giro come un aereo per decollare.

Mi è piaciuto in particolare una rondine, era quasi sempre nella pozza ed

aveva il musetto rosso.