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A cura del CENTRO STUDI AZIENDALI, Bologna ASSESSORATO AGRICOLTURA, AMBIENTE E SVILUPPO SOSTENIBILE I SUPPLEMENTI DI 23 La sicurezza sul lavoro La sicurezza sul lavoro La sicurezza sul lavoro Supplemento ad “Agricoltura” n. 10 - Ottobre 2004

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A cura del CENTRO STUDI AZIENDALI, Bologna

ASSESSORATO AGRICOLTURA, AMBIENTE E SVILUPPO SOSTENIBILE

I S U P P L E M E N T I D I

23

La sicurezza sul lavoroLa sicurezza sul lavoro

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PREFAZIONE

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Più conoscenza, meno rischi

Gli infortuni del settore agricolo sono purtroppo tra i più alti, assieme a quellinell’edilizia, senza che l’applicazione delle più recenti norme in materia di sicurezzasia riuscita a superare tutte le resistenze.L’innovazione che accompagna l’attività delle aziende agricole, trova a volte dei

limiti quando alti investimenti devono essere fatti per le attrezzature e gli ambienti di lavoro. Ancora forte è infatti la tentazione di “adattare in casa” i mezzi e gli spazinecessari, senza che questi conservino più gli attuali requisiti di sicurezza per i lavoratori.

Consapevole di questa situazione, l’Amministrazione regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato una serie di iniziative coordinate per operare un’inversione di tendenza del fenomeno infortunistico.

Ben coscienti delle vere esigenze del settore, che gradisce e recepisce soprattutto le azioni “pratiche” direttamente fruibili e con ricadute “ragionevolmente certe” epossibilità di agevole diffusione, la Regione ha approvato e finanziato, con i mezzifinanziari del Fondo Sociale Europeo, il progetto “SicurAgri”, proposto dal Centro Studi Ambientali – CSA di Bologna.

Un progetto particolarmente adeguato, soprattutto sotto il profilo formativo, conazioni specifiche di formazione dei formatori per “qualificare” i tecnici che, dovendoseguire mille aspetti pratici, non possono sempre tenere il passo delle continue evoluzionidel settore sicurezza (normative, tecnologie, buone pratiche).

Attraverso questo supplemento ad “Agricoltura”, le informazioni sono ora rivolte anche al pubblico più ampio degli operatori agricoli e sono disponibili per diverse iniziative di divulgazione. Lo scopo è quello di fornire una prima informazione per segnalare un problema che, anche con il contributo degli altri strumenti comunicativi presenti nel progetto (corsi di formazione, portale Internet e CD-Rom) sarà maggiormenteapprofondito e continuamente aggiornato.

Azioni quindi di “sensibilizzazione”, per trasmettere il messaggioche “la sicurezza deve avere dignità pari agli altri aspetti produttivi”. Il valore della vita e della salute in realtà è superiore, ma questo è già un primo passo. !

Fabrizia Monti Responsabile Servizio

Formazione ProfessionaleRegione Emilia-Romagna

Giancarlo Cargioli Responsabile Servizio

Sviluppo del Sistema Agroalimentare Regione Emilia-Romagna

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INDICE

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Prefazione di GIANCARLO CARGIOLI

e FABRIZIA MONTI..................................................pag. 3

Gli infortuni in Emilia-Romagna.................. pag. 5Normative di base............................................pag. 7Gli enti di controllo...........................................pag. 8

Cosa deve fare il datore di lavoro.............. pag. 9Accessi, percorsi e viabilità.......................... pag.11Allevamenti........................................................pag.13Cantine................................................................pag.15Caseifici...............................................................pag.17Fabbricati........................................................... pag.19Impianti antincendio......................................pag.21Impianti elettrici..............................................pag.23.Impianti termici................................................pag.25

MACCHINE.................................................. pag.27

Caricatori frontali............................................ pag.30Carri miscelatori desilatori...........................pag.32Carri raccolta frutta........................................pag.34Carri spandiconcime...................................... pag.36Carri spandiletame......................................... pag.38Carri spandiliquame....................................... pag.40Falciatrici............................................................ pag.42Fresatrici - Erpici rotanti............................... pag.44Macchine per la difesa delle coluture...... pag.46Mietitrebbiatrici...............................................pag.49Motocoltivatori................................................ pag.52Motoseghe......................................................... pag.54Raccogli imballatrici trainate...................... pag.57Trattrici agricole...............................................pag.59

PRODOTTI PERICOLOSIAmianto.............................................................. pag.62Altri prodotti chimici...................................... pag.63Prodotti fitosanitari........................................ pag.65

Rumore............................................................... pag.67Segnaletica....................................................... pag.68Vibrazioni........................................................... pag.69

Glossario............................................................ pag.71Riferimenti e indirizzi utili............................. pag.74

Foto di copertina: Govoni, Diateca Agricoltura, Dell’AquilaDisegni di Federico Bianchini

© Copyright Regione Emilia-Romagna - Anno 2004Distribuzione: Redazione “Agricoltura” Viale Silvani, 6 - 40122 BolognaTel. 051284289 -284681- 284701 - Fax 051284577e- mail: [email protected]

Questo supplemento di “Agricoltura “ è stato tratto dal CD-Romrealizzato dal Centro Studi Aziendali Soc. Cons. a r.l. nell’ambito del progetto: “La sicurezza nel lavoro agricolo” finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con il concorso del Fondo SocialeEuropeo. Hanno partecipato alla realizzazione del CD-Rom:" Santina Ruccolo (project manager - CSA Soc. Cons. a r.l.)" Roberto Marchionni (coordinatore scientifico - liberoprofessionista)" Antonio Politi (esperto sicurezza sul lavoro - AUSL BO)" Corrado Fusai (esperto aspetti normativi - ConfederazioneItaliana Agricoltori)" Donata Montanari (esperta informatica - libera professionista)" Paolo di Martino (esperto macchine agricole - Federazioneprovinciale Coltivatori Diretti di FO-CE)La realizzazione del CD-ROM si è avvalsa della supervisione del gruppo di lavoro sulla sicurezza agricola della Regione Emilia-Romagna: Direzione Generale Agricoltura

" Alessandro Gandini (Servizio Territorio - Coordinatore del gruppo)" Paolo Pirani (Direzione Generale Agricoltura)" Paola Botta (Servizio Sviluppo sistema agro-alimentare)" Oliviero Raffini (Servizio Aiuti alle imprese)Direzione Generale Cultura, formazione e lavoro

" Sergio Piancastelli (Servizio Formazione professionale)" Susi Realti (Servizio Formazione professionale)Direzione Generale Sanità e politiche sociali

" Gilberto Bonetti (Servizio Sanità pubblica)" Luciana Piva (Servizio Sanità pubblica)" Milvia Folegani (Servizio Sanità pubblica)

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S i ritiene utile presentare allettore un quadro sinteticodella situazione regionale

degli infortuni nei diversi settori,con particolare riferimento al set-tore agricolo. I dati sono stati elaborati da pub-blicazioni ufficiali della RegioneEmilia-Romagna, dell’INAIL edell’ISTAT e mettono in evidenzaalcuni aspetti salienti.# In parziale contraddizione conquanto si ritiene comunemente, inEmilia-Romagna il settore agrico-lo non ha presentato, per gli anniesaminati, un numero di inciden-

ti mortali elevato in valore assolu-to (mediamente pari al 3,6% deltotale regionale) mantenendosientro l’intervallo 1,7 – 6,1 %. Si ten-ga conto che a livello nazionale, ilvalore relativo al primo semestredell’anno 2003 risulta pari al 7,8%. Una situazione decisamente piùpositiva in Emilia-Romagna rispet-to al panorama nazionale, anchese da migliorare. $ Degli incidenti che avvengononel settore agricolo (tabella 1), i piùfrequenti sono quelli per cui l’ope-ratore è stato colpito da oggetti oaltro (quasi 1 caso su 5); rilevanti,

in quanto tutti superiori al 10% deltotale, anche gli incidenti legati acadute dall’alto (12,9%), ad urti(11,1%), all’essersi colpiti (11,0 %)e l’avere mancato l’appoggio con ilpiede (10,2%). Da notare che gliincidenti alla guida di mezzi agri-coli (o di altro) rappresentano “solo”il 5% dei casi, anche se sono quel-li con conseguenze generalmentepeggiori.A titolo informativo si riassumonoi termini generali di una ricercadella Regione svolta su oltre unmigliaio di imprese, appartenentia tutti i settori, sullo stato di appli-cazione della legge 626/94.È stato messo in luce che:• esiste una generale tendenza all’as-solvimento degli obblighi formali; • alcuni settori, caratterizzati inparticolare da una ridotta dimen-sione aziendale, si sono dimostra-ti carenti nell’applicazione dellenorme di sicurezza, per cause soprat-tutto legate alle caratteristiche del-la norma. Tra questi, c’è il settoreagricolo. • i punti deboli sono risultati soprat-tutto le attività di formazione deidipendenti, la programmazionedegli interventi (preventivi e pro-tettivi) e la gestione delle procedu-re di sicurezza (verifica e aggior-namento). Queste indicazioni generali trova-no conferma in un’altra indaginemolto dettagliata e mirata al set-

COMPARTO 1997 1998 1999 2000Agricoltura 8 5 2 4Chimica 6 5 2 5Edilizia 30 40 9 29Legno 3 1 2 2 Metalmeccanica 18 16 3 28Mineraria 6 5 4 7Servizi 23 21 32 34Tessile 0 4 4 2Trasporti 32 36 42 34TOTALE INFORTUNI MORTALI 126 133 120 145TOTALE INFORTUNI DENUNCIATI 117.917 121.449 123.259 128.350

Incidenza degli infortuni denunciati5,32% 5,35% 5,70% 5,72%sulla popolazione lavorativa

Tab. 1 - Numero di infortuni mortali sul lavoro in Emilia-Romagna(periodo 1997-2000).

Gli infortuni inEmilia-Romagna

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LA SICUREZZA NEL LAVORO / GLI INFORTUNI

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LA SICUREZZA NEL LAVORO / NORMATIVE DI BASE

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TIPO DI INFORTUNIO NUMERO INFORTUNI PERCENTUALE

Autonomi Dipendenti * Totale % sui % suldeterminati totale

Colpito da... 1.033 480 1.513 19,7 12,7Caduto dall’alto... 836 156 992 12,9 8,4Ha urtato contro... 465 392 857 11,1 7,2Si è colpito con... 539 310 849 11,0 7,2Piede in fallo 510 274 784 10,2 6,6Caduto, in piano, su... 460 242 702 9,1 5,9Schiacciato da... 287 148 435 5,7 3,7Incidente alla guida 69 317 386 5,0 3,3Sollevando senza sforzo 176 141 317 4,1 2,7Sollevando con sforzo 158 129 287 3,7 2,4A contatto con... 72 52 124 1,6 1,0Rimasto incastrato... 38 51 89 1,2 0,7Urtato da... 49 22 71 0,9 0,6Si è punto con... 33 23 56 0,7 0,5Movimento incoordinato 22 29 51 0,7 0,4Investito da... 20 19 39 0,5 0,3Incidente a bordo di... 4 25 29 0,4 0,2Punto da... 13 12 25 0,3 0,2Impigliato/agganciato... 12 12 24 0,3 0,2Caduto in profondità... 19 2 21 0,3 0,2Ha calpestato... 7 5 12 0,2 0,1Morso da... 8 4 12 0,2 0,1Travolto da... 5 2 7 0,1 0,1Ha inalato... - 3 3 0,0 0,0Afferrato da... - 1 1 0,0 0,0Esposto a... 1 - 1 0,0 0,0Ha ingerito... - - - 0,0 0,0Sommerso da... - - - 0,0 0,0In complesso determinati 4.836 2.851 7.687 64,8Cause non determinate 1.555 2.625 4.180 35,2TOTALE 6.391 5.476 11.867 100,0

(*) A partire dal 1995 tutti i lavoratori privi di qualifica sono considerati come “dipendenti”.Riferimenti: Anno 2001, Regione Emilia-Romagna

Tab. 2 - Tabella infortuni sul lavoro in agricoltura denunciati all’INAIL.

tore agricolo svolta dal Centro StudiAziendali per conto della Regione.Nell’indagine è emersa chiaramentel’esigenza di un supporto organiz-

zativo e tecnico alle aziende agri-cole e della diffusione di materia-le informativo “mirato” per il set-tore.!

(Foto Dell’Aquila)

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Normative di basesettore agricolo,➢ solo accennate risultano le norma-tive con ricadute su comparti del set-tore agricolo non esaminati in questoambito (es: cantieri mobili, relativa-mente alle attività di manutenzione

del verde),➢ sono stati del tutto esclusi alcunisettori specifici (rischi di incendio rile-vante; radiazioni ionizzanti, …), oltrealla ricca normativa tecnica di riferi-mento (norme UNI, CEI, …) collegata.

D.P.R. n. 547 del 27/04/1955

D.P.R. n. 303 del 19/03/1956

D. Lgs. 626/1994 e sue modifiche e integrazioni:➢ D. Lgs 19 marzo 1996, n. 242,➢ Legge 28 novembre 1996, n. 608,➢ D. Lgs 359/1999,➢ DM 12 novembre 1999,➢ D. Lgs 25 febbraio 2000, n. 66,➢ Legge 29 dicembre 2000, n. 422,➢ Legge 8 gennaio 2002, n. 1,➢ D. Lgs 2 febbraio 2002, n. 25,➢ Legge 1 marzo 2002, n. 39,➢ Legge 3 febbraio 2003, n. 14,➢ D. Lgs 23 giugno 2003, n. 195,➢ D. Lgs 12 giugno 2003, n. 233,➢ D. Lgs 8 luglio 2003, n. 235,➢ Decreto 15 luglio 2003, n. 388➢ DM 26 febbraio 2004.

D.M. del 16/01/1997

D.P.R. n. 459 del 24/07/1996

Legge n. 46 del 05/03/1990 e suo Regolamento di attuazione: D.P.R. n. 447 del 6/12/1991

D.P.R. 22/10/2001 n.462

D. Lgs. n. 277 del 15/08/1991

Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro

Norme generali per l'igiene del lavoro

Attuazione delle direttive 89/391/Cee, 89/654/Cee, 89/655/Cee, 89/656/Cee,90/269/Cee, 90/270/Cee, 90/394/Cee, 90/679/Cee, 93/88/Cee, 95/63/Ce,97/42/Ce, 98/24/Ce, 99/38/Ce, 99/92/Ce, 2001/45/Ce riguardanti ilmiglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro.

Individuazione dei contenuti minimi della formazione dei lavoratori, deirappresentanti per la sicurezza e dei datori di lavoro che possono svolgeredirettamente i compiti propri del responsabile del servizio di prevenzione eprotezione.

Regolamento per l'attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368, 93/44 e 93/68concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative allemacchine.

Norme per la sicurezza degli impianti.

(Regolamento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro lescariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impiantielettrici pericolosi.

Attuazione delle direttive n. 80/1107/CEE, n. 82/605/CEE, n. 83/477/CEE, n.86/188/CEE e n. 88/642/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischiderivanti da esposizione ad agenti chimici fisici e biologici durante il lavoro, anorma dell'art. 7 della legge 30 luglio 1990, n. 212.

L e normative riportate rappre-sentano un estratto di quelle fon-damentali nel campo della sicu-

rezza del lavoro. In particolare: ➢sono state selezionate, tra le più gene-rali, quelle con maggiori ricadute sul

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LA SICUREZZA NEL LAVORO / NORMATIVE DI BASE

L a vigilanza, in materia d’igiene esicurezza, nel settore agricolo spet-ta in via generale alle Aziende

Sanitarie Locali (ASL) ed in via residua-le alle Direzioni Provinciali del Lavoro eai Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco.I compiti di vigilanza, nell'ambito delleASL sono svolti da personale deiDipartimenti di Sanità Pubblica, che inparticolare effettuano:• verifiche ispettive nelle aziende per con-trolli sui mangimi e sulla registrazioneanagrafica degli animali nonché sulle cor-rette procedure di somministrazione difarmaci. Effettuano anche controlli vete-rinari finalizzati a verificare che gli ani-mali vengano allevati secondo le normedi profilassi obbligatoria;• verifiche ispettive nelle aziende per il

controllo dell'osservanza delle norme sul-l'igiene e sicurezza sul lavoro; • visite ispettive nelle aziende per il con-trollo dell'osservanza delle norme igieni-co- sanitarie. Alle Direzioni Provinciali del Lavoro spet-tano compiti di vigilanza in materia diregolamenti sul lavoro. Ai Vigili del Fuoco spetta il controllo sul-la prevenzione degli incendi.All'ARPA (Agenzia Regionale Prevenzionee Ambiente) competono controlli in azien-de e presso i privati, per verificare chenon si svolgano attività che possano pro-durre inquinamento di aria, acqua e suo-lo e che vengano rispettate tutte le nor-mative in campo ambientale (stoccaggioe smaltimento dei rifiuti, scarichi in acquesuperficiali). !

D.M. 16/02/1982

D.M. 10/03/1998

D. Lgs. 04/12/1992, n. 475 e sue modifiche e integrazioni ➢ D. Lgs 10/97

D.M. 02/05/2001

DM 28/04/1997; D. Lgs. 16/07/1998, n. 285

D. Lgs 14/03/2003, n. 65

D. Lgs. del 14/08/1996, n. 493

Decreto 02/10/2000

D.P.R. n. 164 del 07/01/1956

D. Lgs. n. 494 del 14/08/1996 e sue modifiche e integrazioni:➢ D. Lgs. 528/99,➢ D. Lgs 276/2003

D. Lgs. 19/12/1994, n. 758

Attività soggette alle visite di prevenzione incendi.

Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro.

Attuazione della direttiva 89/686/CEE del Consiglio del 21 dicembre 1989, in materia di ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai dispositivi di protezione individuale.

individuazione e uso dei dispositivi di protezione individuale.

Classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi.

Attuazione delle direttive 1999/45/CE e 2001/60/CE relative alla classificazione,all'imballaggio e all'etichettatura dei preparati pericolosi.

Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro.

Linee guida d'uso dei videoterminali.

Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni.

Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili.

Modificazioni alla disciplina sanzionatoria in materia di lavoro.

Controllo USL in campo. (Foto Dell’Aquila)

Gli enti di controllo

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Cosa deve fare il datore di lavoro

Q uando si parla di sicurezza, oltrealle legislazioni specifiche cheimpongono obblighi a carico dei

datori di lavoro verso i lavoratori subor-dinati, esiste un obbligo generale, impo-sto dal Codice Civile a carico dell'im-prenditore, di tutelare tutti i soggetti chesi trovino nei luoghi di lavoro.Le conseguenze delle inadempienze pos-sono essere anche di carattere penale eil risarcimento del danno può essereinvocato, oltre che dall'infortunato, anchedall'INAIL (qualora il soggetto rientrinell’obbligo assicurativo).Dando per scontato che la tutela dellasalute e dell’integrità psico-fisica di chilavora costituisca un obiettivo assoluto,non vi è dubbio che un momento-chia-ve sia costituito dall’entrata in vigore deldecreto legislativo n. 626 del 1994 e del-le sue modifiche ed integrazioni.

IL DECRETO LEGISLATIVO N. 626/94Di origine comunitaria, il decreto legi-slativo 626/94 non ha annullato le pre-cedenti disposizioni in materia di sicu-rezza sul lavoro (risalenti agli anni ’50),applicabili anche al settore agricolo, maha accentuato l’attenzione all’osservan-za delle norme antinfortunistiche ed haimposto un modello organizzativo, diret-to alla sistematica individuazione, rimo-zione o diminuzione dei fattori di rischiopresenti.Il datore di lavoro agricolo è tenuto adadempiere a tutti gli obblighi previstinel decreto, anche se assume nella pro-pria azienda un solo lavoratore subor-dinato, anche per una sola giornata nel-l’anno. Si deve applicare inoltre in tutte

le società o cooperative nelle quali uno opiù soci prestino la propria opera nellasocietà stessa. Non sussiste obbligo invece nelle impre-se diretto-coltivatrici che si avvalgonoesclusivamente del lavoro del titolare e/odei suoi collaboratori familiari iscrittiall’INPS e/o delle loro collaborazionioccasionali.Il decreto prevede che tutti i datori dilavoro agricoli debbano provvedere alla“valutazione dei rischi per la sicu-rezza e la salute durante il lavoro”,ma il documento scritto è obbligatorio peri soli datori di lavoro agricolo che assu-mono lavoratori subordinati in nume-ro superiore a 10. La relazione deve specificare i criteriadottati per la valutazione stessa, indi-

viduare le misure di prevenzione e diprotezione ed i dispositivi di protezioneindividuale conseguenti e programma-re le misure ritenute opportune per garan-tire il miglioramento nel tempo dei livel-li di sicurezza.I datori di lavoro agricoli che assumo-no non più di 10 lavoratori subordinatinon devono elaborare alcun documentoscritto, ma sono tenuti ad autocertifi-care per iscritto l'avvenuta effettuazio-ne della valutazione dei rischi e l'adem-pimento degli obblighi ad essa collega-ti.Il datore di lavoro deve organizzare all'in-terno della propria azienda il Serviziodi prevenzione e protezione (SPP) perindividuare i fattori di rischio e le misu-re per la sicurezza, elaborare le proce-dure di sicurezza e propone i program-mi di informazione e formazione deilavoratori, fornendo in particolare leinformazioni inerenti i rischi specifici egenerici del loro lavoro e le relative con-tromisure.Il SPP deve avere un responsabile (RSPP),designato dal datore di lavoro. Se l'a-zienda agricola ha un numero di addet-ti a tempo indeterminato (salariati fis-si) superiore a 10, è obbligatorio che ilRSPP sia persona diversa dal datore dilavoro, altrimenti il datore di lavoro puòsvolgere direttamente i compiti di RSPP,avendo però in genere seguito un appo-sito corso di formazione.La sorveglianza sanitaria è esercitatadal medico competente (M.C.), dota-to di specifici requisiti e nominato daldatore di lavoro. Nelle aziende agricolela sorveglianza sanitaria è collegata solo

(Foto Dell’Aquila)

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a precisi fattori di rischio: chimico, rumo-re, agenti cancerogeni, agenti biologici,movimentazione manuale dei carichi.I lavoratori possono eleggere un proprio“rappresentante per la sicurezza”(RLS), che dovrà essere formato e mes-so in condizione di segnalare disagi esuggerire possibili miglioramenti della qua-lità del lavoro.Al datore di lavoro è fatto obbligo di dareai lavoratori adeguata informazione suirischi connessi all'attività lavorativaespletata e sulle misure di protezione eprevenzione adottate, formando (in ora-rio di lavoro) gli operatori in occasionedell'assunzione, del trasferimento o cam-biamento di mansioni e dell'introdu-zione di nuove attrezzature di lavoro odi nuove tecnologie, di nuove sostanzeo preparati pericolosi.Qualora vi sia pericolo d'incendio opericolo grave/immediato (stalle, fieni-li, magazzini per il ricovero degli attrez-zi), il datore di lavoro deve adottare lemisure adeguate necessarie per la pre-venzione e l’evacuazione dei lavoratori;qualora siano occupati oltre 10 dipendenti,il datore di lavoro è tenuto alla redazio-ne del “Piano di emergenza”. Nelle aziende agricole con meno di 10addetti, è poi possibile che il datore di

lavoro si assuma direttamente anche l’in-carico relativo agli incendi. Qualora siaindividuata l’esigenza di una squadraantincendio, gli addetti dovranno fre-quentare appositi corsi. Ove sia obbli-gatorio redigere il piano di emergenzadevono tenersi, almeno una volta all’an-no, esercitazioni antincendio per met-

tere in pratica le procedure di esodo edi primo intervento.Il datore di lavoro, sentito il medico com-petente, prende i provvedimenti neces-sari in materia di pronto soccorso e diassistenza medica di emergenza, sta-bilisce i rapporti con i servizi esterni(soccorso pubblico di emergenza: cara-binieri, vigili del fuoco), designando even-tualmente gli addetti al pronto soccor-so (anche in questo caso occorre fre-quentare un corso di formazione), ren-dendo disponibili le attrezzature mini-me di equipaggiamento ed i dispositivi diprotezione individuale per gli addetti alprimo intervento interno ed al prontosoccorso.Il datore di lavoro è obbligato a tenereun registro nel quale sono annotati cro-nologicamente gli infortuni sul lavoro,che comportano un'assenza dal lavorodi almeno un giorno. Almeno una volta/anno, nelle aziendecon oltre 15 addetti, viene convocata unariunione periodica, cui partecipano lefigure fondamentali della sicurezza, ovesi esamina la situazione generale azien-

LA SICUREZZA NEL LAVORO / ADEMPIMENTI AZIENDALI

! Adempiere formalmente esostanzialmente alle indicazioni del Decreto.! Rammentare che il patrimonio maggioredi un’azienda è costituito da coloro che vilavorano.! Andare oltre i formalismi, coinvolgendo ilavoratori e rendendoli partecipi delprocesso di miglioramento della sicurezza.! Richiedere che ognuno faccia il propriodovere, a partire dai fornitori sino aimanutentori, e che venga sempre fornita ladocumentazione inerente l’attività svolta.! Richiamare e – al limite - imporre sanzionia coloro che sistematicamente noncollaborano o si rifiutano di adottare iprovvedimenti del caso, potendorappresentare un pericolo per sé e per glialtri.

! Ritenere marginali o controproducenti isistemi che mirano ad incrementare lasicurezza.! Pensare che i costi per la sicurezza sianosprecati.! Ritenere di essere in grado sempre ecomunque di valutare la situazione,ritenendo inutile il supporto di esperti(tecnici delle Organizzazioni, consulenti,professionisti).! Tenere in disordine o rischiare di perderela documentazione comprovante l’avvenutaattuazione degli adempimenti.! Cercare di nascondere le eventualievidenti inadempienze agli organi ispettivi,richiedendo piuttosto consigli ed un lorosupporto per migliorare la situazionegenerale o specifica.

Decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 (pubblicato sul Supplemento ordinario alla Gazzetta ufficiale 12 novembre1994 n. 265) in attuazzione delle direttive: 89/391/Cee, 89/654/Cee, 89/655/Cee,89/656/Cee, 90/269/Cee, 90/270/Cee,90/394/Cee, 90/679/Cee, 93/88/Cee,95/63/Ce, 97/42/Ce, 98/24/Ce, 99/38/Ce,99/92/Ce, 2001/45/Ce riguardanti ilmiglioramento della sicurezza e dellasalute dei lavoratori durante il lavoro.

Modifiche ed integrazioni intervenute:➢ Dlgs 242/1996➢ Dl 510/1996, convertito in legge 28 novembre 1996, n. 608 ➢ Dlgs 359/1999➢ Dm 12 novembre 1999➢ Dlgs 25 febbraio 2000, n. 66➢ Legge 29 dicembre 2000, n. 422➢ Legge 8 gennaio 2002, n. 1➢ Dlgs 2 febbraio 2002, n. 25➢ Legge 1° marzo 2002, n. 39➢ Legge 3 febbraio 2003, n. 14➢ Dlgs 23 giugno 2003, n. 195➢ Dlgs 12 giugno 2003, n. 233➢ Dlgs 8 luglio 2003, n. 235➢ Dm 26 febbraio 2004

Comportamento corretto Evitare assolutamente di...

Riferimenti normativi specifici

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(Foto Dell’Aquila)

Accessi, percorsi e viabilità

S i tratta di punti e di zone specifichedi transito, solitamente non desti-nati a contenere posti di lavoro, ubi-

cati all’interno della azienda ovvero dell’u-nità produttiva. Ogni azienda dovrebbepossedere spazi sufficienti per poter svol-gere con sicurezza ed in maniera adeguatatutte le operazioni in cui è necessario il tran-sito negli accessi, nei percorsi e nelle vieinterne ed esterne all'azienda. Sia l’agricoltore che si appresta a svolge-re la sua operazione, sia il passante casua-le devono essere tutelati da rischi connes-si alla normale esecuzione delle attivitàlavorative, alla movimentazione carichi ealla semplice circolazione persone, sia insituazione ordinaria che straordinaria.In termini generali sono interessate:

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dale.Il decreto stabilisce obblighi non soloper il datore di lavoro, ma anche per ilavoratori, per il RLS, per i dirigenti eper i preposti, mentre non cita il RSPP(neppure nella fase finale “sanzioni”).Se l'impresa ricorre, nella propria azien-da, a servizi resi da altre imprese o lavo-ratori autonomi (per esempio, quandosi ricorre a ditte di contoterzisti), il tito-lare deve preventivamente verificare l'i-doneità tecnico-professionale delle impre-se appaltatrici o dei lavoratori autono-mi cui intende affidare il lavoro e infor-mare tali soggetti sui rischi specifici esi-stenti nell'ambiente in cui devono operare,concordando le azioni necessarie ad evi-

tare ogni rischio, in caso di compresen-za dei propri lavoratori dipendenti quan-do l'altra ditta esegue i lavori.Sono poi vietati la fabbricazione, lavendita, il noleggio e la concessionein uso di macchine, di attrezzature dilavoro e di impianti non rispondentialle disposizioni legislative ed ai regola-menti vigenti in materia di sicurezza,per cui colui che vende la macchina ol'attrezzo (per esempio, un trattore) nonin regola con le norme antiinfortunisti-che, ne risponde anche nella fase di inter-mediazione commerciale, e comunquefino a quando il bene non è formalmentetrasferito al nuovo proprietario. Ed anchea trasferimento avvenuto, il venditore

può essere chiamato in causa per rispon-dere della propria responsabilità. Il ven-ditore al quale ci si riferisce non è esclu-sivamente il costruttore, ma può essereanche l'imprenditore agricolo che cedead un terzo un macchinario da lui pre-cedentemente acquistato.A conclusione, si rammenta che, almomento della redazione di questenote, è in corso l’iter di elaborazione edi discussione del “Testo Unico in mate-ria di sicurezza del lavoro”. La sua appro-vazione potrà modificare anche sostan-zialmente il quadro normativo di rife-rimento; senza dubbio, potrà unifor-marlo e ricondurlo ad una più sempli-ce lettura. #

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➢ le vie di circolazione, interne o all’a-perto, che conducono ad uscite normalio di emergenza.➢ Quanto annesso alle vie di circola-zione, in relazione a:- luoghi di lavoro, impianti e relatividispositivi, che devono essere sottopo-sti a regolare manutenzione tecnica, pereliminare i difetti che possono pregiu-dicare la sicurezza e la salute dei lavoratorie devono essere sottoposti a regolarepulitura, per assicurare condizioni igie-niche adeguate.- impianti e dispositivi di sicurezza,destinati alla prevenzione o all’elimi-nazione dei pericoli, che devono esseresottoposti a regolare manutenzione e alcontrollo del loro funzionamento.Gli aspetti specifici principali riguardanoi seguenti requisiti:" La zona di accesso e la viabilitàinterna devono avere una larghezzaminima, essere segnalate in modochiaro, presentare sufficiente visibi-lità (eventualmente con specchi ricur-vi), una larghezza tale da garantireanche il transito dei pedoni in sicurez-za, una segnalazione delle sporgenze,una corte idonea alle manovre, pre-senza di paracarri di protezione, limi-tata pendenza, ma allontanamentodell'acqua piovana, assenza di avvalla-menti. Attenzione particolare va pre-stata ai cavi aerei." Le porte e i portoni devono esseredi dimensioni tali da consentire l'age-vole passaggio dei mezzi e delle perso-ne, avere requisiti particolari se “gire-

voli”, “scorrevoli” o “basculanti”." I passaggi devonoessere posizionaticorrettamente per consentire un rapi-do deflusso delle persone, ed averelarghezza ed altezza adeguata." Le vie di uscita non devono essereoccupate da materiali, essere segnala-te, illuminate, con verso di aperturarivolto all'uscita." Le scale (fisse a gradini, fisse a pio-li, semplici trasportabili) devono pos-

sedere caratteristiche idonee all’uso." Le vasche, le fosse di carico, i pozzi,eventuali laghetti e canali di drenag-gio, per cui va valutata caso per casol’esigenza di parapetti, solide coper-ture e segnalazioni.I rischi più frequenti sono:- impigliamento a cose e a terzi;- urti a cose e a terzi;- cadute/scivolamento;- ribaltamento dei mezzi. #

LA SICUREZZA NEL LAVORO / ACCESSI, PERCORSI E VIABILITÀ

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" Le vie di circolazione, interne o all’aperto, che conducono ad uscite o ad uscite di emergenza,e le uscite di emergenza devono essere sgombre per consentirne l’utilizzazione in ognievenienza." I pavimenti degli ambienti di lavoro e dei luoghi destinati a passaggio non devono presentarebuche o sporgenze pericolose e devono essere tali da rendere sicuro il movimento ed il transitodelle persone e dei mezzi di trasporto. " Occorre liberare la zona di viabilità dalla eventuale presenza di animali o persone, soprattuttoin fase di retromarcia. " Qualora non fosse possibile eliminare o rimuovere completamente dalle zone di transito gliostacoli fissi o mobili costituenti pericolo, questi ultimi devono essere adeguatamente segnalati." Attivare sempre i dispositivi di illuminazione, qualora presenti." Gli impianti e i dispositivi collegati alle aree di transito devono essere sottoposti a regolaremanutenzione tecnica; devono essere privi di difetti che possono pregiudicare la sicurezza e lasalute dei lavoratori, devono essere sottoposti a regolare pulitura, per assicurare condizioniigieniche adeguate ed al controllo del regolare funzionamento.

" Lasciare residui di prodotti (in particolare oleosi) nelle are di transito." Ingombrare senza motivo i passaggi con materiali che possano ostacolare la normalecircolazione." Non riferire ad altri utilizzatori degli spazi comuni le eventuali modifiche sostanziali nella lorodisposizione, apportate in corso d’opera.

Evitare assolutamente di...

Comportamento corretto

Riferimenti normativi specifici

D.P.R. 547/55 - Decreto del Presidente della Repubblica Norme perla prevenzione degli infortuni sul lavoroD.P.R. 303/57 - Decreto del Presidente della Repubblica Normegenerali per l'igiene del lavoroD.Lgs. 626/94 - Decreto legislativo miglioramento della sicurezzaprevenzione degli infortuni e della salute dei lavoratori

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

NON PERTINENTI

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I l settore zootecnico è reso com-plesso anche dalla presenza diallevamenti misti (sono ospitate

diverse razze di una stessa specie ani-male: bovini, suini, avicoli, equini,caprini ecc.), concentrati in aree ristret-te, finalizzati alla produzione di ani-mali da carne e/o di prodotti alimen-tari (latte, latticini, insaccati, ecc.)L'azienda può essere priva di terrenipropri e si devono trovare soluzioniper smaltire quantitativi elevati dideiezioni, causando non pochi pro-blemi di tipo sanitario, sia per quan-

to riguarda la tutela dell'ambiente siaper quanto attiene la tutela dell'ope-ratore.Figura-chiave della produzione e del-la sicurezza degli addetti è il veteri-nario, che provvede ad indicare all'al-levatore le misure igieniche da segui-re per tutelare il benessere degli ani-mali, le misure di prevenzione con-tro le malattie infettive e le zoonosi(possibilità che l'animale trasmettamalattie pericolose per l'uomo).Il lavoro negli allevamenti zootecni-ci si presenta spesso insudiciante ed

è quindi opportuno attrezzarsi pergarantire la cura della persona.La sicurezza, l'igiene del lavoro ambien-tale e alimentare sono ottenibili prin-cipalmente con una organizzazionedell'allevamento studiata in fase diprogettazione, per garantire il benes-sere degli animali e le massime con-dizioni di igiene per gli addetti, basan-dosi in particolare su:" tipologia degli animali allevati e del-le loro esigenze fisiologiche (tempe-rature ambientali, superfici, cubatu-re, ricambi d'aria, ecc.); " modalità di allevamento (estensivoo intensivo); " quantità e tipologia di deiezioni pro-dotte dagli animali; " particolarità dell'area ove sorge l'al-levamento (disponibilità di terreni,di acqua, ecc.); " esigenze e modalità di movimenta-zione dei mezzi meccanici; " modalità di deposito e gestione deivari prodotti (paglia, mangimi, ecc.); " tipo di lavorazioni eseguiti all'in-terno dell'allevamento (mungitura,interventi del veterinario, ecc.); " modalità di cura e governo deglianimali. È cresciuta, recentemente, la presenzadi macchine, attrezzature ed impian-ti, e quindi di elettrificazione, per laproduzione di calore e di meccaniz-zazione delle varie fasi produttive.Il lavoro all'interno degli allevamen-ti zootecnici è poi caratterizzato dal-la presenza di polvere, umidità, deie-zioni, gas, vapori, ecc..I rischi specifici per la salute degliaddetti possono essere dati:" dalla tipologia degli animali alleva-ti (ad esempio animali di grossa tagliache possono aggredire l'uomo);" da esigenze specifiche connesse con

Allevamenti

(Foto Dell’Aquila)

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LA SICUREZZA NEL LAVORO / ALLEVAMENTI

Riferimenti normativi specifici

➢ D.Lgs 14 dicembre 1992, n. 508, Attuazione della direttiva90/667/CEE del Consiglio 27 novembre 1990, che stabilisce lenorme sanitarie per l'eliminazione, la trasformazione el'immissione sul mercato dei rifiuti di origine animale o a base dipesce e che modifica la direttiva 90/425/CEE.➢ Delibera Giunta Regionale E.R. 29 maggio 2001, n. 877,Trasferimento alle Regioni di funzioni e compiti amministrativi intema di sanità veterinaria, autorizzazione, riconoscimento eregistrazione di alcune strutture di interesse zootecnico.

" Utilizzare correttamente macchine, attrezzature e DPI." Indossare preferibilmente i guanti protettivi di gomma quando silavora a contatto con gli animali; indossarli comunque nelle situazionia maggiore rischio, quali il momento del parto, la manipolazione diferite di animali, la presenza di liquidi organici contaminati." Riporre i DPI puliti ed integri." Segnalare al datore di lavoro situazioni di pericolo." Effettuare una adeguata manutenzione a tutti gli impianti (internied esterni ai locali di ricovero)." Rendere sempre visibili e funzionali (adeguata manutenzione) gliestintori e gli idranti." Organizzare al meglio le fasi lavorative." Tutelare gli spazi di transito evitando la confluenza ed il ristagno diliquami." Formare e informare gli operatori sui rischi specifici e suiprovvedimenti presi, sorvegliando che siano sempre messi in atto.

" Non attenersi alle prescrizioni del veterinario che segue l'azienda." Indossare abiti personali nei lavori a contatto con gli animali." Trascurare la cura delle condizioni igieniche sia degli animali, siadegli operatori addetti." Entrare nei box in cui si trovano animali aggressivi liberi." Rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi disicurezza e la segnaletica." Compiere operazioni o manovre pericolose durante lamanipolazione e movimentazione di masse di una certa consistenza(rotoballe di fieno, stock di prodotti vari, animali, ecc.)." Fumare o utilizzare fiamme libere vicino al deposito di rotoballe" Evitare di ammassare le deiezioni senza aver provveduto ad unaccurato piano di smaltimento.

Comportamento corretto Evitare assolutamente di...

la cura degli animali: smaltimento deiezioni, pulizia, ali-mentazione del bestiame, con pericoli legati alla zoono-si;" dalla presenza di materiali utilizzati negli allevamenti,in particolare foraggi e mangimi, con rischio di incen-dio, presenza di polveri e movimentazione manuale deicarichi.Ne consegue che gli allevamenti zootecnici devono esse-re gestiti dedicando una grande attenzione alla cura del-le condizioni igieniche.L’analisi dettagliata dei numerosi fattori di rischio hacondotto a valutare il settore come uno dei più delicati, meri-tevole di particolare attenzione, soprattutto per la tal-volta eccessiva “confidenza” degli operatori nei confrontidi situazioni pericolose. #

Calzature di sicurezzaobbligatoria

Protezione obbligatoriadel corpo

Protezione obbligatoriadelle vie respiratorie

Guanti di protezioneobbligatoria

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

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S ono state esaminate le opera-zioni volte a trasformare i pro-dotti della vite in vino, assu-

mendo ad esempio la classica canti-na vinicola “a livello locale”, realtà

diffusa costituita da un elevato insie-me di cantine, sempre più spessoconsiderate “naturale complemen-to” all’attività principale, essenzial-mente di carattere agricolo.

Partendo dalla fase di ricevimentodell’uva, si passa poi attraverso lefasi di ammostamento / fermenta-zione, di decantazione/stabilizza-zione, di conservazione/invecchia-

Cantine

(Foto Riccioni)

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mento, ed eventualmente di condi-zionamento del prodotto per la ven-dita/la distribuzione.Il settore è interessato dall’applica-zione obbligatoria del sistema diautocontrollo HACCP (D.Lgs. 155/97),e gli addetti devono essere obbliga-toriamente sottoposti a vaccinazioneantitetanica.Le attività collegate al ciclo pro-duttivo citato sono, fondamental-mente, quelle che lo precedono (rac-colta uva) e che lo seguono (vendi-ta al pubblico del prodotto trasfor-mato); entrambe possono esseresvolte dal soggetto che gestisce latrasformazione. Ricordare che, infase di raccolta:! devono essere usati scarponcinialti con "carro armato" e guanti digomma; ! i nastri per la raccolta devonorispettare le norme sulle macchi-ne;! il deposito in panieri deve essereeffettuato da personale maschile;! il peso dei panieri deve essere almassimo di 15 kg;! la frequenza con cui vengono gene-ralmente svuotati può essere fatto-re di rischio.Nel decreto sono fornite indicazio-ni per la corretta gestione delle diver-se fasi di intesse produttivo, ossiaper: l’area di ricevimento, di fer-

mentazione, di decantazio-ne/di separazione; trasportointerno, invecchiamento,imbottigliamento, magazzi-no, laboratorio.I rischi principali sono col-legati a: scivolamenti, inciam-pi, alterazioni del microcli-ma, esalazioni di gas, inge-stione / inalazione prodottipolverulenti, movimentazio-ne carichi. "

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! Mantenere in ordine le attrezzature! Indossare i DPI richiesti dalle varieoperazioni.! Utilizzare sempre almeno le scarpeantisdrucciolo, ed in particolare, nella fase didetartarizzazione, scarponcini con gommaantisdrucciolo e protezione caviglia, guanti,occhiali.! Devono essere adottate idonee mascherecon doppio filtro in tutte le fasi di filtrazione.

! Non considerare seriamente le indicazionifornite della normativa HACCP.! Operare da soli in silos di grandidimensioni.! Rimuovere le protezioni, in particolare dallecoclee.! Indossare abiti inidonei, soprattutto neiperiodi freddi.

Comportamento corretto Evitare assolutamente di...

Riferimenti normativi specificiHACCP (D.Lgs. 155/97) - Hazard Analysis and Critical Control Point (decreto di recepimento).

Calzature di sicurezzaobbligatoria

Protezione obbligatoriadel corpo

Protezione obbligatoriadelle vie respiratorie

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

(Foto Samaritani)

LA SICUREZZA NEL LAVORO / CANTINE

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CaseificiL’ analisi è rivolta agli opera-

tori di caseifici artigianali,generalmente annessi alle

aziende zootecniche, ove è ancoradiffusa la pratica della trasforma-zione casearia, da latte a formaggiofresco o stagionato o ad altri pro-

dotti (burro, yogurt, …) come natu-rale sviluppo della pratica degli alle-vamenti.Non sono poi stati resi espliciti glielementi di “deroga” - spesso sostan-ziali - previsti per attività di casei-ficazione svolte in alpeggio.

La prevenzione, l’eliminazione e lariduzione dei potenziali pericolisono presupposti ben presenti neglioperatori del settore, in un tipo diproduzione caratterizzate da unadotazione tecnologica standardiz-zata e dalla stagionalità, con atten-zione alle caratteristiche struttura-li ed igienico-funzionali degli sta-bilimenti di produzione.Partendo dall’arrivo del latte “cru-do” (dalla stalla o dal fornitore) sischematizza il generico processo ditrasformazione casearia, indivi-duandone le fasi tipiche (alcune traloro alternative), quali la prepara-zione alla lavorazione (scrematura,aggiunta di crema, pre-acidifica-zione…), la lavorazione del latte cru-do (pastorizzazione / termizzazio-ne), l’aggiunta (eventuale) di additivialimentari o di coagulante, la lavo-razione in caldaia, l’estrazione e for-matura, l’acidificazione, la filatura,la salatura, la stagionatura, fino alconfezionamento, stoccaggio, imbal-laggio e spedizione.La produzione di “formaggi stagio-nati” da latte crudo assume poi par-ticolari connotazioni, prevedendoulteriori fasi di lavorazione.È doveroso poi qualche richiamoalle attività strettamente collegate,spesso effettuate dagli stessi casa-ri: quelle a monte relative alla gestio-ne dell’azienda zootecnica (si ri-manda allo specifica scheda), e quel-le a valle, dalla vendita diretta, chedeve essere svolta entro limiti e concriteri di sicurezza adeguati, al tra-sporto dei prodotti alla vendita.I rischi più frequenti sono legatialle possibilità di contatto con agen-ti patogeni (contaminazione), di

Caseificio ben areatoed illuminato. (Foto Govoni)

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LA SICUREZZA NEL LAVORO / CASEIFICI

! Curare scrupolosamente l’igiene personale; lavare le mani all’inizio delle lavorazioni, adogni ripresa del lavoro dopo interruzioni o dopo aver toccato interruttori, maniglie, telefoni esimili.! Isolare dai contatti tagli e ferite di qualsiasi genere alle mani, utilizzando guanti di lattice ogomma.! Indossare all’interno dei locali di lavorazione solo adeguati indumenti puliti (camici osopravvesti) e calzature apposite (per non introdurre contaminazione dall’esterno),munendosi di copricapi in grado di contenere la capigliatura.! Utilizzare guanti in lattice (se sono presenti ferite nelle mani) ed eventuali mascherine perla bocca e il naso (es. produzione di formaggi freschi con latte crudo) e non indossarebracciali o orologi, che spesso sono ricettacoli di contaminazione, nella fase dimanipolazione di prodotti freschi, maggiormente a rischio.! Disporre, nel laboratorio, nello spogliatoio e presso i servizi igienici di un numerosufficiente di postazioni di lavaggio, disposte razionalmente, dotate di acqua calda e freddaerogabili con comando a pedale o fotoelettrico, provviste di sapone disinfettante adatto perle mani, carta asciugamani in rotolo o salvietta, cestino per la carta ad apertura comandatacon pedale.! Controllare periodicamente la qualità dell’acqua, soprattutto se prelevata da pozzo o se siutilizzano autoclavi, serbatoi (effettuarne la manutenzione).

! Usare e introdurre nei laboratori di graffette, pinzatrici metalliche, penne con cappuccio(se possibile utilizzare camici senza taschini), termometri in vetro o altri piccoli oggetti invetro.! Consentire l’accesso incontrollato al caseificio, limitandolo ai soli addetti alle preparazioni.Eventuali visitatori dovranno adeguarsi alle norme previste per il personale.! L’utilizzo indiscriminato e poco attento di detergenti/disinfettanti.

Comportamento corretto

Evitare assolutamente di...

Riferimenti normativi specificiHACCP (D.Lgs. 155/97) - Hazard Analysis and Critical Control Point (decreto di recepimento).

Mascherineobbligatoria

Calzature di sicurezzaobbligatoria

Guanti di protezioneobbligatoria

Caseificio conpavimento

bagnato.(Foto Riccioni)

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

intossicazione, di gestione delmicroclima, a tagli, urti e schiac-ciamenti, a scivolamento, a movi-mentazione carichi, a scottatureed ustioni.I criteri di tutela dai rischi e peri-coli risultano in questo caso inscin-dibili da quelli relativi alla buonapratica di tutela igienico-sanitaria(HACCP). "

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L’ operatore agricolo può trascor-rere molto tempo anche all’in-terno di fabbricati, quali rimes-

se, officine, stalle, cantine, spogliatoi; èquindi importante che le costruzionisiano adeguate, salubri e sicure, ancheperché luoghi degradati e disordinatipossono causare infortuni, a volte mol-to gravi. Si ricordi che queste situazio-ni accentuano i rischi correntementecorsi entro edifici domestici, entro i qua-li già si verifica un elevato numero diincidenti. Le costruzioni devono rispon-dere ai requisiti generali imposti dallenorme sull’igiene del lavoro, che riguar-dano fondamentalmente:➢ l’illuminazione naturale, che deveessere sufficiente; quella artificiale deveessere in buono stato di funzionamen-to. Ove necessario, deve essere predi-sposta l'illuminazione di sicurezza o ungruppo autogeno a garanzia di eroga-zione. ➢ Il microclima. Deve essere presenteun’adeguata modalità di areazione, leaperture deve essere correttamentedimensionate, il ricambio d'aria deveessere idoneo per l'attività svolta; ovenecessario, deve essere disponibile unsistema di aspirazione. Deve essere garan-tito un buon rapporto tra temperaturaed umidità e devono essere adottati siste-mi di protezione da soleggiamento diret-to delle vetrate. ➢ La copertura. Deve esserne valuta-ta la stabilità e l’idoneità per la difesacontro gli agenti atmosferici.➢La pavimentazione. Deve essere livel-lata (senza avvallamenti, buche), imper-meabile e deve consentire un rapido dre-naggio dell'acqua e di altri liquidi; sespesso umide per esigenze produttive,devono essere antisdrucciolevoli. Eventualigradini pericolosi devono essere segna-

Fabbricati

Silos con scala e ringhiere a norma.

(Foto Dell’Aquila)

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LA SICUREZZA NEL LAVORO / FABBRICATI

! Dedicare tempo per tenere ilocali sempre puliti ed ordinati.! Ripulire e rimettere al proprioposto qualsiasi cosa / oggetto /attrezzo venga utilizzato.! Mantenere un microclimasempre adeguato all’interno deilocali.! Attivare i dispositivi diilluminazione quando necessario.! Informare i lavoratori sui rischispecifici e sul comportamentocorretto.

! Trascurare o non verificaresegni di instabilità delle strutture.! Lasciare residui di prodottioleosi nelle aree di transito.! Effettuare manutenzioni in condizioni inidonee (adesempio sulle coperture senza imbragamento).

Comportamento corretto

Evitare assolutamente di...

Riferimenti normativi specificiRegolamenti edilizi per i requisiti igienico-sanitari.

lati; le aree di manovra dei mezzi devo-no essere ben indicate e dimensionate.➢Le pareti devono essere in tinta chia-ra; qualora vetrate, devono essere oppor-tunamente segnalate.➢ Piattaforme sopraelevate e sop-palchi. Devono avere, sui lati aperti, unparapetto all’altezza minima di 120 cme una fascia fermapiede, sui lati aperti,di altezza di almeno 15 cm. I “correnti”di protezione devono essere posiziona-ti all’altezza del ginocchio e del petto,con segnalazioni di pericolo ove neces-sario, ed indicazione della portata mas-sima (kg/m2).Ulteriori indicazioni specifiche riguar-dano edifici particolari, quali: spoglia-toi e servizi igienici, stalle, vasche ecisterne, sili orizzontali, sili verticali,pagliai e fienili, officine, serre.A tutti i fabbricati (tetti, camini, pavi-menti, infissi, muri, impianti, ecc.) deveessere effettuata una regolare manu-tenzione.I rischi più frequenti e più dannosi col-legati alle attività in edifici sono: l’im-pigliamento a cose e a terzi, urti a cosee a terzi, cadute/scivolamento, intossi-cazione a se stessi e a terzi, elettrocu-zione. #

Caseificio con soppalco protetto

da ringhiere. (Foto Govoni)

Guanti di protezioneobbligatoria

Seguire istruzionidal manuale

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

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Impianti antincendioI n genere i mezzi antincendio più

frequentemente adottati sono estin-tori ed idranti, eventualmente sup-

portati da uno specifico impianto diallarme o di rilevazione fumi.Va ricordato comunque che la valuta-zione dell’eventuale fabbisogno diimpianti antincendio costituisce solol’ultima fase di un articolato processodi analisi del rischio d’incendio.Il pericolo di incendi all'interno delleaziende agricole è infatti uno dei fat-tori che richiede maggiore attenzione,legato alla presenza di depositi, spes-so anche notevoli, di prodotti infiam-mabili, quali combustibili (per ali-mentazione caldaie, automezzi) e sostan-za secca (legna, paglia, fieno,..); talecondizione è accentuata dal fatto chesono frequenti le sorgenti di innesco(sigarette, impianti elettrici non a nor-ma, lavorazioni specifiche quali sal-datura, smerigliatura, ecc.).Deve quindi essere studiata la situa-zione, valutato il rischio di incendio edattuate misure, provvedimenti, accor-gimenti e modi di azione, con l’obiet-tivo di:! ridurre la probabilità che possa insor-gere un incendio; ! limitarne le conseguenze; ! consentire l'evacuazione dal luogo dilavoro in condizioni di sicurezza; ! garantire l'intervento dei soccorrito-ri.Il datore di lavoro deve quindi eseguire"la valutazione dei rischi di incendio",che costituisce parte specifica della valu-tazione dei rischi lavorativi.Per fare ciò, va verificata la presenza dimateriali combustibili ed infiammabi-li e di sorgenti di incendio, oltre ai fat-tori che maggiormente incidono alzan-do il potenziale di possibile incendio:

! modalità di esecuzione di lavorazio-ni pericolose;! inidoneità costruttive ed impianti-stiche (in particolare dei depositi e degliimpianti elettrici);! analisi delle carenze organizzativo-gestionali.Il datore di lavoro deve valutare il livel-

lo di rischio di incendio del luogo dilavoro (basso, medio, alto), con riferi-mento anche alle singole parti del luo-go medesimo. I rischi da incendio sono danni a per-sone (ustioni e intossicazioni da fumo)e danni a beni e strutture (crollo diimmobili).

Segnalazione di estintore in cattivo stato.(Foto Ruccolo)

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LA SICUREZZA NEL LAVORO / IMPIANTI ANTINCENDIO

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! Predisporre vie di esodo sicure, chiaramente segnalate e libere daogni ostacolo. ! Prevedere un'adeguata compartimentazione degli ambienti dilavoro in relazione ai fattori di rischio. ! Realizzare a regola d'arte gli impianti tecnici, curandone laperiodica manutenzione. ! Installare apparecchiature di lavoro tecnologicamente sicure.! Assicurare il funzionamento di apparecchiature ed impianti dispegnimento.! Affiggere negli ambienti segnaletica di sicurezza ai fini antincendio. ! Predisporre un piano sulle procedure da adottare in caso diincendio, verificandone periodicamente la sua attuazione. ! Effettuare un costante controllo della corretta tenuta degli ambienti di lavoro, al fine di prevenire l'insorgenza di incendi. ! Assicurare una adeguata informazione e formazione delpersonale sui rischi di incendi, sulle misure predisposte per prevenirlie sulle procedure da attuare in caso di insorgenza di incendi.

! Abusare della capacità di detenzione e dell’uso di sostanzeinfiammabili.! Sottovalutare la presenza di segnali di insorgenza di incendio.! Pensare di poter domare le fiamme senza l’aiuto di un soccorsoadeguato (vigili del fuoco), se non nei primissimi minuti diinsorgenza del fenomeno.! Omettere cartelli di segnaletica per indicare obblighi e pericoli diincendio.! Trascurare la manutenzione e relativi collaudi degli estintori.! Trascurare la verifica e la manutenzione degli impianti tecnici(elettrico, gas, ecc).

Comportamento corretto Evitare assolutamente di...

Riferimenti normativi specifici➢ Legge 46/90 - Norme per la sicurezza degli impianti.➢ D.P.R. 29/7/1982, n. 577 - Regolamento dei servizi di prevenzione e vigilanza antincendi.

➢ D.M. 4 maggio 1998. - Contenutistica e modalità dipresentazione delle domande per l'avvio di procedimenti di prevenzione incendi.

Una volta eseguita la valutazione deirischi d'incendio, il datore di lavorodeve adottare le necessarie misure orga-nizzative e gestionali da attuare in casodi incendio riportandole in un pianodi emergenza (non obbligatorio ove sia-no occupati meno di 10 dipendenti). Tra le misure principali, vi è la desi-gnazione di uno o più lavoratori inca-

ricati dell'attuazione delle misure diprevenzione incendi, lotta antincendioe gestione delle emergenze; questi ulti-mi dovranno frequentare apposito cor-so di formazione.In tale fase, al fine di stabilire il livellodi riduzione di ciascuno dei rischi pre-senti (anche con l’installazione diimpianti) nonché confermare le misu-

re già in atto o in via di adozione, occor-re tenere presente che i soggetti piùesposti al rischio sono i neo-assunti,i portatori di handicap, i lavoratoridelle ditte esterne occasionalmentepresenti.Si rammenti che per gli estintori (i piùcomuni sistemi adottati) è obbligato-ria la verifica semestrale. #

Guanti di protezioneobbligatoria

Calzatura di sicurezzaobbligatoria

Protezione obbligatoriadegli occhi

Casco di protezioneobbligatoria

Protezione obbligatoriadel viso

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

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L a normativa-quadro di setto-re impone che l'installazione,la trasformazione, l’amplia-

mento e la manutenzione degli

impianti elettrici deve essere eseguitasolo ed esclusivamente da un "sog-getto abilitato", ossia da un’impresaregolarmente iscritta nel Registro

delle imprese e con determinati requi-siti tecnico-professionali.Tutti gli impianti, anche quellicostruiti prima dell’anno 1990, devo-no essere adeguati alle norme C.E.I.Il soggetto abilitato, terminato illavoro, deve rilasciare al commit-tente una “dichiarazione di confor-mità", con la quale la ditta instal-latrice si assume la responsabilità del-l’esecuzione corretta del lavoro com-missionato.È importante esigere il rilascio del-la “dichiarazione di conformità”anche per:! poter dimostrare di aver com-missionato il lavoro ad un sogget-to abilitato, in caso di ispezione daparte dell'Organo di Vigilanza;! essere in grado di condurre leopportune contestazioni in caso dilavoro male eseguito;! consentire al Sindaco il rilasciodel certificato di abitabilità o agi-bilità dell’immobile.! consentire ai Vigili del Fuoco ilrilascio del certificato di preven-zione incendi (C.P.I.)! evitare contestazioni relative allapresenza di impianti elettrici fati-scenti (punita anche penalmentenelle aziende ove è presente perso-nale subordinato o ad esso equipa-rato). L’utilizzo di energia elettricapresenta numerosi rischi per gliuomini, per gli animali e per benidi vario tipo. In particolare:❖ contatti diretti o indiretti con ele-menti in tensione possono causaregravi lesioni a persone o animali(ustioni, elettrocuzioni, ecc.)❖ impianti elettrici non idonei pos-sono essere fonte di incendio o scop-pio (ad esempio a seguito di corticircuiti). #

Quadro elettrico in buono stato. (Foto Ruccolo)

Impianti elettrici

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LA SICUREZZA NEL LAVORO / IMPIANTI ELETTRICI

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Macchina agricola con marchio CE.

(Foto Dell’Aquila)

! Rendere idoneo l’impiantoelettrico alle caratteristicheambientali (polvere, umidità,condizioni d'uso ecc.).! Fare verificare gli impiantielettrici da un tecnico abilitato.! Ristrutturare gli impiantiinidonei.! Verificare ed effettuare lamanutenzione per gli impiantipericolosi.! Verificare periodicamente gliinterruttori magnetotermici e i“salvavita”.! Fare attenzione aisurriscaldamenti degli impianti.! Fare attenzione a segnali eanomalie quali fumo, scintilleecc.! Non smontare protezioni agliimpianti elettrici (ad esempiopannelli protettivi).! Spegnere sempre lemacchine e gli impianti altermine del lavoro.! Custodire con cura in aziendagli schemi e la documentazionedegli impianti elettrici.

! Intralciare i passaggi con cavielettrici.! Sovraccaricare gli impianti.! Utilizzare componenti elettricideteriorati.! Realizzare collegamenti volanti.! Far eseguire riparazioni da nonautorizzati.! Non mettere in servizio gliimpianti elettrici di messa a terraed i dispositivi di protezionecontro le scariche atmosfericheprima della verificadell’installatore.! Non richiedere la“dichiarazione di conformità” aisensi delle norme vigenti (Legge46/90) rilasciato dall’installatore.! Dimenticare di inviare entro30 giorni successivi alla messa inservizio dell’impianto nondimenticare di inviare ladichiarazione di conformitàall’ISPESL ed all’Azienda U.S.L. oall’A.R.P.A. competenti perterritorio (nei Comuni ove è attivolo “Sportello Unico” il datore dilavoro può inviare ladichiarazione di conformità adetto Ufficio).

Comportamento corretto

Evitare assolutamente di...

Guanti di protezioneobbligatoria

Calzatura di sicurezzaobbligatoria

Protezione obbligatoriadegli occhi

Riferimenti normativi specifici

➢ Legge 46/90 - Norme per la sicurezza degli impianti.➢ D.P.R. n° 462 del 22.10.2001 - Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazione e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi.

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

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Impianti termiciL’ impianto termico, indiffe-

rentemente alimentato concombustibili solidi, liquidi o

gassosi, è destinato principalmenteal riscaldamento degli ambienti chiu-si ed alla produzione di acqua caldaper uso igienico-sanitario. Comprendetutti i sistemi di produzione, distri-buzione e utilizzazione del calore,sia a fini domestici che produttivi.In merito a quest’ultimo, è presentenelle aziende agricole in cui esisteuna significativa domanda e la con-seguente presenza di una o più fon-ti di calore (riscaldamento di ambien-ti vasti quali stalle e serre; impianti pro-duttivi di trasformazione, …).

Le centrali termiche con potenzasuperiore alle 30.000 kcal/h (=34,9kW; quelle ad uso domestico hannouna potenza normalmente inferio-re) sono soggette a specifiche pre-scrizioni della normativa vigente inmateria; quelle al di sopra delle100.000 kcal/h (= 116 kW) necessi-tano di certificato di prevenzioneincendi, rilasciato dal Comando deiVV.FF.La normativa-quadro di settore segueparallelamente quella per gli impian-ti elettrici. Anche in questo caso èquindi importante esigere dall’in-stallatore il rilascio della “dichiara-zione di conformità” - corredata degli

eventuali allegati obbligatori - inquanto:! il committente, in caso di ispezio-ne da parte dell'Organo di Vigilanza,possa dimostrare di aver commis-sionato il lavoro ad un soggetto abi-litato! in caso di lavoro non eseguito cor-rettamente, e quindi per eventualicontestazioni, occorre poter esibiredetto documento.Inoltre si ricorda che:! la dichiarazione di conformità èrichiesta dai Vigili del Fuoco, in casodi presentazione di pratica di certi-ficato di prevenzione incendi! il proprietario dell’impianto è tenu-to a conservare con cura tutta la docu-mentazione, compresa quella rela-tiva alla manutenzione ed alla gestio-ne degli impianti.I principali rischi collegati a taliimpianti sono:! ustioni per contatto con parti calde;! intossicazione per fuga di gas;! incendio ed esplosione;! folgorazione per contatto con par-ti dell’impianto elettrico esposte;! tagli, schiacciamento, cesoiature(durante le manutenzioni).Si rammentano le prescrizioni fon-damentali riguardo le centrali ter-miche sottoposte a normativa:➢ Locale caldaia/generatore: pre-senza di cartelli con divieto di fuma-re, di usare fiamme libere e di depo-sitare altre sostanze infiammabili;divieto di depositare concimi a basenitrica e fosfati, o fitofarmaci; instal-lare almeno un estintore per clas-se di fuochi "ABC" (potere estin-guente almeno=13A); per genera-tori alimentati con combustibile

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LA SICUREZZA NEL LAVORO / IMPIANTI TERMICI

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liquido, presenza di un cordolo dicontenimento; spazio adeguato perla manutenzione; facile accesso aidispositivi di comando e di sicu-rezza; apertura per l'aerazione dialmeno 0,5 m2.➢Stoccaggio combustibili: ad alme-no 10 metri da altri edifici; se ser-batoio metallico, dotato di messa aterra e condotta di sfiato ad almeno2 metri dal suolo.➢Serbatoio di combustibile liqui-do interrato: in terreni non arabili,ad almeno 20 cm di profondità; interreni arabili, la profondità sale adalmeno 70 cm.➢Serbatoio di combustibile liqui-do fuori terra: collocato su supportirigidamente ancorati; se prossimi avie di transito, protetto da cordolodi altezza > 20 cm; distante dal gene-ratore di calore > 5 metri; presenza dibacino di contenimento impermea-bile di capacità > 25% del serbatoio;pompe per il rifornimento idonee(protezione IP55). Se le pareti del locale sono com-bustibili, la distanza dal genera-tore deve essere > 60 cm; se il sof-fitto del locale è combustibile, ladistanza dal generatore deve esse-re > 100 cm (in alternativa alle duecondizioni precedenti, deve esse-re presente una protezione idoneaREI 120). #

! Rispettare le prescrizioni dell’ISPESL e dei VV.FF.! Contrassegnare le tubazioni e gli accessori non protetti con segnaletica di sicurezza (vedi:Segnaletica).! Valutare la necessità di un vero e proprio impianto antincendio (da verificareperiodicamente).! Installare adeguata cartellonistica (divieti, obblighi, segnalazioni).! Effettuare una regolare manutenzione degli impianti (sottoporre a visita periodica),mantenendo pulite ed efficienti le parti critiche.! Utilizzare i D.P.I. (Dispositivi di Protezione Individuale) in caso di manutenzione.! Custodire con cura in azienda gli schemi e la documentazione degli impianti termici.

! Utilizzare fiamme libere nelle vicinanze di depositi combustibili.! Far entrare nei depositi personale non addetto.! Sovraccaricare gli impianti.! Effettuare riparazioni in proprio o da parte di soggetti non autorizzati.

Comportamento corretto

Evitare assolutamente di...

Guanti di protezioneobbligatoria

Calzatura di sicurezzaobbligatoria

Protezione obbligatoriadegli occhi

➢ D.P.R. n° 551 del 1999. – Regolamento recante modifiche al D.P.R.412 del 1993 in materia di progettazione, installazione, esercizio e manutenzione degli impianti termici degli edifici, ai fini delcontenimenti dei consumi di energia.➢ D.M. del 12/04/1996. – Approvazione della regola tecnica diprevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’eserciziodegli impianti termici alimentati da combustibili gassosi.➢ D.P.R. n° 412 del 1993. – Regolamento recante le norme per ilprogetto, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione

degli impianti termici degli edifici al fine del contenimento dei consumid’energia in attuazione all’art. 4 comma 4 della legge 10/91.➢ Legge n° 10 del 1991. - Norme per l’attuazione del PianoEnergetico Nazionale in materia d’uso razionale dell’energia, risparmio energetico.➢ Legge n° 1083 del 1971 - Norme per la sicurezza dell’impiego delgas.➢ Legge n° 615 del 1966. - Provvedimenti contro l’inquinamentoatmosferico.

Riferimenti normativi specifici

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

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Macchine

L a sicurezza nell’utilizzo delle mac-chine, non è solamente legata allecondizioni della macchina “sicu-

ra” o “a norma” ma dipende dalla pro-fessionalità dell’agricoltore affiancata aduna forte e corretta cultura della pre-venzione e dalla capacità soggettiva dioperare con sicurezza e trasmettere que-sto messaggio, ai lavoratori e alle perso-ne che operano nel contesto aziendale.L'innovazione tecnologica ha notevol-mente migliorato, nel corso degli anni,la sicurezza nell'uso delle macchine,anche se queste espongono tuttora l’o-peratore a molteplici pericoli, conse-guenti sia alle caratteristiche della mac-china che all'ambiente in cui si opera. I rischi ai quali l’operatore è soggettodurante la propria attività sono ricon-ducibili a infortuni e malattie profes-sionali. Il fenomeno infortunistico legato all'u-so delle macchine agricole assume par-ticolare rilevanza per un insieme di fat-tori concomitanti, legati alle caratteri-

stiche della macchina per il progressivoinvecchiamento del parco macchine inuso e la carenza dei dispositivi di sicu-rezza e/o loro inefficienza. Anche le carat-teristiche dell'ambiente di lavoro inci-dono pesantemente sulla frequenza degliincidenti , per : - eccessiva pendenza del terreno; - condizioni fisiche e strutturali del terreno(terreni argillosi, bagnati); - sistemazioni idraulico agrarie e idrau-lico forestali trascurate; - ingombri in prossimità delle capezzagne,- condizioni meteorologiche avverse (piog-gia, neve ghiaccio);Infine, anche il fattore umano è fonte dipossibili incidenti a causa di;- scarsa manutenzione ordinaria e straor-dinaria della macchina;- affaticamento dovuto a gravosi carichidi lavoro e/o ritmi sostenuti;- elevata età media dell’operatore;- carente preparazione tecnica e relati-va imprudenza e sottovalutazione delrischio, eccessiva confidenza con il mez-

zo e con le lavorazioni;- accoppiamento della trattrice con attrez-zature non idonee;- mancato rispetto dei carichi verticali emasse ammissibili;- scelta di metodi di lavorazione inadat-ti (in relazione alla pendenza, ecc.).

LA DIRETTIVA MACCHINEAi fini della sicurezza, tutte le macchineagricole e forestali, possono essere sud-divise in due gruppi, a seconda che sianostate immesse per la prima volta sul mer-cato precedentemente o successivamenteal 21 settembre 1996.Nel primo caso devono rispondere aidisposti del DPR 547/55 nel secondo,devono fare riferimento alla normativacomunitaria (Direttiva Macchine 98/37CE)recepita in Italia con DPR 459/96.Documentazione a corredo delle mac-chine.L’imprenditore agricolo, al momento del-l’acquisto, deve richiedere la documen-tazione prevista dalla direttiva:

In questa parte del supplemento sono contenute:• una parte introduttiva, costituita da una schedariassuntiva generale riportante i rischi comuni a gran parte delle macchine agricole, • schede specifiche per i diversi tipi di macchine agricole con evidenziate: le parti descrittive, gli eventuali rimandi alle note riportate - per comodità di stampa e lettura - solo nella parte generale, i rischi particolari di quel determinato tipo di macchinacorredati dai pittogrammi (simboli) normalmenteutilizzati a corredo della macchina stessa, il comportamento corretto e le cose… assolutamente da non fare, i dispositivi di protezione individuale.(F

oto

Del

l’Aqu

ila)

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LA SICUREZZA NEL LAVORO / MACCHINE

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❑ il manuale di istruzioni redatto nellalingua del costruttore e dell’utilizzatore;❑ la dichiarazione di conformità;❑ la marcatura CE della macchina suapposita targhetta metallica dalla qualerisulta la ragione sociale della ditta e l’in-dirizzo, il marchio CE, il modello, il tipo,il numero di matricola del telaio, l’annodi costruzione (foto a destra); Tale documentazione deve essereconservata in azienda e al momen-to della vendita vi è l’obbligo di con-segnarla al nuovo acquirente.Per quanto riguarda le attrezzatu-re già presenti in azienda al 21/09/96e sprovviste di marcatura CE, occor-re verificare se queste rispondono allenormative vigenti al momento del-la loro prima commercializzazio-ne e messa in uso (DPR 547/55 eDPR 303/56 e successivi provvedi-menti e circolari integrative) e -dove è possibile - rispettare l’adegua-mento al progresso tecnologico attuale.In caso contrario le macchine dovrannoessere adeguate a tali disposizioni ed alleindicazioni contenute nell’art.36 delDecreto legislativo 626/94, con le dota-zioni di:❑ arresto di emergenza;❑ dispositivi di allarme ben visibili; ❑ dispositivi di protezione da caduta; ❑ proiezione di oggetti; ❑ dispositivi di protezione antiribalta-mento e sistemi di ritenuta per l’opera-tore; così come modificato dal Decreto legi-slativo 359/99 in vigore da 05/12/2002; nonché con l’aggiornamento del manua-le di istruzioni.

COMMERCIALIZZAZIONE DELLE MACCHINE

Il Decreto legge 626/94 all’art. 6, comma2, vieta la vendita, il noleggio, la con-cessione in uso e locazione finanziariadi macchine, attrezzature da lavoro eimpianti, non rispondenti alle disposi-zioni di legge in materia di sicurezza, in

vigore al momento dell’immissione sulmercato della macchina.Il DPR 459/96, all’art.11 comma 1, sanciscepoi che chiunque venda, noleggi o concedain uso e locazione finanziaria macchineo componenti di sicurezza già immessi sulmercato o già in servizio alla data (21settembre1996) di entrata in vigore del

regolamento e quindi privi di marcaturaCE, deve attestare sotto la propria respon-sabilità, che macchine e componentisono conformi alla legislazione esisten-te al momento che è stata introdotta perla prima volta la macchina sul mercato;e se vengono apportate modifiche tec-nico-costruttive occorre, per esse, dichia-rare la conformità alle normative tecni-che vigenti.Occorre quindi fare molta attenzione acommercializzare attrezzature e mac-chine usate, quando non sono stata effet-tuate le periodiche manutenzioni e revi-sioni, se sono stati rimossi carter e pro-tezioni non più rimontati, dove sono sta-ti alterati artigianalmente certi disposi-tivi o accorgimenti funzionali, al di fuo-ri dell’omologazione prevista o addirit-tura macchine carenti dei requisiti disicurezza dalla nascita. "

presa etrascinamento daparte degli organidi trasmissionedel moto (albero cardanico)

ribaltamento

contatto e“cesoiamento”con organi in movimento

proiezione di liquidi in pressione

caduta nelle fasi disalita e discesa dalposto di guida odai posti di servizioe accesso dellamacchina,

schiacciamentonelle fasi di attaccoe distacco delleattrezzature o partidella macchina

schiacciamentodovuto a rotture e guasti

investimentodurante lemanovre e in fasedi circolazione, inazienda e nellestrade pubbliche

inalazione di gas di scarico sostanzetossiche, polveri

partenza incontrollata dellamacchina

I RISCHI COMUNI A TUTTE LE MACCHINE

lancio dimateriale

contatto con partielettriche in tensione

ustioni per contatto con superficicalde

(Fot

o D

i Mar

tino)

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Nota n. 1La scala d'accesso alle zone di servizio emanutenzione in quota (se presenti), deveessere munita di corrimano o maniglia edavere gradini piani ed antiscivolo. Le piattaforme di accesso devono avere pa-rapetto “normale” (vedi glossario a pag. 71).

Nota n. 2Tutti gli organi di trasmissione del moto edella potenza devono essere progettati, co-struiti e posizionati n modo da essere prov-visti di ripari fissi o mobili e, se è previsto unaccesso frequente, muniti di utensili per laloro apertura o di dispositivi di protezioneper evitare qualsiasi rischio di contatto.Il giunto cardanico per ricevere la coppiadalla trattrice deve essere completamenteprotetto da guaine in materiale plastico ingrado di coprire sia le parti salienti del giun-to, compresi gli snodi esterni, sia l’alberodella presa di forza che eroga potenza sia

quello della macchina che la riceve.

La protezione del giunto deve essere assi-curata al corpo della macchina con una ca-tenella.La protezione della presa di forza dellamacchina si deve integrare e sovrapporrecon la copertura dei giunti per almeno mm.50 millimetri. Sulla macchina deve essere presente unsupporto per il giunto cardanico, quandoviene scollegato dalla trattrice.

Nota n. 3I comandi manuali devono rispettare lenorme di progettazione, in base alla lorocollocazione, alle forze di azionamento, aisegni grafici. Le leve di regolazione, ad esempio, dovran-

no essere distanti dagli organi di movimen-to e in rotazione (albero cardanico).

Nota n. 4L’occhione di traino deve essere di tipo sno-dato per evitare il ribaltamento del com-plesso trattrice- macchina. Il timone di traino, per agevolare le opera-zioni di collegamento, deve avere un piededi sollevamento.

Nota n. 5I cavi elettrici, nel caso in cui possano veni-re a contatto con superfici metalliche po-tenzialmente abrasive, devono essere pro-tetti e resistere ai possibili contatti con il lu-brificante o il carburante o essere protetticontro queste sostanze.

Nota n. 6I tubi idraulici devono essere protetti daguaine in modo da evitare, in caso di rottu-

re, fuoriuscite di liquido in pressione. Sulla macchina deve essere presente un di-spositivo per riporre i tubi, una volta stac-cati dalla trattrice. Gli innesti rapidi e le prese olio della trattri-ce, devono essere dotati di un codice di ri-conoscimento per evitare errori di connes-sione.

Nota n. 7Sulla macchina devono essere presenti cu-nei di blocco da utilizzare durante le opera-zioni di attacco e stacco con la trattrice enon solo, quando il terreno è in pendenzao vi sono asperità.

Nota n. 8Le macchine devono essere progettateper essere stabili, quando sono parcheg-giate su un terreno duro e con una incli-nazione in qualunque direzione, non su-periore a 8,5 gradi. "

Per comodità di stampa e di lettura sono di seguito riportate alcune note tecniche, che valgono per diversi tipi di macchine riportate nelle pagine successive; in tali pagine le note sarannorichiamati semplicemente con l’indicazione del numero di nota ed il riferimento a questa pagina.

NOTE COMUNI A TUTTE LE SCHEDE DELLE MACCHINE

Leggere ed osservareattentamente quantoindicato sul libretto usoe manutenzione forni-to dal costruttore, ri-guardo: - le condizioni di utiliz-

zo previste,- i posti di lavoro che possono essere occupa-ti dagli operatori,- le istruzioni per eseguire senza rischi la mes-sa in funzione, l’utilizzazione, il trasporto, la re-golazione, il montaggio, lo smontaggio,- il divieto di eseguire interventi di riparazionee manutenzione a motore acceso,- la manutenzione periodica dei componentidella macchina (controllo e serraggio di bullo-neria e perni, ingrassaggi, sostituzione mani-cotti, olio idraulico ecc.- le precauzioni che devono essere prese conle parti in movimento implicate nel processo difunzionamento,- l’utilizzo dei dispositivi destinati a mantenerele parti della macchina in posizione elevata du-rante la manutenzione e la riparazione,- la descrizione di tutti i comandi e spiegazio-ne dei segni grafici e pittogrammi utilizzati,- le prescrizioni necessarie per l’addestra-mento, la formazione e l’informazione del per-sonale.

Consentire l’uso della macchina solo a perso-nale autorizzato, nonché adeguatamente for-mato, e dotato di patente di guida B Vietare il trasporto di animali o persone sullemacchine, adove non previsto:Obbligo di immagazzinare la macchina assicu-randone la stabilità, e dotare gli eventuali uten-sili di taglio o appuntiti di protezioni rimovibiliRispettare i tempi di sostituzione dei tubi idrau-lici a pressione, previsti dal costruttore per evi-tare il pericolo di rottura e di proiezione di li-quido in pressione.Usare i dispositivi di protezione individualespecifici.Tenere le macchine pulite eliminando mate-riali estranei (detriti, terreno, olio, grasso,ecc.) che potrebbero danneggiarne il funzio-namento o arrecare danni all’operatore.

Usare sempre i supporti per as-sicurare la stabilità quando lamacchina è parcheggiata.Controllare le caratteristiche rile-vanti dei pneumatici originali (cari-co, velocità, dimensioni e pressio-ne di gonfiaggio) e l’efficienza del-

l’impianto frenante.Non fare modifiche tecnico costruttive checambiano la funzionalità della macchina ri-spetto al progetto originale, senza averne cer-tificato la conformità alle norme vigenti.

L’eccessiva confidenza con la macchina.Farsi prendere dalla fretta e accelerare i ritmi di lavoro per terminarlo nel più bre-ve tempo possibile.Utilizzare la macchina, senza i dispositivi di protezione.!Essi devono essere collocati correttamente al loro posto ed in buono stato veri-ficando prima dell’uso il serraggio di tutte le viti e dadi presenti, l’usura dei cu-scinetti, dei tubi, rubinetti, guarnizioni, raccordi, ugelli, pompa e filtri, e se neces-sario, sostituirli immediatamente secondo quanto indicato nel manuale di istru-zioniUtilizzare attrezzature e componenti non idonei e non rispondenti ai requisiti disicurezzaaEffettuare operazioni di manutenzione o di regolazione con macchina in moto etrasmissioni inserite.Condurre la macchina in condizioni di affaticamento psicofisico dell’operatore, iritmi di lavoro sono spesso sostenuti e bisogna rispettare le pause.

Per macchine con motore proprio, evitare di lasciare la mac-china incustodita:- con le chiavi inserite nel quadro di accensione; stazionando sulcampo, spegnere il motore lasciando inserita la marcia, azionare ilfreno a mano prima di scendere togliere la chiave di avviamento dalcruscotto.- in luoghi inadatti (forti pendenze) o quando non utilizzata “rimes-

sata” in maniera instabile e con gli utensili non protetti Vietare la presenza di persone e animali nel raggio d’azione della macchina.

Non trascurare il senso di rotazione ed il numero dei giri dellapresa di forza (nelle macchine operatrici portate semiportatee rimorchiate).

Evitare assolutamente di...Comportamento corretto

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Caricatorifrontali

Q ueste macchine sono pro-gettate per sollevare e movi-mentare carichi, mediante

l’ausilio di accessori intercambiabi-li. Possono utilizzare:! benne di vario tipo, per il carica-mento di materiale sfuso;! forche semplici, per trasporto diletame, bancali o balle di fieno divarie forme e dimensioni;! lame livellatrici e/o sgombraneve.L’accessorio staccabile dal caricato-re deve essere dotato di supporti rego-labili, che ne assicurino la stabilitàquando non è collegato alla trattri-ce. Sui cilindri idraulici di sollevamen-to dei bracci è opportuno che sianopresenti valvole “parzializzatrici”dette “paracadute” che, in caso dicalo della pressione idraulica dovu-ta a rottura di un tubo flessibile ocalo di potenza, siano in grado di fre-nare la discesa dei bracci sotto cari-co. Vedi nota n. 6 e n. 8 a pag. 29Il dispositivo di comando idraulico

(distributore) deve avere: leve pro-tette da possibili urti accidentali e lefunzioni ben segnalate con simbolichiari.

I RISCHI PIÙ FREQUENTI SONO:* perdita di stabilità e rischio di ribal-tamento, causato dal carico traspor-tato in posizione elevata e su terrenoin pendenza e/o accidentato;* carico eccessivo, contatto accesso-rio con il terreno, mancanza con-trappesi;* rovesciamento per perdita di sta-bilità della struttura, una volta scol-

legata dalla trattrice, e conseguenteschiacciamento e investimento di per-sone presenti nelle vicinanze; * schiacciamento dell’operatore duran-te le fasi di collegamento del carica-tore o degli accessori alla trattrice;* caduta sul posto di guida del mate-riale sollevato o dei bracci di solle-vamento per guasto, e conseguenteinvestimento e schiacciamento del-l’operatore;* investimento, contatto con orga-ni mobili del caricatore per aziona-mento accidentale dei comandi;* schizzi d’olio ad alta pressione. "

Operatore impropriamente posizionato sul caricatore frontale

LA SICUREZZA NEL LAVORO / MACCHINE(F

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Leggere ed os-servare attenta-mente quantoindicato sul li-bretto d’uso emanutenzionefornito dal co-

struttore per essere in gra-do di valutare: - peso e natura del carico, - modalità di fissaggio e tra-sporto del carico, - stabilità della macchina infunzione delle condizioni delterreno, - natura e causa di possibilisbilanciamenti del mezzo, - spazi di manovra, - condizioni di visibilità edostacoli presenti. Manutenzione periodica deicomponenti del sollevatore(controllo e serraggio dellabulloneria e dei perni, ingras-saggi, sostituzione manicotti,

olio idraulico ecc.).

L’assemblaggiodel car icatoredeve essere ef-fettuato da unasola persona.

Al momento del-la messa in fun-zione della leva diinserimento deiperni, controllar-ne l’intervento efissarla mediante

la coppiglia di sicurezza; incaso di sistemi di aggancioautomatico, controllare l’av-venuto inserimento dei pernidalla cabina mediante avvi-satore luminoso o altro se-gnale.

Prima di scolle-gare le tubazioniidrauliche occor-re controllare cheil circuito non siain pressione. Perevitare un errato

collegamento dei tubi idrau-lici, le prese olio della trattricee gli innesti rapidi della mac-china, devono essere dotati diun codice di riconoscimento.

Verificare la pre-senza di l ineeelettriche aeree evalutare il possibi-le rischio di con-tatto, durante l’in-nalzamento del

caricatore frontale.

Protezione obbligatoriadel corpo

Guanti di protezioneobbligatoria

Calzatura di sicurezzaobbligatoria

Protezione obbligatoriadell’udito

Riferimenti normativi specifici➢ UNI EN 12525:2001 - Macchine agricole – Caricatori Frontali – Sicurezza.

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

INDIVIDUALI (DPI)

Caricatore frontale non a norma.(Foto arch. CSA)

Evitare assolutamente di...Comportamento correttoOperare in presenza di personenel raggio d’azione del sollevato-re, per la possibile caduta del ca-rico.

Utilizzare il caricatore per il solle-vamento di persone.

Sostare durante la manutenzioneal di sotto del caricatore alzato,senza avere inserito le barre diblocco alle cerniere.

Utilizzare l’utensile di solleva-mento del muletto per sollevarerotoballe (usare sempre le punteper inforcarle, le rotoballe po-trebbero rovesciarsi sull’operato-re presente al posto di guida).

INOLTRE:Verificare la compatibilitàcon le trattrici e rispetta-re i carichi previsti.Scollegare il caricatoredalla trattrice in zone pia-neggianti: con fondo re-sistente, di facile accessi-bilità e non soggette atransito di altri mezzi.Prima di porre in pressio-ne il circuito idraulico digestione dell’attrezzo,occorre verificare l’inte-grità dei tubi idraulici e lacorrettezza delle con-nessioni.

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S ono macchine agricole, semoventio trainate, che servono a tagliareo sminuzzare gli alimenti insila-

ti, mediante uno o più cilindri porta col-telli trasportati da un braccio mobile.Le macchine semoventi sono meno peri-colose poiché l’operatore lavora all’in-terno di una cabina e per il loro funzio-namento è necessario un solo operatore.La presenza di altre persone aumentanotevolmente i rischi di infortunio.Dal posto di manovra, che può essere:dalla trattrice, oppure a terra o in cabi-na, deve essere sempre possibile vedereil desilatore che deve essere protetto conun carter in lamiera.Nel posto di manovragli organi di comandodevono essere protetti,al fine di evitare l'azio-namento accidentale edevono essere segnala-te chiaramente le fun-zioni delle diverse leve.Quando sulla macchi-na siano utilizzate elet-trovalvole, come organidi comando, deve esse-re previsto un disposi-tivo di blocco, di colo-re rosso, posto sul qua-dro comandi.La presenza di comandi a "uomo pre-sente" (ovvero quando il funzionamento

della macchina non è possibile se l’ope-ratore ne abbandona i comandi) elimi-na il rischio di contatto ed il pericolo dicesoiamento da parte degli organi inmovimento.Nel lato posteriore della macchina, deveessere presente una griglia di protezioneo riparo, che impedisca il contatto con lecoclee da parte dell’operatore.I cilindri idraulici che sollevano braccie tamburo desilante, devono essere dota-ti di valvole di blocco o “para-cadute”,in piena efficienza.Deve essere presente una barra distan-ziatrice - incernierata sul lato di uscita

del nastro trasportatore (che consentela fuoriuscita del prodotto per l’alimen-tazione del bestiame) sui fianchi ester-ni della tramoggia - che impedisca all’o-peratore di avvicinarsi alla stessa.Va prevista la copertura con teli, anchegommati o reti, della parte superiore delnastro trasportatore per la distribuzio-ne della miscela alimentare al bestiame.Il tamburo desilante deve essere dotatodi una protezione fissa di almeno 3 mmdi spessore, di lamiera o di altro mate-riale di equivalente resistenza, che rico-pra completamente i coltelli lasciandoscoperto il solo fronte desilanteIl tamburo deve essere protetto lateral-mente da scudi rimovibili.Vedi note n.2,4,5,6 e 7 a pag. 29.Devono essere presenti dispositivi rego-lari per l’accesso alle postazioni sullamacchina e parapetti normali per posta-zioni e accessi in quota.

I RISCHI PIÙ FREQUENTI SONO: * azionamento accidentale degli organidi comando;* afferramento, trascinamento, contattocon organi in movimento e trasmissionedel moto;* caduta dell’operatore nella tramoggia;* contatto con le coclee in movimentonella parte posteriore della macchina;* cesoiamento tra bracci ad "L" e cassone;* contatto con il tamburo ed i coltellidesilanti;* contatto con il nastro trasportatore ela coclea;* rischio di schiacciamento durante leoperazioni di aggancio e sgancio degliattrezzi trainati e dei rimorchi;* ribaltamento e impennamento dellamacchina; * caduta nella fase di salita e discesa delmezzo;* schizzi d’olio ad alta pressione;* investimento della macchina durantele operazioni di manovra;* polvere, rumori e vibrazioni.!

Operatore che viene travolto da unatramoggia nel tentativo di sbloccarla senza

aver spento la macchina

LA SICUREZZA NEL LAVORO / MACCHINE

Carri miscelatori desilatori

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Zona posterioredel carro conaccesso protettoalle coclee.(Fonte: RegionePiemonte)

Zona posterioredel carro con accesso alle coclee libere, non protette.(Fonte: RegionePiemonte)

Leggere edosservare at-tentamentequanto indi-cato sul l i -bretto d’uso emanutenzio-

ne fornito dal costrutto-re ed effettuare l’ordina-ria manutenzione.

Rispettare laportata e lapressione am-missibile deicircuiti idraulici.

In caso di mac-chine dotate digru di caricooppure con ilbraccio desila-tore a lza to ,prestare atten-

zione al rischio di contattocon linee elettriche aeree.

Qu a n d o l amacch ina èparcheggiatausare sempre isupporti perassicurarne lastabilità

Nel caso d’in-tervento sullamacchina, lecoclee devonoessere ferme,i l m o to respento e la

chiave disinserita.Attenzione alle inerzie de-gli organi in movimento

Pa r t i c o l a r iprecauzionisono da adot-tare in caso diaccesso all’in-terno del cas-sone, per so-

stituzione di lame e coltellidel dispositivo di miscela-zione, considerando il ri-schio di pizzicamento traparti fisse e mobili dellamacchina

Non devonoesserci perso-ne o animalinella zona dimanovra e dilavoro vietan-do ogni sosta

nel raggio d’azione dellamacchina durante il suofunzionamento. Non so-

stare tra trattrice e macchi-na.

At te n z i o n ed u ra n te l eoperazioni dicollegamento,r i s c h i o d is c h i a c c i a -m e n to t ra

‘gancio di traino’ e ‘occhio-ne del timone’,

INOLTRE:Verificare in caso di carritrainati, la compatibilità conle trattrici.Prestare molta attenzionee seguire le precauzioni delmanuale d’uso, durante leoperazioni di disintasa-mento;Caricare la macchina condispositivi idonei.Apporre segnali di perico-lo nelle immediate vicinan-ze delle zone a rischio.Valutare il pericolo di solle-vamento della barra di trai-no durante il carico delleballe.

Evitare assolutamente di...Comportamento correttoUsare un albero cardanico eprese di forza senza protezioniin buone condizioni, non ri-spettare il senso di rotazione edil numero dei giri.

Far utilizzare la macchina dapiù persone (previsto un solooperatore) o con persone vici-no alla zona di taglio/carico (intal caso bloccare la macchina).

Sostare al di sotto ed in prossi-mità del braccio fresante e del-la fresa con macchina funzio-nante e/o trattrice in moto (lachiave va sempre tolta dal qua-dro comandi).

Sostare in prossimità dell’aper-tura di distribuzione del mangi-me, dove funziona il nastro tra-sportatore, quando la macchi-na sta lavorando.

Avvicinarsi alla tramoggia (adesempio per aggiungere inte-gratori all’insilato) durante ilfunzionamento delle coclee. Inquesto caso: spegnere il moto-re, togliere la chiave, ed atten-dere che le coclee siano ferme!

Sostare tra il trat-tore e la macchi-na durante il lavo-ro e di salire suldispositivo di cari-co e/o utilizzarlocome apparec-

chio di sollevamento.

Sostare su di un silo e di ope-rare da piani di lavoro adia-centi al bordo superiore del-la tramoggia o al di sopra del-la macchina.

Sostare durante la manuten-zione al di sotto dei bracci ad“L” alzati senza avere inseritole barre di blocco alle cer-niere o attivato i dispositivi diblocco sui cilindri idraulici(spegnere sempre il moto-

re e togliere la chiave!).

Riferimenti normativi specifici

➢ prEN 703:2003Macchine agricole

Carri desilatori-miscelatori e/o trinciatorie distributrici di mangime

Sicurezza.Calzatura di sicurezzaobbligatoria

Protezione obbligatoriadell’udito

Protezione obbligatoriadel corpo

Guanti di protezioneobbligatoria

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

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Le piattaforme semoventi per laraccolta della frutta (PSRF), sonomacchine impiegate per accogliere

sulle proprie piattaforme, a volte eleva-bili, gli operatori addetti alla raccolta ecernita della frutta e alla potatura dellepiante.Queste macchine possono essere di tipotrainato dalla trattrice o semovente e que-st’ultima tipologia è sicuramente la piùdiffusa.In particolare le piattaforme di lavoro devo-no essere provviste di:! idonei accessi con scale e maniglie anorma;! cancelli mobili, nelle aperture delle zonedi accesso alle piattaforme, telescopici sein corrispondenza di aperture di piat-taforme estensibili lateralmente; ! parapetto normale avente altezza dalpiano di calpestio pari ad almeno un metrocon corrente intermedio;! fascia fermapiede che può essere instal-lata non a piombo con il parapetto, ma inposizione opportunamente avanzata rispet-to al medesimo;! superfici piane antisci-volo in grado di consenti-re lo scolo dei liquidi;! attacchi per le cinture disicurezza;! dispositivo acustico disegnale di avviamento delmotore;Sulla macchina ad eleva-zione idraulica devono inol-tre essere presenti:! dispositivi che impedi-scono l’innalzamento o ladiscesa della pedana idrau-lica, se è inserita la mar-cia veloce e viceversa, chenon consentano l’inseri-mento della marcia velo-

ce se la pedana è alzata;! arresto di emergenza in grado di inter-rompere la discesa delle pedane, e valvo-le di blocco sui cilindri idraulici;! dispositivo a griglia in grado di blocca-re mediante valvole la discesa della piat-taforma, quando un operatore si trovainavvertitamente al di sotto.Il movimento “a pantografo” della guida delsollevamento della piattaforma, deve esse-re protetto da teli autoavvolgibili.L’avviamento del carro non deve esserepossibile con la marcia inserita. Le leve dei distributori idraulici della mac-china devono essere del tipo “a uomo pre-sente” e quelle azionanti il sollevamentodelle pedane, se presenti in forma sdop-piata sulla piattaforma e a terra, non devo-no poter essere utilizzate contempora-neamente. Esse devono anche avere una protezionecontro gli urti accidentali.In corrispondenza delle piattaforme devo-no essere presenti targhette indicanti: laportata massima ed il numero delle per-sone che possono accedervi, la pressione

in bar dei pneumatici e bande nere e gial-le inclinate di 45°, indicanti la possibiletraslazione all’esterno delle pedane.I pedali per lo sganciamento e la fuoriu-scita delle piattaforme devono essere pro-tetti dagli inserimenti accidentali.Deve essere presente un dispositivo cherileva l’inclinazione, con avvisatore lumi-noso e acustico.Le cinghie di trasmissione del motore edel compressore pneumatico, devono esse-re segregate e protette.Il terminale di scarico dei gas presentan-do elevate temperature, se situato in zonaaccessibile, deve essere protetto da unagriglia metallica.La batteria deve essere collocata in zonasicura o protetta dalle intemperie.

I RISCHI PIÙ FREQUENTI SONO: * caduta dall’alto;* scivolamento durante le fasi di salita ediscesa e sulle pedane, per instabilità do-vuta all’altezza e alle superfici che si im-brattano di olio, frutta, ecc; diventandoestremamente sdrucciolevoli;* schiacciamento dei lavoratori che sitrovano al di sotto della pedana elevabile eschiacciamento degli arti superiori neimovimenti a pantografo ,durante la di-scesa e salita delle piattaforme;* perdita di stabilità per ribaltamento acausa dell’ azionamento accidentale delleleve, quando la macchina è dotata di mu-letto o di piattaforma elevabile; * contatto con elementi mobili;* investimento per avviamenti incon-trollati,* posture errate degli operatori;* contatto con agenti chimici;* movimentazione manuale dei carichi emovimenti ripetitivi;* ustioni ed esposizione a gas di scarico;* rumore e vibrazioni. "Condizioni operative scarsamente stabili.

LA SICUREZZA NEL LAVORO / MACCHINE

Carri raccolta frutta

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Calzature di sicurezzaobbligatoria

Protezione obbligatoriadell’udito

Protezione obbligatoriadel corpo

Guanti di protezioneobbligatoria

Riferimentinormativi specifici

➢ Lettera circolare9.10.92 - Chiarimentitecnici per le macchine

raccoglifrutta.➢ Circolare n. 9

del 12.1.01 - Riflessi sul sistema dei collaudi

e delle verifiche di talune attrezzature di

lavoro derivanti dalle disposizioni

del D.P.R. 24 luglio 1996, n. 459

e dell'art. 46 della L. 24

aprile 1998, n. 128.

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

Pedale per la traslazione laterale della

pedana protetto dall’azionamento. (Foto Di Martino)

Pedale per la traslazione laterale della pedana non protetto .(Foto Di Martino)

Leggere ed osservare at-tentamente quanto indica-to sul libretto d’uso e ma-nutenzione fornito dal co-struttore ed effettuare l’or-dinaria manutenzione.

Accertarsi della presenza dilinee elettriche verificandoche la macchina passi age-volmente sotto i cavi.

Usare sempre i supporti perassicurare la stabilità dellamacchina quando è par-cheggiata.

Stare lontani dalle superficicalde (motore, collettore discarico dei gas, ecc.).

Ripristinare immediatamentei teli di protezione del panto-grafo quando si rompono (ri-schio di rischio di schiaccia-mento).

INOLTRE:Prima di iniziare il lavoro controllare il ter-reno e le sue condizioni, per determina-re i punti pericolosi e le più opportunemodalità di lavoro.Informare gli operatori dei vari comandi ecomunque degli arresti e pulsanti di bloc-co e di emergenza.Durante il lavoro i cancelli della piattafor-ma devono rimanere chiusi.Non caricare più persone di quelle previ-ste dalle norme d’uso della macchina.

Evitare assolutamente di...Comportamento correttoOperare in situazioni di ecces-siva pendenza o in condizionicritiche del terreno (terreni ar-gillosi bagnati).

Usare impropriamente lamacchina, sia su terreno azien-dale che su strada, evitando diusare il parapetto come “gradi-no” per poter raggiungeremaggiori altezze.Salire sulla macchina arrampi-

candosi in zone non idonee (usare sempregli accessi previsti).

Sostare in prossi-mità:- della piattaformaelevabile, - della piattaforma“spostabile” late-ralmente,

- del meccanismo di movimento (cinema-tismo) “a pantografo”.,per il pericolo di schiacciamento, investi-mento e/o cesoiamento.

INOLTRE EVITARE DI:Scaricare i cassoni (bins) su terreno nonpianeggiante.Effettuare i trasferimenti con forche e piat-taforma alzate, con altre persone a bordo,oltre al conducente.Comandare, in caso di piattaforme traina-te, il trattore dalla piattaforma tramite pro-lungamenti dei comandi (ad esempio conuna prolunga per sterzare il volante).

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I tipi più diffusi e usati sono costi-tuiti da una tramoggia nellaquale vengono caricati i pro-

dotti da distribuire. Tale tramoggiaè dotata di agitatori e di aperturesul fondo, per la distribuzione incampo di concime minerale solido,sotto forma granulare o polveru-lenta.Lo spandiconcime è costituito dauna tramoggia di carico fissa, all'in-terno della quale, in certi casi, si tro-va una pala rotante che serve a smi-nuzzare eventuali blocchi di conci-me ed una sottostante apertura perla discesa del prodotto sulle pale.Sotto la tramoggia vi è la parte mobi-le, rotante attorno ad un asse verti-cale, generalmente costituita da unoo più piatti circolari e da un certonumero di palette appositamentesagomate, per ottenere lo spandi-mento.Vedi note n. 1, 2, 3 e 8 di pag. 29Gli organi di distribuzione (palerotanti o bracci oscillanti) devonoessere protette su tutti i lati da bar-riere sovrapposte, sopra e sotto icomponenti di distribuzione che non

interferiscano con la funzionalitàdella macchina, ma che impedisca-no il contatto con l’operatore.L’agitatore di alimentazione all’in-terno della tramoggia deve avere unriparo, generalmente costituito darete metallica, attraverso il quale ilconcime può passare.

I RISCHI PIÙ FREQUENTI SONO: * schiacciamento in fase di attac-co e stacco alla trattrice;

* investimento a causa dell’in-stabilità della macchina, dopoche questa è stata scollegata dal-la trattrice;* impigliamento agli agitatoriall’interno della tramoggia;* trascinamento per contatto congli organi in rotazione della distri-butori del concime;* proiezione di materiale o di par-te degli utensili rotti.!

Carri spandiconcime

Operazione sbagliata da parte dell’operatore

che interviene conun bastone

nella tramoggia, non protetto

da griglia, di unspandiconcime.

LA SICUREZZA NEL LAVORO / MACCHINE

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Riferimenti normativi specifici

➢ prEN 14017:2000 e 2002 -

Macchine agricole e forestali - Distributori

di concimi solidi - Sicurezza.

Griglia diprotezione nella tramoggia di carico.(Foto Di Martino)

Protezioniapplicate agliorganidistributori.(Foto Di Martino)

Calzatura di sicurezzaobbligatoria

Protezione obbligatoriadell’udito

Protezione obbligatoriadel corpo

Guanti di protezioneobbligatoria

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

Leggere ed osservare attenta-mente quanto indicato sul li-bretto d’uso e manutenzionefornito dal costruttore ed ef-fettuare l’ordinaria manuten-zione.

Durante le operazioni di cari-co della tramoggia e nel casodi necessità di intervento sullamacchina, le parti in movi-mento devono essere ferme,il motore della trattrice spen-to e la chiave disinserita.

Attenzione alle inerzie degli organi in mo-vimento

Non vi siano persone o animalinella zona di manovra e di la-voro vietando ogni sosta nelraggio d’azione della macchi-na durante il suo funziona-mento.Non sostare tra trattrice e

macchina.

Prestare attenzione alle trasmissioni ed aimanovellismi in movimento, pericolo dicontatto e schiacciamento.

Attenzione durante le opera-zioni di collegamento.Rischio di schiacciamento tragli attacchi ed i supporti delsollevatore idraulico.

INOLTRE.:Rispettare le masse ammissibili della trat-trice riguardo le attrezzature a sbalzo e re-lative zavorre.Per il carico del concime utilizzare delleidonee attrezzature ausiliarie (ad esempioun caricatore frontale) se l’altezza di cari-co è superiore a 1250 mmConsiderare le differenti altezze di lavoroper le quali la macchina è destinata.Verificare la compatibilità della macchinacon le trattrici.

Evitare assolutamente di...Comportamento correttoUsare un albero cardanico eprese di forza senza protezio-ni in buone condizioni. Non ri-spettare il senso di rotazioneed il numero dei giri.

Avvicinarsi agli organi in movi-mento della macchina per ef-fettuare le operazioni di rego-lazione con trasmissione inse-rita e motore in moto !!! Evitare di indossare abiti conparti svolazzanti (portare ela-

stici ai polsi e caviglie).

Far rimanere le persone nellevicinanze della macchina du-rante la lavorazione (pericolo diproiezione di materiale).

Sostare durante la manuten-zione al di sotto dello spandi-concime mantenuto alzato dalsollevatore idraulico della trat-trice, senza avere inserito iblocchi di sostegno alla mac-china.

INOLTRE EVITARE DI:Sostare sotto grossi sacchi di concime chesi potrebbero rompere ed investire l’opera-tore.Lasciare la macchina incustodita e in luoghiinadatti (forti pendenza o rimessata in ma-niera instabile) quando non utilizzata.Sovraccaricare la tramoggia di concime.

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S ono macchine operatrici, ditipo trainato, idonee alla distri-buzione del letame e della pol-

lina.Esistono diversi modelli che si dif-ferenziano sostanzialmente per ilsistema di spargimento e per le moda-lità di convogliamento del materiale.Il letame è avviato agli organi di distri-buzione mediante nastri trasporta-tori, coclee poste sul fondo del pia-nale, o sponde mobili. Il sistema dispargimento può avvenire con roto-ri verticali od orizzontali posiziona-ti posteriormente al carro, oppuremediante disco alettato verticaleposto anteriormente al carro.Ai fini della sicurezza, per quanto irotori verticali e orizzontali non pos-sano essere protetti, il distributorea disco alettato deve essere ricoper-to da un carter in modo da evitarecontatti accidentali.Gli spandiletame con dispositivo dilancio nel lato posteriore, devonoessere dotati di una griglia di prote-zione per proteggere l’operatore dallancio di oggetti; detta griglia deveavere la stessa larghezza del casso-ne ed una altezza minima da terram 2,60. In caso di rotori ad asse oriz-zontale, deve essere presente un dispo-sitivo di protezione (pannello, fogliodi lamiera o telo) posto di fronte eper tutta la larghezza del rotore supe-riore.Le catene e le relative ruote dentate,che trasmettono il moto al traspor-tatore, devono essere inaccessibili,

in modo da evitare impigliamenti e/otrascinamenti.Gli alberi di trasmissione posti sottoil cassone devono essere protetti

Quando la parte superiore della spon-da del cassone della macchina è apiù di 1,5 m da terra, deve essere pre-visto un mezzo di accesso. Vedi note n. 1, 2, 3, 4, 5, 6 e 7 di pag. 29.

I RISCHI PIÙ FREQUENTI SONO:* ribaltamento;* impigliamenti e trascinamento dalla

presa di potenza, negli organi rotantiposti all’interno del carro e nell’organospanditore (nel caso di carro a spandi-mento posteriore) quando non sonoprotetti;* investimento da parte di materialeorganico lanciato dalla macchina;* rischi di natura biologica, per con-tatto con deiezioni animali e sostanzaorganica;* mancato sincronismo tra opera-tori, nelle fasi di aggancio e sganciodella macchina e rischio di schiac-ciamento. !

Carri spandiletame

LA SICUREZZA NEL LAVORO / MACCHINE

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Riferimentinormativi specifici

➢ UNI EN 690:1997

Macchine agricole

– Spandiletame – Sicurezza

Carrospandiletamecon protezioneper la fase ditrasporto sul campo.(Foto Di Martino)

Carrospandiletameposterioresenzaprotezione.(Foto Di Martino)

Calzature disicurezza

Protezioneobbligatoria

Protezione obbligatoriadel corpo

Guanti di pro-tezione

Protezione obbligatoriadelle vie respiratorie

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI

Leggere ed osservare atten-tamente quanto indicato sullibretto d’uso e manutenzio-ne, fornito dal costruttore edeffettuare l’ordinaria manu-tenzione.

Nel caso sia necessario inter-venire sulla macchina, ( peresempio entrando nel casso-ne) le parti in movimento de-vono essere ferme, il motoredella trattrice spento e la chia-ve disinserita.

Attenzione alle inerzie degli organi in movimento.

Accertarsi che non vi sianopersone o animali nella zonadi manovra e di lavoro, vietan-do ogni sosta nel raggio d’a-zione della macchina duranteil suo funzionamento.Non sostare tra trattrice

e macchina.

Prestare attenzione durante leoperazioni di collegamento.Rischio di schiacciamento tragancio di traino e “occhione”del timone.

Usare sempre i supporti perassicurare la stabilità quandola macchina è parcheggiata.

INOLTRE.:Verificare la compatibilità della macchinacon le trattrici.Eliminare gli intasamenti secondo le pre-scrizioni indicate nel manuale.Valutare le influenze sulla manovrabilità, sel’equilibrio dello spandiletame non è per-fetto, quando è parzialmente caricato.

Evitare assolutamente di...Comportamento correttoUsare un albero cardanico eprese di forza senza protezio-ni in buone condizioni.Non rispettare il senso di rota-zione ed il numero dei giri.

Avvicinarsi agli organi in movi-mento della macchina ed allecatene di trascinamento - chesi trovano al di sotto del casso-ne di carico ed in prossimitàdegli organi spanditori - per ef-fettuare le regolazione, con tra-

smissione inserita e motore in moto !!! Indossare abiti con parti “svolazzanti” (por-tare elastici ai polsi ed alle caviglie).

Rimuovere i cartere i ripari (dopo laregolazione e ma-nutenzione devo-no essere di nuo-vo ripristinati) poi-chè all’interno si

trovano gruppi complessi di cinghie e ca-scate di ingranaggi, dove è molto facile il tra-scinamento di vestiti e contatti con l’opera-tore.

Fumare e man-giare durante il la-voro.

Calzature di sicurezzaobbligatoria

Protezione obbligatoriadell’udito

Protezione obbligatoriadel corpo

Guanti di protezioneobbligatoria

Protezione obbligatoriadelle vie respiratorie

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

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Q ueste macchine vengono impie-gate per la distribuzione dei con-cimi organici liquidi (comune-

mente chiamati liquami).Sono costituite da un telaio rimorchioa uno o più assi sul quale è installata unacisterna che, per effetto della depres-sione generata da una pompa esterna,aspira i liquami per il carico e per effet-to di pressione sempre generato dallapompa nel serbatoio, effettua lo scaricodel prodotto consentendone lo spandi-mento.Pertanto queste macchine sono sogget-te ad una normativa che prevede omo-logazioni e relativi collaudi del serba-toio e depressore, gli esiti favorevoli deicollaudi devono essere annotati su appo-sito libretto.Vedi nota n. 1. 6 e 2 a pag. 29

Devono essere previsti a bordocunei stabilizzatori da inserirequando la macchina è ferma.Il serbatoio deve essere dotato diuna o più aperture per la pulizia,ma se queste sono a misura d’uo-mo (maggiore di 400 millimetridi diametro) devono essere dota-te di una grata rimovibile solo permezzo di attrezzi.Il coperchio superiore del serba-toio deve avere un dispositivo cheimpedisca la chiusura acciden-tale e se è a comando idraulico,deve poter essere comandato dal-la trattrice.Nei serbatoi ad azionamento pneu-

matico, deve essere presente un dispo-sitivo che consenta lo sfiato di eventua-li pressioni prima del rilascio del mec-canismo di fermo, per evitare l’apertu-ra condizionata.I serbatoi di capacità maggiore di 6.000litri devono essere dotati di diaframmaantisbattimento.Deve essere presente un alloggiamentoche contenga i tubi flessibili per il riem-pimento della cisternaGli spandiliquame ad azionamento pneu-matico devono essere dotati di un mano-metro, che consenta la lettura della pres-sione di esercizio dalla posizione di gui-da della trattrice o della macchina semo-vente; inoltre devono essere dotati di unavalvola di sicurezza, per evitare che lapressione superi il 10% della pressioneammissibile.

Gli spandiliquame ad azionamento mec-canico, devono essere dotati di un dispo-sitivo che indichi il "troppo pieno" perimpedire la formazione di una sovra-pressione.Quando il braccio di spandimento vie-ne mosso, non deve estendersi in altez-za per oltre 4 metri; deve anche esserepresente un dispositivo, che consenta ilblocco in fase di trasporto.Vedi note n.4, 5 e 6 a pag. 29.

I RISCHI PIÙ FREQUENTI SONO:* esplosione o implosione della cisterna odi accessori (l’esplosione può avvenire perla fermentazione del contenuto, il cattivofunzionamento delle valvole di sfiato, con-tinue sollecitazioni di pressioni e depres-sioni, del serbatoio);* contatto accidentale con le linee elet-

triche;* impigliamento e trascina-mento da albero cardanico;* inalazione di gas e soffoca-mento all’interno del serbatoio(entrare solo con le dovute pre-cauzioni;* ribaltamento laterale del-la cisterna; * schiacciamento durante lefasi di attacco e stacco alla trat-trice;* investimento di materialeorganico lanciato dalla mac-china;* rischi di natura biologicaper contatto con deiezioni ani-mali e sostanza organica.!

Cisterne spandiliquame

Tenere sempre sotto controllo la pressione della botte

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LA SICUREZZA NEL LAVORO / MACCHINE

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Erpice rotante con

Leggere ed osservare attenta-mente quanto indicato sul li-bretto di uso e manutenzione,fornito dal costruttore ed effet-tuare l’ordinaria manutenzio-ne.

Accertarsi che non vi sianopersone o animali nella zona dimanovra e di lavoro vietandoogni sosta nel raggio d’azionedella macchina durante il suofunzionamento. Non sostaretra trattrice e macchina.

Prestare attenzione durante leoperazioni di collegamento.Rischio di schiacciamento tragancio di traino e “occhione”del timone.

Usare sempre i supporti perassicurare la stabilità dellamacchina quando è parcheg-giata.

Verificare la presenza di lineeelettriche aeree e valutare ilpossibile rischio di contatto,durante l’apertura del bracciodi spandimento.

Prima di scollegare le tubazio-ni idrauliche, occorre control-lare che il circuito non sia inpressione.

INOLTRE.:Svuotare i bracci di riempimento o di inie-zione dal loro contenuto, prima del tra-sporto, manutenzione o rimessa dellamacchina.Effettuare le obbligatorie visite periodichedei serbatoi, da parte degli enti preposti, edannotare su apposito libretto gli esiti.Svuotare i bracci di spargimento o iniezio-ne dopo il loro utilizzo.Eliminare i gas infiammabili dal serbatoioprima di eseguire interventi di saldatura.Effettuare i controlli periodici di pressuriz-zazione del serbatoio: controllo visivo di sal-dature, manometro, valvole di sicurezza.Verificare la compatibilità della macchinacon le trattrici.

Evitare assolutamente di...Comportamento correttoUsare un albero cardanico eprese di forza senza protezio-ni in buone condizioni Non rispettare il senso di rota-zione ed il numero dei giri.Avvicinarsi agli organi in movi-mento della macchina per ef-

fettuare le operazioni di regolazione contrasmissione inserita e motore in moto !!! Indossare abiti con parti svolazzanti (porta-re elastici ai polsi e caviglie).

Entrare nella cisterna ( peresempio per rimuovere partisolide all’interno del serbatoio)senza avere preso adeguateprecauzioni.Aprire il serbatoio senza averprima verificata la pressione.Non utilizzare il respiratore enon aver assicurata la presen-za di altra persona all’esternoper maggiore sicurezza..Attenzione al pericolo di in-tossicazione e avvelena-mento per la presenza di re-

sidui di liquame e gas pericolosi presen-ti all’interno della cisterna!

Utilizzare fiamme libere vi-cino all’attrezzatura, inquanto nel serbatoio ven-gono prodotti gas tossici edinfiammabili.

Mangiare durante il lavoro.

Tra scu ra re l epressioni di eser-cizio non control-lando il manome-tro (pericolo diesplosione o im-plosione).

Regolare in modo improprio la valvola di si-curezza, che non deve essere resa inattiva.

Fermare la macchina con serbatoio inpressione o non vuoto (rischio di pressuriz-zazione per fermentazione del contenuto).

INOLTRE EVITARE DI:Lasciare avvicinare persone in prossimitàdel raggio di azione della macchina.

Calzature di sicurezzaobbligatoria

Protezione obbligatoriadell’udito

Protezione obbligatoriadel corpo

Guanti di protezioneobbligatoria

Protezione obbligatoriadelle vie respiratorie

Protezione obbligatoriadegli occhi

Casco di protezioneobbligatoria

Protezione obbligatoriadel viso

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

Botte spandiletamecarente di accessoriindicatori di portata,pressione edadeguate valvole di sicurezza.(Foto Di Martino)

Riferimenti normativi specifici

➢ UNI EN 707:2001 - Macchine agricole – Spandiliquame - Sicurezza.

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Falciatrici

S ono macchine generalmentedi tipo portato o semiportatodalla trattrice, utilizzate per

il taglio dei foraggi in stelo ed il loroabbattimento sul terreno.Il taglio può essere effettuato attra-verso un’azione di cesoiamento tralama e controlama, nel caso delle fal-ciatrici ad asse orizzontale, o percontatto con elementi taglienti mos-si ad alta velocità, nel caso delle fal-ciatrici rotanti ad asse verticali.Le falciatrici rotative devono esseredotate di adeguate protezioni degliorgani rotanti falcianti, medianteripari fissi di costruzione robusta e diteli che consentano il passaggio delforaggio ma che trattengano il mate-riale proiettato (generalmente sassio parti di utensili rotti) non facil-mente eludibili e che non devonoessere rimossi senza l’ausilio di ido-nei attrezzi.Vedi note n. 2,3 e 8 a pag.29La macchina deve essere dotata diopportuni dispositivi di supporto perevitare, durante la fase di attacco, ilribaltamento o lo spostamento acci-dentaleLa macchina deve avere dei piedi disupporto per garantire la sua stabi-

lità quando è scollegata dalla trat-trice.Le falciatrici a lama e controlamaalternativa devono avere in dotazio-ne un coprilama in plastica, acciaioo legno da utilizzare come protezio-ne, durante il trasporto o la rimessadella macchina.

I RISCHI PIÙ FREQUENTI SONO: * schiacciamento per instabilità infase di attacco e/o distacco della mac-china alla trattrice;

* proiezione di fluidi in pressione;* contatto con parti mobili di tra-smissione in movimento;* schiacciamento per instabilità del-la macchina quando viene riposta erischio di caduta della barra “pieghe-vole”;* impigliamento, trascinamento lace-razioni, con organi e utensili di taglioin movimento;* proiezione di materiale ad elevatavelocità (sassi o parte di utensili rot-ti). !

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LA SICUREZZA NEL LAVORO / MACCHINE

(Foto Di Martino)

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Riferimenti normativi specifici➢ UNI EN 745:2002 - Macchine agricole –

Falciatrici rotative e trinciatrici – Sicurezza.

Falciatrice a lama econtrolama alternative.(Foto Di Martino)

Erpice rotante con

Leggere ed osservare attenta-mente quanto indicato sul li-bretto d’uso e manutenzionefornito dal costruttore ed effet-tuare l’ordinaria manutenzio-ne.

Nel caso d’intervento sullamacchina, le parti in movi-mento devono essere ferme, ilmotore della trattrice spento ela chiave disinserita. Attenzionealle inerzie degli organi in mo-vimento.

Accertarsi che non vi sianopersone o animali nella zonadi manovra e di lavoro vietan-do ogni sosta nel raggio d’a-zione della macchina duran-te il suo funzionamento.Non sostare tra trattrice

e macchina.

Attenzione durante le opera-zioni di collegamento, rischiodi schiacciamento tra gli attac-chi ed i supporti del sollevato-re idraulico.

Prima di scollegare le tubazio-ni idrauliche controllare che ilcircuito non sia in pressione.Per evitare un errato collega-mento dei tubi idraulici, le pre-se olio della trattrice e gli inne-sti rapidi della macchina, devo-

no essere dotate di un codice di riconosci-mento.

INOLTRE:Nell’utilizzo di queste macchine va postaparticolare attenzione alla coltura esistenteche, se alta, potrebbe nascondere piccolianimali.Verificare la compatibilità della falciatricecon le trattrici.Consentire l’uso della macchina solo a per-sonale autorizzato, nonché adeguatamen-te formato, e dotato di patente di guida B.Tenere le macchine pulite eliminando ma-teriali estranei (detriti, residui falciatura ecc.)che potrebbero danneggiarne il funziona-mento o arrecare danni all’operatore.

Evitare assolutamente di...Comportamento correttoUsare un albero cardanico eprese di forza senza protezio-ni in buone condizioni. Non ri-spettare il senso di rotazioneed il numero dei giri.

Stazionare la macchina primadi avere accertato la stabilitàdella barra e che essa sia pro-tetta da copribarra in gom-ma, acciaio o di altra natura.Durante la manutenzione pre-stare particolare attenzione al-

le lame di taglio.

Rimanere nelle vicinanze del-la macchina durante la lavora-zione (pericolo di proiezione dimateriale).

Avvicinarsi agli organi in mo-vimento della macchina,per effettuare le operazionidi regolazione, con trasmis-sione inserita e motore inmoto !!!Evitare di indossare abiti con

parti svolazzanti (portare elastici ai pol-si e caviglie).

INOLTRE EVITARE DI:Falciare erba o altre colture prima di esser-si assicurati che non nasconda persone oanimali.Sostituire utensili di taglio con altri non ori-ginali o non affidabili.

Calzature di sicurezzaobbligatoria

Protezione obbligatoriadell’udito

Protezione obbligatoriadel corpo

Guanti di protezioneobbligatoria

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

Falcia condizionatrice conrotori falcianti ad asse verticale

e con protezioni in telo.(Foto Di Martino)

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Q ueste macchine, generalmentedi tipo “portato” dalla trattrice,vengono impiegate per effettuare

lavori di preparazione del terreno allasemina.Con la loro azione dirompente sminuz-zano e livellano il terreno ed eliminanole erbe infestanti.Vengono anche impiegate per svolgerealtri tipi di lavoro: coprire e interraresemi già distribuiti, rompere la crostasuperficiale del terreno già seminato,rompere le superfici di prati permanenti.Le fresatrici o zappatrici, vengono ancheimpiegate per la lavorazione su stoppie,su sodo o per semina diretta. Gli utensili possono essere a forma dizappetta, di coltello o spuntone, a secon-da della funzione che sono chiamati acompiere. Spesso, tuttavia, si ha sullastessa macchina la presenza alternatadi utensili a zappetta ed a coltello.I comandi manuali devono rispettare lenorme di progettazione, sia per la lorocollocazione, sia per forze di aziona-mento, e per segni grafici. Le leve di rego-lazione ad esempio dovranno esseredistanti dagli organi di movimento e inrotazione (albero cardanico).La profondità di lavorazione deve poteressere regolata dal posto di guida o daterra, lontano dagli organi di movimento.Devono essere presenti ripari e barrie-re resistenti, in grado di segregare e pro-teggere gli organi di trasmissione. Gli utensili devono essere racchiusi dascudi, carter e barre distanziatici da tut-ti i lati.

Le macchine a elementi ribaltabili, pos-sono avere tale comando di movimen-to manuale o motorizzato; in quest’ul-timo caso il comando deve essere di tipoad “azione sostenuta” ed il pulsante, deveessere collocato esternamente alla zonadi movimentazione.Vedi note n. 2, 6 e 8 a pag. 29

I RISCHI PIÙ FREQUENTI SONO:* schiacciamento in fase di attacco e/ostacco della macchina alla trattrice;* contatto con parti mobili di trasmis-sione e impigliamento nelle parti rotan-ti (albero cardanico);

* contatto, taglio, cesoiamento con uten-sili da lavoro in movimento;* impigliamento, trascinamento, avvol-gimento per contatto di abiti o del corpo,con organi in movimento della mac-china;* schiacciamento dovuto da instabilitàe caduta della macchina, quando vienescollegata dalla trattrice e posta in rimes-sa;* schiacciamento dovuto alla caduta deglielementi ripiegabili della macchina; * proiezione di materiale (lancio di ter-ra, sassi, o parti di utensili rotti); * proiezioni di fluidi in pressione. !

Persona avvicinatasi alla macchina investita da materiali proiettati dalle parti rotanti

LA SICUREZZA NEL LAVORO / MACCHINE

Erpici rotantie fresatrici

(Fot

o D

i Mar

tino)

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Riferimenti normativi specifici➢ UNI EN 708:2002 - Macchine agricole

- Macchine per la lavorazione del terreno con attrezzi azionati - Sicurezza.

Erpice rotante con protezione.(Foto Di Martino)

Erpice rotante con

Leggere ed osservare attenta-mente quanto indicato sul li-bretto d’uso e manutenzionefornito dal costruttore ed effet-tuare l’ordinaria manutenzio-ne.

Nel caso d’intervento sullamacchina, le parti in movi-mento devono essere ferme, ilmotore della trattrice spento ela chiave disinserita. Attenzio-ne alle inerzie degli organi inmovimento.

Accertarsi che non vi sianopersone o animali nella zona dimanovra e di lavoro, vietandoogni sosta nel raggio d’azionedella macchina durante il suofunzionamento. Non sostaretra trattrice e macchina.

Prestare attenzione alle trasmissioni e ma-novellismi in movimento (pericolo di con-

tatto e schiacciamento).

Attenzione durante le opera-zioni di collegamento, rischio dischiacciamento tra gancio ditraino e “occhione” del timone.

Prima di scollegare le tubazio-ni idrauliche occorre controlla-re che il circuito non sia in pres-sione. Per evitare un errato col-legamento dei tubi idraulici, leprese olio della trattrice e gli in-nesti rapidi della macchina de-

vono essere dotate di un codice di ricono-scimento.Prestare attenzione alle aperture degli ele-menti ripiegabili. Non sostare nelle zonesottostanti il raggio di apertura

INOLTRE:Durante gli spostamenti gli utensili, i coltellie le zappe degli elementi mobili, vanno pro-tetti da apposite griglie.Verificare la compatibilità della macchinacon le trattrici.Rispettare, riguardo le attrezzature a sbal-zo, le masse ammissibili della trattrice e lerelative zavorre.

Evitare assolutamente di...Comportamento correttoUsare un albero cardanico eprese di forza senza protezio-ni in buone condizioni.Rispettare sempre il senso di

rotazione ed il numero dei giri.

Avvicinarsi agli organi in movi-mento della macchina per ef-fettuare le operazioni di rego-lazione con trasmissione inse-rita e motore in moto. Evitare di indossare abiti conparti svolazzanti (portare ela-

stici ai polsi e caviglie).

Consentire a persone di rima-nere nelle vicinanze dellamacchina durante la lavora-zione (pericolo di proiezione dimateriale).

Staccare la macchina dallatrattrice senza prima averlastabilizzata su terreno pianeg-giante e averla bloccata conopportuni cunei o dispositivi disupporto.

Sostare durante la manuten-zione al di sotto degli elemen-ti ripiegabili alzati, senza avereinserito le barre di blocco allecerniere.

INOLTRE EVITARE DI:Lasciare la macchina incustodita ed in luo-ghi inadatti (forti pendenze o rimessata inmaniera instabile e con gli utensili non pro-tetti) quando non utilizzata.Sostituire gli utensili di lavoro con altri, nonoriginali o non affidabili.

Calzature di sicurezzaobbligatoria

Protezione obbligatoriadell’udito

Protezione obbligatoriadel corpo

Guanti di protezioneobbligatoria

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

Erpice rotante senza protezioni.(Foto Di Martino)

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Le macchine per i trattamenti an-tiparassitari generalmente ne-bulizzano il liquido che contie-

ne la soluzione acqua-prodotti fitosa-nitari in gocce, provvedendo a distri-buirlo sulle colture alle quali deve es-sere effettuato il trattamento.Possono essere:

- irroratrici a barra per trattamenti fi-tosanitari, fertilizzanti e diserbanti alterreno ed alle colture erbacee;- irroratrici ad aereoconvezione (ato-mizzatori) per trattamenti fitosanita-ri, fertilizzanti e fitoregolatori gene-ralmente alle colture arboree.Ai fini della sicurezza le macchine ir-

roratrici non presentano particolaririschi di infortunio, in riferimento al-la meccanica, ma alla gestione delprodotto impiegato per la difesa allacoltura.La ventola generatrice d’aria deve es-sere completamente protetta da unagriglia metallica, in modo da non po-terla raggiungere con le dita, anchenel lato dove sono alloggiati gli ugel-li.Il tappo del serbatoio deve garantirela tenuta mentre il predellino di ser-vizio, per agevolare l’operatore alleoperazioni di carico, deve essere anorma.Deve esserci un indicatore di livello diriempimento della cisterna.Il dispositivo di scarico deve avere ol-tre al tappo di chiusura una valvola asaracinesca - per evitare pericolosecontaminazioni - protetta dagli urtiaccidentali (potrebbe aprirsi durantegli spostamenti, perdendo tutto il pro-dotto fitosanitario).La leva del cambio meccanico che va-ria il numero dei giri della ventola, de-ve essere collocata in zona sicura enon in prossimità del vano della ven-tola (come avviene in alcuni modelli).Vedi note n.2, 3, 4, e 6 a pag. 29Deve essere presente una tanica di ac-qua pulita di 10-12 litri, dotata di ru-binetto, da usare in caso di contami-

Macchine per la difesadelle colture

LA SICUREZZA NEL LAVORO / MACCHINE(F

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Erpice rotante con

Leggere ed osservare attenta-mente quanto indicato sul li-bretto d’uso e manutenzionefornito dal costruttore ed effet-tuare l’ordinaria manutenzione.

Rispettare la portata e la pres-sione ammissibile dei circuitiidraulici.

Nel caso d’intervento sullamacchina, le parti in movimen-to devono essere ferme, il mo-tore della trattrice spento e lachiave disinserita. Attenzionealle inerzie degli organi in mo-vimento.

Accertarsi che non vi sianopersone o animali nella zona dimanovra e di lavoro, vietandoogni sosta nel raggio d’azionedella macchina durante il suofunzionamento. Non sostaretra trattrice e macchina.

Attenzione durante le opera-zioni di collegamento per il ri-schio di schiacciamento tragancio di traino e “occhione”del timone

Prestare attenzione alle aper-ture delle barre da diserbo.Non sostare nelle zone sotto-stanti il raggio di apertura.

Verificare, durante l’aperturadelle barre da diserbo, la pre-senza di linee elettriche aereee valutare il possibile rischio dicontatto.

Prima di scollegare le tubazio-ni idrauliche, controllare che ilcircuito non sia in pressione.Per evitare un errato collega-mento dei tubi idraulici, le pre-se olio della trattrice e gli inne-sti rapidi della macchina devo-

no essere dotate di un codice di riconosci-mento.

INOLTREVerificare la compatibilità con le trattriciTenere le macchine pulite eliminando ma-teriali estranei (detriti, residui di miscelaecc.) che potrebbero danneggiarne il fun-zionamento o arrecare danni all’operatore.

Evitare assolutamente di...Comportamento correttoUsare un albero cardanico e

prese di forza senza protezio-ni in buone condizioni. Non ri-spettare il senso di rotazioneed il numero dei giri.

Fumare e mangia-re durante le ope-razioni di tratta-mento.

Salire sul predellino della mac-china durante gli spostamenti,(pericolo di caduta).

Entrare nella cisterna (perico-lo di intossicazione e avvelena-mento).

Portare in prossimità del postodi guida i comandi meccanicidella macchina, se le tubazio-ni flessibili ad alta pressionenon sono protette da guaine. I tubi si potrebbero rompere egetti ad alta pressione di vele-

no potrebbero investire l’operatore. Sareb-be auspicabile adottare comandi elettrici inmodo da evitare il passaggio del liquido at-traverso i comandi vicini all’operatore.

Avvicinarsi agli organi in mo-vimento della macchina, pereffettuare le operazioni diregolazione, con trasmissio-ne inserita e motore in mo-to. Evitare di indossare abiticon parti svolazzanti (porta-

re elastici ai polsi e caviglie).

INOLTRE EVITARE DI:Operare in condizioni meteorologiche nonadeguate (presenza di vento).Preparare le miscele e distribuire i prodottisenza l’utilizzo di dispositivi di protezioni in-dividuali.Sovraccaricare la macchina oltre il limiteconsentito.

Ventola con protezione

inadeguata.(Foto Di Martino)

nazione con i veleni degli occhi edella pelle.Devono essere presenti sullamacchina cunei di blocco da uti-lizzare durante le operazioni diattacco e stacco con la trattrice enon solo quando il terreno è inpendenza o vi sono delle asperità.Infatti, il liquido contenuto all’in-terno della cisterna ondeggiandoprovoca pericolose oscillazioni.Deve essere presente un mano-metro con, segnalata da diversocolore, la zona massima di pres-sione.Deve essere presente un disposi-tivo di lavaggio del circuito.

Ventola conprotezione.(Foto Di Martino)

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I RISCHI PIÙ FREQUENTI SONO:* schiacciamento nelle fasi di attaccoe stacco della macchina alla trattrice,attenzione ai liquidi presenti nel ser-batoio, che creano pericolose instabi-lità;* getti in pressio-ne (miscela irro-rante) e contattocon gli organi inm o v i m e n t o ,durante la fase diirrorazione;* contatto consostanze pericolo-se in fase di (cari-co/scarico irrora-zione dei prodotti,ecc.);* contaminazio-ne per proiezionedi liquidi in pres-sione, dovuti a rot-tura dei tubi fles-sibili, specie quel-li vicino all’opera-tore se i comandi

sono portati vicino al posto di guida;* possibile soffocamento (nel caso dicisterne di grosse dimensioni) se l’o-peratore entra all’interno del serbatoiosenza le dovute precauzioni e sicurez-ze (non si dovrebbe mai entrare all’in-

terno del serbatoio);* scivolamenti e cadute dalle posta-zioni di servizio, durante il carico del-la cisterna;* investimenti di persone durante leoperazioni di manovra. !

Calzature di sicurezzaobbligatoria

Protezione obbligatoriadell’udito

Protezione obbligatoriadel corpo

Guanti di protezioneobbligatoria

Protezione obbligatoriadelle vie respiratorie

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

Riferimenti normativi specifici➢ UNI EN 907:1998 - Macchine agricole e forestali - Irroratrici e distributori di concimi liquidi.

➢ Pr EN 12761-1:2000 - Irroratrici e distributori di concimi liquidi - Protezione dell’ambiente – Parte 1: Generalità.➢ Pr EN 12761-2:2000 - Parte 2: Irroratrici per colture basse.

➢ Pr EN 12761-3:2000 - Parte 3: Nebulizzatrici.

LA SICUREZZA NEL LAVORO / MACCHINE

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Sono macchine generalmentesemoventi che eseguono le ope-razioni di mietitura e trebbiatura

di cereali, leguminose e similari; sonoquindi raccoglitrici mobili destina-te alle piante da granella.Una certa diffusione, specialmentenelle zone collinari, hanno i model-li “autolivellanti” nei quali, tramitedispositivi azionati da servocoman-di idraulici, è possibile mantenerein orizzontale i sistemi di separa-zione e pulizia del prodotto, ancheprocedendo su terreni in pendenza.Vedi nota n. 1 a pag. 29

Quando il posto dell’operatore è equi-paggiato di una cabina, ci deve esse-re almeno un’uscita di sicurezza chenon deve trovarsi sullo stesso latodell’entrata.Quando la macchina non è dotata dicabina, deve essere presente una retedi protezione della coclea sottostanteil posto di guida.Deve essere garantita una buona visi-bilità e la macchina deve essere dota-ta di specchietti retrovisori.Nel posto di manovra gli organi dicomando e l’avviamento devono esse-re protetti, per evitare l'azionamen-to accidentale, e devono essere segna-late chiaramente le funzioni delleleve (non deve essere possibile l’av-viamento quando è inserita la tra-smissione).L’arresto del motore deve avvenirecon un dispositivo che non richiedaun’azione manuale sostenuta.I comandi manuali devono rispetta-re le norme di progettazione in basealla loro collocazione, forze di azio-namento, segni grafici di identifica-

zione.La presenza di comandi a "uomo pre-sente" (ovvero quando il funziona-mento della macchina non è possi-bile se l’operatore abbandona i coman-di) elimina il rischio di contatto edil pericolo di cesoiamento da partedegli organi in movimento.

La macchina deve essere munita distruttura di protezione contro il ribal-tamento, che deve garantire al con-ducente un adeguato volume limitedi deformazione (DLV) ed il sediledeve portare una cintura di sicurez-za o dispositivo equivalente. Un estin-tore deve essere presente vicino alposto di guida e al vano motore.Vedi nota n. 5 a pag. 29

La batteria deve essere bloccata perrimanere in posizione, anche se lamacchina si ribalta.I morsetti non collegati a massa devo-no essere protetti contro il contat-to involontario.I componenti, le tubazioni rigide eflessibili in pressione devono esseresituati o protetti in maniera tale che,in caso di rottura, il fluido non pos-sa essere proiettato direttamente sul-l’operatore, quando si trova nellaposizione di lavoro. (esempio: instal-lare guaine di protezione sui tubiflessibili).

Il serbatoio del carburante deve esse-re collocato al di fuori della cabinae resistere alla corrosione. Il tappo

49

Mietitrebbia in fase di scivolamento

Mietitrebbiatrici

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del serbatoio deve essere progettatoin maniera tale che non si verifichialcuna perdita mentre il motore èalla sua temperatura normale di fun-zionamento e in tutte le posizioni dilavoro della macchina.

Tutti gli organi di trasmissione delmoto e della potenza devono essereprogettati, costruiti, posizionati oaltrimenti provvisti di ripari fissi ose è previsto accesso frequente, mobi-li, muniti di utensili per la loro aper-tura o di dispositivi di protezione perevitare qualsiasi rischio di contatto.

La barra di taglio deve essere provvista,lateralmente e posteriormente, diprotezioni adeguate - per forma,dimensioni e resistenza - ad evitareche il lavoratore venga a contattocon tutto o parte del corpo, con i pun-ti di presa fra barra falciante e cocleaconvogliatrice.

L’aspo abbattitore deve avere lesuperfici di supporto laterali “piene”.Il comando di azionamento dellatestata di raccolta, una volta disin-serito, deve poter essere “riarma-to” per funzionare. L’apparato di ali-mentazione, perovviare a proble-mi di intasa-mento, deve ave-re un dispositivo“inversore delmoto”.Il serbatoio del-la granella devepoter essere puli-to senza bisognodi entrarci e con-sentire il prelie-vo di campionidall’esterno.

La coclea di di-

stribuzione e la coclea di scaricodevono essere protette contro i con-tatti involontari, per mezzo di ripa-ri fissi.

Il trinciapaglia e lo spargitore dipaglia devono essere disinseritisimultaneamente con il gruppo treb-biante e devono essere adeguata-mente protetti.

Devono essere previsti anteriormentee/o posteriormente alla macchina deipunti di attacco per il recupero ed iltraino.

I RISCHI PIÙFREQUENTI SONO:

* ribaltamento* presa e trascinamen-to da parte degli orga-ni di trasmissione delmoto, e durante le ope-razioni di disintasa-mento; * contatto e cesoia-mento con organi inmovimento;* proiezione di liquidiin pressione;* caduta nelle fasi disalita e discesa dal posto

di guida,o dai posti di servizio e acces-so del motore;* schiacciamento nelle fasi di attaccoe distacco della barra di taglio trai-nata;* caduta nel vano coclee; * lancio di materiale in prossimitàdei distributori di paglia;* circolazione aziendale o su stradapubblica;* investimento durante le manovre;* incendio;* inalazione di gas di scarico;* polveri, rumori, vibrazioni, ustioni. !

Riferimenti normativi specifici➢ UNI EN 632:1997 - Macchine agricole - Mietitrebbiatrici emacchine per la raccolta del foraggio - Sicurezza.➢ UNI 9453:1989 - Macchine agricole - Mietitrebbiatrici - Prescrizioni costruttive e di sicurezza.

Calzature di sicurezzaobbligatoria

Protezione obbligatoriadell’udito

Protezione obbligatoriadel corpo

Dispositivi di sicurezzaper l’operatore che

effettua lavori in quota(accesso al vano moto-

re senza parapetto)

Protezione delle vierespiratorie

(per mietitrebbiatricisenza cabina)

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

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LA SICUREZZA NEL LAVORO / MACCHINE

(Fot

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i Mar

tino)

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Erpice rotante con protezione

Leggere ed osservare attenta-mente quanto indicato sul li-bretto d’uso e manutenzionefornito dal costruttore ed effet-tuare l’ordinaria manutenzione.

Prestare attenzione, quando siusa il braccio di carico della gra-nella, al rischio di contatto conlinee elettriche aeree.

Quando la macchina è par-cheggiata, usare sempre i sup-porti per assicurarne la stabilità.

Nel caso di necessità di inter-vento sulla macchina, le cocleedevono essere ferme, il moto-re spento e la chiave disinseri-ta. Attenzione alle inerzie degliorgani in movimento.

Stare lontani dalle superficicalde (motore, collettore discarico dei gas, ecc.).

Verificare ogni sei mesi lo sta-to di carica e di funzionamen-to degli estintori che devonotrovarsi a bordo.

Prestare particolare precau-zione in caso di accesso, per lamanutenzione, all’interno delcassone considerando il ri-schio di “pizzicamento” traparti fisse e mobili della mac-china e la presenza di coclee.

INOLTREFare molta attenzione e seguire le precau-zioni del manuale, durante le operazioni didisintasamento.Controllare lo stato di usura dei pneumati-ci e sostituirli se deteriorati.

Per macchine autolivellanti:• Seguire attentamente l'andamento dellapendenza e della natura del terreno, evi-tando di lavorare su pendenze superiori aquelle previste o che, comunque, faccianoassumere al corpo della macchina inclina-zioni laterali. Fare particolare attenzione al-la segnalazione di raggiunto limite massi-mo, evitando di procedere quando questosia superato e tenendo ben presente che ildispositivo di livellamento ha propri tempi direazione.• Valutare le massime pendenze affronta-bili considerando le asperità del terreno. • Effettuare, a distanze ravvicinate, verifichesull'efficienza del dispositivo manuale di li-vellamento da usare nei casi di emergenza • Tenere accoppiati i pedali dei freni e man-tenerli sempre in perfetta efficienza, perevitare pericolosi sbandamenti.

Evitare assolutamente di...Comportamento correttoAffrontare le curve in velocitàed operare con velocità ecces-siva.

Fare svolte a valle (farle sem-pre a monte) seguendo le li-nee di livello su terreno in

pendenza. Operare in condizioni di ec-cessiva pendenza o di situazioni critichedel terreno.

Lasciare la macchina incusto-dita con le chiavi inserite nelquadro di accensione; stazio-nando sul campo, appoggiaresul terreno la testata dellamacchina e spegnere il moto-re lasciando inserita la marcia.

Azionare il freno a mano prima di scende-re, togliere la chiave di avviamento dal cru-scotto e chiudere, a chiave, la porta di ac-cesso al posto di guida.

Sostare al di sotto della testataalzata, durante la manutenzio-ne, senza avere inserito le bar-re di blocco alle cerniere.

Stare in prossimità della barradi taglio.

Rimuovere i cartere i ripari, dopo laregolazione e ma-nutenzione essidevono essere dinuovo ripristinati;all’interno si trova-

no gruppi complessi di cinghie e cascate diingranaggi, dove è molto facile il trascina-mento di vestiti e contatti con l’operatore.

Avvicinarsi alla macchina du-rante la lavorazione, nella par-te posteriore vi sono i trin-cia/spargi paglia con pericolodi proiezione di materiale.

Sostare sulle piattaforme diservizio durante l’avanzamen-to.

INOLTRE EVITARE DI:Cambiare bruscamente direzione specienel passaggio in retromarcia e quando ilserbatoio della granella è carico.Agire sempre con gradualità sui freni.Avere il cambio in folle nelle discese, me-glio mantenere inserito un basso rapporto.Caricare altre persone sulla mietitrebbia, senon è consentito dalla carta di circolazione(l'art. 57 del Codice della strada ne am-mette fino ad un massimo di tre). Salire nel vano motore senza assicurarsicon imbragature o dispositivi di protezionetipo parapetto.

Cinghie di trasmissione non protette.(Foto Di Martino)

Testata di raccolta con protezioni delle trasmissioni.(Foto Di Martino)

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S ono macchine agricole semo-venti ad un solo asse, condotteda un operatore a piedi, equi-

paggiate con gruppi rotativi (frese)ad asse orizzontale per la lavora-zione del terreno. Per l’avviamento, oltre al comando ad“azione sostenuta”, deve essere pre-sente un dispositivo che consental’accensione solo se il motore è infolle e l’utensile disinserito.L’avviamento a strappo è consenti-to con dispositivo “riavvolgitore”automatico della fune.Le stegole devono essere regolabiliin altezza; la macchina deve esseremanovrabile anche impiegando unasola stegola. L’operatore deve poter raggiungerefacilmente ed in condizioni di sicu-rezza, tutti i comandi; le leve devo-no essere chiaramente identificate.Sulle stegole deve essere presenteun comando per l’arresto d’emer-genza dellamacchina, e unulteriore dispo-sitivo di bloc-co automaticonel caso diabbandono del-la stessa.

La fresa nondeve funziona-re quando èinnestata laretromarcia.Tutti gli orga-ni ed elementidi trasmissio-ne del motodevono esseresegregati.

Gli utensili di zappatura devono esse-re ricoperti da un carter resistentee solidamente fissato. Sono ammes-se protezioni ribaltabili, quando que-ste si dispongono automaticamen-te in posizione di sicurezza. Devono essere presenti protezioniefficienti contro il lancio di mate-

riale, verso l’opera-tore o lavoratori pre-senti nelle vicinan-ze.L’uscita dei gas di sca-rico, deve essereposta in modo dadirigere le emissio-ni gassose lontanodalla normale posi-zione di lavoro del-l’operatore.Le parti e superficicalde devono essereprotette da griglie.

Se la macchina è equipaggiata confreni separati, questi devono esserein grado di essere combinati o atti-vati simultaneamente.

I RISCHI PIÙ FREQUENTI SONO: * schiacciamento e cesoiamento, percontatto con organi di lavoro in movi-mento;* pericolo di scivolamento, d’inciampoe di caduta;* perdita di stabilità in retromarciae in terreni in pendenza, ribaltamen-to, contatto con le frese in movimento;* impigliamento, trascinamento eintrappolamento dell’operatore o diabiti svolazzanti con le frese;* strappi ed impigliamento durantel’accensione con avviamento a strap-po con fune persa;* proiezione di materiale contro l’o-peratore o persone vicine;* scottature per contatto con super-fici calde;* inalazione di gas di scarico;* pericolo di contatto elettrico;* rumore, vibrazioni e posture incon-grue. !.

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MotocoltivatoriLA SICUREZZA NEL LAVORO / MACCHINE

Del

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ila)

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Protezioenidel corpocon tuta

Leggere ed osservare attenta-mente quanto indicato sul li-bretto d’uso e manutenzionefornito dal costruttore ed effet-tuare l’ordinaria manutenzione.

Stare lontani dalle superfici cal-de (motore, collettore di scari-co dei gas, ecc.).

Prestare attenzione alle trasmissioni e ma-novellismi in movimento (pericolo di con-tatto e schiacciamento).

Non avvicinarsi troppo agli utensili in rota-zione ed evitare di indossare abiti con par-ti svolazzanti (elastici ai polsi e caviglie).

INOLTREPrima di iniziare il lavoro controllare il terre-no e le sue condizioni per determinare ipunti pericolosi e le più opportune moda-lità di lavoro.Condurre con prudenza la macchina so-prattutto in terreni sconnessi ed in penden-za e fare particolare attenzione quando silavora su terreni difficili (pietrosi, duri, ecc.)Impedirne o ridurre, per quanto possibile,lo sviluppo e la diffusione di gas o fumi discarico, orientandoli lontano dall’operatore. Assicurarsi che vi siano condizioni di suffi-ciente aerazione nei luoghi chiusi (es. ser-re).La benzina è altamente infiammabile, per-tanto, conservare il carburante in appositirecipienti.

Evitare assolutamente di...Comportamento correttoOperare in condizioni di ecces-siva pendenza o di condizionicritiche del terreno (terreni ar-gillosi bagnati).

Usare la macchina in retro-marcia se questa è priva deldispositivo di arresto dellefrese.

Consentire a persone di rima-nere nelle vicinanze dellamacchina durante la lavora-zione (pericolo di proiezione disassi o parti di utensili rotti).

Fumare durante il rifornimen-to e líutilizzo della macchina(fare rifornimento solo all’a-perto!!).

INOLTRE EVITARE DI:Rimuovere le protezioni degli organi fresantirotanti, durante líutilizzo.Togliere il tappo ed aggiungere il carburan-te a motore acceso o a motore caldo.Tentare di avviare il motore in caso difuoriuscita di carburante (ma allontana-re la macchina dall’area dove è avvenu-ta la fuoriuscita evitando di creare fontidi accensione, fino a che non si sono dis-sipati i vapori della benzina).

Motocoltivatore senza comandi a “uomo presente”. (Foto Di Martino)

Calzature di sicurezzaobbligatoria

Protezione obbligatoriadell’udito

Protezione obbligatoriadel corpo

Guanti di protezioneobbligatoria

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

Riferimenti normativi specifici➢ UNI EN 709:1998 - Macchine agricole e forestali – Motocoltivatori provvisti di coltivatori rotativi, motozappatrici,

motozappatrici con ruota(e) motrice(i) – Sicurezza.➢ UNI EN 1033:1997 - Vibrazioni al sistema mano-braccio - Misurazione in laboratorio delle vibrazioni all’impugnature

di macchine condotte a mano. Generalità.

Protezione degli organi fresanti ecomandi a uomo presente (frizione ad azionamento rovesciato).(Foto Di Martino)

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S a motosega è una macchinadestinata al taglio della legna,ed è da considerare tra le attrez-

zature più pericolose utilizzate nel set-tore agricolo e nelle attività forestali. Il suo impiego è previsto per il taglio dellegno, generalmente in direzione per-pendicolare alle fibre, per l’abbatti-mento di alberi, ma anche per opera-zioni di sramatura (taglio di rami),“depezzatura” per fare legna da arde-re, potatura, ecc. La motosega è una macchina portati-le azionata da un motore a scoppio dipiccola cilindrata o da un motore elet-trico, che trasmette il moto ad unacatena dentata di taglio, montata sudi una barra portalama, attraverso unafrizione centrifuga.Se non è possibile eliminare median-te interventi tecnici tutti i rischi, ècomunque necessario che ai rischi resi-dui, si faccia fronte mediante idoneicomportamenti esattamente indivi-duati e dettagliatamente specificatinel libretto di istruzioni. I rischi e lerelative misure comportamentali devo-no essere richiamate anche da appositiavvisi (pittogrammi) posti sulla moto-sega.

LA MOTOSEGA DEVE ESSERE DOTATA DI:due solide impugnature, una per ognimano, ricoperte di materiale antivi-brante;- dispositivo paramani che consenta, incaso di pericolo (contraccolpo) median-te il suo azionamento, di bloccare lacatena di taglio;- perno fermacatena che trattenga lastessa in caso di rottura;- arpioni per poter fare leva con la mac-china sul tronco;- scarico trucioli verso il basso e copri-barra;

- acceleratore con ritorno automaticoin modo che, in caso di rilascio, si arre-sti la catena;- frizione a distacco automatico pernon permettere la trasmissione allacatena, quando la motosega è “al mini-mo”;- interruttore di massa per arresto d’e-mergenza;- tappo del serbatoio con dispositivodi trattenuta;- scarico gas protetto da griglie, con-tro le scottature, e orientato lontanodall’operatore.

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Motoseghe

(Foto Di Martino)

LA SICUREZZA NEL LAVORO / MACCHINE

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I RISCHI PIÙ FREQUENTI SONO: *perdita di controllo della macchina,con lacerazione o amputazione di arti,per contatto accidentale con la cate-na tagliente; *scivolamento e caduta e possibiletaglio con la catena;*contraccolpo causato da eccesso diattrito tra lama e legno;*proiezione della catena contro ope-

ratori vicini, per rottura della stessa; *lesioni per contatto con la catenadurante la fase di avvio, il trasportoe la manutenzione;*cadute dall’alto con la catena inmoto;*proiezione di materiale e caduta dipezzi di legno tagliati;*contatto con parti surriscaldate;*incendio e relative conseguenze;*inalazione di gas di scarico;*contatti con parti ad alta tensione;*rumore, vibrazioni e posture incon-grue. !

Leggere ed osservare attenta-mente quanto indicato sul li-bretto díuso e manutenzionefornito dal costruttore ed ef-fettuare líordinaria manuten-zione.In particolare per le operazio-

ni di messa in opera (montaggio catena efissaggio alla barra, controllo e tensiona-mento).

Lubrificare ed ingrassare la catena di taglioe le trasmissioni rispettando, i tempi previ-sti dai programmi di manutenzione.

Stare lontani dalle superfici cal-de (motore, collettore di scari-co dei gas, ecc.).

Prestare attenzio-ne alle trasmissio-ni e manovellismiin movimento (pe-ricolo di contatto eschiacciamento).

INOLTREPrima di iniziare il lavoro controllare il terre-no e le sue condizioni, per determinare ipunti pericolosi e le più opportune moda-lità di lavoro. Utilizzare con prudenza lamacchina soprattutto in terreni sconnessi,ed in pendenza.Usare dispositivi di protezione della mac-china a riposo (coprilama, blocco catena,ecc.).Rispettare le pause ed i turni di lavoro, l’u-tilizzo e l’esposizione prolungata al rumoree alle vibrazioni determina pericolosi cali diconcentrazione.Nell’utilizzo della motosega, è estrema-mente importante che l’operatore, oltre adessere addestrato, si trovi nelle migliori con-dizioni fisiche e di prontezza di riflessi.Impedirne o ridurre, per quanto possibile,lo sviluppo e la diffusione di gas o fumi discarico. Orientare i gas di scarico lontani dallíope-ratore e ridurne il tempo di esposizione. Assicurarsi che vi siano condizioni di suffi-ciente aerazione nei luoghi chiusi (serre,magazzini).La benzina è altamente infiammabile per-tanto, conservare il carburante in appositirecipienti.

Evitare assolutamente di...

Non assicurarsi in posizioni stabili (conimbracature se si è in quota) prima di ef-fettuare il taglio.

Usare la lama di punta ma lavorare sem-pre con la parte della lama più vicina almotore.

Utilizzare la macchina con una sola ma-no!! Usare sempre entrambe le mani.

Fumare durante il riforni-mento e l’utilizzo della mac-china , fare rifornimento soloall’aperto!!

Lasciare avvicinare o con-sentire a persone o animali dirimanere nelle vicinanzedell’area di lavoro della mo-tosega (pericolo di proiezio-ne di materiale).

INOLTRE EVITARE DI:Avviare la motosega senza appoggiarla aterra.Usare la motosega al di sopra dell’altrez-zadelle spalle.Toccare con la lama, durante il taglio,chiodi, parti di ferro, pietre.Usare la motosega quando si è sopra aduna scala.

Comportamento corretto

Operatore con motosega munito delle protezioni individuali. (Foto Dell'Aquila)

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Riferimenti normativi specifici

➢ UNI EN 608:1996- Macchine agricole e forestali - Motoseghe a catena portatili

- Sicurezza.

Protezione obbligatoriadell’udito

Protezione obbligatoriadel viso

Dispositivi di sicurezzaper l’operatore che

effettua lavori in quota

Protezione obbligatoriadel corpo con tute

anti-taglio

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

INDIVIDUALI (DPI)

Calzatura di sicurezzaobbligatoria

con puntale in acciaioe suola anti-perforante

e antisdrucciolevole

Guanti di protezioneobbligatoria

con protezioni controle vibrazioni

LA SICUREZZA NEL LAVORO / MACCHINE

(Foto Diateca “Agricoltura”)

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L e raccogli imballatrici, mac-chine generalmente trainate edazionate dalle prese di poten-

za della trattrice, sono concepite perla raccolta dei prodotti a stelo (forag-gi, paglia, ecc.).Esse sono in grado, a secondo del tipo,di generare balle prismatiche o cilin-driche di dimensioni diverse.

Vedi note 1, 2, 3, 4, 5, 6 e 7 a pag. 29Devono possedere un dispositivo diprotezione dell’aspo raccoglitore, costi-tuito da barre distanziatici che nonconsentano all’operatore di avvici-narsi troppo all’aspo ed alla bocca dialimentazione, ope-razione che pur-troppo viene fattafrequentementequando l’aperturadi alimentazione siintasa.

Gli elementi di rac-colta e di alimen-tazione, che pos-sono essere fermatida un ingolfamen-to, devono essereforniti di un arre-sto di emergenza(disaccoppiatore ariarmo manuale evolontario) rag-

giungibile e azionabile dall’opera-tore, nel caso in cui rimanga intrap-polato e trascinato da parte del dispo-sitivo di raccolta.

RACCOGLI IMBALLATRICE A BALLE PRISMATICHE (PARALELEPIPEDO)

Il volano di inerzia deve essere pro-tetto da opportuni ripari; i mecca-nismi di compressione “a biella” e “a manovella”, devono essere ripara-ti in modo da coprire la traiettoriaesterna; l’annodatore (meccanismodi legatura) deve essere protetto supe-riormente e su entrambi i lati conripari, che necessitano di un attrez-

zo per essere rimossi.Deve essere presente un comandomanuale in grado di disinnescare l’an-nodatore e l’ago, per prevenire avvia-menti involontari di questi organi. Devono essere presenti protezioni neipunti di ingresso e uscita della balla,dove esiste un pericolo di cesoiamentoo schiacciamento, ad esempio quan-do l’espulsore è del tipo a forca.

RACCOGLI IMBALLATRICI A BALLE CILINDRICHE

Devono essere presenti ripari nel por-tellone posteriore in grado di proteg-gere le cinghie di compressione del-la balla.Deve esserci un dispositivo di bloccoa barra, da inserire tra lo stelo delcilindro idraulico ed il punto di attac-co dello stesso al portellone di scari-co della rotoballa, per evitare, duran-te la posizione di apertura, la possi-bile caduta del portellone stesso.

I RISCHI PIÙ FREQUENTI SONO: *intrappolamento nella fase di “sgolfa-mento” della camera di compressione;ribaltamento o impennamento del mezzo;

*trascinamento da partiin movimento, non pro-tette;*mancato sincronismotra operatori nelle fasi diaggancio e sgancio dellamacchina e rischio dischiacciamento;*investimento da partedella balla durante lo sca-rico;*investimento da parte delportellone, durante la suaapertura; *incendio della macchi-na nel caso si verifichi ilgrippaggio dei cuscinettidi sostegno dei rulli deicompressori;*contatto con polveri. "

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Raccogli imballatrici trainate

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Riferimenti normativi specifici➢ UNI EN 704:2001 - Macchine agricole – Raccoglimballatrici - Sicurezza.

Erpice rotante con

Leggere ed osservare attenta-mente quanto indicato sul li-bretto uso e manutenzione for-nito dal costruttore, ed effet-tuare l’ordinaria manutenzione.

Rispettare la portata e la pres-sione ammissibile dei circuitiidraulici.

Usare sempre i supporti, perassicurare la stabilità quando lamacchina è parcheggiata.

Nel caso di necessità di inter-vento sulla macchina, gli orga-ni in movimento devono esse-re fermi, attenzione alle possi-bili inerzie.Il motore deve essere spento ela chiave disinserita.

Valutare il rischio di rottura dei tubi idraulici

flessibili, le tubazioni vicine al-l’operatore devono avere guai-ne di protezione.

Verificare ogni sei mesi lo sta-to di carica e di funzionalitàdegli estintori che devono tro-varsi a bordo.

Accertarsi che non vi siano persone o ani-mali nella zona di manovra e dilavoro, vietando ogni sosta nelraggio díazione della macchi-na durante il suo funziona-mento.Non sostare tra trattrice emacchina

INOLTREVerificare la compatibilità della macchinacon le trattrici.Prestare particolare attenzione agli aziona-menti manuali di parti della macchina.

Comportamento correttoUsare un albero cardanico eprese di forza senza protezioniin buone condizioni Non rispettare il senso di rota-zione ed il numero dei giri.

Avvicinarsi alla camera dicompressione; esistono pre-cise manovre per ”disingolfare”la macchina, anche mediantel’utilizzo di appositi utensili, checomunque devono essere im-piegati a motore spento.

Per questa operazione non utilizzaremai braccia o gambe, ciò può compor-tare gravissimi infortuni.

Entrare allíinternodella camera dicompressione del-la rotopressa o al disotto del portello-ne di scarico alzato,senza avere inseri-

to le barre di blocco alle cerniere.

Sostare in prossimità della zo-na di scarico delle balle cilin-driche.Scaricare balle cilindriche suterreni declivi, potrebbero ruz-zolare seguendo la pendenzacon rischio di investimento

(eventualmente girarle sul lato piatto).

Rimuovere i cartered i ripari; dopo laregolazione e ma-nutenzione essidevono essere dinuovo ripristinati;all’interno si trova-

no gruppi complessi di cinghie e cascate diingranaggi, dove à molto facile il trascina-mento di vestiti e contatti con líoperatore.

INOLTRE EVITARE DI:avvicinarsi agli organi di legatura (perimballatrici prismatiche) con il motore in moto, sono avvenuti incidenti gravis-simi!

Raccogli imballatrice a balle cilindriche.(Foto Arch. CNH)

Evitare assolutamente di...

Calzature di sicurezzaobbligatoria

Protezione obbligatoriadell’udito

Protezione obbligatoriadel corpo

Guanti di protezioneobbligatoria

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

LA SICUREZZA NEL LAVORO / MACCHINE

Raccogli imballatrice a balle parallelepipede.

(Foto Di Martino)

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Trattriciagricole

L e trattrici agricole (tradizio-nali a ruote – 2 o 4 motrici -speciali tipo frutteto, snoda-

bili o a cingoli) sono le macchineagricole più diffuse e versatili, aven-ti capacità proprie, ma soprattuttoutilizzate come organi per il fun-zionamento di molteplici attrezza-ture di tipo trainato, semiportato eportato.La trattrice può essere utilizzatacome:- centrale fissa di potenza, svilup-pando un lavoro di trasmissione dicoppia attraverso la presa di forza(es. azionando una pompa);- mezzo di trazione (es. trainandoun rimorchio);- centrale mobile di potenza, svi-luppando un lavoro di rotazione edi trazione (es. azionando una rac-coglimballatrice).La trasmissione del moto alle mac-chine operatrici collegate alla trat-trice avviene tramite la presa di poten-za (p.d.p.) che posizionata poste-riormente o anteriormente, può for-nire velocità di rotazione diverse.L’impianto idraulico o oleodinami-co è usato per azionare i dispositividi sollevamento, i sistemi di sterza-tura servoassistita e, tramite le pre-

se idrauliche disponibili, le mac-chine operatrici collegate. In certicasi può anche costituire il tipo ditrasmissione per il freno di servizio. Per limitare il principale rischio diquesta macchina (ribaltamento) tut-te le trattrici devono essere equi-paggiate con una struttura di pro-tezione contro il ribaltamento (ROO-PS) di tipo approvato o omologato.Tale struttura può essere: a due oquattro montanti, libera o integra-

ta nella cabina che deve garantire alconducente un adeguato volumelimite di deformazione (DLV). A questo sistema di protezione devo-no essere abbinati dei dispositivi ditrattenuta dell’operatore (cinture disicurezza), in grado di evitare la suaproiezione all’esterno e il possibileschiacciamento dalla trattrice o dal-la struttura stessa), la sola cabina,non consente la trattenuta.Vedi note n. 2 e 5 a pag. 29

Uno dei rischi che crea infortuni più gravi è il ribaltamento della trattrice.

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i comandi manuali devono rispet-tare le norme di progettazione inbase alla loro collocazione, forze diazionamento, segni grafici. Le leve di regolazione devono esse-re protette contro gli urti acciden-tali (es. le leve della centralina deldistributore idraulico) . Non deve essere possibile l’avvia-mento quando è inserita la trasmis-sione e sarebbe opportuno, anchequando è inserita la presa di forza(ma ciò non è possibile per le mac-chine più vecchie) .L’arresto del motore deve avvenirecon un dispositivo che non richiedaun’azione manuale sostenuta e l’av-viamento della presa di forza deve

avvenire con leva a doppio inseri-mento.La scala d’accesso al posto guidadeve essere munita di maniglia edavere gradini piani ed antiscivola-mento. Gli innesti rapidi e le prese olio del-la trattrice, devono essere dotati di uncodice di riconoscimento per evita-re errori di connessione.La batteria deve essere bloccata, perrimanere in posizione anche se lamacchina si ribalta. I morsetti non col-legati a massa devono essere pro-tetti contro il contatto involontario. Le parti e superfici calde (colletto-re e terminale di scarico del moto-re), devono essere protette da griglie

I RISCHI PIÙ FREQUENTI SONO: * ribaltamento ed impennamento;* presa e trascinamento da partedegli organi di trasmissione delmoto;* caduta nelle fasi di salita e disce-sa dal posto di guida; * schiacciamento nelle fasi di attac-co e distacco di attrezzi portati otrainati;* investimento durante le manovre;* pericolo di contatto elettrico;* incendio;* inalazione di gas di scarico;* scottature per contatto con super-fici calde;* rumori e vibrazioni;* posture incongrue. !

LA SICUREZZA NEL LAVORO / MACCHINE

(Foto Arch. Carraro)

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Seggiolino dotato cinture di sicurezza.(Foto De Martino)

Riferimenti normativi specifici➢ Circolare Ministero dei Trasporti 30/03/00 prot. 516/M3/B2

- Trattrici agricole equipaggiate con attrezzature di tipo portato e semiportato.➢ ISO 500:1991 - Trattrici agricole - Presa di potenza posteriore – Tipi 1, 2 e 3.

Erpice rotante con protezione

Leggere ed osservare atten-tamente quanto indicato sullibretto d’uso e manuten-zione fornito dal costruttoreed effettuare l’ordinariamanutenzione.

Nel caso di necessità diintervento sulla macchina,il motore deve essere spen-to e la chiave disinserita. Attenzione alle inerzie degliorgani in movimento

Stare lontani dalle super-fici calde (motore, collet-tore di scarico dei gas, ecc.)

Verificare sempre, soprat-tutto in caso di trattrici conarco di protezione abbat-tibile, che questo siaposizionato e bloccato inposizione sicura ed utiliz-zare sempre le cinture di

sicurezza.

INOLTRE:Controllare lo stato di usura dei pneu-matici e sostituirli se deteriorati.

Valutare le massime pendenze affrontabiliconsiderando le asperità del terreno.

L’accoppiamento trattrice-attrezzo vafatto rispettando gli sbalzi massimiammessi e i carichi verticali previstidal costruttore, utilizzare sempreappropriate zavorre:

Tenere accoppiati i pedali dei freni emantenerli sempre in perfetta effi-cienza, per evitare pericolosi sbanda-menti:

Fare attenzione in presenza di fos-sati, dislivelli e terreni sconnessi.

Scollegare e collegare eventuali attrezzisolo su terreno pianeggiante e dopoavere frenato la trattrice.

Scegliere i metodi di lavorazione piùadatti in funzione della pendenza edello stato del terreno in cui si opera.

Evitare assolutamente di...Comportamento correttoUtilizzare trattrici senzaarco di protezione anti-ribaltamento e cinture disicurezza allacciate.

Affrontare le curve ed oper-are con velocità eccessiva.

Non seguire le linee di livello su ter-reno in pendenza, facendo volte a valle(farle sempre a monte); quando è pos-sibile (esempio: aratura a rintocchino)operare nel senso delle linee di mas-sima pendenza.

Lavorare in situazioni di eccessivapendenza o di condizioni critiche delterreno.

Sottovalutare, in caso di collegamen-to con atomizzatori, che la macchinadiventa estremamente instabile pereffetto dello spostamento del liquidoall’interno del serbatoio, privo didiaframmi.

Caricare altre personesulla trattrice se non èconsentito dalla carta dicircolazione ed esistel’apposito sedile !!!

Lasciare la macchina incus-todita con le chiavi inseritenel quadro di accensione;stazionando sul campo,spegnere il motore las-ciando inserita la marcia,azionare il freno a mano

prima di scendere, togliere la chiavedi avviamento dal cruscotto e chiud-ere, a chiave, la porta di accesso alposto di guida se vi è la cabina.

INOLTRE EVITARE DI:Cambiare bruscamente direzione spe-cie nel passaggio in retromarcia equando si hanno attrezzature di tipoportato (es. muletti con il carico).

Agire sui freni con poca gradualità.

Tenere il cambio in folle nelle discese,meglio mantenere inserito un bassorapporto.

Calzature di sicurezzaobbligatoria

Protezione obbligatoriadell’udito

Protezione obbligatoriadel corpo

Guanti di protezioneobbligatoria

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

Seggiolino non dotato di cinture di sicurezza.(Foto De Martino)

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L’ amianto, minerale formato dafibre estremamente sottili, èstato largamente utilizzato in

tutti i settori civili e produttivi: in par-ticolare in edilizia, nell'industria mec-canica e nell'industria tessile, soprat-tutto per la realizzazione di materialida costruzione (es.: coperture, tettoie)e come coibentante.Ha eccezionali doti di resistenza al fuo-co e di facile lavorabilità, ma presen-ta, in alcune particolari condizioni,caratteri di forte nocività. Nel tempo,i materiali contenenti amianto posso-no danneggiarsi o usurarsi, special-mente a causa dell'azione degli agen-ti atmosferici (sole, gelo, grandine,ecc.), e finiscono per disperdere nel-l'aria fibre di amianto.Tale dispersione può essere pericolo-sa anche per la popolazione. Infattifibre disperse nell'aria da materialicontenenti amianto (ad esempio l'e-ternit) possono essere respirate dachiunque, depositandosi sui polmonie causare gravi dan-ni. La presenza difibre di amianto suiprodotti alimenta-ri o nelle condut-ture dell'acqua(rischi per inge-stione) pare possarappresentare unpericolo minore.Le norme vigentiimpongono al dato-re di lavoro di valu-tare i rischi per lapresenza di amian-to in azienda, i lavo-ratori esposti e glieventuali livelli diesposizione. I lavoratori sonoesposti al rischiocollegato alle fibredi amianto solo inalcune occasioni,

LA SICUREZZA NEL LAVORO / PRODOTTI PERICOLOSI

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Riferimenti normativi specifici

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

Amianto

Calzature di sicurezzaobbligatoria

Protezione obbligatoriadel corpo

Guanti di protezioneobbligatoria

Protezione obbligatoriadelle vie respiratorie

➢ D.P.R. n° 215/88 - Primi divieti in merito all'utilizzo di materiali contenenti amianto.➢ D.L.vo 277/91 - che sancisce importanti norme inerenti la tutela dei lavoratori esposti al rischio amiantotale (decreto è applicabile solo nelle aziende ove è

presente lavoro subordinato).➢ Legge 257/92 - È il testo con il quale lo Stato italiano ha poi definitivamente vietato l'estrazione, la produzione e la commercializzazione di prodotti contenenti amianto.

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O ltre a prodotti fitosanitari edinfiammabili, nelle aziendeagricole sono presenti altre

sostanze chimiche, la cui pericolo-sità è spesso sottovalutata in quan-to poco nota.Si tratta di sostanze liquide o solide(più raramente gas), i cui danni sonospesso rilevabili dopo anni di lavo-ro, quando la salute del lavoratore èormai compromessa, ossia di: ferti-lizzanti, disinfettanti, disinfestanti,detergenti, solventi, olii per mac-chine agricole, gasolio/benzina per

Altri prodotti chimici

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che devono essere evitate o, in alter-nativa, eseguite mediante l'adozionedi rigide misure di sicurezza: ad esem-pio, in fase di smerigliatura, levigatu-ra e taglio di materiali contenenti amian-to, durante la manipolazione e manu-tenzione di componenti contenentiamianto (pastiglie di freni, pannelliignifughi in eternit, ecc.).È consigliabile affidarsi, per eseguirele valutazioni di cui sopra, a tecnicidel settore.Le misure per tutelare la salute degliaddetti sono soprattutto l’isolamento del-le lavorazioni da eseguirsi su materialidove è presente amianto, fornendo ailavoratori idonei dispositivi di prote-zione individuale (tute, guanti, masche-re ecc.) e mettendo a disposizione deilavoratori idonei servizi atti a tutela-re la loro igiene.In caso di strutture in eternit, parti-colarmente diffuse, in stato precariodi conservazione, occorre valutare sesostituire i componenti deteriorati conaltri materiali (integri e privi di amian-

to), incapsulare l'amianto tramite spe-ciali prodotti oppure confinarlo median-te appositi materiali.È bene ricordare che la normativa san-cisce tassativamente che i lavori di

bonifica dell'amianto possono essereeseguiti solo da ditte specializzate eche lo smaltimento dei rifiuti pur esse-re eseguito solo da ditte appositamenteautorizzate. "

# Individuare se negli ambienti di vita e di lavoro sono presenti manufatti contenenti amianto.# Verificare lo stato di usura delle strutture contenenti amianto, ed in particolare se sonodanneggiati, rovinati o frantumati i pannelli in eternit.# Valutare, con tecnici del settore, l'esigenza di attuare interventi di bonifica. Nel caso, prima dieseguire un intervento è necessario trasmettere alla A.U.S.L. competente per territorio copia del“Piano di sicurezza”, e comunicare l'inizio dei lavori.# Provvedere ad asportare ed a smaltire l'amianto secondo le particolari norme di legge inerentilo smaltimento di detti rifiuti.

# Ignorare il problema e di non informare gli addetti sui rischi e sul comportamento corretto.# Creare allarmismi inutili (se il materiale è integro, non c’è motivo di preoccuparsi).# Accentuare in modo cosciente l’esposizione dei materiali contenenti amianto agli agentiatmosferici.# Ritenere inutili i DPI in fase di manipolazione dei materiali contenenti amianto.# Il "fai da te" per la lavorazione, rimozione o smaltimento dell’amianto.

Evitare assolutamente di...

Comportamento corretto

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mezzi ed attrezzature agricole, peri quali si richiede attenzione nellefasi di trasporto, stoccaggio, prepa-razione, distribuzione, custodiamomentanea rifiuti/scarti, smalti-mento residui.Anche gli agenti chimici non classi-ficabili come pericolosi possono com-portare un rischio per la sicurezza ela salute dei lavoratori, a causa diloro proprietà chimico-fisiche o tos-sicologiche e del modo in cui sonoutilizzati o presenti sul luogo di lavo-ro; va quindi verificato l’eventualevalore-limite di esposizione profes-sionale.Il rischio maggiore è comunque col-

legato con i fenomeni di intossica-zione, che può avvenire per:➀ Contatto: assorbimento di pro-dotti chimici attraverso la pelle,soprattutto quando non è adeguata-

mente protetta da dispositivi di pro-tezione individuale (tute di lavoro,guanti, occhiali, ecc..).➁ Inalazione: intossicazione a cari-co dell’apparato respiratorio dovuta a

scarsa attenzionenelle pratiche e permancanza di uti-lizzo di mezzi diprotezione.➂ Ingestione:legata soprattut-to all’abitudinediffusa di fumareo, peggio, di man-giare, bere, duran-te le operazionisenza aver ade-guatamente lava-to le mani. $

LA SICUREZZA NEL LAVORO / PRODOTTI CHIMICI

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% Acquisire dal fornitore le schede di sicurezza dei prodotti acquistati e renderle disponibili alpersonale.% Il luogo di deposito deve essere chiuso a chiave ed aerato.% Collocare i contenitori di prodotti liquidi in basso.% Informare e formare il personale sul corretto utilizzo.% Rendere note le procedure specifiche per la gestione di eventuali emergenze.

% Trasportare prodotti chimici insieme a persone, animali o alimenti destinati all’uomo o aglianimali.% Lasciare prodotti chimici in confezioni diverse da quella originale.% Lasciare prodotti chimici fuori dal luogo adibito alla loro conservazione. Il luogo diconservazione dovrà essere chiuso a chiave e l'accesso consentito solo a coloro che sonostati istruiti.% Manipolare prodotti chimici senza l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale (D.P.I.).% Sottovalutare la presenza di prodotti altamente infiammabili.

Evitare assolutamente di...

Comportamento corretto

Calzature di sicurezzaobbligatoria

Protezione obbligatoriadel corpo

Guanti di protezioneobbligatoria

Protezione obbligatoriadelle vie respiratorie

Riferimenti normativi specifici

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

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➢ D.Lgs. 2 febbraio 2002, n. 25 - Attuazione della direttiva98/24/CE sulla protezione della salute e della sicurezza dei lavora-tori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro.

➢ D.Lgs 14 marzo 2003, n. 65, n. 65 - Attuazione delle direttive1999/45/CE e 2001/60/CE relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura dei preparati pericolosi.

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I prodotti fitosanitari (spesso più facil-mente conosciuti, in funzione deiloro effetti, come anticrittogamici,

biocidi, battericidi, diserbanti, …), informa liquida o solida, contengono unao più sostanze attive destinate fonda-mentalmente a:%proteggere i prodotti vegetali dagli orga-nismi nocivi, anche in prevenzione;% eliminare le piante indesiderate;% favorire o regolare i processi vitali deivegetali;% conservare i prodotti vegetali;% eliminare parti di vegetali, frenare edevitare un loro indesiderato accresci-mento.Sono assimilati ad essi anche i “coadiu-vanti”, bagnanti ed emulsionanti, messiin commercio per favorire l’azione deiprodotti fitosanitari e i prodotti di dife-sa delle derrate alimentari immagazzinate.Si ricorda che il “Patentino” (l'autoriz-zazione all'acquisto e all’uso dei prodottifitosanitari, che si acquisisce con un cor-so specifico) non è necessario per tuttii prodotti chimici impiegati in agricol-tura, ma solo per i preparati molto tos-sici, tossici e nocivi. La messa in com-mercio dei prodotti fitosanitari è vinco-lata all’integrità delle confezioni.L’attenzione dovuta ai prodotti fitosani-tari è confermata dal loro esplicito richia-mo entro la normativa sull’etichettatu-ra dei “prodotti pericolosi”. Le etichet-te devono riportare:% il nome commerciale;% l’attività o azione primaria secondo laclassificazione ISO (insetticida, fungi-cida, diserbante, ecc.) ed il tipo di for-mulazione (polvere bagnabile, liquidoemulsionabile, ecc.); % frasi facoltative caratterizzanti il mec-canismo d’azione (sistemico, citotropi-co, contatto, ecc.);

% le colture cui è destinato e gli organi-smi nocivi da combattere; % la composizione;% le frasi di rischio, tipo “nocivo per ina-lazione, ingestione e contatto con la pel-le”, “irritante”, “altamente tossico”, ecc. Gli effetti negativi per la salute deri-vanti da loro cattiva o impropria gestio-ne possono essere: acuti letali, irrever-sibili non letali dopo un'unica esposi-zione, gravi dopo un'esposizione ripe-tuta o prolungata, irritanti e sensibilizzanti.È bene ricordare che l’intossicazioneavviene per ingestione, inalazione o con-tattoEsistono vincoli per tutte le fasi di vitautile del prodotto. Si richiamano i principali:➢ Acquisto: esclusivamente dai riven-

ditori autorizzati; ricordare che chi acqui-sta prodotti fitosanitari molto tossici,tossici e nocivi è responsabile sia dell’i-donea conservazione che del correttoimpiego del prodotto.➢ Depositi in azienda: il locale di depo-sito deve essere lontano dai luoghi dilavoro, in zona non di passaggio, concartellone di segnalazione di pericolo,chiuso a chiave, con locali freschi, asciut-ti e areati, impianto elettrico verificato,il pavimento in pendenza e un pozzettodi raccolta in caso di sversamento.➢Trasporto e movimentazione: usaremezzi con caratteristiche idonee, evi-tando il trasporto congiunto con pas-seggeri e derrate alimentari; in caso dirottura di una confezione, chiamare laUSL o ARPA

Prodotti fitosanitari(Foto Dell’Aquila)

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➢ Preparazione: esaminare le istru-zioni, in particolare le nozioni di pre-venzione e pronto soccorso; miscelarein ambiente areato; rendere disponibi-le acqua per lavarsi in caso di necessità;utilizzare protezioni adeguate (tuta,guanti, stivali, maschera, occhiali); cal-colare le quantità strettamente neces-sarie per la distribuzione; prestare atten-zione al momento del caricamento del-la botte.➢ Distribuzione/utilizzo: fare effet-tuare da personale dotato di patenti-no; rispettare le distanze di sicurezzada strade e da edifici e lontani da cor-pi idrici, animali, persone; utilizzareprotezioni adeguate (guanti e stivaliantisdrucciolo in gomma; maschera adoppio filtro; tuta, occhiali); tenere adisposizione una tanica di acqua puli-ta sul trattore in caso di contamina-zione; condurre i trattamenti nelle orepiù fresche e non irrorare controven-to; segnalare eventuali ostacoli /diffi-coltà (fossi non segnalati, pendenzeeccessive); al termine dell'uso, con-trollare che indumenti e D.P.I. non sia-

no logorati o strappati.➢ Smaltimento residui: i residui deltrattamento devono essere ridistribui-ti; i contenitori usati devono essere lava-ti al momento della preparazione emantenuti separati per favorire la rac-colta differenziata. Eventuali residui

del trattamento devono essere stocca-ti in magazzino in contenitori chiusied etichettati; si deve rispettare il prin-cipio di non trasferire prodotti/residuitra coltivatori/contoterzisti (l'acqui-rente originario rimane sempre respon-sabile di quanto potrebbe accadere). "

LA SICUREZZA NEL LAVORO / PRODOTTI FITOSANITARI

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Guanti di protezioneobbligatoria

Protezione obbligatoriadelle vie respiratorie

Calzatura di sicurezzaobbligatoria

Protezione obbligatoriadel corpo

Seguire le istruzioni delle schededi sicurezza e dell’etichetta

Riferimenti normativi specifici

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

# Dotarsi di “patentino” per autorizzazione all'acquisto ed all'utilizzo dei fitofarmaci, da rinnovarequinquennalmente.# Ridurre al minimo necessario l'utilizzo dei prodotti sanitari.# A parità di efficacia, devono essere regolarmente scelti prodotti meno tossici.# Privilegiare prodotti granulari o liquidi a quelli polverulenti e sistemi di distribuzione a bassapressione.# Richiedere le schede di sicurezza dei prodotti acquistati.# Conoscere le procedure specifiche per la gestione di eventuali emergenze.# Rispettare i "tempi di rientro" nel campo.

# Riporre i prodotti fitosanitari in confezioni diverse da quella originale.# Lasciare i prodotti fitosanitari fuori dal luogo adibito alla loro conservazione.# Manipolare i prodotti fitosanitari senza l’utilizzo di D.P.I.# Sversare i residui del trattamento nelle fognature, nei fossi o nel terreno.

Evitare assolutamente di...

Comportamento corretto

➢ D.Lgs 17.03.95 n. 194 - Recepimento della direttiva CE 91/414in materia di immissione in commercio di prodotti fitosanitari.➢ D.Lgs 2 febbraio 2002, n. 25 - Attuazione della direttiva98/24/CE sulla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da

agenti chimici durante il lavoro.➢ D.Lgs 14 marzo 2003, n. 65, n. 65 - Attuazione delle direttive 1999/45/CE e 2001/60/CE relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettaturadei preparati pericolosi.

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T utte le operazioni, colturali e non,che richiedono l’utilizzo di unmezzo e/o attrezzo motorizzato

emettono rumori più o meno elevati.Di pari passo con il problema del rumo-re, la sempre più diffusa meccanizza-zione delle operazioni ha portato al mol-tiplicarsi delle fonti di emissione sonora

e ad un aumento di lavoratori esposti.Numerosissimi sono i casi di macchi-ne agricole (trattrici, moto-coltivatoriecc.) o attrezzature (motoseghe ecc.)ad elevata rumorosità, soprattutto quel-le costruite diversi anni fa.In molti casi, tali sorgenti di rumorepossono causare danni agli addetti seemessi con intensità elevate e con unafrequenza molto alta.La soglia di intensità massima rileva-ta, di rumore al posto di guida di unatrattrice, dovrebbe essere 80 decibel (A).Oltre al livello della soglia di inten-sità rilevata, è molto importante teneresotto controllo il tempo di esposizionedella persona. Perciò, la legislazione vigente (D.Lgs277/91) prevede che ogni datore di lavo-ro valuti il rumore presente nella sua

azienda in relazione all’esposizione degliaddetti, rediga uno specifico documento,e, in relazione ai risultati, adotti le azio-ni conseguenti per eliminarlo o limi-tarlo negli effetti.Nei casi in cui si ritenga che il rumoresia superiore a 80 decibel (A), il procedi-mento valutativo deve comprendere anchemisurazioni fonometriche. Di conse-

guenza, in colla-borazione con ilresponsabile delservizio preven-zione e prote-zione (RSPP) sidovranno stabi-lire i tempi mas-simi di esposi-zione.Tra i rischi piùfrequenti e piùdannosi connes-si alla persisten-za più o menocontinuativa diattività rumo-rose in vicinan-za degli addet-ti, vi è l’abbas-samento pro-gressivo dell’u-dito, ma nonmancano casi distress e di dan-ni al sistema ve-getativo e dige-stivo. "

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Protezionedell’udito

Rumore

Riferimenti normativi specifici➢D.Lgs 277/91 - Igiene del lavoro. Rumore e vibrazioni. Difesa dagli agenti biologici. Difesa dagli agenti nocivi. Amianto

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# Operare con mezzi vecchi, generalmente caratterizzati da emissione intense di rumori.# Lavorare tenendo i portelloni della cabina aperta (il rumore entra all’interno dell’abitacolo).# Operare con i vetri della cabina di guida rotti o con le portiere smontate.# Non fare uso di D.P.I. di protezione all’udito.# Operare con D.P.I. deteriorati o sporchi.# Eseguire lunghi turni di lavoro.# Superare i limiti massimi di esposizione ai mezzi più problematici (le norme ISO prevedonolimiti di utilizzo: da 4 ore fino a soli 30 minuti/ giorno).# Non fare una manutenzione puntuale delle parti (esempio ingranaggi, marmitte, ecc.) chepossono provocare emissioni di rumore.

Evitare assolutamente di...

Comportamento corretto

# Ridurre al minimo i rischi da rumore mediante accorgimenti tecnici (postazione dell’opera-tore dotata di sedile ergonomico, cabina insonorizzata).# Privilegiare all’atto dell’acquisto macchine che producono il più basso livello di rumore.# Prendere attenta visione del libretto di uso e manutenzione della macchina (con particolareriguardo ai relativi interventi di manutenzione).# Sottoporre a visite mediche periodiche gli esposti a rumore con frequenza giornaliera.# Effettuare interventi per favorire la corretta posizione del corpo dell'operatore.# Informare i lavoratori sui rischi specifici e sui provvedimenti presi, sorvegliando che sianosempre messi in atto.

DISPOSITIVI

DI PROTEZIONE

INDIVIDUALI (DPI)

Seguire istruzioni dal manuale

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SegnaleticaL a segnaletica di sicurezza fornisce

indicazioni agli operatori su situa-zioni a rischio che non possono

essere evitate o sufficientemente limita-te con misure, metodi o sistemi di orga-nizzazione del lavoro o con mezzi tecni-ci di protezione collettiva.L’esigenza della segnaletica e la sua correttaindividuazione interessa tutte le attivitàdi lavoro, ed in particolare le aree dei fab-bricati e quelle ad essi circostanti.Sono utilizzati, a seconda dei casi, cartelli,colori, segnali luminosi o acustici, comu-nicazioni verbali o segnali gestuali.Nella sua installazione, nel centro azien-dale, è opportuno tenere conto della visi-bilità, della leggibilità e del posiziona-mento.In relazione alle specifiche indicazioninormative, viene sviluppato il quadro del-la “cartellonistica di sicurezza”, di rilie-vo per la facilità di applicazione.I rischi per omissione della segnaleticasono collegati alla carenza informativasul comportamento da tenere da partedi personale interno e di persone ester-ne all’azienda. Ricordato che la segna-letica non sostituisce le misure di pro-tezione e prevenzione. la cartellonisticadi sicurezza si basa quindi sui seguentiprincipi:! attirare rapidamente l’attenzione suoggetti e situazioni che possono rappre-sentare un pericolo;! utilizzare una particolare combina-zione “forma geometrica-colore-sim-bolo”;! impiegare esclusivamente per le indi-cazioni che hanno rapporto con la sicu-rezza; per esempio, le indicazioni relati-ve al traffico interno all’azienda devonoessere fornite utilizzando la segnaleticacorrente per il traffico stradale.Perché si abbia un effetto reale, è neces-

sario che si informino estesamente e ripe-tutamente tutte le persone cui la segna-letica può risultare utile (soggetti internie visitatori/addetti esterni).Nello specifico, i segnali più frequente-mente in uso sono tradotti in cartelli cheindicano:➢ i rischi d’incendio per utilizzo o depo-sito (prodotti fitosanitari, officina, depo-sito carburanti ecc.);➢ le vie di fuga e di evacuazione (fab-bricati);➢ la movimentazione carichi (alleva-menti, depositi ecc.), ottenuta anche conl’utilizzo di macchine agricole e di auto-veicoli;➢ la pericolosità di sostanze partico-lari (infiammabili, corrosive, tossiche,ecc.);➢ il divieto di fumare (deposito prodotti

fitosanitari, deposito di carburante ecc.);➢ la delimitazione di zone riservateagli addetti ai lavori (locali termici, depo-siti, uffici, ecc.);➢ l’ubicazione di dispositivi per emer-genze (estintori, idranti, maschere…);➢ l’obbligo di indossare i D.P.I., comeguanti, occhiali, aspiratori, tute di prote-zione del corpo, mascherine, scarpe anti-scivolo o antinfortunistiche ecc. (deposi-to prodotti fitosanitari, ecc.). #

! Valutare con cura il processo produttivo ele situazioni operative o casuali che potreb-bero necessitare di segnalazioni apposite,secondo i criteri già citati. ! Preferire un’abbondanza di cartellonisticapiuttosto che la relativa carenza.! Scegliere punti ben visibili ove sistemare lesegnalazioni.! Evitare che la segnaletica venga casual-mente/inopportunamente coperta.! Mantenere aggiornata la segnaletica,anche in relazione alle modifiche del cicloproduttivo.! Sostituire la segnaletica danneggiata orimossa.! Informare e formare i lavoratori, le squadredi emergenza e i rappresentanti per la sicu-rezza.! Richiamare all’attenzione il personaleesterno o i visitatori occasionali.

! Convincersi che il problema vada affronta-to una volta per poi vivere di rendita.! Attribuire una scarsa importanza all’appo-sizione della segnaletica. ! Sottovalutare l’importanza dei suggeri-menti che derivano da soggetti esterni com-petenti.! Utilizzare segnalazioni improprie o, incom-plete, inesatte o fuorvianti.! Tollerare eccessivamente l’inosservanzadelle indicazioni segnaletiche.

Comportamento corretto Evitare assolutamente di...

Riferimenti normativi specifici

➢ D.Lgs. del 14 agosto 1996 - Attuazione della direttiva 92/58 CEE concernentele prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o salute sul luogo di lavoro.

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D i pari passo con il problemadel "rumore", la sempre piùdiffusa meccanizzazione del-

la produzione ha portato al molti-plicarsi delle fonti di vibrazioni e adun aumento di lavoratori esposti.Ugualmente numerosi sono i casi dimacchine agricole (trattrici, moto-

coltivatori ecc.) o attrezzature (moto-seghe ecc.) ad elevata emissione dirumore, che costituiscono fonti divibrazioni. In diversi casi, tali vibra-zioni possono possedere intensitàelevate per gli addetti.La prevenzione e la protezione dallevibrazioni sono attività che dipen-

dono molto dalla situazione azien-dale, ad esempio in funzione dei tem-pi di lavoro a contatto con le singo-le macchine (tempi di esposizione).Secondo la fonte di trasmissione, levibrazioni indotte dalla macchinapossono riguardare:! il corpo intero (trasmissione da

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LA SICUREZZA NEL LAVORO / VIBRAZIONI

sedili, pedane, piattaforme…);! il sistema mano-braccio (trasmis-sione da motoseghe, motocoltivato-ri, motofalciatrici, decespugliatori).Anche per le vibrazioni, come per ilrumore, oltre al livello della sogliadi intensità rilevata, è importantetenere sotto controllo il tempo diesposizione della persona.Per le vibrazioni non è attualmentein vigore una normativa specifica,anche se sono disponibili limiti diriferimento, deducibili dalle normetecniche, sulle quali sono normal-mente basate le indicazioni dei costrut-tori per un corretto impiego dellamacchina o dell’attrezzo. Ad esempio, la Direttiva 2002/44/CEindica che valori di esposizione per8 ore oltre i 2,5 m/s2 sono tali da farconsiderare il lavoratore "esposto arischi significativi"; lo standard inter-nazionale EN ISO 5349-1 rivela cheun’esposizione a valori di accelera-zione di circa 2,3 m/s2 per 8 ore puòprovocare, dopo 10 anni, la sindromeda vibrazioni in circa il 10% dellepersone esposte.In tali casi, è evidentel’indicazione di sotto-porre i lavoratori a sor-veglianza sanitaria, conimpegno del datore dilavoro ad attuare spe-cifiche misure di con-tenimento del rischio.Nei casi, più frequenti,di esposizione ridotta a6 ore/giorno, il "valorelimite giornaliero diesposizione" sale a 5m/s2.Attenzione quindi aduna corretta lettura edapplicazione delle indi-cazioni fornite dal manuale / libret-to delle istruzioni fornito in dota-zione.Per quanto riguarda i rischi corsi da

addetti sottoposti ad esposizioni pro-lungate e a livelli significativi di vibra-zioni sono: fatica, insonnia, emicra-nia, ernie discali, lombaggini, alte-

razioni ai muscoli e ai tendini, infiam-mazioni, lesioni permanenti alle ditanonché malformazioni alle ossa delpolso e del gomito. "

Riferimenti normativi specifici

➢ Direttiva 2002/44/CE - Prescrizioni minime di sicurezza e di salute relativeall’esposizione dei lavoratori ai rischiderivanti dagli agenti fisici (vibrazioni)

➢ Norma EN ISO 5349-1 - Vibrazioni meccaniche – Misura e valutazione dell’esposizione umana alle vibrazioni trasmesse alle mani

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! Acquistare trattrici, macchine e attrezzi manuali progettati con criteri moderni (trattricidotate di sistemi di smorzamento delle vibrazioni, impugnature con materiali che attenuanole vibrazioni ed altri dispositivi).! Ove possibile, adottare provvedimenti su trattrici, macchine e attrezzi manuali in uso (es.:sedili con ammortizzatori dinamometrici; sospensioni sulla cabina...), garantendone la tempe-stiva verifica di efficienza nel tempo.! Qualora risultino inattuabili le modifiche migliorative a macchine ed attrezzi già in uso (susedili, pedane, piattaforme, manici, maniglie e impugnature), individuare con precisione leattrezzature più pericolose e decidere, insieme al medico e al RSPP, i tempi massimi di espo-sizione dei lavoratori.! Prendere attenta visione del libretto di uso e manutenzione della macchina (con particolareriguardo alle emissioni di vibrazioni e ai relativi interventi di manutenzione). ! Informare i lavoratori sui rischi da contatto/permanenza prolungata su mezzi vibranti qualitrattrici, falciatrici, motozappe e sui provvedimenti presi, sorvegliando che siano sempre messiin atto.! Eseguire l’immediata manutenzione di elementi che possono provocare emissioni di vibra-zioni (esempio sospensioni, ammortizzatori, guarnizioni, ingranaggi usurati, ecc.).

! Operare con mezzi vecchi o carenti di manutenzione, dotati di intense emissioni di vibrazioni.! Operare senza D.P.I. (qualora pertinenti).! Trascurare la verifica dei serraggi delle parti, (esempio ingranaggi, marmitte, ecc.) che posso-no provocare emissioni di vibrazioni.! Non eseguire lunghi turni di lavoro pensando di fare affidamento ai soli dispositivi antivibra-zione o ai D.P.I.

Evitare assolutamente di...

Comportamento corretto

Seguire istruzionida manuale

Protezione da trasmissionevibrazioni al sistema mano-braccio

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)

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SIGLE

ARPA (Agenzia RegionalePrevenzione ed Ambientedell’Emilia-Romagna):opera controlli ambientalie sulla qualità deglialimenti.

ASL (Azienda SanitariaLocale): svolge, attraversoi Dipartimenti di SanitàPubblica, anche attività dicontrollo, con verificheispettive nelle aziende,finalizzate al controllodell'osservanza dellenorme sulla sicurezza sullavoro e igienico sanitarie,ed ai controlli veterinari.

CE (marchio): appare suiprodotti o sul loroconfezionamento. Indica che il dispositivosoddisfa i requisitiessenziali che loriguardano.La marcatura CE altronon è, pertanto, che ladichiarazione palese diconformità ai requisitidella Direttiva diriferimento, in rapportoall'uso per cui ildispositivo è statorealizzato. L'impiego dellamarcatura CE èobbligatorio per i prodottioggetto di direttivecomunitarie e conferisce il diritto di liberacircolazione sull'interoterritorio comunitario; è

facoltativa per tutti gli altriprodotti e per il sistemaqualità.

CEE (ComunitàEconomica Europea):vedi la voce “UE”.

CEI (ComitatoElettrotecnico Italiano):Ente istituzionalericonosciuto dallo Statoitaliano e dall'Unioneeuropea per quanto attienealla normazione tecnica inmateria elettronica,elettrotecnica e delletelecomunicazioni.

CPI (Certificato diPrevenzione Incendi): pergli enti e i privatiresponsabili delle attivitàsoggette alle visite e aicontrolli di prevenzioneincendi di cui al D.M.16/02/1982, il CPIcostituisce, ai soli finiantincendio, nulla ostaall’esercizio dell’attività. Siottiene tramitepresentazione di unprogetto, relativaapprovazione ed una visitadi controllo da parte deiVigili del fuoco.

dB/dB(A) (Decibel):decima parte del Bel, unitàdi misura del suono o delrumore.

DPI (Dispositivo diprotezione individuale):

qualsiasi attrezzaturadestinata ad essereindossata o tenuta dallavoratore allo scopo diproteggerlo contro uno opiù rischi suscettibili diminacciare la salute o lasicurezza durante illavoro, nonché ognicomplemento odaccessorio a tale scopo.Sono prodotti destinati agarantire la sicurezza e lasalute dell'utilizzatorenelle condizioni in cui nonsia possibile eliminare irischi con interventitecnici ed ambientali.

HACCP (Hazard Analysisand Critical ControlPoint): sistema diautocontrollo di cui alD.Lgs. 155/97. Attraversol’identificazione e l’analisidei danni associati aidifferenti stadi delprocesso produttivo di unaderrata alimentare, laprocedura viene elaborataper un prodotto specifico,per la sua produzione eper i rischi che esso puòcomportare per ilconsumatore. È unapproccio organizzato esistematico per costruire,mettere in atto omigliorare la garanzia diqualità microbiologica,fisica e chimica dellederrate alimentari.

kcal/h /kW: unità di

misura della potenza.Indicata nelle targhettedelle macchine chegenerano energia (inparticolare di movimentoe nelle caldaie), il valorecostituisce riferimento perl’applicazione di specificiadempimenti.

IP 55 (Index Protection):Secondo la Norma CEI 70-1 (Norma italiana checorrisponde alla EN60529) descrive il grado diprotezione dell’involucrodi apparecchiatureelettriche con tensionenominale non superiore a72,5KV. I due valoriindicano: la prima cifra(min 0, max 6) il grado diprotezione contro ilcontatto di corpi solidiesterni (es: polveri) econtro l'accesso a partipericolose e la secondacifra (min 0, max 8) laprotezione contro lapenetrazione dei liquidi(es: acqua).

ISPESL (IstitutoSuperiore per laPrevenzione e laSicurezza del Lavoro): èun organo tecnico-scientifico del ServizioSanitario Nazionale edipendente dal Ministerodella Sanità.

MC (Medico Competente):medico in possesso di uno

Glossario

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LA SICUREZZA NEL LAVORO / GLOSSARIO

dei seguenti titoli: ! specializzazione inmedicina del lavoro; in medicina preventiva deilavoratori e psicotecnica;in tossicologia industriale;in igiene industriale; in fisiologia ed igiene dellavoro; in clinica del lavoro;in igiene e medicinapreventiva;in medicina legale delleassicurazioni ed altrespecializzazioniindividuate, ove necessario,con decreto del Ministrodella Sanità, di concertocon il Ministrodell'Università e dellaricerca scientifica etecnologica; ! docenza o libera docenzain medicina del lavoro o inmedicina preventiva deilavoratori e psicotecnica oin tossicologia industriale oin igiene industriale o infisiologia ed igiene dellavoro; ! autorizzazione di cuiall'art. 55 del decretolegislativo 15 agosto 1991,n. 277.

REI 120: esprime lecaratteristiche di resistenzaal fuoco di una determinatastruttura, ovvero ilcomportamento deglielementi strutturali degliedifici siano essi portanti oseparanti. Rappresenta, intermini numerici,l'intervallo di tempo,espresso in minuti primi, diesposizione dell'elementostrutturale all'incendio,durante il quale l'elementoconsiderato conserva i suoirequisiti progettuali di

stabilità meccanica, tenutaai prodotti dellacombustione, coibenzatermica. “R” indica laresistenza meccanica, “E”la tenuta al passaggio difiamme, vapori o gas caldisul lato non esposto alfuoco), “I” la riduzione ditrasmissione del calore.Una porta R.E.I. 120,dunque, conserverà le suecaratteristiche, e quindi"resisterà se esposta ad unincendio, per 120 minuti.

RLS (Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza): lavoratoreeletto o designato perrappresentare i lavoratoriper quanto concerne gliaspetti della salute e dellasicurezza durante il lavoro.La sua presenza è previstain tutte le aziende e unitàproduttive, eletto odesignato dai lavoratori.Nelle aziende cheoccupano sino a 15dipendenti, ilrappresentante per lasicurezza è elettodirettamente dai lavoratorial loro interno.

RSPP (Responsabile delServizio di prevenzione e protezione, detto anche“Responsabile per la sicurezza”): figuradesignata dal datore dilavoro in possesso di titoli,attitudini e capacitàadeguate nel settore dellasicurezza.

SP (Servizio diprevenzione e protezionedai rischi): insieme delle

persone, sistemi e mezziesterni o interni all'aziendafinalizzati all'attività diprevenzione e protezionedai rischi professionalinell'azienda, ovvero unitàproduttiva

VV.F. / VV.FF (Vigili delFuoco): hanno competenzein merito alla prevenzioneed allo spegnimento degliincendi. Istruiscono lepratiche per il rilascio delCertificato PrevenzioneIncendi.

ISO (InternationalOrganization forStandardization): èun’organizzazione nongovernativa che promuovelo sviluppo dellastandardizzazione dellenorme tecniche nazionali edelle attività ad esseconnesse, facilitando loscambio di merci e servizi elo sviluppo dellacooperazione nelle attivitàintellettuali, scientifiche,tecnologiche edeconomiche.

UE (Unione Europea):basata sul trattato diMaastricht (1992),rappresenta l’evoluzionedella “ComunitàEconomica Europea”(CEE, nata nel 1957). L'UEadotta anche le direttivesulla sicurezza del lavoro,che devono essere applicatein tutti gli Stati membri; lamaggior parte delledirettive è finalizzata aprevenire infortuni e adincoraggiare il sistema diriduzione degli stessi.

TERMINI

Affaticamento psico-fisico: stato diindebolimento che rende meno reattivi agli eventualiimprevisti sul lavoro. Tra le molteplici cause,vanno segnalate lapermanenza prolungata sumacchine e in genere losvolgimento di attivitàparticolarmente rumorose,con emissioni di intensevibrazioni.

Comandi a uomopresente: si intende unamacchina che non può essereattiva senza la presenza di unuomo che tengasottocontrollo i comandi.

Confidenza con il mezzo:eccessiva famigliaritànell’utilizzo di macchine oattrezzature. Può comportareriduzione dell’attenzione concui sono eseguite leoperazioni lavorative, eaumento del rischio diinfortuni.

Dispositivo di bloccoautomatico o diemergenza: pulsante dicolore rosso, posizionato inprossimità dei comandi, conla funzione di arrestarequalsiasi organo inmovimento in caso diemergenza.

Elettrocuzione: scarica dicorrente elettricasull’organismo umano. Nonnecessariamente mortale,può comunque provocareustioni di diverso grado edaltri effetti.

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Fonometro: strumentoche serve per la valutazionedell'ampiezza dei suoni eche fornisce misureobiettive e riproducibili dellivello di pressione(intensità) dei suoni.

Incendi di classe A:incendi di materiali solidi,usualmente di naturaorganica, che portano allaformazioni di braci.

Incendi di classe B:incendi di materiali liquidi osolidi liquefacibili, qualipetrolio, paraffina, vernici,oli, grassi, ecc.

Macchine semoventi:macchine confunzionamento e capacità dimovimento autonomo,azionate da un motoreproprio (es: trattrice).

Macchine trainate: sonoprive di motore proprio e siagganciano ad unamacchina agricolasemovente, eccetto quelle adun asse, come per es. ilmotocoltivatore. Possonoessere “portate” (es.spargisementi,spandiconcime centrifugo)se la loro massa poggiacompletamente sullatrattrice trainante;“semiportate” (es.atomizzatore) se la loromassa grava in parte sullatrattrice trainante ed inparte sulle ruotedell’attrezzatura stessatrainata. I rimorchi agricolitrainabili da trattrice conmassa complessiva a pienocarico fino a 1,5 t sono

considerati parte integrantedella trattrice agricola.

Meccanismo a biella-manovella: è un sistemaarticolato per mezzo delquale è possibiletrasformare un motorotatorio in un motorettilineo alternato, eviceversa.Pittogramma: disegni osimboli assunti comeconvenzionali. Nellasicurezza sono applicati inparticolare nellacartellonistica enell’etichettatura sulleconfezioni o sulle schedetecniche dei prodotti e dellemacchine. Fornisconoindicazioni su comeadottare un correttocomportamento.

Microclima: insieme dellecondizioni ambientali,determinate datemperatura, umidità,irraggiamento,ventilazione, in grado diinfluire sul benesseretermico dell'individuo chelavora. entro un ambienteconfinato.

Omologazione: convalidaufficiale di atti ottenutatramite verifica dicorrispondenza a normegenerali o a disciplinespecifiche. Esistono direttiveche si applicano, ad esempio,all'omologazione di tutti iveicoli a motore muniti di unmotore a combustioneinterna, e dei loro rimorchi,nonché all'omologazione deisistemi, componenti edentità tecniche in genere.

Patentino: appositaautorizzazione peracquistare prodottifitosanitari classificati "moltotossici", "tossici" e "nocivi". Senon si possiede un titolo distudio specifico (laurea inScienze Agrarie o in Scienzedella Produzione animale,diploma di perito agrario oagrotecnico), è necessariofrequentare un corso dipreparazione e sostenere unesame di idoneità. Il corso diaggiornamento e l’esamedevono essere ripetuti ogni 5anni con il rinnovo delpatentino.

Presa di forza (p.d.f.; dettaanche “presa di potenza”):punto in cui viene resadisponibile energiameccanica. In agricoltura èassociata all’alberocardanico, un organomeccanico che consente latrasmissione del motorotatorio fra due assidiversamente situati nellospazio; viene usato pergarantire la trasmissione delmoto da una centrale dipotenza, quale una trattrice,ad una macchina/attrezzoagricola/o che lavora inposizione fissa (elevatore,pompa per liquami ecc.),oppure la trasmissione dipotenza dalla trattrice amacchine agricole con ruotemotrici (rimorchi ecc.),trainate o portate cheoperano al seguito dellatrattrice stessa.

Prese idrauliche: scatolecontenenti potenzialiattacchi idraulici pertubazioni sintetiche (spesso

in PE-X o Pb), le qualidistribuiranno il fluido (olio,acqua), generalmente inpressione, ai punti ed aimeccanismi prescelti.

Prodotto fitosanitario:prodotto impiegato percontrollare la crescita eproteggere le piante dallemalattie, dai parassitianimali e dalle erbeinfestanti.

Rispetto della conformità:corrispondenza alle vigentidisposizioni. Generalmenteattestata da appositacertificazione rilasciata daditte specializzate o daprofessionisti qualificati.

Stegole: barre checonsentono guida edirezionalità a macchine perlavorazione terreno, sullequali vengono installati icomandi. Possono essereregolabili in altezza,assicurando la miglioreposizione di lavoroall'operatore, o conregolazione laterale,permettendo di evitare dicalpestare il terreno lavorato.Spesso dotate di barra disicurezza per rimanere adistanza di sicurezza duranteil lavoro.

Tramoggia: apparecchiocostituito da un recipiente apareti inclinate, munito diapertura sul fondo,generalmente chiusa da unportellino; applicato a varitipi di macchine operatrici oa specifici depositi, èutilizzato per lo scarico dimateriali solidi incoerenti. "

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Organismi istituzionali

! REGIONE EMILIA-ROMAGNAINDIRIZZO GENERALE: www.regione.emilia-romagna.it AGRICOLTURA: www.ermesagricoltura.itSANITÁ: www.regione.emilia-romagna.it/fr_sanita.htmFORMAZIONE: www.regione.emilia-romagna.it/fr_formazione.htm! MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI: www.politicheagricole.it/! ISTITUTO NAZIONALE ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO (INAIL): www.inail.it! ENTE NAZIONALE PREVIDENZA E ASSISTENZAIMPIEGATI E DIRIGENTI IN AGRICOLTURA (ENPAIA):www.enpaia.it

Centri locali in supporto tecnico e portali di accesso pubblici specializzati

! ENTE NAZIONALE PER LA MECCANIZZAZIONE AGRICOLA: www.enama.it/! ENTE NAZIONALE COSTRUTTORI MACCHINE AGRICOLE: www.unacoma.com/! CENTRO RICERCHE PRODUZIONI ANIMALI:www.crpa.it/! AGENZIA SANITARIA REGIONE EMILIA-ROMAGNAwww.regione.emilia-romagna.it/agenziasan/! REGIONE EMILIA-ROMAGNA/ PORTALE SULLA SICUREZZA:www.ermesagricoltura.it/wcm/ermesagricoltura/servizi_imprese/sicurezza_agricola/sezione_sicurezza_agricola.htm! REGIONE EMILIA-ROMAGNA /PORTALE SULLA SALUTE:www.saluter.it/wcm/saluter/inesclusivaper/lavoro_tutela.htm

Riferimenti e indirizzi utili

I dati - aggiornati al mese di ottobre 2004 - sono stati tratti dai relativi siti web.

Sono di seguito elencati i siti Internet di alcuni dei principali organismi e organizzazioni di interesse generale per il settore agricolo o specifico per quanto attiene le tematiche della sicurezza.

Ognuno di essi presenta aspetti di interesse, per utili approfondimenti e contatti.

ASSESSORATO AGRICOLTURA, AMBIENTE E SVILUPPO SOSTENIBILE

La sicurezza nel lavoro agricoloSupplemento ad Agricoltura n. 10 - ottobre 2004

Direttore responsabile: Franco Stefani

Reg. Trib. di Bologna N. 4269 del 30-03-1973Progetto Grafico e impaginazione: Editing srl, Milano - Stampa: Litosud srl, Roma

CONCESSIONARIA PUBBLICITÀ

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