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Pagina 6 dell’ ARTE CORRIERE COURRIER DES ARTS 20 Febbraio 2015 A lla Galleria SS. Annunziata in via Po a Torino, Gian Luigi Castelli ha recente- mente esposto, tra l’altro, opere che evi- denziano il suo percorso artistico e che propongono un percorso spirituale e intellettuale. Il percorso artistico evidenzia il passaggio, av- venuto nel 1999, da una pittura surreale-meta- fisica determinata (vedasi i dipinti Cristo e Prometeo) a quella plurispaziale più indetermi- nata (vedasi il dipinto Demian e la sua descri- zione) che introduce nell’arte la visione quantistica e reti relazionali in cui si può “navi- gare” alla internet. Visione quantistica che de- scrive un mondo caotico, indeterminato, con sovrapposizione di stati che l’osservatore, inter- ferendo, può fare probabilisticamente “collas- sare” in uno stato determinato. Analogamente l’osservatore dei quadri plurispaziali, navigando nella caotica e indeterminata rete relazionale dei dipinti, può far “collassare” probabilisticamente elementi e segni indeterminati, sovrapposti e non già dati in una propria interpretazione, arrivando persino a inventare racconti e diventando così anche lui un artista io creatore (Van Gogh aveva fatto passare l’artista da rappresentatore a un io creatore, influenzando la pittura del secolo XX). L’osservatore, come l’autore del dipinto, può così dare dinamicamente corpo a propri pensieri fluenti, organizzando pulsioni, sensazioni, emo- zioni, e anche idee (Cézanne aveva dato corpo alle idee organizzando le sensazioni). Il percorso spirituale e intellettuale, foriero di pa- radigmi che aprono una via per la pace e la sicu- rezza, evidenzia dapprima col dipinto Cristo valori spirituali, umani e trascendenti e col di- pinto Prometeo, colui che fece conoscere agli umani il fuoco, la possibilità umana di sviscerare il trascendentale che spesso dà scacco alla ra- gione. Tale percorso prosegue proponendo una via per la pace e la sicurezza consistente nel so- stituire lo scontro che insanguina il mondo con la collaborazione. Allo scopo è stata esposta la composita istallazione Dallo scontro alla colla- borazione, consistente nel dipinto Osservando le mentalità intrise dalla logica dello scontro, in cui si osservano visi di personaggi come appari- rebbero se si togliesse loro il falso perbenismo di facciata, e nell’istallazione interattiva Da ‘Fabbrica di Emozioni’ a ‘Fabbrica di Giudizi’, a ‘Fabbrica di Idee’ a ‘Fabbrica di Racconti’. Sul palcoscenico di questa inserita e interattiva installazione l’osservatore, nonché operatore, ispirandosi al dipinto “Demian” può scrivere su quaderni proprie emozioni (che fanno sentire il presente), propri giudizi (con i quali si fissa il passatoi, idee (con le quali pianificare il futuro) e racconti (con cui edificare l’avvenire) e leggere gli scritti di altre persone. Egli può così, speri- mentalmente, rendersi conto che il dipinto si ar- ricchisce di significanti e significati e che anche se stesso si arricchisce aprendosi al contributo collaborativo e volontario di altre persone pen- santi. Egli può così rendersi conto che la colla- borazione è più positiva dello scontro e può sostituirlo con percorsi costruttivi e rispettosi della dignità delle persone come quello suggerito dalla sopraccitata installazione composita. Il di- pinto Demian non è stato scelto a caso in quanto Demian, personaggio di Hermann Hesse, dopo aver raggiunto una consapevolezza e coscienza tali da poter essere interprete della natura rivolta al nuovo, quale uomo del suo tempo con la men- talità intrisa dalla logica dello scontro, vede nella guerra il mezzo per attuare il nuovo, salvo ricre- dersi dopo aver sperimentato le nefandezze e gli orrori della guerra sempre assassina e lesiva della dignità umana. La dignità della persona è stata posta in risalto nel dipinto Evoluzione: dal Matriarcato e dal Patriarcato all’Era della Persona (Personar- cato) e oltre, in cui si ravvisa il percorso umano dal Matriarcato, in cui le donne reggevano e or- ganizzavano la vita del gruppo e accudivano e formavano i bambini, mentre gli uomini anda- vano a caccia rischiando di non tornare a casa, al Patriarcato, nato da quando la vita stanziale, basata su agricoltura e allevamento, portò gli uo- mini a vivere di più la vita del gruppo, alla ne- cessità di una nuova organizzazione che prevedeva la divisione e la proprietà del terreno e del bestiame con la conseguente nascita di leggi che regolavano i rapporti, leggi fatte dagli uomini, in quanto più forti, che impo- nevano così i ritmi della vita del gruppo e il modo di pensare. Oggi le donne reclamano la parità civile e l’inserimento nelle funzioni della so- cietà. Castelli au- spica quindi il passaggio all’era della persona, che ha denominato “Personarcato”, in cui vengono supe- rate catalogazioni e divisioni labili nel tempo e anche di- scriminazioni ses- suali, mettendo così in primo piano ciascuna persona con i propri talenti e dignità. Gian Luigi Castelli propone col Plurispazialismo una nu CristoEvoluzione: dal Matriarcato e dal Patriarcato all’Era della Persona (Personarcato) e oltreDallo scontro alla collaborazionePrometeo“Demian

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Pagina 6dell’ARTECORRIEREC O U R R I E R D E S A R T S

20 Febbraio 2015

Alla Galleria SS. Annunziata in via Po aTorino, Gian Luigi Castelli ha recente-mente esposto, tra l’altro, opere che evi-

denziano il suo percorso artistico e chepropongono un percorso spirituale e intellettuale.Il percorso artistico evidenzia il passaggio, av-venuto nel 1999, da una pittura surreale-meta-fisica determinata (vedasi i dipinti Cristo e

Prometeo) a quella plurispaziale più indetermi-nata (vedasi il dipinto Demian e la sua descri-zione) che introduce nell’arte la visionequantistica e reti relazionali in cui si può “navi-gare” alla internet. Visione quantistica che de-scrive un mondo caotico, indeterminato, consovrapposizione di stati che l’osservatore, inter-ferendo, può fare probabilisticamente “collas-sare” in uno stato determinato. Analogamentel’osservatore dei quadri plurispaziali, navigandonella caotica e indeterminata rete relazionale deidipinti, può far “collassare” probabilisticamenteelementi e segni indeterminati, sovrapposti e nongià dati in una propria interpretazione, arrivandopersino a inventare racconti e diventando cosìanche lui un artista io creatore (Van Gogh avevafatto passare l’artista da rappresentatore a un iocreatore, influenzando la pittura del secolo XX).L’osservatore, come l’autore del dipinto, puòcosì dare dinamicamente corpo a propri pensierifluenti, organizzando pulsioni, sensazioni, emo-zioni, e anche idee (Cézanne aveva dato corpoalle idee organizzando le sensazioni).Il percorso spirituale e intellettuale, foriero di pa-radigmi che aprono una via per la pace e la sicu-rezza, evidenzia dapprima col dipinto Cristovalori spirituali, umani e trascendenti e col di-pinto Prometeo, colui che fece conoscere agliumani il fuoco, la possibilità umana di sviscerareil trascendentale che spesso dà scacco alla ra-gione. Tale percorso prosegue proponendo unavia per la pace e la sicurezza consistente nel so-stituire lo scontro che insanguina il mondo conla collaborazione. Allo scopo è stata esposta lacomposita istallazione Dallo scontro alla colla-borazione, consistente nel dipinto Osservandole mentalità intrise dalla logica dello scontro, incui si osservano visi di personaggi come appari-rebbero se si togliesse loro il falso perbenismodi facciata, e nell’istallazione interattiva Da

‘Fabbrica di Emozioni’ a ‘Fabbrica di Giudizi’,a ‘Fabbrica di Idee’ a ‘Fabbrica di Racconti’.Sul palcoscenico di questa inserita e interattivainstallazione l’osservatore, nonché operatore,ispirandosi al dipinto “Demian” può scrivere suquaderni proprie emozioni (che fanno sentire ilpresente), propri giudizi (con i quali si fissa ilpassatoi, idee (con le quali pianificare il futuro)

e racconti (con cui edificare l’avvenire) e leggeregli scritti di altre persone. Egli può così, speri-mentalmente, rendersi conto che il dipinto si ar-ricchisce di significanti e significati e che anchese stesso si arricchisce aprendosi al contributocollaborativo e volontario di altre persone pen-santi. Egli può così rendersi conto che la colla-borazione è più positiva dello scontro e puòsostituirlo con percorsi costruttivi e rispettosidella dignità delle persone come quello suggeritodalla sopraccitata installazione composita. Il di-pinto Demian non è stato scelto a caso in quantoDemian, personaggio di Hermann Hesse, dopoaver raggiunto una consapevolezza e coscienzatali da poter essere interprete della natura rivoltaal nuovo, quale uomo del suo tempo con la men-talità intrisa dalla logica dello scontro, vede nellaguerra il mezzo per attuare il nuovo, salvo ricre-

dersi dopo aver sperimentato le nefandezze e gliorrori della guerra sempre assassina e lesivadella dignità umana.La dignità della persona è stata posta in risaltonel dipinto Evoluzione: dal Matriarcato e dalPatriarcato all’Era della Persona (Personar-cato) e oltre, in cui si ravvisa il percorso umanodal Matriarcato, in cui le donne reggevano e or-ganizzavano la vita del gruppo e accudivano eformavano i bambini, mentre gli uomini anda-vano a caccia rischiando di non tornare a casa,al Patriarcato, nato da quando la vita stanziale,basata su agricoltura e allevamento, portò gli uo-mini a vivere di più la vita del gruppo, alla ne-cessità di una nuova organizzazione cheprevedeva la divisione e la proprietà del terrenoe del bestiame con la conseguente nascita dileggi che regolavano i rapporti, leggi fatte dagliuomini, in quantopiù forti, che impo-nevano così i ritmidella vita delgruppo e il mododi pensare. Oggi ledonne reclamanola parità civile el’inserimento nellefunzioni della so-cietà. Castelli au-spica quindi ilpassaggio all’eradella persona, cheha denominato“Personarcato”, incui vengono supe-rate catalogazioni edivisioni labili neltempo e anche di-scriminazioni ses-suali, mettendocosì in primo pianociascuna persona con i propri talenti e dignità.

Gian Luigi Castelli propone col Plurispazialismo una nu

“Cristo”

“Evoluzione: dal Matriarcato edal Patriarcato all’Era dellaPersona (Personarcato) e oltre”

“Dallo scontro alla collaborazione”

“Prometeo” “Demian”

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20 Febbraio 2015

L’installazione composita esposta comprendevaanche due poesie di Castelli, Osservando le men-talità intrise della logica dello scontro e So-gnando la pace. Il tutto porta a paradigmi forieridi pace e sicurezza se collegato al percorso te-matico intellettuale realizzato da Castelli, “Uma-nesimo trascendentale”, con opere artistiche che,rifacendosi storicamente anche ai miti greci, evi-denziano la capacità umana di dare ordine alcaos, al disordine e di sviscerare, nel rispetto deltrascendente, il trascendentale che può apparireirraggiungibile, “Coscienza del sé e del connessonon sé”, realizzato con opere ispirate anche ascritti famosi (Calvino, Cervantes, Defoe, Han-dke, Hesse, Mann, Mayle, ecc) che portano adatteggiamenti consapevoli e responsabili e“Amore comprensivo disinteressato”, con opereche ricordano anche vite emblematiche cheaprono all’altro con condivisione e con la con-versazione. Tale percorso spirituale e intellet-tuale, realizzabile date le prerogative propriedell’arte plurispaziale che, ispirata dai tagli diFontana, che fanno intuire spazi al di là dellatela, si avventura nei plurispazi mentali, fa per-venire alla triade: ricerca continua di verità con-sone ai tempi e ai contesti evolutivi (invece delfissarsi su verità assolute la cui cieca adesione èforiera di scontri), condivisione con apertura aglialtri per risolvere i problemi che si intreccianoin un contesto di convivenza (si va così oltre latolleranza per la quale, fermi sulle proprie posi-zioni, si tollera fino a che il non rispetto della di-gnità porta allo scontro) e conversazione apertasenza pregiudizi e rappresentazioni vincolanti apriori e dalla quale come per incanto nasconoimpensate idee e soluzioni condivise e armoni-che (piuttosto che il dialogo che parte da posi-zioni radicate per arrivare semmai acompromessi spesso instabili). Tale percorso fapervenire alla solidarietà e alla compartecipa-zione attiva andando oltre la compassione; ver-rebbero così risolti stati infelici che provocanocompassione e verrebbe ridato un ottimisticoslancio di vita.Al termine del percorso spiritualeevidenziato nella mostra, è stato esposto il di-pinto Umano e Divino, in cui trascendente e tra-scendentale si fondono e viene indicato unpercorso di elevazione. Guardando il punto delquadro, inserito nel simbolo dell’infinito e in cuisi ravvisa una piramide,intesa dagli antichi egiziper richiamare la lucecome guida per i morti,e portando lo sguardoall’infinito, metaforadella Fonte originariacomune, il quadro si tra-muta in un chiarore el’indifferenziato e ildifferenziato, il divinoe l’umano si fondonoin questo chiarore lu-minoso che riversaluce nei nostri occhi.

Descrizione del dipinto Demian che in-troduce nell’arte la visione propriadella fisica quantistica e reti relazionaliL’introduzione della visione quantistica nell’arte èstata confermata dal fisico quantistico MassimoTeodorani, nel libro Porto Francodi Vittorio Sgarbie nei testi critici di Josè Van Roy Dalì, figlio del fa-moso Salvator Dalì, e di Dino Marasà, apparsi sulbimestrale Effetto Arte, curato da Paolo Levi).Nel dipinto Demian, come nel mondo dei quanti, sinotano infatti un caos che richiama un ordine ed ele-menti indeterminati e si nota che sono sovrappostimolti stati che possono essere fatti “collassare” pro-babilisticamente in uno stato interpretativo, rappre-sentativo e descrittivo dall’osservatore cheinteragisce col dipinto stesso e naviga nella sua reterelazionale. Il dipinto si presenta come un campo diforma con potenziale informativo e come un’unitàa-locata (fonte il fisico quantistico Massimo Teodo-rani). Per spiegare meglio riferiamoci alle linee rossepresenti nel dipinto. Le linee rosse, indeterminate enon già date, possono essere fatte collassare con fan-tasia in ovali o in visi o nei petali di un tremulo fiorein sboccio e così via e, se poi sono correlate nellarete relazionale del dipinto con altri elementi inde-terminati del dipinto stesso, possono dare adito allacreazione di racconti. Così i visi, se sono relazionaticon la zona grigiastra del dipinto, possono essere in-terpretati come l’aggrapparsi al grigiore della vita ocome l’oscillare, al di fuori del grigiore, tra la felicitàe la tristezza o come l’essere trasportati da un uccelloverso orizzonti lontani e così via. L’osservatore puòpertanto creare racconti nei cui infiniti gli elementinon già dati del dipinto e i concetti si piegano e puòdiventare anche lui un artista “io creatore” (afferma-zione confermata nel libro Porto Francodi VittorioSgarbi e nei sopraccitati testi critici del bimestraleEffetto Arte), Van Gogh aveva portato l’artista da ri-produttore a essere un artista creatore.Gli elementi del dipinto plurispaziale, parafrasandoil poeta Rainer Maria Rilke, aspettano di essere de-cantati, raccontati e cercano un’ancora in esseri an-cora più sfuggenti di loro, aspettano di essere inseritiin un racconto nel cui infinito i concetti si piegano. Ildipinto si presenta quindi come un sembiante irrag-giungibile che rimanda ad altro, suscita soluzioni nondefinitive e stimola racconti. Con questo pragmaticoe flessibile pensare e operare, il caos, senza l’esi-stenza di direzioni già date e tracciate a priori come

nella democratica rete di inter-net, si ordina abduttivamentee i non già dati e non prefissatielementi delle opere artistichedi Castelli procedono verso lasimultaneità dell’evento e laqualità, come avviene spessoanche nella realtà della vita. Ildipinto è una destrutturazionedell’omonimo romanzo diHesse e permette al fruitore,che naviga nella rete relazio-nale del dipinto stesso e utilizzagli elementi indeterminati, diristrutturare e creare proprie vi-

sioni, interpretazioni e racconti, con un proprio fluiredi pensieri. Col dipinto Demian Castelli dà dina-micamente corpo a un fluire di pensieri e signifi-canti organizzando pulsioni, sensazioni, emozionia anche idee, Cézanne aveva dato staticamentecorpo alle idee organizzando le sensazioni (fonteil filosofo Marco Vozza, affermazione confermatanei sopraccitati testi critici del bimestrale EffettoArte). Anche l’osservatore, interagendo e navi-gando nella rete relazionale del dipinto tra ele-menti non già dati e creando propri racconti, dàcorpo a un proprio fluire di pensieri organizzandoproprie pulsioni, sensazioni, emozioni e idee.

Gian Luigi Castelli propone col Plurispazialismo una nuova corrente artistica e una via per la pace e la sicurezza

Osservando le mentalità intrise della logicadello scontroTi osservo essere nefasto/ che dello scontro ne fa-cesti un fasto./ Ti credi tutto d’un pezzo/e odio e di-sprezzo/ sprizzi fuori,/ ma di rabbia muori./ Natedal tuo cervello esangue/ le tue azioni spargono san-gue/ e fomentano la guerra/ che travolge la terra./Miseria e povertà/ sorgono dalla tua viltà./ Belva…dove ti sei formata?/ forse da qualche fonte malata?/Il grigiore ti involve/ e la storia ti dissolve.Sognando la paceLimpidi sono i lumi/ senza neri fumi/ da ciascunaciminiera/ e la terra gira leggera/ intorno alla suastella/ splendente e più bella./ Un’aria limpida e pura/evita il ricorso alla cura./ Giovani, adulti e vecchietti/intorno a ecologici caminetti/ parlan sereni e certi delfuturo/ senza interposto alcun muro/ si scambianoidee e racconti/ inventati e tratti da fonti/ in una tran-quilla conversazione/ arricchente ed evitante divi-sione,/ curiosi e attenti agli altri/ si mostran affettuosie scaltri,/ non fanno agli altri/ ciò che questi / apertie onesti / non voglion sia fatto a loro,/ uniti sono inun coro./ La radio diffonde cultura/ senza limiti echiusura;/ belle notizie arrivano/ di azioni che scontrischivano/ e risolvon le contrarietà/ con la massimaonestà./ Si parla di collaborazione/ senza alcuna di-scriminazione/ con amore disinteressato e compren-sivo/ che rende ciascuno più vivo./ Regna lacondivisione/ che consolida l’unione/ in questa uma-nità/ che evita la vanità,/ realizza con responsabilità/senza ricorrere al se fossimo,/ ama il suo prossimo/come esso vuole essere amato/ e in cui ciascuno, ri-spettato/ nella dignità/ arrecante beltà,/ realizza i pro-pri talenti/ che liberi si diffondon come i venti./Tutt’intorno ferve un’utile attività/ disinteressata, pu-lita e senza viltà/ si sviscera il trascendentale/ conuno sforzo mentale/ rispettando il trascendente/ etutto è trasparente/ e nessuno mente/ con una validascienza/ lungi da ogni vertenza./ Con nuovi para-digmi/ si risolvon gli enigmi./ Giardini fioriti allie-tano,/ non ci sono ostacoli che assetano/ non si vedepovertà/ e segni di oscura omertà./ Felici e leggerinella natura si corre/ con solo ciò che occorre,/ si cir-cola sicuri/ anche nei posti più scuri./ Una dolce esoave atmosfera/ permea una nuova era,/ i fanciullicantano in coro/ la novella età dell’oro/ che gli at-tende/ e sereni li rende/ in una poesia/ che dà il là divia./ Nel rendere ciò efficace/ si pensa di garantire lapace/ e una diffusa sicurezza/ in condivisa certezza./Senza un bel sognare/ scarso è il buon realizzare.

(Gian Luigi Castelli)

“Umano e Divino”