COSTRUIRE IL P.E.I. Anno scolastico 2012/13. Il PEI è il documento nel quale vengono descritti gli...
-
Upload
nilda-furlan -
Category
Documents
-
view
214 -
download
1
Transcript of COSTRUIRE IL P.E.I. Anno scolastico 2012/13. Il PEI è il documento nel quale vengono descritti gli...
COSTRUIRE IL P.E.ICOSTRUIRE IL P.E.I..
Anno scolastico 2012/13
Il PEI è il documento nel quale vengono descritti gli interventi didattico-educativi programmati ai fini della realizzazione del diritto all´educazione e all´istruzione (Legge 104/92 e circolare regionale 11SAP/95). Identifica gli obiettivi di sviluppo, le attività, le metodologie, le facilitazioni, le risorse umane e materiali di supporto, i tempi e gli strumenti di verifica, le modalità del lavoro di rete. Si definisce entro il mese di ottobre/novembre e si verifica con frequenza trimestrale con la presenza ed il coinvolgimento di tutti gli attori del percorso.
Cos’è il P.E.I.
Studio della documentazione (diagnosi funzionale, relazioni osservative, pei….
Colloquio con la famiglia Osservazione diretta del bambino (modello
psicodinamico) Osservazione/valutazione delle sue capacità
(annotazioni, compilazione di Cecklist…) Avvio dei rapporti di rete: conoscere il bambino
attraverso il confronto di professionalità e prospettive osservative diverse
Definizione delle linee di indirizzo del pei
Da dove partire
Il Pei si fonda sul principio che ogni persona ha un potenziale di apprendimento che può svilupparsi grazie ad adeguate mediazioni, opportune scelte metodologiche e l’individuazione di fattori ambientali che possono favorire la partecipazione eliminando le barriere alla partecipazione.
I principi di fondo
Il Pei è un progetto costruito sul bambino con il contributo di molti attori: le insegnanti di sostegno e di sezione, i genitori, gli operatori dell’Asl e dei servizi Socio-sanitari, dai terapisti privati, che ci aiutano a:
“vedere” il bambino nei suoi diversi contesti di vita e a implementare il programma delle attività
guardare al suo “progetto” di vita rispettando i suoi bisogni reali e la sua possibilità di partecipare e apprendere
individuare obiettivi comuni, imparare reciprocamente attraverso il confronto e gli
scambi nel lavoro di rete dai diversi saperi (empowerment)
Il P.E.I. è un progetto condiviso
deve rivelare una dimensione di sviluppo orizzontale e verticale
è costantemente soggetto a verifiche da parte di tutti i soggetti coinvolti
deve saper individuare “zone di sviluppo prossimali “ aggiornando gli obiettivi
Il P.E.I. ha un carattere dinamico
La struttura del P.E.I.
- Aree- Obiettivi- Attività- Verifica- Raccordo con la
programmazione della sezione
Il lessico
Il lessico nel paradigma educativo e
didattico delle Indicazioni Ministeriali:
- Capacità- Conoscenze- Abilità - Competenze
NATURA
CAPACITA’
CULTURAEDUCAZIONEOBIETTIVI
Trasmissione di
CONOSCENZE
VITA
COMPETENZE
ATTITUDINI Esercizio di ABILITA’
Le aree
- Si riferiscono alle capacità a cui corrispondere gli
obiettivi indispensabili alla progettualità didattica
che ha la funzione di sollecitarle, differenziarle e
trasformarle in competenze.
- Rappresentano una tassonomia dei processi
cognitivi, socio-affettivi, motori ... che funziona da
quadro di riferimento indispensabile alla
progettualità educativa e didattica.
“Per obiettivo si intende la descrizione di una performance che gli studenti devono essere in grado di mostrare per essere considerati competenti; descrive cioè, il risultato che l´istruzione si prefigge”.
Robert Mager
Elaborare un obiettivo equivale a prospettare un´azione da compiere o una conoscenza da acquisire non in modo approssimativo, ma preciso, concreto, determinato e controllabile. Operazionalizzare gli obiettivi significa tradurre in comportamenti osservabili e misurabili le capacità che si intende sollecitare nelle diverse aree.
La formulazione dell’obiettivo
L´obiettivo deve essere esplicitato e comunicato attraverso un costrutto linguistico di poche e semplici regole sintattiche dove è possibile individuare un processo soggettivo (fisico, mentale ...) applicato ad un oggetto riferibile ai contenuti culturali. Il processo soggettivo è indicato da un verbo, l´oggetto da un sostantivo:Esempio: “saper classificare degli oggetti secondo un criterio dato”Esempio:“eseguire un percorso rispettando i rapporti spaziali dentro-fuori e sopra-sotto”
La formulazione dell’obiettivo
-È formulato in modo utile se ci dice dove siamo diretti e ci fa capire quando siamo arrivati.
-Esempio: Indicare il bisogno di fare “pipi” e trattenerla fino a quando non si raggiunge il wc
-Deve descrivere una performance osservabile, cosa dovremmo veder fare al bambino per poter dire che l´obiettivo è stato raggiunto.
-Esempio: Indicare il più grande e il più piccolo fra due oggetti -
-Deve essere centrato sul bambino: deve partire dalle sue capacità iniziali e individuare la zona di sviluppo prossimale.
-Esempio: Salire le scale alternando i piedi con- l’aiuto di un adulto/compagno
La formulazione dell’obiettivo
Usare verbi specifici per ogni azione da compiere evitando quelli troppo generici per rendere meno ambiguo l´obiettivo
o abbinare o raccogliere
o applicare o scrivere
o disegnare o selezionare
o nominare o usare
o raggruppare o memorizzare
Come esprimere gli obiettivi
Verbi che indicano ABILITÀ COGNITIVE
Come esprimere gli obiettivi
o classificare o identificare o dimostrare o produrreo distinguere o scegliereo eseguireo misurareo comparare
o trovareo seriare
ESPRESSIONI DA EVITAREo apprezzare o manifestare o capire o mostrarsio cogliere o pensareo interiorizzare o perfezionareo credere o percepireo essere consapevole
o sapere
o interessarsi o sentire
Come esprimere gli obiettivi
DF - 11 – 4 .. centrati sull’insegnante..
AREA OBIETTIVI ATTIVITÀVERIFICA
1° - entro Gen/Feb
2° - entro Mag/Giu
RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE DI
SEZIONE
2 B - Aspetti affettivo-relazionali con adulti
-Offrire un senso di star bene con gli altri.
-Dare sicurezza emotiva al bambino.
- Creare un ambiente sereno e gioioso preparando i coetanei ad accettare la disabilità formando un gruppo classe predisposto all’inclusione. -Nei momenti di crisi che si possono presentare durante la giornata fornire al bambino un contenimento emotivo con maternage, canti e coccole.
Abbiamo cercato di creare un ambiente sereno e di sicurezza emotiva per rassicurare e rafforzare la fiducia del bambino.
Non sempre la sua risposta è positiva, dimostra però nei momenti più sereni di essere contento quando arrivano le insegnanti di riferimento o gli operatori sorridendo ed emettendo dei suoni per farsi notare.
Le insegnanti accolgono valorizzano i bambini e la loro curiosità creando le occasioni per favorire l’organizzazione di ciò che i bimbi vanno scoprendo.Per .................... le attività saranno adeguate alle sue esigenze dando particolare importanza alla relazione affettiva e allo star bene.
DF - 11 – 4 …. vaghi e astratti …
AREA OBIETTIVI ATTIVITÀVERIFICA
1° - entro Gen/Feb
2° - entro Mag/Giu
RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE DI
SEZIONE
2 -
Autonomi
a sociale
2.A --
Aspetti
affettivo-
relazional
i con
coetanei
Prendere coscienza delle routine quotidiane
Avvertire e gioire della presenza dei compagni
-Durante l’appello del mattino prestare attenzione e rispondere alla chiamata del proprio nome.-In sala igienica ,con l’aiuto dell’adulto aspettare i compagni per distribuire il dentifricio. -Condivisione con i compagni dei momenti più significativi del gruppo classe(cerchio del mattino,attività e giochi, uscite didattiche)
Alessandro non è costante nel mantenere il contatto visivo con i suoi compagni, predilige il contatto individuale con l’adulto.Dimostra fastidio alla confusione che a volte si crea durante i cambi delle attività con pianto.
Alessandro non è costante nel mantenere il contatto visivo con i suoi compagni, predilige il contatto individuale con l’adulto.Dimostra fastidio alla confusione che a volte si crea durante i cambi delle attività con pianto.
Raccordo con il ”se e l’altro”-Percepire ed acquisire sentimenti di appartenenza alla comunità-Star bene con gli altri e con sé stessi.
Raccordo con il ”se e l’altro”-Percepire ed acquisire sentimenti di appartenenza alla comunità-Star bene con gli altri e con sé stessi.
Attività, materiali, metodi di lavoro Le attività devono essere contestualizzate, cioè inserite in una cornice di significati che stimoli la motivazione del bambino.
La cornice relazionale è fondamentale e da essa dipende la qualità delle relazioni del bambino nei confronti dell’insegnante e dei pari.
La cornice affettiva, invece, pone un’attenzione continua alle emozioni, agli stati d’animo e ai sentimenti.
Identificare spazi, tempi, risorse materiali, organizzative, strutturali e metodologiche che serviranno per realizzare le attività didattiche, educative e di stimolazione.
Attività, materiali, metodi di lavoro Indicare come saranno condotte: individuali, o secondo gli studi più recenti sulle teorie dell’apprendimento, in piccolo gruppo con il coinvolgimento attivo dei pari come avviene nell’apprendimento cooperativo e nel tutoring.
Se ci si avvale di modelli specifici, precisare quali sono le dinamiche di comunicazione e mediazione didattica rispetto al raggiungimento di obiettivi. Per esempio, nell’approccio cognitivo – comportamentale si utilizzano: l’analisi del compito, l’uso degli aiuti, delle facilitazioni e dei rinforzi, i modelli competenti, le strategie di generalizzazione e di mantenimento.
DF - 7 - 13
AREA OBIETTIVI ATTIVITÀVERIFICA
1° - entro Gen/Feb
2° - entro Mag/Giu
RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE DI
SEZIONE
8 - Ambito logico-matematico
-acquisizione e sviluppo del concetto di quantità
(pochi-tanti)-appaiamento di
figure/forme complementari
-seriazione e classificazione di oggetti per forma-colore-grandezza.
-sviluppare il concetto di numero
Attività individuali e di piccolo gruppo con il supporto di materiale strutturato. Cerchio del mattino (registrazione dei bimbi presenti – assenti).Giochi a tavolino con materiale strutturato.Giochi con oggetti e immagini, blocchi logici.Giochi protomatematici: mettere la quantità di oggetti corrispondenti alle indicazioni,contare compagni, cose.
Partecipa positivamente alle attività individuali, nel piccolo gruppo e nel cerchio ma distura i compagni seduti al suo fianco e si distrae. Tuttavia sa contare, riconosce fra due insiemi quello che contiene pochi o tanti.Sa appaiare due figure o forme che si completano a vicenda.Sa seriare per forma, conosce anche il trapezio e il rombo (che chiama aquilone), per colore e grandezza fino a 4 pezzi. Conta fino a 20 a memoria, , riconosce i simboli numerici (gli piace l’11)ma non riesce ad creare corrispondenze fra oggetti e simboli oltre il 9/10.
In raccordo con il Campo di Esperienza “La conoscenza del mondo e lo sfondo integratore “Lo zaino del ricercatore” stimoleremo i bambini a: - operare secondo procedure metacognitive;- costruire, trovare, inventare;- formulare un problema elaborare ipotesi;- pianificare una soluzione;- trovare i mezzi per la soluzione;- disponibilità a organizzare l’attività secondo procedure cooperative;- registrare le loro “scoperte”.Le ipotesi, le verifiche e le teorie così costruite saranno documentate da dati registrati su: tabelle, grafici, istogrammi.Altre attività verranno proposte a ................ in piccolo gruppo con materiale proto matematico e specifico.
La verificaÈ un processo dinamico e collegiale di controllo degli apprendimenti conseguiti in ordine agli obiettivi individuati, attraverso l´azione didattico-educativa.
È la descrizione oggettiva degli apprendimenti del bambino nelle singole aree attraverso l´osservazione delle sue prestazioni.
Consente ai docenti la constante ridefinizione del percorso formativo e la riflessione sia sui contenuti educativi e didattici che sulle metodologie sperimentate.
Permette il monitoraggio dell´efficacia del processo insegnamento-apprendimento attivando un´attenzione critica sulla validità dei metodi e sulle scelte di contenuto.
DF - 7 - 13
AREA OBIETTIVI ATTIVITÀVERIFICA
1° - entro Gen/Feb
2° - entro Mag/Giu
RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE
DI SEZIONE
10 - Ambito delle attività espressive-manipolative-costruttive:
• Sviluppare le capacità espressive- manipolative costruttive
favorire il disegno narrativo
Offriremo molteplici esperienze espressive per assecondare i desideri di .............. e consentirgli ulteriori canali comunicativi: giochi manipolativi con materiale vario (didò, pasta di sale, farina, sabbia, pasta);giochi di travasi con svariati contenitori come acqua, pasta, farina, sabbia;manipolazione di colore con colori a dita (picchiettare, stendere lasciare impronte, movimenti rotatori);stampi con spugna, timbri, stencil; uso degli attrezzi per dipingere e disegnare: tempere , acrilici, pastelli a cera ed a olio, pennelli e pennellesse, pennarelli, matite, temperino, gomma;collage con svariati materiali.
Ottima partecipazione alle attività programmate, dimostra molto interesse e curiosità verso tutte le proposte espressive apprezzando tecniche e materiali nuovi. Porta a termine la consegna ma ha bisogno della mediazione dell’adulto per la condivisione di spazi e strumenti di lavoro.Apprezza molto anche la manipolazione ma se è libero di creare costruisce unicamente recinti e strade, questo succede anche nel disegno o nella pittura spontanea.Racconta volentieri ciò che disegna.
Raccordo con il Campo di Esperienza “Linguaggi, creatività, espressione” e lo sfondo integratore “Lo zaino del ricercatore”, laMACCHINA FOTOGRAFICA:- noi in un click: giochiamo ai fotografi per ritrarre i compagni e le esperienze vissute;- scopriamo attraverso le diverse tecnologie nuove possibilità di espressione e creatività;- il mondo è bello e colorato: documentiamolo attraverso le immagini delle nostre esperienze scolastiche;
È l´indicatore del progetto inclusivo della sezione: identifica la progettualità condivisa delle insegnati e la corresponsabilità del successo formativo di tutti i bambini, superando la vecchia logica di emarginazione della coppia “alunno disabile-insegnate di sostegno”.
Colloca il PEI nell´ambito delle attività curricolari e delle scelte metodologiche della sezione con l´obiettivo di rispondere alla possibilità di includere, fornendo a ciascuno la possibilità di partecipare e apprendere nella didattica comune, quella per tutti i bambini.
Il raccordo con la programmazione di sezione
Risponde alle attuali teorie dell´apprendimento come acquisizione sociale nella cornice complessa dei processi di interazione, confronto, scambio, negoziazione fra pari.
Attiva contesti di didattica relazionale, crea reti cognitive, emozionali e motivazionali che costruiscono conoscenza in una dimensione sociale significativa e contestualizzata attraverso l´appartenenza e la reciprocità, la cultura della condivisione, la collaborazione e il supporto operativo.
Amplia quella zona di sviluppo prossimale che può concretizzarsi solo attraverso interazioni significative che sollecitano il repertorio di potenzialità soggetive.
DF - 7 - 13
AREA OBIETTIVI ATTIVITÀVERIFICA
1° - entro Gen/Feb
2° - entro Mag/Giu
RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE DI
SEZIONE
7 - Area cognitiva: attenzione, memoria concentrazione, canale preferenziale di apprendimento
- Apprendimento spaziale: sopra-sotto, dentro-fuori, davanti-dietro - Riconoscimento degli opposti: grande-piccolo lungo-cortoalto-basso - Riconoscere i vari momenti della giornata- Interiorizzazione cronologica del tempo: adesso- prima- dopo, oggi-ieri-domani, i giorni della settimana, i mesi dell’anno, le stagioni
Attività psicomotoria e attrezzature ludiche in palestra. A tavolino giochi con oggetti come frutta in plastica e animaletti della fattoria per gli spostamenti spaziali.Schede operative di logica precedute da giochi con cui sperimentare gli opposti percettivi.Presentazione di un piano giornaliero con relative attività in programma per aiutarlo a orientarsi nella giornata scolastica.
XX è competente e partecipativo, tende però ad accentrare l’attenzione su di sé escludendo gli altri.Preferisce le esperienze in cui può agire e sperimentare piuttosto che compilare una scheda operativa, che comporta attenzione, concentrazione e abilità di auto controllo che ancora non possiede. Attività da riproporre,La scansione ordinata delle attività e il piano giornaliero, oltre a dare sicurezza a XX, gli offre la possibilità di orientarsi nel tempo scolastico.E’ in grado di mettere in ordine le sequenze della giornata, conosce anche le attività giornaliere extrascolastiche e chi lo accompagnerà (es. vado a logopedia con papà).
Raccordo con il Campo di Esperienza “La conoscenza del mondo e lo sfondo integratore “Lo zaino del ricercatore” utilizzeremo metodologie trasversali in ogni esperienza:- il gruppo cooperativo;- l’approccio metacognitivo;- la ricerca azione.Spinti dalla curiositàosserveremo,esploreremo, scopriremo. Stimoleremo i bambini a porre domande, discutere, confrontare, trovare soluzioni, compiere azioni. Le “scoperte” dei bambini, le loro ipotesi, le verifiche e le teorie così costruite saranno documentate da dati registrati su: tabelle, grafici, istogrammi.
DF 1 ha capacità attentive, attenzione e intenzione congiunta, capacità di imitazione su richiesta e saltuariamente spontanea
AREA OBIETTIVI ATTIVITÀ * video 1/2 V.RACCORDO CON LA
PROGRAMMAZIONE DI SEZIONE
Autonomia personale e cura di sé
Lavare e asciugare le mani
Analisi del compito-Posizionarsi davanti al lavabo e tirarsi su le maniche-Aprire il rubinetto-Prendere il sapone e dosarlo-Insaponare e strofinare le mani ripetutamente-Sciacquare le mani-Chiudere il rubinetto
L’attività si svolgerà in sala igienica nei momenti di routine:prima dei pasti, dopo un’attività con materiali che sporcano (pittura, manipolazioni di diversi materiali, preparazione alimenti..)
Si procederà inizialmente con l’aiuto dell’insegnante (prompt fisico) e in un secondo momento attraverso l’imitazione il gruppo dei pari (modello).
L’obiettivo sarà raggiunto quando L.. Sarà in grado di eseguire la sequenza delle operazioni con il solo aiuto del modello.
Connessione trasversale fra i campi di esperienza “Il sè e l’altro” e “Il corpo in movimento” per favorire l’autonomia personale, le prassie motorie e la coordinazione, l’educazione alla salute..
Attività di routine che precedono il pranzo o seguono attività di manipolazione.
Attività di riordino e manutenzione dei materiali, per es. Lavare i pennelli, ....
Canzoncine mimate: intorno alla vasca........Fare il bagno alle bambole
DF 1 ha capacità attentive, attenzione e intenzione congiunta, capacità di imitazione su richiesta e saltuariamente spontanea
AREA OBIETTIVI ATTIVITÀ V. RACCORDO CON LA
PROGRAMMAZIONE DI SEZIONE
Autonomia sociale
Aspetti affettivo relazionali con i compagni
Prestare attenzione all’attività degli altri cercando di imitarli
Creare contesti di piccolo gruppo in cui il bambino possa imitare “modelli esperti”.Su invito: -“fai come lui” facilitazione - spontaneamente•Allestimento di un percorso psicomotorio che preveda semplici passaggi: camminare su una fila di mattoncini, dentro i cerchi, strisciare sotto un ponte...•Gioco del far finta: imitare le azioni del gioco della casa, del mercato, del dottore......•Gioco dello specchio: imitare gesti e mimica facciale.•Gioco “scatolino chiuso” imitare le andature degli animali.•Imitare le azioni in una sequenza di attività di vita pratica: apparecchiare la tavola, preparare le brandine, riordinare i materiali
Campo di esperienze il sè e l’altro Confronto e scambio con i pari in situazioni di gioco simbolico nelle attività espressive e di rappresentazione .Offrire modelli di comportamento evoluto da imitare.
•Attività psicomotorie in palestra•giochi motori all’aperto•Gioco teatrale• mimo•Drammatizzazioni•Giochi competitivi a squadre: percorsi, staffette....•Gioco simbolico negli spazi strutturati: casetta, supermercato, angolo delle bambole•Attività di routine•Assunzione di ruoli/incarichi all’interno della classe
PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO anno scolastico 2012-13
DATI RELATIVI AL BAMBINO
COGNOME _______________________________________________
NOME ___________________________________________________ NATO A __________________________
RESIDENTE A ___________________________________________________ IN VIA __________________________ TEL _________________________________________________
DATI RELATIVI ALLA SEZIONE
Nome della sezione .................
COGNOME NOME ORARIO DI INTERVENTO
Insegnanti di sezione……………..……………..
26 h settimanali su due turni
Insegnante di sostegno....................
26 h settimanali su turno unico
Educatori servizio sensoriali ....................Lunedì 8.30 – 13.00 Venerdì 8.30 – 12.30
Supporto educativo differenziato(specificare qualifica Educatori-Assistenti)
Assistenti educativi........................................
Quotidiano su 4 turni settimanali
DATI RELATIVI AI PRECEDENTI PERCORSI EDUCATIVI
ANNO SCOLASTICO NIDO/SCUOLA DELL'INFANZIAFREQUENZA
(regolare/irregolare)
2010-2011 ASILO NIDO ................................. regolare
2011-2012 ASILO NIDO .................................. regolare
FREQUENZA DEL BAMBINO PRESENZA DELL'INSEGNANTE DI SOSTEGNO o del SUPPORTO EDUCATIVO DIFFERENZIATO
Giorni Bambino* Insegnante
Lunedì 10 - 16 10 - 14
Martedì 8.15 - 16 8.30 - 14.30
Mercoledì 8.15 - 16 8.30 - 14.30
Giovedì 8.15 - 16 8.30 - 14.30
Venerdì 8.15 - 16 10 - 14
Totale ore 37 26
L'insegnante di sostegno segue altri casi?: NO SÌ NELLA STESSA SEZIONE SÌ IN ALTRE SEZIONI
Nella sezione sono presenti altre insegnanti NO
di sostegno? SÌ
INTERVENTI SOCIO-SANITARI
Personale socio-sanitario di riferimento ( pubblico e privato )
•Neuropsichiatria Infantile ASL.
Neuropsichiatra dott.sa ................ Asl .........…………………..…………………..
Logopedista ........................ cell. ........................
servizio privato Studio Medico………………………………………………
Foniatra Osp. ................. dott.sa .................................. Asl ............……………………………………..
Terapista riabilitazione .............................. cell. ............................. servizio privato Centro
Psicomotricità .................................…………………………………………………………………….
•Responsabile Servizio Minori con Disabilità Sensoriali ............................................……….
•Agenzia Educativa ........................................... referente ........................................…………..…
Educatore ...........................................…………………………………………………………………
Interventi riabilitativi in orario extra-scolastico
Tipo di intervento: logopedico
Operatore di riferimento: ..................................
Giorno, ore, da quando a quando: 45 minuti , due volte la settimana il lunedì (8.30-9.15) e il mercoledì (16.15- 17)
Modalità: individuale con il genitore o con l’educatore
Metodologia di raccordo: riabilitativo
Interventi riabilitativi in orario extra-scolastico
Tipo di intervento: Psicomotorio
Operatore di riferimento: ..........................(servizio privato), Centro ..............................
Giorno, ore, da quando a quando: 1 ora alla settimana, il giovedì ore 16.00
Modalità: individuale e, a partire da febbraio, in piccolo gruppo
Metodologia di raccordo: modello integrato
Interventi educativi territoriali
Tipo di intervento: educativo
Operatori di riferimento: ..........................................
Giorno, ore, da quando a quando: mercoledì pomeriggio dalle 16.00 alle 18.00
Modalità: domiciliare
Metodologia di raccordo: educativa
Intervento educativo scuola-famiglia
Famigliari di riferimento: genitori
Frequenza degli incontri: tre volte l’anno in Rete e, su richiesta, in caso di problemi urgenti
GRUPPO CLASSE
Descrizione della sezione: Fornire elementi relativi alla composizione, alle caratteristiche dei bambini e alla organizzazione metodologica (orari docenti, compresenze, altre attività)
N. BAMBINI ______ 25 ___________
N. BAMBINI CERTIFICATI ___ 1 ____
Sezione eterogenea per età, composta da 25 bambini di cui 11 femmine e 14 maschi, e nello specifico da 7 bambini di 3 anni, 10 di 4 anni e 8 di 5 anni.
Sono presenti 7 bambini stranieri provenienti da diversi paesi: Marocco, Romania, Messico. Di questi, due sono di religione musulmana.
I bambini di 5 anni assumono a turno il ruolo di “saggio”, ovvero svolgono una funzione di tutoraggio nei confronti dei più piccoli (accadimento, consigli, esemplificazioni…).
La classe presenta un clima vivace e cooperativo nonostante le notevoli differenze che compongono il gruppo.
L’accoglienza e l’inclusione verso i bambini in entrata o con difficoltà sono prerogative del nostro stile educativo, come valore aggiunto e ricchezza.
Le risorse attivate all’interno della classe sono:
Risorse metodologiche (programmazione della sezione, pianificazione P.E.I., metodologia del lavoro in piccolo gruppo e dell’apprendimento cooperativo).
Condivisione degli obiettivi educativi tra le varie figure che operano all’interno della scuola (insegnanti curriculari, educatrice, assistente educativo,) e conseguente collaborazione.
Risorse strumentali (materiale didattico, ausili tecnologici: macchina fotografica, videocamera…).
Risorse organizzative: orario dei docenti curricolari e di sostegno strutturato in modo da consentire il massimo della compresenza nella fascia oraria 9.30 – 12.00.
In particolare l’ambiente di apprendimento è così organizzato: regolarità e prevedibilità del contesto all’interno del quale si vanno ad attivare le esperienze del bambino.
Tale regolarità non si riferisce ad una rigida strutturazione degli spazi e delle attività in accordo a criteri predefiniti, ma prevede l’organizzazione di un ambiente necessariamente flessibile, in accordo con indicazioni che ci fornisce il bambino stesso.
Coerenza, stabilità e continuità degli atteggiamenti delle figure che si rapportano con il bambino. Si tratta, in altri termini, di un’altra forma di regolarità e prevedibilità, in questo caso estesa alla qualità dei rapporti interpersonali.
L’uso di approcci educativi di tipo strutturato (cognitivo-comportamentali), comunque inseriti nell’ambito di una dimensione relazionale che aiuti il bambino a cogliere il piacere dell’interazione e le sfumature che caratterizzano i rapporti interpersonali.
BARRIERE/RISORSE:
Articolazione degli spazi, barriere architettoniche, presenza di ausili o strumenti tecnologici …Ogni sezione è composta da spazio classe, anticlasse (utilizzata anche nel momento del pranzo), lo spogliatoio e, in comune con la 1ª sezione, la sala igienica e il salone per le attività motorie. La sezione è suddivisa in spazi organizzati per il lavoro e il gioco libero: l’angolo creativo e delle scoperte, la zona per la discussione, l’area per il gioco costruttivo, quella per la lettura e l’angolo del gioco simbolico e la zona delle coccole.Utilizzeremo sovente per ........ gli spazi organizzati del secondo piano, compresa la palestra e la sala di musica, per attività specifiche, individualizzate e in piccolo gruppo, inserite in questo Piano Educativo.
All’interno della scuola non sono presenti barriere architettoniche che
ostacolino la mobilità e la sicurezza dei bambini nei diversi luoghi: scivoli,
ascensore e scale rispondono alle recenti norme sulla sicurezza.
Recentemente è stata costruita una nuova rampa a scivolo, proprio in
corrispondenza dell’uscita verso il giardino della nostra classe, allo scopo
di facilitare l’uscita verso l’esterno e migliorare l’evacuazione in casi di
emergenza.
Per quanto riguarda la presenza di ausili o strumenti tecnologici, le
risorse attuali possono essere identificate in : strumentali
(materiale didattico, computer, sussidi didattici ); ausili per disabili
motori (carrozzine, piani di statica; seggiolini); organizzative
(lavoro di Rete con la famiglia, i servizi socio-sanitari e le altre
agenzie educative).
PROFILO DEL BAMBINO
PUNTI DEBOLI
Bambino sordo impiantato con linguaggio in evoluzione, permangono difficoltà fonetiche e funzionali.
Difficoltà ad interagire con i pari, gioco solitario parallelo. Si rapporta principalmente con l’adulto e cerca la sua mediazione nella
relazione con i compagni. Scarsa regolazione emotiva e comportamento oppositivo.
PUNTI DI FORZA
Sa stabilire rapporti affettivi e ha fiducia nell’insegnante. Curioso e interessato, accetta con entusiasmo le proposte educative che gli
vengono offerte. Mostra impegno e costanza, riesce a portare a termine le attività. Capacità cognitive adeguate all’età.
OBIETTIVI DI INTERVENTO
Migliorare l’autonomia personale e nelle attività scolastiche. Facilitare la relazione attraverso un lavoro con i pari, organizzando un
piccolo gruppo che aiuti la comunicazione, lo scambio e la cooperazione. Superamento dei rituali e delle stereotipie comportamentali che ancora si
presentano quotidianamente (oppositività). Integrazione con tutti i compagni, sentirsi appartenere ad un gruppo classe
ben identificato (i Rossi).
STRUMENTI USATI PER VALUTAZIONE
Data Somministrazione
L.A.P.
B.A.B.
PORTAGE X 3/10/12
SR 4-5- School Readiness
QUADERNI I.P.D.A.
TEST I.P.D.A.
T.P.V.
T.C.R.
B.I.N. 4-6
T.V.L.
FROSTIG X 3/11/12
STRUMENTI USATI PER DESCRIVERE IL PROFILO DI FUNZIONAMENTO
Data Somministrazione
I.C.F. X Novembre 2012 a cura
dell’educatrice ....................
Scheda osservativa X Ottobre 2012
La reteLa rete che si crea intorno al bambino e alla famiglia in un´ottica di costruzione
condivisa del progetto educativo-abilitativo consente di:
- Conoscere il bambino attraverso il confronto delle osservazioni
e valutazioni di professionalità diverse e della famiglia.
- Individuare gli obiettivi abilitativi-educativi-formativi su cui
lavorare e le strategie operative.
- Implementare il programma nei diversi contesti (casa,
scuola…) in coerenza con gli obiettivi del progetto.
- Verificare il lavoro in itinere attraverso il confronto delle
osservazioni per aggiornare gli obbiettivi rapporto ai cambiamenti.
- Offrire sostegno e training alle famiglie.
Data e nomi partecipanti Note salienti Decisioni assunte
28/09/2011
-Genitori ...........................- ........................
-Zia ..........................
-Affidataria ...................................
-Consulente A.B.A. Dott.ssa ...................
-Neuropsichiatra Dott.ssa .....................
-Logopedista ASL Dott.ssa ....................
-Logopedista privata
Dott.ssa .....................
-Psimotricista privata
Dott.ssa ......................
-R.N.P. Dott.ssa ........................
-
Insegnanti ......................., ...................., ...........
...
Descrizione situazione attuale:
Inserimento a scuola
(insegnanti.), osservazioni
sulla mattinata (consulente
A.B.A.),
sedute di terapia (logopedista e
psicomotricista),
situazione in ambito familiare
(genitori, zia, affidataria)
La Dott.ssa .................... fornisce
indicazioni atte a stimolare: le
abilità motorie, attentive,
relazionali, linguistiche
(linguaggio espressivo) nei
diversi contesti di vita del
bambino (scuola, famiglia,
casa, ambulatori)
Incontri congiunti di verifica e programmazione
Incontri scuola-famiglia e/o incontri con operatori socio-sanitari
Data e nomi partecipanti Note salienti Decisioni assunte
4 ottobre 2012Presenti:- NPI ..................- genitori- Insegnanti- RP- Logopedista- Terapista neuro-
psicomotricità- educatrice sensoriale......- Medico di riferimento
audiologia- ......................... .........................- .........................
Riunione di Rete. Presentazione del caso. La dott.sa ................. riepiloga, per i nuovi ingressi nella Rete ................. e ................. , i progressi di ................. da quando è stato preso in carico dalla NPI ad oggi. Aggiornamento dall’ultima riunione attraverso il resoconto di ogni operatore. Considerazioni sull’ingresso alla scuola dell’infanzia e verifica del progetto ambientamento. Insieme alla famiglia si concordano i prossimi obiettivi
Obiettivi futuri:favorire la relazione attraverso il piccolo gruppo (scuola infanzia),progressivo sviluppo dei programmi individuali (logopedia e psicomotricità), istituzione di piccolo gruppo di bimbi impiantati per rinforzo reciproco(ORL ................. )contributo educativo, a sostegno della famiglia, da parte dell’educatore.
Prossima riunione: 24 gennaio 2013
Incontri congiunti di verifica e programmazione
Incontri scuola-famiglia e/o incontri con operatori socio-sanitari
LA SCUOLA SI IMPEGNA A:Perseguire gli obiettivi del Piano Educativo Individualizzo nel benessere di XY. e della sua famiglia, facilitando l’inclusione e la sua crescita personale.
L'ASL/NPI SI IMPEGNA A:Sostenere la scuola nel suo compito, collaborare con gli altri operatori sanitari e assistenziali, aiutare la famiglia nell’educazione di XY. e realizzare un lavoro di Rete necessario al raggiungimento degli obiettivi programmati.
LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A: Partecipare agli incontri organizzati, collaborare con la scuola, le altre agenzie formative e i servizi sanitari. Di assumere altresì un ruolo attivo e in partenariato con tutti gli attori della Rete.
AGENZIA EDUCATIVA “ISTITUTO DEI SORDI DI TORINO”:Attraverso la Referente XX e l’Educatrice YY , si impegna a sostenere la famiglia nel compito educativo e a perseguire gli obiettivi decisi in Rete.
Impegni e accordi
ClassificazioneClassificazione InternazionaleInternazionale
del Funzionamento,del Funzionamento, delladella DisabilitàDisabilità e e delladella salutesalute(OMS, .. 2002)
©© 20072007 DarioDario Ianes –– www.darioianes.it
ICF: Cosa cambia?
ICF - Il paradigma di riferimento Introduce una mediazione fra il modello medico e il
modello sociale sul concetto di salute, funzionamento, disabilità.
Propone la lettura della disabilità attraveso il modello bio-psico-sociale.
l’oggetto della valutazione è il funzionamento non la malattia.
La disabilità è determinata dal rapporto tra le condizioni di salute del soggetto e le condizioni ambientali e sociali in cui si svolgono le sue attività.
L’attenzione è rivolta all’ecosistema in cui l’individuo cresce e si sviluppa e alla presenza di fattori che possono rappresentare una barriera o una facilitazione alla sua attività e partecipazione.
Individuo – Ambiente Sistema complesso
Se il concetto di salute, funzionamento, disabilità scaturisce
dal rapporto complesso individuo- ambiente (che
comprende la cultura, le relazioni sociali, i ruoli…), la
diagnosi funzionale non può essere affidata esclusivamente
alle professioni sanitarie, ma è il risultato sinergico di più
punti di vista, compresi quello familiare, scolastico,
extrascolastico e della persona stessa. Il disabile non è più
identificato con il malato ….
La Diagnosi Funzionale
Da strumento focalizzato solo sulla diagnosi nosografica e sul deficit che etichetta la persona
a strumento finalizzato a descrivere le aree funzionali del soggetto rilevandone competenze, risorse e abilità in funzione di un progetto rivolto al futuro
CONDIZIONI FISICHE(disturbo o malattia)
FUNZIONI CORPOREE
STRUTTURE CORPOREE
ATTIVITA’ PERSONALI
PARTECIPAZIONE SOCIALE
FATTORI CONTESTUALI
FATTORI AMBIENTALI
FATTORI PERSONALI
©© 20072007 DarioDario Ianes –– www.darioianes.it
ATTIVITÀ PERSONALI
È L’ESECUZIONE DI UN COMPITO O DI UN’ AZIONE DA PARTE DI UN INDIVIDUO. ESSA RAPPRESENTA LA PROSPETTIVA INDIVIDUALE DEL FUNZIONAMENTO. CAPITOLO 1 APPRENDIMENTO E APPLICAZIONE DELLE CONOSCENZECAPITOLO 2 COMPITI E RICHIESTE GENERALI CAPITOLO 3 COMUNICAZIONECAPITOLO 4 MOBILITÀCAPITOLO 5 CURA DELLA PROPRIA PERSONA CAPITOLO 6 VITA DOMESTICA annullato dal PEICAPITOLO 7 INTERAZIONI E RELAZIONI INTERPERSONALI CAPITOLO 8 AREE DI VITA PRINCIPALICAPITOLO 9 VITA SOCIALE, CIVILE E DI COMUNITÀ
©© 20072007 DarioDario Ianes –– www.darioianes.it
SI RIFERISCONO A TUTTI GLI ASPETTI DEL MONDO ESTERNO ED ESTRINSECOCHE FORMANO IL CONTESTO DELLA VITA DI UN INDIVIDUO E, COME TALI, HANNO UN IMPATTO SUL FUNZIONAMENTO DELLA PERSONA. I FATTORI AMBIENTALI INCLUDONO L’AMBIENTE FISICO E LE SUE CARATTERISTICHE, IL MONDO FISICO CREATO DALL’UOMO, ALTRE PERSONE IN DIVERSE RELAZIONI E RUOLI, ATTEGGIAMENTI E VALORI, SISTEMI SOCIALI E SERVIZI, E POLITICHE, REGOLE E LEGGI.
FATTORI AMBIENTALI
CAPITOLO 1 PRODOTTI E TECNOLOGIA
CAPITOLO 2 AMBIENTE NATURALE E CAMBIAMENTI AMBIENTALI EFFETTUATI DALL’UOMO
CAPITOLO 3 RELAZIONI E SOSTEGNO SOCIALE
CAPITOLO 4 ATTEGGIAMENTI
CAPITOLO 5 SERVIZI, SISTEMI E POLITICHE
©© 20072007 DarioDario Ianes –– www.darioianes.it
Capacità Facilitatore PerformanceCapacità articolatorie verbali non presentiLinguaggio espressivo assenteCapacità nulla
Tavola di comunicazione con simboliPersona in grado di decodificare i simboli
Performance comunicativa espressiva adeguata sui bisogni base
Capacità Barriere PerformanceCapacità verbali buoneLinguaggio espressivo adeguatoBuone capacità
Fattore contestuale personale negativo: forte ansia sociale in presenza di estranei
Performance comunicativa espressiva deficitaria sul versante della partecipazione sociale con estranei o persone poco familiari
Fattori contestuali(ambientali e/o personali)
Facilitatori BarriereCapacità Performance
©© 20072007 DarioDario Ianes –– www.darioianes.it
COME CAMBIA IL P.E.I.• Riconosce in modo specifico il ruolo dei fattori ambientali nel
modulare e influenzare la salute e la disabilità.
• Si impegna nella ricerca di facilitatori che possono migliorare
la performance del bambino e la sua inclusione a scuola e nei
diversi contesti di vita.
• Persegue l’obiettivo primario, coerente alla cultura dei
diritti: progettare interventi educativi nell’ottica della
partecipazione, individuando ed eliminando ogni barriera
all’apprendimento.
Il P.E.I. Progetto multidisciplinare
Il percorso scolastico previsto dalla normativa regionale (D.G.R. 1 febbraio 2010, n° 34-13176) richiede alla scuola e ai servizi sanitari e sociali coinvolti nel progetto educativo di:
concordare i tempi e i modi del proprio intervento per garantire la frequenza e la continuità del processo educativo e formativo
programmare gli incontri previsti per la formulazione e l’aggiornamento del PDF e del PEI
la famiglia partecipa alla definizione del profilo e del pei
Il P.E.I. Come si costruisce
A partire dalle indicazioni contenute nel PDF (profilo descrittivo di funzionamento) in particolare quanto concordato nella sezione Progetto Multidisciplinare, si dovranno indicare:
gli obiettivi nelle 8 aree dell’ICF che descrivono l’attività e la partecipazione
le attività previste e i fattori ambientali che faciliteranno il percorso
gli obiettivi dovranno essere declinati in termini operativi e non generali per facilitare la valutazione del loro raggiungimento
Ericksonwww.erickson.it/Pagine/Link-utili.aspx
1. Osservatorio Disabilità Regione Piemontehttp://www.alihandicap.org
2. Alterweb-Portale sulla disabilitàhttp://www.alterweb.it/
3. FLI (Federazione Logopedisti Italiani)http://www.fli.it/
4. AIPD (Associazione Italiana Persone Down)http://www.aipd.it/
5. Informahandicaphttp://www.informahandicap.it/
Indicazioni on-line
6. Garamond Insegnare con il computerhttp://www.garamond.it
7. Ausili informatici e software educativi per l´handicaphttp://www.multimediascuola.com/
8. HANDImatica-Tecnologie avanzate, informatica e telematica per favorire l´integrazione delle persona
disabilihttp://www.handimatica.it/
9. Dario Janeswww.darioianes.it
Indicazioni on-line
a cura di Marina Rudà e Mariella Valente
novembre 2012