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“Quelli che hanno il cuore rotto”. In alcune culture l’espressione “cuore rotto”, o infranto, fa pensare a un amore non corrisposto. Le parole del salmista però hanno a che fare con un “dolore di natura più generale”, dice un biblista. Anche a fedeli adoratori di Dio, quindi, può capitare di avere “il cuore rotto” a motivo di gravi difficoltà. “Quelli che sono di spirito affranto”. Chi è scoraggiato può arrivare ad avere così poca autostima da perdere temporaneamente qualsiasi speranza. Un manuale per traduttori della Bibbia dice che questa espressione potrebbe essere resa “quelli che non hanno niente di bello in cui sperare”. Cosa fa Geova per quelli che hanno il “cuore rotto” e lo “spirito affranto”? Mantiene forse le distanze da loro, considerandoli indegni del suo amore e della sua attenzione? Nient’affatto! Come un genitore amorevole che tiene fra le braccia e consola il figlio che piange, Geova è vicino ai suoi adoratori che invocano il suo aiuto. Desidera confortarli e curare il loro “cuore rotto” e il loro “spirito affranto”. Può dar loro la saggezza e la forza per affrontare qualsiasi prova. — 2 Corinti 4:7; Giacomo 1:5. Perché non scoprite come potete avvicinarvi al nostro compassionevole Dio Geova? Egli ci assicura: “Risiedo . . . con l’affranto e modesto di spirito, per ravvivare lo spirito dei modesti e per ravvivare il cuore di quelli che sono affranti”. — Isaia 57:15. 19. Perché il trattamento riservato alla vittima pasquale rafforza la nostra fiducia nelle profezie? 19 All’agnello scannato per la cena pasquale gli israeliti non dovevano rompere nessun osso (Eso. 12:46; Num. 9:11, 12). Cosa accadde all’“Agnello di Dio”, che venne per dare la sua vita come riscatto? (Giov. 1:29). Fu messo al palo tra due criminali. Gli ebrei chiesero a Pilato di far rompere le gambe dei tre uomini, così da accelerarne la morte e da non lasciare i loro corpi sul palo il 15 nisan, che era un grande sabato. I soldati fecero così con i due criminali, “ma venuti da Gesù, poiché videro che era già morto, non gli ruppero le gambe” (Giov. 19:31-34). A motivo di tale corrispondenza tra Gesù e l’agnello pasquale, si può dire che quest’ultimo fu “un’ombra” di quello che poi si verificò il 14 nisan del 33 (Ebr. 10:1). Quel giorno si adempirono anche le parole di Salmo 34:20. Tutto ciò rafforza la nostra fiducia nelle profezie.

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“Quelli che hanno il cuore rotto”. In alcune culture

l’espressione “cuore rotto”, o infranto, fa pensare a un amore non

corrisposto. Le parole del salmista però hanno a che fare con un “dolore di

natura più generale”, dice un biblista. Anche a fedeli adoratori di Dio,

quindi, può capitare di avere “il cuore rotto” a motivo di gravi difficoltà.

“Quelli che sono di spirito affranto”. Chi è scoraggiato può arrivare ad avere

così poca autostima da perdere

temporaneamente qualsiasi speranza.

Un manuale per traduttori della Bibbia

dice che questa espressione potrebbe essere resa “quelli che non

hanno niente di bello in cui sperare”.

Cosa fa Geova per quelli che hanno il “cuore rotto” e lo “spirito

affranto”? Mantiene forse le distanze da loro, considerandoli indegni

del suo amore e della sua attenzione? Nient’affatto! Come un

genitore amorevole che tiene fra le braccia e consola il figlio che

piange, Geova è vicino ai suoi adoratori che invocano il suo aiuto.

Desidera confortarli e curare il loro “cuore rotto” e il loro “spirito

affranto”. Può dar loro la saggezza e la forza per

affrontare qualsiasi prova. — 2 Corinti 4:7; Giacomo 1:5.

Perché non scoprite come potete avvicinarvi al nostro

compassionevole Dio Geova? Egli ci assicura: “Risiedo . . .

con l’affranto e modesto di spirito, per ravvivare lo spirito

dei modesti e per ravvivare il cuore di quelli che sono

affranti”. — Isaia 57:15.

19. Perché il trattamento riservato alla vittima pasquale rafforza la nostra

fiducia nelle profezie?

19 All’agnello scannato per la cena pasquale gli israeliti non dovevano

rompere nessun osso (Eso. 12:46; Num. 9:11, 12). Cosa accadde

all’“Agnello di Dio”, che venne per dare la sua vita come riscatto? (Giov.

1:29). Fu messo al palo tra due criminali. Gli ebrei chiesero a Pilato di far

rompere le gambe dei tre uomini, così da

accelerarne la morte e da non lasciare i loro

corpi sul palo il 15 nisan, che era un grande

sabato. I soldati fecero così con i due criminali,

“ma venuti da Gesù, poiché videro che era già

morto, non gli ruppero le gambe” (Giov. 19:31-34). A motivo di tale

corrispondenza tra Gesù e l’agnello pasquale, si può dire che quest’ultimo fu

“un’ombra” di quello che poi si verificò il 14 nisan del 33 (Ebr. 10:1). Quel giorno si

adempirono anche le parole di Salmo 34:20. Tutto ciò rafforza la nostra fiducia

nelle profezie.

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Cosa impariamo su Geova dalla lettura Biblica di questa settimana?

Salmo 34:7-8,10 “ L’angelo di Geova si accampa tutt'intorno a quelli che lo temono, E li libera. Gustate e

vedete che Geova è buono; Felice è l’uomo robusto che si rifugia in lui. Gli stessi giovani leoni forniti di

criniera hanno avuto poco a loro disposizione e hanno provato fame; Ma in quanto a quelli che cercano

Geova, non mancherà loro nessuna cosa buona…”

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In più, gli angeli di Geova possono guidare le cose in

modo che chiunque fa inciampare altri venga

allontanato dal popolo di Geova. (Matteo 13:41;

18:6, 10) E anche se sul momento forse non ce ne

rendiamo conto, gli angeli rimuovono ostacoli che

potrebbero frenarci nel nostro servizio a Dio e ci

proteggono da cose che potrebbero mettere in pericolo

la nostra relazione con Geova. Ciò che più conta, ci

guidano nell’opera di dichiarare l’“eterna buona notizia” a tutta l’umanità, anche laddove l’opera di

predicazione viene svolta in condizioni pericolose. (Rivelazione 14:6) Spesso le pubblicazioni bibliche edite

dai testimoni di Geova hanno narrato episodi in cui è stato evidente l’aiuto degli angeli. Simili esperienze

sono di gran lunga troppo numerose per essere considerate semplici coincidenze.

18 Per continuare a ricevere la guida e la protezione degli angeli dobbiamo continuare a esaltare il nome di

Geova anche di fronte all’opposizione. Ricordate, l’angelo di Geova si accampa solo ‘intorno a quelli che

temono Geova’.

Salmo 36:9 “ Poiché presso di te è la fonte della vita; Mediante la luce che viene da te noi possiamo

vedere la luce…” w01 1/12 32

Gli uomini riverenti come il re Davide hanno sempre riconosciuto Geova

come la fonte della vita e della luce. “Presso di te è la fonte della vita”,

scrisse Davide. “Mediante la luce che viene da te noi possiamo vedere la

luce”. — Salmo 36:9.

Le parole di Davide si applicano sia in senso letterale che simbolico.

Un’enciclopedia fa notare: “È la luce, ovviamente, che permette la

percezione visiva”. Quindi aggiunge: “Il cervello umano riceve più

informazioni attraverso gli occhi che attraverso qualsiasi altro organo di

senso”. (Encyclopædia Britannica) Poiché quello che impariamo dipende in

gran parte dal dono della vista — che ha bisogno della luce per funzionare

bene — nelle Scritture la luce è usata anche in senso simbolico.

Pertanto Gesù disse ai discepoli: “Io sono la luce del mondo. Chi segue me

non camminerà affatto nelle tenebre, ma possederà la luce della vita”.

(Giovanni 8:12) La luce simbolica a cui fece riferimento Gesù era il messaggio della verità che predicava, che

poteva illuminare la mente e il cuore degli ascoltatori. Dopo anni di tenebre spirituali, i discepoli di Gesù

potevano finalmente capire il proposito di Dio per l’umanità e la speranza del Regno. Questa era veramente

“la luce della vita”, poiché tale conoscenza poteva condurre alla vita eterna. “Questo significa vita eterna”,

disse Gesù pregando il suo Padre celeste, “che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu

hai mandato, Gesù Cristo”. (Giovanni 17:3) Non diamo mai per scontata questa luce spirituale!

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Salmo 37:16 “ È meglio il poco del giusto che l’abbondanza dei molti malvagi…”

Avere una vita semplice è libera da complicazioni materialistiche ci fa liberare spazio nella

nostra vita per servire meglio Geova.

Quali punti della Lettura Biblica di questa settimana possiamo usare nel Ministero

di Campo?

Salmo 35:18 “ Di sicuro ti celebrerò nella grande congregazione; Ti loderò fra un

popolo numeroso…”

Con questa scrittura vogliamo fare capire alle persone sincere che non possiamo

servire Geova stando a casa. Dobbiamo servirlo nelle Congregazioni Cristiane e

insieme ai Fratelli in fede.

Salmo 37:10,11-29 “ I giusti stessi possederanno la terra, E risiederanno su di essa

per sempre…”

“Il malvagio non sarà più” w12 1/8 22-23

Marco: Prima abbiamo letto il versetto 29 del Salmo 37. Prendiamo ora i versetti 10 e 11. Vuole leggerli lei?

Roberto: “E ancora un poco, e il malvagio non sarà più; e certamente presterai attenzione al suo luogo, ed egli non sarà. Ma i mansueti stessi possederanno la terra, e in realtà proveranno squisito diletto nell’abbondanza della pace”.

Marco: Secondo il versetto 11, dove vivranno “i mansueti”, cioè i buoni?

Roberto: Il versetto dice che “possederanno la terra”. A parer mio però questo passo si riferisce ai nostri giorni; dopo tutto oggi ci sono persone buone sulla terra.

Marco: È vero. Noti però che, stando al versetto, quelle persone buone avranno ‘abbondanza di pace’. Oggi però non c’è tutta questa pace.

Roberto: Direi di no.

Marco: Come si adempirà allora questa promessa? Le faccio un esempio: immagini di essere il proprietario di una palazzina. Alcuni inquilini sono brave persone, hanno cura del loro appartamento e mantengono buoni rapporti con il vicinato. Sarà contento di avere affittato un appartamento a persone del genere. Ma altri sono pessimi inquilini; rovinano la casa e rendono la vita impossibile ai vicini. Lei cosa farebbe se questi cattivi inquilini rifiutassero di cambiare atteggiamento?

Roberto: Penso che li sfratterei.

Marco: Ed è proprio quello che Dio farà con i malvagi che ci circondano. Torniamo al versetto 10: “Il malvagio non sarà più”. In altre parole Dio sfratterà, per così dire, le persone che creano problemi agli altri. Allora i buoni potranno vivere sulla terra in pace. Capisco che l’idea che i buoni vivranno per sempre sulla terra possa essere un po’ diversa da quello che le è stato insegnato.