Corsodi base 2011_sondrio1_ballero

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Vivere in Italia. L’italiano per il lavoro e la cittadinanza Vivere in Italia. L’italiano per il lavoro e la cittadinanza Didattica base per l’insegnamento dell’italiano L2 ad adulti Didattica base per l’insegnamento dell’italiano L2 ad adulti Corso per docenti/operatori/volontari Corso per docenti/operatori/volontari Apprendere una lingua in età adulta e in condizione Apprendere una lingua in età adulta e in condizione di migrazione: risorse, strategie e criticità di migrazione: risorse, strategie e criticità Un’idea di lingua e di livelli: il Quadro Comune Un’idea di lingua e di livelli: il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue (QCER). Europeo di Riferimento per le lingue (QCER). Sondrio – Venerdì 11 novembre 2011 Sondrio – Venerdì 11 novembre 2011 [email protected]

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Vivere in Italia. L’italiano per il lavoro e la cittadinanzaVivere in Italia. L’italiano per il lavoro e la cittadinanzaDidattica base per l’insegnamento dell’italiano L2 ad adultiDidattica base per l’insegnamento dell’italiano L2 ad adulti

Corso per docenti/operatori/volontariCorso per docenti/operatori/volontari

Apprendere una lingua in età adulta e in condizione Apprendere una lingua in età adulta e in condizione di migrazione: risorse, strategie e criticitàdi migrazione: risorse, strategie e criticità

Un’idea di lingua e di livelli: il Quadro Comune Un’idea di lingua e di livelli: il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue (QCER).Europeo di Riferimento per le lingue (QCER).

Sondrio – Venerdì 11 novembre 2011Sondrio – Venerdì 11 novembre 2011

[email protected]

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Articolazione del corsoArticolazione del corso

1° incontro1° incontro: : Apprendere una lingua seconda in età adulta e in condizione di Apprendere una lingua seconda in età adulta e in condizione di migrazione migrazione - Risorse, strategie e criticità. Un’idea di lingua e di livelli: il Quadro - Risorse, strategie e criticità. Un’idea di lingua e di livelli: il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue (QCER). Comune Europeo di Riferimento per le lingue (QCER).

2° incontro2° incontro: Definizione del profilo sociolinguistico degli apprendenti Definizione del profilo sociolinguistico degli apprendenti - - Testare, valutare e certificare.Testare, valutare e certificare.

3° incontro3° incontro: : L’apprendimento di una lingua seconda L’apprendimento di una lingua seconda - Fasi d’interlingua - - Fasi d’interlingua - Modalità, difficoltà e tempi d’acquisizione.Modalità, difficoltà e tempi d’acquisizione.

4° incontro4° incontro: : Approcci metodologici e gestione di una classe Approcci metodologici e gestione di una classe - Il ruolo del - Il ruolo del docente e l’autonomia dell’apprendente - Sviluppo di abilità e competenze.docente e l’autonomia dell’apprendente - Sviluppo di abilità e competenze.

5° incontro5° incontro: : Correzione ed autocorrezione Correzione ed autocorrezione - Sviluppo di un percorso comune di - Sviluppo di un percorso comune di consapevolezza linguistica.consapevolezza linguistica.

6° incontro6° incontro: : Materiali e strumenti per lo sviluppo di abilità e competenze Materiali e strumenti per lo sviluppo di abilità e competenze linguistico-comunicative linguistico-comunicative - Analisi e valutazione di materiali specifici - Esempi di - Analisi e valutazione di materiali specifici - Esempi di materiali differenziati per abilità, livelli ed autenticità.materiali differenziati per abilità, livelli ed autenticità.

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Articolazione del primo incontroArticolazione del primo incontro La specificità del destinatario adulto:La specificità del destinatario adulto:

lifelong learninglifelong learning l’approccio andragogicol’approccio andragogico le tecniche didattiche per gli studenti adultile tecniche didattiche per gli studenti adulti

Lo studente in condizione di migrazione:Lo studente in condizione di migrazione:

l’acculturazionel’acculturazione la competenza linguistica – BICS/CALP la competenza comunicativa interculturalela competenza comunicativa interculturale

Le linee guida del Quadro Comune Europeo di Riferimento:Le linee guida del Quadro Comune Europeo di Riferimento:

Livelli soglia e QCER Livelli soglia e QCER Modulo per immigrati adulti (comprensione e produzione, strutture grammaticali, Modulo per immigrati adulti (comprensione e produzione, strutture grammaticali,

domini e contesti d’uso)domini e contesti d’uso)

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Lifelong learning Lifelong learning (P. E. Balboni, 2002) (P. E. Balboni, 2002)

Dal concetto di “educazione permaneteeducazione permanete” si è passati a quello di “lifelong learninglifelong learning”. La differenza non è immediatamente percepibile se non da quel drammatico “ “lifelong” ” e cioè “ “finchè si vive”, ”, ma è una differenza fondamentale.

Per educazione permanete si intendeva un’offerta educativa essenzialmente legata alla volontarietà di chi ne fruisce (una persona che vuole fare carriera, che vuole andare all’estero, un pensionato che vuole riempire il suo tempo, ecc.)

Il lifelong learninglifelong learning invece rimanda ad una realtà in cui non è una scelta volontaria che porta a studiare, ma è una realtà esterna che rende necessario lo studio. Si investe in un corso di lingua straniera o di informatica (digital divide) non tanto per progredire professionalmente, quanto per mera sopravvivenza.

La motivazione è quindi basata sul bisogno piuttosto che sul piacere. E questo è chiaramente il caso degli immigrati.

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Lo studente adultoLo studente adulto (P. E. Balboni, 2002)(P. E. Balboni, 2002)

È fuori dal percorso formativo di base e quindi il rapporto docente-È fuori dal percorso formativo di base e quindi il rapporto docente-studente non è più educativo ma prevalentementestudente non è più educativo ma prevalentemente istruttivoistruttivo: : l’insegnante non “forma”, ma è semplicementel’insegnante non “forma”, ma è semplicemente un tecnicoun tecnico che che conosce la lingua da apprendereconosce la lingua da apprendere

Può, e spesso vuole, decidere autonomamente e si assume la Può, e spesso vuole, decidere autonomamente e si assume la responsabilità delle sue decisioni; quindi considera l’insegnante responsabilità delle sue decisioni; quindi considera l’insegnante non come un “superiore”, ma una personanon come un “superiore”, ma una persona “ “socialmente parisocialmente pari””(mentre (mentre il bambino è disposto a compiere un atto di fede nell’insegnante-adulto, lo studente adulto si il bambino è disposto a compiere un atto di fede nell’insegnante-adulto, lo studente adulto si sente pari all’insegnante) sente pari all’insegnante)

Paga il corso (e se non paga impiega il suo tempo) e quindi non Paga il corso (e se non paga impiega il suo tempo) e quindi non segue il corso per suo piacere o perché mandato dai genitori, ma segue il corso per suo piacere o perché mandato dai genitori, ma perchéperché deve portare a risultatideve portare a risultati

Vuole raggiungere i risultati Vuole raggiungere i risultati nel minor tempo possibile nel minor tempo possibile non solo non solo perché “paga”, ma perché perché “paga”, ma perché è è la società che detta i tempila società che detta i tempi

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L’approccio andragogico 1L’approccio andragogico 1 (P. E. Balboni, 2002)(P. E. Balboni, 2002)

Un approccio andragogicoandragogico è caratterizzato:

dalla particolare natura e dal ruolo giocato dalla motivazionemotivazione: per mantenere costantemente viva la motivazione l’insegnante deve permettere allo studente di misurare continuamente il percorso effettuato e di individuare con chiarezza la successione degli obiettivi

dalla disponibilità a superare le resistenze a modificare l’architettura modificare l’architettura della propria conoscenzadella propria conoscenza: l’insegnante deve guidare questo processo partendo dagli strumenti cognitivi dell’adulto (per es. la sistematizzazione grammaticale)

dalla consapevolezza che l’adulto ha della propria esperienza di vita:

l’insegnante deve quindi garantire e sostenere l’autonomia dello autonomia dello studentestudente nel processo di apprendimento con attività condotte autonomamente dallo studente adulto pur con l’aiuto dell’insegnante

dal conseguente passaggio del docente dal ruolo di “insegnante” a quello di “facilitatorefacilitatore dell’apprendimento”

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L’approccio andragogico 2L’approccio andragogico 2 (P. E. Balboni, 2002)(P. E. Balboni, 2002)

Quindi è necessario:

negoziarenegoziare gli obiettivi (insegnate e studente debbono concordare cosa intendono per “sapere una lingua”)

spiegarespiegare il più possibile in maniera esplicita il perché delle attività didattiche: spesso l’adulto è legato a schemi didattici obsoleti che possono minare la fiducia nell’insegnate

convincerloconvincerlo, nei limiti del possibile, della bontà del metodo

assecondareassecondare per quanto possibile la necessità metalinguistica (ben superiore a quella dell’adolescente ed inesistente nel bambino), caratteristica psicologica dell’adulto che deriva dalla maggiore capacità astrattiva e sistematizzante della mente adulta che spinge al desiderio di “regole” stabili a cui far riferimento

non rischiare la demotivazionenon rischiare la demotivazione preavvertendo che la capacità di apprendere una lingua non viene mai meno, ma che con l’età mutano la rapidità e la stabilità della acquisizione: il bambino è più rapido, ma l’adulto alla lunga lo raggiunge (Singleton, 1989)

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Tecniche didattiche per adultiTecniche didattiche per adulti (P. E. Balboni, 2002)(P. E. Balboni, 2002) Le tecniche che rispondono ai requisiti dell’andragogia sono quelle che pongono lo

studente di fronte alla sua competenza.

Quindi le tecniche che affidano allo studente il compito di realizzarle e valutarle autonomamente (pur con la guida dell’insegnante “facilitatore”) sono essenzialmente:

il dettato autocorretto il cloze l’accoppiamento parole-immagini tutte le forme di incastro (incastro di parole, di spezzoni di frasi, di periodi di

un testo, di battute di un dialogo, di vignette e parole di un fumetto, ecc.)

Meno indicate per l’andragogia, ma più adatte alla “pedagogia” sono le tecniche che

1. portano ad interagire con i compagni (PLO, roleplay, ecc.), anche se…2. pongono lo studente a confronto diretto con l’insegnante-giudice (correzione

degli errori, processo di verifica, comunicazione dei risultati) 3. fanno giocare

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Interculturalità Interculturalità (Balboni, 2002)(Balboni, 2002)La multiculturalitàmulticulturalità è un dato etnico-sociale, , l’interculturalitàinterculturalità invece è una scelta

politica e culturale..

Nella società multiculturalesocietà multiculturale l’ospitante non si mette in discussione e l’ospitato lo fa solo quanto basta per non essere espulso. L’arricchimento è solo economico.

Nella società interculturalesocietà interculturale l’arricchimento è culturale, si scoprono altri punti di vista, altri stili di vita; tutti si mettono in discussione.

Prima di decidere come insegnare l’italiano dobbiamo decidere in quale società vogliamo vivere: da questo dipende l’organizzazione dell’insegnamento. Inteso cioè solo come un supporto, anche ben organizzato, all’immigrato o che invece insegni a tutta la popolazione scolastica (ospitante ed ospitata) a vivere in una nuova società fatta di lingue, culture e religioni diverse.

In entrambi i casi bisogna attrezzarci per insegnar loro la lingua. Sia se riteniamo di dar loro solo un supporto, sia se pensiamo in prospettiva ad una nuova società, sappiamo che la conoscenza della lingua è l’elemento essenziale: uno dei principali meccanismi di permeabilità, di contagio culturale è costituito infatti dalla conoscenza delle lingue.

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AcculturazioneAcculturazione (P. Celentin / G. Serragiotto, 2000)(P. Celentin / G. Serragiotto, 2000)

La definizione classica del termine acculturazioneacculturazione comprende i cambiamenti dei modelli culturali originari che si manifestano nel momento in cui gruppi o individui entrano in contatto con culture differenti.

Quando ciò avviene, i soggetti vivono un impatto significativo nella propria struttura psicologica, sociale, istituzionale, politica e nel sistema dei valori.

Imparare a “funzionare” in una cultura straniera (Balboni, 2002)

EuforiaEuforia Shock culturaleShock culturale StabilitàStabilità

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EuforiaEuforia (P. Celentin / G. Serragiotto, 2000)(P. Celentin / G. Serragiotto, 2000)

• Il primo periodo è caratterizzato quasi sempre da Il primo periodo è caratterizzato quasi sempre da una fase di euforia causata dall’eccitazione per la una fase di euforia causata dall’eccitazione per la nuova vita e le nuove esperienze (a volte si tratta nuova vita e le nuove esperienze (a volte si tratta della prima volta che una persona gestisce da sola della prima volta che una persona gestisce da sola la propria vita).la propria vita).

• Questa fase è molto breve e ad essa segue Questa fase è molto breve e ad essa segue immediatamente il periodo dello shock culturale.immediatamente il periodo dello shock culturale.

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Shock culturaleShock culturale (Celentin / Serragiotto, 2000 - Bruni, 2007)(Celentin / Serragiotto, 2000 - Bruni, 2007)

E’ la fase in cui l’alunno avverte le differenze culturali che E’ la fase in cui l’alunno avverte le differenze culturali che scalfiscono l’immagine di se stesso.scalfiscono l’immagine di se stesso.

Regole e linguaRegole e lingua Ansie paragonabili a quelle dell’adolescenza:Ansie paragonabili a quelle dell’adolescenza:- persecutoriepersecutorie, , di fronte all’ignoto ed al cambiamentodi fronte all’ignoto ed al cambiamento- depressive, depressive, per gli oggetti lasciati e le parti di sé perduteper gli oggetti lasciati e le parti di sé perdute- confusionali, confusionali, per l’insieme intricato di stimoli nuovi e vecchie per l’insieme intricato di stimoli nuovi e vecchie

esperienze esperienze

Produce estraniamento, rabbia, ostilità, indecisione, Produce estraniamento, rabbia, ostilità, indecisione, frustrazione, tristezza per la lontananza da casa (fase frustrazione, tristezza per la lontananza da casa (fase silente)silente)

Può portare a regressione, isolamento e rifiuto.Può portare a regressione, isolamento e rifiuto. Più o meno forte: da una semplice irritabilità ad uno stato Più o meno forte: da una semplice irritabilità ad uno stato

psicologico di panico o crisi psicologico di panico o crisi La malinconia ed il luttoLa malinconia ed il lutto

Distanza socialeDistanza sociale

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Stabilità Stabilità (P. Celentin / G. Serragiotto, 2000)(P. Celentin / G. Serragiotto, 2000)

1)1) Ultima fase Ultima fase 2)2) Negativa Negativa 3)3) Positiva quando l’alunno ha raggiunto Positiva quando l’alunno ha raggiunto

un grado di adattamento pari ad un un grado di adattamento pari ad un nativonativo

4)4) La malinconia si è trasformata in lutto La malinconia si è trasformata in lutto che viene elaboratoche viene elaborato

5)5) Superiorità intellettiva, affettiva e Superiorità intellettiva, affettiva e sociale del bilingue sociale del bilingue

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AcculturazioneAcculturazione (J.W. Berry, 2001)(J.W. Berry, 2001)

SeparazioneSeparazione o o isolamentoisolamento quando persiste una forte quando persiste una forte adesione alla propria cultura ed il rifiuto verso quella adesione alla propria cultura ed il rifiuto verso quella nuova nuova

AssimilazioneAssimilazione quando perde gli aspetti della propria quando perde gli aspetti della propria cultura cercando di assumere il più possibile quelli del cultura cercando di assumere il più possibile quelli del nuovo paese nuovo paese

MarginalizzazioneMarginalizzazione quando rifiuta sia la propria identità quando rifiuta sia la propria identità etnica sia quella del paese ospite etnica sia quella del paese ospite

IntegrazioneIntegrazione quando conserva la propria identità etnica quando conserva la propria identità etnica adattandosi a quella del paese d’accoglienza in continuo adattandosi a quella del paese d’accoglienza in continuo scambio e collaborazione scambio e collaborazione

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Che fare?Che fare? (C. Bruni, 2007)(C. Bruni, 2007) Spiegare al più presto in modo esplicito all’alunno straniero Spiegare al più presto in modo esplicito all’alunno straniero (ed agli (ed agli

alunni tutti),alunni tutti), magari con l’aiuto del mediatore culturale, che passerà magari con l’aiuto del mediatore culturale, che passerà inevitabilmente uno stato di inevitabilmente uno stato di crisicrisi che possiamo definire duplice: quello che possiamo definire duplice: quello tipico dell’ adolescentetipico dell’ adolescente ed il “trauma migratorio” (Nathan) ed il “trauma migratorio” (Nathan) dell’inserimento in un nuovo paese con conseguente rottura dell’inserimento in un nuovo paese con conseguente rottura dell’equilibrio precedente.dell’equilibrio precedente.

Ma far presente anche che “Ma far presente anche che “crisicrisi” non è una brutta parola, bensì, se ” non è una brutta parola, bensì, se intesa nell’accezione del greco “intesa nell’accezione del greco “krisiskrisis” (” (separazione, sceltaseparazione, scelta) o ) o come l’ideogramma cinese che è l’insieme di due simboli che come l’ideogramma cinese che è l’insieme di due simboli che significano significano pericolo ed opportunitàpericolo ed opportunità, può essere una “, può essere una “triste fortuna”.”.

““CrisiCrisi” quindi come un momento confuso ed una situazione ” quindi come un momento confuso ed una situazione disorganizzata che col tempo vanno organizzati diversamente e disorganizzata che col tempo vanno organizzati diversamente e positivamente con un assestamento migliorativo positivamente con un assestamento migliorativo

Se questa sorta di rinascita avverrà, aumenterà il potenziale creativo Se questa sorta di rinascita avverrà, aumenterà il potenziale creativo della persona: quindi un’occasione da non perdere. della persona: quindi un’occasione da non perdere.

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Che fare?Che fare? In un primo momento (più o meno nella fase dell’euforia) è In un primo momento (più o meno nella fase dell’euforia) è

opportuno non incalzare l’alunno con richieste di ricordi o di opportuno non incalzare l’alunno con richieste di ricordi o di racconto. E’ bene anzi non soffermarsi sul passato, ma interessarsi, racconto. E’ bene anzi non soffermarsi sul passato, ma interessarsi, parlare e far parlare del futuro. parlare e far parlare del futuro.

La fase dello shock è la più delicata e qualsiasi cosa faccia La fase dello shock è la più delicata e qualsiasi cosa faccia l’insegnante spesso sbaglia. E’ forse questo il momento in cui l’insegnante spesso sbaglia. E’ forse questo il momento in cui bisogna bisogna parlare del loro mondoparlare del loro mondo: i ricordi, la famiglia, la loro terra, : i ricordi, la famiglia, la loro terra, il loro Paese. il loro Paese.

Pensieri ed emozioni che è bene che esplicitino: invitarli quindi ad Pensieri ed emozioni che è bene che esplicitino: invitarli quindi ad esprimerli ed a condividerli. esprimerli ed a condividerli.

Aprire uno Aprire uno sportello di ascoltosportello di ascolto (psicologo). (psicologo). Utilizzare il Utilizzare il mediatore culturalemediatore culturale: figura che va ben oltre il semplice : figura che va ben oltre il semplice

ruolo di traduttore: è la testimonianza dell’intreccio dell’altrove col ruolo di traduttore: è la testimonianza dell’intreccio dell’altrove col presente, la prova vivente di un mondo possibile presente, la prova vivente di un mondo possibile (C. Bruni, 2007)(C. Bruni, 2007). .

TutorTutor Agire sui e con i Agire sui e con i genitorigenitori

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Mete educative per gli immigrati adultiMete educative per gli immigrati adulti L’L’autorealizzazioneautorealizzazione è la finalità educativa fondamentale: è la finalità educativa fondamentale:

la realizzazione di se stessi per un immigrato è la realizzazione di se stessi per un immigrato è solitamente associata all’urgenza di potenziare le sue solitamente associata all’urgenza di potenziare le sue capacità comunicative per scopi di lavorocapacità comunicative per scopi di lavoro

Anche la Anche la socializzazionesocializzazione è spesso collegata al lavoro, ma è spesso collegata al lavoro, ma differisce a seconda dei gruppi etnici (senegalesi e differisce a seconda dei gruppi etnici (senegalesi e marocchini più predisposti all’integrazione, cinesi meno) marocchini più predisposti all’integrazione, cinesi meno) e del singolo e del singolo

La La culturizzazioneculturizzazione è la meta più ambiziosa è la meta più ambiziosa

La motivazione è sempre più spesso “La motivazione è sempre più spesso “integrativaintegrativa” e cioè ” e cioè non dettata dal desiderio di un contatto solo temporaneo non dettata dal desiderio di un contatto solo temporaneo con gli italofoni, bensì finalizzata all’inserimento nella con gli italofoni, bensì finalizzata all’inserimento nella società italiana società italiana

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Competenze (M. Clementi – 2011)

tre ambiti trasversali:

la competenza comunicativa la competenza linguistica la competenza culturale

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Competenza comunicativa (M. Clementi – 2011)

capacità di entrare in relazione con interlocutori diversi:

in ambito lavorativo in ambito sociale

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Competenza linguistica (M. Clementi – 2011)

competenza linguistica e competenza formale

conoscenza delle regole che permettono la produzione di frasi e testi corretti e di senso

compiuto

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Competenza linguistica – BICS/CALP (J. Cummins, 2000)

BICS (Basic Interpersonal Communication Skills): le BICS (Basic Interpersonal Communication Skills): le abilità comunicative interpersonali di base.abilità comunicative interpersonali di base.

CALP (Cognitive Academic Language Proficiency): la CALP (Cognitive Academic Language Proficiency): la padronanza linguistica cognitivo-accademicapadronanza linguistica cognitivo-accademica

Il saper parlare una lingua anche con buona pronuncia e Il saper parlare una lingua anche con buona pronuncia e fluenza non significa saperla usare come strumento fluenza non significa saperla usare come strumento cognitivo e cioè esser capace di riassumere, produrre testi cognitivo e cioè esser capace di riassumere, produrre testi argomentativi, individuare ed ordinare sequenze di fatti, argomentativi, individuare ed ordinare sequenze di fatti, affrontare un testo storico o letterario (materie scolastiche). affrontare un testo storico o letterario (materie scolastiche).

Non basta giudicare l’allievo alfabetizzato nella nuova lingua Non basta giudicare l’allievo alfabetizzato nella nuova lingua per pensare che possa affrontare uno studio superiore e delle per pensare che possa affrontare uno studio superiore e delle discipline scolastiche.discipline scolastiche.

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Competenza linguisticaGli immigrati adulti tendono essenzialmente a chiedere le BICS e Gli immigrati adulti tendono essenzialmente a chiedere le BICS e

hanno questo solo obiettivo ed è a questo obiettivo che si indirizza lo hanno questo solo obiettivo ed è a questo obiettivo che si indirizza lo sforzo glottodidattico delle associazioni che lavorano con gli sforzo glottodidattico delle associazioni che lavorano con gli immigrati. immigrati.

Le abilità di base (BICS) però non solo sono insufficienti per chi vuole Le abilità di base (BICS) però non solo sono insufficienti per chi vuole prendere un diploma in una scuola, ma anche per l’immigrato prendere un diploma in una scuola, ma anche per l’immigrato adulto che vuole imparare la lingua adulto che vuole imparare la lingua solo per lavorare le BICS non per lavorare le BICS non sono veramente sufficienti perché quando le raggiunge l’immigrato sono veramente sufficienti perché quando le raggiunge l’immigrato può sì lavorare, ma passa la sua vita di relazione con gli italiani in può sì lavorare, ma passa la sua vita di relazione con gli italiani in situazione di forte situazione di forte inferiorità sul piano linguistico e culturale. sul piano linguistico e culturale.

Ciò genera un disagio ed una frustrazione che si riflettono su tutto il Ciò genera un disagio ed una frustrazione che si riflettono su tutto il vissuto; di conseguenza l’immigrato compensa questa “vissuto; di conseguenza l’immigrato compensa questa “deprivazione linguistica” (Bernstein) sviluppando molto spesso i messaggi corporei ” (Bernstein) sviluppando molto spesso i messaggi corporei e cioè la forza fisica (dallo sport alla danza e, purtroppo, alla e cioè la forza fisica (dallo sport alla danza e, purtroppo, alla violenza), rimanendo però sostanzialmente privo di uno strumento violenza), rimanendo però sostanzialmente privo di uno strumento linguistico pienamente posseduto che gli permetterebbe invece, con linguistico pienamente posseduto che gli permetterebbe invece, con tutta probabilità, l’integrazione. tutta probabilità, l’integrazione.

L’immigrato quindi dovrebbe essere posto in grado di scegliere e L’immigrato quindi dovrebbe essere posto in grado di scegliere e quindi di capire, sulla base delle proprie motivazioni consapevoli, se quindi di capire, sulla base delle proprie motivazioni consapevoli, se studiare la lingua italiana per la sola sopravvivenza o se puntare studiare la lingua italiana per la sola sopravvivenza o se puntare invece a sviluppare una personalità bilingue.invece a sviluppare una personalità bilingue.

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Competenza culturale (Adattamento da M. Clementi)

consapevolezza/padronanza dei codici sociali, morali ed estetici

conoscenza del patrimonio culturale del paese di accoglienza

la non conoscenza dei codici culturali può dar luogo a fraintendimenti ed incidenti interculturali anche gravi fino al razzismo

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Competenza comunicativa interculturale Competenza comunicativa interculturale (P. Celentin, G. Serragiotto 2001 – P.E. Balboni 2011)(P. Celentin, G. Serragiotto 2001 – P.E. Balboni 2011)

1.1. Postura (accavallare le gambe, togliersi le scarpe, Postura (accavallare le gambe, togliersi le scarpe, abbigliamento)abbigliamento)

2.2. Rumori e odori del corpo – Arabi, Asia, Giappone, TurchiaRumori e odori del corpo – Arabi, Asia, Giappone, Turchia3.3. Prossemica: spazio vitale – baci e abbracci (nordici, musulmani)Prossemica: spazio vitale – baci e abbracci (nordici, musulmani)4.4. Interrompere – velocità d’elocuzioneInterrompere – velocità d’elocuzione5.5. Volume e tono della voceVolume e tono della voce6.6. Gestualità (mondo latino)Gestualità (mondo latino)7.7. Pollice e indice uniti, pollice in alto Pollice e indice uniti, pollice in alto 8.8. Mimica facciale – sorridere Mimica facciale – sorridere 9.9. Puntualità Puntualità 10.10. FlessibilitàFlessibilità11.11. Guardare negli occhiGuardare negli occhi12.12. Gli argomenti tabùGli argomenti tabù13.13. SilenzioSilenzio

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Competenza comunicativa interculturale Competenza comunicativa interculturale (rielaborazione da P.E. Balboni – 2011)(rielaborazione da P.E. Balboni – 2011)

Non fare più questi erroriNon fare più questi errori Non leggere gli altri secondo le nostre regoleNon leggere gli altri secondo le nostre regole Non stupire e non stupirsiNon stupire e non stupirsi

L’ignoranza e l’equivoco e la non conoscenza della abitudini, degli atteggiamenti e della cultura L’ignoranza e l’equivoco e la non conoscenza della abitudini, degli atteggiamenti e della cultura altrui porta al conflitto e fin alle guerre. altrui porta al conflitto e fin alle guerre.

Nel nostro piccolo e cioè nel nostro ruolo di insegnanti è bene quindi Nel nostro piccolo e cioè nel nostro ruolo di insegnanti è bene quindi affrontare l’argomentoaffrontare l’argomento ed ed approfittare di ogni occasione per approfittare di ogni occasione per sottolineare le differenzesottolineare le differenze (naturalmente senza stupidi (naturalmente senza stupidi giudizi di valore), chiedere se “giudizi di valore), chiedere se “nel vostro paese fanno così o nonel vostro paese fanno così o no”, individuare gli errori ”, individuare gli errori derivati da certi comportamenti di stranieri e di italiani in cui il fallimento della derivati da certi comportamenti di stranieri e di italiani in cui il fallimento della comunicazione, sia essa verbale o meno, è dovuto all’errata valutazione di aspetti culturali. comunicazione, sia essa verbale o meno, è dovuto all’errata valutazione di aspetti culturali.

L’etimologia della parola “L’etimologia della parola “stranierostraniero” ci dice che proviene da “extraneus” così come anche la ” ci dice che proviene da “extraneus” così come anche la parola “parola “stranostrano”. ”. “Il Piave mormorò: non passa lo straniero!” “Il Piave mormorò: non passa lo straniero!” (“(“stranierostraniero”, non “”, non “nemiconemico”) .”) . Senza poi voler ritornare al concetto di “Senza poi voler ritornare al concetto di “barbarobarbaro” dei Romani. Già è più addolcito il termine ” dei Romani. Già è più addolcito il termine veneto “veneto “forestoforesto”, “colui che viene da fuori”: i commercianti veneziani erano ben consci che ”, “colui che viene da fuori”: i commercianti veneziani erano ben consci che per la loro economia e per la loro stessa sopravvivenza lo straniero col quale scambiare le per la loro economia e per la loro stessa sopravvivenza lo straniero col quale scambiare le merci era una risorsa da rispettare.merci era una risorsa da rispettare.

Bella la frase di Balboni: “ Spesso a scuola abbiamo la Bella la frase di Balboni: “ Spesso a scuola abbiamo la fortunafortuna di avere alunni di dieci di avere alunni di dieci nazionalità diverse”. nazionalità diverse”.

Straniero come risorsaStraniero come risorsa

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Competenze extralinguisticheCompetenze extralinguistiche Competenza Competenza cinesicacinesica: : riguarda la capacità di comprendere e utilizzare i gesti, le riguarda la capacità di comprendere e utilizzare i gesti, le

espressioni del viso, i movimenti del corpo espressioni del viso, i movimenti del corpo Competenza Competenza prossemicaprossemica: : relativa alla vicinanza ed al contatto con l’interlocutorerelativa alla vicinanza ed al contatto con l’interlocutore Competenza Competenza vestemicavestemica: : intesa come capacità di padroneggiare il sistema della intesa come capacità di padroneggiare il sistema della

moda (divise, uniformi, abiti più o meno formali, ecc.)moda (divise, uniformi, abiti più o meno formali, ecc.) Competenza Competenza oggettualeoggettuale: : che rimanda all’uso di oggetti come strumenti per che rimanda all’uso di oggetti come strumenti per

comunicare uno status sociale, una funzione comunicare uno status sociale, una funzione

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QCERQCERQQuadro uadro CComune omune EEuropeo di uropeo di

RRiferimento iferimento per la conoscenza delle lingueper la conoscenza delle lingue

(Common European Framework of Reference for Languages) (Common European Framework of Reference for Languages)

Nel novembre Nel novembre 20012001 una una risoluzionerisoluzione del Consiglio d'Europa del Consiglio d'Europa raccomandò di utilizzare il QCER per costruire sistemi di raccomandò di utilizzare il QCER per costruire sistemi di

validazione dell'abilità linguistica. validazione dell'abilità linguistica.

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Consiglio d’EuropaConsiglio d’Europa

Il Il Consiglio d’EuropaConsiglio d’Europa è un organismo internazionale che è un organismo internazionale che raggruppa 45 paesi ed è un'organizzazione distinta raggruppa 45 paesi ed è un'organizzazione distinta dall’‘Unione Europea; è infatti espressione di quasi tutta l’Europa ; è infatti espressione di quasi tutta l’Europa geografica. E’ stato fondato nel 1949 e ha sede a geografica. E’ stato fondato nel 1949 e ha sede a Strasburgo. Le FINALITÀ essenziali sono:Strasburgo. Le FINALITÀ essenziali sono:

tutelare i diritti dell’uomo e la democrazia parlamentare;tutelare i diritti dell’uomo e la democrazia parlamentare; promuovere accordi per armonizzare le pratiche sociali e promuovere accordi per armonizzare le pratiche sociali e

giuridiche degli Stati Membri;giuridiche degli Stati Membri; favorire la consapevolezza dell’identità europea basata su favorire la consapevolezza dell’identità europea basata su

valori condivisi che trascendono le diversità culturali.valori condivisi che trascendono le diversità culturali.

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Livelli soglia e QCERLivelli soglia e QCER I I livelli soglialivelli soglia (sillabo funzionale-nozionale) del Consiglio d’Europa (sillabo funzionale-nozionale) del Consiglio d’Europa

(anni 80) sono dei repertori che indicano le situazioni in cui un (anni 80) sono dei repertori che indicano le situazioni in cui un individuo può trovarsi, elenchi di atti comunicativi e relative nozioni di individuo può trovarsi, elenchi di atti comunicativi e relative nozioni di lingua minime necessarie per interagire (N.Galli de’ Paratesi, 1982)lingua minime necessarie per interagire (N.Galli de’ Paratesi, 1982)

Il Il Quadro Comune Europeo di RiferimentoQuadro Comune Europeo di Riferimento del Consiglio d'Europa del Consiglio d'Europa (1991) è un ricco repertorio di descrittori delle competenze linguistiche (1991) è un ricco repertorio di descrittori delle competenze linguistiche che un qualsiasi soggetto che studia una o più lingue può sviluppare nel che un qualsiasi soggetto che studia una o più lingue può sviluppare nel suo percorso di apprendimento. suo percorso di apprendimento.

• E’ ampiamente accettato come un prezioso strumento, trasparente e E’ ampiamente accettato come un prezioso strumento, trasparente e coerente, rivolto a tutti coloro che sono implicati nell'insegnamento e coerente, rivolto a tutti coloro che sono implicati nell'insegnamento e apprendimento delle lingue (docenti, studenti, enti certificatori, addetti apprendimento delle lingue (docenti, studenti, enti certificatori, addetti alle politiche linguistiche, autori di libri di testo, ecc.). alle politiche linguistiche, autori di libri di testo, ecc.).

• I livelli di competenza linguistica sono sei (A1/A2, B1/B2, C1/C2), I livelli di competenza linguistica sono sei (A1/A2, B1/B2, C1/C2), ripartiti in tre più ampi livelli: elementare (A), intermedio (B) ed ripartiti in tre più ampi livelli: elementare (A), intermedio (B) ed avanzato (C). avanzato (C).

• E' stata messa a punto una griglia di autovalutazione che descrive più E' stata messa a punto una griglia di autovalutazione che descrive più nello specifico le competenze per i sei livelli. nello specifico le competenze per i sei livelli.

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Le linee guida del QCER Le linee guida del QCER (M. Piantoni)(M. Piantoni)

Il QCER si situa nel contesto delle politiche linguistiche del Il QCER si situa nel contesto delle politiche linguistiche del Consiglio d'Europa e, in particolare, della "Consiglio d'Europa e, in particolare, della "promozione del promozione del plurilinguismoplurilinguismo (nuovo concetto che si differenzia di molto dal (nuovo concetto che si differenzia di molto dal preesistente “preesistente “multilinguismo”) quale risposta alla diversità multilinguismo”) quale risposta alla diversità linguistica e culturale in Europalinguistica e culturale in Europa". ".

““Descrive in modo esaustivo ciò che Descrive in modo esaustivo ciò che chi studia una linguachi studia una lingua deve deve imparare per usarla per imparare per usarla per comunicarecomunicare e indica quali conoscenze e e indica quali conoscenze e abilità deve sviluppare per abilità deve sviluppare per agireagire in modo efficace in modo efficace. . La descrizione La descrizione riguarda anche il riguarda anche il contesto culturalecontesto culturale nel quale la lingua si situa” nel quale la lingua si situa”. .

Si propone di fornire “[…] Si propone di fornire “[…] una base comune per l’elaborazione di una base comune per l’elaborazione di programmi, linee guida curricolari, esami, libri di testo”programmi, linee guida curricolari, esami, libri di testo”. .

““Inoltre il Framework definisce i Inoltre il Framework definisce i livelli di competenzalivelli di competenza che che permettono di misurare il progresso dell’apprendente ad ogni permettono di misurare il progresso dell’apprendente ad ogni stadio del percorso, nella prospettiva dell'stadio del percorso, nella prospettiva dell'educazione educazione permanentepermanente.” .” - (p. 1).- (p. 1).

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Livelli soglia e QCERLivelli soglia e QCER (A. Mazza, 2006)

Livello sogliaLivello soglia

Definiva la “soglia” cioè la meta Definiva la “soglia” cioè la meta da raggiungere, il repertorio da raggiungere, il repertorio linguistico-comunicativo linguistico-comunicativo minimo che consente ad un minimo che consente ad un apprendente di vivere, apprendente di vivere, lavorare e studiare all’estero. lavorare e studiare all’estero. Ma il livello soglia non dà Ma il livello soglia non dà giudizi di tipo qualitativo: giudizi di tipo qualitativo: specifica cosa si deve fare e specifica cosa si deve fare e sapere ma non ci dice con che sapere ma non ci dice con che livello qualitativolivello qualitativo

Il parlante è ben definito nelle Il parlante è ben definito nelle sue caratteristiche, ma staticosue caratteristiche, ma statico

QCERQCER

Tiene conto dell’Tiene conto dell’evoluzioneevoluzione del del parlante per arrivare al livello parlante per arrivare al livello soglia e a quelli successivi e quindi soglia e a quelli successivi e quindi considera la lingua considera la lingua in azionein azione: : definisce soprattutto definisce soprattutto comecome le le persone usano una lingua per persone usano una lingua per comunicare. L’apprendimento di comunicare. L’apprendimento di una lingua parte dalla totale una lingua parte dalla totale ignoranza e procede ignoranza e procede progressivamenteprogressivamente verso traguardi verso traguardi di sempre maggiore autonomiadi sempre maggiore autonomia

Il parlante è un apprendente in Il parlante è un apprendente in continua evoluzione (interlingua)continua evoluzione (interlingua)

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QCERQCER (A. Mazza, 2006)(A. Mazza, 2006)Livello sogliaLivello soglia

Non più solo Non più solo “saper fare con “saper fare con la lingua”la lingua”

Non più solo“Non più solo“abilitàabilità”di:”di: ascolto ascolto parlato parlato lettura lettura scritturascrittura

QCERQCER SapereSapere: : conoscenza del mondo, della società e conoscenza del mondo, della società e

della cultura, consapevolezza interculturaledella cultura, consapevolezza interculturale Saper fareSaper fare: : abilità sociali, abilità tecniche, abilità sociali, abilità tecniche,

anche abilità relative al tempo libero, ecc.anche abilità relative al tempo libero, ecc. Saper apprendereSaper apprendere: : integrare nuove integrare nuove

conoscenze modificando quelle esistenti conoscenze modificando quelle esistenti (capacità di sviluppare nuove abilità di studio)(capacità di sviluppare nuove abilità di studio)

Saper essereSaper essere: : atteggiamenti, valori morali, atteggiamenti, valori morali, convinzioni, stili di vita, fattori della convinzioni, stili di vita, fattori della personalità (saper affrontare nuove esperienze personalità (saper affrontare nuove esperienze - - Life SkillsLife Skills))

Quindi Quindi ““attivitàattività” di:” di:

ricezione (sia scritte che orali) ricezione (sia scritte che orali) produzione (sia scritte che orali) produzione (sia scritte che orali) interazioneinterazione mediazionemediazione

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COMMON EUROPEAN FRAMEWORK -QCERCOMMON EUROPEAN FRAMEWORK -QCER

ElementareElementare Livello di baseLivello di base

A1A1ContattoContatto

(Breakthrough)(Breakthrough)

A2A2SopravvivenzaSopravvivenza

(Waystage)(Waystage)

IntermedioIntermedio Livello di autonomia Livello di autonomia

IndipendenteIndipendente

B1B1SogliaSoglia

(Threshold)(Threshold)

B2B2ProgressoProgresso

(Vantage)(Vantage)

AvanzatoAvanzato

Livello di padronanzaLivello di padronanzacompetente competente

C1C1EfficaciaEfficacia

(Effective(EffectiveOperationalOperationalProficiency)Proficiency)

C2C2PadronanzaPadronanza

(Mastery)(Mastery)

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Una lingua per … (M. Clementi, 2011)

Una lingua non è un sistema di categorie grammaticali astratte

Non è sufficiente fornire gli strumenti linguistici per tradurre i propri pensieri in italiano

Imparare una lingua significa entrare in un’altra cultura ed interiorizzare un modo diverso di vedere le cose, di interpretare il mondo e la realtà

La lingua rivela la storia del popolo che la parla, trasmette valori e concezioni del mondo, genera emozioni e segnala categorie sociali

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Come fare?Come fare? (M.C. Luise, 2003; C. Carraresi, 2007)(M.C. Luise, 2003; C. Carraresi, 2007)

Attenersi più che mai all’approccio Attenersi più che mai all’approccio comunicativo ed umanistico-affettivocomunicativo ed umanistico-affettivo

Relazionalità - interazioneRelazionalità - interazione InsegnanteInsegnante come comunicatore, facilitatore, mediatore

culturale Didattica orientata all’azioneDidattica orientata all’azione tesa a creare capacità

di agire in situazioni concrete, più che aderire alle regole formali Didattica flessibileDidattica flessibile che possa calibrarsi sull’eterogeneità

delle esigenze degli alunni e sulla situazione di apprendimento misto (spontaneo e guidato)prevedendo cambiamenti in itinere

Percorsi formativi breviPercorsi formativi brevi (spesso l’istruzione dura per un periodo limitato) organizzati su Unità di apprendimento centrate su tematiche legate a situazioni di vita quotidiana

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Come fare?Come fare? (M.C. Luise, 2003; C. Carraresi, 2007)(M.C. Luise, 2003; C. Carraresi, 2007)

Ottica interculturale Ottica interculturale che favorisca la motivazione integrativa

Supporti extralinguisticiSupporti extralinguistici mimo, gesti, espressioni facciali

RidondanzaRidondanza ContestualizzazioneContestualizzazione esempi concreti, termini di uso

comune; collegarsi alla loro esperienza e realtà, evitare le parole astratte

Semplificazione della lingua Semplificazione della lingua (non non impoverimento!impoverimento!) forma attiva e non passiva, paratassi e non ipotassi, i verbi e i nomi sono più semplici degli aggettivi

Page 37: Corsodi base 2011_sondrio1_ballero

L’L’approccio comunicativoapproccio comunicativo ed il ed il metodo nozionale-funzionalemetodo nozionale-funzionale

Dagli anni ’60/’70; Hymes (competenza comunicativa in contrapposizione Dagli anni ’60/’70; Hymes (competenza comunicativa in contrapposizione alla competenza linguistica del Chomsky); Corder (analisi degli errori); alla competenza linguistica del Chomsky); Corder (analisi degli errori);

Selinker (interlingua); psicologia della Gestalt; Progetto Lingue Moderne Selinker (interlingua); psicologia della Gestalt; Progetto Lingue Moderne del Consiglio d’Europa (1967)del Consiglio d’Europa (1967)

Il fine non è l’apprendimento della lingua per Il fine non è l’apprendimento della lingua per se stessa, ma la lingua intesa come strumento se stessa, ma la lingua intesa come strumento di comunicazione di comunicazione

Page 38: Corsodi base 2011_sondrio1_ballero

Valorizzare la lingua madreValorizzare la lingua madre (M.C. Luise, 2003)(M.C. Luise, 2003)

L’acquisizione della L2 non è legata alla perdita della LM, L’acquisizione della L2 non è legata alla perdita della LM, bensì dipende dal suo sviluppo: bensì dipende dal suo sviluppo:

1)1) Favorire il bilinguismo (lezioni di lingua madre)Favorire il bilinguismo (lezioni di lingua madre)2)2) Paragonare le culture: esaminare le similitudini e le Paragonare le culture: esaminare le similitudini e le

differenze.differenze.3)3) Più sentiranno rispettata la loro cultura, più si apriranno Più sentiranno rispettata la loro cultura, più si apriranno

alla nostra alla nostra (Bruni, 2007)(Bruni, 2007)4)4) Analisi degli errori e meno analisi contrastiva Analisi degli errori e meno analisi contrastiva 5)5) Progetti interculturali Progetti interculturali 6)6) Farli diventare “gli italiani col trattino” Farli diventare “gli italiani col trattino” (Turco, 2006), (Turco, 2006),

affinché possano sentirsi non come un’isola ma come una affinché possano sentirsi non come un’isola ma come una penisolapenisola (Amos Oz) (Amos Oz) e possano riconoscere e mantenere le loro e possano riconoscere e mantenere le loro radici senza mitizzarle o demonizzarleradici senza mitizzarle o demonizzarle

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La favola di RihLa favola di Rih (Schelotto, 2002)(Schelotto, 2002)

Rih, bambino magrebino, conosceva perfettamente l’italiano, ma non parlava più perché era molto arrabbiato con tutti. Ascoltava soltanto. I compagni, quando aveva provato a salutarli nella lingua che aveva imparato da piccolo, lo avevano preso in giro. Anche il maestro gli aveva detto, pur se in modo gentile, che sarebbe stato molto meglio per lui parlare italiano. Persino in famiglia si erano messi d’accordo per non rispondergli quando parlava nella loro lingua!

Un bel giorno di primavera il maestro portò i bambini a far correre gli aquiloni ma sul più bello il vento calò…

Fu allora che Rih cominciò ad avvertire quel vaghissimo profumo che spesso aveva sentito nel suo villaggio ai margini del deserto. Era l’odore di tutti gli odori che il vento raccoglieva sorvolando il mondo: un po’ di sabbia, un po’ d’erba, un po’ di gelsomino… Rih lo conosceva bene, il nonno gli aveva insegnato a fiutare quelle sottili fragranze, bastava seguirne la traccia per incontrare il vento.

Page 40: Corsodi base 2011_sondrio1_ballero

La favola di RihLa favola di Rih (Schelotto, 2002)(Schelotto, 2002)Prese il suo aquilone e, annusando l’aria, si spostò lentamente, aspirò

con forza, si fermò, corse veloce… la gioia di ritrovare qualcosa che veniva dalla sua terra gli esplose dentro, e cominciò a gridare all’aria tutte le sue parole: “Taal taal, asfal, huna, huna”.

Il suo aquilone, soltanto il suo, si librò; prima incerto e traballante, poi leggero, sicuro, trionfale, volteggiò nell’azzurro. Nel grande prato si sentivano solo le parole gridate da Rih, alunni e maestro erano ammutoliti.

Come ammaliato, uno dei bambini afferrò il suo filo e seguendo la corsa di Rih si mise a ripetere alla meglio quelle strane parole che, certo, erano magiche: “Taal, taal, asfal, huna, huna”. Il secondo aquilone si impennò verso l’alto, poi si librarono il terzo, il quarto, tutti.

Trenta ali colorate andavano leggere incontro al sole, guidate da Rih, principe del vento. Rih non si accorse nemmeno che finalmente tutti i bambini e persino il maestro parlavano con le sue parole, sentì solo di non essere più arrabbiato e che quelli erano i suoi amici. “Correte dietro di me” disse in italiano. Ma quelli sembrava non conoscessero che : “Taal, taal, asfal, huna, huna”

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La favola di RihLa favola di Rih (Schelotto, 2002)(Schelotto, 2002)

Ci insegna a valorizzare di queste persone qualsiasi Ci insegna a valorizzare di queste persone qualsiasi elemento che possa apparire un pregio ai nostri elemento che possa apparire un pregio ai nostri occhiocchi

Ci insegna a non sentirci indispettiti e perseguitati Ci insegna a non sentirci indispettiti e perseguitati dal silenzio persistente, provocatorio e quasi dal silenzio persistente, provocatorio e quasi aggressivo nel quale si condensa tutto il dolore aggressivo nel quale si condensa tutto il dolore dell’immigrazionedell’immigrazione

Ci insegna a cominciare ad immaginare una società Ci insegna a cominciare ad immaginare una società globale non impoverita dall’uniformità, dalla globale non impoverita dall’uniformità, dalla mediocrità o dall’egemonia dei più forti mediocrità o dall’egemonia dei più forti

Ci insegna a prendere atto della ricchezza insita Ci insegna a prendere atto della ricchezza insita nella varietànella varietà

E’ un progetto ed un’idea di futuro diversoE’ un progetto ed un’idea di futuro diverso

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ElementareElementare A1 A1Riesce a comprendere e utilizzare espressioni familiari di Riesce a comprendere e utilizzare espressioni familiari di

uso quotidiano e formule molto comuni per soddisfare uso quotidiano e formule molto comuni per soddisfare bisogni di tipo concreto. bisogni di tipo concreto.

Sa presentare se stesso/a e altri ed è in grado di porre Sa presentare se stesso/a e altri ed è in grado di porre domande su dati personali e rispondere a domande domande su dati personali e rispondere a domande analoghe (il luogo dove abita, le persone che conosce, le analoghe (il luogo dove abita, le persone che conosce, le cose che possiede). cose che possiede).

È in grado di interagire in modo semplice purché È in grado di interagire in modo semplice purché l’interlocutore parli lentamente e chiaramente e sia l’interlocutore parli lentamente e chiaramente e sia disposto a collaborare.disposto a collaborare.

Page 43: Corsodi base 2011_sondrio1_ballero

ElementareElementare A2 A2Riesce a comprendere frasi isolate ed espressioni di uso Riesce a comprendere frasi isolate ed espressioni di uso

frequente relative ad ambiti di immediata rilevanza frequente relative ad ambiti di immediata rilevanza (ad es. informazioni di base sulla persona e sulla (ad es. informazioni di base sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia locale, lavoro). famiglia, acquisti, geografia locale, lavoro).

Riesce a comunicare in attività semplici e di Riesce a comunicare in attività semplici e di routineroutine che che richiedono solo uno scambio di informazioni semplice richiedono solo uno scambio di informazioni semplice e diretto su argomenti familiari e abituali. e diretto su argomenti familiari e abituali.

Riesce a descrivere in termini semplici aspetti del Riesce a descrivere in termini semplici aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati.si riferiscono a bisogni immediati.

Page 44: Corsodi base 2011_sondrio1_ballero

Modulo per immigrati adulti - Modulo per immigrati adulti - Comprensione oraleComprensione orale

A1A1Riesco a riconoscere Riesco a riconoscere paroleparole che mi sono che mi sono familiarifamiliari ed ed espressioni espressioni molto semplicimolto semplici riferite a me stesso, alla riferite a me stesso, alla mia famigliamia famiglia e al e al mio mio ambienteambiente, purché le persone parlino , purché le persone parlino lentamente e chiaramentelentamente e chiaramente..

A2A2Riesco a capire Riesco a capire espressioni e paroleespressioni e parole di di uso molto frequenteuso molto frequente relative relative a ciò che mi riguarda direttamentea ciò che mi riguarda direttamente (ad esempio: informazioni di base (ad esempio: informazioni di base sulla mia persona e sulla mia famiglia, gli acquisti, l’ambiente sulla mia persona e sulla mia famiglia, gli acquisti, l’ambiente circostante e il lavoro). Riesco ad afferrare l'essenziale di circostante e il lavoro). Riesco ad afferrare l'essenziale di messaggi messaggi ed annunci brevied annunci brevi, semplici e chiari., semplici e chiari.

B1B1

Riesco a capire gli Riesco a capire gli elementi principalielementi principali in un in un discorsodiscorso chiaro in chiaro in lingua standard su argomenti familiari, che affronto frequentemente lingua standard su argomenti familiari, che affronto frequentemente al al lavoro, a scuola, nel tempo libero, ecclavoro, a scuola, nel tempo libero, ecc. . Riesco a capire Riesco a capire l'essenzialel'essenziale di molte di molte trasmissioni radiofoniche e trasmissioni radiofoniche e televisivetelevisive su argomenti di su argomenti di attualità o temi di mio interesse personaleattualità o temi di mio interesse personale o o professionaleprofessionale, purché il discorso sia relativamente lento e chiaro., purché il discorso sia relativamente lento e chiaro.

Page 45: Corsodi base 2011_sondrio1_ballero

Modulo per immigrati adulti - Modulo per immigrati adulti - Comprensione scrittaComprensione scritta

A1A1Riesco a capire i nomi e le persone che mi sono Riesco a capire i nomi e le persone che mi sono familiarifamiliari e e frasifrasi molto semplicimolto semplici, per esempio quelle di , per esempio quelle di annunci, annunci, cartelloni, cataloghicartelloni, cataloghi

A2A2

Riesco a leggere Riesco a leggere testitesti molto brevi molto brevi e semplicie semplici e a trovare e a trovare informazioni specifiche e prevedibili in informazioni specifiche e prevedibili in materiale di uso materiale di uso quotidianoquotidiano, quali , quali pubblicità, programmi, menu e oraripubblicità, programmi, menu e orari. . Riesco a capire Riesco a capire letterelettere personalipersonali semplici e brevisemplici e brevi..

B1B1Riesco a capire Riesco a capire testi scritti di uso correntetesti scritti di uso corrente legati alla legati alla sfera sfera quotidiana o al lavoroquotidiana o al lavoro. . Riesco a capire la Riesco a capire la descrizione di avvenimentidescrizione di avvenimenti, di , di sentimentisentimenti e di e di desideridesideri contenuta in contenuta in lettere personalilettere personali..

Page 46: Corsodi base 2011_sondrio1_ballero

Modulo per immigrati adulti - Modulo per immigrati adulti - Produzione oraleProduzione orale

A1A1 Riesco a usare Riesco a usare espressioni e frasiespressioni e frasi semplicisemplici per per descrivere descrivere il luogo dove il luogo dove abito e la gente che conoscoabito e la gente che conosco..

A2A2

Riesco ad usare Riesco ad usare una serie di espressioni e frasiuna serie di espressioni e frasi per per descriveredescrivere con con parole semplici la mia parole semplici la mia famigliafamiglia ed altre persone, le mie ed altre persone, le mie condizioni di condizioni di vitavita, la , la carriera scolasticacarriera scolastica e il mio e il mio lavorolavoro attuale o il più recente. attuale o il più recente.

B1 B1

Riesco a Riesco a descriveredescrivere, collegando semplici espressioni, , collegando semplici espressioni, esperienze ed esperienze ed avvenimentiavvenimenti, i miei , i miei sognisogni, le mie , le mie speranzesperanze e le mie e le mie ambizioniambizioni. . Riesco a Riesco a motivare e spiegaremotivare e spiegare brevemente brevemente opinioni e progettiopinioni e progetti. . Riesco a Riesco a narrarenarrare una una storiastoria e la e la tramatrama di un di un librolibro o di un o di un filmfilm e a e a descrivere le descrivere le mie impressionimie impressioni..

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Modulo per immigrati adulti - Modulo per immigrati adulti - Parlato, interazioneParlato, interazione

A1A1Riesco a Riesco a interagireinteragire in in modo semplicemodo semplice se l’interlocutore è disposto a se l’interlocutore è disposto a ripetere o a riformulareripetere o a riformulare più più lentamentelentamente e e mi aiutami aiuta a formulare ciò che a formulare ciò che cerco di dire. Riesco a porre e a rispondere a cerco di dire. Riesco a porre e a rispondere a domandedomande semplici semplici su su argomenti familiari e bisogni immediatiargomenti familiari e bisogni immediati..

A2A2Riesco a Riesco a comunicarecomunicare affrontando compiti semplici e di routine che affrontando compiti semplici e di routine che richiedano solo uno richiedano solo uno scambio semplice e diretto di informazioniscambio semplice e diretto di informazioni su su argomenti e attività argomenti e attività consueteconsuete. Riesco a partecipare a . Riesco a partecipare a brevi brevi conversazioni,conversazioni, anche se di solito anche se di solito nonnon capisco abbastanza per riuscire a capisco abbastanza per riuscire a sostenere la conversazione.sostenere la conversazione.

B1B1Riesco ad affrontare molte delle Riesco ad affrontare molte delle situazionisituazioni che si possono presentare che si possono presentare viaggiandoviaggiando in una zona dove si parla la lingua. in una zona dove si parla la lingua. Riesco a Riesco a parteciparepartecipare, , senza essermi preparatosenza essermi preparato, , a conversazionia conversazioni su su argomenti familiari, di interesse personale o argomenti familiari, di interesse personale o riguardanti la vita riguardanti la vita quotidianaquotidiana (per esempio la famiglia, gli hobby, il lavoro, i viaggi e i fatti (per esempio la famiglia, gli hobby, il lavoro, i viaggi e i fatti di attualità).di attualità).

Page 48: Corsodi base 2011_sondrio1_ballero

Modulo per immigrati adulti - Modulo per immigrati adulti - Produzione scrittaProduzione scritta

A1A1Riesco a scrivere una Riesco a scrivere una breve e semplice cartolinabreve e semplice cartolina, ad esempio , ad esempio per mandre i saluti delle vacanze. Riesco a per mandre i saluti delle vacanze. Riesco a compilare modulicompilare moduli con con dati personalidati personali scrivendo per esempio il mio nome, la scrivendo per esempio il mio nome, la nazionalità e l’indirizzo sulla scheda di registrazione di un nazionalità e l’indirizzo sulla scheda di registrazione di un albergo.albergo.

A2A2Riesco a prendere Riesco a prendere semplici appuntisemplici appunti e a scrivere e a scrivere brevi brevi messaggimessaggi su argomenti riguardanti su argomenti riguardanti bisogni immediatibisogni immediati..Riesco a scrivere una Riesco a scrivere una lettera personalelettera personale molto molto semplicesemplice, per , per esempio per ringraziare qualcuno.esempio per ringraziare qualcuno.

B1B1Riesco a scrivere Riesco a scrivere testi semplici e coerentitesti semplici e coerenti su su argomentiargomenti a me a me notinoti o di o di mio interessemio interesse. . Riesco a scrivere Riesco a scrivere lettere personalilettere personali esponendo esponendo esperienzeesperienze e e impressioniimpressioni..

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Strutture grammaticaliStrutture grammaticali

A1A1• Genere e numero nomi Genere e numero nomi • Agget. qual.(no concor.)Agget. qual.(no concor.)•Verbi regol., Verbi regol., essereessere, , avereavere, i , i modali: ind.pres., part.p. (no modali: ind.pres., part.p. (no concor.), imperativoconcor.), imperativo• Pronomi pers. soggetto.Pronomi pers. soggetto.• Ci + essereCi + essere• Principali avverbi di tempo Principali avverbi di tempo e luogo e altri e luogo e altri (così,più,bene,poco,ecc.)(così,più,bene,poco,ecc.)• Numeri cardinaliNumeri cardinali• Preposizioni sempliciPreposizioni semplici

A2A2• Concordanza nom/aggConcordanza nom/agg• Aggettivi possessiviAggettivi possessivi• Concordanza part.p. e imperfConcordanza part.p. e imperf.. anche principali irreg.(anche principali irreg.(dire, dire, andare, dareandare, dare, …), …)• Forme atone (Forme atone (mi/timi/ti ecc.), ecc.), riflessivi, riflessivi, sisi impersonale. impersonale.• Altri avverbi più frequenti (in Altri avverbi più frequenti (in ––mente, forse, altrove, appena, mente, forse, altrove, appena, neppure, ecc.)neppure, ecc.)• Cardinali e ordinali Cardinali e ordinali • Preposizioni articolatePreposizioni articolate

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Strutture grammaticaliStrutture grammaticaliA1A1

Testi semplici con frasi Testi semplici con frasi semplici (paratassi): semplici (paratassi):

• proposizioni introdotte da proposizioni introdotte da chi, come, dove, quando, chi, come, dove, quando, perché, che cosa perché, che cosa • proposizioni coordinate proposizioni coordinate introdotte daintrodotte da ma, e ma, e• proposizioni subordinate proposizioni subordinate introdotte daintrodotte da quando, quando, perché, se, cheperché, se, che

A2A2 Testi semplici con frasi più Testi semplici con frasi più complesse (ipotassi):complesse (ipotassi):

• proposizioni dichiarative, proposizioni dichiarative, interrogative, esclamative, interrogative, esclamative, volitive con l’imperativovolitive con l’imperativo• uso appropriato delle uso appropriato delle congiunzioni che introducono congiunzioni che introducono le principali proposizioni le principali proposizioni coordinate e subordinate coordinate e subordinate temporali, casuali, ipotetiche e temporali, casuali, ipotetiche e relative.relative.

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CONTESTI D'USOCONTESTI D'USO PER PER IMMIGRATIIMMIGRATI CON PIÙ DI 18 ANNI - CON PIÙ DI 18 ANNI -

[LIVELLO A1][LIVELLO A1] (Adattamento da materiale CILS)(Adattamento da materiale CILS)AMBIENTI AMBIENTI ISTITUZIONI ISTITUZIONI PERSONE PERSONE OGGETTI OGGETTI EVENTI EVENTI

PERSONALEPERSONALE Abitazione Abitazione propria e propria e degli amici degli amici

FamigliaFamigliaReti sociali Reti sociali

ParentiParentiAmiciAmiciConoscenti Conoscenti

MobiliMobiliAbbigliam.Abbigliam.Oggetti per Oggetti per la casala casaGiochi, Giochi, Igiene Igiene personalepersonaleAnimali Animali

Occasioni di Occasioni di famigliafamigliaIncontriIncontriFenomeni Fenomeni naturalinaturaliVisiteVisiteGite Gite

PUBBLICOPUBBLICO Strada,piaz-Strada,piaz-za, ecc.za, ecc.Supermerc. e Supermerc. e negozinegoziFabbrica, Fabbrica, commerciocommercio

Servizi sociali Servizi sociali Impiegati Impiegati agli sportelli agli sportelli pubblici, pubblici, ColleghiColleghiDatore di Datore di lavoro lavoro

Denaro, beni Denaro, beni consumoconsumoCose da Cose da mangiare e mangiare e da bere da bere Attrezzi Attrezzi

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CONTESTI D'USOCONTESTI D'USO PER PER IMMIGRATIIMMIGRATI CON PIÙ DI 18 ANNI CON PIÙ DI 18 ANNI

[LIVELLO A2][LIVELLO A2] (Adattamento da materiale CILS)(Adattamento da materiale CILS)AMBIENTI AMBIENTI ISTITUZIONI ISTITUZIONI PERSONE PERSONE OGGETTI OGGETTI EVENTI EVENTI

PERSONALE PERSONALE Abitazione Abitazione di sconosc.di sconosc.geografia geografia locale locale

IncidentiIncidentiImprevistiImprevistiFeste, visite Feste, visite

PUBBLICOPUBBLICO Trasporti Trasporti pubblici, pubblici, Ospedale e Ospedale e ambulatoriambulatori, anagrafe , anagrafe e questurae questura

Sanità Sanità pubblica, pubblica, Enti Enti pubblici, pubblici, norme norme sull’immi-sull’immi-grazionegrazione

Autisti e Autisti e passeggeri, passeggeri, persona-le persona-le dei negozi, dei negozi, baristi e baristi e cameriericamerieri

Moduli di Moduli di passaportopassaporto, permes. , permes. di soggior.di soggior.

Malattie, Malattie, imprevisti e imprevisti e incidentiincidenti

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[email protected]@yahoo.it

Grazie per Grazie per l’attenzionel’attenzione