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In Natura Felicitas Corso di Omeopatia Corsi On Line Docente: Prof. Rocco Carbone QUINTA LEZIONE In Natura Felicitas www.naturafelicitas.it - [email protected] Dispense del Corso On Line Omeopatia, ad esclusivo uso didattico. Riproduzione riservata - È vietata la riproduzione senza esplicita autorizzazione dell’autore - Legge 22 1 CORSO ON LINE Omeopatia (Meccanismo di azione, preparazione, somministrazione, costituzioni e materia medica dei principali rimedi omeopatici.) Docente: Prof. Rocco Carbone LEZIONE 5: Costituzioni omeopatiche e tipologie Importanza delle costituzioni Il modello costituzionale di Ippocrate: approccio umorale Il modello di Vannier: approccio psico-somatico Il modello di Pende: approccio endocrinologico Il modello di Martiny: approccio embriologico Schema delle costituzioni morfologici fisiologici psicologici indagini chimico-cliniche e radiologiche Sistema reticolo endoteliale (SRE) Biotipo cordoblastico (muriatico) – longilineo stenico Biotipo ectoblastico (fosforico) – longilineo astenico Biotipo endoblastico (carbonico) – brevilineo astenico Biotipo mesoblastico (sulfurico) – brevilineo stenico Biotipo disblastico (fluorico) – dismorfico disergico Aspetto endocrinologico delle costituzioni Il Carbonico Il Fosforico Il Fluorico Costituzioni e miasmi Costituzione carbonica Costituzione sulfurea Costituzione fosforica Costituzione fluorica Concetto di terreno e di Diatesi Miasmi e Diatesi Psora Sicosi Luesinismo Tubercolinismo Progetto per la diffusione e la formazione in discipline olistiche, analogiche e della naturopatia

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CORSO ON LINE

Omeopatia

(Meccanismo di azione, preparazione, somministrazione,

costituzioni e materia medica dei principali rimedi omeopatici.)

Docente: Prof. Rocco Carbone

LEZIONE 5: Costituzioni omeopatiche e tipologie

Importanza delle costituzioni Il modello costituzionale di Ippocrate: approccio umorale

Il modello di Vannier: approccio psico-somatico

Il modello di Pende: approccio endocrinologico Il modello di Martiny: approccio

embriologico Schema delle costituzioni

morfologici fisiologici

psicologici indagini chimico-cliniche e radiologiche

Sistema reticolo endoteliale (SRE) Biotipo cordoblastico (muriatico)

– longilineo stenico Biotipo ectoblastico (fosforico) – longilineo astenico

Biotipo endoblastico (carbonico) – brevilineo astenico

Biotipo mesoblastico (sulfurico) – brevilineo stenico Biotipo disblastico (fluorico) –

dismorfico disergico Aspetto endocrinologico delle

costituzioni Il Carbonico Il Fosforico

Il Fluorico

Costituzioni e miasmi Costituzione carbonica

Costituzione sulfurea Costituzione fosforica

Costituzione fluorica Concetto di terreno e di Diatesi Miasmi e Diatesi

Psora Sicosi

Luesinismo Tubercolinismo

Progetto per la diffusione e la formazione in discipline

olistiche, analogiche e della naturopatia

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Programma Corso di Omeopatia. Meccanismo di azione, preparazione, somministrazione,

costituzioni e materia medica dei principali rimedi omeopatici.

PRIMA LEZIONE

Triade medicale o Trilogia della salute 1. Terapia allopatica 2. Terapia vibrazionale

3. Riequilibrio energetico Riferimenti storici e nascita dell’omeopatia

Ippocrate

Theophrast Bombast von Hohenheim Christian Friedrich Samuel Hahnemann Costantin Hering

SECONDA LEZIONE Evoluzione normativa dei medicinali omeopatici

Concetti fondamentali di omeopatia Introduzione alle bioterapie e concetti fondamentali

Rimedi di derivazione animale (isoterapia, organoterapia, nosodi omeopatici) Rimedi di derivazione minerale (litoterapia, oligoterapia, sali di Schűssler, omeopatia)

Rimedi di derivazione vegetale (aromaterapia, gemmoterapia, floriterapia, fitoterapia, spagiria) Definizioni e principi di azioni delle bioterapie

Bioterapia o nosodoterapia Isoterapia Litoterapia

Meristemoterapia o Gemmoterapia Oligoterapia Omeosinergia

Omotossicologia Organoterapia Sali di Shűssler

Tabella diluizioni e dosaggi Le leggi dell’Omeopatia

Legge di Arndt-Schulz

Legge di guarigione di Constantine Hering Concetti di Risonanza Onda di risonanza

TERZA LEZIONE Tecnologia e forme farmaceutiche in omeopatia

Fonti Ufficiali Principi fondamentali dell’omeoaptia

La legge dei simili

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Specificità medicamentosa

La dose infinitesimale Legge di Hering o di guarigione

Concetto di diluizione e dinamizzazione

Principio chimico Principio fisico

Diluizioni e Dinamizzazioni

Rimedio ad azione massa-energia Rimedio ad azione energia Diagramma di reciprocità massa/energia

Tabella tra diluizioni omeopatiche e presenza molecolare del ceppo Metodi di classificazione dei Medicinali Omeopatici Classificazione e Nomenclatura dei medicinali omeopatici

Metodo decimale DH Metodo centesimale CH Metodo korsakoviano K

Metodo cinquantesimale LM Metodo a Flusso Continuo FC o di Skinne Diluizioni Potenziate P

Tabella di comparazione tra le diluizioni omeopatiche

QUARTA LEZIONE Forme farmaceutiche omeopatiche Veicoli

Granuli Globuli Gocce

Compresse Fiale orali Supposte

Pomate Triturazioni

Cenni di farmacocinetica omeopatica

Fase farmacocinetica Fase farmacodinamica

Contenuto vibrazionale dei medicinali omeopatici

Della “Memoria dell’acqua” Modalità di somministrazione dei medicinali omeopatici

Classificazioni delle diluizioni

Assorbimento sublinguale Come vanno assunti i medicinali omeopatici Modalità di conservazione dei medicinali omeopatici

Schema generico di somministrazione dei rimedi omeopatici Degli “effetti collaterali"

Aggravamento patogenetico

Aggravamento omeopatico Interazioni dei medicinali omeopatici

Interazioni tra cute e medicinali omeopatici

Interazioni tra sostanze nervine e medicinali omeopatici Interazioni tra essenze aromatiche e medicinali omeopatici

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Interazioni tra sostanze tanniniche e medicinali omeopatici

Cronofarmacologia omeopatica Regola mezzogiorno-mezzanotte

QUINTA LEZIONE Costituzioni omeopatiche e tipologie Importanza delle costituzioni

Il modello costituzionale di Ippocrate: approccio umorale Il modello di Vannier: approccio psico-somatico Il modello di Pende: approccio endocrinologico

Il modello di Martiny: approccio embriologico Schema delle costituzioni

morfologici

fisiologici psicologici indagini chimico-cliniche e radiologiche

Sistema reticolo endoteliale (SRE) Biotipo cordoblastico (muriatico) – longilineo stenico Biotipo ectoblastico (fosforico) – longilineo astenico

Biotipo endoblastico (carbonico) – brevilineo astenico Biotipo mesoblastico (sulfurico) – brevilineo stenico

Biotipo disblastico (fluorico) – dismorfico disergico Aspetto endocrinologico delle costituzioni

Il Carbonico

Il Fosforico Il Fluorico

Costituzioni e miasmi Costituzione carbonica

Costituzione sulfurea Costituzione fosforica Costituzione fluorica

Concetto di terreno e di Diatesi Miasmi e Diatesi

Psora

Sicosi Luesinismo Tubercolinismo

SESTA LEZIONE Materia medica dei principali rimedi omeopatici

Abies nigra - Acidum Hydrocyanicum - Aconitum napellus - Actea racemosa - Aescolus hippocastanum - Agaricus muscarius - Agnus castus -Allium cepa - Alumina - Ambra grisea - Anacardium Orientale - Antimonium crudum - Antimonium tartaricum - Apis

mellifica - Argentum nitricum - Arnica montana - Arsenicum album - Arsenicum iodatum -Arum triphyllum - Asa foetida - Aurum metallicum

SETTIMA LEZIONE Materia medica dei principali rimedi omeopatici Baryta carbonica - Belladonna - Berberis - Borax - Bryonia - Cactus grandiflorus -

Caladium - Calcarea fluorica - Calcarea phosphorica - Camphora - Cantharis – Capsicum -

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Carbo vegetabilis - Caulophyllum thalictroides - Causticum - Chamomilla - Chelidonium

majus - Chimaphila - China rubra - Chininum sulfuricim - Clematis erecta - Cocculus indicus - Coccus cacti - Coffea cruda - Colchicum - Collinsonia - Colocynthis - Condurango - Conium maculatum- Crocus Sativus - Cuprum metallicum - Cyclamen europaeum

OTTAVA LEZIONE Glossario della materia medica dei principali rimedi omeopatici

Drosera - Dulcamara - Eugenia jambosa - Eupatorium – Euphrasia - Ferrum mallicum - Ferrum phosphoricum - Glonoinum - Graphites - Hamamelis virginiana - Helonias dioica - Hepar sulfur - Histaminum - Hydrastis canadensis - Ignatia amara - Influenzinum - Ipeca

- Iris versicolor - Kali bichromicum - Kali bromatum - Kalium carbonicum - Kalium muriaticum - Kalium phosporicum - Kreosotum

NONA LEZIONE Materia medica dei principali rimedi omeopatici Lachesis - Lachnanthes Tinctoria - Ledum palustre - Lycopodium - Magnesia muriatica

Medorrhinum - Mezereum - Muriaticum acidum - Natrum muriaticum - Naya tripudians - Nitricum acidum - Nux moschata - Paeonia - Petroleum - Phosphoricum acidum - Phophorus - Phytolacca decandra – Platina - Podophyllum - Poumon histamine - Psorinum

- Pulsatilla - Pyrogenium

DECIMA LEZIONE Materia medica dei principali rimedi omeopatici Raphanus sativus niger - Rathania - Rhus toxicodendron - Ricinus communis - Rumex

crispus - Ruta graveolens - Sabadilla - Sabal serrulata - Sabina - Sambucus nigra - Sepia officinalis - Silicea - Spigelia anthelmia - Spongia - Staphysagria - Sticta pulmonaria - Sulfur iodatum - Sulfuricum acidum - Symphytum - Tabacum - Tarantula cubensis -

Thallium metallicum – Thymuline - Thuya - Urtica urens - Veratrum album

UNIDICESIMA LEZIONE Guida al consiglio dei medicinali omeopatici di primo impiego in farmacia

ACNE

AFFATICAMENTO E STANCHEZZA AFONIA E RAUCEDINE AFTE E STOMATITE

ALLERGIE Rinite allergica con starnuti Congiuntivite allergica

Spasmo bronchiale ANSIA E PANICO CHINETOSI

CONGIUNTIVITE DENTI DISTURBI DELL’APPARATO DIGESTIVO

Indigestione e insufficienza digestiva Colon irritabile Diarrea

Aerofagia o Meteorismo Alitosi

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Stitichezza

DISTURBI URINARI DOLORI ARTICOLARI - REUMATISMI – ARTROSI – ARTRITE EMORRAGIE

EMORROIDI FEBBRE GRAVIDANZA – PARTO – ALLATTAMENTO

HERPES LABIALIS MAL DI TESTA PUNTURE D’INSETTI

RAFFREDDORE TONSILLITE TOSSE

TRAUMA

DODICESIMA LEZIONE

Sperimentazioni e studi clinici in omeopatia Sperimentazioni in omeopatia: effetti antitumorali dei medicinali omeopatici. Homeopathy, 2013, 102, (4), 274

Studi clinici sulle malattie infettive delle prime vie aeree e ORL in omeopatia Tabella 1 Studi clinici sulle sindromi influenzali in omeopatia

Tabella 2 Studi clinici sulle allergie in omeopatia Tabella 3 Studi clinici di reumatologia e osteoartriti in omeopatia Tabella 4 Studio osservazionale-pilota in omeopatia Raccolta di studi clinici su

patologie varie in omeopatia Tabella 5 Sommario dei livelli di evidenza di studi clinici omeopatici nel campo di infezioni e infiammazioni

Tabella 6 Sistematica degli studi clinici in base alle patologie Tabella 7 Effetti antitumorali dei medicinali omeopatici

Bibliografia e ricerche cliniche in omeopatia

TREDICESIMA LEZIONE

Appendice Normativa italiana dei medicinali omeopatici 1. Comunicato del Ministero della Sanità, G.U. n. 113 del 17 maggio 1989. Prescrizioni

sulla produzione e sul commercio dei prodotti omeopatici. 2. Decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 185. Attuazione della Direttiva 92/73/ CEE in

materia di medicinali omeopatici.

3. Legge 27 dicembre 2002, n. 289. "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2003)". G.U. n. 305 del 31.12.2002 - Suppl. Ordinario n. 240

4. Comunicato del Ministero della Salute, G.U. n. 258 del 6 novembre 2003. Medicinali omeopatici: comunicato esplicativo alla legge n. 289 del 27 dicembre 2002, art. 52, comma 15: notifica delle variazioni previste per i medicinali omeopatici.

Bibliografia

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Costituzioni omeopatiche e tipologie

Lo studio delle Costituzioni ci offre la possibilità di osservare il passaggio dallo stato di

salute a quello di malattia, di riconoscere le predisposizioni ereditarie alle malattie e

quindi di esercitare un'azione preventiva e di effettuare una terapia razionale, basata

non sulla malattia, ma sull'individuo. Una unità inscindibile, indivisibile, in cui ogni

parte è in rapporto e in equilibrio dinamico con il tutto, nel tempo e nello spazio.

Lo studio delle costituzioni consegue alla necessità della medicina di classificare e

spiegare le diverse modalità di reazione di ogni individuo.

La medicina omeopatica, o semplicemente omeopatia, è la

disciplina terapeutica che si basa sul concetto di “malattia del

simile”. Il termine deriva dalle parole greche ómois = simile e

pàthos = malattia. Essa risponde ai principi della Legge di

Similitudine (“similia similibus curentur”), già formulata da

Ippocrate (460-370 a.c.), medico greco considerato il padre

della medicina, secondo la quale una sostanza (di origine

vegetale, animale o minerale) che causa in un individuo sano

una serie di sintomi (leggasi malattia) se assunta in dosi ponderali, è in grado di

curare quegli stessi sintomi se assunta in dosi diluite dall’individuo ammalato. Ad

esempio se il vegetale Arnica montana causa travasi sanguigni nei tessuti

sottocutanei, Arnica montana diluita aiuta a curare questi sintomi. Se il veleno dell’ape

provoca irritazioni di tipo infiammatorio della pelle, Apis diluito è il rimedio adatto per

vincere queste manifestazioni.

Si deve al medico tedesco Samuel Hahnemann (1755-1843), considerato il padre

dell’omeopatia, la riscoperta di tale principio e la messa a punto della tecnica di

preparazione dei rimedi omeopatici, tuttora adottata, consistente essenzialmente

nella diluizione della sostanza di origine, eventualmente pre-elaborata, in soluzione

idroalcolica e nella dinamizzazione ad ogni passaggio. Tra le tante sostanze esistenti

in natura diventa importantissimo, al fine di ottenere l’effetto curativo desiderato,

scegliere quella più adatta alla situazione del malato. Per quest’attività le osservazioni

e gli studi di Hahnemann sono stati fondamentali ed hanno decretato, con la citata

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preparazione dei rimedi, la nascita della medicina omeopatica. Il rimedio omeopatico

deve essere scelto sulla base della somiglianza dei sintomi, sia fisici che psicologici

che esso stesso è in grado di sviluppare, con quelli presenti nella persona ammalata.

Tanto più alta è questa similitudine, tanto maggiore sarà l’azione terapeutica. Il

rimedio omeopatico perfettamente simile al paziente è chiamato simillimum ed è

quello teorizzato e privilegiato da Hahnemann. Tale rimedio è molto personalizzato, è

“l’abito su misura” e per questo può essere prescritto alle alte ed altissime diluizioni.

La sua azione terapeutica è sistemica, profonda e veloce. La medicina tradizionale

invece si basa sul principio completamente opposto, adoperando farmaci che hanno

un’azione contrapposta al sintomo allo scopo di eliminarlo o attenuarlo. Per questo è

denominata anche “medicina allopatica” o “allopatia” (il termine fu coniato proprio da

Hahnemann), dalle parole greche allos = diverso e pàthos = malattia, cioè malattia

del diverso, del contrario. E’ quindi una medicina che identifica la malattia nei sintomi

della malattia stessa e l’obiettivo dei sistemi di cura è di sopprimere la sintomatologia

in atto.

Importanza delle costituzioni

Come abbiamo detto, l’approccio terapeutico della medicina omeopatica, rispetto a

quella allopatica, è completamente differente: non si considera la malattia, ma si

considera il malato. Non bastano i soli sintomi del paziente, ma occorre tenere

conto di tutte le altre peculiarità che rendono il soggetto unico rispetto a tutti gli altri

affetti dalla stessa malattia. Sarà il medico omeopata a cercare nella storia del

paziente e nelle sue manifestazioni somatiche e psichiche, il rimedio omeopatico più

“simile” a lui, cioè il simillimum. Cosicché ogni rimedio omeopatico ha i suoi sintomi

fisici e psicologici, simili a quelli posseduti da quel determinato paziente. L’essenza e

la straordinaria originalità dell’omeopatia è che “ogni rimedio è una persona”,

capace cioè di impersonificare il malato in tutte le sue manifestazioni. Ciascun rimedio

ha i suoi tratti caratteristici distintivi: ad es. Aconitum napellus è il rimedio delle

persone altamente reattive, le cui manifestazioni scoppiano all’improvviso come un

temporale estivo, Actaea racemosa è la donna isterica, Agaricus muscaris è l’ubriaco,

Allium sativum è l’ingordo, Arnica montana è lo sportivo, Baryta carbonica è lo scemo

del villaggio, Carbo vegetabilis è la signora del ventaglio e così via. Quindi, in

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omeopatia non esiste un farmaco generale per una certa malattia, ma farmaci diversi

per organismi diversi che ne sono affetti. Sempre a titolo di esempio, in omeopatia

non esiste la cura per la gastrite del Sig. X, ma la cura del Sig. X con la sua gastrite

sicuramente diversa da quella di un altro paziente che soffre della stessa patologia. La

malattia deve poter essere integrata nella storia complessiva dell’individuo e nelle sue

caratteristiche biologiche. Bisogna tenere conto delle caratteristiche ereditarie, delle

patologie passate, degli aspetti somatici, dei sintomi psichici, dei comportamenti, delle

abitudini, dei sentimenti, delle relazioni, della reattività agli stimoli ambientali e

quant’altro (processo di individualizzazione). La natura impone a ciascun individuo una

sorta di “impronta” che ne caratterizza l’aspetto fisico, psicologico e comportamentale.

Raggruppando gli individui in classi sulla base di caratteristiche omogenee, è possibile

ottenere i cosiddetti “biotipi”, che sono il complesso dei caratteri morfologici,

fisiologici e psicologici propri di ciascun uomo, risultanti dall’interazione del patrimonio

genetico con le condizioni ambientali in cui egli vive e cresce e che lo rendono

qualcosa di unico, un individuo diverso dagli altri. Lo studio dei biotipi è antico di

migliaia di anni, in quanto già a quei tempi si comprendeva che

una certa tipologia di individui reagiva in un certo modo ad una

particolare medicina. I primi studi furono condotti dagli

orientali, in particolare in India con la medicina ayurveda e poi

con quella buddista. La medicina occidentale, che suole farsi

nascere con Ippocrate, considera, con formulazioni

apparentemente diverse e sempre più complete, delle

biotipologie che si rifanno al concetto di “costituzione”, nella

quale le componenti morfologiche, fisiologiche (metaboliche-

funzionali) e psicologiche si influenzano e si coordinano reciprocamente.

Il modello costituzionale di Ippocrate: approccio umorale

Fu proprio Ippocrate nel V secolo a.c. l’autore di un’analisi biologico-costituzionale

che, rifacendosi al pensiero delle scuole medico-filosofiche nate in Magna Grecia un

secolo prima di lui e soprattutto a quello di Empedocle di Agrigento (492-432 a.c.),

estese la dottrina dei quattro elementi fondamentali (Aria, Fuoco, Terra e Acqua)

alla natura umana introducendo la teoria dei quattro umori, secondo cui quattro

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umori base (flegma, sangue, bile nera e bile gialla) governano il corpo umano

determinandone lo stato di salute o di malattia. La predominanza di un umore sugli

altri, che egli poi legò alle strutture anatomiche degli organi ed alle loro funzionalità,

determinava la configurazione di quattro tipi psicosomatici fondamentali (flegmatico,

sanguigno, melanconico e collerico). Autori successivi ed in particolare Galeno (129-

199 d.c.) codificarono ulteriormente questa suddivisione senza però modificarne i

principi. Bisogna arrivare a tempi molto più moderni, intorno alla metà del XIX secolo,

per veder formulare con diversi contributi la classificazione dei temperamenti

(comprensivi della fisicità) tuttora adottata:

■ Temperamento linfatico, che sostituisce il flemmatico: si riferisce ad un individuo

corpulento, tendente all’obeso, beato, calmo, lento, pigro in cui prevale la funzione

nutrizione.

■ Temperamento sanguigno: si riferisce ad un individuo normale, rubicondo,

allegro, attivo e mobile, tendenzialmente instabile in cui prevale la funzione

riproduzione.

■ Temperamento nervoso, che sostituisce il melanconico: si riferisce ad un

individuo magro, debole, pallido, triste, avaro, con frequenti inibizioni in cui prevale la

funzione recettività.

■ Temperamento bilioso, che sostituisce il collerico: si riferisce ad un individuo di

bel colore, non equilibrato, irascibile, permaloso, forte, con tendenza all’eccitazione in

cui prevale la funzione reattività.

Il modello di Vannier: approccio psico-somatico

Solo in tempi ancora più recenti e precisamente nella seconda

metà del secolo scorso, proprio quando la medicina omeopatica

viveva un momento di declino sia in Europa che negli Stati Uniti

d’America, si avverte l’esigenza di procedere verso un’analisi

costituzionale che, partendo sempre dalle caratteristiche

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morfologiche, fisiologiche e psicologiche, potesse meglio identificare il terreno

dell’individuo su cui la malattia ha possibilità di insediarsi, cioè la tendenza potenziale

di un individuo a contrarre determinate malattie, la sua predisposizione patologica. La

classificazione delle costituzioni più accettata, tuttora vigente, si deve alla scuola

omeopatica francese e precisamente al medico Antoine Nebel (1870-1954), alla

relativa elaborazione del suo allievo Léon Vannier (1880-1963) ed al più recente

contributo del dott. Henri Bernard. Essa prevede l’esistenza di quattro costituzioni

che trovano riscontro in altrettanti rimedi omeopatici capostipiti.

■ COSTITUZIONE CARBONICA: corrisponde al brachitipo, cioè ad un soggetto che

ha gli arti più corti rispetto al tronco, mani tozze e grosse, viso tondo, denti quadrati,

rigidità muscolare, tendenza a svilupparsi più in larghezza che in altezza, a trattenere

liquidi, all’obesità. E’ ordinato, tenace, lento, freddoloso, goloso, ama mangiare. Le

predisposizioni morbose da bambino sono le malattie infiammatorie della pelle

(eczema, prurito, orticaria), dell’apparato respiratorio (laringite, tracheite, bronchite),

dell’apparato gastroenterico (enterite, gastroenterite), dell’apparato urogenitale

(cistite, uretrite, prostatite, vaginite, vulvite) e di quelle a carico dell’occhio

(congiuntivite, blefarite). Nell’età matura le predisposizioni sono le malattie

reumatiche (artrite, artrosi) e quelle degenerative verso la sclerosi (arteriosclerosi,

aterosclerosi, sclerosi a carico del fegato, pancreas, rene, cuore, encefalo). Può

soffrire di tromboflebiti, alterazioni del ricambio con ipercolesterolemia, diabete,

obesità. Si associa al temperamento linfatico. I rimedi omeopatici più adatti sono

quelli contenenti carbonio. Il rimedio capostipite è Calcarea carbonica. Gli atri

principali sono Magnesia carbonica, Kalium carbonicum, Ammonium carbonicum,

Baryta carbonica, Natrum carbonicum, Carbo animalis, Carbo vegetabilis, Graphites,

Sepia.

■ COSTITUZIONE SULFURICA: corrisponde al normotipo, cioè ad un soggetto con

corporatura armoniosa, altezza e peso medi, muscolatura ben sviluppata e tonica,

mani e dita ben proporzionate. Ha una buona resistenza allo sforzo, è dinamico,

attivo, sportivo, creativo, socievole, ma a volte instabile e volubile. Manifesta

tendenza all’autointossicazione per accumulo di tossine. In genere gode di buona

salute anche se le patologie cui va incontro sono quelle a carico del sistema

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cardiocircolatorio e respiratorio e problemi di pelle (dermatiti, dermatosi, orticaria,

punti neri, acne, pustole, ecc), in quanto elimina attraverso la cute le tossine che i

suoi organi emuntori non riescono a smaltire. Si associa al temperamento

sanguigno. I rimedi omeopatici più adatti sono quelli contenenti zolfo. Il rimedio

capostipite è Sulphur. Gli altri principali sono Calcarea sulfurica, Magnesia sulfurica,

Natrum sulphuricum, Kalium sulphuricum, Hepar sulphur, Petroleum, Psorinum.

Diversi autori preferiscono rappresentare questa costituzione con due biotipi: il

“sulfurico grasso”, la cui costituzione pur rimanendo prevalentemente sulfurica si

avvicina a quella carbonica e il “sulfurico magro” (o “muriatico”) che si avvicina a

quella fosforica. In tal caso la costituzione qui descritta si riferisce al biotipo “sulfurico

neutro”.

■ COSTITUZIONE FOSFORICA: corrisponde al longitipo, cioè ad un soggetto

snello, alto, slanciato, elegante, con arti lunghi e muscolatura ipotrofica, torace esile,

viso triangolare e allungato, colorito pallido. E’ freddoloso, manca di vigore, si stanca

facilmente, ma recupera velocemente le energie perché si sa risparmiare. Soffre di

pressione arteriosa bassa che si innalza solo a causa dell’emotività E’ un intellettuale,

ipersensibile, emotivo, idealista, che ci tiene all’estetica, malinconico, depresso,

preoccupato della sua salute. Le predisposizioni morbose sono distonia

neurovegetativa, malattie del sistema nervoso, problemi a carico dell’apparato

respiratorio per l’insufficienza toracica (faringite, bronchite, asma, pertosse, ecc.),

malattie reumatiche, scoliosi, piedi piatti, atonia gastrica e intestinale con conseguenti

disturbi gastroenterici, colite, stitichezza. Si associa al temperamento nervoso. I

rimedi omeopatici più adatti sono quelli contenenti fosforo. Il rimedio capostipite è

Calcarea phosphorica. Gli altri principali sono Kalium phosphoricum, Magnesia

fosforica, Natrum phosphoricum, Phosphorus, Chamomilla, Pulsatilla.

■ COSTITUZIONE FLUORICA: corrisponde ad un soggetto con asimmetria

pronunciata e irregolarità morfologica del fisico, magro, dita allungate e sottili, con

scheletro decalcificato, ipotonia muscolare, fragilità e lassità dei legamenti. E’

paragonabile all’acrobata per la capacità di assumere posture particolari. E’ molto

intelligente ma instabile, reagisce in modo imprevedibile ed estemporaneo, è cioè il

classico genialoide. Le predisposizioni morbose sono instabilità psichica tendente alla

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paranoia, scoliosi, sclerosi, osteoporosi, carie dentali, problemi a carico delle

articolazioni (distorsioni, lussazioni), lombalgie, ptosi di stomaco, rene e utero, ernie

congenite, varici, emorroidi. I rimedi omeopatici più adatti sono quelli contenenti

fluoro. Il rimedio capostipite è Calcarea fluorica. Gli altri principali sono Fluoricum

acidum, Mercurius solubilis, Argentum nitricum, Aurum metallicum. Diversi autori non

annoverano questa costituzione tra quelle di base (si limitano a considerare solo le

prime tre), in quanto sarebbe un’espressione patologica derivante dalla costituzione

fosforica, corrispondente cioè al longitipo maggiormente astenico.

Ogni costituzione presenta, come abbiamo visto, un peculiare dinamismo psico-fisico

per cui la individuazione di quella cui appartiene il paziente consente di prevedere e di

prevenire la comparsa di patologie verso le quali esiste una sua predisposizione.

Infatti a ciascuna costituzione corrispondono uno più organi o apparati più soggetti

rispetto agli altri a sviluppare patologie o a non funzionare correttamente. Conoscendo

questi organi o apparati e le loro disfunzioni è possibile praticare una terapia

omeopatica (o qualunque altra) di prevenzione non generica ma mirata e quindi con

maggiori possibilità di successo. Inoltre anche nel caso in cui ci si trova di fronte ad

una diminuzione o ad una perdita dello stato di salute, la conoscenza della

costituzione risulta indispensabile in quanto essa permetterà di adottare un intervento

terapeutico sicuramente più mirato. Ciò avverrà, lo ripetiamo, con la individuazione

del rimedio omeopatico più “simile” al paziente.

E’ evidente però che la suddetta classificazione del biotipo umano nelle quattro

costituzioni è solo schematica. Nella realtà difficilmente un individuo si identifica

completamente con una sola costituzione: è più facile che egli abbia una costituzione

mista a caratteristiche incrociate, connotata però sempre da una predominanza di una

delle quattro costituzioni-base su tutte le altre.

Il modello di Pende: approccio endocrinologico

Altri studi, dello stesso periodo e degli ani successivi, hanno

proposto altre interessanti classificazioni che hanno

ulteriormente ampliato e completato la materia. Si deve al

medico endocrinologo italiano Nicola Pende (1880-1970) il

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merito di aver elaborato, riprendendo la dottrina costituzionalistica del suo maestro

Giacinto Viola (1870-1943), un’analisi della costituzione in cui viene rintracciata la

connessione tra le caratteristiche morfologie, fisiologhe e psicologiche e le funzioni

endocrine degli organismi umani, gettando così le basi per l’introduzione

dell’endocrinologia costituzionale. In altri termini viene osservato come il

funzionamento delle ghiandole endocrine può agire sull’aspetto fisico e sulla

disposizione psicologica del singolo individuo. Secondo Pende la costituzione è la

risultante morfologica, fisiologica e psicologica, variabile da individuo a individuo, delle

proprietà di tutti gli elementi cellulari ed umorali del corpo e delle loro combinazioni,

determinata dalle leggi dell’ereditarietà ed accessoriamente dalle azioni perturbatrici

esercitate dall’ambiente. Sono evidenti in tale tesi, come egli stesso sosterrà

pubblicamente, i legami tra la moderna medicina clinica veramente ippocratica, la

“medicina del malato più che della malattia” e la medicina omeopatica di Hahnemann

tesa alla continua ricerca della “individualizzazione” del malato, attraverso lo studio

delle sue caratteristiche psicosomatiche e delle predisposizioni patologiche, finalizzata

alla scelta della terapia singola e personalizzata a lui corrispondente, secondo la Legge

di Similitudine.

Le ghiandole endocrine maggiormente interessate sono la tiroide, la midollare del

surrene e la corticale del surrene che compongono la ghiandola surrenale o

surrene, nonché le ghiandole sessuali (gonadi) ovaie e testicoli. Le ghiandole

endocrine sono ghiandole a secrezione interna, cioè quelle il cui prodotto, che sono gli

ormoni, viene direttamente immesso nel sangue.

La tiroide produce gli ormoni (al 90% la tiroxina o T4 ed al 10% la triiodotironina o

T3) che agiscono sul metabolismo

cellulare e sui relativi processi di

accrescimento, per cui una sua

eccessiva attività (ipertiroidismo)

o una sua ridotta attività

(ipotiroidismo) comportano

rispettivamente un aumento o un

rallentamento del metabolismo

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basale, cioè del consumo energetico dell’organismo a riposo e dell’attività metabolica

dei tessuti, cioè della velocità di utilizzazione delle sostanze energetiche come ad es. i

grassi. Il surrene produce, in risposta a situazioni di stress, gli ormoni che migliorano

la reattività dell’organismo preparandolo in tempi brevissimi a gestire l’emergenza, a

fornirgli l’energia supplementare necessaria. La midollare del surrene, che è la

ghiandola più interna, produce l’adrenalina che è l’ormone che interviene nei

primissimi istanti e determina una vera e propria scarica di energia. La corticale del

surrene, che è la ghiandola più esterna che avvolge la midollare, produce il cortisolo,

che è l’ormone che interviene successivamente se la situazione stressante si prolunga

e determina la resistenza allo stress. Le ovaie producono estrogeni e progesterone che

sono gli ormoni responsabili nella donna del ciclo mestruale, delle caratteristiche

fisiche femminili, della distribuzione della peluria, dei caratteri sessuali secondari (lo

sviluppo delle mammelle), del tono della voce, dell’attrazione verso il sesso maschile,

ecc. I testicoli producono gli androgeni che sono gli ormoni maschili che determinano

lo sviluppo degli organi sessuali e delle masse muscolari, la struttura delle ossa, la

distribuzione dei peli, l’attrazione verso il sesso femminile, ecc. Il modello

costituzionale elaborato dall’endocrinologo italiano si sintetizza graficamente tramite la

costruzione di una piramide triangolare, denominata “Piramide del Pende”, la cui

base racchiude il patrimonio genetico e le tre facce rappresentano:

1) la faccia morfologica che evidenzia appunto la forma e la struttura della

costituzione, cioè che identifica la costituzione fisica. Rappresenta ciò che si è

fisicamente;

2) la faccia dinamica-umorale che comprende il temperamento, cioè l’indole, il

modo di agire e di reagire agli stimoli esterni, che è congenito, presente fin dalla

nascita, non dipendendo dalle esperienze post-natali. Rappresenta ciò che si è in sé,

dentro se stessi.

3) la faccia psicologica che costituisce il carattere, comprensivo dell’intelligenza,

cioè quel modo unico di essere e di reagire dettato dall’impatto del temperamento con

l’ambiente, sulla base delle singole esperienze di vita. Rappresenta ciò che si diviene,

in seguito alla relazione con il mondo esterno. Due persone che alla nascita

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presentano lo stesso temperamento non avranno mai lo stesso carattere, perché esse

sicuramente vivranno esperienze diverse in circostanze diverse. La sintesi delle tre

facce è il vertice della piramide, cioè la sintesi delle proprietà vitali dell’individuo, la

sua resistenza all’ambiente (alle cause patogene), il suo rendimento dinamico

complessivo. Ciò è proprio indicativo della costituzione. In ogni costituzione è sempre

possibile distinguere una fase “stenica” di difesa attiva ed una fase “astenica” di

cedimento, ognuna delle quali si presenta con caratteristiche peculiari per ciascun

biotipo.

La scuola di Pende descrive pertanto quattro quadri endocrini corrispondenti ad

altrettante costituzioni:

■ Brevilineo astenico, caratterizzato da uno scarso funzionamento della tiroide

(ipotiroidismo), della corticale del surrene (ipocorticosurrenismo) e delle ghiandole

sessuali (ipogonadismo). Corrisponde al biotipo carbonico o al biotipo linfatico.

■ Brevilineo stenico, caratterizzato da un aumentato funzionamento della corticale

del surrene (ipercoticosurrenismo). Corrisponde al biotipo sulfurico grasso o al

biotipo sanguigno.

■ Longilineo astenico, caratterizzato da un aumentato funzionamento della tiroide

(ipertiroidismo) e della midollare del surrene (ipermedullosurrenismo), ma da uno

scarso funzionamento della corticale del surrene (ipocorticosurrenismo). Corrisponde

al biotipo fosforico o al biotipo nervoso.

■ Longilineo stenico, caratterizzato da un aumentato funzionamento sia della

midollare che della corticale del surrene (ipersurrenismo). Corrisponde al biotipo

sulfurico magro (muriatico) o al biotipo bilioso, anche se quest’ultima

corrispondenza è un po’ forzata, è solo didattica, in quanto il biotipo bilioso può

associarsi a qualsiasi costituzione.

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Il modello di Martiny: approccio embriologico

Successivamente il medico francese Marcel Martiny (1897-

1982), il più brillante dei discepoli di Pende, introduce

un’analisi costituzionale di tipo embriogenetico che cerca di

dare una risposta sulle origini dei segni morfologici, fisiologici,

neuroendocrini, psicologici che caratterizzano il biotipo.

Secondo Martiny la costituzione di ciascun individuo dipende

dallo sviluppo del disco germinativo e quindi dei foglietti

embrionali che daranno origine, differenziandosi, a tutte le

strutture dell’essere umano. Nelle prime tre settimane di gestazione, in seguito al

processo di gastrulazione, si sviluppa il disco germinativo composto da tre strati

sovrapposti di cellule, i foglietti embrionali, da cui avranno origine i diversi organi e

apparati. Il primo foglietto, quello più profondo, è l’endoblasto da cui si originano

bocca, esofago, stomaco, intestino tenue, intestino crasso, retto, ano, fegato,

pancreas, timo, prostata, epitelio dei bronchi, mucose degli organi interni, ecc. Il

secondo foglietto embrionale, quello in posizione centrale, è il mesoblasto da cui si

originano cuore, vasi sanguigni, muscoli, polmoni, corticale del surrene, ipofisi

anteriore, scheletro, ovaie, testicoli, elementi corpuscolati sia del sangue (globuli

bianchi, globuli rossi e piastrine) che della linfa (linfociti), ecc. Il terzo e ultimo

foglietto, quello più esterno, è l’ectoblasto da cui si originano pelle, cervello, nervi,

midollare del surrene, ipofisi posteriore, retina, ecc. La predominanza nello sviluppo di

un foglietto embrionale sugli altri determina un’esuberanza dei rispettivi organi di

appartenenza e di conseguenza l’origine di tre costituzioni, cui si aggiunge una quarta

quando i tre foglietti si trovano in una situazione di perfetto equilibrio. Più

precisamente le costituzioni umane secondo Martiny risultano essere:

■ Endoblastica, nella quale prevale il foglietto endoblasto. Corrisponde al

brevilineo astenico o al carbonico o al linfatico.

■ Mesoblastica, nella quale prevale il foglietto mesoblasto. Corrisponde al

brevilineo stenico o al sulfurico grasso o al sanguigno.

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■ Ectoblastica, nella quale prevale il foglietto ectoblasto. Corrisponde al longilineo

astenico o al fosforico o al nervoso.

■ Cordoblastica, nella quale si ha l’equilibrio in quantità dei tre foglietti embrionali.

Corrisponde al longilineo stenico o al sulfurico magro (muriatico) o al bilioso.

Quest’ultima corrispondenza, lo ripetiamo, è un po’ forzata in quanto il biotipo bilioso

può associarsi a qualsiasi costituzione.

Conclusioni

I modelli costituzionali esposti a mano a mano che si sono succeduti nel tempo sono

diventati sempre più ricchi e completi. Si parte dal modello risalente a Ippocrate

basato sulla teoria dei quattro umori (approccio umorale), si passa per il modello

attribuibile a Vannier basato sull’analisi dei caratteri fisici e psichici (approccio psico-

somatico), si passa ancora per il modello di Pende basato sull’analisi delle funzioni

endocrine (approccio endocrinologico), si giunge infine al modello di Martiny basato su

un’analisi di tipo embriogenetico (approccio embriologico). Tali modelli, anche se

partono da considerazioni ed approcci diversi (o apparentemente diversi), anche se

sono il risultato di studi e di autori diversi in periodi diversi, anche se hanno contenuti

scientifici diversi, anche se possiedono complessità diverse, presentano tutti delle

evidenti similitudini e convergenze che non fanno altro che confermare la validità dei

metodi adottati. Le corrispondenze tra i diversi modelli costituzionali trattati sono

riportate nello schema qui allegato. In conclusione la costituzione umana, qualunque

sia l’approccio con cui viene individuata, deve intendersi l’insieme dei caratteri

morfologici, fisiologici (metabolici-funzionali) e psicologici di un individuo in grado di

influenzare la sua reattività. Tali caratteri, legati prevalentemente all’ereditarietà e

poco condizionati dall’ambiente, rendono gli individui tutti diversi tra di loro,

soprattutto nell’aspetto esteriore. Lo studio delle costituzioni umane assume un

notevole interesse clinico, in particolare nella medicina omeopatica, perché consente

di ricavare informazioni indispensabili sulle caratteristiche del paziente e sulle sue

predisposizioni patologiche (il cosiddetto terreno), al fine di prescrivere il rimedio più

adatto, il rimedio più “simile” a lui (al limite il simillimum). Ciò permetterà di attuare

sia una terapia nei confronti delle malattie in atto, rimuovendone le cause profonde,

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sia una a carattere preventivo particolarmente mirata nei confronti delle

predisposizioni morbose. Il concetto base, di ispirazione ippocratica e hahnemanniana,

è che l’omeopatia è la medicina del malato più che della malattia.

La classificazione embrionale del Martiny insieme a quella del Pende e a quella

omeopatica (Nebel, Vanier, Bernard) sono i riferimenti principali per il modello

costituzionale.

Schema delle costituzioni

In ogni biotipo vanno identificati i vari segni:

morfologici

comprendenti elementi di statica (altezza, corpulenza, tono), la pelle con tutte le

sue caratteristiche e la testa, sulla forma del cranio e sugli elementi che

costituiscono la faccia (fronte, occhi, naso, arcata dentaria, palato, mandibola);

esame del collo, del torace, dell'addome e dell'apparato locomotore (soffermando la

nostra attenzione sulla posizione degli arti, la forma della mano, la forma delle dita

ed il tono muscolare).

fisiologici

viene presa nota della dinamica del paziente, della resistenza che il biotipo riesce a

opporre allo sforzo fisico ed alle malattie acute, oltre ad osservare i caratteri

funzionali finora noti a carico dell'apparato digerente, respiratorio, circolatorio e

neuroendocrino.

psicologici

nei quali la semeiologia omeopatica costituzionale pone notevole importanza,

soffermandosi sull'aspetto intellettivo e su quello caratteriologico, esaminando quali

possano essere quelle tendenze morbose cui la costituzione risulta essere

predisposta.

indagini chimico-cliniche e radiologiche

dove sarà utile esaminare i valori delle eventuali alterazioni a causa delle

predisposizioni rilevabili nelle diverse costituzioni.

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Sistema reticolo endoteliale (SRE)

Un ruolo che potrebbe essere svolto da un antigene è quello di stimolare le reazioni

organiche, imprimendo al malato alcune caratteristiche della sua costituzione. Tale

reazione organica risulta maggiormente concentrata nel sistema reticoloendoteliale, in

grado di esercitare un'azione di primissima importanza nei fenomeni di difesa e di

immunizzazione. È per questo che tale sistema si trova principalmente abbondante in

quegli organi che presiedono alla neutralizzazione delle sostanze da eliminare (sia

come prodotti del ricambio, sia come sostanze estranee alla compagine dell'organismo

e giunte per varie vie, compresa quella alimentare) ed in quegli organi che elaborano

le sostanze specifiche di difesa, ovvero quegli organi che rappresentano la barriera

antitossica ed antitossinica:

a) il fegato che, con la sua azione proteinoclasica e colloidogenica, assicura la

decantazione dei prodotti del ricambio e regola un’adeguata omeostasi;

l’insufficienza epatica può essere pertanto considerata all'origine dei fenomeni di

intossicazione organica;

b) il sistema linfatico, che cerca di incarcerare le scorie o le tossine con l'aumento dei

poteri di difesa a livello dei suoi gangli;

c) i tessuti, che cercano di trattenere le scorie o le tossine fino a creare in loro stessi

una malattia, come un ascesso di fissazione.

Se tutte queste barriere di difesa non sono sufficienti a bloccare le scorie o le tossine,

oppure se per qualsiasi altra causa queste sono in eccesso, l'organismo non sarà più

in grado di opporsi e di difendersi, la diffusione delle scorie prenderà il sopravvento e

si creeranno quei disturbi e quelle malattie cui ogni costituzione tende per

predisposizione. In ogni costituzione è sempre possibile identificare una duplice

espressione: una fase stenica ed una fase astenica.

La fase stenica rappresenta la capacità dell'individuo ad opporsi alla causa

perturbatrice. attuando tutti i mezzi a propria disposizione per mantenere l'equilibrio

fisiologico.

La fase astenica rappresenta il cedimento dei poteri di difesa, il che comporta

l'apparire delle manifestazioni patologiche insite nella costituzione stessa..

A seconda della prevalenza di un foglietto, con normalità o addirittura deficienza degli

altri, avremo le quattro costituzioni fondamentali:

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il biotipo cordoblastico (muriatico) – longilineo stenico

nel quale viene raffigurato un perfetto equilibrio dei tre foglietti poiché è possibile

identificare un sostanziale equilibrio nello sviluppo dei tre foglietti.

Il cordoblasta possiede una fase stenica di lunghissima durata, perché elimina

perfettamente le scorie del ricambio e si difende ottimamente di fronte alle

aggressioni morbose: presenta, pertanto, una scarsa patologia e nel caso in cui sia

presente, essa risulta sempre a carico dell'emuntorio naturale rappresentato dalla

cute.

il biotipo ectoblastico (fosforico) – longilineo astenico

con eccedenza dell'ectoblasta e deficienza dell'endoblasta e del mesoblasta;

dall'ectoblasta dipendono il sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale),

sistema nervoso periferico (i nervi) ed il neurovegetativo (con prevalenza del

simpatico), l'epidermide e le mammelle, l'epifisi, l'ipofisi posteriore e la parte

midollare del surrene;

L'ectoblasta ha una patologia precocemente evidente perché la fase stenica è di

breve durata, anche se più lunga di quella dell'endoblasta, grazie al suo

ipertiroidismo ed all'ipersimpaticotonismo che ritroviamo sotto l'azione della

tendenza tubercolinica. Da notare che l'ipertiroidismo e l'ipersimpaticotonismo, se

in un primo tempo sostengono il biotipo, celermente poi lo disidratano, lo bruciano,

lo consumano, lo demineralizzano e lo conducono alla fase astenica, caratterizzata

dall'invasione dei prodotti del ricambio.

il biotipo endoblastico (carbonico) – brevilineo astenico

con eccedenza dell'endoblasta e normalità o deficienza del mesoblasta e sempre

deficienza dell'ectoblasta; dall'endoblasta dipendono le mucose dell'apparato

digerente (dalla faringe all'ano), il fegato ed il pancreas, le mucose dell’apparato

respiratorio, le tonsille ed i polmoni, il timo, la tiroide e le paratiroidi.

L'endoblasta denuncia precocemente un orientamento patologico, in quanto la sua

fase stenica è di breve durata, quasi insignificante, in maniera piuttosto rapida

tende a divenire un astenico depresso, con la conseguente comparsa delle

manifestazioni patologiche dovute all'incapacità di eliminare i prodotti del ricambio

ed alla reticoloendoteliosi che appare precocemente sotto l'azione della tendenza

sicotica.

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il biotipo mesoblastico (sulfurico) – brevilineo stenico

con prevalenza del mesoblasta, normalità dell'endoblasta e deficienza

dell'ectoblasta. dal mesoblasta dipendono i muscoli lisci e striati, lo scheletro e

l'intero sistema osteoarticolare, il cuore, tutti i vasi (arterie, vene, capillari e vasi

linfatici), il sangue, il reticoloendotelio, il mesenchima ed il derma, i reni, la milza,

la pleura ed il peritoneo, la corticosurrenale, le gonadi, l'ipofisi anteriore.

Il mesoblasta ha un aspetto patologico meno precoce dell’endoblasta, perché la

fase stenica, cioè la sua fase di difesa, è di lunga durata; esso sarà caratterizzato

da tutte quelle manifestazioni cutanee ed a carico delle mucose che gli

permetteranno di mantenere la disintossicazione fino alla sclerosi a cui tende e che

sarà tardiva.

il biotipo disblastico (fluorico) – dismorfico disergico

netto squilibrio dei foglietti embrionali.

Alle classificazioni su esposte va aggiunta quella omeopatica, che molto si rifà alla

classificazione biotipica di Nebel e Vanier, basata sull'influenza determinata sulla

morfologia e sulla fisiologia dell'individuo dai sali (carbonato, fosfato e fluoruro) di

calcio, dai sali dello zolfo e del cloro: se ne originano le costituzioni carbonica,

fluorica, fosforica, sulfurica e muriatica.

Secondo le più moderne visioni omeopatiche è essenziale intervenire sulla costituzione

attivando il patrimonio enzimatico del soggetto portatore di una data costituzione e,

quindi, un rafforzamento del terreno, che consente di affrontare meglio gli eventuali

stimoli esogeni che, ripetuti e sommati, possono portare a determinate forme

patologiche.

Le più accreditate teorie fanno risalire al disomogeneo sviluppo dei foglietti embrionali

le caratteristiche anatomiche, fisiologiche, endocrinologiche tipiche di ogni

costituzione.

Gli studi costituzionalistici hanno portato, nel corso degli anni, a definire 5 biotipologie

fondamentali: carbonica, fluorica, fosforica, muriatica, sulfurica.

La classificazione biologica omeopatica riconosce 4 grandi modelli fondamentali,

ognuno dei quali possiede un profilo esteriore e interiore con la manifestazione di

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determinate tendenze morbose che richiedono altrettanti determinati rimedi. Cioè,

ogni Costituzione, oltre ad una morfologia peculiare, presenta una tendenza

patologica, un temperamento, delle caratteristiche neuropsichiche, e mostrerà, nel

suo divenire, una fase di equilibrio e di compenso ed una fase di scompenso.

Aspetto endocrinologico delle costituzioni

La scuola endocrinologica del Pende ha sviluppato i seguenti quadri endocrini correlati

alle costituzioni:

Carbonico: ipotiroideo e ipocorticosurrenalico

Sulfurico: normatiroideo e ipercorticosurrenalico

Fosforico: ipertiroideo e ipocorticosurrenalico

Fluorico: disfunzioni endocrine varie

Per comprendere le Costituzioni omeopatiche, in modo più vicino alla realtà dei nostri

giorni, è lo studio della bocca: denti e tutti i loro annessi.

Secondo la tendenza fisiopatologica dei sali di calcio, carbonato, fosfato e fluoruro, il

metabolismo di uno dei tre prevale sugli altri due.

Questa attività metabolica predominante imprime all'elemento osseo un carattere

dominante: solidità per il carbonato, accessi di spinta per il fosfato, quanto al fluoruro

presiede un modello corretto.

Il carbonato risponde in qualche sorta alla massa bruta del tessuto osseo messo in

gioco, il fosfato al suo affinamento, il fluoruro alla sua armonia.

Le deviazioni metaboliche non sono a senso unico: l'iper domina, mentre l'ipo si

mescola.

Ciò che è valido per l'osso isolato, è anche valido dell'insieme della struttura ossea e

per i suoi annessi: articolazioni e rivestimenti muscolari.

Su questa premessa sono state presentate le tre Costituzioni omeopatiche di base: la

Carbonica, la Fosforica e la Fluorica. La Carbonica solida, la più vicina all'equilibrio

della salute, da cui ne derivano le altre che introducono una nota patologica con

tendenza al ritorno alla Costituzione Carbonica se la pressione patologica si attenua;

cioè non è il ritorno alla salute, ma all'installazione di un'altra patologia.

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Non si dovrebbe parlare di Costituzioni, ma più esattamente di elementi costituzionali,

che sono tutti presenti nel nostro corpo.

C'è un'interdipendenza, a livello dell'osso, tra i tre sali di calcio.

L'attivazione metabolica di uno di essi comporta una diminuzione degli altri due.

Carbonato, fosfato e fluoruro hanno anche altri ruoli nel funzionamento

dell'organismo. I loro legami, nella fisiologia come nella patologia, lasciano intendere

che le tre Costituzioni non sono nettamente decise; ciò non riguarda solamente i

classici mixages tra Fosforica e Fluorica, ma tutte e tre le Costituzioni, le cui

interferenze sono costanti.

L'esame loco-regionale e focale riguarda la forma del dente, il legamento, il colore,

l'arcata, l'occlusione.

È la pentiade morfologica dentaria. Rilevamento effettuato su un carbonico

brachicefalo, un fosforico dolicocefalo, un fluorico mesocefalo.

Non si può distaccare il dente dall'insieme nel quale esso si trova incluso; se si

aggiunge la parte ossea (dente e osso alveolare), la legatura del legamento, i tessuti

molli (mucose e fibromucose), la muscolatura masticatoria attigua, i mascellari e

l'articolazione temporo-mascellare, si ha un condensato regionale di dati

costituzionali.

Il Carbonico

ha un'arcata ellittica, larga, ad assi quasi uguali. La volta palatina è bassa.

L'ingranamento intracuspidale è regolare. La mascella è regolare con leggere

malformazioni. I denti sono bianchi (questo è dovuto a un grosso contributo in

carbonato di calcio) con corone tozze e larghe. Le radici, in particolare quelle dei

molari, l'osso alveolare, il legamento alveolo-dentario e, nell'ordine dinamico, il gioco

masticatorio sono ben distaccati.

Il Fosforico

ha un'arcata il più spesso in ellisse allungata dal grande asse antero-posteriore, una

volta palatina frequentemente ogivale, un ingranamento intercuspidale molto

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regolare, ma, spesso, con malposizioni anteriori, una suocclusione che va fino ad una

sopraocclusione.

I denti sono gialli (maggior fosfato di calcio), le corone si allungano, gli incisivi

superiori sono rettangolari con una faccia vestibolare curva, legamento, qualità

dell'osso alveolare, radici e masse sono nettamente tracciati.

Il Fluorico

è il dominio dell'anarchia: arcate irregolari a V alla punta anteriore, volta palatina

profonda e molto stretta. Ingranamento intercuspidale anche lui molto irregolare con

l'articolazione temporo-mascellare lassa. Una occlusione caratterizzata da malposizioni

sagittali, delle anormali incongruità dell'articolato, dei denti grigiastri (contributo del

fluoruro), corone, radici, legamenti e osso alveolare, tutto in piena confusione, ma

accuratamente repertorizzato.

Costituzioni e miasmi

In omeopatia si riconoscono quattro costituzioni omeopatiche principali chiamate col

nome dal rimedio caratteristico più simile al soggetto: Sulfurica (dal Sulfur), Carbonica

(dalla Calcarea carbonica), Fosforica (dalla Calcarea fosforica), Fluorica (dalla Calcarea

fluorica).

Costituzione carbonica

I sinonimi di questa costituzione sono: digestiva, linfatica,

brevilinea, astenica, atonica, plastica, idrogenoide-carbonitrogena,

endoblastica, psorico-psicotica.

Morfologia

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Di statura media o appena inferiore alla norma, tende all'obesità. La sua cute risulta

fredda e pallida, l'aspetto è stanco ed inerte, si muove con gesti lenti e pesanti, ed i

suoi, muscoli sono sotto tono. Il viso è rotondo ed il suo collo è largo e corto. Si

muove rigidamente e regolarmente, la sua statica è rigida e l'addome globoso.

Il suo avambraccio ha un'estensione forzata non completa, angolo braccio-

avambraccio aperto verso l'alto. Articolazione rigide.

Mano quadrata, denti e unghie tendenzialmente quadrati.

Carattere

IL carbonico è un tipo calmo, sedentario apatico e molto pigro e la sua vita vegetativa

prevale su quella di relazione. Ha sempre molto freddo, è ossessionato dall'ordine ed è

sempre alla ricerca della propria sicurezza.

Ordinato e disciplinato, rispettoso, responsabile, coscienzioso e affidabile.

Predisposizioni morbose

Eczema e diarrea. Aterosclerosi. Artrosi. Malattie metaboliche.

Le sue reazioni sono silenziose lente e progressive.

Soffre di una degenerazione dei tessuti originati dal mesoderma: sclerosi vascolare

miocardica, artrosi e varici.

Di solito è obeso, soffre di diabete, di ritenzione idrica e di turbe del metabolismo;

quindi, può sviluppare ipercolesterolemia, iperazotemia e iperuricemia. È sensibile

all'umidità e al freddo.

I rimedi omeopatici principali

Calcarea carbonica, Baryta carbonica, Kalium carbonicum, Natrum carbonicum, Thuya.

Costituzione sulfurea

Nella costituzione sulfurica si distinguono due sottotipi: il

sulfurico grasso e il sulfurico magro. Coloro i quali considerano il

sulfurico l'individuo "normale" indicano nel sulfurico grasso un

misto tra costituzione sulfurica e carbonica e nel sulfurico magro

un misto tra costituzione sulfurica e fosforica.

I suoi sinonimi sono: respiratoria-muscolare-genitale, sanguigna,

brevilineo-stenica, tonico-plastica, sulfurica grassa, mesoblastica, psorico-luetica.

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Morfologia

Di media statura, forte, aggressivo, muscoloso e attivo. Si muove irregolarmente con

gesti pesanti e cadenzati. Il suo colorito è rosso, la sua cute è calda, ed il suo viso è di

forma quadrata.

Il tronco si presenta solido, le sue spalle robuste ed il suo collo taurino. I suoi denti

sono grigi ed i suoi arti sono corti e muscolosi. Tendenzialmente è un soggetto di

media statura.

Ipertrofia muscolare ed ipertricosi. Corpo, viso, mani, denti e unghie si presentano in

modo quadrato.

Angolo braccio-avambraccio non in linea (formato un angolo < 180°) Il suo gomito

non si estende mai completamente.

Carattere

È impulsivo combattivo e passionale, in costante movimento, appassionato della vita.

Ha sempre caldo, svolge una vita sessuale intensa e sopporta grandi fatiche.

Tendenze morbose

Il suo metabolismo tende ad alterarsi ( diabete, gotta, calcolosi epatica e renale

obesità). Può soffrire inoltre di: ipertensione arteriosa, angina pectoris, aterosclerosi,

infarto miocardico ed edema polmonare.

Rimedi omeopatici principali

Calcarea sulfurica, Sulfur, Magnesia sulfurica, Kali sulfuricum, Hepar sulfur, Natrum

sulfuricum.

Costituzione fosforica

I suoi sinonimi sono cerebrale, biliare, di costituzione atonico-

aplastica, longilineo-astenica, ossigenoide, tubercolinica,

ectoblastica.

Morfologia

Si presenta magro e alto con un aspetto composto, e molto elegante;

la sua pelle è chiara e pallida, viso triangolare ed allungato. Le sue

mani hanno una forma allungata sottile ed eleganti. I suoi denti

sono giallastri e di forma rettangolare con occlusione imperfetta. Il

torace è esile e gli arti sono lunghi e sottili, con articolazioni flessibili. Unghie e denti

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lunghi. Angolo braccio-avambraccio tendenzialmente in linea. Sono soggetti magri,

con appetito alterno, soffrono di insonnia e umore variabile.

Carattere

Soggetto con tendenza all’esaurimento psico-fisico la sua vita interiore domina su

quella vegetativa e di relazione. Può sviluppare ciclotimia, ipotensione e freddolosità

che migliora con il calore. Intelligente, sentimentale, artista, elegante ed armonioso.

Tendenze morbose

Egli è sempre malaticcio ma di rado soffre di gravi malattie. Il fosforico soffre di

dimagrimento, anemia e di demineralizzazione progresiva. Lo sviluppo sviluppo

muscolare è insufficiente e quindi i suoi muscoli sono molto deboli, i legamenti

tendono ad allentarsi, le ossa tendono ad assumere curvature viziate, caratteristica

che porteranno il soggetto fosforico a soffrire di: scoliosi, cifosi, piedi piatti, petto

scavato, ptosi viscerali e lassità legamentosa. Predisposizioni morbose: rinofaringiti,

bronchiti, asma bronchiale, pertosse, cistiti recidivanti.

I rimedi omeopatici principali

Calcarea phosphorica, Kali phosphoricum, Magnesia phosphorica, Chamomilla,

Pulsatilla, Tubercolinum.

Costituzione fluorica

La costituzione fluorica non è considerata una costituzione normale

ma una deviazione patologica della costituzione fosforica.

È un soggetto dall'aspetto asimmetrico, dai legamenti molto lassi,

con muscoli poco tonici e dentizione irregolare. Le dita della mano

sono flessuose e asimmetriche.

È un tipo instabile e indeciso ma dotato di un'intelligenza intuitiva.

Può soffrire di scoliosi, cifosi, malattie ulceranti (ad esempio rettocolite ulcerosa).

ipercalcificazioni, osteoporosi, prolassi, ernie, varici, emorroidi. Il fosforico è il

longilineo stenico e il fluorico longilineo astenico.

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Morfologia

Soggetto con dismorfismi: esostosi, grande lassità delle articolazione, dentizione

irregolare, dita della mano dismorfiche, dismorfismo del viso, distonia, dinoccolato.

Angolo braccio-avambraccio aperto verso il basso

Carattere

Instabilità e indecisione, ritardo mentale o intelligenza intuitiva, geniale,

autolesionista, temperamento artistico, eccede nel fumare e nel bere bevande

alcoliche, distruttivo contro se stesso e gli altri.

Tendenze morbose

Scoliosi, cifosi, malattie ulceranti, rettocolite ulcerosa, ulcera gastrica,

dismetabolismo. Paranoia o sindrome maniaco-depressiva

I rimedi omeopatici principali

Calcarea fluorica, Luesinum, Fluoricum acidum, Mercurius solubils, Platina, Lachesis,

Kali bicromicum, Nitricum acidum.

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Fig.: Masci V. L’Omeopatia per tutti. Tecniche Nuove edizioni, p. 50, Milano, 1998.

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La classificazione più prossima alla realtà e più pratica è la seguente

Carbonico: brevilineo astenico

Sulfureo grasso: brevilineo stenico

Sulfurico magro: longilineo stenico

Fosforico: longilineo astenico

Fluorico: costituzione patologica in genere derivata dalla fosforica.

In seguito nella fig, 1 è riportato un’utile tavola riepilogativa delle varie costituzioni in

cui compare anche la costituzione muriatica considerata dalla scuola francese, in

genere di scarso riferimento omeopatico.

Fig. 1

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Concetto di terreno e di Diatesi

Le diatesi sono da considerare una parte molto importante della medicina omeopatica.

Questa teoria venne formulata proprio dal fondatore dell'omeopatia Hahnnemann nel

1828 e pubblicata nelle “Malattie croniche” in cui presenta per la prima volta le diatesi

(miasmi cronici). Hahnemann definisce i miasmi i veri responsabili delle ricadute delle

malattie durante il decorso omeopatico e sono i responsabili delle malattie croniche.

Miasmi e Diatesi

Per diatesi si intende la predisposizione di un certo organismo a contrarre determinate

malattie. Sono caratterizzate da segni peculiari: la psorica (dal greco psora, scabbia),

la sicotica (dal greco sycon, fico, nome di una dermatosi genitale), la luesinica

(dalla lue, ovvero la sifilide). Nebel e Vannier aggiunsero in seguito anche la

tubercolinica. In tempi più recenti è stata introdotta una quinta diatesi cancerinica

(cancerinismo), caratterizzata da una particolare predisposizione ai tumori maligni.

Di ogni diatesi viene fatto un quadro preciso che si basa sulla genesi delle patologie,

sulle caratteristiche di esse e sui rimedi omeopatici di reazione.

Ogni costituzione tenderà preferibilmente ad una certa diatesi: la Carbonica verso la

diatesi Sicotica, la Sulfurica verso la Psorica, la Fosforica verso la Tubercolinica, e la

Fluorica verso la Luesinica.

Di ogni diatesi viene fatto un tracciato preciso che si basa sulle seguenti definizioni:

etiopatogenesi, fisiopatologia e i corrispondenti rimedi omeopatici di reazione.

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Psora

La psora secondo Hahnemann, è la più diffusa malattia cronica. Il termine Psora che

significa scabbia comprende forme di dermatosi differenti che sono caratterizzate da:

prurito, desquamazione e trasudato che peggiorano con il calore del letto e migliorati

dal fresco. La Psora viene indicata con il prefisso "ipo" (insufficiente) ed ha una scarsa

reattività con l'ambiente.

La psora è uno stato cronico di intossicazione determinato dalle più svariate patologie,

sia ereditarie che acquisite ed ha due possibilità di manifestarsi.

Nella fase iniziale, stenica c'è una eliminazione all'esterno delle tossine, per cui si

riscontrano patologie come eczema, foruncoli, diarrea, rinite allergica.

Nella fase successiva, astenica, detta passiva non c'è possibilità di eliminazione

centrifuga delle tossine che vengono convogliate verso organi e tessuti interni.

La psora in genere si sviluppa nei soggetti di costituzione carbonica o sulfurica.

Etiopatogenesi

Abbondante alimentazione, sedentarietà stress inquinamento, e conflitti interiori,

risultano i fondamentali fattori etiopatogenetici della psora.

Fisiopatologia e rimedi omeopatici

I principali segni della psora sono: Tendenza particolare alla parassitosi, scabbia

colibacillosi, alterazione della termoregolazione sia "iper" che "ipo" manifestazioni

cutanee e gastrointestinali, aumento della fame, manifestazioni periodiche morbose

sulla cute e mucose; le malattie si presentano con lunghe convalescenze.

La cute con dermatosi, sudorazione e orticaria. Vie respiratorie con manifestazioni

allergiche.

L'intestino con manifestazioni di stitichezza diarrea emorroidi e colon facilmente

irritabile.

In questo stadio irimedi omeopatici principali sono: Nux Vomica, Calcarea carbonica,

Sulfur, Antimonium crudum. Nel secondo stadio rientra la reazione psorica, che si

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manifesta con dolorose sindromi reumatiche, con dolorose sindromi viscerali

spastiche, sindromi congestizie, aggravate dal calore.

In questo stadio i rimedi omeopatici principali sono: Sulfur, Calcarea carbonica, Hepar

sulfur, Lycopodium, Sepia, Graphites, Petroleum, Nitricum acidum. Nel terzo stadio

rientra L'anergia e/o sclerosi. Questo stadio è caratterizzato da: freddolosità, astenia,

sclerosi articolare, sclerosi vascolare, sclerosi parenchimale. I rimedi omeopatici

principali di questo stadio sono: Calcarea carbonica, Lycopodium, Kali carbonicum,

Graphites, Carbo vegetabilis, Psorinum, Baryta carbonica.

Sicosi

Hahnemann riconduceva l'eziologia della sicosi alla presenza di blenorragia negli

antecedenti familiari, attualmente si dà molta importanza anche all'abuso di

vaccinazioni e all'uso indiscriminato di farmaci come il cortisone. Si presenta con

catarro cronico, mucoso, con ritenzione idrica, con neoformazioni cutanee che

assomigliano a fichi, a sviluppo lento e continuo.

La sicosi è caratterizzata da fenomeni iper.

IL soggetto sicotico dal punto di vista generale presenta un’imbibizione del tessuto

connettivo che determina sia un aumento di peso, sia un peggioramento dei sintomi

con l'umidità.

Le patologie a cui va incontro sono: manifestazioni catarrali croniche (ad esempio

brochite cronica), uretrite cronica, ipofunzione progressiva dei tessuti fino alla sclerosi.

Caratteristica fondamentale della sicosi è la predisposizione a produrre neoformazioni,

dalle semplici verruche ai fibromi e papillomi.

Dal punto di vista psicologico, il sicotico è soggetto a idee fisse e alle fobie.

La diatesi sicotica prevale nel soggetto carbonico o nel soggetto sulfurico.

Etiopatogenesi

I fattori capaci di far prevalere una diatesi sicotica sono: trattamenti farmacologici

ripetuti a lungo, ambienti umidi, vaccinazioni ripetute, infezioni genitali e della sfera

ORL.

Fisiopatologia e rimedi omeopatici

La sicosi presenta come segni principali: ritenzione idrica dolorosa, idee fisse, dolori

che peggiorano con l'umidità e migliorano con il calore secco, predisposizione alle

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neoformazioni benigne, pallore senza anemia, infezioni genitali, sudorazione irritante e

fetida, miglioramento con il movimento lento.

Nel primo stadio rientra l'eliminazione sicotica e si manifesta con secrezioni muco-

purulente attraverso le mucose urinarie e le mucose respiratorie.

I rimedi omeopatici di questo primo stadio sono: Thuya, Kali sulfuricum, Sepia e

Pulsatilla.

Nel secondo stadio rientra la ritenzione e la stasi ed è caratterizzata da infiltrazione

della cute, obesità, sensibilità agli ambienti umidi.

I rimedi di questo stadio sono: Thuya e Natrum sulfuricum.

Nel terzo stadio rientra la formazione tumorale che si manifesta, con le idee ossesive

che vengono definite come “tumore mentale” e formazioni di verruche ed epiteliomi. I

rimedi di questo stadio sono: Thuya, Silicea, Antimonium crudum, Causticum.

Luesinismo

Il luesinismo secondo Hannemann è una conseguenza della sifilide sia congenita che

acquisita. Secondo la teoria della reattività biologica il luesismo o luetismo presenta

una forte anomalia nella reattività, che è dominata da ulcerazioni, sclerosi e da

irritazione anomala.

Si ha quindi una predisposizione per la distrofia, lassità legamentosa ed asimmetria.

Il soggetto con questa diatesi può andare incontro alle ptosi viscerali o a patologie

come la rettocolite ulcerosa, determinata da alterazioni tipiche del luesinismo:

sfiancamento dei tessuti di sostegno e occlusioni delle arteriole. Altre predisposizioni

morbose: scarlattina, stomatiti, varici, disfunzioni ormonali, disturbi della dentizione.

Dal punto di vista psicologico: i bambini imparano tardi a parlare e negli adulti sono

frequenti i disturbi del sonno e l'instabilità psichica che può sfociare nella schizofrenia.

Per quanto riguarda l'eziologia è da ricercare nella sifilide o nell'alcolismo degli

antecedenti familiari. La diatesi luesinica è in genere presente nel soggetto di

costituzione fluorica.

Etiopatogenesi

Tossinfezioni alimentari croniche, infezione luetica, infezioni recidivanti, sono da

ritenersi le vere responsabili del luetismo.

Fisiopatologia e rimedi omeopatici

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Nei trascorsi familiari si riscontrano casi di sifilide e alcolismo, parti prematuri e aborti.

Nei trascorsi personali si riscontra con una certa frequenza scarlattina, parotite, crisi

acetonemiche, angine recidivanti ritardo mentale e ritardo nei primi atti fisiologici.

L'aggravamento avviene di notte ed al mare, e il miglioramento avviene in montagna.

La crescita si presenta difficile con asimmetrie morfologiche soprattutto con

distrofismo dell'arcata dentaria dolorosa con ripercussione della stabilità muscolo-

scheletrica del corpo. Da segnalare il costante bisogno di lavarsi le mani e la necessità

di spostare continuamente le cose.

Nel primo caso rientra irritazione a livello cutaneo e delle mucose i rimedi principali

sono: Mercurius, Argentum nitricum, Kali bicronicum, Nitricum acidum.

Nel secondo caso con ulcerazione a livello delle mucose e i rimedi sono: Argentum

nitricum, Calcarea fluorica, Fluoricum acidum, Kali bicronicum.

Nella terza fase rientra la sclerosi che si manifesta a livello dei vasi e degli organi, i

rimedi indicati in questa fase sono: Aurum metallicum, Baryta carbonica, Calcarea

fluorica, Iodium.

Tubercolinismo

La diatesi tubercolinica rappresenta la reazione alle aggressioni esterne con

eliminazione delle tossine attraverso l’apparato respiratorio, insufficienza della

circolazione venosa e tendenza al dimagrimento. Esso rappresenta una modalità

reattiva generale, caratterizzata, come la psora, dalla insufficienza (ipo).

Generalmente la diatesi tubercolinica si riscontra nei bimbi e nei ragazzi che sono

dotati di un’intelligenza vivace, di una sensibilità acuta, però, incapaci di una metodica

e costante applicazione, non possono impegnarsi a lungo nello studio, soffrono di mal

di testa, e si stancano facilmente.

Etiopatogenesi

Infezioni a ripetizione quali la salmonellosi e la colibacillosi, malattie anergizzanti quali

la pertosse difterite, rinofaringite, broncopolmoniti sono la causa di questo miasma.

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Fisiopatologia e rimedi omeopatici

I segni del tubercolismo si manifestano con disturbi a carico dell’apparato respiratorio

con eliminazione attraverso le mucose e sierose; dimagrimento e forte

demineralizzazione, freddolosità con bisogno di respirare aria fresca. Amenorrea stipsi

e stasi venosa periferica. Nel primo stadio rientra l'eliminazione che avviene

attraverso le mucose e sierose ed è caratterizzata dall'alternarsi e dal variare con altre

manifestazioni morbose. Più frequentemente avviene l'eliminazione attraverso le

mucose respiratorie (pertosse, bronchite e rinite di natura allergica).

I rimedi di questo primo stadio sono: Sulfur iodatum, Calcarea phosphorica, Ferrum

metallicum, Pulsatilla. Nel secondo stadio rientra la reazione che si manifesta con

ipertermia, ipersensibilità nervosa ed adenopatia. I rimedi di questo secondo stadio

sono: Natrum muriaticum, Iodum, Natrum phosphoricum, Argentum iodatum.

Nel terzo stadio rientra la demineralizzazione che è caratterizzata da: freddolosità,

congestione venosa periferica, dimagrimento, decalcificazione ed epitassi.

I rimedi utili, in questo terzo stadio sono: Phosphorus, Silicea, Arsenicum album,

Arsenicum iodatum.