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CORSO ISTRUTTORI I LIVELLO Genova, 11 - 16 ottobre 2016 L’ OPTIMIST Relatore Benedetta Danti

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CORSO ISTRUTTORI

I LIVELLOGenova, 11 - 16 ottobre 2016

L’ OPTIMIST

Relatore

Benedetta Danti

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L’OPTIMIST

È la classe più diffusa tra i giovanissimi, di età

compresa tra i 6 e i 14 anni.

- Tra i 6 e gli 8 gioco vela;

- Tra i 9 e gli 11 categoria cadetti;

- Tra i 12 e i 14 categoria juniores

Disegnato da Clark Mills in Florida nel 1947, è stato importato in Danimarca

Nel 1954.

•Lunghezza m 2,30;

•Larghezza m 1,13;

•Peso Kg. 35

•Sup.velica mq 3,25

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LA COSTRUZIONE

Dal 1° marzo 1996 l’Optimist diventa “One Design” ovvero strettamente

monotipo così che in tutto il mondo venga costruito allo stesso modo.

- Realizzazione della barca in tre pezzi 1. scafo; 2. bordo e

panchetta; 3. Paratia di mezzo e cassa di deriva;

- Riduzione delle tolleranze costruttive;

- Eliminazione dei cassoni laterali;

- Uniformità di tecniche costruttive e di assemblaggio, nonché di materiali

impiegati;

- Identificazione degli scafi e controllo degli stampi;

- Miglioramento della sicurezza mediante il controllo visivo delle riserve di

galleggiamento di cui viene garantito volume e durata.

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Bordo e panchetta

scafo

Paratia di mezzo e cassa di deriva

Lo scafo è in vetroresina

mentre il timone e

la deriva sono costruiti

con resina combinata

con un’anima in termanto

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LA STAZZA DELLO SCAFO1. La stazza si effettua posizionando su due cavalletti lo scafo ribaltato sopra il

quale viene sistemata orizzontalmente un’asta di rilevamento con punti di

riferimento cui devono corrispondere sullo scafo le misurazioni previste

dalla stazza;

2. Viene misurata la larghezza dello scafo e l’uniformità dell’opera viva che non

deve avere avvallamenti o dossi;

3. Girato lo scafo sui cavalletti viene misurata la distanza della mastra e della

cassa di deriva;

4. Sempre con l’utilizzo dell’asta si verifica il corretto posizionamento dei

bozzelli;

5. Infine viene pesato lo scafo che, nudo, non deve superare i 35 Kg.

Se lo scafo supera il peso massimo vanno posizionati alle sue estremità dei

pesi correttori timbrati dallo stazzatore (tale modifica va riportata sul

certificato di stazza).

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LO SCAFO E LE SUE PARTI

Riserva di galleggiamento

cinghie

scotta

Elastico della deriva

sassola

Cassa di deriva

mastra

albero

deriva

randa

picco

Cima di traino

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LE DOTAZIONI DI SICUREZZA

Le riserve di

galleggiamento

devono essere

gonfie

La deriva deve

essere legata

La cima di traino

deve essere legata

all’albero Sassole legatePagaia legata

Blocco all’albero

sono obbligatorie!!

Il timoniere deve indossare il salvagente dal momento in cui va in acqua a

quando rientra

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LA VELA

• Le vele dell’optimist ha una superficie di 3,25 mq.;

• Sono realizzate generalmente unendo 7-8 ferzi di tessuto

con uno spessore minimo di 0,15 mm;

• possono essere a ferzi orizzontali o radiali;

• la scelta della vela cambia in base alle capacità

e al peso del timoniere

Ci sono vari tipi di vela in commercio:

Magra fino a 37 Kg.;

Media da 37 a 45/50 Kg.;

Grassa over 50 Kg.

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LA VELA

Angolo di penna

antennale

Angolo di gola

inferitura

Angolo di mura

basefinestra

Angolo di scotta

ferzo

balumina

stecca

Simbolo di classe

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CONSIGLI UTILI

1. Durante l’uscita dal pontile, dallo scivolo o dalla spiaggia si deve evitare ogni

contatto dello scafo con il terreno o con la sabbia, perché, anche una

minima scalfittura, produce turbolenze che danneggiano il rendimento della

barca;

2. Quando la barca è a terra il timone e la deriva devono essere protetti dal

sole;

3. I profili del timone e della deriva sono parti delicate che vanno protette con le

rispettive custodie;

4. Prima di inserire la deriva nella cassa è preferibile bagnarla per aiutarla a

scorrere;

5. Dei segni sulla deriva ci aiuteranno a posizionarla nelle andature;

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CONSIGLI UTILI

6. Il gioco della deriva nella cassa va eliminato con l’applicazione spessori

continui;

7. Le riserve di galleggiamento vanno mantenute alla giusta pressione in

relazione alla temperatura esterna;

8. L’integrità dello snodo del timone deve essere sempre controllata;

9. Un segno sul piede d’albero ci aiuterà a ricordarne la posizione;

10. La vela deve essere arrotolata con le stecche parallele alla piegatura e

protetta in un tubo rigido;

11. Albero, boma e picco non devono essere sbattuti in terra perché, perdendo

l’anodizzazione, si possono ossidare.

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LE REGOLAZIONI

1. Armare la vela sull’albero, sul boma ed inserire il picco:

1.1 Regolare gli stroppi dell’angolo di gola, quelli su l’inferitura e poi quelli

sul boma;

1.2 Regolare l’altezza della vela mediante lo stroppo diagonale alto e lo

stroppo sul piolo.

2. Inserire l’albero e regolarne l’inclinazione;

3. Mettere in tensione il picco fino a tendere lo stroppo diagonale alto.

QUALI SONO??

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LE REGOLAZIONI

4. Regolare la tensione su l’inferitura con

lo stroppo diagonale basso sul piolo;

5. Dare tensione al vang;

6. Regolare la base;

Tutte le regolazioni dovranno essere

continuamente effettuate anche in acqua in

modo da adattare la vela ad ogni piccola

variazione delle condizioni

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LE REGOLAZIONI

1.1 La regolazione degli stroppetti è fondamentale

La vela ha un suo profilo che dobbiamo seguire più possibile

In caso di vento leggero è consigliabile

mollare gli stroppi agli angoli e cazzare

quelli di mezzo.

La stessa tecnica si adotta per

equipaggi leggeri in modo da smagrire

la vela

Il vento forte fa flettere l’albero

dovrò pertanto cazzare gli stroppi

agli angoli e mollare quelli centrali.

Lo stesso vale per equipaggi

pesanti

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LE REGOLAZIONI

1.2 è possibile regolare l’altezza della vela sull’albero:

l’albero è infatti fornito di un piccolo piolo al quale viene girato intorno uno

stroppo collegato al boma

Mettendo o togliendo giri allo stroppo alzo o abbasso il boma

e di conseguenza la vela. Fatto questo devo regolare lo stroppino

diagonale per evitare pieghe.

Attenzione a non uscire dal segno di stazza

Segno di stazzaPiolo

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LE REGOLAZIONI

2. È inoltre possibile regolare l’inclinazione dell’albero:

l’optimist è fornito di un piede d’albero regolabile con un sistema di dadi e

farfallina.

Se sposto il piede avanti e quindi l’albero indietro, ottengo

una centratura per equipaggi leggeri o vento forte.

Viceversa, se sposto il piede indietro e quindi l’albero avanti,

ottengo una centratura per equipaggi pesanti o vento leggero.

La regolazione può

variare tra i 2,75 e i

2,85 m

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LE REGOLAZIONI

3. Perché la vela mantenga la sua forma con ogni condizione è necessario

regolare il picco in modo che non si formi alcuna piega.

Tale regolazione dovrà essere effettuata continuamente anche in acqua.

Picco mollato Picco troppo cazzato

Nelle andature portanti mollare il picco

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LE REGOLAZIONI

4. A seconda della condizione potrò modificare il profilo di entrata della vela

agendo sull’inferitura utilizzando piolo e stroppino diagonale.

Se voglio smagrire la vela tendo l’inferitura e viceversa

5. La regolazione del vang è fondamentale soprattutto nelle andature portanti.

Cazzando o mollando il vang apro o chiudo la balumina.

Vento forte vang cazzato, vento leggero vang più mollato

6. Ultima regolazione da effettuare è la base.

Tendo o mollo la base a seconda che voglia smagrire o ingrassare

la vela

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RICAPITOLANDO…

VANG INFERITURA BASE PICCO

BOLINA

VENTO

LEGGERO

A PUNTARE NON

TROPPO

TESA

PIUTTOSTO

LASCATA

CHE NON

FACCIA

PIEGHE

BOLINA

VENTO

FORTE

BEN

CAZZATO

BEN TESATA MOLTO

CAZZATA

MOLTO

CAZZATO

ANDATURE

PORTANTI

MOLLATO

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punti fondamentali

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LA BOLINA

VENTO LEGGERO:

Assetto: barca appruata e piatta;

Equipaggio: appruato;

Deriva: tutta abbassata;

Vang: a puntare;

Cunningham: lasco;

Base: a segno

VENTO MEDIO:

Assetto: barca centrata, sbandata

leggermente sopravento;

Equipaggio: centrale, forse cinghie;

Deriva: tutta abbassata e centrata;

Vang: tesato;

Cunningham: tesato;

Base: tesata

Posizione troppo appruata:

troppo impatto con l’onda;

barca poggiera;

Posizione troppo appoppata:

poppa troppo immersa;

barca orziera

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LA BOLINA

VENTO FORTE

Assetto: barca appoppata e possibilmente piatta;

Equipaggio: alle cinghie;

Deriva: appoppata e se necessario un po’ alzata;

Vang: tesato;

Cunnigham: molto tesato;

Base: tesata

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TECNICA

Per navigare di bolina al meglio bisogna trovare il giusto compromesso tra

velocità e prua curando…

ASSETTO

REGOLAZIONE VELA

UTILIZZO DEL TIMONE

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Bolina

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LASCO

VENTO LEGGERO

Assetto: barca centrata e piatta;

Equipaggio: centrale;

Deriva: alzata di un quarto;

Vang: in tensione;

Cunningham: lasco;

VENTO MEDIO

Assetto: barca centrata e piatta;

Equipaggio: leggermente appoppato

e forse cinghie;

Deriva: alzata un po’ più di un quarto;

Vang: in tensione;

Cunningham: a segno

VENTO FORTE

Assetto: barca appoppata e piatta;

Equipaggio: appoppato e alle cinghie;

Deriva: alzata un po’ più di un quarto;

Vang: tesato;

Cunnngham: a segno

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TECNICA

La velocità della barca a lasco dipende da

SCELTA DELLA ROTTA

MESSA A PUNTO DELLA VELA

BILANCIAMENTO DELLA BARCA

ROTTA: orzare quando il vento diminuisce e poggiare quando aumenta;

VELE: la randa deve essere mollata fino al limite del fileggio;

PESO: all’intensificare del vento scorrere indietro con il peso

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Lasco

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POPPA

VENTO LEGGERO E MEDIO

Assetto: barca sbandata sopravento;

Equipaggio: gambe e busto ruotati verso prua

baricentro avanti, schiena indietro;

Deriva: tutta alzata;

Vang: a segno;

Cunningham: lasco

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POPPA

VENTO FORTE

Assetto: barca appoppata e sbandata sopravento;

Equipaggio: appoppato;

Deriva: alzata a metà;

Vang: tesato;

Cunningham: tesato

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TECNICA

A differenza della maggior parte delle altre classi, in optimist la rotta in poppa è

più o meno dritta verso la boa….

La velocità della barca in poppa dipende da

MINIMO UTILIZZO DEL TIMONE

ASSETTO

REGOLAZIONE VELA E DERIVA

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Poppa

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Poppa1

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LA VIRATA

La virata migliore è quella che consente di perdere meno velocità possibile e al

limite di incrementarla grazie al rollio

VIRATA CON ROLLIO: si fa con vento leggero; grazie al movimento delle vele

generato dal peso dell’equipaggio si produce il “vento di rollio”, la cui forza

dipende direttamente dalla forza che trasmettiamo alla barca nel

raddrizzamento.

La massima efficienza di propulsione si ottiene con il corretto angolo di

orientamento delle vele

Ciascuna virata può essere suddivisa in tre fasi: iniziale, centrale e finale

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TECNICA

VIRATA CON VENTO LEGGERO:

1. Sbandare la barca sottovento ed orzare;

1.1 Mentre la barca orza cazzare leggermente la scotta;

2. Quando la barca raggiunge la prua al vento schienare;

2.1 Abbassare la testa per far passare il boma, ruotare le ginocchia verso prua

e mollare leggermente la scotta;

3. Passare sopravento sedendosi bene avanti, se necessario scivolare sulla

panchetta, invertire scotta e timone.

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Virata vento leggero

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TECNICA

VIRATA CON VENTO MEDIO

1. Orzare e cazzare la scotta;

1.1 Quando la barca è in prua al vento dare una lieve schienata;

2. Abbassare la testa, ruotare le ginocchia verso prua e lascare la scotta;

3. Saltare sopravento riportando il timone al centro;

3.1 Cambiare mani

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Virata vento medio

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TECNICA

VIRATA CON VENTO FORTE

1. Mantenere la barca piatta, orzare e lascare la scotta;

2. Abbassarsi sotto il boma e passare rapidamente sopravento;

3. Agganciarsi alle cinghie ;

3.1 Cambiare mani

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LA STRAMBATA

Il momento migliore per strambare è quando la barca è in strapoggia in modo

da utilizzare meno possibile il timone e da non modificare sensibilmente la

rotta

Come per la virata anche la strambata con vento leggero vien fatta con il rollio

Anche la strambata può essere suddivisa in tre fasi: iniziale, centrale e finale

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TECNICA

STRAMBATA CON VENTO LEGGERO

1. Poggiare leggermente sbandando la barca sopravento;

1.1 Prendere il mazzo delle scotte e tirarle;

2. Abbassare la testa e riportare il timone al centro;

3. Passare delicatamente dall’altra parte

3.1. Cambiare mano

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Strambata vento leggero

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TECNICA

STRAMBATA CON VENTO MEDIO

1. Poggiare e cazzare leggermente la scotta;

2. Abbassare la testa;

3. Passare velocemente sopravento

3.1 Cambiare mano

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TECNICA

STRAMBATA CON VENTO FORTE

1. Accertarsi di avere il controllo e la stabilità della barca;

1.1 Poggiare e cazzare leggermente la scotta;

2. Anticipare il peso dall’altra parte ed abbassare la testa

2.1 Mettere il timone al centro;

3. Completare velocemente il passaggio sopravento

3.1. Cambiare mano

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GRAZIE

PER LA VOSTRA

ATTENZIONE

Benedetta Danti

[email protected]