CORSO IN IMPIANTI MECCANICI - fataing.poliba.it · A PASSO VARIABILE. TRASPORTATORE A COCLEA ......
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POLITECNICO DI BARIII FACOLTA’ DI INGEGNERIA
TARANTO
CORSO IN
IMPIANTI MECCANICI
Docente: prof. ing. Roberto Russomanno
TRASPORTI INTERNI
1) STATO DEL MATERIALE MOVIMENTATO
SOLIDO (Unità di carico, colli, alla rinfusa)
LIQUIDO
GASSOSO
2) FUNZIONAMENTO
CONTINUO
DISCONTINUO
3) ENERGIA MOTRICE
TRASPORTO MANUALE
MEDIANTE CARRELLI CON TRASLAZIONE MANUALE
SCIVOLI
MOTORIZZATI
CLASSIFICAZIONE DEI TRASPORTI INTERNI
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DEI TRASPORTI INTERNI
4) TIPO DI MOVIMENTO
MEZZI PER IL SOLLEVAMENTO IN VERTICALE
MEZZI DI TRASPORTO IN ORIZZONTALE
MEZZI DI SOLLEVAMENTO E TRASPORTO
MEZZI DOTATI DI MOTO VIBRATORIO
MEZZI DOTATI DI MOVIMENTO ROTATORIO
5) TIPO DI COMANDO
CON MANOVRATORE A BORDO
CON MANOVRATORE A TERRA
SENZA MANOVRATORE
AUTOMATICI
CLASSIFICAZIONE DEI TRASPORTI INTERNI
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DEI TRASPORTI INTERNI
TRASPORTATORE A NASTRO
1) STATO DEL MATERIALE MOVIMENTATO
SOLIDO (colli, alla rinfusa)
2) FUNZIONAMENTO
CONTINUO
3) ENERGIA MOTRICE
MOTORIZZATO
4) TIPO DI MOVIMENTO
MEZZO DI TRASPORTO IN ORIZZONTALE
MEZZO DI SOLLEVAMENTO E TRASPORTO
5) TIPO DI COMANDO
SENZA MANOVRATORE
Trasportatori a nastro
• Vantaggi: bassi costi di installazione e di gestione
• Svantaggi: ingombri notevoli
• Materiale utilizzabile:
Tela, gomma: adatti per materiali “sfusi”; temperature massime dovute
all’attrito interno dell’ordine dei 100-120° C.
Acciaio: adatti per materiali abrasivi; temperature massime dovute
all’attrito interno maggiore di 120° C.
Rete metallica: adatti per la movimentazione in forni, essicatoi, etc. in
quanto garantiscono maggiore efficienza nella trasmissione del calore
Capacità : fino a 6000 t/h
Distanze : fino a 10 Km
TIPOLOGIE DI NASTRI TRASPORTATORI
Nastro concavo
Nastro piano
sistemi a ghirlandaa 3 rullia 2 rulli
TIPOLOGIE DI NASTRI TRASPORTATORI
Nastri trasportatori mobiliNastri trasportatori fissi
Trasportatori a nastro
Trasportatori a nastro
Nastro
Pulegge (motrice e di rinvio)
Rulli
Incastellatura di sostegno
Tenditore
Dispositivi di carico del materiale (scivoli)
Sponde laterali (bavette)
Dispositivi di scarico del materiale (fissi o mobili)
Raschiatori o spazzole
Rulli allineatori (Tamburi bombati)
Dispositivi di frenatura
ELEMENTI COSTITUTIVI DI UN NASTRO TRASPORTATORE
Materiali costituenti il nastro
ELEMENTI COSTITUTIVI DI UN NASTRO TRASPORTATORE
Nastro in tela e gomma
Nastro in fibre naturali e sintetiche
Nastro in acciaio
Nastro in rete metallica
Dispositivi di carico
ELEMENTI COSTITUTIVI DI UN NASTRO TRASPORTATORE
Limitare gli urti fra materiale e nastro
Convogliare il materiale nella parte centrale del nastro
Scivolo semplice Scivolo forato Guide
Rulli allineatoriTamburi autocentranti
(nastri piani, tratti scarichi)
Tenditori
ELEMENTI COSTITUTIVI DI UN NASTRO TRASPORTATORE
A vite
Raschiatori e spazzole
A contrappeso
Dispositivi di scarico
ELEMENTI COSTITUTIVI DI UN NASTRO TRASPORTATORE
In assenza di un dispositivo di scarico:
Fissi Mobili
Parametri caratteristici
• Lunghezza del trasportatore
• Larghezza del nastro e numero di tele
• Inclinazione
• Velocità (1 m/s per nastri piani; 2÷3 m/s)
• Diametro dei rulli e delle pulegge
• Angolo di avvolgimento del nastro
Progettazione di un trasportatore a nastro
Dati di input:
• Caratteristiche del materiale
• Portata richiesta
• Lunghezza del trasportatore
• Profilo di installazione
Dati di output:
• Potenza assorbita dal gruppo motore
• Tensioni sul nastro
• Numero di tele
POTENZIALITA’ DI TRASPORTO
a) Scatole, colli, cassette, ecc.
Q = q B v
q → carico distribuito sul nastro
B → larghezza del nastro
v → velocità del nastro
→ peso specifico apparente del materiale trasportato
A → sezione media dello strato di materiale sul nastro
v → velocità del nastro
b) Materiali alla rinfusa
Q = A v
TENSIONI IN UN NASTRO TRASPORTATORE
Resistenza al moto del nastro
r0 → Resistenze fisse
r1 → Attrito della massa in moto del trasportatore
r2 → Attrito per il trasporto del materiale
r3 → Dislivelli
r4 → Scaricatori
R = r1 + r2 + r3 + r4
TENSIONI IN UN NASTRO TRASPORTATORE
r0 → Resistenze fisse
(raschiatori, spazzole, rulli allineatori)
l0 = 60 – 0,2 l (lunghezza fittizia)
l → lunghezza del trasportatore [m]
r1 → Attrito della massa in moto del trasportatore ( 2/3 r1’ + 1/3 r1’’)
(Nastro, rulli, tamburi, rinvii, ecc.)
r1 [kg] = f qs (l + l0)
f → coefficiente di attrito dei rulli (0,03)
qs → peso delle parti mobili del trasportatore [kg/m]
qs = f(B)
r2 → Attrito per il trasporto del materiale
r2 [kg] = f qm lm
f → coefficiente di attrito dei rulli (0,03)
qm → peso del materiale trasportato per metro di trasp. [kg/m]
lm → lunghezza del tratto carico di trasportatore [m]
qm = QP/v
R = r1 + r2 + r3 + r4
TENSIONI IN UN NASTRO TRASPORTATORE
r3 → Dislivelli
r3 [kg] = qm H
qm → peso del materiale trasportato per metro di trasp. [kg/m]
H → dislivello da superare [m]
r4 → Dispositivi di scarico
r4 [kg] = a qm Scaricatori fissi
r4 [kg] = b Scaricatori mobili
a,b = f(B)
R = r1 + r2 + r3 + r4
Fasi della progettazione
1. Calcolo delle resistenze al moto
a) Attrito causato dalla massa del trasportatore:
r1= f·qs·l
b) Attrito causato dal materiale trasportato:
r2 = f·qm·lm
c) Sforzo causato dal dislivello presente tra zona di carico/scarico:
r3 =± qm·H
d) Resistenza dovuta a scaricatori fissi (r4) o mobili (r5):
r4 = a·qm r5 = b
e) Resistenze fisse: si aumenta l’interasse reale di l0 pari a:
l0= 60 - 0,21· l
R = r1(l+l0) + r2(l+l0)+ r3+ r4+ r5
f = coeff. attrito rulli
qs =peso delle parti mobili [kg/m]
l = lunghezza [m]
qm = peso del materiale [kg/m]
lm = lunghezza tratto carico [m]
H = dislivello [m]
BK
T n
B = larghezza del nastro [m]
K= resistenza all’unità di larghezza [kg/cm)
Fasi della progettazione
1. Individuazione del livello di aderenza fra nastro e tamburo:
• Scelta di un materiale più efficiente per la puleggia motrice
• Aumento dell’angolo di aderenza
• Utilizzo di un tenditore a contrappeso
2. Calcolo del numero di tele:
TENSIONI IN UN NASTRO TRASPORTATORE
R = T - t Resistenza che si oppone al moto del nastro
Condizione limite di aderenza tra nastro e tamburoμα e
t
Ta = angolo di avvolgimento
m = coefficiente di attrito nastro-puleggia
vRN
Potenza assorbita
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TRASPORTATORI A COCLEA
ORIZZONTALE
INCLINATO
TRASPORTATORE A COCLEA
ORIZZONTALE
A PASSO VARIABILE
TRASPORTATORE A COCLEA
POTENZIALITA’ DEL TRASPORTATORE
nd4
D p G
2
π
G [kg/s ] = potenzialità del trasportatore
p = coefficiente di riempimento [0,3 - 0,4]
[kg/m3] = densità apparente del materiale
D [m] = diametro coclea
d [m] = passo coclea ([m/giro])
n [giri/s] = velocità di rotazione
POTENZA ASSORBITA DAL MOTORE ELETTRICO
TRASPORTATORE A COCLEA
g [m/s2] = accelerazione di gravità
G [kg/s] = potenzialità del trasportatore
L [m] = lunghezza trasportatore
a = coefficiente funzione del materiale trasportato
= rendimento gruppo motore-riduttore
a
LGg N
Materiali di classe A Materiali di classe B
a 1.5 2.5
Formula empirica!!
Materiali di classe A Materiali di classe Bpolverulenti
facilmente scorrevoli
granulari (piccola pezzatura)
scorrevoli
[kg/m3] 400 600 600 800
a 1.5 2.5
p 0.4 0.3
D [mm] Velocità di rotazione [RPM]
100 180 120
200 160 110
300 140 100
400 120 90
500 100 80
600 90 75
TRASPORTATORE A COCLEA
VELOCITA’ DI ROTAZIONE
TRASPORTATORE A COCLEA
Si dimensioni il sistema di movimentazione per i fanghi di un impianto di trattamento di acque reflue adottando trasportatori a coclea.
Portata volumetrica fanghi Q = 15 [m3/min]
Densità = 1000[kg/m3].
Caso A – Trasporto orizzontale; L = 8 [m]
Caso B – Trasporto inclinato; L = 8 [m]; a = 15°
Ipotesi:
D = d
Materiale di classe B (p = 0.3; a = 2.5)
TRASPORTATORE A COCLEA
PORTATA DEL TRASPORTATORE
p = coefficiente di riempimento = 0,3
G = pD2/4nd = pD3/4n= 0,3D3/4n
D = diametro iniziale di prova di 300 [mm]
n = 4G / ( pD3) = 415 [m3/min]/(0,30,33[m3]) = 2359 [giri/min]
D [m] n [giri/min]
0,4 995,2229
0,5 509,5541
0,6 294,8809
0,7 185,6976
0,8 124,4029
0,9 87,37211
Valori Incompatibili!!!!!
TRASPORTATORE A COCLEA
…aumentando il numero di trasportatori…..
…ripartendo, quindi, la portata…
Velocità di rotazione per la portata richiesta [giri/min].
Numero di trasportatori a coclea
Diametro [m] 1 2 3 4
0,3 2359,05 1179,52 786,35 589,76
0,4 995,22 497,61 331,74 248,81
0,5 509,55 254,78 169,85 127,39
0,6 294,88 147,44 98,29 73,72
0,7 185,70 92,85 61,90 46,42
0,8 124,40 62,20 41,47 31,10
0,9 87,37 43,69 29,12 21,84
SCELTA FINALE4 trasportatori a coclea con D = 700 [mm] Numero di giri n = 47 [giri/min].
TRASPORTATORE A COCLEA
CALCOLO DELLA POTENZA DEI MOTORI
Essendo:
G’ = G/4 = 3,75 4 [m3/min]
Q = G’ = 4,00 [m3/min] 1000 [kg/m3] = 4000 [kg/min] = 66,7 [kg/s].
Considerando:
Lunghezza L = 8 [m]
Coefficiente a = 2
=0,75
N = Q L a x g/
N = 66,7 [kg/s]8[m]9,81 [N/kg] 2/1000/0,75 = 13,95 [KW]
TRASPORTATORE A COCLEA
L’ = L + HH = altezza di sollevamento = L tan ()tan() = pendenza / 100 = 25/100 = 0,25 L’ = L + H = 8 (1+0,25) = 10[m]
G’= 4 [m3/min] Q= G’ = 66,7 [kg/s]a=2, =0,75:
Potenza del motore di comando delle singole coclee
N = 66,7 [kg/s] 10 [m] 9,81 [N/kg] 2 / 1000 / 0,75 = 17,45 [KW]
N = Q L a x g/
TRASPORTATORE A COCLEA
Velocità di rotazione per la portata richiesta [giri/min].
Numero di trasportatori a coclea
Diametro [m] 1 2 3 4
0,3 3145,40 1572,70 1048,47 786,35
0,4 1326,96 663,48 442,32 331,74
0,5 679,41 339,70 226,47 169,85
0,6 393,17 196,59 131,06 98,29
0,7 247,60 123,80 82,53 61,90
0,8 165,87 82,94 55,29 41,47
0,9 116,50 58,25 38,83 29,12
SCELTA FINALE
4 trasportatori a coclea con…
D = 800 [mm]
Numero di giri n = 42 [giri/min].
PARANCHI E ARGANI
PARANCHI ED ARGANI
Taglia
v2
v2
v1v1
P = F ∙ v1 = Q ∙ v2 = cost.(a meno di perdite per attrito)
Argano a fune con sollevamento manuale
ARGANI
Per portate superiori alle 10 tonnellate e per applicazioni gravose si utilizzano gli argani.
Esempi applicativi: montacarichi, funivie, seggiovie, cabestani
ARGANI
Schema di un argano
Cabestano
Paranco a catena con sollevamento manuale
PARANCHI
Paranco elettrico a un tiro di fune
PARANCHI
PARANCHI ED ARGANI - DIMENSIONAMENTO
Il dimensionamento/scelta di paranchi e argani si basa su:
Regole F.E.M.
Fédération Européen de la Manutention
“Regole per il calcolo degli apparecchi di sollevamento”
Suddividono i mezzi di sollevamento in classi, in base a:
Tempo medio di funzionamento giornaliero
Tipo di carico
2 TIRI DI FUNE
8 TIRI DI FUNE
4 TIRI DI FUNE
PARANCHI ED ARGANI
PARANCHI ED ARGANI
PARANCHI ED ARGANI
Tempo medio diFunzionamentoGiornaliero
v
g/hCHT m
60
2
Hm = Corsa o Altezza di Sollevamento medio del gancio
C = Num. di Cicli all’ora richiesti
h/g = numero di ore lavorative al giorno
v = Velocità del gancio [m/min]
PARANCHI ED ARGANI
FEM 9511
Con riferimento al tempo medio di funzionamento giornaliero definisce 9CLASSI
V0,06 - V0,12 - V0,25 - V0,5 – V1 - V2 - V3 – V4 – V5
Gli indici corrispondono al numero di ore di FUNZIONAMENTO GIORNALIERO
PARANCHI ED ARGANI
Coefficiente di Carico Cubico Medio*
3 3
2
3
21
3
1 at........ttk
Nominale Carico
utile Carico esimoii
Nominale Carico
Accessori Peso
Totale ntoFunzioname di Tempo
)oriaccessutile carico con funz. di Tempo(t esimoi
i
accessori solicon funz. di Tempota
*Questa espressione vale in caso di un unico implemento per tutti i diversi tipi di carico……
ai tT.Tot.Funz di Tempo
PARANCHI ED ARGANI
Tipi di Carico
k1 ≤ 0,5 LEGGERI
0,5 < k2 ≤ 0,63 MEDI
0,63 < k3 ≤ 0,80 PESANTI
Sollecitazioni correntemente molto basse, quasi mai massime.
Sollecitazioni correntemente basse, spesso massime.
0,8 < k4 ≤ 1 MOLTO PESANTI
Sollecitazioni sovente massime, correntemente medie.
Sollecitazioni di norma vicino alle massime.
PARANCHI ED ARGANI
FEM 9511
CLASSI O GRUPPI DI MECCANISMI PER PARANCHI
1Dm 1Cm 1Bm 1Am 2m 3m 4m 5m
M 1 M 2 M 3 M 4 M 5 M 6 M 7 M 8
PARANCHI ED ARGANI
FEM 9511
CLASSI O GRUPPI DI MECCANISMI PER PARANCHI
T
I
P
O
FATTORE
DI CARICO CUBICO
MEDIO
CLASSE DI FUNZIONAMENTOV0,06 V0,12 V0,25 V0,5 V1 V2 V3 V4 V5
TEMPO MEDIO DI FUNZIONAMENTO (ore/gg)
≤0,12 ≤0,25 ≤0,5 ≤ 1 ≤ 2 ≤ 4 ≤ 8 ≤ 16 >16
1 k1 ≤ 0,5 1 Dm 1 Cm 1 Bm 1 Am 2m 3m 4m
2 0,5 < k2 ≤ 0,63 1 Dm 1 Cm 1 Bm 1 Am 2m 3m 4m 5m
3 0,63 < k3 ≤ 0,80 1 Dm 1 Cm 1 Bm 1 Am 2m 3m 4m 5m
4 0,8 < k4 ≤ 1 1 Cm 1 Bm 1 Am 2m 3m 4m 5m
PARANCHI ED ARGANI
FEM 9511: OSSERVAZIONI
I Valori limite del Fattore di Carico Cubico Medio aumentano del fattore moltiplicativo 1,25.
Il prodotto k3 × tf è costante in ogni gruppo F.E.M.
I valori limite dei Tempi Medi di Funzionamento Giornaliero aumentano del fattore moltiplicativo 2
…di conseguenza…….
Gruppo 1 Bm 0,503 × 2 = 0,633 × 1 = 0,803 × 0,5
Gruppo 1 Am 0,503 × 4 = 0,633 × 2 = 0,803 × 1
Nell’ambito di ciascun gruppo il tempo di funzionamento può raddoppiare se si riduce il tipo di carico di un fattore 1,25 o anche viceversa
PARANCHI ED ARGANI
FEM 9511: OSSERVAZIONI
..per ogni tipo di carico, passando da un gruppo FEM al superiore…
IL TEMPO DI FUNZIONAMENTO AUMENTA DEL FATTORE 2
LA PORTATA AMMISSIBILE SI RIDUCE DEL FATTORE 1,25
Un paranco da 5000 Kg di funzionamento in classe 1 Bm può funzionare anche in altre classi con una riduzione di portata
GRUPPO PORTATA (Kg)
M3 1 Bm 5000
M4 1 Am 4000
M5 2m 3200
PARANCHI ED ARGANI
Dimensionamento motore elettrico
vQN N
La scelta del motore elettrico va fatta in base a:
Potenza massima richiesta N
Numero di inserzioni orarie del motore
Rapporto di intermittenza R.I.
arresto di tempintofunzioname di tempi
ntofunzioname di tempiR.I.
PARANCHI ED ARGANI
Dimensionamento motore elettrico
T
ttR.I. DS
tS tempo di salitatD tempo di discesaT tempo ciclo* (sollevamento-fermata-discesa-fermata)
*= a pieno carico
Dimensionamento funi
PARANCHI ED ARGANI
SCd
Diametro minimo della fune
S [N] = QN / z trazione massima sulla funeZ numero di tiriC fattore di selezione della fune
0
P
RK
ZC
ZP coefficiente di utilizzazione della funeK coefficiente empiricoR0 [N/mm2] resistenza a rottura dei fili della fune
R0 = 180-200-220 [N/mm2]
PARANCHI ED ARGANI
Dimensionamento funi
Valori di ZP secondo UNI ISO 4308 e Direttiva Macchine (D.P.R. 459/96)
Valori del coefficiente empirico K secondo ISO 2408
995m / M8
7.17.14m / M7
5.65.63m / M6
54.52m / M5
541 Am / M4
53.551 Bm / M3
53.351 Cm / M2
53.151 Dm / M1
ZP
D.P.R. 459/96
ZP
UNI ISO 4308Classe F.E.M.
995m / M8
7.17.14m / M7
5.65.63m / M6
54.52m / M5
541 Am / M4
53.551 Bm / M3
53.351 Cm / M2
53.151 Dm / M1
ZP
D.P.R. 459/96
ZP
UNI ISO 4308Classe F.E.M.
acciaiotessuto
-0.2805m / M8
0.3180.3184m / M7
0.3280.3283m / M6
2m / M50.3460.293
1 Am / M4
1 Bm / M30.3560.330
1 Cm / M2
0.3590.3321 Dm / M1
Funi con anima inClasse F.E.M.
acciaiotessuto
-0.2805m / M8
0.3180.3184m / M7
0.3280.3283m / M6
2m / M50.3460.293
1 Am / M4
1 Bm / M30.3560.330
1 Cm / M2
0.3590.3321 Dm / M1
Funi con anima inClasse F.E.M.
PARANCHI ED ARGANI
Si effettui il dimensionamento di un dispositivo di sollevamento, paranco o argano, da installare su un carroponte ubicato in una fonderia di monoblocchi per motori industriali
a ciclo diesel.
Il carroponte è utilizzato per il prelievo di tutto lo stampo con il blocco di fusione da un’opportuna area di carico, il suo scarico in un’area di sformatura, il successivo carico del grezzo di fusione dall’area di sformatura per il trasporto ad una opportuna area di scarico da dove il monoblocco grezzo, sistemato su un opportuno sistema di
trasporto su carrelli, viene inviato alle linee di lavorazione.
Carico: 1
Implement: 1
FASE 1
Carico: 2
Implement: 2
FASE 2
FASE 3FASE 4
AREA
CARICO
FONDERIA
AREA
SFORMATURA
AREA
SCARICO
Implement: 2Implement: 1
PARANCHI ED ARGANI
Carico: 1
Implement: 1
FASE 1
Carico: 2
Implement: 2
FASE 2
FASE 3FASE 4
AREA
CARICO
FONDERIA
AREA
SFORMATURA
AREA
SCARICO
Implement: 2Implement: 1
E’ necessario un vero e proprio studio preventivo con rilevamento sul campodei dati necessari alla risoluzione del problema progettuale presentato verificando tipologia e frequenza dei diversi carichi, distanze, altezze.
PARANCHI ED ARGANI
La scelta corretta del dispositivo di sollevamento richiede la conoscenza di tutti i datiinerenti le diverse modalità di impiego del carroponte:
peso dei carichi
peso degli implements
velocità di discesa e salita del gancio Tf
altezze di sollevamento e discesa dei carichi Tf
frequenza di trasporto dei diversi carichi Tf
velocità di movimentazione del dispositivo di sollevamento sul carroponte,
velocità del carroponte,
distanze da coprire con i diversi carichi,
Nominale Carico
Accessori Peso faseesimai,esimoi
PARANCHI ED ARGANI
Fasi del ciclo di funzionamento del carroponte.
Ognuna delle quattro fasi principali comprende 5 tasks elementari.
PARANCHI ED ARGANI
Carico: 1
Implement: 1
FASE 1
Carico: 2
Implement: 2
FASE 2
FASE 3FASE 4
AREA
CARICO
FONDERIA
AREA
SFORMATURA
AREA
SCARICO
Implement: 2Implement: 1
PARANCHI ED ARGANI
FASE 1 FASE 2 FASE 3 FASE 4
TIPO a CONDIZIONI DI CARICO [Kg]
Carico netto 900 750 - -
Implement 350 300 300 350
Carico totale 1250 1050 300 350
DURATA MOVIMENTI [secondi]
Carico 60 55 20 20
Sollevamento 30 30 20 20
Traslazione 60 60 60 60
Discesa 30 30 20 20
Scarico 30 25 20 20
TOTALE 210 200 140 140
Freq. [N./giorno] 20
Carico: 1
Implement: 1
FASE 1
Carico: 2
Implement: 2
FASE 2
FASE 3FASE 4
AREA
CARICO
FONDERIA
AREA
SFORMATURA
AREA
SCARICO
Implement: 2Implement: 1
Hm = 8 [m]v = 6 [m/min]h/g = 8 [h/gg]
PARANCHI ED ARGANI
FASE 1 FASE 2 FASE 3 FASE 4
TIPO CONDIZIONI DI CARICO [Kg]
Carico netto 700 500 - -
Implement 300 250 250 300
Carico totale 1000 750 250 300
DURATA MOVIMENTI [secondi]
Carico 60 55 20 20
Sollevamento 30 30 20 20
Traslazione 60 60 60 60
Discesa 30 30 20 20
Scarico 30 25 20 20
TOTALE 210 200 140 140
Freq. [N./giorno] 10
Carico: 1
Implement: 1
FASE 1
Carico: 2
Implement: 2
FASE 2
FASE 3FASE 4
AREA
CARICO
FONDERIA
AREA
SFORMATURA
AREA
SCARICO
Implement: 2Implement: 1
Hm = 8 [m]v = 6 [m/min]h/g = 8 [h/gg]
PARANCHI ED ARGANI
FASE 1 FASE 2 FASE 3 FASE 4
TIPO CONDIZIONI DI CARICO [Kg]
Carico netto 500 350 - -
Implement 200 150 150 200
Carico totale 700 500 150 200
DURATA MOVIMENTI [secondi]
Carico 50 50 20 20
Sollevamento 30 30 20 20
Traslazione 60 60 60 60
Discesa 30 30 20 20
Scarico 25 20 20 20
TOTALE 195 190 140 140
Freq. [N./giorno] 5
Carico: 1
Implement: 1
FASE 1
Carico: 2
Implement: 2
FASE 2
FASE 3FASE 4
AREA
CARICO
FONDERIA
AREA
SFORMATURA
AREA
SCARICO
Implement: 2Implement: 1
Hm = 8 [m]v = 6 [m/min]h/g = 8 [h/gg]
PARANCHI ED ARGANI
FASE 1 FASE 2 FASE 3 FASE 4
TIPO CONDIZIONI DI CARICO [Kg]
Carico netto 300 200 - -
Implement 150 100 100 150
Carico totale 450 300 100 150
DURATA MOVIMENTI [secondi]
Carico 50 45 20 20
Sollevamento 30 30 20 20
Traslazione 60 60 60 60
Discesa 30 30 20 20
Scarico 25 20 40 40
TOTALE 195 185 160 160
Freq. [N./giorno] 5Carico: 1
Implement: 1
FASE 1
Carico: 2
Implement: 2
FASE 2
FASE 3FASE 4
AREA
CARICO
FONDERIA
AREA
SFORMATURA
AREA
SCARICO
Implement: 2Implement: 1
Hm = 8 [m]v = 6 [m/min]h/g = 8 [h/gg]
PARANCHI ED ARGANI
Coefficiente di Carico Cubico Medio
Totale ntoFunzioname di Tempo
)funz. di Tempo(t
fase esimai carico, esimo
i
i,T.Tot.Funz di Tempo
Nominale Carico
utile Carico fase esimai,esimoi
Nominale Carico
Accessori Peso faseesimai,esimoi
3
4
3
43
3
32
3
221
3
11
4
3
43
3
32
3
221
3
11
4
3
43
3
32
3
221
3
11
4
3
43
3
32
3
221
3
11
aaaaaaaaaa
tt........tt
tt........tt
tt........tt
tt........tt
k
PARANCHI ED ARGANI FASE 1 FASE 2 FASE 3 FASE 4
TIPO α CONDIZIONI DI CARICO [Kg]
Carico netto 900 750 - -
Implement 350 300 300 350
Carico totale 1250 1050 300 350
DURATA MOVIMENTI [secondi]
Carico 60 55 20 20
Sollevamento 30 30 20 20
Traslazione 60 60 60 60
Discesa 30 30 20 20
Scarico 30 25 20 20
TOTALE 210 200 140 140
Freq. [N./giorno] 20
Tempo Ciclo TEMPO TOTALE
200 4000
TEMPI TOTALI TEMPO TOTALE
690 13800
CONDIZIONI DI CARICOFASE 1 FASE 2 FASE 3 FASE 4
TIPO 1 1250 1050 300 350
Carico/PORTATA MAX 0,833 0,700 0,200 0,233
(C/Pmax)^3 0,579 0,343 0,008 0,013
Tsal+Tdisc 60 60 40 40
(Tsal+Tdisc)/Tfunz 0,0075 0,0075 0,005 0,005
((C/Pmax)^3)*(Tfunz/Ttot) 0,004340 0,002573 0,000040 0,000064
Contr. Tot.K = 0,148
Tempo Ciclo 200
TEMPO TOTALE 4000
Portata 1500 Kg
PARANCHI ED ARGANI FASE 1 FASE 2 FASE 3 FASE 4
TIPO CONDIZIONI DI CARICO [Kg]
Carico netto 700 500 - -
Implement 300 250 250 300
Carico totale 1000 750 250 300
DURATA MOVIMENTI [secondi]
Carico 60 55 20 20
Sollevamento 30 30 20 20
Traslazione 60 60 60 60
Discesa 30 30 20 20
Scarico 30 25 20 20
TOTALE 210 200 140 140
Freq.
[N./giorno] 10
TIPO 1000 750 250 300
Carico/PORTATA MAX 0,667 0,500 0,167 0,200
(C/Pmax)^3 0,296 0,125 0,005 0,008
Tsal+Tdisc 60 60 40 40
(Tsal+Tdisc)/Tfunz 0,0075 0,0075 0,0050 0,0050
((C/Pmax)^3)*(Tfunz/Ttot) 0,002222 0,000938 0,000023 0,000040
Contr.Tot.K 0,032
Tempo Ciclo 200
TEMPO TOTALE 2000
Portata 1500 Kg
CONDIZIONI DI CARICOFASE 1 FASE 2 FASE 3 FASE 4
PARANCHI ED ARGANI FASE 1 FASE 2 FASE 3 FASE 4
TIPO CONDIZIONI DI CARICO [Kg]
Carico netto 500 350 - -
Implement 200 150 150 200
Carico totale 700 500 150 200
DURATA MOVIMENTI [secondi]
Carico 50 50 20 20
Sollevamento 30 30 20 20
Traslazione 60 60 60 60
Discesa 30 30 20 20
Scarico 25 20 20 20
TOTALE 195 190 140 140
Freq. [N./giorno] 5
TIPO 700 500 150 200
Carico/PORTATA MAX 0,467 0,333 0,100 0,133
(C/Pmax)^3 0,102 0,037 0,001 0,002
Tsal+Tdisc 60 60 40 40
(Tsal+Tdisc)/Tfunz 0,0075 0,0075 0,0050 0,0050
((C/Pmax)^3)*(Tfunz/Ttot) 0,00381 0,00139 0,00003 0,00006
Contr. Tot.K=0,00528
Tempo Ciclo 200
TEMPO TOTALE 1000
Portata 1500 Kg
CONDIZIONI DI CARICO
FASE 1 FASE 2 FASE 3 FASE 4
PARANCHI ED ARGANI FASE 1 FASE 2 FASE 3 FASE 4
TIPO CONDIZIONI DI CARICO [Kg]
Carico netto 300 200 - -
Implement 150 100 100 150
Carico totale 450 300 100 150
DURATA MOVIMENTI [secondi]
Carico 50 45 20 20
Sollevamento 30 30 20 20
Traslazione 60 60 60 60
Discesa 30 30 20 20
Scarico 25 20 40 40
TOTALE 195 185 160 160
Freq. [N./giorno] 5
TIPO 450 300 100 150
Carico/PORTATA MAX 0,300 0,200 0,067 0,100
(C/Pmax)^3 0,027 0,008 0,00003 0,001
Tsal+Tdisc 60 60 40 40
(Tsal+Tdisc)/Tfunz 0,0075 0,0075 0,0050 0,0050
((C/Pmax)^3)*(Tfunz/Ttot) 0,0002 0,00006 0,0000001 0,000005
Contr. Tot.K=0,00134
Tempo Ciclo 200
TEMPO TOTALE 1000
Portata 1500 Kg
CONDIZIONI DI CARICO
FASE 1 FASE 2 FASE 3 FASE 4
PARANCHI ED ARGANI
PORTATA MAX 1500 Kg
Tempo di Funzionamento 8000 [s] 2,222222 [ore]
Tempo Compl. turno 27525 [s] 7,645833 [ore]
K3= 0,187 K=0,572 0,50 < K = 0,572 < 0,63
T
I
P
O
FATTORE
DI CARICO CUBICO
MEDIO
CLASSE DI FUNZIONAMENTO
V0,06 V0,12 V0,25 V0,5 V1 V2 V3 V4 V5
TEMPO MEDIO DI FUNZIONAMENTO (ore/gg)
≤0,12 ≤0,25 ≤0,5 ≤ 1 ≤ 2 ≤ 4 ≤ 8 ≤ 16 >16
1 k1 ≤ 0,5 1 Dm 1 Cm 1 Bm 1 Am 2m 3m 4m
2 0,5 < k2 ≤ 0,63 1 Dm 1 Cm 1 Bm 1 Am 2m 3m 4m 5m
3 0,63 < k3 ≤ 0,80 1 Dm 1 Cm 1 Bm 1 Am 2m 3m 4m 5m
4 0,8 < k4 ≤ 1 1 Cm 1 Bm 1 Am 2m 3m 4m 5m
Il paranco appartiene al Gruppo 3m!!!!
PARANCHI ED ARGANI
Dimensionamento motore elettrico
Potenza massima richiesta:
Numero di inserzioni orarie del motore
Rapporto di intermittenza R.I.
0.7[s/ciclo] 140)140200(210
o][fasi/cicl 4 e][corse/fas 2[s/corsa] 60R.I.
[kW] 20.75
[m/s] 0.1[N/kg] 9.81 [kg] 1500N
[avv./h] 10 ][avv./fase 2 o][fasi/cicl 4 [cicli/h] 1.25f
Dimensionamento funi
PARANCHI ED ARGANI
2 tiri di fune; funi con anima in acciaio
z = 2QN = 1500 [kg]S = QN / z = 750 [kg] = 7357.5 [N]
ZP = 5K = 0.346R0 = 2000 [N/mm2]
Diametro minimo funi
0
50.085
0.346 2000
PZC
K R
0.085 7357.5 7.3 [ ]d C S mm d = 8 [mm]
PARANCHI ED ARGANI
Dimensionamento tamburi e pulegge
dHD Diametro minimo tamburo
H = 18
DMIN = 18 * 8 =144 [mm]
Diametro minimo puleggia
H = 20
DMIN = 20 * 8 =160 [mm]
1628255m / M8
162522.44m / M7
1622.4203m / M6
1420182m / M5
1418161 Am / M4
12.516141 Bm / M3
12.51412.51 Cm / M2
11.212.511.21 Dm / M1
Puleggia di equilibratura
PuleggiaTamburoGruppo F.E.M.
1628255m / M8
162522.44m / M7
1622.4203m / M6
1420182m / M5
1418161 Am / M4
12.516141 Bm / M3
12.51412.51 Cm / M2
11.212.511.21 Dm / M1
Puleggia di equilibratura
PuleggiaTamburoGruppo F.E.M.
PARANCHI ED ARGANI
FEM 9511
CLASSI O GRUPPI DI MECCANISMI PER PARANCHI
PARANCHI ED ARGANI
ESEMPI DI SEZIONI DI CAVI
Accessori di sollevamento e di imbracatura
Nella movimentazione dei materiali oltre alle macchine operatriciparticolare importanza assumono gli elementi per il sollevamento delcarico, sia come parte integrante della macchina, sia come elementi diconnessione del carico alla macchina stessa. Fra i principali elementisegnaliamo:
• funi di acciaio
• catene
• funi in fibra
• bilancieri
• golfari
• grilli
• ganci
FUNI DI ACCIAIO
Le funi impiegate nei mezzi di sollevamento e nell’imbracaggio dei carichi,essendo sottoposte a diversi tipi di sollecitazione (trazione,flessione,torsione) sono quasi esclusivamente del tipo a trefoli.
Le funi a trefoli sono composte da un’anima centrale (in fibra o in acciaio) egeneralmente da sei trefoli che si avvolgono ad elica lungo l’anima. Ognitrefolo si compone a sua volta di un certo numero di fili di acciaio anch’essiavvolti ad elica.
In relazione all’avvolgimento sia dei fili elementari su se stessi che deitrefoli intorno all’anima si possono suddividere le funi di acciaio in duecategorie:
funi a cordatura parallela
funi a cordatura crociata
Le funi a cordatura parallela sono quelle in cui i fili elementari di ogni trefolosono avvolti nello stesso senso di quello dei trefoli attorno all’anima.
Le funi parallele sono più flessibili delle crociate e l’usura dei fili elementariè più uniforme e sono quindi da considerarsi di maggior durata. Per controle crociate hanno una maggiore proprietà antigirevole, pertanto vengonoutilizzate nel caso di sostentamento di carichi liberi, in cui vi è il pericolo dirotazione.
Per un corretto uso delle funi bisogna evitare di:
• eseguire nodi
• farle lavorare a contatto di spigoli taglienti
• eseguire su di esse piegature troppo strette
• svolgerle malamente formando arricciamenti, cocche ed infiascature
Le funi, come tutti gli accessori di sollevamento, devono essere verificateogni tre mesi.
Le funi devono essere sostituite nei seguenti casi:
quando il totale dei fili esterni rotti in lunghezza risulta maggiore del10% dei fili costituenti la fune per funi crociate e del 4% per funi parallele
nel caso di rottura del 40% dei fili costituenti il singolo trefolo
in tutti gli altri casi in cui la fune risulta eccessivamente indebolita per lapresenza temporanea in minor misura dei difetti precedenti e per altrepalesi anomalie
CATENE
Le catene sono costruite con acciaio speciale e sono formate da magliesemplici o da maglie con traversino. Le maglie normalmente vengonofabbricate mediante saldatura elettrica, effettuata con macchine speciali.
Il carico massimo di utilizzazione è pari a un quarto del carico dirottura nominale
ESEMPI DI TIRI A CATENA
Quando una catena è un accessorio di sollevamento deve recare le seguentiindicazioni poste su apposita targa fissata all’accessorio stesso :
identificazione del fabbricante
identificazione del materiale (non sempre necessario)
identificazione del carico massimo di utilizzazione
marcatura CE
Dette indicazioni devono essere leggibili e disposte in un punto tale da nonrischiare di scomparire a seguito di lavorazioni, di usura ecc.
Una catena utilizzata in condizioni normali deve poter sopportare con unsufficiente margine di sicurezza non soltanto il carico statico, ma anche certisovraccarichi dinamici e gli “ strappi” che subisce durante le operazioni disalita e discesa dei carichi. Gli strappi possono provocare allungamento dellemaglie con conseguente pericolo di rottura.
Deve quindi una catena essere dimensionata in modo da resistere a questisforzi con deformazioni trascurabili. Anche l’uso continuo e prolungato dellecatene può portare al consumo delle maglie specialmente nelle zone tra loroa contatto ed inoltre l’effetto di urti e sovraccarichi può provocare nelmetallo degli anelli delle alterazioni che possono portare alla rottura dellecatene stesse. Le maglie appaiono in tali casi martellate, battute, lucidate esfregiate.
Contrariamente a quanto avviene per le funi, le catene vanno soggette arotture improvvise. Infatti mentre per le funi si hanno evidenti segni diconsumo (rotture fili, piegamenti, gobbe ecc.) per le catene è più difficilevalutare visivamente il loro grado di efficienza.
Le catene presentano il pericolo di rottura improvvisa e possiedono pocaelasticità, ma risentono meno dei danni prodotti sulle funi dal calore edall’umidità e quindi per alcuni lavori specifici sono da preferirsi. Adifferenza ancora delle funi, che vengono ingrassate, le catene non èopportuno mai lubrificarle, perché oltre a sfuggire facilmente alla presadell’imbracatore ricoprendosi di terra o sabbia subirebbero una forte azioneabrasiva tra le parti a contatto.
E’ buona norma seguire le seguenti attenzioni nell’uso delle catene :
usare protezioni per spigoli vivi
non annodarle
non ripararle mai con bulloni od altre attrezzature
avere sempre un’appropriata conservazione
non sovraccaricarle
mai forzare o martellare
Le catene devono essere verificate trimestralmente ed orientativamentesi può dire che è buona norma escludere dall’uso le catene che presentano:
allungamento superiore al 5% nelle singole maglie o nel loro complesso
una riduzione del diametro del tondino nella zona di contatto superiore al20% o in qualsiasi altro punto superiore al 10%
anelli deformati o piegati
FUNI IN FIBRA SINTETICA
Le funi in fibra sintetica sono realizzate con funi, nastri oppure conanelli costituiti da un filato avvolto a matassa e inguainato in undoppio tessuto. L’elemento che viene a contatto con il carico (la guainaesterna) non entra in tensione ed il suo deterioramento noncompromette la sicurezza della fune che può essere continuata adessere usata finchè la rottura della guaina esterna non metta alloscoperto le fibre interne. Le fibre artificiali più usate per fabbricarefuni sono il poliammide (nylon), il poliestere (trevira) e il polipropilene.
La verifica trimestrale funi in fibra sintetica è estremamentesemplice. Infatti si tratta solo di controllare la non rottura dellaguaina esterna. Le funi che presentano rottura della guaina esterna econseguente scopertura dei fili interni devono essere rottamate e nonpiù utilizzate. Sempre durante l’attività lavorativa quando si accerti larottura di fili interni della fune, questa non deve essere più utilizzata.
Caratteristiche dei trasportatori pneumaticiVantaggi
• Riduzione della manodopera;
• Il risparmio conseguente all’acquisto di materiali sciolti anziché confezionati (in sacchi, contenitori, ecc.);
• Possibilità di effettuare percorsi complessi;
• Semplicità dell’impianto;
• Facilità di montaggio;
• Limitato ingombro;
• Il materiale trasportato risulta isolato dall’ambiente circostante.
Svantaggi
• Costi di esercizio elevati (rispetto agli altri sistemi di trasporto meccanici);
• Distanze superabili relativamente limitate;
• Inconvenienti o difficoltà per il trasporto di alcuni tipi di materiali alla rinfusa (pericolo di scoppi, possibilità di rottura dei grani di materiale, abrasione dei componenti, etc.).
Tipologie di Impianti
1. In base alla modalità con cui si realizza il moto delle particelle:
• IN PRESSIONE: pressioni elevate, adatti per trasporto da centrale (p.e
deposito) a stazioni decentralizzate (p.e veicoli).
• IN DEPRESSIONE: adatti per trasporto da differenti punti verso una stazione
centralizzata.
• MISTI
2. In base all’entità della pressione:
Impianti a bassa pressione
Pressione applicata: < 0,3 bar
Strumento: Elettroventilatori centrifughi
Distanze: Limitate (< 100 metri)
Impianti a media pressione
Pressione applicata: 0,3 ÷ 0,8 bar
Strumento: Elettroventilatori centrifughi, compressori rotativi
Distanze: Medie (100 ÷ 500 metri)
Impianti ad alta pressione
Pressione applicata: > 0,8 bar
Strumento: Compressori a vite, centrifughi o a pistoni
Distanze: Elevate (500 ÷ 1000 metri)
Tipologie di Impianti
Componenti Impianto “in pressione”
• Compressore
• Prefiltro (Ciclone)
• Filtro
• Rete di alimentazione
Possono lavorare con pressioni
elevate fino a 9 bar.
La pressione è funzione delle
distanze da percorrere e della
granulometria e del peso specifico
dei materiali.
Componenti Impianto “in depressione”
È possibile prevedere l’impianto di aspirazione di tipo mobile (p.e nelle operazioni di scarico dei veicoli stradali e ferroviari).
Tali impianti sono in grado di far percorrere al materiale distanze limitate (la depressione prodotta non supera 0,8 bar).
• Ventilatore
• Prefiltro (Ciclone)
• Filtro
• Rete di alimentazione
Impianto Misto
L’installazione è aspirante-soffiante.
Impiegati nei casi in cui il materiale deve essere trasportato da più
fonti di alimentazione a stazioni di scarico anch’esse numerose.
Separatore ad urto
Separatore a ciclone
Camera di sedimentazione
Dispositivi per la separazione del materiale
TRASPORTATORI PNEUMATICI
TRASPORTATORI PNEUMATICI
SISTEMI DI CARICO
TRASPORTATORI PNEUMATICI
TRASPORTATORI PNEUMATICI
IMPIANTI DI INSACCAMENTO
Parametri caratteristici
rv: è il rapporto tra il volume d’aria necessario nell’unità di tempo ed il
volume di materiale da trasportare
rp: è il rapporto tra il peso del materiale da trasportare nell’unità di
tempo ed il peso dell’ aria necessaria per il trasporto
Rapporto aria/materiale: è il volume di aria necessario per trasportare
nell’impianto l’unità di peso di materiale
m
mv
Q
A
V
Ar
A = PORTATA VOLUMETRICA d’aria occorrente (m3/s)
V = PORTATA VOLUMETRICA di materiale da trasportare (m3/s)
Qm = peso del materiale da trasportare nell’unità di tempo
A
Qr
a
mp
Dipendono:
• delle caratteristiche fisico-chimiche delmateriale: dimensioni e forma delle particelle,densità, pericolo di autoaccensione ointasamento;
• delle caratteristiche del circuito: lunghezza,complessità.
Parametri caratteristici
Dati di input:
Volume o peso del materiale da trasportare nell’unità di tempo;
Caratteristiche del materiale (granulometria, igroscopicità, etc.) edeventuale necessità di preservare tali caratteristiche;
Profilo di installazione.
Dati di output:
Scelta della tipologia di impianto (in pressione, in depressione o misto);
Determinazione dei parametri di progetto: rv, rp, diametro della condotta;
Valutazione della potenza della macchina operatrice;
Dimensionamento ciclone.
Progettazione di un trasportatore pneumatico
1. Calcolo della velocità dell’aria, va: noto il tipo di materiale ed il profilo
dell’impianto
[m/s] grani dei sostegno di velocità v
][mm grani dei sostegno di pressioneh
][kg/m materiale apparente specifico peso
[mm] grani dei diametro d
d14h dove h4v
s
OHs
3
m
msss
2
va
Progettazione di un trasportatore pneumatico
2. Determinazione della sezione del condotto: stimato il valore di rv, la portata
di aria per il trasporto, A, è pari:
Progettazione di un trasportatore pneumatico
am
mv
v
A S
QrA
Qm = portata di materiale [kg/h]
rp
Aria/materiale
3. Verifiche all’intasamento:
dmax = il diametro massimo del materiale
dmedio= il diametro medio del materiale
St = sezione della condotta
Sm1= la sezione media di materiale in 1 m di tubazione
1. D ≥ 2,5 ∙ dmax
2. D ≥ 15 ∙ dmedio
3. St ≥ 10∙ Sm1
m
mm
V
QQ dove
mG
mQ
mS 1
11
Vm = K ∙ va
D = diametro effettivo della tubazione
Progettazione di un trasportatore pneumatico
5. Perdite di carico [kg/m2]: per quanto riguarda l’aria si valutano
a. All’avviamento:
b. All’ingresso nel circuito:
c. Per attrito nei condotti: dipende dall'angolo di attrito, Φ
d. Dislivello:
e. Variazione di direzione:
2g
2)m
v(
A
mQ
mh1
pressione in impianti mh2mh
edepression in impianti mh3mh
12
12
LA
mQ
tancmh3
HA
mQ
4mh
ahprmh 45
vm = K ∙ va
c = frazione materiale a contatto con la parete
Progettazione di un trasportatore pneumatico
Caratteristiche di un ciclone
• Separazione del materiale ottenuta tramite l’effetto della forza centrifuga.
• Efficacia di separazione dipende dalla dimensioni e dalla forma delle particelle
• Efficacia di separazione aumenta al diminuire del diametro del ciclone.
• Spesso è conveniente, per aumentare l’efficacia di separazione impiegare in serie:
o più cicloni a bassa capacità
o differenti strumenti di filtrazione.
Dimensionamento di un ciclone
Definito D il diametro della tubazione a monte del condotto d’ingresso del
ciclone:
e = 1,9 ∙ D Diametro del condotto in uscita dal ciclone
s = 3,0 ∙ D Lunghezza del condotto di uscita
C1 = 3,8 ∙ D Lunghezza del tratto tronco-conico del ciclone
C2 = 3,2 ∙ D Lunghezza del tratto cilindrico del ciclone
Dc = 4,2 ∙ D Diametro del ciclone nel tratto cilindrico
FILTRO
CICLONE
Aspirazione
Al filtro
Noti il peso specifico del materiale e la velocità
d’ingresso dell’aria
[cm]
miv
cD5,0*mind
* Efficienza di separazione del 90%
2g
2av
a10ah5 Perdite nel ciclone
Prestazioni tecniche
Stimato dmin
Si valutano le dimensioni dei grani in relazione a differenti
efficienze di separazione
TRASPORTATORI VIBRANTI
TRASPORTATORI VIBRANTI- ELEVATORI A SPIRALE
TRASPORTATORI MOBILI A RULLI
MOTORIZZATI
LIBERI “A SPINTA”
TRASPORTATORI MOBILI A RULLINI
TRASPORTATORI A RULLI: VARIAZIONI DI QUOTA
TRASPORTATORI A RULLI: VARIAZIONI DI QUOTA
TRASPORTATORI A BILANCELLE (TROLLEY CONVEYORS)
SCARICO/DEVIAZIONE DI TRASPORTATORI A TAPPARELLE
SCARICO/DEVIAZIONE DI TRASPORTATORI
A RULLIRULLI
SCARICO/DEVIAZIONE DI TRASPORTATORI NASTRO/RULLO
SCARICO/DEVIAZIONE DI TRASPORTATORI A RULLO
TRASPORTATORE MISTO SCIVOLO A GRAVITA’/RULLI
TRASPORTATORE MISTO CONVERGENTE-DIVERGENTE
TRASPORTATORE MISTO CONVERGENTE-DIVERGENTE
TRASPORTATORI
TRASPORTATORE A TAZZE
(BUCKET CONVEYOR)
TRASPORTATORI VIBRANTI
PORTATA DEI TRASPORTATORI VIBRANTI
TRASPORTATORI VIBRANTI
MECCANISMI PER TRASPORTATORI VIBRANTI
MECCANISMI PER TRASPORTATORI VIBRANTI
TRASPORTATORI VIBRANTI
MECCANISMI PER TRASPORTATORI VIBRANTI
Rappresentazione degli spostamenti di un canale oscillante e del materiale sovrastante in funzione del tempo.
TRASPORTATORI VIBRANTI
MECCANISMI PER TRASPORTATORI VIBRANTI
TRASPORTATORI VIBRANTI - PROGETTAZIONE
Materiale trattato: PVC in grani stoccati in sili cilindrici e poi successivamente preparati per la spedizione in sacchi.
m=390 [Kg/m3],
Q=100 [Kg/min]
sacchi in materiale sintetico di dimensioni standardizzate: 60100 [cm].
Estrattore-trasportatore vibrante Dotato di un opportuno canale
convogliatore per l’alimentazione di un sistema di insacchettamento-confezionamento del materiale stoccato in modo sciolto nel silo di accumulo assegnato.
SISTEMA DI INSACCHETTAMENTO PER UNO STABILIMENTO CHIMICO
TRASPORTATORI VIBRANTI - PROGETTAZIONE
Calcolo della portata massica
Q = m k1 k2 Vm B h
Essendo….
k1 = coefficiente sperimentale per tenere conto di parametri che causano una riduzione di portata quali umidità, granulometria, forma dei grani, temperatura, composizione chimica, altezza dello strato di prodotto;
k2 = coefficiente sperimentale per tenere conto dell’eventuale inclinazione del canale di alimentazione del sistema di insaccamento;
Vm= velocità media di avanzamento del materiale;
h = altezza media dello strato di materiale.
SISTEMA DI INSACCHETTAMENTO PER UNO STABILIMENTO CHIMICO
TRASPORTATORI VIBRANTI - PROGETTAZIONE
Calcolo della velocità media di avanzamento del grano
Vm = 2 A n F
A = ampiezza della vibrazione del canale in mm
n = 60/2/, la pulsazione del canale in [giri/min]
F = 60 / ctg(a) k = A2/g
a = angolo di getto.
n =1500 [giri/min] A= 2[mm] 2A= 4[mm] K~4
TRASPORTATORI VIBRANTI - PROGETTAZIONE
n =1500 [giri/min] A= 2 [mm], K~
4
a= angolo di getto = 20°K = 4. F=3,4E-2
Vm = 2 A n F ==22 [mm]1500[giri/min]3,410-2=
=204 [mm/min]=
=20,4 [cm/min]=
=0,204 [m/min]
TRASPORTATORI VIBRANTI - PROGETTAZIONE
=12° K2=15,5
h/B=1/2 Q = mk1k2VmBh = mk1k2VmB2h/B =
=1/2mk1k2VmB2
B2 = Q/(1/2mk1k2Vm) B = [Q/(1/2mk1k2Vm)]1/2
B={100 [Kg/min]/(1/2390 [Kg/m3]0,7515,50,204 [m/min])}1/2 =
0,465[m]0,5 [m].
…poiché richiederebbe valori eccessivi di larghezza dei sacchi di contenimento del materiale considerato.
Si deve operare, pertanto, per ridurre opportunamente la dimensione della “bocca” di riempimento dei sacchi.
Eccessivo!!
TRASPORTATORI VIBRANTI - PROGETTAZIONE
=14° K2=17,5
h/B=1/2
B={100 [Kg/min]/(1/2390 [Kg/m3]0,7517,50,204 [m/min])}1/2 =
0,438[m]0,45 [m].
=15° K2=18,5 B={100 [Kg/min] /(1/2390 [Kg/m3]0,7518,50,204 [m/min])}1/2=0,427[m]=
0,43 [m].
Q = mk1k2VmBh = mk1k2VmB2h/B =
=1/2mk1k2VmB2
B2 = Q/(1/2mk1k2Vm) B = [Q/(1/2mk1k2Vm)]1/2