CORSO FAD “Clima e Salute” - ordinemedct.it · Attualità Un nuovo entusiasmante incontro con i...

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www.ordinemedct.it

Organo Ufficiale di Informazione e Formazione dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri

della Provincia di Catania

Poste Italiane spedizione in A. P. - 45% - Art. 2 comma 20/B Legge 662/96 - Catania - ¤0,10

Anno XLIV n° 4

CORSO FAD “Clima e Salute”

10 crediti ECM

Anno XLIV n.4 - 2015 1

In copertina: “Tastiera su fondo celeste” olio su tela cm 60 x 80, quadro dipinto dal collega Mauro Meli, ginecologo dell’A.S.P. di Catania, presente nella sua mostra personale antologica, svoltasi nel 2010 presso il Palazzo della Cultura, Assessorato alla Cultura, Cortile Platamone.

Sommario

Anno XLIV

n° 4

3. Editoriale del Presidente Tra 10 anni ci saranno almeno 25mila medici disoccupati

4. Editoriale del Direttore Corte dei Conti

5. Attualità Insediata la commissione per l’appropriatezza

8. Attualità Iscrizione a Medicina da programmare già alle scuole superiori

9. Attualità Corso teorico pratico sulla ostruzione bronchiale e l’insufficienza respiratoria

10. Attualità Le novità del DMS V

12. Attualità I medici e la tempesta perfetta

14. Attualità Un nuovo entusiasmante incontro con i colleghi americani: yes... we can

17. News Il prof. Antonio Biondi eletto nel Consiglio Nazionale Universitario

18. Odontoiatri Il dentista è responsabile anche del lavoro del precedente dentista

se decide di prendere in carico il paziente

19. Odontoiatri Consiglio di Stato sulla vicenza Fnomceo e Antitrust.

Sospeso il pagamento della sanzione

20. Attualità Elezioni Comitati Consultivi 2015 Libera Professione:

plebiscitaria conferma per Gian Paolo Marcone

21. Attualità Una stanza in più per bambini “inguaribili” nell’Hospice del Garibaldi Nesima

23. CORSO FAD Clima e Salute introduzione

23. CORSO FAD Clima e Salute

40. CORSO FAD Questionario

Anno XLIV n.4 - 20152

Consiglio Direttivodell’OMCeO

Presidente

Massimo Buscema

Vice-Presidente

Antonio Biondi

Segretario

Pasquale Albanese

Tesoriere

Lucio Di Mauro

Consiglieri

Nunziata Cassibba

Riccardo Castorina

Manuele Cosentino

Sebastiano Ferlito

Roberto Fiaccavento

Raffaele Gibilisco

Antonio Grasso

Alfio Pennisi

Sebastiano Raneri

Nino Rizzo

Salvatore Giovanni Vitale

Ezio Campagna (Odont.)

Gian Paolo Marcone (Odont.)

Commissione Albo Odontoiatri

Gian Paolo Marcone

(Presidente)

Giovanni Barbagallo

Ezio Campagna

Antonio Pricoco

Marcello Lo Faro

Collegio Revisori dei Conti

Giuseppe Camilleri (Pres.)

Salvatore D’Agati

Claudia Pricoco

Angelo Milazzo (Suppl.)Il Presidente

Massimo Buscemariceve il venerdì

per appuntamento,dalle ore 14.00 alle 17.00

Il Vice-PresidenteAntonio Biondiriceve il martedi,

per appuntamento, dalle ore 15.00 alle 17.00

Il Presidente della CommissioneAlbo Odontoiatri

Gian Paolo Marconericeve i colleghi il Venerdi, per appuntamento, dalle ore 10 alle 12

Sede dell’Ordine

Via Ruggero di Lauria, 81/A95127 CataniaTel. 095 4035511Fax 095 498424

Orari di ricevimento

lunedì, mercoledì e venerdìdalle 9.30 alle 12.30martedì e giovedìdalle 9.30 alle 17.30Sabato chiuso

Sito Internetwww.ordinemedct.it

[email protected]

“Catania Medica”Organo Ufficiale

di Informazione e Formazionedell’Ordine dei Medici

Chirurghi e degli Odontoiatridella Provincia di Catania

PresidenteMassimo Buscema

Direttore ResponsabileNino Rizzo

Direttore Editoriale Angelo Milazzo

Direttore Sez. OdontoiatricaEzio Campagna

Coord. linea editoriale scientificaLucio Di Mauro

Segreteria di RedazioneLoredana Basile

Viale Ruggero di Lauria, 81/A95127 Catania

Tel. 095.4035525 Fax 095.498424

EditoreParole & ImmaginiVia Guerrera, 2695126 CataniaTel. 095.388193

[email protected]

Impaginazione e GraficaEuropa Due Media & Congress

di Massimiliano Cavaleriwww.europadue.com

StampaSimeto Docks srl

Associato Unione Stampa Periodica Italiana

Reg. Tribunale di Catania N. 532

Gli articoli sono pubblicati sotto l’esclusiva responsabilitàdegli autori; le idee sono personali e non impegnano laDirezione del bollettino. Informiamo che secondo quantodisposto dall’art. 13 comma 1 della legge 675/96 sulla tu-tela dei dati personali l’iscritto all’Ordine ed abbonato aquesto bollettino ha il diritto in qualsiasi momento e deltutto gratuitamente di consultare, far modificare o can-cellare i suoi dati o semplicemente opporsi al suo tratta-mento per l’invio del presente bollettino. Tale diritto potràessere esercitato semplicemente scrivendo a: Parole &.immagini editore Via F. Crispi, 125 - 95131 Catania.

Anno XLIV n.4 - 2015 3

Editoriale del Presidente

Tra 10 anni ci saranno almeno 25 mila medici disoccupati

Ministero ed Università. Passada queste istituzioni il percorsocomune per calcolare il fabbi-sogno di medici e personale sa-nitario su scala europea.Ma intanto, in Italia, qual è la si-tuazione? Se non si corre ai ri-pari nei prossimi 10 annisaranno 25.000 i medici chenon avranno alcuna possibilitàdi sbocchi occupazionali nelSSN. I numeri parlano chiaro:sono 10000 ogni anno gli imma-tricolati a Medicina, e questosolo secondo il numero pro-grammato, perché altri 9000posti sono stati, negli ultimi cin-que anni, resi disponibili a se-guito dei ricorsi degli esclusi. Diquesti 10000, l’85% arriva allalaurea: 8500 medici l’anno, afronte di 6000- 6500 posti nelleScuole di Specializzazione e nelCorso di Formazione in medi-cina generale. Risultato: un esu-bero annuale di 2500 medici,destinato a crescere esponen-zialmente. E, già sin d’ora, sonosempre di più i giovani mediciche richiedono il “good stan-ding”, il certificato necessarioper esercitare all’estero. In que-sto panorama arriva la propo-sta della nostra Federazione diabbattere a 6500-7000 il nu-mero degli accessi a Medicina,fabbisogno adeguato a soddi-sfare il turnover dei medici,senza creare sacche di disoc-cupazione e sottoccupazione.E ciò in attesa di una revisionedei criteri di programmazionedei professionisti da formaresulla base delle esigenze di sa-

lute della popolazione. Condi-vido, peraltro, la forte la presadi posizione del presidentedella Cao nazionale, GiuseppeRenzo, contro i previsti tagli oriz-zontali, attuati in mancanzadelle visite di controllo dell’AN-VUR (Agenzia Nazionale di Va-lutazione del SistemaUniversitario e della Ricerca)per certificare le capacità for-mative dei diversi Corsi di Lau-rea. In questo modo, infatti,saranno penalizzati i corsi di lau-rea virtuosi, che saranno assimi-lati a quelli meno qualificati,che non formano adeguata-mente i propri studenti. E per laspecializzazione il quadro non èpiù confortante. Premesso cheil completamento del percorsoformativo post laurea rappre-senta l’unica opportunità perpoter accedere al mondo lavo-rativo nell’ambito del SSN, oc-corre sottolineare che già esisteun gap tra il numero di lau-reati/anno in medicina e i postidisponibili per le scuole di spe-cializzazioni mediche ed i corsidi formazione in medicina ge-nerale che complessivamenteammontano a circa6.000/6.500. Nel concorso del2014/2015 per le specializzazionimediche il numero di concor-renti è stato di 12.168 a fronte diun numero di posti disponibilipari a 5.504. Oltre 6600 neolau-reati non sono stati ammessi(probabilmente alcuni eranogià in possesso di altra specializ-zazione e tentavano il concorsoper la seconda volta , il che

rappresenta un ulteriore datopreoccupante sulla situazioneoccupazionale dei giovani me-dici). A questo dato se ne ag-giunge un altro: le 9848domande che nel 2014 ci sonostate in 19 regioni (mancano adoggi solo i dati relativi all’Emilia-Romagna) per il concorso perla medicina generale a frontedei circa complessivi 900 postidisponibili (anche in questocaso è probabile che abbianopartecipato alcuni medici chehanno successivamente con-corso alle specializzazioni ). Aquesti numeri che già destanograndi preoccupazioni per i fu-turi giovani laureati in medicinasi aggiungono i dati sulla situa-zione occupazionale dei gio-vani medici compresi nellafascia d’età 25-39 anni, dovegià è presente un area di disoc-cupazione/sottoccupazione/precariato che interessa un certonumero di specialisti. Il dato fi-nale è che un gran numero(circa 1000 l’anno) di giovanilaureati in medicina e di specia-listi decide di emigrare abban-donando il nostro paese chepur aveva investito importanti ri-sorse per la loro formazione. E’necessaria, quindi, ridurre unarevisione dei criteri della pro-grammazione del fabbisognodei professionisti medici da for-mare più aderente alle esi-genze e alle reali futuredomande di salute dell’interapopolazione.

di Massimo BuscemaPresidente Ordine

dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri

della Provincia di Catania

Necessario adeguare il fabbisogno al turn-over

Anno XLIV n.4 - 20154

Editoriale del Direttore

Saru “stamu avvulannu”

“Stamu avvulannu” è ilsimpatico tormentonedella nostra estate cata-nese. È la gradassa ester-nazione dell’amico delPresidente Pulvirenti chesbruffoneggiando urlavaal telefono tutta la suacontentezza e tutto il suoorgoglio per l’abile opera-zione di “mercato” che sistava conducendo persalvare intanto la nostrasquadra di calcio dallalega pro e per portarlamagari dopo ai play off.Ma “stamu avvulannu”potrebbe anche esserel’ironica sintesi di quelloche è stato fatto e che sista ancora facendo per lanostra sanità siciliana inquesto scorcio di governoCrocetta. In altre paroletanto clamore, tantechiacchiere, tanti pro-clami ma alla fine il disa-stro, il caos, laretrocessione per conti-nuare con la similitudinecalcistica. Tutti scontenti:assistiti, medici, infermieri,farmacisti. Tutti tranne ifunzionari ragionieri per-ché si è tagliato allagrande, sforbiciando tutto,razionando tutto e razio-nalizzando niente o poco.

Tutto senza un progetto,senza una strategia, arran-cando alla giornata, spie-tati quanto incapaci, lividie rancorosi contro una in-tera categoria di profes-sionisti. Si è pensato solo arisparmiare, non esitandoa cancellare malattiecome l’osteoporosi(conassurde indagini e incredi-bili accuse ai medici di fa-miglia) o come ladiverticolosi(con inverosi-mili limitazioni all’uso dellarifaximinina come invecesuggerito da tutte le piùimportanti linee guida in-ternazionali in ambito ga-stroenterologico). Si è fattoterrorismo sull’uso degli ini-bitori di pompa, sui far-maci per l’asma e laBPCO e sulle eparine abasso peso molecolare. Sisono introdotte e poi avolte comicamente annul-late schede di monitorag-gio sugli antibiotici e sufarmaci ipocolesterolemiz-zanti. Insomma il caos. Noquesta non è la rivoluzioneche aveva promesso SaroCrocetta. Non si è propriovolato signor presidente. Siè andati rasoterra, anzisottoterra, negli inferi.Come nella vicenda dei

direttori generali nella no-stra provincia. Anni di at-tesa, di commissari, dinomine, di revoche. Spe-ravamo in qualcosa di di-verso, di nuovo. Invecesiamo qui, attoniti, confusi,disorientati. Ma sempre or-gogliosamente innamoratidella nostra professione,nonostante quello cheforse pensa lei Saro Cro-cetta che non ha man-cato mai di attaccare imedici colpevolizzandolicome gli immorali respon-sabili del disastro della no-stra sanità e che invecesono solo vittime impotenticome i nostri assistiti. Non“stamu avvulannu” Saru.Siamo retrocessi, come ilCalcio Catania. Adessoperò è il momento di rico-struire, di dare una svolta,di rifondare perché se nopensiamo che al prossimocampionato non ci sa-ranno più spettatori nean-che con i biglietti gratis. Cisaranno solo spalti desola-tamente deserti. Fai unacosa Saro Crocetta passala mano, chiedi il cambio,fatti sostituire.. Qualcuno inpanchina per farlo ci saràed andrà sicuramentemeglio di te.

di Nino RizzoDirettore Catania Medica

Anno XLIV n.4 - 2015 5

Attualità

Insediata la commissione per l’appropriatezza

Martedì 9 giugno si è insediatapresso l’Ordine dei Medici Chi-rurghi e degli Odontoiatri diCatania la Commissione perl’appropriatezza. Fortementevoluta dal Presidente Prof.Massimo Buscema e dal Con-siglio direttivo tutto questaCommissione è finalmente en-trata nella sua piena operati-vità. Tutti di altissimo prestigio edi indiscussa qualità i compo-nenti. Oltre al sottoscritto nelruolo di coordinatore interno,fanno parte infatti della Com-missione i seguenti Colleghi,ognuno esperto e qualificatonel proprio settore:Prof. Erio FioreDott. Michele GuliziaDott. Marcello RomanoDott. Vincenzo De GeronimoDott. Luigi NesiDott. Giuseppe Maugeri

Dott. Maurizio D’UrsoDott. Sandro PrestifilippoProf. Teo RacitiDott. Salvatore ValoreDott. Ivano CoppolinoDott. Gaetano GiardinaDott. Carmelo Di GregorioDott. Nino Di GuardoDott. Giuseppe ButtòDott. Vincenzo RomanoDott. Giuseppe CarnazzoDott. Salvatore Gibiino. Alla prima seduta della Com-missione ha partecipato il no-stro Presidente che, dopo idoverosi saluti ai presenti, hasottolineato come dopo lanota “vicenda osteoporosi”che ha riguardato la nostraprovincia fosse imprescindibileun intervento ordinistico nelcampo dell’appropriatezzaprescrittiva e come questorappresentasse la prima espe-

rienza del genere in Italia. Hapoi preso la parola il sotto-scritto che ha tracciato i com-piti e gli obiettivi di questaCommissione: fare ordine final-mente in una giungla di noteAIFA, schede tecniche, circo-lari assessoriali e dell’ASP cherendono ormai impossibile ilnostro lavoro. La Commissionedovrà tracciare dei percorsidiagnostico-terapeutici condi-visi tra tutti gli operatori dellac.d. filiera prescrittiva(ben rap-presentata in tutti i suoi aspettidai componenti della Commis-sione), senza difficoltà interpre-tative, senza bizantinismi, senzaincertezze di sorta che consen-tano finalmente di esercitare lanostra professione con sere-nità, scrupolo e appropriatezzaappunto, rispettando la neces-sità del momento cioè quella

di Nino RizzoDirettore Catania Medica

Dott. Carmelo Di GregorioMedico di Cure PrimariePresidente ProvincialeSIMG Catania

Dott. Giuseppe ButtòAngiologo Specialista ambulatoriale interno ASP CT. Segretario provinciale SUMAI

Dott. Giuseppe Carnazzo-Medico di Medicina Generale

Anno XLIV n.4 - 20156

Attualità

di razionalizzare la spesapubblica nel comparto sa-nità. La Commissione si or-ganizzerà in gruppi di lavoroper agire più speditamenteed i primi temi sono già statiscelti: nota AIFA 79, usodelle eparine a basso pesomolecolare, terapia delladiverticolosi, terapia diasma e BPCO. All’unanimitàsono poi stati eletti il Coordi-natore esterno della Com-missione nella persona delDott. Marcello Romano edel segretario nella personadel Dott. Giuseppe Car-nazzo. È stato poi pensatodi consentire la presenza ailavori della Commissione atutti i Colleghi interessati,alle organizzazioni dei citta-dini, ai rappresentanti delleaziende farmaceutiche nelrispetto della più totale tra-sparenza. Di tutto il lavoro edelle conclusioni su ognitema affrontato sarà dataampia divulgazione suimedia oltre che comunica-zione ufficiale alle direzionidell’ASP e dei vari presidiospedalieri ed universitarinonché all’assessorato allasalute della regione. Nes-suno così potrà mai dire dinon sapere e se contesta-zioni e disaccordi dovesseroevidenziarsi dovranno es-sere contestati per tempoperché a confrontarsi saràl’Ordine dei Medici cioèuna istituzione garanzia diterzietà e trasparenza.Niente più alibi per nessuno.Chi non fosse d’accordodovrà dirlo per tempo, inmaniera ufficiale chiara edincontestabile. Non farlo sa-rebbe una vera e propriaomissione di atti di ufficiocon ripercussioni legali e po-litiche importanti.

Prof. Carmelo Erio FioreDirettore Clinica MedicaUniversità di Catania

Dott. Vincenzo De GeronimoResp. Servizio Endocrinologia,Diabetologia e Prevenzione e Cura Osteoporosi del CCDG.B. Morgagni.

Dott. Gaetano GiardinaMedico di medicina generale

Dott. Antonino Di GuardoMedico di famigliaResponsabile Area Cardiovascolare SIMGdi Catania

Dott. Maurizio D’UrsoSpecializzato in Gastroentero-logia e endoscopia digestiva e Cardiologia. Ppre-sidente SNAMID-CATANIA e vice presidente Regionale SNAMID Sicilia.MMG.

Dott. Ivano luciano CoppolinoMed. med. gen. Asp 3 ctspecialista in med. interna,dott. di ricerca in gerontologiae terapia geriatrica

Anno XLIV n.4 - 2015 7

Attualità

Dott. Marcello RomanoPrimario Geriatria ARNASGaribaldi di Catania, Presidente nazionaleSIUMB (Società italiana di Ecografia)

Dott. Luigi NesiChirurgo; amministratoreunico della Casa di curaMater Dei; vice presi-dente regionale AIOP

Dott. Vincenzo Romanospecialista ambulatorialeortopedico presso AspCT 3

Dott. Salvo GibiinoCardiologo del territorio

Dott. Alessandro PrestifilippoMedico di FamigliaCoordinatore RegionaleCorso di formazionespecifico M.GeneraleDIRIGENTE FIMMG Catania

Dott. Turi Valore Med. di Fam. - Resp. corso di formazione in Med. Gen. MembroCom. Consultivo Reg. per la med. gen.

Dott. Michele M. GuliziaDir. Div. Cardiologia Ospedale Garibaldi-Nesima A.O.R.N.A.S. “Garibaldi”Pres. Naz. A.N.M.C.O.

Dott. Giuseppe MaugeriMedico di Famiglia, Segretario OrganizzativoSNAMI Catania

Prof. Teo RacitiMedico di Med. Gen. Specialista in ReumatologiaDocente a contratto di “Medico di Famiglia”presso la Facotà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania

Anno XLIV n.4 - 20158

Attualità

Iscrizione a Medicina da programmare

già alle scuole superiori

Si discute anche sul mo-dello francese con ac-cesso libero ma selezioneal primo annoII 2014, lo ricordiamo tutti, èstato l’anno dei test d’in-gresso a Medicina pro-grammati già nel mese diaprile, quando gli studentidelle superiori non ave-vano ancora terminatol’anno scolastico ed eranopresi anche dalla prepara-zione dell’esame di matu-rità. Quest’anno il ritorno alpassato, con i test pro-grammati per il mese di set-tembre, mentre per gli annifuturi non c’è ancora chia-rezza. Ritengo che l’obiet-tivo comune debba esserequello di perseguire unagiusta programmazionedel numero di medici conla collaborazione di tutte leparti istituzionali coinvolte.E’ necessario in altri terminitrasformare l’imbuto in uncilindro, ovvero giungeread una migliore program-mazione del numero di stu-denti lungo l’interopercorso, dalle scuole su-periori all’iscrizione al primoanno di università alla lau-

rea fino alla specializza-zione. Utilissimi a questoproposito i test di orienta-mento che le scuole supe-riori organizzano per coloroche intendono iscriversi amedicina; dovrebbe trat-tarsi di un test con caratte-ristiche di autovalutazionediagnostica, nell’ottica direndere più responsabile lascelta e, soprattutto, di limi-tare l’enorme numero distudenti che tentano il testdi ammissione a Medicina.Un futuro in camice biancorappresenta il sogno dimolti giovani ma bisognasapere per tempo quantosono realizzabili questisogni per non arrivare almodello francese, con ac-cesso completamente li-bero ma con blocco diesami al termine del primoanno per fare selezione. IlMinistro Giannini ha defi-nito le modalità usate ol-tralpe “eticamente piùaccettabili”. “Noi – hadetto - quest’anno perfe-zioniamo il modello esi-stente, poi non dobbiamoprecluderci la possibilità diriflettere quando e se

avremo ricondotto la do-manda di Medicina a nu-meri ragionevoli”. Del restogli stessi francesi stanno fa-cendo qualche passo in-dietro visti in particolare icosti di un elevato numerodi docenti al primo annoquando l’accesso è libero.Un’altra situazione cheviene prospettata vede untest di accesso basato sullecompetenze in uscita dallesuperiori più che su quelledi natura logica. Il test,unico per tutto il territorionazionale, potrebbe rical-care il modello dei test In-valsi somministrati allemedie e alle superiori. Iltest Invalsi, ad oggi, rap-presenta uno sforzo com-plesso per giungere a unesame uguale per tutto ilterritorio italiano, consciche ogni scuola è una re-altà a se stante. Insommamodificare un po’ la filoso-fia del test di accesso chie-dendo cose che giàdevono sapere a livello delliceo e non di cose che sa-pranno dopo.

di Antonio BiondiVice-Presidente Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Catania

Anno XLIV n.4 - 2015 9

Attualità

Il Corso è stato rivolto a Me-dici di Medicina Generale ,specialisti in Medicina Interna,Pneumologia, Malattie Infet-tive , Allergologia, Otorinola-ringoiatria, Geriatria ePediatriaDopo l’introduzione di MauroSapienza, Direttore UOC Me-dicina Interna dell’Ospedale“Umberto I” di Enna e di Nun-zio Crimi, Professore Ordinariodi Malattie Respiratorie e Di-rettore UO Pneumologia Ria-bilitativa ed Allergologiadell’AOU Policlinico-VittorioEmanuele di Catania ed i sa-luti del Direttore Sanitariodell’ASP di Enna, EmanueleCassarà, si è subito entratonel vivo dei lavori sottoline-ando come la broncopneu-mopatia cronica ostruttiva(Bpco) è una malattia del-l'apparato respiratorio carat-terizzata da un'ostruzioneirreversibile delle vie aeree, dientità variabile a secondadella gravità. La malattia èsolitamente progressiva ed èassociata a uno stato di in-fiammazione cronica del tes-suto polmonare. Laconseguenza a lungo ter-mine è un vero e proprio rimo-dellamento dei bronchi, cheprovoca una riduzione consi-stente della capacità respira-toria. Ad aggravare questoquadro clinico è l’aumentodella predisposizione alle infe-zioni respiratorie di origine vi-rale, batterica o fungina. Ilprincipale strumento diagno-

stico perla Bpco èla spiro-m e t r i a ,che per-mette dimisurarela capa-cità pol-mona reresidua. I far-maci più indi-cati per laBpco sono ibroncodilatatori, sommini-strati per via inalatoria, chesono in grado di dilatare le vieaeree e garantire così il mag-gior flusso possibile di aria. Incaso di forme gravi o acute,si possono usare antinfiam-matori potenti come corti-sone e suoi derivati,evitandone però l'uso prolun-gato a causa dei pesanti ef-fetti collaterali. Ai pazienti siraccomanda anche di vac-cinarsi regolarmente contromalattie come l'influenza o lapolmonite da pneumococ-chi, che potrebbero aggra-vare una funzionalitàpolmonare già fortementecompromessa. Accanto aifarmaci, esistono altre possibi-lità terapeutiche, come peresempio l'ossigenoterapia,ovvero la somministrazione diossigeno puro, e la ventila-zione meccanica, che suppli-sce all'insufficiente attivitàrespiratoria. Inoltre ai pazientiviene consigliato di control-lare il peso, per non affaticare

ulteriormente il sistema respi-ratorio, e di praticare unaserie di esercizi specifici pertenere in attività i muscoli delrespiro.Rossella Intravaia, Pneumo-loga dell’Università di Cata-nia ha riferito sui segni, sintomie terapia dell’anafilassi e ,successivamente il Prof. Crimiha sottolineato il ruolo degliultra B2 Adrenergici nella te-rapia dell’ostruzione bron-chiale e le varie associazionidi broncodilatatori CSI ;Giuseppe Iraci, responsabiledell’Ambulatorio di Pneumo-logia dell’ UOC Medicina In-terna dell’Ospedale di Enna,ha posto l’accento suquando e come diagnosti-care l’insufficienza respirato-ria, Giuseppe Rossetto,Pneumologo Ambulatorialedi Piazza Armerina ed Enna,ha sottolineato il ruolo dell’Os-sigenoterpia ed , infine, Ghe-rardo Siscaro, Pneumologooperante a Sciacca , ha par-lato della Riabilitazione Respi-ratoria.

Corso teorico - pratico sulla ostruzione bronchiale e l’insufficienza respiratoria

Mario Rizzo, Rossella Itravaia, Paola Carlino, Maria Savina, Gherardo Siscaro, Nunzio Crimi,

Mauro Sapienza, Giuseppe Rossetto, Giuseppe Iraci

Anno XLIV n.4 - 2015

Le novità del DSM V

La sigla DSM serve per indi-care il Manuale diagnosticoe statistico dei disturbi men-tali. La quinta edizione è stataedita nel maggio 2013 negliUSA e nel 2014 in Italia, a di-stanza di circa 20 anni dallaquarta edizione. Sono staticoinvolti per tanti anni oltre

1500 esperti di tutto il mondo.Più di ogni altra pubblica-zione scientifica, il Manualeè stato oggetto di discus-sioni, critiche, revisioni, com-promessi. La critica piùfrequente che viene mossaconsiste nell'accusa di averampliato le condizioni daconsiderare psico-patologi-che, ampliando così la pos-sibilità di ricorso apsicofarmaci o ad altri ap-procci terapeutici. Tale pro-

cesso di medicalizzazioneespone inoltre ad abusi incampo medico-legale, for-nendo possibilità di invocarepatologie, anche quandovengono commessi semplicicrimini.Per quanto riguarda l'etàevolutiva nella realtà ita-liana, una più ampia classifi-

cazione dei Disturbidello spettro autisticoe dei Disturbi dell'ap-prendimento sta giàprovocando, a livelloscolastico, una ten-denza alla medicaliz-zazioni di troppi casi,che, come è statoautorevolmente no-tato, sono: "tropponumerosi, per essereveri".Nella nuova edizioneè stato rimosso il si-stema multiassiale. Il

numero dei disturbi classifi-cati è approssimativamenteinvariato, rispetto alla prece-dente edizione. Il DSM V èsuddiviso in tre sezioni: intro-duzione con istruzione; dia-gnosi categoriali suddivise in20 capitoli; condizioni psico-patologiche che necessi-tano di ulteriori studi. In ognicaso, è mia personale con-vinzione che sia stato fattoun grande passo avanti nellaclassificazione delle patolo-

gie più complesse: quelleneuropsichiatriche.Esaminerei le principali no-vità apportate, rispetto alprecedente DSM IV, fa-cendo riferimento soprat-tutto, per mia competenza,all'età evolutiva.Disturbi del neurosviluppo. Iltermine disabilità intellettivasostituisce il termine : ritardomentale.Disturbi dello spettro auti-stico. Incorpora diverse dia-gnosi comprese nel DSM IV:autismo, sindrome di Asper-ger, disturbo della comuni-cazione- interazione sociale,disturbo dello sviluppo nonaltrimenti classificato.Disturbi specifici dell'appren-dimento: è stata creata unacategoria omnicompren-siva.Schizofrenia. E' stata rimossal'attribuzione di un peculiaresignificato ai deliri bizzarri ealle allucinazioni , sancendoche uno solo di questi sintominon è sufficiente per porre ladiagnosi. Sono stati eliminatii sottotipi di schizofrenia, so-prattutto per il loro scarso va-lore predittivo.Disturbo bipolare. Il capitoloè stato distinto da quello deidisturbi depressivi. E' statoposto l'accento su una mag-giore accuratezza diagno-stica sul cambiamento

Attualità

10

di Angelo MilazzoPediatra di famiglia

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dell'attività e dell'energia,oltre che sul tono dell'umore.Il termine episodio mistoviene sostituito con manife-stazioni miste, applicabileagli episodi , sia depressivi,sia maniacali.Disturbi depressivi. Viene in-trodotto il Disturbo da disre-golazione dell'umore, perarginare la sovradiagnosi didisturbo bipolare, in età evo-lutiva. E' stata introdotta laSindrome disforica preme-struale, come entità diagno-stica indipendente. Il luttoviene riconosciuto come fat-tore di forte rischio, per lacomparsa di depressione. Ladistimia viene definita come:Disturbo depressivo persi-stente. Sono stati specificati idisturbi depressivi con: carat-teristiche miste; rischio suici-dario, coesistenza di sintomiansiosi.Disturbi d'ansia. Sono distintidai disturbi ossessivo-com-pulsivi e dai disturbi post-traumatici. Sono distinte lediagnosi di Agorafobia e diDisturbi di panico, che pos-sono tuttavia coesistere. Perl'attacco di panico si enfa-tizza la differenziazione traattacchi attesi ed imprevisti.Vengono inseriti il mutismoselettivo e il disturbo d'ansiadi separazione. Fobia speci-fica e disturbo d'ansia so-ciale vengono contemplatianche al di sotto dei 18 anni.Disturbo ossessivo-compul-sivo. E' distinto dai disturbid'ansia. Viene posta atten-zione agli specificatori, qualiil grado di insight e la pre-senza di tic motori e verbali.Vengono compresi: la trico-tillomania , il Disturbo daescoriazione e da accu-mulo.

Disturbi legati al trauma edallo stress. Vengono specifi-cate le condizioni di espe-rienza diretta, o indiretta, ocome testimone. Viene in-cluso il Disturbo dell'adatta-mento, mantenendo isottotipi: con umore de-presso, con stati ansiosi, condisturbi del comportamento.Disturbi dissociativi. Vienedefinito il Disturbo unico didepersonalizzazione-derea-lizzazione. Viene riformulato ildisturbo da identità disso-ciata, considerato a prescin-dere da eventitraumatici.Disturbo da sin-tomi somatici edisturbi corre-lati. Sono stati ri-mossi i disturbidi: somatizza-zione, ipocon-dria, dolorealgico e soma-toforme indiffe-renziato. Vieneenfatizzato il vis-suto maladat-tivo legato allasintomatologia somatica.L'ipocondria viene definitacome Disturbo da ansia perle malattie. Nel Disturbo daconversione viene ribadital'importanza dell'esame neu-rologico.Disturbo del comportamentoalimentare. Per l'anoressianon è più essenziale il criteriodi amenorrea. Viene intro-dotto il Binge eating Disor-der. Pica e Disturbo daruminazione vengono con-template a tutte le età. Nel-l'età evolutiva viene previstoil Disturbo evitante/restrittivodell'assunzione di cibo. Disturbi dirompenti, da di-scontrollo degli impulsi e

della condotta. Vengonocontemplati anche oltrel'età evolutiva i disturbi: pro-vocatori, della condotta, dacomportamento dirom-pente, piromania, clepto-mania, disturbo esplosivointermittente.Disturbi di dipendenza e cor-relati. Abuso e dipendenzanon vengono più consideratiindipendenti. Vengono con-siderati: craving, astinenzada cannabis, astinenza dacocaina, tossicodipendenzada tabacco, poli-drug

abuse, dipendenza compor-tamentale, comprendenteanche il Gioco d'azzardopatologico. Infatti una con-dotta ripetitiva stimola il si-stema cerebrale del reward,come avviene con le so-stanze d'abuso.Disforia di genere. Viene en-fatizzato il fenomeno dell'in-congruenza di genere, concriteri diagnostici differenti,nelle varie età.Disturbi neurocognitivi. Sonocompresi: Demenza, Di-sturbo amnesico, Disturbineurocognitivi lievi. Vienespecificato il sottotipo, ba-sato sull'ezio-patogenesi, adesempio: frontotemporale,con corpi di Lewy, ecc.

Attualità

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Attualità

I medici e la “tempesta perfetta”

La metafora della "navesenza nocchiero in gran tem-pesta", è stata usata, con ilsupporto di una grande moledi dati, in un recente volumescritto dai colleghi: Ricciardi,Cricelli, Atella, Serra, presen-tato dalla Ministro Lorenzin. In effetti, è innegabile chetutti i fattori sfavorevoli si sonoormai assommati contem-poraneamente, per portareal naufragio il nostro SSN: l'au-mento progressivo delle ma-lattie croniche, i tagli allaspesa sanitaria, la corruzioneche si dimostra un "mostrocon cento teste", gli scarsi in-vestimenti, il blocco del turn-over. Ma, soprattutto in tante

regioni come la nostra, man-cano il timoniere e la rottada seguire.

Prove tecniche di martirio

In questi ultimi anni il medicosi è trovato sempre più isolatoe privo delruolo socialedi cui ha go-duto nel pas-sato. E'sempre piùsolo nel difen-dere il dirittofondamentalealla salute san-cito dalla Co-stituzione, nelsupplire alladrammatica carenza delpersonale ed ai blocchi delturn-over, nel fronteggiare

una sciagu-rata politicadel risparmio,finalizzata soloa svalutare iruoli ed i valoriprofessionali. Ilmedico sitrova oggistretto in unamorsa che lovede vittima enon attore. E'vittima di rior-ganizzazioni-

disorganizzazioni sanitarieche falciano posti letto, or-ganici, risorse varie. E' vittimadi bombardamenti mediatici

che continuano stoltamentea parlare di "malasanità",come se la medicina mo-derna potesse assicurare

sempre e a tutti guarigioniprodigiose, e prolungamentidella vita sine die. In Italia civiene chiesto di operarespesso senza supporti tecno-logici, logistici, ed organizza-tivi adeguati. I nostri partnerdi Francia e Germania spen-dono almeno 30-40 miliardiall'anno più di noi nella sa-nità, con dotazioni di postiletto di 6-8 per mille, invecedei nostri 3,7 per mille. Da noisi continuano a sprecare die-cine di miliardi ogni anno,per non voler adeguare lanormativa sulla responsabi-lità professionale, in modo daarginare la "caccia al tesoro"che avvocati e cittadini or-ganizzano quotidianamente,alla ricerca di lauti indennizziper mali mai subiti o, ancor

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Attualità

più spesso, assolutamenteinevitabili, per i quali non siconfigura alcuna responsabi-lità professionale. Si do-vrebbe, quanto meno,introdurre: onere della provaa carico del denunciante, ri-duzione della pregressa adanni 5, possibilità di rivalsa ef-fettiva dei medici e delleaziende contro i tentativi dicannibalismo giudiziario delSistema Sanitario.Recentemente l'Anaao hapubblicato i risultati di un sur-vey , lanciato online. L'etàmedia dei medici risulta es-sere di 11 anni superiore aquella dei colleghi del RegnoUnito. Almeno il 50% degliospedali non assume più nes-suno, da oltre 5 anni. Lamaggioranza dei medici ef-fettua tra 7 e 16 turni di guar-dia mensili. La grandemaggioranza dei colleghi hasviluppato disturbi del sonno.Il 77,5% dei medici ritiene che

la propria vita privata sia ne-gativamente condizionatadalla attività lavorativa. Allo stato attuale, non è pos-sibile valutare il carico lavo-rativo sostenuto, la qualitàdel lavoro svolto e, soprat-tutto, meriti e qualità deglioperatori.

C’era una volta il "Primario"

Quando iniziai gli studi univer-sitari, nei "favolosi" anni '70, unprimario con la tredicesimacomperava una Fiat 500 e,con il resto, anche un regaloper il figlio. Oggi un primario,pardon, un "Direttore di Strut-tura Complessa", con lo sti-pendio non si puòcomperare neppure unoscooter. Cosa ancor più grave, madove sono andati a finire i pri-mari "veri"? Ormai si affidanole responsabilità ad un aiutoanziano, senza indennità,senza soldi, "di fatto", spessosenza neanche un atto deli-berativo. Certamente, cisono figure importanti chevengono pagati ancorapeggio: forze dell'ordine, in-segnanti, ecc. Ma non pos-siamo eludere la domanda :ma come è potuto succe-

dere tutto ciò? E dichi è la colpa?Sicuramente anchegli Ordini hanno leloro responsabilità,ma i compiti degli Or-dini sono sempre piùlimitati. La triste veritàè che I medici sonosempre meno rap-presentati nelle sedipolitiche, decisionali.Il numero di parla-mentari medici, na-zionali e regionali,

diminuisce sempre più . I me-dici dedicati alla politica nonhanno più la capacità di di-fendere la categoria. I me-dici non hanno saputoriconoscere i politici cheerano a loro favore, daglialtri, a loro avversi. Ma sono convinto che colpe

ancora maggiori ricadanosui nostri sindacati. Si ècreata una oligarchia di ina-movibili, peggiore di quella dialtre categorie. Ci sono sem-pre le stesse facce o, in ognicaso, rappresentanti deglistessi gruppi e delle stessecordate. I vertici sindacalitroppo spesso hanno badatosolo ai propri interessi, alleproprie cariche, alle propriecarriere. Le elezioni sono di-ventati atti formali, conscarsa partecipazione, in cuiuna reale opposizione vienefacilmente emarginata.

Storie di ordinaria follia

La violenza sugli operatori sa-nitari sta registrando una cre-scita preoccupante, maviene ancora sottostimata esottovalutata. Spesso le ag-gressioni non vengono nean-che denunciate, perchéormai paradossalmente con-siderate parte integrante dellavoro. Spesso i colleghi te-mono che l'episodio sia giu-dicato come indicatore discarsa performance. Inoltre sitemono talvolta ritorsioni daparte degli aggressori de-nunciati, in un Paese nelquale l' Ordine Pubblico e laGiustizia vengono internazio-nalmente giudicati peggioridi quelle delle nazioni menosviluppate del continenteafricano. Tutte le indagini evi-denziano reazioni emotive di:rabbia, umiliazione, paura,impotenza. Il 26% dei mediciriferisce una riduzione dellaperformance professionale,a causa della demotiva-zione. Il 28% dei colleghi rife-risce correlati disturbipsichiatrici, soprattutto di tipoansioso e depressivo. (A.M.)

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Anche quest'anno abbiamoospitato a Catania alcuniColleghi statunitensi, emi-nenti Responsabili di Diparti-menti della Mayo Clinic, lapiù grande struttura sanitariadel mondo ( il suo fatturato èpari a quello di tutta la Sanitàdella nostra Regione). L'in-credibile "sogno americano"nacque dopo la completadistruzione della città di Ro-chester, nel Minnesota, avve-nuta a causa di un tifone nel1867. Il Medico condottodella cittadina, il Dr … Mayo,ed alcune suore del localeconvento francescano pro-fusero le loro energie nell’av-viare e sviluppare un piccoloospedale, che crebbe sem-pre più grazie alla successivaopera dei figli del fondatore,i fratelli … e … Mayo, chirur-ghi. La Fondazione Mayo Cli-nic mantiene a tutt’oggi unaprofonda ispirazione cristiana

e le ca-ratteri-s t i chedel no-profit. N e lc o r s odel loros o g -giornoa Ca-

tania i Colleghi dellaMayo hanno parte-cipato al convegno"Uomini e Imprese inSanità", organizzatodal Policlinico Mor-gagni e dalla Com-pagnia delle Opere.L’incontro ha regi-strato la presenza dioltre duecento col-leghi, e di una auto-r e v o l er app re sen tan zadella Sanità cata-nese. Il nostro Presidente MassimoBuscema ha voluto rimar-care i risultati della Sanità ita-liana che, nonostante ladrammatica carenza di ri-sorse, mantiene in termini dicosti-benefici la terza posi-zione nel mondo, e la primain Europa.Il Dr Salvatore Guarnera ha

sottolineato come, nono-stante la differenza di dimen-sioni, esiste unafondamentale analogia trala Mayo ed il Policlinico Mor-gagni di Catania. Uguale èinfatti l'obbiettivo di mettereil paziente prima di ognicosa. Combacia la convin-zione che, nonostante igrandi progressi delle cono-scenze scientifiche, è neces-sario mantenere un

Un nuovo entusiasmante incontro con i colleghi

americani: yes... we can...

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atteggiamento di grandeumiltà e rispetto nei con-fronti della persona-pa-ziente, dietro il cui volto sicela un mistero piùgrande di noi. Uguale laconvinzione che dalleidee buone incarnate inpersone buone nasconoimprese buone, in gradodi promuovere e coniu-gare il bene personale e ilbene comune. Anche iProfessori Salvatore e Ser-gio Castorina hanno riba-dito con convinzione che,nonostante non ci possanoessere termini quantitativi diparagone con la colossaleorganizzazione e dotazionedella Mayo, il Policlinico Mor-gagni si è sempre postocome obiettivo primario unaanaloga gestione umana edeontologica del paziente.In particolare, il prof. Salva-tore Castorina, dopo un bril-lante excursus storico sullachirurgia catanese, ha rimar-cato come l’atto chirurgiconon sia più un gesto indivi-duale, ma sia oggi il risultatodi un’ organizzazione tuttabasata tutta sul team e sull'in-terdisciplinarietà. Ha fattoeco il Prof. Salvatore Grutta-dauria nel raccontare la sto-ria di eccellenza dell'ISMETTdi Palermo.

Il Prof. Francesco Basile ha ri-marcato il concetto di cen-tralità del paziente,ricordando anche la propriaesperienza personale di for-mazione avvenuta alla MayoClinic. Il Prof. Andrea Mariani,fin dall'inizio nostro tramite neiconfronti dei colleghi ameri-cani, ha ricordato della suaattività, iniziata nel 1996 allaMayo; l'efficienza, la compe-tenza, la patient care, la fidu-cia accordatagli findall'inizio, lo hanno conqui-stato per sempre al "paeseper giovani". Hanno ovvia-mente preso la parola anchei colleghi americani. Vorrei inparticolare riportare i conte-nuti della relazione del Prof.Jack Lane, che ha trattatocon grande competenza,

ma anche con grande sensodell' humour, la recente ri-forma sanitaria statunitense,cosiddetta Obamacare.Ha concluso i lavori il Presi-dente della Compagniadelle Opere della SiciliaOrientale, Salvatore Abate,affermando che qualsiasi im-presa, per quanto piccola,deve tendere sempre all'ec-cellenza.

Obamacare... no... we can't...

Negli Stati Uniti l'assistenza sa-nitaria non è garantita da unservizio pubblico, come in Eu-ropa, ma è definita da unapolizza assicurativa, che, finoad un paio di anni addietro,interessava l'80% della popo-lazione. La riforma di Obamaha cercato di estendere lacopertura al massimo, inter-venendo con incentivi a fa-vore delle persone menoabbienti, ma imponendodegli oneri verso le personemeno povere che rifiutano diassicurarsi. Una situazione,per certi versi, più simile allanostra assicurazione obbliga-toria per i veicoli, piuttostoche al nostro SSN. Le polizze,subito dopo l'Obamacare,

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sono diventate più diffuse,ma sono aumentati i premi,che, nella maggior parte deicasi, garantiscono solo le si-tuazioni più gravi. Le polizzehanno registrato un significa-tivo aumento delle franchi-gie e dei ticket a carico degliassistiti. Inoltre si sono dilatatia dismisura i tempi di attesaper le prestazioni in conven-zione, nonché le disparità dicopertura tra stato e statodegli USA. Tutto ciò, in una si-tuazione in cui il cittadino la-voratore dipendente giàversava 5000 dollari l'anno ( ilresto è stato sempre a caricodel datore di lavoro), e il nondipendente affrontava unpremio annuale almeno di15000 dollari. In ogni caso, i42 milioni già assistiti dal si-stema Medicaid, riservato adanziani e disabili, e i 60 milionidi cittadini più poveri, assistitidal Medicare, avevano inpassato spontaneamentespesso sottoscritto assicura-zioni private integrative. Que-ste adesso sono diventateper loro inaccessibili, a causadell'aumento dei costi, edella contrazione delle co-perture. I 17 milioni di nuoviassicurati sbandierati dal-l'amministrazione di Obama,in realtà, in molti casi, sono

cittadini chehanno sola-mente cam-biato osottoscrittouna nuovapolizza, sem-plicementep e r c h éhanno tro-vato un la-voro, ohanno cam-biato tipo dilavoro, o

hanno cambiato stato di re-sidenza. In ogni caso, già unpaio di milioni di cittadini nonhanno rinnovato la polizza,dopo la prima sottoscrizione.Per il ceto medio, l'Obama-care ha rappresentato solouna nuova onerosissimatassa, poichè ha costretto adassicurarsi, senza alcun be-nefit, e solo per non pagareuna multa cospicua. Bisognasempre ricordare che gli Sta-tes sono nati da unmovimento contronuove tasse, e l'av-versione alle tasse faparte del DNA degliamericani. Sicura-mente, quella chedoveva essere una ri-forma sociale rivolu-zionaria, è statafinora un insuccesso,p e r s i n op e rquanto ri-guarda glia s p e t t idella ge-stione in-formaticae burocra-t i c a .L'Obama-care haancora unpaio di

anni per entrare pienamentea regime, ma fino ad ora harappresentato: un buco ag-giuntivo enorme nel bilanciodegli States, una maggiore li-quidità per gli operatori forprofit, un vantaggio solo peruna minoranza della popola-zione affetta da patologieveramente gravi, che nonvoleva o non poteva assicu-rarsi, nel passato. Nel frattempo, almeno 6 mi-lioni di cittadini hanno do-vuto subire aumenti deipremi di oltre il 40%, e circa lametà delle piccole impresestanno cambiando, al ri-basso, le coperture dei proprilavoratori. Insomma, tuttoquesto ci fa sentire più vicinal'America, a noi che ab-biamo sfornato diecine dipseudo-riforme della sanità,riuscendo spesso soltanto apeggiorare la qualità, au-mentando i costi per l'interasocietà. (A. M.)

Attualità

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News

Si sono concluse venerdì leoperazioni di voto per ilCUN, 2870 docenti di tuttaItalia sono stati chiamatialle urne per eleggere chili rappresenterà a livellonazionale come ProfessoreAssociato di area medica. Il Consiglio Universitario Na-zionale (CUN) è un organoconsultivo e propositivo delMinistro dell'Istruzione, del-l'Università e della Ricerca.Nell'esercizio delle attribu-zioni che gli competono,quale organo elettivo dirappresentanza del si-stema universitario,esprime pareri, formulaproposte, adotta mozioni,svolge attività di studio eanalisi su ogni materia di in-teresse per il sistema uni-versitario.Il CUN viene sentito su ognialtra materia che il Ministroritenga di sottoporre al suoparere, ed intrattiene rap-porti con gli altri organi au-siliari del MIUR, in unaprospettiva di reciproca eleale collaborazione non-ché con altri enti e istitu-zioni le cui competenzeinteressino il sistema univer-sitario.Il docente di chirurgiadella Facoltà di Medicinadi Catania, Prof. Antonio

Biondi (nella foto), è ri-sultato unico elettocon oltre il 50% dellepreferenze sul totaledei votanti, in unacompetizione allaquale hanno parteci-pato altri tre Professoridi Roma, Napoli e Sa-lerno.La straordinaria affer-mazione, oltre che unriconoscimento perso-nale di stima e fiduciada parte dei colleghiitaliani, è anche la te-stimonianza della con-siderazione che lascuola chirurgica e la Fa-coltà di Medicina di Cata-nia, presieduta dal Prof.Francesco Basile, godonoa livello nazionale.E’ stata un’affermazionedella medicina catanese,infatti nel nostro Ateneohanno votato quasi tutti gliaventi diritto al voto, conuna percentuale mai rag-giunta prima in nessunaparte d’Italia. Altro dato positivo cheemerge dai risultati è lapartecipazione massiva alvoto nei tre Atenei siciliani,ciò evidenzia che quandola Sicilia lavora unita su unprogetto si ottengono im-portanti successi in campo

locale e nazionale. Meritodi ciò va dato al MagnificoRettore e al Preside di Me-dicina che hanno credutoin questa candidatura e l’-hanno condivisa con i lorocolleghi degli altri Atenei.Al neo consigliere, Profes-sore di chirurgia del nostroAteneo, sono giunte inqueste ore attestazioni distima e congratulazioni danumerosi colleghi ai qualiegli ha garantito che svol-gerà il proprio mandatonell’interesse primario del-l’istituzione universitaria,portando avanti le istanzedi quanti hanno riposto inlui una così grande fiducia.

Il Prof. Antonio Biondi eletto al Consiglio Universitario Nazionale

Prestigiosa affermazione del chirurgo catanese

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Mondo Odontoiatrico

Il dentista è responsabile,se non verifica la situa-zione clinica del pazientee pone rimedio ad even-tuali situazioni critiche "la-sciate in eredità" dalprecedente dentista cheaveva preso in carico ilpaziente.A sancirlo la Cassazionecivile con la sentenza nu-mero 128714 che ha con-fermato la condannainflitta dalla Corte di Ap-pello di Milano nel 2011ad un dentista di Monzareo di aver realizzatodegli elementi protesici sudenti devitalizzati, male,da un altro dentista.Dopo la cementazionealcuni elementi avevanocreato problemi e ed il cli-nico era stato costretto arimuoverli nonostante laprotesi fosse stata realiz-zata correttamente.Il paziente ha ugual-mente fatto causa aldentista ed ottenuto il ri-sarcimento di 4.260 euro.Per la suprema Corte ildentista era tenuto a ve-rificare la congruità delledevitalizzazioni prima di

procedere alla cementa-zione degli elementi pro-tesici,Nel momento in cui unpaziente si presentapresso lo Studio di unodontoiatra per finaliz-zare protesicamente lacura, come nel casodella sentenza, il profes-sionista dovrà valutare ilcaso in essere, compresele terapie effettuatepresso altri studi, al fine dipoter comunque preve-dere eventuali compli-canze che possonoscaturire dal mancato ri-trattamento di terapiecanalari incongrue inun'arcata.Nel momento in cui il pa-ziente si presenta pressoun nuovo studio odonto-iatrico e l'odontoiatra ac-cetta di curarlo si instauraimmediatamente unnuovo contratto di cura,interrompendo il nessocausale con tutte le tera-pie precedentemente ef-fettuate.Ecco, allora, che pren-dendo in carico il nuovopaziente da un punto di

vista contrattuale il nuovocurante dovrà valutareapprofonditamente tuttele terapie effettuate inparticolar modo le tera-pie canalari su pilastri diprotesi che dovranno ac-cogliere nuovi manufatti.La responsabilità quindipassa al nuovo odontoia-tra che dovrà porre unanuova diagnosi e ricom-prendere tutte quelle te-rapie che nel dubbiopotrebbero scaturire incomplicanze.Qualora il paziente rifiu-tasse i ritrattamenti diquelle terapie canalariprecedentemente ese-guite da altri e incongrueil professionista dovrà in-trodurre nell'informativaconsenso anche gli effettipossibili derivati dal rifiutodelle terapie stesse.

Il dentista è responsabile anche

del lavoro del precedente dentista,

se decide di prendere il carico il paziente

di Gian Paolo MarconePresidente della CommissioneAlbo Odontoiatri dell’OMCeO di Catania

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Mondo Odontoiatrico

Finisce, per il momento,senza vincitori o perdenti ladisputa davanti al Consi-glio di Stato della vicendache vede la FNOMCeOcontestare la sanzione in-flitta dall'Antitrust sulle pre-sunte restrizioni verso gliiscritti in tema di pubblicitàsanitaria.Nella decisione il Consigliodi Stato accoglie la so-spensiva richiesta dallaFNOMCeO in merito allasanzione ma sottolinea chel'impianto accusatoriodella Antitrust ha valore."Ritenuto che il ricorso sol-leva questioni che richie-dono un approfondimentoin sede di merito, ritenutoche nelle more gli oppostiinteressi fatti valere dalleparti possano essere ade-guatamente contempe-rati", si legge nella

motivazione, il Consiglio diStato accoglie "l'istanzacautelare solo per quantoriguarda il pagamento im-mediato della sanzione pe-cuniaria inflitta, lasciando,invece, fermi tutti gli effetti"conformativi" del provve-dimento dell'AGCM,anche al fine di evitare chenelle more delle definizionedel giudizio eventuali viola-zioni delle disposizioni delcodice deontologico pos-sano essere oggetto dicontestazioni disciplinari daparte dell'Ordine".Il Consiglio di Stato, quindi,accoglie in parte l'istanzadella FNOMCeO sospen-dendo il pagamento dellasanzione, ma fissa per il 10novembre 2015 la datadella discussione del meritodella vicenda."È un ulteriore, importante

passo verso l'accoglimentodelle tesi della FNOMCeOa difesa del valore del Co-dice Deontologico e dellefunzioni disciplinari di com-petenza degli Ordini,anche nel campo dellapubblicità dell'informa-zione sanitaria", commentala presidente FNOMCeORoberta Chersevani."Si tratta pur sempre di unasospensiva e siamo in at-tesa dell'udienza di meritoche si terrà a novembre -avverte Luigi Conte segre-tario della Federazione madopo questa pronunciasiamo più fiduciosi di vederriconosciute le nostre obie-zioni e che si ponga unavolta per tutte il problemase sia prioritaria la tuteladel * diritto alla salute oquella del libero mercato".

di Ezio CampagnaResponsabile ECM-Regione Siciliana

per la Professione Odontoiatrica

Consiglio di Stato sulla vicendaFNOMCeO e Antitrust. Sospeso il pagamento della sanzione

Costituiti gli Stati Generali dell’Odontoiatria

“Da oggi c’è un nuovo organo rappresentativo dell’intera professione odontoiatrica, che parlerà ad unasola voce, a nome di tutte le componenti”. Così il presidente della Commissione nazionale Albo Odon-toiatri (Cao), Giuseppe Renzo, ha commentato la firma a Roma, del Protocollo d’Intesa per la costituzionedegli Stati generali dell’Odontoiatria. A sancire anche ufficialmente la nascita di questo nuovo organismoesponenziale della Professione odontoiatrica, che la rappresenterà in tutti i suoi ambiti istituzionali, acca-demici, associativi e sindacali e di fronte all’opinione pubblica, sono stati i rappresentanti della ComunitàAccademica Odontoiatrica, delle Associazioni Scientifiche e Professionali in odontoiatria, delle Istituzioni,delle Associazioni Sindacali, dell’Ufficio Nazionale OMS, della Comunità degli Studenti in odontoiatria ela Commissione per gli Iscritti all'Albo degli Odontoiatri della FNOMCeO, con la partecipata condivisionedell’Enpam.

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Mondo Odontoiatrico

Grande soddisfazioneper la comunità odonto-iatrica siciliana e più ingenerale per tutti i medicilibero professionisti sici-liani in seguito alla con-ferma di Gian PaoloMarcone alla Consultaregionale per il fondodella libera professione.Altissima la percentualedei votanti (poco menodi 1000) se paragonataa quella di sedi regionaliordinistiche ben più nu-merose.Elevtissimo il numero delle

preferenze conseguito(870) da Marcone cheha notevolmente stac-cato il secondo candi-dato (Tramonte) fermosolo a quota 135. Bastipensare che i primi deglieletti in regioni quali Lazioe Lombardia, numerica-mente più rappresentatehanno conseguito ap-pena 395 e 277 voti ri-spettivamente.Inoltre un’altra odontoia-tra catanese, Maria Gra-zia Cannarozzo,Presidente Nazionale del

Cenacolo è stata elettaall’inteno della lista per ilWelfare dei liberi profes-sionisti in virtù di un impor-tante accordo nazionaleche ha visto unirsi le prin-cipali sigle odontoiatri-che a difesa dellacategoria.Ai neoeletti l’augurio dicontinuare a rappresen-tare la nostra comunitàcon impegno e dedi-zione a difesa della previ-denza della catgoria.

Elezioni Comitati Consultivi 2015 Libera Professione:plebiscitaria conferma per Gian Paolo Marcone

Dichiarazione dei redditi precompilata: rilevazione delle spese sanitarie

Pubblicato il provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate per la definizione dell'uso dei dati re-lativi alle spese sanitarie dei contribuenti italiani che a partire dal 2016 potranno essere utilizzati per il 730precompilato. La FNOMCeO su questi temi ha partecipato ad un tavolo di lavoro con i Ministeri interessatinel mese di maggio 2015. Un nuovo incontro programmatico è fissato per settembre prossimo per definiremodalità di coinvolgimento dei professionisti, di delega, di attribuzioni delle credenziali di accesso al si-stema, di conferimento degli elenchi degli iscritti agli albi da parte della Federazione.In sintesi i dati sulle spese sanitarie dei contribuenti italiani potranno essere utilizzati a partire dal 2016 peril 730 precompilato. Questo passaggio avverrà attraverso l'implementazione del Sistema Tessera Sanitariagestito dal Mef - Ragioneria Generale dello Stato, definita in questi mesi grazie alla collaborazione traMinistero della Salute, Regioni, Associazioni di categoria dei farmacisti e Ordine dei medici. I dati tuttaviapotranno essere usati solo su base volontaria ed essere trasferiti solo in forma aggregata all'Agenzia delleEntrate. Questi dati dovranno essere cancellati se riferiti a cittadini che non utilizzano la dichiarazioneprecompilata. Queste misure di tutela sono state approntate dal Garante per la protezione dei dati per-sonali, in accordo con il Ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef) e con l'Agenzia delle Entrate perrafforzare la riservatezza dei dati sulla salute utilizzati per elaborare la dichiarazione dei redditi precom-pilata.

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Nell’area dell’ospedaleGaribaldi –Nesima è fun-zionante da dieci anni unagrande struttura intera-mente dedicata agli am-malati terminali adulti .Treanni addietro all’interno diessa è stato istituito un set-tore riservato ai bambini“inguaribili”che contraria-mente ai “terminali adulti”in prossimità di decesso(nella maggior parte acausa di tumori maligni)sono rappresentati da pic-coli soggetti con patologieper lo più congenite oanche oncologiche sonogià inesorabilmente “se-gnati” per quanto con-cerne la prognosi ma nonsi sa per quanto tempo an-cora resisteranno al male:forse mesi, forse anni,fermo restando il loro trat-tamento terapeutico sol-tanto ai fini palliativi e–allorquando occorra-inregime di ricovero. Contra-riamente a quanto decisodal piano sanitario regio-nale quest’ultimo tipo dihospice del Garibaldi riser-vato appunto ai bambiniha disposto sino a qualchegiorno addietro non già dicinque camere per altret-tanti posti letto ma soltanto

di due: contutti i possibilii n c o n v e -nienti. Ed è afronte di talegap che uns o d a l i z i odella città-.il Lions Cataniaest-ha accolto con i più lar-ghi consensi l’iniziativadella loro presidente prof.Franca Stivala-di racco-gliere la somma necessariaa ampliare la disponibilitàdei posti letto attraverso lautilizzazione di un terzo am-biente.La sottoscrizione èandata in porto in tempibrevi e i fondi così disponi-bili sono risultati perfetta-mente sufficienti perl’acquisto di tutto l’arreda-mento e di tutte le compo-nenti(ivi compresa unaludoteca) volte a offrire alpiccolo ricoverato e a unfamiliare tutto il confortpossibile. Ieri tale piccolo-grande passo in avanti nelcampo dell’accoglienzaospedaliera è stato inau-gurato con una cerimoniaIl dott. Angelo Alaimo dasempre e diligentementealla guida di tutto l’ho-spice(ivi compreso quelloper adulti oncologici termi-nali)ha illustrato i vantaggi

derivanti da tale sussidiaritàospedaliera sottolineandocome l’hospice catanesededicato appunto ai bam-bini è l’unico esistente inItalia assieme a quello giafunzionante a Padova.Laprof. Stivala ha manifestatoun pizzico d’orgoglio peravere scelto quale destina-tario di un service Lions unastruttura italiana contraria-mente a quanto avviene disolito nelle sottoscrizioni.Ildirettore generale del-l’azienda ospedaliera Gari-baldi dott. GiorgioSantonocito ha indicatonell’attenzione ai bambiniammalati una sacrosantaassoluta priorità .E infinel’arcivescovo Gristina ,nelbenedire i locali ha indi-cato nel gesto dei sociLions la presenza di unabontà che alla luce dellecronache,sembra definiti-vamente e drammatica-mente scomparsa.

Angelo Torrisi

Una stanza in più per bambini “inguaribili” nell’Hospice del Garibaldi Nesima

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della provincia di Catania

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Anno XLIV n.4 - 2015 23

INTRODUZIONE

Nel mondo scientifico nonesistono più dubbi sulla cor-relazione tra riscaldamentoglobale e concentrazioni at-mosferiche di gas serra, chesono aumentate del 30%dall’inizio della rivoluzione in-dustriale ad oggi. Secondo l’ultimo rapportodel Comitato Intergoverna-tivo per lo studio dei Cam-biamenti Climatici, (1) leconcentrazioni di gas serrain atmosfera sono aumen-tate dal 1750 a causa delleattività antropogeniche. Il V°

rapporto IPCC ha dichiaratoche le attività umane sonotra la causa principali del ri-scaldamento globale. I mo-delli climatici stimano che semanteniamo questo livellodi emissioni entro il 2100avremo un aumento dellatemperatura media com-preso tra 1-4°C gradi. L’Or-ganizzazione Mondiale dellaSanità (WHO) ritiene gli ef-fetti sulla salute attesi nel fu-turo a causa deicambiamenti climatici, inparticolare quelli dovuti alprogressivo riscaldamentodel pianeta, tra i più rilevanti

problemi sanitari che do-vranno essere affrontati neiprossimi decenni.(2)I risultati degli studi epide-miologici dimostrano cheeventi meteorologici estremistanno già producendo ef-fetti sulla salute contri-buendo al carico globale dimalattie e decessi prema-turi.(3)Se gli effetti dei cambia-menti climatici sono già inatto, le risposte per contra-starli sono invece in grave ri-tardo.(4) (5)La drammatica esperienzadell’ondata di calore del-

Clima e Salute

di Lucio Di MauroCoordinatore della Linea Editoriale Scientifica

Accreditato con 10 crediti ECM

Corso FAD

Clima e Salute: come contrastarei rischi immediati e a lungo terminedelle ondate di calore

Annamaria Bargagli, Paola Michelozzi responsabile scientifico del corso

dott. Lucio Di Mauro

Obiettivo formativo: EPIDEMIOLOGIA - PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE CON ACQUISI-ZIONE DI NOZIONI TECNICO-PROFESSIONALI Acquisizione competenze tecnico-professionali: AP-PRENDERE I FONDAMENTI DEI MECCANISMI BIOLOGICI E I FATTORI DI RISCHIO DEGLI EFFETTI SULLASALUTE PROVOCATI DAI CAMBIAMENTI CLIMATICI, IN PARTICOLARE LE COSIDDETTE ONDATE DI CA-LORE Acquisizione competenze di processo SVILUPPARE CORRETTE STRATEGIE CLINICHE E ASSISTEN-ZIALI PER FRONTEGGIARE LE CONSEGUENZE SULLA SALUTE DELLE ONDATE DI CALORE E ACQUISIRECAPACITÀ DI PREVENZIONE E DI MITIGAZIONE Acquisizione competenze di sistema CONOSCENZADEL FENOMENO NELLA SUA DIMENSIONE EPIDEMIOLOGICA E INDIVIDUAZIONE DELLA POPOLAZIONESUSCETTIBILE

Anno XLIV n.4 - 20152424

Corso FAD

l’estate 2003, che in moltiPaesi ha fatto registrare ele-vati incrementi della morta-lità, ha evidenziato unadiffusa inadeguatezza deiservizi sanitari nella rispostaall’emergenza.(6) Negli annisuccessivi al 2003, moltiPaesi, tra cui l’Italia, hannoelaborato protocolli opera-tivi per rispondere in modoefficiente all’emergenzacaldo che includono comeelemento principale sistemidi previsione e allarme ingrado di allertare la popola(7). È possibile analizzare lemolte evidenze disponibilisugli effetti del caldo sullasalute, che fra i rischi deri-vanti dai cambiamenti cli-matici sono quelli meglio

documen-tati. Du-rante leondate dicalore èstato osser-vato che lepopolazioniurbane nonv e n g o n ocolpite inm a n i e r aomogenea.A causa dicondiz ionisocio-eco-nomiche edi salute al-cune fascedi popola-zione risul-tano esserea maggiorrischio; lepersone an-ziane e moltoa n z i a n e ,quelle chesoffrono di al-cune patolo-gie cronichesoprattutto a

carico dell’apparato respi-ratorio e cardiovascolare,rappresentano il pool dei su-scettibili, le cui condizioni disalute subiscono un rapidopeggioramento a causa diimprovvisi aumenti di tem-peratura. Vanno studiati i fattori cheaumentano la suscettibilitàindividuale a questo rischioambientale e discussi i mec-canismi biologici ipotizzatiper spiegare gli effetti osser-vati sulla salute.

EMERGENZA ONDATE DI CALORE:QUALI CONSEGUENZE SULLA SALUTE?

Durante l’estate 2003 la

maggior parte delle regionidell’Europa centrale e meri-dionale venne colpita daepisodi di caldo di straordi-naria durata e intensità (on-date di calore). In alcunicasi le temperature regi-strate arrivarono fino a 7°Cal di sopra delle medie sta-gionali8 e nei giorni imme-diatamente successivifurono registrati forti incre-menti della mortalità osser-vata che hanno reso questoevento uno dei peggiori di-sastri naturali verificatisi in Eu-ropa negli ultimi 100 anni.(9)Le valutazioni sull’impattosulla mortalità hanno stimatoun eccesso di decessi pari aoltre 70.000.(10) Tra i fattoripiù importanti che hannocontribuito al drammaticoimpatto sulla mortalità sonoda rilevare le elevate tem-perature minime registrateche hanno prolungato lostress fisico per la popola-zione anche nelle ore not-turne,(11) l’eccezionaledurata dell’evento e le alteconcentrazioni di ozono at-mosferico che possono po-tenziare l’effetto delleelevate temperature.(12)

Ondate di calore eccezio-nali sono state registrate suc-cessivamente nel 2006, nel2010 e più recentemente nel2012. Quest’ultima ha fattoregistrare temperature con-frontabili o addirittura supe-riori al 2003 nel mese di luglioe agosto in Italia in diversecittà del centro-nord.

Negli stessi giorni e nei giorniimmediatamente successiviagli incrementi di tempera-tura, il sistema nazionale di ri-levazione della mortalitàgiornaliera ha permesso dievidenziare significativi in-

Figura 1.1 • Andamento giornaliero della tempera-tura apparente massima e del numero di decessi os-servati e attesi. Estate 2012 (giugno-agosto).Modificata da: Dipartimento della Protezione Civile(2012). Piano Operativo Nazionale per la Preven-zione degli effetti del Caldo sulla Salute, Centro diCompetenza Nazionale(13)

Anno XLIV n.4 - 2015 2525

Corso FAD

crementi della mortalità indiverse città.Complessivamente per l’in-tero periodo giugno-agostosi osserva una mortalità su-periore all’atteso in 13 cittàdel centro-nord con un ec-cesso di decessi compresotra +8% a Milano e +30% aFrosinone. Complessiva-mente nelle città analizzate

il numero dicasi in ec-cesso è statodi 226 nel2012 (+7%). Dalla figura1.1, che mo-stra in alcunecittà l’anda-mento dellamortalità gior-naliera osser-vata (lineanera conti-nua) a con-fronto con lamortalità di ri-fer imento(linea nerat r a t t e g -giata), si

evidenzia che in corrispon-denza dei picchi di tempe-ratura (linea rossa in alto) enei periodi di ondata di ca-lore (bande arancioni) si os-servano incrementi dellamortalità. I grafici a con-fronto mostrano, tuttavia,che l’intensità del fenomenoosservato nelle diverse cittàè stato eterogeneo poiché

dipende dallivello di tem-peratura os-servato, dalladurata del-l’ondata dicalore maanche da ca-ratterist ichedella popola-zione espo-sta.

Nel 2010, laFederazioneRussa è statacolpita daun’ondata dicalore di ele-vata intensità

con tempera-ture di 4-8°C su-

periori ai valori di riferimentomai registrati nei precedenti90 anni. Contemporanea-mente all’ondata di calore,si sono sviluppati oltre 26.000focolai di incendio chehanno interessato oltre800.000 ettari in 22 regioni ehanno prodotto emissioni diinquinanti che si sono esteseper centinaia di chilometri.Un recente studio condottoa Mosca durante l’estatedel 2010 ha stimato 11.000decessi in eccesso, preva-lentemente per cause car-diovascolari, respiratorie,genitourinarie e del sistemanervoso centrale, provocatidalle elevate temperature edalle concentrazioni diPM10 di oltre 300 μg/m3.(14)Se l’incremento della morta-lità associata alle ondate dicalore è un fenomeno notoe ben documentato, an-cora non sono, invece, deltutto chiariti i meccanismibiologici che ne sono allabase. È inoltre ipotizzabileche la mortalità rappresentisolo una parte del feno-meno, la punta di un ice-berg, la cui parte sommersaè costituita da una serie dieffetti che, al decresceredel livello di gravità, coinvol-gono porzioni sempre piùampie di popolazione (fi-gura 1.2).

Gli effetti del caldo sulla sa-lute vanno da sintomi chenon arrivano all’attenzioneclinica (ad esempio ridu-zione delle capacità fisiche),a sintomi di maggiore entità,spesso non quantificabili poi-ché non si dispone di sistemidi monitoraggio (ad esem-pio visite dal medico di fami-glia), fino ad effetti più graviche possono determinare il

Figura 1.2 • Caldo e salute: gravità dell’effetto e proporzione della popolazione affetta

Figura 1.3 - Impatto sulla mortalità dell’ondata di calore dell’estate 1983. Fonte: Albertoni et al. 198416

Anno XLIV n.4 - 201526

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ricorso al Pronto Soccorso eil ricovero in ospedale; l’oc-correnza di questi effetti èquantificabile attraversol’uso dei sistemi informativisanitari.(15)Le ondate di calore e gli ef-fetti sulla salute ad esse as-sociati rappresentanoun’emergenza nuova chesta modificando la praticaclinica e l’offerta di assi-stenza socio-sanitaria nelperiodo estivo. I medici e glioperatori socio-sanitari nellaloro attività assistenziale ten-gono conto del caldo comefattore di rischio per l’insor-genza di patologie e perl’aggravamento delle con-dizioni di salute della popo-lazione.

È importante che le cono-scenze sul fenomeno sianocontinuamente aggiornatee che gli interventi di assi-stenza sanitaria venganopianificati tenendo contodelle evidenze prodotte finoad oggi.Qui di seguito viene presen-tata una sintesi dei principali

risultati deglistudi epide-m i o l o g i c iche, a par-tire daglianni No-vanta dels e c o l os c o r s o ,hanno pro-d o t t oampie evi-denze suglieffetti sullasalute epermesso diidentificarefattori di ri-schio chepossono au-mentare lasuscettibilità

individuale e la vulnerabilitàdi una popolazione.

EFFETTI A BREVE TERMINE DEL CALDO:SINTESI DELLE EVIDENZE EPIDEMIOLOGICHE

Tra gli effetti attesi a causadei cambiamenti climatici,l’impatto sulla salute asso-ciato a variazioni di tempe-ratura e all’esposizione dellapopolazione ad eventiestremi (ondate di calore edi freddo) è fra quelli megliodocumentati. Le variazionidi temperatura dell’am-biente esterno determinanoeffetti a breve termine sullasalute delle popolazioniesposte.Fin dall’inizio degli anni Set-tanta dello scorso secolosono documentati incre-menti della mortalità asso-ciati a episodi di elevatetemperature ambientali;uno dei primi episodi de-scritti nel nostro Paese èquello verificatosi a Romanell’estate del 1983.16 In

quell’anno furono registratetemperature massime al disopra delle medie stagionali,con valori uguali o superioria 34°C per circa 13 giorniconsecutivi e oltre 36°C per5 giorni consecutivi; neglistessi giorni venne eviden-ziato un aumento del 35%della mortalità totale e del59% della mortalità percause cardiovascolari ri-spetto all’anno precedente(figura 1.3).

Questa prima osservazioneè stata poi confermata danumerosi studi successiviche utilizzando metodi dianalisi più complessi hannoconfermato che le tempe-rature elevate hanno un ef-fetto a breve termine sullamortalità. Picchi di mortalitàdella popolazione si regi-strano infatti con un tempodi latenza molto breve, di 1-2 giorni, dal picco osservatodi temperatura.L’effetto del caldo sulla mor-talità è un fenomeno che èstato ampiamente studiatoin epidemiologia e granparte della letteratura scien-tifica si riferisce a studi chehanno analizzato l’effetto dicondizioni estreme, le cosìdette «ondate di calore» (ininglese heat-waves, ossiaperiodi prolungati di condi-zioni meteorologicheestreme) e a studi che utiliz-zano metodi di serie tempo-rale.Attraverso il primo tipo distudi è possibile confrontareil tasso di mortalità in giorni arischio (giorni di ondata dicalore) con i tassi di morta-lità in un periodo di riferi-mento e quindi stimarel’incremento di mortalità as-sociato. L’ondata di caloreche ha colpito l’Europa

Figura 1.4 • Impatto sulla mortalità dell’ondata di calore dell’estate 2003 a Parigi. Modificata da: D’Ippoliti et al. 201017

Anno XLIV n.4 - 2015 27

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nell’estate del 2003 si stimaabbia causato oltre 70.000morti in eccesso in 12 Paesieuropei.17 Gli effetti peg-giori sono stati registrati nellearee in cui le temperatureosservate sono state vere eproprie «anomalie termiche»rispetto ai valori di tempera-tura tipici dell’area, come aParigi, dove l’incrementodella mortalità nei giorni diondata di calore è stato ilpiù elevato tra quelli osser-vati (+105,5%, figura 1.4).

In Italia episodi di ondata dicalore di intensità e duratadiversa si registrano quasiogni estate. L’ultimo episo-dio risale all’estate 2012, cheè stata identificata come laseconda estate più caldadal 1800 a oggi secondo ilCNR. Le temperature in Italiasono state di ben +2.3°C piùalte rispetto alla media deitrent’anni di riferimento(1971-2000) e gli incrementimaggiori sono stati osservatinei mesi di giugno e agosto(+2.6°C e +2.5°C rispettiva-mente), mentre a luglio l’in-cremento è stato pari a+1.9°C. Uno studio condotto

sul confrontodell’impatto delleondate di caloresulla mortalità nel2003 e nel 2012ha mostrato chel’impatto sullamortalità nel 2012è stato minore,con un eccessodi mortalità piùcontenuto e stati-sticamente signifi-cativo solo inalcune città.(13)Questi risultatic o n f e r m a n oquanto già evi-denziato in anni

precedenti, ovvero una so-stanziale riduzione dell’ef-fetto del caldo sullamortalità negli anni più re-centi, dopo l’introduzionedel Piano Operativo Nazio-nale e dei piani di preven-zione locali. Inoltre, in terminidi durata l’ondate di caloreè stata maggiore nel 2003 ri-spetto al 2012. Questoaspetto non è irrilevante poi-ché uno studio multicentricoeuropeo ha evidenziato che“la durata” dell’ondata dicalore, più dell’intensità haun effetto nell’aumentarel’impatto sulla mortalità.(17)

Un studio condotto in 10città europee ha eviden-ziato che nel corso di un’on-data di calore il rischio èfunzione di diversi parametriclimatici: temperatura mas-sima, temperatura minima eumidità relativa. Inoltre, esa-minando le caratteristichedell’ondata di calore in ter-mini di durata e intensità, èstato riscontrato che gli ef-fetti maggiori si osservanodurante ondate di calore dilunga durata (oltre cinquegiorni) in cui si registrano in-

crementi della mortalità 2-5volte più elevati rispetto alleondate di durata piùbreve.(17)Oltre agli studi di ondate dicalore, studi denominati diserie temporale consentonodi correlare i livelli di tempe-ratura o di altre condizionimeteorologiche giornalierecon il numero giornaliero didecessi nella popolazioneesposta (figura 1.5), di ana-lizzare la funzione dellacurva dose-risposta e di sti-mare l’incremento di morta-lità associata a ogniincremento di 1°C di tempe-ratura.

Tali studi hanno evidenziatoche la funzione che legatemperatura e mortalitàgiornaliera è non lineare aforma di «J» o di «V», dove ilminimo della mortalità si os-serva a temperature mode-rate e incrementi dellamortalità giornaliera si osser-vano quando le tempera-ture aumentano ediminuiscono rispetto al va-lore minimo di mortalità de-finito «punto di svolta» o«valore soglia» (figura 1.5).Molti studi, condotti in areeclimatiche diverse, hannodocumentato la relazionetemperatura-mortalità for-nendo prove dell’eteroge-neità geografica di talerelazione (figura 1.6).

Ciò che varia da una popo-lazione all’altra è sia il valoredi temperatura in cui si os-serva il minimo della morta-lità giornaliera (il cosiddettovalore soglia), sia la pen-denza della curva a sinistrae a destra di questo valoreminimo, cioè l’incrementodella mortalità giornaliera ri-spettivamente alla diminu-

Figura 1.5 • Schema della relazione temperatura-mortalità: la curva dose-risposta

Anno XLIV n.4 - 201528

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zione e all’aumento dellatemperatura ambientale.Per dare un’idea dell’inten-sità del fenomeno, i risultatidi un recente studio euro-peo condotto in 15 cittàhanno mostrato che il valoresoglia (utilizzando come indi-catore una combinazionedella temperatura e del-l’umidità relativa: la Tempe-ratura Apparente Massima,TappMax) varia tra i 21°C-24°C tra le città nord-conti-nentali, e tra i 27°C-33°C trale città dell’area mediterra-

nea (figura 1.7).(19)

Tra le città italiane tali valorioscillano tra i 26-27°C di al-cune città del Nord fino a35°C e oltre in alcune cittàdel Sud e della Sicilia.Gli studi epidemiologici diserie temporale hannoanche permesso di quantifi-care l’effetto osservato cheviene espresso come incre-mento di mortalità giorna-liera per 1°C di aumentodella temperatura al disopra del valore soglia; perle città dell’area mediterra-nea tale incremento è sti-mato pari a circa il 3%.

Bisogna tuttavia sottolineareche l’effetto osservato variada città a città ed è fun-zione, oltre che dei livelli diesposizione, anche della vul-nerabilità della popolazioneesposta e della sua capa-cità di far fronte alle tempe-rature estreme, indicatacome capacità di adatta-mento.Gli studi epidemiologici per-mettono anche di analiz-zare le variazioni di rischionei giorni successivi agli in-crementi di temperatura e

mo s t r a noche, in se-guito all’au-mento dellat empe ra -tura, l’ef-fetto sullamortalità èimmediato,nello stessogiorno e neigiorni im-med i a t a -m e n t esuccessivi esi esaurisceg e n e r a l -m e n t eentro quat-

tro, cinque giorni dall’espo-sizione. La figura 1.8 mostra la varia-zione del rischio di mortalitànei 40 giorni successivi all’in-cremento della tempera-tura in città dell’areamediterranea e in cittàdell’area Nord-continen-tale.(19)

Tale grafico è molto interes-sante perché consenteanche di valutare se a incre-menti osservati di mortalitàsiano associati, nei giornisuccessivi, decrementi dellamortalità, se sia presentecioè un effetto di «compen-

sazione». La figura mostrache, in effetti, nei giorni suc-cessivi all’incremento di ri-schio, si osservano diversigiorni con una mortalità in-feriore all’atteso. Per spie-gare questo fenomeno èstato ipotizzato che l’incre-mento della mortalità asso-ciato all’aumento ditemperatura sia attribuibile,almeno in parte, all’antici-pazione di eventi che si sa-rebbero comunqueverificati a breve distanza ditempo (fenomeno indicatocon il termine inglese di har-vesting: letteralmente «fal-ciatura»). Diversi studi epidemiologicihanno documentato un ef-fetto di harvesting chespiega però solo una partedell’eccesso di mortalità os-servato in seguito a incre-menti di temperatura. In altristudi invece, ad esempio inuno studio che ha analizzatogli effetti dell’ondata di ca-lore del 2003 in alcune cittàfrancesi, tale effetto di com-pensazione non è stato os-servato.(20)Rimane, quindi, da chiarirein quale misura l’aumentodella mortalità osservata inconseguenza dell’esposi-zione alle elevate tempera-ture sia dovutoall’anticipazione di eventiche comunque si sarebberoa breve verificati nella po-polazione.

I risultati degli studi epide-miologici indicano che leondate di calore hanno unimpatto significativo sullamortalità per cause cardio-vascolari e respiratorie.17Inoltre, nelle città europee èstato evidenziato un signifi-cativo effetto del caldo suiricoveri ospedalieri per

Figura 1.6 • Confronto della curva temperatura-mortalità in alcune città europee. Modificata da: Progetto PHEWE18

Anno XLIV n.4 - 2015 29

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cause respiratorie che au-menta al crescere del-l’età.21 La EuropeanRespiratory Society sottoli-nea che le persone affetteda patologie respiratorierappresentano una dellecategorie maggiormentevulnerabili ai cambiamenticlimatici non solo a causadelle attese variazioni negliestremi di temperature, maanche a seguito delle varia-zioni nella distribuzione di

pollini emuffe edegli in-q u i nan t iatmosfe-rici.22Secondo imodelli cli-matici ela-b o r a t i

d a l -l ’ IPCC,23l’aumentodelle tem-

perature a livello globale at-teso nella prima metà diquesto secolo avrà comeconseguenza un incre-mento della mortalità estiva.Nella figura 1.9 sono ripor-tate le conseguenze attesesulla relazione tempera-tura/mortalità tenendoconto anche di fenomeni diadattamento della popola-zione. Si evidenzia l’au-mento della mortalità estivaatteso, sebbene il valore so-

glia ditempera-tura ten-derà ainnalzarsia seguitodi feno-meni diada t t a -mento.24

È interes-sante no-tare che ilr iscalda-m e n t og l o ba l es a r àa n c h eaccom -

pagnato da una riduzionedella mortalità durante lastagione invernale; ci siaspetta, però, che tale ridu-zione sia di entità minore ri-spetto all’atteso aumentodella mortalità estiva.

VULNERABILITÀ DELLA POPOLAZIONE:MECCANISMI BIOLOGICI E FATTORI DI RISCHIO

La vulnerabilità della popo-lazione agli effetti delle altetemperature e delle ondatedi calore è funzione del li-vello di esposizione (intensitàe durata), della «suscettibi-lità» individuale (stato di sa-lute, caratteristichesocio-demografiche e am-biente di vita) e della capa-cità di adattamento sia alivello individuale che dicontesto sociale e ambien-tale (percezione/riconosci-mento del rischio,disponibilità di risorse).Diversi sono i fattori meteoro-logici che possono interagiretra loro nel determinare ef-fetti sulla salute: tempera-tura dell’aria molto elevata,forte irraggiamento, elevataumidità relativa, assenza diventilazione. Il prolungarsi disituazioni con tali caratteristi-che può determinare disagie danni anche gravi per lasalute. L’organismo umano tende amantenere costante la tem-peratura corporea attra-verso il meccanismo dellatermoregolazione, che con-sente di adattare i processidi produzione e di disper-sione del calore ai cambia-menti della temperaturaambientale. Il meccanismodella termoregolazione ècontrollato dall’ipotalamoche regola numerose fun-

Figura 1.7 - Stime del valore soglia e dell’effetto delle elevate temperature sulla mortalità in 15 città Europee. Modificata da: Baccini M et al. 200819

Figura 1.8 • Variazione del rischio di mortalitànei 40 giorni successivi all’incremento della tem-peratura in città dell’area mediterranea e incittà dell’area Nord-continentale. Modificatada: Baccini et al. 200819

Anno XLIV n.4 - 201530

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zioni fisiologiche (tempera-tura corporea, pressionesanguigna, sensazioni dellafame e della sete) determi-nando l’adattamento di or-gani e apparati alle diversecondizioni esterne. Se latemperatura dell’ambienteè elevata e il corpo si sta ri-scaldando, il centro ipotala-mico induce l’attivazionedei meccanismi di termore-golazione in modo da di-sperdere più rapidamente ilcalore in eccesso: vasodila-tazione e aumento del cir-colo ematico cutaneo,maggiore sudorazione e au-mento della frequenza respi-ratoria.Condizioni di caldo estremorappresentano un rischio perla salute soprattutto in sotto-gruppi di popolazione carat-terizzati da una limitatacapacità di attivare i mec-canismi che garantiscono ilmantenimento di condizionistabili nell’organismo(omeostasi) o nei quali que-sti meccanismi sono ineffi-cienti.I danni prodotti dal caldopossono essere diretti, il

colpo di ca-lore, o indi-retti, quandol’incrementodella tempe-ratura corpo-rea rendecritiche con-dizioni pato-l o g i c h epreesistenti.I decessi attri-buibili diret-t a m e n t eal l ’e levatatemperatura– morti percolpo di ca-lore – rappre-sentano una

porzione molto piccola deltotale delle morti in eccessoin seguito a ondate di ca-lore; la gran parte dei de-cessi è ritenuta nonriconducibile a una speci-fica causa e a un solo mec-canismo fisiopatologico, mail risultato dell’incapacitàdell’organismo di mettere inatto una risposta omeosta-tica adeguata, per causeanche molto differenti traloro.25 Gli studi epidemiolo-gici hanno evidenziato uneffetto specifico delle ele-vate temperature sull’appa-rato cardiaco e respiratorioed effetti di aggravamentodi diverse patologie croni-che. Nella figura 1.10 sonosintetizzati i principali mec-canismi d’azione ipotizzati.

Benché chiunque possa su-bire gli effetti del caldo ec-cessivo, l’impatto delle altetemperature e delle ondatedi calore sulla salute non èomogeneo nella popola-zione. Si ritiene, infatti, che aparità di livello di esposizionealcuni individui, a causa dispecifiche caratteristiche

socio-demografiche, di sa-lute e di condizioni di vita,abbiano un aumentato ri-schio di effetti negativi sullasalute. Questi individui sonodefiniti «suscettibili» agli ef-fetti del caldo.La presenza di un pool di su-scettibili è in grado di spie-gare alcuni fenomeni chesono stati riportati in lettera-tura. Il primo è che le on-date di calore che siverificano precocemente,all’inizio della stagioneestiva, hanno un impattomaggiore sulla salute dellapopolazione rispetto a epi-sodi di uguale intensità chesi verificano successiva-mente nel corso dell’estate.Tale fenomeno è attribuibilein parte a un graduale eprogressivo adattamentoalle condizioni climatichenel corso della stagioneestiva e in parte al fatto chesuccessive ondate di caloredeterminano una progres-siva diminuzione della nu-merosità della popolazioneche costituisce il pool dei su-scettibili. Tale meccanismoimplica una riduzione del-l’impatto della temperaturasulla mortalità, almeno finoalla «ricostituzione» del pooldei soggetti a rischio. Feno-meni di adattamento e di ri-duzione del pool disuscettibili sono alla basedella spiegazione del pro-gressivo innalzamento di li-velli soglia, specifici di unadeterminata area, nel corsodei mesi estivi. È, inoltre, inte-ressante notare che studi re-centi hanno evidenziatouna correlazione inversa tramortalità invernale e morta-lità estiva (figura 1.11).26

L’impatto delle elevate tem-perature sulla mortalità ri-

Figura 1.9 - Variazione della relazione temperatura-mortalità attesa a causa del riscaldamento globale. Modificata da: McMichael et al. 200624

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sultacioè più elevato

durante estati precedute dainverni con bassa mortalità,mentre risulta più basso inanni con elevata mortalitàinvernale. Tale fenomeno,ancora in parte da esplo-rare, è stato attribuito a uneffetto competitivo delleepidemie influenzali invernalie delle ondate di calore cheagirebbero su una stessa po-polazione a rischio. Quindianche la mortalità invernale

a v r e b b eun effettosulla di-mensionedel serba-toio dei su-scettibili.Sono static o ndo t t inume ro s istudi epi-dem io l o -gici conl’obiettivodi identifi-care lecondizioniassociate

a una maggiore suscettibi-lità agli effetti delle alte tem-perature e delle ondate dicalore. Tali studi hanno pro-dotto evidenze molto rile-vanti da un punto di vista disanità pubblica; infatti,l’identificazione dei soggettia maggior rischio per gli ef-fetti del caldo è un aspettocruciale della programma-zione di piani di prevenzioneefficienti, che devono pre-vedere attività mirate aiquei sottogruppi di popola-zione che più necessitano diassistenza sanitaria e sup-porto sociale.

I fattori di ri-schio chepredispon-gono aglieffetti piùgravi del-l ’ e s p o s i -zione alletempera-ture ele-vate e alleondate dicalore pos-sono essereraggruppatiin tre cate-gorie princi-

pali:• caratteristiche socio-de-mografiche: età, genere, li-vello socio-economico;• condizioni di salute: pre-senza di patologie cronichee assunzione di alcuni tipi difarmaci;• fattori ambientali: aree ur-bane/aree rurali, caratteristi-che dell’abitazione, livello diinquinamento dell’aria.

Caratteristiche socio-demografiche

Tutte le osservazioni epide-miologiche concordanonell’indicare l’età tra i princi-pali fattori che aumentano ilrischio di malattia e mortelegate all’esposizione adalte temperature. Gli anziani(sopra i 75 anni) e i molto an-ziani (sopra gli 85 anni) sonoquelli che presentano unmaggiore rischio di subire glieffetti negativi dell’esposi-zione al caldo estremo ri-spetto ai giovani adulti.27-31Il maggiore impatto sugli an-ziani può essere legato alfatto che lo stimolo dellasete spesso diminuisce conl’età avanzata aumen-tando il rischio di disidrata-zione e che l’adattamentoalla temperatura esterna at-traverso i normali processi diraffreddamento corporeo èpiù difficoltoso e stressanteper l’organismo.Inoltre, la dilatazione dei vasisanguigni periferici deri-vante dalla reazione dell’or-ganismo all’aumento dellatemperatura può compor-tare negli anziani problemiper il cuore e per la circola-zione.Rimane, comunque, ancorada chiarire se è l’età elevatache di per sé determina il ri-schio, essendo associata a

Figura 1.10 • Caldo e mortalità: meccanismi di azione

Figura 1.11 • Associazione temperatura-mor-talità nei soggetti > 65 anni residenti a Roma per livello di mortalità (basso, medio, elevato) dell’inverno precedente.Modificata da: Stafoggia et al. 200926

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un imperfetto funziona-mento della termoregola-zione, o se l’effetto dell’etàsia attribuibile invece all’au-mento di patologie croni-che nell’anziano (adesempio, alta prevalenza disoggetti con broncopneu-mopatia cronica ostruttiva,BPCO).Anche i bambini di età com-presa tra 0 e 4 anni, checome gli anziani hanno unimperfetto funzionamentodella termoregolazione, piùfacilmente mostrano i sin-tomi dell’ipertermia special-mente quando affetti dadiarrea, infezioni delle altevie respiratorie e disordinineurologici.Per quanto riguarda diffe-renze di genere nella suscet-tibilità agli effetti del caldo,

le evidenze di letteraturasono controverse.(28-31) Di-versi studi epidemiologici, al-cuni dei quali condotti inItalia, hanno riscontrato unmaggior rischio fra le donnementre in altri non sono stateevidenziate differenze osono stati riscontrati tassi dimortalità più elevati tra gliuomini. È necessario che ilruolo di questa caratteristicanell’aumentare il rischio dieffetti avversi a seguito diun’esposizione al caldo siaulteriormente indagato.Alcuni studi hanno eviden-ziato un’associazione traelevate temperature e lanatalità pre-termine, in cui siosserva un aumento dellenascite pre-terminedell’1.9% (IC 95%: 0.86-2.87)all’aumentare di 1°C della

temperatura nei 2 giorni pre-cedenti il parto.(32)È stato evidenziato che lasuscettibilità agli effetti delcaldo è aumentata ancheda specifici fattori socio-economici, quali la povertà(misurata in base alla resi-denza in aree con bassoreddito) e il vivere in condi-zioni di isolamento so-ciale.(27-33) Avere limitaticontatti con altre persone oun limitato accesso alle fontidi informazione può contri-buire a ridurre la consape-volezza dei rischi e lapossibilità di accedere allesoluzioni e ai servizi di emer-genza. Chi è più povero opiù isolato ha, inoltre, minoripossibilità di spostare tem-poraneamente il proprio do-micilio in zone più favorevolidal punto di vista climaticoe minori possibilità di ac-cesso a luoghi climatizzati.

Condizioni di salute

Potenzialmente tutte le pa-tologie croniche espongonoa un rischio maggiore dimortalità in presenza di con-dizioni di caldo estremo ed èproprio la frequente pre-senza di malattie cronichenelle persone anziane unodei fattori che determinanola particolare suscettibilità diquesta popolazione agli ef-fetti delle ondate di calore.Sono disponibili solide evi-denze in letteratura di un in-cremento del rischio didecesso, in seguito all’espo-sizione al caldo intenso, trale persone affette da alcunemalattie croniche. In parti-colare, gli studi condotti indiverse città italiane hannoevidenziato che alcunecondizioni morbose (malat-tie cardio- e cerebrovasco-

TABELLA 1.1 - ESEMPI DI AGGRAVAMENTO DI PATOLOGIE CRONICHE PREESISTENTI IN CORSO DI ONDATE DI CALORE Modificata da: Ministero della Salute (34)

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lari,malattie polmonari croni-che, disturbi psichici, malat-tie del sistema nervosocentrale, malattie del fe-gato e dei reni e malattiemetaboliche quali il dia-bete) aumentano significati-vamente il rischio di morte inoccasione delle ondate dicalore.(27-33) Nella tabella 1.1 sono ripor-tati alcuni esempi di patolo-gie e condizioni chepossono subire peggiora-menti in presenza di tempe-rature elevate e i possibilimeccanismi di azione in se-guito all’esposizione alcaldo.(34)Molti studi hanno eviden-

ziatoche le elevate temperaturee le ondate di calore sonoassociate a incrementi dellamortalità e dei ricoveri ospe-dalieri per patologie respira-torie, con gli effetti maggioria carico delle persone an-ziane affette da malattiepolmonari croniche, quali labroncopneumopatia cro-nica ostruttiva. I sottostantimeccanismi fisiopatologicidevono ancora essere chia-riti. Una possibilità è che letemperature estreme provo-chino, in persone già ma-late, un peggioramentodelle condizioni di salute, adesempio a causa di iperven-tilazione e dispnea. Un’ulte-

riore ipotesi è che il caldostesso possa provocare unaserie di alterazioni che inne-scano la patogenesi di al-cune malattie respiratorie.Inoltre resta da chiarire ilruolo degli inquinanti atmo-sferici, in particolare del-l’ozono, che sembranopotenziare l’effetto delletemperature estreme au-mentando l’incidenza epeggiorando il decorso cli-nico di patologie respiratoriecroniche quali l’asma o labronchite cronica.

Sebbene le evidenze dispo-nibili siano ancora limitate,l’effetto del caldo sulle di-verse malattie cardiovasco-lari sembra riconducibile ameccanismi patogeneticidifferenti. Di grande inte-resse per i clinici e la comu-nità scientifica è la possibileassociazione tra l’esposi-zione al caldo e l’occor-renza di infarto delmiocardio o altre sindromicoronariche acute. È statoipotizzato che l’esposizionea temperature elevatepossa provocare un episo-dio fatale o non fatale di in-farto del miocardio, inpazienti già affetti da malat-tie cardiovascolari. Tuttavia,non sono ancora stati ade-guatamente indagati i mec-canismi patogenetici chelegano il caldo a questaspecifica malattia. Alcuni re-centi studi epidemiologicisuggeriscono che i decessiimprovvisi durante le ondatedi calore siano, in realtà, daricondurre a patologie di-verse dall’infarto, quali loscompenso cardiaco e i di-sturbi della conduzione e delritmo cardiaco. Un’ipotesi èche il soggetto cardiopaticoabbia una diminuita capa-

TABELLA 1.2 - FARMACI CHE POSSONO AGGRAVARE GLI EFFETTI DEL CALDO SULLA SALUTE Fonte: Ministero della Salute – CCM34

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cità di reagire allo stress ter-mico per le difficoltà a po-tenziare la gittata cardiaca,necessaria per aumentare ilvolume del circolo cutaneoe quindi la dispersione di ca-lore. Ancora, una profusa su-dorazione compensativa,innescata dall’esposizionead alte temperature, puòdeterminare la perdita di li-quidi e di sali che in un orga-nismo disidratato,condizione frequente negli

anziani, conduce a emo-concentrazione e, poten-zialmente, a trombosi delcircolo coronarico, cere-brale o polmonare e a coa-gulazione intravasaledisseminata.L’eccessiva sudorazione, ela conseguente emocon-centrazione, potrebbe au-mentare il rischio disviluppare malattie trombo-tiche in persone predispostea causa di specifiche malat-

tie (disturbi della coagula-zione, tumori, lesioni atero-sclerotiche). Infine ladisidratazione, in condizionidi caldo eccessivo, po-trebbe provocare nelle per-sone con insufficienzacerebrovascolare manife-stazioni ischemiche cere-brali acute e croniche.Un altro gruppo a rischio è ri-tenuto quello dei pazienticon insufficienza renale siaper problemi legati alla disi-dratazione sia perché pos-sono andare incontro piùfacilmente a sbalzi di pres-sione durante i periodi dicaldo intenso.I soggetti diabetici sono rite-nuti suscettibili agli effetti delcaldo a causa della pre-senza di neuropatia perife-rica che li rende incapaci diprodurre una sudorazioneefficace a causa dell’inter-ruzione del segnale che dalcentro della termoregola-zione è diretto alle ghian-dole sudoripare.Altre malattie croniche checomportano una compro-missione del meccanismodella termoregolazione pos-sono aumentare il rischiodurante i periodi di elevatetemperature: ad esempio,la sclerodermia, nella qualela sudorazione è bloccataper un assottigliamentodell’epidermide, e la fibrosicistica, in cui l’eccessiva su-dorazione può causare disi-dratazione e insufficienzacircolatoria.In generale infine viene con-siderata associata a un au-mento del rischiodell’esposizione al caldoqualsiasi malattia (ad esem-pio, disturbi psichici, malattieneurologiche) o condizioneche costringe a letto e ri-duce la capacità delle per-

BOX 1.1 COME MIGLIORARE IL MICROCLIMA DELLE ABITAZIONI DU-RANTE L’ESTATE Modificato da: Ministero della Salute.www.salute.gov.it/emergenzaCaldo

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sone a prendersi cura di sé ea reagire mettendo in attocomportamenti protettivicon un conseguente au-mento del rischio legatoall’esposizione al caldo.

L’assunzione di alcuni tipi difarmaci può rappresentareun ulteriore fattore di rischioper gli effetti del caldo. Sullabase dei meccanismi concui i farmaci interferisconocon gli effetti delle alte tem-perature, ne sono state indi-viduate diverse categorieche possono aggravare glieffetti del caldo e per i qualiuna rimodulazione della te-rapia dovrebbe essere valu-tata in condizioni di caldoestremo (tabella 1.2).

Infine, anche l’assunzione dibevande alcoliche do-vrebbe essere controllata incondizioni di esposizioneestreme, poiché l’alcool de-prime i centri nervosi e sti-mola la diuresi, condizionientrambe sfavorevoli alla di-spersione di calore.

Fattori ambientali

Oltre a fattori di natura sani-taria e socio-demografica,anche le condizioni ambien-tali influiscono nel determi-nare il livello di suscettibilitàdi un individuo.L’assenza di remissione not-turna delle alte temperature– come si è verificato in oc-

casione delle ondate di ca-lore nell’estate 2003 in al-cune località metropolitaneitaliane – impedisce una ri-generazione almeno par-ziale dei meccanismi ditermoregolazione dell’orga-nismo umano con conse-guente maggiore possibilitàdi scompenso. Alti valori diumidità relativa associatialle alte temperature ren-dono inefficace il meccani-smo compensativo dellasudorazione, ostacolandol’evaporazione del sudore.L’esposizione simultanea agliinquinanti atmosferici urbani– in particolare all’ozono –potenzia gli effetti delle altetemperature.Le condizioni abitative rap-presentano un fattore di ri-schio di primaria importanzaper i sottogruppi di popola-zione suscettibili agli effettidel calore ambientale. Adesempio, è noto che condi-zioni meteorologiche carat-terizzate dalla persistenza ditemperature elevate hannoun impatto maggiore sullepopolazioni residenti nellezone urbane rispetto aquelle che vivono nelle zonerurali. Uno dei motivi è chenelle città, che sono densa-mente costruite e dove glispazi verdi tendono a esserelimitati, gli edifici e le stradeassorbono e tendono a con-servare l’energia solare conun raffreddamento notturnoridotto rispetto alle zone ru-rali.Tale fenomeno è conosciutocon il nome di «isola di ca-lore urbana».Durante la stagione estiva,soprattutto nelle grandicittà, all’interno delle abita-zioni si possono creare con-dizioni microclimatichesfavorevoli (temperatura,

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umidità, ventilazione) chepossono causare disagio edeffetti dannosi sulla salutedelle persone più vulnerabili.Se l’abitazione è situata aipiani alti dell’edificio, contetti e solai non ben isolati, latemperatura dell’ambientedomestico può raggiungerelivelli elevati. L’uso di im-pianti di aria condizionatagarantisce condizioni di be-nessere con il minimo impe-gno del sistema ditermoregolazione dell’orga-nismo ed è stato dimostratoessere efficace nel ridurre lafrequenza di effetti negatividel caldo. Studi condotti incittà americane hanno evi-

denziato che l’incrementodell’uso di aria condizionatanelle abitazioni ha determi-nato una riduzione dellamortalità estiva.33 35 Tutta-via è da considerare chetale misura di adattamentoha come conseguenza l’au-mento dei consumi energe-tici e quindi l’aumento diemissioni di CO2.I ventilatori meccanici ac-celerano soltanto il movi-mento dell’aria e nonabbassano la temperaturaambientale. In questo modola temperatura percepita di-minuisce ma, pur dando sol-lievo, i ventilatori stimolanola sudorazione e aumen-

tano il rischio di disidrata-zione se la persona espostanon assume contempora-neamente grandi quantitàdi liquidi (box.1.1).

CONCLUSIONI

L’impatto sulla salute asso-ciato al caldo e all’esposi-zione a ondate di calorerappresenta uno degli ef-fetti sanitari derivanti daicambiamenti climatici finoa oggi meglio documentati.Allo stesso tempo gli inter-venti di prevenzione messi inatto per proteggere la po-polazione, in particolarequella anziana e alcuni sot-togruppi a elevato rischio,costituiscono un esempio diadattamento che sta modi-ficando l’offerta di assi-stenza sanitaria e sociale.Gli interventi messi in attofino a oggi sono stati pro-grammati in seguito al-l’emergenza ambientaledel 2003 e in condizioni digrande incertezza rispettoall’impatto atteso nel futuro.Inoltre, sebbene valutazionirecenti sembrino indicareuna riduzione degli effettidelle ondate di calore sullamortalità, mancano studi divalutazione di efficaciadegli interventi di preven-zione proposti che sareb-bero utili per indirizzare eprogrammare interventi fu-turi.La rivista Lancet ha dedi-cato la serie Health and cli-mate change36 a questotema, sottolineando comealcuni interventi, in aggiuntaall’atteso effetto della ridu-zione delle emissioni di gasserra, potrebbero avere ef-fetti positivi immediati in ter-mini di guadagno in salute.Attraverso un’analisi degli

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sce-nari al 2030 rispetto al 2010sono stati valutati gli effettisulla salute di misure di miti-gazione introdotte in quattrosettori che contribuisconofortemente alle emissioni digas serra (energetico, deitrasporti, domestico, alimen-tare). Utilizzando dati reali dipopolazione relativi a espo-sizioni ed esiti sanitari e met-tendo a confronto Paesi adalto e basso reddito è statoevidenziato come l’introdu-zione di politiche sanitarie inquesti quattro settoriavrebbe come effetto be-nefici immediati in termini diguadagno di salute e alungo termine riducendo leemissioni di CO2 e quindi i ri-schi associati al riscalda-

mentoglobale (box.1.2).

Come dimostrano gli studi ri-portati nella serie di Lancet,gli epidemiologi e gli opera-tori della sanità pubblicapossono essere di supportoper identificare interventi dimitigazione da attuareanche in settori diversi daquelli della salute. Dal puntodi vista economico è chiaroche i costi per l’implementa-zione delle misure di mitiga-zione sarebbero in partecontrobilanciati dai beneficianche immediati in terminidi riduzione della mortalità edella morbilità associata adiversi fattori di rischio am-bientale.

La mitigazione può realizzarsisolo attraverso uno sforzocollettivo, a livello di singolicittadini nel modificare i pro-pri stili di vita, ad esempio at-traverso l’incremento deltrasporto attivo e la ridu-zione del consumo di pro-dotti di origine animale, e alivello di governi e istituzioninell’avviare una svolta a li-vello politico nell’investi-mento di risorse nel campodelle energie rinnovabili edel miglioramento dell’effi-cienza energetica. È quindinecessario che questi sforzisiano supportati da pro-grammi di ricerca e sviluppoanche in ambito nazionale.

Un ruolo rilevante deve es-sere svolto dalla comunitàscientifica e dagli operatorisanitari che hanno il com-pito di definire proposte dipolitica sanitaria, di infor-mare la popolazione gene-rale su comportamenti e stilidi vita da modificare, e diprodurre evidenze per i de-cisori politici sugli interventi dimitigazione da adottare indiversi settori e sulla loro effi-cacia.Gli studi disponibili suggeri-scono che, anche qualoragli obiettivi di riduzione delleemissioni globali venisseroraggiunti, misure di adatta-mento saranno necessariesia nel breve che nel lungotermine.In generale, azioni mirate auno sviluppo sostenibile pos-sono incrementare l’effica-cia degli sforzi di mitigazionee adattamento verso i futuricambiamenti climatici,anche se comportano costiper superare eventuali bar-riere di implementazione.

Box 1.2. Esempi di mitigazione con effetti positivi in terminisalute Modificato da: Health and Climate Change, The Lan-cet Series

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1. Secondo l’Organiz-zazione Mondiale della Me-teorologia (WMO) di quantosono aumentate dall’iniziodella rivoluzione industriale adoggi le concentrazioni atmo-sferiche di CO2 nell’atmo-sfera? a. Del 160%b. Circa del 40%c. Non sono aumen-tate d. Sono aumentate manon è possibile valutare diquanto

2. L ’Organ i zzaz ioneMondiale della Sanità (WHO)ritiene gli effetti sulla salutecausati dai cambiamenti cli-matici: a. Un problema irrile-vanteb. Tra i più rilevanti pro-blemi sanitari c. Un problema ormaisuperatod. Un problema riguar-dante solo alcune aree delpianeta

3. Ci sono studi epide-miologici sugli eventi meteoro-logici estremi e le loroconseguenze sulla salute? a. No, ancora non sonostati prodotti,b. Sì e dimostrano chenon ci sono conseguenze sullasalute, c. Sì, e dimostrano chestanno già producendo effettisulla salute contribuendo alcarico globale di malattie edecessi prematurid. Sì e dimostrano chele conseguenze sulla salutedegli eventi meteorologiciestremi si verificano solo in al-cune aree del pianeta.

4. Come è stata la ri-sposta dei servizi sanitari al-l’esperienza dell’ondata dicalore dell’estate 2003?

a. Adeguatab. Adeguata dal puntodi vista clinico, ma inadeguatadal punto di vista organizzativoc. Inadeguata d. Limitata perché haraggiunto solo alcune fasce dipopolazione

5. Durante le ondate dicalore le popolazioni urbanevengono colpite a. In maniera omoge-neab. In maniera disomo-geneac. Non vengono colpited. In maniera minore diquelle non urbane

6. Il livello socio-econo-mico della popolazione in-fluenza la suscettibilità aglieffetti delle ondate di calore?a. Si, in particolarequello delle persone anziane b. Si perché le fasce piùsvantaggiate non hanno l’ariacondizionatac. Si, solo nelle donned. Si, alcuni studi hannomesso in evidenza una mag-giore suscettibilità dei livelli so-cioeconomici più bassi perchéhanno minore capacità diadattamento e vivono in areeambientali più degradate.

7. Le patologie croni-che incidono sul grado di su-scettibilità della popolazione inrelazione agli effetti a brevetermine delle ondate di ca-lore? a. Nob. Sì, solo se riguardanol’apparato cardiovascolarec. Sì, solo se riguardanol’apparato respiratoriod. Si, in particolare lepatologie croniche a caricodell’apparato respiratorio ecardiovascolare

8. Le temperature mi-nime elevate registrate nelleore notturne contribuiscono al-l’impatto sulla mortalità?a. Nob. Sìc. Solo se sono improv-vise e di breve duratad. Sì, ad esclusionedelle aree urbane

9. Qual è stata la per-centuale di casi di morti in ec-cesso in occasionedell’ondata di calore che hainvestito le città del centro-nord in Italia nel 2012?a. 7%b. 10%c. 3%d. Non c’è stata morta-lità in eccesso

10. Gli effetti del caldosulla salute provocano sintomidi un solo tipo?a. Sìb. Sì, ma sono sintomiche non arrivano all’atten-zione clinicac. Sì e sono tutti moltogravid. No, hanno un ampiospettro di manifestazioni digravità varia

11. Qual è stato l’im-patto delle temperature ele-vate dell’estate del 1983 aRoma in termini di mortalità?a. Non è stato registratonessun cambiamento rispettoalle medie stagionalib. È stato evidenziatoun aumento del 59% dellamortalità totale c. È stato evidenziatoun aumento del 35% dellamortalità totale e del 59% dellamortalità per cause cardiova-scolari rispetto all’anno prece-dented. È stato evidenziato

Questionario “Clima e Salute”

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un aumento del 15% dellamortalità totale e del 29% dellamortalità per cause cardiova-scolari rispetto all’anno prece-dente

12. L’effetto delle tem-perature elevate sulla morta-lità evidenziabile dagli studi diserie temporale è:

a. A breve termineb. A lungo terminec. Sia a breve che amedio termine d. A lungo termine,dopo esposizione cumulataper molti giorni consecutivi alleelevate temperature

13. Qual è il tempo di la-tenza del picco di mortalitàdopo il picco di temperaturaelevata? a. 1 settimanab. 1-2 giornic. 1-2 settimaned. 5-6 giorni

14. Le ondate di caloreche hanno un maggior im-patto sulla salute sono quelleche si verificano: a. All’inizio della sta-gione calda poiché l’impattoè sull’intero “serbatoio dei su-scettibili” e perché nella popo-lazione non c’è ancora statoun processo di adattamentoalle temperature elevate b. Nel mese di luglioperché si verificano tempera-ture più elevate e le popola-zioni sono meno adattate c. Le ondate di caloredi stessa intensità e duratahanno sempre lo stesso im-patto sulla salute d. Le ondate che si ve-rificano nel mese di agosto eche durano almeno 6-7 giorniconsecutivi

15. Nel 2003 a Parigi l’in-cremento della mortalità neigiorni di ondata di calore èstato

a. Il più elevato traquelli osservati b. Il meno elevato traquelli osservati c. Uguale a quello regi-strato in altre cittàd. Non è stato registratoun incremento della mortalità

16. L’impatto sulla mor-talità nel 2012 è stato minore ri-spetto al 2003? a. No, è stato maggioreb. No, nonostante l’in-troduzione di piani di preven-zionec. Sì, anche grazie al-l’introduzione di piani di pre-venzioned. Sì, nonostante non sisia intervenuti con misure diprevenzione

17. Di quali parametriclimatici è funzione il rischio nelcorso di un’ondata di calore?a. Temperatura mas-sima, temperatura minima eumidità relativab. Temperatura minimae umidità relativac. Temperatura mi-nima, umidità relativa edescursione fra la temperaturaminima e la temperatura mas-simad. Umidità relativa e du-rata della temperatura mas-sima

18. Esiste una omoge-neità geografica nella rela-zione temperatura-mortalità? a. Nob. Sì c. È in corso di appro-fondimentod. Sì, ma dipende dalladurata dell’ondata di calore

19. Da cosa dipende lavulnerabilità della popola-zione agli effetti delle alte tem-perature e delle ondate dicalore?a. È funzione del livellodi esposizione, ma non risente

della «suscettibilità» individualee della capacità di adatta-mento sia a livello individualeche di contesto sociale e am-bientale b. È funzione della «su-scettibilità» individuale e dellacapacità di adattamento siaa livello individuale che di con-testo sociale e ambientale c. È funzione della sola«suscettibilità» individuale d. È funzione del livellodi esposizione, della «suscetti-bilità» individuale e della ca-pacità di adattamento sia alivello individuale che di con-testo sociale e ambientale

20. In cosa consiste ilmeccanismo della termorego-lazione? a. È il meccanismo checonsente di adattare i processidi produzione e di dispersionedel calore ai cambiamentidella temperatura ambientaleb. È il meccanismo checonsente di adattare i processidi dispersione del calore aicambiamenti della tempera-tura ambientalec. È il meccanismo cheblocca i processi di produ-zione e di dispersione del ca-lore d. È il meccanismo checonsente di adattare i processidi produzione e di dispersionedel calore a prescindere daicambiamenti della tempera-tura ambientale

21. Il meccanismo dellatermoregolazione è control-lato?a. Dall’ipofisib. Dal talamoc. Dall’amigdala d. Dall’ipotalamo

22. Quale meccanismifisiologici vengono messi inatto dalla termoregolazione? a. Minore sudorazionee diminuzione della frequenza

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respiratoriab. Vasodilatazione eaumento del circolo ematicocutaneo insieme a maggioresudorazione e diminuzionedella frequenza respiratoriac. Vasodilatazione eaumento del circolo ematicocutaneo, maggiore sudora-zione e aumento della fre-quenza respiratoriad. Diminuzione del cir-colo ematico cutaneo, minoresudorazione e diminuzionedella frequenza respiratoria

23. L’omeostasi è:a. Il meccanismo cheregistra l’alterazione delle con-dizioni fisiologiche in un organi-smob. Il meccanismo chegarantisce il mantenimento dicondizioni stabili nell’organi-smo c. Il meccanismo chepermette di non modificare lecondizioni fisiologiched. Non ha a che ve-dere con il mantenimentodelle condizioni in un organi-smo

24. Cosa vuol dire che idanni prodotti dal caldo pos-sono essere indiretti?a. Che non può essercirelazione diretta fra incre-mento della temperatura edanni per la saluteb. Che l’incrementodella temperatura determinal’incidenza di nuove patologiec. Che le elevate tem-perature possono aggravarecondizioni patologiche preesi-stentid. Che l’incrementodella temperatura può cau-sare decessi per cause acci-dentali

25. Esiste una specificacausa nella gran parte dei de-cessi per danni prodotti dalcaldo?a. La gran parte dei de-cessi è ritenuta non riconduci-

bile a una specifica causa e aun solo meccanismo fisiopato-logicob. Sì, il meccanismo fi-siopatologico è chiaro ed è ri-conducibile ad unaaccelerazione cardiacac. Il meccanismo fisio-patologico sembra chiaro, madeve essere ancora verificato d. La gran parte dei de-cessi è ritenuta riconducibile auna specifica causa e a unsolo meccanismo fisiopatolo-gico

26. L’impatto delle altetemperature e delle ondate dicalore sulla popolazione èomogeneo?a. Sì, e prescinde dallecaratteristiche socio-demo-grafiche, di salute e di condi-zioni di vitab. No, è legato a speci-fiche caratteristiche socio-de-mografiche, di salute e dicondizioni di vitac. Solo in parted. Sì, all’interno dei di-versi gruppi sociali

27. Le ondate di caloreche si verificano all’inizio dellastagione estiva hanno un im-patto maggiore sulla salutedella popolazione rispetto aepisodi di uguale intensità chesi verificano successivamentenel corso dell’estate?a. Sìb. No, è maggiore l’im-patto degli episodi successivic. A seconda della dif-ferenza rispetto alla tempera-tura usuale per la stagioned. Solo se fa seguito aun calo delle temperaturemedie

28. L’impatto delle ele-vate temperature sulla morta-lità risulta più elevato duranteestati precedute da invernicon bassa mortalità?a. No, è più elevatosolo in anni con elevata mor-talità invernale

b. Solo se la mortalitàinvernale è risultata collegataa un picco climatico in bassoc. Sìd. No, è più elevatosolo in anni con in cui la mor-talità invernale è rimasta nellamedia stagionale

29. Quali sono le fascedi età che vengono ritenute amaggiore rischio di subire glieffetti negativi dell’esposizioneal caldo estremo?

a. I giovani adultib. Gli anziani, e non ibambinic. Anziani e bambinimolto piccolid. Anziani, bambini eadolescenti per un imperfettofunzionamento del meccani-smo della termoregolazione

30. Esiste un’associa-zione tra elevate temperaturee la natalità pre-termine?

a. Si, in alcuni studi èstata evidenziato un aumentodelle nascite pre-termine del10,9% all’aumentare di 1°Cdella temperatura nei duegiorni precedenti il parto b. Si, in alcuni studi èstata evidenziato un aumentodelle nascite pre-terminedell’1,9% all’aumentare di 1°Cdella temperatura nei duegiorni precedenti il parto c. No d. Si, in alcuni studi èstata evidenziata una diminu-zione delle nascite pre-terminedell’1,9% all’aumentare di 1°Cdella temperatura nei duegiorni precedenti il parto

31. Quali condizionimorbose sono state messe inassociazione con il rischio dimortalità durante le ondate dicalore?a. Malattie cardio- ecerebrovascolari b. Malattie cardio- ecerebrovascolari, disturbi psi-

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chici, malattie del sistema ner-voso centrale, malattie del fe-gato e dei reni c. Malattie cardio- ecerebrovascolari, solo se asso-ciate a malattie del sistemanervoso centraled. Malattie cardio- ecerebrovascolari, malattie pol-monari croniche, disturbi psi-chici, malattie del sistemanervoso centrale, malattie delfegato e dei reni e malattiemetaboliche quali il diabete

32. È vero che in moltistudi i rischi maggiori sono statistimati per mortalità e ricoveriospedalieri per patologie re-spiratorie?

a. No, questo datodeve ancora essere indagatob. Sì, con gli effettimaggiori nelle persone an-zianec. Sì, con gli effettimaggiori a carico delle per-sone anziane, ma solo in pre-senza di comorbilità d. No, i rischi maggiorisono stati stimati per mortalitàe ricoveri per cause cardiache

33. L’ipotesi che il sog-getto cardiopatico abbia unadiminuita capacità di reagireallo stress termico per le diffi-coltà a potenziare la gittatacardiaca, necessaria per au-mentare il volume del circolocutaneo e quindi la disper-sione di calore:a. È stata avanzata danumerosi studib. È stata confutata danumerosi studic. Non è stata maiavanzatad. È infondata

34. Quale può essere laconseguenze di una profusasudorazione compensativa?a. Emoconcentrazionee conseguente annullamentodel rischio tromboticob. Emoconcentrazione

e, potenzialmente, trombosidel circolo coronarico, cere-brale o polmonare e coagula-zione intravasale disseminatac. Emoconcentrazione,che non può avere conse-guenze di rilevanza clinicad. Maggior fluidità delflusso sanguigno

35. Manifestazioni ische-miche cerebrali acute e croni-che sono fra i rischi da tenerpresente in condizioni di caldoeccessivo?a. Si solo nelle popola-zioni anzianeb. Sì, se l’insufficienzacerebrovascolare si registra insoggetti immunodepressic. Sì, in persone con in-sufficienza cerebrovascolared. No

36. I pazienti con insuffi-cienza renale possono andareincontro più facilmente asbalzi di pressione durante iperiodi di caldo intenso?a. Nob. Sì, in concomitanzacon problemi legati alla disi-dratazionec. Si soprattutto ledonned. Sì, solo se hannoun’età superiore agli 80 anni

37. I soggetti diabeticisono ritenuti suscettibili agli ef-fetti del caldo?a. Si, per la presenza dineuropatia periferica che lirende incapaci di produrreuna sudorazione efficace perl’interruzione del segnale chedal centro della termoregola-zione è diretto alle ghiandolesudoripareb. Si, per la presenza dineuropatia periferica che fa-vorisce una sudorazione ec-cessivac. Si, per un’alterazionedello stimolo della sete, che liespone a maggior disidrata-zioned. No, non sono ritenuti

particolarmente suscettibiliagli effetti del caldo

38. Per quale motivo lasclerodermia espone il pa-ziente che ne soffre a unamaggior sensibilità nei con-fronti del caldo eccessivo?

a. Per una sudorazioneeccessiva b. Perché la sudora-zione è bloccata per un assot-tigliamento dell’epidermidec. Perché la sudora-zione è abnormemente stimo-lata dall’assottigliamentodell’epidermided. Per un’alterazionedello stimolo della sete, che loespone a maggior disidrata-zione

39. L’assunzione di al-cuni tipi di farmaci può rap-presentare un ulteriore fattoredi rischio per gli effetti delcaldo?a. Nob. Sìc. Sì, al di sopra degli 80anni di etàd. Sì, solo se si assu-mono più di due farmaci con-temporaneamente

40. Su quali gruppi dipopolazioni, la persistenza ditemperature elevate ha un im-patto maggiore?

a. Residenti nelle zonecollinarib. Residenti nelle zoneruralic. Residenti nelle zonecostiered. Residenti nelle zoneurbane

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