CORSO DI STORIA DELL’INFORMATICA parte curata dal docente Corrado Bonfanti
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storia dell'informatica - UNIUD 2007-8 - c. bonfanti - traccia lez. 1
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CORSO DI
STORIA DELL’INFORMATICAparte curata dal docente Corrado Bonfanti
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UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI UDINE
A.A. 2007-2008
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TRACCIA PER LA LEZIONE 1 martedì 22 aprile, ore 1630-1815, aula I
ARGOMENTI
INTRODUZIONE AL CORSO
ALBORI DEL CALCOLO NUMERICO
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Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico
AICA
QUESTO CORSO SI AVVALE DELLA SPONSORIZZAZIONE DI
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Certificazioni Professionali (ECDL , EUCIP, EQDL)
Premi di Laurea
Quota Associativa Junior/Studenti
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ARGOMENTI
INTRODUZIONE AL CORSO.
ALBORI DEL CALCOLO NUMERICO: tappe salienti di un percorso plurimillenario.
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Rappresentazione “uno a uno” con oggetti convenzionali di valore unitario
Concetti inerenti: - Cardinalità (numero naturale); corrispondenza biunivoca? - Confronto (>,=, <) e differenza; - Numeri “piccoli”.
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Rappresentazione “uno per molti”: oggetti indicanti molteplicità
= 299
+
+
Base della numerazione (decimale, sessagesimale, mista)
Impronta moltiplicatrice: forma primordiale di scrittura
Sistema additivo numeri
“grandi”
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Sistema additivo con oggetti indicanti molteplicità
disposizione alla rinfusa disposizione ordinale
Strutturazione dell’informazione a parità di “contenuto” (349)
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Euristica per l‘algoritmo di somma nel sistema additivo
364 + 166 = 530
aggregazione “ordinata”
minimizzazione
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Digressione sul sistema numerico degli antichi romani
ALCUNI SIMBOLI: I = 1; V = 5; X = 10; L = 50; C = 100; D = 500; M = 1000
SISTEMA ADDITIVO PURO
esempio: MMCCCCLXXXIIII = 2484
- l’ordine (valore decrescente) in cui si susseguono i simboli numerici è “comodo” ma non essenziale: la notazione alla rinfusa LCCMIIIXCCIMXX rappresenterebbe infatti lo stesso numero.
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- l’algoritmo di addizione rimane lo stesso visto prima (operando adesso su simboli anziché su oggetti numerici).
364 + 166 = 530
-1- CCC L X IIII C L X V I
-------------------------------- ----------------------
CCCC LL XX V IIIII
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- l’algoritmo di addizione rimane lo stesso visto prima (operando adesso su simboli anziché su oggetti numerici).
364 + 166 = 530
-2- CCC L X IIII C L X V I
-------------------------------- ----------------------
CCCC LL XX V IIIII C V
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- l’algoritmo di addizione rimane lo stesso visto prima (operando adesso su simboli anziché su oggetti numerici).
364 + 166 = 530
-3- CCC L X IIII C L X V I
-------------------------------- ----------------------
CCCC XX V C V ------------------------------------ ----------------------
CCCCC XX VV
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- l’algoritmo di addizione rimane lo stesso visto prima (operando adesso su simboli anziché su oggetti numerici).
364 + 166 = 530
-4- CCC L X IIII C L X V I
-------------------------------- ----------------------
CCCC XX V C V ------------------------------------ ----------------------
CCCCC XX VV D X
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- l’algoritmo di addizione rimane lo stesso visto prima (operando adesso su simboli anziché su oggetti numerici).
364 + 166 = 530
-5- CCC L X IIII C L X V I
-------------------------------- ----------------------
CCCC XX V C V ------------------------------------ ----------------------
XX D X ------------------------------------ ------------------
D XXX
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SISTEMA MISTO ADDITIVO-SOTTRATTIVO
esempio: MMCDXXCIV = 2484 dove CD = 500-100 = 400; XXC = 100-20 = 80; IV = 5-1 = 4.
- minimizza il numero di simboli nella composizione dei numeri (p.e. IX=VIIII=9) ma non è univoco (p.e. IIV=III=3);
- la posizione dei simboli è essenziale (ma attenzione: non si tratta ancora della notazione posizionale!);
- l’algoritmo di addizione diventa estremamente complicato.
Anche i “nomi” latini di alcuni numeri s’ispirano al criterio sottrattivo; duodeviginti (18), undeviginti (19).
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Bulla di argilla, vista in sezione. È una “bolla di
accompagnamento” per le merci viaggianti.
Bulla con impronte numeriche esterne e sigillo.
Sigillo cilindrico a rotolamento e sua impronta in piano.
Dall’oggetto, all’impronta, al simbolo scritto
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Scrittura cuneiforme arcaica.
Calami di diverso calibro e con diverse angolazioni, imprimono sull’argilla fresca delle impronte che richiamano le forme degli “oggetti numerici”.
La tecnica dell’impronta-simbolo subentra all’uso degli oggetti: origine della scrittura.
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Simboli numerici espressi in forma “scritta”.
La qualità degli oggetti conteggiati è rappresentata in forma ideografica abbastanza realistica.
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La stilizzazione dei simboli-parola (capre, pecore …) è ormai convenzionale e distante dalla verosimiglianza ideografica. La scrittura con simboli fonetici (sillabici e poi alfabetici) è una conquista successiva.
Calami per scrittura cuneiforme in una forma evoluta.
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Taglia su osso e cordicelle: calendario riusabile basato
sul mese lunare.
Antica taglia finnica su legno sezionata in due parti
(matrice/ricevuta; attestazione di contratto).
Taglie su legno in uso nelle zone alpine fino all’inizio del XX secolo.
Simboli numerali etruschi (in alto) e romani: molti derivano dalle incisioni
su taglie.
Altre rappresentazioni numeriche: TAGLIE
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Quipu incaico di moderata complessità.
Lettura di un quipu: disposizione ordinale
a base decimale.
Nodi “del mugnaio” (Svizzera, fino a tutto il xix sec.).
Altre rappresentazioni numeriche: NODI
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Sistema di indigitatio tramandato da Luca Pacioli nella Summa stampata a Venezia nel 1494.
Una sorta di lingua franca nei mercati multilinguistici.
Alcune popolazioni, oltre alle dita dei piedi (nudi), hanno usato parecchie parti del corpo associandovi i numeri naturali fino a 30 e oltre.
Altre rappresentazioni numeriche: DITA
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LETTURA INTEGRATIVA (disponibile sul sito)
Diana Bitto; “Numeri, segni, manipolazione: alla radice degli strumenti di calcolo”; L’insegnamento della matematica e delle scienze integrate; V.28 (2005), N.6, pp.513-532.
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Natura “convenzionale” degli oggetti e dei simboli numerici (indipendenti dalla natura degli oggetti reali).
Progressiva astrazione delle rappresentazioni numeriche: - dal concreto (numerazioni figurate) - all’astratto verbale (numerazioni orali) - all’astratto simbolico (numerazioni scritte).
Sinossi delle rappresentazioni numeriche
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SINTESI: il numero nel contesto sociale ed economico
STRUTTURA SOCIALE
Tribù nomadi.
Comunità stanziali.
Agglomerati urbani e gerarchia statale.
ATTIVITA’ RILEVANTI
Cacciatori-raccoglitori.
Allevatori-agricoltori-artigiani. Economia di sussistenza (produttori = consumatori).
IMPLICAZIONI “NUMERICHE”
Praticamente nulle.
Rappresentazione di numeri “piccoli”; conteggio; confronto di quantità.
Produzione di surplus destinati al commercio. Tasse e tributi. Contabilità. Finanza: regole di società, prestiti, suddivisione di eredità.
Evoluzione delle rappresentazioni numeriche: oggetti indicanti molteplicità; dall’”oggetto numerico” al simbolo scritto. Algoritmi euristici.
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Nel corso della lezione si è fatto riferimento principalmente alla storia culturale che inizia nelle civiltà mesopotamiche, prosegue nell’Egitto e Oriente Vicino e approda al periodo greco e romano.
In altre aree geografiche (Lontano Oriente, America centro-meridionale) si sono verificate fasi evolutive sostanzialmente analoghe, anche se in tempi diversi e con diverse modalità espressive.
Alcuni gruppi etnici si sono attestati stabilmente alla fase di tribù nomade o di comunità stanziale e sopravvivono tuttora in ristrette zone, non senza rischio di contaminazione/estinzione da parte della “civiltà” oggi dominante.
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SINTESI: dalle attività pratiche al pensiero matematico
ATTIVITÀ PRATICHE
Commercio delle produzioni agricole e artigianali. Tributi. Contabilità. Finanza.
Fondi agricoli. Confini. Grandi opere (templi, palazzi, cinte murarie, canali irrigui).
Cicli agrari. Navigazione. Orologi solari. Astrologia, riti magici e religiosi.
SAPERI EURISTICI
ARITMETICA
GEOMETRIA
ASTRONOMIA
PENSIERO MATEMATICO
TECNOLOGIE
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Per “pensiero matematico” s’intende la riflessione astratta sugli oggetti matematici emergenti dai saperi euristici e considerati essi stessi come argomento di indagine sistematica e non più solo come “strumenti” della vita pratica.
L’attitudine al pensiero matematico cominciò a manifestarsi allorché, all’interno della struttura urbana-statale, si formarono le “comunità intellettuali” (scribi, sacerdoti, insegnanti professionisti, …); il periodo di massimo rigoglio si colloca nell’area mediterranea della Grecia classica ed ellenistica.
Qualche spunto per riflettere sullo sviluppo del pensiero numerico
Dall’aritmetica pratica sui numeri naturali …
... alle proprietà formali delle operazioni elementari (associativa, distributiva, commutativa).
... all’omogeneità / disomogeneità della semantica dei numeri (numeri “puri” / numeri “dotati di sostanza”). Esempi: 4(volte) 4mele = 12mele; 4mele 4mele = ?; 4mele + 4pere = 8frutti; 4mele + 4pere + 5sedie = 13oggetti.
... all’estensione del campo numerico (interi, quindi zero e negativi; frazioni e quindi razionali). Da notare che, per motivi differenti, allo zero e ai negativi (“falsi” o “impossibili”) fino all’epoca moderna è stata negata la dignità di numero; solo i contabili commerciali associavano disinvoltamente ai numeri negativi il concetto di debito o di perdita / ammanco.
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Dalle tecniche di misurazione (p.e. delle grandezze geometriche) …
... alla teoria dei rapporti e delle proporzioni;
... alla scoperta che, una volta introdotta l’unità di misura, i numeri possono servire ad esprimere la misura di grandezze e non solo a contare oggetti. Da notare che 4cubiti 4cubiti = 16cubitiquadrati, e quindi il problema della omogeneità / disomogeneità semantica si generalizza in quello della omogeneità / disomogeneità dimensionale.
... alla scoperta dei numeri irrazionali, non rappresentabili esattamente in forma numerica e quindi “maneggiabili” solo con metafore verbali / simboliche (“radice quadrata di 2” / “”). Da notare che la dimostrazione dell’irrazionalità di tutte le radici “non esatte” presuppone il raffinato teorema dell’unicità della scomposizione in fattori primi, a parte l’ordine dei fattori (Euclide).